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Introduzione al Corso di Storia del Cinema: Argomenti Chiave e Discussioni Teoriche, Appunti di Storia E Critica Del Cinema

Storia del cinemaStoria dell'ArteTeoria del cinemaCritica del cinema

Una introduzione al corso di Storia del Cinema, comprensiva dei materiali da lezione, dei libri da leggere, della biblioteca e degli appelli esami. Vengono discusse le prime proiezioni pubbliche, la natura del cinema, le sue ondate teoriche e critiche, e il suo ruolo nella società. Il documento include anche domande chiave su argomenti come l'estetica del cinema, la sua natura come linguaggio e mezzo di comunicazione, e la sua relazione con l'estetica e le ideologie.

Cosa imparerai

  • Qual è la posizione del cinema all'interno dell'arte secondo gli Esternalisti e i Rivelazionisti?
  • Qual è la natura del cinema secondo Edison e il concorrente?
  • Qual è la figura del regista teorico e come ha influenzato il cinema?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 11/05/2018

mariapia-torre
mariapia-torre 🇮🇹

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Scarica Introduzione al Corso di Storia del Cinema: Argomenti Chiave e Discussioni Teoriche e più Appunti in PDF di Storia E Critica Del Cinema solo su Docsity! Introduzione al corso • Prof Tomaso Subini (ricevimento giovedì alle 15.30, ma bisogna controllare sul sito) • Lezione da 14.45 a 16.15 • Appelli esame (h 8.30): 24/1 - 10/2 – 9/6 – 23/6 – 7/7 – 15/9. Esame è orale: prima parte con l’assistente su argomento generale, la seconda col prof • Biblioteca via Noto 6, ci sono anche i film • Sul programma 2016-17 ci sono i film da vedere • Libri: ✓ “Corso introduttivo allo studio della storia del cinema”, Cristina Formenti, Mauro Giori, Tomaso Subini. Bisogna portare l’unità didattica A e B per i 6 CFU; A + B + C per 9 CFU ✓ Uno a scelta fra quelli indicati per l’unità didattica A ✓ Uno a scelta fra quelli indicati per l’unità didattica B Storia della teoria e della critica del cinema • 1895: prima proiezione per un pubblico pagante inizio della storia del cinema • 1902: Thomas Edison, un conduttore, fa causa a un concorrente che gli ha copiato un film, nonostante lui avesse depositato un singolo fotogramma dibattito: il film è la mera somma di fotogrammi o è un’entità visuale di livello superiore di cui il singolo fotogramma depositato è parte per il tutto? • Momento cruciale nella storia del cinema si ha con il passaggio al lungometraggio in sale attrezzate e adibite alla proiezione e alla visone del film (prima il film era uno spettacolo delle fiere, non era autonomo) • Si inizia a riflettere sulla natura del cinema e, nella prima metà del 1900, si verificano tre ondate, caratterizzate da preoccupazioni diverse: 1. Bisogna annettere il cinema all’estetica (anni 20) far rientrare il cinema fra le forme d’arte. Il cinema viene definito “arte nuova” In questo caso Edison avrebbe vinto la causa est caso il concorrent avrebbe vinto la causa Vince Edison• Secondo Ricc ott C nudo il ci ema è un’arte sincretica: esso unisce varie qualità di diverse arti che lo hanno preced to • Per gli Esternalisti il cinema fra provare una nuova esperienza allo spettatore: esso è in grado di esternalizzare i movimenti interni del pensiero e di darvi forma concreta e oggettiva, ad esempio tramite il montaggio. Un rappresentante è Ejsenstejn, regista che –negli anni 20- realizza un film in cui mostra uno sciopero che termina in un ma sacro: vengono mostrate le immagini degli scioperanti alternat alle immagini ri res in un macello. Ciò provoca fort emozioni nello spettatore • Per i Rivelazion s i il cinema permette al pubblico di assistere all’epifania, che normalmente non è visibile il cinema fa emergere nel reale ciò che è invisibile grazie ad uno strumento meccanico al lavoro che coinvolge lo spettatore ≠ concezione romantica dell’arte. Un rappresentante è Jean Epstein, secondo il quale il cinema rivela la fotogenia del reale. 2. Bisogna assimilare il cinema a un linguaggio. Per i Formalisti russi, fra cui Sklovskij, il film manipola la piatta realtà fotografica delle immagini attraverso un procedimento di carattere tecnico-stilistico (montaggio) ci si allontana dalla mera riproduzione delle immagini. Il linguaggio del cinema esprime il reale: per farlo non basta la macchina, ma dipende da come la si usa si passa dal reale ad una sua rappresentazione artistica 3. Bisogna comprendere il ruolo del cinema nella società, includendo il cinema tra i mezzi di comunicazione e non tra le arti (massmediologi). Negli anni 20-30 si sviluppa una cultura di massa: il cinema impatta sulla società e la modifica, apportando macro e micro cambiamenti Secondo Benjamin il cinema è il veicolo della modernità ed è il protagonista nei mutamenti storici • Nel secondo dopo guerra, il cinema è ormai una forma d’arte ed è diventato un’istituzione centrale. Si inizia a riflettere sul suo funzionamento nasce la figura del regista teorico, persona che non crea solo una sequenza, ma si preoccupa di come realizzarla. • Anni 50: viene fondata la rivista “Cahiers du cinema”, grazie alla quale nasce la critica moderna teorica del cinema dopo un decennio di dibattiti, studi e sperimentazioni personalità nate attorno alla rivista (Truffaut) diventano registi e mettono in pratica tutto ciò che hanno imparato. • Grazie alla rivista nasce anche la cosiddetta “politica degli autori” senza autore è convenzionalmente difficile parlare di arte: bisogna quindi ricondurre i prodotti cinematografici a un’intenzionalità, fatto difficile da realizzare in quanto non è facile stabilire l’autore di un film, essendo questo il prodotto di un’equipe. Si giunge pertanto alla domanda, lanciata da Truffaut, “chi è l’autore di un film?” • Per alcuni è il produttore, in quanto il regista è visto come un semplice impiegato; per altri è il regista, soprattutto per quanto riguarda il cinema autobiografico. • Truffaut fa questa domanda recensendo un brutto film di Becker, “Alì Babà e i 40 ladroni”: a Truffaut il film inizia a piacere solo dalla terza visione in quanto film d’autore a Truffaut non interessa il film, ma il regista-autore: è meglio un film brutto d’autore rispetto a un film ben riuscito di un regista che non è anche autore si diventa autori facendo film personali • Parallelamente alla nascita del regista teorico il cinema sbarca anche nelle università non bastano le riflessioni libere e estemporanee, ma serve un pensiero controllato. Nel 1947 Filmologia è la prima disciplina accademica: essa distingue tra fatto filmico e fatto cinematografico • Christian Metz è il padre della semiotica del cinema: si applicano al cinema i concetti della linguistica salto di livello della riflessione sul cinema. • Metz distingue i significati del linguaggio del cinema: inquadratura ≠ sequenza Film come fenomeno percettivo e sensoriale: ci si occupa dello spettatore di fronte al testo e della società prodotto esteti oS ntagma autonom costi uit da più inquadrature. È un’unità narrativa con un proprio inizio, sviluppo e fine. Metz ne individua 8 tipologie, fra cui la sequenza a episodi (= lungo arco narrativo raccontato tramite tanti episodi. Es: CITIZAN KANE il racconto del deterioramento del matrimonio di Kane e della sua prima moglie tramite le colazioni) e il piano sequenza (rara, sequenza con un’unica inquadratura) Intesa come unità di ripresa = p zio e d pellicola imp essiona a dalla m cch na da resa nell’intervallo di tempo tra il ciak e lo stop. Intesa c me unità di montaggio = è possibile ch , in fase di montaggio, l’inquadratura fatta venga divisa, quindi l’inquadratur diventa l parte di film c mpresa tr due stacchi di montaggio
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