Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Appunti di STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO della prof.ssa Bertagna, Appunti di Storia Contemporanea

Significato di "storia" Prima Guerra Mondiale La Rivoluzione russa Il dopoguerra in Europa e in Italia La nascita della dittatura fascista Civiltà extraeuropee in trasformazione (Asia, America Latina) La crisi del '29 Germania 1919-1923 Ascesa al potere del Nazismo Lo Stalinismo in Unione Sovietica Verso la Seconda Guerra Mondiale La Seconda Guerra Mondiale La Guerra Fredda Organismi sovranazionali Decolonizzazione Medio Oriente e Paesi arabi Nord Africa: paesi arabi dopo la decolonizzazione America Latina in movimento L'età dell'oro dell'economia mondiale L'Italia Repubblicana Il Sessantotto Europa occidentale 1945-75 La svolta degli anni '70 nelle economie mondiali Dalla Guerra Fredda a nuovi scenari La Repubblica Popolare Cinese Il mondo dopo il 1989 Mondo arabo 1945-80 Terrorismo internazionale

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 21/08/2023

laura-guindani-1
laura-guindani-1 🇮🇹

4

(1)

7 documenti

1 / 110

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti di STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO della prof.ssa Bertagna e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO 14/02/22 2 preappelli: 22/23 aprile – 2 maggio (appello effettivo: prenotazione moodle + esame x verbalizzazione voto) 28 marzo: smt8 Frequenza anche con registrazioni Compito scritto – 75 min.  2 parti: date o periodo di rif. Eventi + 4 domande aperte (3 manuale, 1 libro approfondimento scelto) Facsimile prova 1 manuale universitario di storia da 1 GM a oggi (temi fatti a lezione in particolare) + pp *** Storia = eventi del passato Storiografia = racconto eventi del passato STORIA  Fatti e avvenimenti del passato di cui resta traccia (senza traccia non si narra)  Qualsiasi narrazione di questi fatti (di ordine politico, militare, economico, sociale) del passato (= storiografia, ma solo in alcuni casi) Perché studiare la storia?  Antichi: “Historia magistra vitae” = tempo circolare – la storia si ripete  Idea moderna (fine 700): tempo lineare = futuro diverso dal passato – idea di progresso (Illuminismo)  E oggi? Fine certezze sul futuro (da anni ’70 del 900) = crisi relazione passato > presente > futuro? Pensarla a partire dal nostro presente, come strumento che può aiutarci a capirlo meglio, cioè a capire il nostro mondo. a) Racconto che chiunque può fare di fatti del passato b) La disciplina che studia questi fatti attraverso indagine critica a partire da tracce rimaste con scopo: - Di accertare se sono accaduti davvero - Di stabilire possibili connessioni tra fatti, individuando in essi un’unità di senso (senza = cronaca) La storia mostra carattere aperto di vicende umane: non c’è una sola direzione, ma ci sono tante possibili vie. Mondo In un mondo che appare sempre più interconnesso, fare storia delle connessioni all’interno di comunità umana globale. Studiare dimensione transculturale e trans-regionale del divenire storico e interazioni tra diversi gruppi umani, come:  Flussi migratori  Scambi culturali favoriti da innovazioni tecnologiche e loro diffusione  Scambi commerciali  Circolazione idee “Abbiamo ancora bisogno della storia?” di Serge Gruzinski 2 grandi modelli del passato:  Erodoto > uomo, cultura e ambiente  Tucidide > politica e istituzioni Contemporaneo Di cosa si occupa? Qual è il suo oggetto? “Tutta la storia è storia contemporanea” – Benedetto Croce Intreccio tra passato raccontato e presente dello storico  partiamo da nostro presente e dai suoi problemi x porre domande sul passato (così è sempre contemporaneo x’ lo so- no i problemi) Quando comincia? Da 1^ GM?  Centenario 1^ GM celebrato in tutta Europa e in America Latina  Molti manuali iniziano la storia del Novecento con la 1^ GM  Esempi periodizzazione in altri paesi  Esempi periodizzazione in altre materie Jacques Le Goff, “La storia del frigorifero” (cultura del cibo) Storia e storiografia La storia non può mai essere separata dalla storiografia, che è racconto dello storico che interpreta, seleziona e organizza i dati e i doc a partire dalle sue domande. La storiografia mostra come i fatti sono poco oggettivi, passibili di diverse interpretazioni, poco esplicativi fuori dalla sequenza in cui lo storico li seleziona e organizza. La conoscenza storica si struttura attorno a delle domande cui gli storici hanno dato e continuano a dare diverse risposte.  Perde importanza la tradizione, prevale la libera scelta degli individui: società individualistiche  Il cambiamento sociale diventa centrale, contrapposto al valore del passato Crisi della contemporaneità: la cesura del decennio 1970 Il termine «postmoderno» è usato nei Paesi occidentali per definire la società post-industriale che segue lo shock petrolifero del 1973 e la conseguente crisi del modello «fordista» (modo di organizzare la fabbrica, realizzato prima in America poi in tutto il mondo da Henry Ford) di produzione industriale (cesura). La contemporaneità intesa come modernizzazione delle società industrializzate rivela i suoi limiti, che sono i limiti dello sviluppo (conseguenze sull’ambiente e per l’umanità): fine della modernità? In sintesi…  Considerare l’«inizio» dell’età contemporanea che scegliamo come frutto di un punto di vista - e pensare tutte le periodizzazioni che adottiamo come strumenti che ci permettono di organizzare lo studio del passato attorno a dei problemi  Tutte le cesure che noi introduciamo per «ordinare» la storia sono indispensabili ma vanno prese con le molle, sono relative, non assolute:  esempio: la storia del fascismo in Italia, periodizzazione 1922-1943, la storia della letteratura italiana avrà una diversa periodizzazione Cos’è cambiato dal 1914 a oggi XX secolo fondamentali trasformazioni sociodemografici  Crescita demografica  Urbanizzazione (3 su 4 sono fuori dal Mondo Occidentale = problema per queste città, sviluppate in modo mostruoso e brutale, con più di 20 milioni di abitanti, es. Ciudad de Mexico)  Migrazioni internazionali: migranti (= persone che vivono al di fuori del paese di origine) 3,1% di 7,9 miliardi di persone. Da cosa sono innescate: 1) Attrazione per contesti migliori (salari più alti, migliore qualità della vita, ecc.) 2) Situazione economica / politica invivibile nel paese d’origine (es. guerre: guerra civile in Siria dal 2011)  Speranza di vita alla nascita e indice di sviluppo umano: globalmente da 53 a 72 anni (enormi differenze tra paesi avanzati e paesi in via di sviluppo (es. mortalità infantile in Africa))  PIL mondiale e PIL pro capite, PIL dei paesi in via di sviluppo  Disuguaglianza globale e all’interno dei singoli Stati  Cambiamenti climatici e riscaldamento globale Effetti globalizzazione Globalizzazione = intensificazione di circolazione di merci, capitali e persone prodottasi negli ultimi 30 anni, dopo fine comunismo  Fortissima riduzione di disuguaglianza (delocalizzazione di industrie in paesi poveri/in via di sviluppo)  Meno gente che vive sotto la soglia di povertà (tutti i paesi del sud-est asiatico): più accesso a beni primari MA  Disuguaglianza più netta all’interno di paesi avanzati: ricchezza concentrata in una piccola parte della popolazione Ultimo fenomeno di cui ci si interroga è il cambiamento climatico. Urbanizzazione delle dimensioni ha avuto un impatto molto grande sul pianeta (sconvolgimento climatico e tutto ciò che ne deriva). PRIMA GUERRA MONDIALE Come inizio della storia contemporanea Il periodo 1914-1918 rappresenta una cesura da molti punti di vista:  politico (ha costretto Stati partecipanti a sforzo economico per sostenere e armare al fronte milioni di soldati e a sforzo per tenere saldo il paese)  geopolitico (dissoluzione di 4 imperi in EU)  militare (guerra combattuta in una forma mai vista)  sociale (la guerra ha portato al fronte moltissime persone) Partecipanti: quelli che adesso sono paesi avanzati + paesi delle colonie di questi stati Anche per chi guarda ai processi di globalizzazione è una data periodizzante, perché con la guerra si chiude la “prima globalizzazione”, una lunga fase (1870-1914) caratterizzata da libero commercio (politiche non protezionistiche), flussi di capitali (da paesi industrializzati a paesi non industrializzati) e libera circolazione delle persone (migrazioni), fenomeni di proporzioni simili a quelle attuali. 1914: “I sonnambuli”, Cristopher Clark: sulla Prima guerra mondiale “La grande illusione” 5 anni prima della guerra (1909), Norman Angell aveva pubblicato nel Regno Unito la previsione di una catastrofica grande guerra tra le potenze europee, devastante sia per vincitori che per vinti. La previsione si basa su:  Politiche messe in atto dalle grandi potenze (imperialistiche e la grande crescita dei movimenti nazionalistici in tutti i paesi europei)  Sviluppo conosciuto dalle tecnologie militari, reso possibili dalla seconda rivoluzione industrial: le armi erano molto diverse dai vecchi fucili e molto più letali (corsa agli armamenti) Sonnambuli per riassumere sua interpretazione della Guerra: le grandi potenze europee entrano nella guerra come sonnambuli (sono in dormiveglia e compiono azioni di cui non sono consapevoli). È anche titolo di film di Jean Renoir del 1937 Renoir era ufficiale francese durante la guerra Manifesto del pacifismo Smonta contrapposizione tra soldati e ufficiali (sono questi ultimi a volere la guerra, i soldati no = contadini mandati al fronte, la guerra aveva solo sconvolto le loro esistenze): prima guerra di massa della storia Una guerra nuova Simboli della 1^ GM:  Trincea  Filo spinato x proteggere trincee da assalti nemici  Mitragliatrice Fiat-Revelli 1914 (molti più colpi di un fucile normale, molte più munizioni, colpi uno dietro l’altro x fare fuori più nemici durante attacco) Guerra di posizione, in cui per anni gli eserciti restano fermi o si muovono in territorio nemico per sole poche decine di m/km  vinta per sfinimento, nessuna battaglia decisiva: Germania e Austria non sono più in grado di sostenere il conflitto (sfamare e armare i soldati e tenere in piedi il paese) Guerra nuova = guerra che nessuno si aspettava e con caratteristiche che nessuno si aspettava Esercito tedesco: elmetti in tessuto rinforzato Fanteria francese: soldato che combatte a piedi Confronto tra fanteria francese 1914-1870 (vinti dalla Prussia: la Francia perde Alsazia-Lorena e fonte spirito di rivincita in 1^ GM): i paesi entrano in guerra con stessi armamenti, stesso assetto dei precedenti pensando che sarebbe stato lo stesso, che si sarebbe svolta con stesse modalità di altri conflitti (battaglie brevi e campali = a campo aperto, corpo a corpo) Uniforme quanto più possibile riconoscibile da quelle nemiche Nelle trincee vige la regola opposta: bisogna mimetizzarsi il più possibile con la terra. Trincea = tipo di fortificazione militare difensiva costituita, nella sua forma più semplice, da un fosso lineare scavato nel terreno per ospitare al suo interno le truppe, che in questo modo si trovano protette dal tiro delle armi nemiche. Prigionieri francesi 1917: non c’è più niente di rosso 1915  impiego di gas (poi aboliti, ma utilizzati lo stesso in altri conflitti, es. Italia in Etiopia) 1918  primo impiego dei carri armati sul fronte di Amiens in Francia, contributo a vittorie francese Aerei di combattimento, dotati di bombe (1 impiego di aerazione in campo militare) Statua veronese di piazza Erbe si riferisce a episodio di Prima guerra mondiale: primi bombardamenti austriaci  3 aerei austriaci sganciano bombe su Verona il 14 nov 1915, provocando 29 morti e 48 feriti Esecuzioni sommarie = quando un soldato si rifiutava di combattere, veniva fucilato seduta stante Decimazioni = veniva ucciso 1 su 10 soldati per ammutinamento Cos’ha significato il conflitto x Europa e per chi ha combattuto 1917  anno della svolta mancata. Due cose che avrebbero potuto cambiare il conflitto, ma non l’hanno fatto: 1) Rivoluzione in Russia – uscita dal conflitto 2) Ingresso degli Stati Uniti in guerra Inizio svolta verso fine della guerra 6 milioni di soldati schierati nel 1914. Morti complessivi da 1914 a 1918: 65 milioni, numero abnorme rispetto a guerre del passato. Idea che società e paesi coinvolti sono investiti completamente dalla guerra. Come fu possibile arrivare a un conflitto di queste dimensioni? Diverse interpretazioni:  Imperialismo fase suprema del capitalismo (Lenin, 1916): si scontrano in Europa perché non hanno più territori da colonizzare fuori. Imperialismo è naturale conseguenza di sistema capitalistico.  Diplomazia segreta e sistema delle alleanze: decisioni prese senza che i cittadini o i loro rappresentanti lo sappiano.  La Germania sola responsabile della guerra?: nel momento in cui inizia guerra tra Serbia e impero austro-ungarico, scattano clausole in vigore con le alleanze, anche se con ottica difensiva. La Germania invade il Belgio neutrale, quindi sarà riconosciuta come responsabile del conflitto nei trattati di pace e colei che pagherà il prezzo più alto (ma non è la sola responsabile). LA RIVOLUZIONE RUSSA Non cambia immediatamente la storia della guerra, non si risolve a favore degli imperi centrali. Perché si pensava così? Risolveva il grossissimo problema della Germania di combattere su due fronti (orientale e occidentale). Cambia i destini del XX secolo da molti punti di vista. Il XX si gioca tra lo scontro di due sistemi: capitalistico (fino al 1917 dominava il mondo) e comunista (instaurato dopo successo di rivoluzione di ottobre dal partito bolscevico guidato da Lenin)  guerra fredda No leva obbligatoria per Stati Uniti: manifesti per arruolarsi, poi introdotta da regolamento Impero russo:  Generale arretratezza: economia agricola con poche aree industrializzate  Contadini in condizioni di semi-schiavitù, terra in mano a grandi proprietari  Governo dispotico dello zar  Minoranze etniche prive di diritti (no suffragio universale)  Uno stato inefficiente Scelta disastrosa di entrare in guerra: esercito enorme ma male armato e impreparato = perdite umane elevatissime 1915  scioperi nelle campagne e nelle città Marzo 1917  sciopero generale, i soldati si uniscono alla protesta: abdicazione dello zar Assemblea legislativa forma un governo provvisorio Nelle campagne e nelle città si formano i “Soviet” = assemblee dal basso, formate da contadini e operai che hanno idee diverse su cosa fare dopo abdicazione zar Sono guidati da diversi partiti:  Menscevichi  Socialisti rivoluzionari  Bolscevichi (minoritari inizialmente) Nel febbraio del 1917, c’è una rivolta di operai a Pietrogrado: lo zar Nicola II abdica e si forma un governo provvisorio. Febbraio – ottobre 1917  vuoto di potere Si crea un doppio potere: 1) Il governo provvisorio vuole continuare la guerra ma è debole 2) I soviet premono chiedendo la fine della guerra e l’assegnazione delle terre ai contadini I bolscevichi di Lenin e le tesi di aprile Lenin torna in Russia, aiutato dai tedeschi, che avevano tutti l’interesse di far scoppiare rivoluzione in Russia, dopo esilio e diffonde queste sue tesi. Punti principali della sua tesi:  No alla guerra  Terra ai contadini  Tutto il potere ai soviet Quello che succederà sarà molto diverso dalle tesi: quando scoppia la rivoluzione, i soldati si rifiutano di obbedire, i contadini occupano le terre dei grandi proprietari e si verificano scioperi nelle città. Questo porta Lenin ad assaltare il palazzo d’inverno a San Pietroburgo (=Pietrogrado)  Lenin fa scoppiare la rivoluzione Le prime decisioni di Lenin:  Proclamata la repubblica sovietica  Pace immediata  assegnazione di terre ai contadini  Nazionalizzazione di banche e industrie che passano a sistema di controllo statale (fino proprietà privata in grande industria e finanza)  Concessa indipendenza a Polonia e Finlandia, in base al principio di autodeterminazione dei popoli (principio che riconosce ad ogni popolo piena e completa autonomia per determinare la propria forma di governo nonché perseguire liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale e la propria indipendenza). Lenin firma la pace a marzo 1918. Questa pace comporta:  Perdita di vasti territori: repubbliche baltiche, Ucraina, Bielorussia, parte della Russia (ceduta alla Polonia) o Perdita di enormi risorse agricole (cereali)  Conseguenze interne: opposizione a Lenin e feroce guerra civile (rossi di Lenin, contro bianchi antirivoluzionari) 1918-1920  milioni di vittime La guerra civile in Russia (1918-1920) I bolscevichi di Lenin instaurano una dittatura, contrariamente a quanto dichiarato nelle sue Tesi d’Aprile, e organizzano un esercito: l’Armata Rossa, guidata da Lev Trockij. Scontri feroci tra “rossi” rivoluzionari e “bianchi” controrivoluzionari: i rossi vincono e riprendono alcuni territori persi con la pace, tranne Polonia, Finlandia e Repubbliche Baltiche. I bolscevichi requisiscono prodotti agricoli per sfamare soldati e popolazione urbana: terribile carestia che provoca milioni di morti. Bilancio:  il sogno di Lenin di esportare la rivoluzione in Europa si infrange  il partito bolscevico divenuto partito comunista elimina ogni opposizione  il comunismo di guerra provoca milioni di vittime (guerra civile e carestia) DOPOGUERRA Estremamente complesso in tutta l’Europa. Francesco Saverio Nitti (uomo politico italiano) pubblica questi saggi tra 1921-1923:  “Europa senza pace”: molti intuiscono che le decisioni dei vincitori sono premesse di futuri conflitti mondiali;  “La decadenza dell’Europa”: Europa dal primo conflitto mondiale perde centralità nel mondo (perde risorse di tutti i paesi coinvolti che si sono indebitati con gli Stati Uniti, che “Associazione di nazioni” per arrivare a soluzioni negoziate dei conflitti (risolvere i conflitti prima che avvengano)  visione molto ottimistica Riduzione degli armamenti e fine diplomazia segreta (fine di un sistema che aveva retto il mondo fino a prima della guerra) Società delle nazioni: un fallimento annunciato?  