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Appunti di storia delle dottrine politiche mod.1, Appunti di Storia Delle Dottrine Politiche

Lezioni complete di Storia delle dottrine politiche mod.1 Corso di studio: laurea triennale in storia. 6 crediti. Anno accademico: 2023/24, secondo semestre. Professore: Francesco Tuccari Università degli studi di Torino.

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 02/07/2024

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Scarica Appunti di storia delle dottrine politiche mod.1 e più Appunti in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! Storia delle dottrine politiche modulo 1 Professore Francesco Tuccari 2023/24 Lezione 1 , 12/2/24 Hobbes: guerra tutti contro tutti: la sua visione deriva dalla guerra civile inglese. Secondo Hobbes tutti temono di perdere il bene più prezioso ovvero la vita. Hobbes ha dunque in mente lo spettacolo della guerra civile : dove non c’è un ordine e regna la legge del più forte : “il diritto equivale alla potenza” (T. Hobbes). Hobbes mostra uno squarcio dell’Inghilterra del suo tempo, è interprete del proprio tempo. Rousseau (democratico radicale) è uno dei grandi autori che vive prima della rivoluzione rivoluzione francese che però introduce lo spirito della rivoluzione francese (idea di sovranità popolare : potere deve derivare dal basso). Questo significa essere interpreti del proprio tempo. Un classico è un interprete del proprio tempo. Un classico per Norberto Bobbio è un autore che ha fissato concetti che trascendono il proprio tempo; concetti che sono utili anche in altri tempi. ERODOTO : storico che racconta le guerre persiane dice che nel 522 a.C. alla morte di Candise (sovrano) , 3 nobili (principi) persiani discutono su quale forma di governo dare alla Persia. Questi 3 sostengono le ragioni della: Democrazia (Otane) Aristocrazia (Megabizo) Monarchia (Dario). Qui Erodoto fissa le 3 categorie che poi nella tradizione occidentale abbiamo continuato a usare per secoli. Un classico fissa dei concetti che usiamo al di là del suo tempo per capire certe cose. Max Weber (1864-1920) ragionando sulle forme di potere fissa l’idea del “carisma”: del capo carismatico , in Germania il capo carismatico , il leader , colui che conduce è il fuhrer (ma Weber volgeva lo sguardo a Bismarck). Il carisma è un potere personale , esercita fascinazione al popolo. Il potere carismatico viene spiegato da Weber nonostante siamo morto nel 1920, viene usato per spiegare le dittature del 20esimo secolo. Gli studiosi che analizzano i totalitarismi riprendono Weber : questo significa essere un classico. Un classico è dunque: -un interprete del proprio tempo; -qualcosa che va al di là del proprio tempo; -è soggetto a qualcosa che viene letto e riletto , ed ogni volta in maniera diversa. Il classico suscita controversie : ad es Rousseau autore considerato da alcuni come il padre della democrazia radicale; m altri autori hanno visto in Rousseau il padre del dispotismo. Rousseau ha ispirato i giacobini : che seminavano il terrore giacobino (tagliavano le teste) e sono i figli della tradizione di Rousseau. I giacobini per instaurare il regno della virtù occorreva violenza: terrore - virtù erano gli strumenti per immaginare una nuova struttura egualitaria (strumenti usati dai giacobini). Libro “origini della democrazia totalitaria” di Jacob Talmon fa vedere come la filosofia di Rousseau sia alle origini delle dittature del 1900. Durante il corso partiremo da Montesquieu con l’opera : “lo spirito delle leggi” una opera che precede di mezzo secolo la rivoluzione francese. Punto arrivo del corso è Weber e Schumpeter (S è il teorico della democrazia come la intendiamo oggi). Nel mezzo del corso: -Rousseau con l’opera “il contratto sociale”. -Madison con opera “il federalista” :spiega come funziona oggi il sistema politico USA. -Kant con opera “per la pace perpetua” 1795 -Fichte : ci serve per la teoria del nazionalismo ; Fichte è uno dei primi teorici del nazionalismo: nel 1806 Napoleone distrugge il vecchio romano impero e Fichte produce i “discorsi alla nazione tedesca”. -pensatori liberali che sono 3: Constant con opera “la libertà degli antichi paragonata alla libertà dei moderni”. Tocqueville con opera “democrazia in America” 1835 Mill con opera “sulla libertà” 1859, “considerazioni sul governo rappresentativo” 1861. Mill scrive anche opera “sulla servitù delle donne” dichiarando che non si può considerare libera una società se le donne sono oppresse all’interno di essa. -poi vedremo Marx con opera “manifesto del partito comunista” 1848. -Gaetano Mosca : siciliano che ha insegnato diritto costituzionale a Torino. È considerato il padre della scienza politica in italia. Scrive “elementi di scienza politica”. Mosca è un pensatore realista, machiavelliano e critica la visione semplicistica della democrazia (per Mosca irrealizzabile). Mosca segue la frase Machiavelliana : “andare dietro alla verità effettuale della cosa piuttosto che l’immaginazione di essa”. -Weber: vedremo il testo di una conferenza del 1919 “la politica come professione”. Weber si pone la domanda sul rapporto tra etica e politica. Lo stesso Weber afferma che “chi fa politica , stringe un patto con potenze diaboliche”. Chi fa politica deve ingannare, non può dunque essere etica la politica. Fare politica significa essere disposti a entrare in contraddizione con i propri principi etici. -Infine Schumpeter con l’opera “capitalismo, socialismo e democrazia”. Tutti questi autori sono i nostri classici del pensiero politico. Gli antichi (Platone , Aristotele, Erodoto ) si chiedevano quale fosse la migliore forma di governo : questa è la domanda che Montesquieu non si fa, a lui interessa “qual è la forma di governo più adatta ad un determinato popolo” : ogni popolo ha una costituzione più adatta alla sua natura : quando parla di spirito delle leggi sta introducendo questo elemento relativistico : esiste la diversità culturale che fa si che un determinato sistema di legislazione funzione bene in un luogo piuttosto che un altro. Non c’è la migliore forma di governo, c’è la forma più adatta a determinati popoli. Non c’è universalismo, c’è relativismo. Montesquieu attento al relativismo e lo mette al centro x tutta l’opera: esistono leggi che nel loro spirito si adattano ad un popolo piuttosto che un altro. “Devono le leggi, essere talmente adatte ai popoli per i quali sono state istituite, che è incertissimo se quelle di una nazione possano convenire a un’altra.” (Lo spirito delle leggi) “Devono essere corrispondenti alle caratteristiche fisiche del paese; al clima - freddo, ardente o temperato -; alle qualità del suolo, alla sua situazione, alla sua ampiezza; al genere di vita dei popoli, agricoltori, cacciatori o pastori; devono rifarsi al grado di libertà che la costituzione può permettere, alla religione degli abitanti all'indole di essi, alla loro ricchezza, al numero, al commercio, agli usi e costumi. Hanno, infine, relazioni fra loro, ne hanno con la loro origine, con lo scopo del legislatore, con l'ordine delle cose su cui sono stabilite. là quindi necessario che vengano considerate sotto tutti questi punti di vista. E appunto ciò che tenterò di fare nell'opera presente: esaminerò tutte queste relazioni che costituiscono, nel loro insieme, quello che si chiama lo SPIRITO DELLE LEGGI.” ( lo spirito delle leggi). Lo spirito della leggi è la risultante delle condizioni climatiche, economiche, culturali. 2. la teoria delle forme di governo : Ponendo al centro il relativismo , Montesquieu elabora questa teoria. Per Montesquieu le repubbliche vanno bene per i piccoli stati. Forme di governo dispotico vanno bene per i grandi stati. La monarchia funziona su stati di medie dimensioni (come Francia , Inghilterra , Spagna). Montesquieu prende la teoria classica di Platone , Aristotele e Erodoto e la mischia con Machiavelli. Cosa prende della forma classica di governo ? Essa si basa su 3 elementi essenziali : 1. il numero dei governanti : si interrogavano gli antichi su quale dovesse essere il numero dei governanti 2. Nell’interesse di chi governano i governanti ? Del solo o della collettività ? 3. Qual è la migliore forma di governo? Sul numero dei governanti : i classici dicono che ci può essere la monarchia (uno solo), aristocrazia (i pochi) e democrazia (governo dei molti ). A seconda dell’interesse dei governanti le 3 forme (monarchia, aristocrazia e democrazia) si duplicano e diventano 6: Se chi governa governa nell’interesse proprio la monarchia diventa tirannide , l’aristocrazia diventa oligarchia e la democrazia diventa democrazia in forma dispregiativa (poveri che governano a vantaggio dei poveri). Il governo degli asini dice Aristotele : del popolo , di quelli che non sanno. 3° domanda che si fanno gli antichi : Qual è la migliore forma di governo ? Lezione 3, 14/2/24 Montesquieu è un osservatore delle società contemporanee a lui. Nella scorsa lezione abbiamo detto che Montesquieu riprende la teoria classica delle forme di governo e la fa interagire con la teoria di Machiavelli e ne esce una teoria di Montesquieu. Gli antichi hanno affrontato le forme di governo facendosi 3 domande: -Chi governa, quanti governano? -Come governano? Nell’interesse della collettività? A seconda della risposta abbiamo 3 forme buone e 3 degenerate: Monarchia (uno che agisce nell’interesse della collettività) vs tirannide Aristocrazia vs oligarchia Politia (o democrazia) vs democrazia -Qual è la migliore forma di governo? (Questa è una domanda che Montesquieu non si pone). Machiavelli è l’autore de “Il Principe” : nell’opera esordisce col dire che ci sono 2 tipi di governo : sono principato e repubblica. Questa opera ci fa vedere un Machiavelli a favore del principato. Machiavelli scrive poi un’altra opera che si intitola “discorsi sulla prima deca di Tito Livio” che è una riflessione sulla repubblica romana e ci rendiamo conto che Machiavelli è invece un teorico della repubblica. Il principe è una opera il cui senso vero si capisce nell’ultimo capitolo del testo; Machiavelli scrive questa opera perché vede l’Italia del suo tempo battuta, spogliata, lacera e devastata : condizione drammatica (siamo nell’epoca delle guerre d’Italia che iniziano nel 1494 e durano per 60 anni). Machiavelli ne “Il principe” invoca l’unità d’Italia sostenendo che per una azione così rivoluzionaria (cioè unificare italia) ci vuole il principe, l’uomo eccezionale che sa usare forza e inganno che sono grandi doti per Machiavelli di un uomo politico. Il principe è l’uomo eccezionale, il leader carismatico (di Weber) che si addice ad una situazione di crisi : il principato è la forma di governo che deve operare in questa situazione di drammaticità. Una volta fatta tale impresa e tolta questa situazione eccezionale, la forma di governo che Machiavelli predilige la repubblica : la repubblica è quella forma di governo che si è incarnata nell’esperienza di Roma repubblicana: la repubblica romana è una forma di governo misto : cos’è il governo misto? È la chiave per risolvere la strutturale instabilità delle forme pure di governo : Polibio (e anche Machiavelli) diceva che monarchia, aristocrazia, democrazia sono instabili : quindi viene immaginata forma di governo misto con elementi di governo monarchico, aristocratico e democratico : la repubblica romana è l’incarnato. Machiavelli non dice solo che la repubblica è la miglior forma di governo ; Machiavelli dice che con la repubblica i romani sono stati al tempo stesso liberi e potenti. Con Machiavelli ci troviamo ad un grosso momento di svolta nell’idea di che cos’è la politica : lo scopo della politica per gli antichi è realizzare il bene comune. Machiavelli dirà una cosa più realistica : come facciamo a capire cos’è il bene comune? Come facciamo a individuare il bene comune? Pensare che esista il bene comune significava pensare che le società siano omogenee. Machiavelli dice che le società non è vero che sono omogenee : le società hanno gruppi con interessi diversi, esse sono plurali perché ci sono tanti interessi ma come si governano questi interessi? Come si può sopprimere il pluralismo? Non si può. Allora Machiavelli e così i liberali che verranno dopo pensano che la politica non sia la ricerca del bene comune ma il governo del conflitto : la politica deve governare il conflitto, la politica deve istituzionalizzare il conflitto, deve mantenere i diversi interessi ma deve farle convergere dentro un contenitore istituzionale che mantenga vivo il conflitto ma al tempo stesso eviti che ci tagliamo la testa a vicenda: il conflitto va istituzionalizzato ma non represso del tutto. Ma come si istituzionalizza il conflitto? Immaginando forma di governo in cui diverse anime della società funzionano insieme : un pò di elemento democratico, monarchico e aristocratico servono a creare un conflitto presente ma che non sia distruttivo. Il conflitto è un elemento positivo dice Machiavelli : con esso le società diventano più forti così come è successo con la repubblica romana. Politica è lotta : relazione amico - nemico. Come si può dunque governano il pluralismo? Con istituzioni pluraliste. La repubblica è dunque il governo misto per Machiavelli. Montesquieu ha di fronte a sé la tradizione classica delle forme di governo, dall’altro lato ha Machiavelli e unisce le 2 tradizioni e costruisce una sua teoria di forma di governo. Le forme di governo per Montesquieu sono 3 ma in ultima analisi queste 3 sono: -Il dispotismo = governo di uno -Monarchia (diversa dal dispotismo) -Repubblica = governo dei più che può essere o repubblica aristocratica (governano i pochi come Venezia) oppure può essere repubblica democratica (governano i molti come Atene). Come arriva a individuare queste 3 forme di governo Montesquieu? Ci arriva distinguendo la