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Ruolo e compiti della letteratura nella formazione dei bambini, Appunti di Letteratura Italiana

Gli appunti della prima lezione del corso Problemi di letteratura moderna per l'anno accademico 2021-2022. Si discute del ruolo e dei compiti della letteratura nella formazione dei bambini, in particolare si pongono domande sul suo ruolo in concorrenza con TV, cinema e social media. Si parla anche della natura e della funzione della letteratura, della sua definizione e dei bisogni culturali a cui deve rispondere nella nostra epoca. Si affrontano inoltre temi come la pericolosità della letteratura, le utopie e le distopie, e il motivo per cui non si studiano più le poesie a memoria.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 05/11/2023

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Scarica Ruolo e compiti della letteratura nella formazione dei bambini e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! 2021-2022 Problemi di letteratura moderna APPUNTI LEZIONE 1 Lezione 1 – 04/10/21 Insegnare letteratura alla primaria è problematico perché bisogna prima porsi delle domande: - Che ruolo ha? - Che compito svolge? - Come può servire nella formazione dei bambini? - Qual è il compito della letteratura in concorrenza con TV - cinema – social media? - Cosa è la letteratura? A cosa serve? I critici hanno teorizzato la fine della letteratura. Cos’è oggi la letteratura? Esiste? A cosa può servire la letteratura in un mondo dominato da scienza e tecnica? La letteratura ci serve per creare IMMAGINARI Prendiamo l’esempio delle canzoni. In periodi diversi vengono affrontati gli stessi temi, perché hanno il compito di spiegare lo stesso concetto con modi diversi a generazioni diverse. Sono sottoposte a continui aggiornamenti e hanno il compito di educare ai sentimenti. Usare la letteratura per fare educazione sentimentale. Letteratura e poesia creano lo spazio in cui poniamo domande di cui non conosciamo la risposta. E lo facciamo perché l’uomo ha urgenza di porsi domande. La poesia è lo strumento tipicamente umano, è ciò che rende l’uomo diverso dagli animali. Il ruolo della letteratura nelle classi è PORSI DOMANDE. Bisogna avere la consapevolezza che le storie sono fondamentali per l’uomo, perché la nostra mente è concepita per pensare attraverso le narrazioni, in questo modo riusciamo a capire il mondo. La capacità di narrare è insita nell’essere umano fin dall’Homo Sapiens. Essa lo distingue dagli altri essere. Possiamo parlare di Homo Narrans. L’uomo può raccontare storie non solo tramite la letteratura, ma anche tramite immagini. Il pensiero narrativo ha diversi modi di essere rappresentato. L’uomo racconta perché deve dare senso al mondo. La prima forma di narrazione è il MITO. Serve a dare senso. Siamo fatti di storie, tutto ciò che facciamo lo facciamo basandoci su storie che immaginiamo. Viviamo all’interno di storie, che esistono già prima della nostra nascita. I bambini hanno dei modelli per costruire le storie e ogni cultura ha un modello diverso. Per questo motivo possiamo dire che le classi multiculturali di oggi rappresentano un incontro di storie. 4 L’importanza del racconto si vede nel caso di Hitler, che ispira il suo movimento dall’immaginario scaturito da un’opera teatrale. Nel momento in cui un bambino crea/consuma storie, nascono anche elementi che vogliamo combattere (es: bullismo). La letteratura si presenta come un luogo/mondo nel quale sperimentare, come una realtà virtuale nella quale rifugiarsi/proiettarsi, in cui fare esperienze. La letteratura è un moltiplicatore di esperienze possibili, ci parla di emozioni/sensazioni che noi viviamo insieme ai personaggi. Letteratura come esperimento sociale. Es: Boccaccio, Decameron: novella delle papere Un genitore vuole educare il figlio lontano dalle ragazze, per questo motivo lo isola. Quando porta il bambino al mercato, questo vede delle ragazze e chiede al padre cosa fossero. Alla risposta del padre, che le definisce “papere”, il bambino mostra interesse. La novella serviva per dimostrare, tramite un esperimento sociale, il naturale interesse per il sesso opposto. La pericolosità della letteratura. Es: Flaubert, Madame Bovary La protagonista si è formata sui romanzi e non riesce a adattarsi alla realtà, fino a confondere la realtà con la letteratura. Utopie e distopie. Si immette nell’immaginario