Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Kant: Percezione Spazio e Tempo, Estetica Trascendentale e Critica Giudizio, Appunti di Filosofia

La filosofia di immanuel kant riguardante la percezione del concetto di spazio e tempo, con un focus particolare sulla sua estetica trascendentale e la critica del giudizio estetico. I principi etici contenuti nell'estetica trascendentale, la critica della ragion pratica di kant e l'emergere della figura del filosofo. Inoltre, viene analizzata la critica del giudizio estetico, che parla dello studio del bello e la distinzione tra l'arte e la religione secondo hegel.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 22/12/2023

agnese-golia
agnese-golia 🇮🇹

5

(1)

8 documenti

1 / 36

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Kant: Percezione Spazio e Tempo, Estetica Trascendentale e Critica Giudizio e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! KANT RAPPORTO TRA SOGGETTO E OGGETTO In filosofia quando si parla di Soggetto si parla di Soggetto conoscente o conoscitivo, cioè chi conosce in generale. Oggetto è ciò che è conosciuto, quindi l’Oggetto è ciò che è conosciuto dal Soggetto. Per gli empiristi tende a prevalere l’Oggetto sul Soggetto perché partono dall’esperienza personale e non una struttura mentale che si applica sul mondo. Il filosofo successivo, Immanuel Kant opera una RIVOLUZIONE COPERNICANA nel rapporto tra Soggetto e Oggetto, poiché per lui è il Soggetto che prevale sull’Oggetto (chi conosce rispetto ciò che è conosciuto). Ci sono due parametri per lui che tutti gli uomini mettono in azione prima di fare una qualsiasi esperienza sensoriale: spazio e tempo, che danno un senso ad ogni esperienza sensoriale. Kant usa una metafore per far ricordare questi parametri: spazio e tempo sono come delle lenti colorate che gli uomini indossano prima di fare una qualsiasi esperienza sensoriale. Se noi indossiamo degli occhiali, vediamo il mondo colorato dalle nostre lenti. Altrettanto con lo spazio e il tempo, vediamo il mondo con un qualcosa che il mondo stesso non ha, ma con cose che sono del Soggetto. Il tempo= non è nelle cose ma nel Soggetto, è una dimensione interna e non esterna. una convenzione che ha dato l’uomo. spazio= non esiste, esistono gli oggetti e le cose ma non lo spazio in sé. se si tolgono le cose dallo spazio non rimane niente. se si ha esperienza di cose non si ha esperienza dello spazio, poichè nel mondo non esiste lo spazio vuoto se lo spazio è un astrazione, in base alle esperienze che ognuno di noi fa, lo spazio è percepito in modo diverso la distanza per esempio è soggettiva e diversa. non riusciamo inoltre collocare lo spazio senza gli oggetti, e solo nella mente esiste solo uno spazio vuoto. questa innovazione è antiplatonica, poichè platone riteneva ci fossero contenuti indipendenti dall’uomo, cioè le idee. per kunt l’attenzione invece è solo sull’uomo, e se quest’ultimo non c’è, non c’è neanche l’oggetto. Kant è famoso per un saggio chiamato RISPOSTA ALLA DOMANDA: CHE COS’è L’ILLUMINISMO?, un piccolo saggio pubblicato su una rivista prussiana del 1784. vollero fare una specie di sondaggio chiedendo a filosofi di dare una definizione di illuminismo, questo perché quello che noi chiamiamo illuminismo è una categoria culturale costruita nel corso del 700, in cui non si era consapevoli di esserci dentro. una definizione la diede appunto Kant. Definizione: è l’uscita dell’uomo dalla condizione di minorità alla quale egli stesso si è sottomesso. Termina con una esortazione in latino: sàpere aude! aude= abbi coraggio sàpere= di usare la tua ragione. Secondo kant gli uomini per motivi religiosi e culturali hanno passato secoli a essere schiavi di paure che avevano solo loro. e quindi non hanno veramente mai pensato in modo libero e non hanno mai usato la ragione in modo libero e puro avendo paura per ad esempio la religione, la politica.. Kant rivendica un coraggio da prendere in considerazione. per kant non sono stati schiavizzati da una forza esterna, ma sono stati loro stessi. Egli fornisce degli strumenti per questa liberazione: un ciclo di tre opere , delle critiche: 1 LA CRITICA DELLA RAGION PURA 1781: è considerata la più importante di Kant, poichè distingue ragione ed intelletto, gli ambiti di applicazione di entrambi. RAGIONE= crea concetti a prescindere dai dati sensoriali, crea cose che non esistono nel mondo sensoriale. INTELLETTO= archiviazione di dati Quando si parla di queste 2 si parla delle facoltà della mente, cioè due modi di funzionamento della mente, e non del cervello. il cervello ce l’abbiamo tutti, la mente è diversificata poichè stimolate in modo diverso. La mente di ciascuno funziona o secondo modalità intelletto o secondo modalità ragione. Per tutti ci sono entrambi le funzioni, ma i dati sono diversi ed individuali. 2 LA CRITICA DELLA RAGION PRATICA 1788: nella seconda critica distingue etica e morale. 3 LA CRITICA DEL GIUDIZIO ESTETICO 1790: distingue Bello e Sublime. Kant muore nel 1804 e funge da ponte tra illuminismo e romanticismo, aprendone le porte. Il sublime è definito da lui come un miscuglio tra attrazione e repulsione. non è qualcosa di comune esperienza. Il bello invece, in senso classico, è sintetizzato in armonia delle proporzioni, simmetria e regolarità. Tutto ciò che è bello in senso classico non è sublime, poiché il bello è regolare e può stufare, il sublime invece ha qualcosa di diverso che può stupire e non annoiare. Il sublime non è misurabile, il bello sì. critica= La parola critica deriva da krino (krinein) che vuol dire separare dividere. Quando si fa una critica si distingue/separa un tema, si scompone la cosa nelle parti componenti (è l’analisi del metodo cartesiano = analuein = scomporre). CRITICA DELLA RAGIONE PURA 1781 si distingue il meccanismo di intelletto e della ragione. trascendentale= non vuol dire quello che significa in italiano, cioè andare al di là. significa però venire prima. tutto ciò che è trascendentale è ciò che viene prima di ogni percezione e dato sensoriale. es. tempo e spazio, perché non sono nelle cose ma nel soggetto, sono trascendentali. estetica= deriva da aisthesis (sensazione) che significa lo studio delle sensazioni o lo studio della sensazione del Bello (ambito dell arte). questi due significati ci sono in kant, nella prima opera c’è solo il primo significato, cioè quello generale. nella terza opera, quella del giudizio, lì estetica significa lo studio del bello. Questa prima critica si compone di due parti: 1. dottrina trascendentale degli elementi 2. dottrina trascendentale del metodo La prima parte si divide a sua volta in altre due parti: quando usiamo la scala aurea e scendiamo verso l’oggetto concreto andiamo verso l’intelletto; se saliamo e andiamo verso le idee entriamo nella ragione. Per Kant ciò che rende nobile l’essere umano è soprattutto la ragione, non l’intelletto. Egli è grande non perché sappia calcolare, ma perché sa fare anche altro. CRITICA DELLA RAGION PRATICA è la seconda critica sia per data di pubblicazione (1788) sia per livello di difficoltà. Qui si separa l’ambito dell’etica dall’ambito della morale. Etica deriva dal greco ethos = comportamento ed è la parola più antica; morale deriva dal latino mos = uso, costume, tradizione. L’etica è l’ambito delle regole di comportamento (anche quelle negative); la morale è l’ambito in cui si parla di alcuni comportamenti specifici che valgono per piccole comunità. Inoltre, nell’ambito dell’etica i comportamenti sono codificati (messi per iscritto); nell’ambito della morale non necessariamente sono codificati ma si tramandano direttamente dall’esempio tra gli individui. L’unico esempio che unisce regole etiche e morali è la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. 