Era uno dei 14 punti del presidente Wilson  Obiettivo: risoluzione dei conflitti internazionali attraverso diplomazia di sanzioni Ma:  Germania e Russia escluse  Gli Stati Uniti non aderirono (voto contrario del congresso: isolazionismo) Due processi paralleli e opposti dopo la 1^ GM 1) Formazione di numerosi nuovi stati nazionali in seguito alla dissoluzione degli imperi (es. Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia) 2) Formazione di organizzazioni sovranazionali, anche per frenare i conflitti tra Stati 22/02/22 DOPOGUERRA IN EUROPA Già il primo conflitto mondiale innesca la nascita di movimenti x indipendenza, anche se il processo di decolonizzazione vero e proprio prendere il via solo nel secondo dopoguerra. Pace punitiva per la Germania A differenza della 2^ GM, puntare il dito contro un solo colpevole nella 1^ GM non è corretto. La situazione è molto più complessa (corsa agli armamenti e alleanze dei vari Paesi).ù Spirito di revanche della Francia per via della perdita a Sedan, dove perde l’Alsazia-Lorena che poi riprende con la guerra. La Francia vuole mettere la Germania in una posizione in cui non può più nuocere a nessuno; fa questo, secondo Keynes, in maniera scorretta. In particolare:  Perdite territoriali: a ovest Alsazia e Lorena, a est territori che vanno alla ricostituita Polonia.  Sbocco al mare alla Polonia (città di Danzica) e “corridoio” che separa la Prussia orientale dal resto della Germania.  Regione carbonifera della Saar alla Francia per 15 anni (privata delle risorse che le avrebbero permesso di pagare i debiti salatissimi)  Perdita di tutte le colonie, di quasi tutta la flotta, esercito ridotto a 100.000 uomini.  Danni di guerra: una cifra enorme da ripagare.  Dimezzato l’esercito Due modi opposti che vanno in stessa direzione: contenimento di Stati imperialisti Hitler, nella 2^GM, contro gli accordi di Versailles, rimilitarizzerà i confini. Secondo Keynes, mettere in ginocchio la Germania in questo modo, non permetterle di riprendersi economicamente, avrà conseguenze in tutta Europa (dopo 1^ GM, se si chiudono le fabbriche tedesche, vanno in malora anche altre industrie che importano i loro prodotti). Le decisioni prese a Versailles sono apparentemente molto punitive solo per Germania, ma tutti i paesi escono male dalla guerra, quindi queste decisioni aggravano la situazione. La dissoluzione dell’impero austro-ungarico porta a formazione di staterelli. Grosso problema: corridoio polacco, corridoio di Danzica, che interrompe il territorio tedesco  una delle rivendicazioni di Hitler dopo la sua ascesa al potere. Problema di minoranze in Europa rimane un problema anche dopo la guerra, nonostante il principio dell’autodeterminazione, che riesce solo in piccola parte (molto difficile soprattutto nell’Europa orientale). Questioni irrisolte:  Minoranze etniche in Europa:  Cecoslovacchia  Minoranze tedesche in diversi stati  Problema Germania: politico, economico  Abdicazione imperatore e proclamazione repubblica  Tentativo rivoluzionario a Berlino (1919)  Conflitti sociali e tentativi rivoluzionari in Europa: Ungheria, Austria: “fare come in Russia” (dopo rivoluzione di ottobre del 1917) “Le conseguenze economiche della pace” (1919)  Libro di John Maynard Keynes, economista e membro della delegazione inglese a Versailles nel 1919 Secondo lui, la pace imposta alla Germania sarebbe stata dannosa per tutta l’economia europea.  La Germania costretta a pagare danni esorbitanti ma privata delle risorse per farlo Perché secondo Keynes era sbagliato punire tanto duramente la Germania? Era un danno per tutti, perché tra 1870-1914 c’era stata la «prima globalizzazione» La rivoluzione dei trasporti, libero commercio, libera emigrazione, imperi coloniali (Inghilterra, Francia, Germania) avevano comportato una profonda interconnessione tra le economie europee nel 1914. Doppio movimento: forti movimenti nazionalisti che portano a una contrapposizione, lo scontro tra grandi nazioni di cui parla Lenin, dal momento in cui l’imperialismo non può più trovare sfogo al di fuori dell’Europa; questo, in opposizione all’integrazione economica, andata molto avanti, ma che si blocca dopo la Seconda guerra mondiale. Dopo Versailles questo sistema di scambi viene rotto:  La regione carbonifera della Saar passa alla Francia ma la Francia non ha la possibilità di utilizzare il carbone prodotto e l’industria tedesca perde la materia prima.  Il commercio internazionale è duramente colpito.  La Germania precipita in una crisi economica terribile e le conseguenze si sentono in tutta Europa. UNA STORIA APERTA Carattere aperto delle vicende umane. A seguito delle decisioni prese dopo la 1^ GM ragioniamo sul loro impatto nel lungo periodo: 2^GM scatenata da Hitler per via delle imposizioni poste alla Germania. I problemi irrisolti nel 1919 ci aiutano a comprendere quello che succede in Europa nei due decenni successivi, a livello politico ed economico, ma non sono la “causa” della Seconda guerra mondiale che scoppia nel 1939. Fattore umano in gioco (decisione umana fattore più importante) DOPOGUERRA ITALIANO Il nostro paese entra in guerra in condizioni non ottimali:  Divisioni interne  Instabilità politica  Conflittualità sociale (es: scioperi, movimenti di piazza, occupazione delle terre da parte dei contadini (problema del latifondo soprattutto al sud), ecc.) Dopo Caporetto  promessa di una riforma agraria (soprattutto al sud, le terre erano in mano di pochi e coltivate dai molti, con il risultato che molte terre erano incolte e i contadini ne reclamavano la proprietà) Immagine che ci riporta a problematiche relative a smobilitazione esercito (problematica di tutta Europa): moltissimi mutilati di guerra per via delle armi usate e operazioni chirurgiche molto arretrate.  lo Stato doveva farsi carico di coloro che non potevano più lavorare, delle vedove e famigliari e dei morti in battaglia. A Versailles l’Italia non ottiene tutto quello che voleva (marginalizzata nelle trattative di pace): delusione per la “vittoria mutilata” (espressione di Gabriele D’Annunzio, traslazione dei mutilati sull’intera nazione) rispetto alle promesse del Trattato di Londra del 1915, che l’aveva portata a entrare nel conflitto. Erano state promesse le Terre Irredente + antica Dalmazia (sottratte a impero austro-ungarico) Questi territori nel 1918 non vengono più dati all’Italia, ma alla Jugoslavia: l’Italia lo vede come una sorta di tradimento. Nel paese si creano diversi movimenti e convulsioni. La nascita del Fascismo Si forma a partire dai Fasci italiani di combattimento, che nel 1919 ha un programma ambiguo in cui si mescolano elementi riconducibili alle rivendicazioni dei movimenti socialisti operai (riforme sociali) ed elementi che fanno riferimento alla nazione, a valori degli ex combattenti (la nazione deve prevalere).  Violenza organizzata: le squadre d’azione nella Pianura Padana contro gli oppositori, i socialisti (partito più vasto e organizzato), con pestaggi e omicidi.  1921  il movimento dei Fasci di combattimento si trasforma in Partito nazionale fascista (PNF), le squadre d’azione sono il suo braccio armato.  Il PNF raggiunge rapidamente i 300.000 iscritti (il partito socialista ne ha circa 200mila) = non stupisce che grande quantità di iscritti siano ex ufficiali (aderiscono anche persone che poi si opporranno al Fascismo) Programma: (in verde: nazionalismo – in giallo: socialità)  Valorizzazione della guerra rivoluzionaria (Russia)  Istituzione di milizia nazionale (in tempo di pace, hanno ruolo di custodia dell’rodine pubblico, non rimandati a casa)  Politica estera: intesa a valorizzare nelle competizioni pacifiche della civiltà, la nazione italiana nel mondo (Italia a Versailles non destinata a ricevere tutto quello che le spettava)  Diritto al voto per le donne  Salario minimo  Partecipazione rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria  Gestione di industrie e servizi pubblici alle associazioni proletarie  Tassazione straordinaria a carattere progressivo Raccoglie moli consensi perché il programma può interessare classi sociali diverse. Partito “milizia”: squadra fascista (1919) Adesione di ex ufficiali è molto grande. Affiancamento di queste squadre armate al partito. 1919-1922: violenza  Biennio rosso (rosso = colore dei partiti operai e socialisti) scioperi, occupazione delle fabbriche e terre in meridione) seguito dal biennio nero (attaccare organizzazioni del partito socialista, es. periodici e testate giornalistiche = sede de L’Avanti – lui ne era direttore prima di essere buttato fuori dal partito)  Guerra civile?  Migliaia di episodi di violenza: 2000 o forse 3000 socialisti uccisi, oltre 600 fascisti uccisi (coinvolti in questa violenza sono poche persone, quindi l’espressione guerra civile è Rivoluzione = trasformazione profonda dell’ordine economico, politico e sociale attraverso la forza troppo forte: guerra solo da parte dei fascisti contro i socialisti, questi ultimi si difendevano)  Crisi dello Stato Liberale: da politica di pochi a politica di massa - lo Stato non ha più controllo sulla politica e perde anche il monopolio dell’uso della forza L’uso della forza è fondamentale per capire come il Fascismo sia asceso al potere. Elezioni del 1921 I fascisti entrano in coalizione: la classe dirigente liberare tenta di inglobarli  Blocchi nazionali 35 fascisti (pochi), tra cui il leader del partito Benito Mussolini, eletti alla Camera dei deputati La “Marcia su Roma” del 28 ottobre 1922 Le squadre d’azione fasciste marciano su Roma: forze paramilitari in campo Il ruolo della monarchia: il re non firma lo stato d’assedio; quindi, l’esercito non interviene per fermare i Fascisti Vuole forzare la situazione politica per convincere il re a dargli il potere Si poteva fermare con la ferma? Sì, se il re avesse firmato per lo stato d’assedio (= esercito utilizzato con funzioni interne di ordine pubblico per fermare situa che possono dare risvolti negativi). Luigi Facta porta il documento per lo stato d’assedio, ma il re non lo firma, consigliato dai vertici militari: forte timore che sarebbe successo quello che era successo in Russia (l’esercito si rifiuta di intervenire e inizia a sparare sulla folla). La classe dirigente teneva lo scoppio di una guerra civile (situa fuori controllo), dall’altro c’era il timore che con stato d’assedio l’esercito si schierasse con Fascismo = crollo dello Stato Mussolini viene incaricato di formare un nuovo Governo, anche se il suo partito ha solo 38 deputati (7% dei seggi della Camera)  il re lo nomina Presidente del Consiglio lo stesso Obiettivo: ottenere più potere politico in Parlamento  risultato positivo grazie a questo atto di forza (no colpo di Stato = no istituzione che si rivolta contro altra istituzione) Tanti liberali all’inizio pensavano di poter portare i fascisti al potere per poi neutralizzarli; tanti di loro all’inizio pensano addirittura che i fascisti fossero utili, perché impedivano che si facesse come in Russia (bloccavano i socialisti) e che poi potessero essere inglobati per essere un partito come gli altri  violenza momentanea “quadrumviri” = fa riferimento alla magistratura dell’antica Roma: vengono formate quattro colonne, ognuna con un leader) Numero di medaglie di due di loro = medaglie ricevute per la guerra, ufficiali pluridecorati 1922-1925: la fase “legalitaria” Il fascismo va al potere con pochi deputati suoi e forma un governo di coalizione con i liberali (questi pensano che il fascismo possa essere ricondotto all’interno del Parlamento, ovvero che non usa la violenza). Invece, il fascismo smonta gli organismi che permettono allo stato liberare di lavorare. Attua una trasformazione dall’interno delle istituzioni liberali:  Gran Consiglio del Fascismo (tipo Consiglio dei ministri ombra, ma istituzionalizzato), organo consultivo di soli membri del partito fascista x coordinare decisioni del gruppo che ruota attorno al Presidente del Consiglio (dal 1925 in poi, Mussolini li consulterà sempre meno);  Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale: creato un corpo militare (polizia che risponde a un partito politico) in cui sono inquadrate le “camicie nere” (uniformi di alcuni corpi speciali della guerra, “gli arditi” formati dopo Caporetto), ovvero le squadre fasciste, per dare riconoscimento a sottufficiali dell’esercizio membri del partito, che usano violenza contro le opposizioni (prima agivano fuori dalla legge, adesso legalizza il loro operato);  Legge Acerbo, 1923: il fascismo era ancora un piccolo partito, accanto a cattolici e liberali, e a loro non sta bene; crea questa legge elettorale con premio di maggioranza, alla lista più votata (con almeno 25% dei voti) vanno i due terzi dei seggi  limitare la rappresentanza (prendere tutto il potere con solo un quarto dei voti) Non servirà perché nelle nuove elezioni otterrà comunque molti voti da sé Una parte dei liberali è convinta che Mussolini non stia smontando pezzo dopo pezzo lo Stato; quindi, queste proposte passano tutte sia alla Camera dei deputati, sia al Senato. Non tutti però. 28/02/22 La classe dirigente capisce che il fascismo è qualcosa di diverso da quello che credevano alle elezioni del 1924: la lista nazionale, guidata da Mussolini, vince le elezioni con il 64,9% dei voti validi. Ancora violenza dei fascisti contro gli oppositori Pestaggi e omicidi di oppositori politici da parte delle squadre fasciste continuano dopo la Marcia su Roma. Matteotti lo denuncia in Parlamento, sostenendo che le elezioni erano “truccate” x via di queste violenze. 1924  sequestro e uccisione del leader socialista riformista Giacomo Matteotti, che aveva denunciato in Parlamento i brogli alle elezioni politiche del 1924 (vinte dalla “Lista nazionale” fascista)  Consenso  Palmiro Togliatti (segretario del partito comunista italiano (nato nel 1921 da scissione partito socialista) dal 1926 al 1964): fascismo come “regime reazionario di massa” (non rivoluzionario: non punta a emancipazione degli operai, ma è un ritorno all’indietro che blocca l’emancipazione degli operai. Il fascismo è riuscito a costruirsi un consenso dento la società italiana, è riuscito a inglobare le masse).  Renzo de Felice è il primo a parlare di un “consenso” diffuso del fascismo: Archivi fascisti Una fonte difficile da maneggiare: le carte di polizia (la polizia può essere interessata a sottostimare le opposizioni o a enfatizzare il proprio ruolo) Consenso  Problema: come misurare il consenso in una dittatura? Con quali strumenti il fascismo si costituì un consenso nella società italiana?  