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Appunti di letteratura spagnola, Appunti di Letteratura Spagnola

Storia della letteratura spagnola dalla seconda metà del Cinquecento alla fine del Seicento. Metodologie di analisi del testo letterario. Traiettorie dei generi letterari tra seconda metà del Cinquecento e Seicento

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 24/02/2024

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luisa-ruffolo 🇮🇹

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Scarica Appunti di letteratura spagnola e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Letteratura e cultura spagnola lez.5/10/2023 riassunto degli argomenti dell’anno 2022/2023 lazarillo de tormes: per la prima volta si parla di un personaggio umile. La novità di questo personaggio è la credibilità, ma anche il racconto in prima persona della sua vita. L’autore anonimo crea un nuovo genere, la novela picaresca. Introduzione argomenti nuovo anno Luis De Gongora: poeta barocco molto colto, che si misura con la tradizione rinascimentale e classica facendo una rivoluzione del linguaggio poetico. Parte di programma che si concentra sulla prosa. (“Guzman del Alfarache”) (“Buscon” di Francisco de Quevedo. romanzo picaresco) Parte di programma che si concentra sul teatro: “La vida y el sueno” di Calderon. Miguel de Cervantes: “Don Quijote “ rapporto 1500/1600 La monarchia di Carlo V: eredita la corona di Germania, ma possiede anche tutti i territori conquistati dai conquistadores (america). 1492: la Spagna scopre la capacità di dominare alcuni territori. 1898: la Spagna perde le ultime colonie. Filippo II sale al potere nel 1556. L’assolutismo è devastante durante il suo regno. Il sovrano è fortemente accentratore, vuole controllare tutto ma allo stesso tempo si circonda di un apparato burocratico complesso che non riuscirà a gestire. E’ ossessionato dall’idea di difendere la cristianità. Vuole fare della Castiglia il centro spirituale della cristianità, ma anche burocratica dell’impero spagnolo. Dal 1580 , egli diventa campione del cattolicesimo, si fa portavoce delle stanze del Concilio di Trento, ma fu anche artefice dei processi di imposizione. Nascono nuovi gruppi religiosi, Lutero porta avanti la riforma protestante. Un autore come Miguel de Cervantes (un hidalgo) chiederà il permesso di andarsene nelle Indie. Vuole allontanarsi dalla penisola iberica a causa delle poche possibilità che il territorio iberico dava a chi non era di famiglia nobile. Tra il 1566 e il 1598 la Spagna vede un incremento della politica feudale. Monastero di San Lorenzo dell’Escorial: sono sepolti tutti i re di Spagna. All’interno di questa monastero è presenta la biblioteca di Filippo II dove egli si ritirava a studiare e pregare. romanzo picaresco/cavalleresco/poema epico Il romanzo picaresco è legato a quello cavalleresco per il motivo che potrebbe non avere un finale. Il romanzo picaresco che si diffonde nel 1500. Si è affermata la stampa a carattere mobile. Tra il 1501 e il 1650 vengono stampate 267 edizioni di libri cavallereschi. (Miguel de Cervantes nel 6° capitolo del Don Quijote nomina buona parte di questi libri) Un umanista spagnolo, Juan De Paldes nel suo “Dialogo De La Lengua”, commenta i romanzi di cavalleria affermando che la qualità era molto scarsa. Anche Cervantes era dello stesso avviso, egli vuole creare un’opera che si contrappone al genere cavalleresco. Durante questo periodo in Spagna si leggono i poemi epici. “Aurucana” è un poema epico di Don Alonso de Ersilla, egli fu testimone nelle guerre per la conquista delle terre aurucane, cioè cilene. Lui racconta il conflitto contro gli indigeni chileni che difesero la loro terra. Attraverso quest’opera, egli vuole recuperare l’onore perduto. Ersilla, vuole descrivere gli ambienti naturali visti durante al seguito dei conquistadores, quindi mescola la guerra e le osservazioni di ambienti naturali. Lui è testimone di quello che racconta descrivendo la sua opera e dicendo che aveva intenzione anche di scriverne una terza parte. L’autore sottolinea che la storia raccontata è vera. - Nel primo libro, partenza di Guzman dalla casa della madre e del poco giudizio dei ragazzi nelle imprese che tentano; - nel secondo, racconto della vita del picaro e dei vizi che ebbe, ma anche delle cattive compagnie frequentate ; - nel terzo, le calamità e la volontà a cui giunse e le pazzie che fece per non farsi piegare dagli altri. Il “guzman” si fonda sulla tema dell’autoanalisi interiore. Le colpa e il libero arbitro sono le cause dell’autoanalisi. Letteratura e cultura spagnola lez.12/10/2023 José Miguel Micó è il curatore dell’edizione “Catedra”, oltre ad essere uno studioso del romanzo picaresco è stato anche uno studioso di Gongora. E’ traduttore della Divina Commedia in spagnolo, è anche una delle voci poetiche esponenti del ‘900 spagnolo (“Las primeras voluntades”). Studioso raffinatissimo. Introduzione: Guzmán De Alfarache REALTA’: la letteratura spagnola è una letteratura fortemente compromessa. La componente della risa non è centrale nell’opera, non è un obbiettivo che si pone Máteo Aleman. 1545: CONCILIO DI TRENTO. Segna un fermo a tutti i processi di riforma. La prima parte dell’opera viene pubblicata nel 1599. Perché nella Declaración si annuncia una terza parte che poi non verrà pubblicata? (vedi file pag 114, parte finale) L’opera è una esigenza di realismo, la storia che si vuole raccontare deve essere vicina alla realtà. Quindi il finale di questa vita concludersi con una vita stessa. Il Guzmán rispecchia il modello del Lazarillo de Tormes Concetto di AUTOBIOGRAFISMO: (a proposito del Lazarillo, Francesco Rico afferma che si tratta di un’opera fittizia). Questo concetto è fondamentale, si tratta del racconto della vita fatta dalla persona che ha vissuto quella vita. (Es: autobiografia di Sant’Agostino) Siamo nell’epoca dell’ancien regime, cioè dove tutti gli ordini sociali sono bloccati. Guzmán è un personaggio inventato. Il Guzmán pone il problema del libero arbitrio differenza e analogie Lazarillo/ Guzmán [vedi pag 125 della Declaracion,capitulo primero] Le due opere appaiono entrambe alla fine di un periodo di cui sembrano riassumere le caratteristiche principali, annunciando le possibilità di ulteriori sviluppi con una specie diintuizione precorritrice dei tempi.  Lo stile: nel Guzmán c’è un periodario complesso; ritmo sostenuto e solenne. “Curioso lector”= discorso diretto, il lettore è chiamato ad entrare nell’opera, descritto come curioso.  Struttura: il racconto è fatto in prima persona. il personaggio è un picaro colto. DIFFERENZE  il Lazarillo è un’opera di piccole dimensioni, di poche pagine, sintetica e scarna, semplice, inscritta in una dimensione e atmosfera rinascimentale, il Guzmán è un’opera vasta, in due lunghe parti, pletorica, diffusa, ricchissima di avventure e personaggi: un’opera barocca.  Nel Lazarillo abbiamo 7 tratados, mentre nel Guzmán ci sono i capitoli.  Nel Guzmán la carica emotiva e il tormento derivanti dal desiderio di una giustificazione della vita nel suo gioco di responsabilità e di incertezze, causano una complessità spirituale che annuncia l’esplosione dell’arte barocca.  Nella “Declaración para el entendimiento de este libro”, Alemán afferma che è Guzman a scrivere il libro, ma è lui a raccontarlo.  la differenza più sostanziale è costituita dall’enorme sviluppo che nell’opera più tarda acquista la parte moraleggiante, che si accompagna a una grande abbondanza di riferimenti eruditi, soprattutto senechiani. STOICISMO SENECHIANO E MORALISMO CATTOLICO  Micò afferma: “uno de los propòsitos del Guzmàn es explicar el mundo (la vida humana) por medio del pìcaro (32). Interesse dell’anonimo autore del Lazarillo era invece “explicar al hombre (Làzaro) por medio del mundo”.  Lazzaro agisce perché ha fame; Guzmàn per gola (vizio); Mateo Aleman vuole sottolineare la problematica dell’io, accertarsi che il lettore non si sbagli. Vuole fare una spiegazione della vita umana. Non c’è dubbio che la storia del picaro si situa all’apice della dottrina cattolica posteriore al Concilio di Trento: due problemi, il libero arbitrio e la grazia divina. La narrazione di Alemán ha un fondamento religioso e ideologico. Siamo in un’epoca in cui la stampa permette maggiormente la diffusione delle opere. [argomento terzo anno: Pedro Salinas scrive un canzoniere d’amore per una donna che ha realmente conosciuto, ella vive in America. Salinas quando Da un punto di vista culturale: artisti e filosofi si impegnano per tradurre Erasmo da Rotterdam. Tra il 1522 e il 1523, Sant’Ignazio deLoyola scrive i suoi esercizi spirituali, gettando le basi della milizia cristiana che formerà i gesuiti nella Spagna di Filippo II. Sant’Ignazio scrive testi di natura teologica.. Dottrina di Erasmo: si diffonde in Spagna a partire dal 1525. Due concetti chiave: Diritto di critica, si può dissentire la società; Individualismo. Questa dottrina si diffonde perché riesce a coinvolgere più starti della società: per i religiosi la dottrina alimenta la speranza di una riforma del clero. Dal punto di vista politico: la rivolta dei comuneros nel 1521. I comuneros si ribellano a Carlo V, si dilegua ogni speranza nell’affermarsi di una economia borghese in Spagna. Inoltre, le ricchezze che vengono scoperte nelle Indie, non vengono investite ma si concentrano nelle mani dei conquistadores. 1556: sale al trono Filippo II. Grande vitalità culturale della penisola iberica. Letteratura e cultura spagnola lez.19/10/2023 Siglo De Oro C’è una incoerenza della definizione “Siglo De oro”, perché si parla al singolare ma in realtà si fa riferimento a due secoli. Il Siglo de oro parte dal 1492 in poi. Nel 1600 inizia un periodo dove tutti i re che si susseguono si chiamano Filippo, periodo di decadenza nella penisola iberica fino all’anno 1898, quando la Spagna perde le sue ultime colonie. Dal punto di vista letterario: il siglo de oro è un periodo caratterizzato dalla corrente letteraria e artistica del Barocco, che va dalla fine del 500 alla prima metà del 600. Tra i nomi più importanti della letteratura barocca spagnola: Miguel De Cervantes, Gongora, Quevedo. Nell’ambito del teatro vi sono: Tirso De Molino che scrive “Don Juan”, Caderón De La Barca che scrive “La vida es sueño” ,Lope de Vega. Lope De Vega sarà individuato come precettista del teatro del Siglo de oro, e gli verrà chiesto dall’Accademia di Spagna di scrivere un trattato che si chiamerà: “El arte nuevo de hacer comedias en este tiempo”. E’ un trattato scritto in versi nel 1609, dove viene fatta una descrizione di come doveva essere fatto teatro durante il secolo di oro. “La vida es sueño” è paragonata da molti studiosi a “Amlet” di Shakespeare. E’ composta da testi poetici, scritta in versi spesso classici della tradizione castellana. E’ ricca di allegorie, es: “hipogrifo violento” il testo si apre con questa espressione. La scelta dei versi e delle strofe ha un preciso valore semantico all’interno della costruzione dell’opera (DE FORUM, un determinato personaggio all’interno di un’opera teatrale debba parlare in un determinato modo, cioè utilizzare un certo tipo di struttura metrica diversa per personaggio). La strofa utilizzata è la decima, 10 versi. E’ importante che lo spettatore immagini lo scenario descritto. analisi del testo poetico  verso o prosa  livello lessicale, semantico e retorico.  livello morfo-sintattico (classi di parole, versi, strofe…)  livello fonico-fonologico (ritmo, metrica…)  il ruolo del lettore Ogni scelta all’interno di un testo poetico non è casuale. analisi del testo letterario  genere letterario o tipologia testuale  comprendere il testo: lettura ricreativa vs lettura ermeneutica  struttura e nuclei tematici  interpretazione e aspetti storico-letterari  verso o prosa  tipo di narrazione  voce narrante e focalizzazione  protagonisti, personaggi, eroi …  tempo della storia, narrazione..  luoghi della narrazione  tema principale, secondario, sottotesto  il ruolo del lettore teatro siglo de oro Intorno al 1580 si ritrova la moda di assistere alle rappresentazioni teatrali in luoghi stabili. Il teatro ha tentato tutti i grandi autori di questo periodo, da Cervantes a Gongora etc … Il teatro era di gran successo, era una anche una fonte di guadagno e di fama in vita (Lope De Vega). Tirso de Molino si rifà alla tradizione delle figure classiche, quindi un teatro fortemente trascinatore e passionale, mentre Lope De Vega riesce ad intercettare quelli che sono i gusti del pubblico, offre ciò che si vuole vedere. Calderón, il cui teatro è stato definito come filosofico.  teatro rinascimentale: se il teatro barocco presenta determinate caratteristiche è perché ha origini nel teatro rinascimentale, che propone le prime rappresentazioni profane. Queste rappresentazioni restano legate ai luoghi dove vengono effettuate oltre che alle festività. Nel teatro rinascimentale non mancano rappresentazioni legate alla corte, limitate a chi può frequentarle e rappresentano la drammatizzazione di generi diversi di successo di quel periodo e degli anni precedenti.  Torres Naharro: riesce a captare nelle sue opere teatrali lo stile degli strati più bassi della società, realizzando un teatro dai risvolti più realistici. La Celestinesca costituisce un modello per Torres. “Himenea” è una riscrittura teatrale della Celestina. “La propolladia” è una sorta di proemio che fornisce alcune nozioni teoriche sul teatro cinquecentesco. Nelle commedie di Naharro, si inizia a comprendere che l’importanza sta nei dialoghi tra/nei personaggi  DIFFERENZA. Comedia a noticia: basata su fatti storici realmente accaduti. Comedia a fantasia basta su tematiche urbane, quotidiane, intrighi amorosi ma inventato  Lope De Rueda :Nel 1554 abbiamo la prima compagnia teatrale ufficiale, fondata da Lope De Rueda. era un grande attore comico, scenografo del teatro cinquecentesco, raggiunse . Il teatro di Lope de Rueda era caratterizzato da una scena minima, ci sono elementi in grado di svegliare l’immaginazione. Le sue creazioni più originali sono i “Pasos”, ovvero delle brevi opere, scene comiche e nelle quali venivano mostrate tutta una serie di tipi sociali, particolarmente graditi al volgo; una delle principale tematiche era l’opposizione tra urbano e rurale. i Pasos venivano inserite all’interno di opere più estese, sono l’antecedente degli entremeses cioè delle rappresentazioni inserite nell’intervallo e che rappresentano un dipinto reale dell’epoca.  teatro stabile: 1580. si inizia a pensare alla necessità di creare dei luoghi appositi dove rappresentare queste opere teatrali. Si vengono a creare delle compagnie di beneficienza , che utilizzano il teatro per raccogliere denaro. Los corrales de comedias: luoghi acquistati dalle compagnie di beneficienza per ospitare spettacoli teatrali. Permettevano di aggirare possibili censure. Tra i corrales più importanti c’è il “Corral de la Cruz” a Madrid, “Il Corral de Almagro”, “Corral del principe”.  los autos sacramentales: rappresentazioni spesso itineranti, che mettevano in scena temi biblici o mitologici ma trasformati “a lo divino”e con valori allegorici. Letteratura e cultura spagnola lez.20/10/2023 Lope de Vega Autore teatrale molto celebre dell’epoca. La sua produzione teatrale è molto vasta. Precettista del teatro spagnolo del siglo de oro, incarna la nascita del teatro barocco. da vv 1-10: endecasillabi con i pareados alla fine di ogni strofa. Strofe di 10 versi. Questa coppia di pareados può avere un valore di massima (proverbio) o semplicemente riassume ciò che è stato detto nella strofa. “Mándanme”: si dichiara che questo poemetto gli stato commissionato Già da subito viene fuori l’importanza del volgo e che il teatro possa essere a gusto del pubblico. La captatio benevolentia è la parte tra parentesi tonde. Sono presenti riferimenti classici (vv. 3-9) da vv 11-14: Lope de Vega si scusa del fatto che sembra facile dover scrivere un’insieme di precetti di far teatro. Ciò in cui lui è carente sta nel fatto che li ha scritti senza arte (classico). da vv. 17-21: lui non ignora le regole dell’arte di scrivere teatro. da vv. 22-32: non ha rispettato i precetti perché in Spagna molti hanno iniziato a scrivere le commedie in maniera barbara e hanno fatto si che il volgo si abituasse al non rispetto delle regole classiche, che caratterizzava il gusto dell’epoca. da vv. 33-39: Lope de vega confessa la sua colpa. Da un lato fa riferimento a questa nuova forma di fare teatro in maniera negativo, dall’altro ci si dice che il volgo alla fine si segue la moda dell’epoca. da vv. 40- 48: dichiara che si rivolge a questo modo di fare teatro e quando deve scrivere una commedia, chiude i precetti classici a 6 mandate. Lope de vega rifiuta le regole classiche, ma finisce alla fine per accettarle perché è al popolo che il gusto classico piace. da vv. 49- 60: prima distinzione tra tragedia e commedia. Erano due generi classici totalmente diversi. La commedia trattava azioni umili e di basso livello sociale, mentre la tragedia parlava di alti livelli sociali. da vv. 61-76: nelle commedie e tragedie si hanno gli atti e furono chiamate così perché narrano delle azioni del popolo. da vv. 77-127: elogio alle regole classiche, anche se lui non le segue perché non piacciono al pubblico. da vv. 128-156: transizione tematica. Giustificazione sull’excursus del teatro classico, descrizione del teatro dell’epoca, soluzione proposta da Lope de Vega, cioè ritrovarsi nel giusto mezzo. prox versi: come deve essere scritto il teatro. Il primo concetto che espone è la libertà totale di argomento. Insieme alla compresenza di personaggi, Lope de Vega da vv. 157- 166: riferimento ad un episodio noto nella spagna dell’epoca. Il re Felipe si sarebbe arrabbiato nel vedere in una rappresentazione teatrale un re insieme ad altre persone della plebe. vv. 172 si insiste sulla necessità ferma di mettere a tacere le regole classiche. da vv 174-180: tragico e comico si mescolano. Nelle opere ci sarà una parte tragica e l’altra comica, perché questa varietà nella stessa opere piace molto al pubblico ma anche perché la vita reale dà un buon esempio di come dovrebbero essere le opere teatrali. da vv. 181-187: nella rappresentazione teatrale deve esserci un’azione e la trama non deve essere episodica e all’interno di essa non ci devono essere altre elementi che si discostino dalla trama principale (unità d’azione o di arresto). Bisogna tenere in conto che dall’opera teatrale non può essere tolta qualche parte altrimenti il tutto crolla. Secondo Lope de Vega nell’unità d’azione non deve succedere una sola cosa, ma ogni elemento presente nell’opera deve essere necessario a portare a compimento l’opera stessa. da vv. 188-200: si passa alla seconda unità aristotelica, cioè l’unità di tempo. Letteratura e cultura spagnola lez.27/10/2023 Analisi del testo: “El arte nuevo de hacer comedias en este tiempo” La seconda unità di tempo aristotelica citata da Lope de Vega non è necessario rispettarla perché va contro quelle che sono le esigenze del pubblico. da vv 201- 210: si stanno descrivendo le abitudini teatrali del pubblico del tempo, si tratta di un pubblico inclemente. Per dare piacere agli spettatori ciò che si usa è la cosa più giusta, l’importante è che piaccia al pubblico. da vv. 212- 214: suggerisce che una volta scelto l’argomento dell’opera, lo si deve scrivere in prosa e che lo si divida in tre atti rappresentando il lanzamiento, nudo y desenlance . […] da vv. 231- 239: Lope de Vega dà dei consigli. Indicazioni tragiche. E’ importante che non venga facilitato sapere la fine dell’opera, ma solo nell’ultima scena deve essere scoperta. Sapendo quale sia il finale il pubblico poteva lasciare prima il teatro senza aspettare la fine. da vv.240- 245: il teatro non doveva mai rimanere vuoto, anche tra un cambio e l’altro. Se la scena veniva lasciata senza una persona che parlasse, gli spettatori potevano annoiarsi. da vv. 246-256: si introduce il concetto di “decorum” linguistico. Questo decorum deve far riferimento all’argomento che si tratta e utilizzare un linguaggio naturale, cioè che rispecchi l’uso del linguaggio quotidiano, vero. da vv. 257-263: anche la retorica classica ci insegna che quando parla il comico deve essere chiaro, facile e che si prenda dall’uso comune della gente ( di uso quotidiano). mentre il linguaggio politico deve essere caratterizzato da un’oratoria più alta. da vv. 269-283: ogni personaggio deve parlare come gli si addice. Se parla il re che si imiti quanto più possibile la serietà reale. Se parla il vecchi saggio si cerchi una linguaggio più modesto ma sentenzioso. Quando parlano gli innamorati devono farlo in modo da commuovere ( in senso etico, quindi trascinare chi ascolta). si introduce il concetto di donna. La donna ma in vesti maschili. Lope de Vega giustifica queste donne in abiti maschili da vv.284-293 : il personaggio non deve mai contraddirsi in quello che dice. da vv.294-297: le scene devono essere chiuse con una chiusura che possa essere ad effetto, in modo da no lasciare il pubblico con disgusto da vv. 298-301: nel primo atto si deve presentare l’argomento, nel secondo lo svolgimento della trama e fino a metà del terzo atto non si riesce a capire dove si va a parare. da vv. 305-312: la versificazione deve essere adattata con prudenza all’argomento che si sta trattando. Per il lamento è bene utilizzare “la décima”, il sonetto è bene per le persone che guardano, i racconti richiedono il “romance” in ottave. da vv. 313-318: si indicano le figure retoriche che è bene utilizzare, in particolar modo l’anafora. da vv. 323- 326: è importante, secondo Lope De Vega, l’utilizzo dell’inganno ma con un fondo di verità. Si crea dunque una situazione comica da vv.327-337: descrizione del teatro a Lope de Vega contemporaneo. Mateo Aleman definisce il Guzmán come “acajala de la vida umana”, cioè osservatorio della vita umana e quindi vuole esaminare e dare uno strumento di riflessione. Nulla di tutto questo è presente nel Buscón perché all’insegnare Quevedo sostituisce il diletto “no enseñar sino deleitar “. Nel sottotitolo dell’opera “exemplo..” ma non è lo scopo principale dell’opera. (Dedicatoria pag.94) Pablos non ha bisogno di creare un mondo alla rovescia, ma si limita a descrivere gli aspetti più bassi del mondo che lo circonda. Quando scrive della sua vita, sa che è una perdita di tempo perché non può insegnare niente a nessuno. Come finisce el Buscón? si denota l’abisso ideologico che Pablos attraversa LINGUAGGIO: El Buscón è “un’avventura linguistica”, cioè il romanzo di Quevedo è pieno di invenzioni linguistiche (metafore, iperboli, giochi di parole e doppi sensi) . Quevedo gioca con il linguaggio per giungere a nuovi significati. L’inganno su cui Pablos costruisce la propria vita è nella lingua. (vedi dedicatoria). L’ampliamento geografico dalla Spagna al Nuovo mondo significa una modifica ulteriore del genere picaresco, che si sta consolidando come un genere letterario. Se un modello viene profondamente tradito, vuol dire che resiste al punto da consentire delle grandi innovazioni. Il modello regge se viene continuamente attraversato, tradito. Capitulo I resumen : El capítulo se abre con una presentación en primera persona del protagonista, don Pablos, oriundo de Segovia, que, dirigiéndose a un señor, se dispone a contarle su historia de vida. Su padre fue Clemente, un barbero y su fue Aldonza de San Pedro, una mujer muy hermosa, celebrada por los copleros de España, que hacía alarde de los apellidos de sus antepasados para hacer frente a quienes ponían en duda su cristiandad. Las malas lenguas, cuenta Pablos, decían que su padre era ladrón y que su hermano de siete años, mientras aquel atendía a su clientes en la barbería, les robaba el dinero de sus bolsillos. Sobre su madre, cuenta con poco entendimiento que muchos la consideraban una bruja, lo cual estuvo a punto de convertirse en hecho público. También decían que era prostituta. Su habitación, donde solo ella entraba, estaba llena de calaveras y sogas de ahorcado. Desde pequeño, sus padres discutían sobre cuál habría de ser su profesión. u padre le hablaba bien del trabajo de ladrón, diciendo que quien no hurta en el mundo, no vive. Por su parte, su madre se lamentaba de que su hijo no quisiera ser brujo, y aseguraba que ella era la que había sostenido a la familia, salvando a Clemente de sus delitos, dándole, por ejemplo, pociones para que él no confesara. el narrador les dice que él quiere aprender virtudes y seguir sus buenos pensamientos. Por eso, les pide que lo manden a la escuela, para aprender a leer y escribir y sus padres acceden. “cepa” =gioco di parole tra ceppo di albero genealogico e ramo di vita linea 8-9: sono nomi quelli che sceglie Quevedo, simili a quelli degli ebrei conversi (come dice anche Marseille Batallon) “el dos de bastos para sacar el as de oros” : gioco di parole “cardenales”: gioco di parole. allude da un lato al vestito porpora del cardinale, dall’altra parte allude al colore del livido. Letteratura e cultura spagnola lez.09/11/2023 El Buscón Nel Buscón vi è un itinerario più articolato rispetto al Lazarillo e funzionale nel caso dell’incontro con molti tipi umani. Quevedo, o l’autore anonimo, vuole raccontare attraverso l’esempio ozioso, che è Pablos, la società spagnola del tempo. Pessimismo dell’opera: Pablos conclude il suo racconto dicendo che la sua vita andrà sempre peggio. Nel Lazarillo succede il contrario. La lingua, lo stile: L’obbiettivo dell’autore è deleitar, ma con un sorriso amaro. Vi è una descrizione realistica. I personaggi descritti dall’autore è come se fossero “deformati” perché la descrizione ci dice qualcosa della loro interiorità, cioè non sono personaggi positivi. Pablos cerca di ripulirsi dalla genealogia infamante. Capitulo primero: descrizione della stanza della madre (p.100); “colgar a uno el dia de su santo” = gioco di parole, si fa riferimento a una tradizione, cioè quella di appendere una collana o un orologio nel giorno del suo onomastico. Il padre di Pablos pensa che anche i poliziotti siano dei ladri. capítulo II resumen: Don Pablos comienza a ir a la escuela, donde se gana la simpatía del maestro, que lo cree un chico inteligente. Allí estudia con hijos de caballeros y personas importantes. El trato favorable que recibe del maestro genera la envidia de sus compañeros, que le ponen apodos burlones y despectivos que refieren a su padre y a su madre. El trato favorable que recibe del maestro genera la envidia de sus compañeros, que le ponen apodos burlones y despectivos que refieren a su padre y a su madre. El trato favorable que recibe del maestro genera la envidia de sus compañeros, que le ponen apodos burlones y despectivos que refieren a su padre y a su madre. Don Pablos lo hace y el hombre comienza a perseguirlo furiosamente, con un cuchillo en la mano. Él corre hacia la casa de su maestro, que lo defiende ante el judío, pero luego lo castiga con azotes, haciéndole prometer que no volverá a pronunciar más aquel nombre. En otra ocasión, con motivo del carnaval de Carnestolendas, a Pablos le toca ser rey de gallos, y debe desfilar a caballo con el fin de cortarle el cuello a un gallo. Pero el caballo que le toca está hambriento y arrebata un repollo de una verdulería. La verdulera comienza a gritar y acuden en su ayuda un grupo de comerciantes que se alzan contra el chico y le arrojan verduras, hasta hacerlo caer del caballo en un charco de lodo y suciedad. El caballo muere en esa caída. Llega la policía y se lo quieren llevar a la cárcel, pero, al encontrarlo tan sucio, no se animan a agarrarlo y lo dejan ir. En su casa, sus padres lo reprenden y maltratan. Luego, él se dirige a lo de don Diego, cuyos padres acaban de decidir no mandarlo más a la escuela. don Pablos decide abandonar también la escuela y su casa, y quedarse en compañía de don Diego, para servirlo. Envía a sus padres una carta de despedida, en la que asegura que, para cumplir su deseo de ser caballero, es mejor escribir mal, de modo que renuncia a la escuela y a su casa, para evitarles más gastos y problemas. Pablos viene preso in giro per la sua famiglia , per i mestieri che i genitori svolgono. Incontro con Diego Coronel, diventano molti amici. Pablos spesso verrà invitato a cena dalla famiglia Coronel. Pablos è il primo della classe ed è ben voluto dal maestro, viene così invidiato dai compagni del collegio. I compagni lo offendono per colpe che hanno gli altri e gli mettono soprannomi che appartengono al lavoro dei genitori: “don Navaja”, “don Ventosa”. Il destino di Pablos è macchiato fin dall’inizio. resumen: El alojamiento de Alonso Ramplón es un lugar miserable. Su tío le anuncia que espera a unos amigos para almorzar, y le asegura un banquete. Pronto llegan sus amigos: un animero, un porquero y un corchete. Pablos escucha la conversación de los cuatro hombres. El animero cuenta que se queda con parte del dinero de las limosnas que pide por las ánimas de los difuntos, el corchete confiesa que sobornó al verdugo para que los azotes que le da sean suaves, y Alonso Ramplón declara suavizar sus azotes a quienes le ofrecen dinero a cambio. Pablos relata que al ver cuán honrada es la gente que habla con su tío, se pone colorado y no logra disimular su vergüenza. Al llegar el banquete, se lleva una sorpresa: abunda el alcohol, no hay agua para beber y la comida está hecha a base de carne humana. Los hombres rezan una oración por las ánimas de aquellos difuntos que están a punto de comerse, y Alonso Ramplón le recuerda a Pablos lo que le mencionó sobre los restos de su padre. Pablos no prueba bocado y ve cómo los cuatro hombres comen y beben hasta que terminan vomitando uno encima de otro y acaban inconscientes. Por la noche, regresa a lo de su tío y encuentra a los cuatro hombres aturdidos, sin haberse dado cuenta de su borrachera. Al escuchar que el animero se vanagloria de haber reunido mucho dinero a costa de las ánimas, Pablos siente rechazo y decide alejarse de personas tan viles, pues aspira a verse rodeado de gente principal y caballeros. De modo que, al día siguiente, le pide a su tío que le entregue su hacienda. El tío no le entrega todo pero sí una gran parte, y lo insta a estudiar y convertirse en alguien importante, ofreciéndole su apoyo en lo que necesite. Sin embargo, por la noche, Pablos abandona la casa de Ramplón, dejándole a este una carta en la que le anuncia que no quiere volver a verlo. Letteratura e cultura spagnola lez.16/11/2023 Don Quijote De La Mancha Si tratta di un romanzo impartante della letteratura spagnola e mondiale, scritto da Miguel De Cervantes. El Quijote è il primo romanzo moderno della letteratura Occidentale. Vi sono due edizioni. La prima edizione è del 1605 e coincide con la prima parte dell’opera. Il titolo di questa prima edizione era “El ingenioso Hidalgo don Quijote de la Mancha”, pubblicato a Madrid. Nelle ultime pagine di questa prima edizione, l’autore accenna all’eventualità di un seguito affidato a qualche manoscritto, non ancora rintracciato, dove si narreranno nuove avventure dell’eroe. (l’autore dice che verranno cantate con miglior plettro del suo: Ariosto) La seconda edizione fu pubblicata nel 1615 con titolo “Segunda parte del ingenioso caballero Don Quijote de la Mancha” e sottotitolo “Por Miguel Cervantes de Saavedra, autor de su primera parte”. A differenza della prima parte, nella seconda appare un sottotitolo dove Cervantes specifica che è stato lui a scrivere la prima parte dell’opera. Insieme queste due edizioni formano un unico romanzo e avranno come titolo “El ingenioso hidalgo Don quijote de la Mancha”. I due tomi verranno pubblicati insieme nel 1637 a Madrid. La fortuna del Quijote = fortuna critica che Cervantes non vide; questo romanzo non portò né fortuna e né riconoscimento letterario all’autore nel tempo in cui visse. Solo nell‘età romantica viene recuperata l’opera e il personaggio di Don Chisciotte, tanto da far divenire l’opera celebre. Questo personaggio eroe/antieroe fu riscoperto perché portava avanti conto tutti e tutto la sua idea, ovvero quella di essere egli stesso un cavaliere medievale e andare in giro per la Spagna a ferire persone, pur di difendere Aldonaza, la donna amata. La cultura romantica lavora intorno al concetto dell’eroe contro la società. aspetti dei titoli  “Ingenioso” : aggettivo ambiguo nel titolo. Questo aggettivo è connotato nella Spagna di inizio 1600. Esiste un’opera del 1575, è un trattato di Juan Huarte di San Juan intitolata “Examen de ingenios para las ciecias”. In questa opera l’autore studia i vari ingegni umani relazionandoli con la scienza. In questo trattato, l’uomo ingegnoso viene descritto come uomo colto, ma bizzarro, fantasioso e melanconico nel senso clinico. (Aristotele descrive la teoria umorale, che condiziona i temperamenti degli esseri umani. Perché via sia un temperamento umorale in una persona è bene che i liquidi (sangue, bile..) che circolano all’interno del corpo, siano in equilibrio. Se nel corpo c’è un eccesso di sangue l’uomo sarà violento, se c’è eccesso di flemma, l’uomo sarà flemmatico, se c’è eccesso di bile nera l’uomo sarà malinconico.)  “Hidalgo”: è colui che appartiene all’ultimo strato della nobiltà. L’hidalgo non è una figura positiva, bensì problematica. Don Chisciotte è un hidalgo ingenioso?  “Por Miguel Cervantes…” : Cervantes nel sottotitolo ha bisogno di dettagliare che sia stato lui a scrivere perché tra il 1605 e il 1611 è stata scritta una seconda parte d Don Quijote da Alonso Fernandez de Avellaneda. Il personaggio dell’hidalgo all’interno dell’opera di Cervantes, è una delle figure principali. In Spagna tra il 1500 e il 1600 un hidalgo non ha una condizione favorevole, sarà costretto a frequentare l’università o scappare nel nuovo mondo. Quindi Cervantes inventa un personaggio che impazzirà. Prologo: ci ricorda un po’ il Guzman de Alfarache per il “Desocupado lector…” L’anafora “hijo”, è utilizzata da Cervantes per definire il libro. Capitulo I: tratta della condizione sociale e le abitudini del famoso hidalgo don Quijote. La Mancha si trova al centro della Castiglia. Don Quijote appare come un personaggio inventato che ha la stessa età di Cervantes. Cervantes ci descrive come vive don Quijote, cosa mangia, cosa possiede … Don Quijote non è troppo ricco, né troppo povero. In casa sua vi erano due presenze femminili. Don Quijote aveva 50 anni, era: magro, alto, asciutto in volto, mattiniero, malinconico. Gioco di parole: “Quijada” era un persona, “Quesada” era un piatto a base di formaggio. “… que en esto hau algunas diferencia que deste caso escriben …”: passaggio in cui capiamo che Cervantes non è l’unico autore a parlare di Don Quijote. Si tratta di un opera vera, che presenta un personaggio fittizio. Nel sesto capitolo questo personaggio fittizio avrà nella sua biblioteca un libro di un personaggio realmente esistito. Nel nono capitolo, invece si interrompe la narrazione del Don Quijote. Cervantes, racconta in prima persona di essere un giorno in un mercato ed essersi incontrato con un venditore di manoscritti e gli chiede come mai un libro preso fosse scritto in arabo, così chiede ad un converso di tradurre e il converso si mise a ridere. Cervantes ci dice quindi come è riuscito a trovare il continuo di questa opera. Perché è un romanzo moderno? poiché l'autore nella stesura dell'opera non si pone solo il problema del narrare semplicemente una vicenda, ma scava più affondo, si occupa infatti anche del rapporto che intercorre fra la letteratura e la vita Letteratura e cultura spagnola lez.17/11/2023 Nasce nel 1600 a Madrid. Studia materie umanistiche in un collegio di gesuiti. Entra all’età di 14 anni all’università di Alcalà e successivamente si sposta a Salamanca per studi giuridici e teologici. Il fatto che abbiano fatto degli studi giuridici e allo stesso tempo teologia non ci sorprende in quanto le due materia andavano di pari passo. Riuscirà a mettere in scena le tematiche che hanno a che vedere con le questioni comuni al diritto, in particolar modo quello del libero arbitrio (la gestione del libero arbitrio è il tema centrale de “La vida es sueño”). I personaggi ideati da Calderón sono quelli che più si avvicino alla profondità filosofica sheaksperiana. Nel 1651 finisce per essere sacerdote. Dal 1656 in poi si stabilisce definitivamente a Madrid. Muore nel 1681. Fra le sue opere vi è una produzione di tragedie, comedias serias, comedias de capa y espada, autos sacramentales … Scrive anche delle opere per il teatro di corte; ma l’opera più conosciuta di questo autore è “La vida es sueño” La vida es sueño E’ rappresentata per la prima volta nel 1635. Rappresenta il momento più altro del teatro del siglo de oro spagnolo. Nasce come una rappresentazione pensata per l’ambito di corte. Per vari motivi, tra cui il tema e l’esigenza scenografica, vi sono rappresentati tutti i personaggi di corte. Trama: Segismundo è il figlio di Basilio. Si trova richiuso in una torre fuori dalla corte perché il padre,astonomo e astrologo, ha riconosciuto delle cattive premonizioni alla nascita di suo figlio. Queste premonizioni portano Basilio a pensare che suo figlio sarà un re despota, che porterà il regno alla rovina e dunque lo fa rinchiudere in una torre. Segismundo, nella sua crescita, viene istruito da Clotaldo che è il consigliere di corte. Segismundo cresce senza sapere chi è, ma con la coscienza di essere umano. Ad un certo punto Basilio decide di mettere alla prova suo figlio. Lo fa addormentare e dopodiché lo fa portare a corte,organizzando una messa in scena, con tutti i membri della corte, che gli facesse credere di essere il re. Segismundo ritrovandosi in mezzo a delle persone che lo chiamano re, si comporterà in maniera sconveniente tanto da arrivare a buttare fuori dalla finestra un servo che lo contraddirà. Di fronte a questi comportamenti, Segismundo verrà riaddormentato e riportato nella torre. Quando si risveglia, prende coscienza di essersi comportato male e decide di cambiare il proprio comportamento in maniera adeguata. Il popolo, una volta conosciuta la verità e il proprio principe, si schiera in favore di Segismundo cercando di liberarlo dalla torre. Dunque Segismundo sarà in grado di riprendere il trono e ristabilire l’ordine corretto delle cose. Una volta salito al trono perdona suo padre e punisce il soldato capo della rivolta, perché, anche se a fin di bene, è stato un soldato traditore Contemporaneamente a questa vicenda, vi è quella di Rosaura. Rosaura viene da un altro regno. Cerca di recuperare il proprio onore perché Astolfo aveva promesso di sposarla, salvo poi abbandonarla per trasferirsi in Polonia. Si trasferisce in Polonia perché il re Basilio voleva assicurarsi un erede tramite la nipote Estrella. Rosaura arriva in Polonia per vendicarsi, utilizzando una spada che le venne data dalla madre. Questa spada viene riconosciuta da Clotaldo, perché era sua e l’aveva lasciata alla moglie incinta per poi cederla al figlio, pensando sia stato maschio ma invece nacque una donna. Clotaldo, attraverso questa spada, riconosce che Rosaura è sua figlia. Alla fine Rosaura acquista il proprio onore. Caratteristiche dell’opera  Predominio della soggettività: abbondanza di monologhi, che marcheranno delle svolte all’interno della coscienza e dell’animo dei personaggi.  Riflessione sul senso dell’esistenza: favorita dai monologhi  Dilemmi morali: dovere politico/etico vs libero arbitrio.  Relazione tra la vita e il sogno: L’uso della metrica L’opera è scritta in versi, ma diversi tra loro a seconda del contesto del quale ci si trova, della persona che parla e da ciùò che viene detto dalla persona che parla. L’inizio dell’opera è in silvas pareadas, ma ci sono anche delle decimas, el romance, las quintillas, las octavas reales, redondillas. La maggior parte dei versi sono in ottosillabi. Ogni tipo di metrica rappresenta da un lato la musicalità e dall’altro il decoro linguistico dell’argomento trattato. Pag 81: Jornada primera, Acto I è scritta in silvas pareadas, cioè in rime baciate. Le silvas sono alternanza di settenario e endecasillabo. La prima scena presenta l’allegoria “Hipogrifo violento”. L’uso della silva pareada favorisce un ritmo marcato, tanto da evocare il galoppo di un cavallo. Dunque, vi è una azione frenetica. Pag. 86 vv. 103, scena 6 Cambia il verso, vi sono delle decime. Vi è una serie di ottonari (otto sillabe). Monologo che descrive delle lamentele. Pag. 92 vv. 273-474, scena II Vi è il romance (ottonari legati da assonanze) Pag. 99, Scena V Astolfo e Estrella parlano di questioni politiche, dunque sale il livello metrico. Vi sono le quintillas (5 versi con rima spesso alternata) Pag. 103 da vv. 600 Inizia un lunghissimo monologo dove Basilio racconta il perché della chiusura di Segismundo nella torre, dunque, vi è come forma metrica il romance. Temi L’opera si divide in due parti:  la prima: LA TORRE. Le scene hanno luogo nella torre. La torre si trova lontano dalla corte e che simbolizza la mancanza di leggi e quindi dell’incapacità di Segismundo  la seconda: GRUPPO DEL PALAZZO. Comprende la parte tra Astolfo ed Estrella, il monologo di re Basilio, Clotaldo y Rosaura (el honor), Segismundo che arriva a palazzo. All’interno di tutte queste scene vi sono numerosi richiami biblici, classici e al mondo cavalleresco. Le scene della torre:  Rosaura → Eva - Segismundo → Adamo;  Visione platonica della donna / Rosaura → amazzone: Segismundo → Prometeo  Rosaura y Clarín → Don Quijote y Sancho / Letteratura cavalleresca e líica cancionerl Letteratura e cultura spagnola lez.24/11/2023 La vida es sueño Análisis JORNADA PRIMERA Escena III: Entra in scena Clotaldo. Nel momento in cui Rosaura racconta la sua storia vengono interrotti dall’arrivo di Clotaldo, l’unico ad aver visto Segismundo perché è stato scelto dal re per istruirlo. Clotaldo entra in scena prendendosela con le guardie della torre che forse per paura o per essersi addormentate hanno lasciato passare persone che sono entrate nella “carcel” Escena IV: Clotaldo ordina che vengano disarmati Rosaura e Clarin. Rosaura dice “mi espada es esta”. . Questa spada ha tale importanza che Rosaura potrà darla solo a Clotaldo perché rispetto alle guardie è il più importante. Clarin abbassa il tono solenne della situazione dicendo che la sua spada e così vile che può darla a chiunque, e la dà a una delle guardie. ll valore di questa spada è un valore segreto del quale neanche Rosaura sa, ma deve rinchiudere misteri talmente grandi che è venuta dalla Polonia per vendicarsi con essa. Clotaldo immediatamente riconosce la spada e chiede a Rosaura chi gliel’ha data, lei gli dice “una mujer. La scelta del regista della rappresentazione pietrifica gli altri personaggi fa parlare in primo piano Clotaldo: questo è un modo per dire che lui fa questo monologo tra sé e sé, sono riflessioni interne più che un monologo, le quali però in teatro possono essere rappresentati solo tramite il monologo, quindi tramite riflessioni esterne, e nessuno lo sta ascoltando. Vi sono elementi di tipo filosofico: la legge vuole che oltre la lealtà al re non ci sia nulla, neanche gli affetti familiari e l’amor proprio, verso un figlio. Clotaldo ha questo dubbio: portare il figlio dal re significherebbe condannarlo a morte, ma non può neanche nasconderlo al re. Siamo nel 600, le questioni di onore facevano sì che un figlio disonorato non fosse degno di essere considerato figlio. Subito dopo però ragiona riflettendo sul fatto che non c’è nulla più nobile di vendicarsi di un’offesa, perché sta cercando chi l’ha offeso nonostante tutti i rischi che ha passato venendo fin qui Escena V: Estrella e Astolfo parlano del motivo per cui si trovano lì: re Basilio è rimasto vedovo senza figli ed entrambi aspirano a diventare i monarchi della Polonia Escena VI: Entra in scena Basilio. Col suo ingresso in scena dobbiamo notare qualcosa che non va per un re: la sua descrizione fatta da Astolfo e Estrella non può essere quella di un re, cioè è la descrizione di un re violento perché il re non decide seguendo i percorsi dei segni e delle stelle; agli spettatori a teatro del 600 comunicano qualcosa di sbagliato, il re del 600 non doveva essere uno scienziato, non doveva essere un astrologo, non doveva essere un Euclide (com’è chiamato), ma doveva essere al massimo un filosofo, un politico. Doveva governare seguendo le leggi cristiane piuttosto che seguire la strada indicata dalle stelle. Dal vv 589 inizia il monologo di Basilio. Egli parla come un politico, parla per convincere gli altri, e lo capiremo da una serie di domande e risposte che si danno, si pongono problemi, si danno risposte sui problemi, porre soluzioni alle questioni e addirittura enumerare i problemi-> dice che “qui le cose 3 sono” e questo è uno stile retorico da vero politico. Usa strutture che vengono dalla retorica classica e attraverso questo parlare politico muove i fili come vuole. Nella prima parte del suo discorso si presenta come quello che non dovrebbe essere (verso 600), cioè dice di essere conosciuto nel mondo per le sue conoscenze scientifiche che gli sono valse l’appellativo di “dotto”. Dive di avere anche proprietà divinatorie; in questo senso re Basilio è un re violento, è violento perché in lui sono presenti due entità inconciliabili tra loro: l’entità dell’uomo di governo e dell’uomo di scienza. Prima della nascita del figlio Clorilene vedeva nei suoi sogni che un mostro le squarciasse il ventre e, macchiato del suo sangue, generasse un mostro che le dava morte. Sognava di partorire un mostro che la uccideva. Arrivó il giorno del parto e tutti questi presagi si realizzarono, tanto che nacque sotto stelle così cattive che vi era un’eclissi del sole, le due luci divine (il Sole e la Luna) entravano in lotta. Infatti le eclissi di sole che avvengono con la nascita di Segismondo sono descritte come le peggiori dalla nascita di Gesù. Nasce Sigismondo dando segni della sua condizione con questi eventi, perché nacque dando la morte a sua madre. Dando credito al fatto che aveva predetto, il re decide di rinchiudere la bestia (concetto di hombre fiera) per vedere se lui (Basilio) aveva davvero il controllo delle stelle. Ha fatto sapere al popolo che il bambino era nato morto e aveva fatto costruire una torre tra le montagne per rinchiuderlo. In questo momento il pubblico capisce che Segismundo è suo figlio, privato del diritto al trono. Si chiede se è giusto cosa ha fatto, e le possibilità sono 3: 1. sì, è giusto, salvando la Polonia da un destino tragico. 2. ha fatto male, considerando che al suo legittimo ha levato il diritto al trono, e ciò va contro le leggi umane e divine. 3. questa possibilità è a metà-> anche se è vero che i segni negativi possono determinare l’inclinazione positiva o negativa di un essere umano, ma è pure vero che anche l’inclinazione più violenta non lo forza; cioè, l’arbitrio ha inclinazioni verso il male o il bene, ma non si nasce già segnati per essere buoni. o cattivi, c’è sempre il libero arbitrio: DISCORSO ESTREMAMENTE TEOLOGICO, CRISTIANO-> CONCETTO DEL LIBERO ARBITRIO. Ricordiamo di trovarci nel 600, periodo in cui c’era già stato il concilio di Trento e lo scisma luterano che prevedeva che si nasceva già salvi o condannati. Qui Calderon invece sta ribadendo l’aspetto teologico cristiano cattolico->è vero che abbiamo inclinazioni verso il bene o il male, ma c’è sempre il libero arbitrio e a tutti deve essere lasciata la possibilità. Letteratura e cultura spagnola lez.01 /11/2023 La vida es sueño JORNADA PRIMERA Escena VII: vediamo come Clotaldo con questo colpo di fortuna, si trova nel momento giusto al posto giusto; nel momento in cui arriva a confessare a Basilio dei prigionieri che ha catturato nel loro entrare nella torre, deve confessare che é suo figlio e deve consegnarlo al re per essere giustiziato. Continua Clotaldo a vivere in questa situazione di lacerazione interna , tra la gioia di aver incontrato suo figlio e il dover essere fedele al proprio re e il doverlo consegnare per essere giustiziato. Basilio non fa il tempo a Clotaldo per confessare che é suo figlio Letteratura e cultura spagnola lez.07 /11/2023 La poesia del 600 soneto clásico siguiendo la siguiente estructura, siempre con once sílabas por verso, de (ABBA, ABBA, CDC, DCD). Se trata de la versión barroca del tópico renacentista del Carpe Diem. El tema principal del texto es la descripción de la belleza de la dama en el paso del tiempo. En este sentido, el autor nos sitúa frente el clásico tópico literario de la descriptio puellae y, al mismo tiempo nos pone frente la donna angelicata, es decir, la descripción de una mujer perfecta. Además, el tempus fugit y el carpe diem son temas principales que acompañarán a la dama y toda su descripción. La descripción física de la dama se hace siguiendo las pautas clásicas de la descriptio puellae, es decir, de arriba abajo. Letteratura e cultura spagnola lez. 12/01/2023 Análisis JORNADA SEGUNDA Escena VI vv. 1440-1545 (fino a pag.136) Basilio quando entra in scena rimarca l’omicidio commesso da Seguismundo. Le risposte di Seguismundo sono ancora molto impertinenti. Basilio tiene un discorso, era era arrivato con l’intenzione di abbracciarlo ma non lo abbracciò perché lo stesso segismundo ha macchiato le mani di sangue con questo omicidio. Seguismundo va subito al punto nonostante non sia in grado di stare nel palazzo, però avendo ottenuto istruzione sul libero arbitrio, é in grado di mettere basilio davanti le sue responsabilità come padre e come re. Si gioca sulla concettosità, questi barocchismi concettuali. Seguismundo, si dimostra consapevole di essere il figlio del re e per diritto di legge anche erede al trono. Tutto quello che basilio gli ha concesso e prova a rinfacciargli. Qualcuno dice dice a Segismundo che quello che sta vivendo potrebbe essere un sogno, e conviene comportarsi in maniera umile e gentile perché forse si sta sognando, ma ben presto questo dubbio di sognare svanirà. Prende coscienza della sua condizione di uomo e bestia, però dichiara ancora una volta la sua natura violenta. Seguismundo rivendica i proprio diritti al trono, é cosciente che gli é stato tolto qualcosa di suo diritto e continuerà a lottare per ottenere ciò che gli spetta. Inizia un primo accenno di conversione, perché dichiara di essere un composto tra uomo e bestia, prima dice che era solo una bestia. Partirà da un soliloquio per vedere se sta sognando e per decidere di risvegliare la propria entità di uomo che era stata schiacciata dalla sua altra metà di bestia. Escena VII Rosaura e Segismundo si incontrano nuovamente e si riconoscono ma in vesti diverse. Ora rosaura si era tolta il disfraz baronil vestita da dama di corte, seguismundo non é più in catene ma vestito da principe. Troviamo un baroquismo interessante al vv. 1573. Segismundo fa dei paragoni verso Rosaura Escena VIII Segismundo abbandona presto le buone maniere perché appena riceve un rifiuto decide di prendersi con forza quello che vuole. Rosaura dà ragione a basilio. Notiamo come Clotaldo che si trova a guardare da lontano la situazione, dica qualcosa sull’onore perso del padre e della figlia. Clotaldo decide di intervenire per salvare la figlia e gioca la carta mettendo la pulce nell’orecchio a segismundo sul fatto che possa essere tutto un sogno., Seguismundo inizia un po’ ad inquietarsi e iniziano a lottare fin quando non entra Astolfo per salvare Clotaldo. Escena IX notiamo la frase con la quale chiude la scena 9 (frase molto interessante dal punto di vista politico) e Astolfo non potrebbe intervenire, in quanto non può andare contro il suo re. Riflette molto l’idea politica trasmessa da De la Barca. Non si poteva andare contro il re, anche se stava facendo una cosa sbagliata. Quando lo offende con la spada, la difesa della vita va oltre l’obbedienza al re. Escena X Seguismundo involontariamente va a dare un rinforzo positivo a quello che aveva letto nelle stelle Basilio. Segismundo richiama queste previsioni che aveva fatto Basilio nel ritrovarsi sotto i piedi (essere sottomesso) da suo figlio. Basilio fa riferimento al sogno e prende la decisione di mandarlo a dormire nella torre. Dicendo che per il bene del mondo quello che é successo é stato solo un sogno. Mette fine a questo esperimento proprio nel momento in cui Segismundo gli rivela che quello che aveva letto nelle stelle minacciava segismundo di farlo cadere. Segismundo ritorna nella torre. Escena XI Estrella è gelosa perché vede al collo di Astolfo una medaglietta con il ritratto di una donna. Il ritratto era quello di Rosaura. Poi succede che la stessa Estrella, di cui rosaura era diventata dama di corte per volere di clotaldo, chiede a Rosaura di parlare con astolfo per farsi ridare la medaglietta. Escena XIII Monologo di Rosaura. la stessa Rosaura sta pensando a cosa fare perché non può dire chi e perché clotaldo le aveva chiesto di non rivelare la sua identità. Questo si rivela essere la tragedia delle decisioni difficili, delle scelte complicate. Ancora una volta troviamo rosaura di fronte questo dubbio: mantenere il segreto oppure obbedire a estrella? Escena XIV astolfo ha riconosciuto rosaura. Lui sembra ancora molto legato a Rosaura e ci sarà una discussione tanto da farli avvicinare e far dire ad Astolfo “Rosaura Mia”. capiamo che Astolfo ,in precedenza, deve avere anche lui affrontato una decisione difficile, seguire l’amore per rosaura o rivendicare il trono in polonia. Astolfo ha quasi il dovere di doversi presentare al trono. Escena XV Rosaura recupera il suo ritratto, dicendo che le era caduto e Astolfo l’ha preso e stava cercando di recuperarlo”. Estrella vede che l’immagine é quella di Rosaura e adesso chiederà ad Astolfo di farsi portare il ritratto dell’altra dama. Escena XVII in questa scena che anticipa il soliloquio che sarà il cambio decisivo nel modo di agire di segismundo, ci sono anticipazioni che preparano il campo per il soliloquio. Basilio continua ad essere un re violento, si presenta nella torre per vedere cosa fa segismundo quando si risveglia, e un re non deve essere curioso, non deve nascondersi ed origliare. Escena VIII pag. 158 segismundo dopo essere svegliato si chiede se sta sognando, clotaldo regge il gioco del fatto che aveva dormito. Clotaldo gli dice che ha dormito per tanto tempo da vv. 2101-2104: vi è un chiasmo sul concetto riguardo il riuscire a vedere da addormentato e quindi allo stesso modo significa che si sogna essendo svegli.
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