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Guide e consigli
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appunti di sociologia, Appunti di Sociologia

appunti della lezione. usati per dare l'esame (passato)

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 27/09/2023

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elena-bozzetto 🇮🇹

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Scarica appunti di sociologia e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Teams: catalogo della didattica a distanza Moodle: è indispensabile Orari 13.15-15.45 Libri:  “I concetti di base” Arnaldo Bagnasco e Marzio Barbagli;  “Elementi di sociologia” Arnaldo Bagnasco e Marzio Barbagli;  “La politica come professione” Weber;  “Responsabilità e politica in Max Weber” moodle sociologia Valutazione: esercitazioni e attività (3 punti); test scritto 30 domande chiuse o brevi (30 punti) 21 riposte a scelta multipla tre risposte aperte da tre punti ciascuna 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Introduzione Il senso comune sociologico limita la nostra esperienza e può basarsi su assunti o pregiudizi non verificati. La sociologia è una scienza  offre strumenti interpretativi che possono confermare o smentire i sensi comuni  parte ad una riflessione sedimentata ed una raccolta sistematica delle informazioni. L'oggetto della sociologia e lo studio scientifico della società. Lo fa In modo scientifico attraverso:   Una riflessione teorica sedimentata (Paradigmi)   Tramite una raccolta sistematica delle informazioni (Empirica)  La società  è collettività o la collettività e stabilmente insediate in un territorio o i cui rapporti sono durevoli in modo da consentire la riproduzione dell'esistenza, la soddisfazione dei bisogni vitali e la sedimentazione di una comune cultura  Da questa cultura di scendono le norme che regolano la vita della collettività. Ci sono tre soluzioni per spiegare la sociologia 1. Gerarchica  secondo cui la sociologia e superiori alle altre scienze sociali  Comte  sociologia della scienza più perfetta.  La sociologia è tutto quello che non studiano le altre scienze sociali. 2. Residuale  in cui le viene affidato lo studio di tutto ciò che non è o non è ancora oggetto di altre scienze sociali specializzate. 3. Soluzione formale/ analitica  la sociologia è definita non in base a una classe di oggetti specifici, Ma in base alla prospettiva analitica. 4. Soluzione tautologica o storica  La sociologia all'insieme delle ricerche di coloro che si riconoscono come sociologi e sono riconosciuti dagli altri come tali. Teoria dei sistemi: Un approccio che ragiona sul proprio oggetto in termine sistemico – interazione tra elementi. Origini della sociologia Comte usa il termine “sociologia” per prima negli anni Trenta del mille ottocento in pieno periodo positivo. La Sociologia è un sapere che emerge in un’epoca storica e in un contesto culturale specifico → MODERNITÀ. Non è affatto un caso che la sociologia nasca in questo periodo. In Europa, infatti, si videro tre rivoluzioni determinanti quali:  scientifica - sapere  industriale - economica  francese – politica La rivoluzione industriale innesca processi di trasformazione sociale come, per esempio, il lavoro secondo Marx. La rivoluzione politica è caratterizzata dalle tre grandi rivoluzioni  illuminismo / umanesimo  stato moderno  rivoluzioni: o inglese o americana o francese Lo stato assoluto – dinastico – alla fine del ‘600. Il potere assoluto viene contestato, e si afferma che il Re non ha il potere per diritto (dogmatico) ma il potere politico dipende dalla comunità (es: Riv. Francese e Americana). Si passa da un ordine politico visto come “naturale” ad uno subordinato alla collettività. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE razionalità rispetto al valore: riguarda i comportamenti adottati dall’attore in seguito ad una valutazione, adottati a prescindere dalle conseguenze che potrebbero derivarne. Tipi di azione sociale (Weber): Per capire i fenomeni sociali dobbiamo esplorare le azioni individuali, indagare sulle motivazioni sociali dietro l’azione; perché e che natura hanno queste motivazioni? È legata al significato che una persona attribuisce all’azione in quella circostanza o contesto. (Esempio saluti gomiti nel 2020 covid e nel 2016.) inoltre Weber sostiene il concetti di effetti non intenzionali, come per esempio il dogma della predestinazione metteva i credenti in uno stato di angoscia per la ricerca della salvezza eterna. Disciplina multi-paradigmatica: Significa che più paradigmi possono coesistere. Quando non possono coesistere? Se li prendiamo nella loro forma estrema. Manteniamo una libertà di agire, ma non è mai assoluta. Le scelte le compiamo tra una serie di azioni determinate socialmente. I paradigmi sono compatibili l’uno con l’altro nella misura in cui non li interpretiamo nella forma estremizzata (deterministica). Chiavi di lettura diversa per problemi sociali a seconda del paradigma (il tipo di lettura del problema influenza la sua soluzione → si verifica anche per le soluzioni politiche)  ORDINE: La società è un sistema che tende all’equilibrio. Le parti del sistema sociale sono interdipendenti ed esistono perché svolgono una funzione. I sistemi cambiano scartando le parti che non funzionano per meglio adattarsi ai nuovi bisogni e diventando più complessi. Il comportamento sociale è spiegato dalla necessità di mantenere la stabilità del sistema. (Se tutto tende all’ordine e alla stabilità, l’unico modo di cambiare è la differenziazione).  CONFLITTO: La società è risultato e causa di conflitto. La diseguaglianza nelle risorse sociali e gli interessi conflittuali dei diversi gruppi sociali spiegano il comportamento. Le norme sociali riflettono le diseguaglianze sociali e le mantengono.  STRUTTURA (car. durevoli della società): La società si impone sull’individuo, determina il comportamento sociale. La mia posizione nella struttura sociale influenza il mio comportamento.  AZIONE: La società è creata dall’interazione fra gli individui. Il comportamento sociale è spiegato dalla loro interazione. Questi quattro paradigmi possono coesistere Però non possono coesistere nelle loro versioni estreme, per esempio, il cambiamento avviene mediante il conflitto ma non solo con il conflitto. Il mondo sociale determina il comportamento individuale Teoria e ricerca empirica Teoria  Il Corpus di concetti generalizzati logicamente interdipendenti dotati di un riferimento empirico  Una teoria è rilevante sul piano empirico se da essa possiamo formulare delle ipotesi possibili di confutazione o falsificazione. Di conseguenza è necessario andare a raccogliere dei dati. Scambio reciproco tra ricerca Empirica E teoria La teoria alimenta la ricerca e la ricerca pone nuovi interrogativi alla teoria Perché sia possibile la teoria non dev'essere una grande teoria, per esempio l’evoluzione o la teoria dei sistemi= sono prive di riferimento empirico perché non falsificabili. La teoria di medio raggio (Merton) quindi è la più indicata, ovvero si focalizza sui processi particolari e Ben circoscritti come per esempio copiare all'università. Perché ogni individuo viola le norme sociali? Merton = Teoria della tensione  mancato adattamento della società ai fini culturali e mezzi considerati legittimi per raggiungere quel fine Capitolo 1 L’EVOLUZIONE DELLA SOCIETÀ UMANA E IL CONCETTO DI CULTURA IL CONCETTO DI CULTURA Homo sapiens è su questo mondo da circa 42000 anni. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE La sostanziale stabilità biologica della specie umana è stata accompagnata da un mutamento molto più rapido dell’organizzazione sociale, mediante processi di comunicazione cumulativi (cultura). A differenza degli altri animali, il comportamento sociale è fondato principalmente sulla comunicazione e l’accumulo di informazioni che vengono trasmesse mediante processi di apprendimento. L’evoluzione dell’organizzazione sociale è molto più rapida dell’evoluzione biologica (homo sapiens). Le società umane riscontrano un aumento progressivo della complessità legato ad una crescente divisione del lavoro sociale, che è possibile con la creazione del surplus agricolo e della sua conservazione e distribuzione. DEF. La cultura comprende artefatti, idee, abitudini, oggetti (…) che vengono trasmessi socialmente grazie ad un’organizzazione sociale dinamica 1. Si passa da delle società nomadi a stanziali 2. Il numero del gruppo sociale aumenta 3. La divisione del lavoro aumenta (divisione sociale) a. La divisione sessuale del lavoro, nelle società premoderne, risulta fondamentale, in quanto gli uomini erano dediti alla caccia, al contrario delle donne che si dedicavano alla raccolta (frutta, bacche…) 4. L’orizzonte temporale aumenta (la carne cacciata va mangiata subito) 5. L’autosufficienza produttiva diminuisce La condizione materiale è la possibilità di avere un surplus alimentare Per la nascita della società moderna, è cruciale l’affermazione delle città medioevali e lo sviluppo di un ceto imprenditoriale/commerciale a scapito del potere feudale. Accelerazione delle trasformazioni sociali nelle città europee tra il XVI … Tre rivoluzioni La creazione dello stato moderno è fondata sul “monopolio della violenza legittima” (Weber):  cessano privilegi feudali (regalie, ovvero amministrazione delegata poteri reali)  si instaura il monopolio di: - forza militare (vs. vassallo)  imposizione fiscale (vs. delega alla gestione delle gabelle)  conio moneta  amministrazione giustizia Il potere è legittimo quando chi ubbidisce lo fa perché ritiene che chi comanda abbia il titolo per farlo. La formazione dello stato è una forma di organizzazione politica che influisce un’autorità sul popolo (controllo) Lo stato riesce ad imporsi perché attua il monopolio della violenza legittima, ovvero solo lo stato può essere violento sul suo territorio. Le persone violente che non fanno parte delle autorità lo fanno in modo illegittimo.  Monarchie assolute: potere tradizionale  voluto da Dio o In Egitto si sviluppa la Teocrazia, ovvero un governo divino.  Monarchie costituzionali / repubbliche parlamentari: compare la costituzione  Potere legale razionale: conforme alle norme costituzionali  Stato di diritto: stato vincolato al rispetto della legge  Ricollocazione della legittimazione dell’ordine gerarchico della tradizione o da un’istanza superiore della società  Legittimazione del vivere in società e dei suoi assetti istituzionali a partire dalla società stessa (diritti di cittadinanza)  Rivoluzioni (al plurale: inglese 1688-1689, americana 1776-1783, francese 1789) CLAN: tribù che parlano la stessa lingua e si ritengono discendenti dallo stesso capostipite  Totem: oggetto che può raffigurare una pianta, un animale o un elemento tratto dall’ambiente, questo oggetto diventa protagonista di rituali e simboleggia una determinata tribù 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Tribù: comunemente formata da circa 500-600 membri, anche di clan diversi, dove ci si scambia donne, e beni primari  Endogamia/esogamia: matrimonio interno/esterno al clan FEUDALESIMO  Feudo: unità di terreno sulla quale governa un signore feudale  Feudatario: è generalmente un cavaliere che ha ottenuto in concessione delle terre dal signore feudale in cambio di supporto militare in caso di bisogno. Inoltre, è tenuto a proteggere le terre dalle invasioni territoriali. Ha il potere di amministrare la giustizia e di richiedere prestazioni alla popolazione servile  Servi della gleba e servi domestici non appartengono ad un padrone, bensì alla terra, quindi se la terra viene ceduta, con lei anche i servi.  Economia curtense: è un’economia di tipo chiuso, ovvero autosufficiente che riduce al minimo gli scambi con l’esterno in quanto riesce a provvedere al suo autosostentamento CITTÀ MEDIEVALE  A differenza delle città antiche dove i mercanti e gli artigiani sono schiavi, servi, o semi- cittadini, nelle città medievali ottengono una forte indipendenza, si organizzano in corporazioni e in gilde, e stipulano accordi per difendere a tutti i costi la loro libertà. All’interno delle corporazioni era vietato farsi concorrenza, avere più mano d’opera del consentito e acquistare le materie prime a prezzi vantaggiosi, non si poteva cercare di ampliare il giro d’affari facendo pubblicità ai propri beni. ECONOMIA AGRICOLTURA FEUDALE: centrata sull’autoconsumo fondata sul dominio politico  Pars dominica – servi della gleba  Pars massicia – terre AGRICOLTURA MODERNA  Enclosures: terre chiuse, commercializzazione delle cose prodotte  Espulsione di contadini, trasferimento mano d’opera in città  Trasferimento dei processi agricoli intensivi  Creazione di un surplus agricolo, grazie all’utilizzo dell’aratro o L’aratro permetteva di incidere il terreno in profondità, rivoltano le zolle. Così facendo la terra piena di residui finiva sotto, al contrario quella ricca di minerali, utili alle piante, affiorava. COMMERCIO: esiste nel medioevo e fiorisce nel tardo medioevo/rinascimento:  creazione di centri di potere autonomi dai feudatari (città, corporazioni)  creazione infrastruttura e capitali per accompagnare trasformazioni della sfera della produzione (lavoro a domicilio, manifatture) ARTIGIANATO  Aumento della domanda  Crisi del modello chiuso delle corporazioni: numero limitato degli operai settoriali, tecniche produttive tradizionali non sufficienti  Aumento della produzione sostenuto attraverso la standardizzazione  manifattura industriale, trasformazione progressiva dei processi economici e delle forme di organizzazione sociale del lavoro COMMERCIO  Creazione di centri del potere autonomi dai feudatari (città)  Cambiamento attività produttive (lavoro a domicilio, manifatture) CULTURA Diffusione dei libri  conoscenza, alfabetizzazione RIVOLUZIONE SCIENTIFICA  Autonomia e sviluppo della scienza  L’affermazione del metodo sperimentale  L’estensione dell’autonomia e del metodo di studio dell’uomo in società 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Diritto naturale come riconoscimento della titolarità originale di diritti da parte degli individui  La nascita dello stato deriva dalla volontaria limitazione della propria libertà (contratto sociale) La sociologia ante litteram:  Analisi delle interdipendenze fra i gruppi sociali coinvolti nel processo economico in un discorso proto-sociologico (prima che ci fosse la sociologia)  Il tentativo di applicare il ragionamento scientifico ai “fatti morali” (Adam Smith, “la ricchezza delle nazioni”) MUTAMENTO POLITICA Nel mondo feudale regna una costante situazione di guerra. Nel processo di unificazione entra in gioco la creazione di grandi eserciti volte alla protezione dello stato e impiegate nelle campagne espansionistiche. L’esercito faceva parte dei monopoli statali, come la violenza, la giustizia e la riscossione delle tasse. I militari erano equipaggiati e stipendiati dallo stato, così facendo si ottiene un monopolio fiscale in quanto le relazioni lavorative non risultavano più personali, ma erano stabili e regolate dallo stato. All’interno di uno stesso stato circolavano monete di scambi diverse, e questo rendeva gli scambi commerciali difficili, lo stato interviene coniando monete statali, utilizzabili in tutto il regno e abolendo quelle precedenti, così facendo si viene a creare un monopolio monetario. Inoltre, diventa illegale farsi giustizia da soli, in quanto vengono istituiti dei tribunali sotto il controllo statale  monopolio della giustizia Il monopolio di tutte queste cose fa sorgere il concetto di sovranità, in quanto solo il sovrano detiene il potere. Se il popolo ritiene che il sovrano abbia il diritto di comandare, e quindi sottostà alle sue leggi, si ritiene un governo legittimo. Tipi di stato  Stato basato sui ceti: il sovrano riconosce i diritti di autogoverno dei diversi ceti, sia l’assemblea dei nobili, ma anche le corporazioni, e le comunità cittadine  Stato assoluto: questo causa un ridimensionamento dell’autogoverno dei ceti, in quanto tutto il potere decisionale rientra nelle mani del sovrano.  Stato di diritto: grazie alla costituzione di viene a creare questo tipo di stato, dove l’organizzazione politica, e tutti i suoi atti, sono vincolati dalla legge  Stato feudale: basato sui feudatari e i feudi  Stato moderno: rivoluzioni che portano lo stato a modernizzarsi, come l’avvento dell’aratro Viene scritta una legge suprema, la costituzione, dove sono racchiusi i diritti e i doveri dei governanti e dei governati, in modo tale che non avvenga più un abuso di potere. Grazie alla separazione dei poteri si viene a creare un parlamento, il quale esprime la sovranità popolare. L’uomo possiede dei diritti naturali, ovvero che non derivano dalla società ma sono attribuiti alla specie umana. Al contrario dei diritti divini, questo crea l’idea di contratto sociale, ovvero uomini liberi che decidono di rinunciare alla propria libertà per dare la vita allo stato. LA CONCETTUALIZZAZIONE DELLA MODERNITÀ IN ALCUNI CLASSICI DELLA SOCIOLOGIA INTERPRETAZIONI SOCIOLOGICHE: Cosa vuol dire capitalismo?  L’economia basata sullo scambio monetario.  Oltre alle merci, si scambiano prestazioni di lavoro  Il capitalista ha l’obiettivo di accumulare profitto come fine in sé, per reinvestirlo nell’impresa → maggiore profitto  La gestione della produzione è improntata alla razionalità economica, attraverso tecnologia e contabilità. Capitalismo mercantile: nel mercato non si scambiano solo beni ma anche prestazioni lavorative da parte dei proletari, in quanto i capitalisti necessitano di mano d’opera Autori importanti a tema:  Karl Marx (conseguenze sociali del sistema capitalista) 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Max Weber (perché nasce l’imprenditore capitalista) Modernità capitalismo  Il sistema capitalistico si basa sullo scambio monetario  Oltre alle merci si scambiano prestazioni lavorative con l’obiettivo di accumulare profitto come fine in sé, per investirlo nell'impresa  La gestione della produzione è improntata alla razionalità economica attraverso tecnologia e contabilità Marx le conseguenze sociali del capitalismo Weber perché nasce l'imprenditore capitalista MARX Ogni sistema economico è caratterizzato da una combinazione tra forme di divisione del lavoro e rapporti tra le classi I rapporti di produzione identificano classi sociali portatrici di interessi diversi antagonistici, che sfociano in conflitti causando riallineamenti e rivoluzioni Il capitalismo nasce dalla contraddizione che caratterizza il mondo della produzione feudale No, mezzi di produzione = no diseguaglianze La classe operaia ha interessi in conflitto con il padrone  falsa coscienza = l’amicizia servo padrone è sempre errata WEBER Come nasce l'imprenditore capitalista? Dell'etica protestante = dottrina della predestinazione: il successo, la salvezza e la condanna sono decise da dio indipendentemente da come si agisce nella vita. Diventa importante capire cosa dio ha scelto per me Cercare la volontà di dio nel successo terreno ovvero più sono ricco più dio mi ha in Grazia Il capitalista cerca la conferma della benevolenza di dio, al calvinista interessa diventare ricco per avere la sicurezza di andare in paradiso ovvero avere la salvezza eterna Nel calvinismo, vige la dottrina della predestinazione, ossia che la salvezza e la condanna eterna sono decise da Dio a prescindere dalle opere (cattolicesimo) e dalla fede (luteranesimo). L’incertezza rispetto alla predestinazione diventa angoscia esistenziale nella ricerca di un segno della benevolenza di Dio. Il successo delle cose terrene viene visto come una conferma della benedizione divina. L’ascetismo intramondano (ossia l’impegno nelle cose terrene) emerge come condotta etica attiva per cercare il successo nelle cose terrene.  Il capitalismo emerge come conseguenza di questa etica protestante. Il conflitto è multidimensionale ovvero il conflitto economico nasce dal conflitto religioso- culturale, attuato per la ricerca del successo nelle cose terrene. Nascita della figura dell'imprenditore come conseguenza dell’etica protestante. MODERNITÀ E TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ Positivismo evoluzionismo, Comte e Spencer  Le società sono organismi con parti interdipendenti tra loro  L'evoluzione sociale è la ricerca di un migliore adattamento all'ambiente  Le parti diventano sempre più specializzate ovvero interdipendenti, causata da una differenziazione all’interno delle classi sociali, differenziazione sociale Durkheim Divisione del lavoro sociale e solidarietà, coesione sociale Solidarietà meccanica  Società premoderne  Divisione del lavoro  Scarsa individualità e differenze  Origine comune riconosciuta  Prevalenza del diritto punitivo, per esempio rubo la mela mi tagliano alla mano Solidarietà organica  Società moderne 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Divisione del lavoro, per esempio chi beve il latte non munge la mucca  Forte differenza sociale  Interdipendenza degli individui e dei gruppi  Prevalenza del diritto restitutivo, per esempio rubò la mela la devo restituire Nella società premoderna l’istruzione veniva fornita da persone appartenenti ad un ordine religioso. Con la modernità le due funzioni si separano:  Nella società premoderna consumatore e produttore coincidono molto spesso, mentre nella società moderna ciò non avviene e vi è una forte interdipendenza tra le parti.  La società premoderna sta assieme per una serie di credenze condivise, mentre in quelle moderne la società sta  assieme grazie al rapporto di interdipendenza. SOLIDARIETÀ ORGANICA (società moderne)  Divisione del lavoro sviluppata  Forte differenziazione sociale  Fondata sull’interdipendenza degli individui e dei gruppi Prevalenza del diritto restitutivo. (Se rubo una cosa mi viene chiesta di restituirla o ripagarla) (Ferdinand Toennies) Usa gli stessi aggettivi di Durkheim ma li usa in senso contrario: Possiamo distinguere due tipi di organizzazioni sociali:  La comunità, organica è fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione.  La società, meccanica, è fondata sul rapporto di scambio e l’interesse personale che mette in relazione non gli individui nella loro totalità, ma soltanto le loro prestazioni. UN ELEMENTO DI CONVERGENZA FRA LE INTERPRETAZIONI La modernità è il processo della società in una sua maggiore razionalizzazione.  Le trasformazioni hanno come comune denominatore la RAZIONALIZZAZIONE, come processo storico di trasformazione degli ordinamenti sociali: o Negli ordinamenti politici e della cultura (“disincanto del mondo”); o Nei processi produttivi capitalistici (macchina, organizzazione del lavoro) o Nell’azione sociale (scambio di mercato, azione razionale rispetto allo scopo) La Gabbia d’acciaio (Max Weber) Afferma che il “Mantello leggero” calvinista, per noi (società moderna) è diventato una gabbia d’acciaio (qualcosa da cui non possiamo più liberarci) Capitolo 3 Le proprietà formali: elementi di base con cui analizzare ambiti specifici. Grammatica → elementi primari del tessuto sociale, delle loro proprietà e relazioni, e del modo in cui queste si combinano in strutture più complesse. AZIONE, RELAZIONE E INTERAZIONE SOCIALE: Gli individui agiscono “l’uno per l’altro, con l’altro e contro l’altro” (Simmel), ovvero si influenzano reciprocamente. L’azione, quindi, è sociale (grazie al riferimento all’altro) Max Weber definisce l’azione, come “qualunque atteggiamento, attivo o passivo, interno o esterno, che sia congiunto ad un senso soggettivo (cioè attribuito da colui che agisce). Ogni mio atteggiamento a cui io attribuisco significato. Per Weber, l’atteggiamento è sociale quando è orientato dall'atteggiamento di altri individui. L’azione si fa sociale se e in quanto un soggetto interpreta, più o meno espressamente e consapevolmente, l’attività di altri soggetti, e viceversa. (Poggi, Sciortino p.69) TIPI DI IDEALI DI AZIONE SOCIALE:  AFFETTIVO: “Agendo come gli impongo impulsi irriflessi” da sensazioni e sentimenti. o Guidata da impulsi e riflessi, risponde ad uno stato del sentire (quello che provo in un determinato momento) ed è irriflessa (agisco in un modo non riflettuto, d’impulso)  TRADIZIONALE: “Privilegiando le modalità stabilite dalla memoria” 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE parte del gruppo autonomo antagonista Per il candidato all’appartenenza si costituisce un gruppo di riferimento, all’interno ne condividono i fini, e sentono di poterne accettare facilmente le regole, hanno criteri di preferenza e valutazione simili. Uomo marginale → aspira a far parte del gruppo ma non ha i requisiti necessari per appartenere. Il confine del gruppo ha a che fare con la coesione interna dei gruppi, molto spesso sfociano in conflitti. SIMMEL  Diade: gruppo formato da due individui, se uno abbandona il gruppo, questo si sfascia. Questo tipo di gruppo comporta delle problematiche a livello sociale, in quanto non c’è la possibilità di scaricare le responsabilità sul gruppo. Esempio: se in una coppia il marito non fa una cosa per la moglie non può pensare “tanto qualcuno la farà”. Questo gruppo provoca un forte senso di affetto e uno spiccato coinvolgimento psicologico. La società protegge questo tipo di gruppi, come l’amore e l’amicizia  Triade: producono delle forme di relazione a due o Configurazione del mediatore  una terza persona non direttamente coinvolta nella disputa, è in grado di convincere gli altri ad un accordo, mediante argomenti più razionali o Configurazione del tertius gaudens il terzo approfitta per i propri scopi di una divergenza tra gli altri. Due in conflitto cercano l’alleanza del terzo, oppure due cercano il favore del terzo mettendosi in competizione tra loro. o Configurazione divid et impera  il terzo fa sorgere o alimenta discordia tra i primi due, volgendola a proprio vantaggio Il ruolo è usato per indicare i comportamenti di una determinata persona all’interno del gruppo.  Ruolo diffuso: i cui comportamenti attesi sono un insieme più ampio e meno definito  Ruolo specifico: comportamenti limitati e precisi La differenziazione dei ruolo dipende dalla densità sociale, in quanto più è alta la densità maggiore è la differenziazione. POTERE E CONFLITTO: Definizione (Weber): Il potere è “la possibilità di trovare obbedienza ad un comando che abbia un determinato contenuto”. L’autorità riguarda una relazione in cui sono stabiliti diritti di dare ordini e doveri di ubbidire che sono considerati legittimi dagli attori che fanno parte della relazione. (Weber). Ci sono relazioni di potere particolari, d’autorità. Io che do l’ordine so che tu (soggetto) consideri legittimo il fatto che io ti stia dando l’ordine. Le relazioni di autorità sono previste in tutti i gruppi secondari e in alcuni gruppi primari (famiglia) L’oggetto delle relazioni di autorità può essere specifico o diffuso a seconda dei ruoli sociali che coinvolgono tali relazioni. CONFLITTO: Il conflitto riguarda azioni orientate dal proposito di affermare la propria volontà contro la volontà e resistenza di altri. (vs. autorità/potere legittimo) Il conflitto nasce quando la dimensione di autorità viene meno e finisce la situazione in cui viene riconosciuta la legittimità di dare ordini e ubbidire e provo ad affermare l’autorità contro la volontà di qualcuno. Nei gruppi nascono quando la relazione di autorità si rompe e viene contestata. Rimane solamente il comando tramite opposizione che → genera resistenza. Questi conflitti sono solitamente più intensi nei gruppi dove le relazioni investono ruoli diffusi (relazioni e interazioni riguardano molti aspetti di vita delle persone) Es: molto più intenso in una famiglia che in un’organizzazione. Il conflitto non ha necessariamente solo effetti distruttivi. Può rafforzare il gruppo. Troppo conflitto → non esistono i gruppi. CONFLITTO E GRUPPI 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Mantiene stabili i confini e rafforza la coesione (In-group vs out-group)  si trova un “nemico comune” → rafforzamento coesione  I conflitti sono di particolare identità nei gruppi che impegnano ruoli diffusi (es: famiglia)  I conflitti possono generare nuove interazioni fra gli antagonisti. IL COMPORTAMENTO COLLETTIVO: Non tutti gli insiemi di persone sono gruppi. I gruppi hanno delle caratteristiche (vedi sopra). Vi sono delle situazioni di comportamento collettivo in cui si verifica: (es: video Torino/Juventus folla)  Una sospensione dei normali orientamenti e comportamenti  Una maggiore fluidità nei rapporti fra persone  Più spontaneità e maggior coinvolgimento emotivo del solito  Reazione circolare: stesso stimolo dagli altri rafforza lo stesso atteggiamento ESEMPI DI COMPORTAMENTI COLLETTIVI: PANICO: reazione collettiva spontanea di fronte al rischio di subire gravi danni da un evento in corso o annunciato come immediato. (Se la situazione viene percepita come reale, sarà reale nelle sue conseguenze - W.Thomas) INSIEME DI PERSONE → STIMOLO → REAZIONE COLLETTIVA FOLLA: Insieme di persone, riunite in un luogo che reagiscono a uno stimolo sviluppando umori e atteggiamenti comuni, ai quali possono seguire forme di azione collettiva. La folla può essere di due tipi:  FOLLA ESPRESSIVA (espressione in comune di qualcosa, p.e. credenze, sentimenti, con comportamenti inconsueti).  FOLLA ATTIVA (mette in atto comportamenti conflittuali, anche violenti). PUBBLICO: Insieme di persone che si confrontano sullo stesso problema, hanno opinioni diverse su come affrontarlo e discutono fra loro a questo riguardo. Folla Pubblico Atteggiame nti  Uno  Più di uno Interazione Reazione circolare Interazione interpretativa Esiti  Espressione o azione  Formazione di opinioni PANICO: Reazione collettiva spontanea, si reagisce solitamente con una fuga, ma anche con l’immobilità, davanti al rischio di subire gravi danni da un evento immediato o annunciato. Il panico conduce alla perdita del controllo delle proprie azioni, e ciò è aggravato dal vedere gli altri nelle stesse condizioni IL CAPITALE SOCIALE: Si parla di CAPITALE SOCIALE per riferirsi al patrimonio di relazioni di cui dispone una persona e che può dunque impiegare per i suoi scopi. (insieme ad altre forme di capitale, come il capitale economico). Il capitale sociale costituisce anche un dato contesto che consente la creazione e la conservazione dell’organizzazione sociale (es: legami fiduciari) Non ci sarebbe organizzazione sociale se non ci fidassimo degli altri. L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE è resa possibile grazie ai RAPPORTI FIDUCIARI LA MICROSOCIOLOGIA Si occupa di Interpretare le relazioni dirette: 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Le reti  reti di relazione, diretta o indiretta, fra persone. Una rete è a “maglie strette” (o “alta intensità”) quanto più le persone che una persona conosce si conoscono tra loro.  Le carriere morali (non importante) RETI: (Vedi “Study group and friendship networks at a small liberal arts college)  Reti di relazione, diretta o indiretta, fra persone  5,5 persone fra due persone qualunque negli Stati Uniti (Milgram 1969)  Una rete è a “maglia stretta” (o ad “alta intensità”) quanto più le persone che una persona conosce si conoscono tra loro.  I legami variano per durata, intensità, contenuto. RAPPRESENTAZIONE DEL SÈ: (Goffman - interessato dall'interazione faccia/faccia) Sono svolte interamente in un breve periodo di tempo, in un’estensione di spazio limitata e che sono concluse (es: funerale, persone in ascensore ecc.)  Interazioni che comportano un breve periodo di tempo, una limitata estensione di spazio e che devono concludersi una volta che sono avviati  Sono classi di eventi per cui è richiesta la compresenza e che si verificano in virtù della compresenza. Nello studiarle si cerca di capire come queste interazioni possono darci indicazioni generali sulle modalità in cui avvengono i processi sociali. Egli chiama disattenzione civile quel tipo di relazione fugace e anonima come l’incontro di uno sconosciuto per strada, in quanto è già presente un’interazione molto complicata nella quale vengono scambiati numerosi messaggi. Ci sono luoghi di ribalta, dove ci si deve vestire e comportare in modo formale, e luoghi di retroscena dove ci si può rilassare; scambiare gli uni per gli altri può avere conseguenze disastrose sullo sfondo sociale. ERVIN GOFFMAN In che modo lo studia? Con la sociologia drammaturga. Per interagire bisogna seguire un copione: 1. L’interazione è possibile perché gli diamo forme stabili, comprensibili e prevedibili (copione) 2. Gli attori devono attenersi alla definizione (condivisa) della situazione di interazione 3. Richiede il controllo e la selezione delle informazioni comunicate su sé stessi e quelle comunicate da altri che vengono considerate significative 4. Sulla base di copioni e ruoli da seguire. Estremamente faticosa → nel momento in cui interagiamo ci possono essere imprevisti. L’imprevedibilità dev’essere controllata. La ribalta si ha quando → recito ed osservo il copione. Il retroscena è dove mi preparo a recitare quel copione in modo adeguato. Non sempre l’interazione va come deve andare (es: arrossimento in una conversazione). (Goffman) - ci impegniamo a far sì che tutto quello che è fuori programma non venga considerato. DISATTENZIONE CIVILE: È una forma di disattenzione che abbiamo verso gli altri, particolare. Usiamo per far capire che noi abbiamo notato l’altro soggetto ma allo stesso tempo gli lasciamo il suo spazio. Goffman afferma che questo è necessario per far sì che avvenga l’interazione. (Esempio: persone assieme in ascensore, o persone che si guardano per strada) DISATTENZIONE CIVILE: un individuo concede all’altro un livello di attenzione sufficiente a fargli capire di essere stato notato ma non troppo insistente, per evitare che si senta “invaso” dallo sguardo altrui. E se il copione non viene rispettato? NORME DI RILEVANZA: Si eliminano le informazioni che contraddicono il copione. Perché andrebbero a contraddire lo schema. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Non è possibile conoscere tutte le conseguenze che discendono da tutti i mezzi possibili per raggiungere tutti i fini possibili  Razionalità limitata significa mirare a risultati soddisfacenti, non ai migliori risultati possibili in astratto  Selezionando un numero limitato di catene casuali e di aspetti, considerati essenziali deliberatamente o implicitamente Possiamo quindi parlare di razionalità sinottica: conoscenza di tutti i dati rilevanti, ambiente stabile Individuale vs collettiva  Un’organizzazione razionale presuppone individui che agiscono razionalmente e che abbiano le condizioni  Un’organizzazione razionale deve armonizzare/ coordinare decisioni/ obiettivi individuali e collettivi Razionalità funzionale: efficienza ed efficacia con cui seguo delle procedure Razionalità sostanziale: ha a che fare con il senso di esistere della procedura, sulla base di criteri di giudizio più ampi della procedura. Riescono a far rientrare nella valutazione diversi modi di pensare. non si chiede che senso ha la pratica, l’esperienza di vita vissuta in un’organizzazione burocratica. Per snellire le procedure si riducono le procedure. Si costruiva una procedura sulla procedura.  Razionalità funzionale: problema tecnico  Razionalità sostanziale: problema culturale e politico  Razionalità incrementale: obiettivi di massima, con idee iniziali a grandi linee, destinate a trovare un mezzo nel tempo  Razionalità sinottica: obiettivi chiari, disponibilità dei mezzi, riuscire nel tempo a realizzare gli scopi senza cambi di programma  Razionalità individuale: delle persone  Razionalità collettiva: delle organizzazioni  Razionalità limitata: mira a ottenere non i massimi risultati possibili, ma risultati astratti Perché spesso la burocrazia è inefficiente? Formalismo burocratico (Merton): La burocrazia opera sulla base di regole generali, sulla base delle quali vengono classificati e gestiti i casi particolari. L’organizzazione burocratica esercita pressione sui membri per operare in modo disciplinato, metodico, prudente e valorizza tale comportamento. La ricerca della conformità al regolamento da parte del funzionario è espressione dell’adeguamento a queste pressioni. Giochi di potere (Crozier):  Non è possibile regolare tutti i compiti allo stesso modo, anche in un’organizzazione razionale.  L’incertezza che ne consegue dà sì che i membri dell’organizzazione conservano un residuo “potere discrezionale” più o meno ampio.  Utilizzano tale potere per promuovere la loro posizione rispetto alle altre posizioni organizzative (es: risorse).  Chi è penalizzato dall’incertezza, chiede di fare regole più dettagliate che riducano la discrezione.  La maggiore standardizzazione, però, limita la possibilità dell’organizzazione di adattarsi alla varietà dei problemi che si presentano. Forme diverse di organizzazione: La standardizzazione come principio fondamentale dell’agire burocratico si scontra con l’imprevedibilità individuale e la complessità dei compiti da gestire. Forme diverse di organizzazione cercano di superare queste limitazioni. Gestione per obiettivi (Drucker): 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Non si basa sulle regole, ma sugli obiettivi da raggiungere.  Gli obiettivi sono negoziati ai diversi livelli gerarchici dell’organizzazione.  La valutazione del personale è basata sui risultati ottenuti e i rapporti sono più personalizzati  L’organizzazione è più adattabile, ma è di difficile applicazione oltre la dirigenza e può generare tensioni (competizione).  Non esiste un unico modo (one best way) di progettare una struttura organizzativa, ma questa cambia sulla base delle dimensioni, della tecnologia impiegata, e della prevedibilità dell’ambiente.  Nelle grandi organizzazioni, le diverse parti possono organizzarsi in maniera differente per le loro specifiche condizioni operative (ambientali). Configurazioni organizzative (Mintzberg):  Non esiste un unico modo (one best way) di progettare una struttura organizzativa, ma questa cambia sulla base delle dimensioni, della tecnologia impiegata, e della prevedibilità dell’ambiente.  Nelle grandi organizzazioni, le diverse parti possono organizzarsi in maniera differente per le loro specifiche condizioni operative (ambientali).  Struttura semplice (“padrone”): il vertice accentra tutte le funzioni di direzione e coordinamento.  Burocrazia meccanica: coordinamento attraverso la standardizzazione dei comportamenti e la gerarchia (è la burocrazia di Weber).  Burocrazia professionale: coordinamento attraverso la standardizzazione delle competenze, ma ampio margine di autonomia dei professionisti.  Struttura divisionale: coordinamento attraverso la definizione di obiettivi compatibili per diversi settori organizzativi con funzioni diverse (divisioni) che sono poi indipendenti nelle loro scelte sul come raggiungerli (maggiore adattabilità).  Adhocrazia: creazione di strutture e gruppi di lavoro ad hoc, con compiti specifici e, in genere, ad alta professionalità, senza vincoli di gerarchia né regole precise (generali). Capitolo 5 Che cosa sono i valori? I valori sono orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane. Esempi: Valore: diritto alla salute Fine: garantire la copertura sanitaria Valore: uguaglianza Fine: assicurare una paga uguale per ugual lavoro di uomini e donne  I valori:  Rappresentano un dover essere, una tensione verso uno stato di cose ideale e desiderabile, ma non realizzato.  Sono fatti propri da individui (soggettivi) o gruppi (oggettivi) che in base ad essi orientano il proprio agire.  Sono adottati attraverso processi più o meno consapevoli di tale scelta  Possono essere sia integrati che in conflitto, in un medesimo momento storico.  Sono soggettivi (dell’attore), ma anche oggettivi (nel senso che le costellazioni di valori sono prodotte da dinamiche sociali composte dall’agire di una pluralità di soggetti).  Alcuni sono universalmente accettati, anche se interpretati in modi differenti (anche conflittuali): libertà, uguaglianza, dignità  Altri sono specifici gruppi sociali e sono socialmente differenziati  Soggettivi  Fatti propri da individui/gruppi in modo consapevole  Oggettivi (rilevanza sociale)  In conflitto  Specifici: “Universalmente” accettai, ma interpretati in modo differente e conflittuale. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Pluralismo di valori:  Società differenziate e complesse sono caratterizzate da “politeismo dei valori” (Weber)  Non sempre è condivisa la gerarchia fra i valori e l’individuazione di quali sono i “valori ultimi”.  L’esistenza e la natura di “sistemi di valori” integrati; può variare, quindi, nel tempo. o I sistemi di valori sono stati sabotati dalla secolarizzazione , Nietzsche parla di morte dei valori, anche se i valori antichi permangono nel tempo, ma bisogna affiancarli a valori più moderni, in quanto la dinamica dei valori è sempre influenzata da movimenti sociali emergenti  Mancata integrazione e conflitti valoriali possono portare a conflitti sociali fra gruppi o, anche, a dilemmi etici individuali.  In assenza di “valori ultimi” universalmente condivisi, si creano nuove aree di solidarietà a livello macro e micro.  La realizzazione dei valori è spostata al presente invece che in un futuro indeterminato (es: salvezza cristiana, società comunista, …) Valori ed egemonia culturale (Marx):  I valori dominanti di una società sono quelli della sua classe dominante, riflettono il dominio economico di una classe su un’altra.  I valori specifici di una classe costituiscono una “ideologia”, che esprime il sistema di interessi e di valori sociali proprio di una classe.  L’ideologia opera come un mascheramento della realtà, costituendo una mistificazione utile a giustificare l’esistenza di privilegi e gerarchie.  I valori dominanti sono fatti propri anche dalle classi dominate, che interpretano il mondo alla luce dei valori e degli interessi di chi li opprime.  In questo modo, i valori contribuiscono a mantenere lo stato di asservimento. Dai valori alle norme: Norma: vincoli che prescrivono o vietano certi comportamenti (obbligazioni) e che ne consentono altri (permissioni). Valori: orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane I valori orientano i comportamenti nell’ambito definito dalle norme. Le regolarità dei comportamenti e, quindi, la prevedibilità dei comportamenti altrui, sono fondamentali per permettere l’interazione sociale. Le regolarità possono essere basate su: a. Abitudini b. Conformismo c. Norme tecniche : modo tecnicamente adeguato a raggiungere uno scopo, per esempio piantare un chiodo d. Norme sociali: buona educazione. L’adesione o la violazione delle norme sociali incontra una sanzione, rispettivamente, positiva (premio) o una negativa (punizione). Le sanzioni possono essere: a. Esterne : ovvero la disapprovazione può essere espressa e la punizione può essere comminata da un altro attore b. Interne : ovvero proviamo un “senso di colpa” nel violare delle norme sociali che abbiamo interiorizzato con il processo di socializzazione (Parsons: integrazione delle norme nella struttura della personalità). Più basso è il grado di interiorizzazione, più devo ricorrere a sanzioni esterne. L’interiorizzazione delle norme avviene durante il processo di socializzazione e dipende dagli insegnamenti e dai comportamenti dei genitori, degli insegnanti, degli amici, e di qualsiasi punto di riferimento, contando anche le esperienze che accumula nell’ambiente in cui vive. Tipi di norme: 1. Regole costitutive : attuano delle attività che non esisterebbero senza queste regole (scacchi). 2. Regole regolative : indicano ciò che è prescritto o vietato in un’attività già costituita. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Identità individuale: esprime la capacità di rispondere alla domanda “chi sono?”  Identità sociale: è parallela all’identità individuale, ma si allargano i confini. Esempio: la famiglia, la scuola, il gruppo di pari… I comportamenti sociali che riteniamo “naturali” sono in realtà costruiti e trasmessi di generazione in generazione tramite la socializzazione: a. Secondo la teoria normativa: la trasmissione avviene per interiorizzazione conseguente al riconoscimento di una “autorità morale” alle istituzioni sociale (Parsons – Latenza). b. Secondo le teoria coercitiva: la trasmissione avviene per la minaccia di sanzioni negative in termini materiali e simbolici (Parsons – Integrazione + Marx – Disuguaglianze). Riconoscimento del mondo esterno: 1. Identificazione : riferimento alle figure sentite come uguali o simili per la condivisione di determinati caratteri (senso di appartenenza a collettività). 