Partito nazionale fascista (come cresciuto e sviluppato)  Organizzazioni fasciste (create in sostituzione a quelle abolite)  Propaganda (= azione dei governi x ottenere consenso e appoggio dei cittadini nei confronti delle loro politiche, es. pubblicità, contenuti di diverso tipo per convincere i cittadini che quello che fa il governo è giusto)  Welfare state (stato del benessere = ampliamento funzioni statali, es.: sistema pensionistico, assistenza sanitaria, ecc.) 1/03/22 Il partito fascista come “partito armato” La «Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale» fascista: la componente armata del fascismo diventa parte delle istituzioni e collega il fascismo alla Prima guerra mondiale. Come cresce il numero di iscritti al partito: 1) Tessera Adesso posso votare un partito senza avere necessariamente la tessera; allora serviva per identificarti con il partito.  300mila iscritti nel 1921  2,5 milioni di iscritti negli anni 30 crescita esponenziale  6 milioni nel 1939  Seconda guerra mondiale: la tessera del partito fascista è chiamata la “tessera del pane” (= durante la guerra il pane veniva razionato e la tessera serviva per ottenere razioni maggiori per approvvigionamenti – funzione strumentale). 2) Creazione di serie di organizzazioni fasciste per coinvolgere le masse e farle partecipare alla vita pubblica (in base a età, genere e professioni):  Bambini, adolescenti e giovani inquadrati in base all’età: Figli della lupa, Balilla e Avanguardisti.  Studenti universitari: Gruppi universitari fascisti.  Donne: massaie rurali (campagne) e gruppi femminili fascisti.  Organizzazione del tempo libero: Opera Nazionale Dopolavoro (cerca di convogliare i lavoratori in queste associazioni ricreative dopo le ore di lavoro x fare sport, ascoltare la radio (discorsi di Mussolini, propaganda, partite della nazionale italiana) e parlare tra loro).  Coinvolgimento delle masse perché aderiscano attivamente. Il sabato fascista, studenti e membri delle varie organizzazioni, partecipavano a marce e riunioni collettive (es. bambini vestiti da soldatini): immaginario/valore del cittadino soldato, anche dove le armi non ci sono (es. donne)  inquadramento militare e paramilitare fin dalla giovane età. Colonie estive sono altra creazione del fascismo: lo stato finanziava le vacanze estive dei figli degli strati bassi (es. treni speciali con tariffe agevolate, colonie = disciplina, ginnastica, sempre in ottica di inquadramento della popolazione). Dà riconoscimento speciale ai cittadini che sono stati mutilati dalla guerra. Architettura dei palazzi riconoscibile. Latino: richiamo a quello che il Fascismo vuole essere nella storia d’Italia Rivoluzione, trasformazione profonda della società Agganciarsi alla storia dell’antica Roma (riportare l’Italia alle glorie dell’antica Roma, costruite con la guerra e la conquista) Da qui il simbolo del fascio = simbolo del potere dei littori nell’antica Roma 3) Uso di miti e simboli per costruire il consenso Forma simile a quella delle religioni: riti collettivi = ripetizione di gesti e parole  Sacralizzazione della politica. La costruzione del consenso al regime passa attraverso la creazione di un vero e proprio culto nei confronti del fascismo: cerimonie, rituali, simboli.  Culto del capo: manifestazioni, saluto, canzoni.  Culto dei morti fascisti: dalla morte per la patria alla morte per il fascismo (rituale del saluto ai camerati morti: “Presente!”).  Sacralizzazione della politica: il fascismo come «religione civile».  Simboli onnipresenti (su edifici, nelle manifestazioni): il fascio, i motti del fascismo. Il fascio littorio Slogan fascisti sugli edifici pubblici e privati Sintetizza i 3 concetti fondamentali: - Credere: il fascismo era una fede, non solo un partito politico (no aspetto razionale nella fede); - Obbedire: modo in cui pensa organizzazione della società; - Combattere: per la patria. + “L’aratro che traccia il solco, è la spada che lo difende”: importanza del lavoro e della difesa di ciò che si è costruito con il lavoro con la guerra. Marcia della Rivoluzione fascista  4 milioni di visitatori tra il 1932 e il 1934  Autorappresentare il movimento e la gloriosa ascesa al potere  Interesse fortissimo delle persone che vanno a vedere questa mostra da tutta Italia  Bandiere, gagliardetti, storia delle origini, sacrario dei caduti, ecc. Casa del fascio a Predappio (paese natale di Mussolini) = sede del partito o delle organizzazioni fasciste Proposte per farne un museo del fascismo: paura che possa diventare un luogo di sacralizzazione, soprattutto da parte dei nostalgici.  Anche nelle colonie doveva essere riconoscibile quello che il Fascismo aveva fatto (es. cinema impero in Eritrea). Visita di Mussolini a Verona (1938) Persone vestite di bianco o di nero per creare questa composizione = coinvolgimento (molte volevano andare a vedere Mussolini dal vivo, altre la prendevano come possibilità di visitare l’Arena, ecc.) Si presenta a Verona come se dovesse partecipare a una sfilata militare. Fenomeno studiato da Emilio Gentile e da George Mosse. «Il nazismo tedesco e il comunismo sovietico sono secondo Arendt diversi dal fascismo italiano, che non sarebbe stato “totalitario” nello stesso grado, per la presenza di poteri esterni al regime fascista (la monarchia, la chiesa cattolica)» Tesi ribattuta e negata da Emilio Gentile nel suo libro “La vita italiana al totalitarismo”. TOTALITARISMO =  Con totalitarismo si intende la totale assunzione della società civile nello Stato (Norberto Bobbio) = assorbita dallo stato e non più autonoma (le persone non possono raggrupparsi, formare un giornale, ecc.  o sono associazioni fasciste o niente) Gerarchia piramidale: c’è un capo che ha il controllo e decide il da farsi. Voce “Fascismo” nell’Enciclopedia italiana Treccani (1932, firmata da Benito Mussolini, scritta dal filosofo Giovanni Gentile)  Come il Fascismo si descrive (come ci percepiamo potrebbe essere diverso da come siamo in realtà) Anti-individualistica, la concezione fascista è per lo stato; ed è per l'individuo in quanto esso coincide con lo stato […]. È contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all'assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo stato nell'interesse dell'individuo particolare; il fascismo riafferma lo stato come la realtà vera dell'individuo. E se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il fascismo è per la libertà. E per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello stato e dell'individuo nello stato. Giacché per il fascista, tutto è nello stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo. Né individui fuori dello stato, né gruppi (partiti politici, associazioni, sindacati, classi). = subordinazione dell’individuo allo stato Emilio Gentile Dopo la pubblicazione di Hannah Arendt, si è stati restii a definire il fascismo come totalitarismo. La situazione cambia dopo la pubblicazione de “La via italiana al totalitarismo” di Gentile (1995), in cui sostiene che il fascismo fu un totalitarismo: diverso da quello nazista e da quello comunista in URSS ma comunque un totalitarismo, che eliminò l’autonomia della società civile. Diverso dal nazismo, perché questo aveva ideologia raziale, e dal comunismo  fascismo = ideologia nazionalista Elementi costitutivi:  Partito milizia: partito armato  “cesarismo totalitario”: culto del capo, uno solo prende le decisioni  Modernità dei regimi totalitari: una modernizzazione alternativa a quella delle democrazie liberali ma comunque una modernizzazione della società. Un punto fondamentale è la modernità di questi regimi: associazione di società di massa (= persone sono dentro vita collettiva più di prima). Caratteristiche nuove dei regimi totalitari sorti tra le due guerre, che li differenziano da altre forme di regime autoritario:  Non si limitano alla repressione del dissenso con metodi più o meno violenti;  Attuano la mobilitazione dei cittadini mediante organizzazioni di massa: è la principale differenza tra regimi dittatoriali / autoritari e regimi “totalitari”;  Imposizione di una propria ideologia, attraverso il controllo dell’educazione e la propaganda. 7/03/22 CIVILTÀ EXTRAEUROPEE IN TRASFORMAZIONE  Asia  Medio Oriente  America Latina Subordinazione alle potenze europee connessa al colonialismo. Il sistema coloniale si è basato su armi, forze coloniali, idea di superiorità dell’uomo bianco. Lo scrittore inglese nato in India Rudyard Kipling scrive la poesia “Il fardello dell’uomo bianco” nel 1899. Fardello = missione di civilizzazione: all’uomo bianco spetta il compito di civilizzare gli altri popoli perché superiore. La 1^GM mette in crisi le potenze europee dal punto di vista economico, ma comporta anche una crisi che riguarda questa visione (difficile definirsi più civilizzati dopo una guerra del genere) = crisi di una civiltà. Modernizzazione come problema anche fuori dall’Europa Società europee organizzate come società di massa. Dal punto di vista economico, la trasformazione è legata alla seconda rivoluzione industriale: lasciare le campagne per lavorare nelle industrie. Si pone il problema della modernizzazione anche nei paesi non industrializzati, che guardano all’Occidente come modello: si diffonde la convinzione che se non si è industrializzati, non ci si può definire moderni. Ideologie che si impongono fuori dal contesto Occidentale: Asia  Nazionalismo: legato alla Rivoluzione francese, idea di nazione che deve espandersi a discapito di altre, in modo aggressive.  Comunismo: affermato con la Rivoluzione russa, in contrapposizione al mondo capitalista, bisogna eliminare la proprietà privata per creare un mondo più giusto (penetra nel mondo dopo il 1917). Extra = fuori dall’immaginario occidentale Anche se i mondi extraeuropei guardano all’Occidente per quanto riguarda lo sviluppo, se ne appropriano in funzione del territorio in cui vengono sviluppate determinate politiche. Il principale attore sociale delle rivoluzioni sono gli operai delle fabbriche, coloro che non hanno il controllo delle fabbriche (secondo l’idea marxista): in Cina e altri contesti asiatici, l’attore non sono gli operai, ma i contadini. Giappone Il paese che va più avanti nel ricercare la modernizzazione industriale è il Giappone, l’unico ad essere già industrializzato a fine Ottocento: la sua furbizia è stata quella di inviare squadre di tecnici in occidente per imparare e studiare i modelli industriali e politici. Vede la modernizzazione industriale nei decenni finali dell’800 (unico Paese non occidentale), con il consolidamento dell’industria siderurgica e meccanica. Ruolo dell’esercito e “militarizzazione” della politica  peso dei militari nel governo Dietro l’idea di rivoluzione industriale, c’è sempre l’idea che un paese per essere forte dal punto di vista militare, deve avere delle buone industrie. Nazionalismo ed espansionismo: occupazione per iniziativa dei militari in Manciuria (nord della Cina e sud della Russia). 1937  consolidamento di un governo appoggiato dai militari, che ristabilisce l’autorità dell’imperatore 1937  aggressione militare alla Cina Cina La Cina, nel frattempo, è in preda a una situazione di forte frammentazione politica: - Nel 1912 finisce l’impero e viene proclamata la Repubblica; - Nel 1923 si forma un governo nazionale a Nanchino; - Frammentazione politica dovuta ai “signori della guerra” che detengono il potere militare e politico nelle province. Il governo nazionale è di conseguenza debole.  Vedrà l’arrivo di un’autorità centrale forte solo dopo la 2^GM. Oltre a dover fronteggiare il Giappone, deve fare i conti con la divisione di potere tra nazionalisti (reazione a penetrazione dei paesi occidentali, es. guerre dell’Oppio) e comunisti. Il partito comunista nasce nel 1921 (stesso anno in cui nasce in Italia): arriva la scia della Rivoluzione russa, in particolare l’idea che si possa cambiare. Reazione all’espansionismo giapponese in Manciuria: i nazionalisti di Chiang-Kai-Shek nel 1928 controllano il governo centrale. Comincia una sorta di “guerra non guerra”, con l’utilizzo di una tecnica militare inedita (la guerriglia): non ci sono vere e proprie battaglie, ma funziona con Frammentazione politica = impossibilità da parte del governo di tenere sotto controllo il paese La dinastia Pahlavi che controlla il paese vuole modernizzarlo come è avvenuto in Turchia, separando la sfera politica e religiosa (che non ha potere nella sfera sociale, politica e giudiziale). Vengono introdotte riforme che riducono il potere delle autorità religiose del Paese (scuola, tribunali)  trovano resistenza nella società + le risorse petrolifere in mano a compagnie straniere  Anche qui si ristabilisce la non separatezza di religione e potere politico Dagli anni ‘70, l’operazione di separazione fallisce dal punto di vista di chi la considerava un progresso e torna la simbiosi politica-religione.  Il mondo nel suo complesso non ha una direzione predestinata e unica, e non è certo finita. America Latina Caratterizzata da staterelli poco potenti, in mano a paesi di cui ne sfruttavano le risorse del clima tropicale. “Repubblica delle banane” fa riferimento alle risorse sfruttate (servono anche qui investimenti, manodopera e capitali) = ci spiega il populismo (*) Alleanza tra stranieri e una parte dell’élite dei paesi sfruttati = imperialismo, controllo economico attraverso alleati locali (governi corrotti o addirittura insediati dagli Stati Uniti con mezzi militari o no; si basano su un patto di sfruttamento delle risorse del territorio, simile a oligarchie russe = grandi proprietari di piantagioni che sono locali e accettano di far sfruttare le loro piantagioni agli stranieri). Fino agli anni ‘20, la Gran Bretagna era la maggior potenza per via delle colonie, progressivamente sostituita dagli Stati Uniti che penetrano in America Latina con capitali e beni capitale (macchinari che servono alle industrie per produrre): diventano i principali fornitori di capitali, poi condizionano anche il peso politico e militare. 3 problemi:  Processo di modernizzazione (= creazione di apparati industriali x diventare industriali, es. inglesi durante la guerra esportano carne in scatola. I principali paesi, come Messico, Brasile e Argentina, vogliono anche loro diventare paesi industriali).  Inserimento delle masse in politica e nazionalizzazione (solo Brasile manda soldati in 1^GM. A seguito dell’urbanizzazione => sbocco naturale: fare partecipare queste persone anche alla vita politica, comune a tutti i paesi).  Il peso anche militare degli Stati Uniti in America centrale (*) L’America latina si divide in due grandi aree:  America centrale: Caratterizzata da instabilità politica. È quella che sente di più il peso degli Stati Uniti dal punto di vista politico (considerata dall’800 in poi il “cortile di casa”), ma anche per esigenze strategiche ed economiche degli USA, primi tra tutti gli investimenti di capitali. Attore nuovo: le imprese private che controllano le risorse (piantagioni) x sfruttamento petrolio, x controllo risorse economiche centrali (principalmente agricole: piantagioni, cacao, zucchero, ecc.). Questo condizionamento non è quasi mai diretto (eccetto x Panama, staccata per poter controllare il canale di Panama che collega il mar dei Caraibi al Pacifico = luogo strategico economico). Messico: ne fa parte ma ne è distinto, è molto grande, molto popolato, ha come attività principale l’agricoltura, milioni di contadini e pochi latifondisti. Grandi problemi: povertà dei contadini, no modernizzazione, inclusione delle masse nella vita politica. Il principale: domanda di democratizzazione e superamento del regime autoritario guidato da Porfirio Diaz, che ha cercato di modernizzare il paese, renderlo più forte dal punto di vista economico, ma da quello politico rimane lo stesso. Si verifica una rivoluzione (= caos di forze che si oppongono): Francisco Pancho Villa ed Emiliano Zapata agiscono da due zone diverse, da nord e da sud, contro il potere centrale. Rivoluzione principalmente contadina: vogliono la terra che coltivano. Non è un successo: finisce in una rivoluzione rurale congelata = caos politico in cui non si riesce a stabilizzare un governo, che si trasforma in un regime a partito unico. La riforma verrà fatta da Làzaro Càrdenas: riforma agraria, distribuzione di terreni, prima in mano ai grandi proprietari, che ora vanno in mano ai contadini. Altra cosa importante: nazionalizza i diritti delle petrolifere straniere, che quindi vengono controllate dallo Stato: il petrolio diventa il prodotto fondamentale di esportazione.  compiuta da una serie di leader in contesti coloniali ed ex coloniali come politiche antimperialistiche: in America latina il nazionalismo non si declina mai come aggressivo, vogliono solo liberare le loro risorse dal controllo straniero (antimperialismo britannico). Populismo = fa riferimento a un’unità di popolo contro gli stranieri (nei paesi latino-americani si riferisce al popolo in contrapposizione alle élite oligarchiche che sono viste come in contrapposizione agli interessi del popolo).  