3 principi qui contenuti in particolare devono valere per tutti i popoli, tutte le religioni e tutti gli - diritto alla vita - diritto alla libertà - diritto al culto religioso Con la critica della ragion pratica Kant pretendeva di aver trovato una regola che valesse per tutti allo stesso modo. Questa soluzione si chiama “imperativo categorico”, ovvero etica + morale. Essa è una rivisitazione più sofisticata del daimon socratico. Nell cultura greco antica il daimon indicava la voce della coscienza e il carattere di una persona. Ognuno aveva il suo daimon (oggi, ognuno ha il suo carattere). Essere felici in greco significava stare in pace con il proprio daimon/ la propria coscienza (felicità=eudaimonia). Secondo Kant tutti gli uomini, se si ascoltano veramente livello interiore, sentono una voce che è un imperativo (cioè che dà un ordine). Quest’ordine ha 3 versioni: - tratta gli altri sempre come fini e mai come mezzi = nei rapporti umani, non dobbiamo mai strumentalizzare l’altro individuo per raggiungere uno scopo ma trattarlo come un fine (trattarla per come è). Ci sono infiniti modi per strumentalizzare una persona (schiavizzarla, fare i piacioni, essere gentili solo quando serve, aiutarla per avere un ringraziamento in cambio…) Con Kant emerge la figura del filosofo: egli è colui che deve aiutare le persone ad ascoltarsi interiormente affinché possano rispettare questo primo punto. CRITICA DEL GIUDIZIO ESTETICO È la critica che parla dell’estetica intesa come studio del Bello. Questo tipo di giudizio è una novità, non è legato alla conoscenza di un ambito scientifico ma è un giudizio soggettivo, vale per ciascun individuo e solo per lui. Si divide in due tipi: - giudizio teleo-logico (da tèlos = fine, scopo, finalità) - giudizio riflettente Il primo è quello che ci permette di trovare una specifica finalità espressiva in un’opera d’arte: all’epoca di Kant anche i non acculturati sapevano riconoscere un’oggetto d’arte (sia dipinto, scultura, musica…) e capivano di trovarsi davanti a qualcosa di straordinario, pur ignorandone, ad esempio, la storia. Sapevano quindi riconoscere la sua finalità espressiva. Oggi non è più così evidente che di fronte a un oggetto d’arte si riconosca la sua finalità espressiva perché ci sono opere d’arte che non sono sempre comprensibili. Il secondo giudizio è quello secondo cui una volta percepita la finalità espressiva dell’oggetto questa venga riflessa (condivisa) anche agli altri, la persona non si accontenta di esprimere un giudizio personale ma vuole condividerlo anche con gli altri. Si tratta di una necessità innata per Kant. è quel giudizio che permette di distinguere la Bellezza in senso classico e una nuova Bellezza chiamata Sublime La prima è la bellezza come la intendevano gli antichi greci ovvero l’armonia di proporzioni; la seconda è un miscuglio di attrazione e repulsione ed è tipica dell’epoca culturale del Romanticismo: non è una bellezza rassicurante ma una bellezza che ci inquieta e ci attrae. Esso può essere di due tipi: - sublime matematico = riguarda tutto ciò che è infinito, a partire dall’infinita serie di numeri. Essi sono sublimi nella misura in cui si pensa a qualcosa che possa durare all’infinito - sublime dinamico = riguarda i grandi fenomeni naturali (terremoti, cascate, tempeste, tramonti…). Essi sono sublimi nella misura in cui fanno sentire l’uomo piccolo e impotente Non si tratta di una divisione casuale perché le tre critiche si possono leggere anche in parallelo: all’intelletto corrisponde l’etica e il bello; alla ragione corrisponde la morale e il sublime. L’intelletto corrisponde al bello perché entrambi sono ambiti misurabili e proporzionabili; così anche intelletto e bello si associano all’etica perché contiene regole chiare e dunque quantificabili. Dall’altra parte invece ci sono gli ambiti non misurabili, la ragione, la morale e il sublime Dall’altra parte c’è la Non Misurabilità, la ragione si occupa delle cose al di fuori dello spazio e del tempo e senza le lenti colorate dell’intelletto. I tre ambiti della ragione sono Dio che corrisponde alla teologia e non si può collocare nello spazio e tempo, Anima che corrisponde alla psicologia e il Mondo, il Cosmos, un mondo ordinato in cui nulla avviene a caso, si cerca quindi di trovare un denominatore comune per le cose. (visione olistica, una visione complessiva che incasella tutte le cose per dare il senso globale di tutto). IDEALISMO TEDESCO Idealismo= Nasce con Platone. idea= idein, vedere in astratto, le cose non percepibili con i sensi. Per Aristotele la conoscenza invece rimane agli organi di senso Nell’800 vi è un recupero della filosofia astratta dell’idealismo, si dà un’altro significato alla parola dialettica, una delle prime parole filosofe. Dialettica una volta= scontro tra due posizioni e tesi, e da questo scontro distruttivo ne prevale solo una. Vi è poi un cambiamento di significato: dialettica non vuol più dire cos’abbiamo detto, ma in questo caso significa PROCESSO TRIFASO, o processo dialettico trifasico. Consiste nelle tre fasi: TESI, ANTITESI E SINTESI (chiamata dai tedeschi Auf-Hebung). L’idealismo tedesco viene chiamato anche la filosofia del progresso e dell’ottimismo Dallo scontro delle due tesi ne emerge una terza che si colloca in un livello superiore con gli elementi migliori di entrambe. Qualcosa si impara sempre dallo scontro, e quello che ne deriva dallo scontro è superiore. è quindi un processo MIGLIORATIVO. AUF-HEBUNG= è una vox media Questa parola significa sia togliere che mantenere, nella sintesi infatti ci sono elementi positivi e negativi delle tre tesi e si scartano le cose scartabili, qualcosa quindi andrà sicuramente perso. C’è un ottimismo di fondo, perchè ogni cosa anche negativa che accada serve per arrivare ad un miglioramento. Ci sono 3 nomi principali che appartengono a questa corrente filosofica: FICHTE,SCHELLING,HEGEL. FICHTE Applicazione della dialettica trifasico al concetto di identità. identità= è ciò che distingue una cosa da tutto il resto, è un complesso costante di caratteristiche di base che rimangono nel tempo al di sotto di ogni modificazione. Il termine aristotelico che si può utilizzare è la SOSTANZA, deriva da sub-stantia. fichte parla dell’identità INCLUSIVA ed ESCLUSIVA. - La prima descrive un’identità con un perimetro che aumenta sempre di più il proprio diametro con caratteristiche perchè aumentano gli scontri con altre identità. Capiamo quindi sempre di più chi siamo, (ogni incontro è uno scontro) tutto ciò che ha un’altra identità rispetto a noi implica uno scontro. -L’altra invece restringe sempre di più il suo perimetro tendenzialmente per paura, pretende di conservarsi eliminando lo scontro ed il diverso. Chi ha un’identità debole ha paura di perdere in ogni scontro e quindi si rinchiude, è impossibile però costruire un’identità senza creare confronto e scontro. Le tre fasi di sviluppo dell’identità riguardano l’identità inclusiva: 1. la prima fase è la tesi che consiste nell’io senza caratteristiche. L’io è l’equivalente del soggetto. 2. la seconda fase è l’antitesi del non-io, che indica tutto ciò che è diverso dall’io e dal soggetto. 3. il terzo passaggio è la sintesi dell’io autocosciente, che ha la consapevolezza di se stesso e che ha capito chi è. Questi tre passaggi possono essere visti da un punto cronologico (secondo una sequenza temporale) ma anche logico. Da un punto di vista logico si inizia sempre dal primo all’ultimo in modo logico, per esempio non ci può essere qualcosa diverso da noi se non c’è un noi. Le Ouverture invece indicano un’introduzione musicale ad un’opera lirica, e le due Ouverture più famose di Beethoven sono il Coriolano (generale dell’antichità e protagonista di un opera teatrale di Goethe) e Egomnt (nome di un condottiero olandese). C’è un altro compositore più tardo che fa sentire questa dialettica nella sinfonia numero 6: Gustav Mahler. Le due opere più importanti di Hegel sono: “ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE IN COMPENDIO” del 1817. compendio=riassunto. La seconda opera s’intitola “FENOMENO-LOGIA DELLO SPIRITO” DEL 1807. Fenomeno= phainomai, apparire. è lo studio dei modi in cui qualcosa appare, in questo caso lo spirito. Spirito=Geist in tedesco, che è l’equivalente tedesco del Logos greco, che è il principio razionale, è il pensiero che tutto ciò che accada al mondo accada con un senso= Logos Cosmo. Cosmo vuol dire ordinato, quindi tutto accade per una ragione. Hegel qui illustra i modi in cui il Geist si manifesta nella storia. Il Geist si sviluppa in 3 fasi e segue quindi una triade dialettica: SPIRITO SOGGETTIVO: descrive le manifestazione individuali dello spirito e la prima manifestazione individuale è l’anima. Secondo lui l’anima non viene studiata dalla psicologia ma dall’antropologia diversamente da Kant. Hegel è quindi più sviluppato. L’antropologia studia gli usi, costumi e tradizioni delle varie civiltà. Per Hegel indica che nel corso della storia si sono state date tante definizioni di anima. Nello spirito soggettivo si ha un’altra triade: anima, coscienza e spirito e ciascuno di questi corrispondono ad una disciplina. 