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La rapida industrializzazione dei paesi ritardatari e il ruolo del Regno Unito, Appunti di Storia Economica

Il tema della rapida industrializzazione dei paesi ritardatari, concentrandosi sul ruolo pionieristico del Regno Unito nella rivoluzione industriale. Vengono analizzati i vantaggi dell'arretratezza e la capacità di copiare i paesi sviluppati, nonché l'importanza dei sistemi di canali e dei trasporti nell'industrializzazione. Vengono inoltre discusse le misure politiche per uno sviluppo organico e coerente, l'aumento delle risorse naturali impiegate, l'accumulazione dei capitali e l'introduzione della clausola della nazione più favorita.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 11/03/2018

Schmetterling1997
Schmetterling1997 🇮🇹

4.5

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Scarica La rapida industrializzazione dei paesi ritardatari e il ruolo del Regno Unito e più Appunti in PDF di Storia Economica solo su Docsity! STORIA ECONOMICA h 8.45 La storia è una forma di conoscenza, e la storia economica è fatta da una congettura di informazioni contradistinte da logica e critica. È basata sul ragionamento, sulla capacità di correlare cause ed effetti. La storia merita d'essere promossa in quanto forma di conoscenza particolare che consente alla luce delle lezioni del passato di comprendere il presente. L'intelligenza del passato inoltra nell'intelligenza del presente. Noi siamo l'ultimo anello di un'interminabile catena. Non c'è cesura o interruzione tra passato presente e futuro. Siamo come una sequenza di fotogrammi. Siamo la risultante ultima di una successione di generazioni e abbiamo ereditato le generazioni come tracce, segni prodondi radicati nel nostro vissuto che fanno sì che noi siamo ciò che siamo. Kapuschinskj: "in viaggio con Erodoto" Erodoto ammette di essere ossessionato dalla memoria, sa che essa è fragile illusoria ed ingannevole e che i dati in essa contenuti possono svanire, e tutta la sua generazione era ossessionata dalla stessa paura. Senza memoria non si vive, ma essa è inafferrabile e trraditrice, e per questo rende l'uomo insicuro. CONCEZIONE DELLA STORIA L'uomo di oggi non si preoccupa della memoria poichè circondato da memoria imagazzinata (musei, biblioteche, cassette video, e internet...). Nel mondo di Erotodo l'unico depositario della memoria era l'uomo. Se si vuole conoscere cosa è stato memorizzato è necessario consultare l'uomo. Se l'uomo è temporalmente lontano dobbiamo "metterci in cammino" per raggiungerlo e sederci accanto a lui per ascoltare cosa ha da dirci. Quindi possiamo ricostruire mondi lontani da noi. Non possiamo sempre fare affidamento sui magazzini della memoria ma dobbiamo coinvolgere anche il dialogo con l'uomo. Intervento Carbonelli Einstein: in una conferenza sulla teoria della relatività "oggetto di tutte le scienze è il tentativo di coordinare le nostre esprerienze ed organizzarle in un sistema logico". Platone: non c'è bisogno di trattare sistematicamente la conoscenza--> usa dialoghi Aristotele: crea degli schemi ma c'è il rischi di fissarsi troppo su essi. Kant: 1784, Saggio "risposta alla domanda cos'è l'illuminismo": l'illuminismo è l'uscita da un'età minore e oscura di cui l'uomo è la colpa". Invita a non lasciarsi ingabbiare negli schemi intellettuali da altri proposti. La mente umana non è un recipiente ma va usata in modo attivo per formare una conoscenza consapevole della realtà. FIGURE CHE HANNO INFLUENZATO LA STORIA ECONOMICA pensiero economico come riflessione sull'economia. John Locke riprende il tema della conoscenza, andato perduto con Platone e Aristotele. Automazione industriale: importanza riflessione sulle dinamiche del flusso di denaro. 700 Hume e Smith: 800 Marx 900 Keynes, Hayek, Mises Hume: filosofo che studia le possibilità della conoscenza umana e mettendole in dubbio con il prncipio di causalità. Egli voleva mettere in dubbio l'esistenza di Dio. Hume pubblica 50 saggi su temi politici ed economici. Sono i primi testi della moderna economia politica. Hume era un filosofo, non economista. Smith: scrive "la ricchezza delle nazioni". È considerato il testo fondante della moderna economia politica, ma lui era un filosofo e scrisse la teroia dei sentimenti morali (filosofia morale). Marx: era sia filosofo che economista. Sorrows (?) più grande finanziario dice di Marx che Marx ha scoperto qualcosa sul capitalismo di cui dobbiamo tenere conto. Marx propone una soluzione della società particolare. Keynes: è il più grande economista esistente, i suoi testi contengono anche osservazioni di tipo etico e sui valori di una società giusta. Hayek e Mises: il liberismo Sono i profeti del liberismo. Erano economisti ma i loro testi sono di tipo pseudofilosofico. Hayek era consapevole della forza delle idee e dice che la speculazione filosofica influenza maggiormente gli uomini e alla lunga sopraffà qualsiasi influenza. Il pensiero filosofico della modernità è quello economico. Comprendere il passato per immaginare il futuro Non possiamo capire cos'è utile e cos'è nocivo senza leggere i pensieri del passato. Hayek e Mises elaborano le teorie economiche che tuttoggi influenzano il mondo. HUME E ADAM SMITH HUME Era un filosofo 10 saggi su 50 dedicati all'economia Saggio "la libertà civile" pubblicato nel 1741 Hume manifersta per la prima volta interesse sul commercio e sulla politica economica, notevole il fatto che collega il commercio alla libertà civile come se nel governo assoluto non fosse possibile. Le città di Londra ecc hanno libertà di commercio e di religione. Commercio francese, sudditi di un principe assoluto possono diventare sviluppati economicamente.(smentisce quanto ha detto in precedenza) Il desiderio di guadagno è stimolo per la propria attività apre la strada a pericoli e ci si può scoraggiare facilmente: Se il rischio di impresa non viene remunerato è difficile che qualcuno se ne occupi. Il commercio sta decadendo nei governi assoluti perchè considerato meno onorevole? No, è perchè un governo libero si intromette meno nel portafoglio dei cittadini. (egli sotiene la correlazione governo libero-sviluppo economico). Capacità di Contrarre debiti= contrarre debito pubblico Se il governo si indebita deve poi resituitre: Hume era preoccupato del fatto che lo stato dovesse imporre le proprie tasse e quindi andare contro la libertà del commercio. Se i miei guadagni finiscono nella tassazione allora io non sono libero nel mio commercio. Hume insinua che in un governo assoluto qualunque principe può contrarre prestiti dal fondo monetario nazionale e poi non li ha più restituiti. L'inghilterra di allora si era indebitato in maniera assurda attraverso la richiesta di denaro ai cittadini. Gli investimenti pubblici, se opportunamente governati, devono ridurre la tassazione e trasferire parte dei ricavi al profitto d'impresa. Questo ideale andava incontro alla borghesia. Problema nell'uso del denaro pubblico: se le tasse vengono usate per scopi veri, allora le tasse hanno senso, ma se esse impediscono al cittadino di vivere e sono per scopi inutili, allora nnon hanno motivo d'esistere. 1752: saggi con 8 argomenti di economia commercio affinamento delle arti o "sul lusso" moneta interesse Lo storico economico sa che non tutto è prevedibile. Non si può prevedere una crisi economica così estesa come quella attuale. È meno deciso nelle sue previsioni per questo motivo. L'economista cerca Lo storico economico cerca di interpretare la realtà. All'interno della storia economica ci sono molte tendenze, scuole e figure di storici economici che danno le loro visioni. Prevalentemente ci sono due grandi mondi: quello orientato verso il tema descrittivo- umanistico e quello pliometrico, ossia dato dallo studio dei numeri. Esistono poi gradazioni diverse: da un lato gli storici economici lavorano sul numero, dall'altro quelli che riescono a mettersi in relazione con la storia umana. Molti degli storici anglosassoni lavorano sul dato, sulla ricotruzione e sulle cifre, entre i nostri sono più improntati sull'aspetto descrittivo, sociale (pur tenendo conto dei dati). Lo storico è come un orco, la dove si fiuta la carne umana, là è il luogo dove lui si dirige -- > cit Marc blob (?) Huzinga --> aspetto della storia come esercizio intellettuale per capire il mondo e non per memorizzare le date. (anche se sono importanti). Cipolla è un altro studioso della storia economica, vive nel suo tempo e non chiuso nel suo studio: è per l'aspetto pratico della realtà. Tutti noi abbiamo bisogno di fare sforzi continui per continuare ad essere vivi e intelligenti di sistemi di vita, scale di valori, modi di comportamento diversi dai nostri, lo studio della storia è essenziale a riguardo! LIBRO: capitolo V e VI libro ottocento e novecento. L'ottocento è un secolo di crescita continua, dovuto anche all'incremento demografico. Le società precedenti all'800, o "di antico regime" si basavano sul mondo dell'agricoltura ed erano secietà di tipo rurale. Legame automatico tra risorse e crescita o diminuzione della popolazione. Demografia Maltusiana: sottolinea tale legame (nel momento di un'epidemia ecc questo i riflette chiaramente sulla situazione demografica). Se invece la situazione economica è stabile la gente si sposta e procrea facendo aumentare la popolazione. Ciò cambierà a partire dall'800, quando si avrà la tendennza generale alla crescita, sia in ambito economico che demograafico. Maddison: si occupa della crescita, e a lui si deve il concetto di economia guida contrapposta a economia inseguitrice. L'economia guida è quella che sa sfruttare meglio le sue risorse umane, i capitali che ci sono e le innovazioni tecnologiche che ha a disposizione. Riesce a sfruttare al meglio tutto ciò che ha. Si pone in tal senso come economia guida rispetto alle altre che tendono ad imitarla. Maddison guarda alla storia dell'ultimo millennio applicando questo concetto al modno del secodo millennio. Egli legge tale svolgimento della storia europea e non con uno schema di 4 economie guida 1 fase: dal 12esimo secolo al rinascimento, unica fase in cui l'Italia centro settentrionale sarà economia guida (si pensi alla forza economica di Venezia ecc) 2 fase: vengono avanti i paesi bassi settentrionali, tra il 1600 e il 1750 (pittura flamminga e scoperte marittime ecc) 3 fase: inghilterra come economia guida grazie alla rivoluzione industriale lì iniziata. 