natura e principio delle forme di governo: la natura è la specifica struttura, l’architettura di una forma di governo. Il principio è la particolare passione che muove le diverse forme di governo (ad es il principio del dispotismo è la paura). Le repubbliche democratiche ad esempio hanno come proprio principio la virtù civica. Differenza tra dispotismo e monarchia: -Il dispotismo= Il dispotismo è una forma di governo in cui a governare è uno solo : il despota : il despota non è sottoposto ad alcuna legge, non c’è nulla che lo vincoli, non è sottoposto a nessun controllo sia di corpi politici (ad es un parlamento o potere giudiziario) sia di corpi sociali (aristocrazia, clero,…). Il risultato di tutto questo è che il despota ha nelle proprie mani un potere concentrato e al tempo stesso arbitrario. Laddove c’è un potere arbitrario mette a rischio la libertà delle persone. In un sistema di questo genere a dominare è la paura, i sudditi hanno paura del sovrano. Montesquieu mette al centro della sua riflessione la libertà delle persone. Nello schema di Montesquieu il potere esecutivo è attribuito al sovrano, al re, ad una dinastia che è legittimato per via ereditaria. Il potere esecutivo deve poter esercitarsi all’interno del potere legislativo. Quindi il potere esecutivo che intendeva Montesquieu (del sovrano) deve essere controbilanciato dal potere legislativo. Il potere legislativo : una legge è nelle prerogative di questo potere, è la legge del bilancio : che ha modo di tenere il sovrano al guinzaglio. La legge del bilancio : è il momento in cui lo Stato deve mettere nero su bianco cosa farà. Un sovrano non deve potere fare nulla che non passi attraverso il parlamento dunque. Il parlamento nello schema di Montesquieu (e in quello inglese) è un parlamento bicamerale : il parlamento è composto da 2 assemblee : c’è la camera alta (camera dei lords - famiglie del re) e poi c’è la camera bassa (la camera dei comuni) che viene eletta con un suffragio censitario (ristretto). Perché 2 camere? Ogni legge per avere vigore deve essere approvata dalle 2 camere : questo è un modo di rallentare il processo legislativo. Il bicameralismo serve a rendere più solido e meditato il processo legislativo : le leggi vanno ponderate. In America oggi abbiamo il bicameralismo : camera alta : stati , camera bassa rappresentano la nazione così come era la camera inglese dei lords (famiglie aristocratiche, per Montesquieu la più importante : ricordare che Montesquieu aristocratico) e camera dei comuni. Il parlamento dunque fatto da 2 camere che molte volte non si trovano d’accordo. C’è poi un terzo corpo fondamentale : il potere giudiziario : quello della magistratura : un giudice può decidere di toglierci la cosa più preziosa che abbiamo: la libertà. Il giudice ha il potere di incidere direttamente sulla nostra libertà e perciò quel potere deve essere rigidamente separato dagli altri. I giudici non devono fare le leggi dice Montesquieu e al tempo stesso i giudici non devono essere sottomessi al potere politico: se il potere esecutivo si lega alla magistratura troppo è un problema. La magistratura deve essere un potere indipendente dal legislativo e esecutivo. Per Montesquieu la magistratura “è il deposito delle leggi”. Cosa non vede Montesquieu ? I 3 poteri non devono essere separati in modo drastico, politica è tenere insieme questi 3 corpi. Cosa non vede Montesquieu quando scrive la sua opera? Nel 1748: Montesquieu non vede che quel sistema che abbiamo descritto del re che governa ecc,..in realtà non esiste più : non c’è più un re che governa e che ha un parlamento e di lato ha una magistratura indipendente : in quel mezzo secolo succede che nasce il “governo di gabinetto” cioè succede che il re si ritira sullo sfondo della politica e “regna ma non governa”, il re poco per volta si ritira sullo sfondo e diventa un potere terzo e neutrale e viene in primo piano una figura non prevista: viene fuori il PRIMO MINISTRO : il premier. Chi è il primo ministro ? È il vero detentore del potere esecutivo che viene nominato dal re ma deve andare in parlamento e ottenere la fiducia del parlamento stesso. In italia noi abbiamo fatto elezioni : ha vinto centro-destra , contando i voti ha vinto meloni ed il presidente della repubblica (il re-Mattarella) dice vai in parlamento e ottieni la fiducia. Il presidente affida ovviamente l’incarico a chi ha la maggioranza in parlamento. Differenza tra monarchia costituzionale e parlamentare : conta la nomina del re. Si afferma pian piano la monarchia parlamentare. Il sovrano mette dei primi ministri che godono fiducia del parlamento (succede anche in italia oggi). Quando Montesquieu finisce di scrivere il libro c’è già il governo di gabinetto e lui non lo vede. La figura del premier fa cadere a pezzi idea di Montesquieu della separazione dei poteri: se il primo ministro è il leader del partito che ha la maggioranza in parlamento, allora la distinzione tra potere esecutivo e legislativo non c’è più. Negli USA il presidente ha di fronte a sé un parlamento separato : il parlamento degli usa : partito ad es democratico si trova di fronte a conservatori. I sistemi parlamentari sono quelli che funzionano meglio. (I partiti che contano sono quelli che hanno potere di ricatto e potere di coalizione). IL FEDERALISTA (1787-88) : testo scritto da 3 uomini : Hamilton (il più conservatore dei 3), Madison (più progressista), Jay (giurista, figura minore rispetto agli altri 2). “Il federalista” non è una opera sistematica, ma è una raccolta di articoli apparsi sui giornali tra il 1787 ed il 1788 dell’epoca per sostenere la causa della costituzione siglata alla Convenzione di Filadelfia (1787) , approvata dai singoli stati e poi entrata in vigore nel 1789. Questi 3 (che sono anche gli autori della costituzione) scrivono come funzionano i singoli pezzi della costituzione e spiegano perché è importante che i 12 stati approvino questa costituzione. Entrerà in vigore nel 1789. Sono articoli di giornali, messi insieme in maniera geniale, finalizzata a spiegare la costituzione americana. È una opera straordinaria che immagina un nuovo sistema politico e che viene scritto prima del 1789. I 3 vedono qualcosa che non c’è in nessun altro luogo che funziona bene. Non è una opera sistematica, ma è un grande classico del pensiero politico che ha ispirato l’ulteriore evoluzione della tradizione liberale e la cultura del federalismo europeo e mondiale. Questa opera viene pubblicata prima che inizi la grande avventura della rivoluzione francese. Lezione 5, 20/2/2024 1787-88 sono i due anni durante i quali i federalisti scrivono questi articoli che poi vengono riuniti nel volume. Gli autori sono 3 , ricordare bene Hamilton il più realista, machiavelliano, gli piace aristocrazia e monarchia e poi Madison che nemmeno lui è democratico ma più aperto al liberalismo progressista. Non abbiamo a che fare con una opera di carattere sistematico , scrivono articoli su giornali per sostenere le ragioni della nuova costituzione formulata nel 1787 a sostegno di questa nuova costituzione. È una enorme lezione di ingegneria costituzionale. La rivoluzione americana molto importante che ha influenzato i rivoluzionari francesi. Quando i 3 scrivono la costituzione (il federalista è un commentario alla costituzione) che è un libro piccolo di 20 pagine, commentato poi nel federalista. Nel 1787 nel mondo ci sono solo regimi autoritari e dispotici : ciò che nel 1787 i 3 si immaginano è qualcosa di inaudito che non c’è in giro: si sono inventati una forma di governo la quale funzione da allora. Questa costituzione nel suo complesso ha continuato a funzionare. I 3 non sono democratici (che scrivono la costituzione e la commentano) sono dei liberali, sono ostili alla democrazia. Vedono nella democrazia del governo del popolo vedono un grosso pericolo : parola chiave è repubblica : noi siamo repubblicani, non invece democratici. Anche Kant è un repubblicano che disprezza la democrazia. Il pericolo è il popolo. I 3 sono dunque repubblicani e non democratici. La data fondamentale da ricordare x la storia americana è il 1776 : 4 luglio 1776 gli americani dichiarano propria indipendenza : 13 colonie britanniche si arrabbiano e dichiarano propria indipendenza dalla Gran Bretagna : la rivoluzione americana altro non è che una guerra di secessione di 13 colonie che non accettano di essere governate da Londra : si staccano dalla madrepatria. Le radici di questo atto clamoroso di secessione vanno ricercato qualche anno prima : all’epoca della guerra dei 7 anni : guerra che si combatte dappertutto , è la prima guerra mondiale vera e propria , guerra in cui grandi potenze europee si scontrano : è una guerra mondiale in cui risulta vittorioso l’impero britannico che diventa la prima potenza mondiale : il paese più forte del mondo che ha un sistema di colonie ramificato ovunque e ha potenza economica e politica. Durante questa guerra dei 7 anni, in America le colonie sostengono fortemente la madrepatria chiedendo alla fine della guerra dei 7 anni di essere trattate bene dalla madrepatria x la quale hanno versato il proprio sangue, chiedono di avere una rappresentanza nel parlamento di Londra , chiedono che i loro interessi siano rappresentati da coloni americani. Gli inglesi dicono di no e poco per volta il clima si fa aspro, cominciano ad essere tensioni : coloni dicono di non pagare tasse se non vengono rappresentati a Londra. Fino a quando nel 1774 episodio del thea party. Tensioni crescono fino a quando nel 1776 dichiarano la propria indipendenza: “noi popolo americano non vogliamo più avere a che fare con voi e dichiariamo il nostro autogovernarci”. Qualsiasi stato può fare la guerra, tutti gli stati con le loro diverse forme di governo (democrazia, monarchia ecc ) hanno fatto la guerra confutando Kant. La crescita dei commerci tra stati toglie terreno sotto i piedi x la guerra: se commerciamo tra stati è più difficile che accade la guerra: Hamilton dice invece che i commerci sono i motivi fondamentali x cui si fanno le guerre. La ricetta che Hamilton propone x superare l’anarchia internazionale è quella della federazione. Differenza tra confederazione e federazione: Inizialmente usa confederazione e poi federazione. Federazione è il modo x disinnescare il rischio della guerra x Hamilton. Una confederazione è una alleanza/patto tra stati che decidono di fare delle cose insieme, di condividere alcune politiche comuni (ad es la moneta,ecc,..), decidono di fare cose insieme ma mantenendo ogni singolo stato, la propria sovranità assoluta. Io (ad es Germania) faccio patto confederale con italia, Francia ecc però mantenendo la sovranità assoluta. Sovranità assoluta : potere di decidere in ultima istanza. Io italia, io Germania ecc mantengo la mia sovranità. Esempi di confederazione : la società delle nazioni, ONU : sono confederazione che si danno linee comuni, dopodiché se qualcosa non va si va via. Società delle nazioni : ci diamo delle regole, ci mettiamo tutti insieme, se uno invade quello affianco tutti gli saltano addosso : Hitler militarizza il confine occidentale con la Francia (cosa che non poteva fare), italia invade Etiopia (della società delle nazioni) : la sicurezza collettiva non ha funzionato. Perché ogni stato mantiene la propria forza x decidere in ultima istanza. Definizione di federazione : È sempre un patto tra stati in cui però su alcune, poche ma importanti materie (politica estera, moneta commerciale ecc) gli stati perdono la propria sovranità e devolvono il proprio potere ad una struttura terza: una entità che sta al di sopra degli stati stessi. Facciamo un patto su poche materie su cui stato singolo non è più il decisore, ma uno stato terzo. Stati come ad es il Texas non possono decidere di adottare il fiorino ad es, perché su quella materia può decidere unione federale. Gli Stati Uniti sono questi. Qui in Europa vediamo un cammino verso una federazione come in usa. Su alcune cose gli stati non possono dire nulla. Ad es guerra del golfo del 2003: decide il vertice federale in usa. In Europa succede che Gran Bretagna sono andati dietro agli americani, la Francia e Germania non partecipano alla guerra e prendono distanze, Italia con Berlusconi decidono di partecipare alla guerra: non c’è stata unità europea perché ogni stato manteneva sovranità assoluta. Negli usa non poteva succedere perché tutti gli stati andavano nella stessa direzione. Confederazione e federazione : 2 forme di patti tra stati, ad una non si rinuncia a nulla all’altra si. Hamilton dice: dobbiamo diventare una federazione : questo il senso della costituzione americana. I 2 temi sono guerra e dispotismo: la guerra la si neutralizza con strutture federali. Come si tiene a bada il rischio che si affermino poteri dispotici ? La risposta è separando , disperdendo in tutti i modi possibili i poteri : con una radicale separazione dei poteri. Che i federalisti immaginano su 2 diversi livelli : 1. Quello della cosiddetta “separazione funzionale dei poteri”: la separazione alla Montesquieu (separare i 3 poteri). 2. E la separazione territoriale dei poteri che fa rientrare il tema del federalismo : cos’è la separazione territoriale dei poteri? Significa che deve valere x gli americani sullo spazio politico il principio di sussidiarietà. Il sistema politico americano : il comune in cui si vive, poi contea, più contee formano stato, gli stati vengono gestiti a livelli federale (confederazione): man mano che si sale in questa scala, i poteri nelle mani di queste strutture sono sempre di meno: il comune ha una serie di poteri molto più condizionanti di quello che ha il presidente. Principio di sussidiarietà: Ogni comunità è responsabile e indipendente nelle scelte che può fare. Comune (piccolo), contea (medio), stato (grande). In uno stato centralistico (come la Francia) se si rompe il proiettore ad es si deve scrivere al direttore di dipartimento, che scrive una mail al rettore ecc,…fino a quando la cosa non viene decisa al centro e poi verrà approvato e finanziato. In uno stato federale noi siamo comunità dell’aula 18: se vale il principio di sussidiarietà noi dell’aula 18 facciamo una colletta x comprarlo, uno scende e lo compra : va risolto dentro la comunità. Principio di sussidiarietà : la comunità si autotassa e si autogoverna fin dove le cose sono di competenza della comunità: noi dell’aula 18 non possiamo ad esempio decidere la moneta. Lezione 21/2/24 La soluzione dei 13 Stati americani è il federalismo. Separazione dei poteri come soluzione per contrastare il dispotismo : alla separazione funzionale dei poteri i federalisti aggiungono idea di separazione dei poteri territoriale. I 3 vogliono che da nessuna parte si concentri il potere. Francia è stato centralistico: se fai rivoluzione a Parigi e vinci hai conquistato tutta la Francia. Il federalismo non solo ricetta per evitare la guerra, ma è anche ricetta di politica interna : bisogna costruire lo stato federale. Federalismo come ricetta di politica interna : qual è la chiave di questa ricetta? Il principio di sussidiarietà : il principio per cui ogni comunità deve autogovernarsi sulle cose che sono di suo interesse. Ci sono tanti livelli di comando sparsi sul territorio : federalismo politica interna che tende a istituire un ordinamento in basso più democratico : la democrazia di prossimità. Il potere è dappertutto in USA. Principio dispersione del potere esempio: gli stati americani hanno grandi città che non sono capitale dello stato : la capitale dello stato di New York non è New York. I poteri dunque sono territorialmente dispersi dappertutto. (La lega italiana è sempre stata federalista, oggi più nazionalista). La democrazia è possibile se siamo in pochi, l’idea di organizzare lo stato in senso federale è la soluzione. La lega italiana delle origini ha idee federalisti che hanno una nobile storia (fare come in America riguardo il federalismo). Gli stati federali (come Germania, svizzera) funzionano meglio di quelle centralistiche perché i cittadini sono più vicini ai luoghi della decisione. In svizzera fanno assemblee ad es. Il federalismo avvicina il potere ai cittadini, negli stati centralistici il potere è distante dai cittadini. Forma di governo presidenziale: Riprendendo schema di Montesquieu (potere esecutivo, legislativo e giudiziario separati). Ion America il potere esecutivo nelle mani del presidente. Potere legislativo nelle mani del congresso (bicamerale). Potere giudiziario nelle mani di una magistratura indipendente. Il Presidente degli USA ha potere esecutivo e viene eletto direttamente dal popolo ogni 4 anni. (Noi Italia non votiamo un premier, noi votiamo un parlamento). In USA si elegge il presidente ogni 4 anni. Il presidente dura 4 anni (e può essere rieletto) poi accanto al presidente eletto , c’è un congresso il quale è bicamerale : senato (camera alta) e camera dei rappresentanti (camera bassa). Il potere giudiziario (magistratura): in America esercita un ruolo importante . Controllo di costituzionalità delle leggi federali e statali fatto nei normali processi : questo controllo di costituzionalità. È reso possibile dal fatto che in America x la prima volta viene fissata una costituzione che ha valore di una legge sovraordinata : la costituzione in America è la “norma fondamentale” dentro il cui quadro vanno fatte le leggi. I giudici nei singoli processi possono di fatto dichiarare incostituzionale una legge. Ad es legge statale con giudici statali : nel Texas ad es un parlamento (potere legislativo) voti a maggioranza x una legge secondo la quale chi ha la pelle nera non può uscire di casa. Cosa succede? Il poliziotto mi vede uscire e mi arresta e vado al processo : il giudice prende la costituzione dove c’è scritto che non si può discriminare . Visto che la costituzione vale di più della legge ordinaria, il mio avvocato convince il giudice a liberarmi. Il giudice esercita controllo di costituzione che vale. Forma indiretta di pressione x far cadere la legge. Il giudice può soltanto dire che una legge non è costituzionalmente giusta e quindi porta alla interruzione di quella legge. Questo ci fa capire che bisogna dubitare delle leggi anche quando sono appoggiate da un parlamento con un consenso ampio: Hitler va al potere con il consenso del parlamento : la democrazia è pericoloso poiché è molto più travolgente e forte di un sistema monarchico. Democrazie contemporanee problema : un uomo che conquista il consenso ed in nome del popolo fa cosa vuole : questo è ciò che i liberali cercano di contrastare. I populismi tendono a creare democrazie illiberali in cui non ci sono pesi e contrappesi che tengono a bada potere dispotico. I giudici non possono riscrivere le leggi : se potessero scrivere le leggi sarebbero despoti : loro si limitano a giudicare in base alle leggi avendo come punto fermo la costituzione. Corte suprema : per risolvere ad es le controversie tra stati. A livello federale oltre al presidente , oltre a potere legislativo e giudiziario c’è anche una corte suprema che è nominata dal presidente. I membri della corte suprema è nominato a vita : ciò significa che un giudice della corte suprema non è ricattabile da nessuno : nessuno può tirarlo giù dal piedistallo. Da ricordare del potere giudiziario è la possibilità di giudicare le leggi servendosi della costituzione : perciò una legge che va contro la costituzione sa già di avere vita breve. 1861-65 guerra civile americana. La costituzione americana è la più antica del mondo ancora in vigore con ovviamente trasformazioni ma il modello è rimasto quello. 1789 la costituzione entra in vigore ! Il federalista (1787-88) : non sono solo ingegneri costituzionali ma hanno anche una filosofia politica : è geniale l’articolo 10 del federalista scritto da MADISON (un liberale orientato in senso progressista) : in questo articolo : la politica deve fare il bene di tutti, perseguire il bene comune . Ma Madison dice : “il bene comune NON ESISTE” come facciamo a trovare un punto di incontro tra operaio e imprenditore ? In società divise in fazioni: il bene comune non esiste perché le società sono plurali : sono attraversate da visioni e interessi diversi. Come si governa una società divisa in fazioni ? Madison dice che le fazioni non si possono abolire perché abolire le fazioni significherebbe abolire la libertà stessa : piegare una società , una idea di bene comune non condivisa da tutti significa spegnere le fazioni e distruggere con essa la libertà. Madison dice che abolire le fazioni è come spegne un incendio in una casa togliendo l’aria : è vero incendio si spegne rapidamente ma tutti quelli all’interno della casa muoiono. Se però gli si lascia troppa libertà : guerra civile tra fazioni. Come si trova la via di mezzo però ? Attraverso le istituzioni che regolano il conflitto , che tengono il conflitto entro i limiti. Non si può abolire la pluralità della società , bisogna che le istituzioni lascino la libertà della fazioni ma con contenimento. Madison aggiunge poi un’altra cosa al tema delle fazioni che non possono essere abolite : dice attenzione che in ogni società ci sono sempre 2 fazioni che si contrappongono : i ricchi che hanno tanto potere ma sono pochi, e i poveri che hanno meno potere ma sono molti (Marx ne parlerà). Il rischio di far governare chi ha maggioranza rischia di portare alla “tirannide della maggioranza” : far prevalere i poveri significa andare verso la tirannide della maggioranza (di cui parlerà TOCQUEVILLE). Chi rischia di diventare tiranno è la maggioranza : che ha la forza del numero. Madison dice che il modo migliore per governare il problema delle fazioni, per farle convivere è quello di MOLTIPLICARLE : le fazioni devono essere tante : se sono tante cioè commercianti, industriali, operai ecc,.. se sono molteplici è difficile che una prevalga su altre. Come fare in modo che le fazioni aumentino ? Estendendo il territorio della repubblica : più sono piccole le dimensioni dello stato più è probabile che si formino solo 2 fazioni , più lo stato è grande più è probabile che le fazioni sono di più e una non prevale su altre. Perciò Madison dice : la nostra ricetta è LA REPUBBLICA FEDERALE DI GRANDI DIMENSIONI. 1788 : seconda costituzione degli Stati Uniti d’America. ROUSSEAU (1712-1778): Autore dell’opera “il contratto sociale” pubblicata nel 1762. Siamo prima della rivoluzione francese : Rousseau diventerà punto di riferimento x giacobini : rivoluzionari più radicali. -Rousseau è il primo autore che mette al centro del dibattito politico il tema della sovranità popolare e della democrazia : acquisterà il suo spessore storico in quella che viene chiamata “età delle rivoluzioni” (americana e francese). A quei tempi la democrazia era violenza : la folle incompetente che si avventa sul potere e lo distrugge. La gran parte della tradizione occidentale è antidemocratica , la riscopriamo con Rousseau il quale ridà vigore alla democrazia, riporta in alto il tema della sovranità popolare. -Rousseau è personaggio di punta dell’età di illuminismo che però intrattiene rapporto ambiguo con illuminismo : è illuminista ma è anche anti illuminista : non crede nel progresso : l’umanità per lui va nella direzione della distruzione. Rousseau è uno dei primi a risaltare importanza della nazione. Tutti gli illuministi sono cosmopoliti : importanza del mondo. Rousseau è uno dei teorici del nazionalismo. Per un verso sta dentro illuminismo e dall’altro è critico dell’illuminismo. -Rousseau al centro di un dibattito interpretativo-storiografico dal quale emergono visioni opposte di queste personaggio : alcuni lo considerano il padre della democrazia , altri con buoni argomenti diranno che Rousseau è IL PADRE DEI TOTALITARISMI MODERNI: dentro il suo pensiero si annidano elementi che hanno portato alle dittature totalitarie. Rousseau padre della politica assoluta. Opere di Rousseau fondamentali: “Contratto sociale” 1762. “Discorso sull’origine e i fondamenti dell’ineguaglianza tra gli uomini” 1755 : questione della diseguaglianza. Dice che origine della ineguaglianza va fissata nel momento in cui è nata la proprietà privata, momento in cui un uomo ha detto “questo è mio”. Altre opere: “Discorso sulle scienze e sulle arti” 1751 (qui Rousseau prende di mira il concetto del progresso). “Lettera sugli spettacoli” 1758 “L’emilio” 1761 Testi che parlano di nazionalismo: importanza del concetto di nazione: “Progetto di costituzione per la Corsica” 1765 “Considerazioni sul governo della Polonia” 1771 : Polonia è un paese fatto a pezzi da grandi potenze che perde la sua indipendenza. I temi fondamentali su cui Rousseau si concentra : Tema del progresso (ne parla nell’opera “discorso sulle scienze e sulle arti”) Origini e cause dell’ineguaglianza (“discorso sulle origini e i fondamenti dell’ineguaglianza”) Il contratto sociale (“il contratto sociale”) Patria e nazione (“progetto di costituzione per la Corsica” e “considerazioni sul governo della Polonia”). Al contrario Locke : Teorico del liberalismo. Locke principale teorico della gloriosa rivoluzione , scrive nel 1690 2° trattato sul governo che è uno dei grandi testi della tradizione liberale. Lo stato di natura di Locke : per lui è uno stato potenzialmente conflittuale in cui però gli individui si riconoscono già reciprocamente dei diritti fondamentali. Diritti fondamentali sono il diritto alla vita, il diritto alla libertà ed il diritto di proprietà (x Locke è fondato sul lavoro del singolo uomo). Gli uomini nello stato di natura si riconoscono già tali diritti. Perché abbiamo bisogno di uscire dallo stato di natura? Anche per Locke lo stato di natura è potenzialmente conflittuale : possono sorgere tra individui delle controversie. Quando sorge una controversia il problema è che non c’è un terzo che abbia la legittimità ed il potere di imporci una soluzione pacifica. Perciò si deve uscire dallo stato di natura. Questo patto avviene in che modo ? Introduzione di un sovrano che ha un potere forte. Ma nel momento in cui non si comporta bene ci può essere l’appello al cielo ovvero il diritto di resistenza che è legittimo. Lo stato che sorge da questo contratto sociale è un ordine politico in cui il sovrano è LIMITATO. Limitato dai diritti naturali che il sovrano ha giurato di garantire ai suoi sudditi. Rousseau cerca di capire come si può costruire uno stato giusto : Rousseau è un repubblicano. Nello stato di natura x Rousseau gli uomini sono liberi e uguali. Come facciamo a riprodurre attraverso il contratto sociale quella condizione di libertà e uguaglianza che c’era originariamente? Bisogna immaginare il contratto sociale, dice Rousseau, in cui tutti noi ci sottomettiamo a noi stessi. Tutti noi ci sottomettiamo alle leggi che noi stabiliamo , non diamo il potere ad un terzo ma decidiamo di sottometterci a quelle leggi che noi stessi facciamo : questa è la democrazia = potere al popolo. Decidiamo dunque di essere al tempo stesso sudditi in quanto obbediamo e sovrani perché siamo noi stessi a fare le leggi a cui dobbiamo obbedire. Facendo così siamo al tempo stesso liberi perché obbediamo a noi stessi non ad un altro, e restiamo uguali perché uno vale uno. Democrazia = ogni individuo è suddito e sovrano. C’è però un problema : quando Rousseau parla del noi come comunità devono obbedire alla volontà generale : il punto è capire : Rousseau scrive che questa volontà generale, non è la volontà della maggioranza e non è nemmeno la volontà della somma di tutte le nostre volontà. Chi non è d’accordo dovrà essere costretto a votare secondo principio della volontà generale. Se siamo una comunità e dobbiamo votare qualcosa non c’è ovviamente unanimità , funziona la maggioranza ma i 10 che sono contro si sentono legittimati a non dare obbedienza eppure devono darla . Allora Rousseau arriva a dire che la volontà generale non è la volontà di tutti, non è la volontà della maggioranza, la volontà generale è la volontà orientata al bene comune, è quella volontà che ha come obiettivo il bene comune della collettività. Quei 10 possono anche aver ragione e la maggioranza ha torto ed è contraria al bene comune , bisogna che prevalgano i 10 i quali sono orientati al bene comune. Ma chi lo decide il bene comune? Per Rousseau non è chiaro. Rousseau arriva a dire che bisogna costringere gli uomini a essere liberi. Lezione 28/2/24 La volontà generale non conta le teste ma è quella volontà, dice Rousseau, che è orientata al bene comune. Il punto è : chi definisce il bene comune? Questo interesse generale? È qui che c’è il rischio della dittatura. Colui che esprime volontà generale può anche essere uno che vuole fare bene comune, e tutti gli altri sbagliano perché pensano ai propri interessi. Uno che incarna la volontà generale è pericoloso però. Se pensiamo ai giacobini : la loro logica è il popolo è ignorante, le masse non capiscono perché da secoli vivono nell’oppressione e nella superstizione e dunque ci vuole una avanguardia illuminata che abbia la visione precisa di come deve evolvere la società che con la forza impone il proprio punto di vista. Altro esempio: Russia 1918 : bolscevichi (Lenin grande giacobino) conquistano potere con forza in Russia e indicono elezioni x instituire assemblea che dia costituzione al paese e succede che le elezioni non le vincono loro. Cosa fanno i bolscevichi? Voi avete vinto, siete la maggioranza ma noi(bolscevichi) abbiamo ragione e sappiamo qual è il bene di questo paese, e sciolgono assemblea costituente. Rousseau diventa il mostro di queste violenze politiche: portatore di una filosofia che porta alla ghigliottina. Dentro questa idea della volontà generale (che non è necessariamente la maggioranza) c’è dunque questo rischio: Rousseau ha l’idea che il popolo sia una comunità omogenea : c’è il popolo che è una entità unica che non conosce pluralismo al suo interno (a differenza del federalismo) : c’è popolo e c’è élite in Rousseau. Rousseau è anche ostile all’idea della rappresentanza (democrazia rappresentativa) : la volontà generale non può essere prerogativa dei rappresentanti che eleggiamo. Deve essere il popolo stesso direttamente (democrazia diretta) a votare le leggi : le grandi norme, le leggi di carattere generale. X Rousseau Concetto stesso di rappresentanza è qualcosa che falsa la volontà generale : deve essere il popolo ad andare direttamente a votare le leggi, non ci possono essere intermedi. La democrazia alla Rousseau ragiona in modo che se il delegato non fa la volontà generale allora torna a casa : c’è la revoca : questa è la democrazia diretta. Rousseau dice che il popolo inglese crede di essere libero ma in realtà è libero solo nel momento in cui depone la scheda nell’urna elettorale e poi torna ad essere schiavo. La volontà generale non è la volontà di tutti, non è la maggioranza ma è la volontà che si orienta al bene comune. La rappresentanza sottrae al popolo la decisione sulle leggi (x Rousseau). Ideale di Rousseau : una democrazia delegata: in cui dei delegati sono cacciabili in ogni ogni momento , votano secondo le istruzioni del popolo, se non fanno così c’è la revoca e tornano a casa. Rousseau non usa il termine democrazia: lui usa la parola “repubblica”: Rousseau pensatore repubblicano (=cosa pubblica). La repubblica riguarda il livello dello stato e non il livello del governo. Uno stato può darsi diverse forme di governo. Poi c’è anche il problema delle forme di governo , che forma di governo deve darsi lo stato? Qui Rousseau dice che sono possibili 3 forme : -monarchica -aristocratica -democratica A seconda delle condizioni culturali ecc può assumere queste 3 forme di governo differenti. Rousseau scrive poi che la democrazia è una forma di governo che si addice agli dei e non agli uomini. È impossibile praticarla, non ci si riesce. Questa frase la si capisce se capiamo cos’è il governo secondo Rousseau : il governo è un soggetto meramente esecutivo : il governo deve solo eseguire la volontà generale (che sia monarchico, aristocratico ecc conta poco). Rousseau è ostile alla separazione dei poteri perché essa disperde la sovranità che deve essere solo del popolo. Oltre al contratto sociale, Rousseau è uno dei primi autori a riflettere sul tema della nazione e del nazionalismo. Scrive infatti due saggi (quello sulla Corsica e quello sulla Polonia) in cui esalta idea di nazione. Rousseau ritiene che il meccanismo di funzionamento di una comunità politica descritto nel contratto sociale può funzionare solo se in quella comunità politica esiste un sentimento PRE POLITICO di APPARTENENZA e identità NAZIONALE. Possiamo agire come popolo solo se ci sentiamo uniti da un sentimento di appartenenza : omogeneità culturale che precede le istituzioni politiche. Perché funzioni la struttura istituzionale bisogna che prima ci sia una volontà di vivere insieme (fratellanza) che tenga unita la comunità stessa. Quello che ci deve affratellare è l’appartenenza nazionale. 2)vero costruttore della nazione è però lo STATO: Quando studiamo il risorgimento italiano idea che abbiamo è che esista da sempre una nazione italiana che si risveglia e chiedono di potersi autogovernare: quindi prima c’è la nazione qui e poi lo stato. Ma in realtà la nazione non esiste da sempre, perché è lo stato che la costruisce :abbiamo fatto l’Italia, adesso dobbiamo fare gli italiani: costruire una coscienza italiana. Come lo fa lo stato? -Ad esempio istituendo la scuola elementare dell’obbligo : che insegna a tutti i bambini la lingua italiana. La scuola fatta dallo stato, comincia a costruire base solida della coscienza nazionale che è la lingua. -Altra cosa che è nel potere dello stato è decidere che una determinata lingua è la lingua della burocrazia, dell’amministrazione. -Il servizio militare obbligatorio (tolto nel 1985) : identità nazionale possente. -il suffragio universale: cominciamo a sentirci cittadini di un paese quando qualcuno ci dice che il nostro voto conta qualcosa: strumento di nazionalizzazione delle masse. -altro elemento nel potere dello stato: la guerra che in potere dello stato: quando chiama i giovani a combattere e ti trovi davanti al nemico allora lì la coscienza nazionale è importante. Alla fine della 1° guerra mondiale : memoria della guerra nazionale che consolida il sentimento nazionale. L’appartenenza è una comunità immaginata. La nazione altro non è che che coscienza nazionale (se non c’è allora non c’è la nazione) : questa coscienza nazionale è costruita. Quando è che comincia a giocare un ruolo vero la nazione? Quando le nazioni cominciano a esistere? Le nazioni cominciano a esserci come soggetti storici di massa, soltanto a partire dalla fine del 1700. La storia dei nazionalismi inizia alla fine del 1700 nel contesto delle grandi rivoluzioni borghesi che hanno segnato quegli anni: rivoluzione americana, francese e industriale. la nazione in senso proprio come fatto di massa della coscienza degli individui arriva alla fine del 1700 dunque. Motori del nazionalismo: 1. Rivoluzione americana e francese cominciano a diventare principio della sovranità popolare : sono rivoluzioni che rovesciano idea che potere derivi dall’alto e affermano idea che il potere deriva dal basso: è legittimato dal popolo: dichiarazione di indipendenza americana. Rivoluzione francese : afferma principio che la sovranità risiede nel popolo. Popolo significa la nazione. 2. Altro elemento : Napoleone : lui ha fatto vedere 2 forme di nazionalismo : il nazionalismo della grande nazione che si espande, che conquista e che fa la guerra in tutta Europa : Napoleone ha evocato il mito della grande nazione che conquista tutto. Al tempo stesso Napoleone conquistando tutta Europa ha fatto accendere per reazione i nazionalismo veri e propri. 3. Proprio in questi anni comincia a essere sviluppata idea di nazione : Rousseau uno di questi elementi, Fichte: comincia a esserci discussione del principio di nazionalità. 4. Altro elemento : rivoluzione industriale cosa c’entra con il nazionalismo? Ernest Geller nel 1983 scrive libro “nazioni e nazionalismo” in cui sostiene idea che con avvento dell’ industrialismo moderno, le società tradizionali con tutte le forme di solidarietà tra uomini che essere avevano, sono andate in mille pezzi. Civiltà della rivoluzione industriale ha disintegrato le società agro-letterate (gli individui si riconoscevano): ad es paesino di campagna trasportato nella periferia della metropoli moderna : società che non è fatta di gruppi di persone che si sostengono ma si entra in una società di individui aggressivi e competitivi. Società popolate da persone competitive che si disinteressano a noi e tendono a prevaricare. Le società industriali sono società di individui. Le società industriali si possono disintegrare in qualsiasi momento dunque in esse è importante avere appartenenza nazionale: il nazionalismo significa mettere una toppa ad una società che altrimenti si disintegrerebbe : appartenenza a medesima comunità nazionale. Il nazionalismo è funzionale alla tenuta di una società industriale orientata alla crescita che altrimenti si sfascerebbe in mille pezzi. Questo dice Geller. Geller teorico della modernizzazione. Nella storia del 1800 e 1900 nazionalismo ha attraversato diverse fasi: Se guardiamo la storia che va dal 1789 a 1815 e arriviamo a oggi si succedono 5 grandi fasi nella storia delle nazioni e nazionalismi: 1° fase: 1789-1815: le origini 2° fase : 1815-1870: chiusura esperienza napoleonica e unità nazionale italiana e tedesca : le culture nazionalistiche sono culture democratiche e progressive. Precisazione del termine : Nazionalismo buono : autodeterminazione del popolo=un popolo ha diritto a governarsi da sé e non da altri che lo opprimono (Mazzini). 3° fase: 1870-1945: continua ad esserci forte nazionalismo di tipo Mazziniano (autodeterminazione popolo) lo troviamo con Wilson (14 punti) MA sempre nello stesso periodo si manifesta altro tipo di nazionalismo che è quello aggressivo, di conquista, in cui si teorizza la superiorità della propria nazione rispetto ad altre : missione civilizzatrice : il nazionalismo diventa in questa fase una ideologia di guerra e conquista ed al tempo stesso una ideologia di missione. Nazionalismo buono e cattivo qui convivono. 4° fase: 1945-1989: nazionalismo dopo la catastrofe sembra disgregarsi (intanto guerra fredda, non più nazioni ma due potenze ideologiche dividono il mondo). Da un lato il nazionalismo cattivo scompare, dall’altro è attivo il nazionalismo buono (autodeterminazione popoli) come ideologia della decolonizzazione : la decolonizzazione (india,Algeria…) è stata realizzata anche sulla base di idee di Mazzini. Ricetta di Mazzini è ricetta x indipendenza nazionale. Qui il nazionalismo è antimperialista e giustifica la ribellione delle nazioni. 1990 Hobsbawm dice in una sua opera che in quel periodo si stavano moltiplicando studi sul nazionalismo, e ne era contento. Per lui si entrava in una epoca post-nazionale. Il nazionalismo aggressivo sembra stia tramontando. Si può ipotizzare un mondo post nazionale. Poi ultima fase in cui nazionalismi sono riemersi. Lezione 5/3/24 Ultima fase : 1989-oggi: il nazionalismo sembra sparire. Nel mondo della globalizzazione dice Hobsbawm i nazionalismi non hanno più senso. Saranno dei fenomeni residuali. Hobsbawm teorizza il tramonto dei nazionalismi (nel 1990). Si apre un dibattito sulla tesi della fine del nazionalismo che tutt’ora è aperto. A partire da anni 80-90 si sono riaffacciati molti movimenti nazionalisti. Hobsbawm è un marxista. Nella sua opera del 1990 fa vedere come il nazionalismo e sviluppo capitalismo sono andati x lungo tempo insieme (legati). Dopodiché fine 20esimo secolo il capitalismo ha acquisito vocazione globale e non sa più che farsene degli stati nazionali, perché si muove su scala planetaria. Marx parlava di capitalismo che si estende in tutto il pianeta. Ci sono però molti studiosi che guardandosi intorno hanno visto il moltiplicarsi dei nazionalismi. La tesi di Hobsbawm rimane persuasiva. Ma il nazionalismo sembra rimanere : Rogers Brubaker dice che ci siamo illusi di essere entrare in epoca post nazionale, invece dice che in Europa centrale e orientale sta rientrando ed esso giocherà un ruolo di primo piano. Anni ‘90 guerra ex Jugoslavia : Nicole Janigro scrive “l’esplosione delle nazioni” fa vedere come quel conflitto sia la versione in miniatura di quello che sarà il mondo del futuro, un mondo in cui le nazioni tornano a esplodere. Pensiamo a quante piccole questioni nazionali sono disseminate nel mondo. Testo più importante è un libro che si chiama “nazioni e nazionalismo nell’era globale” scritto dallo storico Smith (autore degli anni ‘80-‘90) in cui dice: 1° tesi : C’è sempre in qualsiasi stato che funzioni un sentimento nazionale che lega le persone (altrimenti le nazioni non potrebbero esistere) : senso di fratellanza inevitabile, non può tramontare. 2° tesi: dice che è proprio la globalizzazione (sradicamento culturale dell’identità che la globalizzazione ha creato) che spinge verso la rinascita dei nazionalismi. Oggi a partire dal 2010 stiamo assistendo alla diffusione di un fenomeno che assomiglia al nazionalismo classico: i cosiddetti sovranismi ( Salvini, Meloni in itala, Trump in America ecc,…) stanno prendendo piede. Cosa sono i movimenti sovranisti? Un punto di svolta x l’emersione dei sovranismi è stata la grande crisi economica che si è abbattuta dall’America e poi in Europa tra il 2007–2008 e anni successivi. (È qualcosa di simile alla crisi del 1929 che ha cambiato il mondo). 1° politica interna : 1° elemento per togliere la guerra è la repubblica. Kant dice che “bisogna che la costituzione civile di ogni stato sia repubblicana”: gli stati devono darsi una forma repubblicana. Le repubbliche, dice Kant, sono meno inclini alla guerra rispetto ai regimi dispotici. Gli stati repubblicani sono starti in cui c’è: -la rappresentanza: chi governa rappresenta il popolo: il governante dipende dall’opinione pubblica. -gli stati repubblicani inoltre sono caratterizzate dalla divisione dei poteri: non c’è un solo soggetto che decide di scendere in guerra. Le repubbliche rendono difficile la guerra rispetto ai governi repubblicani dice Kant. Questa teoria è stata ripresa oggi come teoria della pace democratica : è la teoria secondo cui soprattutto tra loro, le democrazie non si fanno la guerra. Se si moltiplicano le repubbliche x Kant, se tutti gli stati si danno una forma repubblicana diventa più grossa la fetta di mondo in cui la guerra non si farebbe da nessuna parte. Kant usa il termine “repubbliche” e non democrazia. Quando Kant parla di democrazia intende le democrazie dell’antica Grecia. Repubblica = rappresentanza e separazione dei poteri x Kant. 2° politica estera: Kant scrive che “il diritto delle genti deve essere fondato su un federalismo di liberi stati”. Cosa significa ? Kant ritiene che le relazioni internazionali (=tra stati) devono essere sottoposte al diritto , cioè alla legge. Gli stati devono dunque darsi delle regole di convivenza cioè un diritto internazionale (=che valga x tutti) che poi gli Stati stessi si impegnano a far rispettare. Il diritto deve governare le relazioni internazionali e chi viola il diritto deve essere punito dalla stessa comunità internazionale depositaria del diritto. Idea di Kant è che si debbano giuridizzare le relazioni internazionali senza che questo porti alla costruzione di un super stato mondiale. Gli stati devono mettersi d’accordo nel dire che nessuno di loro non deve usare la forza, se uno la usa, ha tutti gli altri contro. 2° guerra del golfo: Guerra del 2003 in Iraq non viene autorizzata da ONU , che gli americani hanno fatto fuori dalle regole del diritto internazionale . Questa guerra ha pesato nel giudizio negativo che molti si sono fatti dell’USA. La 2° guerra del golfo fatta con la forza. 3° diritto cosmopolitico: “Il diritto cosmopolitico deve limitarsi alle condizioni di una ospitalità universale” . Kant sta sostenendo che siamo tutti cittadini del mondo e ogni essere umano ha il diritto di ingresso nei paesi, negli stati al quale non appartiene. (Pensiamo al tema delle emigrazioni di oggi). Se se mettono insieme le 3 cose ci sono buone ragioni per pensare che si possa realizzare una pace duratura. Benjamin CONSTANT (1767-1830) Attraversa la tempesta della rivoluzione francese. Testo : “la libertà degli antichi paragonata alla libertà dei moderni” è un discorso del 1819 che è diventato un capolavoro della tradizione liberale. -Constant fa parte di una generazione di liberali della restaurazione (Francia) : sono liberali che passano attraverso esperienza traumatica della rivoluzione e dei suoi aspetti più estremi : da un lato il giacobinismo (terrore) e dall’altro esperienza di Napoleone (bonapartismo). -Per Constant e altri uomini della sua generazioni, giacobinismo e bonapartismo (2 esperienze traumatiche) sono effetti perversi della democrazia e della sovranità popolare. Il pericolo viene dal popolo e dalle sue pretese democratiche. Giacobinismo : democrazia radicale. Bonapartismo : governa con i plebisciti, cerca il consenso popolare , non governa come un tiranno, cambia costituzione ogni 6 mesi e ogni volta che cambia , chiama i francesi a legittimarla. Governa sulla base del consenso popolare. -Constant celebre x aver fissato una dicotomia tra antichi e moderni : lui sottolinea che esiste tra antichi e moderni differenza strutturale : la rivoluzione francese è un tentativo di far tornare in auge la politica degli antichi in un mondo completamente diverso però. Constant non è un teorico politico come ad Hegel , Rousseau ecc . Non scrive una opera sistematica: Proprio per questa ragione Constant è stato poco studiato, proprio perché non è stato autore di un testo articolato e sistematico. 3 sono i temi su cui dobbiamo concentrarci: 1. differenza tra antichi e moderni. 2. Tema del diritto di voto: Constant è contrario ad un allargamento del diritto di voto perché vede in questo 2 problemi (ricordiamo il contesto in cui vive). 3. Constant teorizza idea che sia necessario affinché un sistema politico funzioni che ci sia al suo vertice un arbitro, un potere neutrale (ad es Mattarella) che eserciti funzione di equilibrio rispetto al sistema politico stesso. 1° dicotomia tra antichi e moderni Antichi e moderni appartengono a universi differenti. Quando parla di antichi sta pensando a Rousseau e giacobini. Sono diversi sia sotto il profilo di concezione della libertà sia sulla concezione della democrazia. Constant fa emergere 4 differenze fondamentali tra antichi e moderni: -gli uomini antichi dice Constant si sentivano realizzati come persone nella loro partecipazione alla vita pubblica : gli antichi si realizzavano nella sfera pubblica : motivo di onore era partecipare alla vita politica, pubblica. I moderni invece si realizzano nella sfera privata. I moderni si sentono soddisfatti nella sfera privata. I moderni vogliono essere liberi di perseguire i propri interessi. Gli antichi concepivano la libertà come libertà di muoversi nella sfera pubblica. I moderni intendono la libertà come “libertà da” mentre x gli antichi “libertà di”. Inoltre “libertà da” qualsiasi interferenza dallo stato. Rousseau disprezza i moderni perché invece di fare la guerra loro, pagano i mercenari x fare la guerra. Per Rousseau il vero cittadino è colui che combatte x la patria personalmente. Constant si vuole riferire a Rousseau. Lezione 11/3/24 2° dicotomia: La libertà degli antichi va di pari passo con la schiavitù che invece i moderni non hanno più : la schiavitù in modernità è diventata obsoleta. Gli uomini moderni per vivere devono lavorare , trovare occupazione da cui trarre sostentamento. Quindi non solo uomo moderno si tiene distante dalla politica , ma anche non può partecipare alla politica. Quindi la 2° differenza è questa : antichi avevano schiavitù, i moderni devono lavorare x vivere. 3° differenza : Riguarda le dimensioni della comunità politica : gli antichi esercitavano la politica in piccole comunità (la Poleis greca) , pochi uomini partecipanti in cui le persone si conoscevano tra loro. Oggi le comunità politiche sono una cosa diversa dice Constant : grandi stati territoriali dove le persone sono tante, sono persone che non si conoscono tra loro, non condividono stessa esperienza di vita e che non potrebbero riunirsi in nessuna piazza. I moderni hanno lo stato. 4° differenza : Consiste nel fatto che gli antichi potevano permettersi ciò che noi chiamiamo democrazia diretta : democrazia in cui cittadini fanno direttamente le leggi, i cittadini giudicano nei tribunali : quella democrazia diretta non è più proponibile oggi. Dice Constant che noi abbiamo altro modo di governare le società: il governo rappresentativo : noi abbiamo questo strumento x governare un paese in cui la gente non può fare politica (dice Constant). Noi abbiamo questo governo rappresentativo che permette ai cittadini di un paese di eleggere coloro che poi faranno leggi, formeranno governi ecc: non possiamo più partecipare alla vita politica direttamente, eleggiamo delle persone che ci rappresentino. La rappresentanza risolve tutto e permette di riprodurre su scala più ampia, l’esperienza degli antichi. Dice Constant non si può scappare da questo , la modernità è destinata a questo. Riproporre esperienza antichi nella modernità è impossibile e pericoloso (esempio dei giacobini) dice Constant. La politica funziona solo attraverso governo rappresentativo: Ma CHI ha diritto a eleggere i rappresentanti? A chi dobbiamo dare il diritto di voto? Oggi per noi è naturale che hanno una certa età (18 anni). Constant ritiene che diritto di voto debba essere limitato a certe classi: non si può dare a tutti il diritto di votare. È contrario al suffragio universale. Tocqueville fa questo viaggio e scrive un diario di viaggio ed ha una capacità di osservare le cose e da ciò che vede (aveva 26 anni) scrive questo capolavoro quando torna in Europa che è « la democrazia in America « . Questa opera enorme successo tanto è che diventa un personaggio pubblico. Gli dà notorietà questo libro, inizia anche brillante carriera politica : si presenta alle elezioni e diventa parlamentare francese : epoca della monarchia di luglio. Quando c’è la rivoluzione del 1848 in Francia (istituito suffragio universale maschile) succede che lui continua a candidarsi e deve prendere 150mila voti (la prima volta che si era candidato erano bastati 39 voti, prima del suffragio universale). Tocqueville entra in parlamento e viene ancora nominato ministro degli esteri. Ad un certo punto si ritira dalla vita politica, si rinchiude e passa ultimi anni della sua vita a scrivere la sua opera. Ci troviamo di fronte ad un uomo di cultura elevata, aristocratico che da un punto di vista aristocratico guarda e cerca di spiegare cosa è la democrazia. 3 i temi della opera « la democrazia in America » : -America -democrazia : capire cosa è per Tocqueville la democrazia -cosa è la tirannide della maggioranza Tutta questa riflessione ha sullo sfondo un ragionamento articolato sui rapporti tra democrazia e libertà. Problema di Tocqueville è che certe democrazie europee producono illibertà , bisogna trovare strumenti affinché democrazia e libertà si concilino. Tocqueville guardando America del suo tempo non vede due cose che aveva sotto occhi : America degli anni ‘30 del 1800 è stata riplasmata la rivoluzione Jacksoniana : arriva la democrazia perché i singoli stati allargano il diritto di voto: America degli anni 30 del 1800 è riplasmata dalla democrazia. A Tocqueville però sfuggono 2 cose : Salvadori (professore universitario di Torino scrive libro ) e dice che non vede 2 cose Tocqueville: -non vede che in America agli inizi degli anni 30 del 1800 nascono i partiti politici : non vede che democrazia americana nasce insieme ai partiti politici che prima non c’erano. -altra cosa che non vede: il ruolo che in America già all’inizio degli anni 30 ha esercitata la plutocrazia : America paese in cui la ricchezza si traduce in potere non solo economico ma politico, sociale e culturale. Però Salvadori sottolinea che Tocqueville vede la società di massa : mostro stritola persone che è la moderna società di massa che costruisce un sistema democratico. 1°punto : Importante fissare la definizione che Tocqueville dà di democrazia : la democrazia è in primo luogo un assetto sociale, un modo di essere della società basato su ciò che Tocqueville chiama eguaglianza delle condizioni. Democrazia assetto sociale basato su eguaglianza delle condizioni: eguaglianza delle condizioni in che senso? L’ eguaglianza delle condizioni è eguaglianza delle opportunità : America è un paese in cui chiunque ha la possibilità senza vincoli di realizzare il suo progetto di vita, correre per realizzare sé stesso: eguaglianza di condizione significa che non c’è niente che impedisce ad un uomo di costruirsi: chiunque in America può fare ciò. La società americana è in virtù del suo assetto sociale egualitario conosce una strepitosa mobilità sociale : chiunque può salire nella scala sociale. È un paese in cui vige eguaglianza delle condizioni. Questo T lo avverte perché è in contrasto con altro assetto sociale che è la società aristocratica europea : a cui T appartiene, in cui non contano tanto individui con le loro capacità ma conta il gruppo sociale a cui si appartiene: la parola « ceto » è una casta, è un gruppo sociale dal quale non si esce, il ceto è qualcosa che imprigiona gli individui. In America non c’è. 2°punto : Tocqueville a differenza di Constant ritiene che tutte le società , prima o poi arrivano alla democrazia : c’è una forza storica che spinge le medesime società a diventare democratiche : Tocqueville parla di processo di democratizzazione (rivoluzione democratica) che è un fatto provvidenziale ,irresistibile sottratto alla potenza dell’uomo: t sta dicendo che la democrazia è qualcosa che arriva ovunque, è un processo universale. Dato che arriva ovunque, gli uomini devono saperla governare: non la si può fermare. Democrazia è inevitabile. 3° punto : Tocqueville dice di guardare all’America perché lì si può capire cos’è la democrazia. L’America ci fa vedere cosa è la democrazia e ci fa vedere quali sono i rischi che essa produce. 4 ° punto: In America si vedono i pericoli che la democrazia mette in campo e quali sono ? Il grande pericolo che società così strutturate è quello della TIRANNIDE DELLA MAGGIORANZA : le maggioranze tendono a opprimere le minoranze : le maggioranza non brillanti tendono a opprimere le minoranze e ciò significa che la democrazia mette a rischio la libertà secondo Tocqueville, in particolare modo la libertà delle minoranze. Perché in America si è sviluppata così tanto la democrazia ? Perché America diventa il futuro della Europa? Ci fa vedere come l’Europa diventerà ,l’America. America perché è diventato un paese democratico? L’America era ancora la culla vuota di una grande nazione (quando sono arrivati gli europei). 1° ragione che ha fatto dell’America un posto particolare che T mette in evidenza : il diverso modello di colonizzazione (rispetto ad America Latina) che ha caratterizzato rispetto ad altre colonie il territorio dei futuri USA. La colonizzazione spagnola e portoghese dell’America latina è stata realizzata con la violenza brutale , i conquistadores arrivano con armi potenti e nel giro di poco tempo hanno sterminato le popolazioni locali, hanno distrutto società millenarie e hanno conquistato con la forza. Lì spagnoli e portoghesi portano violenza e gerarchia. Nell’America del Nord succede cosa diversa : chi va a colonizzare il territorio dei futuri USA? Ci vanno dissidenti religiosi che stanno scappando da Inghilterra dove la monarchia assoluta stringe cordoni di uno stato autoritario (ci sarà infatti poi rivoluzione inglese nel 1600): quindi uomini vanno con le famiglie e si costruiscono futuro migliore. Vanno per costruirsi una vita migliore. Come colonizzano? Nel senso che coltivano la terra. È un punto di partenza differente dall’America latina. 2° punto che mette in evidenza T: Chi sono i dissidenti religiosi ? Appartengono a quella classe media: non sono né troppo ricchi né troppo poveri. Sono uguali tra loro, non ci sono aristocrazie e gerarchie. Non si formano dinastie e re. Queste società nascono egualitarie fin dal principio : classe media. 3° elemento di T: questi uomini portano lì la tradizione dell’auto governo locale: costruiscono piccole comunità che si autoamministrano. Questi coloni man mano che si consolidano in comunità sono loro a chiedere alla corona inglese di diventare coloni inglesi : non c’è monarchia che manda a conquistare , sono i coloni che chiedono alla madrepatria la « patente «  di colonia : il processo nasce dal basso fino a chiedere all’alto lo statuto di colonia. 4° punto: Tocqueville fa ragionamento appena accentato poi sviluppato da Weber sulla religione dei coloni : sono puritani (deriva da calvinismo) ed T nota che il puritanesimo ha una specie di intimo rapporto con il capitalismo (America diventata incarnazione) e stessa democrazia. E anche ciò avrebbe giocato a favore di una democratizzazione di queste società. Quello che Tocqueville osserva guardando America è un rischio tremendo : tirannide della maggioranza o dispotismo democratico : le democrazie producono tale rischio. Ma dobbiamo capire cosa è la tirannide della maggioranza ? Distinguiamo il piano della riflessione politica ed il piano della riflessione più sociale. Tocqueville parla di tirannide della maggioranza quando parla di politica . Quando parla di dispotismo democratico parla della società. Cosa significa tirannide della maggioranza sul piano politico? Sono i molti che opprimono i pochi: opprimere i pochi è la cosa peggiore (ad es ebrei, migranti,..) e si parla proprio di libertà di essere minoranze. Hitler va al governo con maggioranza dei voti. Sul piano politico la tirannide della maggioranza viene definita da Tocqueville in 2 contesti : Uno meno importante : 1° contesto in cui si manifesta tirannide maggioranza : moderne elezioni di massa: quando c’è elezione di massa e quindi diritto di voto si allarga succede che elettori tendono a esercitare forte pressione su eletti. Quindi la pressione che elettori esercitano su eletti. Tocqueville dice che i molti votano i rappresentati , i rappresentanti non si sentono più liberi di agire secondo coscienza , sentono la pressione del mandato popolare. La democrazia rappresentativa riproduce dinamiche dell’antica Atene : in America sembrano esserci tante piccole Atene dice Tocqueville. La pressione degli elettori fa venire meno il principio del libero mandato, è come se ci fosse mandato imperativo , elettore ricatta l’eletto. MILL (1806-1873) È inglese. Filosofo ed è molto vicino alle tesi di Tocqueville. Scrive 2 recensioni alle opere di Tocqueville. MILL liberale progressista che si apre a istanze del socialismo. Molti lo considerano uno dei padri del liberal socialismo. Vive rivoluzione industriale e questione sociale. Tre opere di MILL : « Sulla libertà » 1859 : esalta valore indiscutibile che è la libertà degli individui : libertà minacciata da conformismo della democrazia (come T). “Considerazioni sul governo rappresentativo” 1861 “Sull’ asservimento delle donne” 1869 : teorizza emancipazione della donna. Problema del diritto di voto: Mill si schiera a favore del suffragio universale : bisogna legittimare suffragio universale maschile e femminile a patto che chi vota abbia requisiti di conoscenza e cultura per farlo. Tutti hanno diritto di voto purché almeno abbiano requisiti di capacità. Come si impedisce attraverso meccanismi del voto che prevalgano masse incompetenti a discapito delle minoranze ? Quali strumenti si possono mettere in campo? La risposta è: 1 sistema elettorale proporzionale che garantisce le minoranze 2 bisogna introdurre il voto plurimo : significa che i più bravi e più competenti devono avere più schede da votare: bisogna premiare la competenza e meriti delle persone. Fa capire la logica di MILL. Attenzione perché la democrazia favorisce la mediocrità. 18/3/24 Mill Pluralismo : antidoto al tendenziale conformismo che caratterizza le società contemporanee. Mill considera le società democratiche come composte da uomini mediocri : conformismo è a ribasso nel suo schema. Problema del diritto di voto : come garantire laddove le società si democratizzano : 1. Il potere delle minoranze : come garantire che loro possano far sentire la propria voce (come Tocqueville); 2. Come si può garantire il dar voce ai migliore in questo pattume della società democratica mediocre . Su questi temi si svolge la riflessione di Mill. Mill favorevole a suffragio universale a patto che : il diritto di voto concesso a coloro che hanno requisiti minimi x utilizzare tale strumento. Suffragio concesso a tutti coloro che sono in grado di esercitare il voto in maniera consapevole. In particolare requisiti di cultura : i cosiddetti requisiti capacitari. “Suffragio universale potenziale “  deve legarsi a 2 dispositivi : -legge universale proporzionale (dice Mill) : proporzionalismo : non c’è collegio dove vince 1 , i collegi sono plurinominali in cui ci sono tot posti in palio (quindi ci sono 2 partiti uno prende più in percentuale ma magari quello prende 10 seggi, l’altro che ha perso prende comunque dei posti seppur pochi) in un sistema del genere c’è rappresentanza proporzionale. Secondo Mill un sistema del genere può garantire la rappresentanza delle minoranze: solo sistema proporzionale garantisce rappresentanza minoranze. -voto plurimo : significa che alcune persone quando vanno a votare invece di avere una scheda, ne hanno 5. Principio 1 vale 1 qui non ha senso in Mill, c’è qualcuno che vale di più di un altro secondo Mill. Per Mill il voto plurimo deve essere ancorato al merito e alla cultura degli uomini: un uomo che ha maggiore esperienza e cultura deve pesare di più nelle elezioni. Questo è il modo x garantire che la rappresentanza politica , rappresenti e salvaguardi i migliori , sennò le democrazie vanno nelle mani dei peggiori. 1859 “sulla libertà “ 1861 “considerazioni sul governo rappresentativo “ GAETANO MOSCA 1859-1941 Opera : « “elementi di scienza politica “  Mosca va messo in connessione con altri autori che hanno fondato la « teoria delle élite » : mosca autore che ritiene che in qualunque forma di governo c’è sempre una minoranza che comanda e l’altra che obbedisce. Teoria delle élite è una teoria realistica , questi autori vengono definiti Machiavelliani. Realisti politici come Machiavelli : gente che vuole guardare la realtà effettuale della cosa e non immaginazione di essa. Studiare politica significa guardare le cose come stanno. Altri due sono : Vilfredo Pareto e Robert Michels (diventerà fascista e teorizza la forma di governo carismatico di Mussolini , in gioventù era socialista. Michels era un tedesco). Gaetano mosca : liberale conservatore. Anche Pareto liberale conservatore. Michels invece parte dal socialismo più radicale. Liberal conservatore Mosca , quando arriva il fascismo lo critica mentre Michels quando arriva il fascismo cade dentro. Mosca ha insegnato a Torino alla facoltà di giurisprudenza. Diventa deputato. Diventa poi senatore (carica a vita). 1924 tiene il primo corso di storia delle dottrine politiche. 1937 scrive una storia delle dottrine politiche da Platone a sé stesso. Opere da sapere: -teorica dei governi e governo parlamentare 1884 (due anni dopo esce la legge zanardelli). -elementi di scienza politica in 2 edizioni : la 1° 1896, la 2° nel 1923 -storia delle dottrine politiche 1937 Mosca fa il segretario parlamentare prima di fare il professore universitario. Vede la politica per come è. Vede la mafia e vede quanto è squallida la politica. Vede come funzionano meccanismi reali. 4 le cose da ricordare di Mosca: 1° : la sua critica alla teoria classica delle forme di governo (nel libro teorica dei governi e governo parlamentare) e cosa dice ? Mosca dice che i classici hanno diviso le forme di governo in base al numero dei governanti (oligarchia , monarchia, democrazia …) secondo Mosca hanno sbagliato perché da sempre, dall’antico Egitto, le forme di governo sono state oligarchiche. Democrazia e monarchia non esistono. Esiste solo oligarchia : il governo dei pochi. Questo lo dimostra intera storia delle dottrine politiche. Dovunque a governare sono i pochi : una minoranza che Mosca chiama « classe politica » che controlla , ha più potere di una maggioranza. Contesto in cui vive Mosca : democrazia che si allarga. Mosca dice che non è vero, si sta riproducendo ciò che è sempre accaduto: Minoranza. Ma quindi tutti i governi si equivalgono? Nel corso del tempo dice Mosca che sono cambiati i meccanismi di selezione della classe politica (oligarchia, élite). Domina sempre classe politica ma essa è selezionata in modo diverso ed ha anche una natura diversa. Dice Mosca che la selezione della classe politica x molto tempo si è svolta x eredità. Poi non più x discendenza ma per qualcuno degno. Poi elezioni : oggi la classe politica si seleziona mediante le elezioni. Cosa succede quando una classe politica viene selezionata tramite elezioni ? Non succede granché se le elezioni sono molto ristrette: se a votare sono i ricchi ed i pochi. Se invece votano i poveri e incolti : succede che la qualità della classe politica si abbassa. Per 2 ragioni : -classe politica può diventare di pessima qualità perché le masse si fanno ammaliare dai demagoghi. -Mosca dice che in una moderna elezione democratica non sono gli elettori che eleggono rappresentate ma è il rappresentate che elegge propri elettori : cioè chi si candida è che si fa eleggere con propaganda da elettori. Sono gli eletti che si fanno eleggere da elettori. Ciò che succede quando c’è elezione democratica è che si fanno avanti i demagoghi, i peggiori : si vanno avanti coloro che sanno conquistare consenso di tutti e che poi sono incapaci di governare. Democrazia per Mosca è dunque un sistema che tende a degenerare di più : poi arriva il fascismo e rivaluta il sistema. 2°: che cosa è una classe politica ? Una minoranza e quali sono le sue risorse ? Le élite politiche dice Mosca detengono sempre una o più delle seguenti risorse : 1. La forza militare : chi è in grado di usare la forza detiene potere che immediatamente è politico. 2. La ricchezza : coloro che hanno grandi risorse possiede risorsa di potere : grandi ricchezze le possiedono alcuni. 3. La cultura : il sapere per Mosca ha costituito una risorsa di potere : chi sa sono pochi rispetto alla massa che non sa o sa poco. Chi sa poco può essere manovrato in modo semplice. 4. Le minoranze hanno dalla loro l’organizzazione : le minoranze sono minoranze organizzate. Organizzazione risorsa fondamentale di potere: minoranza organizzata più forte della maggioranza disorganizzata. 3° Le classi politiche dice Mosca, non governano soltanto in virtù delle risorse (ricchezza , cultura e organizzazione), governano grazie anche alle formule politiche con cui legittimano il proprio potere: il dominio minoranza su maggioranza non è brutale , ci vuole anche la legittimazione , formula politica che dia legittimità a quella classe politica : uomo a capo governa per legittimità : la formula politica è la teoria con cui una classe politica giustifica agli occhi delle masse il proprio potere. Mosca dice che ci sono 2 grandi famiglie di formule politiche : Irrazionali: metafisiche ad es teoria del potere x grazia di Dio . 1°: Il potere e le sue forme Weber dirà che ci sono 3 forme del potere : -potere tradizionale -potere razionale - legale -potere carismatico : obbedienza a una persona in quanto tale perché crediamo che essa sia dotata di qualità eccezionali. Il potere carismatico è quello di Napoleone, è il potere della persona in quanto tale. La democrazia proviene dal potere carismatico secondo Weber. Cosa è il potere : weber distingue 2 concetti : concetto di potenza e concetto di potere. -Concetto di potenza per Weber: la potenza è la capacità di costringere qualcuno ad un determinato comportamento. A prescindere dalla volontà dell’individuo di obbedire o meno. Queste sono le relazioni di potenza tra gli uomini. Rapporti sociali=rapporti tra singole persone. Concetto di potere per Weber: implica che chi obbedisce assuma il comando che riceve come massima del proprio agire. In un rapporto di potere, chi obbedisce dunque assume il contenuto del mio comando come massima del proprio agire. Ad es noi paghiamo le tasse e lo facciamo perché vogliamo, lo assumiamo come nostra massima. Nel rapporto di potere ci vuole il consenso di chi obbedisce. Ragionare sul potere significa andare a capire “perché si obbedisce?”