1. anima→ non psicologia ma antropologia perchè nelle varie civiltà vi sono state date interpretazioni differenti, e questo studio si occupa degli usi e costumi. pisoclogia→ psyché quindi anima. L’antropologia studia l’anima perchè diversa nelle civiltà 2. coscienza→ studiata dalla fenomenologia, lo studio dei modi in cui lo spirito soggettivo si manifesta, attraverso la coscienza (sinonimo di consapevolezza). La coscienza è la consapevolezza dei propri limiti e capacità. Avere coscienza lo veniamo a sapere facendo, durante il percorso e avendo scontri come l’identità inclusiva. La coscienza individuale si manifesta sempre nelle relazioni secondo una dialettica chiamata servo-padrone. La coscienza nel tempo→ tommaso d’acquino tempo qualitativo. 3. spirito→ è la sintesi di anima e coscienza, e la sua disciplina è la psicologia. Se in Kant essa voleva dire studio dell'anima come principio vitale, Hegel fa notare che non solo non c'è un'unica concezione dell'anima, ma anche che bisogna essere consapevoli dell'anima che si ha. Parlare di spirito vuol dire quindi parlare di un principio vitale, tra i tanti, di cui noi siamo consapevoli. fenomenologia Introduce qui dentro la “dialettica servo-padrone”. Secondo Hegel in tutte le relazioni umane non c’è mai simmetria ed equilibrio, non sono mai allo stesso livello. Uno dei due membri interpreta la parte del padrone (dominante) e l’altro quello del servo (sottomissione), che può essere di carattere materiale, fisico od economico ma anche di carattere psicologico. Una stessa persona non ha mai solo una relazione, e può occupare in base alla relazione in cui è coinvolta o la posizione del padrone o quella del servo, in contemporanea. Questo mette anche in crisi l’identità inclusiva di Fichte. Questo non è un pensiero pessimistico, perchè se si applica sulle civiltà, ci sono certe che prevalgono su altre in diversi momenti storici. si riscontrano tre fasi: -tra i due membri di una relazione, il primo elemento che li squilibria è la paura della morte. gli uomini sono raggruppati in quelli che hanno paura, e quelli che ne hanno poca o niente. quest’ultimi sono i padroni nella coppia, gli altri invece sono i servi. La paura della morte è una sensibilità e paura del dolore e delle cose che fanno male, chi ne ha tanta parte già in una condizione di sottomissione. tesi -la seconda fase è chiamata il servizio: quando la struttura della relazione sembra di essere strutturata, chi è dominato, il servo, pensa di essere essenziale per il padrone, che ha bisogno di qualcuno che è sottomesso. Il padrone senza il servo non è più padrone. antitesi -dopo questa consapevolezza, si passa al lavoro, è ciò che serve al servo per capovolgere la relazione. se i lavoratori stoppano il sistema produttivo, tutto si ferma, e quindi il potere non è solo in mano al padrone ma anche al lavoratore. non c’è mai però un equilibrio, perchè chi diventa servo, riceve una spinta motivazionale e fa di tutto per capovolgere la situazione. Il padrone spesso si dimentica del potenziale potere del servo. sintesi SPIRITO OGGETTIVO: manifestazioni collettive e sociali. All’interno c’è una triade, che passa da una dimensione materiale ad una astratta: 1. famiglia gli individui quando ufficializzano la loro relazione, formano la famiglia, cioè contraggono il matrimonio. Egli dice che il matrimonio si contrae tra individui grazie alla sessualità, perchè se non ci fosse, che raggiunge un picco nella fase giovanile, ci sarebbero meno matrimoni, la sessualità è quindi fondamentale per la famiglia. l’espressione che usa Hegel è “astuzia della ragione” per indicare che quello che accade→ trucco dello spirito per spingere gli uomini ad incontrare il matrimonio, legato alla sessualità. Non si sposano perchè sono liberi, ma sono in realtà spinti e vincolati dallo spirito e dalla sessualità. 2. società civile è l’unione di tutte le famiglie. Per Hegel questa vale di più delle famiglie singole. 3. stato (diritto, moralità, eticità) è il livello superiore, infatti la società civile è ancora troppo contaminata da caratteristiche individuali, ineressi privati. Lo stato è “la morte dell’individuo”, non ci sono più individui e chi ne fa parte ha solo interessi collettivi. Lo stato di Hegel è un’utopia perchè difficilmente realizzabile, è un orizzonte tendenziale. La triade dello stato è più approfondita in Hegel che in Kant: Gli individui nello stato devono comportarsi egualmente. Le prime regole che si seguono, e che seguono tutti, sono quelle del DIRITTO, che non abbiamo scritto noi ma piovono dall’alto. La MORALITÀ invece è l’insieme delle regole sentite dagli individui ma non da tutti. L’ETICITÀ in Hegel è la sintesi dei due precedenti. Sono le regole da seguire da tutti come nel diritto, ma sono anche sentite da tutti come nella moralità. Grazie ai conflitti→ emerge la dimensione dell’eticità Diritto→ etica di kant La filosofia di Hegel va verso una maggiore astrazione partendo da un dato concreto, ciò che è materiale viene squalificato nel punto di arrivo. Va anche verso la morte dell’individuo, non è importante l’individuo ma la collettività, che è più astratta. Il singolo individuo è troppo dotato di caratteristiche specifiche e materiali. Fichte divide l’identità in tre fasi che non sono necessariamente cronologiche, in Hegel la cronologia ritorna con il concetto della FINE DELLA STORIA. Dice che dal punto di vista dello spirito la Storia è già finita e conclusa perchè tutti gli eventi sono orientati al progresso e non c’è dubbio che alla fine lo spirito avrà raggiunto la sua massima realizzazione e tutto alla fine sarà razionale e certo, pensiero logico per cui tutto avvenga secondo un miglioramento, si conosce già la fine. Dal punto di vista cronologico invece la storia è in svolgimento. SPIRITO ASSOLUTO: Il culmine che descrive le manifestazioni più astratte ma anche più importanti che sono Arte, Religione e Filosofia, un percorso anche questo verso la maggiore astrazione. Assoluto= sciolto da ogni vincolo e limite, meno dipendente dalla materialità. l’ARTE ha un ulteriore triade, che si spiega in base al rapporto che c’è tra la forma ed il contenuto: 1. arte preistorica: La forma prevale sul contenuto. Come quella del paleolitico (grotte di lascaux), dove non vi è una rappresentazione sofisticata del mondo, erano delle rappresentazioni evocative della caccia. Il contenuto è semplice e povero. è la forma di arte più contaminata dalla materialità. 2. arte classica: C’è un perfetto equilibrio tra i due. Corrisponde al bello di Kant. ciò che viene rappresentato corrisponde al modo in cui è rappresentato. (discobolo), scolture che trovavano la massima tensione dinamica, ciò che è rappresentato (il lacanciatore del disco) corrisponde a come lo è (lancia il disco). 3. arte romantica: quella sua contemporanea, il contenuto prevale sulla forma. Corrisponde al sublime di Kant. L’arte trainante del romanticismo era la musica, da Beethoven in poi, perchè ha degli elementi di novità continua ,continuiamo ad ascoltarla ma troviamo sempre qualcosa di nuovo.La musica non è un oggeto ma qualcosa che si sviluppa ARTHUR SCHOPENHAUER è l’opposto e il rivale filosofico di Hegel. Se l’idealismo di Hegel è la filosofia dell’ottimismo e del progresso, la filosofia di Schopenhauer è la filosofia del pessimismo cosmico. Egli precede leopardi su questa teoria. Nacque nel 1788 e muore nel 1860, visse contemporaneamente a Hegel ma non aveva pubblico finchè il suo avversario era in vita. Comincia ad essere il filosofo più letto dopo il 1848 perchè l’atmosfera culturale cambia in seguito allo scoppio delle rivoluzioni e va in crisi ogni certezza. Una filosofia del pessimismo cosmico inizia ad essere una filo che piace. pessimismo cosmico= la sua filosofia non è legata ad una condizione pessimistica individuale, cioè perchè era depresso, ma perchè l’intero cosmo per lui è destinato al dolore e alla sofferenza, la noia. Nacque a Danzica, che fa parte della Polonia, ma che al tempo era prussiana. è quindi prussiano come kant. era figlio di un importante ricco mercante: Floris, la madre era un’animatrice di salotti culturali e scrittrice, di nome Johanna, amica di Goethe. Il padre si suicida e questo traumatizza a vita Arthur. La sua filosofia pessimistica è stata influenzata da questo. Egli lasciò una grande eredità al figlio, che non debbe mai lavorare. Stando alle sue scritture era misogeno, odio nei confronti delle donne, perchè aveva avuto un rapporto conflittuale con la madre. dal punto di vista personale ne conosceva molte, specie italiane, specie una veneziana, una sua amante. questo perchè lui fece il grand tour, dalle dolomiti alla sicilia. vi è quindi un contrasto netto tra ciò che scrive e ciò che fa. la madre aveva ristretto le possibilità di sperperare tutta la fortuna del padre e questo lo aveva portato ad odiare sua madre e le donne in generale, aveva però una sorella che si chiamava Adele, l’unica donna con cui ebbe un rapporto abbastanza cordiale. Nella fase di maggiore successo Hegel insegnava all'università di Berlino e faceva lezioni a cui tutti partecipavano. Arthur per sfidare Hegel aveva noleggiato delle aule per fare lezioni in contemporanea, ma alle sue lezioni non ci andava quasi nessuno. Nelle opere ci sono molti problemi sociali e con il suo pessimismo andò controcorrente, disturbando la tendenza del momento. si sente molto la sua persona rispetto ad hegel che non introduce il suo individuo nelle opere. la sua filosofia è divisa in due periodi: 1) l’opera più importante di questo periodo è IL MONDO COME VOLONTà E RAPPRESENTAZIONE pubblicata nel 1819. filosofia in cui interviene in dualismo, per lui ci sono dunque due mondi: quello della Volontà, quello più nascosto, e quello della Rappresentazione che è più superficiale. questi due mondi sono sovrapposti e per raggiungere il primo bisogna perforare il mondo superficiale. il mondo della rappresentazione è quello fenomenico che appare attraverso i nostri sensi. nella mitologia indiana c’era una divinità Maya che rappresentava l’illusione. il mondo fenomenico è un velo di Maya, un velo di illusione che copre quello che c’è sotto. quello che percepiamo con i nostri sensi non è il vero mondo dunque. il velo lascia intravedere alla vista e fa vedere alcune forme che si celano sotto. Il filosofo deve squarciare questo velo con un atto violento e brutale. lo deve fare perchè il filosofo sa che il velo di maya impedisce di vedere la verità. il mondo della volontà che c’è sotto il velo è un mondo terribile. per gli esseri viventi la volontà è il principio di auto-conservazione (una dimensione di istinto e non intelletto nel momento in cui si è minacciati), per gli enti inanimati è il principio di coesione, le cose tendono a solidificarsi piuttosto che disgregarsi. “La vita dell’uomo è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia”, è quindi qualcosa che ha solo due possibilità di realizzarsi: la noia o il dolore. il nostro voler rimanere in vita ci induce noia quando ci riusciamo e dolore quando facciamo fatica. le cose che raggiungiamo e che abbiamo voluto non funzionano per sempre, ci danno un appagamento temporaneo e desideriamo altro. per lui non c’è un appagamento definitivo, per lui quando si raggiunge qualcosa ci si annoia e quando non si riesce si prova dolore. è il meccanismo di passare in continuo tra l’uno all’altro, è la continua illusione di raggiungere qualcosa che porta poi a dolore e noia. questo meccanismo di tenerci in vita porta ad una continua oscillazione.lui si autocondanna ad una dimensione senza speranza. è come se gli esseri viventi siano costretti a prendere droghe che hanno un effetto soddisfacente, ma non è un risultato definitivo e permanente e per tornarci bisogna continuare ad aumentare la dose fino all’overdose. c’è però una via d’uscita, le tre vie di liberazione, in ordine crescente di efficacia: ● Arte: intesa come poiesis, non ha uno scopo concreto, e quindi la volontà di liberarsi da quella oscillazione non può fare nulla. L’arte però è temporanea, perciò l’oscillazione si arresta solo fin quando si fa arte, quando ci si stacca essa riprende. Tra le arti la musica è quella che funziona meglio perché anche in musica c’è un’oscillazione: se nella vita la volontà oscilla tra noia e dolore, la musica oscilla tra tensione e distensione. In particolare la musica occidentale-europea, l’unica che ha questa oscillazione (es la musica indiana si basa su suoni che tornano su sé stessi, in maniera circolare). Ogni musica ha due elementi costitutivi: - la melodia = sequenza lineare di suoni arbitrariamente scelti - l’armonia = insieme di generalmente 3 note che risuonano in contemporanea (accordi). Ha uno sviluppo verticale. Delle regole di fisica acustica stabiliscono quali suoni stanno bene insieme: possono formare accordi solo quelle note che hanno suoni (= vibrazioni) armonici in comune. Tutti i suoni del mondo producono molteplici vibrazioni: alcune sono immediate, altre sono più diluite e si sentono meno. Degli strumenti permettono di individuare quali specifiche vibrazioni vengono prodotte. Ascoltando la musica il massimo piacere si ha quando la tensione che si crea arriva a un punto culminante e poi si scioglie in distensione: in termini di Schopenhauer, quindi, quando c’è solo tensione si prova dolore, quando c’è solo distensione si prova noia (salvo nella musica ambiente) Ciò nelle altre arti non avviene, solo in letteratura ci potrebbe essere un testo con caratteristiche tali che la tensione iniziale si dissolve nel finale Un’opera che rispecchia questa caratteristica è il preludio di “tristano e Isotta” di R. Wagner. Essa fa parte dello stesso filone di Romeo e Giulietta, quello di Eros e Thanatos, in cui si sostiene che il rapporto amoroso non può essere vissuto senza passare dalla morte. Sempre di Wagner, un’altra opera è “Siegfried”; per c’è invece la sinfonia n 6 o “Patetica/Pathétique”: qui le note più alte (acute) che portano tensione pian piano diventano più basse (gravi), distendendo tale tensione. ● Compassione: “cum + pathos = soffrire con”. Per Schopenhauer la compassione serve a bloccare l’oscillazione del pendolo dalla parte del dolore. Non si tratta di fare propria la sofferenza altrui, ma di aumentare la propria sofferenza tramite quella altrui (masochismo). Pertanto il pendolo cessa l’oscillazione, andando alla ricerca di un dolore supplementare che incrementi il proprio. ● Ascesi: è quella più efficace. generalmente ha un’accezione positiva: “askesis” = ricerca spirituale. Chi è asceta conduce una vita povera di materialità, semplice, lontana dalle illusioni dei sensi. Chi fa ricerca spirituale intende tralasciare il corpo, abbandonare la dimensione prettamente fisica perché percepita come un ostacolo. L’ascesi per Schopenhauer invece è la mortificazione lenta e progressiva di ogni stimolo del corpo = lasciarsi morire. Più è lenta più è efficace, perché in tal modo la volontà si annulla, cessa di volere, e si tramuta nel suo contrario ovvero Nolontà (“noluntas” dal verbo “nolo” = non volere). Se si diluisce questa tortura si inibisce la volontà. La società si riconosce facilmente in un individuo sofferente, in quanto il dolore, in ogni sua forma, è un denominatore comune di ogni essere umano (al contrario di Hegel, che credeva in un miglioramento collettivo e un possibile progresso). Seconda parte Schopenhauer La seconda fase del suo pensiero si apre nel 1851 con l’opera “Parerga e Paralipomena” = “aggiunte e omissioni”. L’ultimo Schopenhauer riteneva che dovessero essere aggiunte delle considerazioni alla sua prima opera, tra cui il famoso Dilemma del porcospino (non vale più il pendolo), in cui si afferma che più gli esseri umani si avvicinano, molto più probabilmente si feriranno a vicenda: ciò viene dall’idea che i porcospini sono animali dotati di aculei, e se stanno lontani tra di loro muoiono di freddo, ma se si avvicinano troppo si pungono, provano dolore. Non vige una regola generale che stabilisca la giusta distanza, ognuno deve trovare la propria in base ad una soggettiva tolleranza al dolore (fronesis = punto di equilibrio riferito alla saggezza) → secondo Socrate. razionale e ha influenza soprattutto sul corpo, porta a una situazione di passività e di perdita di controllo. Il Dioniso è legato ad un tipo di arte quindi irrazionale. Queste due dimensioni secondo il filosofo nell’antica grecia erano in perfetto equilibrio, ma c’è un momento preciso nella storia in cui l’equilibrio salta, nell’ambito teatrale della tragedia. ci sono tre autori: Sofocle, Eschilo che avevano un perfetto equilibrio tra le due dimensioni, Euripide invece toglie la musica dalle sue opere e fa prevalere l’intreccio che è razionale, e quindi diventa un teatro di regia, complesso dal punto di vista dei personaggi e delle dinamiche, da lì in poi si crea una specie di malattia culturale che si diffonde in tutto l’occidente