America meridionale Brasile e Argentina = principali x estensione. Fino al 1914: si inseriscono nei mercati mondiali attraverso le esportazioni di materie prime alimentari. Prima guerra mondiale rivela la dipendenza economica di questi paesi dalle economie avanzate (Stati Uniti, Inghilterra: fornitori di prodotti industriali, macchinari ma anche di capitali). Gli è andata bene fino agli anni ‘30 (crisi catastrofica del 29), perché hanno assetto oligarchico che esporta materie prime con risultati che collocano soprattutto l’Argentina tra paesi più forti al mondo (grazie a stabilità politica). La crisi del 1929 chiude un’epoca. La crisi economica provoca conflitti sociali, e quindi instabilità politica: in Argentina regimi militari vanno al potere negli anni Trenta (1930-32) e Quaranta (1943-1946). Problema: passaggio da regimi oligarchici a politica di massa, col suffragio universale (in Argentina introdotto nel 1912). Fenomeni comuni a tutti i paesi dell’America latina  Golpe  Conflittualità  Scioperi  Disoccupazione di massa per colpa della crisi Leader populisti in America latina  Getulio Vargas in Brasile (1930-1945; 1951-1954): va al potere con colpo di stato militare (nella fase successiva)  Lázaro Cárdenas in Messico (1934-40)  Juan Domingo Perón in Argentina (1946-1955; 1973-1974) Populismi in America latina Caratteristiche dei regimi populisti latino-americani:  Leadership forti: rapporto diretto tra leader e popolo  Mobilitazione /integrazione delle masse  Nazionalismo “difensivo”: antimperialismo  Opposizione alle élite e alle oligarchie politiche e soprattutto economiche interne al Paese. 8/03/22 In questa fase che precede 1GM  estensione dei diritti delle masse Anche le donne richiedono sfera dei diritti sociali e politici (voto, ma anche garanzie sui posti di lavoro) Festa della Donna legata ad un incidente sul lavoro a New York: incendio in cui morirono molto operaie donne e anche uomini.  celebrata in Italia dal 1922 LA CRISI DEL 1929 Impatto globale. Richiamo al libro di Keynes: le economie sono fortemente legate = livello di scambi commerciali tale che, se si esclude un paese, ne risentono anche tutti gli altri. Non solo le economie europee sono legate, ma quelle di tutto il mondo. L’unica eccezione è la Russia, per il suo assetto economico non integrato (economia autarchica = commercia poco con il mondo, produce tutto quello che consuma). Venerdì nero La crisi del crollo dei titoli azionari si è prolungato per diverse settimane, causando conseguenze molto gravi. Dalla fabbrica alla città e poi alla società industriale fordista Ha un impatto molto grande sulla società perché si associa al fatto che, producendo più macchine, può venderle ad un prezzo più economiche (nuova efficienza produttiva = ricavi aumentano in modo esponenziale)  accesso ai consumi di massa Nuova organizzazione del lavoro > produzione di beni di massa > alti salari > consumi di massa Questi nuovi sistemi produttivi furono adottati con tempistiche diverse da tutti i paesi industriali: “taylorismo” e “fordismo” definirono le caratteristiche della moderna fabbrica e della società industriale. Trasformazione enorme anche a livello urbano: le città si riorganizzano attorno a questi poli produttivi che vengono costruiti o vicino a corsi d’acqua o a vie di comunicazione a seconda delle necessità. Crollo di Wall Street Venerdì nero: 21 ottobre 1929  crollo della Borsa di New York con perdite del 50% di tutti i titoli azionari Il crollo rivelò che c’era una saturazione dei beni di consumo. Cos’era successo?  Mercato dei beni di consumo in via di saturazione: fabbriche hanno raggiunto livelli di vendita difficili da superare + era difficile esportare le macchine (non accessibili agli operai degli altri paesi);  Febbre speculativa sui titoli azionari dopo la fase espansiva dell’economia: tutti compravano azioni solo per rivenderle poco dopo (perché la Ford andava a gonfie vele);  A fine anni ’20 non c’era più corrispondenza tra il reale valore di un’impresa quotata in borsa (dato da quanto producevano) e il numero di azioni di quell’impresa in circolazione (ci si accorge che hanno valore troppo elevato rispetto alla realtà dell’economia).  Crisi di sovrapproduzione = non c’è più prospettiva di crescita così elevata Crisi economica americana e mondiale I possessori delle azioni iniziano a vendere le proprie azioni che avevano raggiunto prezzi altissimi. Gli analisti cominciano a dire di incassare i soldi delle proprie azioni perché molto probabilmente non aumenteranno più: questo genera il panico. Tutti iniziano a vendere le azioni, ma nessuno le vuole più comprare. Dal crollo dei valori in borsa si passa al fallimento in serie delle banche (che avevano investito i soldi dei clienti in titoli azionari), quindi anche i valori che hanno le banche crollano: fallimenti (circa 40% delle banche USA) e panico perché i soldi dei depositi non ci sono più. Dalle banche all’industria, privata dei finanziamenti delle banche stesse: crollo produzione, crollo prezzi, licenziamenti e disoccupazione di massa. Dagli Stati Uniti si propaga al resto del mondo occidentale (eccetto URSS e pochi altri paesi): Germania, Europa, America Latina. Come si tenta di uscire dalla crisi 2 fasi: 1) Fase caratterizzata dal ruolo del Presidente degli Stati Uniti Hoover (repubblicano), che decide di non intervenire, perché crede che lo stato debba fare il meno possibile (concetto della mano invisibile di Adam Smith): l’economia funziona con la legge dell’offerta e della domanda. Il mercato, il sistema capitalistico è in grado di riequilibrarsi da solo: le industrie meno efficienti spariscono, quelle più efficienti con nuovi investimenti tecnologici riusciranno a fare ripartire l’economia stessa.  Non funziona 2) Ripresa legata all’elezione del presidente Franklin Delano Roosevelt, eletto per la prima volta nel 1933, grazie al “New Deal” (nuovo patto) Il New Deal di Roosevelt Introduce novità:  Autorità di controllo sul mercato azionario: non più speculazione  Intervento dello Stato in diversi settori: o Spesa pubblica: indennità ai disoccupati o Sostegno all’occupazione da parte dello Stato: opere pubbliche per creare lavoro o Aumento del deficit, contro la teoria economica classica (si finanzia questa nuova iniziativa con il debito pubblico) Riforme e Stato sociale Gli Stati Uniti riformano il proprio sistema capitalistico, abbandonando il liberismo assoluto a favore di interventi dello Stato, come i sussidi di disoccupazione. Lo stesso avviene nei principali paesi capitalistici, sia democratici che autoritari/dittatoriali: lo Stato sociale (= stato del benessere, Welfare State) caratterizzò a lungo le società capitalistiche, fu la risposta all’alternativa rappresentata dal sistema comunista. - Pensioni - Diritti sociali Le teorie di J.M. Keynes Nel 1935, pubblica il saggio “Teoria generale della moneta, dell’interesse e del credito” La sua tesi è questa: quando le cose vanno male, non è detto che il mercato sia in grado di riprendersi da solo, perché può generarsi una spirale depressiva (= crollo prezzi + crollo consumi + crollo investimenti privati + licenziamenti / fallimenti imprese). In questa situazione, lo Stato deve intervenire: aumento della spesa pubblica + politica monetaria espansiva (= aumento moneta in circolazione  la moneta si svaluta = inflazione) ATTENZIONE: Keynes non è un sostenitore della spesa pubblica “sempre e comunque”, ma della spesa pubblica in funzione “anticiclica” (= lo Stato spende durante le crisi e riduce la spesa e interviene a livello monetario quando l’economia torna a crescere). Risposte dei singoli Stati e crisi globale  Svalutazione della moneta (per rendere competitive le esportazioni)  Protezionismo (= imposizione di dazi sulle merci importate, per rendere più care le importazioni)  i paesi si chiudono per proteggere i mercati interni CONSEGUENZE GLOBALI:  Crollo del commercio internazionale  Peggioramento della crisi nei paesi più deboli (soprattutto i paesi esportatori, come quelli dell’America Latina, es. Brasile esportatore di caffè: distruzione del caffè per contenere il controllo dei prezzi lo Stato lo compra dai produttori e lo brucia)  La fine della cosiddetta “prima globalizzazione” Effetti della crisi in Europa Sono particolarmente gravi. Erano indebitati con gli Stati Uniti dopo la guerra. Inghilterra: - svalutazione moneta e tagli alla spesa pubblica - politica: nascita di un partito di estrema destra che si ispira al fascismo italiano Francia: - disoccupazione e riduzione dei salari - politica: movimenti di destra, instabilità, politiche sociali del Fronte popolare (alleanza di socialisti e comunisti) L’Italia fascista e la crisi del ‘29 Lo Stato si prende a carico debiti generati dall’industria e offre sussidi. Lo Stato imprenditore: l’IRI (1933)  risposta alla crisi economica  lo sviluppo dell’industria di stato (soprattutto siderurgia) Sistemi di sicurezza sociale ampliati: sussidi per i disoccupati e opere pubbliche. Si verifica la crescita della spesa pubblica e del ruolo dello Stato, anche come datore di lavoro (attraverso gli enti pubblici e la stessa industria che passa a essere controllata dallo Stato). La politica sociale del fascismo  Assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi (1927)  Assicurazione contro le malattie professionali (1929)  Assegni famigliari (salario aggiuntivo in base al numero dei figli, 1932)  Indennità di disoccupazione (1933) Il partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP): caratteristiche Un partito di tipo nuovo:  Forte leadership  Organizzazione anche militare del partito  Tattica legalitaria (elezioni) combinata all’uso della violenza: azioni delle squadre armate del partito (≠ Fascismo)  Giunge al potere per via elettorale  Simili a Partito Fascista nel 1921 (va al potere con atto di forza: marcia su Roma)  Struttura gerarchica del partito, affiancata da gruppi paramilitari (SA e poi SS), che inizialmente sono la guardai del corpo di Hitler, poi violenza contro oppositori  Crescita rapidissimi: nel 1933 ha un milione e mezzo di iscritti di tutti i settori sociali  Propaganda e grandi manifestazioni di massa Adolf Hitler Va in guerra, poi viene incarcerato x tentativo di colpo di stato. Emblema del leader carismatico. “Mein Kampf” (la mia battaglia): programma politico in forma di autobiografia, pubblicato nel 1925-26. Tesi del libro: - Popolo tedesco e idea di razza “ariana” sono al centro del testo, minacciata da razza ebraica - Antisemitismo: razza tedesca ha un nemico individuato da Hitler con la razza semitica (confusione tra religione e razza ebraica => chi considerare ebreo?) - Nazionalismo e opposizione alla democrazia - Anticomunismo (antisocialismo) e antisemitismo si saldano 1933  1 milione di esemplari venduti e distribuiti Analisi critica del “Mein Kampf” Libro molto grezzo e pieno di slogan e frasi fatte. Analizzare un testo che convertì la Germania a un programma politico centrato su odio e violenza. Un messaggio che va oltre la politica: l’ebreo additato come “nemico” della civiltà e minaccia per il “popolo tedesco”. Concetti che richiamano l’irrazionale e il mitologico x coinvolgimento emotivo Trasformazione delle forme del pensiero politico: potere del pensiero mitico, che è il contrario del pensiero logico-critico-razionale. Hitler cancelliere Nominato cancelliere nel 1933.  sciolse il Parlamento sulla base di incendio di cui accusa l’opposizione comunista (anche se sembra appiccato dai nazisti);  cancellò i diritti stabiliti dalla costituzione (libertà di stampa, di espressione e di opinione);  vietò assemblee e giornali. Nuove elezioni: il partito nazista ottiene il 43% dei voti, Hitler si fa votare i pieni poteri e può ora legiferare senza Parlamento e senza il Presidente della Repubblica. Il nazismo al potere (1933) Crisi della democrazia, paralisi delle istituzioni: gli errori degli altri partiti (socialdemocratici e cattolici) che non riescono a formare maggioranze stabili. In questa situazione, la costruzione del regime nazista basato sul partito unico avviene in soli 6 mesi. La violenza dei gruppi paramilitari nel paese affianca l’azione politica in parlamento  Repressione dell’opposizione: soppressi tutti partiti e associazioni, radio e giornali posti sotto controllo del governo e chi si rifiuta a seguire le direttive chiude o vende.  Opposizione interna al partito nazista eliminata: assassinato nel 1934 il capo delle SA, Rohm. Dopo morte del presidente, Hitler assume anche la carica di presidente e si fa attribuire il titolo di “Führer” (capo). 1933  roghi di libri contrari all’ideologia nazista = purificazione della nazione Partito e Stato Uomini del partito nazista entrano nelle istituzioni e nella burocrazia di stato (non avevano ancora avuto tempo per infiltrarsi). Creazione di “amministrazioni speciali”, una sorta di uffici paralleli che prendono ordini direttamente da Hitler (in base al cosiddetto “Führerprinzip”), senza che vengano cancellate le amministrazioni preesistenti  troppo tempo per eliminare i precedenti e sostituirli Esempio: il Ministero dei lavori pubblici aveva una specie di “doppio”, una struttura parallela di funzionari che rispondevano agli ordini diretti di Hitler. Differenze col fascismo - In Germania si crea una situazione di pluralità di centri di potere (doppie amministrazioni) ma è sempre la decisione di Hitler a risolvere eventuali conflitti tra questi centri di potere (rispetto verticalità); - In Italia resta in piedi la monarchia, che contrasta la vocazione totalitaria del fascismo (e c’è la Chiesa cattolica, che agisce con autonomia nella società); Politica razziale La politica razziale è al centro dell’azione del regime nazista, prima in Germania e poi, durante la guerra, anche in Europa. - Persecuzione degli ebrei in Germania: inizia dopo l’ascesa al potere nel 1933, avviata in forme sempre più forti; - Sterminio degli ebrei: avviene durante 2^GM, dopo attacco a est dell’URSS. La persecuzione degli ebrei Si traduce in:  Espulsione degli ebrei dalle amministrazioni dello stato, dalle università, dalle professioni  Esodo degli ebrei dalla Germania: si calcola che circa 300.000 tedeschi ebrei su circa 500.000 lascino il paese (molti tornano in Germania)  Inconsistenza scientifica della teoria razziale e confusione tra razza e religione ebraica: chi è ebreo? Solo chi professa la religione ebraica? (tanti laici, secolarizzati). Legislazione razziale e persecuzione degli ebrei 1935  Leggi di Norimberga: gli ebrei sono privati di cittadinanza tedesca e dei diritti civili, vengono proibiti i matrimoni “misti” 1938  Notte dei cristalli, a seguito di uccisione di nazista in Francia da un ebreo: centinaia di negozi di ebrei distrutti dalle SS e dalla GESTAPO (polizia), centinaia di vittime, migliaia di ebrei arrestati. Dalla persecuzione (1933-39) allo sterminio (durante la 2^GM) Attenzione: non c’è una politica di sterminio degli ebrei in Germania prima della 2^GM: c’è escalation della persecuzione delle violenze per costringere tutti gli ebrei a lasciare la Germania. La difficoltà di percepire il pericolo: alcuni ebrei tedeschi emigrarono dopo la promulgazione delle leggi di Norimberga nel 1935 ma rientrarono in Germania prima dello scoppio della guerra, pensando che il peggio fosse passato. Politica razziale Nemico della razza ariana non è solo l’ebreo. Programma di “igiene razziale” (immagine della nazione come corpo che va ripulito): uccisione da parte di medici nazisti di almeno 200.000 persone (sono stime, non abbiamo dati certi) affette da malattie genetiche o disabilità psichica, considerate dai nazisti “vite indegne di essere vissute”. Persecuzione e uccisione degli omosessuali: 100.000 arrestati, tra 5mila e 15mila internati nei campi di concentramento. Piani di “Igiene razziale” (1920) Ciò che consente la distruzione di una vita indegna di vita  Idea razziale era idea che circolava già prima che Hitler andasse al potere, sostenuta da diversi scienziati. La Chiesa non fece quasi opposizione: solo una minoranza di pastori protestanti si schierò contro il regime nazista (molti furono incarcerati). La Chiesa cattolica firma un concordato con Hitler nel 1933 (in Italia avviene nel 1929). Joachim Fest (storico tedesco) “Se alla fine del 1938 (anno prima 2^GM), Hitler fosse caduto vittima di un attentato, ben pochi esiterebbero oggi a definirlo uno dei massimi uomini di Stato tedeschi.” Le persone non si rendevano conto di come avesse preso il potere + Hitler godeva di un ampio consenso. Come lo costruiscono? -> Politiche di welfare state (pensioni, sistema sanitario, istruzione, ecc.) -> Costruzione di infrastrutture -> Riarmo (= i tedeschi lo vedono come preludio al riacquisto di potenza tedesca) Lebensraum = razza che deve liberarsi del nemico interno ed espandersi verso est per allargare i confini e includere tutte le popolazioni di origine tedesca. Totalitarismo Per descrivere il modo in cui il nazismo esercitò il suo controllo sulla società tedesca è stato utilizzato il concetto di “totalitarismo”. La fortuna del termine risale alla pubblicazione del libro della filosofa tedesca Hannah Arendt. Tesi principali:  Legame tra queste dittature e i processi di modernizzazione che trasformano Germania e Unione Sovietica in società di massa.  I processi di modernizzazione, con i correlati di un’urbanizzazione e industrializzazione, implica una rottura dei vincoli personali tra le persone.  Nelle società urbane industriali gli individui, atomizzati e soli, diventano massa, esposta alla propaganda e al dominio di leader carismatici.  Le persone, che hanno perso la loro identità, si trovano sole ad affrontare strumenti di propaganda efficacie che diffonde l’idea di nazione. Questi regimi sono in grado di ridare unità e identità alle masse di persone prive di punti di riferimento nelle società di massa, attraverso il mito della nazione forte e potente.  Le masse sono portate a identificarsi con questa società, già controllata dal partito unico.  Le persone sono inquadrate dentro queste organizzazioni ed esposte continuamente alla propaganda ideologica, diffusa anche dai media => impossibile farsi una propria idea - Scrive “Le origini del totalitarismo” nel 1951. - Analisi delle radici del nazismo tedesco e del comunismo staliniano. - Arendt non credeva che il fascismo fosse stato totalitario ma non aveva studiato a fondo i caratteri del fascismo italiano. Attenzione! Secondo Arendt le forme storiche compiutamente sviluppate di totalitarismo erano due: il nazismo tedesco e il comunismo sovietico. Il fascismo, secondo lei, non aveva raggiunto lo stesso livello di controllo totale della vita pubblica e privata dei cittadini e di distruzione delle libertà personali. Altri studi sulle radici di questi regimi “totalitari” Molti studiosi, come Arendt, hanno sottolineato il bisogno di identità delle masse, la necessità di identificarsi con un capo di fronte a una crisi. Queste dittature avevano in comune un aspetto: il tentativo di annullare non solo la libertà, ma anche l’individualità delle persone. Tratti comuni dei regimi totalitari:  Dittatore-capo.  Partito unico di massa.  Ideologia assoluta.  Polizia politica.  Stato che controlla l’economia, in tutto o in parte. Presenza e pervasività  idea di uno Stato che si appropria anche dei momenti liberi dei cittadini (attraverso propaganda). Differenze: Le similitudini nel metodo di governo (lo stato onnipotente e onnipresente), nascondono differenze profonde nei contenuti politici.  La politica razziale era presente solo nel nazismo (no comunismo/no fascismo, fino a un certo punto).  I gruppi sociali che appoggiavano questi regimi erano gli stessi? L’appoggio al fascismo è soprattutto delle classi medie, il nazismo è appoggiato da subito anche dalle classi popolari.  Chi entra nella Milizia Nazionale e nelle SS: i primi gruppi che vanno a formare SA e SS sono anche rappresentanti di strati bassi; nella Milizia sono perlopiù ex militari e comandanti della 1^GM. Come arrivano al potere: Il modo di conquista del potere era diverso nei 3 casi: 1929-1933: violenza e via elettorale (nazismo) violenza rivoluzionaria di una minoranza (comunismo) violenza e accordi coi liberali (fascismo) Jacob Talmon, “Le origini della democrazia totalitaria” (1952) Individua differenza fondamentale tra questi regimi: nel tipo di ideologia e nel modo in cui traducono in pratica le loro idee. Nazismo vs Comunismo - Il nazismo fa quello che dice dall’inizio: riportare la Germania alla sua grandezza eliminando gli ebrei. - Il comunismo nasce per far fronte all’emancipazione dei lavoratori; nella fase post- rivoluzionaria si traduce in un controllo completo del partito comunista sulla società e nella violenza sistematica nei confronti di chi si oppone alla rivoluzione. Maggiore livello di coerenza nel nazismo, mentre il comunismo travolge e sconvolge i principi per i quali le persone avevano fatto la rivoluzione. Uso della categoria di totalitarismo Molti studiosi rifiutano la categoria di totalitarismo, a causa di queste profonde differenze. Per altri è opportuno usare il concetto di totalitarismo e analizzare in forma differenziata ogni regime. Emilio Gentile, “La via italiana al totalitarismo” Ha affermato il carattere totalitario del fascismo Costruzione del consenso attraverso la scuola, la propaganda massiccia, l’organizzazione della cultura. Guerra fredda e rilettura del passato Hannah Arendt e Jacob Talmon scrivono durante il periodo della Guerra Fredda: anche le loro riflessioni sono condizionate dal clima della guerra fredda e di quello che è successo durante la 2^GM. Il nazismo, con lo sterminio degli ebrei, è considerato il male più grande. Nel clima della guerra fredda, dove si rompe l’alleanza con l’URSS e si creano due blocchi, uno legato agli Stati Uniti e uno al comunismo sovietico: questa associazione negativa tra comunismo e nazismo hanno basi politiche comuni (associare regime comunista al massimo dei mali; associare Stalin a Hitler: basi politiche). Se associo il nazismo al fascismo, associo due cose negative che sono però su due piani diversi. LO STALINISMO IN UNIONE SOVIETICA  un regime totalitario comunista Dopo la rivoluzione di Lenin:  La Russia sovietica uscì distrutta dalla Prima guerra mondiale e dalla guerra civile tra “rossi” rivoluzionari e “bianchi” controrivoluzionari.  Drammatica situazione economica: carestia con milioni di morti.  economia di guerra = l’esercito rivoluzionario sequestrava le derrate agricole per sfamare esercito e popolazioni urbane. campagne, create aziende di stato e cooperative delle campagne che devono conferire i loro prodotti allo stato + processo di industrializzazione Un modello economico nuovo Rispetto alla fase Leninista, che aveva tollerato ancora una piccola parte di proprietà privata. L’economia è controllata dal partito comunista, che decide chi, cosa e quanto deve produrre e consegnare allo stato entro un tot di tempo, e così per tutti i settori di produzione. Lo stato fa dei piani quinquennali, che richiedono livelli di produzione elevatissimi: starci dietro obbliga i lavoratori a dei ritmi sconvolgenti (sconvolgono tutto il tessuto sociale). Questo permette però all’URSS di non risentire della grande crisi del 1929, ma non solo: i suoi ritmi di produzione industriale ne escono rafforzati, raddoppia nel giro di 4 anni (perché è economia quasi autarchica = produce e vende all’interno dei suoi confini). Questa industrializzazione punta solo a determinati settori: non beni di consumo di massa, ma siderurgia e settori dell’industria pesante (principale: armamenti = settore molto sviluppato nella 2^GM). Collettivizzazione forzata delle campagne Proprietà collettive, non più individuali.  Sconvolgimenti enormi  Persone che migrano verso le città, masse di contadini che lasciano le campagne e si spostano verso le aree industriali Nei primi anni di questo processo la qualità di vita delle persone crolla ulteriormente. Le vittime principali sono piccoli proprietari terrieri, costretti a rinunciare alle proprie aziende agricole (chi si oppone, viene deportato nei campi di concentramento sovietici). ≠ da quelli nazisti x n. di morti I kulaki venivano deportati in quanto tali, non perché si fossero effettivamente opposti. Ci sono conseguenze drammatiche a livello di produzione, che crolla perché i contadini smettono di produrre o producono molto meno (lo Stato gestiva male le imprese), per cui si vedono requisiti i prodotti. Carestia in Ucraina nei primi anni 30: si stimano milioni di morti.  quanto fu intenzionalmente provocata da Stalin? Sottraeva prodotti per costringere i kulaki ad accettare la trasformazione del sistema della proprietà della terra. Risultato => stato di polizia - Repressione di ogni forma minima di opposizione - Espulsione nel partito comunista. Il partito è controllato completamente da Stalin, chi gli si oppone viene accusato di essere nemico del comunismo e quindi nemico del popolo - Lo stato sovietico viene definito da alcuni dirigenti comunisti “Leviatano”: un potere fuori controllo  Anni 30: fase del terrore scatenato dalla vocazione del potere in solitaria di Stalin che non vuole avere leader al suo fianco che costituiscono una minaccia. Tutti i massimi dirigenti del partito furono processati e condannati a morte. La vecchia guardia del partito bolscevico fu eliminata, così come i vertici dell’Armata rossa, metà degli ufficiali dell’esercito, praticamente tutte le élite delle repubbliche non russe, scienziati e intellettuali. Stalin diede mandato di uccidere Trockij, nonostante si fosse rifugiato all’estero (città del Messico). Gulag = campi di lavoro forzato La repressione interna si basa su costruzione di campi di detenzione e di lavoro forzato. Elevatissimo livello di mortalità (circa 3 milioni di morti da 1924 a 1953). Le cause sono:  condizioni di vita e di lavoro all’interno dei campi che, per evitare fughe, erano posizionate in aree desertiche o con clima rigidi (es. Siberia);  i lavoratori erano denutriti e esposti a malattie;  fucilazioni di massa ai minimi gesti di ribellione. Sul Gulag: - Una giornata di Ivan Denisovič - Arcipelago Gulag Propaganda e culto della personalità Anche il regime di Stalin punta a creare consenso. Stalin = immagine di padre Aspetti di costruzione di un regime moderno e industrializzato che vuole portare le persone a identificarsi alla nazione stessa. Interpretazioni dello “stalinismo” Dopo la morte di Stalin (1953), i dirigenti comunisti in URSS denunciarono i suoi crimini, per separare il comunismo dallo stalinismo. Stalinismo ≠ Comunismo Fuori dall’URSS, il regime fu studiato alla luce degli studi sul totalitarismo, come dittatura fondata sul terrore. regime criminale che ha incarcerato milioni di persone (degenerazione del comunismo) sistema che punta a emancipazione dei lavoratori eliminando il controllo dei mezzi di produzione da parte dei capitalisti Di Aleksandr Solženicyn (scrittore e oppositore che fu detenuto nei gulag). Altri studiosi hanno sottolineato che lo stalinismo fu un regime personalistico, frutto dell’azione di un solo uomo (eliminare chi può risultare un pericolo anche all’interno del partito stesso). Totalitarismo e terrore di massa Lo stalinismo venne assimilato al nazismo, per il rapporto del capo con le masse, l’esistenza di un capo assoluto e per i livelli raggiunti dalla repressione interna [> H. Arendt, Le origini del totalitarismo] Totalitarismo più violento  stalinismo Terrore di massa: nel biennio 1937-38, 700.000 condanne a morte eseguite; milioni di persone furono condannate e deportate nei GULAG, dove la mortalità era altissima. Politica estera L’URSS prova a costruirsi una rispettabilità internazionale organizzando tutti i partiti comunisti del mondo  Internazionale comunista, organizzazione internazionale che dal 1919 al 1943 riunì i partiti comunisti nel mondo, con lo scopo di diffondere la rivoluzione (l’idea di Stalin era di dettare la linea ai partiti comunisti degli altri paesi). 1) Anni 20: i partiti socialdemocratici dei paesi occidentali sono considerati nemici della rivoluzione e della classe operaia, perché agendo dentro i parlamenti frenano lo sviluppo rivoluzionario. 2) Anni 30: di fronte all’aggressività della Germania di Hitler e del Giappone, Stalin cambia linea e propone alleanze antifasciste nei paesi occidentali: nascono i “Fronti popolari” in Francia e in Spagna (= coalizioni tra partiti comunisti e partiti socialisti). Sconvolto dalla decisione di Stalin di allearsi con Hitler Strumentale da ambo i lati: - La Russia doveva prendere tempo per un aspettato attacco della Germania per preparare il suo esercito; - Hitler voleva liberarsi dei suoi problemi a ovest per poi attaccare a est (memoria della 1^GM dove si è dovuta dividere su due fronti). 1939  patto di non aggressione tra l’URSS e la Germania di Hitler, che prevede la spartizione della Polonia in caso di guerra. Giugno 1941  la Germania invade comunque l’URSS. 21/03/22 VERSO LA SECONDA GUERRA MONDIALE Guerra annunciata (tra il 37 e il 38). Preludi alla guerra:  Guerra d’Etiopia (35-36) Riarmo e politica estera aggressiva di Hitler Politica estera fondata su sistematica violazione delle decisioni di Versailles. 1934  primo tentativo di annettere l’Austria fallisce (reazione di Mussolini) 1935  con plebiscito la regione della Saar torna alla Germania Inizia una accelerata politica al riarmo: le forze della Wehrmacht (esercito tedesco) superano di cinque volte i limiti fissati a Versailles  Reintrodotta la leva obbligatoria Espansione prima della guerra Novembre 1937  Hitler dichiara la guerra sarebbe iniziata entro il 1938 e indica gli obiettivi: Austria e Cecoslovacchia 1938  Hitler annette Austria e Sudeti (regione con abitanti di lingua tedesca in Cecoslovacchia) 1939  annette il resto della Cecoslovacchia (Boemia e Moravia) + Patto Ribbentrop-Molotov con l’URSS (interessi nazionali: non era pronta a conflitto e temeva attacco da est, voleva guadagnare tempo) 1 sett 1939  invasione della Polonia  INIZIO 2^GM Dalla Conferenza di Monaco (sett 1938) alla guerra Le potenze europee non sono disposte a fare una guerra contro Hitler, per questo viene concessa alla Germania prima la regione dei Sudeti e poi anche Boemia e Moravia. Pensavano che Hitler si sarebbe accontentato. Hitler avanza nuove richieste: la città di Danzica e il “corridoio” creato alla fine della 1^GM per dare uno sbocco al mare alla Polonia (che divide in due il territorio della Germania). Avanza quindi contro la Polonia a partire da Danzica. Dopo queste azioni, le potenze mettono un alto là: se non si fosse fermato, avrebbero fatto la guerra. E così fu, perché Hitler non si fermò. LE ORIGINI DELLA 2^GM A differenza della 1°, fu una guerra annunciata, prevista da molti, per diversi motivi:  Riarmo tedesco  Aggressione italiana all’Etiopia  Internazionalizzazione della guerra civile spagnola 1936-39, con interventi di Italia e Germania (a sostegno di Francisco Franco), e URSS (con la Repubblica)  In Asia: aggressione giapponese alla Manciuria Europa senza pace La 2^GM ha mostrato che le potenze europee non sono in grado di risolvere pacificamente i propri conflitti. USA e URSS rinunciano a svolgere il ruolo di arbitri: isolazionismo degli USA, “socialismo in un solo Paese di Stalin”. I trattati di Versailles hanno lasciato irrisolte molte questioni: la Francia reclama danni di guerra, l’Italia territori che non ha avuto, la Germania si sente umiliata. Interpretazioni delle origini della guerra L’ideologia nazista è all’origine della guerra: a Hitler e ai capi nazisti viene attribuita la responsabilità della guerra. Una diversa interpretazione spiega la guerra in termini di politica di potenza ed errori nella costruzione di un equilibrio internazionale attorno alla Germania dopo la 1^GM ( espansionismo). Crisi del 1929: 1) Ha mostrato le connessioni tra economia mondiali 2) Incapacità di politiche comuni: ogni paese cerca soluzioni per conto suo. Debolezza della Società delle Nazioni  Aggressione giapponese in Manciuria nel 1937  Aggressione italiana all’Etiopia, paese membro della Soc delle Nazioni  Le sanzioni imposte all’Italia sono sfruttate da Mussolini per rappresentare l’Italia come paese perseguitato e a rafforzare il consenso. Errori dei vincitori I vincitori della 1^GM (Fr e Ing) non intervengono quando Hitler comincia a violare gli accordi di pace e fanno concessioni alla Germania: costruire una flotta limitata. Molti paesi cercano accordi con la Germania: tra questi l’URSS di Stalin, ma anche la Francia e l’Inghilterra (Conferenza di Monaco, 1938). Perché Hitler non fu ostacolato? La politica di “appeasement” della Francia e dell’Inghilterra si spiega in diversi modi:  Le opinioni pubbliche sono contrarie alla guerra x conseguenze della 1^GM.  Impreparazione militare: concessioni per guadagnare tempo. Alleanze  Le potenze europee dichiarano che, in caso di attacco alla Polonia, sarebbe stata guerra.  Francia e Inghilterra cercano alleati contro Hitler, senza successo.  Gli USA non si muovono, l’opinione pubblica è contraria alla guerra (paese isolazionista). Entrano solo a seguito dell’attacco giapponese alla loro flotta (Giappone interessato alla supremazia nel Pacifico).  Il Giappone si allea con Hitler, per via di politica che mira all’espansione (spartire aree del mondo).  Stalin teme la Germania e si allea con Hitler: prendere tempo e territori (spartizione territoriale della Polonia). L’alleanza Hitler-Stalin  Hitler si allea con Stalin per evitare di essere accerchiato da un’eventuale alleanza URSS- Francia.  Stalin accantona il patto antifascista e punta all’espansione territoriale in Polonia.  Sia URSS che Germania voglio in realtà guadagnare tempo.  Conseguenze del patto Hitler-Stalin in Europa: crisi alleanze politiche antifasciste. Guerra di aggressione della Germania di Hitler A differenza della 1^GM, in cui la Germania non è l’unica responsabile (anche se i vincitori l’avevano giudicata tale), la 2^GM scoppia come sbocco inevitabile della politica di aggressione della Germania di Hitler in Europa. Una concezione “vecchia” del mondo Dietro queste strategie di Hitler c’è concezione del mondo prima della 1^GM che ha al centro l’Europa. Idea che USA non si sarebbero intromessi nelle questioni europee:  pensa di poterla risolvere all’interno del continente;  pensa che dominando l’Europa avrebbe dominato il mondo;  pensa che USA gli avrebbero lasciato conquistare l’intera Europa senza intervenire (non capisce che non gli avrebbero mai permesso di diventare una potenza continentale). LA SECONDA GUERRA MONDIALE - Caratteristiche - Si combatte su fronti che riguardano tutti i continenti. 1) Provocato da nazionalismo aggressivo Continuità tra Prima e Seconda guerra mondiale sul piano delle relazioni tra gli Stati: alcuni studiosi parlano di “guerra dei 30 anni” in Europa.  Nazionalismo aggressivo alla base dei due conflitti 2) Guerra ideologica (= si combatte in nome di un sistema di idee) o Si combatte in base a valori, non più solo identità nazionale. o Conseguenza: carattere di guerra totale, che punta a completa distruzione del nemico (nuovo sistema basato su concezione raziale di Europa e di mondo).  Fascismo vs Antifascismo Dopo il 1941 (= attacco all’URSS)  Attacca la Grecia, nei Balcani, utilizzando le basi in Albania. Nel 1941 la guerra va subito male sia in Grecia che in Egitto e i nazisti devono intervenire con truppe di appoggio. Su questi fronti la guerra si prolunga e decide di inviare corpo anche nei Balcani x l’operazione Barbarossa. Tre fasi: 1) Sconfitte e impossibilità di avanzare; 2) Appoggio tedesco; 3) Sbarco degli alleati e crollo del regime fascista. Quando la guerra inizia a andare male, oltre ad avere l’opinione pubblica contro, voto di sfiducia del Gran consiglio del fascismo che chiede un cambio. Il 25 luglio cade il governo Mussolini. Il re fa arrestare Mussolini in sorta di colpo di Stato e nomina il generale Pietro Badoglio alla guida del governo. Guerra che provoca milioni di vittime civili. Bombardamenti degli Alleati nelle città italiane, per rovesciare il fronte interno (e provocano dissenso). Numero di morti civili nelle guerre del ‘900 - Prima guerra mondiale: 5% del totale (x guerra statica) - Seconda guerra mondiale: 50% del totale - Guerre combattute in diverse parti del mondo a partire dal 1945: 80% di vittime civili Le donne Maggior parte di queste vittime civili sono donne e bambini, perché uomini sono al fronte a combattere. Donne doppiamente vittime: stupri di massa. Vittime: sono soprattutto donne le vittime civili della guerra. Inoltre, si verificarono stupri di massa al passaggio degli eserciti in molti paesi (anche da parte degli Alleati). Protagoniste: con la mobilitazione di massa resa necessaria dalla “guerra totale”, le donne furono coinvolte fuori casa in molte attività lavorative prima maschili, come e più che nella Prima guerra mondiale ma fecero anche parte dei movimenti di Resistenza e dei gruppi armati «collaborazionisti». Mobilitazione totale La Seconda guerra mondiale obbligò tutti i paesi (aggressori e aggrediti) a impiegare a fini militari ogni risorsa, umana ed economica. La Germania, inoltre, attuò una politica di brutale sfruttamento dei paesi occupati = lavoro coatto, forzato: milioni di civili deportati, lavoro coatto dei civili e dei prigionieri di guerra, oltre che degli ebrei e zingari detenuti nei Lager. Campi di lavoro forzato – campi di sterminio – campi misti (es. Auschwitz) L’URSS mobilitò tutte le sue risorse, presentando la guerra come guerra patriottica x reggere attacco spietato e brutale da parte della Germania (derivata da concezione razziale di Hitler: popolazioni slave da schiavizzare). Bombardamenti delle città Coventry, in Inghilterra, fu distrutta completamente dall’aviazione tedesca: “coventrizzare” passò a significare distruggere completamente. Bombardamenti massicci in Germania. Le città tedesche furono bombardate dagli americani per costringere Hitler alla resa: un terzo delle principali città tedesche furono distrutte al 70% durante la guerra, alcune completamente rase al suolo, come Dresda. Lidice, città Cecoslovacca, rasa al suolo per rappresaglia dai tedeschi a seguito dell’uccisione di un nazista. Logica della guerra nazista e uso di plus violenza verso l’URSS  affermare superiorità della razza ariana, liberando quei territori dalle razze inferiori. Nuovo ordine europeo =  Europa governata dal nazismo, dalla Germania nazista con i paesi alleati, come Italia in funzione subordinata;  cittadini di questi paesi messi al servizio dell’occupante.  Liberare quei territori x espansione della razza tedesca:  Deportazione in campi di concentramento;  Costringerli a migrare verso Est. Dalla persecuzione allo sterminio degli ebrei Inizia dopo attacco all’URSS (luglio 1941). L’antisemitismo è al centro dell’ideologia nazista e la persecuzione degli ebrei comincia subito dopo la presa del potere di Hitler. - Emigrazione forzata - deportazione - ritorno degli ebrei nei ghetti Guerra a Est e sterminio Dopo l’invasione dell’URSS il numero degli ebrei presenti nei territori occupati dai tedeschi raggiunge i 5 milioni. Durante l’avanzata dei tedeschi in URSS, nel luglio 1941, cominciano le esecuzioni di massa di ebrei nei territori occupati ad opera di battaglioni speciali aggregati all’esercito tedesco che avevano solo questi compiti. Dal gennaio 1942 iniziano le deportazioni nei campi di concentramento e lo sterminio sistematico. Dal sistema di campi di concentramento ai campi di sterminio  x Hitler: soluzione finale al problema ebraico “soluzioni” che vengono inizialmente adottate per risolvere il “problema ebraico” I campi di concentramento esistevano in Germania già prima dell’inizio della guerra: vi erano rinchiusi oppositori politici e anche ebrei dopo l’inizio della persecuzione sistematica nel 1938. Nei territori conquistati a Est ne furono costruite decine di altri, soprattutto in Polonia ma anche in Austria. I campi avevano diverse funzioni, a volte sovrapposte: di transito, di lavoro o solo di sterminio. Dal 1942 in avanti, l’idea di Hitler non è più quello di allontanare gli ebrei o di rinchiuderli in ghetti (es. Varsavia), ma di sterminarli direttamente. Viene creato un sistema concentrazionario di campi di concentramento e/o sterminio, con un sistema di trasporti per spostarli dai paesi a est (ucciderli subito o prima sfruttarli per il lavoro forzato). Auschwitz In territorio polacco, fu il campo in cui furono uccisi più ebrei (secondo le stime almeno un milione e mezzo). In totale durante la Seconda guerra mondiale furono uccise oltre sei milioni di ebrei in tutta Europa. Hitler non formalizzò l’ordine di procedere allo sterminio, per il timore di suscitare reazioni dentro e fuori la Germania. Caratteri dello sterminio degli ebrei Genocidio senza precedenti nella storia (≠ da quello degli armeni): per modo e dimensioni, che dal ‘42 diventa uno degli obiettivi della guerra. Non è più qualcosa che doveva agevolare la guerra, come per i turchi, per agevolare la migrazione degli armeni dalla Turchia. I nazisti cominciano quindi a usare risorse per realizzare lo sterminio (circa 1 milione di persone addette alla funzione della macchina industriale dello sterminio  maggiore responsabile: Eichmann, che considerava lo sterminio come esecuzione degli ordini). Con la parola genocidio si intende lo sterminio di un intero popolo. Il genocidio è un crimine contro l’umanità ma non tutti i crimini contro l’umanità possono essere definiti genocidi. Crimini contro l’umanità  Differenza tra genocidio e altri crimini contro l’umanità, come la cosiddetta “pulizia etnica”. Genocidio degli ebrei può essere messo a confronto con altri genocidi precedenti, come il genocidio degli Armeni commesso dai turchi: il genocidio degli ebrei diventa uno degli scopi della guerra. Perché non ci furono reazioni?  Hitler non ha mai dato un ordine preciso, non ci sono documenti che lo attestano.  Lo sterminio doveva svolgersi nella completa segretezza, ma le sue dimensioni rendevano impossibile nasconderlo: 1 milione di individui (non solo tedeschi) collabora alla deportazione e allo sterminio (le info dovevano pur filtrare, qualcuno doveva sapere). Dal 25 luglio all’8 settembre 1943 Pietro Badoglio viene nominato dal re capo del governo. Alla radio Badoglio dichiara che “la guerra continua”. 8 settembre 1943  Badoglio annuncia l’armistizio con gli Alleati, che nel frattempo sono sbarcati anche a Salerno e cominciano ad avanzare verso Roma. 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945 I tedeschi entrano in Italia da Nord e occupano la zona centro-settentrionale del Paese. Il governo di Badoglio si trasferisce al Sud (Brindisi): si forma il Regno del Sud. Mussolini, liberato dai tedeschi, costituisce un governo collaborazionista al Nord: la Repubblica Sociale Italiana (o Repubblica di Salò: Salò era una delle sedi del governo). Per quale causa combattere? La causa della Repubblica Sociale Italiana era quella del fascismo alleato del nazismo: il «Nuovo ordine europeo». La Repubblica Sociale Italiana È un governo collaborazionista ma Mussolini viene da vent’anni di potere: il suo governo ha una base di consenso più vasta di altri regimi collaborazionisti. Repressione della Resistenza e persecuzione degli ebrei, deportati dai tedeschi e dalla polizia fascista: circa 8000 ebrei italiani furono deportati nei campi di sterminio, solo 800 sopravvissero (attenzione: la persecuzione degli ebrei in Italia era cominciata nel 1938, con le leggi razziali, ma le deportazioni e lo sterminio avvengono dall’ottobre 1943 in poi). Il Comitato di Liberazione Nazionale I partiti antifascisti dopo la caduta di Mussolini si organizzano e formano il Comitato di liberazione nazionale (CLN): ne fanno parte Partito comunista, Partito socialista, Partito d’Azione, Partito liberale, Democrazia cristiana, Partito della democrazia del lavoro. I partiti antifascisti diventano un attore fondamentale dello scenario politico nel 1943-1945. Divisioni all’interno del CLN su cosa fare alla fine della guerra Una parte dei partiti che compongono il CLN vuole tornare all’Italia prefascista, a un regime politico di tipo liberale. I partiti di sinistra (socialisti, comunisti, Partito d’Azione), con diverse sfumature, pensano a una trasformazione in senso socialista della democrazia italiana. Questione istituzionale: monarchia o repubblica? Nuovo governo nel 1944 Dopo la Liberazione di Roma (giugno 1944), si forma un nuovo governo guidato dall’antifascista Ivanoe Bonomi (già presidente del Consiglio nel 1921) e sostenuto dal CLN. Fu deciso che dopo la fine della guerra sarebbe stata eletta una Assemblea costituente, per scrivere la nuova Costituzione italiana. La resistenza in Italia Da un punto di vista militare, nessun movimento di resistenza armata in Europa fu decisivo, né quello italiano né altri, ma fu comunque un contributo importante alla causa degli Alleati. Ci furono diverse forme di Resistenza, oltre a quella armata dei partigiani: dalla non collaborazione alla resistenza passiva. Resistenza armata I gruppi di partigiani combattenti fanno riferimento ai partiti del comitato di liberazione nazionale: combattono tutti contro i tedeschi ma sono divisi sui progetti politici per il dopoguerra. I partigiani combattenti verso la fine della guerra sono tra i 150.000 e i 200.000. Alcune città del Nord Italia vengono liberate prima dell’arrivo degli Alleati. Altre forme di resistenza Diverse forme di opposizione all’occupazione nazista e alla Repubblica di Salò di Mussolini:  Soldati italiani fatti prigionieri dai tedeschi, che rifiutano di tornare a combattere con Mussolini e morirono in molti casi nei campi di prigionia per le condizioni terribili.  Soldati dell’esercito italiano che cominciarono a combattere a fianco degli Alleati contro i tedeschi dopo l’8 settembre 1943.  Persone comuni, che aiutarono i partigiani o nascosero gli italiani ebrei a rischio della loro vita. 25 aprile 1945  le principali città dell’Italia settentrionale vengono liberate. Il 27 aprile Mussolini viene catturato mentre sta fuggendo travestito da soldato tedesco verso la Svizzera con alcuni gerarchi; viene fucilato su ordine del CLN a Giulino di Mezzegra (Como). Il 29 aprile i tedeschi cominciano a trattare la resa, la guerra in Europa sta per finire. 28/03/22 HIROSHIMA 6 AGOSTO 1945 Svolta nella guerra  porta il Giappone alla resa immediata. 6 e 9 agosto 1945  due bombe atomiche vengono sganciate sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Si calcolano che i morti siano stati tra i 100mila e i 200mila Perché fu usata bomba atomica?  Costringere alla resa immediata il Giappone.  Fare pressione sull’Unione Sovietica (in vista degli scenari postbellici).  Uso della bomba atomica dà inizio a una nuova era delle relazioni internazionali: la “guerra fredda”, dominata dalla minaccia nucleare.  preparazione per il dopoguerra LA “GUERRA FREDDA” Nuovo assetto delle relazioni internazionali, dominato dal confronto tra blocco occidentale e blocco comunista: 1947-1991 USA e URSS: superpotenze Principali guerre: USA Korea e Vietnam URSS Afghanistan I due blocchi durante la Guerra Fredda Gruppo di stati non allineati guidati dall’India (molte sono ex colonie che si liberano dal dominio coloniale solo dopo la 2^GM). La ricerca di nuovi equilibri Incontri prima che si concluda la guerra tra Urss, Usa e GB per decidere quale mondo sarebbe uscito dalla fine del conflitto. Già durante la guerra si profilano tensioni con l’Unione Sovietica. Soprattutto i leader di USA e URSS avevano obiettivi diversi. Il presidente americano Roosevelt pensa di impegnare le grandi potenze per garantire la pace e bloccare ogni tentativo di cambiare gli equilibri internazionali con una guerra. Stati Uniti 1946-1949  con il presidente H. Truman, dottrina del “containment” (=dottrina Truman) che mira a contenere l’avanzata dell’Urss nel mondo. Per evitare che i partiti comunisti vadano al potere in Europa:  Piano di prestiti, aiuti economici e fornitura di merci all’Europa per garantire pace e prosperità: “Piano Marshall” (libro di Francesca Fauri, “il piano Marshall”)  Interessi economici ed interessi ideologici si combinano La guerra di Corea (1950-53) è il primo intervento americano per contenere l’avanzata del comunismo nel mondo. Impedire che tutta la penisola coreana (molto vicina al Giappone, che dopo la sconfitta è gestito dagli USA, dove impongono a nuova costituzione) di avanzamento regime comunista. In Cina, Mao ha continuato la sua lunga marcia, sconfiggendo nazionalisti e instaurando regime comunista = repubblica popolare cinese (formalmente non fa parte dell’URSS, ma è storico alleato). In Corea del Nord va al potere un regime comunista. Alleanze militari in Europa 1949  si costituisce la NATO, che lega i paesi dell’Europa occidentale e la Turchia agli Stati Uniti a fini di difesa. 