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Le origini dello Stato Sociale Moderno: La Nascita della Borghesia e le Prime Associazioni, Appunti di Storia Sociale

Storia EconomicaStoria modernaSistemi socialiAssociazionismo

La nascita della borghesia durante la rivoluzione francese e l'espansione di associazioni cooperative come forme primarie di associazionismo democratico. Il testo tratta anche della transizione dal socialismo utopistico a forme operarie di associazionismo e il ruolo di figure come Blanc, Marx e i cooperativisti. Viene inoltre discusso il ruolo dello Stato nel supportare le leggi sociali e la creazione di lavori pubblici.

Cosa imparerai

  • Come le associazioni cooperative rappresentano un modello di associazionismo democratico?
  • Come lo Stato supportò le leggi sociali e la creazione di lavori pubblici?
  • Come le associazioni cooperative differiscono dal socialismo utopistico?
  • Che ruolo giocarono figure come Blanc e Marx nella transizione dal socialismo utopistico al lavoro cooperativo?
  • Che classe sociale emerse durante la rivoluzione francese?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 16/01/2022

Elisa_foderaro
Elisa_foderaro 🇮🇹

4.3

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Scarica Le origini dello Stato Sociale Moderno: La Nascita della Borghesia e le Prime Associazioni e più Appunti in PDF di Storia Sociale solo su Docsity! STORIA DELLO STATO SOCIALE APPUNTI Welfare state: termine che entra in uso negli anni 50 e 60 del 900. Questo termine implica una concezione delle politiche sociali di stampo universalistico, cioè si rivolgono a tutti i cittadini/e. Il termine cittadino implica l’avere la cittadinanza (possesso di diritti e doveri). Primo diritto tra tutti è il diritto di voto (suffragio universale del 1946: anche donne). Nasce così un’idea di universalismo per cui si parla di welfare state (prima no). Il welfare state è un “complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato che interviene, in un'ottica di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato.” Def. “cittadino”: per la prima volta dal 1789 si comincia a parlare di diritti di cittadini e non doveri dei sudditi. Def. “Stato moderno” (ente sovrano=assoluto): con la connotazione con cui lo si utilizza oggi, nasce tra il XV e 1 XVI secolo. Nasce dall’esigenza di creare una burocrazia che gestisca il sistema di cassazione, che possa pagare un esercito e questo sistema deve essere gestito all’interno di un determinato territorio: lo stato moderno gestisce quindi l’esercito e le tasse. Rivoluzione inglese: esperienza parlamentare presente ancora oggi, il parlamento limita i poteri del re Rivoluzione francese: non si parla più di sudditi e ceti, ma di cittadini > processo di razionalizzazione del potere. Lungo Ottocento: secolo che inizia con le rivoluzioni (industriale, francese, americana) per finire conla prima guerra mondiale. Comincia a cambiare la società, nuove politiche sociali. Classe sociale: fino alla rivoluzione francese c’era l’aristocrazia e i sudditi; con la rivoluzione francese e industriale comincia a nascere la nuova classe sociale della borghesia (potere che deriva dal titolo nobiliare e dalla proprietà terriera, basata su beni immobili). La ricchezza del borghese deriva dal lavoro: commercio, industrie o dalle professioni liberali (medici, notai, avvocati). Questa classe media è quella che domina tutto il lungo Ottocento, con il progressivo diminuire del potere dell’aristocrazia. Il progresso che caratterizza questo secolo nasce dal dualismo tra vecchio e nuovo: lotta sociale, economica e politica tra aristocrazia e borghesia (prima parte del secolo) e tra borghesia e classe operaia (seconda parte). L’800 è definito, oltre che secolo europeo e “secolo della borghesia”, anche “secolo delle nazioni” + Romanticismo. Def. “nazione’(altro termine definito in questo momento storico): nasce da una sorta di invenzione, dall’idea che io aderisco, mi sento di appartenere ad una determinata nazione per determinati vincoli (non di sudditanza con un sovrano). Sono io singolo che scelgo di appartenere a quella nazione, ma l’idea è di un’adesione collettiva. Tutto questo viene da una corrente di pensiero che è il romanticismo: nasce in opposizione all’illuminismo (idea della superiorità della ragione, dell’idea del progresso e del futuro) con ritorno dei sentimenti e richiamo a un passato medievale a scapito della razionalità illuminista. In questo periodo storico, in contrasto con l’universalismo e l’individualismo dell’illuminismo si oppone l’idea di una collettività che deve trovare u qualcosa che la unisca. In questo caso vi sono due idee fondamentali: 1. l’idea oggettiva della nazione, sostenuta da Herder e Fichte; 2. l’dea soggettiva della nazione (insieme di uomini e donne che scelgono intenzionalmente di appartenere a quella nazione), sostenuta da Rousseau e Mazzini. Nazione VS Nazionalismo + idea di superiorità di una nazione sull’altra (a partire dalla seconda guerra mondiale). E un’esasperazione dell’idea di nazione. VS Sovranismo: riconquista di una sovranità/superiorità nazionale in contrapposizione con tutte le organizzazioni internazionali. “Il come e il perché della storia” Lo storico ha lo scopo di comprendere la realtà del passato per poterla spiegare. Non cerca la verità assoluta ma cerca di spiegare i fenomeni del passato cercando di capire e avvicinarsi il più possibile a quello che è realmente accaduto nel passato e capire, alla luce del passato, gli eventi del presente. Il metodo degli storici si basa sullo studio delle fonti, si basa su documenti cartacei e altro. Prima si consideravano solo fonti pubbliche scritte dai sovrani (es. leggi, atti dei notai, scritti dei sovrani). La situazione cambia dagli 30 e 40 del 900 quando con una corrente di pensiero nata in Francia si diffonde l’idea che la storia non sia solo di chi occupa una posizione di primo piano ma anche dei lavoratori, degli operai ecc. 3 occorre allargare lo specchio delle fonti: non solo fonti scritte dai sovrani ma diventano oggetto di studio tutte le fonti scritte, anche private (lettere, diari, memorie). Tipi di fonti: inchieste, oggetti, stampe e immagini, piantine, fotografia e cinema, carte cliniche Età contemporanea: periodo che va dalla rivoluzione francese a oggi Tra medioevo ed età moderna: Termini fondamentali che ci aiutano a capire questo passaggio sono: povero, carità e assistenza > passaggio da forme di carità e assistenza a forme di previdenza e protezione. 1. Medioevo: parte da una concezione di aiuto (economico) a persone bisognose. “Sistema di carità”: fino al XV e XVI secolo è legato all’idea del povero visto in maniera positiva (la povertà avvicinava le persone a Dio, ai dettami del Vangelo e il povero assume l’immagine di Cristo). In questo contesto si cominciano a creare una serie di istituzioni legate alla chiesa, ad una sorta di sistema di carità, legate o alle parrocchie o ad ordini di mendicanti (confraternite religiose che gestivano questo sistema di carità). Questo sistema, che va a costituirsi in questo periodo, era costituito da due istituzioni: gli Hospitali e i Monti di Pietà. I Monti di Pietà: erano una sorta di banco dei pegni: se si aveva bisogno di soldi, si dava in pegno una parte dei propri beni e in cambio ricevevi denaro e costituiscono luoghi in cui si forniva la dote per il matrimonio delle figlie. Gli Hospitali (o ospizi): luoghi in cui venivano accolte persone malate/anziani, dove si andava a morire. Non c’era il legame tra il luogo della ricerca (lo studio della medicina) e la cura. Erano strutture religiose e vi era l’idea che l’ultimo appello non era alla scienza medica ma a Dio (sorta di chiese). Idea di cura è fortemente legata all'elemento religioso. ES: Nel 1260 viene fondata a Bologna la Confraternita dei devoti/battuti, che da origine all'Ospedale di Santa Maria della Vita. Di fronte si trova lo stemma della morte che ha dato origine all’Ospedale della Morte (non esiste più)> la confraternita della morte è una confraternita di laici che crea questo ospedale per dare conforto a quelli bisognosi/malati che era stati condannati a morte. Negli statuti di questi hospitali non c’è scritto nulla che riguardi la cura o il legame tra hospitale e la facoltà di medicina di Bologna. Progressivamente in questi hospitali si consente agli studenti e docente dell’università italiana di poter entrare visitare i malati e studiarli (si evolve così l’arte medica) e divennero oggetti di studio i cadaveri dei condannati. L'altro grande ospedale bolognese è il Sant'Orsola (fondato nel XV e XVI sec). Nasce come ospedale che accoglieva i malati cronici, gli incurabili e in seguito anche i pazzi 1. RIVOLUZIONE AGRICOLA 2. Sistema agricolo Il modello è quello inglese: modello della fine del sistema feudale (di grandi proprietari terrieri che si affidano ad agricoltori e cominciano a migliorare le tecniche di produzione agricola, comincio a mettere della scienza nella produzione agricola), comincia a formare grandi proprietà che recinto (prima i campi laddove no erano coltivati erano liberi) quindi finisce il libero sfruttamento dei campi: ciò da vita alla modernizzazione agricola che determina una divisione all’interno della terra, divido ogni appezzamento in 3: cereale primario, cereale secondario, “turnips” ovvero i prodotti foraggeri (parte lasciata crescere per dare da mangiare al bestiame) > razionalizzazione della produzione agricola (comincio a gestirla in modo più razionale) Ciò determina una nuova struttura sociale piramidale: alla testa vi sono i grandi proprietari terrieri che vivono di rendita (landlords); poi gli agricoltori a cui i proprietari terrieri affidano parte o tutte le proprie terre; alla base gli operai agricoli che lavorano. Questo sistema piramidale consente di modernizzare l'agricoltura. È un sistema che porta anche alla fine del sistema feudale, in quanto non ci sono più sudditi (schiavi) ma solo lavoratori. Questa modernizzazione agricola si sviluppa in Inghilterra, quest’ultima favorita dalla creazione di canali: sono la prima forma di trasporto e di energia, questo sistema va progressivamente sviluppandosi in Inghilterra > sistema dei trasporti IL GRANDE COMMERCIO TRIANGOLARE Sistema che consente lo sviluppo di una prima globalizzazione. Il commercio triangolare: la manodopera la trasporto dall'Inghilterra agli stati uniti (dove ci sono le grandi produzioni di materie prime); riporto tutto questo sul continente, vengono lavorate e rivendute come prodotti finiti (tappeti, tessuti, gioielli lavorati) e da li commercio con tutta l'Europa continentale. Questo sistema fornisce l’altro elemento che caratterizza la rivoluzione industriale dopo l'agricoltura: il grande commercio. Una delle materie prime più importanti per lo sviluppo della rivoluzione industriale: il cotone. Sara la fibra su cui si baserà tutta la rivoluzione industriale, perché il cotone è una fibra elastica quindi si lavora molto meglio della lana. È una fibra che tinge molto meglio della lana e quindi mi consente di avviare anche dei tessuti che mi cambiano un po’ dalla monotonia e monocromia. Inoltre è meno caro. Altro elemento fondamentale della rivoluzione industriale è l'invenzione della macchina a vapore. Una delle prime linee è la “liverpool Manchester” (unico le due grandi citta industriali). Innovazioni tecnologiche: la navetta volante e il telaio meccanico (aumentano gli spazi e stabilimenti in cui porre i telai e anche il numero degli operai che vi lavora). La maggior parte della manodopera è principalmente femminile e di bambini e bambine. FORME DI PRODUZIONE: Proto industria: piccola impresa diffusa in terreni rurali. Manifatture: nascono edifici verticali in cui concentro la mia manodopera. Il grande cambiamento è la grande manifattura, che si concentra nelle città (nascono le città specializzate, tra cui Manchester). Questo progresso tecnico della rivoluzione industriale comincia ad avere i suoi effetti sociali: questo spostamento delle manifatture tra campagna e città porta molte persone ad abbandonare il proprio lavoro. La meccanizzazione aumenta la produzione ma come conseguenza riduce il numero dei lavoratori. Cominciano quindi le prime rivolte: il nemico di queste persone è la macchina che toglie lavoro. Luddismo > nasce dall'episodio in cui Hohn Lud un giorno nella seconda meta dell'Ottocento prende un martello e distrugge un telaio. 1852 a Londra viene inaugurata la prima grande esposizione universale per esporre la ricchezza di una nazione (i prodotti industriali). Lo sviluppo dell'Inghilterra provoca la distruzione dell'economia indiana, perché gli inglesi cessano di acquistare i prodotti dell'artigianato e dell'industria indiana > ciò provoca la liquidazione dell'industria indiana LE DIVERSE VIE DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE Il modello della rivoluzione industriale si applica in maniera diversa negli altri paesi che progressivamente entrano nel processo di rivoluzione industriale. Questo perché sono diversi i contesti e le scelte fatte dai diversi governi per gestire la propria economia e le condizioni del territorio. L’aristocrazia inglese ha l’idea che il mercato e il commercio siano gli elemento fondamentali (a differenza di quella francese). Quello inglese è un mercato esterno, che vive sulle esportazioni. La Francia ha pero una forza rispetto all'Inghilterra: di avere una popolazione maggiore rispetto a quella inglese, quindi ha un mercato interno senza la necessità di andare a commercializzare con l'esterno. La Francia ha la capacità di creare grandi scuole di ingegneria in cui si formano grandi saperi che permettono di dare vita a grandi invenzioni e altra innovazione è quella dei prodotti di lusso (commercio che si rivolge ad una borghesia ricca nazionale interna). Il modello italiano invece è molto più lento: si basa su una agricoltura soprattutto nelle zone della pianura. Va progressivamente nascendo un'agricoltura meccanica. La ricchezza borghese fondata su: commercio, attività produttive e le attività legate alle professioni liberali (ingegneri, avvocati, notai, medici). Queste professioni sono appannaggio unicamente del genere maschile, in quanto per accedere a queste professioni occorre avere l'insegnamento/ educazione che diventa strumento di crescita sociale. Uno degli elementi chiave per la borghesia quindi è l’accesso all'istruzione (escluso alle donne). Liberalismo (pensiero politico economico e politico alla base della rivoluzione industriale) e conseguenze sociali della riv industriale: LIBERALISMO La base teorica della rivoluzione industriale sta nelle idee liberali. Due accezioni del termine: - liberalismo (pensiero e ideologia politica) - liberismo (accezione strettamente economica). La base del pensiero economico della fine 700 e inizio 800 è caratterizzata da 2 ideologie, che caratterizzano anche i due modelli di rivoluzione industriale: 1. FRANCIA: la fisiocrazia > esponente principale Quesnay e Turgot (l’uomo politico che la mette in pratica). La base teorica della fisiocrazia dice che il settore fondamentale per determinare la ricchezza di una nazione è l'agricoltura (tutte le altre sono attività secondarie). 2. INGHILTERRA: l'ideologia dominante in Inghilterra invece che è una delle basi teoriche della rivoluzione industriale è quella che viene elaborata a partire dalle idee di Adam Smith che scrive nel 1776 un saggio, “la ricchezza delle nazioni” (considerata la bibbia dei liberali). Questo saggio è una critica dei fisiocratici e ribalta il tutto: la base della società è l'individuo, che deve essere libero di esercitare le proprie abilità e realizzarsi attraverso il lavoro (elemento fondamentale). Adam Smith sostiene che la società si organizza attraverso il mercato, se gli individui sono lasciati liberi di agire e lavorare senza che nessun tipo di stato ponga limiti o ostacoli (in questo caso la società si regolamenta da sola). La ricchezza della nazione è quindi data dagli scambi, dal mercato che deve essere lasciato libero di agire. Il lavoro però va regolamentato (ci deve essere divisione del lavoro), anche senza ostacoli. C'è una corrente che comincia a interrogarsi su una contraddizione alla base di questo sistema di autogestione da parte degli individui: occorre trovare u n sistema utile che regola e controlli gli individui senza limitarli nell'espressione delle loro capacità (la loro vocazione naturale di realizzarsi) e soprattutto senza costare alla società. Questa filosofia prendere il nome di utilitarismo, con esponente principale Bentham. Bisogna controllare la società ma abbassando i costi di gestione. Per far ciò occorre inventare un sistema di controllo (Panopticon): una prigione circolare conle celle intorno e al centro il guardiano che poteva controllarli in ogni momento (idea nata per inculcare l’dea del controllo nelle persone> risparmi perché il guardiano è uno solo e progressivamente inculchi l’idea del controllo senza costi). CONSEGUENZE SOCIALI DELLA RIV INDUSTRIALE: Prima conseguenza va vista sulla popolazione, sugli operai: le condizioni di vita e il problema dell’inquinamento. Libro “Tempi difficili” di Dickens narrazione critica della città di Coketown (Manchester). Primo effetto è quello della trasformazione del tessuto urbano e dell’inquinamento dato dal fumo di carbone che usciva dalle ciminiere. Altro effetto è sulla salute delle persone (non solo abitanti delle città ma anche operai> non esistono leggi, fino agli 40 dell’800, che vietano il lavoro minorile, che fissano orari di lavoro, che regolino il lavoro delle donne es maternità). La manodopera non scarseggia ma vi sono numerosi morti (causa delle condizioni in cui si trovano a vivere) e ciò produce costi> nascono le prime leggi prive di un'idea sociale ma basate solo su un'idea di utilitarismo. Cominciano quindi le prime leggi per la tutela dei lavoratori. La prima legge inglese (Factory act) che limita realmente la giornata lavorativa a 9 ore dai bambini dei 9 a 13 annie a 12 ore dai 13 ai 18 anni; proibiva il lavoro notturno e ore di scuola fino ai 13 anni è una delle prime legislazioni non sociali ma che cercano di limitare i danni. Altro luogo in cui si comincia a denunciare la situazione è: la letteratura/stampa e i teatri. La prima legge organica che incide sul lavoro delle donne e dei fanciulli è del 1902 (per tutto l’800 l’Italia è priva di qualsiasi legislazione che riguardi il lavoro). Tutto ciò riporta al tema della povertà idea del liberalismo che permetteva di risolvere il problema della povertà, che continuava ad essere importante nelle società di inizio 800. La povertà, infatti, persiste. Il problema è che ci si trova in una società che ha cambiato le sue idee di base conla rivoluzione industriale prima si poteva trovare lavoro nella campagna mentre la rivoluzione industriale apre nuovi orizzonti, nuove possibilità di lavoro. Idea che chi non lavora è etichettato come persona che non vuole lavorare quindi non lo aiuto. 1834 New Poor Law >Per avere accesso a questo aiuto devi accettare di entrare nelle Work houses ma le condizioni sono ancora peggiori: introducono dei test per capire se fossero realmente poveri; abbassano il poco da vivere che danno e aumentano i divieti (es visite tra parenti) > trasformano quei luoghi in vere e proprie prigioni. La società urbana, culla della modernità > si ha nell’800 lo sviluppo della città urbana Gli anni 60 dell'800 sono gli anni di maggiore espansione di queste società, poi crescono progressivamente, soprattutto nelle zone più industrializzate del centro e nord Italia. Es. Società operaia Maschile di Bologna Filopanti era un professore di meccanica dell'università di Bologna, partecipa alle lotte per l'indipendenza, vinee esiliato in Inghilterra dove studia le società di mutuo soccorso in inglese. Studia un altro aspetto: quelle delle biblioteche circolanti e vede come l'educazione sia fondamentale per gli operai per consentirgli di migliorare le loro condizioni di lavoro e per creare una sorta di coscienza nazionale. Filopanti si inventa il primo sistema dei fusi orari, fa partire però il meridiano centrale a Roma (nazionalismo): il suo sistema non viene accettato. Quando torna a Bologna si impegna soprattutto nell'istruzione dei lavoratori con corsi serali. L'idea del miglioramento dell'assistenza della classe operaia passa quindi anche attraverso l'idea dell'educazione. Progressivamente queste società maschili vengono affiancate da sezioni femminili che cominciano ad avere un aspetto autonomo a partire dagli anni 80: diventano società femminili di mutuo soccorso. Nelle società femminili, oltre all'idea di base dell’assistenza in caso di infermità, vi è un aiuto per le vedove, dote per le figlie, aiutare le madri lavoratrici nei primi luoghi di assistenza per i bambini (asili). Es. la Società artigiana femminile (altra società femminile di mutuo soccorso oltre a quella operaia). Sistema di istruzione femminile messo in piedi a Lugo da Stoppa. Le prime femministe sono donne che hanno come idea quella di educare le donne, che solo attraverso l'educazione possono emanciparsi economicamente, socialmente e politicamente. Da quello puoi ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro e l’idea che non devi subire quello che viene imposto dalla società. Ciò cambia progressivamente dalla metà del secolo. Non solo assistenza alle madri lavoratrici ma anche l’idea che occorre fornire una progressiva istruzione alle donne Stoppa nel suo progetto di creazione di una società operaia femminile formazione; educazione politica/alla cittadinanza e il voto. La base quindi è sociale, l’idea dell’emancipazione della donna da ottenere attraverso l'indipendenza del lavoro. Prime leggi Le basi delle idee socialiste sorgono in 3 momenti: 1. anni 20/30 dell'800: momento che coincide con il movimento di idee del Romanticismo. Sono essenzialmente una reazione alla Rivoluzione francese, una reazione all’individualismo del liberalismo. Rivoluzione francese è stata necessaria ma ha portato ad uno sfaldamento della società, ad un individualismo esagerato. Occorre quindi trovare un modello di coesione sociale, una nuova dottrina generale, un nuovo disegno organico della società fino ad arrivare a dire che occorre una nuova religione, un nuovo ordine, un nuovo cristianesimo (idea di un progetto globale che riguarda tutti gli individui). > proposta di creare un nuovo ordine perché la società risulta non più organizzata Ipotesi (socialismo utopistico): * De Saint-Simon: colui che scrive il nuovo cristianesimo, i suoi scritti vengono pubblicati a posteriori dai suoi discepoli. Occorreva un qualcosa che sovvertisse l’Ancien regime, ma che permettesse anche di superare la frammentarietà della società lasciata dalla rivoluzione francese. Occorre quindi un ordine sociale nuovo che la ricomponga. Egli 10 sostiene che ci deve essere una classe superiore alle altre, che governi la società e che la renda organica la società: sono l'élite produttiva e gli intellettuali a capo di questo progetto sociale. C'è una piramide sociale, gli individui non sono tutti uguali. Mette in evidenza: la capacità degli individui, che però devono essere uniti, e l’idea del progresso, della modernizzazione, della tecnica, della classe produttiva. > Alla base del suo progetto c'è un'idea di comunità: società non è fatta di singoli individui che agiscono senza una religione sociale, un progetto, un'organicità sociale. * Fourier: Idea della costruzione di una comunità in cui ognuno viveva e lavorava secondo le proprie capacità e desideri, ipotizza la creazione di queste comunità, i “falansteri”(no costrizione): società nuova in cui ci mette tutti insieme e ciò produce il bene della comunità. Questo tipo di associazione porterà al progresso umano * Owen:crea a New Lanarck una vera e propria comunità organizzata, villaggi cooperativi in cui tutti lavorano e ci si organizza. Si producono anche beni per la comunità. Oltre a creare questa comunità di vita e lavoro, vi è anche un asilo per bambini idea dell'educazione e dell'assistenza all'infanzia (uno dei primi modelli di asili infantili). 2. anni 40-48: momento di presa di coscienza vera e propria e realizzazione di un socialismo scientifico Avviene il primo cambiamento vero e proprio: rimane la riscoperta della rivoluzione francese e della costituzione del 1793 (giacobina, in cui rientra per la prima volta il tema dei diritti sociali). Ida di creare comunità/cooperative di produzione, comincio a mettere insieme i capitali (in denaro o in capacità) veri e propri e gli operai diventano proprietari di quella cooperativa. Idea: ognuno di noi versa una quota secondo le proprie capacità, quella cooperativa può produrre qualcosa, quando la vado a rivendere il guadagno si divide in parti uguali tra tutti gli associati è Rappresenta uno dei primi modelli di associazionismo democratico: ognuno versa la quota e ognuno guadagna in modo uguale. Tema costante è quindi quello dell’associazione (intesa come sistema per migliorare la società e uscirà dalla povertà e l’ineguaglianza): associazioni di uomini e donne che lavorano Blanc: cooperative che dovevano unire operai dello stesso mestieredsi passa da socialismo utopistico a vere e proprie forme di associazionismo operaio Marx: unico sistema è la lotta di classe (a differenza dei socialisti utopistici che erano contro la rivoluzione e l’uso della forza) per ottenere risultati (non solo conle riforme) e rendere consapevoli della forte discrepanza sociale. 3. post 1848: coincide con un momento di rottura Ateliers nationaux (dura fino a giugno del 48): sono l'applicazione degli ateliers sociaux di Blanc. Sono una sorta di modo per fare lavoro, creiamo lavori pubblici (es ricostruire strade, rimoderniamo qualche casa) pagati dallo Stato, che è necessario che intervenga per sostenere le leggi sociali+ primi interventi dello Stato a sostegno del lavoro Momento vero e proprio di rivoluzione perché cambia quel sistema che era stato messo in atto fino a quel momento. Questo momento dura poco dopo le elezioni di giugno dopo la parte conservatrice della borghesia vince le elezioni quindi fino agli anni 50 rimane una repubblica non più sociale, a governare è la destra conservatrice. Verrà eletto presidente della repubblica Luigi napoleone Bonaparte che nel 52 farà un colpo di stato e si autonominerà imperatore (già da giugno la repubblica non è più sociale ma diventa conservatrice, che dura solo 4 anni). Blanqui: aspetto importante è quello di inchiesta e analisi. È un economista liberale che fa la prima vera inchiesta statistica nelle fabbriche tessili nel nord della Francia: mette su un 11 foglio le domande stampate, sottopone lo stesso questionario agli operai e ai datori di lavoro e poi li mette insieme. Segue l’analisi dei dati che viene portata all’interno dell’academie. legge del 10 gennaio 1849 è 1850 Prima Cassa nazionale di previdenza volontaria: L’idea di base continua ad essere l’idea liberale del non intervento statale, ma sembra che qualcosa si muova. 31870 Parigi: primo esempio di autogoverno cittadino, guerra civile all’interno di Parigi che provoca la seconda caduta di napoleone III nascita dei primi veri e propri partiti socialisti Interazione con lo stato sociale della formazione di un'opinione pubblica Habermas, l’ultimo esponente della scuola di Francoforte ha delineato come dal 700 in poi comincio a diffondersi delle forme associative che creano le basi per resistenza di dibattiti che creano opinione. Questi punti di incontro/sociabilità: caffè, circoli, teatri (luoghi ora staccati dalla corti), pub, birrerie. Altrove cominciano a diffondersi anche ormai nell’800 dei circoli, luoghi in cui persone colte/benestanti s'incontrano. Sono i luoghi in cui si afferma la cultura dell'illuminismo, in cui si mettono in circolazione libri, riviste e giornali. In passato il libro era un bene di lusso, ora grazie alle nuove macchine è possibile stampare di più a prezzi più bassi: ciò grazie anche a un mercato editoriale. Nascono anche nuovi generi letterari: il romanzo in particolare, con cui la lettura diventa individuale non più ad alta voce e solenne come in precedenza (epica, tragedie con re ed eroi). Ora il romanzo si rivolge a un pubblico molto ampio, quello borghese, raccontando storie di passioni, intrighi. La varietà dei racconti e il fatto di parlare di persone ordinarie ed essere realistico diventa qualcosa di abituale. Cambia quindi] modo di guardare alla realtà. Ormai la cultura non è qualcosa che discende dalla corte alla popolazione ma qualcosa che viene creato a vari livelli e che produce modi di guardarsi individualistici. Romanticismo esaltazione dell'io, idee individuali che sono divergere dalla mentalità diffusa > diventa sempre più diffuso ed è alla base delle rivoluzione e cambiamenti alla base dell’800. Nella prima metà dell’800 ripetersi di contestazioni nei confronti dei regimi politici L'Italia pria del 1861 Prima non esisteva uno stato unitario ma diversi stati con caratteristiche molto diverse tra di loro: una profonda divisione tra nord (occupato dall'impero austriaco); centro (due stati: stato pontificio, il gran ducato di toscana>dstato più progressista d’Italia, perché i sovrani avevano seguito quella evoluzione del “dispotismo illuminato”); sud (grande regno delle due Sicilie con capitale a Napoli). Ogni singolo stato della penisola aveva leggi e amministrazioni diverse. Questa situazione in Italia va progressivamente edificandosi. Successivamente nella stagione napoleonica c'è una sorta di unificazione amministrativa e giuridica che si vede nell'evoluzione progressiva del sistema di assistenza (si raggiunge un'amministrazione unitaria, comune). La stagione napoleonica, le rivoluzioni portano a un primo momento di cambiamento: abbiamo l’idea che l'assistenza non deve essere lasciata alla Chiesa, assistenza che poi ha subito il progressivo cambiamento della concezione del povero. 12 > Quindi impero autoritario, conservatore e di matrice liberale ma con un'idea di modernizzazione che passa anche attraverso il sociale Altro paese che nel 48 cominci a entrare nella storia delle politiche sociali è la Germania. Il 48 in Germania è un movimento nazionale, guidato da due stati guida : sud cattolico e Prussia (i grandi proprietari terrieri, è uno stato a maggioranza agricola che però diventa lo stato leader di questo movimento di unificazione nazionale che si basa su un'idea di nazione tedesca, cioè una comunità che ha la stessa lingua e cultura e, sulla base della lingua e cultura, creo una nazione unitaria). Nel 1844 c'è una prima rivolta dei tessitori della Slesia è repressa, non porta a nulla Le stesse rivolte e condizioni di vita pessime ci sono quindi anche nell'industria tedesca. Tra gli stati tedeschi si comincia a creare un'unione doganale (zollferein): l'unificazione tedesca si farà quindi non anche sulla base di un'unione commerciale, oltre che lingua e cultura. Nel 70 avviene l'unificazione tedesca, con la Prussia come stato guida in seguito ad una guerra franco-prussiano tra l'impero di Napoleone III e la Prussia di Guglielmo II che si combattono Francia e Prussia. Questa guerra, persa dalla Francia, porta alla fine dell'impero di Napoleone III e alla proclamazione di una repubblica e dall'altro lato alla costruzione dell’impero tedesco. Da quel momento cresce anche l'industria tedesca, un'industria che ha come principali tipologie di produzioni la chimica e la meccanica. Es. acciaierie Krupp, che diventano il simbolo dell'impero tedesco. La Germania ha questa industria che si sviluppa sia per il possesso di materie prime sia perché fin dai primi anni dell'impero l'impero tedesco va sostenendo la creazione e lo sviluppo delle scuole tecniche. Bismark> è un conservatore; primo ministro della Prussia e poi primo ministro o cancelliere del 2 Reich tedesco. 1971>È un impero a maggioranza conservatrice (protestante) che identifica come principale nemico negli 70 e 80 del reich i cattolici. Per fermare il fronte cattolico Bismarck porta avanti dal 73 i Kulturkampf per evitare che l'opinione pubblica si sposti verso i cattolici. Dal 75 poi viene fondato il primo partito socialista moderno, con una struttura di tipo organizzata che va costituendosi con: un programma, aderenti, sedi di partito in cui si riuniscono. In seguito alla sconfitta di Sedan che porta alla caduta dell'impero di Napoleone III, Parigi insorge. La città rimane sotto assedio per mesi, insorge e crea un governo provvisorio, con un programma socialcomunista. Si crea una vera e propria guerra civile in citta tra i comunisti e l’esercito repubblicano che si insedia sulle repubbliche parigine finché non scatta l'attacco finale e massacra la popolazione parigina. > es. di autogoverno cittadino con un programma sociale estremamente avanzato Partito socialista si rifà a quelle idee, estremamente conservatore bisogna opporsi Il partito socialista cresce progressivamente nel favore dell'opinione pubblica nonostante le leggi antisocialiste di Bismark del 78. A questo punto Bismark, ambasciatore a Parigi durante il secondo impero di Napoleone III, ha un'idea, afferma la non utilità delle leggi antisocialiste e pensa di combattere l'avanzata del socialismo promuovendo uno Stato sociale (primo Stato sociale moderno nato per contrastare il socialismo). Il sistema di stato sociale portato avanti dallo stato tedesco: 1. 1883: regime assicurativo contro la malattia Viene creata una legge nell'’83, completata nel 92. viene creato un sistema che prevede 3 principi: 15 * Una forma di distribuzione dei costi, assicurazioni pagate per i 2/3 dagli operai e 1£ dal datore di lavoro. * Secondo principio è l'obbligatorietà, non è più volontario ma chiunque lavora in un determinato tipo di industria è obbligato ad adottare questo sistema * Nascita dello Stato sociale 2. 1884: regime assicurativo contro gli infortuni 3. 1889: regime assicurativo contro invalidità, vecchiaia e morte del capofamiglia Questo sistema da vita al primo esempio di stato sociale moderno, anche se composto unicamente da operai maschi dell'industria pesante (non sistema previdenziale universalistico). Due principi nuovi: obbligatorietà e intervento statale (stato controlla che il sistema funzioni). Il motivo da cui parte è politico, un tentativo di rafforzare lo stato conservatore contro il socialismo conlo stato sociale, che diventa quindi strumento per rafforzare lo stato conservatore e opporsi al socialismo. Questo modello di stato sociale nato con B. degli 90 dell’800, ad esclusione dell’Italia, nonlo si trova nel resto d'Europa: - Gran Bretagna rimane un sistema liberale: lo stato non deve intervenire nelle politiche di gestione e controllo della proprietà economica (rimangono legati alle idee di Adam Smith). - Francia: dl 70 è una repubblica (la terza) e i repubblicani (il gruppo politico di maggioranza) hanno una base ideologica che sostiene che non esiste una soluzione da parte dello stato alla miseria operaia, ma che può solo intervenire per favorire lo sviluppo della capacità di iniziativa individuale quindi c'è un'ala maggioritaria del gruppo politico dei repubblicani che sostengono l’idea liberale del non intervento. Alla fine dell’800 c'è un'ala più radicale dei repubblicani che insiste invece perun intervento statale. Ci sono differenze che però non portano alla creazione di uno stato sociale, quindi permane un sistema di assicurazione basato sul mutualismo con una novità, la concessione del diritto di unione e associazione (di Bismark). > Quindi ad eccezione dell’impero tedesco la maggior parte dell'Europa di fine secolo è un'Europa in cui prevale il sistema liberale. Le politiche sociali dell’Italia post-unitaria 17 marzo 1861 a Torino viene inaugurato il primo Parlamento italiano L'Italia si unifica dal punto di vista amministrativo, politico tranne alcune zone italiane che saranno annesse più tardi, 2 giugno 1946 nasce la Repubblica italiana in seguito ad un referendum monarchia- repubblica dopo la caduta del fascismo L'Italia era divisa fino al 1861 con differenze forti di natura amministrativa, sviluppo economico; in alcuni stati era stato avviato un processo costituzionale e in altri no (Statuto Albertino). C'è un forte divario tra Nord (è andato sviluppando una forma di prima industrializzazione, in particolare industria tessile che si è progressivamente meccanizzata) e Sud. Una delle prime inchieste è quella agraria commissionata dal Parlamento del Regno d’Italia nel 1877. Viene pubblicata nel 1844. Emerge un paese estremamente frammentato in cui la principale forma di produzione e di ricchezza del paese è data dall’agricoltura. È pero un'agricoltura diversa tra nord (che assume le forme di un'agricoltura industriale, progressivamente meccanizzata, presenza di contadini affittuari che hanno le proprie terre e che sono una sorta di imprenditori agricoli) e sud 16 (prevale la forma di gestione delle terre con i latifondi, quindi con l'estensione di grandi proprietari terrieri che sono gli aristocratici che vivono in città). 1. Pre-unità> intervento dello Stato ridotto al minimo; assistenza ai poveri e bisognosi all’interno di un sistema di carità o filantropia che però restituiva un'immagine del povero inteso come gruppo pericoloso. Si sono poi andate progressivamente formando le società di mutuo soccorso, associazioni private basate su un intervento volontario di lavoratori. 2. Post-unità>dil sistema di assistenza rimane incentrato sulle due istituzioni private centrali: opere pie e società di mutuo soccorso. Al massimo lo Stato interviene cercando di gestire quel tipo di istituzioni private, di renderle quindi sempre più autonome dall’autorità ecclesiastica. L'obiettivo quindi nelle politiche sociali era quello di eliminare quella matrice religiosa che era alla base delle istituzioni. Legge del 1862 tentativo dello Stato di disciplinare le opere pie, quindi cerca di inserire all’interno delle opere pie degli amministratori per metà religiosi e metà laici. (tentativo di introdurre l’amministrazione laica in un'istituzione religiosa per un questione sociale). Si creano delle congregazioni di carità per gestire in maniera laica i patrimoni non lasciati alle opere pie. Creo un sistema che va a sostenere l’iniziativa privata su una rete di sistema di assistenza che rimane di matrice privata. 1865 prima legge di unificazione amministrativa che cerca di riordinare dal punto di vista amministrativo tutta la compagine statale. Riguarda le classi pericolose della città a cui vengono garantiti alcuni interventi di salute pubblica e tutela sanitaria per poveri e bisognosi, ovvero la popolazione più pericolosa che potrebbe scatenare insurrezioni> obiettivo: garantire l'ordine pubblico 3 si tratta di politiche di gestione dell'ordine pubblico, non si parla di stato sociale/politiche sociali Si comincia a ragionare sull'idea di un minimo intervento dello Stato, alcuni nomi che determineranno una modifica progressiva all’interno dello Stato tra cui Minghetti e Luzzatti (comincia a mutare l’idea e i principi in una relazione del 69). 1876 avvento al governo della Sinistra Storica con Agostino Depretis. Non è un partito liberale, è un gruppo che ha come base principale l’idea della costruzione di uno stato liberale dal punto di vista economico La destra storica che governa dal 61 al 76: sono principalmente uomini del nord-centro Italia aristocratici o grandi proprietari terrieri che hanno un'idea di costruzione di uno stato unitario laico e fortemente censitario. La differenza con la sinistra storica: gli uomini della destra storica, infatti, sono sempre liberali ma con un’appartenenza geografica, economico e sociale diversa. Al suo interno sono in prevalenza uomini che provengono dal sud Italia appartenenti alle classi delle professioni liberali (ricchezza non viene dalla proprietà terriera ma perché sono avvocati, medici ecc.). Il primo rappresentante della sinistra storica che va al governo è Depretis e la prima riforma mandata avanti è quella dell'istruzione (legge Coppino) idea di allargare il sistema di istruzione obbligatoria. 18823 riforma elettorale collegata alla legge sull'istruzione Decollo industriale Al tempo stesso si registra anche un progresso economico, nel 76 l’Italia entra in una fase di decollo industriale. 17 una stagione non di rivolte e di lotte ma di riforme, rappresentata da Giolitti. Egli governa fino al 1914: “Età giolittiana”. Giolitti è il primo presidente del consiglio italiano che non ha partecipato al Risorgimento nazionale, capisce che bisogna fare delle riforme e che bisogna scendere a patti con il partito socialista (è anche facilitato dal fatto che in questi anni, all’interno del partito socialista italiano, prevale la corrente riformista). Nel 1902 > la prima vera legge che regola il lavoro delle donne e dei fanciulli (è una legge di tutela, non di equità). Viene creato un Ufficio del lavoro e del Consiglio superiore del lavoro il tema del lavoro viene riconosciuto come tema importante e c'è un corpo consultivo che comincia a ragionare in materia di rapporti di lavoro; si comincia a intendere che sono temi che devono essere trattati dallo Stato e non dai singoli imprenditori. 1903 Legge su case popolari 1904 Testo unico riguardante gli incidenti sul lavoro 1910 Cassa di maternità All'indomani della prima guerra mondiale C'era stato anche da parte della parte intellettuale della popolazione una sorta di entusiasmo di andare in guerra. Al ritorno dalla guerra si devono ricredere sull'aspetto della guerra. L'Italia > Entra in guerra un anno dopo (entra nel 1915 invece che 1914), entra a fianco dell’Intesa (con Francia e Inghilterra). Entra dopo a causa di un'impreparazione per quanto riguarda l’esercito, l'industria (ancora in fase di sviluppo), si scatenano conflitti politici tra interventisti (gran parte dei liberali, tutta la parte di intellettuali che sono favorevoli all'entrata in guerra) e neutralisti (contrari alla guerra: da unlato cattolici e dall'altro socialisti). A partire dai conflitti mondiali si comincia a parlare di fronte esterno (dove si combatte: prima guerra mondiale si combatte al confine con l’Austria) e fronte interno. L'esercito è un esercito di leva obbligatorio: italiani maggiorenni obbligati per la prima volta ad andare a combattere> si svuotano i luoghi di lavoro (prima campagne e poi fabbriche), si svuotano della manodopera maschile che viene sostituita dalla manodopera femminile. Al tempo stesso c'è un impatto sull’intervento da parte dello Stato in quegli ambiti che fino ad allora erano stati allo Stato preclusi (ideologia liberale per cui lo stato non deve intervenire). Perla prima volta si comincia a parlare di “Warfare” (uno stato sociale di guerra). Gli stati intervengono nella regolazione dell'attività economica e sociale, ad es: eliminando le leggi di tutela create all’inizio del secolo come quelle che limitavano l'orario del lavoro, viene vietano il diritto di sciopero. C'è un intervento quindi dello Stato che risponde alla necessità di sostenere lo sforzo bellico e al tempo stesso di sostenere la popolazione. Vi sono quindi interventi sul fronte interno a sostegno della popolazione civile. Era stato eletto nel 1914 Zanardi come sindaco di Bologna (primo sindaco socialista, riformista) trovandosi a confrontarsi con lo scoppio della guerra. Determina: diminuzione delle materie prime (in particolare del grano) e conseguenze aumento dei prezzi (de grano e di conseguenza del pane). Zanardi decide di creare un forno che producesse pane e che lo distribuisse a prezzi bassi, a spese della municipalità, ai cittadini della città di Bologna. Idea di un sostegno con dietro un programma riformista e progressista non solo di assistenza 20 L'altro intervento è la militarizzazione degli ospedali, medici e infermieri entrano nei gradi dell'esercito perché devono andare a sostenere i costi della guerra (soprattutto vicino ai fronti; prime città fuori dalle linee di combattimento: Padova e Bologna). Tutto ciò determina dei costi: il primo costo di guerra è in perdite umane. Germania deve ripagare economicamente la guerra John Keins scrisse un saggio “conseguenze economiche della guerra”, in cui sostiene che far pagare le conseguenze della guerra alla Germania non è una soluzione economica utile e può avere conseguenze sociali e politiche. Le conseguenze economiche sulla G. sono molto forti, c'è una terribile inflazione, il marco non vale più nulla tanto che a partire dagli anni 20 gli americani intervengono con prestiti alla Germania per sostenerla nel pagamento dei debiti di guerra. Altro problema che si aggiunge sono: invalidi, vedove e orfani. Si cominciano a creare “Comitati di intervento” già durante gli anni della guerra per occuparsi dei mutilati, invalidi che tornano, vedove e orfani. Vi sono anche una serie di comitati locali che decidono di agire per tentare di rieducare queste persone mutilate e rese invalide. Es. Bologna “Comitato bolognese per mutilati e storpi di guerra”; nel 1916 viene creata la Casa di rieducazione in cui vengono fatti corsi professionali per insegnare a queste persone una serie di mestieri e attività che avrebbero dovuto reinserirli nel tessuto sociale (c'è un tentativo di restituire un minimo di vita normale a queste persone). Ospedale Rizzoli di Bologna uno degli ospedali specializzati nella ricostruzione degli arti artificiali, vicino all'ospedale si creare una officina ortopedica e accanto una palestra in cui vengono rieducati. Altro effetto della guerra sulla popolazione è quello della psicologia. Venivano sottoposti questionari per studiare gli effetti della guerra sulla psiche. Effetti sulle politiche sociali: - 1917: Decreto su iscrizione obbligatoria alla Cassa nazionale di previdenza - 1919: Governo Nitti che cerca di riprendere la linea giolittiana con riforme graduali, una strategia di “piccoli passi” (piccole riforme) Inghilterra: E' lo stato europeo che, pur mantenendo un impianto di politiche liberali, è quello che maggiormente interviene sul sistema di protezione scoiale. È lo stato che interviene sostenendo la disoccupazione. È quindi l’unico paese in cui, all'indomani della guerra, il livello di welfare resta abbastanza elevato rispetto agli altri paesi europei (gli interventi rimangono più forti). Francia: Ha un primo momento di immediato dopoguerra in cui rifiuta di vedere che la guerra ha imposto dei mutamenti, idea che si vuole tornare a quegli anni di inizia secolo (periodo dell'oro e della borghesia francese). Si rifiuta di attuare qualsiasi tipo di riforma. Solo nel 1928 crea un sistema di assicurazioni obbligatorie. La guerra mondiale ha un effetto radicale sulle politiche sociali? No, non c'è una modifica radicale all'impianto sociale, economico e ideologico (liberale) strutturante e portante per tuti gli anni dell’800. Questo sarà uno degli effetti che provocherà una divisione molto forte in Europa che, insieme alla crisi degli anni 30, porterà ad un'Europa che sceglierà due strade perla soluzione delle politiche sociali: una democratica e una autoritaria. Fascismo e stato corporativo 21 Europa degli anni 30 si divide in 2 nelle soluzioni da adottare per uscire da un periodo di crisi. C'era pero stato un paese in avanti, che si porta avanti nella reazione al primo conflitto mondiale, l’Italia. L'Italia esce dal conflitto in una situazione di non totale distruzione, gli effetti sulla società assumono due caratteristiche: - dalunlato abbiamo gli anni del “biennio rosso” (anni in cui vi sono lotte sociali intense, una dimensione che copre tutto l’aspetto socio-economico: è un momento di forte rivendicazione e lotta sociale da parte della classe lavoratrice che vive in condizioni di semi povertà. - Nascita in questo periodo del partito cattolico e nel 21 del partito comunista. In questo periodo quindi cambiamenti anche sul piano politico. Programma di San sepolcro: base del partito fascista, è un programma che ancora ha dei tratti che si richiamano a un aspetto più rivoluzionario. Questo movimento fa leva sul tema della vittoria mutilata a cui si lega poi il discorso del nazionalismo (Italia entra in guerra con la volontà di conquistare le terre in redente, Trento e Trieste, ma poi viene considerata non tra le potenze vincitrici e ottiene unicamente l'annessione del Trentino Alto Adige). Una delle basi della nascita del fascismo è quella di essere un movimento rivoluzionario, un'idea di modernizzare l’Italia. È pero una modernizzazione senza modernità (legata all’idea di progresso): l’idea di progresso non c'è nel fascismo, ma si pone contro l’idea della rivoluzione francese, delle libertà individuali e del progresso. Prevale invece l’idea di limitare la libertà delle persone. Sin dall'origine è un movimento razzista e profondamente antisemita. Altro aspetto è poi quello della violenza, poiché lo squadrismo, la violenza e il bellicismo è presente sin dalle origini. Altro aspetto è l’idea dell'utilizzo delle politiche sociali. Il fascismo attua una serie di politiche sociali, ma lo stato sociale fascista ha uno scopo ben preciso e lo scopo primario è quello di ottenere un ampio controllo statale sulle fasce più ampie della popolazione. Lo stato fascista serve a far integrare e accettare il regime, a neutralizzare qualsiasi forma di conflitto e contrapposizione. C'è quindi la creazione di uno stato sociale, anche se lo scopo di questa legislazione sociale è d’uso e consumo del rafforzamento del regime e della propaganda. Il fascismo riesce ad avere un'entrata parlamentare nella politica italiana. Il primo programma economico del fascismo è un programma liberale (chiamato “programma manchesteriano”). Il fascismo è quindi all’inizio profondamente liberale nelle sua politiche. 19 ottobre 1922 Marcia su Roma il re non proclama lo stato di assedio ma da a Musssolini l'incarico di formare un governo. Il primo governo fondato da mussolino il 28 ottobre del 22 è un governo ancora di coalizione, ci sono anche esponenti della vecchia classe liberale e non solo del partito fascista (discorso su slide). 1925-1926 Leggi fascistissime 1925 Patto di Palazzo Vidoni+ confindustria e confederazione dei sindacati fascisti si riconoscevano come unici rappresentati del mondo del lavoro, tutti gli altri tipi di sindacati non hanno più alcun tipo di rappresentanza, sono annullati. Inoltre questo patto stabilisce il divieto di serrata e di sciopero e il contratto di lavoro collettivo. Sempre nel 1926 viene firmata una legge che fa si che l’intera vita sindacale (diritti dei lavoratori sono subordinati ai principi e scopi dello stato fascista) viene data alle associazioni in possesso della “garanzia di capacità, moralità e sicura fede nazionale”. 22 2. Goering intervento massiccio dello stato per programmare la produzione dell'industria tedesca Politiche sociali: riprendono le politiche del fascismo > aspetto dell’esaltazione della forza e della virilità Lo spirito del 1945 1931-1945 Seconda guerra mondiale La seconda guerra mondiale è una guerra totale, che si combatte in Europa, su Pacifico (attacco di Pearl Harbour che determina l’entrata in guerra degli USA), si combatte in tutto il mondo con armi sempre più nuove. Nascita del Welfare state: è negli anni del conflitto mondiale che si comincia a ragionare in termini di un nuovo rapporto sociale/solidarietà nuova. Il mondo che sarebbe uscito dalla guerra avrebbe dovuto essere diverso. Il primo ministro inglese Churchill affida a Beveridge il compito di scrivere nel 42 il famoso Piano Beveridge: alla base un sistema di sicurezza sociale (fa parte delle politiche del New Deal), idea che l'Europa che deve uscire dalla guerra deve essere basata su un nuovo sistema di solidarietà che passa anche attraverso il sociale (politiche sociali una dei pilastri della costruzione della democrazia). Il pensiero fondamentale di B. è quello di cambiare il sistema in maniera rivoluzionaria, bisogna ripensare completamente il sistema. Non combatte solo la miseria ma anche: malattia, ignoranza (educazione diventa uno degli elementi centrali del welfare), insalubrità, ozio. Il secondo dopo guerra in Italia situazione che deve prevedere una ricostruzione non solo in termini economici e sociali ma prima di tutto democratica (dopo anni di dittatura fascista e gli ultimi anni caratterizzati da una guerra civile). Cade il fascismo, al suo posto viene nominato Badoglio che firma l'armistizio con gli alleati (USA, Russia e Inghilterra). L'Italia è divisa in 2: italiani fascisti che continuano a combattere con mussolini e la Germania, gli italiani a fianco di Badoglio e gli alleati che progressiva sono sbarcati dal sud perliberare la penisola italiana. A quel punto si crea una resistenza al nazifascismo e una guerra civile che dura fino al 25 aprile 1945. Va ricostruito tutto il tessuto democratico. Viene creato il governo Parri 2 giugno 1946 referendum tra monarchia e repubblica + si vota per eleggere l'assemblea costituente che avrebbe dovuto riscrivere la costituzione (entra in vigore il 1 gennaio 1948). Si pongono anche in Italia le basi per il welfare state. La protezione sociale nella stagione dei “miracoli economici” Lo stato sociale diventa la base della democrazia: non solo idea di fornire assistenza alle classi più bisognose, neutralizzare i pericoli ma emerge anche l’idea che quella società che si è andata formando fino al 1929, ci si rende conto che il valore fondamentale a cui la società non può rinunciare è quello della democrazia. L'idea è quella di porre come elemento centrale le politiche sociali. Lo Stato che più rappresenta queste nuove politiche sociali è l'Inghilterra (Piano Beveridge). Vengono applicate in maniera più capillare che dovevano agire su aspetti che dovevano essere cambiate per avere una società democratica (malattia ecc). 25 Post 1945 è un periodo attraversato d auna serie di documenti, internazionalizzazione, prospettive di costruzione di una società e un mondo democratico. Vanno in quest'ottica la scrittura della Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU (organismo creato alla fine del secondo conflitto mondiale per cercare di dare un'organizzazione internazionale che possa garantire la pace futura). Entriamo poi nella vera e propria società di massa: è una società di consumi di massa Lo stato sociale in discussione I due modelli teorici: Beveridge e Keynes—si uniscono per creare un sistema in cui pieno impego e politiche di welfare sono i pilastri per la ricostruzione democratica e l’idea di progresso. Alla fine della seconda guerra mondiale si entra nel periodo storio della guerra fredda, guerra caratterizzata dal conflitto tra due idee di costruzione del mondo: quella delle democrazie occidentali (USA) e quella dei regimi comunisti (URSS). Italia: a livello dell’applicazione del sistema di welfare rimane indietro rispetto agli altri paesi perché c'è un peso ancora di quella parte di economica e politica in cui prevale il pensiero liberale. Per il pima sistema di welfare e pensionistico occorre attendere gli anni 69-70 e nel 78 per il sistema sanitario nazionale. 68 anni di rivolta universitaria, opposizione contro la guerra in Vietnam vissuta come guerra che non si voleva combattere In un'università di Parigi dal 22 marzo del 68 si apre una rivolta, vengono occupate la torre amministrativa (la dirigenza universitaria) e da li l'università viene chiusa dal rettore, viene mandata la polizia e gli occupanti vengono arrestati. La rivolta si sposta cosi in centro a Parigi alla Sorbona (si sposta nelle altre uni francesi) e arriva anche in Italia. Alla rivolta studentesca si unisce poi il movimento operaio (rivolta a un aumento dei salari). Iniziano così una serie di manifestazioni di ragazzi e ragazze che portano al movimento femminista. Si tratta di un femminismo nuovo: ha come idea non più l'uguaglianza ma la rivendicazione di una differenza. Poi c'è la grande manifestazione di rivolta: il manifesta di No More Miss America: prima rivolta delle femminista contro le elezioni di miss America, quindi l’idea di rivoltarsi contro quel modello femminile. Va di pari asso con l’idea di cambiamento radicale della società. Il welfare state comincia ad essere messo in discussione in parte in seguito ad una crisi economica, che inizia con il 1973: shock petrolifero (petrolio era una delle basi del boom economico). Thatcher viene eletta primo ministro inglese nel 799 e Reagan eletto presidente degli Stati Uniti nel 1981: portano avanti questo sistema basato su: - riduzione al minimo della spesa sociale da parte dello stato, - privatizzazione di tutti quei settori dell'economia nazionalizzati (in primis ferrovie e poi materie prime) 26 27
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