un’idea di società diversa da quella diversa e migliore, in caso di utopia, di quella in cui viviamo. Nel romanzo di Pinocchi invece assistiamo alla creazione di una distopia, il mondo dei balocchi. Perché non si studiano più le poesie a memoria? Le poesie venivano selezionate a scuola tra quelle capaci di individuare emozioni/valori. Erano un mezzo per fare provare emozioni e sensazioni, per riconoscersi in sentimenti comuni, raccolti in una sorta di archivio. Si impara a memoria per creare una sorta di catalogo comune di emozioni, è un modo di riconoscerci tramite sensazioni comuni. Adesso non c’è più la facile corrispondenza tra sensazioni/sentimenti perché c’è una gamma molto più ampia, essendo aumentata anche la gamma di esperienze, quindi è più difficile scegliere. 5 Lezione 4 – 11/10/2021 Che cos’è la letteratura? Insieme di opere letterarie che vanno a definire il patrimonio letterario. La natura e la funzione della letteratura è molteplice e complessa, per questo motivo possiamo individuare diverse definizioni e idee di letteratura, in base a idee ed epoche. L’idea di letteratura è discussa, difficilmente possiamo dare una definizione chiara e definitiva. Noi conviviamo con una serie di definizioni di letteratura e una serie di compiti che ne derivano. Non possiamo individuare una definizione valida per sempre, ma risposte parziali e provvisorie, valide per noi e nella nostra epoca. Quali sono i bisogni culturali a cui la letteratura deve rispondere nella nostra epoca? Rivalutazione di aspetti biologici e antropologici della letteratura. Aspetti che sono stati rivalutati negli ultimi anni e studiati. La letteratura appare come l’espressione di una generale attitudine dell’uomo a narrare (pensiero narrativo). Definizione provvisoria: uno dei più potenti strumenti del pensiero narrativo che si esprime attraverso il linguaggio verbale. La letteratura si incontra con altri linguaggi espressivi (pittura, musica, scultura). Questa definizione risolve alcuni problemi dei critici: es. problema tra letteratura alta e bassa… La definizione di letteratura ci permette di capire perché la letteratura è creatrice di valori, perché nasce dal bisogno di capire il mondo circostante, che sia esso naturale o sociale. Se con il mito l’uomo è riuscito a dare spiegazione ad elementi fondamentali della sua società, è chiaro che quel mito/racconto esprime un valore importante, per la sua capacità di spiegare, per la comunità. In alcuni casi il mito ha valore per la capacità di legare uomo a dio, il racconto stesso diventa sacro così come la persona che produce questa narrazione. Il poeta, l’autore della narrazione erano caricati di elementi di sacralità, che legata al racconto e all’uomo in cui il racconto veniva prodotto. Il racconto delle religioni acquista valore sacro, le liturgie sono recitate, i fedeli baciano il testo, proprio a causa di questa sacralità. I testi sacri sono inseriti in una elaborata/complicata ritualità, d’altra parte però hanno un importante valore letterario (bellezza, punto di vista estetico dal punto di vista letterario). Rassegna su varie definizioni di letteratura: - Cicerone e tacito: littera, litteratura derivava da littera, che indicava l’alfabeto, insieme di littere, strumenti di base per lettura e scrittura. I litterati erano coloro che sapevano leggere e scrivere. - Quintiliano, letteratura per indicare una capacità più specifica, quella di saper governare gli elementi di base della scrittura → grammatica e filologia. - Padri della chiesa → letteratura aveva il significato di conoscenza ampia, di erudizione e i litterati erano coloro che avevano queste ampie conoscenze, gli eruditi, coloro che avevano fatto molte letture. Questo fu il significato di letteratura per tutto il Medioevo e per il Rinascimento. - 600-700 il termine acquista significato diverso, che ha ancora oggi, e questo avviene per i cambiamenti importanti che si sono verificati nella società e in ambito culturale (aumento dei lettori, nascita dell’industria editoriale, miglioramento degli aspetti estetici di alcune opere di invenzione. - Fino al 700 i prodotti di invenzione venivano comunemente definite poesie, mentre letteratura veniva accomunata con il momento della lettura e dello studio delle opere scritte. 