2. Individuazione : riferimento alle caratteristiche distintive del soggetto rispetto agli altri gruppi e agli individui del proprio gruppo. L’insieme dei ruoli che un individuo ha all’interno della società viene chiamato role set. Egli può essere figlio dei suoi genitori, e contemporaneamente padre dei figli, coniuge… Con questi processi andiamo a “creare chi siamo” Socializzazione e identità nel… a. Funzionalismo (teoria sociologica che vede la società divisa in parti): status e ruoli b. Interazionismo simbolico : interazione con gli altri Status e ruoli: (chiede spesso all’esame) Status: posizione sociale, caratterizzata da specifici diritti e doveri, che contribuisce a definire l’identità di una persona (NJ Smelser). Gli status sono ascritti (seguono la nascita) o acquisiti (conseguono il compimento di specifici atti). Ruolo: insieme di comportamenti orientati secondo le aspettative di un certo status (NJ Smelser). es: Madre = lavoro di cura + breadwinning (importare le risorse alla famiglia). Interazione sociale: Sé riflesso (looking-glass self) – Charles Cooley (1864-1929): interagendo con gli altri, creiamo il Sé Riflesso, che è la percezione di noi stessi ricavando dai giudizi di coloro con cui siamo in interazione. Il Sé Riflesso include:  Come pensiamo di apparire agli altri  Come pensiamo che gli altri reagiscano a ciò che vedono in noi  Come ci immaginiamo (come reagiamo) sulla base di queste reazioni percepite negli altri Sé e “Altro generalizzato” – George Herbert Mead (1863-1931) Il Sé è composto da due elementi: 1. La risposta spontanea dell’individuo agli atteggiamenti degli altri (Io). 2. Le aspettative verso noi stessi che percepiamo negli altri, ovvero la rappresentazione che gli altri hanno di noi (Me). “Gli atteggiamenti degli altri costituiscono il Me organizzato, cui l’individuo reagisce come Io” L’Io si riferisce all’autonomia, iniziativa, spontaneità dell’individuo. Il Me fa riferimento alla persona socializzata, alla posizione che occupa nel gruppo, nella comunità o nella società. Si riferisce all’influenza che questa dimensione ha sulle personalità e il comportamento. (collegamento con le differenze di Erving Goffman) Interazionismo simbolico: Simbolo:  2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE “Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile”.  (Treccani) L’integrazione di Io e Me nel Sé avviene attraverso una “conversazione interiore”, un’attività di interpretazione (simbolica) consapevole. (collegamento con Max Weber) Storicamente però ci sono poche relazioni (a differenza di Parsons). Come si svolge una conversazione interiore? Con la conversazione interiore, l’individuo si prepara ad assumere il ruolo dell’altro, immedesimandosi in lui, secondo tre stadi: 1. Imitazione (primissima infanzia): nessuna condivisione di interpretazione simboliche. 2. Gioco libero (play): giochi a due giocatori, assunzione di ruoli di persone specifiche (nella socializzazione si tratta di “adulti significativi”). 3. Gioco organizzato (game): giochi con partecipanti molteplici, conoscenza e consapevolezza di interagire in un contesto di ruoli molteplici e organizzati a livello di gruppo/comunità. La fase di gioco organizzato richiede la messa in atto di processi interpretativi basati sull’astrazione e la generalizzazione di ruoli e atteggiamenti. “La comunità organizzata o il gruppo sociale che da all’individuo la sua unità di sé può essere chiamato “l’altro generalizzato”.  L’atteggiamento dell’altro generalizzato è l’atteggiamento dell’intera comunità. Pertanto, ad esempio, nel caso di un tale gruppo sociale come una squadra di calcio, la squadra è l’altra generalizzata nella misura in cui entra – come un processo organizzato o attività sociale – nell’esperienza di ciascuno dei singoli membri di esso”. “La struttura su cui si fonda il Sé, pertanto, è questa risposta comune a tutti, in quanto bisogna essere membri di una comunità per sviluppare un Sé. SOCIALIZZAZIONE La socializzazione non è un processo deterministico  non seguiamo per forza i modelli di comportamento Nel processo di socializzazione è persistente l’apprendimento linguistico, conoscitivo, simbolico, e dei modelli di comportamento correlati. Questo processo ci accompagna per l’intera durata della nostra vita Socializzazione primaria Riguarda i primi anni di vita (bambini), termina quando si avanza con l’età, riguarda il riconoscimento di ruoli, comportamenti di valenza generale (es. impariamo a ringraziare le persone). In questa fase l’apprendimento avviene mediante l’emotività e l’identificazione con i modelli degli adulti significativi. L’attaccamento affettivo è alla base di queste relazioni, codesto non è unidirezionale bensì reciproco, e così facendo l’apprendimento matura nella prima infanzia, mediante esperimenti (se piango qualcuno mi consola). Grazie all’emotività capiamo che il mondo non è fatto solo di pericoli. Premio/punizione  Coerenza  Immediatezza  Tipo  Interiorizzazione vs adesione esterna Socializzazione secondaria Riguarda tutto il resto della nostra vita, e quindi non ha fine. Acquisiamo delle conoscenze utili per interagire in contesti specifici, contesto funzionale/istituzionale. Rispetto alla socializzazione primaria c’è una minore emotività e un minor riconoscimento di ruolo funzionale/istituzionale (esempio: l’affetto con la maestra della scuola materna vs il 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE professore universitario che riconosciamo come un adulto funzionale e istituzionale) (con eccezioni: matrimonio…) Le agenzie di socializzazione mettono in atto i processi di socializzazione, trasmettendo competenze, conoscenze, e atteggiamenti Le agenzie di socializzazione possono avere funzioni di socializzazione esplicita e non. Prossimo dividerle per età: età omogenee  scopo esplicito o gruppi di pari, amici, associazioni e movimenti  scopo implicito o gruppi di pari, amici, associazioni e movimenti età eterogenee  scopo esplicito o famiglia, chiesa  scopo implicito o azienda, sindacato entrambe  scopo esplicito o scuola parentela  scopo implicito o partiti politici, movimenti, mass media Dalla socializzazione impariamo tutto! (scuola dell’avviamento  scuola professionale) SOCIALIZZAZIONE E CICLO DI VITA Il cambiamento (spaziale o temporale) può indebolire questi meccanismi, come conseguenza si può generare: mancata integrazione e anomia (e devianza, Durkheim) oppure risocializzazione. Socializzazione anticipatoria: apprendimento di valori, regole e stili di comportamento caratteristici di un ambiente sociale al quale non si appartiene, ma di cui si vuole entrare a fare parte. (es. non posso guidare la macchina, ma cerco di imparare come si fa) N.B. la socializzazione anticipatoria non riguarda solo il ciclo di vita. Il concetto di ciclo di vita sottolinea l’intenzione fra dimensione biologica e socioculturale dell’età Ogni volta che passiamo alla fascia successiva ci dobbiamo risocializzare perché ciò che impari nella fascia precedente non basta. Prima età nascita, medicalizzazione, contesto familiare infanzia <10-11 adolescenza <18-19 istruzione, servizio militare prima età adulta <? Lavoro, famiglia, abitazione Seconda età <? Pensionamento, allontanamento dei figli 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE L’analisi conversazionale studia i rapporti sociali fra i parlanti a partire dalla conversazione:  Rapporti di potere  Regole (implicite ed esplicite) COMUNICAZIONE DI MASSA Il concetto di massa è difficile da definire positivamente. È più facile dire cosa la massa NON è, non è una cerchia ristretta di individui, non è nemmeno un esponenziale gruppo di individui come le classi, i popoli o le nazioni. Per questo negli anni si abbandona il concetto di massa, a causa dei suoi troppi connotati negativi, e si parla di pubblico o audience.  Comunicazione di massa  Cultura di massa  Società di massa  Mercato di massa Massa  collettività indistinta, passiva, manipolabile di individui. I mezzi di comunicazione sono stati visti come strumenti di questa manipolazione attraverso: cinema e radio  scuola di Francoforte. Utilizzati ai fini di propaganda, pubblicità al fine di mantenere in vita il sistema capitalista. Nelle democrazie la radio è utilizzata per comunicare con il popolo (presidente USA parla una volta a settimana con il popolo) Teoria critica della società: la cultura e i mezzi di comunicazione di massa sono strumenti di manipolazione:  per fini di profitto, creando falsi bisogni  per controllo politico, creando consenso attraverso la passività 21/11/2022 Problema del marxismo: Marx dice che il capitalismo sarebbe caduto, ma 60 anni dopo la sua morte non è ancora successo. Nella scuola di Francoforte iniziano a pensare che sia causa di una manipolazione, creando un ciclo di mercato non sulle necessità ma sulla manipolazione delle persone. Il modo con ciò gli apparati di comunicazione manipolano le persone, anche nella democrazia hanno un carattere politico. Dalla massa al pubblico e una visione più dinamica dei processi di comunicazione Fase di produzione: 1. selezione dei fatti che diventano notizie  non tutti i fatti diventano notizie, e le notizie possono essere comunicate in modo differente o selezione degli aspetti da includere nel messaggio o framing: inquadramento  sia che si tratti di comportamenti politici di acquisto o devianti il framing implica la selezione e la sottolineatura di alcuni espetti di eventi e problemi, in modo da promuovere una particolare interpretazione valutazione e soluzione. I frame utilizzano parole e immagini importanti per una determinata cultura, evidenti, comprensivi, memorabili e carichi di emotività 1. frame: definiscono un problema specifico 2. frame: formulano una diagnosi del problema 3. frame: formulano un giudizio morale sul problema 4. frame: suggeriscono un rimedio 2. fase di trasmissione:  selezione delle modalità di confezionamento e trasmissione coerenti con il canale 3. fase di ricezione:  prestiamo più attenzione alle informazioni che rientrano nei nostri interessi.  selezione della fonte da considerare  selezione degli aspetti da considerare o la selezione e l’interpretazione delle informazioni che riceviamo avviene sulla base delle nostre mappe cognitive e dei nostri interessi, che filtrano il flusso di informazioni. Domande da porsi per studiare i media: Chi comunica? Identità e caratteristiche dell’emittente Cosa comunica? Contenuti dei messaggi 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Attraverso quale canale? Mezzo e linguaggio utilizzati A chi lo comunica? Identità e caratteristiche dei destinatari Con quale effetto? Risposte e comportamenti dei destinatari L’effetto dei framing dipende dalle caratteristiche del pubblico  segmentazione sociodemografica (età, sesso, classe sociale, istruzione, condizione professionale)  reti di relazioni in cui gli individui sono inseriti (opinion leaders  svolgono il ruolo id intermediari nella comunicazione, sono delle persone che fanno parte delle reti di relazione dei riceventi e sono persone che possono dare interpretazioni del messaggio che possono avere influenza sulle opinioni del ricevente: es. medico e opinione sui vaccini) flusso di comunicazione a due stadi (Katz e Lazarsfeld): elementi intermediari della comunicazione fra emittente e ricevente, ritrasmettono informazioni integrandole con i loro schemi interpretativi LE NUOVE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE ICT: information and comminucation technologies e la loro influenza sui processi di produzione e consumo di comunicazione  selettività: è possibile selezionare le informazioni a cui desidera accedere. Es playlist, feed  interattività: è possibile inviare oltre che ricevere comunicazioni. Es share, like, foto, video, testi  multimedialità: è possibile combinare in entrata ed uscita vari tipo di messaggi. Es audio-video  virtualità: creazione di mondi artificiali con i quali entrare in rapporto ed interagire. Es videogiochi I social networks hanno ridefinito cosa sia un opinion leader Capitolo 8 IL CONCETTO DI DEVIANZA DEF: Ogni atto o comportamento anche verbale, di una persona o di un gruppo che viola le norme di una collettività e di conseguenza va in contro ad una qualche forma di sanzione. Ci devono essere due elementi  Norma violata  Sanzione: disapprovazione, la comunità esprime una forma di disapprovazione per l’atto della sanzione Non è deviante l’atto in sé, ma è una qualità che deriva dalle risposte a questo atto e di significati ad esso attribuiti dai membri di una collettività La devianza di un atto può essere valutata solo in riferimento al contesto socioculturale in cui ha luogo, anche se vi sono alcuni universali come l’incesto e il rapimento di una donna sposata o come, molto spesso, l’uccisione di un familiare. LO STUDIO DELLA DEVIANZA Indagini di vittimizzazione: inchieste su grandi campioni della popolazione per individuare quali fra le persone intervistate abbiano subito, in un determinato periodo di tempo, alcuni reati Molte sono le forme di criminalità e di reato  Attività predatoria comune: Furto di beni. Furto con violenza  Omicidio  Reati dei colletti bianchi  Criminalità organizzata La diffusione dei reati varia in base al periodo Tendenza storica alla diminuzione degli omicidi  La riduzione degli omicidi è il risultato della combinazione fra il monopolio esercitato dallo stato moderno sulla violenza e la crescente interiorizzazione del controllo della repressione delle emozioni  Dalla società cavalleresco-cortese alla società assolutistico-curiale (buone maniere di corte, poi assimilate da strati più ampi della popolazione) 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Le caratteristiche dei reati dei “colletti bianchi”:  Sono legati allo svolgimento della professione (appropriazione indebito, insider trading, corruzione, concussione) oppure compiuti in nome e per conto di un’organizzazione, pubblica e privata (frodi).  Molti di questi crimini non sono scoperti o, se lo sono, non vengono perseguiti a causa dello status sociale dell’uomo d’affari, per la tendenza a non punirli, e per il risentimento relativamente disorganizzato del pubblico contro i “colletti bianchi criminali” (Edwin Sutherland – “White Collar Criminality”, 1940) Gli autori dei reati e le loro caratteristiche: Classe sociale:  Non esiste una relazione univoca fra classe e predisposizione a commettere reati, ci sono però reati commessi più frequentemente da individui appartenenti a specifiche classi sociali.  Reati gravi contro il patrimonio vengono commessi soprattutto da classi sociali svantaggiate, mentre i reati più lievi sono distribuiti uniformemente fra tutte le classi sociali.  I crimini dei colletti bianchi vengono compiuti, per definizione, da parte di chi ha posizioni di responsabilità professionale. Genere:  È molto più probabile che sia un maschio e non una femmina a violare una norma penale, in particolare per i reati gravi (10% donne in rapine ed omicidi, 50% taccheggio).  Le persone hanno 46 cromosomi, alcune ne hanno 47, se il cromosoma in più proviene dal padre è più probabile che il soggetto commetta attività criminali (cromosoma XYY)  Negli ultimi 40 anni si è verificato un aumento della criminalità femminile nei reati contro il patrimonio. Età:  Rispetto all’età, la curva di chi commette reati come furto, rapina, omicidio è molto rigida e raggiunge il picco molto presto (adolescenza).  In 150 anni, l’età a cui si commettono più frequentemente questi reati si è abbassata di 5 anni (es: Inghilterra da 20-24 anni a 14-17 anni)  Altri reati (truffe, emissione di assegni a vuoto) sono più diffuse in età più tarde ed è molto meno ripida nella discesa. Istat – Le vittime di omicidio (2020): La matrice dell’omicidio è quasi sempre maschile: il 93% del totale nel periodo 2016-2018 Nel 2018 sono stati commessi 345 omicidi; gli uomini (212) sono quindi più numerosi ma in calo, mentre aumenta la quota di donne assassinate (133) sul totale che, dal 11% del 1990, raggiunge il 38,6% nel 2018. Per le donne il rischio è soprattutto nell’ambiente domestico: sono uccise soprattutto da partner o ex partner (54,9%) e da parenti (24,8%); per gli uomini lo spazio pubblico: il 37,7% è vittima di sconosciuti mentre il 33% non ha un autore identificato. Devianza e sanzioni: In ogni società la conformità alle norme viene mantenuta attraverso l’uso o la minaccia di sanzioni. La sanzioni si distinguono in: a. Positive o negative: ricompensa di chi rispetta la norma o puniscono chi non rispetta la norma b. Formali o informali: in relazione al grado di spontaneità o organizzazione nelle loro erogazioni c. Severe o lieve: in relazione al livello di gravità dell’infrazione. Il tipo di sanzioni usate contro i trasgressori delle norme sono varie e dipendono da società a società:  Sistema della faida (cioè della vendetta da parte della vittima del reato o della sua famiglia nei confronti del reo) o del taglione 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE L’essere etichettato come deviante implica:  L’apposizione di uno stigma (attribuzione di qualità negative a una persona o ad un gruppo di persone, soprattutto rivolta alla sua condizione sociale e reputazione) che ha compiuto l’atto.  Il conseguente isolamento sociale dal resto della società  La riorganizzazione della propria identità come deviante  L’avvio di una “carriera deviante” Teoria della scelta razionale:  Il reato è un’azione intenzionale, non il frutto di influenze esterne  Il reato è compiuto per l’attesa di ricavare benefici maggiori di quelli possibili da attività lecite La scelta di commettere un reato non può essere fatta sulla base della valutazione dei tipi di costo che può comportare:  Costi esterni pubblici, come sanzioni legali, e reputazione sociale  Costi esterni privati, come sanzioni informali degli altri significativi  Costi interni, ovvero senso di colpa derivante dalle norme interiorizzate Perché NON si commettono atti devianti? Teoria del controllo sociale Hirschi: le persone generalmente si comportano in maniera conforme alle norme, perché esistono dei meccanismi di controllo sociale che interdicono l’azione deviante Tali meccanismi di controllo possono essere:  esterni  interni o diretti  imbarazzo, vergogna di chi prova a trasgredire o indiretti  autocontrollo: è tanto più forte quanto noi abbiamo dei legami a figure di riferimento e quanto abbiamo preso degli impegni per essere membri produttivi della società Individua quattro tipi di vincoli che legano l’individuo alla società, promuovendo così un comportamento rispettoso della legge 1. l’attaccamento ai genitori o agli insegnanti quanto più un individuo è legato a queste persone, tanto più difficile è che compia delle azioni che essi disapprovano 2. l’impegno nel proseguimento degli obiettivi convenzionali  quanto maggiore è l’energia che un individuo ha investito nel raggiungimento di questi obiettivi, tanto più difficile è che egli rischi di perdere, violando le norme, tutto quanto accumulato. 3. il coinvolgimento nelle attività convenzionali  quanto maggiore è il tempo che una persona dedica allo studio, al lavoro, allo svago, tanto è minore quello che gli resta per compiere reati 4. le credenze la violazione delle norme non è provocata da credenze che la richiedono o la rendano necessaria, ma dalla mancanza di credenze che la vietano Capitolo 9 Scienza e tecnica nelle società premoderne: La scienza moderna nasce e si afferma a partire dal XVI secolo: Niccolò Copernico (1474-1543) Galileo Galilei (1564-1642) Giovanni Keplero (1571-1630) Renè Descartes (1596-1650) Francis Bacon (1561-1626) Metodo sperimentale: procedimento con cui si perviene all’enunciazione delle leggi scientifiche, mediante conferma (o smentita) sperimentale di ipotesi (Treccani). A esso è quindi intrinseci il concetto di esperimento, il quale è per molti aspetti coincidente con quello di esperienza (in quanto presuppone la diretta percezione sensibile degli oggetti naturali, intorno a cui verte il problema scientifico) ma se ne distingue in quanto, mentre l’esperienza può risolversi nella semplice contestazione dei fatti […], l’esperimento implica invece un intervento attivo del ricercatore nel processo naturale, diretto a riprodurre 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE artificialmente tale processo in condizioni tali da poterne più propriamente osservare e verificare quell’aspetto, il cui accertamento interessa la ricerca. Esperimento: operazione o sequenza di operazioni con cui si intende riprodurre, simulare e determinare concettualmente un fenomeno, in modo che le sue condizioni siano note e riproducibili (di solito in laboratorio) e quindi la procedura sperimentale risulti ripetibile, al fine di corroborare o smentire un’ipotesi, per lo più sulla scorta di valutazioni quantitative (Treccani).  Prevalenza iniziale di scienziati isolati  Partecipazione ad “accademie” (es: Accademia dei Lincei) come inizio dell’istituzionalizzazione di una “comunità scientifica”. Istituzionalizzazione della scienza:  Riconoscimento della sua importanza da parte della società  Sviluppo delle norme autonome che regolano la comunità scientifica  Creazione di organizzazioni che presiedono al rispetto delle norme e degli standard della comunità  Due spiegazioni della nascita della scienza moderna: 1. Robert K. Merton: l’etica protestante ha creato un ambiente favorevole allo sviluppo della scienza nell’Inghilterra del XVIII secolo 2. Boris Hessen: la scienza risponde alle esigenze tecnologiche della borghesia industriale emergente  Riviste scientifiche: 1665 – Philosophical Transactions Etica protestante e sviluppo della scienza (R. K. Merton – “Scienza, tecnologia e società nell’Inghilterra del XVII secolo”, 1938) “Etica puritana razionalizzata” (e secolarizzata):  Azioni utili attraverso il dominio della natura come strumento per rendere gloria a Dio (ascetismo intramondano - Weber)  Impegno e successo nel lavoro è un mezzo per confermare il proprio stato di grazia (l’essere in grazia a Dio)  Dominare le passioni ed utilizzare la ragione è il modo migliore per servire Dio Borghesia industriale e sviluppo della scienza (Hessen B. – “Le radici sociali ed economiche della meccanica di Newton”, 1931):  Elaborazioni teoriche della scienza davano risposte soddisfacenti ai problemi tecnologici della nascente industria capitalistica Gli sviluppi successivi: Sviluppo e istituzionalizzazione della scienza (XIX – prima metà del XX secolo):  Istituzionalizzazione in discipline (e sottodiscipline) specialistiche: differenziazione delle discipline e una sempre maggiore specializzazione.   Istituzionalizzazione della ricerca nell’università  Sviluppo parallelo e parzialmente autonomo della ricerca applicata in ambito industriale: nasce al di fuori dell’accademia (creazione di politecnici) o Ricerca applicata: la ricerca applicata all’innovazione tecnologica trae vantaggio dalla ricerca fondamentale. o Ricerca pura: Le imprese non hanno interesse ad investire nelle scienze fondamentali a causa del loro forte rischio di insuccesso e il rapporto indiretto con le future eventuali applicazioni Crescita tra fine Ottocento e inizio Novecento delle istituzioni, che poi “esplode” dal secondo dopoguerra. Istituzionalizzazione della scienza nelle università: Modello Humbodtiano (Willem von Humboldt, Berlino): 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE  Combinazione della didattica alla ricerca  Ricerca e insegnamento liberi: libera nel senso che se lavori all’università sei libero di insegnare come e cosa ti pare  “Libertà e solitudine” come separatezza dalle contingenze sociali/politiche e come lavoro individuale dei docenti/ricercatori  Supporto e tutela statale (fondi per la ricerca, stipendi per i docenti)  Bildung: formazione del cittadino (no formazione professionalizzante)  Introduzione di scienze accanto a discipline liberali (filosofia, storia, teologia) e professionali (diritto, medicina) Altri sviluppi:  Creazione dei politecnici  Integrazione della ricerca applicata e di base e creazione di dipartimenti (ricerca di gruppo, competizione/collaborazione)  Finanziamenti statali e industriali (Stati Uniti) Dalla Seconda Guerra Mondiale:  Progetto Manhattan  Dalla little science alla big science: o Centinaia di ricercatori o Coinvolti in progetti vasti o A cui vengono dedicate enormi risorse o Che hanno quasi sempre dimensioni internazionali o Raramente solo uno scopo conoscitivo (es: valore economico, medico o militare) Scienza, tecnologia e sviluppo economico: Oltre alla ricerca fondamentale dell’università, la ricerca applicata si istituzionalizza nei politecnici e nei laboratori di ricerca industriale. La ricerca di base (o fondamentale) è considerata un’attività sperimentale o teorica avente come scopo l’ampiamento delle conoscenze, di cui non si prevede una specifica applicazione o utilizzazione. La ricerca applicata è quella ricerca originale volta per ampliare le conoscenze, ma anche e principalmente allo scopo di una pratica e specifica applicazione. Lo sviluppo sperimentale consiste in un’attività destinata a completare, sviluppare o perfezionare materiali, prodotti e processi produttivi, sistemi e servizi, attraverso l’applicazione e l’utilizzazione dei risultati della ricerca e dell’esperienza pratica (Giorgio Sirilli – Enciclopedia italiana, 1994) In generale:  La ricerca fondamentale è una ricerca “ad alto rischio” ed è quindi generalmente svolta nelle università e nella ricerca pubblica  La ricerca applicata e lo sviluppo sperimentale possono precedere la ricerca di base: a. O perché la ricerca applicata è orientata a rispondere ad un’esigenza sociale/economica immediata b. O perché lo sviluppo sperimentale consente di creare strumenti che consentono di svolgere la ricerca di base Il costo della ricerca ha stimolato lo sviluppo di sistemi di valutazione dei prodotti della ricerca (pubblicazioni, brevetti) La valutazione può essere di tipo: a. Quantitativo: numero di citazioni o di brevetti Qualitativi: revisione fra pari (peer review) Scienze naturali e scienze sociali Dibattito sul rapporto tra scienze naturali e scienze dello spirito  xix secolo- xx secolo Le scienze dello spirito hanno come oggetto l’uomo, le sue azioni, i suoi prodotti, la sua cultura dovesse tradursi in una specificità dei metodi di ricerca rispetto a quelli della scienza della natura. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Totemismo: i credenti riconoscono in un animale, una pianta o un oggetto, l’antenato comune che ha dato origine al clan Animismo: si ritiene che dietro agli uomini, le cose, i fenomeni, vi siano degli spiriti che intervengono attivamente influenzandone il comportamento. Religioni teocentriche:  Politeismo: una pluralità di divinità che hanno rapporti fra loro gerarchici e competono fra loro per la devozione degli uomini; gli dèi riflettono la dinamica dei rapporti fra esseri umani (divinità di funzione) ad esempio l’induismo.  Monoteismo: un’unica divinità e un’accentuazione della separazione fra divino e umano (anche se con grandi diversi). religioni cosmocentriche: fondata sulla credenza di un’armonia universale ultraterrena (buddismo) totem: oggetto, in generale un animale o una pianta, che una collettività riconosce come antenato comune di un clan Tipo di promessa o premio riservato ai fedeli:  Beatitudine durante la vita, presente o futura (reincarnazione)  Riscatto nell’aldilà (religioni della redenzione) Religioni della redenzione:  Induismo: reincarnazione  Riscatto e vita eterna nell’aldilà Tipo di metodica di comportamento che garantisce la salvezza:  Misticismo: salvezza come risultato di una condotta contemplativa, finalizzata all’unione con la divinità. Come fuga dal mondo: rifiuto dei rapporti con l’ordinamento sociale (misticismo extramondano). Come disinteresse per il mondo: l’ordinamento sociale viene accettato, ma considerato privo di valore religioso (misticismo intramondano)  Ascetismo: salvezza come risultato di una condotta attiva, finalizzata all’esecuzione del volere della divinità. Come azione sul mondo: l’uomo è strumento della divinità per correggere la corruzione del mondo (ascetismo intramondano). Come rifiuto del mondo: l’uomo compie azioni redentrici per sé volute dalla divinità, evitando le attività mondane (ascetismo extramondano). Movimenti e istituzioni religiose: Al sistema di credenze religiose corrispondono sempre specifiche forme di organizzazione sociale e di divisione del lavoro. Figure poste su un piano diverso da quello del resto dei credenti e che ha il compito di fare da intermediario tra uomini e potenze sovrannaturali, mentre viene esentato dal provvedere direttamente ai suoi bisogni materiali:  Stregone  Ministro del culto  Ceto sacerdotale Movimento religioso: organizzazione religiosa che si afferma come rottura della credenze religiose tradizionali.  Profeta: rileva la vera parola di Dio contro la religione tradizionale  Comunità di fedeli: crede nelle virtù eccezionali del capo del movimento, come persona scelta direttamente da Dio.  I fedeli del movimento passano per un’esperienza di conversione, una trasformazione dell’uomo che abbraccia le nuove credenze, rifiuta le vecchie e adotta i nuovi comportamenti sostenuti dal movimento. Il movimento religioso si basa sul rapporto carismatico fra capo e seguaci e sulla solidarietà e fratellanza fra i membri del movimento. Il rapporto carismatico è personale e instabile, basato sul carisma personale del capo. Per sopravvivere a chi lo ha fondato, il movimento deve risolvere vari problemi: 1. La successione 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE 2. La diffusione della fede e la sua trasmissione fra generazioni 3. La definizione di regole organizzative slegate dai primi seguaci La transizione del movimento religioso può sfociare in una chiesa, caratterizzata dall’istituzionalizzazione di credenze e pratiche religiose:  Codificazione di una “dottrina” (testi sacri)  Distinzione di un ceto specializzato nella decodificazione dei testi sacri  Sistematizzazione, standardizzazione e spersonalizzazione delle regole religiose (liturgia)  La liturgia è officiata da un gruppo sociale specializzato (ceto sacerdotale) reclutato nella massa dei credenti.  Appartenenza generalmente per nascita I movimenti possono nascere all’interno di una chiesa e mettersi contro la chiesa stessa, per esempio, mel cristianesimo:  Movimenti ereticali   Scismi   Movimento monastico  Da un movimento religioso può nascere una setta, caratterizzata da:  Dimensione più ristretta della chiesa   Richiede generalmente un atto di adesione da parte dei membri  Forte solidarietà fra i membri  Proselitismo limitato La sette si istituzionalizzano come “denominazioni”, che hanno le stesse caratteristiche delle chiese, ma non sono dominanti nella società. Religione e struttura sociale: La religione è parte della società, la influenza e ne è influenzata:  Legittima il potere quando è religione ufficiale (sanzione “divina” al potere) ma i movimenti hanno un messaggio di “rottura”  Trae i fedeli da specifici gruppi sociali/etnici (denominazione negli Usa) oppure differenzia le proprie pratiche sulla base delle differenze sociali dei fedeli  Costituisce un canale di mobilità sociale, come nel caso della Chiesa cattolica Il processo di secolarizzazione: Secolarizzazione: processo di progressiva autonomizzazione delle istituzioni politico-sociali e della vita culturale dal controllo e/o dall’influenza della religione (Treccani). Condizione culturale per la secolarizzazione è l’esistenza di credenze religiose relative alla trascendenza del sacro: delineano separazione con la sfera sensibile e le forze ultraterrene (es: magiche). Traduzione del processo di secolarizzazione nella sfera culturale/sociale:  Attenuazione del valore etnico-religioso del lavoro (es: verso etica protestante weberiana – lavoro come vocazione/beruf)  Confinamento alla sfera privata/pubblica delle credenze religiose, per esempio rispetto: o All’autonomia della sfera politica (interessi, rapporti di forza, ideologie come ad esempio marxismo) o Alla produzione della conoscenza scientifica (a volte “antireligiosa”) La secolarizzazione non è un processo lineare né equivalente in ogni luogo e ci sono diversi gradi di secolarizzazione e diverse direzioni del processo di secolarizzazione. In generale, la secolarizzazione non sembra portare ad una estinzione della religione, ma ad una personalizzazione e de-istituzionalizzazione (deregolamentazione). Le interpretazioni sociologiche della religione: 1. Interpretazione evoluzionistica: la religione è caratteristica delle culture e delle società primitive/arcaiche.  Comte: evoluzione della storia umana dallo studio teologico a quello positivo (passando per lo studio metafisico).  Spencer: le religioni legittimano l’organizzazione sociale delle “società militari”, gerarchie, mentre si affievoliscono nelle “società industriali” dove vige il principio del merito e delle capacità individuali. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE 2. Interpretazione marxista: la religione fa parte della sovrastruttura ed ha la funzione di legittimare il dominio di classe (è una parte dell’ideologia). 3. Interpretazione funzionalista: la religione svolge una funzione fondamentale di integrazione sociale (Durkheim, “Le forme elementari della vita religiosa”).  Il totem è il perno della società meccanica delle società primitive  Il rito è uno strumento di rafforzamento dell’identità collettiva (serve a ricordare il passato) 4. Interpretazione weberiana: le religioni nascono e si sviluppano in contrasto con le credenze delle società circostanti. Questa divergenza può far diventare i movimenti religiosi motori di cambiamento (es: “etica protestante”). Le religioni universali sono un passaggio di razionalizzazione: si passa da una interpretazione emozionale ad un tipo di discorso religioso di tipo razionale rispetto al valore. 5. Interpretazione fenomenologica: la religione traduce l’universale esperienza umana del sacro, sia come sentimento del limite, di essere creatura, sia come esperienza emozionale del mistero, del radicalmente altro. La religione è un dato esistenziale. Capitolo 14 Lo spazio della politica La politica come ambito istituzionale distinto che governa e/o regola la vita in società. La distinzione è possibile dalla base di:  Le funzioni esercitate nella/dalla sfera politica? o Regolazione di un ambito istituzionale es. educazione o La politica non ha mai esercitato una funzione direttiva di queste sfere sociali o La politica non ha sempre esercitato una funzione direttiva di queste sfere sociali  I mezzi che la politica utilizza? potere= definizione di weber  Potere economico: basato sul possesso di beni o risorse  Potere ideologico: comunicazione delle proprie idee  Potere politico: minaccia dell’uso della forza o Il potere politico si basa sull’emissione di comandi vincolanti la cui validità è garantita dalla minaccia dell’uso della forza. o Potere legittimo/autorità: tutto il potere è legittimo? No. Weber: il potere politico è potenza (Macht), è diverso dal potere legittimo. “Qualsiasi possibilità di far valere entro una relazione sociale, anche di fronte ad una opposizione, la propria volontà, quale che sia la base di questa possibilità” “possibilità di trovare obbedienza…” nel potere legittimo, il diritto di dare ordini e il dovere di obbedire sono legittimi da entrambe le parti  Lo stato detiene il monopolio dell’uso legittimo della violenza o Viene sottratto a tutti gli altri gruppi o Sostiene i comandi che vengono emessi Politica= ambito istituzionale caratterizzato dall’esercizio del potere di comando, sostenuto dalla minacci0a dell’uso della forza Dimensione verticale della politica in ambito istituzionale c’è una dimensione orizzontale della politica?  Si convince attraverso la persuasione  Si gode di libertà, perché non si è sottomessi e perché ci si possono compiere azioni liberamente scelte  Si è tra eguali Deliberazione democratica (polis) Lo stato Stato= organizzazione politica che governa, organizza, controlla nel suo insieme una società stabilita in un determinato territorio. Caratteristiche dello stato 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA Dimensione verticale Pubblica amministrazione: organizzazione che attraverso attività specifiche ha il compito di eseguire le decisioni politiche del governo Attività politica Attività amministrativa Scelte decisionali Applicazione a casi concreti Determinazione degli obiettivi Utilizzo dei mezzi Decisione politica Esercizio tecnico La distinzione è analitica Weber parla della neutralità della pubblica amministrazione, in quanto dovrebbe essere neutrale sulle decisioni del politico, ma trova i mezzi migliori per attuare quell’obiettivo fissato dal politico. La pubblica amministrazione prepara le decisioni e ha la discrezionalità nell’attuarle; quindi, la distinzione non è così netta nei fatti. Fra politica e amministrazione può esserci anche la dialettica (per esempio organi di controllo indipendenti) Qual è il modello organizzativo della pubblica amministrazione? Il modello burocratico non riguarda solo l’amministrazione pubblica e in tutte le sue applicazioni ha le seguenti caratteristiche:  struttura gerarchica  divisione stabile e specializzata dei compiti  competenza specializzata per ogni posizione  remunerazione pagata dall’organizzazione  avanzamento per anzianità La burocrazia si è diffusa universalmente perché si presta all’esecuzione di tutti i compiti, in modo continuo, preciso, rigoroso, fiduciario Esercitando le proprie funzioni sulla base di competenze e conoscenza, costituisce un’organizzazione razionale Rispetto ai tipi di potere legittimo, la burocrazia è caratteristica dell’età moderna e del potere legale-razionale. Weber: Politica come professione Politik als Beruf Beruf: professione  vocazione: la parola ha un doppio significato e un doppio livello. È un termine che usa già quando parla dell’attività dei puritani nell’etica protestante, rappresentate la vocazione dello svolgere una professione. Prima parte: definizione della politica come concetto e attività politica Seconda parte: l’attività del politico di professione e la professionalizzazione della politica nell’occidente Terza parte: descrive le qualità dell’uomo politico e definisce quali siano i tipo di etica che possono guidare l’azione politica. Distinzione tra etica della convinzione o dei principi utili, e della responsabilità. Politica “la direzione oppure l’attività che viene messa in atto per influenzare la direzione di un’associazione politica”. Associazione politica e direzione politica  è una comunità umana che detiene in modo più o meno esclusivo l’uso della forza fisica. Le associazioni politiche consentono nella dominazione di alcuni uomini su altri uomini, e la politica implica l’uso della forza come mezzo per esercitare il dominio (potere), legittimamente o meno Vedi pensiero di Weber scienza politica: Secondo Weber, potere e amministrazione sono strettamente legati: “Ogni potere si manifesta e funziona come amministrazione; e ogni amministrazione richiede in qualche modo il potere”.  Legittimità: relazione di comando in cui ci sono almeno due individui (chi comanda e chi ubbidisce).  La legittimità sta ad indicare che il comando è creduto valido (giusto dal punto di vista etico e morale), non solo da chi lo subisce (ubbidienza incondizionata), ma anche di chi lo esercita. 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE La “legittimità del potere” è una giustificazione interna che gli individui si danno quando si assoggettano all’autorità.  Potere legittimo = Autorità  Ci sono tre forme che Weber esprime come poteri ritenuti legittimi:  Tradizionale: cioè il “costume consacrato dalla validità immemorabile e dalla disposizione consuetudinaria alla sua osservanza”.  Tradizionale = che è così da sempre (costume, modo di fare)  Non esiste potere che si basa solo sulla tradizione, ma quello che ci va più vicino è la monarchia (si è sempre ubbiditi al re per tradizione).  Carismatica: basate sullo “straordinario dono di grazia personale (carisma), la dedizione del tutto personale e la fiducia personale nelle rivelazioni, nell’eroismo o in altre qualità di un duce”. Carisma = trasmissione di un “fascino” collegato alle sue doti sociali.  Questa cosa la si ritrova nel caso dei capi religiosi (es: profeti).  È la capacità di rilevare una missione (politica o religiosa) da compiere che possa muovere le masse. Secondo Weber il carisma viene trasferito “per ufficio” (perché se un Papa ha questo dono, lo ha anche quello dopo?)  Razionale legale: sussiste “in virtù della legalità, cioè in virtù della credenza nella validità di una statuizione legale e della competenza oggettiva fondata mediante regole create razionalmente”. È il tipo di potere della contemporaneità (dell’oggi), ossia quel tipo di potere che si ritrova nella costruzione politica che tutt’ora esiste (Stato).  Nella modernità, l’associazione politica è tipicamente lo Stato, che monopolizza l’uso della forza, in modo legittimo. “In passato le associazioni politiche più diverse hanno usato la violenza fisica come mezzo assolutamente normale. Oggi lo stato esige per sé il monopolio della forza fisica legittima”. Non si parla più di violenza esercitata ma di violenza POTENZIALMENTE esercitata, lo stato crea obbedienza minacciando l’uso della violenza, ma non usandola continuamente. La forza non è il mezzo normale dell’associazione politica dello stato, ma il mezzo specifico  nel senso che la caratterizza, e il fatto che non sia “normale” significa che non viene usata normalmente. Quindi: dal punto di vista soggettivo, la politica è l’aspirazione a partecipare al potere o a influire sulla ripartizione del potere tra stati e dentro gli stati. L’ATTIVITÀ POLITICA Il capo politico “domina in forza della dedizione del seguace carisma puramente personale del capo”, a cui viene riconosciuta la vocazione per la politica che viene seguito perché si crede in lui. Il capo politico è il capo carismatico. Questo dominio legittimo si appoggia su una struttura materiale/fisica del potere: amministratori e risorse materiale per amministrare. 2 figure che amministrano 1. seguace del capo 2. amministratore di professione, ha il compito di tradurre in pratica le indicazioni politiche del capo. Storicamente si sono verificati 2 situazioni: 1. i mezzi materiali dell’amministrazione sono direttamente posseduti dal capo amministrativo (associazione divisa per ceti) “Lo stato moderno ha centrato i mezzi materiali del governo nelle mani del suo capo, espropriando quei funzionari dei ceti che prima ne disponevano per in proprio diritto e sostituendo con la propria suprema autorità”. Con questa espropriazione politica compaiono i politici di professione. Esistono diversi tipi di politico i. politico di occasione  gente che va a votare. Forme organizzate che raccolgono ed esprimono la nostra volontà ii. politico dilettante  ministri tecnici, la loro vita non è centrata sulla politica, anche se esercitano per un periodo più o meno lungo la politica iii. politico di professione  fanno dipendere principalmente dalla politica, dal punto di vista materiale o dal punto di vista ideale, tutta la loro vita. BERUF Esistono due modi per fare della politica un BERUF, 1. si può vivere per la politica (fa di questa, il senso interiore della propria vita= donarsi alla causa, deve essere economicamente indipendente dai proventi della politica= disporre di un patrimonio), 2 SOCIOLOGIA ARNALDI SIMONE Il governo rivoluzionario è il governo di coloro, i quali essendo privi di beni patrimoniali sono completamente estranei all’organizzazione economica. Il governo di chi vive per la politica è governato da ceti  è il governo dei possessori, per il diritto proprio, di mezzi. Non ricorrere alla politica per il proprio sostentamento  richiede un reclutamento plutocratico, di persone che non siano vincolate all’attività economica. Il tratto comune è la mancata partecipazione all’attività economica, per disinteresse o per mancanza di possibilità. 2. di politica (diversamente dai politici occasionali e dilettanti, chi vive di politica tende a fare una duratura fonte di guadagno) in questo caso, la politica diventa una professione, che ne faccia derivare un guadagno. Il capo politico deve garantire anche ai suoi seguaci una fonte di guadagno. La stabilità del guadagno è importante per il capo e per i suoi seguaci, che sono strumento di dominazione politica. La dominazione…. Nell’amministrazione esiste una tensione tra patronato degli impieghi e burocrazia specializzata. La burocrazia specializzata amministra al di fuori degli interessi di partito, mentre i funzionari politici nominati condividono lo spirito di parte del capo politico. Il funzionario deve esercitare il suo ufficio sine ira et studio, cioè senza risentimenti e prevenzioni, ma anche senza responsabilità.
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