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Storia dell'Europa: dalla Preistoria all'Età Contemporanea, Appunti di Storia

La storia europea, dalla preistoria fino all'età contemporanea. Vengono descritte le prime popolazioni umane in europa, le prime civiltà europee, l'età antica, il medioevo, l'età moderna e l'età contemporanea. Vengono trattati argomenti come la roma antica, la caduta dell'impero romano d'occidente, la riforma protestante, l'espansione coloniale e le guerre mondiali.

Tipologia: Appunti

2011/2012

Caricato il 25/07/2012

lucas83
lucas83 🇮🇹

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Scarica Storia dell'Europa: dalla Preistoria all'Età Contemporanea e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia dell'Europa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Per Storia d'Europa s'intende convenzionalmente la storia dell'omonimo continente e dei popoli che l'hanno abitato e che lo abitano. In un'accezione più ristretta per storia d'Europa si intende invece la storia dell' Unione Europea, dalla creazione della Comunità Economica Europea con i Trattati di Roma (1957) fino ad oggi. Indice [nascondi] • 1 Preistoria • 2 Età antica • 2.1 Le prime civiltà europee • 2.2 Antica Grecia • 2.3 Roma antica • 3 Medioevo • 3.1 Alto Medioevo • 3.2 Basso Medioevo • 4 Età moderna • 4.1 Rinascimento e Riforma protestante • 4.2 XVI secolo • 4.3 La Rivoluzione francese e Napoleone Bonaparte • 5 Età contemporanea • 5.1 L'Europa dopo il 1870 • 5.2 Il Novecento • 6 Bibliografia • 7 Voci correlate • 8 Altri progetti Preistoria [modifica] Le incisioni rupestri nelle grotte di Altamira (Spagna), risalenti al Paleolitico superiore I primi insediamenti umani (Homo georgicus, una varietà di Homo Erectus) vengono datati attorno a 1.8 Milioni di anni fa (Dmanisi, Georgia). Si può dedurre quindi che le più antiche popolazioni umane che abitarono l'Europa appartenevano probabilmente all'Homo Erectus. Altri ritrovamenti di choppers e strumenti primitivi nelle grotte Vallonet e Soleihac, in Francia, e nella grotta di San Daniele, nell'Istria, fanno risalire le prime popolazioni in quelle zone a circa 900.000 anni fa. Circa 700.000 anni fa gli Homo erectus raggiunsero l'Europa settentrionale e l' Inghilterra, sviluppando la lavorazione dei ciottoli. Gli scavi archeologici di Terra Amata (Nizza) e di Vertesszöllös (Ungheria) dimostrano che tra 80.000 e 30.000 anni fa visse in Europa una specie umana più evoluta: quella dell'Homo neanderthalensis. Gli Homo neanderthalensis vivevano in accampamenti all'aperto o facevano uso del fuoco all'interno di grotte. I resti dell'Homo neanderthalensis vennero ritrovati a Neanderthal, in Germania, e si scoprì che la sua capacità craniale era simile alla nostra ma la fronte era affossata e le arcate sopraccigliari molto pronunciate. Per lungo tempo l'Homo neanderthalensis è stato considerato una varietà di Homo sapiens, ma oggi nel mondo scientifico si sta facendo strada l'opinione che H. neanderthalensis e H. sapiens siano due specie distinte del genere Homo. Durante il Paleolitico superiore contemporaneamente all'Homo neanderthalensis giunse anche l'Homo sapiens, che popolò l'Europa circa 40.000 anni fa. Egli praticava la caccia ed esprimeva le sue capicità artistiche. Durante il Mesolitico (civiltà della terracotta), alla fine delle grandi glaciazioni, l'Homo sapiens, detto anche Cromagnon inventò nuovi utensili per adattarsi al nuovo stato naturale, come dimostrano le pitture sulle caverne, che ritraggono scene di caccia e cerimonie rituali. Con il Neolitico, ovvero a partire da circa 11.000 anni fa, l'uomo europeo impara ad addomesticare gli animali, a coltivare i cereali, a praticare l'artigianato anche a scopo di scambio, e a navigare i mari. Nascono così i primi nuclei abitativi stanziali e gli europei impararono a lavorare i metalli dagli uomini del vicino Oriente. Per primo si usò il rame, poi il bronzo (lega tra rame e stagno) ed infine il ferro. Contemporaneamente alla scoperta dei metalli, molti villaggi si trasformarono in città, con a capo un re o un capo comunità, e si sviluppò il commercio. Età antica [modifica] Le prime civiltà europee [modifica] Le rovine del palazzo di Cnosso, sull'isola di Creta, una delle poche tracce rimaste della civiltà minoica economicamente e militarmente. Nel IV secolo si assiste persino a un notevole risveglio culturale che si protrae fino ai primi decenni del V, durante le prime invasioni barbariche. A partire dal 395 l'Impero viene definitivamente suddiviso in due parti, una occidentale e una orientale. In entrambe si è gradualmente imposto, come religione maggioriaria e di Stato, il Cristianesimo, che avrebbe fortemente influenzato la storia d'Europa fino ai giorni nostri. Medioevo [modifica] Alto Medioevo [modifica] Per approfondire, vedi la voce Alto Medioevo. L'inizio del Medioevo viene convenzionalmente e tradizionalmente fatto coincidere con due date: • Il sacco di Roma da parte dei barbari Visigoti del re Alarico I nel 410 • La deposizione da parte del generale barbaro Odoacre di Romolo Augusto, ultimo Imperatore Romano d'Occidente, avvenuta nel 476. A partire dal V secolo, l'Impero Romano d'Occidente è soggetto ad una serie di invasioni barbariche che ne segnano il progressivo disfacimento ed allontanamento dall'Impero Bizantino che sopravvive, pur con alterne vicende, per un altro millennio. Nel VI secolo il monachesimo irlandese venne diffuso in Europa in particolare da san Colombano, contribuendo alla diffusione della cultura tramite gli scriptoria delle abbazie e alle scuole monastiche. Il santo fu il primo a citare l'Europa (tutus Europae) in una delle lettere al papa Gregorio Magno, auspicandone l'unione delle nazioni in un solo popolo cristiano. Il VII secolo conosce la rapida espansione degli Arabi nelle coste del Mediterraneo , fino a raggiungere l'Anatolia, tutte le coste dell'Africa settentrionale, la Sicilia e la Spagna. L'Europa nel 814. Nel frattempo, l'Europa dell'ex Impero Romano d'Occidente continua la sua involuzione fino a suddividersi in piccole realtà locali con un'economia basata sull' agricoltura e sulla silvicultura. Si tratta di un cambiamento anche paesaggistico e funzionale dalla polarità dell'unione ager (campo coltivato) - saltus (foresta) romana , alla inclusione del saltus nei coltivi, con differenziazione qualitativa della disponibilità di derrate. Tutto ciò porterà ad una forte contrazione dei commerci. Politicamente, la polverizzazione del potere centrale precipita l'Europa nelle mani di vari signori locali, laici o ecclesiastici (feudalesimo). L'unica autorità in grado di avere un'organizzazione centralizzata era la Chiesa, che inizia ad avere progressivamente anche un'influenza temporale e un ruolo di continuità con la cultura latina. Una prima riunificazione si ha con il Sacro Romano Impero, che appare attorno all' 800 quando Carlo Magno, re del popolo dei Franchi, riunisce sotto al suo regno (oltre alla Francia) la parte occidentale della Germania e la parte settentrionale dell' Italia: nella parte centrale dell'Italia prende corpo lo Stato della Chiesa, sotto il potere del papa. Basso Medioevo [modifica] Per approfondire, vedi le voci Basso Medioevo, Europa nel XIII secolo e Europa nei secoli XIV e XV Nel basso Medioevo si iniziano ad avere segnali di rinascita agricola, commerciale e culturale dell'Europa occidentale, con l'affermarsi, a partire dall'XI secolo, di realtà comunali ricche di fermenti, soprattutto nelle Fiandre e nell'Italia centro- settentrionale e con lo sviluppo delle Repubbliche marinare italiane. Mentre il Sacro Romano Impero continua la sua frammentazione in una serie di feudi italiani e tedeschi, sempre meno legati al potere dell'imperatore, alcuni comuni si trasformano in importanti città-stato (come Milano, Venezia e Firenze) e contemporaneamente si iniziano a formare i primi stati nazionali (quali Francia, Inghilterra e Spagna). Dopo un periodo di crescita economica e demografica, intorno al 1300, anche a causa di un raffreddamento del clima, inizia un periodo caratterizzato da carestie, guerre ed epidemie che si sostengono a vicenda, in un circolo vizioso. Il peggioramento delle condizioni di vita e l'indebolimento fisiologico delle popolazioni europee (perciò la minore resistenza alle malattie) sfocierà in un drammatico calo demografico: la peggiore epidemia di peste bubbonica, sarà la "Peste nera" del 1348-1351, causa della morte di circa un terzo della popolazione europea, preparata e seguita da molte altre epidemie minori. Va detto che i paesi europei meno colpiti dalla peste, come Inghilterra e Olanda, furono quelli meno interessati dalle carestie, perché tradizionalmente dediti al commercio delle eccedenze agricole, quindi dotati di cospicue riserve alimentari nei magazzini. Intorno allo spartiacque del XV secolo, la popolazione rimasta conoscerà un nuovo ciclo di più diffuso benessere: manodopera più scarsa, quindi salari più alti o messa a pascolo delle terre agricole, attività meno vorace di manodopera. Ciò si tradurrà in una disponibilità carnea per tutti, o quasi, quindi in un rafforzamento della popolazione: migliore resistenza alle malattie, aumento della durata della vita media, miglioramento della qualità della vita. La fine del Medioevo viene fatta convenzionalmente e tradizionalmente coincidere con due date: • La caduta di Costantinopoli e dell'Impero Bizantino nel 1453 per mano dei Turchi, i quali faranno della città (rinominata Istanbul soltanto nel 1930) la capitale dell'Impero ottomano, durato fino al 1919, e che giunse a comprendere anche Siria, Egitto, Libia, Arabia e gran parte dei Balcani • La scoperta dell'America da parte della spedizione guidata da Cristoforo Colombo nel 1492. Età moderna [modifica] Per approfondire, vedi la voce Storia moderna. Rinascimento e Riforma protestante [modifica] Gli Stati che si sono formati alla fine del XV secolo continuano ad accrescere il proprio potere, mentre la Chiesa, a causa della corruzione e dei conflitti interni, continua a perdere progressivamente potere. In particolare, dopo la Riforma protestante avviata in Germania da Martin Lutero nel 1517, l'Europa viene attraversata da una serie di lotte nelle quali motivazioni religiose giustificavano mire politiche. • • 

La regina Elisabetta I 


Inghilterra: anche qui ci furono forti contrasti religiosi. Nel 1558 salì al trono Elisabetta I. I cattolici però non la riconobbero perché era nata dal secondo matrimonio di Enrico VIII e perché fin dall'inizio appoggiò la Chiesa anglicana. La regina però non perseguitava i cattolici ma quando questi organizzarono una rivolta nel 1569, attuò una violenta repressione. Era poi convinta che la volessero cacciare dal trono per sostituirla con la cugina Maria Stuart, di credo cattolico. Nel 1587 Maria venne accusata di aver complottato contro la cugina e venne condannata a morte. L'esecuzione di Maria Stuart aggravò la situazione fra Spagna ed Inghilterra, che addirittura portò ad una guerra. Nel 1570 una flotta di pirati inglesi cominciò ad attaccare e a depredare le navi spagnole e contemporaneamente gli inglesi diedero il loro appoggio alla ribellione calvinista dei Paesi Bassi. Nel 1588 una potente flotta spagnola, l'Invincibile Armata, attaccò il regno ma fu sconfitta e in gran parte distrutta: per la Spagna si trattò di una sconfitta gravissima mentre l'Inghilterra si avviò a diventare una forte potenza marittima. Alla morte di Elisabetta I, dato che essa non era sposata e non aveva figli, la corona passò alla famiglia degli Stuart. La Rivoluzione francese e Napoleone Bonaparte [modifica] Napoleone Bonaparte a cavallo durante la battaglia di Wagram Il XVIII secolo vede la crescita della borghesia mercantile, i progressi culturali e scientifici ed i primi segni della Rivoluzione industriale; contemporaneamente permangono i privilegi delle classi aristocratiche ed ecclesiastiche. Si crea quindi una situazione di tensione che sfocia in un conflitto aperto in Francia. Il rifiuto di Luigi XVI di condividere il proprio potere con il Terzo stato (le classi sociali più basse) porta nel 1789 alla Rivoluzione francese, con la fine della monarchia assoluta in Francia e l'instaurazione della Repubblica. L'affermazione dei principi di governo democratico e la reazione delle potenze europee, portarono a conflitti che condussero alla presa del potere da parte del generale Napoleone Bonaparte, che condusse una serie di brillanti campagne militari contro tutte le monarchie europee. Queste portarono Napoleone a battere l' Austria (il cui imperatore perse il ruolo di titolare del Sacro Romano Impero), la Russia e la Prussia e a controllare gran parte d'Italia, Germania e Spagna. La resistenza dell'Inghilterra, che mantiene il controllo dei mari, e la disastrosa campagna contro la Russia, portarono alla caduta di Napoleone Bonaparte, il cui impero termina nel 1815 con la sconfitta di Waterloo. La restaurazione delle forme di potere antecedenti alla Rivoluzione francese, negli anni dal 1815 al 1848 tenta invano di soffocare le aspirazioni liberali e nazionali delle popolazioni europee suscitate dalla Rivoluzione francese. A queste si aggiungono sia le trasformazioni sociali legate alla Rivoluzione industriale, sia la rinascita di spinte nazionalistiche che mal tolleravano forme di governo sempre più lontane dalle esigenze popolari. Come conseguenza, il periodo tra il 1815 ed il 1871 fu segnato da una serie di moti rivoluzionari e guerre d'indipendenza che ebbero, tra i maggiori risultati, la nascita di stati nazionali in Italia e Germania. Età contemporanea [modifica] Per approfondire, vedi la voce storia contemporanea. L'Europa dopo il 1870 [modifica] Per approfondire, vedi la voce Europa dopo il 1870. L'Europa dopo il 1870 si trovava in una nuova situazione geopolitica dove i rapporti di forza tradizionali erano sostanzialmente mutati. La pace fra le potenze europee, seppure conservata, rimase sostanzialmente instabile. Sul continente Otto von Bismarck, uno dei protagonisti di questo periodo storico, si adoperò instancabilmente per costruire l'egemonia diplomatica e militare della Germania. Nell'ultimo decennio del secolo la Germania era riuscita a spezzare il proprio isolamento. Verso la fine del secolo si profilava, ormai nettamente, quella rivalità fra Gran Bretagna e Germania che doveva essere una delle cause fondamentali della prima guerra mondiale. Il Novecento [modifica] Soldati in trincea durante la prima guerra mondiale Dopo il periodo relativamente pacifico che vede l'espansione della borghesia industriale, periodo noto anche come Belle époque, le tensioni tra le potenze europee, imputabili in particolare alle aristocrazie dominanti, portano nel 1914 alla prima guerra mondiale. Da un lato si schierano la Germania, l'Impero austro- ungarico e l'Impero ottomano, mentre dall'altra la Francia, il Regno Unito, la Russia e la Serbia, ai quali si aggiungono nel 1915 l'Italia e nel 1917 gli Stati Uniti; nonostante il ritiro della Russia nel 1917 causato dal successo della Rivoluzione russa d'ispirazione bolscevica, quest'ultimi prevalgono nell'autunno del 1918. Il Trattato di Versailles del 1919, per il prevalere degli interessi nazionali, impone severe condizioni alla Germania e il disfacimento degli imperi tedesco, austro- ungarico e russo con la creazione di nuovi stati come la Polonia, Cecoslovacchia e
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