e che produce il cosiddetto nichilismo, generato dallo squilibrio e dalla cancellazione del dionisiaco. resta solo la dimensione razionale, e ci sono tre responsabili: il primo è euripide, il secondo è socrate e il terzo è cristo. questo perchè per socrate la filosofia nasce come pensiero razionale, cristo invece è il fondatore del cristianesimo e per nietz. è la religione definita da lui come quella del “porgere l’altra guancia”, e la religione della morale degli schiavi, della passività. nichilismo= malattia per la quale i valori si sono progressivamente svuotati. è introdotto nella letteratura russa per indicare gli anarchici che non avevano rispetto per le regole, lui lo declina nella filosofia, e lo divide in due tipologie: nichilismo passivo=secondo la quale i valori tradizionali perdono di valore nichilismo attivo= è la costruzione o introduzione di nuovi valori sulle macerie dei precedenti. l’unica figura che è in grado di fare ciò si chiama Uber-Mensch in tedesco, è un qualcosa che va al di là di un uomo, un oltre-uomo. citazione: “l’uomo è una transizione (passaggio) dalla bestia all’oltre-uomo”, un qualcosa che non è più un uomo. non può essere una comunità ma un solitario assoluto, autosufficiente, l’oltre-uomo “si colloca al di là del bene e del male”, non ragiona con i criteri degli uomini, una dimensione extra valoriale. -la filosofia di nietzsche è una filosofia aforistica, che si esprime attraverso singole frasi ad affetto. bisogna avere il caos dentro per generare una stella danzante. questo squilibrio poteva essere scomposto solo dal suo contemporaneo Richard Wagner, compositore tedesco che introduce una nuova forma rivoluzionaria. Wagner voleva fare il filosofo ma era compositore, N invece era filosofo ma voleva diventare compositore e si incontrarono grazie alla passione comune di Schopenhauer. c’è un litigio perchè wagner scrive opere con simboli cristiani che diedero fastidio a nietzsche, che aveva una chiusura mentale differentemente da wagner che ebbe un evoluzione e cambiamenti in positivo. wagner scrive inoltre prima di morire un'opera su Budda, che rimane solo in stato di abbozzo. egli si lascia affascinare dal mondo indiano e da questa figura. Nietzsche negli ultimi 8 anni della vita li passò privo di coscienza perché ebbe una malattia degenerativa neurologica. spesso delirava ed era in balia di sua sorella, elizabeth, una nazista e fanatica nazionalista che raccolse i suoi testi e li modificò pubblicandoli, facendo diventare la filosofia di suo fratello, una filosofia compatibile al razzismo e nazionalismo. infatti era conosciuto in un periodo come un filosofo razzista e pericoloso. due filosofi italiani (giorgio colli e montinari) scoprirono questo crimine rintracciando i manoscritti di nietzsche e riportandoli all’origine. esiste una musica post e dopo wagner, è un rivoluzionare e noi viviamo in un mondo sonoro derivato da quello wagneriano. pensò di creare un nuovo genere musicale che in tedesco si chiama "Gesamtkunstwerk” Gesamt (intero) Kunst (arte) werk (oper), cioè opera d’arte totale, un opera teatrale e musicale con delle caratteristiche ben precise: ● ogni personaggio è rappresentato da un motivo o tema conduttore, in tedesco si chiama “Leit-Motiv”. questo vuol dire che anche se il protagonista non è direttamente presente ma solo evocato dagli altri, l’evocazione è legata al protagonista. ● “Melodia infinita” indica che le sue opere hanno uno sfondo sonoro perpetuo, non c’è mai un momento in cui la musica cessi, e questo non è presente negli altri compositori. Wagner si fece costruire un teatro in Baviera che ha caratteristiche che esaltano la specificità delle sue opere, si chiama il teatro di Bayreuth. in baviera vi era un re di nome Ludwig II di baviera, un re esteta, cioè innamorato dell’arte e disinteressato dalla politica. era il cugino di elisabetta d’austria e fece costruire questo teatro solo per la musica di wagner. il re morì suicida ma probabilmente fu costretto. il teatro ha sotto il palco un enorme fossa molto profonda, dove si colloca l’orchestra, e si chiama “golfo mistico”. è più profonda del normale e occulta la vista dell'orchestra, dà l’impressione che la musica venga da sottoterra, e non crea dunque distrazioni. non si vede la fonte sonora e l’immedesimazione nella storia è maggiore. questa idea non è originale, perchè si poteva trovare in aristotele secondo il quale bisognava seguire l’unità di tempo, luogo e azione per arrivare alla catarsi. per accentuare l’immedesimazione dilata enormemente la durata delle opere, per lui infatti il tempo dell’arte doveva sovrapporsi al tempo della vita. la filosofia di n è legata alla musica anche a causa di un altro compositore, un suo contemporaneo meno rivoluzionario di wagner: richard strauss l’opera più famosa di n intitolata “Così parlò Zarathustra” fu tradotta musicalmente da strauss con un famoso poema sinfonico intitolato nello stesso modo. è un opera di n scritta tra il 1883-85 ed è di carattere poetico-aforistico, cioè non è un saggio filosofico ma un insieme di frasi ad effetto che si possono interpretare in tanti modi, un pò come avviene nella poesia. di preciso non c’è niene ma rimangono impressi. Zarathustra era un antico profeta persiano, qualcuno che annuncia un messaggio nuovo, di importante. n prende in prestito questo nome e in questa opera afferma che lui dopo alcuni anni passati in solitudine sui monti decide di scendere presso la gente e annunciare qualcosa di nuovo, cioè l’arrivo dell'ubermensch. da un punto di vista biografico insegna filosofia classica in età giovane, ma iniziò a soffrire di problemi di salute, e per curarlo gli avevano consigliato di andare in luoghi con clima favorevole. andò in svizzera principalmente, sui monti, e finchè era lì scrisse la maggior parte delle sue opere. quindi c’è anche un aspetto di autobiografia, è come se n fosse il protagonista di quell’annuncio. 2001 odissea nello spazio: c’entra con n perchè questo film di kubrick è una specie di storia dell’evoluzione dell’umanità dalle scimmie a una nuova creatura indefinita, tutto in una forma simbolicamente sintetica. ci sono dei momenti di salto di livello, simbolicamente rappresentati da un parallelepipedo di pietra nera lucida non definito, ma che appare senza un perchè proprio nei momenti del passaggio di civiltà. kubirck associa ad ogni momento in cui appare la pietra l’inizio dell’opera di strauss, usa la musica dell'ubermensch. l’incipit dell’opera inizia con il do maggiore in crescendo (do-mi-sol) l’accordo più potente che afferma qualcosa e quello di base della musica occidentale. la fine del film rappresenta uno dei protagonisti che dopo essere entrato in una nuova dimensione dello spazio si trova steso su un letto in una stanza arredata in stile 700, cioè il secolo dei lumi e dell’uso della ragione. lui invecchia rapidissimamente sul letto, e mentre sta per morire compare la pietra nera e l’obiettivo entra nella pietra nera. c’è infine l’immagine di un feto e riparte la musica. l’opera di wagner di cui si era innamorato nietzsche era Tristano e Isotta, una vicenda famosa di eros e thanatos, cioè di amore e morte → tutte le vicende in cui non si può vivere l’amore se non si passa attraverso la morte. la loro vicenda appartiene al ciclo bretone che riguarda il contesto inglese perchè si tratta di una specie di guerra tra irlanda e cornovaglia, la punta a sud-ovest dell’inghilterra. il protagonista tristano è un orfano adottato dallo zio, che è il re di cornovaglia, Marke. isotta è una principessa irlandese.per far cessare la guerra si cerca un matrimonio: il re marke con isotta. si innamorano però tristano e isotta, e c’è di mezzo un filtro magico che rende l’amore un amore insopprimibile. diventano innamorati per la vita e per la morte, si incontrano clandestinamente e vengono scoperti. tristano si ferisce a morte dopo un duello, ma spera di venire soccorso da isotta che dovrebbe portargli le cure. lei arriva in nave ma lui muore. isotta si lascia morire di dolore. la musica accentua ogni singolo elemento della trama intensamente. 