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Costruzione del Quadro Teorico in Pedagogia Sperimentale, Appunti di Pedagogia Sperimentale

Una guida dettagliata per la costruzione di un quadro teorico in ricerche sperimentali in pedagogia. Il testo copre temi come l'identificazione di temi di ricerca e problemi conosciuti, la sintesi di materiali, la definizione esplicita di concetti, la costruzione di schemi concettuali e la validità e attendibilità delle ricerche. anche informazioni sui metodi e tecniche di raccolta e elaborazione dati, relazioni tra variabili e definizioni operative.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 04/03/2018

nicole_niki
nicole_niki 🇮🇹

4.3

(3)

7 documenti

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Scarica Costruzione del Quadro Teorico in Pedagogia Sperimentale e più Appunti in PDF di Pedagogia Sperimentale solo su Docsity! Pedagogia sperimentale La costruzione del quadro teorico 1. Individuare il tema di ricerca e il problema conoscitivo di cui la ricerca si occuperà, per risalire ad altre ricerche empiriche e contributi teorici. Ogni problema fa riferimento ad uno specifico tema di ricerca; un filone, un dibattito, un argomento. Il tema di ricerca si identifica nel momento in cui si trova il problema di ricerca; esso racchiude il problema all’interno di un determinato ambito disciplinare. Es: Tema: le capacità mnemoniche Problema: le capacità mnemoniche dipendono dall’età? I problemi di ricerca sono legati ai fini dell’educazione e dell’istruzione e ai metodi per raggiungerli. Essi vanno individuati in uno specifico contesto spazio- temporale (contesto della ricerca). • Una volta collocato il problema occorre valutare: a. La rilevanza del problema: capacità di formulare i problemi giusti, adeguati agli scopi b. La corretta formulazione del problema in relazione agli obiettivi conoscitivi • Dal problema di ricerca discenderanno gli obiettivi. 2. Costruire il quadro teorico: insieme di paradigmi, teorie e modelli che il ricercatore adotta come riferimenti espliciti per la specifica ricerca in oggetto a. Esame esaustivo della letteratura sull’argomento x chiarire i termini, identificare teorie, ottenere dati con i quali confrontarsi, individuare problemi risolti e questioni aperte, controllare se la ricerca è già stata fatta. • Utilizzo di reti telematiche; attraverso Opac (cataloghi delle biblioteche consultabili online), banche dati (raccolte di informazioni consultabili in linea, motori di ricerca (siti internet con grossi cataloghi di informazioni, mediante parole chiave), permettono l’accesso a un immenso patrimonio conoscitivo. Strategie di ricerca sul Web: • OPAC: parole chiave, poi ricerche per soggetto • BANCHE DATI: strategia di ricerca per autore e titolo se si cerca un documento preciso, in altri casi ricerca libera (parole chiave) • MOTORI DI RICERCA: strategie + complesse. Individuare parole chiave, utilizzare metasiti b. Valutazione della qualità dell’informazione trovata • Valutare autorevolezza delle fonti (info sugli autori) • Valutare autorevolezza dei riferimenti teorici (qualità e pertinenza) • Scientificità dell’esposizione (linguaggio appropriato e coerente) • Chiarezza dell’esposizione (linguaggio chiaro e sintetico) • Possibilità di interazione con chi ha creato il sito (e-mail) c. Compilare una bibliografia da allegare al rapporto di ricerca. Sistema più comune: autore- data d. Lettura e sintesi dei materiali; esplicitazione di: • Info bibliografiche • Paradigmi e scuole di pensiero • Teorie implicite ed esplicite • Obiettivi di ricerca • Ipotesi di lavoro • Fattori coinvolti • Popolazione di riferimento e campione • Metodi e tecniche di raccolta e elaborazione dati • Risultati ottenuti • Esportabilità dei dati in altri contesti educativi • Collegamenti con i lavori di altri autori e. Rendere esplicito il quadro teorico • Definire accuratamente i concetti: definizione rigorosa e non ambigua • Costruire uno schema delle relazioni che legano i concetti tramite: • Classificazioni (classi in cui raggruppo i soggetti sulla base degli stati assunti da una proprietà) e tipologie (classificazione su base di 2 o + proprietà) • Spazi degli attributi (rappresento più soggetti sulla base delle loro specifiche proprietà: attributi) • Tassonomie (organizzazione gerarchica di concetti) • Mappe concettuali (rappresentazione visuale della conoscenza esplicita) Dalle ipotesi alle definizioni operative 1. Rendere esplicite le ipotesi di lavoro x dichiarare le nostre aspettative sui risultati, ci mette in guardia dall’interpretare i dati a posteriori. Un’ipotesi deve essere empiricamente controllabile, ovvero enunciata in forma assertiva; l’enunciato deve essere vero o falso, avere un valore di verità. Per rilevare empiricamente un qualsiasi concetto caratterizzato da un grado più o meno alto di astrazione serve una definizione operativa: insieme di regole e procedure esplicite che consentono di passare da un fattore astratto ad una serie di comportamenti osservabili, ovvero gli indicatori. • È un asserto sulla realtà sotto esame, formulato dal ricercatore, che riguarda lo stato assunto da un fattore • Ipotesi possono essere (a seconda degli indicatori) monovariate (un solo fattore/ variabile), bivariate (2 fattori), multivariate (più fattori) Relazioni tra i fattori: • Monovariata e bivariata: possono essere relazionali, di causazione, comparative La rilevazione dei dati ▲ Il campionamento è necessario se: i tempi sono ristretti, la popolazione è troppo ampia, la composizione della popolazione varia frequentemente, è difficile reperire tutti i soggetti. Consiste di estrarre dalla popolazione un certo numero di casi per ottenere un insieme più piccolo di soggetti che riproduce esattamente la popolazione per tutte le proprietà che ci interessa rilevare, si dice campione rappresentativo: risultati generalizzabili all’intera popolazione, ovvero dotati di validità esterna. Quindi rappresenta una fotografia della popolazione di partenza ma non è detto che rispetti fedelmente l’oggetto fotografato. La numerosità campionaria ottimale dipende dall’eterogeneità della popolazione. De strategie di campionamento: • estrazione casuale: estrarre da una lista una serie di soggetti mediante un generatore di numeri casuali (intervistati tutti). Se si riesce nell’intento, il campione sarà privo di distorsioni sistematiche e solo affetto da distorsioni casuali • Da questa discendono i campioni probabilistici: a. Casuale semplice (estraendo soggetti con generatore di numeri casuali) b. Sistematico (estrarre un soggetto ogni k) c. Stratificato (dividere la popolazioni in strati omogenei tra di loro e estrarre un campione x ogni strato) d. A grappoli (riduce i costi di rilevazione, individua nella popolazione gruppi eterogenei) Campioni probabilistici consentono la quantificazione dell’errore compiuto nella stima di determinate variabili della popolazione, ma è un’operazione difficile e costosa la quale garantisce un certo livello di rappresentatività ma non la certezza assoluta di ottenere un campione rappresentativo. • Campione non probabilistico: più pratico, rapido ed economico, necessario se servono campioni con determinati caratteri scelti dal ricercatore in base ai suoi scopi. a. Accidentale (le prime persone che capitano) b. Per quote (simile a quello stratificato, ma scelti dagli intervistatori) c. A valanga (soggetti dotti di alcune caratteristiche) d. Per dimensioni (specificate in anticipo tutte le dimensioni) e. Ad elementi rappresentativi (sceglie soggetti rappresentativi per la finalità della ricerca) f. Per panel (soggetti distribuiti per aree geografiche) g. Ciclico istituzionale ricorrente (es nelle classi) Strategie di ricerca: quali tecniche di campionamento usano? • Standard: tutti i tipi di campionamento probabilistico se ha finalità nomotetiche o campionamento per quote e per dimensioni se lo scopo è intuire le regolarità tendenziali; usa anche campionamento per panel per studiare l’evoluzione nel tempo di opinioni • Interpretativa: campioni non probabilistici (elementi rappresentativi, per quote, dimensioni, a valanga) • Per esperimento: campionamento probabilistico • Ricerca azione: campionamento ragionato, non probabilistico • Basata su studi di caso: campionamento ragionato Validità interna ed esterna e attendibilità: durante la raccolta dei dati bisogna tenere presente delle possibili distorsioni che minano la validità e l’attendibilità 1. Fattori che minano la validità interna e rispettivi rimedi a. Effetto tempo rilevazione iniziale e finale devono essere vicine nel tempo b. Effetto ambiente ambiente di rilevazione e ambiente di controllo uguali c. Effetto maturazione (maturazione dei soggetti) ricorrere a un gruppo di controllo con la stessa maturazione del gruppo sperimentale d. Effetto rilevazione (influenza delle operazioni di rilevazione) adatto piano di esperimento e. Effetto strumentazione (fluttuazione dovuta agli strumenti) uso di strumenti collaudati, con validità accertata f. Effetto selezione (scelta dei soggetti può cambiare esiti) assegnazione casuale al gruppo controllo e gruppo sperimentale g. Effetto regressione piano sperimentale a due gruppi h. Effetto perdita studi che non durino troppo tempo i. Effetto osservatore formazione adeguata di osservatori, intervistatori.. j. Interazione di + di questi fattori controllare ogni singolo fattore 2. Fattori che minano la validità esterna e rispettivi rimedi a. Effetto rilevazione piano sperimentale a 4 gruppi b. Effetto Hawthorne (se sa di essere nel gruppo sperimentale si impegna di più) c. Interferenza di trattamenti o rilevazioni multiple d. Effetto novità: quando nuovo metodo funziona; Effetto interruzione: quando nuovo metodo ha risultati deludenti ▲ Tecniche di rilevazione dati Tecniche alta strutturazione: usate da ricerca standard, quantitativa, x esperimento • Vantaggi/ svantaggi: • Tecniche: • Questionario autocompilato con domande chiuse • Intervista completamente strutturata • Colloquio strutturato: rilevare dati personali e intellettuali di un soggetto • Osservazione sistematica/ strutturata a. Strumenti: check list, scale di valutazione, sistemi di codifica interattivi • Test a risposta chiusa (x test attitudinali o personalità) • Analisi dei documenti completamente strutturata • Tecniche di rilevazione sociometrica • Tecniche per la rilevazione di conoscenze e abilità • Strumenti: maggiore rapidità di rilevazione e codifica, possibilità di effettuare analisi quantitative, maggiore comparabilità dei dati sui singoli soggetti. Svantaggi: minore ricchezza di info valutativa e impossibilità di cogliere la presenza di determinate abilità. strutturate (item a stimolo aperto o chiuso, di completamento, di confronto, con saggio breve, con problema a risposta chiusa/aperta) Tecniche a bassa strutturazione: usate da ricerca qualitativa, interpretativa, ricerca azione • Vantaggi/svantaggi: • Tecniche: • Intervista libera • Osservazione non strutturata • Test proiettivi (x test attitudinali o personalità) • Analisi dei documenti ermeneutica • Espressione orale o scritta/portfolio (x rilevare conoscenze e abilità) • Strumenti: possibilità di raccogliere info valutative + ricche e articolate. Svantaggio: maggior tempo per rilevare info, genera dati non passibili di elaborazione quantitativa edono espressione orale (colloquio, intervista, riflessione parlata), espressione scritta (dettato, saggi brevi, riassunti..), osservazione Intervista e colloquio: Colloquio: • È utilizzato per la ricerca in psicologia • Si concentra più sui processi • Punta a gettare luce sui atteggiamenti del soggetto e sugli aspetti più profondi della personalità Intervista: è una relazione partecipata, uno scambio verbale tra due o più persone in cui l’intervistatore tramite domande prestabilite raccoglie le info su dati personali, comportamenti, opinioni, atteggiamenti dei soggetti intervistati in relazione a una particolare tematica. Si può ricorrere all’intervista faccia a faccia o a gruppi, in ambiente artificiale o naturale. • È utilizzata per la ricerca in educazione • Si concentra più sui contenuti e meno sui processi • Punta a raccogliere info su comportamenti e opinioni • Può avere diversi gradi di strutturazione
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