1955  i paesi del blocco comunista rispondono con una loro alleanza, il Patto di Varsavia. Un nuovo equilibrio mondiale La logica della guerra fredda si estende dall’Europa al resto del mondo: i paesi che non si allineano con USA o URSS rischiano di rimanere isolati. Il processo di decolonizzazione – la fine degli imperi coloniali – si intreccia con la guerra fredda. La guerra fredda non si combatte in Europa, ma si combattono molte guerre in base alle ideologie portate avanti da USA e URSS. “Decentramento” della guerra fredda fuori dall’Europa. Guerra fredda x meccanismo della “deterrenza” (= dissuasione, strategia x mettere nelle condizioni di non assumere determinati comportamenti)  evitare che scoppi un’altra guerra  Armi nucleari sono fattore deterrente che evita lo scoppio di una guerra tra Usa e Urss. = Equilibrio del terrore, corsa agli armamenti nucleari L’uso di queste armi provoca talmente tanta distruzione (conseguenze devastanti x nemici e loro stessi) scatenerebbe la 3^GM. ORGANISMI SOVRANAZIONALI Superamento dello Stato-nazione? Elemento molto importante che riporta al post 1^GM: organismi sovranazionali x evitare scoppio di conflitti e facilitare relazioni pacifiche tra stati. L’ONU viene fondata nel 1946 per mantenere la pace e la sicurezza internazionale e per reprimere atti di aggressione o altre violazioni alla pace. Agenzie internazionali dell’ONU, che si occupano di materie specifiche (UNESCO, ecc.). Dal punto di vista dell’obiettivo principale (mantenere la pace attraverso caschi blu, che devono evitare che i due eserciti in conflitto si scontrino) ha funzionato fino a un certo punto: ognuna delle maggiori potenze all’interno del consiglio, hanno diritto di veto. Questo fa sì che, se non c’è accordo, i caschi blu non intervengono (es. Cina non è d’accordo a intervento x fermare Putin) = circolo vizioso che impedisce all’ONU di essere efficacie. L’organizzazione dei paesi “non alleati” Alcuni paesi si rifiutano la logica dei blocchi della guerra fredda: l’India è uno dei più importanti. 1955  conferenza di Bandung e “non allineamento” L’Europa verso l’integrazione Il processo di integrazione europea inizia pochi anni dopo la conclusione della guerra: l’Europa comincia a organizzarsi per superare la sovranità degli stati nazionali. Movimento ferrarista europeo Il processo di integrazione in Europa Due aspetti: - economico (accordi che integrano economie dei paesi europei) o Comunità Europea Carbone e Acciaio (1951) o Comunità Economica Europea (CEE): 1951, trattati di Roma (Francia, Germania occ, Italia, Belgio, Lussemburgo, Olanda) - politico o Unione Europea: 19992, trattati di Maastricht => unione politica ed economica Principali istituzioni europee - Parlamento europeo: esiste dal 1979, ha funzioni legislative e di bilancio. - Commissione europea: organo di governo dell’Unione, 1 membro per ogni Stato membro. Contribuisce a definire la strategia globale dell’UE, propone nuovi atti normativi e politiche dell’UE, ne sorveglia l’attuazione e gestisce il bilancio dell’UE. - Consiglio europeo: ne fanno parte i capi di Stato o di governo degli Stati membri + il presidente della Commissione europea. Ha funzioni di indirizzo. - Corte di giustizia europea: applicazione del diritto dell’UE. Unione Europea (1992) = Garantisce la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali all’interno del suo territorio, attraverso un mercato europeo comune e la cittadinanza dell’Unione Europea. Attualmente include 27 paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. L’introduzione della moneta unica euro (2002) 1998-1999  unione monetaria, Banca centrale europea Nel 2002 viene introdotta nell’Unione Europea una moneta unica, l’euro, attualmente adottata da 19 stati dell’UE, che formano la cosiddetta “eurozona”, e hanno una politica monetaria comune regolata dalla Banca Centrale Europea (BCE). Paesi Eurozona: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna. Spazio Schengen Lo spazio Schengen è uno dei maggiori risultati raggiunti dall’UE perché è un’area senza frontiere interne che garantisce la libera circolazione di cittadini europei e turisti, senza essere sottoposti ai controlli di frontiera. Attualmente comprende i paesi dell'UE e alcuni paesi associati che non appartengono all’UE (per esempio la Svizzera). Nuove barriere Confine tra Serbia e Ungheria, 175 km di recinzioni costruite a partire dal 2015 x impedire accesso all’Europa. Migrazioni interne all’Europa, due fasi 1) Negli anni 50,60 e 70, molti milioni di persone emigrarono dai paesi del Sud Europa (Spagna, Portogallo e Italia) verso Gran Bretagna e i paesi dell’Europa centrale (Germania, Svizzera, Francia e Belgio) le cui economie avevano bisogno di manodopera (anche migrazioni stagionali, quando non c’era lavoro nelle campagne verso le città). 2) Dopo la fine della Guerra Fredda (1990), milioni di persone cominciarono a emigrare dall’Europa orientale ai paesi dell’Europa occidentale, inclusi quelli del Sud (Italiane Spagna). Immigrazione in Italia Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2018 sono 5.144.440 (l’8,5% della popolazione residente): la metà viene dall’Europa. Provenienza europea: da Romania (23%) e Albania (8%) proviene quasi un terzo degli stranieri in Italia. Gli Stati Uniti usavano già questa strategia in America centrale (es. x controllare il canale di Panama), dopo la 2^GM la usarono anche in Europa e Giappone. Italia Dopo la fine della 2^GM, viene privata di tutte le colonie  cobelligerante, non alleata degli USA (Libia, Etiopia, Eritrea, Somalia: in quest’ultima l’Italia mantenne una “amministrazione fiduciaria” per conto dell’ONU fino al 1960). Asia Orientale (Estremo Oriente) Il Giappone aveva invaso la Manciuria (anni 30), destabilizzando l’area. La sconfitta nella 2^GM ne cancella le ambizioni ed è costretto a rinunciare a tutti i suoi possedimenti. 1947  l’India raggiunge l’indipendenza dopo una guerra ventennale con la non violenza di Gandhi. È un modello non esportabile perché legato a religione indù e non praticabile in tutti i contesti (in India era praticabile anche per la demografia: gli inglesi non avrebbero potuto tenere sotto controllo con le armi un paese così grande). 1949  la Cina di Mao Tse Tung diviene invece un modello: guerriglia contadina comunista. (Mao trionfa x via dei milioni di contadini senza terra, che sono sostegno dei movimenti x indipendenza nel Sud-est asiatico.  Come regime comunista, la Cina fece dell’Asia un nuovo scenario dello scontro globale India indipendente e Partition (1947) Situazione più sanguinosa. Partition = formazione dell’ex colonia inglese di due paesi: India e Pakistan, tra cui si creano subito tensioni. 2 problemi: - tensioni religiose indù-musulmani - arretratezza economica. Violentissimi conflitti tra indù e musulmani portano alla formazione di due stati: India (indù) e Pakistan (musulmani) Grande flusso di migrazioni: indù verso l’India e musulmani in Pakistan. Ancora scontri fino al 1971, quando parte orientale del Pakistan diventa uno stato autonomo: Bangladesh (oggi uno dei paesi più poveri dell’Asia). Il territorio assegnato al Pakistan risulta quindi diviso in due parti: a ovest l’attuale Pakistan, a est dell’India l’attuale Bangladesh. India indipendente All’inizio è un paese con gravissimi problemi economici anche per com’era stata precedentemente gestito dagli inglesi (sfruttamento risorse del paese). Dopo la partition, un estremista indù uccide Gandhi perché scontento delle concessioni fatte ai musulmani. Assume la guida del paese Nehru che avvia la modernizzazione. Per 40 anni governa lo stesso partito, il Partito del Congresso. Il leader Nehru avvia la modernizzazione e la democratizzazione, abolendo la divisione in caste della società. L’India si mantiene indipendente dai due blocchi e guida il movimento dei paesi “non allineati” dal 1955. Dal punto di vista dello sviluppo economico, l’India è oggi un paese considerato “emergente”, con alti tassi di crescita del PIL ed è pienamente inserita nelle dinamiche della globalizzazione (il PIL pro-capite è però la metà di quello della Cina, che ha approfittato della globalizzazione x crescita economica più veloce e radicale negli ultimi 30 anni). La Conferenza di Bandung (1955) 29 nazioni, soprattutto asiatiche e africane (ma anche europee: Jugoslavia di Tito, che ha guidato il paese contro il nazismo. È comunista, ma non farà mai parte del blocco dell’URSS. Unisce questi paesi l’avversione al colonialismo. “Terzo Mondo” Espressione coniata nel 1952 dall’economista francese Alfred Sauvy, che voleva riprendere l’espressione “Terzo Mondo” della Rivoluzione francese. L’espressione assunse un doppo significato: - Indicava paesi caratterizzati da sottosviluppo, lontanissimi dal modello capitalistico di consumo americano. - Indicava i paesi “non allineati” né con URSS né con USA nella guerra fredda. Adesso si parla di Paesi emergenti o in via di sviluppo => connesso alla globalizzazione. Sud-Est asiatico Molti paesi dopo l’indipendenza devono affrontare il problema della guerriglia comunista che crea grande instabilità: Filippine, Malesia, Birmania (Myanmar). Sono tutti movimenti di guerriglia contadina, che si ispirano al modello cinese: in tutti questi paesi ci sono milioni di contadini poveri. Le divisioni etniche e religiose sono un’altra fonte di instabilità. La Francia e le colonie nel Sud-est asiatico La Francia non intende rinunciare alle colonie e vuole collegarle in una specie di Federazione (Indocina, Cambogia, Laos e Annam). In Indocina il leader comunista Ho chi-minh adotta la tattica della guerriglia (=Mao) e crea uno stato indipendente: il Vietnam. La Francia crea un nuovo stato nel Sud del Vietnam ma quando tenta di riconquistare il Nord controllato da Ho chi-minh è sconfitta disastrosamente a Dien Bien Phu (1954)  peggiore sconfitta di una potenza europea in Asia. Il Vietnam: dall’indipendenza alla guerra contro gli Stati Uniti Lotta per l’indipendenza, condotta dal leader comunista Ho chi-minh: la Francia viene sconfitta nel 1954 (prima pesante sconfitta di una potenza coloniale). Vengono creati due stati a metà anni 50: Vietnam del nord (comunista) e Vietnam del sud (filoccidentale). Gli USA, che per la dottrina Truman non possono tollerare la creazione di un nuovo stato comunista, si attiva con una guerra molto sanguinosa. Guerriglia contadina comunista nel sud e intervento degli stati uniti nel 1961, prima con consiglieri militari, poi con truppe (oltre 500mila soldati nel 1965), per bloccare l’avanzata dei comunisti. Guerra brutale tra Vietnam e Stati Uniti, conclusa nel 1975 con la sconfitta e il ritiro degli Stati Uniti: si calcola che i morti vietnamiti siano stati 2 milioni tra civili e guerriglieri, gli Stati Uniti persero oltre 50mila soldati. MEDIO ORIENTE E PAESI ARABI  La religione musulmana come fattore identitario ma anche di divisione interna.  La creazione di Israele, stato ebraico, come fattore di destabilizzazione dell’area. Non c’è processo di indipendenza, ma c’è fattore di destabilizzazione: nascita e fondazione nel 1947 dello stato ebraico di Israele, in una zona abitata dalla grande maggioranza da musulmani. Movimento nazionalista degli ebrei, dopo la Shoah, ha solide ragioni x chiedere creazione di proprio Stato. I paesi arabi reagiscono con le armi. Inizia conflitto che dura fino ai nostri giorni. Paesi del Medio Oriente: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi, Stato di Palestina (doveva nascere nel 47 insieme a Israele, si è costituito come paese associato dell’ONU, ma non è stato riconosciuto da molti paesi, tra cui l’Italia). I due principali soggetti della rivolta anticoloniale nel sud-est asiatico – i contadini e la guerriglia comunista – non sono presenti nel mondo arabo. I protagonisti della lotta per l’indipendenza sono i militari e gli studenti. Il fattore unificante e che distingue dalle grandi potenze coloniali è la religione musulmana. È anche fattore di distinzione interna: sciiti e sunniti, due grandi linee di sviluppo della religione musulmana. Situazione politica e alleanze Nel 1944 Egitto e Arabia Saudita promuovono la formazione della Lega araba, che chiede una soluzione del problema dei rapporti tra palestinesi ed ebrei in Palestina, già sfociato in rivolte degli arabi negli anni Trenta (mandato inglese di Balfour). Dopo la fine della 2^GM si forma lo stato ebraico di Israele (1948). Paesi arabi e mondo arabo  Con “mondo arabo” si intendono normalmente i 22 paesi che fanno parte della Lega araba = definizione politica  Nel 1979-80, accordi di pace Israele-Egitto e restituzione all’Egitto del Sinai  1982: nuova invasione del Libano da parte di Israele, con massacri nei campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila  1987: inizio “Intifada”, lotta dei palestinesi per la liberazione dei territori occupati da Israele nel 1967 e la creazione dello stato della Palestina.  Israele crea sempre più insediamenti nella Cisgiordania, complicando ulteriormente la situazione NORD AFRICA: PAESI ARABI DOPO LA DECOLONIZZAZIONE  Ex colonie francesi e italiane (Libia) Nei paesi arabi nordafricani l’indipendenza coincide con l’affermarsi di élite nazionali laiche e modernizzatrici, che quasi mai risolvono i problemi di questi paesi: povertà e mancato sviluppo. La religione islamica svolge un ruolo fondamentale nei processi di indipendenza e poi passa a svolgerlo nelle lotte contro la corruzione e la povertà successive all’indipendenza. Molti di questi stati non riescono a trovare via di sviluppo per garantire livelli di vita adeguati alle popolazioni: si sviluppano movimenti di opposizione ai governi guidati da gruppi islamici radicali che vogliono riportare il paese a situazione in cui autorità religiosa = autorità politica ISU = indice di sviluppo umano Colonie francesi in Nord Africa Tunisia e Marocco ottengono l’indipendenza. L’Algeria la ottiene dopo una lunga e sanguinosa guerra con la Francia (1954-62) guidata dal Fronte per la Liberazione Nazionale  combattuta dai francesi in modo spietato Perché concedono indipendenza a Marocco e Tunisia e non all’Algeria? - Risorse economiche (Algeria è un grande produttore di gas e detiene alcune delle principali risorse nel Mediterraneo). - Popolazione di origine francese, migrati dalla Francia = piè noir (non voleva abbandonarli, non voleva trasformarli in una minoranza subordinata in un nuovo contesto di stato vigente). Algeria indipendente (dal 1962) Guerra vinta dall’Algeria. Dopo l’indipendenza, povertà e mal governo favoriscono la crescita del Fronte islamico di salvezza, che vince le elezioni nel 1990  colpo di stato dei militari per bloccarne l’ascesa al potere. Fondamentalismo islamico = arrivare/ tornare ai fondamenti della religione islamica del testo sacro della religione islamica (Corano). Contesto e obiettivi del fondamentalismo Dagli anni ’80 del secolo scorso in poi si verificano in diversi paesi arabi processi di radicalizzazione con la formazione di gruppi islamici estremisti (alcuni usano metodi terroristici, non tutti). Obiettivi dei gruppi fondamentalisti islamici (politici): creare un assetto statale retto dai principi religiosi dell’Islam radicale, ovvero stati in cui il potere religioso e il potere civile coincidono, ma è l’autorità religiosa a decidere, è la legge coranica a decidere sulla legge civile. La rivoluzione in Iran nel 1979 Ottengono questo obiettivo in Iran con la rivoluzione del 1979 che porta al potere la guida religiosa Khomeini. Movimenti islamici radicali Svolta nel 1979  Iran reintroduce legge islamica (sharia) radicale e integrale Repubblica iraniana sciita dell’ayatollah (=guida religiosa) Khomeini 1981  un estremista islamico uccide il presidente egiziano Sadat (fautore della pace con Israele). 1990  il Fronte islamico di salvezza vince le elezioni in Algeria. 1996  il gruppo islamico radicale dei Talebani (studenti di scienze islamiche sunniti) assume il controllo di quasi tutto l’Afghanistan. 11 settembre 2001  attacco terrorista alle Torri gemelle di New York 4 aerei di linea vengono dirottati da terroristi appartenenti al gruppo Al Qaeda e fatti schiantare contro le Torri gemelle del World Trade Center a New York. Momento in cui l’occidente scopre il terrorismo. Gruppo terroristico Al Qaeda Movimento fondamentalista islamico sunnita di stampo terroristico, nato nel 1989, guidato fino al 2011 da Osama bin Laden. Al Qaeda ha un’organizzazione paramilitare e compie attentati in diversi paesi islamici e nel mondo occidentale. Al Qaeda ha ispirato – direttamente e indirettamente – moltissimi gruppi che compiono attentati in vari paesi islamici e non islamici, tra cui l’IS (Stato Islamico), che ha un suo esercito e ha conquistato dei territori tra Siria e Iraq. Africa subsahariana 1957-1967  40 stati africani ottengono l’indipendenza Assenza di una lingua comune e di una religione comune: molti stati sono creazioni delle potenze coloniali, che racchiudono etnie diverse, culture diverse e lingue diverse. La lingua dei colonizzatori è in alcuni casi l’unico elemento unificante. Dopo l’indipendenza  Fragilità dei nuovi stati.  Sistemi politici instabili, che si trasformano in molti casi in dittature militari sanguinarie.  Le identità etniche e tribali sono la forma principale di appartenenza politica. Neocolonialismo = le potenze coloniali si associano a élite locali, in molti casi militari, che sfruttano le risorse, soprattutto minerarie, di questi paesi (Angola in particolare). Sudafrica e Zimbabwe (ex colonia Rhodesia): il problema razziale Ex colonie inglesi con minoranze bianche consistenti che rimangono al potere. Il Sudafrica era indipendente dall’inizio del 900. In Zimbabwe lenta democratizzazione e concessione dei diritti civili ai neri. In Sudafrica, radicalizzazione della minoranza bianca  apartheid = segregazione totale dei neri: abitativa (zone diverse), educativa (scuole separate), sociale (no spazi condivisi). Nelson Mandela guida la lotta dei neri per i diritti civili in Sudafrica con metodi non violenti. Diviene presidente del Sudafrica nel 1994. AMERICA LATINA IN MOVIMENTO - Problema dello sviluppo. - Rivoluzione cubana (grande impatto su tutto occidente: prima rivoluzione comunista che va a segno in occidente). Non abbiamo veri e propri processi di decolonizzazione, ma i paesi sono influenzati dagli Stati Uniti e dalla guerra fredda. Economia e politica Il problema della regione nel secondo dopoguerra è lo sviluppo economico “parziale”: attualmente nessuno dei 22 paesi dell’America latina fa parte del gruppo dei paesi più sviluppati (nessuno, tranne Argentina e Cile, hanno ISU alto). In America centrale è in gioco anche l’indipendenza economica: difesa degli interessi nazionali dell’industria e dell’agricoltura. Il problema politico: inclusione delle masse popolari  soluzioni: populismo, militari La rivoluzione cubana Grande fattore di destabilizzazione politico. 1960  trionfa la guerriglia di Fidel Castro (cubano) ed Ernesto “Che” Guevara (argentino). Inizialmente il movimento nazionalista di Castro suscita consensi ma poi si trasforma in una dittatura comunista. 1969  sbarco del primo americano sulla Luna => simbolo dello sviluppo Si inserisce nelle dinamiche della guerra fredda: lotta a chi conquista per primo lo spazio Stati Uniti Alla fine della 2^GM sono il paese più sviluppato al mondo: metà della produzione globale, disoccupazione al minimo, scolarizzazione altissima (> capitale umano > produttività) Problemi: - Disuguaglianza e alti indici di povertà (no welfare state). - Segregazione razziale dei neri in 17 Stati del Sud del Paese perdura negli anni 50 e 60: movimento dei diritti civili. 1965  Selma (Alabama), la polizia reprime con la forza una manifestazione pacifica per i diritti civili. Anni 60  legge che poneva fine a livello legislativo a questa segregazione. Stati Uniti e guerra fredda Guerra fredda e “maccartismo”: il senatore Mc Carthy guida indagini sistematiche su milioni di cittadini sospettati di essere comunisti (primi anni 50)  processi e condanne A livello internazionale, la strategia del “contenimento” dell’avanzata comunista nel mondo si trasforma in una strategia più aggressiva, chiamata “roll back”, ovvero “ricacciare indietro” i sovietici dove avevano assunto il controllo, che li porta a intervenire in Vietnam (anni 60-70) Guerra che viene persa perché anche negli USA iniziano movimenti che chiedono interruzione dei bombardamenti e stop alla guerra  non credono più alla minaccia comunista. Guerra più raccontata dal cinema e dalle televisioni: nessuna censura, perché il governo era convinto che il popolo credesse che questa guerra si facesse per la difesa della loro libertà La guerra finisce nel ‘75 perché gli americani si ritirano. L’ITALIA REPUBBLICANA Politica I partiti del CNL hanno deciso di rinviare la decisione. 1946  referendum istituzionale: i cittadini devono scegliere tra monarchia e repubblica (riconoscono responsabilità della monarchia nel Fascismo)  L’Italia diventa una Repubblica Sistema politico stabile, basato sui governi guidati dalla Democrazia Cristiana (partito di massa), con l’opposizione guidata dal Partito Comunista, il più forte in termini di voti dell’Europa occidentale, e il Partito Socialista. Un sistema molto stabile che conoscerà evoluzione negli anni ‘60, quando il Partito Socialista entrerà a far parte di coalizione, mentre il Partito Comunista rimarrà sempre fuori. Così fino alla fine degli anni 80  crolla sistema comunista Contesto internazionale La fine della “Prima repubblica” va collegata al cambiamento del contesto internazionale a seguito del crollo del comunismo (1989-1991): è la fine della guerra fredda che la rende possibile. Fino a quel momento, il sistema politico italiano era rimasto «bloccato», senza alternanza possibile al governo del Paese: in Italia il partito comunista raccoglieva quasi un terzo dei voti ma dopo il 1947 non era più stato al governo a livello nazionale, essendo l’Italia parte del blocco occidentale. 1945-1992 1) Politica: grandi partiti di massa svolgono un ruolo centrale nel processo di democratizzazione del paese. 2) Relazioni internazionali: peso del contesto internazionale – guerra fredda e processo di costruzione dell’Europa. 3) Economia e società: rapidi processi di trasformazione economica e sociale, boom economico, industrializzazione, migrazioni interne. Un paese da ricostruire Fine 2^GM: - Vent’anni di dittatura, guerra e guerra civile. - 2 milioni di disoccupati. Ricostruzione e aiuti americani: il Piano Marshall è fondamentale per far ripartire il Paese. Emigrazione verso l’estero (prevalentemente in Europa dagli anni 60) e migrazioni interne (dalle regioni meridionali alle regioni del Centro e del Nord ma anche dal Nord-Est alle città del triangolo industriale, Milano-Torino-Genova). Italia nell’immediato dopoguerra Perdita di territori al confine orientale e vendette e uccisioni contro la popolazione italiana in Venezia Giulia e in Istria: circa 11mila vittime secondo le stime. Alcune migliaia di persone, fra cui moltissimi civili, sono fucilate e gettate nelle foibe (cavità naturali sul Carso), le altre deportate in campi per prigionieri; esodo di massa degli italiani dall’Istria (almeno 300mila persone). Violenza politica: nei mesi successivi alla fine della guerra, migliaia di fascisti uccisi nelle regioni del nord (stima 10mila vittime), senza processo. Epurazione: dalle amministrazioni dello Stato di fascisti è guidata dal governo democratico, che tentano di individuare i colpevoli di “collaborazionismo”. Processi e sanzioni nei confronti dei collaborazionisti ma pochi pagano: un’amnistia generale nel giugno 1946 libera 10.000 dei 12.000 detenuti per reati di “collaborazionismo”.  Chiudere conti con il passato e ricominciare da capo Politica: nasce la Repubblica e viene promulgata la Costituzione 1946  Referendum monarchia-repubblica: la Democrazia Cristiana non si schiera, al sud prevale largamente la monarchia ma nel complesso del paese prevale la Repubblica (con il 54,3% dei voti, circa 2 milioni di voti più della monarchia). Guerra civile ha interessato le regioni del Centro – Nord, che ritengono la monarchia colpevole del Fascismo e della guerra. Il sud era stato liberato dagli americani e non ha combattuto. La nuova Costituzione entra in vigore il 1° gennaio 1948: l’Italia si dota di una costituzione democratica e laica. Riconosciuto il voto alle donne x la prima volta. Le donne in Parlamento, dal 1948 al 2018 Il 18 aprile 1948 le elezioni politiche della prima legislatura permisero l’ingresso in Parlamento a 49 donne (5% degli eletti) tra deputate e senatrici. Facendo un salto di 70 anni, alle ultime elezioni politiche del 4 marzo 2018, grazie alla nuova legge elettorale che ha tra le sue disposizioni la rappresentanza di genere, sono state elette 334 donne: alla Camera 225 (405 gli uomini eletti) e al Senato 109 (205 gli uomini eletti). Le donne ai vertici delle istituzioni Dal 1946, anno in cui fu proclamata la Repubblica, sono stati 30 i Presidenti del Consiglio a guidare 67 governi diversi. Quante donne hanno ricoperto la carica di Presidente del Consiglio in Italia? Nessuna. Uguale per Presidente della Repubblica. Nuovi diritti La Costituzione riconosce i diritti civili (libertà di parola, di espressione, associazione, uguaglianza di fronte alla legge a prescindere da sesso, colore della pelle, religione) e diritti politici (possibilità di eleggere ed essere eletti). Innovativo è il riconoscimento dei diritti sociali, tra cui: pari opportunità a prescindere da condizioni di nascita, censo cultura, diritto all’istruzione, al lavoro, alla salute, al riposo settimanale, alle ferie Scarto tra legislatore e realtà: in effetti, sono state riconosciute pari opportunità, ma nella pratica ci sono ancora diversi ostacoli. 18 aprile 1948  prime elezioni politiche Clima condizionato dalla guerra fredda Vince le elezioni la Democrazia Cristiana (DC) guidata da Alcide de Gasperi: 48% dei voti Inizia la fase del “centrismo” (= il sistema ruota attorno al governo di questo partito): la DC governa alleandosi con piccoli partiti di centro. Guerra fredda Incide pesantemente in vita politica italiana. Rivoluzione dei consumi Mobilità: auto e moto, l’Italia “si rimpicciolì”  Vespa che poi diventerà simbolo del Made in Italy. Simboli del boom: frigorifero e televisione (dal 1954). Tensione tra arretratezza e sviluppo: salari bassi, ritardi delle politiche pubbliche. Equazione Ford: > produttività > salari alti > consumi  in Italia funziona fino a un certo punto “Perché il sud è rimasto indietro?” di Emanuele Felice: negli ultimi 15 anni è ripresa l’emigrazione dalle regioni meridionali: 1.700.000 partenze.  Motivo: processo di industrializzazione non ha dato vita a processo di sviluppo diffuso, sono rimaste solo quelle fabbriche (cosiddette “cattedrali nel deserto”). Politica Negli anni ’50 i governi sono guidati dalla Democrazia Cristiana, che si allea con partiti minori: i due principali partiti della sinistra (socialisti e comunisti) sono all’opposizione  centrismo Un importante ciclo di riforme si apre negli anni ’60, con il passaggio a coalizioni di “centro- sinistra” (= alleanza tra Democrazia cristiana e Partito socialista italiano). La formula del “centro-sinistra” Negli anni 60, il Partito socialista entra nei governi a guida DC con i suoi ministri. Intervento pubblico attraverso riforme che tentano di risolvere gli squilibri vecchi e nuovi. Riforma più importante: nazionalizzazione energia elettrica  una delle principali fonti di energia elettrica passa ad essere controllata dallo stato = prezzi non lasciati al libero mercato Energia in casa agli italiani Industria accede all’energia con tariffe regolamentate dallo Stato Riforma x scuola media “unica” (prima i più bravi avviati al ginnasio e i meno bravi venivano avviati al lavoro con la “scuola complementare” o avviamento) e obbligo scolastico fino a 14 anni. La riforma urbanistica cerca di mettere ordine nella crescita delle città ma è una riforma che fallisce. “Il Paese mancato” di Guido Crainz: secondo alcuni studiosi, la politica fallì nel governare le trasformazioni della società, favorendo la radicalizzazione dei conflitti e sprecando risorse in politiche clientelari.  Teoria un po’ forte ed estrema, ma che sottolinea il problema del ritardo delle riforme (arrivate dopo conflittualità del ‘68) IL SESSANTOTTO = Fenomeno di proteste giovanili di portata internazionale che assume forme diverse in Europa e USA. - Negli Stati Uniti si protesta contro la guerra del Vietnam soprattutto. - In Italia, i movimenti di protesta studenteschi si saldano con i conflitti in fabbrica. Si chiede gestione meno autoritaria dell’università e domande poco traducibili in riforme (slogan che rifiutano modello di società costituito: “produci, consuma, crepa”, e per nuova generazione di studenti che accedono a educazione avanzata, la generazione del boom). Protagonisti sono i giovani. Diventa anche violento nel corso delle manifestazioni. Movimento femminista Con il Sessantotto acquisisce una nuova visibilità. Richiedono: es. divorzio x situazioni particolari (fino ad allora: solo con la morte di uno dei coniugi). Autunno caldo (1969) Rappresenta la saldatura tra proteste studentesche e operaie. Ondata di scioperi degli operai metalmeccanici senza precedenti, guidate dai sindacati. Rivendicazioni non solo salariali: denuncia della realtà della fabbrica, delle violazioni dei diritti dei lavoratori (diverso dal passato). Esempio clamoroso: “Le schedature della Fiat” (1984) – titolo di un libro di Bianca Guidetti Serra, che rivela la pratica illegale di schedatura di massa dei lavoratori alla Fiat, con indagini sulle loro appartenenze politiche e ideologie e sulla loro vita privata. Queste informazioni erano fornite dalla polizia e anche dai parroci e servivano alla Fiat per “tenere sotto controllo” gli operai ed eventualmente licenziarli. Lo Statuto dei Lavoratori (1970) - Settimana di 40 ore (fino ad allora, gestione degli orari a volere delle imprese) - Diritto a tenere assemblee in fabbrica per ragioni sindacali - Aumenti salariali uguali per tutti Articolo 18: reintegrazione obbligatoria del lavoratore licenziato senza giusta causa, per tutelare i lavoratori dal licenziamento discriminatorio (per ragioni politiche ad esempio)  per via del fenomeno delle liste. Si applica alle grandi fabbriche. Nuova stagione di riforme  Costituite le Regioni (1970).  Riforma fiscale, «secondo i principi costituzionali del concorso di ognuno in ragione della propria capacità contributiva e della progressività» (ridistribuzione della ricchezza = chi guadagna di più, paga di più) x garantire il Welfare State a tutti i cittadini in egual modo.  Riforma delle pensioni: sistema retributivo per le pensioni di vecchiaia, pensione sociale, pensione di anzianità (con 35 anni di contributi)  ora sistema contributivo  Introduzione del divorzio, confermata da un referendum nel 1974.  Sistema sanitario nazionale gratuito e universale (1978): riconosciuto il «diritto alla salute» previsto dalla Costituzione. Violenza politica (anni ’70) Movimento di contestazione del ’68 con uso della violenza nelle manifestazioni: negli anni ’70, la violenza diventa appannaggio di gruppi politici che ricorrono alle armi per promuovere i loro obiettivi. Tra il 1969 e il 1987, 500 morti e oltre 1000 feriti in stragi e atti terroristici. Obiettivi di gruppi di estrema destra: destabilizzare il paese e portarlo verso regime di estrema destra (=> giovani di classe media). La strategia della tensione 12 dicembre 1969  una bomba esplode nella sede della Banca dell’agricoltura in Piazza Fontana a Milano, provocando 17 morti e 88 feriti. È l’inizio della “strategia della tensione”: attentati e stragi compiuti da membri di gruppi di estrema destra per destabilizzare la democrazia e favorire svolte autoritarie, con l’appoggio in alcuni casi di uomini dei servizi segreti dello Stato. Stragi della destra neofascista - Bomba in Piazza della Loggia a Brescia, 1974, muoiono otto persone. - Bomba sul treno Italicus, 1974, muoiono 12 persone. - Bomba alla stazione di Bologna, 1980, è una strage con 85 morti e 200 feriti. Obiettivo di gruppi di estrema sinistra: idea di rivoluzione (=> gruppi nuovi) Il terrorismo di estrema sinistra Negli anni 70 c’è una radicalizzazione del linguaggio e dell’azione politica e diventa comune il ricorso alla violenza nelle piazze e nelle manifestazioni. Si formano gruppi di estrema sinistra che predicano e praticano il terrorismo come arma di lotta politica: l’obiettivo è fare la rivoluzione. Le Brigate Rosse sono il principale di questi gruppi armati violenti: di ideologia marxista-leninista, commettono 86 omicidi tra anni 70 e anni 80, di uomini dello Stato (poliziotti, magistrati, politici) ma anche di giornalisti, sindacalisti, industriali.  I gruppi di estrema destra compiono atti indiscriminati (bombe in luoghi pubblici, non colpire determinate persone); le brigate rosse compiono omicidi di persone identificate come simboli dello stato repressivo che si vuole rovesciare per fare la rivoluzione. Stragi e attentati di movimenti armati di estrema destra  Ordine Nuovo (il principale) Terrorismo, attentati di gruppi armati di estrema sinistra  Brigate Rosse (il principale)
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved