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La Cina nel Sedicesimo Secolo: Unificazione, Espansione Militare e Rivoluzioni - Prof. Mec, Appunti di Storia

Una panoramica della storia della cina nel sedicesimo secolo, dalla sua unificazione rapida ma non integrata, alla sua espansione militare e alle sue rivoluzioni. Vengono descritte le guerre con i prototurchi e i coreani, la ribellione di an lushan, la conquista di gengis khan e la fondazione dell'impero mongolo, la presenza di matteo ricci e la sua influenza sulla cina, la prima guerra sinogiapponese e la sconfitta della russia, la partecipazione della cina alla prima guerra mondiale e la sua conseguente sconfitta, la situazione di grande tensione nel partito nazionalista, la fine della seconda guerra mondiale e la trasformazione della cina in uno stato industriale, la storia del partito comunista cinese e la figura di mao, l'irruzione della cina maoista negli equilibri internazionali e il concetto di soft power.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 01/03/2024

larrysheerios
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Scarica La Cina nel Sedicesimo Secolo: Unificazione, Espansione Militare e Rivoluzioni - Prof. Mec e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! ORIGINI La Cina è 4 volte l’ Europa , è parte dell’estremo oriente insieme a Giappone e Corea, il sud-est asiatico comprende tutti gli stati a sud della Cina. Matteo Ricci introdusse il mappamondo. La cultura cinese e quella indiana sono i modelli di riferimento per tutti i paesi dell’Asia Orientale (un esempio è la diffusione del buddhismo penetrato in Cina poi in Corea e in Giappone e nel sud-est asiatico). Il Buddhismo è un collante religioso filosofico per tutta l’Asia, influenza anche il modo di scrivere (narrazione) e introduce nuove tematiche. Contemporaneamente la Cina influenzò particolarmente la cultura giapponese e coreana. I NOMI DELLA CINA Tutte le popolazioni aldilà della Persia venivano chiamate SERES da greci e romani, il termine significa “popolo della seta” la quale veniva considerata come molto pregiata e favorì i rapporti tra l’Oriente e l’Occidente. Nei testi scritti da Plinio Il Vecchio (storico dell’antica Roma) si racconta di come i Romani spendessero troppo denaro per acquistare seta cinese (simbolo di lusso). Durante la fase medievale la Cina prese il nome di CATAI (vedi “Il Milione” di Marco Polo) , il termine deriva dallo sdoppiamento del nome della popolazione che abitava al nord della Cina, che erano i CATAI e il sud della Cina che erano i MANGI (manzi, barbari). TARTARIA è il nome della popolazione mongola, i mongoli crearono un impero immenso. Nel sedicesimo secolo ritornano due nomi cioè SINAE (prende il nome dalla pronuncia cinese di Cina) e CHINA, termine portoghese (i portoghesi furono i primi europei ad arrivare in Cina dove si stabiliranno nell’odierna Macao) che ricorda la scrittura in particolare l’inchiostro di china. Si creano periodicamente delle immagini culturali, spesso legate ad uno stereotipo come ad esempio l’immagine proposta da Napoleone Bonaparte cioè quella del “drago dormiente” da qui si crea l’immagine di una Cina che fa paura. Nella fase di decadenza della Cina imperiale si crea l’immagine della Cina conquistata dall’Occidente Per gli inglesi del 18esimo secolo la Cina rappresentava un paese decadente predisposto a divenire colonia per le sue immense ricchezze, fu anche un modello di ogni buona amministrazione per gli illuministi. Per i missionari del 19esimo secolo la Cina era una nazione di contadini pronta ad accogliere il cristianesimo. 中国 = paese del centro, regno del mezzo 中國 = il secondo carattere è formato dalla una spada (strumento di attacco/difesa) e da una bocca (diplomazia e cultura), unisce la strategia bellica/marziale alla cultura. 国 è formato da dei confini con al centro il sovrano 中 è inteso come un centro geografico e culturale. Geografico indica come le tre dinastie ereditarie fondarono i loro regni nei territori che poi saranno il centro dell’impero durante la dinastia Han. È un carattere legato a un’idea di centralità dove si sono manifestate. Gli Han inglobano quel centro culturale e politico stabilito dalle dinastie ereditarie. X Huaxia è un altro termine che i cinesi utilizzano per descrivere sé stessi, Hua significa “illustre” 夏 xia significa “grande/magnifico”. Il termine rievoca la prima delle tre dinastie ereditarie (2070- 1600?) antenata degli Han (gruppo etnico maggioritario). Il carattere zhong ha visione sinocentrica/eurocentrica. Ha valore culturale di un centro che è mobile, non è considerato fisso, stabile e immutabile è il punto di equilibrio tra due opposti cioè del modello centralizzato di spazio politico e aperto e dinamico, simbolo di civiltà oltre il quale ci sono “gli altri”, “i diversi” e “i barbari”. I confini sono percepiti come culturali più che fisici. I cinesi non si riconoscevano con l’impero ma attraverso l’utilizzo del nome delle diverse dinastie oppure tramite il 天下 tianxia cioè “sotto il cielo” sinonimo di “mondo civile” (il cielo non ha limiti, questi sono decisi attraverso la cultura). INFORMAZIONI GENERALI La Cina è il terzo paese per estensione e di conseguenza offre una grande varietà di climi e paesaggi. 1 NORD: tre fasce climatiche, settentrionale fredda, centrale più temperata e meridionale umida. EST: grande altopiano, piane alluvionali formate dal Fiume Giallo e Fiume Azzurro, densamente popolato. CENTRO-EST: delta dei fiumi Giallo e Azzurro. SUD: catene montuose di scarsa altitudine, densamente popolata, ricca di fiumi, clima tropicale e sud-tropicale. OVEST: dominato da importanti catene montuose (zona del Tibet). Abitata dalla comunità/etnia musulmana degli uiguri, presenza di una depressione cioè di un’area sotto il livello del mare. È divisa in 22 provincie + 1, 5 regioni autonome (province con una storia autonoma come lo XinJiang), 4 municipalità (le grandi metropoli presentano delle caratteristiche tali da costringere ad avere un sistema amministrativo diverso e autonomo, esempio: Pechino e TianJin), 2 regioni amministrative speciali 1 393 336 748 abitanti, densità 140 abitanti x km2 STORIA NEOLITICO (8000-2000 a.C) È una fase preistorica che parte dal disgelo circa nel 10 mila a.C. , inizia a diffondersi l’agricoltura, le popolazioni iniziano ad essere sedentarie e a vivere in comunità. Il Neolitico è diviso in Antico (8000-5000), Medio (5000-3000) e Tardo (3000-2000). Il passaggio dal Neolitico Antico a quello Tardo vede la nascita di numerose culture molte delle quali entreranno in relazioni tra di loro. PROTOSTORIA I Inizia con la dinastia Xia la quale dà inizio all’ETÀ DEL BRONZO il quale si diffonde con l’importazione dall’estero, diventerà un materiale di fondamentale importanza nei rituali (simbolo del potere). Nascono i primi regni cioè quelli delle DINASTIE EREDITARIE (no evidenze scritte del periodo). Storicamente documentata e la storia della dinastia Shang (1600-1050a.C.). Alla dinastia Shang segue la dinastia Zhou Occidentali (1050-771 a.C.) i quali ereditano l’unificazione politica, sociale ecc. ma adottano una suddivisione del territorio in feudi che diventeranno sempre più autonomi. Da qui infatti si arriva alla fase delle Primavere e Autunni (771-477 a.C.) e a quella degli Stati Combattenti (475-221 a.C.), queste due fasi sono solitamente conosciute sotto la fase del Zhou Orientali, questi non detengono più il potere temporale. Nascono durante questo periodo le 100 SCUOLE DI PENSIERO. IMPERO La fase di conflitti e separazione terminerà con la nascita dell’impero con la prima dinastia cioè la dinastia QIN (governo di base legista). Nel 206 a.C. prenderanno il sopravvento gli Han il cui primo imperatore è di origine contadina. Durante questo periodo vengono affinati gli esami imperiali. Gli Han si suddividono in Han Occidentali (capitale a ovest) e Han Orientali, fornirono la base culturale e ideologica. Dopo gli Han iniziò il periodo dei Tre Regni (fase di transizione, fase medievale), durante questo periodo subentra il Buddhismo. Nel 581 d.C l’impero viene riunificato ad opera della dinastia Sui (618 a.C.) nelle stesse zone dove era nata la dinastia Han. Questo darà vita alla gloriosa Dinastia Tang (618-907 d.C.), durante questo periodo vengono perfezionati gli esami imperiali. Dopo i Tang inizia una nuova fase di divisione. Sotto il dominio dei Song Settentrionali e Meridionali avviene l’unificazione la quale però viene minacciata dai barbari che diventano semi- sedentari poiché adottano i sistemi amministrativi simili a quelli cinesi. I Song vennero conquistati dai Jin (origine coreana). Gli Yuan (13esimo-14esimo secolo) furono la prima dinastia straniera (di origine mongola) a regnare sulla Cina. Durante quest’epoca aumentano i contatti con gli occidentali. I Ming (1368-1644) furono l’ultima dinastia cinese, si cerca di cancellare l’esperienza del barbaro che aveva conquistato la Cina. Si assiste ad un grande rifiorire delle arti e della cultura. Nel 1644 una nuova dinastia cinese ossia quella Qing di origine mancese prenderà il potere, questa sarà l’ultima dinastia imperiale. Finirà nel 1911 quando viene fondata la Repubblica di Cina dove emergeranno due partiti principali cioè il partito nazionalista e il partito comunista. Il partito 2 era stata rimpiazzata dal confucianesimo dopo il primo imperatore cinese, durante la dinastia Han). Duplice livello confuciano nella tradizione cinese che verrà istituzionalizzato, ovvero il rapporto famiglia-clan ed elite: un dividuo deve sperimentare all'interno della famiglia ciò che deve applicare al di fuori della famiglia (rapporto fra padre e figlio analogo al rapporto fra allievo ed insegante). FILOSOFIA E RELIGIONE: Nella cultura cinese non vi è un dio personale unico (politeismo/panteismo/sincretismo): vi erano più credi, ogni dottrina assume elementi da altre. Abbiamo, nel vissuto sociale cinese, almeno 3 SCUOLE DI PENSIERO ( 三教 SANJIAO), ovvero confucianesimo, daoismo e buddhismo. C'è anche una combinazione non dualistica, non contrapposta fra materia, spirito, corpo e anima. Nel contesto culturale cinese esiste questa presenza degli opposti, che sono i due yin e yang, che non sono due elementi contrapposti, ma opposti. Una parte NON può esistere senza l'altra. PO/HUN: percepire l'anima come due anime contrapposte, ovvero una che va verso l'alto, l'altra che resta nella terra. Secongo gli storici, il carattere di storia è la mano (dello storico) che detiene il centro: 手中, lo storico ufficale è colui che registra la verità. Nel contesto cinese l'importanza della storia è di rilevante valore poichè i cinesi considerano importante una civiltà in base alla sua storia Fino ai Tang il modo di narrare era solo un modo poetico e filosofico, era finalizzato a voler dimostrare la verità. Altri studiosi ritengono che il carattere sia una faretra con le frecce per colpire il segno, oppure il conteggio alla mano dei bastoncini, cioè la persona che calcola i moti dei corpi celesti, e produce il calendario. Ancora, secondo Karlgren, il carattere 手中 è una mano che tiene una penna e scrive su un blocco di legno. STORIA E STORIOGRAFIA: Esistono storie ufficiali e storie private, la caìombinazioni di queste due offre una visione universale della storia. Le opere storiche ufficiali sono lo Shiji di Sima Tan e Sima Qian, ma anche gli annali (eventi sottoforma di cronaca). Erano STORIE DINASTICHE INTESE COME STORIE UFFICIALI (dinastia successiva racconta la storia di quella precedente). Le opere storiche ufficiali sono: • Shiji • Benji (annali) • Zhengshi (storie dinastiche) • Tavole, biao (genealogie) • Trattati, shu, zhi, liezhuan (raccolte di biografie): astronomia, riti, musica, etnologia, calendario, economia... Tutte queste fonti sono considerate UFFICIALI. Il primo trattato storico è “Memorie di uno storico” di Sima Qian (14-86 a.C), il quale eredita la carica di grande astronomo dal padre Sima Tan alla corte dell'imperatore Wu (dinastia Han). Nel 99 a.C fu condannato alla castrazione dopo aver preso le difese del generale Li Ling; scrisse la prima opera storiografica cinese, che racconta la storia dai primordi (imperatore giallo), fino alla caduta della prima dinastia imperiale (Qin). Questa opera fu presa come modello da tutte le storie dinastiche successive. HAN SHU: fu redatta durante gli Han posteriori (orientali, quando viene spostata la capitale). Racconta ciò che era accaduto durante gli Han anteriori (occidentali). • Ban Biao, inizia dal punto in cui si era fermato Sima Qian nello Shiji; • Ban Gu, scrive la storia della dinastia degli Han Occidentali; era la prima volta che si tentava di descrivere una sola dinastia. DIFFERENZE FRA HANSHU E SHIJI • Lo HanShu racconta circa due secoli (206 a.C – 1/2 d.C), mentre lo Shiji inizia a narrare dal 3000 a.C fino all'inizio degli Han anteriori. 5 • Lo Hanshu è molto più preciso e dettagliato poiché descrive un periodo meno vasto • Lo Hanshu ha uno stile meno vivace, tipico della cronaca; • Entrambe le opere furono un modello per le successive opere dinastiche. Ban Gu finì l'opera che fu portata avanti da Ban Zhao, la quale scrisse anche unao dei primi testi di educazione delle donne, “AMMONIZIONI PER LE DONNE”. Questo testo andò a sostituire l'educazione anche orale. Ban Zhao usò un approccio anche critico, e la sua opera è un caposaldo di un filone letterario di ammonizioni delle donne. La zona del fiume Giallo è la culla della cultura cinese, popolata tutt'ora da cinesi di etnia Han, discendenti dei Xia. Shaanxi, regione centrale, capitali antiche. Intorno al 2000 c'è una sedimentazione della società agricola, nascono i villaggi. Numerosissime sono le culture locali, condivisione di modi, usanze, tradizione. Il neolitico si distingue in neolitico del centro-nord (del miglio) e quello del centro-sud (del riso). Banpo, primo villaggio (5000-3000 a.C) rinvenuto, e il più antico. Constisteva in un agglomerato di abitazioni in paglia, legno e terra. Inoltre, vi era una capanna più grande al centro, e tutte le altre erano rivolte verso quest'ultima. Era un villaggio fatto da tanti clan in cui i capi si icontravano in questo edificio più grande. Ciò che emerge nel neolitico tardo è che le varie culture inizino ad usare simboli comuni fra di loro, come il drago, animale mitico legato al rito, rilevante dall'estremo nord all'estremo sud nella Cina. TEORIE SULLA FORMAZIONE DELLA CIVILTA' CINESE • Tre/quattro principali fonti: quando sono stati tratti fonti di matrice archeologica in Cina, le scoperte dei reperti più antichi, hanno portato alla teoria eurocentrica, oggenti che presentavano similitudini con oggetti di altre parti del mondo occidentali (teoria di Andersen del 1921). Secondo questa teoria i cinesi hanno assimilato tradizioni, gusti, provenienti dall'occidente. Quando venne scoperta la cultura di Longshan, viene teorizzata la toeria della “doppia origine”, oggetti autoctoni, locali. • Toeria nucleare (Pianura Centrale): secondo cui la civiltà cinese fosse nata attorno al Fiume Giallo (dove si sono sviluppate le dinastie Xia, Shang e Zhou). • La scoperta di tanti altri reperti completaente diversi rispetto a quelli della pianura centrale, ma altrettanto antichi, mette in crisi questa toeoria, e nasce la teoria dei sistemi regionali con varianti locali: riconosce 6 diverse macroregioni nate alcune da ifluenze straniere, molte altre locali, e i contatti fra le macroregioni diventano sempre più unificati. • Conferma della terza teoria: esistevano queste regioni, che si scambiano usi e costumi. Quando ci si avvicina verso le dinastie ereditarie (2000 a.C), non si capisce perchè molte culture più progredite implodono a favore di culture meno progredite. Il neolitico ci porta alla nascita delle dinastie ereditarie. In Cina il mito è considerato una testimonianza storica, infatti incontriamo le figure dei 4 Augusti, e in particolare di Fuxi e Nuwa, moglie e marito e fratello e sorella. • Fuxi insegnò la pesca e l'allevamento, mediatore tra gli uomini e gli esseri divini. Tiene una squadra, e creò gli otto trigrammi (Yijing) • Sua sorella e sposa, Nuwa, dea della fecondità. Tiene un compasso, imperatrice mitica e sposa di Dayu (Yu il Grande), fondatore della dinastia Xia. Sono entrambi raffigurati uniti, con le code da serpente (figura che ti dà la vita, ma che te la può anche togliere). • Shennong, introdusse le tecniche dell'agricoltura, considerato il “Contadino Divino”, padre della medicina cinese e inventore dell'agopuntura. Inventò la pratica di registrare dati e informazioni mediante nodi su cordicelle (calendario). 6 • Huangdi, imperatore giallo, antenato di tutti gli Han. E' legato alla medicina e all'agricoltura. Riceve direttamente i messaggi divini e, mentre governa lo Stato, pratica l'alchimia e la meditazione. La scrittura è uno strumento di unificazione perchè c'è differenziazione linguistica. • Cang Jie, storico ufficiale dell'imperatore Giallo e l'inventore dei caratteri. DINASTIA XIA Secondo la leggenda cinese gli esseri umani nacquero dai parassiti del corpo di Pangu, e da lì si susseguì una serie di imperatori, i grandi sovrani mitici, che governarono in armonia. Yu si dice che fu il fondatore della dinastia Xia. Lo stato della dinastia Xia (2070-1600 a.C circa) è stato individutato ad Erlitou, nello Henan, dove sono stati trovati edifici simili a palazzi, tombe e i primi esempi di vasellame in bronzo scoperti in Cina. La genealogia dei suoi sovrani si può ritrovare nello Shiji (memorie di uno storico di Sima Tan e Sima Qian), LA SCRITTURA CINESE Jiahu, sito neolitico, i reperti risalgono al 7000-5000 a.C: flauti di ossa di gru, piuù antichi strumenti musicali al mondo, servivano ai riti, sono state inoltre trovate tracce di saccarificazione di alcool di riso, miele e biancospino. Ultimamente sono stste trovate anche quelle che sembrano essere le più antiche tracce di seta. Qui vennero rinvenuti anche le ossa oracolari e i gusci di tartaruga, risalenti al 66000-6200 a.C. Le iscrizioni Shang sono simili a queste iscrizioni di Jiahu, quindi c'è una continuità. Erlitou: ultima capitale della dinastia Xia o prima capitale della dinastia Shang. Siamo di fronte alla nascita di un'identità statale (poiché non è più un villaggio). Scoperta di diversi oggetti che vanno a riconfermare i gusti, i simboli, i miti e le credenze di questa città. Ci mancano, però, le fonti scritte, per questo non può essere ufficialmente considerata una capitale statale. Secondo la tradizione il grande Yu avrebbe unito 9 territori cinesi attraverso un mito che è stato tramandato dalla dinastia Xia, ovvero il mito dei 9 tripodi: secondo le fonti storiche DaYu fece fondere assieme i 9 tributi delle 9 popolazioni che occupavano il territorio cinese. Tripode: simboleggia l'emergere dell'età del bronzo. LA DINASTIA SHANG La dinastia Shang fu la seconda delle antiche dinastie, circoscritta fra il 1600 e il 1046 a.C.Il primo periodo Shang fu caratterizzato dalla cultura Erligang, la cui capitale era Zhengzhou; nel periodo successivo di regno della dinastia la capitale fu spostata ad Anyang. Le case e i laboratori ritrovati a Zhengzhou (muro di cinta, lungo circa 6 km e mezzo, che racchiudeva un ampio insediamento e gli edifici al suo interno erano costruiti con la tecnica della terra pressata), dimostra quando lo stato della civiltà Erligang fosse organizzato in vari strati sociali. Sulla dinastia Shang sono stati toccati tre temi principali: • Il carattere dello stato Shang: i governanti Shang avevano un importante ruolo rituale, ma avevano anche il ruolo di amministrare lo Stato con l'aiuto di funzionari specializzati. La società aristocratica dello Stato Shang era addestrata militarmente e combatteva con carri trainati da cavalli. Il potere degli Shang venne ampliato anche grazie alla fondazione di nuove città e alla coltivazione di nuove terre per l'agricoltura, in questo modo la civiltà si espanse fino a toccare il Fiume Giallo. Al fine di poter portare avanti l'agricoltura, importantissima durante questa fase, venivano utilizzati gli schiavi, infatti questa fu una fase che gli storici definirono della società schiavistica nel processo di evoluzione della società cinese. • Il significato delle ossa oracolari: molte informazioni, infatti, disponibili sulla società Shang derivano da iscrizioni su scapole di bovini o su gusci di testuggini, ovvero le “ossa oracolari”. Migliaia di esemplari vengono ritrovati nella città di Xiaotun; molte iscrizioni i riferiscono a eventi futuri, e sono state tradotte come domande rivolte ad un oracolo. Il 7  Fu scriba e amministratore per i nobili di Lu  Nel 517 a luoyang pare abbia incontrato Laozi.  Si dedicò all’insegnamento  Ottenne un incarico politico perché fu nominato governatore ma data la risolutezza del principe di Lu, Confucio si auto-esiliò e fece ritorno nella sua terra natia solo a 69 anni. L’auto-esilio diventerà un mezzo di gloria, è dovere del confuciano non sottostare a chi governa e non rispetta le virtù confuciane e si deve esiliare. Il non agire è un atto di azione perché è il non essere partecipi alle corruzioni della società, se il potere centrale non è corretto e guidato da valori tutt’altro che confuciani è dovere del confuciano ribellarsi e auto-esiliarsi. IL PENSIERO CONFUCIANO CONFUCIANESIMO: DOTTRINA ETICO-MORALE CHE CONTEMPLA UNA PARTICOLARE CONCEZIONE DEL MONDO E DEI RAPPORTI SOCIALI.  All’interno del pensiero confuciano c’è l’interdipendenza tra cielo, natura e società umana: se la società (e quindi la natura) è in armonia, allora il cielo darà la sua approvazione. Il cielo è regolatore dell’operato degli uomini  da qui nasce il concetto di Tianming (mandato celeste). Colui che governa dovrà dimostrare di saper mantenere e di rispettare il cielo. Il sovrano deve saper governare non solo gli individui ma anche le energie del mondo. I segnali della natura sono dei modi con cui la natura sta comunicando che non è in grado di governare.  La tradizione: gli antichi sono depositari di virtù integre e comportamenti esemplari  creare una società armoniosa e ordinata.  Altro elemento tipico del confucianesimo è la rettificazione dei nomi (o zhenming): se i ruoli sociali sono giusti, codificati, compresi, ognuno starà ordinatamente al suo posto e darà il massimo di se stesso affinchè tutti possano beneficiarvi. Il contadino ad esempio deve essere il miglior contadino perché tutti ne beneficeranno. Fondamentale è l’educazione, l’assimilazione. I classici confuciani sono la base su cui si formeranno i funzionari. Le 5 RELAZIONI composte dai diritti e doveri composte per l’essere umano e la società, sono strettamente legate alla rettificazione del zhenming. La società si deve basare su queste relazioni:  PADRE-FIGLIO nel confucianesimo vengono esaltate delle virtù, la più importante è XIAO, la pietà filiale legata alla pietas ovvero avere rispetto nei confronti del proprio genitore, perché se si impara ad avere rispetto per i propri genitori si avrà rispetto per i propri superiori. Il superiore a sua volta a partire dal padre deve dare amore.  FRATELLO MAGGIORE-FRATELLO MINORE anche tra fratello maggiore e minore ci deve essere il rispetto.  Altra è la relazione tra PRINCIPE - SUDDITO che fa sviluppare la virtù della giustizia ovvero capire la giustizia per il bene del suddito. Il principe si trova lì per giustizia e per il nostro bene e dobbiamo rispettarlo.  MARITO-MOGLIE la donna aveva un ruolo molto importante ovvero il ruolo dell’educazione dei figli  Ruolo tra AMICO-AMICO che sottolinea l’importanza della fedeltà che è fiducia rispetto e condivisione Sono tutte relazioni strettamente legate tra loro e fanno parte dello stesso nucleo che è la famiglia. Se non si mantengono i valori di queste virtù, non si è poi in grado di rispettare le virtù e i valori al di fuori della famiglia. 10 Dalla pietà filiale si sviluppano tutte le altre virtù tra le quali LA BENEVOLENZA, una delle grandi virtù confuciane. Tutte le virtù vanno a caratterizzare l’uomo nobile, il JUNZI, deve incarnare tutte le virtù e deve essere un modello di riferimento per tutta la società. Si deve far rispettare e quindi bisogna saper amare il popolo altrimenti questo si ribellerà. Il rispetto per genitori e maestri è il punto di partenza di ogni riflessione morale: dalla pietà filiale cominciano il buon governo e l’ordine all’interno della società. PER CIASCUNA DI QUESTE RELAZIONI, CONFUCIO PREVEDE DELLE CHIARE NORME COMPORTAMENTALI E L’ESERCIZIO DI DETERMINAE VIRTU’, CHE SE RISPETTATE COMPORTANO IL RAGGIUNGIMENTO DELL’ORDINE SOCIALE. Se si rispettano si arriva all’ordine sociale, è il raggiungimento di questi valori. IL MANDATO CELESTE, TIANMING  Il sovrano deve portare prosperità e unificazione per effetto delle sue virtù.  Il sovrano incarna spontaneamente il REN e si impone con la benevolenza, non con la forza perché possiede la virtù, il carisma, l’imporsi senza sforzi.  Il comportamento dell’uomo dovrà modellarsi secondo l’ordine intrinseco della natura e il compito del governante sarà di fungere da tramite e da unificatore (ordinatore) dei diversi piani attraverso i quali si articola la vita cosmica (cielo/terra/uomo). “se governate con la coazione delle leggi e mantenete l’ordine a forza di castighi, il popolo si limiterà ad obbedire e ignorerà il senso di vergogna. Se governate con la virtù ed armonizzate con i riti, il popolo non conoscerà solo il senso della vergogna, ma saprà anche disciplinarsi da sé” Confucio. JING TIAN, CAMPI A POZZO Concepisce il territorio suddiviso in 9 quadrati, ogni famiglia coltiva un quadrato e quella centrale viene coltivata da tutte e 8 le famiglie e i raccolti andavano alla comunità, quindi quella centrale era per il bene della comunità. Deve esserci una partecipazione collettiva per il bene della società. Dal V secolo a.C: quindi durante la fase degli stati combattenti si vanno ad affermare grandi cambiamenti economici, sociali ed istituzionali, ovvero i regni più potenti si trasformano in veri e propri stati. I feudi centrali vennero annessi alle potenze periferiche e vennero a formarsi 7 STATI (zhao, han, wei, qin, yan e chu). Si vanno a creare veri e propri eserciti con a capo gli esperti delle strategie militari con l’inasprirsi di questi conflitti. Le strategie diventano un modo per saper trovare l’efficacia di fronte a ogni situazione. La fase conclusiva di questo frangente di questi combattimenti vede l’ascesa al trono di Qin di Ying Zheng nel 246 a.C. ha dato il là alla nascita del 1° impero cinese. Nel 4° secolo a.C. i governanti degli stati maggiori, chiamati duca, iniziarono ad autoproclamarsi WANG, appellativo che fino a quel momento caratterizzava l’appellativo del re dei zhou che veniva chiamato TIANZI (figlio del cielo). Quindi in questo periodo coesistono tanti figli del cielo perché ogni stato diventa sempre più autonomo e più potente e diventa sempre più egemone sugli altri però non si perde quel senso di unità culturale. C’è però uno scenario di grande caos con tanti figli del cielo. Al di sotto del titolo reale WANG erano riconosciuti cinque grandi nobiliari: duca (GONG), marchese (HOU), conte (BO), visconte (ZI) e barone (NAN). Questo scenario porta a una competizione sempre più cruenta come quella degli stati combattenti. Nel 350 a.C. shang yang divise l’intero territorio dello stato di qin in 31 prefetture sotto la direzione di un funzionario dipendente dal governo, impedendo così il rafforzarsi dei grandi domini ereditari. Questo tipo di suddivisione permetteva di mantenere il controllo del re di turno e quindi del potere centrale. 11 Motivi di successo dello stato di QIN  POSIZIONE STRATEGICA, veniva da ovest  Organizzazione politica, basata sul rigore delle leggi,  Abilità e strategie militari con le quali lo stato di qin riesce a conquistare progressivamente tutti gli stati. NASCITA DELL’IMPERO CINESE Ecco che emerge la figura di QIN SHIHUANGDI, il 1° imperatore della cina. L’impero viene fondato nel 221 a.C. con questa figura carismatica. Lui incarna l’elemento di mediazione tra cielo e terra, colui che detiene il tianming, l’unico che detiene il mandato celeste, e fonda la prima dinastia imperiale. Durerà poco, dal 221 a.C. al 206 a.C. Figura eccentrica. Il suo nome: QIN la prima dinastia imperiale. SHI che sta a significare INIZIO perché lui doveva dare inizio a una nuova era. HUANG, onorare i propri antenati o per le più alte divinità. DI designava la massima divinità shang, venerata anche successivamente. Se il confucianesimo guarda al passato e vedono nel passato il loro modello di riferimento, i legisti vivono nel presente e non hanno un modello. Fece bruciare tutti i testi e molti di questi andati perduti perché tutto ciò che è cultura e apprendimento nell’ottica legista non serve a niente ma serve solo strategia, serve il fatto che si parte da un presupposto in antitesi rispetto al confucianesimo, la natura umana nel legismo è egoistica e cattiva. Nel confucianesimo c’è l’amore verso il prossimo. PRIMA: Con gli shang lo spazio politico, quello dominato dallo stato era fisicamente senza confini. Non abbiamo confini fissi ma il confine era culturale sancito dall’officio dei riti ancestrali che erano dei riti che servivano per sottolineare una netta distinzione tra un’elite shang e gli altri, i diversi, i barbari. Il zhong è un centro sino-centrico ma anche culturale. Durante la fase dei zhou occidentali questo spazio politico era costituito da questo cosmogramma: c’erano tanti regni che riconoscevano il fulcro del regno nel tianzi. Gli stati riconoscono il figlio del cielo. Come se ci fossero stati tanti centri concentrici al centro dei quali, fulcro dell’intero Universo civile, c’era il Tianzi, il figlio del cielo. Trattandosi di uno spazio rituale, chiunque fosse stato ALTRO, avvicinandosi al fulcro avrebbe goduto della superiorità culturale del regno/del paese del centro (zhongguo). Questo significa che con i shang e zhou occidentali c’è la differenza tra ciò che è civiltà e inciviltà. Chi si avvicinava a questa idea culturale di ritualità si avvicinava al tianzi (figlio del cielo) e in questo modo avrebbe goduto della superiorità culturale del zhongguo, figli del paese del centro. Più ci si avvicinava al centro più si era civili, si subiva l’influenza della civiltà; più ci si allontanava più si era incivili, barbari. DOPO: Con la fondazione dell’impero viene assimilata la concezione ereditata dalla tradizione politico- filosofica. MA: Come nel cielo non ci possono essere due soli, così al mondo (tianxia, tutto ciò che sta sotto il cielo) non possono esserci due figli del cielo. Si concepisce un regno vastissimo, non è un regno ma ora un impero. Ottica di territorio più vasto possibile. Qin shi huangdi dice che si sarebbe immolato per essere governatore. IO SONO IL FIGLIO DEL CIELO. Si ripresenta come simbolo accentratore. Chi governa si sente colui che è in grado di governare un territorio vastissimo. 12 proveniva dall'aristocrazia e questo comportava un problema di successione. Quando andò al potere l'imperatore Wu, si stabilì che il suo potere alla morte di un wang dovesse essere diviso fra tutti i figli e non più al solo primo figlio della prima moglie. Inoltre Wudi impose l'invio di doni all'imperatore e obblighi finanziari sempre più gravosi. Conflitto fra impero Han enomadi: in questa fase sotrica si rafforza maggiormente la federazione di tribù, che si trovavano nella Manciuria e costantemente, essendo nomadi e abituati al combattimento, minacciavano il settentrione della Cina conquistando il territorio (la Grande Muraglia fu l'unione delle varie barriere costruite dai popoli della cina settentrionale). Questo problema nacque con il primo imperatore degli Han Liu Bang. Con l'imperatore Wu molte battaglie vengono combattute, egli fu l'inventore della tattica “usa i barbari per combattere contro i barbari”: egli cercò più volte di allearsi con i nemici dei nemici, e nel 138 a.C invia un generale Zhang Qian presso gli Yue Zhi, nemici dei barbari. Grazie a una serie di vittorie, tra il II e il I secolo a.C lungo le direttrici centro asiatiche si intensificarono i commerci della cosiddetta “Via della Seta”: venne resa imperiale perchè quando Zhang Qian ritornò dalla sua missione riportò numerosissime informazioni su ciò che stava succedendo nel territorio dell'Asia centrale. Fra queste informazioni ci fu anche il riconoscimento di questa via carovaniera che metteva in comunicazione la Cina con l'Europa. Attraverso la via della seta si andavano a scambiare non solo merci, ma anche idee, scuole di pensiero. Città oasi, simboli di cosmopolitismo. In questa fase storica si modificano anche i culti: nell'epoca Shang, durante le tre dinastie ereditarie, il tempio ancestrale era un luogo che serviva per esaltare il proprio lignaggio. Durante gli Han si crea un passaggio, ovvero l'ascesa di un'ascesa di carattere aristocratico: le persone rispetto ai culti Shan acquisiscono maggiore importanza, si elevano a figure di estrema importanza, sia da un punto di visrta politico che religioso. La tomba diventa il simbolo di questo culto. Il sepolcro dove muore la figura di spicco della società diventa il punto di spicco del suo ruolo. Motivo per cui si vanno a creare delle strutture tombali che riproducono dei veri e propri palazzi sotterranei. Contemporaneamente si formano le prime vie sacre, che portavano verso il nucleo centrale detta tomba, contornate da diverse statue ed elementi che andavano ad accompagnare il percorso verso il centro. Viene distinta in questo periodo un'anima spirituale (HUN) da quella corporea (PO). Si credeva che una restasse sulla terra e l'altra si elevasse al cielo. All'interno delle tombe sviluppano pratiche, sistemi di conservazioni per mantenere questo termine di immortalità. Si costuiwsce un oltretomba che è il riflesso del mondo terreno (continuità fra mondo celeste e mono terreno). Si sviluppano anche tecniche legate a forme sempre più ambiziose proiettate verso l'immortalità. Qin Shi Huangdi, ossessionato dall'immortalità, pratiche con mercurio.. Come simbolo dell'immortalità abbiamo i cosiddetti “sudari in giada”, con i quali i corpi venivano ricoperti. Di grande importanza è la tomba dello Hunan, della marchesa di Dai. Rispetto alle mummie egiziane, nelle quali venivano tolti gli organi interni, in questo caso abbiamo tutti gli organi interni, la mummia si è potuta conservare grazie alle forme di conservazione che consistevano nell'incastrare più bare una dentro l'altra, per non far passare aria. Abbiamo anche la conservazione di reperti scritti reperibili al II secolo a.C. INNOVAZIONI HAN: • CARTA: 105 d.C, quando Cai Lun presentò i risultati della sua invenzione all'imperatore. Era un mix di stracci, materiale nobile, aristocratico in un primo momento. La forma quadrangolare dei caratteri è dovuta allo spazio occupato all'interno della striscia di bambù. Sono stati trovati dei rarissimi frammenti di carta in zone conservatesi grazie alle temperature di queste zone. Questi frammenti pare che risalgano a due secoli prima (Han occidentali). • ASTRONOMIA: all'interno della tomba dove c'è anche la marchesa di Dai, c'è un libro sugli astri dove vengono collocate le posizioni di Giove, Saturno e Venere. • PRIMO CALENDARIO: dove viene segnalato il primo giorno della prima luna di 15 primavera; viene inaugurato anche il metodo del nianhao. • PRIMO DIZIONARIO: Erya, del 206 a.C • PRIMO TRATTATO STORICO: Shiji • MATEMATICA: 10 classici della matematica • MEDICINA: l'erbario di Shennong, sulla medicina e l'erboristeria cinese • CARTOGRAFIA: carte geografiche su seta • SCIENZA: Zhang Heng, prmo scienziato cinese, inventore della sfera armillare e del primo sismografo • OPERE PUBBLICHE: canale artificiale serviva per la ocmunicazione, per il commercio ma anche per l'irrigazione. LA STORIOGRAFIA UFFICIALE: Shiji di Sima Qian, prefetto dello scriba di corte dell'imperatore Wu. Sima Qian narra in maniera quasi letteraria, così come la famiglia Ban, che darà vita allo Hanshu. Storie dinastiche. Non è un caso che sempre in questo periodo si definisce la “scienza bibliografica”: Liu Xian fu colui che compilò il primo catalogo della biblioteca imperiale Han. E' di estrema importanza perchè le biblioteche aiutano a mantenere l'identità del passato. Liu Xin, inoltre creò un nuovo sistema astronomico chiamato “La tripla concordanza”. Nel 213 a.C il primo imperatore fece il rogo dei libri, pratica legata al legismo più incentrata sul presente che sull'esaltazione del passato. Con l'imperatore Wu invece nella biblioteca imperiale fu deciso che si dovesse depositare un esemplare di ogni opera, poiché l'opera serve sia come base della memoria, che come controllo sulla diffusione delle idee (catalogazione di tutte le cose che sono state scritte e di come si stanno sviluppando le varie forme di pensiero). Nel periodo Han con l'invenzione della biblioteca furono collocati i documenti relativi ai fatti storici, relativi ai fatti storici, opere letterarie e filosofiche. Veniva qui conservato anche il materiale che poteva servire per le successive opere dinastiche. Nel 124 a.C sempre sotto l'imperatore Wudi, venne costituita l'accademia imperiale: questi testi venivano insegnati anche a coloro che dovevano accedere alle pratiche burocratiche. L'educazione si basava sui Cinque Classici. DIVISIONE DELLA SOCIETA' HAN 1. Famiglia imperiale 2. Famiglie degli alti dignitari 3. Contadini proprietari terrieri 4. contadini senza terre 5. schiavi 6. mercanti, coloro che si interessavano al Li (profitto), in un'ottica confuciana pensare al proprio interesse è un voler in qualche modo contrastare il bene comune, l'equilibrio della comunità. All'apice del governo vi era l'imperatore con i Tre Duchi dai quali dipendevano il Grande Maresciallo (Sezioni militari), la Segreteria Imperiale (che fu affidata nelle mani degli eunuchi), il Gran Consigliere (dal quale dipendevano i nove dignitari) e poi il Grande Censore che aveva il ruolo di controllare come fosse la situazione. I funzionari in questo periodo storico veniva scelti o per merito, o per censo, o per segnalazione (venivano segnalati all'imperatore per i loro meriti). Quest'ultimo sistema non era così diretto perchè la persona segnalata doveva fare un esame in presenza dell'imperatore in cui doveva dimostrare il proprio sapere culturale. Nel 196 d.C emerge la figura di Cao Cao, abile politico, usurpatore, intellettuale e raffinato poeta. Costrinse l'imperatore a trasferirsi nella provincia dello Henan e si assiste anche alla decadenza del potere degli Han. Infatti il territorio venne suddiviso tra tre generali: Cao Cao a nord, al centro Liu Bei e Sun Quan a sud. Cao Cao cercò di unificare il paese, ma nel 220 muore e gli succede il figlio Cao Bei che fonda il regno di Wei. Liu Bei fonda il regno di Shu (221 d.C) e Sun Quan fonda il 16 regno di Wu (222 d.C). Inizia la fase dei 3 regni. Questa fase storica viene chiamata “medioevo cinese”: anche nel contesto cinese si assiste alla nascita dei primi tre regni. Nel nord abbiamo 16 regni, nel centro sud abbiamo un periodo che era di Jin occidentali e successivamente i Jin orientali. Questo periodo è caratterizzato dalla presenza di regni più o meno piccoli in lotta fra loro. Vi è una netta distinzione fra nord e sud. I TUOBA (popolazione proto-turca): Wei settentrionali e politica di sinizzazione. Il concetto di Zhong, di centro, è il punto di forza della Cina, che va ad influenzare tutte le popolazioni straniere in Cina. ASPETTI IN COMUNE FRA MEDIOEVO EUROPEO E CINESE: • Declino delle istituzioni centrali imperiali: lo troviamo sia nel contesto cinese (crollo dinastia Han), che nell'europeo (crollo impero romano) • Frantumazione dell'unità politica, economica e culturale dell'impero, il cui ideale, tuttavia permane e si perpetua presso le corti dei sovrani che si considerano legittimi eredi della tradizione. • Diffusione di culti stranieri che attecchiranno perchè andranno a colmare quel vuoto causato da una profonda crisi di valori (come Buddhismo). • I barbari demoliscono il sistema imperiale, ma cercano di rigenerarlo poiché si sentono in qualche modo ereditari, senza però riuscire ad annientare l'idea di un impero unitario. DIFFERENZE: • Non si forma un sistema istituzionale di tipo feudale in Cina. • Non viene ritrovata l'identità medievale che in Europa ha contributo alla nascita delle lingue volgari. Non abbiamo l'ascesa della classe borghese, né delle banche. • Non possiamo comparare il ruolo egemone accentratore esercitato dal Cristianesimo in Europa con il Buddhismo in Cina, anche quando diventa culto imperiale. Si tratta del secondo periodo di transizione. In questa base storica il Buddhismo ha la meglio. Nasce riferendosi a Siddharta Gautama Shakiamuni, principe nato nel 571 a.C dalla casta guerriera degli Shaka. Decide di effettuare questo viaggio introspettivo e fisico per cercare l'elemento che provoca la sofferenza dell'uomo. La base della filosofia è che la vita dell'uomo è sofferenza. Si parla di KARMA (ogni azione ha una sua conseguenza, sia positiva che negativa), di SAMSARA (siamo condannati al ciclo delle rinascite, al fatto di doverci reincarnare periodicamente fino a quando non decidiamo di raggiungere l'illuminazione), e NIRVANA (ciò che non è soffferenza). Una delle sue particolarità è di essere un culto estremamente elastico, non si parla di una divinità assoluta o di un principio creatore, quindi ha avuto una grande facilità di propagazione. Questo culto nasce in India e progressivamente si trasmette in Asia Centrale fino ad entrare in Cina attraverso la via della Seta, raggiungendo il sud est asiatico (Corea, Giappone, Thailandia). LA CINA E L”ALTRO”: Distinzione fra il popolo del centro e quelli periferici (barbari): si definisce la differenza fra WEN (civiltà) e YE (selvaggio). A livello culturale questa distinzione dà questa idea di superiorità del popolo cinese attraverso un sistema di riti ben strutturato: rito come elemento di distinzione che serviva alla Cina per dimostrare la propria superiorità. A livello politico la Cina era il popolo che risiedeva al centro, e l'imperatore era anche il vicario del Cielo. Aveva il compito di civilizzare le popolazioni barbare per mantenerle in equilibrio con l'impero cinese stesso. Sul piano economico questo porta a scambi commerciali e a un sistema di tributi fra la cina e lo straniero: sistema tale in cui la Cina dava oggetti o doni tributari di valore maggiore rispetto a ciò che le altre popolazioni davano alla Cina. C'era questa idea di utilizzare l'oggetto di tributo come oggetto di scambio, ma anche per fare pubblicità alla Cina stessa, poiché poi questi oggetti venivano venduti. Questa fase storica vede di conseguenza una continua situazione di scontri da parte di varie 17 COSMOPOLITISMO TANG: Uno dei modi con cui la Cina dei tang ha creato la propria identità. In questa faase storica vi sono numerosi missionari anche provenienti da altre terre, in particolare dall'Occidente. Si palesa la presenza di cristianità nestoriana, come il Mazdeismo e il Manicheismo, dei culti cristiani che si sviluppano ad est, nelle zone persiane e arrivano fino in Cina. Il manicheismo si basa su Mani, un pensatore che considera il bene direttamente contrapposto al male: questo è tanto potente quanto il bene, quindi è come se ci fossero due entità contrapposte. Fu un culto condannato dalla Chiesa perchè distorce il pensiero cristiano. E' inoltre una grande fase in cui si sviluppa il buddhismo, è di questa epoca storica, infatti, la figura di Xuanz'an, monaco buddhitsta che andò in india per riportare i sutra (testi sacri buddhisti) indiani e portarli in Cina per tradurli. Buddhismo: considerato una sorta di daoismo straniero. Da questa sua vicenda è stato scritto uno dei romanzi più famosi in Cina, in cui è presente la figura dello scimmiotto (Dragon-Ball). WU ZETIAN (a cavallo fra settimo e ottavo secolo) Una figura centrale è quella di Wu Zetian, il primo e unico esempio di una donna al potere: dopo Taizong succede Gaozong che si innamora di una delle sue concubine, proprio Wu Meinian (Wu Zetian). E' una figura molto criticata dagli storiografi dei secoli successivi perchè nei 2000 mali di età imperiali sono succeduti 243 imperatori e l'unica donna a fondare la propria dinastia fu Wu Zetian che visse fino a 82 anni. Venne definita una avida arrampicatrice sociale, la vedono come assassina della sua propria prole, dai numerosi amanti. Scaltra, non badava a niente pur di raggiungere i suoi obiettivi. Si proclama “imperatore” e fonda una propria dinastia (Zhou, richiamando la glorosia dinastia legata alla grande civiltà cinese, lo stesso Confucio esaltava i grandi maestri Zhou, età sacra della tradizione cinese). A lei si deve lo spostamrnto della capitale da Chang'an a Luoyang. I vari intrighi di corte la costringono ad abdicare verso la fine della sua vita. Wu Zetian era una fervente buddhista: si credeva fosse Maitreya, ovvero la reincarnazione del Buddha futuro. GROTTE DI LONGMEN: figure scavate nella rocce, Buddha che presenta i tratti somatici dell'imperatrice Wu Zetian. SECONDO PERIODO: Si assiste a questa lotta per il predominio a corte fra letterati confuciani che riconoscevano una maggiore importanza verso gli esami imperiali nell'amministrazione e le famiglie aristocratiche del nordest (turchi sinizzati che detenevano il controllo dell'esercito e dei potenti governatori militari, che spesso si sovrapponevano e usurpavano poteri dell'amministrazione civile. XUANZONG: IL SOVRANO ILLUMINATO Definitivo così per le sue abilità intellettuali, successore di Wu Zetian. Era appassionato di arte, intellettuale e letterato. In questa fase si raggiunge un'apice di carattere culturale ma già si presentavano gli elementi di crisi che porteranno alla decadenza. Viene spesso associato alla sua concubina Yang Guifei che sotto la sua influenza si diceva trascurasse il governo (sentimenti amorosi e carnali). Questo fu uno dei motivi per cui non riusci a contrastare la ribellione di An Lushan, motivo per cui Yang Guifei si suicidò. Fondamentale è la battaglia che avviene nel 751 sul fiume Talas: è importante perchè in un primo momento vi fu una spedizione cinese volta a riportare ordine nell'asia centrale, vinsero nel 750 contro i turchi occidentali, ma furono sconfitti nel fiume Talas. Dal 751 ebbe inizio l'islamizzazione dei turchi uiguri (attuali abitanti dello Xinzhang) e delle città oasi lungo la via della seta. Per 1000 la Cina non riuscì più ad avere il controllo effettivo con le zone dell'Asia centrale. 755.763: RIVOLTA DI AN LUSHAN 20 Yang Guifei ottenne il favore dell'imperaotre, ottenne varie cariche a corte anche per i suoi parenti, fra cui il cugino Yang Guozhong, il quale iniziò a complottare contro Li Lingfu, favorito da Xuanzong, e quando ci riesce a scacciare Xuanzong, detiene il massimo potere. Il generale An Lushan intende eliminare il nuovo gran consigliere Yang Guozhong, che detiene le leve del potere. Allestisce un'armata e si ribella al potere centrale. An Lushan: soldato professionista, per metà turco e per metà sobdiano (zona dell'asia centrale), che riuscì ad acquistare posizioni sempre più importanti. Il suo successo militrare attirò la simpatia dell'imperatore e dopo la morte di Li Linguf ci fu i conflitto fra an lushan e Yang Guozhong e questo portò a questa forma di ribellione per volere di An Lushan che gestisce un'armata e si ribella al potere centrale. AN Lushan, però, fu costretto a suicidarsi, ma fu un momento di crisi per il pericolo che la Cina perdesse il suo dominio, ma ci fu un processo di restaurazione nell'ultima fase della dinastia Tang, ed il regime diventò un regime altamente decentrato: si diede, dopo la ribellione, sempre più potere a questa nuova politica di frontiera e quindi quel senso di impero politico centralizzato si va sgretolando, a partire dalle riforme amministrative e fiscali. Questo portò ad una grande fase di crollo e decadenza. Altro elemento importante di questo periodo è il fatto che il buddhismo aveva ottenuto un grandissimo successo, si va affermando sempre di più, mentre nella seconda parte si assistette ad una vera e propria persecuzione buddhista, che portò anche ad una situazione di controbilanciamento: esaltazione del buddhismo da un lato, dall'altro la persecuzione buddhista, anche perchè la Chiesa buddhista era considerata troppo riccca e portava problemi al governo centrale. L'epoca Tang vide formarsi un modello che divenne un punto di riferimento per tutte le culture d'Oriente, tanto che si è parlato persino dell'emergere di una “politica panasiatica” (la dinastia Tang è considerata uno dei punti più alti raggiunti dalla società). Idea di far combinare assieme elementi diversi dal punto di vista culturale, politico, ecc. Era uno stato unitario cosmopolita. E' in questo periodo che continuano a svilupparsi contatti commerciali e culturali con altri popoli anche grazie alla via della seta: • Carta: scoperta nel I sec a. C, ma fu alla meta del 7-8 secolo che gli arabi ne apprendessero la fabbricazione e la trasmettessero in Europa verso il X secolo. • Orologio meccanico: fra 684 – 694, venne costriuta una torre astronomica a Luoyang, dotata di campane per le ore, tamburi per i quarti d'ora, e pare anche di una ruota delle dodici ore. • Polvere da sparo: fu il risultato di una serie di ricerche di una serie di sostanze condotta dagli alchimisti nella ricerca dell'elisir della lunga vita (fra 7 e 9 secolo). Veniva utilizzata prevalentemente per fuochi d'artificio. • Stampa: viene fatta risalire agli inizi del 8 secolo, anche se le più antiche tesimonianze le abbiamo in un testo compelto a stampa riferito all'868, ovvero il “sutra del diamante”, testo buddhista, pubblicato anticipando la Bibbia di Gutenberg. Sono entrambi testi sacri, e serve la stampa per la divulgazione del credo. CHANG'AN: LA CAPITALE Presenta un sistema particolare: pianta che da nord a sud comprende due comprensiori principali, ovvero la cità imperiale che comprendeva il palazzo imperiale al suo intenro, e la città esterna, dove abitava la popolazione. Il rigido sistema a scacchiera del tessuto urbano era scandito da una struttura viaria geometrica, formata dal viale principale nord-sud, che partiva dalla porta meridionale, a cui si affiancavano altri 10 viali, sullo stesso asse, che andavano ad incrociarsi ortogonalmente con 14 viali sull'asse est-ovest. A differenza delle città romane, nella città tipo cinese, non c'è la piazza, poiché le funzioni svolte dalle piazze nelle città occidentali, in Cina sono svolte dal palazzo imperiale, che è il 21 centro, il fulcro della città. L'aspetto economico si trova nei mercati (mercati ad est e mercati ad ovest, separati dall'aspetto politico e religioso). L'aspetto politico e amministrativo si trova nel palazzo imperiale. L'aspetto religioso religiso si trova nei tempi buddhisti, taoisti e confuciani, sparsi in tutta la superficie della capitale. Rispetto alle capitali occidentali, i tre poteri politico, religioso ed economico sono separati. Mnetre nelle piazze delle città romane contengono municipi, chiese e mercati. Alla fine dei tang, si dà via ad una FASE DI DIVISIONE: “Cinque Dinastie” e Dieci Regni (907-979). Si iniziano a formare dei regni sempre più potenti, regni stranieri che stanno assimilando usi e costumi che provengono dalla Cina. Le Cinque Diantie che dominano la zona settentrionale sono durante pochissimo e nessuna ha avuto il ruolo di portare avanti il carattere dinastico imperiale cinese. La più importante è quella dei Liang Posteriori (tutte le dinastie posteriori durano poco). Non riesco a mantenere il proprio potere in queste zone a nord della Cina. I Dieci regni, invece, si trovano al centro sud e durarono di più rispetto alle cinque dinastie. Sviluppano il commercio e le prime forme di industrializzazione, ma non riuscirono a riconquistare il meridione, che tornerà ad essere una gloriosa dinastia imperiale dei Song, che porterà la Cina ad essere nuovamente una potenza mondiale. XI XIA E LIAO: regni dinastici, due popolazioni sino-barbariche (di origine nomadica ma che oramai si stabilizzano nelle zone a settentrione della cina assimilando usi e costumi cinesi, diventando una minaccia per la Cina). Quando si parla della din sei Song settentrionali, si deve tenere conto della presenza di queste popolazioni straniere a nord che detenevano il controllo del territrio (zona della capitale Pechino). DINASTIE SINO-BARBARICHE: • Liao o Qidan (907-1125), dominarono i territori della Manciuria, Mongolia e parte della cina settentrionale. Regno dinastico potente e sofisticato, che mantenne l'aspetto nomadico e di carattere stanziale e imperiale. Durante tutto il periodo dei Song settentrionali abbiamo questa dinastia a nord. • Jin (1115-1234), fondata dal clan Wanyan, antenati dei mancesi che fondarono la dinastia Qing (1644-1911). Rispetto ai Liao dominano il centro nord della Cina durante i Song meridionali. I jin, infatti, sconfiggono i Liao. • Xia occidentale o Tangut (1038-1237), cultura molto raffinata, dominano il centro nord ovest della Cina in un lungo periodo che comprende sia Song settentrionali che meridionali. DINASTIA DEI SONG SETTENTRIONALI L'imperatore Taizu è il fondatore della dinastia Song (960-976), che riunificò il territorio grazie al potere quasi illimitato dei comandanti militari. Egli trasferì i generali più influenti a incarichi di minore importanza (anche su pagamento). Nomina, inoltre, l'attuale Kaifeng come capitale del nuovo governo centralizzato: questa si trova più a est rispetto alle vecchie capitali e più vicino ai fiumi, in particolare al fiume Giallo che costituiva una via di comunicazione fluviale. Si sta sviluppando, in questo periodo, il commercio marittimo. TRATTATO DI SHAN YUAN (1004 d.C) I song settentrionali perdono 16 prefetture settentrionali del nord a favore dei Liao e sono costretti a pagare un tributo annuo. Si assiste ad una relativa pace nel 1038 quando emergono i Xi Xia dall'ordos, che costringono i cinesi a firmare un altro trattato di pace, con l'obbligo di un tributo annuo. I Liao approfittano di questo momento di debolezza dei Song e ottengono un aumento del tributo. ORGANI POLITICI: 22 cui alla base dell'ingranaggio del sistwma burocratico e centralizzato dell'impero cinese c'è il legame tra il “sapere e potere”. Il sistema degli esami di stato genera un nuovo status sociale privilegiato: la gentry (shenshi). L'ffermazione di questa nuova classe socialie è direttamente proporzioanta all'ascesa di un'elite il cui status non era ereditario ma basato sul merito. Gli appartenenti alla gentry svolgevano le stesse funzioni dirigenziali (culturali, religiose ecc..) della classe burocratica ma a livello locale. Questi Shenshi, “letterati adorni della fascia” costituiscono la piccola nobiltà locale: noabili, titolari di un diploma quindi dovevano dimostrare di avere un certo livello di conoscenza, oppure erano ex funzionari, oppure grandi proprietari terrieri che avevano acquisito un acerta erudizone. Tutti i titolari di un diploma di primo, di secondo o di terzo grado. Erano quindi tutti intellettuali. La loro condizione si rifletteva anche sui familiari, motivo per cui acquisiscono una fortissima conoscenza di classe (le famiglie volevano che i figli prendessero parte alla carriera burocratica): Il loro potere e la propria influenza eclissarono quella degli aristocratici ereditari e in gran parte militari. AMMINISTRAZIONE LOCALE: A livello formale veniva gestita dal Magistrato che veniva inviato dal governo imperiale a reggere il capoluogo e il distretto, di fatto era gestito in collaborazione dal magistrato distrettuale e dai notabili. Il funzionario non doveva coprire uffici nella sua provincia di nascita e veniva spostato da una sede all'altra dopo un periodo relativamente breve, in genere 3 anni: questo per evitare ogni forma di corruzione. Il magistrato proveniva di solito dalla stessa classe sociale dei notabili. Di conseguenza gli shenshi sono intermediari tra l'autorità imperiale centrale e il popolo, quindi esercitavano una serie di funzioni pubbliche sussidiarie. C'è questo tipo di rafforzamento ideologico fra potere centrale e potere periferico. In questo periodo c'è un aspetto che va tenuto in considerazione, ovvero l'enorme diffusione della stampa: ha permesso una forte istruzione, ha agevolato l'aspetto di carattere formativo per i politici. La stampa diventa anche lo strumento più importante per effettuare uno scambio e la diffusione di idee. Questo comporta il grande allargamento della scolarizzazione che coincide anche dalla fine del X secolo con l'invenzione della prima cartamoneta: l'impero Song, viene considerato il primo impero dotato di BANCONOTE. L'ambito economico era altamente sviluppato all'interno della società cinese. Si assiste ad una esplosione culturale che raggiunge e permea aree lontane, come la Corea, il Giappone e perfino il Vietnam. C'è anche l'aspetto del recupero del passato: si assiste ad un vero e proprio tentativo di esaltare le tradizioni del passato e lo vediamo in quello che chiamiamo NEOCONFUCIANESIMO, ovvero un confucianesimo che viene contaminato da elementi daoisti e buddhisti da una serie di pensatori di questo periodo, ma lo si vede anche attraverso la volontà quasi maniacale di conservare oggetti, elementi del passato, così come di imitarli (numerosi letterati che riscrivono poesie del passato, imitano le misure del passato. Si sviluppa una nuova concezione di EREMITAGGIO: l'eremita era uno delle figure chiave del pensiero daoista, si mettteva in contrapposizione all'etica confuciana, era inteso come ritiro dalla politica. Ora, invece, è un ritiro dalla società, ha un carattere esistenzialista. C'è un senso più drammatico dell'esistere. SU DONG PO, uno dei massimi rappresentanti dell'intellettuale del periodo che vive in questo clima sociale, politico che guarda al passato come un modello per il presente. In questa fase c'è un grande interesse nei confronti della pittura di paesaggio, arte intesa come una sorta di rifugio, interesse nella poesia idillica. GLI IMPERI DELLE STEPPE La politica dei Song porta al crollo dell'ultima dinastia cinese. Dopo i Song meridionali emerge il carattere nomadico dei mongoli che fonderanno la dinastia Yuan. 25 Nell'arco della storia cinese più volte la Cina ha avuto un rapporto complice e conflittuale con i nomadi: dominavano da tempo l'Asia Centrale, sono sempre stati una minaccia e questa minaccia è sempre stata una costante. Solitamente queste popolazioni nomadi, che in quanto tali sono mobili e che dominano muovendosi dappertutto l'Asia Centrale erano costituite da tribù di origine differente fra loro (elementi indiani, elementi cinesi, europei, ecc..), erano abituate a combattere, quando non si combattevano fra di loro sotto forma di tribù erano solite creare una sorta di impero, una confederazione di tribù guidata da un leader universale o un gran khan, colui che era in graso di rappresentare le tribù. Ciò costituiva una minaccia per tutto il mondo. Di solito questo “impero” si smembrava tanto velocemente quanto il tempo che impiegava per unificarsi. • Durante il periodo Han vi è la presenza della confederazione dei Xiongnu, che dominarono il sud della Cina (III secolo a.C-II secolo). • II-III secolo: Confederazione Xianbei • 744-840: Impero Uiguri • 924-1125: Qidan-Liao Questi imperi delle steppe sono tutte popolazioni che hanno avuto un rapporto diretto, conflittuale o complice, con la dinastia cinese. GENGHIS KHAN Viene proclamato leader universale e riuscì a dimostrare alle varie tribù in lotta fra loro di creale un esercito indistruttibile per riunificare il più vasto impero della sotiria cinese, che coinvolse tanto la Cina dell'ovest come quella del nord. Dopo aver unificato l'impero dominarlo era impossibile, quindi lo suddivise in quattro regni, ciascuno dominato dai suoi quattro figli con le rispettive mogli, per poter tenere un governo centralizzato dai mongoli. A Yasa promulgò un codice in cui vennero stabiliti i principi fondamentali dell'organizzazione politica, sociale, amministrativa e penale del suo impero. Alla base del suo successo c'è l'organizzazione militare, poichè riuscì a rafforzare l'elemento più efficace dell'esercito mongolo, ovvero i guerrieri, ma anche l'uso tattico dei segnali di battaglia come lo spionaggio. Nel 1215 sottomise i Jin e nel 1227 i Xia occidentali (Xi Xia), che governavano il nord ovest della Cina durante tutto il periodo Song, Riuscì ad assicurarsi i servigi dei discendenti della famiglia reale Qidan, esperti dell'amministrazione cinese: riuscirono a convincere i mongoli a fondare il loro impero sul modello cinese, piuttosto che distruggerlo. Non ci fu una conquista dell'Europa perchè morì uno dei figli di Genghis Khan e tutti i militari dovettero tornare nella caaitale per trovare un nuovo imperatore. PAX MONGOLICA: situazione di una relativa pace attuata da Genghis Khan che aveva permesso a tutto questo territorio di entrare in contatto quindi facilitare l'aspetto più economico. In questo periodo, infatti, si assiste ad un “revival” della via della seta. Infatti, in questo periodo, partirà da Venezia Marco Polo, che ripercorrerà la via della seta. DINASTIA YUAN (1279-1368) La fase dell'estinzione della dinastia Yuan avvenne prima con l'abbattimento dei mancesi Jin che dominavano il centro nord della Cina (i song si allearono con i mongoli per scacciare i Jin e li conquistarono). La conquista del meridione risultò, da parte di Genghis Khan, risultò più difficile rispetto a quella degli altri territori, poiché il centro sud era la roccaforte della civiltà cinese, vi era più difesa dei confini. Infatti, la conquista del su fu portata a termine da Khublai Khan, figlio del figlio minore di Genghis Khan, che venne nominato Khan nel 1260. Nel 1267 trasferì la capitale da Karakorum all'odierna Pechino, che ebbe il nome di Kambalic (Marco Polo). Nel 1271 assunse il nome dinastico Yuan, traendo il nome dall'Yijing (classico delle mutazioni). 26 In questa fase storica si assiste al conflitto perenne tra le stirpe mongole più tradizionaliste che erano rimaste in mongolia e che non volevano che venisse fondata un'altra capitale (forma di decentramento del potere mongolo) e quelle più sinizzate. In questo frangente storico si assiste anche a due tentativi di invasione da parte dei mongoli verso il Giappone, alla Birmania, Giava. Ma i due tentativi di conquista (1274 e 1292) del Giappone fallirono perchè intervennero degli agenti atmosferici a difesa del territorio giapponese (KAMI, entità spirituali legate al mondo della natura che nell'opera shintoista diedero vita a delle onde altissime che non permisero la conquista del territorio giapponese; si trattava di Kamikaze). Ci fu, però, un altro motivo importante, ovvero che erano popolazioni abituate a combattere nella terra. I mongoli riconoscono l'efficienza amministrativa cinese delle dinastie precedenti, però si tiene conto dell'influenza della civiltà mongola. La politica amministrativa dei mongoli essendo considerati barbari, fu ostacolata proprio dai cinesi e in pochi accettarono soprattutto i funzionari di corte dell'epoca Song di continuare a collaborare con i mongoli. Si creò quindi una situazione di dissidenza. Per la prima volta l'impero si piega ufficialmente allo straniero, ma contemporanemamente è un'epoca molto prospera, ciò ce lo dimostrano le testimonianze scritte, come il Milione di Marco Polo. In questo periodo avvengono, infatti, i primi contatti diretti fra Europa e Cina. Se i mongoli hanno conquistato politicamente e territoriolamlete la cina, è stata la Cina a conquistare culturalmente i Mongoli. Questi ultimi riconoscevano la superiorità culturale cinese e l'efficacia a livello amministrativo e ne assorbirono gli usi e costumi. Questa fu la grande intuizione di Qublai Khan: non si può trattare e governare la Cina alla stregua di un qualsiasi altro paese di conquidta. Per essere gradito dal popolo. Qubilai deve accettare i valori sociale e cultirali tramandati nei secoli. Assicura ai cinesi la possibilità di governarsi più o meno autonomamente. In questo frangente si assiste ad unav era e propria crescita economica dell'impero (viene ricostruito il grande canale, il restauro degli edifici pubblici e ampliamento della rete viaria). La particolarità che riconobbe lo stesso Qubilai can e che gli permise di salvaguardare l'impero era proprio l'identità multietniche all'intenro dellìimpero. Gli abitanti dell'impero furono divisi in quattro gruppi: Mongoli: aristocrazia militare; Semuren: alleati, originari dell'Asia centrale e occidentale: turchi, persiani, siriani, uiguri, tanguti, tibetani, russi ed europei. Hanren: abitanti della cina settentrionale (cinesi, qidan, nuzhen e coreani). Nanren: abitanti della Cina del sud, i cinesi “puri”. Erano nominati come 蛮子 (mànzi), “barbari”, vengono giudicati dai nomadi come degli stranieri. All'ultimo gradino della scala sociale abbiamo gli schiavi, condizione ereditaria e risaliva al primo periodo della conquista mongola. E' la società che si va a formare, suddivisa in classi in base alla propria estrazione etnica. Gli alleati, ma anche i cinesi che si trovavano a nord e che avevano dimostrato una forma di integraizione con gli stranieri, vivevano una forma di maggiore privilegio, mentre invece i cinesi erano visti in cattivo modo. Erano vietati i matrimonio fra i membri di diverse categorie e ai cinesi l'apprendimento della lingua mongola e l'uso delle armi. Qubilai Khan si dimostrò molto più aperto rispetto ai templi confuciani e riprese il culto di Confucio; vennero esentati i letterati confuciani anche dalle imposte. Furono screditati, invece, gli intellettuali nanren. Il sistema degli esami imperiali viene interrotto al nord nel 1237, a sud nel 1274. Decade il sistema perchè si crea un problema interno di selezione, perchè c'è un atteggiamento di sfida dei cinesi nei confronti dei mongoli stessi. Ci fu un problema di reclutamento delle figure dei funzionari. Ciò che si va a marcare è la discrepanza fra gli intellettuale del sud che avevano un testo molto più 27 Grande Muraglia, descrive in modo errato alcune località, come il celebre ponte a Pechino (che oggi porta il suo nome) o l'importantissimo porto di Quanzhou. Tutt'oggi non ci sono fonti cinesi che provino la permanenza di Marco Polo in Cina. Marco Polo avrà successo in Cina nel 19 secolo, fase in cui il governo vive la sua crisi politica: nel 1837 un saggio, per la prima volta, segnala “due mercanti italiani che raggiunsero Pechino”, durante il regno degli Yuan. DINASTIA MING (1368- Importnate nella storiadella civittà cinese in quanto ultima dinastia imperiale cinese. Il dominio della dinastia Ming rispetto alla Cina attuale ricopre territori già in precedenza dominati, c'è solo uno sviluppo nelle zone ai confini con la corea e nel sud est asiatico. Si registra un crescente malcontento popolare che porterà alla rivolta dei Turbanti Rossi nel 1368, appoggiato da un monaco buddhista di origini contadine, ovvero Hongwu, che diventerà poi il primo imperatore della dinastia Ming. (regno 1368-1398). Fu una figura rigida, estremista, accentratrice. Egli unificherà il territorio cinese in 20 anni; una votla al potere spezza le vecchie alleanze, concentra il proprio potere nelle mani di un'aristocrazia militare formata da principi di sangue, limita le competenze dei letterati esclusivamente a problemi relativi ai rituali e all'amministrazione ordinaria. Nonostante questa politica che durera per altri 3 secoli,si tratterà dell'ultima dinastia imperiale di etnia cinesi. Hongwu: • Stermina personalmente i suoi vecchi luogotenenti con cruenti epurazioni; • sposta la capitale a Nanjing; • Sopprime la Segreteria centrale del Governo e la carica del Primo Ministro, entrambe ereditate dai Song e gli Yuan; • Applica un sistema autocratico: frammenta l'amministrazione centrale e quella delle province, stroncanto qualsiasi tentativo di complotto; • Fa introdurre un protocollo di corte con cui rende visibile immediatamente la differenza di status tra imperatore, èlite al potere e popolo; • Instituisce 6 gran segretari e un Gran Segretario, un'istituzione consultiva per l'imperatore e di coordinamento del governo; • Caccia dalla corte chiunque non fosse di etnia cinesei; • Fonda un tribunale supremo e reintroduce il sistema degli esami per accedere alla carriera del funzionario • Abolì la schiavitù • Requisì le tenute dei principi mongoli e quelle del sud est del paese per assegnarne una parte ai contadini senza terra, insieme alle sementi, agli istrumenti di lavoro e al bestiame; • Non utilizzò il suo nome postumo ma quello del periodo annuo Hongqui(magnificenza militare) che lo conservò per tutta la durata del regno: divenne TITOLO DI REGNO, e tale innovazione fu poi seguita da tutti i successivi sovrani Ming e Qing (generalmente conosciuti con i loro titoli di regno); Successe nel 1399 suo nipote, ma che governò solo tre anni a causa di delle opposizioni a corte e in famiglia, tanto che il quarto figlio di Hongwu si ribello al nipote che era al potere e riuscì ad entrare a Nanchino; diventerà uno dei gli imperatore più importnati della dinastia Ming. Era YONGLE: • Trasformò Pechino, nata dalle ceneri della città mongola Dadù, in un'imponente metropoli; • Vi ordinò la costruzione della Città Proibita (gugong, antico palazzo), sede imperiale delle ultime dinastie cinesi. Fu una costruzione in legno, una serie di padiglioni, portando il legno dal sud al nord della Cina. • Restaurò e riaprì il Grande Canale; 30 • A lui si deve la grande enciclopedia “Il grande canone all'epoca di Yongle” dove veniva raccolto tutto il sapere della civiltà; • Il rispetto che l'imperatore dimostra verso la civiltà cinese è una pietra miliare nella storia, è una sorta di versione modernizzata di Wudi. L'attuale capitale Pechino non ha origini propriamente cinesi. LETTERATO COME CASTA SOCIALE La figura del letterato nasce come qualcuno che appartiene al mondo dell'esercito originariamente; durante gli stati combattenti questa figura legta al m mondo militare sposta l'attenzione alle capacità strategiche e amministrative: diventano, quindi, degli strateghi, proporrano delle strategie per portare l'armonia. Durante la dinastia Han i letterati dell'imperatore iniziano ad assumere un'imprtanza maggiore, anche se ancora non è stato codificato il sistema degli esami, prevale ancora una discendenza che permetteva la carica di funzionario civile o militare, oppure attraverso il principio del censo o della segnalazione. Vengono, però, introdotti dei correttivi, ovvero un processo verso un sistema di reclutamento sulle basi meritocratico, ovvero: • vengono imposti dei limini per ciascun funzionario di rango superiore di nominare i suoi subalterni; • Dal 165 a.C i funzionari raccomandati per una carica sono sottoposti ad esami scritti; • Con l'imperatore Wu viene isituita la prima accademia imperiale con corsi annuali e prove scritte Dopo gli Han si assiste ad una battuta di arresto delle prove concorsuali per l'accesso nell'amministrazione: i vincoli ereditari delle varie aristocrazie locali tornarono ad essere il principale sistema di assunzione degli amministratori. Durante la dinastia dei Sui l'impero centralizzato imposta un apparato burocratico; sistema degli esami in base al quale solo coloro che superavano talune prove letterarie potevano ottenere incarichi nell'amministrazione. Sistema diviso in vari livelli di reclutamento dei candidati su più vasta sccala (sempre in base al princpio della raccomandazione); Dinastia Tang si porta avanti la politica dell'epoca Sui, si cerca di indebolire l'influenza dell efamiglie aristocratiche;il jinshi divenne di importante condizione per accedere agli incarichi amministraitivi. Durante la dinasia Song il sistema degli esami imperiali viene fatto ogni tre anni e viene introdotto l'esame di palazzo, controllato dall'imperatore stesso; inoltre, vengono potenziali gli istituti educativi imperiali. C'è sempre più differenza fra funzionari civili e militari; i funzionari civili con il tempo si uniranno al controllo delle aristocrazie, mentre i secondi avevano una carriera militare ed erano sottomessi al potere civile. In seguito il sistema degli esami coinvolse anche i funzionari militari e questo sistema riguardava sia le prove di abilità pratica ma anche la conoscenza di alcuni testi militari sulla guerra (l'arte della guerra). Durante la dinastia Yuan, Liao e Jin, ovvero i domini stranieri, a causa del complesso assetto amministrativo che proveniva dalle dinastie precedenti, anche queste dinastie furono costrette a adottare il sistema degli esami, ma pur dimostrando una certa diffidenza nei confronti di questo sistemo, furono costretti ad adottarlo non solo per reclutare i funzionari cinesi, ma anche i propri. Di conseguenza nonostante ci sia stata la fase di interruzione di sistema degli esami durante la dinastia Yuan, il sistema sopravvisse. In epoca Ming il sistema burocratico centralizzato ottiene l'assetto che conservò fino alla caduta dell'impero. Venne ancora di più corretto il sistema; vennero istituiti i tre principali livelli: provinciale, metropolitano e di palazzo, quest'ultimo condotto al cospetto dell'imperatore. In realtà i livelli erano almeno quattro, in quanto la partecipazione all'esame provinciale era consentita esclusivamente a coloro i quali avevano già superato un esame a livello distrettuale, che era 31 considerato una sorta di prova militare. LETTERATI ED ESAMI 1. Indispensabile requisito: conoscenza del WENYAN, lingua classica, legata ai testi antichi. Diventa una sorta di lingua che serviva per superare le differenze dialettali, tanto da divenire una lingua mandarina, intrisa di termini, di regole grammaticali, di scelte lessicali, che entrerà sempre in più conflitto con il BAIHUA, ovvero la lingua del parlato. Il Wenyan è simbolo della classicità, della tradizione. 2. Possedere a tal punto la lingua cinese letteraria da diventare produttore di testi composti in ossequio ai modelli espressivi dell'antico patrimonio letterario in prosa e in versi. STRUTTURA DI GOVERNO I letterari divnetano una sorta di classe sociale. Il governo in epoca Ming è estrutturato: • La Segreteria e i Sei ministeri, il Consiglio militare e il Cnesorato; • Hongwu soppresse la Segreteria centrale e il Consiglio militare e i ministeri passarono sotto il diretto controllo dell'imperatore, mentre fu mantenuto il Censorato; • Hongwu si avvalse di segretarik • AMMINISTRAZIONE CIVILE TERRITORIALE Ripartita in province, prefetture, sottoprefetture o dipartimenti distretti. A capo dell'amministrazione provinciale vi erano: 1) commissario governativo, 2) commissario giudiziario o giudice e 3) comandante militare. Questa era una triplice distinzione, amministrativa, militare e di controllo. Vennero mandati dalla capitale di ispettori itineranti e di commissari speciali con particolari poteri amministrativi, militari e censori. Le competenze di questi funzionari diedero origine, verso la metà del periodo Ming a due cariche, ovvero 1) governatore provinciale, 2) governatore generale. LE GRANDI ESPLORAZIONI MING: Vengono fatte esplorazioni marittime. La Cina è stata la cultura che ha inventato la BUSSOLA MAGNETICA, strumento fondamentale perchè permette di orientarsi soprattutto nel mare. Porta, inoltre, avanti degli studi in astronomia e navigazione. L'imperatore Yongle nel momento in cui è tornata al potere una dinastia cinese si sente in dovere di rafforzare il sistema dei tributi (sistema politico di equilibrio sociale che la Cina doveva instaurare con le popolazioni limitrofe e che serviva per dimostrare la propria superiorità). Emerge quindi la figura di Zheng He, un eunuco musulmano, amico dell'imperatore stesso. E' molto celebrato in Cina perchè diventerà una figura iconica (Cristoforo Colombo del celeste impero): fece 7 spedizioni che coinvolsero 317 navi. Vennero coinvolte una trentina di Paesi e regioni dell'Asia sud orientale e meridionale, raggiungendo anche le coste dell'Africa. Vennero coinvolte circa 2800 perso,e tra ufficiali e soldati, ma anche scienziati e dottori, ecc.. (viaggi fra 1405-33). Le ragioni sono di carattere diplomatico e politico. Ad ogni sosta nei porti stranieri veniva fatta la visita di cortesia: scambi culturali e commerciali con gli abitanti del luogo. Durante il sesto viaggio furono imbarcati più di 1200 delegati provenienti da 16 Paesi. Si tramanda che nell'isola Part di Kenya alcune imbarcazioni si siano naufragate: i marinai superstiti si sarebbero sposati con donne locali e la loro discendenza continuerebbe ancora oggi. Costoro sono chiamati wasanga dalla gente del posto. TATTICHE CINESI Oggetti tributari, simbolo del lusso della Cina, che dovevano dimostrare la superiorità della società cinese: porcellane, oggetti in lacca, seta dipinta. Prime esplorazioni europee: il quindicesimo secolo vede in Cina quanto in occidente un interesse verso le esplorazioni geografiche; in Cina il ruolo di queste esplorazioni era proprio quello di 32 ambito solo relativamente conosciuto dalla società cinese (fino all'800 la conoscenza di scienza in Cina era vista come qualcosa di più astratto), per questo motivo i gesuiti portarono all'invenzione di tante opere e principi scientifici. MATTEO RICCI: Nasce a Macerata nel 1552 e intraprende prima una carriera universitaria nello studio della legge, entra nella compagnia di Gesù, pronuncia i primi voti ed entra nel collegio romano per la preparazione umanistica e scientifica. Nel 1577 vene destinato alle missioni d'Oriente, parte per Lisbona da dove partirà per l'india. Qui compirà gli studi teologici, viene ordinato sacerdote e viene inviato a Macao per aiutare Michele Ruggeri nel tentativo di entrare in Cina. Fonda, nel1583 la prima residenza a Zhaoqing, luogo molto importante perchè è l'atto ufficiale con il quale il cattolicesimo penetra nel suolo cinese. Nel 1584 pubblica il primo Mappamondo cinese e ciò interesso molto la corte cinese, motivo per cui fu molto apprezzato. Ruggeri viene inviato a Roma e Ricci rimane da solo per affrontare la missione cinese, motivo per cui inizia a tradurre in cinese numerosi testi in cinese, come un trattato “Dell'amicizia”, che trattava gli aspetti della civiltà occidentale. Viene nominato superiore della missione cinese, e nel 1601 viene accolto nella corte dell'imperatore con il grado di Mandarino. Nel 1603 stampa il catechismo e successivamente stampa di Dieci paradossi (confronto culturale fra est e ovest). Muore a Pechino nel 1610 e sotto concessione dell'Imperatore viene sepolto a Pechino, Ricci cercò anche di analizzare le 3 correnti di pensiero cinesi. Per quanto riguarda il Buddhismo, egli mette in evidenza alcuni aspetti in comune con il cristianesimo: fa presente che nel buddhismo vi è un concetto di trinità e la , ma la critica pe ruqanto riguarda il discorso della reincarnazione, ovvero il ciclo del Samsara, poiché è incompatibile ocn il discorso della salvezza del cristianesimo, dicendo che i buddhisti hanno “confuso cielo e terra, paradiso e inferno”. Ricci ipotizza che il Buddhismo sia arrivato ai cinesi al posto del cristianesimo per un errore di trasmissione. Secondo lui la “falsa dottrina del Buddhismo” è stata trasmessa al posto del Vangelo “per un equivoco o per la malafede di qualche straniero”. Per quanto riguarda il Taoismo, Ricci lo accusa di idolatria, perchè pretendeva di “adorare il Signore del Cielo in figura corporea”. Ricco confuta la non-azione e dà un giudizio negativo sui comportamenti dei Daoshi (preti daoisti) i quali si spacciavano come maghi in grado di allontanare gli spiriti maligni dalle case e invocare la pioggia, ingannando il popolo ignorante. Viene, invece, particolarmente apprezzato il Confucianesimo, la dottrina più compatibile con il cristianesimo poiché “essa sostanzialmente non contiene nulla di contrastante con i dettami della nostra fede cattolica […]; anzi giova assai alla tranquillità e alla pace del regno”. Era, infatti, uno stile di vita, una filosofia. Le ragione di questa opinione stanno nella particolarità del confucianesimo, i cui fini sono la pace e la tranquillità del regno nonché la retta amministrazione dei beni pubblici e privati. Le offerte che i Confuciani facevano ai loro antenati non contenevano nessuna forma di idolatria, ma erano semplicemente considerate dei segni di rispetto nei confronti dei defunti. Vengono inoltre apprezzate da Ricci le Cinque relazioni: padre figlio, marito moglie, signore vassallo, fratello maggiore fratello minore, amico amico. Nell'opera “vera spiegazione del Signore del Cielo” Ricci stabilisce un'equivalenza fra il Signore del Cielo e Shangdi. Non esiste in Cina una concezione di una divinità assoluta, di conseguenza è difficile spiegare il signifcato di Dio, poichè non c'è lo stesso approccio con la realtà fenomenica, per questo motivo Ricci cerca dei modi anche per poter definire in cinese ciò che noi intendiamo per “Dio”. Nel cinese scritto ogni carattere ha uno/più significati e di conseguenza è difficile 35 avvicinare un carattere preesistente nella lingua del cinese scritto per quella cosa che noi intendiamo come dio. Per questo cercò di creare un carattere, un'espressione ideomatica che potesse rappresentarlo. Lui cerca di dimostrare che il cristianesimo e la cultura confuciana sono complementari: infatti i saggi confuciani, che si erano imposti il compito dell'autodisciplina morale dovrebbero anche credere in Dio e servirlo. Contestualmente il credente avrebbe dovuto impegnarsi nell'autodisciplina, se voleva raggiungere il sommo bene (Dio). Ricci scrisse “Vero significato del Signore del Cielo”: scritta sotto forma di dialogo fra un dotto cinese e un dotto occidentale. La fede nel signore del Cielo non è una forma in disaccordo con la tradizione confuciana, ma che anzi la completa. Viene messa in evidenza la disputa sul cercare di trvoare un nome cinese da usare per esprimere il concetto di Dio. Sviluppa questa argomentazione attraverso argomentazioni razionali cercando di mettere in relazione el due culture. Scrive che dato che non è possibile in cinese dare un nome a Dio, né Dio non si può bene pronunciare in cinese per la mancanza della lettera “d”, si inizia a chiamare Dio “Tienciù”, ovvero Signore del Cielo. Egli, però, non era tanto preso da questioni nominalistiche e credeva che anche altri nomi cinesi potessero rendere quello cristiano di dio, come Shangdi, o Tian. Osservatorio di Nanchino, strumenti creati per gli studi astronomici. Matteo Ricci entrò nel 1582 nel Guangdong nelle vesti di monaco buddhista e muore nel 1610 sotto il nome di Xiru (西儒). Primi domenicani e francescani raggiunsero il Fujian tra il 1632-35 ed entrarono in conflitto con i gesuiti perchè i primi avevano rapporti più legati alle tradizioni folcloriche e popolari. Si può dividere la prima missione gesuita in Cina in tre periodi: 1. Operazione fatta da Ricci fra 1582 e 1610, che corrisponde all'arrivo in Cina e alla messa all'opera del metodo Ricci, fino alla morte di quest'ultimo. Iniziò l'incontro con la civiltà e la cultura cinese, e vennero convertiti poche migliaia di cinesi, tra cui diversi letterati confuciani. Vi furono anche molti sforzi di pubblicazione e di traduzione di libri occidentali. 2. In seguito, il cristianesimo progredì lentamente e si sviluppò la polemica con gli altri ordini intorno al problema della tolleranza verso alcune pratiche religiose per i cinesi convertiti al Cristianesimo, conosciuta come Disputa dei Riti. Nel 1723 con l'ascesa al trono dell'imperatore mancese Yongzheng, molto meno accondiscendente verso i missionari cristiani rispetto al suo predecessore Kangxi, per la missione cattolica in Cina aumentarono le difficoltà. 3. Infine il periodo che va dal 1724 e il 1773 segnò il declino della prseenza dei Gesuiti e degli altri missionari cattolici. Varie ondate di persecuzione colpirono i missionari e i convertiti, il cristianesimo fu classificato tra le sette perverse e pericolose. Il periodo di crisi in Cina coincise con il declino della compagnia in Europa e terminò con lo scioglimento dell'ordine. PROBLEMI DINASTIA MING: I FUNZIONARI La figura del funzionario letterato era oramai caratterizzato dal ruolo ambito a livello sociale, ma era anche criticato perchè spesso si diventava funzionari anche attraverso esplicite forme di corruzione o per privilegio ereditario (il figlio di un funzionario ne condivideva lo status sociale). Era possibile assicurarsi lo status sociale senza dover superare gli esami e contestualmente non si acquisiva nessuna carica ufficiale, quindi mercanti e proprietari terrieri che entravano a far parte dell'elite intellettuale, ottennero, in cambio dell'appoggio fornito al governo, un riconoscimento particolare. Essi svolgevano numerose funzioni pubbliche nelle comunità locali. PROBLEMA: EUNUCHI Sono sempre stati un grande problema all'interno della società, oltretutto erano anche figure che avevano modo di conoscere gli intrighi di corte. Grazie a questa loro “qualità” riuscirono molto spesso a gestire le trame del potere anche dietro le quinte. Il primo fondatore della dinastia Ming, Hongwu, fissò il numero, il grado, i titoli e la foggia degli 36 abiti degli eunuchi; proibì loro di interessarsi degli affari di stato e decretò che non dovessero ricevere nessuna istruzione. Gli eunuchi continuarono a far parte integrante della corte interna, in quanto guardiani dell'harem imperiale. Nella prima metà del XV secolo gli eunuchi di palazzo erano uomini di cultura e assunsero sempre più potere. Nel 1420 fu costituito il recinto orientale, accessibile solo all'imperatore in cui gli eunuchi tenevano registri del personale amministrativo. Tra il 1420 e il 1430 fu istituita per gli eunuchi una scuola di palazzo, diretta da alcuni membri dell'accademia Hanlin. Si definiscono, epoca Ming, delle tensioni fra eunuchi e grandi segretari e, nella capitale, tra questi gruppi della corte interna e grandi funzionari della burocrazia imperiale o corte esterna. TRATTI CLASSICI DEL DECLINO DINASTICO • Sovrani deboli: la fine di una dinastia spesso viene caratterizzata dalla presenza di sovrani deboli, che non hanno capacità amministrativa o di essere leader. Non a caso nell'ultimo periodo della dinastia Ming emergono sempre più figure di intellettuali e politici che si ribellano al potere governativo, criticandolo aspramente, e vogliono riportare in auge i valori della prima dinastia Ming. • Favoriti corrotti: figure che raggiungevano le arte cariche attraverso una politica per niente consona, opponendosi all'idea di meritocrazia. • Conflitti di fazione tra i funzionari: creano tensione a livello sociale; • Bancarotta finanziaria • Calamità naturali • Movimenti di rivolta • Invasione straniera, nuova dinastia straniera di origine mancese, che metterà fine alla dinastia Ming. Il declino si ebbe durante il regno di Wanli (1573-1620), fase di corruzione, ma importante dal punto di vista letterario. Emerge un'incapacità amministrativa da parte di Ming di riuscire a controllare e mantenere la propria superiorità culturale: la Manciuria a partire dal X secolo sotto la dominazione dei Liao, Jine Yuan, non era stata ancora completamente integrata. Emerge, quindi, la figura del principe Nurhaci, che nel 1616 si proclama khan della nuova dinastia dei Jin e nel 1621 conquista la città di Shenyang, dove stabilisce la capitale dei Hou Jin. Rinasce con un orgoglio di appartenenza nei confronti della stirpe mancese, ritornano in auge i valori di carattere nomadico che avevano costituito la civiltà mongola. Si crea un'ulteriore frattura fra i mancesi e i cinesi. Si assiste ad un grande malcontento perchè i Ming si dimostrano incapaci di opporsi alle incursioni mancesi e l'imperatore Ming si suicida impiccandosi in un padiglione sulla collina di carbone che sovrasta la Città Proibita. TRIONFO DELL'ESTENSIONE IMPERIALE CINESE Evoluzione del sistema di potere imperiale sotto i Ming: con l'affermazione dei Ming si assistiva ad un accentramento e rafforzamento dell'autorità imperiale sotto Hongwu, rimaneva comunque all'interno della società cinese la presenza del ruolo dei Grandi Segretari e degli eunuchi come strumenti del potere imperiale e vennero istituiti controlli polizieschi sul funzionariato; inoltre, si assiste ad una forma molto più evidente e ideologizzata del culto dell'imperatore, che diveniva una figura (essendo più despota) molto più importante e carismatico all'intero della società. Si assiste ad un assoggettamento della burocrazia per mantenere il controllo politico, ma assistiamo nel XIV all'esaltazione di una figura molto più riconosciuta e di cui aver paura. I QING Momento storico in cui l'impero cinese raggiunge la sua massima estensione geografica. Ultima dinastia imperiale: popolazione straniera, mancese, discendente dei “barbari” Jin. 37 L'imperatore Qing non è uguale all'imperatore Ming o Yuan, né ha niente a che fare con gli imperatori di epoca Han o Tang. E' un imperatore che rappresenta la sintesi fra: • I poteri del khan centrasiatico: proviene da una cultura di nomadi, il gran khan doveva incarnare le qualità di un leader universale, figura carismatica, accentratrice, eroica. • I poteri dell'imperatore tradizionale cinese della millenaria istituzione imperiale: grande ordinatore dell'universo, colui che tiene il tianming, il mandato celeste e deve tener conto di tutto ciò che la natura insegna • Capo della stirpe mancese DOTTRINA DI SINOCENTRISMO La centralità della Cina è della figura dell'imperatore. Si va a creare un nuovo modello tributario che dà vita ad un rapporto impari fra Cina e estero. Sistema del tributo: manifestazione di una relazione di dipendenza, inviando a Pechino un tributo in cambio del quale l'Imperatore garantiva la sua protezione allo Stato “vassallo”. Idea di superiorità politica e militare, quindi era d'obbligo fornire da parte del paese tributario il dono in cambio della protezione. I metodi che mettono in evidenza l'esasperazione del sinocentrismo è il koutou: i rappresentanti stranieri che venivano ammessi alla presenza dell'Imperatore dovevano genuflettersi al suo cospetto (tre genuflessioni e nove prosternazioni), era un atto di inferiorità che lo straniero doveva avere nei confronti dell'imperatore. TENTATIVI DI AVVIARE RELAZIONI DIPLOMATICHE E COMMERCIALI CON LA CINA Nel 1787 si inizia a parlare di una missione diplomatica ufficiale perchè riconoscendo ormai l'importanza della Cina: le grandi potenze europee, in particolare la Gran Bretagna, consapevole della potenza della stirpe mancese e del loro potere detenuto in tutta l'Asia prova interesse ad agevolare i contatti commerciali. Nel 1793-1794 si dà inizio alla missione Macartney: l'intento era quello di creare delle figure di diplomatici britannici che risiedessero in Cina per poter gestire tutte le questioni di carattere amministrativo fra Cina e UK. Macartney fu accolto a corte, entrò dentro la città proibita, ma quando giunse al centro della città proibita, sul trono non trovò l'imperatore a riceverlo, ma un editto, su cui la Cina metteva in evidenza che l'Inghilterra fosse una grande potenza esattamente come la Cina, ma quest'ultima non aveva alcuna intenzione di allacciare i rapporti parlando del fatto che chi raggiungeva le coste cinesi aveva poche possibilità di tornare nella madrepatria. Per questo secondo la Cina era impossibile che potessero esistere degli ambasciatori che potessero risiedere periodicamente in Cina. Dopo più di 40 anni scoppierà la prima guerra dell'oppio, che vedrà come prime protagoniste l'Inghilterra e la Francia e che farà vacillare la dinastia Qing sul piegarsi ai contatti con la Gran Bretagna. Oltre all'editto e all'insuccesso completo, si andò a creare uno scontro di visioni del mondo: autarchia contro la divisione internazionale e la globalizzazione dei traffici. Era una sorta di sfida da parte degli europei nei confronti della Cina, austera e presuntuosa. Si diede vita ad una incertezza tra una formale chiusura e una pragmatica accettazione. Nel 1816 fu tentata un'altra missione, quella di Lord Amhrest, per incentivare l'imperatore ai commerci con la Gran Bretagna. Tutto ciò coincise con una rottura dei rapporti diplomatici, e portò alla cosiddetta QUESTIONE DEI RITI. L'imperatore Kangxi emanò un editto che permetteva libertà di culto ai cinesi e la possibilità di praticare il rito cristiani ai missionari. Di conseguenza i gesuiti si erano dimostrati in primis come 40 coloro che avevano rispettato e apprezzato le tradizioni locali che presentavano elementi in comune con la morale cattolica. Gli ordini di mendicanti si rivolgevano, invece, principalmente al popolo, quindi notarono non questo aspetto conciliante fra morale cattolica e confuciana, ma notavano un carattere superstizioso del popolino verso l'idolatria. Questo in qualche modo dava un'immagine della Cina molto diversa.. Il metodo adottato dai gesuiti fu giudicato intollerabile. Papa Clemente XI nel marzo del 1715 emanò la costituzione apostolica Ex illa die: dichiarava che c'era la proibizione di professare i riti confuciani per i missionari e i neofiti cinesi, pena l'interruzione dell'attività missionaria. Questa azione fu letta da Kangxi che aveva dato vita ad una forma di apertura come un atto di arroganza da parte della chiesa cattolica, di conseguenza minacciò di cacciare i religiosi occidentali. La situazione peggiorò con Yongzheng che nel 1724 condannò il cristianesimo come una setta eterodossa, confinando a Macao tutti i missionari operanti nell'impero, ad eccezione dei religiosi che prestavano servizio a corte, fra cui gli stessi gesuiti (valorizzavano le tradizioni cinesi, inoltre riconoscevano concilianti alcuni aspetti del confucianesimo e del cristianesimo, inoltre importavano le conoscenze scientifiche in Cina). I disertori furono duramente puniti. Di fondo c'è una incomprensione: se lo vediamo da un punto di vista più intellettuale e scientifico, distaccato dalle questione religiose, l'operazione dei gesuiti era quello di portare il confuciano a conoscere il cristianesimo, un'ottica che la chiesa cristiana non era in grado di riconoscere; non era in grado di riconoscere la mentalità e la cultura dei cinesi. Ciò veniva visto come un forma di pericolo nei confronti dell'incolumità della Chiesa cristiana. Ancora oggi nella società cinese nessun culto religioso può stare al di sopra dello stato: lo stato gestisce la comunità e questo comporta il fatto che spesso è lo stato che nomina dei vescovi senza entrare in contatto con la curia romana, e questo ha rappresentato lo stato cinese, atto visto dai cristiani come un voler screditare il ruolo del papa. Dati sulla dinastia Qing: Con questa dinastia la storia può essere suddivisa in due macro-settori: il primo è quello che comprende la nascita e l'apogeo di questa dinastia; il secondo comprende la decadenza soprattutto nell'800 a causa di una politica espansionistica occidentale. La superficie totale di tutto l'impero raggiunse i 15 milioni di kmq nel 1790. Fu l'impero più vasto del suo tempo e fu la prima dinastia cinese per espansione insieme alla dinastia Yuan. L'impero Qing fu il quinto impero più vasto di sempre, inoltre nel XX secolo contava 440 milioni di abitanti, corrispondeva quindi al 36,6% della popolazione mondiale. SISTEMA DELLE 8 BANDIERE Fu introdotto attraverso il governo mancese; la bandiera mancese era quella gialla e le altre corrispondevano a popolazioni appartenenti all'impero cinese (mongoli e alleati con i mancesi e per ultimo i cinesi originali, i quali avevano meno privilegi rispetto ai mancesi). Vi era anche l'ESERCITO DELLO STENDARDO VERDE: composto da forse militari Han di epoca Ming che disertarono la politica dei Ming e aiutarono i Qing per aiutarli a governare la Cina settentrionale. Al primo posto nella società c'erano i mancesi membri delle Bandiere, al secondo i membri mongoli, al terzo posto gli uomini delle Bandiere cinesi, “servili” e privi di fibre morali, al quarto gli ordinari cinesi Han che non erano membri delle Bandiere (valevano di meno). … Trattato di Nerchinsk (1689) stipulato fra cinesi e russi per stabilire i confini lungo il fiume Argun: è il primo ufficiale trattato con il quale vengono riconosciuti dei confini effettivi storici fra cinesi mancesi e popoli stranieri. Il concetto di Tianxia ha reso nella storia cinese difficoltà di riuscire a 41 definire ciò che era confine. 1801-1839: importazioni dell'oppio dall'India e dalla Turchia. Nascono nell'800 le fumerie cinesi, dove si fuma oppio importato dall'India e dalla Turchia. Mentre la Cina si sta portando avanti verso il diciannovesimo secolo, in Europa vige il concetto di Colonialismo e Imperialismo. Colonialismo: termine che racchiude l'antichità e l'età moderna. Imperialismo: simbolo di importanza mondiale di una potenza egemone, fase che va dal 1870 al 1914, periodo in cui si assiste in Inghilterra all'ascesa della Regina Vittoria. Le cause che portano alla nascita del colonialismo che riguarda più la fase antica: la prima causa è l'eccesso di popolazione e le posizioni strategiche, ma anche l'ascesa di una forma economica capitalistica, così come una figura dell'uomo che si ripone al centro dell'universo dal 400 in poi e che prende coscienza della possibilità di conoscere, di venire a contatto con le diversità. Le cause dell'imperialismo sono: le questioni da un lato economiche, come il capitalismo, dall'altro anche l'industrializzazione. Infatti c'è bisogno di materie prime come il petrolio, il ferro e il rame), e il bisogno di nuovi mercati. Dall'età moderno in poi il colonialismo riguarderà le Americhe, le basi sule coste dell'Africa e parte dell'Asia. L'imperialismo acquisisce caratteristiche proprie soprattutto per quanto riguarda i territori dell'Africa e dell'Asia (presenterà caratteristiche diverse, la definizione di imperialismo in Asia è un po' forzata, non sarà infatti una conquista territoriale ma economica). Le cause politiche dell'imperialismo in occidente sono anche politiche, come il nazionalismo (nazione forte, potente, in grado di sottomettere le altre), sociali (bisogno di nuove terre per i contadini), ma anche culturali (dominio dell'uomo bianco che porta la civiltà). Gli effetti dell'imperialismo: il conflitto tra i Paesi europei venne portato fuori dall'Europa, mentre in Europa regna un periodo di pace. Gli stati industrializzati hanno difficoltà ad esportare all'estero le proprie merci a causa delle politiche protezionistiche, e come conseguenza si portano avanti questa tendenza alla conquista di vasti territori abitati da numerose popolazioni, che sottomettono sia politicamente che economicamente. Le potenze europee trovano nuovi mercati per le merci nazionali, inoltre ricavano dalle colonie le materie prime necessarie a sostenere lo sviluppo industriale, senza doverle importare da altri Paesi a prezzi elevati. Il nazionalismo di fine 800 si basa su una ideologia autoritaria e aggressiva che afferma la particolarità e la pretesa superiorità di una singola nazione, e sarà uno strumento di mobilitazione delle masse. Si porta avanti questa idea di esaltazione della nazione, di sentirsi superiore ad ogni altro valore, c'è un'esaltazione del sentimento e disprezzo per la ragione; c'è l'esaltazione della guerra come mezzo che serve per portare avanti il simbolo del progresso, inoltre c'è una svalutazione dei principi democratici: si sviluppa una forma di protezionismo che ha caratteri sia antiliberali che antisocialisti e si dà inizio ad un approccio razzista e antisemita. C'è una concezione della superiorità dell'uomo bianco che ha una missione civilizzatrice. Il colonialismo nei secoli precedenti si basava principalmente sul controllo economico, ma quello di fine ottocento imponeva il dominio delle potenze coloniali su vaste regioni. Queste potenze coloniali giustificano la conquista militare e questa sottomissione politica con l'argomento che i popoli sottomessi sono culturalmente inferiori. IMPERIALISMO: dominio militare, politico, economico e culturale. LA COLONIZZAZIONE DELL'ASIA: Non è un'unica potenza che domina i territori dell'Asia, ma sono diverse potenze: • Il governo olandese assume il controllo dell'Indonesia nel 1799; • Nel 1858 la Gran Bretagna trasforma l'India in un impero coloniale; 42 Si tratta di una società segreta a carattere paramilitare che condusse un'insurrezione contro la presenza straniera. E' un tentativo da parte della Cina di liberarsi dalla dominazione straniera per riportare in auge i valori ideologici della Cina, ma questo porterà a delle conseguenze inesorabili. La base sociale sono i braccianti agricoli, battellieri, trasportatori, disertori, scarti della società. Presenta forti connotazioni xenofobe: danno vita a delle sollevazioni contro le imprese straniere, difendendo i valori tradizionali cinesi. Questo movimento non nasce su volere della dinastia Qing, ma viene successivamente appoggiato da questa. Poco prima del 1898 era avvenuta una sorta di apertura da parte dell'elite imperiale di trovare delle soluzioni nei confronti delle potenze occidentali, per considerare ciò che proveniva dall'occidente non necessariamente come qualcosa che doveva per forza essere considerato inferiore. Nonostante questa apertura, il malcontento generale portò a questo movimento xenofobo nato dal basso e che venne appoggiata dalla dinastia stessa, la quale rinnegò quel pensiero di apertura. Il 21 Giugno 1900 venne dichiarata guerra alle potenze occidentali da parte dell'imperatrice vedova Cixi, sperando che questo movimeto xenofobo potesse riuscire a ribaltare la situazione. Si viene a creare un vero e proprio contingente internazionale di 1600 uomini, composto dalle armate di otto potenze (Gran Bretagna, Francia, Italia, Impero Austro-Ungarico, Belgio, Russia, Giappone e USA). Nel settembre del 1901 viene stipulato il protocollo di pace imposto alla Cina: vengono date delle guarnigioni (quartieri) straniere a Pechino in difesa delle legazioni straniere, viene vietato ai residenti cinesi di entrare nel quartiere delle legazioni a Pechino e vengono sospesi per 5 anni gli esami imperali. Questo tipo di formazione umanistica e universalistica che veniva data al letterato cinese conosciuto come tale oltre che funzionario politico, oramai non era più in grado di sapersi difendere dalle competenze più specifiche e tecniche degli occidentali. Questa reazione xenofoba che diede vita alla rivolta dei boxer diede vita alla coalizione delle potenze occidentali. IMPERIALISMO ITALIANO IN CINA Nel 1899 si cercò di stipulare delle trattative per ottenere in concessione della baia di Sanmen, ma ci fu un rifiuto da parte dell'imperatrice Cixi. Quindi nel 1901 dopo la rivolta dei boxer, venne concesso il territorio della città di Tianjin che verrà mantenuta nella seconda guerra mondiale e nel trattato di pace nel 1947. 1898 e 1919: ROTTURA CON I VALORI TRADIZIONALI CONFUCIANI: Di fronte a questa Aggressività occidentale e la loro superiorità militare, condita da nuove ideologie, viene VIsto tutto ciò come delle testimonianze della necessità di mettere in crisi i valori tradizionali confuciani e la necessità di dover rivoluzionare questo tipo di assetto. Infatti nel 1898 alcuni funzionari auspicano una rigenerazione politica istituzionale della Cina: c'era bisogno di ricostruire un'immagine internazionale che potesse essere competitiva a livello internazionale e salda rispetto al duro colpo subito con il trattato di Shimonoseki nel 1895. Si dà avvio ad una riforma politica più moderna attraverso il varo di una costituzione. Si dà avvio nel Giugno del 1889 l'esperimento dei Cento giorni delle riforme, che durò fino a settembre dello stesso anno. Vennero infatti promulgati editti riguardanti la riforma dell'amministrazione, dell'insegnamento e dell'economia. Si guardava con un tentativo di modernizzare anche il pensiero confuciano. Nonostante questo tentativo in cui furono coinvolti alti funzinari come Kang Youwei e Liang Qichao, appoggiati dallo stesso imperatore Guangxu che deidero avvio ad un apolitica di apertura nei confronti dell'occidente, questa politica venne interrotta us volere di Cuxi sulla base della rivolta dei boxer, cercando di riportare in auge l'ideologia più reazionaria della cività cinese, della Cina imperialista. Nonostante vi fossero intellettuali come Kang Youwei e Liang Qichao, vi erano degli intellettuali che erano dichiaratamente reazionari, non a favore dell'apertura dell'occidente. Il ruolo di Kang Youwei e Liang Qichao era importante. 45 Kang Youwei fu un pensatore politico, un riformatore alla fine della dinastia Qing e fondamentalmente patriota. Un altro intellettuale fu Yan Fu, uno studioso e traduttore, famoso per aver introdotto le idee occidentali nella Cina del XIX secolo. Liang Qichao fu un importante giornalista e filosofo, che rispetto a Youwei si presentò più radicale e riformista. Kang Youwei inizia a criticare lo stato confuciano e questo porta avanti la necessità che la Cina dovesse guardare con interesse verso un'educazione sociale legata alle scuole pubbliche, all'emancipazione della donna, all'abolizione del confucianesimo, e alla formazione di un governo che permettesse a ognuno di esprimere i propri ideali e opinioni. Così, gli intellettuali cercarono di spingere la Cina verso una modernizzazione che prendesse come riferimento l'Occidente. Liang Qichao era un seguace della filosofia darwinista, quindi porta avanti anche un idea di liberalismo cinese basato su tre principi: moralità, virtù ed etica sociale, tre aspetti che stavano alla base del pensiero confuciano. Chen Duxiu: approfondì gli studi sul marxismo, diventando un sostenitore del comunismo. Nel settembre del 1915 diventò editorie e scrittore del nuovo giornale progressista, ovvero LA NUOVA GIOVENTU', dove pubblicò il suo primo articolo dedicato alla gioventù cinese, che avrebbe dovuto aderire al Nuovo movimento culturale per andare contro i vecchi principi dell'imperialismo cinese. Ciò che porta al declino della dinastia Qing è l'arretratezza tecnologica dovuta alla chiusura del paese, infatti si assiste ad una superiorità tecnologica occidentale, Si dà avvio ad una sorta di semi- colonialismo, perchè gli occidentali dominano nei porti e acquisiscono favoritismi da parte dei cinesi, ma non si è di fronte ad un vero e proprio dominio coloniale puro. La perdita del controllo della Corea è un segnale del disfacimento dell'istituto imperiale che si basava proprio su questo controllo e superiorità che la Cina doveva avere nei confronti degli altri stati. La rivolta dei boxer darà sicuramente il suo contributo nel declino del governo. Ci saranno anche dei tentativi di modernizzazione troppo timidi e portati avanati senza convinzione, destabilizzando la struttura di potere imperiale. Si va a definire, quindi la RIVOLTA DI WUCHANG: si inizia a sviluppare la convinzione che oramai i Qing avessero perso il mandato celeste (malcontento popolare, insuccessi economici e delle ribellioni alle forme di colonialismo occidentali, ecc..). Nel 1 ottobre del 1911 si assiste ad un ammutinamento dell'esercito nella città di Wuchang che porta ad un parziale successo con la diffusioen della rivolta. Tutto ciò porta al ribaltamento: il sistema dinastico crolla e nel 1 gennaio del1912 viene proclamata la nascita della REPUBBLICA. La provincia del Xinjiang e del Tiber si dichiarano autonomi. In concomitanza si assiste ad una forma di indipendenza da parte della Mongolia Esterna, precedentemente dominata dai mancesi. Emerge la figura di SUN YATSEN nella fase della Repubblica Cinese. Sun Yatsen è originario del Guangdong, nazionalista di etnia Han, che si dichiara ostile alla dinastia Qing di etnia Manciù. Ritiene necessaria un'apertura del sistema politico cinese a innovazioni di stampo occidentale. L'elemento che nella storia cinese ha permesso il mantenimento dell'unità culturale della Cina è stata la SCRITTURA, che nella sua veste più artistica, ovvero la calligrafia, viene considerata una delle tre arti sublimi a cui si doveva dedicare l'intellettuale cinese. Nonostante vi fossero diversi dialetti, il fatto che ci fosse un sistema di scrittura uguale in ogni zona della Cina, permetteva di capirsi dall'estremo nord all'estremo sud (ciò che fece nascere il bisogno del Putonghua, ovvero una lingua parlata in tutta la Cina durante il dominio di Mao). Per la prima volta si assiste, da parte dell'elite culturale cinese, la messa in discussione della lingua 46 letteraria, troppo legata al pensiero confuciano. Questo perchè dalla seconda metà dell'800 e dopo il crollo dell'impero nell'11 si assiste ad una critica da parte dell'elite culturale nei confronti dell'epoca imperiale e questo mette in discussione anche i valori fondativi della civiltà imperiale come, appunto, la Cina. Ciò mette in evidenza la profonda crisi che stava attraversando la Cina. Sun Yatsen si rende protagonista di esperienze in Giappone, in Gran Bretagna e in America per capire come relazionarsi ocn l'Occidente. Riconosce i TRE PRINCIPI DEL POPOLO, ovvero: l'indipendenza nazionale, il potere del popolo e il benessere del popolo. Riconosce, infatti, una necessità di costruire un'identità nazionale. Sun Yatsen sarà tra i fondatori del Guomindang, il Partito Nazionalista. Egli rinuncerà alla presidenza della Cina in nome dell'unità nazionale, nel 1917 costituisce un nuovo governo e sarà favorevole alla cooperazione con i comunisti. L'altra figura centrale in questa fase è Yuan Shikai (1859-1916), che appartiene ad una famiglia benestante ed è un generale che proviene dal modo militare. In questo momento l'esercito sta prendendo come modello quello prussiano poiché era inevitabile il dover apprendere gli strumenti tecnici con cui gli occidentali erano riuscit a mettere in crisi la Cina. Non ci sono più gli esami imperiale ne le figure legate al potere da corte imperiale, quindi avviene questa crisi identitaria. Anche Shikai vivrà una breve esperienza negli USA, a Yale ed inoltre partecipa alla prima guerra sino-giapponese. Si dichiara federe all'imperatrice vedova Cixi ed è distante alla politica di apertura e di conseguenza all'imperatore Guanzu che aveva aderito all'iniziativa dei Cento Giorni e dell'apertura. Nel 1911 durante la rivolta di Wuchang, le truppe di Yuan gli rimangono fedeli ed è lui che negozia la deposizione di Pu Yi (ultimo imperatore cinese). Preso il potere, inizia ad entrare in conflitto con il Guomindang, che aveva stravinto le elezioni del 1913. Questa politica di rinascita portata avanti da Sun Yatsen non sta avendo i risultati sperati, infatti c'è una determinata cerchia di elite che non è d'accordo con questa rinascita, ma anzi vuole dare vita ad una rinascita come era successo nelle epoche precedenti. Nel 1915-1916 Yuan Shikai si autoproclama imperatore e cercherà di riportare in auge lo spirito più tradizionalista cinese, ma la sua morte è una morte hce avviene per cause naturali e quindi si interrompe la sua possibilità di rilancio della Cina. 4 MAGGIO 1919 Questo evento, questo movimento studentesco è un momento cruciale perchè segnala la necessità di modernizzazione, di trasformazione, di riportare la Cina ai grandi fasti di equilibrio interno, di orgoglio patrottico, di senso civico da parte della popolazione che vuole sentirsi protagonista di questi cambiamenti. Da un lato c'è una forma di apertura estrema e rivoluzionario del sistema politico, dall'altro è una data in cui si pongono le basi di tutto ciò che andrà a porre le basi della storia della Cina fino ad oggi. Ma il movente del movimento studentesco proviene da problemi derivati a seguito della prima guerra mondiale: la Cina si aspettava che le concessioni date ai tedeschi nella provincia dello Shangodn tornassero ai cinesi, invece la zona passò ai giapponesi, e questo fu letto com eun affronto nei confronti della cina che si sentì ferita per non essere stata ripagata del suo appoggiò politico durante la prima guerra mondiale. Quindi si crea una forma di “nazionalismo” (in realtà è un sentire in comune da parte della popolazione nel cercare di rialzarsi dopo una continua sofferenza). Quindi si avvia una rivolta contro l'immobilismo politico-sociale, a sostegno di un vento riformatore di stampo occidentale, con venature socialiste. Contemporaneamente stava cadendo l'impero zarista in Russia a favore della Repubblica Sovietica: la rivoluzione di ottobre in Russia era presa da modello per un popolo che si era ribellato ad un sistema di elite. Lu Xun, esponente del movimento del 4 maggio e padre della letteratura in lingua volgare (baihua) 47 effettivo che cadde nelle mani di governatori militari o di signori della guerra. LA fase dei signori della guerra è stata giudicata in maniera diversa da parte degli studiosi: c'è chi sostiene che la storia cinese rivela un modello in cui questo declino delle autorità e lo sviluppo dei centri di potere più regionali e localizzati, era un fenomeno abbastanza frequente nella storia della Cina; in qualche modo tuti i movimenti del diciannovesimo secolo avevano dato dimoastrazione diq eusto carattere più regionale. Emerge una mancanza di autorità centralizzata da parte del potere, soprattutto nell'800 della storia cinese. In qualche modo questa disintegrazione del potere era stata una premessa all'ascesa di questi signori della guerra, ovvero politici regionali: Altri studiosi dicono che il fenomeno dei signori della guerra era nuovo, risultato degli effetti dovuti alla modernizzazione militare. Yuna Shi Kai era stato il primo fondatore di un esercito moderno e il retaggio che aveva lasciato alla repubblica fu un grande numero di signori della guerra che lo aevano sostenuto da vivo ma che a seguito della sua mortwe avevano cominciato a combattersi fra di loro. Nel luglio del 1917 i tentennamenti da parte del governo di Pechino portarono a una serie di fasi di stallo, non è più in grado di mantenere il potere sulle potenze straniere. I principali regimi dei signori della guerra danno vita ad una serie di ideologie differenti fra di loro: c'era chi era chiamato “il generale cristiano”, oppure il “governatore modello”, oppure chi faceva parte di una banda, o il “maresciallo filosofo”; erano tutte figure classificabili all'interno di un ruolo politico e sociale diverso. Di fondo la maggior parte dei signori della guerra proveniva da un ambiente militare e molti di loro erano anche stati governatori militari di alcune province cinesi. Tutti mantenevano delle armate che erano fedeli personalmente a loro e combattevano per i loro intenti, e inoltre possedevano una base territoriale. Queste armate dovevano essere pagate e i signori della guerra utilizzavano anche dei tributi per le loro necessità. Questi presentavano diversi modelli sociali e ideologie differenti: • conservatori, tendenzialmente più di matrice confuciana • reazionari, tentavano di riportare in auge l'impero mancese • riformisti, appoggiavano le idee e ideologie nuove Quello dei signori della guerra è stato giudicato come un periodo disastroso perchè il governo centrale era crollato, la mongolia esterna e il tibet erano diventati indipendenti, perchè gli intellettuali si erano ritirati dalla pubblica amministrazione, ecc... L'economia era trascurata. Non mancava, inoltre, l'imperialismo occidentale, che continuava la sua penetrazione. Nonostante tutto, questa fase ha avuto degli aspetti positivi: si sono dimostrati come coloro che hanno aderito alla causa di una riunificazione, di un senso di partecipazione. C'è una serie di forme di malcontento che provengono da più zone della Cina e che danno una spinta propulsiva al movimento del 4 maggio (rottura con i vecchi ideali, richiesta da parte degli studenti di più diritti, sviluppo delle città costiere, Chen Duxiu). Chen Duxiu criticava il rapporto gerarchico confuciano ma anche imperiale e sociale deola società cinese, ma c'è anche un'attenxione verso le convenzioni sociali riguardanti soprattutto le donne. Dalla sua parte c'era un pregiudizio di un secondo matrimonio delle vedove e sottolinea come confucio vivesse in un'età feudale alla quale appartenevano convenzioni sociali molto ristrette. L'opinione di confucio era espressa all'interno dei Liji; essere donna significava doversi sottomettere, ottica inconcepibile in una società che si stava rivoluzionando. L'emancipazione della donna è un aspetto molto sentito e molto forte su cui doveva basarsi la nuova Cina. La critica verso il Wenyan era di carattere politico: era una forma eccessivamente condensata e allusiva, che la rendeva solo accessibile solo a coloro che avevano un'elevata istruzione classica. La richiesta di giornali, di narrativa popolare e di traduzione di opere occidentali aveva dato luogo ad una nuova maniera di produrre in vernacolo (baihua). 50 Conflitto tra Guomindang e partito comunista cinese: non va visto come un conflitto tra nazionalisti e comunisti, ma andrebbe visto come una lotta tra due facce della stessa medaglia, due atteggiamenti complementari con le quali si deve comunque portare avanti una idea di nazionalità. Gli intenti di entrambi i partiti sono indirizzati verso un senso di unità. L'avvento della repubblica non è stata accompagnata da quella rinascita unitaria che molti si aspettavano. La partecipazine della Cina alla prima guerra mondiale è stata tardiva, anche se avrebbe potuto comunque rappresentare la prima opportunità di riscatto, che venne vanificata dagli accordi conclusi a Giappone, Russia, Gran Bretagna e USA, ma anche con il trattato di Versailles che cedette i possedimenti tedeschi in Cina al Giappone (Shangdong). La Cina, inoltre, era molto in debito con la Gran Bretagna. L'azione del guomindang ha portato ad una necessità da parte della Cina a doversi relaizonare con le potenze straniere in maneira più diplomatica: ormai lo scenario del ventesimo secolo si basava sulle relazioni internazionali, in particolare con l'Unione Sovietica. Tra il 28 e il 30 dopo una serie di trattati firmati con potenze più o meno grandi e piccole, il governo del guomindang, ottenne il ripristino dell'autonomia per il controllo doganale: c'è un segnale id maggiore autonomia verso l'ingerenza straniera. La Gran Bretagna abbandonò anche alcuni territori in affitto, e altri seguirono le rinunce ai privilegi di extraterritorialità da parte di altri stati, che avevano promesso di rinunciarvi nel momento in cui anche al tre potenze avessero firmato accordi analoghi: Nonostante ciò il Giappone interruppe queste trattative fra Cina e occidente (si parla del decennio di Nanchino, che diventa il centro dello scenario politico internazionale) e questo porta al fatto che in questo periodo il principale problema per il guomindang fu la minaccia giapponese, oltre che alla diffusione dei comunisti nel territorio. Questo porta ad una situazione di grande tensione nel partito nazionalista; l'intervento del Giappone alla seconda guerra mondiale consentì alla Cina di riappropriarsi della sua sovranità: nel 1943 9 gennaio il Giappone annunciò la rinuncia ai propri diritti extraterritoriali a favore del govenro fantoccio di Nanchino, autorizzandolo a imporre la propria piena sovranità su tutte le concessioni internazionali. Ci fu una situazione in cui l'occidente prese sempre più coscienz della necessità di appoggiare la politica della resistenza cinese nei confronti del Giappone. Quindi Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti diedero il loro appoggio. I trattati di pace che posero fine al secondo conflitto mondiale assunsero un significato diverso rispetto a quelli del 1919, ovvero alla fine della prima guerra mondiale: questi mettevano fine ad un lungo periodo di assoggettazione della Cina sotto le potenze occidentali. C'è infatti un primo riconoscimento ufficiale di un neonato stato cinese repubblicano anche da parte delle potenze occidentali. REPUBBLICA POPOLARE CINESE Epoca Maoista, viene proclamata il 1 ottobre del 1949. Si instaura un sistema politico socialista e si dà vita ad una nuova era nella storia della legislazione cinese (vengono rivoluzionati gli istituti politici e amministrativi). Nel 1950 si dà avvio ad una serie di riforme: quella agraria (ripartizione delle terre), e la divulgazione delle campagne di riforme relative al matrimonio (fu introdotto il divorzio e la libertà della donna). Quando fu proclamata la Repubblica, la data segnava anche il ritiro di Chang Kai Shek (leader del guomindang) a Taiwan, che divenne la sede della repubblica cinese. Dopo la proclamazione della RPC, gli stati uniti impediscono l'entrata della Cina nell'ONU. Una delle figure che nell'arco della storia fino alla sua morte ha rappresentato colui che è riuscito ad appoggiare sempre le esigenze del popolo e a smussare gli atteggiamenti intransigenti di Mao, fu Zhou Enlai, che firma a Mosca un trattato di amicizia della durata trentennale (fino al 1980 doveva esserci una collaborazione fra Cina e Mosca). Tutti i paesi che avevano appoggiato il regime 51 comunista riconoscendo l'autorità di Mosca entravano ad un rete di reciproca sussistenza da parte di tutti gli altri paesi comunisti, e si andò a creare una linea di demarcazione tra paesi comunisti e paesi “occidentali” (ciò che causò la guerra fredda). Nel 1950 la Cina intervenne in Corea e nello stesso anno fu promulgata la legge sulla famiglia e fu varata la riforma agraria. In poco tempo si assistette ad una forma di Statalizzazione del commercio e delle banche: lo stato gestisce e governa le banche. Nel 1953 viene stipulato il primo piano quinquennali (ogni 5 anni viene formulato un piano che deve essere concretizzato in cinque anni), Nel 1954 viene approvata dalla I Assemblea Nazionale del Popolo la I costituzione della repubblica popolare cinese. Con il piano quinquennale viene trasformata la Cina in uno stato INDUSTRIALE. Nel 1956 la storia del partito comunista Cinese e la storia di Mao non è sempre stata una storia di successi; all'interno del partito comunista cinese non c'è una linea unica, anzi è caratterizzato da diverse tendenze e fazioni che spesso sono entrate in conflitto fra di loro. Più di una volta infatti Mao perderà il controllo del partito e della presidenza e ciò comportoerà una serie di conseguenze. Una di queste situazione è dovuta al lancio della campagna dei Cento Fiori (che cento fiori sboccino e cento scuole si contendano). La linea guida sarà sempre quella di base rivoluzionaria, chi non ne fa parte verrà riconosciuto o di estrema destra o di estrema sinistra. Infatti vengono coinvolti diversi pensatori per dare il via a questa apertura, ma giò nel 57 nascono le campagne di rettifica: studenti, intellettuali e quadri del partito vengono inviati nelle campagne per modificare la loro visione borghese del mondo, entrando a contatto con gli operai e i contadini. Nel 1958 non essendo stati raggiunti i piani del primo piano quinquennale, viene dato avvio al secondo piano quinquennale, ovvero il GRANDE BALZO IN AVANTI: vengono istituite le comuni popolari, una sorta di città stato dove il popolo viveva in comunità per lavorare all'interno di queste comuni. Questo balzo in avanti significava che doveva esserci da parte della popolazioni in vista di una rapida modernizzazione per diventare una potenza mondiale. RIFORME: • Dal 1949 al 1954 bbiamo le prime riforme, come la Nuova Costituzione: viene fornita una nuova organizzazione politca ed amministrativa di tipo provvisorio. • Dalla conferenza politica consultiva nasce la Commissione del Governo Popolare Centrale da cui dipende il Consiglio degli Affari Politici, presieduto da Zhou Enlai che assusme le funzioni di governo: • Ministero degli Esteri, la Commisione dei Cinesi d'oltremare (espatriati) e il servizio informazioni sono direttamente collegati al Primo Ministro. ASSEMBLEA NAZIONALE POPOLARE La Costituzione del 1954 crea un'Assemblea Nazionale Popolare eletta per quattro ani, che è l'organo legislativo e supremo dello Stato. L'assemblea designa il Presidente della Repubblica Popolare Cinese (Mao Zedong). Il consiglio degli affari politici viene denominato consiglio degli affari di stato e continua a dirigere il governo sotto la direzione di Zhou Enlai. Viene inoltre riconosciuta l'APL (Armata Popolare della Libertà). Quando APL entra in guerra nel 1950 in Corea, è prettamente un esercito di guerriglia, che si rimpolpa su base volontaria. Grazie all'URSS che rifornisce aiuti in armamenti e in esperti militari, l'APL diventa un esercito di professionisti. A partire dal 49 c'è l'aspetto dell'organizzazione di massa dei cinesi. Seguono la teoria formulata nel 1943 da Mao: i quadri devono prendere coscienza dei problemi e delle aspirazioni delle masse, elaborare dei rapporti da inviare alle istanze superiori, le quali avrebbero dovuto trasformarli in direttive da far applicare direttamente al popolo, il quale doveva riconoscere in esse l'esaudimento 52 VII CONGRESSO NAZIONALE 1956 Per Liu Shaoqi la contraddizione principale è imputabile a un sistema sociale ormai avanzato e a metodi di produzione obsoleti: bisogna quindi sviluppare e modernizzare la produzione. Quanto alla rettifica dello stile del lavoro politico, deve mirare a un soggettivismo del quale sono affetti i quadri, che si rifugiano in un'applicazione cieca e sistematica della teoria marxista. Mao Zedong pensa, invece, che i rapporti di produzione rimangano ancora imperfetti. Perchè l'economia possa progredire bisogna correggere queste imperfezioni e soprattutto eliminare il burocratismo. Deng Xiaping si fa portavoce di Mao Zedong ed esorta il Congresso a una rettifica aperta che sottoponga i quadri alla critica e al cocntrollo delle masse. Il congresso approva la rettifica all'interno del Partito raccomandata da Liu Shaoqi. GRANDE BALZO IN AVANTI Piano economico e sociale praticato falla Repubblica Popolare Cinese dal 1958 al 1960: si propone di mobilitare la vasta popolazione cinese per riformare rapidamente il paese, trasformando il sistema economico rurale, fino ad allora basato sull'agricoltura, in una moderna e industrializzata società comunista caratterizzata dalla collettivizzazione. Per due anni, la gerarchia delle priorità economiche venne sconvolta; la prima parola d'ordine fu “producete acciaio”. Furono edificati ovunque, migliaia di “altiforni rustici”, errore gigantesco poiché questo portò i contadini ad allontanarsi alle campagne e tutta la popolazione si concentrò solo sul produrre acciaio, ed alla fine c'era così tanto acciaio che non si sapeva più come utilizzare. Viceversa, gli abitanti delle città e gli studenti venivano mandati nei campi sotto la parvenza di una pretesa “esaltazione spontanea”, quindi c'è un'azione di estremo controllo che porta ad un radicolare impoverimento delle campagne. Di fatto nella maggior parte dei casi vi venivano condotti militarmente con slogan continuamente recitati da altoparlanti disseminati fin nelle più piccole risaie. L'esodo degli abitanti delle città verso i campi aveva come obiettivo riconosciuto la correzione di una certa “distorsione socioeconomica”. Dal 19 in poi Mao dovette ammettere l'esistenza di una necessità di cercare un'alleanza con Mosca; in questa decisione i comunisti cinesi furono ben determinati nel mantenere l'autonomia conquistata gradualmente e dimostrata in diverse occasioni. Nel 1964 si assiste alla pubblicazione del Libretto Rosso: testo di riferimento dove era raccolta la linea politica di Mao, che dà vita a questa realtà sociale cinese comunista. Per rilanciare la sua figura in un momento di tensione interna (il grande balzo in avanti aveva ottenuto una serie di disastrosi risultati fra catastrofi, siccità, morti) lanciò la Rivoluzione Culturale. In questo frangente storico diventa una sorta di divinità. Nascono le Guardie Rosse che si impiegavano a far rispettare i principi della Rivoluzione Culturale. L'esercito assume gradualmente il controllo della vita pubblica per frenare gli eccessi della Rivoluzione Culturale. Nel 1969 il IX Congresso del Partito Comunista Cinese nomina Lin Biao vice e successore di Mao. L'Italia e la Cina decidono di stabilire relazioni diplomatiche, modo con il quale la Cina inizia ad essere riconosciuta come potenza mondiale. Lin Biao nel 71 muore a bordo di un aereo precipitato nella Repubblica Popolare Mongola. Nello stesso anno la Cina è ammessa all'ONU ed entra a far parte del consiglio di Sicurezza al posto di Taiwan. Nel 1972 Nixon visita la Cina e vengono riaperte le università. Inoltre, avviene la visita del capo del governo giapponese Tanaka. Nel 1973 la Cina entra a far parte della FAO, quindi si sta entrando progressivamente nei grandi gruppi sociali internazionali delle grandi potenze. Durante il X congresso del Partita Comunista Cinese Mao fa eleggere sua moglie Jian Qing e i tre maggiori esponenti dei radicali di Shanghai. 55 Nel 73 viene riabilitato Deng Xiaoping, giudicato come un borghese, la cui politica avrebbe inquinato la linea rivoluzionata del Partito. Il presidente francese Pompidou, inoltre, visita la Cina. Nel 1975 viene nominato la VI assemblea nazionale del popolo e viene istituita la Nuova Costituzione. Nello stesso anno si assiste alla campagna per lo studio alla dittatura del proletariato e Zhou Enlai avanzò il piano delle quattro modernizzazioni (industria, agricoltura, difesa, scienza). Nel 1976 muore Zhou Enlai, il Primo Ministro a cui si deve la creazione di uno Stato Cinese moderno, la figura del moderatore, che nei momenti di maggiore tensione riusciva sempre con diplomazia a ridimensionare l'atteggiamento estremo di Mao. Nello stesso anno avviene la campagna radicale contro “il vento di destra”, di cui risulta principale esponente Deng Xiaoping. Muore, inoltre, il maresciallo Zhu De, padre dell'esercito Rosso, quindi colui che gestiva e organizzava l'importante Armata Rossa. IL 9 settembre del 1976 muore Mao Zedong: sono le tre figure centrali della storia della Cina del ventesimo secolo. Si incontra, quindi, un problema di successione poiché non era facile trovare delle figure di così tanto spicco e così carismatiche. In un primo momento si assiste all'ascesa della Banda dei Quattro, ovvero la moglie di Mao insieme ai tre leader di Shanghai, che vennero giudicati come una banda che attraverso il complotto contro il partito e lo stato degli usurpatori. Ci si ritrova con una Cina cambiata, con diversi problemi interni, ma unita. C'è il senso di appartenenza comunitaria, ma è uno dei Paesi più poveri al mondo. Sta nascendo l'esigenza di trasformare la Cina in una potenza economica. La Banda dei Quattro pur detenendo le redini del potere, quando spontaneamente il popolo si riunì a piazza Tian'an'men per esprimere la loro indignazione nei confronti della loro mancanza ai funerali di Zhou Enlai, fece intervenire l'esercito: il popolo si sentì minacciato dalla loro politica dispotica. La figura di Mao ha cambiato per sempre la storia della Cina, dando vita ad un'ideologia politica che è stata poi chiamata appunto “Maoismo”: ha modellato il movimento studentesco del '68, regimi socialisti del terzo mondo, ecc.. Internazionalmente a partire dagli anni 50 l'irruzione della Cina maoista ha modificato gli equilibri internazionali: prima di essere ciò che è oggi, la RPC è stata una potenza politcia e militare e le sue scelte hanno segnato le vicende del mondo Il ruolo di Mao è stato analizzato da numerosi storici: quando nel 81 è uscito il testo su volere del partito comunista cinese è emerso che il 70%dell'operato di Mao poteva essere considerato positivo mentre c'era un 30% di errori; è un revisionismo che non critica radicalmente l'operato di Mao. Il suo mito è ancora presente oggi, viene ricordato il suo ruolo come il giovane Mao (liberazione nazionale contro l'invasione giapponese, la lunga marcia, fondatore di una Cina unita e stabile). La politica maoista si basa nella “rivoluzione continuata”, ovvero l'obiettivo finale della sua politica non era tanto quella della presa del potere, ma piuttosto il superamento della vecchia Cina, e ciò doveva avvenire con la costante distruzione del vecchio mondo, con una Cina completamente assoggettata dai paesi occidentali. Vi era sempre un intento di mobilitare sempre le masse, egli diventa il motivo con il quale egli cerca di divetnare un'icona. C'è un senso di ottimismo, dovuto al passato che aveva portato alla disfatta dell'impero. Ciò giustifica il fatto che il popolo cinese in maniera entusiastica accettò questo carattere rivoluzionario. Politica estera: in un primo momento viene data vita da un'alleanza con Mosca, alleanza che non nasce come una spinta emotiva di effettive condivisioni di ideali; Mao non considerava 56 oggettviamente Stalin come una persona di cui fidarsi, allo stesso modo i sovietici consideravano Mao. Viene stipulato il trattato di amicizia che trattava questioni di carattere economico e sociali, dando vita anche a compagnie miste sino-sovietiche. Questo trattato rispondeva a degli “Imperativi geopolitici” e contestualmente aveva a che fare con ambiti piùdi carattere ideologico: non c'era più altra scelta che riuscirea c credere a questa alleanza. Continua, comunque, ad esserci un senso di diffidenza che poi sfocieraà dal 1958 in poi con l'unione sovietica. L'evento della guerra di Corea sposta il baricentro della guerra fredda in Asia orientale, ed è ciò che segna il manifestarsi della politica estera da parte della RPC. Mao temeva che vi fosse una reazione americana anche perchè in quel momento storico la Cina si stava adoperando per invadere Taiwan. Da questo punto di vista la guerra di Corea servì per evitare questa invasione cinese di Taiwan. Nonostante tutto, il fatto che la guerra di Corea spinse Pechino ad una maggiore integrazoine nel dispositivo diplomatico del blocco socialista fu un'occasione esplitica con la quale la Cina dichiarava ufficialmente la sua alleanza con l'Unione Sovietica rispetto alle altre potenze occidentali. Infatti nonostante tutto con la fase di unificazione fatta da Mao, fino a quel momento lo schieramento dei due blocchi sovietico e americano non avevano compreso quali erano le linee politiche cheMao voleva portare avanti. E' stata proprio la guerra di Corea che ha dato il segnale di dichiarazoine di guerra nei confronti degli USA e alleanza con l'unione sovietica. La fine della guerra di Corea prestabiliva la divisione della Corea in due stati, ma la fine di questa guerra con la morte di Stalin (1952) avviarono una fase più distensiva nella plitica estera cinese: sia assiste ad un incrementarsi del sostegno sovietico che porta ad un apolitica di reciproca constistenza e appoggio. La vicenda che ha portato alla rottura, evento correlato al grande balzo in avanti, fu la trasformazione della Cina come una nazione che stava lottando per una nuova strategia di sviluppo per superare la crisi economica protata dal secondo piano quinquennale, ma l'evento del grande balzo in avanti avrebbe dovuto abbreviare il periodo della transizione del socialismo e di impiantare la fase comunista. L'alleanza sino-sovietica è stata l'ultima fase di subordinazione della Cina verso una potenza straniera. Questa fase condusse verso un isolamento politico mondiale, ancora più accentuato dalla rivoluzione culturale (1966-1976). Trasferendo le proprie rivalità su scala mondiale, Mosca e Pechino iniziarono a farsi concorrenza nei paesi sottosviluppati del terzo mondo; la Cina diventa l'atagonista dell'altro paese socialista. Questo porta ad inasprire quel senso di consdivisione su cui si basava il sistema delle alleanze sovietiche. In qualche modo si porterà avanti questo conflitto interno fra unione sovietica e Cina e porta ad un cambiamento di rotta, a ciò che viene chiamato “diplomazia del ping pong”, ovvero l'avvicinamento con gli Stati Uniti. Nel momento in cui l'unione sovietica divenne una minaccia, si rivelò possibile per Pechino mantenere lo stesso livello di tensione con gli Stati Uniti. Questo avvicinamento portò ad un miglioramento della posizione strategica della Cina verso l'Unione Sovietica e portò al'annullamento della rivoluzione culturale che portò grandi disagi. L'avvicinamento avenne agli inizi degli anni '70. L'invito della squadra americana di ping pong a Pechino fece molto scalpore: per giorni la stampa americana iniziò a fare servizi, ecc.. Mao aveva iniziato ad abituare i cittadini alle relazioni sino-americane. Nel 1977 a Mao succede Hua Guofeng, che reintegra Deng Xiaoping e che inaugura la “Primavera di Pechino”. Nel 1979 avviene la normalizzazione delle relazioni diplomatiche fra Cina e Stati Uniti, tanto che Deng Xiaoping visiterà gli Usa. Inoltre, Hua Guofeng visita la Francia, Germania, Inghiltera e Italia. Nel 1980 Liu Shaoqi viene riabilitato. Zhao Ziyang viene eletto Primo Ministro al posto di Hua Guofeng. 57 • La politica di Xi è quella di un leader decisionista all'interno e assertivo all'estero (mira a lanciare immagini di una società armoniose). Vuole portare in auge immagini di una Cina sorella, aperta, pronta ad aiutare il prossimo. Deve, però, soddisfare i nuovi bisogni della classe media (come la tutela ambientale) per evitare la “trappola del reddito medio”. Con oltre 30 anni di crescita sostenuta il reddito dei cinesi è passato da poche centinaia a oltre 8.000 dollari annui, quindi la condizione del cinese medio con Xi Jinping è migliorata. SOCIALISMO CON CARATTERISTICHE CINESI Anni '80, demaoizzazione e socialismo con caratteristiche cinesi, che portano all'apertura al libero mercato. Tesi elaborate da Deng: forte riforma in senso economico, ma non in sneso politico. Jiang Zemin proseguì su questa strada: forte crescita economica, ma anche nuovi e sempre più acuti squilibri sociali. Egli cerca di riportare l'attenzione sulle “tre rappresentanze”, ovvero “ il partito comunista cinese considera come ideologia guida il marxismo-leninismo, il pensiero di Mao Zedong, la teoria di Deng Xiaoping e l'importante pensiero de 'le tre rappresentatività'”, ovvero: • le forze produttive più avanzate • l'antica civiltà cinese • gli interessi della maggioranza della popolazione Hu Jintao nel 2007 porta avanti la politica di Jiang Zeming e fece passare la dottrina dello sviluppo scientifiico”, il quale fine deve essere la creazione di una società armoniosa, termine estremamente efficace poiché da un punto di vista economico deve creare equilibro tra un sistema di matrice marxista-leninista con un'attenzione rivolta a riforme pro-capitaliste. Il termine “armonia” è di evidente matrice confuciana. Quindi il fine ultimo, che era proprio lo stato armonioso come lo aveva teorizzato confucio, torna ad essere protagonista dello Stato contemporaneo cinese. SOFT POWER La Cina è sempre stata una società apparentemente impermeabile e ha sempre avuto la tendenza a trasformare ideologie e concetti provenienti dall'esterno e adattarle alla peculiarità della realtà cinese. Nei primi decenni del XX secolo la Cina ha accolto l'ideologia marxista leninista e solo dopo un processo di adeguamento alle condizioni specifiche del paese si è dato vita ad una sinizzazione del marxismo-leninismo. Il Soft Power non sfugge a questa logica: quando si parla della capiacità attrattiva esercitata dall Cina in specifici contesti o la cultura cinese sbarcata negli altri paesi (studio della lingua, istituti confucio) bisogna riferirsi soprattuto ai successi conseguiti a pechino in ambito economico e in ambito sociale atttraverso anche ciò che è stato chiamato “Modello Cina”. La Cina percepisce il soft power in maniera differente al concetto originario di Nye (ovvero il soft power identifica tutti quegli avvenimenti che fanno leva su risosrse non tangibili come la cultura, l'ideologia e la diplomazia di un determinato stato cercando il dominio indiretto nell0ambito internazionel). La Cin aha sviluppato un soft power che tiene conti di aspetti che rientrano nell'hard power (una forma più caratterizzata da una politica più concreta, fisica, territoriale). Questo lo si deve al fatto che la Cina ha adottato una serie di musure economiche per aiutare gli Stati vicini, si è attivata per fornire assistenza economica alle Nazioni colpite da crisi economica, e in questo modo si è riconosciuta la riconoscenza della regione per il suo comportamento. Ha il ruolo di promuovere un'immagine più positiva della Cina afffidandosi su modelli di potere soft, qualcosa che colpisca il cuore e le menti di tutti i Paesi. Molte grandi potenze del passato inizio a instaurare militarmente dei rapporti sempre più efficaci, efficienti e produttivi con la Cina stessa. Ma se dobbiamo tener conto della definizione di Nye, bisogna tener conto che i cinesi hanno avuto storicamente un sistema ben radicato per promuovere questo tipo di efficienza. 60 Nel 2014 Xi Jinping mette in evidenza come si debba produrre una narrativa bella ed efficace della Cina e spiegare meglio il messaggio della Cina al mondo. Un'importante contributo su questo fronte è stata fornita alla costruzione su rete mondiale degli Istituti confucio, nati con il buon auspicio che potessero diventare simbolo della RPC nel mondo. 525 istituti e 1113 classi confucio in 146 stati e regioni in ogni angolo del pianeta. La Cina partecipa sempre più in maniera attiva alle produzioni cinematografice hollywoodiane. Nel XIX Congresso del Partito Comunista Cinese (18-24 Ottobre 2017) la leadership di Xi Jinping si rafforza con l'inserimento nello statuto del partito del suo “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”. Inoltre, l'economia mantiene tassi di crescita elevati e stabili: il PCC perseguirà il tradizionale equilibrio tra guida dello Stato e riforme di mercato. Cresce, inoltre, l'assertivit internazione della Cina, con la Belt and Road Initiative, e in un'Asia orientali con molti flashpoint di crisi, a partire da quello coreano. La via della seta è prprio un punto caridne che viene stipulato durante questo congresso. La campagna anticorruzione che ha colpito migliaia di funzionari continua, ma dopo l'avvento della nuova elite si... La novità sostanziale è che il 24 ottobre 2017 è che il PCC ha emendato il suo Statuto “il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristihce cinesi per una nuova era”: le riforme introdotte nello statuto su volere di Hu Jingtao e Jiang Zeming in realtà erano riforme introdotte senza essere associate al loro nome e alla loro immagine, mentre qui c'è una forte personalizzazione della linea politica che si ricollega fortemente a Xi Jinping ma anche a Mao Zedong. Xi Jinping ha inaugurato il congresso sostenendo: “la contraddizone tra uno sviluppo inadeguato e squilibrato e la crescente richiesta di una vita migliore da parte della popolazione”. La sua linea d'azione è questa “Modernizzazione socialista di base”, da raggiungere tra il 2020 e il 2035, quando cioè si raccoglieranno i frutti del piano di ammodernamento industriale “MADE IN CHINA 2025”. Dal 2035 la Cina diventerà “Un grande paese socialista prospero, forte, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e bello”. 61
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