. Perché gli uomini obbediscono? Weber si pone la domanda e dice che gli uomini obbediscono per molti motivi, ma il motivo più solido è che obbediscono perché credono nella legittimità di chi comanda. Ragione più stabile per cui noi obbediamo a qualcuno è perché consideriamo quel qualcuno legittimo. L’obbedienza implica credenza nella legittimità di chi ci sta impartendo un comando. Il potere è sempre per Weber , potere ritenuto legittimo da chi obbedisce. Weber parla di 3 tipi puri del potere legittimo (=credenza della legittimità), cioè si può credere al potere legittimo in 3 forme diverse: Weber dice che ci sono 3 tipi puri di potere legittimo = i tipi puri sono qualcosa che non esistono nella realtà, è una costruzione concettuale che ci serve per misurare la realtà. Weber dice che dobbiamo studiare la storia per concetti, modelli. 3 tipi puri di credenza della legittimità: 1° : potere tradizionale : chi obbedisce , obbedisce ad un signore che incarna autorità dell’eterno lieto, cioè che esiste da sempre. caso classico del potere monarchico: monarchia esiste da sempre. 2°: potere razionale-legale: qui gli uomini obbediscono ad un superiore gerarchico che è tale nella gerarchia, non in virtù di una tradizione valida da sempre, ma perché rispecchia un cosmo di regole razionalmente stabilite. Io obbedisco ad una persona a cui devo obbedienza perché ha i gradi di capitano, maggiore ecc: è superiore in un ordinamento razionalmente e legalmente stabilito. Motivo per cui obbedisco al mio capo ufficio , lui a sua volte obbedisce al suo superiore ecc. 3°: potere carismatico : è il potere strettamente personale di un individuo che viene RITENUTO CAPACE DI COSE ECCEZIONALI: è la credenza nelle doti carismatiche di un individuo che si considera eccezionale. Gesù persona concreta, capace di muoversi laddove ci sono crisi e capace di manifestare doti eccezionali. Credo perché credo in quella persona, non perché è un re o è un generale. Potere carismatico si contrappone agli altri 2 tipi di potere. Il potere carismatico , il potere della grande personalità è rivoluzionario: ad es Gesù : voi dovete credere a me: è la forma più estrema del potere personale. Weber dice che non si scappa da questa tripartizione : o si obbedisce a monarca, o si obbedisce a potere gerarchico o si obbedisce alla persona. Lezione mercoledì 20/3/24 Ragionare sul potere per Weber significa ragionare sulle ragioni per le quali gli uomini obbediscono. 3 diversi tipi di potere: tradizionale, razionale-legale e carismatico. In tutte queste 3 noi obbediamo sempre a delle persone. Potere carismatico è un potere personale, della persona in quanto tale. Weber riecheggia la teoria dei grandi di uomini che attraverso parte della storia del pensiero politico : oltreuomo di Nietzsche ad es. Quando parliamo di potere, non stiamo ancora parlando di rapporti politici : Gesù e discepoli non costituiscono comunità politica. Il potere è un fenomeno sociale ben più vasto della politica stessa. Il potere carismatico ha un problema : perché si obbedisce alla persona in quanto tale? Weber dice: la presunzione che una persona abbia delle qualità eccezionali: abbia il càrisma : persona che SI RITIENE avere doti eccezionali. Il leader carismatico non deve necessariamente essere davvero eccezionale, può anche essere un imbroglione ed ingannare tutti ma il fatto che qualcuno gli creda e ampio pubblico di seguaci instaura relazione di tipo carismatico. Perché scatta la fede in una persona che si ritiene avere doti eccezionali? Il capo carismatico emerge quando siamo immersi in una situazione di crisi. E quando i poteri ordinari non funzionano più. Il capo carismatico emerge in epoche di crisi, ed è in quel caso che compare un leader. Perché si accenda una relazione di tipo carismatico è necessario che si attivino 2 dispositivi (di cui le altre due forme non hanno): La prova e il riconoscimento: il capo carismatico in situazione di crisi deve essere in grado di provare le sue doti eccezionali e deve essere riconosciuto dal suo seguito. Per dimostrare le sue doti eccezionali il capo deve dare prova di avere doti eccezionali e deve essere riconosciuto. Se il capo fallisce più volte non viene più ritenuto eccezionale e la relazione carismatica di potere tende ad esaurirsi. Mentre la tradizione e ordine gerarchica tendono a mantenersi, il capo carismatico tende a spegnersi facilmente e velocemente. Il capo ad un certo punto perde le doti, ed a un certo punto muore : essendo legato a quel singolo individuo. Problema del capo carismatico è la sua durata “breve”. Il capo carismatico per Weber rivoluziona anima degli uomini ma ad un certo punto muore e quella relazione di potere finisce. La storia va avanti solo quando c’è un capo che produce nei suoi seguaci una trasformazione interiore. Il capo carismatico colpisce gli individui e li trasforma dall’interno. Weber fa esempio dell’imperatore cinese : arriva catastrofe e imperatore deve sapere fronteggiare la catastrofe e se non riesce c’è il ripudio da parte del popolo. Bismarck capo carismatico per Weber che agiva dentro ordinamento della monarchia tradizionale tedesca : quindi capo carismatico tradizionale e razionale-legale. Il potere carismatico tende dunque ad esaurirsi x diverse ragioni: 1° ragione: che spinge nel senso di una trasformazione del potere carismatico è che i seguaci del capo tendono ad appropriarsi dei beni che sono in palio in ogni tipo di conflitto: tendono a darsi dei privilegi che li spingono a radicarsi in un ordinamento tradizionale. 2° ragione: il capo muore ad un certo punto : cosa succede? X Weber possono succedere 2 cose: Quotidianizzazione del càrisma: il carisma diventa qualità quotidiana (normalmente è extra quotidiana) che possono andare nel : carisma del sangue e nel carisma di ufficio. Carisma del sangue : consiste nel fatto che si sviluppa la credenza secondo cui le doti eccezionali del leader, una volta morto, passano nella sua discendenza. Si sviluppa credenza nella sacralità di una dinastia che a sua volta in questa via genera potere tradizionale. Carisma di ufficio : il capo muore e si sviluppa credenza secondo la quale l’istituzione che egli ha creato continua a essere dotata in quanto istituzione (pensiamo a Gesù e alla chiesa). -poi da epoca suffragio ristretto si passa a suffragio universale : Weber dice che quando arriva la democrazia intesa come diritto di voto allargato : succede che per organizzare elezione di massa bisogna mettere in campo i moderni partiti politici di massa: chi vuole farsi eleggere deve avere una macchina di partito che governa. L’arrivo della democrazia nel senso di suffragio universale implica che i partiti diventino luoghi in cui si fa politica come professione, non basta più il comitato. La politica deve diventare una professione. Il boss di partito=il senatore che si procura finanziamenti per la politica. Weber sta dicendo che quando arriva la democrazia, arrivano i partiti politici. Perché senza i partiti politici le democrazie non possono funzionare. Non si può fare una grande elezione di massa senza i partiti: questo cambia completamente le logiche della politica. Quando arriva la democrazia (intesa come allargamento di voto) succedono 4 cose x Weber: 1° : arrivano i partiti : democrazia dei partiti : democrazie del 1900 sono state democrazie dei partiti. 2°: in cosa si traduce la democrazia dei partiti? Nel fatto che a detenere il vero potere sono i leader dei partiti medesimi: tutta la politica è nelle mani dei partiti. Si forma una oligarchia di professionisti della politica che decidono tutto. Weber sta dicendo che dunque la democrazia è oligarchia. 3°: Arrivano i cesari: un partito che voglia vincere le elezioni si sottomettono mansueti ad un leader carismatico: il leader incendia le folle e prende i voti. Il cesare è il leader carismatico, colui che sa incendiare le folle. 4°: quando arriva la democrazia, arrivano i partiti ed i cesari termina (dice Weber) l’epoca d’oro del parlamentarismo moderno. Noi siamo abituati a pensare che i parlamenti siano il tempio della democrazia: Weber dice che non è così, i parlamenti erano davvero i luoghi di formazione della volontà politica , quando non c’erano i partiti, lì si che i parlamenti contavano qualcosa. Quando ci sono i partiti, la politica non la si decide più in parlamento ma la decidono i segretari di partito , fuori dal parlamento. Ed i parlamentari (dice Weber) diventano un gregge di votanti ben disciplinato. Chi vota diversamente da come il partito richiede viene fatto fuori, senza il suo partito non sarebbe entrato in parlamento quindi agisce più come una persona fedele al suo partito. Ciò non significa che il parlamento non conta proprio più nulla. Ma non è più il parlamento il luogo di decisione , questo dice Weber. Lezione 25/3/24 Tema della democrazia di Weber : tesi Weber è che oggi (1919) la politica come professione si fa dentro i partiti. È la democrazia che porta a questo risultato (come allargamento diritto di voto) porta 4 conseguenze: -1°:arrivano i partiti quando ci sono le elezioni di massa. Democrazia non può che essere una democrazia dei partiti. -2°: con i partiti arrivano le oligarchie dei partiti. Chi decide è l’’élite del partito. Quindi arriva la democrazia ma è una finzione perché arriva una nuova oligarchia dei politici, dei professionisti della politica (non più notabili come non professione). Si passa da notabili del suffragio ristretto a professionisti della politica con suffragio massa. -3°:arrivano i cesari con la democrazia e partiti : arrivano i capi carismatici: ci vuole un leader che sappia catturare il consenso popolare. La politica assume tratti plebiscitari : la democrazia moderna è plebiscitaria. La democrazia ha tratto cesaristico-plebiscitario dice Weber : per vincere le elezioni devi avere il leader. Il capo sa parlare all’anima della folla. Capi plebiscitari competono per ottenere il consenso popolare : questa è la democrazia. Il fatto che la democrazia assuma tratti plebiscitari è un fatto naturale dice Weber . Tuttavia per Weber il fatto che ci siano capi carismatici gli piace. Weber terrorizzato da idea che in assenza di capi , a governare sia la burocrazia. Weber ripete più volte volte in conferenza che la politica è sempre più amministrazione ed ad amministrare le città, sono gli apparati burocratici. Idea di Weber è : cosa si può opporre alla competenza ? Il consenso : il politico che gode di consenso, prende la burocrazia (legge,statistica ecc), il popolo che mi ha votato di fare tot cose le faccio. Alla forza del sapere si oppone la forza del consenso. E così la burocrazia segue il leader. Ad es Renzi quando aveva messo bonus cultura , i burocrati potevano dire che sarebbe stato dispendioso ecc ma lui : non mi interessa, lo si fa perché c’è il consenso popolare. Weber ossessionato da idea che burocrazia (macchina di razionalità) potesse fare disastri : come aveva fatto in Germania : quando era andato via Bismarck (grande leader) si è messo a governare imperatore Guglielmo II che era un dilettante guidato dalla burocrazia tedesca : risultato è che fece grandi errori di politica estera. Impero crollato perché in Germania ha governato la burocrazia. I leader tendono ad emergere, è bene che emergono per Weber. -4° conseguenza : arriva la democrazia, arrivano i partiti, arrivano i cesari i parlamenti cessano di essere i luoghi veri della formazione della volontà politica. Nella epoca della democrazia i parlamentari (dice Weber) diventano un gregge di votanti. Il parlamentare vota il parlamento secondo le indicazioni che gli vengono dal partito. Il parlamentare entra in parlamento grazie al partito, gli deve tutto al partito. Mandato imperativo del partito rispetto al parlamentare. Finisce epoca d’oro del parlamentarismo. Ultime pagine della politica come professione, Weber si chiede : chi è che oggi può avere la vocazione ? Quali caratteristiche deve avere colui che vuole fare la politica come professione? Quali sono le sue caratteristiche? Weber dice che un politico deve avere 3 qualità fondamentali : -deve innanzitutto avere una CAUSA , una visione del mondo al cui servizio mettersi. Bisogna che il politico si ponga una missione, una causa. -ci vuole il SENSO DI RESPONSABILITÀ nei confronti della CAUSA: il politico deve sentirsi responsabile della realizzazione dei suoi valori. -LUNGIMIRANZA : il politico deve essere lungimirante, deve saper cogliere quali sono relazioni causa-effetto che il suo agire mette in moto. Weber dice che uomo politico , chi decide di fare politica deve aver ben chiaro che stringe un patto con potenze diaboliche : chi fa politica entra in una sfera dell’agire umano che dal punto di vista etico - morale è complicato. Un uomo politico deve decidere se sganciare la bomba atomica , decidere se dichiarare guerra. La politica ha a che fare con la violenza dice Weber. Il politico deve sapere mentire, simulare, deve soprattutto usare la violenza che è qualcosa di eticamente sospetto. Etica e politica vivono in uno stato di tensione. Trotsky e Lenin quando escono dalla guerra mondiale pubblicano i testi segreti dei vari accordi sulla base del quale si è andati in guerra. Fanno operazione di verità che fatta a fini di potere, per consolidare una certa condizione. Tensione tra etica e politica però questo per Weber non significa che la politica non abbia una sua etica. Weber dice che sono 2 le possibili etiche politiche a cui l’uomo politico si può ispirare: 1°:etica dell’intenzione/etica della convinzione/ l’etica dei principi = è l’etica di quel politico che agisce in base ai propri principi senza calcolare le conseguenze prevedibili del proprio agire. E se le cose vanno male , la colpa non è del politico e scarica la responsabilità sulla irrazionalità etica del mondo. Agire in base ai propri principi senza pensare alle conseguenze e poi scaricare la colpa su altro. 2°:etica della responsabilità =etica del politico che segue i suoi principi ma calcola le conseguenze e se fallisce si assume la responsabilità. Il politico che deve prendere le decisioni si trova di fronte a dilemmi continui : il politico che ragiona in base alla etica della responsabilità è messo in conflitto tra i suoi valori e ciò che fa. Vive drammi interiori che una persona normale non ha. Weber cita Machiavelli dalle storie fiorentine : Machiavelli dice che i fiorentini tenevano più alla salvezza della città che alla propria vita. Weber sta dicendo che chi fa politica seriamente deve essere disposto a fare cose che eticamente sono spregevoli e che vanno contro i suoi valori. Solo chi è pronto a fare ciò può avere la vocazione per fare politica. Le 2 etiche si devono contemperare dice Weber. La crisi distrugge la società: un modo di produrre entra in contrasto con le esigenze delle classi. Lezione 26/3/24 1° grande punto di riferimento è la filosofia hegeliana da cui Marx riprende la concezione dialettica della storia : storia va avanti attraverso contrasti. Marx ritiene che a muovere la storia come conflitto siano le condizioni materiali di esistenza degli individui : da qui materialismo storico. Marx utilizza termine “concezione materialistica della storia “ e non materialismo storico. Ciò che fa muovere le condizioni materiali di esistenza dell’individuo , il materialismo di Marx si radica nella esistenza sociale del mondo. Grande tema di Marx : rapporto tra modi di produzione e rapporti di produzione. Concezione conflittualistica della storia. 2° fonte essenziale per Marx: economia classica : quali Smith e Ricardo : interpreti della società del mondo moderno. Ma tuttavia secondo Marx i 2 hanno un difetto: considerano il capitalismo come un dato naturale della esistenza umana. Capitalismo non è ordinamento naturale, è storico (è nato ad un certo punto della storia) e come è nato, così come tutte le cose della storia è destinato a tramontare. 3° fonte: socialismo utopistico : tradizione che Marx ha definito “socialismo utopistico” : Marx si riferisce a tradizione francese e inglese che si sviluppa intorno alla fine 1700-inizio 1800 in relazione al sorgere della questione sociale. Pensatori come Owen , Saint Simon : affrontano questione sociale immaginando delle società ben organizzate e strutturate in cui ognuno dà secondo le proprie capacità e ottiene secondo i suoi bisogni : società in cui non esiste la proprietà privata, non c’è il conflitto di classe. Società utopistica che gli uomini si devono sforzare di realizzare. A Marx piacciono queste cose ma li critica perché ritiene che il socialismo / comunismo non sia solo un bell’ideale che ci si deve sforzare di realizzare ma per Marx la società socialista è il prodotto necessario delle contraddizioni della società capitalistica. Capitalismo destinato a tramonto : socialismo è sintesi, la riposta alle contraddizioni (tesi- antitesi). Il socialismo è scienza. “Il manifesto del partito comunista” : Punto centrale : concezione materialistica della storia : sono i mutamenti economico-sociali a muovere la storia. Marx distingue tra struttura : insieme rapporti economico-sociali e modo produzione + rapporti produzione. e sovrastruttura: tutto quello che non rientra nella struttura : le ideologie, religione, lo stato : che rispecchiano varie condizioni strutturali della storia umana. Questa è la concezione materialistica della storia. Concezione materialistica della storia ci dice che la storia, sin dalle origini è attraversata da lotte di classe . Però cambiano nel corso della storia i protagonisti della lotta di classe. Oggi dice Marx si è semplificata : le classi sono 2: borghesia e proletariato: la società si va semplificando. Marx considera la borghesia la classe più rivoluzionaria di tutte: ha cambiato le credenze, ha tirato fuori gli uomini dalle campagne , ha espanso potere sul mondo, ha riplasmato la borghesia il mondo a immagine e somiglianza , sa fare cose prodigiose , sta creando ricchezze enormi che genere umano non ha mai conosciuto: la borghesia sta rivoluzionando in radice la società. La borghesia è una classe rivoluzionaria che ha cambiato il mondo. Ma essa ha generato la classe che la porta alla propria scomparsa : il proletariato moderno di fabbrica che si addensa nelle industrie capitalistiche. Proletariato destinato a soppiantare la borghesia e a creare una società diversa da quella disegualitaria generata dal capitalismo. La classe proletaria moderna da sola non è in grado di affilare le armi della rivoluzione : non è in grado da solo di sviluppare la coscienza di classe , consapevolezza della propria condizione che è necessaria per la rivoluzione , il proletariato abbandonato a sé stesso è in grado di sviluppare solo coscienza sindacalistica : il proletariato da solo non è in grado di comprendere ed ha bisogno di una élite di avanguardia di comunisti intellettuali che li portano alla coscienza di classe. Si parla di Intellettuali comunisti borghesi. Ci vuole qualcuno che li porti alla coscienza di classe: Marx stesso che scrive il manifesto del partito comunista. La coscienza di classe arriva dall’esterno dunque. Solo quando una classe ha coscienza diventa una classe in sé e per sé. Il proletariato moderno è una pura massa agglomerata nel sistema industriale. All’inizio il proletariato è un massa, poi diventa una classe in sé e con la teoria comunista diventa una classe in sé e per sé : cosciente del proprio ruolo nella storia. Come si arriva alla rivoluzione ? La rivoluzione è un processo per Marx che può assumere a seconda dei contesti o forma violenta per realizzare il socialismo oppure si può realizzare pacificamente attraverso strumenti della lotta parlamentare e delle elezioni. La rivoluzione si compie già nella epoca del capitalismo. Marx dice che il capitalismo per le sue contraddizioni precipita necessariamente e ciclicamente in crisi distruttive. Crisi generale : lavoratore non è in grado di comprarsi oggetti creati dal capitalismo, e l’imprenditore non riesce più a vendere quindi inizia a licenziare. Qui sopravvivono solo gli straricchi. Da un lato miseria crescente e dall’altro proletarizzazione dei ceti medi (piccoli imprenditori diventano proletari) ed al tempo stesso produce élite di super ricchi che possiedono tutto. Società si va polarizzando in un gruppo di sempre più ricchi e e gruppo di sempre più poveri è la contraddizione principale per Marx. Lo stato dice Marx è lo strumento con cui una classe dominante opprime la classe dominata. Lo stato è insieme di apparati coercitivi con cui la classe dominante opprime la dominata. Dove c’è lo stato dice Marx , c’è antagonismo di classe. Quando il proletariato prende il potere per via rivoluzionaria si impadronisce degli strumenti statali : crea lo stato proletario che deve essere strumento con cui proletariato, diventato classe dominante opprime ultimi residui della borghesia che vuole resistere. Stato è dunque uno strumento neutrale che cambia forma nelle mani di chi è dominante. Engels parla di dittatura del proletariato : nel processo rivoluzionario quando prenderà il potere, instaurerà uno stato proletario dittatoriale con cui si faranno a pezzi i residui della resistenza borghese. Dittatura proletariato porterà al comunismo : fase ultima della rivoluzione. Finirà il conflitto sociale e spariscono le classi perché il proletariato liberando sé stesso libera dall’oppressione intero genere umano. Solo a quel punto al dominio dell’uomo su uomo subentra la amministrazione delle cose: società socialista. Marx concepisce la rivoluzione socialistica come rivoluzione che avviene quando il capitalismo ha reso le società ricche. Ci vuole ricchezza immensa: il socialismo sarebbe potuto arrivare dove il capitalismo avesse fatto il suo compito=rendere straricca la società. La rivoluzione socialista arriva in Russia : nel paese più arretrato. Huntington “lo scontro delle civiltà ed il nuovo ordine mondiale” 1996 Argomenti essenziali del libro: Huntington scienziato politico , ha insegnato nelle prestigiose università USA. Tra anni ‘80 e ‘90 cosa succede? Catastrofe geopolitica in quegli anni : cadono i regimi comunisti : finisce il 1900: tra 1989 e 1991 finisce esperienza del comunismo che nel secondo dopoguerra ha condizionato molto: epoca guerra fredda. URSS con tutti i suoi stati satelliti (Europa centro orientale) scompaiono. 1989 abbattuto muro di Berlino costruito nel 1961 per dividere est e ovest. Rimane in piedi solo urss che precipita : Gorbachev (segretario pc urss) cade. 25 dicembre 1991 urss cessa di esistere: al suo posto sorge la CSI la comunità degli Stati indipendenti che comprende al suo interno la Federazione Russa (la Russia di oggi). Crolla ordine bipolare. Cosa ci promette un mondo diviso per civiltà ? Un mondo conflittuale dice H che può generare 2 tipi di guerre : guerre di faglia e guerra globale. Guerre di faglia = guerre che si svolgono tra stati più o meno contigui che appartengono a civiltà differenti : ex Jugoslavia (1991-2001) è per H una tipica guerra di faglia, una guerra regionale che si svolge laddove gli stati appartenenti a società diverse sono a stretto contatto (lì molte etnie). Guerra globale= guerra in cui vengono coinvolti gli stati guida delle grandi civiltà. Quando parla di perché scoppiano quelle guerre: non perché tu sei musulmano ed io occidentale, non è l’appartenenza a civiltà diverse che fa partire le guerre . Sono guerre che scoppiano per rapporti di potenza e che poi si caricano delle retoriche della civiltà e sulla base delle retoriche producono alleanze., Non è la civiltà la causa della guerra, è la retorica che ci fa alleare con uno piuttosto che altro. 1° e 2° guerra mondiale scoppiate per ragioni di egemonia e poi portate avanti x farle combattere da motivazioni. Scopo del libro è spegnere possibili scontri : come si può fare? H mette 2 regole che stati guida delle diverse civiltà devono seguire : 1° regola dell’astensione = uno stato guida di una civiltà non deve intervenire negli affari interni di una altra civiltà: guerra del golfo ad es in cui Iraq invade Kuwait se la vedono loro, è un problema interno al mondo islamico , se gli USA si mettono a intervenire dappertutto succede pasticcio. Questo è quello che accade durante guerra fredda : sovietici invadono Praga, Polonia ecc occidente ha denunciato ma noi siamo stati a guardare perché era un conflitto interno a mondo sovietico. Dice H che bisogna fare la stessa cosa : qui si riferisce agli americani che sono tentati dal fare i poliziotti del mondo. Questa 1° regola per non incendiare il mondo è non intervenire negli affari delle altre civiltà. 2° regola: mediazione reciproca = quando scoppia conflitto tra stati membri di civiltà diverse gli stati guida devono comportarsi responsabilmente e trovare insieme il modo per rimettere a posto il conflitto. Ci sono 3 cose fondamentali che angosciano H e che rischiano comunque di far saltare il mondo: 1°: intraprendenza sinica = è l’enorme espansione economica della Cina nel mondo : secondo H è un fattore destabilizzante ed incredibile. La Cina diventerà la potenza assoluta della storia dice H. Espansione economica della Cina si tramurrà in egemonia militare. 2°: intolleranza islamica = “le frontiere dell’Islam grondano sangue” dice H : intendendo che tutte le guerre degli ultimi decenni hanno sempre visto coinvolto un paese islamico. Perché islam è intollerante ? Perché islam è così aggressivo e quindi destabilizza il mondo ? Per diverse ragioni x H: -perché islam è una religione di guerra : lo jihad religione di conquista , dice H che hanno la guerra nel loro dna culturale. -nel mondo islamico disagio sociali che rende persone pronte a usare la violenza : età media è bassa: lì esplosione demografica pazzesca : gioventù esuberante che non trova lavoro, vive in condizioni di disagio che la rendono disponibile a cose orripilanti. -non c’è lo stato guida nel mondo islamico : il mondo islamico è turbolento perché non ha uno stato guida che possa contenere. 3°: ultima analisi vero motivo per cui mondo può esplodere è l’arroganza occidentale : noi siamo arroganti, occidente è arrogante e ritiene di essere più avanti e sviluppato rispetto ad altri. Noi pensiamo di incarnare valori finali : pensiamo il punto di conclusione sia il nostro : la nostra arroganza è il percepire noi stessi come civiltà dotata di valori universali : “lasciateli crescere che diventeranno come noi” . Siamo portati (noi occidentali) a vedere nella diversità ciò che è meno sviluppato, ciò che è arretrato. Immaginiamo la storia come binario unico e noi siamo avanti di mille anni rispetto a islamico. Sulla base della nostra arroganza dice H che noi ci sentiamo autorizzati a compiere le peggio cose, ci comportiamo da imperialisti , andiamo a esportare democrazia, andiamo a strappare velo alle donne per parità di genere e andiamo a mettere il naso in culture differenti in cui loro in questo momento vanno a riscoprire le nostre tradizioni. Pretesa di universalismo dell’occidente è una pretesa dice H immorale, imperialista e distruttiva per occidente stesso perché se incendiamo il mondo, ad un certo punto saremo noi a rimetterci. Arroganza occidentale: H dice più volte che ha scritto il libro per sottolineare elemento della arroganza occidentale e questo lo scrive nel 1996 con Bush che va ad esportare la democrazia in Afghanistan. Qual è la ricetta finale del governo del mondo? H propone 2 ricette: una di politica internazionale e altra di politica interna 1 Su piano della Politica internazionale : dice H che gli USA devono riconoscere il diritto a esistere delle differenti civiltà (relativismo) : bisogna riconoscere che il mondo è strutturato diversamente e rinunciare a intervenire fuori dalla sfera dei propri interessi. Quella di H è una ricetta isolazionista, è un voltarsi dall’altra parte. 2 all’interno del mondo occidentale e USA : no a multiculturalismo , bisogna praticare politiche assimitalistiche : chi viene a casa mia deve rispettare i valori della civiltà ospitale.
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