4 fase: 1890- fino ai giorni nostri: USA INGHILTERRA: rivoluzione industriale PNL prodotto nazionale lordo tutto ciò che in un anno viene prodotto indipendentemente dal fatto che i fattori produttivi siano dentor o fuori dal paese. Se un italiano in Cina produce un milione di euro, farà parte del prodotto nazionale lordo. PIL prodotto interno lordo è tutto ciò che viene prodotto sul territorio nazionale, quindi anche un cinese che lavora in italia e guadagna mille euro, quei mille euro andranno a far parte del PIL. I dati non rispecchiano però necessariamente la realtà così come è, anche se possono offfire una visione. Ci sono molti parametri che possono ffrire una visione più penetrante della realtà. Molti storici lavorano sulle serie storiche, cercando di ricostruire con tecniche di analisi queli fossero i pnl tenendo conto delle evoluzioni de iconfini di un territorio ecc. (tra essi Giovanni Federico) Il reddito pro capite non corrrisponde sempre al pnl perchè la popolazione aumenta. I lavori delle persone sono cambiati, e con l'introduzione di nuove attività si spostano in città dalla campagna. Il mondo rurale precedente all'ottocento, vicino alla natura, alle guerre ecc viveva di agricoltura, ma dal settecento di introduce il sistema misto di agricoltura e produzione, cioè il PUTTING OUT SYSTEM, dominato dalla figura del mercante- imprenditore. Nell'agricoltura c'è stagionalizzazione: ci sono momenti meno intensi della produzione agrciola, e la famiglia di campagna ha un margine di risorse da impppegnare per costruire un piccolo reddito alternativo, dove si inserisce la figura del mercante- imprenditore, che utilizza il mondo agricolo per le sue prouzioni: se un mercante fiorentino deve produrre 100 pezze di lana deve distribuire la produzione in alcune postazioni da lui costruite e che sono costituite dalle famiglie che non lavorano nei periodi di scarsa agricoltura. Divide tra le varie famiglie i compiti della produzione. Crea una sorta di fabbrica difusa, e come mercante si accolla tutti i rischi di impresa, fornendo strumenti e materia prima, piazzando la merce sui mercati ecc. Egli governa sul sistema ma si avvale della manodopera a bsso costo proveniente dalle campagne. L'allevamento dei bachi da seta nel 900 può essere considerato una continuazione, con le debite differenze, del putting out system. In città il sistema è quello che fa riferimento alle corporazioni, gli operatori applicano rigide regole nella formazione dei giovani di bottega e nella produzione. Nelle città il sistema è di concentrazione della produzione. In toscana già nel 600 prende forma la figura del guastamestieri, perseguito dalle leggi, è un innovatore, vuole creare un prodotto in maniera diversa dalle regole stabilite. Successivamnte il sistema delle corporazioni si rende conto che non è sempre possibile seguire le regole uguali a sè stesse e quelle due aree rurali nei secoli preindustriali sono diverse ma entrambe portano i segni passaggio progressivo dalla forza lavoro impiegata alla forza dei servizi e pone il tratto della modernità. L'800 vive il passaggio dalla dimensione rurale a quella industriale, e ha una serie di "fenomeni collaterali" che lo accompagnano. Aumento della popolazione e cambiamenti sociali, aspetto dell'rbanizzazione che trasforma le nostre città ecc. Nell'aspetto dei consumi e dei commerci l'800 si sviluppa. Il tema della disuguaglianza, viene studiato da Kuznets (americano di origne bielorussa)con un'idea base: nella prima fase di espansione di una civiltà, la disuguaglianza tra chi possiede enorme ricchezza e chi è povero aumenta. Aumentano i ricchi in maniera assurda, ma poi grazie alla capacità di spalmare la ricchezza sui vari strati della società la fase di disuguaglianza si affievolisce. C'è grande interesse per l'analisi della rivoluzione industriale partita in inghilterra. Gli storici si dividono in varie scuole, e la rivoluzione industriale è al centro dei loro studi: scuola classica (smith, stuart, marx) temi ruguardanti lo sviluppo e il capitale. I CICLI ECONOMCI joseph Schumpeter: storico economico molto famoso. Business cycles è uno dei suoi libri più famosi, dove studia la crescita, fenomeno lineare e prevedibile nella quale si possono intravedere alcuni cicli principali. Cerca di trovare nell'andamento dello sviluppo economico una regola, un modello. ciclo classico o maggiore: secondo lui ha una durata dai sette ai dieci anni che contempla una sorta di ciclo di evoluzione interna: dalla recessione alla depressione, alla ricerca al boom. Ciclo minore o ciclo di Kitchin: legato alle scorte delle merci che possono esausrisi facilemnte e causare una depressione movimenti sul lungo periodo Kondatieff o onde lunghe: secondo lui non c'è nulla di costante e ogni fenomeno economico breve o lungo ha una sua ciclicità, non esiste nulla di fermo nel suo sviluppo economico. L'economista è un eroe e l'invenzione di per sè è frutto del talento di un singolo, mentre l'innovazione è un fatto corale. Ci sono figure di spicco ma tutto gioca intorno al continuo miglioramento tecnologico. Ci sono artigiani, sperimentatori ecc che partendo da un'intuizione centrale sviluppano un'innovazione. L'innovatore stimola la dimensione corale della crescita. Epoca di attualità ed interrogativi. La rivoluzione industriale pone la domanda: perchè essa avviene in inghilterra e non altrove? Alcuni storici economici provano a darne una risposta: Allen afferma che esso dipende dal costo del lavoro: dove c'è manodopera abbondante e a basso costo non c'è stimolo a innovare qualcosa, a cambiare. Laddove il costo di lavoro è più alto, c'è una consapevolezza da parte delle persone euna certa maturità, là si sviluppa la rivoluzione industriale. Il costo di lavoro è la chiave di lettura per rispondere a tale domanda. FIRST MOVERS E SECOND MOVERS: coloro che vengno dopo hanno il motivo dell'arretratezza. Se io ho dei bisogni impellenti cerco di fare qualcosa per risolverli, se invece la situazione è piatta e con un discreto benessere la gente non si da da fare. L'economia è fatta dagli uomini. ROSTOW: la sua teoria degli stadi rifiuta le ciclicità e propone invece una interpretazione incrementale dello sviluppo basata su un'evoluzione in 5 stadi. Era americano e ebbe anche ruoli politici (consigliere del presidente Jonson). Fu criticato per le sue posizioni favorevoli alla guerra del vietnam. Muore nel 2003. secondo lui la nostra storia ha grandi macrotappe: la società tradizionale,preindustriale: caratterizzata da aagricoltura con rese basse, con collegamneto mediato tra risorse e popolazione. Fase di transizione: porta la società rurale alle precondizioni per il decollo (take off). La fase che precede lo sviluppo vero e proprio è una fase anch'essa di sviluppo e preparazione in cui la società "scalda i motori" anche a livello istituzionale: lo stato inizia a ragionare su come favorire la crescita. Il decollo: massima espansione del lavoro, dellindustria e della crescita, ci sono investimenti e l'industria supera l'agricoltura. La maurità: fase di espansione più capillare di questo decollo, maggiore aumento del reddito pro capite, ossia il reddito alto è diffuso tra più persone. Era dei consumi di massa: l'aumento del benessere e dei consumi spinge le imprese a cambiare i sistemi di produzione e renderli più conformi alla nuova società, favorendo un'ulteriore ricchezza e diffusione di essa. I VANTAGGI DELL'ARRETRATEZZA Quanto maggiore è il livello di arretratezza, maggiore sarà il livello di sviluppo. I processi di crescita accellerata sono stati sviluppati rispetto al ruolo dello stato. Regionalizzazione: capendo la rivoluzione eocnomcia di una regione è meglio di capire quella di un intero stato. Basti pensare la differenza tra lo sviluppo industriale nel meridione LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE la rivoluzione industriale apporta cambiamenti dal punto di vista della fabbriche e dei trasporti attraverso dinamiche mai viste prima. Nel corso delle ere precedenti si era assistito a sviluppi demografici importanti, ma nel 700 si rompono i cosiddetti vincoli mantusiani. La popolazione era cresciuta in maniera rapida prima, ma a tale crescita c'era sempre stata una ricaduta per la mancanza di risorse. Tale vincono tra aumento popolazione e disponibilità prodotti si rompe grazie all'intervento della tecnologia e a una serie di innovazioni, migliori condizioni igeniche e sanitarie. Si passa dalle dinamiche dell'antico regime alle dinamiche dello sviluppo. Si tratta quindi di un convergere di innovazioni che riguardano agricolutra, commercio e trasporti. Sono cambiamenti che riguardano principalmente il settore secondario, che non nasce con la rivoluzione industriale, esisteva già precedentmente, ma non era protagonista: prima la protagonist era l'agricolura. Nell'800 il settore industriale prende il posto di quello agricolo e diventa traino della crescita economica e dello sviluppo. Il cambio di tendenza avviene per una serie di innovazioni e miglioramenti, in particolare grazie all'uso di tecniche sempre più perfezionate e nuove fonti energetiche in primis. Si tratta di un processo che parte dall'Inghilterra e si diffonde gradualmente in altre regioni europee fino poi a toccare gli USA e l'America nella seconda metà del 1800. A proposito di questo fenomeno c'è un dibattito: numerosi storici economici si sono confrontati riguardo le tematiche connesse alla rivoluzione industriale, alle cause scatenanti di questo imporvviso e straordinario sviluppo. Il convergere di innovazioni e nuove fonti energetiche vengono sviluppate da Danae e Wringley (??). vengono poi studiate le aree coinvolte negli sviluppi, il perchè alcune zone si siano dimostrate più attive ecc. Perchè l'Inghilterra prima di altre nazioni è riuscita ad essere pioniera di questo sviluppo? Perchè il Belgio è stato il suo primo inseguitore? Ci sono fattori nati ancora in età medievale a sviluppare tali processi. Si tratta di un processo avvenuto su un lungo periodo di cui l'Inghilterra è la punta di diamante in un processo che vede in realtà più territori coinvolti. Ulteriore tema di dibattito è quello degli indicatori: quali indcatori utilizzare per misurare i cambiamenti che avvenivano tra 700 e 800? in particolare possiamo menzionarne 4, che segnano il cambio di passo produzione di ferro e ghisa consumo di cotone produzione di carbone l'estensione della rete ferroviaria è particolarmente interessante il caso del settore tessile, uno dei settori di punta della prima rivoluzione industriale. In realtà le prime mcchine automatiche per il setificio nascono in Italia tra il 15 e il 16 secolo. Allo stesso modo importanti innovazioni migliorie vengono conseguite prima del 1800 nell'industria della ceramica con la produzione della porcellana. Già in età moderna i consumatori occidentali erano particolarmente attratti dalla porcellana cinese e i produttori europei mettono a punto teciche per la produzione di ceramica per la produzione di copie di quelle asiatiche. Altri segni delllo sviluppo in età preindustriale sono lo sviluppo nel settore chimico di soda e cloro. Questi processi si innestano sul settore manufatturiero preindustriale, caratterizato da 2 modelli principali: putting-out system: era un sistema della organizzazione di prodzione manufatturiera basato sulla esternalizzazione di fase a domicilio--> se in età preindustriale il settore primario era quello agricolo, è anche vero che quel settore è esstremamente influenzato da cicli. In periodi di mancanza di lavoro spesso frequenti nelle campagne, un vasto numero di contadini e delle loro famiglie restavano disoccupati. Quindi chi possedeva le materie prime (mercante) diveniva imprenditore, e per trarre profitto da esse attuava un'integrazione a valle portando le materie prima nelle campagne facendo svolgere alcune fasi della produzione dai contadini rimasti disoccupati. Forniva materie prime e spesso anche gli strumenti per svolgerle le lavorazioni, e traeva profitto non solo dal commercio dei prodotti ma aveva prodotti con più alto valore aggiunto perchè già trasformati e pronti da vendere. La bottega: normalmente essa caratterizzava l'ambito cittadino. Se il putting out system era diffuso nelle campagne la bottega era diffusa nei centri urbani. Era un sistema piuttosto rigido, in cui vi era un proprietario della bottega (maestro) che deteneva il sapere e la proprietà sui mezzi di produzione. Sotto di lui vi erano una serie di apprendisti che lavoravano alle sue dipendenze e venivano formati per divenire un giorno anch'essi maestri e avviate unaloro bottega. Il sistema era avviato da corporazioni. Le botteghe a seconda del settore di appartenenza, a seconda del tipo di prodotti che realizzavano, appartenevano ad una corporazione che radunaa tutti gli stessi tipi di produttori. Essa permetteva ai maestri di controllare la concorrenza, spartirsi le quote di mercato, decidere i livelli di produzione, aveva precise regole secondo cui il processo prodttivo doveva essere organizzato, e stabiliva quanti apprendisti il maestro poteva avere in bottega --> se non vi erano apprendisti negli anni successivi il proprietario dellabottega poteva controllare il numero di concorrenti. Grande manifattura: non è un vero e proprio modello ma è una produzione basato su un monopolio del regnante di turno, che produceva prodotti sensbili come armi per l'esercito del re. Erano le grandi fabbriche, grandi imprese che esternalizzavano la produzione con il putting out system nelle aree circostanti allo stabilimento. Sui primi due modelli si innestano una serie di innovazioni già citate, soprattutto dal secondo settecento si innesca una sortadi effetto valanga. Vengono introdotti una serie di macchinari in ambito tessile e non solo, che determinano in certe fasi del processo, straordinari picchi di produttività. 'aumento di produttività in un singolo segmento per cui i tecnici che lavoravano sul processo predutiivo cercavano migliorie per poter ovviare a questo problema causato dall'omissione di produzione nelle altre fasi. Aumenta la produzione dell'acqua--> fase successiva al picco deve cercare di innovarsi per equiparare il picco. questo ha come conseguenza una diffusione di innovazioni tecniche. Secondo Ottocento: uilizzo dell'energia a vapore una serie di brevetti che partono per il settore tessile dalla produzione di cotone ma che ben presto arrivano a coinvolgere anche altre fibre come la lana il lino e la canapa, che vengono meccanizzate come il cotone. Accanto all'elemento delle macchine c'è l'utilizzo di un nuovo paradigma energetico, per cui l'età industriale (la prima in particolare) vi è un passaggio dall'utilizzo del carbone a legna al carboncock. Con la seconda metà del settecento vi è un aumento del costo del carbone e della domanda da parte delle industrie. Allora iniziano ad utilizzare il carbone. Esso era già utilizzato in precedenza e vede una risposta attraverso due due innovazioni: invenzione da parte di Newcomen della macchina atmosferica, utilizzata per estrarre acqua dalle miniere di carbon fossile. Intrduzione di un nuovo processo produttivo di ghisa: producev ghisa attraverso l'utilizzo di carbon fossile ad alta temperatura in assenza di aria (carboncock). Grazie ad Arpi grazie ad esse c'è esplosione di produzione di ghisa, ferro, acciaio...prodotti a prezzi bassi e qualità crescente. Delle continue migliorie a cui contribuisce tra la fine del 1760 e la prima metà del 1770 il signor Watt. Egli migliora la macchina di Newcomen e mette a punto la definitiva macchina a vapore negli anni ottanta del settecento (utilizzava vapore per produrre energia). Accanto a queste nuove macchina e all'introduzione di nuove fonti energetiche emergono una serie di nuovi strumenti e utensili che permettono il continuo perfezionamento delle macchine che erano state messe a punto. Una volta messa a punto la macchina chi la utilizzava cercava un continuo miglioramento, che passa attraverso la messa a punto di vari strumenti, nuovi utensili che potessero permettere alla macchina di migliorare, come torni, prese, line, smerigliatrici ecc fino ad arrivare a undei primi elementi della seconda riv industriale: l'american system of manufacturing, il sistema di produzione basato sulla standardizzazione del prodotto e intercambiabilità delle parti meccaniche che lo compongono. Questo sistema viene messo a punto negli arsenali militari americani (da lì il nome) come Springfield. Il governo americano comprende la necessità di mettere a punto fucili da poter riparare facilmente sul campo di battaglia. Avere la possibilità di dotare il proprio esercito con fucili con parti intercambiabili era un vantaggio eprchè se non funzionava si poteva cambiare solo un pezzo e non tutto il fucile. (risparmio di risorse e tempo) il sistema viene copiato dagli inglesi e viene adattato e speso anche per altri settori produttivi, in particolare nella produzione di macchine agricole, da cucire, pentole ecc. Tutto ciò non avviene in maniera istantanea, ma si tratta di un processo graduale. L'invenzione dell'illuminazione a gas permette a chi lavora di continuare anche dopo il calare del sole. L'asm e questo permettono il passaggio dalla prima rivoluzione industriale alla seconda (in realtà è un processo unico e incrementale che ocntinua a svolgersi dal 700 fino al 900. con l'800 si identifica l'inizio della seconda rivoluzione industriale, caratterizzata da un legame più forte tra scienza e industria. Nella prima rivoluzione industriale i meccanici addetti ai lavori contribuivano all'avanzamento, mentre nella seconda le migliorie vengono prodotte in strutture specifiche come laboratori e centri di ricerca. Cambia la visione della scienza, che non è più di dimostrare ciò che non si può fare ma contribuire all'avanzamento tecnologico. Altro elemento della seconda rivoluzione industriale è l'acciaio. Esso prende sempre più il posto del ferro sdolce, sostituendo ferro e ghisa perchè somma i benefici che questi due prodotti avevano: plasticità, elasticità e durezza allo stesso tempo.l'acciacio viene utilizzato per la produzione di scavi e segna l'avvio della rivoluzione nella produzione dei trasporti. Altro prodotto è il convertitore di Bessemer (?) che mette a punto un procedimento per eliminare il fosforo dal ferro e quindi sfrutta importanti giacimenti in Lorena (Francia) ma anche la messa a punto del forno Martin-Siemens, il quale per la prima volta permetteva la produzione di quantità enormi di acciaio attraverso l'utilizzo di materiali di scarti ferrosi. Accanto all'acciao, nella seconda rivoluzione industriale vengono innovate la chimica e l'energia elettrica: -nella chimica per la serie di scoperte in laboratorio nella ricerca della himica base e organiza -nell'energia elettrica: omogenizzazione tra le varie parti che compongono lo stesso sistema, soluzioni di coerenza tra le parti del sistema di sfruttamento delle energie elettriche. Ulteriori invenzioni della seconda rivoluzione industriale: passaggio dal carbone al petrolio. Introduzione delle tecniche di trattamento del latte, di tecniche di refrigerazione, introduzione della macchina da scrivere, della rotativa per la stampa, e della fotografia. Protagonisti dei cambiamenti del settore secondario passati in rassegna: l'imprenditore: il motore del sistema capitalistico industriale, possiede le risorse e i mezzi di produzione, che organizza e sceglie, decide quali processi e prodotti mettere a punto. Inizialmente investe e rischia sul proprio capitale e sull'autofinanziamento ( i suoi ricavi e il suo capitale di partenza erano gli elementi su cui continuava a reinvestire. Era un imprenditore di imprese medie e piccole, capaci di influenzare le dinamiche dei