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L'Età di Augusto: la fine della Repubblica e l'inizio del Principato, Appunti di Latino

L'avvento di ottaviano augusto al potere, la fine delle guerre fratricide e la riorganizzazione dello stato e dell'impero. Vengono inoltre analizzate le opere di virgilio, come l'eneide e le bucoliche, e il ruolo di mecenate nella promozione delle arti. Inoltre informazioni sulla vita e le opere di virgilio, la sua morte e la pubblicazione postuma dell'eneide.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 06/05/2024

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bea_mara 🇮🇹

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Scarica L'Età di Augusto: la fine della Repubblica e l'inizio del Principato e più Appunti in PDF di Latino solo su Docsity! L'età di Augusto Con l’avvento al potere di Ottaviano ebbero termine le guerre fratricide (civili). Gaio Ottaviano, divenuto Cesare Ottaviano, in seguito all’adozione testamentaria da parte di Giulio Cesare, dimostrò subito doti eccezionali. Realizzò il progetto dittatoriale del padre adottivo Cesare avendo però l’accortezza di presentarsi non come un monarca ma come colui che intendeva restaurare le istituzioni repubblicane e concentrò ogni potere nelle sue mani e potè quindi procedere a un’opera di riorganizzazione dello Stato e dell’impero. Nel campo delle arti, con l’aiuto di Mecenate, si assicurò la stima di grandi poeti come Virgilio e Orazio e prosatori come Tito Livio, che contribuirono a promuovere i valori della tradizione romana. *mecenate → chi è protettore delle arti e degli artisti* A Roma tornò a fiorire una poesia impegnata in campo civile con l’Eneide di Virgilio e con alcuni componimenti di Orazio. LINEA DEL TEMPO - ETÀ REPUBBLICANA - ETÀ DI AUGUSTO 44 ac morte di Cesare 27 ac Ottaviano riceve i titoli princeps senatus 42 ac battaglia di Filippi e cesaricidi e Augustus sconfitti 23 ac Ottaviano ottiene la tribunicia potestas e 41-40 ac confische agrarie in Italia l'imperium maius et infinitum (controllo assoluto guerra di Perugia di tutte le forze armate di Roma) 31 ac battaglia di Azio, sconfitta da parte 12 ac Augusto diventa pontifex maximus di Ottaviano di Marco Antonio e Cleopatra 14 dc morte di Augusto Chiamiamo età di Augusto il periodo successivo alla battaglia di Azio del 31 ac, che vide Ottaviano uscire vittorioso da un conflitto civile e governare fino al 14 dc sullo sfondo di un processo di restaurazione che tradusse poi in un rivolgimento istituzionale, ovvero la fine della repubblica e l’inizio del principato (impero). Con l’instaurazione del principato la vita intellettuale trova nell’imperatore un punto di riferimento e la letteratura è fortemente condizionata dal principe. Nella prima fase dell'età imperiale Ottaviano Augusto ricerca e riesce a ottenere la collaborazione di scrittori di altissimo livello come Virgilio e Orazio. —------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Sconfitti i cesaricidi a Filippi nel 42 ac, Marco Antonio e Ottaviano si divisero i compiti militari e politici. MA si recò a riorganizzare le province orientali mentre in occidente O si trovò a sostenere il compito di congedare circa 150000 veterani e di assegnare loro terre che dovevano essere confiscate ai legittimi proprietari, poiché in Italia non erano più disponibili parti di agro pubblico. Le espropriazioni colpirono soprattutto i piccoli e i medi possidenti italici tra cui anche la famiglia di Virgilio, ed ebbero conseguenze gravi per l’economia. La pax Augusta Nel 29 ac Ottaviano proclamò la chiusura delle porte del tempio di Giano come segno della pace ristabilita e celebrò un grande trionfo ricevendo il titolo di imperator. Iniziò un graduale riassestamento dello Stato e si accentrò tutti i poteri nelle sue mani. Nelle Res gestae, Ottaviano si presenta come il difensore e il restauratore della libertas cioè delle istituzioni della res publica. La restaurazione morale e religiosa La propaganda augustea si fonda su un progetto di risanamento morale che ha come grande tema gli antichi mores. Con l’esaltazione dei valori tradizionali si cercava di rivitalizzare anche il sentimento patriottico e gli ideali della tradizione. Per restaurare le antiche virtù, Augusto aveva inaugurato nel 18 ac una politica di risanamento morale nella vita pubblica e privata della classe dirigente, emanando una serie di atti legislativi che si rivelarono però poco efficaci. Il progetto di ripristino degli antichi mores interessò anche l’abbigliamento, con il ritorno della toga per gli uomini e della stola per le donne. Ci fu anche un piano di restaurazione religiosa. Nel 29 ac Augusto si fece affidare dal Senato l’incarico di rinnovare gli antichi culti e il rispetto delle prescrizioni religiose. L’anno seguente intraprese il programma di restauro degli antichi templi. Assunta la carica di pontifex maximus nel 12 ac, fece dichiarare suolo pubblico un’area della sua abitazione sul Palatino, dove dedicò un santuario alle divinità Lari e Penati, protettrici della sua casa. In questo modo fu istituito un nuovo culto pubblico, quello dei Lares Augusti e del Genius Augusti, che divenne poi un culto indiretto di Augusto. Infatti in ogni casa il “genio” del capofamiglia era oggetto di devozione, perciò le cerimonie pubbliche in onore del Genius Augusti presupponevano che Augusto fosse il capofamiglia onorario del popolo romano, identificazione che fu sancita dal titolo di pater patriae conferitagli nel 2 ac. Nell’ambito della riforma religiosa di Augusto, vanno collocate le innovazioni apportate al calendario, come l’aggiunta di festività augustee e la ridenominazione del mese Quintilis come Iulius in onore di Giulio Cesare e del mese Sextilis con Augustus in onore ad Augusto. Le arti e le lettere Anche la cultura e le arti furono promosse nell’interesse del regime, infatti le arti figurative specialmente l’architettura e la scultura ebbero grande sviluppo (Pantheon). La propaganda di Augusto cercò il supporto di intellettuali come Virgilio e Orazio, che nelle loro opere diffusero le idee su cui si ispiravano i suoi programmi. Temi principali: pace, esaltazione del principato, amore, dolore, senso di vita e di morte Il rapporto tra i letterati e lo Stato è molto diverso da quello di Catullo e Lucrezio. C’è un nuovo interesse per i problemi civili e morali, infatti la delusione e il pessimismo lasciano il posto alla speranza e alla fiducia. L’adesione all’ordine del regime è ambigua, poiché vennero accolte alcune richieste di Augusto, ma solo se trovavano adesione all’interno del lavoro che svolgevano. Nessuno dei poeti ha raccolto l’appello di Augusto per la rinascita dei generi teatrali, che avrebbero dato alla propaganda una cassa di risonanza molto più vasta. Nonostante i tentativi del principe di promuoverne la ripresa, la tragedia e la commedia proseguirono il loro declino. Lo stesso genero epico-storico non trovò cultori. Virgilio fu l’unico a scrivere un poema epico ma non su fatti di storia contemporanea, infatti il protagonista dell’Eneide non è Augusto ma Enea. Mecenate Augusto ebbe un collaboratore in Mecenate, patrono del circolo intellettuale che a lui deve il nome. Mecenate condusse un’esistenza dedita ai piaceri, in accordo con l’epicureismo e fu tra i principali consiglieri politici e collaboratori di Ottaviano, ma non rivestì nessuna carica. Egli era l’intermediario tra l’imperatore e alcuni grandi poeti come Virgilio, Orazio e Properzio, che si rivolgono a lui come al loro patrono. Il patronato letterario non era un fenomeno nuovo a Roma, ma fin dalle origini della letteratura latina troviamo accanto ai poeti, illustri personaggi politici che assicurano loro protezione e sostegno economico. Il caso di Mecenate è eccezionale per il numero e il valore degli scrittori di cui fu protettore e anche per l’incidenza della sua attività di promotore di cultura, infatti seppe orientare i letterati verso forme di poesia più impegnate. Gli altri promotori di cultura
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