1865→ data della prima rappresentazione Per N l’incarnazione migliore di una vicenda è sempre musicale perchè ha la capacità di colpire prima il corpo che la mente, un impatto fisico. elementi rivoluzionari nell’opera: ● il personaggio di tristano è caratterizzato da un accordo che non è definito, un accordo inventato da wagner non decifrabile perchè composto da note che potrebbero essere di altri accordi. si chiama tristan-akkord, si sente all’inizio dell’opera. questo crea un senso di smarrimento e disorientamento, l’accordo è quindi senza tonalità di impianto. serve ad indicare una tipologia psichica, un personaggio che vive nell’incertezza. le prime 6 note costituiscono questo accordo. gabbie mentali e un modo di vedere le cose che secondo lui dovevano essere solo quelle, senza possibilità di progresso o miglioramento. → (come ideologie del nazismo o fascismo) Dio è morto è un espressione che si trova in zarathursta. secondo egli non c’è più la possibilità di credere in un dio metafisico→ nichilismo passivo. questa espressione ebbe molto succcesso popolare, perchè il 900 sembra che abbia fatto capire come il nichilismo sia una questione di tutti i giorni. proporre l’oltre-uomo sembra però una nuova forma di dvinità, di nuovo culto. dio è morto quindi non è una pietra su ogni forma di religione perchè ne viene prodotta un altra. una nuova forma di culto senza dogmi (contenuti), senza riti e cerimonie e senza sacrifici. le religioni di solito hanno sempre un sacrificio al loro interno, l’uber-mensch. questo culto dunque è un culto molto povero. N però un sacrificio lo fa, sacrifica il mondo invisibile e metafisico sull’altare del dionisiaco visibile. ha eliminato la dimensione invisibile perchè il dionisiaco è visibile anche se irrazionale, gli effetti del dionisiaco li vediamo sempre perchè fisici. questo rende N. un uomo molto limitato, perchè vede le religioni tradizionali come una specie di gabbia, che però parlano dell’invisibile. dio è morto è un espressione superficiale perchè ne introduce uno, senza contenuti. SIGMUND FREUD medico neurologo viennese, che studia il sistema nervoso e considerato l’iniziatore di una nuova discilpina a cavallo tra la scienza e la pseudo-scienza→ la psico-analisi. Non è una disciplina propriamente scientifica perchè non ha un metodo condiviso da tutta la comunità scientifica. la psico-analisi è diversa dalla psicanalisi, quest’ultima è un derivato della prima ed è stata creata da un allievo di Freud che diventò anche un suo avversario, Carl Gustav Jung. La teoria di Freud ritiene che i comportamenti umani siano determinati da una pulsione erotica fondamentale, cioè una pulsione sessuale. gli uomini quindi si illudono di compiere scelte razionali, ma in realtà ciò che li muove è questa pulsione, che si trova già dentro alla nascita. pulsione→ pello, pellere= spingere. è una forza che spinge. Jung invece afferma che gli uomini hanno immagini mentali da sempre, che agiscono come simboli stimolanti i quali li motivano a comprotarsi in un certo modo. questi simboli riccorrenti si trovano nei sogni. La sessualizzazione di tutto non c’è più in Jung. Freud era un grande lettore di filosofia soprattutto di kant, nelle sue opere continua a citare filosofi e la disciplina che crea ha avuto una forte ripercussione sulla filosofia, ha contribuito a dare una nuova visione dell’uomo. è uno dei “maestri del sospetto”, la visione dell’uomo è una visione peggiorata, non migliorata, è un uomo in balia di una dimensione che è inconscia e irrazionale, l’uomo non è padrone del suo destino. non è psichiatria = disciplina medica che tendenzialmente usa i farmaci e ritiene che i disturbi del comportamento siano legati a delle disfunzioni cerebrali. la psicologia (kant la intende come lo studio del principio vitale) da metà 800 con il medico Wundt è una disciplina che studia la dimensione affettiva e cognitiva (legata all’apprendimento). la psicoanalisi è una disciplina nuova che indaga l’inconscio → tutto ciò che non è cosciente. una celebre immagine usata dagli studenti di Freud: se la psiche di un uomo è come un iceberg, la parte che emerge è la coscienza, la parte in percentuale minore, mentre sotto la superficie vi è l’inconscio. nel 600 c’è stato un filosofo tedesco, Leibniz, che aveva distinto le percezioni (sensazioni) dalle appercezioni (percezioni legate da coscenza). il nostro corpo già prima di uscire dal ventre materno ha delle sensazioni ma non coscienti. usa questa immagine: la coscienza è come un faro che illumina soltanto porzioni limitate di percezioni. a seconda delle intensità delle percezioni si sposta in quella direzione. Freud dice che la maggior parte delle cose che l’uomo prova sono inconsce. dentro l’inconscio c’è una pulsione di tipo erotico sessuale. Freud aveva passato un periodo di formazione in neurologia in francia presso il medico Charcot specializzato nello studio del fenomeno dell'isteria → greco hysteron = utero si definisce isteria una malattia nervosa che non ha una base organica, in italiano l’aggettivo isterico è una persona che perde il controllo o lamenta dolori inesistenti e inspiegabili. nell’800 c’era questo medico che cerca di spiegare questo fenomeno, veniva studiato attraverso l’ipnosi = pratica parascientifica, da hypnos = sonno, l’induzione di uno stato di dormiveglia in un individuo, con lo scopo di abbassare le difese della persona che ha meno controllo di quello che fa e quello che dice. in coloro che avevano l’isteria attraverso l’ipnosi spariva il sintomo. Freud da questi esempi aveva iniziato a pensare che ci fosse una dimensione dell’uomo che non era organica ma che aveva una ricaduta sugli organi. comincia ad elaborare la sua teoria dell’inconscio. per Freud la dimensione dell’inconscio si manifesta nei sogni, il sognare è una manifestazione dell’inconscio e una rielaborazione dell’esperienza di vita che non si può fare quando si è svegli. 1900 viene pubblicata l’opera più famosa di Freud “L’interpretazione dei sogni” “die traumdeutung" traum= sogno deutung = spiegazione. dà uno schema interpretativo di massima dei sogni, anche se specifica che ogni individuo sogna in maniera personale, ha uno stile onirico personale, oneiros = sogno. lo capisce ascoltando i sogni. la psicoanalisi ha come elemento principale far raccontare i sogni a una persona e trovare le origini di un malessere o problema. una persona però non racconta sempre tutti i particolari dei sogni, per aggirare le autocensure dei sogni freud afferma che si deve instaurare una relazione affettiva asimmetrica tra paziente e lo psicoanalista, la relazione deve rimanere sotto controllo: deve far abbassare le difese al paziente per guadagnare la fiducia e raccontare i propri sogni in modo più lineare. questa relazione si chiama transfert. Quando lo psicoanalista riesce a trovare la causa del malessere per la persona è difficile perché non è una causa cosciente e quando viene fatta risorgere fa male. il momento specifico ci scoperto dell’elemento del disagio richiede professionalità. (sacrificio di Abramo in kierkegaard per arrivare alla felicità bisogna passare attraverso un momento di timore e tremore). non c’è un metodo valido, ogni caso è un caso a se, qualche volta funziona mentre altre volte no. nell’inconscio vi è una pulsione erotica-sessuale, il contenuto dell’inconscio. per freud tutte le azioni umane sono generate da esso, il loro inconscio quindi domina, attraverso questa pulsione. quando la pulsione non viene soddisfatta, si tramuta nel suo contrario, e il contrario di eros è thanatos. in freud vuol dire pulsione di morte. due termini più precisi sono sinonimi di questa pulsione di morte: scotomizzazione e forclusione. la prima deriva da skotos= oscurità, se non si riesce a raggiungere la si cancella per non vederla perchè fa troppo male → fantasia di sparizione. gli uomini partono con la pulsione eros ma quando viene ostacolata la si cancella con la fantasia di sparizione o ci si autocancella, si commette suicidio, che è una forma estrema di thanatos. bambino per freud→ è un perverso polimorfo, perché i bambini nascono con l'inconscio e la pulsione erotica. essi però non hanno un corpo sviluppato e un obiettivo, quindi non possono soddisfarla e hanno una frustrazione. sono perversi→ pervertire= uscire dalla via principale. il bambino esce dalla via principale del raggiungimento e le prova tutte, cerca delle vie alternative, per soddisfarsi. esse possono essere di molteplici forme. si nasce frustati. secondo la teoria per tutti i bambini, i primi oggetti da investire eroticamente sono i genitori, coloro che ne fanno le veci. i maschi individuano come oggetto erotico il genitore dell’altro sesso, e anche le femmine. è un processo inconscio. quando avviene questo investimento erotico, si generano due complessi: il complesso di Edipo (verso la madre) e il complesso di Elettra (verso il padre). per Freud l’omosessualità e il lesbismo sono forme patologiche, esclude che ci possa essere un eros indirizzato allo stesso sesso. Freud va a pescare miti e simboli del mondo greco, e quindi per parlare della sua teoria, prende dal mito di edipo ed elettra, due protagonisti di tragedie greche classiche. quello di edipo fa parte di una tragedia di sofocle, elettra è di una tragedia di eschilo. Edipo era il figlio di re di Tebe, Laio, e la moglie di laio era Giocasta. il re e la regina avevano ricevuto una profezia da un famoso indovino cieco, Tiresia, egli disse che avrà un figlio che ucciderà il padre e 2. Gli atti mancati (sbagliati) sono dei gesti apparentemente sbagliati che però sono come grida d’aiuto dell’inconscio, non sono mere disattenzioni ma manifestazioni del dolore dell’inconscio, che attraverso questi gesti spinge gli uomini a chiedere aiuto. 