prezzi. La concorrenza perfetta avviene quando gli attori sul mercato non hanno massa sufficiente per modificare i prezzi). Con l'ingresso nella seconda rivoluzione industriale le dimensioni dell'impresa per i settori dove è possibile cercare economie di scala e investire in concetrazione e aumento delle dimensioni degli impianti, cambiano e si ingrandiscono. passivo attraverso trasferimento di beni e persone. Da un lato il miglioramento nel campo dei trasporti permette di ridurre i costi nel trasporto di merci e persone, e ciò permette di investire i soldi risparmiati in altri ambiti. Attraverso la funzione passiva i trasporti permettono nuovi scambi, contatti, creando nuove interdipendenze tra settori produttivi e geografici. Aree geografiche prima senza scambi tra loro, grazie alle ferrovie conosceranno scambi tra loro. In ambito sociale e culturale le persone possono spostarsi da un posto all'altro e ciò ha conseguenze rilevanti. L'agricoltura può dedicarsi ora a nuovi mercati e specializzarsi in particolari prodotti la manifattura può contare su approvvigionamenti e forniture regolari e costanti che in passato non sempre erano scontate. In piùpuò contare su mezzi e risorse a prezzo più basso. Grazie ai trasporti e pratiche di coltivazione all'avanguardia, i prodottti del nuovo contnente potevano giungere sui mercati europei stravolgendo le dinamiche dei prezzi del settore primario. Negli ultimi anni dell'800 i produttori europei dovevano fare i conti con prodotti americani che non conoscevano e che giungevano in Europa a prezzi ridotti, determinando la grande depressione, spingendo per la prima volta dopo lungo tempo i paesi europei a introdurre dazi e a ridurre scambi commerciali internazionali cresciuti nel corso dell'800. Dopo anni di crescita economica per la prima volta i dazi conoscono un'impennata che inaugura una tendenza destinata a mantenersi fino al 900. miglioramenti a monte e a valle --> estensione dei mercati a valle perchè vengono scoperti nuovi consumatori e acquierenti. integrazione a monte perchè banchieri internazionali competono e collaborano tra loro rafforzando e integrando il sistema di riferimento dei capitali. --> esempio i banchieri ferroviari constribuiscono alla costruzione dello scheletro ferroviario italiano. La ferrovia è iimportante per la prima introduzione di manager professionisti, per l'importanza di definire la struttura organizzativa aziendale. Introdotte tecniche i accounting, per la contabilità di merci e finanze delle aziende (in particolare negli USA). La ferrovia americana è la prima grande impresa multidivisionale. Crescono le dimensioni aziendali e i prodotti da gestire, quindi per ciascun prodotto o ambito geografico vegnono create divisioni per le varie funzioni delle imprese unitarie. Accanto alle innovazioni dei trasporti c'è la diffusione di nuovi mezzi di comunicazioone: intro del telegrafo, frutto di studi di Guglielmo marconi brevettato da Morse. Invenzione del telefono, inventato da Meucci ma poi brevettato da Belle (?). viene poi introdotta la radio da marconi nel 1896 (?). INVENZIONE vs INNOVAZIONE Le invenzioni sono disponibili per tante persone nel caso dell'innovazione. Obiettivo dell'innovazione è rendere le nuove invenzioni disponibili per i tecnici, e trovare nuove forme per finanziare queste invenzioni. Il fenomeno degli scambi internazionali e il forte intreccio tra gli uomini e i vari paesi del mondo era già iniziato in età moderna, con spagnoli, portoghesi, inglesi francesi e olandesi. Inizia un moviemtno di merci e persone che non era mai stato così prronunciato. Importanza di nuovi prodotti dalla cina, già in età moderna prodotti al di fuori dell'europa arrivano in occidente e testimoniano lo scambio internazionale. Lo sviluppo dei trasportiintensifica gli scambi. Sono 8 le nazioni protagoniste di questo fenomeno: Gran Bretagna, Francia, Germania, Austria, USA. La Gran bretagna è paese leader per tutto l'800. Avrà come primo inseguitore la Francia fino al 1880, poi la Francia verrà superata dai paesi tedeschi. A inizio 1800 il rengo unito fomentava il commercio mondiale, poi scenderà al solo 14 % . l'Inghilterra non è l'unico potere: tanti paesi dell'europa sono impegnati ad inseguirla. Nel 1800 si alternano politiche di libero scambio a politiche protezionistiche. L'introuzione di tariffe ecc per l'import di certi prodotto non ostacola il commercio mondiale, che conosce una crescita continuativa. 5 fattori che influiscono maggiormente: progresso tecnologico: permette realizz. Di beni, prodotti ecc a costi sempre più bassi e ppiù accessibili alla popolazione. Incide anche sulla promozione della ricerca di nuove quantità di materie prime. Il progresso tecnologico produce la richiesta di materie prime perchè le aziende del settore britannico possano realizzare sempre più prodotti. Aumento delle risorse naturali impiegate:la crescita dei vari settori industriali dei paesi europei richiede più risorse e spinge alla ricerca di esse in vari paesi. Es in belgio e inghilterra c'era carbone, in altri dovevano andare alla caccia di queste risorse. Rivoluzione dei trasporti e delle telecomunicazioni: rendono i mezzi di omunicazione e trasporto più affiadbili e capienti. Apertura canale di suez e panama, tra rotterdam e mare del nord. Crescita della popolazione mondiale e fenomeno migratorio. Aumento domanda di prodotto, scambi internazionali si intensificano perchè porzioni della popolazione non trovavano prima una soluzione lavorativa e dovevano cerare nuove prospettive in altre zone del globo. L'accumulazione dei capitali: i paesi più sviluppati, godono di risorse che altri paesi non hanno in surplus, e per accumularlo esportano, vanno alla riccerc a di opportunità di vendtita all'estero. Al contrario i paes meno sviluppati per colmare il vuoto che avevano vanno alla ricerca di capitali all'estero. Questo secolo vede per questo motivo lo svilupparsi di un forte dibattito politico tra chi sostenenva posizioni di carattere liberista e altre di carattere protezionista. Nel corso dell'800 la crescita ocntinuativa conosce periodo di maggiore intensità nel periodo in cui si affermano le teorie del libero scambio. In questo periodo il valore internazionale delle merci cresce del 25% il tasso maggiore di crescita. Questa crescita conosce il peridoo di maggiore splendore tra il 73 e il 1914 le teorie del libero scambio. Il commercio internazionale deve poi fare i conti con misure protezionistr. La crescita è causa ed effetto di un fenomeno intrinseco ad essa: la multilateralizzazione del commercio, ossia le accrescite possibilità di scambiare. Esse portano i paesi a non interfacciarsi più con uno e poche altre realtà internazionali, a cercare un equilibrio tra importazioni ed esportazioni, perchè in un sistema che vedeva tanti paesi scambiare tra lroo, un deficiti con un simgolo paese poteva essere equilibrato con il surplus realizzato con un altro paese. Non scambianod più tra pochi si poteva andare alla ricerca di altri paesi a cui esportare. Crescita di possibilità di commercio --> condizione: trovare partner con cui compensare il deficiti maturato con altri partner. Ciò concedeva ai vari paesi maggiore flessibilità. Se commercio con un paese che non ha bisogno di ciò che produco, non posso mettere a frutto le mie risorse. Se commercio con molti importo dal primo ma posso anche cercare di esportare tra il terzo e il quarto riequilibrando ciò che ho dovuto spendere per il primo. 1842-73: teorie del libero scambio smith, ricardo, mill -_> contribuiscono alla diffusione di politiche utili all'aumento della facilità degli scambi internazionali. Liber scambio: teoria ch permette l'abbattimento di barriere, dazi, proibizioni. Permettono agli scambi commerciali di crescere producendo fenomeno di specializzazione della manodepoera e del lavoro, avviando a processi di modernizzazione.grazie alla possibilità di importare materie prime da altri luoghi, i paesi rimasti indietro rispetto a quelli leader possono portare avanti il loro processo di industrializz. Paesi favorevoli: quelli più piccoli, e con economie forti: olada, danimarca. Economie forti come inghilterra si aprivano a scambi commerciali per poter permetteere alle proprie merci di trovare soluzioni alternative a quello intenro. Altri paesi non sapevano ancora produrre certi prodotti. Favorevoli anche Russia e Usa, sempre dotati per la loro estensione di maggiore mercato interno, maggiori risorse, o essendo paesi inseguitori hanno adottato misure di protezionismo per proteggere i settori industriali ancora in fase embrionale. Se un paese vuole costruire un proprio settore industriale, avrà vantaggio a proteggerlo dalla concorrenza internazionale con barriere, dazi ecc. Per permettergli di svilupparsi, importare tecnologie dall'esterno. Nel corso dell'ottocento trovano alterne fortune, nel periodo iniziale della rivoluzione francese e fase post 1815 le forme protezioniste sono in auge. Esempi di applicazione delle misure protezionistche negli US da parta di henry charles caray e hanno ancora più importanza dureante laguerra di secessione. GERMANIA: zollverein --> l'unità non era ancora stata raggiunta ma i vari principati tedeschi introducono un' unione doganale: è uno strumento per incentivare lo scambio internazionale, sono unioni doganali dove i prodotti vengono scambiati in maniera libera ma con dazi e politche commercilai comuni rispetto a paesi esterni). Per aumentare gli scambi tra i vari principati viene fatta, ma anche come protezione di essi dagli scambi con l'esterno. L'unione europea nasce come unione doganale e poi si sviluppa con altri ideali che la potenziano e non la rendono un'unione solo commerciale. Dopo che un prodotto arriva in europa, il dazio tra vari paesi rimane uguale. La free trade area invece applica il dazio solo se il prodotto viene trasfromato all'estero. Con inizio 700 e inizio 800 il protezionismo fa da padrone. Poi negli anni 40 inizia a tornare in auge. Gli scambi internazionali conoscono la loro maggiore età. Abolizione delle cosiddette CORN LAWS: 1842-46 --> vengono aboliti sistemi di dazi applicati da parte del governo inglese sul grano proveniente dai nuovi territori messi a coltivo: americhe ad esempio. Con la rivoluzione agricola nuove terre vengono messe a coltivo con tecniche di agricoltura estensiva: i nuovi spazi vengono sempre pi sfruttati, e i mezzi di trasporto sono sempre più rapidi e permettono ai grani e negli anni 70 anche ad altri prodotti alimentari e agricoli di raggiungere i mercati del vecchiio continente e produrre quindi una caduta dei prezzi. Gli interessi di industriali riescono a vincere le resistenze che venivano poste dagli interessi del proprietari agricoli per la difesa dei propri mercati e aviene l'abolizione del corn law. Nascita ceto imprenditoriale più maturo, con proprie aspettative, si contrappone agli interessi dei proprietari fondieri. Ulteriore tappa del liberismo è l'accordo commerciale liberista tra inghilterra e francia: corden chevalier, che prevede dalla parte inglese la riduzione di tariffe dei prodotti in arrivo dalla francia e per la francia dazio 30% su prodotti inglesi. Viene introdotta la clausola della nazione più favortita: uno dei due paesi poteva godere del trattamento che l'altro aveva acquisito grazie ad accordi commerciali con paesi terzi. Si tratta di una rivoluzione epocale che segna il trionfo del liberismo, di una fase caratterizzata dal libero scambio e conosce una nuova inversione di tendenza negli anni 70 del 19esimo secolo, quando si tornerà al protezionismo. Nuova inversione di tendenza con 6 motivi alla base: alto livello di sviluppo industriale in europa: se il ceto industriale inglese negli anni 40 consolidato e leader nel mondo dei commerci con l'estero ecc, con gli anni 70 800 il consolidarsi di un ceto imprenditoriale in europa è in difensiva: non vuole confrontarsi con altre industrie nazionali, chiedono pribviglegi per le propria economia. Afflusso di altri grani e generi alimentari da usa e russia, a bassissimo costo e quindi i proprietari terrieri volevano proteggere le proprie aziende eprodotti. La grande depressioen; caduta dei prezzi e conseguenze dell'afflusso di quei grani e del settore secondario --> l'afflusso è troppo a basso prezzo per cui i prodotti del vecchio contneniten non riescono a sostenere la competenza e ciò ha riflessi sul settore secondario: la possibilità di acquisto delsettore primario scade. Età della frana: 1973-89/91 (a seconda se si voglia considerare come data ultima la caduta di Berlino o il dissolvimento dell'URSS). Fase di arretramento rispetto agli anni del boom, che vede la fine delle ideologie politiche totalitarie. L'autore vede la fase con pessimismo, con diverse fasi di guerra nel mondo. Dopo la contrapposizione netta che aveva diviaso e semplificato il mondo, vi è ora un disordine difficile da comprendere del quale non si intravede una soluzione, un riordino. Questo segna la fine di contrasti tra le nuove religioni del secolo ventesimo: socialismo, nazionalismo che nacquero nell'800 e nel corso del '900 si erano affermate prendendo la guida del mondo. Possono essere definite come crisi laiche con guide politiche venerate quasi come idoli religiosi. LA CRESCITA E LE TRASFORMAZIONI NEL CORSO DEL '900 Il Novecento si apre con alle spalle un secolo di grande sviluppo. Gli anni fino al 1914 costituiscono un periodo di prosecuzione della prosperità ottocentesca: sono gli anni della Belle Epoque e dell'Inghilterra Edwardiana, in cui l'economia risultava globalizzata. Beni, servizi e capitali potevano muoversi a prezzi relativamente bassi senza grosse interferenze da parte degli stati. Gli agenti economici operanti nel contesto erano informati di ciò che accadeva nel resto del mondo prendendo decisioni in maniera veloce e tempestiva. Elemento caratterizzante questa fase è la migrazione, che avveniva in maniera libera: i passaporti non erano una regola. Grazie a questa lista di fattori c'era una convergenza dei redditi pro capite anche per i paesi con processi di produzione arretrati. Anche le classi sociali più umili partecipavano a questo incremento. Questa diffusione di crescita vede un punto cardine nella Leadership della Gran Bretagna, che imponeva una serie di best practices, che semplificavano le relazioni e favorivano gli scambi. Tale leadreship inizia a mostrare delle crepe e viene progressivamente indebolita come risultato della messa in discussione di essa da parte di 3 paesi, che minano la sua importanza: 1914: guerra scatenata dalla Germania 1917: la rivoluzione in Russia che guarda a un nuovo modello comunista e non più capitalismo Con la conslusione prima guerra mondiale: isolazionismo americano. La messa in discussione del modello britannico sancisce la fase di sviluppo della GB e lil livello di intensità di scambi tra i paesi di quell'epoca non verrà più raggiunto fino alla seconda metà dell'Ottocento. Alcuni studiosi la reidentificano solo negli anni 70 e altri addirittura negli anni 90. Le due guerre mondiali e la depressione causano di fatto una caduta e un'inversione di tendenza, tali che ci vorrà quasi un altro secolo per recuperare la potenza originaria. 1913-14: il PIL europeo nel complesso cresce in maniera considerevole (quasi di 7 vv). Si tratta di una crescita secolare mai registrata prima rispetto al periodo 1820-1913. la crescita europea è contenuta se la si compara alla crescita del resto dei paesi del mondo. Avviene un fenomeno inverso rispetto all'800: il rapporto centro periferia in cui l'europa era al centro e i restanti paesi la seguivano, cambia ---> il resto del mondo ha importanza maggiore di quella europea. Questo è testimoniato dai livelli del PIL: se si prende a campione il 1913 l'europa ha il 47% del pil mondiale mentre nel 1998 solo il 26%. L'America Latina, aveva accresciuto il PIL di 24 vv, le Americhe del 14 e l'Africa di 19 vv. L'inversione di centro e periferia ha le sue principali ragioni nelle produzioni demografiche che caratterizzano il secolo. L'Europa cresce la metà di quello che cresce il resto del mondo: il declino dell'importanza europea è solo in parte stato compensato dalla crescita del reddito pro capite e del benessere. L'Europa vede una crescita del 60 % da 500 milioni a 800 milioni ca. secondo una tendenza che vede due fasi principali: 1913-1950: Prima guerra mondiale-secondo dopoguerra. Crescita demografica alta in paesi come Germania e Francia, e paesi che perdono popolazione come Polonia e Cecoslovacchia. 1950-anni 90: crescita sostenuta della popolazione soprattutto fino alla prima crisi petrolifera nel 3° quarto del secolo. La popolazione cresce dell'1% annuo. Dal 73 nuova inversione di tendenza: la popolazione si avvia verso una nuova stuazione di stagnazione. Tratto caratteristico della demografia novecentesca è la caduta dei tassi di mortalità che riguarda soprattutto l'età infantile e che porta ad un allungamento cospicuo della speranza di vita (da 50 di inizio secolo a quasi 80 a fine secolo). L'Europa oggi vede un equilibrio tra mortalità e natalità. Altro tratto caratteristico dell'Europa del Novecento è il fatto che da continente di emigrazione diventa continente di immigrazione. In Europa i movimenti migratori sono distinguibili tra Europa dell'Est-Sud e Occidentale. I paesi occidentali iniziano ad attrarre grandi quantità di migranti fin dalle due guerre modniali. Gli anni tra le due guerre vedono un grande afflusso di migranti dal sud ed est europa. I paesi dell'europa occidentale necessitavano di manodopera a causa delle morti delle multinazioni che le grandi guerre avevano determinato. Il movimento diventa più marcato dopo la seconda g. Mondiale ed è il prodotto della ricostruzione e della grande crescita che vedono protagonisti questi paesi. Negli anni 50 l'immigrazione verso paesi di oltreoceano (Americhe) da zone periferiche dell'Europa (Sud ed est europeo): molti italiani tra le due guerre e dopo migrano verso il Nord Europa o gli USA/America Latina in cerca di migliori condizioni di vita. Il flusso migratorio termina con gli anni 60, quando l'EUropa diventa paese di immigrazione che attra migranti dall'esterno del continente e non produce più un numero così cospicuo di migranti verso le americhe. PIL: strumento per misurare la crescita economica, ci aiuta ad individuare quali sono i paesi guida dell'economia europea-mondiale nel corso dell'800 che ci mantengono a inizio 900: Gran Bretagna, Russia, Germania, Francia, Austria-Ungheria, Italia. Essi accumulavano l'85% del PIL europeo. La leadership britannica risulta particolarmente evidente se considerata nell'insieme dei possedimenti coloniali. Prendendo il Regno Unito singolarmente, il paese non si poneva in una classifica: l'importanza del PIL britannico diveniva preminente solo considerando i possedimenti coloniali della potenza europea. Considerando solo il PIL del Paese era la Russia ad essere in testa alla classifica. Questo a inizio secolo: alla fine del secolo la situazione viene stravolta. Alla guida ci saranno i due grandi nemici delle due guerre, la Germania e la Francia. Il Regno Unito e l'Italia sono appaiati e i paesi del blocco sovietico ormai disgregatosi sono dietro i piccoli paesi di europ occidentale come Belgio,Olanda e la ex Iugoslavia anch'essa ormai disgregata e minata dai conflitti nell'area. La Russia, andata in disgregazione Urss aveva perso la sua grande potenza e si avviava verso un declino al quale è stata in grado di porre freno solo recentemente. Il livello del PIL non è però sufficiente per capire quanto è economicamente avanzato il paese: è necessario tenere in considerazone il cosiddetto PIL pro capite, che indica il livello di benessere nel paese, la quota di figli per ciascun abitante ecc. La perdita in termini di posizioni del PIL europeo è compensata dalla crescita del PIL procapite, più accentuata in Europa, al 1% annuo. È una crescita suddividibile in 3 periodi: 1) 1913-50: livello di prosperità cresce in maniera moderata; 1950-73: crescita 4 vv superiore alla prima fase; 1973-98: crescita torna ad essere sui livelli della prima fase. La crescita a contestualizzata a livello demografico: secondo una crescita della prosperità sono veritieri i valori elencati, ma ogni paese ha la sua singolarità. L'Europa occidentale e orientale conoscono nella seconda fase il periodo di massimo splendore, ma a differenziarle è l'andamento della prima fase. L'Europa occidentale cresce in maniera doppia per Pil procapite, a velocità doppia nel 73-98 rispetto alla prima fase: Per l'Europa orientale la crescita è più pronunciata nella prima fase e poi decade tra il 73 in avanti, con fase sofferta nel corso degli anni novanta. La situazione a livello di paese è la stessa del PIL generale: Gran Bretagna e Germania-Francia-Austria, con Italia ad un gradino più basso ma comunque più avanti rispetto ad altri paesi europei, e Russia dietro di essa. A fine secolo la situazione è più variegata: le differenze tra le prime posizioni e le ultime sono molto ampie, e si verifica una convergenza tra i paesi dell'Europa continentale (Austria, Francia, Germania). A guidare la graduatoria la Norvegia, la Danimarca, nonchè a Svizzera e Olanda. C'è poi una crescita anche dei livelli di consumo: crescono quello alimentare e le spese relative alle abitazioni. Le spese legate al consumo alimentare nel corso del novecento vedono un aumento di calorie consumate e una progressiva diversificazione della dieta. In particolare vi sono i prodotti legati a latte e latticini che sostituiscono i grandi alimenti del periodo pre-industriale come cereali e tuberi. Crescono anche i consumi di carne e frutta; per quanto riguarda l'abitazione l'aumento della spesa è dato dall'aumento per i mezzi di riscaldamento. Più di tutti crescono le spese legate al mondo dei trasporti, ai consumi per il tempo libero, alla sanità e all'istruzione. Da un lato la spesa legata ai trasporti riguarda quelli di carattere individuale, che è determianta dalla massificazione dell'utilizzo dell'automobile. Essa rappresenta il grande processo di socializzazione tecnologica che caratterizza tutto il novecento. Altri elementi legati al tempo libero e al benessere sono i computer e gli apparecchi televisivi: essi conoscono grande diffusione in particolare nel secondo novecento (l'auto già nella prima metà grazie al modello T di Ford) con differenze tra i vari paesi: GB in testa, poi paesi continentali. Il PC conosce particolare diffusione in Irlanda con l'apertura di diverse filiali. Gli apparecchi televisisvi conoscono inizialmente grande diffusione soprattutto in GB e nei paesi Scandinavi. Questi prodotti permettono di fare una riflessione sulla diffusione nel novecento europeo della tecnologia. Prima della grande guerra il mondo era ancora caratterizzato dalle nnovazioni della prima riv industriale, come il carbone, la macchina a vapore, la ferrovia. Tra fine Ottocento e inizio Novecento vanno affermandosi già le tecnologie della seconda riv industriale. Si trattava eprò di uno sviluppo limitato ai paesi leader che venne tra l'altro segnato dalle grandi guerre e dalla ricostruzione successiva. Il grande innovatore del Novecento è l'USA, grande vincitore della prima e della seconda guerra mondiale, che non vengono toccati sul loro territorio da distruzion, cambiamenti di confini geografici i e bombardamenti delle guerre essendo lontani dai teatri di guerra. Espressione della loro grande capacità innovativa è la catena di montaggio, elemento di punta che rappresenta l'esportazione di tecnologia da Nord America al resto del mondo. Si tratta di un cambiamento dell'innovazione della produzione che determina un abbassamento dei costi di produzione e che ha come grande esempio di applicazione la produzione di automobili, elemento simbolo del secolo grazie al Sig. Ford. Con la catena di montaggio vengono realizzate auto in serie, non particolarmente personalizzate e a prezzo più basso per produzione. Cresce anche l'applicazione della scienza all'industria. A lavorare in fabbrica e a portare inovazione non sono più i tecnici ma figure altamente specializzate che lavorano in laboratori e istituti di ricerca, con il compito di innovare e garantire innvoamenti in campo tecnologico. Grandi innovazioni sono le fibre artificiali e sintetiche e le industrie farmaceutiche. Sono prodotti realizzati in grandi laboratori e non costituiscono più un fatto raro bensì pianificato. Ulteriori innovazioni tecnologiche dagli Usa sono anche la diffusione di tecnologie legate aalla seconda guerra mondiale che potevano essere applicate anche in ambito civile. Gli USA mettono a punto innovazioni nei campi dell'aviazione, missilistica, raggi laser, plastica e essenziale l'energia atomica. Con anni 80 e 90 sono da ricordare la diffusione del PC che si combina con l'arrivo del web. Con la crisi che la produzione di massa conoscono negli anni 7' a causa delle crisi petrolifere che mettono in crisi le economie di scala e l'utilizzo di risorse petrolifere, gli anni 80-90 vedono importsi le energie informatiche che combianno la combinazione automatizzata di dati che vengono poi trasmessi a distanza. È una nuova fase Con la conclusione della prima guerra mondiale si apre un periodo di ricostruzione fino al 1924. è un periodo lungo in cui i paesi mostrano gradni diffcoltà per superare l'eredità lascaita dalla guerra, come morti, invalidi, mutilati e costo dei beni prodotti e andati inutilizzati, pesante deficit pubblico da parte dei paesi che avevano partecipato alla grande guerra e il problema di inflazione grave: nel corso della guerra e degli anni dopo la sua conclusione i paesi emettno denaro per potersi finanziare. Questo li fa precipitare in una spirale inflattiva. Con la conclusione della prima guerra mondiale le nazioni sconfitte subiscono pesanti sanzioni con il trattato di parigi del 1919. In particolare si delineano le CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLA PACE, riassumibili in 2 fattori: 1- ricomposizione della mappa politica europea, in particolare centrale e orientale. Questa lascia acuti conflitti tra le popolazioni e pesanti disordini economici, pesanti problematiche. 2- pagamento di somme astronomiche imposte alla germania per il risarcimento dei danni di guerra. In virtù dei trattati di pace la Germania deve abolire il servizio di leva, a rinunciare alla marina militare, e a ridurre il proprio esercito in maniera consistente. L'esercito tedesco enne ridotto a non più di 8000 uomini. La Germania perde tutti i suoi territori coloniali in Africa, sebbene non fossero particolarmente estesi, e vengono spartiti tra Francia, GB e Giappone. Ulteriore elemento: la Germania è costretta a cedere i territori di Alsazia e Lorena che hanno radici antiche, legate non solo alla grande guerra ma anche a contese di vecchia data. Questa cessione viene vista con grande smacco e umiliazione per la popolazione tedesca. Accanto a ciò, i trattati di pace prevedevano il dissolvimento dell'Impero Asburgico imposto agli agli alleati nel corso della prima guerra mondiale. Nasce la polonia, la repubblica cecoslovacca e la iugoslavia. Nascono stati a cui erano legati sentimenti nazionalisti e che avevano vissuto occupazione da parte degli imperi centrali in maniera fastidiosa e opprimente negli anni precedenti alla grande guerra. Nascono una serie di stati "cuscinetto": Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania. La questione dei pagamenti viene affrontata dall'economista Keynes (?). egli critica pesantemente la spartizione dei territori senza riguardi nei confronti delle potenze vinte, e anche il modo in cui i paesi vincitori decisero di gestire sul piano economico il ritorno alla pace. La situazione era: da unlato potenze vincitrici uscite dalla 1 guerra pesantemete indebitate nei confronti del paese che poi avrebbe determinato la vittoria degli alleati: gli usa. Essi, lontani dai conflitti e senza distruzione sul proprio territorio, erano diventati primi fonritori dei paesi alleati colpiti dalla guerra, e primo creditore di essi. A guerra conclusa gli stati uniti non fecero sconti a nessuno e decisero di chiedere la devoluzione di questi crediti istantaneamente. La conseguenza fu però che Gb Francia e Italia si rivalsero sui paesi vinti- chiesero quindi alla Germania, paese vinto, di ripagare tali crediti come sanzione per le riparazioni di guerra. La germania usciva altrettanto distrutta dalla guerra quanto i paesi vincitor e quindi non poteva farlo. Ciò scatena in Germania il fenomeno dell'Iperinflazione: più specificatamente la crisi di iperinlfazione è determinata dall'occupazione da parte di Francia e Belgio, dei bacini carboniferi della Ruhr. La Germania ritrovandosi richiesta di denaro dai paesi alleati per saldare i loro debiti nei confronti degli usa per le riparazioni, rifiuta tale pagamento immediato, e di fronte a questo rifiuto la Francia e il Belgio occupano la Ruhr, ricchi bacini minerari: questo fu un altro evento umiliante per il neonato stato tedesco, che non potè fare altro che opporsi a tale richiesta. Eliminò i salari a coloro che non lavoravano e il denaro non serviva più per loro ma per ripagare i debiti, tanto che la Germania fu costretta a passare ad una economia di baratto. Questa situazione si risolse con l'intervento degli stati uniti, che parzialmente capirono le questioni di Keynes e decisero di la Germania, la qualein questo modo potè pagare le riparazioni imposte e a loro volta i paesi alleati potevano rifondere i soldi avuti in guerra. (?) SI stabilisce unaproporzioanlità tra le quote annuali della Germania da pagare e la sua reale crescita. Venivano commisurate riparazioni da pagare e crescita della Germania, così che potesse gestire l'enorme mole di debiti verso i paesi alleato --> questo viene definito come PIANO DAWES, nel 1925. le riparazioni vennero estinte con il PIANO YOUNG che determinava l'estinzione dei debiti tedeschi nel 1929. Tuttavia nel 29 sarebbe arrivata la crisi e la Germania sarebbe stata nuovamente travolta da difficoltà economiche. 1919: questo anno segna l'economia dei paesi europei, alle prese con la riconversione. Essi devono tornare ad un'economia civile dopo un'economia di guerra. Il compito venne complicato dalla presenza di rifugiati in tutta europa. Tra il 1921-25 inizia una ripresa per quanto riguarda i paesi dell'Europa occidentale e orientale, alle prese con la ridefinizione dei confini che non permette loro di vivere la ricostruzione con il medesimo slancio. Il PIL cresce del 23% grazie ad una serie di innovazioni che giungevano in Europa con la conclusione della guerra da parte degli USA. Particolarmente importante l'automobile e la diffusione della Ford T, con catena di montaggio, che ha impatto fondamentale sulla sua produzione. Tecnologicamente parlando, il resto del secolo verrà segnato e ci sarà un ritorno alla normalità. Questo periodo di ricostruzione apre un grande periodo di crescita. La crisi del ventinove in Europa arriva con ritardo. Si va quindi verso un ritorno alla normalità, sorprendente sul piano economico: reintroduzione del sistema GOLD STANDARD. Le autorità politiche del tempo ritengono che tornanto alla crescita c'è necessita di ristabilire il sistema monetario precedente alla prima guerra mondiale. Gli usa incoraggiavano a tale cambiamento con il piano DAWES, che permise alla Germania di iniziare a pagare le imposizioni e i debiti di guerra nei confronti dei paesi alleati. La reintroduzione del Gold Standard avvenne per primo in Gran Bretagna, che nel 1925 sotto Churchill reintrodusse il Gold Standars. Seguirono Francia nel 27 e Italia nel 28. la reintroduzione non fu indolore: il ritorno al sistema aureo causò per la GB non pochi problemi e una battuta d'arresto significativa tra il 25 e il 26, con la cui conclusione si torna tra 26 e 29 alla crescita che si caratterizza per il permanere di grandi squilibri nell'economia mondiale. L'economia internazionale era derivata da 2 grandi squilibri: - riconfigurazione dell'economia internazionale --> con l'inizio della prima guerra mondiale i paesi belligeranti aumentano la propria economia, il che ha vantaggio sull'economia etraeuropea non belligerante: il fatto che venissero meno dei produttori agricoli industriali del vecchio continente con i loro prodotti, poichè si dedicavano di più a armi ecc, sorgono nei paesi non belligeranti una serie di nuovi produttori agricoli industriali che cercano di colmare il vuoro lasciato dai sistemi produttivi lasciati nel conflitto. Sia per i paesi entrati in guerra, sia per occupare i mercati internazionali lasciati liberi da quei prodotti. Vi è un aumento di superifici coltivate, aumento bestiame allevato, aumento produzione maifatturiera. Quando però termina la guerra i produttori dei paesi che uscivano dalla guerra sono costretti a tornare sui mercati tradizionali e ciò scatena un eccesso di produzione, che diviene cronico negli anni successivi e causerà la crisi del 29, perchè la capacità produttiv ain eccesso in tutto il mondo fece soffrire in europa gli industriali e extraeuropa gli addetti al settore primario. Questo scatena un'altro fenomeno: la deflazione strutturale --> una deflazione è un abbassamento dei prezzi che non aveva effetti benefici sull'economia mondiale poichè i prezzi non scendevano per questioni di avanzamento tecnologico ma per presenza in eccesso, offerta troppo abbondante che spingeva i produttori a continue vendite in saldo che non aumentavano il complesso economico produttivo. - isolazionismo americano: chiusura dal punto di vista politico dal resto del mondo e dal punto di vista commerciale. Grande presenza di prodotti in eccesso= elemento che spingerà le varie potenze nazionali a introdurre misure daziarie per la propria industria nazionale. Gli usa nel 1913 approvano la prima tariffa doganale di stampo libero scambista, resa poi inutilizzabile dallo scoppio del conflitto, così decisero di tornare sulle loro posizioni tradizionali dopo la fine del conflitto. Questo ritorno si intensifica tra il 1929-30 con l'introduzione di una nuova tariffa doganale ancora più protezionista. Tale atteggiamento vede gli stati uniti chiudersi in termini di relazioni con altri paesi. Il congresso degli stati uniti non approva l'ingresso degli usa nella società delle nazioni e tale atteggiamento riguarda anche gli spostamenti di persone con una sempre più forte diffidenza nei confronti degli immigrati. Viene quindi introdotto il sistema ancora oggi in vigore per trasferirsi e lavorare negli USA. Non era una chiusura totale perchè continuavano a ricevere immigranti, ma non fu più come nel periodo dell'800-primi 900. in questo ambiente così chiuso gli usa riescono a conoscere grande prosperità. Gli anni 20 sono perido di straordinaria crescita e prosperita che si poggia us guadagni e conquiste del periodo di nutralità, nuove tecnologie e prodotti che la moda statunitense riesce ad imporre nel mercato nazioale e non solo. Nasce una concezione di vita orientata al benessere chiamata american way of life. Era un sistema prospero poggiante su una grande fiducia nell'ulteriore capacità di crescita dell'economia, una fiducia e prosperità che spinse numerose persone a investire e indebitarsi per poter investire nel mercato azionario. Era una società che viveva anche al di sopra della propria società. In realtà vi erano problemi nella possibilità di raggiungere mercati stranieri in termini di politica tariffaria e il mercato interno cominciava a dare segnali di deterioramento. Con il 29 il mercato interno inizia a dare segnali di saturazione, con segnali negativi che emergono con i dati economici del primo semestre del 1929 e causano una crepa nella fiducia del popolo americano nella propria crescita economica. In realtà avviene un'inversione di tendenza che determina una corrente di ventite nella borsa di New York. Alla fine dell'Ottobre 1929 con le sessioni del Venerdì Nero e Martedì Nero le condizioni della borsa di New York cadono a picco, con suicidi per la delusione da parte degli investitori. Dopo il cambio di aspettative che andò intensificandosi molti investitori che avevano comprato azioni a credito vennero travolti dal crollo e spinsero le banche a chiedere indietro i crediti concessi. Di fronte al crollo delle due sedute le banche si intimorirono, alimentando il sentimento di sbigottimento e chiusero i battenti nonostante condizioni finaziarie solide: non prestavano più, interrompevano il circolo di denaro per i prestiti, e si sentirono private dei fondi finanziari utili a pagare dipendenti ecc. All'estero accade più o meno lo stesso meccanismo ma coinvolgendo il mercato straniero, chiedendo denaro a imprese e amministrazioni europee. Numerose banche del vecchio continente furono affondate da richiesta del ritorno in patria dei capitali prestati. Il finanziamento dagli usa all'europa era ancora legato alle conseguenze della prima guerra modniale. La crisi acquisisce condizioni sempre più drammatiche per l'introduzione di nuove tasse e contingenti. Nel 1929 il commercio internazione si riduce progressivamente per 4 anni (fine: 1932-33). In Europa soffrirono della ciris Germania, austria, e paesi di nuova costituzione come Polonia e Cecoslovacchia, e vedeva Spagna, gb italia e paesi balcanici soffrire ma in maniera minore. Altri paesi riuscirono a scampare alla crisi, come russia, intenta in un processo di intensificazione dello sviluppo industriale, e Danimarca. Uscita da parte di tutti i paesi europei da parte del Gold Standars: abbandonato per poter battere moneta e finanziarsi, facendo ricorso alla svalutazione. I paesi che meglio fronteggiarono la crisi del 29 furono quelli che per primi la abbandonarono, in particolare GB con Commonwealth, Usa, Germania e Francia. I moderni nazionali cercano di porre un freno alla crisi del 29: le forme di gestione della crisi quali la svizzera, svezia, danimarca e gb si adattaroono a nuovi modelli di competitività capaci di emettere e guadagnare posizioni elevate in nicchie di mercato. I paesi più grandi adottarono modelli diversi, in cui ricorrono 2 elementi comuni: chiusura commerciale, introduzione di nuove tariffe, maggiore intervento pubblico da parte di governi e stati dell'economia, con grandi investimenti: gli usa nel 1933 guidati dal neoeletto presidente Roosevelt che varò il New Deal, piano utile a porre a freno la crisi, ispirato dalle teorie e dai principi economici di Keynes, con una serie di misure volte a ridimensionare la domanda interna con investimenti pubblici. Ponti strade e infrastrutture come il Golden gate bridge di s. Francisco davano lavoro a chi a causa della crisi aveva perso occupazione, dando loro salario e permettendo un aumento di domanda interna. Facilitazione dell'iscrzione degli operai a i sindacati, incoraggiamento alla presenza dei sindacati nella negoziazione collettiva e serie di investimenti pubblici. La Germania finanzia la costruzione di infrastrutture e investimenti utili ad un riarmo del paese, con un recupero dell'esercito toltole dai trattati di pace di parigi + politiche economiche autarchiche (autosostentamento) che andavano in posizione opposta l new deal sistema di pagamenti internazionli stabili è un momento fondamentale nella storia dle dopoguerra, che decide le regole che verranno mantenute per crica venti anni e che influenzeranno il presente. Nascono 3 uove istituzioni da questa conferenza: - l'OCI, organizzazione commercio internazionale -> in realtà non vide mai la luce perchè dopo essere stata decretata la sua nascita poi non nacque. Venne sostituita dal GAT (general agreement on tax...) che definiva una riduzione di contingenti e dazi e un accordo internazionale che prevedeva una serie di round di negoziato. I paesi di questo accordo si impegnavano a partecipare a successivi appuntamenti per riorganizzare dazi e contingenti. Il Gat poi tra l'86 e il 94 -> uruguay round, svolta: sanciva la nascita della WTO, world trade organization, sancito poi con l'accordo di marrakech. - banca mondiale, per la ricostruzione dello sviluppo --> BIRS, banca mondiale, obiettivo di finanziare gli investimenti di lungo periodo strategici per lo sviluppo economico di un paese o in ambito