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APPUNTI DI STORIA DELL'ARTE, Appunti di Storia Dell'arte

GLI APPUNTI DESCRIVONO ILE MANIFESTAZIONI ARTISTICHE ALL'EPOCA DEI SUMERI

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 28/06/2018

maria.angela1
maria.angela1 🇮🇹

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Scarica APPUNTI DI STORIA DELL'ARTE e più Appunti in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! I POPOLI DELLA MEZZALUNA FERTILE Le favorevoli condizioni climatiche della mezzaluna fertile hanno facilitato la fondazione e lo sviluppo delle prime grandi città della storia. Si tratta delle cosiddette città-stato, termine con il quale si vuole sottolineare la loro assoluta autonomia dal punto di vista politico, amministrativo, economico e religioso. Ciascuna di esse, infatti, era organizzata come un piccolo Stato a sé stante, dotato dei possedimenti territoriali necessari al proprio sostentamento. Tali piccole entità statali erano governate da un re, spesso anche massima autorità religiosa e militare. Dal continuo scontrarsi di queste città-stato sono andati progressivamente formandosi nuovi e più evoluti sistemi di potere. Sorgono, così, regni e addirittura imperi di notevole estensione territoriale e di grandissima potenza militare: i primi della storia.I l desiderio di conquistare la definitiva supremazia sulle risorse di un territorio tanto ricco, però, darà origine a una serie infinita di guerre e di conflitti che si protrarranno senza interruzione per quasi tre millenni. MESOPOTAMIA La prima grande civiltà della quale abbiamo notizie storiche certe e documentate è quella dei Sumèri. Questi, verosimilmente provenienti da Oriente, iniziarono a insediarsi nella Mesopotamia meridionale fin dal 4000-3500 a.C. Già intorno alla metà del III millennio a.C. il loro sviluppo politico, artistico e culturale giunge a uno splendore superiore a quello di qualsiasi altra popolazione precedente. Proprio ai Sumeri, infatti, sono da attribuire alcune delle prime e più importanti invenzioni dell’uomo:la geometria, inizialmente impiegata per misurare i campi; l’astronomia, grazie alla quale venne elaborato il primo calendario basato sul mese di 30 giorni; l’idraulica, mediante il cui impiego fu anche costruita una fitta rete di canali per l’irrigazione artificiale dei campi.Le continue invasioni di varie popolazioni nomadi di stirpe semìtica determinerà, verso l’inizio del II millennio a.C., la progressiva decadenza e la conseguente scomparsa della civiltà sumerica al cui posto inizierà ben presto a svilupparsi quella babilonese.Tale nuova civiltà conosce la sua più alta fioritura tra l’inizio del XVIII e la fine del XVI secolo a.C. [Fig. 2.3]. Essa prende il nome dalla mitica città di Babilonia, una delle più potenti e ricche di tutta l’antichità. Le rovine che di essa ci sono rimaste, una settantina di kilometri a Sud dell’odierna Baghdàd, non appartengono, tuttavia, a questo antichissimo periodo, ma a uno successivo, databile tra il VI e il V secolo a.C., durante il quale l’impero babilonese ebbe un nuovo, grande momento di splendore politico e culturale: il cosiddetto periodo neo-babilonese. Ai Babilonesi succedono infine gli Assìri, una popolazione semitica inizialmente proveniente dall’alta valle del Tigri e dai monti dell’Armènia, presente in Mesopotamia fin dall’epoca sumerica. È però solo verso il 1100 a.C. che essi riescono a fondare un proprio Stato con capitale Assùr. Nasce così l’impero di Assur (o Assìria), che ricalca gli antichi confini dell’impero di Babilonia estendendoli verso la costa mediterranea e il Golfo Pèrsico, giungendo a conquistare addirittura il potentissimo Egitto [Fig. 2.4]. La lunga e feroce supremazia assira sull’intera area, infatti, durerà – pur se fra molte vicissitudini – fino al 612 a.C., anno della distruzione di Nìnive, l’ultima capitale, da parte di una coalizione di altri popoli vicini. nel 539 a.C., infine, saranno i Persiani, antica popolazione indoeuropea proveniente dal Càucaso, a porre fine alle civiltà autonome della Mesopotamia, annettendone tutti i territori al proprio impero. L EGITTO La civiltà egizia nasce e si sviluppa lungo il Nilo, che con i suoi 6671 kilometri è il fiume più lungo del mondo [Fig. 2.5]. «Salute a te o Nilo, limpido fiume che dai la vita a tutto l’Egitto»: così inizia l’Inno del Nilo, un testo sacro risalente al XIV-XIII secolo a.C. Del resto, fin dall’inizio della loro storia plurimillenaria gli Egizi sono stati ben consapevoli di quanto la loro sopravvivenza e il loro sviluppo dipendessero dal «gran Padre Nilo» che ha sempre rappresentato per essi la principale fonte di vita e di ricchezza, oltre che la migliore e più rapida via di comunicazione. È per questi motivi che l’intera civiltà egizia viene spesso definita nilòtica, cioè dipendente dal Nilo.Mentre le culture mesopotamiche si fondavano sulle città-stato, che avevano una dimensione assai limitata, la civiltà nilotica si sviluppa all’interno di un grande e potente Stato unitario. Questo, sorto fin dal XXIX secolo a.C., vede la difficile fusione politica e amministrativa del montuoso Alto Egitto (a Sud) con il pianeggiante Basso Egitto (a Nord), sotto il governo di un unico faraóne.La società è divisa in caste, cioè gruppi chiusi senza possibilità di passare da uno all’altro a causa di rigide leggi religiose e civili. Sotto al faraone, vero e proprio dio in terra dai poteri pressoché illimitati, vi sono i sacerdoti (addetti soprattutto alla manutenzione dei templi e ai complessi culti religiosi) e i nobili (che amministrano e difendono lo Stato nella loro qualità di alti funzionari e di capi dell’esercito).In posizione subordinata vi è poi il popolo libero (artigiani, operai, contadini, soldati) e, sotto ancora, gli schiavi. Questi, uomini e donne, sono soprattutto prigionieri di guerra, ma talvolta anche individui liberi che, non essendo stati in grado di ripagare i propri debiti, sono chiamati a rifonderli al prezzo della loro stessa libertà.Nonostante la tradizione storiografica abbia sempre descritto la schiavitù come un fenomeno sociale molto presente in Egitto, gli studi più recenti ne hanno ridimensionato molto sia la diffusione sia le condizioni.Allo stato attuale degli studi, la periodizzazione della storia egizia è scandita in base alle trentuno dinastìe che si sono via via succedute al potere dal 2853 a.C. al 30 a.C.Vi si possono distinguere tre grandi periodi di splendore:Antico Regno o Età delle Piramidi (2682-2191 a.C.); Medio Regno o Primo Impero Tebano (2119-1793 a.C.); Nuovo Regno o Età dei Templi (1550-1069 a.C.).Essi coincidono, non a caso, con altrettanti momenti nei quali Alto e Basso Egitto sono stati riuniti in un unico e potente Stato unitario. A questi secoli di ascesa politica, di sviluppo economico, di espansione territoriale e di crescita artistica, però, si alternano tre cosiddetti Periodi Intermedi nel corso dei quali, a causa di rivalità dinastiche e di invasioni da parte di popoli di provenienza asiatica, lo Stato unitario torna a frazionarsi in due o più entità autonome.Nel 30 a.C., infine, l’Egitto, già indebolito dalle continue lotte intestine, dalla conquista macedone [paragrafo 6.1] e dal successivo imporsi della dinastia ellenistica dei Tolomei, perde definitivamente ogni autonomia politica, militare e culturale ed entra a far parte dell’impero romano diventando una provincia imperiale. DAGLI IDEOGRAMMI ALL'ALFABETO Sul finire del IV millennio a.C. l’uomo, unico fra tutti gli esseri viventi della Terra, impara a elaborare un insieme coordinato di simboli mediante i quali riesce a esprimersi e a comunicare agli altri il proprio pensiero. Nasce, in altri termini, la scrittura: forse la più importante invenzione di tutta la storia della civiltà. Mediante questa nuova tecnica è infatti possibile trattenere e classificare una quantità di dati, di memorie e di nozioni altrimenti impensabile. Ne consegue che tutte le energie intellettuali che fino ad allora erano impiegate per imparare a memoria quanto veniva tramandato oralmente di padre in figlio, potevano ora essere più produttivamente utilizzate per accrescere il patrimonio delle conoscenze. Ciò rende possibile non solo
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