3. La libera associazione indica quella situazione che induce il paziente a dire oralmente o per iscritto tutto quello che gli passa per la testa senza pensare. C’è una letteratura di fine 800 che viene molto influenzata da questo tipo di interferenza dell’inconscio, chiamata flusso di coscienza/stream of consciousness: gli autori di questa letteratura sono James Joyce con “Ulisse”, Virginia Woolf e Italo Svevo con “la coscienza di Zeno” i quali pretendono di mettere per iscritto i loro pensieri/quelli dei loro personaggi in maniera caotica in modo da far sembrare che essi siano usciti in maniera spontanea. In una libera associazione non c’è mai casualità, ci deve essere un malessere dell’inconscio di cui lo psico analista deve capirne la causa, e per farlo, servono tante di queste libere associazioni Freud afferma che ognuno ha uno stile onirico personale, anche se i sogni di tutti seguono uno schema di funzionamento di 3 fasi: 1. Rimozione 2. Spostamento 3. Condensazione A differenza del pensiero comune per Freud i sogni non sono positivi, al contrario hanno sempre qualcosa di più o meno inquietante, ma chi sogna le nasconde sia a sé stesso sia agli altri. La prima fase infatti consiste proprio nel rimuovere l’elemento inquietante da una rappresentazione diretta: nel sogno di una persona non ci sarà mai quella cosa che dà veramente problemi. La cosa che è stata rimossa non è scomparsa, ma è stata spostata in un'altra area semantica (di significato) generalmente molto lontano che non c’entra niente con il problema iniziale, ma se turba ritorna, e spetta allo psico analista trovarla e capirla. Nella fase della condensazione questa cosa inquietante ritorna in maniera sempre più intensa. Lo psico analista fa il lavoro a ritroso, parte dalla 3 e finisce alla 1: se è bravo riesce a trovare l’origine del turbamento del malessere e “espellerlo”. Questo crea nel paziente un “trauma controllato” (= controllato perché il paziente è assistito dallo psico analista), perché l’inconscio ha fatto di tutto per nascondere il turbamento e quando esso viene scoperto questa cosa provoca un trauma nel paziente, che però è risolutivo (= come se venisse cucita una ferita dolorosa). IL SECONDO FREUD (1929-1939, data della sua morte) Nello stesso anno della crisi di Wall street Freud pubblica “il disagio della civiltà” in cui afferma che esista un modo per controllare la pulsione erotica, la “sublimazione”, una via di uscita dalla pulsione (come Kierkegaard): essa è il dirottamento della pulsione erotica verso attività sociali rispettabili. In particolare chi fa arte e chi ne fruisce può uscire da questa pulsione (può sublimare) perché essa è riconosciuta e rispettata nella società. Freud ha influenzato diversi suoi “successori”, tra cui lo psico analista e psichiatra francese Jacques Lacan: lui e in genere chi fa entrambi questi mestieri inizia come psichiatra e finisce come psico analista, difficilmente succede il contrario: quando i farmaci non erano più utili per curare il paziente si induceva in esso l’elettroshock per togliere attraverso scosse elettriche la parte dolorosa dell’inconscio = erano pratiche terribili che sono state denunciate. In Italia c’era Franco Basaglia che è stato colui che ha fatto chiudere i manicomi = testo di Michel Foucault) A sua volta Lacan ha ispirato lo psico analista Massimo Recalcati, che ha spiegato la sua teoria (di Lacan) attraverso la citazione più rappresentativa: - “l’inconscio è linguaggio” = non c’è una dimensione dell’inconscio il linguaggio, se non si formano forme linguistiche è come se non avessimo un linguaggio; - “noi non parliamo, siamo parlati” = siamo in balia del nostro inconscio linguistico, sono le parole che scelgono noi. Per Jung non c’è una pulsione erotico sessuale ma una pulsione di vita che ingloba in se anche la pulsione erotico sessuale ma non si riduce solo ad essa. Freud ha preso dei concetti molto vasti del mondo classico e li ha ridotti. Jung riprende i concetti di eros, per Platone è eros conoscitivo, se eros è ridotto alla sessualità ha un declino. Per il mondo antico, e il concetto che recupera Jung, eros ha una parte collegata alla sessualità ma va oltre. entrambe le pulsioni si trovano nella dimensione inconscia. Schopenhauer →gli esseri viventi istintivamente vogliono rimanere in vita, la volontà è un istinto → pulsione della vita di jung. I due hanno avuto un conflitto da un punto di vista personale e di pensiero. Da un punto di vista di pensiero dei sogni: per Freud i sogni hanno uno stile onirico personale, soggettivo, i sogni non sono comparabili. In jung i sogni hanno delle immagini ricorrenti nei sogni di tutti perché esiste un inconscio collettivo. Dentro i sogni delle persone non c’è solo una componente personale ma delle immagini che ritornano. l’inconscio non è solo individuale ma è una specie di archivio dell'umanità dove si trovano delle immagini ricorrenti usate da tutti. Le immagini ricorrenti si chiamano archetipi. Dice questo perché si è interessato allo studio dell’antropologia, ciò che ha stimolato Jung sono i testi veda e upanishad dove si parla molto della dimensione inconscia e del sogno. Scopre qui che ci sono delle immagini mentali che ritrova nei suoi pazienti. Cambia l’interpretazione dei sogni: per Freud vuol dire andare alla ricerca dell’elemento che turba e che è specifico ha un singolo individuo, per Jung i problemi delle persone sono legate alle relazioni con il proprio contesto culturale, si sta meglio quando si riesce ad entrare più armoniosamente nel proprio contesto culturale, quando non ci si sente esclusi. Se ci si sente esclusi si sta male. Tutti i membri di una comunità è come se fossero un unico membro che deve essere equilibrato in tutte le parti, se non è equilibrato provoca malessere. L’individuo per Jung sta bene quando è bene inserito nel proprio contesto culturale. L’autoefficacia (attraverso delle prove sul campo che implicano l’interazione con gli altri). Una persona che lavora sull’autostima senza autoefficacia che si isola progressivamente da un punto di vista culturale si ammala. Per Jung è il collettivo che conta→ (schopenhauer il dilemma del porcospino). Se per Schopenhauer gli uomini vivono in un mondo di illusione, anche per Freud gli uomini pensano di essere liberi ma in realtà non hanno libero arbitrio, ma si possono liberare attraverso la sublimazione. Per Jung eros è pulsione di vita, il suo contesto è più libero. In Jung gli uomini si ammalano in modo diverso: per Freud è la frustazione della pulsione erorica, per Jung la malattia è la mancata integreazione nel contesto sociale. Per Freud ogni individuo è chiuso in sé. In jung infatti i sogni hanno simboli ricorrenti. Karl Kraus diceva che gli psicoanalisti sono coloro che sono affetti dalla malattia che pretendono di curare. ESISTENZIALISMO Riguarda l’esistenza del singolo uomo→ diari autobiografici Il grosso della corrente si sviluppa a partire dagli anni 20 in Francia, e il culmine è fino agli anni 50. Si afferma in anni molto oscuri. i nomi di riferimento sono Albert Camus e Jean Paul Sartre, che rappresentano i due modi in cui viene incarnato l’esistenzialismo francese. questi due modi non sono uguali, ma hanno in comune il concetto di Assurdo, ciò che caratterizza l’esistenza dell’uomo nel ‘900, in particolare in quegli anni. l’assurdo è una condizione esistenziale dove non c’è progresso e razionalità→ antihegeliano. Ciò che distingue i due filosofi è l’ambito relazionale: per sartre ogni relazione umana è un fallimento, al punto che sartre definisce l’altro “l’inferno”, quindi assenza di progresso e razionalità, ogni uomo è legato ad un solipsismo esistenziale (chiusura totale in se stessi). Per Camus c’è un'unica via d’uscita, la solidarietà, “Solidaire ou solitaire”. Essere solidali vuol dire stare sempre dalla parte degli oppressi di tutto il mondo e di tutti i tipi. Sartre ad un certo momento della sua vita divenne marxista, e Camus è antimarxista perché faceva notare che il marxismo non risolve il problema sociale, ma è come se capovolgesse i rapporti di forza che rimangono. il proletariato quando prendeva il potere si trasformava in un nuovo padrone→ dialettica servo-padrone, è ancora una forma di potere e sfruttamento. Sartre e sua moglie quindi lo accusavano di essere filo-americano, anche se non lo era. Camus era algerino d’origine e cominciano ad esserci moti di indipendenza in Algeria, organizzano attentati terroristici. Camus sta dalla parte degli algerini ma è contro gli attentati terroristici→ sta dalla parte degli oppressi. Sartre invece accusava Camus di essere un protettore dei terroristi. Film “la battaglia di algeri”, il film mostra il punto di vista degli algerini e l’esercito che non distingue gli algerini più pacifici e meno. Per eliminare il terrorismo la francia manda forze speciali per combattere il problema ed utilizzavano anche la turtura. Charles de Gaulle era capo della resistenza francese ma era anche in Algeria in questo periodo, non era quindi solo un eroe. Camus voleva sempre sottolineare il concetto di stare dalla parte degli oppressi indipendentemente da chi fossero. Jung→ essere sani con l’integrazione nella società proprio come Camus. Per Bartre e Beauvoir vi erano oppressi di serie a e b, erano loro che decidevano chi erano i veri oppressi. Camus condivideva con Simone Weil l’idea della solidarietà nei confronti degli oppressi, egli raccolse tutti i suoi scritti e li pubblicò. Max Stirner, padre dell’anarchismo, “l’unico e la sua proprietà”, si lega a camus e viene citato spesso. Camus non era anarchico ma libertario, cioè chiunque voglia salvaguardare la libertà di tutti ma non da un punto di vista economico. Ogni individuo ha il diritto di essere completamente libero, trova in Stirner questo concetto. Un libertario è dalla parte della freedom assieme a marx stirner, cioè una libertà senza limiti, senza uno stato che impugna modelli e limitazioni. liberty→ liberty positiva perché ci sono limiti. Se ci sono leggi ingiuste è bene nella comunità che ci sia uno che critichi lo stato, mettendo sotto tensione la liberty ma non in modo estremo. dimensione temporale della memoria. non è misurabile nel tempo ma ha una dimensione temporale qualitativa interiore, legata al nostro cono della memoria. i nostri ricordi hanno una dimensione temporale ma non riusciamo a capire quanto tempo passiamo a ricordare. non riusciamo neanche a ricordare il tempo dei nostri sentimenti. bergson pensa che in ogni forma di vita vi è una pulsione vitale: un élan vital, che spinge a creare forme nuove, quindi tutto quello che accade al mondo accade perchè tutti gli esseri viventi hanno questo slancio. è esattamente il contrario di shopenhauer, per lui vi è una pulsione: la volontà che però induce o noia o dolore. in frued vi è una pulsione, che è erotico-sessuale. in comune tra questi pensatori vi è l’idea di pulsione, ma solo in bergson ha un significato positivo. l’ultimo freud si avvicina a bergson perché per freud si può uscire attraverso l’arte, quindi sempre creare nuove forme. nell’ultimo schopenhauer non c’è più la pulsione ma la phronesis. bergson scrisse un saggio, “il saggio sul riso” del 1900 che indaga l’ambito del comico, la comicità, cioè che cos’è il comico e perchè gli uomini ridono. è una tematica non orginale, affrontata già da baudelaire nel 1855. anche pirandello scrisse un famoso saggio di poetica in cui affronta la tematica dell’umorismo, “saggio sull’umorismo”. il saggio di baudelaire, il più antico, tradotto “sull’essenza sul riso”, dà la celebre definizione di riso satanico: per lui ridere è qualcosa di satanico e diabolico. “ogni volta che l’uomo ride, trema”. il riso è diabolico per baudelaire, perchè per lui è una manifestazione di superiorità nei confronti di chi si trova in situazioni imbarazzanti. l’uomo saggio ride come gli altri uomini, e manifesta una superiorità ma capisce che non è vera, lui come tutti gli uomini è soggetto a situazioni imbarazzanti. l’uomo che ride diventerà potenzialmente una prossima vittima del riso. si deve dunque ridere con una partecipazione emotiva o con empatia (vivere una sofferenza dentro, portare dentro di sé qualcosa dell’altro individuo) →si prende atto del fatto che quando si ride di qualcuno potremmo essere noi, e quindi si ride in modo più contenuto. se si è empatici si è anche simpatici. se ridiamo pensando di essere superiori è diabolico ridere. bergson dice che si ride in situazioni comiche, quando vi è un contrasto tra rigidità e flessibilità, cioè noi ridiamo di azioni rigide che dovrebbero essere flessibili (equilibrio e armonia, eleganza). ridiamo quando una persona è rigida. le persone flessibili fanno le cose più difficili facendole sembrare naturali e semplici. bergson dice che quando noi ridiamo per un azione rigida, non ridiamo mai da soli, sono sempre situazioni condivise o di gruppo. tendiamo a ridere quando siamo in compagnia, e anche quando siamo soli tendenzialmente ci immagianiamo di raccontarlo a qualcuno. pirandello invece parla dell’umorismo. lui definisce l’umorismo come “il sentimento del contrario”. il sentimento è l’empatia. es. si può ridere di una signora anziana vestita come se fosse una ragazzina, non è una situazione comica per il dolore che noi sentiamo che lei prova. sviluppiamo quindi un sentimento di empatia. rimane una situazione che induce il riso ma è un riso partecipato, una partecipazione dolente, un ridere che fa anche riflettere. APPUNTI SU FOGLIO gli uomini perdono il contatto con le passioni, delle reazioni fisiologiche automatiche che gli uomini hanno rispetto agli stimoli esterni. le emozioni durano poco e sono limitate perchè quando cessa lo stimolo svanisce anche l’emozione. il sentimento è un emozione che dura nel tempo, è un emozione dello stesso tipo ma ripetuta. le passioni sono sentimenti estremi che si impossessano di noi senza poterle controllare, hanno un elemento anche di sofferenza. nell’ultimo secolo l’uomo non si è sviluppato in modo organico, vi è estato un incremento della tecnologia ma non è riuscito a svilupparsi assieme. quella parte che è riuscita a svilupparsi e adeguarsi è con le emozioni e sentimenti, le passioni invece non si sono adeguate allo sviluppo tecnologico. ci sono uomini che sono diventati parte dello sviluppo, e altri no, questi provano passioni, e non sono in grado di integrarsi con il mondo della tecnologia, cultura. le passioni non possono essere stimolate dalla cultura o tecnologia. → videogiochi, gli stimoli sono sullo stesso piano, emozioni e sentimenti che vengono da fuori. la maggior parte degli uomini del ‘900 non ha passioni secondo il filosofo. le passioni rendono l’uomo qualcosa di non programmabile e non modificabile. OSWALD SPENGLER scrive “il tramonto dell’occidente” 1918, opera in cui viene ripresa l’idea organicistica dello sviluppo delle civiltà. L'idea che le varie civiltà siano come organismi, raggiungono la loro maturità e poi crollano. la grande guerra per lui era un sintomo di morte della civiltà occidentale, a causa delle tecnologie avanzate che distinguono questa guerra dalle precedenti. lui non vide però quello che succede dopo perché morì. per spengler una civiltà che tramonta, muore definitivamente e viene sostituita da un altra. EMANUELE SEVERINO considerato il più grande filosofo italiano del ‘900, che ha avuto un pensiero suo e originale. il nucleo principale è legato al problema della tecnica. per lui questo sviluppo tecnologico sta andando verso il paradiso della tecnica, il limite dello sviluppo. il paradiso è il grado massimo dello sviluppo tecnologico dove non ci sono più valori perchè la tecnica è diventata valore in sé stesso. è l’autodistruzione dell’uomo. la tecnologia dunque non ci aiuta più , e gli uomini cessano di esistere. egli fu licenziato dall università cattolica a causa dell’inquisizione non essendo i suoi insegnamenti compatibili con la dottrina
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved