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Appunti di psicologia interculturale, Dispense di Psicologia Sociale

Appunti presi in classe per svolgere l esame a scelta di elementi di psicologia interculturale

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 16/06/2022

claudia-zanellato
claudia-zanellato 🇮🇹

4.5

(4)

29 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti di psicologia interculturale e più Dispense in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! ELEMENTI DI PSICOLOGIA INTERCULTURALE lezione 1.10 esame scritto con 2 o 3 domande (2 ore) i tre termini di RAZZA, ETNIA e CULTURA non sono sinonimi, bensì richiamano realtà sociali molto diverse. razza = considerato termine discriminante; termine che non ha nulla a che fare con il razzismo (direttiva dell’ONU che dice che questo termine non deve più essere utilizzato, nonostante ci siano molte riviste scientifiche che ancora utilizzano tale termine); razza = gruppo sociale caratterizzato dagli stessi tratti somatici, stesso substrato genetico. Dal punto di vista biologico le razze non esistono, in quanto ogni individuo è geneticamente diverso dall’altro pur condividendo qualche tratto somatico. l’uomo necessita di vivere in comunità etnia = indica un gruppo sociale che è accomunato, oltre che dai tratti somatici, anche dalle pratiche culturali cultura = indica dei gruppi sociali che condividono le pratiche culturali (nessun tratto somatico comune). Una pratica culturale è l’insieme delle regole che gestiscono la nostra convivenza. inculturazione e acculturazione sono altri due concetti importanti, seppur meno utilizzati inculturazione = processo attraverso il quale ogni piccolo umano apprende le pratiche culturali del territorio sul quale si è trovato a nascere. Ciò accade attraverso gli insegnamenti dei genitori. “lo sviluppo umano in quanto processo culturale è inculturazione”. modo in cui le mamme tengono in braccio il loro figlio e soprattutto il tempo in cui lo tengono in braccio → ha conseguenze sul tipo di atteggiamento che il bambino avrà (maternage a basso contatto e ad alto contatto) acculturazione = processo che descrive il contatto tra due gruppi sociali portatori di diverse tradizioni culturali; confliggere la propria tradizione e quella dell’altro (es. alimentazione) identità etnica = quella parte del concetto di sé che fa riferimento all’appartenenza ad un gruppo etnico “io sono” : io sono unico (identità individuale), io sono ciò che ho vissuto nel mio passato, io sono una ragazza, io sono il mio modo di pormi agli altri, io sono italiano (identità sociale); l’identità etnica diventa una componente di sé di cui si è coscienti, 1 nel momento in cui entro in contatto con qualcuno che ha un’identità etnica diversa dalla mia. lezione 8.10 3 termini che indicano realtà diverse: MULTIETNICO → termine che indica semplicemente che sullo stesso territorio sono presenti diversi gruppi etnici + tale presenza presuppone anche la convivenza e la relazione tra tali gruppi etnici MULTICULTURALE → una convivenza di tipo multiculturale si fonda sulla richiesta di riconoscimento delle differenze culturali: rimanda all’affermazione della pari dignità delle singole identità culturali, cioè all’eguale valore di culture diverse; nella sua forma radicale il multiculturalismo (esempi degli attentati)/multiculturalismo moderato; in entrambi i casi vi è preponderante il rispetto della differenza → per ciascun individuo membro di quella società è importante preservare la mia identità (l’altro è diverso da me e quindi potrebbe essere pericoloso) INTERCULTURALE (interculturalismo) → quello che conta è il dialogo - l’elemento distintivo è costituito dal dialogo tra differenti culture - l’accento è posto sui rapporti (ciò che le accomuna) tra le differenti culture, mentre il multiculturalismo lo pone sulle differenze tra le culture - si fonda sullo scambio bidirezionale, simmetrico e personale (importanza dell’interculturalismo che passa attraverso dei contatti individuali, che deriva da vari studi), sulla base del principio dell’acculturazione (assunzione vicendevole di elementi culturali nel rispetto delle singole identità) ● ricerca attiva e positiva del contatto con l’altro - individuale (teoria del contatto; Allport, 1954 → scrisse “la psicologia del pregiudizio” nel periodo di massima espressione dei pregiudizi contro i neri in america; egli afferma che le strategie per superare il pregiudizio sono il contatto personale, dove il singolo conosca il singolo); es. generalizzo sui marocchini ma il marrocchino che conosco io non ha niente di sbagliato → la conoscenza personale lo isola dal pregiudizio che ho sul gruppo di cui l’individuo fa parte (asse del giudizio che si sposta da valenza negativa ad una positiva) - sociale (iniziative e politiche specifiche) 2 per prendere coscienza della propria cultura). prospettiva che può essere usata in negativo (con gli esempi sul razzismo ad esempio) o in positivo (modello dell’interculturalismo = mi rendo conto della differenza ma vado a cercare la similitudine) 3. Le pratiche culturali sono tra loro correlate e si influenzano a vicenda → perché la cultura