6 Il termine letterato indicava la figura dell’intellettuale e il termine letteratura qualsiasi attività intellettuale. Il nuovo significato viene a indicare quelle opere frutto dell’invenzione umana, che hanno qualità di bellezza e che sanno suscitare emozione. - Il cambiamento del significato di letteratura si coglie nella definizione che Ugo Foscolo ha dato di letteratura. - Viene definita la differenza tra letteratura alta e letteratura bassa/popolare → patrimonio di fiabe e leggende che ci è stato tramandato. Confrontarsi con questo patrimonio significa anche confrontarsi con le lingue e i dialetti attraverso le quali questo patrimonio ci è stato tramandato. - 800 → è evidente nella produzione letteraria una differenziazione per fasce diverse di pubblico. La letteratura cerca di elaborare prodotti diversi per le diverse fasce: o Letteratura alta o Letteratura popolare o Letteratura di fascia intermedia, rivolta alla borghesia - Oggi è necessario esplorare anche il rapporto tra la letteratura e i supporti audio-visivi. Sta cambiando il modo di fluire della letteratura. Il nostro patrimonio letterario, dell’immaginario e quello della nostra tradizione in forma ipertestuale. L’ipertesto influenza il modo di creare letteratura. Perché l’uso delle nuove tecnologie cambia la nostra idea di letteratura e il modo di fruizione? Su internet c’è una situazione culturale del tutto nuova, perché nella cultura che abbiamo alle spalle c’è un contesto molto preciso (autore, opera e pubblico, distinti nettamente), adesso questo contesto è diverso perché su internet si crea una situazione per cui non c’è netta divisione tra autore e pubblico, c’è un ricambio e un’inversione continua di ruoli. Non c’è rapporto verticale tra autore e pubblico, ma orizzontalità per cui tutti possono avere la parola e parlare. Lo strumento dell’ipertesto sta facendo concepire nuove forme di letteratura, dando ruolo particolare al lettore. Ci sono opere concepite in modo tale che il lettore possa individuare un finale e uno svolgimento diverso da quello ideato dall’autore. Questo ci porta a confrontarci con il problema del canone letterario, individuazione delle opere e degli autori più importanti. Adesso, essendo il pubblico così potente da influenzare le scelte delle case editrici, il canone letterario è influenzato dal pubblico. Quale è il rapporto tra storia e letteratura? È un rapporto sul quale si sono interrogati diversi autori. Alcuni autori affermano che non si può fare storia della letteratura. Ma perché? → perché non è un documento, ma è un monumento (opera d’arte assoluta, irripetibile, unica, che non aveva a che fare con il contesto, né con quello che veniva prima, sono sé stanti). Noi invece con storia della letteratura individuiamo delle linee e cerchiamo di legare le idee di autori diversi, ma non possiamo farlo perché i valori di un’opera sono individuali, ogni opera è a sé, non è legata ad altre opere. L’opera letteraria non è un documento, ma esprime dei valori artistici. Per questo motivo non possiamo parlare di storia della letteratura. Ogni opera è stata creata per esprimere valori estetici. Un dei modi con cui usufruire della letteratura a scuola è quello della critica tematica → se noi abbiamo detto che la letteratura serve per strutturare l’immaginario (inteso come raccolta di idee, temi e valori) è chiaro che noi possiamo andare a indagare questo immaginario seguendo un filo che lo attraversa. Utilizziamo la letteratura attraverso la critica tematica, che ha avuto una certa importanza dall’800 in poi, ha elaborato metodi comparativi ed è utile continuare a utilizzarla. Nella pratica scolastica sussiste un ulteriore problema → rapporto tra letteratura e lingua. 9 I due contesti sono diversi, nella comunicazione letteraria: È importante notare il ruolo dell’insegnate che fa da mediatore tra i due contesti/mondi → MEDIAZIONE CULTURALE. È necessario avere consapevolezza del fatto che il contesto letterario è diverso dal contesto del fruitore: - CULTURE CONTEMPORANEE IN SPAZI DIVERSI (ci si rende conto subito delle differenze); - CULTURE NON CONTEMPORANEE (si è meno disposti a notare la differenza) → vi è distanza non solo linguistica, ma anche ANTROPOLOGICA Es: la Firenze del 200-300 è molto distante dal contesto bergamasco del 2000 Non dobbiamo dare per scontato che il bambino apprezzi, per questo motivo l’insegnante deve fare da mediatore. Secondo Umberto Eco il testo è vivo, da solo non riesce ad esprimere il contenuto, ha bisogno del lettore che lo renda vivo. Sono tutti diversi ↓ Il supporto modifica il contenuto il suo utilizzo è cambiato nel corso della storia Il CANALE è strettamente legato alla fruizione che se ne fa. Es: Romanzo → nasce in seguito alla comparsa della classe borghese nel 700. → nasce come risposta a un bisgono culturale nuovo, promuovendo prodotti non tanto raffinati come il poema epico. È un prodotto più facile, che mette al centro personaggi per lo più borghesi, è meno ricco di espressioni difficili, è meno elaborato dal punto di vista stilistico. → Es: Manzoni mette al centro due paesani 10 → Si assiste a un passaggio culturale dell’intellettuale che si sposta dalla corte per avere autonomia. → L’autore guadagna dai diritti d’autore. L’avvento degli strumenti multimediali porta cambiamenti importanti. Cambiamenti che non riguardano solo il supporto, che è previsto per navigare e che quindi ha una funzione diversa. Lo strumento multimediale non ha una frequenza precisa quindi si ha una percezione di fruizioni diverse dello stesso testo. Giornali Nell’800 inizia la diffusione dell’utilizzo di questo canale. Nasce la ruprica “appendice” in cui vengono pubblicati novelle, racconti, romanzi a puntate (d’appendice) → prodotto culturale particolare, romanzo che spesso non nasceva/finiva in modo coerente prima di essere pubblicato Spesso si aveva quindi una scrittura approssimativa, con incoerenze, per un pubblico popolare, che comprendeva una scena madre. Il canale influenza il prodotto finale. MITTENTE È l’autore, che si occulta/nasconde e cede la voce narrativa/poetica a un perosnaggio, fa raccontare la storia a una voce, che ha punto di vista e delle caratteristiche e che non può essere identificata con l’autore. Spessoil mittente è ideale, un modello che non corrisponde alla realtà. In Rosso Malpelo, il protagonosta viene rappresentato come cattivo perché ha i capelli rossi. Verga fa dire questo a una voce narrante che appartiene al popolo, che vede tutto secondo la sua prorpia prospettiva. DESTINATARIO (PUBBLICO) Il pubblico deve cooperare per comprendere il messaggio. L’autore finge di rivolgersi a un lettore. NARRATARIO, è colui che riceve le lettere, il finto destinatario presente all’interno dell’opera. È il lettore ideale/reale a cui l’autore pensa di rivolgere il romanzo. L’autore presenta il personaggio e le sue caratteristiche, Verga non lo fa, lo dà per scontato. Perché ha in mente il lettore ideale → abitante di Aci Trezza, città che però è per molti aspetti inventata. Il lettore è quindi un narratario. Verga rende il lettore in grado di comprendere poco alla volta la città. MESSAGGIO Mette al centro il testo letterario, che è complesso (≠ complicato), intrecciato, un intreccio di tanti elementi, stratificato → porta alla complessità. POLISEMIA (poli = tanti, semia = significati) → nel testo letterario viene scelto un termine equivoco perché l’autore vuole dare più significati (denotativo, quindi di superficie; connotativo, quindi l’interpretazione; ideologico; morale; …). 11 È importante il ruolo attivo del lettore. Condizionato dal GENERE → un testo è condizionato dal genere a cui appartine; crea un orizzonte di attesa, cosa ci aspettiamo dal determinato genere (con cui entriamo in sintonia). MODI CONVENZIONI LETTERARIE INTERTESTUALITÀ → caratteristica specifica del testo letterario. → sempre legato per una serie di vie ad altri testi letterari, che troviamo uno all’interno dell’altro e agiscono l’uno sull’altro. Nel momento in cui un autore scrive un testo, si porta dietro tutto il suo bagaglio letterario, emotivo, culturale. Questi possono interagire sul testo anche in maniera involontaria. L’autore non può dimenticare il lettore che è stato. 14 TEMA: argomento/contenuto che ritorna. Es; la donna, l’amore, il cibo, l’osteria, il fanciullo, … Non possiamo inserire tutti i testi all’interno di un tema. Tra i testi vanno selezionati i più significativi. Dal punto di vista letterario sorge il problema del CANONE: testo di grande autore, messo sullo stesso livello di altri autori contemporanei, non tiene conto del valore letterario, annullano i contesti storici, schiacciando e allinenado i testi allo stesso livello del punto di vista valoriale e storico. Spesso i testi hanno più temi all’interno, per questo motivo analizzo il testo solo nell’aspetto che mi interessa → il testo non è un documento, è un monumento. Il vantaggio del testo letterario è che la letteratura incontra altre discipline. Possiamo portare il testo letterario in una dimensione antropologica molto interessante; conosciamo alcune parole, alcuni gesti di alcune culture, che a loro volta hanno condizionato la nostra cultura. Es: la barca nei Promessi Sposi è un simbolo di attraversamento. La didattica per temi è utile se l’insegnante sta attento ad alcune problematiche. 15 Lezione 9 – 22/10/2021 ANALISI TEMATICA: un tema/argomento non può essere affrontato con un solo testo, ma deve essere affrontato con testi vari, che illustrino l’idea di quel tema in un determinato contesto e periodo. Quando si fa analisi tematica, la definizione del tema diventa fondamentale, accompagnata dall’analisi etimologia, definendo un determinato arco temporale. Raccolgo quindi testi che esprimono opinioni diverse. Es: il tema della donna nel 500 non è stato sviluppato solo da Petrarca, nonostante la sua opinione sia dominante. Una mera esposizione del tema tramite un testo non raggiunge risultati, nemmeno dal punto di vista didattico. TESTO: (che contiene il messaggio) Perché il testo letterario è complesso? Il testo letterario si porta dietro informazioni che riguardano il genere letterario. Il testo letterario viene codificato secondo le caratteristiche che lo riportano a una categoria. → GENERE Cos’è un genere letterario? - Testi che hanno alcune caratteristiche in comune Dobbiamo prima capire le origini del testo letterario, che nasce, insieme agli altri testi artistici, addirittura nella preistoria, all’interno dei riti. Con l’articolarsi della società umana nascono momenti di vita comune e anche momenti differenziati. La letteratura deve dare delle risposte ai bisogni letterari nuovi. Per poter dare le risposte nasce la differenziazione dei generi, che fanno riferimenti a temi e forme diverse. Temi e forme diverse hanno portato alla creazione di generi letterari diversi. Il pubblico, a sua volta, crea la situazione ideale per la proposta di nuovi generi letterari, che sono una risposta all’evoluzione della società. Es: romanzo moderno – Europa del 700 Nasce in seguito allo sviluppo della borghesia. Es: poema cavalleresco – Italia del 400, con la nascita delle corti I signori vogliono creare una corte splendida, ricca di arte, per dimostrare il loro potere e per dominare non solo tramite l’esercito. I signori amavano ritrovarsi a corte e leggere questi testi, che erano in poesia, erano raffinati e contenevano giochi letterari. Il poema cavalleresco ha forma raffinata, per un pubblico raffinato. Il poema cavalleresco ha un tema preciso, i cavalieri antichi, che fanno da modello. I generi nascono e muoiono perché danno risposte ai bisogni che il pubblico ha in un determinato momento. Perché nasce la letteratura per l’infanzia? 16 La letteratura per l’infanzia nasce a cavallo tra fine del 700 e l’inizio dell’800. Prima di allora i bambini erano considerati come piccoli uomini, a un certo punto nasce l’idea di infanzia e di bambino. Di conseguenza nasce un tipo di letteratura con temi, forma, linguaggio e struttura diversi (comparsa immagini nei libri). In sostanza nasce un nuovo genere letterario. I generi sono dinamici, nascono e scompaiono. Definizione: il genere è come una categoria di testi letterari, come un contenitore, in cui mettiamo testi che presentano elementi comuni molto riconoscibili. Un’opera che appartiene a un genere è prevedibile/programmabile perché deve avere le caratteristiche del determinato genere. Es: commedia. Inizia con una situazione problematica, si conclude con un lieto fine. I personaggi sono umili, il linguaggio e quotidiano e talvolta volgare. Presenta momenti ideati per far ridere. Es: tragedia. Inizia con una situazione lieta e tranquilla, si conclude con un finale funesto. I personaggi sono di posizione elevata, il linguaggio è aulico. Sia nella commedia che nella tragedia vediamo che ci sono elementi programmabili e riconoscibili; questi creano un orizzonte di attesa, che consiste nell’insieme di aspettative che ha il pubblico, che scegliendo un genere piuttosto che l’altro sa cosa andrà a leggere. Il genere letterario è un elemento della struttura di un testo letterario per sua natura conservatore perché tende a tramandare alcune caratteristiche, che però a loro volta tendono a ??. l’essere programmabile e prevedibile va a contrastare con la creatività. Per questo motivo alcuni critici affermano la non esistenza del genere, perché l’autore non può essere libero di creare se deve rispettare tutti gli elementi del genere. L’autore prende dei temi e li combina con elementi e forme, creando qualcosa di innovativo pur avendo elementi di linearità. Il genere è più forte/marcato quando si ha un basso profitto artistico, quando un testo non va oltre le caratteristiche del genere. Noi usiamo i generi per descrivere e perché collocare un testo all’interno di un genere può essere utile dal punto di vista interpretativo. Però c’è stato un periodo in cui il genere era NORMATIVO → chi si occupava di generi, componeva la sua opera individuando regole da rispettare, che andavano a limitare la libertà creativa dell’artista. Nel 500 il genere veniva concepito come NORMATIVO Es: Tasso – Gerusalemme liberata Quando tasso scrisse la sua opera vi erano norme molto forti che servivano a esercitare il controllo sulle persone. Gli aspetti normativi ebbero lunga durata (fino all’800). Per capire il motivo dell’utilizzo di questi aspetti normativi dobbiamo iniziare da Aristotele. Aristotele inizia a parlare di generi, prendendo in esame le opere letterarie del suo tempo e notando elementi ricorrenti e si limita a descrivere le caratteristiche 19 Lezione 13 – 03/11/2021 Similitudini → traduce l’ambiente selvaggio argentino in un ambiente urbano conosciuto ai lettori (italiano, europeo), per rendere un paesaggio esotico (pianura = mare, gregge = mare, alberi = torri). - Intertestualità interna → articoli ‘In America’ appunti in taccuini, ‘Le sue memorie’ - Intertestualità esterna → Antonio Morazzi, diplomatico che conosceva l’l’Argentina, opera ‘Emigrati’ + descrizione molto precisa, esagerata Paesaggio esotico che diventa strano passando per gli aocchi di Marco = paura che diventa coraggio → disorientamento/estraniamento anche del lettore. ‘Pilastri di cattedrali’ = familiari al lettore, piante che diventano umane, che combattono = ‘torri cadute tutte d’un pezzo’/’folla furente’/’fasci di lance sataniche’/’maestosamente terribili’ → grandiosità filtrata Ad un certo punto il paesaggio cambia = ANDE, si riprende perché trova un ambiente simile agli Appennini → Si sente più sicuro e poco dopo trova la mamma gravemente malata che trova coraggio vedendo il figlio e decide di farsi operare; → nelle fiabe l’eroe torna in patria, qui no, c’è un finale aperto, conclusione coerente con il resto perché l’autore lavora sul coraggio MAMMA ha un ruolo importante anche nella vita dell’autore, deve prendersi cura di lui dopo la morte prematura del padre CRONOTOPO → cronos = tempo, topos = spazio Elemento identificativo di alcuni personaggi (nella critica) Es: renzo = il suo cronotopo è la STRADA. Renzo di deve formare e deve trovare gli elementi che lo devono far crescere, lui cresce nella strada. Es: ‘Ntoni = è un po’ come Renzo, non condivide i valori della sua comunità mentre il nonno lo richiama al suo interno. → non è né dentro, né fuori la comunità, il suo aspirare a qualcosa che non consce bene. Il suo cronotopo è la SOGLIA (di casa sua, della farmacia) Molte storie per l’infanzia → GIARDINO per le ragazze OPERA ATTUALISSIMA, ripresa dai Giapponesi (attualità multietnica). Il cronotopo di Marco è la strada. - Merita di essere letta = bambini per il mondo da soli → messaggio di autonomia - Sembra che siano sempre gli stranieri, con questo racconto no - Ha la struttura di una fiaba: o Equilibrio iniziale, situazione idilliaca o Equilibrio rotto, inizio del viaggio dell’eroe o Conclusione della missione, ritorno in patria e ripristino dell’equilibrio Non c’è un problema iniziale, Marco non torna a Genova Si oppone a ‘Pinocchio’ → realtà che suscita paura con l’invito a starsene a casa ed evitare il pericolo. LONTANO Novella pubblicata su rivista nel 1902, ristampato più volte anche insieme al romanzo “il turno È una novella, non un romanzo breve. 20 È importante per il valore letterario e per la produzione di Pirandello, perché stava per compiere la svolta umanistica (1904, ‘Il fu Mattia Pascal”). La novella anticipa il tema dello straniamento e fa critica sociale all’Italia. La novella è ambientata a Porto Empedocle, di cui fa una rappresentazione critica che verrà poi ripresa in “I vecchi e i giovani”. 21 Lezione 14 – 05/11/2021 I due personaggio più importanti sono uno il ‘doppio’ dell’altro, perché anno aspetti simili. L’aspetto principale è la lontananza. Lars Cleen si trova in un paesino siciliano, lontano dalla sua patria. Pietro Milio, si trova nel suo paese, che però è ormai diverso da come lo aveva lasciato prima dell’esilio. Le distanze sono, per Lars Cleen spaziale perché viene da lontano; per Pietro Milio storica perché lui è il vecchio, appartiene alla generazione risorgimentale. Entrambi sono lontani dal loro paese. Lars Cleen non difende una sua cultura, vede che le cose non vanno e fa le sue critiche in base a valori assoluti. NON C’è RELATIVISMO CULTURALE. Il titolo della novella, indica la distanza dei 2 personaggi dal territorio. I personaggi sembrano guardare la realtà con il cannocchiale rivoltato, quindi guardare da lontano → tecnica di straniamento Milio si occupa di critica al sistema economico-sociale. Critica i costumi del tempo, presenta le realtà del paese come se fosse ovvia e continua a criticare sé stesso. Non è sposato perché a sperimentare i problemi del matrimonio deve essere Cleen. Cleen si occupa di critica del matrimonio. Milio fa critica affermando il contrario di quello che pensa → discorso antifrastico e ironico. Milio è un idealista he si rende conto che non c’è posto per persone come lui. CONTRAPPOSIZIONE MILIO – DI NICA Di Nica sostituisce a Milio, mentre lui è in esilio, e rappresenta i giovani. Tra i due c’è una differenza netta. Quando a Di Nica si parla di patria, lui batte le mani sulla tasca a indicare i soldi. Milio dà il nome di ‘Cara Patria’ a un vecchio vestito logoro, a indicare la povertà che deriva dalla sua partecipazione ai moti rivoluzionari rinascimentali. Lars → il forestiero Bauman, sulla figura dello straniero, afferma che ogni società crea uno straniero funzionale a sé stessa. Lo stesso Pirandello crea uno straniero funzionale alla sua novella. Uno straniero completamente diverso dalla città in cui si trova. Lars viene visto come proveniente da un altro mondo, viene definito come un uomo ‘caduto dal cielo’. Ha una ‘bontà non comune’ quasi morbosa che preoccupa Venerina. LARS è OPPOSTO A VENERINA Venerina giustifica la società. L’aspetto fisico diverso di Lars produce effetto conturbante, tanto che i cittadini non riescono a guardarlo. Venerina è spaventata che la stranezza di Lars la contagi; quindi, per difendersi elabora un processo di assimilazione, arrivando a voler cambiare il nome del marito, non riuscendo del tutto. 24 VENERINA → utilizzo di un nome diffuso in Sicilia, con lo scopo di dare un senso di realismo → inteso come piccola venere – dea dell’amore, ma in una versione particolare: VENUS GENITRIX, capace di esprimere amore solo con ruolo materno. Il nome è coerente con il ruolo di madre, non con quello di moglie → in un matrimonio privo di sentimento, in cui il marito non è amante. Venerina è moglie, ma doppiamente madre (Cleen e bambino), ma è incapace di amare il bambino. ROSOLINA → nome come ipocoristico → fusione di due nomi: ROSA + LINA Rosa: dalla radice del verbo rodere, riferimenti ai tratti emotivi che caratterizzano il personaggio Lina: richiama la rete, allude all’intenzione di mettere in rete un marito. Il personaggio non viene criticato Agostino Di Nica → il giovane, il vincente Nome: AGOSTINO → da Augustus, venerabile, rispettabile → connotato dal successo economico Cognome: Di Nica → verbo NICAN, vincere; derivato dalla Dea Nike, dea della vittoria. Nome perfetto per il personaggio vincente, simbolo dell’affarismo del paese. Descrizione interessante: ‘naso come vela’, indica il fiuto per gli affari e la mobilità, a differenza di Milio. La novella presenta un sistema di personaggio. Ogni personaggio è collegato all’altro. 25 Lezione 15 – 08/11/2021 Quando ci troviamo di fronte a una poesia ce ne accorgiamo subito a causa della sua forma particolare. La peculiarità è l’organizzazione precisa, che ruota intorno a un verso, che finisce in un punto preciso. Di fronte ad alcuni tipi di poesia, ci si trova davanti a una voce che esprime un punto di vista personale e preciso, la VOCE POETICA. In alcuni testi poetici c’è un preciso interlocutore per la voce poetica, un destinatario. Anche se c’è un interlocutore/destinatario preciso, noi sappiamo sempre che il destinatario finale è il lettore. La prima cosa ovvia da non fare è individuare la voce poetica nell’autore, poiché è solamente costruita dall’autore. Es: Petrarca, anche quando costruisce l’immagine di Francesco (innamorato di Laura), che è molto legata all’autore, la voce è costruita per favorire il dialogo con il lettore. Una caratteristica della poesia è una serie di elementi che ci portano alla sonorità: - LIVELLO FONOLOGICO, è molto evidente → storia della poesia, che era collegata alla musica → ritmo, rima collegato a questa origine e sviluppo della poesia. → tradizione della poesia orale. Fa sì che ci siano elementi che noi inseriamo nella parte fonologica. IL TESTO POETICO È un testo complesso. Può essere letto a vari strati, che sono correlati in modo da veicolare il significato del testo; perché l’autore ci parla della realtà, la descrive, ma mentre lo fa ci vuole parlare d’altro. Gli stati ci servono a capire e a scovare il significato vero del testo poetico. La nostra capacità di lettura dei testi poetici è legata alla nostra capacità di collegare i vari strati. Uno degli elementi è la RIMA; con essa il poeta ci segnala il legame tra due parole che normalmente non hanno legame, il nostro lavoro è quindi quello di indagare, seguendo i sentieri di significato in cui ci conduce il poeta e che non sono scontati, perché il linguaggio poetico non è univoco. STRATO FONOLOGICO Con le allitterazioni vediamo che il poeta vuole evocare l’immagine che ci descrive, vuole far vivere al lettore ciò di cui sta parlando, anche tramite i suoni. Normalmente il linguaggio poetico è diverso da quello che usiamo normalmente. Il poeta costruisce il discorso invertendo l’ordine normale delle parole, anche interrompendo la frase ci segnala qualcosa, mettendo il soggetto e il verbo in versi diversi → spezza l’ordine normale della frase, in modo da dare significati particolari. Lo strato fonologico è costituito da diverse parti: Strato superficiale fonologico, strato strutturale, strato semantico, strato simbolico (legami antropologici, con la cultura del luogo). La cosa che colpisce di più del testo poetico è la forma: il verso è deciso dall’autore in base a regole che si è dato. CHE COS’È IL VERSO? - L’unità minima del discorso poetico; - Ha delle caratteristiche strutturali precise; - Diversi tipi di versi: 26 o In base al numero di sillabe che contiene (endecasillabo – settenario) o In base agli accenti (forti – atone) Questa alternanza dà il ritmo - Si può presentare in varie forme 1. Piano → forma naturale del verso italiano 2. Sdrucciolo 3. Tronco Verso piano: - Parole piane → con accento sulla penultima sillaba - Nella maggioranza italiane Quando contiamo le sillabe di un verso, lo facciamo fino all’ultima sillaba accentata (accento tono) e ne aggiungiamo 1 (+1). Verso tronco: Se l’accento tonico cade sull’ultima sillaba e non ce ne sono altre, il verso sarà tronco (es: 6 sillabe, di cui l’ultima con accento tonico, il verso sarà un settenario tronco), perché devo regolare in base al verso piano. Le parole tronche creano un verso tronco (andò, mangiò, …). In pratica contiamo una sillaba anche se non c’è. Verso sdrucciolo: Le parole sdrucciole hanno accento tonico sulla 3^ultima sillaba. Contiamo quindi le sillabe e arrivati all’ultima tonica (in questo caso la 3^ultima, la 6^sillaba), contiamo le altre due come se fosse una (+1). Si crea in questo modo un settenario sdrucciolo. Il modello è sempre quello del verso piano → aggiungo o tolgo le sillabe per regolare il verso. Il conteggio delle sillabe in poesia è diverso perché ci sono delle figure metriche che cambiano la normale divisione in sillabe. La normale divisione in sillabe prevede i dittonghi, semiconsonante (I – U, quando si trova prima di una vocale) + vocale / vocale + semivocale (I – U, dopo la vocale). Figure metriche: 1. Sineresi: unisce 2 vocali che normalmente si trovano in una situazione di IATO (divisione); 2. Dieresi: separa 2 vocali che normalmente hanno un rapporto di dittongo (unione). Si individua con 2 puntini sulla vocale (ïeri → i – e – ri; ieri → ie – ri). 3. Sinalefe: unione sillabica tra parola che finisce con vacale e parola successiva che inizia con vocale. È un’unione tra 2 sillabe. In questo caso, al conteggio delle sillabe, le due unite da sinalefe, vengono contate come se fosse una. Ci sono eccezioni, situazioni in cui non si può fare unione tra sillabe. 4. Dialefe: divisione sillabica tra una parola che finisce per vocale e la successiva che inizia per vocale → nel conteggio dobbiamo contarle separatamente.
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