è qualcosa che nel quotidiano ogni individuo ha (acculturazione diventa inevitabile: quella violenta con le prese di potere o quella pacifica con le migrazioni ad esempio) 4. Come gli individui, le comunità culturali si evolvono. la cultura non è qualcosa in continua trasformazione (es. le pratiche culturali islamiche qui in europa non sono le stesse che ci sono ora in Islam => influenza della nostra cultura e melting pot) 5. Non esiste “un mondo migliore” per fare le cose → ciò non significa però che ogni tradizione culturale può fare quello che vuole, bensì ogni tradizione culturale ha un suo modo di fare qualcosa (es. modo di salutarsi o modo di mangiare) 6. Superare gli assunti di partenza e lo “shock culturale” → fenomeno psicologico comune in ogni momento di contatto tra diverse culture; shock culturale = primo momento di contatto tra le culture, dove vi è un primo momento di "sorpresa" quando si entra in contatto con una cultura diversa dalla nostra; lo shock culturale è modulato a seconda delle diverse epoche storiche in cui avviene: primi uomini bianchi che vedevano i primi esseri neri avevano uno shock che non è paragonabile al nostro. Una pratica in particolare ci causa oggi uno shock più forte di altri e ciò riguarda l’alimentazione: autorizzazione a produrre insetti commestibili. Lo shock culturale è più che normale al fronte di una diversità, come può essere per noi la prima volta che abbiamo visto una donna con il burqa. Il superare lo shock culturale ci permette inoltre di comprendere un’altra cultura 7. Superare l’etnocentrismo e il “modello deficitario” → il modello deficitario è un modo di pensare agli altri, che non ha necessariamente a che fare con l’etnia o la migrazione. Questa è una modalità di pensiero occidentale: ritenere che il proprio modello sia quello giusto, ideale e che tutti gli altri mancanti di qualcosa. Tale discorso, applicato ai gruppi etnici, diventa etnocentrismo → ritenere che il proprio gruppo etnico (diverso però dal razzismo, che invece è ritenere il proprio gruppo come l’unico che ha valore + volontà di annientare gli altri). L’etnocentrismo rimane un meccanismo umano, perché dal punto di vista psichico, come umani, abbiamo bisogno di rassicurazioni (è più facile trovare 5 qualcosa che conferma piuttosto che qualcosa che non funziona). Il modello deficitario però risulta devastante, nonostante esso sia “umano”. 8. Separare le spiegazioni dai giudizi di valore 9. Evitare l’imposizione arbitraria dei propri valori di riferimento 10. Comprendere la logica sottostante i comportamenti lezione 29.10 è una lettera che i nativi americani hanno scritto alla Commissione della Virginia a proposito di un'operazione che avevano fatto. Il Governo australiano ha chiesto scusa alle popolazioni native dell’Australia per alcune azioni commesse: aver preso i figli appena nati dalle loro famiglie per farli studiare nei college sul modello britannico (educare questi “piccoli selvaggi”). significato: Lo sviluppo di un piccolo umano avviene dentro una cultura nella quale impara a sopravvivere. Sopravvivere sia da un punto di vista materiale (come procurarsi gli strumenti) che da un punto di vista culturale (come interagire con gli altri) → “usi e costumi” = tutte le pratiche culturali di una specifica società. In questo esempio storico è chiaro come la finalità per cui viene cresciuto un bambino in questo caso non corrisponde all’ambiente in cui dovrà sopravvivere ( = apprendimento di pratiche culturali che ti permettono di essere inserito nel tuo gruppo). Molti padri provenienti dal nord africa sono molto più rigidi, nei confronti di madri e figlie, qui in Europa che nel loro paese di origine. Questo corrisponde al bisogno di mantenere un’identità culturale → il modello a cui fare riferimento è quello dei genitori, che corrisponde ad un modello però vecchio rispetto a quello attuale. La difficoltà per questi genitori è trovare un modo di trasmettere ai loro figli delle pratiche culturali che 6 gli permettano di vivere in Europa, pur essendo loro vissuti in un altro contesto culturale. Quali sono gli ostacoli maggiori che un genitori incontra educando i propri figli in un contesto molto diverso da quello in cui sono cresciuti loro stessi. prima difficoltà → vantaggio per i figli di conoscere molto bene la lingua del paese dove sono andati a vivere. I figli potrebbero non conoscere il significato di una parola del loro paese di origine. Ciò rende anche più debole il rapporto tra genitori e figli. fenomeno del language brokering => mediazione linguistica, vuol dire che questi figli che conoscono bene la lingua del paese di immigrazione sono in una condizione di vantaggio rispetto ai loro genitori. essi devono dipendere dai loro figli per una serie di servizi delicati come ad esempio la salute o i rapporti con le banche + i genitori primo-migranti occupano sempre il grado più basso (fanno i lavori che altri non vogliono più fare). Si ritrovano con i loro connazionali a lavorare e quindi ciò non gli permette ne di integrarsi né di imparare la lingua. Es. i problemi con il corpo delle donne → nei paesi asiatici le donne che si “scoprono” sono le prostitute, mentre in Italia da questo punto di vista le cose sono diverse. Dal momento che quei cittadini vedono che in Italia le loro figlie si vestono con abiti scoperti, si trovano in contrasto con i modelli del loro paese di origine. Es. Samman Abbas con la volontà dei suoi genitori di farle vivere un matrimonio combinato JOHN BERRY (insegnante che insegnava in una università Canada) → tratta il fenomeno dell’acculturazione in maniera differente rispetto a prima: prima vi era la concezione di modelli lineari (= il migrante arriva e in qualche modo trovo un adattamento al contesto in cui si trova ad abitare) Rendere il modello di comprensione della relazione tra il migrante e la società in cui è migrato è molto più complesso. Il suo focus è sul fenomeno dell’acculturazione. Distinzione tra approccio psicologico, che è più su processi che riguardano relazioni tra le persone, e un approccio più sociologico. La sociologia distingue due livelli, due ambiti della sociologia ma con obiettivi differenti: - micro → livello di relazioni ad un livello più individuale - macro → relazioni tra sistemi sociali Gli studi di Berry si sono concentrati su questi obiettivi: 7 → cambiamento culturale che si verifica quando due gruppi culturali entrano in contatto: - misura unidimensionale dell’adozione di valori, credenze, norme e comportamenti di un’altra popolazione - misura bidimensionale di aderenza a ciascuna delle due culture Berry incrocia due diverse forme di misurazione. Fino a lui, i modelli che spiegavano l’acculturazione (nonostante il termine acculturazione stesso si sviluppi principalmente con lui) erano unidimensionali (assimilazione = straniero arriva e si assimila alla cultura del luogo). L'assimilazione è stata la caratteristica dello stato francese: l’immigrato non ha la possibilità di interagire e contaminare la sua cultura, bensì deve adattarsi (è una forzatura e una rinuncia ai propri valori). Vedi così la radicalizzazione di giovani o la Questione del velo delle donne in Francia. Berry introduce invece una misura bidimensionale di aderenza a ciascuna delle due culture. Questi due principi portano a due domande fondamentali: 1. Cultural Maintenance: è da considerare un valore il voler mantenere la propria identità e le proprie caratteristiche? 2. Partecipazione: è da considerare un valore il voler stringere relazioni con la società in senso ampio? modello di Berry: domande che hanno portato Berry ad individuare quelle due variabili. domande che uno straniero si trova a farsi quando va a vivere in una diversa nazione. modello che permette di identificare quale sia la condizione esistenziale di uno straniero che si trova in un altra nazione. 10 ➢ integrazione (biculturalità) = conservazione di molti valori della propria cultura, ma adattandoli alla cultura dominante, apprendendone le abilità e i valori necessari ➢ separazione = identificazione esclusiva con la propria cultura d’origine ➢ marginalità = percepire la propria cultura come negativa, senza però riuscire ad adattarsi alla cultura della maggioranza ➢ assimilazione = cercare di entrare a far parte della società autoctona, escludendo il proprio gruppo culturale d’origine lezione 12.11 irrigidimento di una pratica culturale: matrimonio, abbigliamento, religione, la lingua 11 lezione 19.11 applicheremo ai giovani migranti il modello di Berry. migranti che migrano con i genitori e migranti che migrano da soli., il background migratorio vuol dire che appartiene alla sua famiglia - minori che arrivano con i genitori - minori che nascono in Italia - minori che sono emigrati prima della scuola (prima di aver avuto una formalizzazione delle pratiche culturali; 0-6 anni) - minori che sono emigrati durante la scuola (7-11 anni) - minori non accompagnati Il vantaggio di chi è nato in Italia è la lingua e il processo di acculturazione quasi non c’è. Per i genitori è più difficile, perché come tutti i primi migranti vorrebbero che la cultura di origine fosse presente nel figlio. Coloro che sono migrati prima della scuola, hanno l’idea che ci siano due diverse modalità di mangiare, di vestirsi, di pensare ecc. Tra 0-6 anni potremmo parlare di acculturazione, ma dipenderà quanto la bambina avrà interiorizzato la cultura originaria + dipende da un’altra serie di variabili. Per quanto riguarda i migranti durante la scuola, il problema dell’acculturazione diventa qualcosa di reale in quanto vi è il confronto tra una doppia appartenenza, un modo di regolare la convivenza ed un altro modo di regolare la convivenza, hanno due modelli da valutare e tra cui scegliere. Ricordiamo che i minori in queste categorie hanno bisogno di tecniche e comportamenti specifici. I minori non accompagnati (tra i 14 e i 17 anni in media), ovvero i cosiddetti separated children, è un ragazzo che nel suo paese a quell’età viene già considerato un adulto (adolescenza, che come sappiamo è un'invenzione della società di quel periodo che va tra l’infanzia e la vita adulta di ogni individuo). Adolescenza come periodo che prepara alla vita adulta, dimostrare che si è in grado di prendersi cura di sé e degli 12
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