internazional-mondiale (Obiettivo di supplire alle mancanze del mercato privato). Seecondo obiettivo: partecipare all ricostruzione dei paesi distrutti dalla guerra, sui quali la banca si impegnò di più. - il Fondo Monetario Internazionale: accordo ufficiale della conferenza, stabiliva un sistema cambiario a tassi fissi e regolabili che poi acquisiva concretamente la veste del Gold Exchange Standard con il dollaro come valuta di riferimento a cui tutti gli altri si agganciavano perchè aveva diretta convertibilità con l'oro. Fissato il valore del dollaro in base all'oro, le altre monete avevano diverse valenze. Aveva il compito di prestare denaro ai paesi con forte deficit nei conti pubblici e erano tentati dal voler creare moneta alterando il proprio tasso di cambio e avviare i processi inflattivi facndo saltare il sistema per guadagnare in competitività svalutando i prodotti. Gli USA hanno un ruolo di leadership, e la loro banca nazionale diveniva uqella che coordinava l'ambito finanziario mondiale. Gli usa però si rendono conto che i paesi devastati non otevano avvimare immediatamente i percorsi necessari ad introdurre le nuove norme e i parametri utili alla conferenza. Dopo i primi anni di diopo guerra si buttano sugli aiuti umanitari, per i paesi colpiti di bomabrdamenti: li aiutarono a ricostruire la loro economia. L'UNRRA andava ad intervenire per sfollati, feriti, e città devastate. In questo sforzo costruttivo il 47 è singifiicativo: con i paesi europei che sulla base della buona riuscita di elezioni e nuovo configurarsi di una mappa politica avviano percorsi di ricostruz. Essi vertevano su: 1.importazione dagli USA, che avevano compiuto un balzo in avanti in termini di capacità produttiva e potevano fornire all'Europa strumento utili alla propria ripresa. La voglia dei paesi di ricostruire portò i paesi a chiedere importazioni superiori alla prppria ccapacitò di pagamento delle stesse. 47 questa ambizione eccessiva si intravede, e gli stati uniti intuiscono che lo sforzo non sarebbe più stato disponibile. La politica di aiuti umanitari dei primi anni degli usa, compiva un ulteriore step: gli usa per evitare le recessoni e non far diminuire il livello dell'export decide di ritardare le entrate in vigore degli accordi della conferenza. Essa era già stata vista come obiettivo eccezionale e distante nel tempo, con il 47 gli usa decidono di ritardare ulteriormente l'applicaizone di quegli accordi. 2.- lncio del piano marshall: ebbe la capacità di non far cadere i paesi europei nella cirisi legata all'eccessiva importanzion efinanziando i paesi erupei per importanzioni necessarie e che eccedevano la loro capacità di pagamento. Attraverso il piano marshall gli usa fornivano ai paesi di ricostruzione dell'europa occidentale 13 miliardi dii dollari in 4 anni, avviarono un percorso di colllaborazine pfra i diversi paesi, e i paesi europei arebbero dovuto collaborare alla stesura di un piano in cui essi esprimevano le proprie necessitò dando aiuti. Gli usa li obbligarono a collaborare tra loro per ricevere questi aiuti. Maggiori beneficiari: paesi di piccole dimensioni come austria olanda e grecia -> ottennero risorse tra 5-10 % del loro pil altre due misure: - eliminazione del tetto produttivo imposto alla germania dopo la guerra, limitavano la sua capacità produttiva per la normalizzazione della produzione europea,diependente in gran parte dalle esportaizoni tedesche. - Incentivava i paesi europei ad approntare sistemi preferenizaili di commercio intraeuropeo: essi potevano stabilire condizioni preferenziali tra loro per eumentare gli scambi tra questi paesi. Processi preparatori alla costruzione della CECA e della CEE. I paesi dell'EUropa venivano invitati alla conferenza ma la URSS li invitava anon farlo. Alla base di una nuova predisposizione a collaborare sono anche i paesi europei, che hanno cpaito qualcosa dalla prima guerra mondiale: - con l'integrazione economica e la costruzione della CECA nel 51. seguono la strad tracciata dagli usa per l a propria ricostruzione ma si incamminano volendo manetenere una propria autonomia. Vogliono mantenere un sistema di cambi rigido e una discriminazione nel commercio estero nei confronti dei paesi al di fuori dell'area europea. Alcuni paesi mettono appunto degli strumenti per aumentare le esportazioni verso l'eu: vogliono un'integrazione graduale con la dichiarazione di Schuman, ministro degli esteri francesi che propone l'idea nel dialoog con la germania con successivamente benelux e italia, di mettere sotto una terza persona la produzione di francia germania e belgio. (?) idea straordinariamente rivoluzionaria che intrecciava le sorti di settori carbone e acciaio, estremamente rilevanti per le sorti dei due paesi che aveano rappresentato un elmeento di conflitto e contrasto (alsazia, bacini rurhr). Intrecciando gli interessi economici dei due paesi faceva venire meno le radici di conflitto. Diveniva più difficile pensare di farsi guerra se erano legati da questo progetto. - I due nemici divennero grandi alleati. Germania e Francia sono partner perfetti dopo essere stati nemici acerrimi. - Trattati di parigi 1951: trova concretizzazione il piano, e sulla base del successo ddi questo trattato che includeva la CECA nel 57 vengono fatti nuovi trattati: - i trattati di roma: portarono alla costituzione della comunità economica europea con fodnatori: francia italia e germania + paesi del benelux. Guardavano a una cositutzione di un'unione doganale ma integrata da possibilità di libera circolazione delle persone e beni. - Accanto a questo percorso di Ceca e Cee nasce nel 59 un'altra esperienza: l'EFTA: zona di lbero scambio europea, alla guida della quale c'era la GB. Vengono firmati nel 57 i trattati di roma. Paesi di piccole dimensioni con forti rapporti commerciali con la GB che dipendevano da essa per rapporti commerciali : austria, danimarca, norvegia, portogallo, svizzera e finlandia. Paesi esclusi dai progetti di ceca e cee per ragioni politicheo per ragioni di neutralità imposta vista la loro posizione vicino all'urss come finlandia e austria. - Si delinea un'integrazione europea da un lato, e dall'altro essa vede l'emergere nell'altro lato dell'europa il cosiddetto blocco comunista. GOLDEN AGE è il periodo di maggiore crescita non solo per l'europa ma per tutto il mondo. Si colloca dall'inizio del piano marshall alla fine delle crisi petrolifere (74 circa). Vede il contrapporsi di due blocchi: quello capitalista dell'europa occidentale che formano la potenza della nato nel 49 quello comunista che in risposta ai processi di integrazione europea porta avanti un progetto simile, quello del COMICON: consiglio di mutua assistenza economica, nato nel 1949. la russia gestì il dopoguerra in maniera diversa dall'eu, e si era fatta risarcire delle spese di guerra. I paesi sotto la sua influenza sono constretti a pagarle le spese di risarcimento di guerra. 1949, tutti i paesi ad economia socialista vengono posti sotto l'influenza sovietica. In realtà questo progetto prevede una collaborazioen senza grandi risultati determinati da 3 limiti: - determinati dei prezzi fissi dall'urss negli scambi tra i paesi che aderiscono al comicon. Per determinare vantaggi per l'urss derivati dagli scambi commerciali tra i paesi del comicon. - Mancanza di libertà all'interno del comicon, poichè tutti gli scambi commerciali tra i paesi che vi aderivano dovevano essere approvati e supervisionati dall'unione sovietica. - Mancanza di competitività dei prodotti dell'area o incapacità da parte dei produttori del comcon di fissare i prezzi dei propri prodotti quando li vendevano al di fuori del comicon perchè estranei alla logica del mercato libero e per scarsa qualità dei prodotti. I paesii che aderivano al comicon quando pensavano alla prorpia politica commerciale si trovavano in bilico tra porotezionismo e tecnica dambling (vendere sottocosto). Questa contrapposizione nel 61 trova espressione con la costruzione del muro di Berlino da parte della DDR. Sul piano economico la posizione è felice sia per i paesi del blocco capitalista che per quello comunista e per i paesi del terzo mondo. Se nascevano due blocchi che inquadravano aree definite, alcuni paesi rimanevano ad essi estranei e inziavano ad essere identificati come "paesi del terzo mondo". anche loro vedevano un aumento del PIL e partecipavano a fenomeni di convergenza del pil pro capite. Tale fenomeno era ovviamente maggiore nei due blocchi ma in parte iminore anche nel terzo mondo. È una crescita omogenea e generalizzata che riguarda tutti i paesi e tutto il mondo ma si manifesta in diverse modalità a seconda dell'area geografica presa in esame. Comune fattore: il fattore terra era quello meno rilevante il fattore lavoro aveva importanza contenuta nei paesi dell'Oxe. Questo era determinato da minore crescita demografica e diminuirsi delle ore medie di lavoro giornaliere degli individui in questa area. D'altro canto il fattore lavoro è rilevante nell'URSS e europa orientale, america latina austria e asia. Due principali modelli: Ocse: crescita di carattere intensivo giocata sull'aumento non dei fattori capitale, terra e lavoro ma sullo sfruttamento integrato di questi fattori: non un aumento quantitativo ma qualitativo. Russia e nordoriente: giocavano la propria crescita con uno sfruttamento estensivo di capitale terra e lavoro. La diversità è determinata dal fatto che i paesi dell'ocse potevano sfruttare il migliramento grazie alle tecnologie provenienti dagli stati uniti. Era sufficiente copiare e non dovevano sostenere i costi di est europa e urss. In più la popolazione è più predisposta al sacrificio per lavorare, le popolazioni europee vogliono garantirsi un riscatto e un miglioramento delle condizioni di vita. Sono disposti a lavorare meno ma in maniera più efficiente. Da ultimo è importante la nascita di un sistema politico che guardava a stabilità e coooperazione assicurando maggiori certezze e compiendo sforzi imprenditoriali ed economici. I paesi vincitori non erano più guidati da un desiderio di rivalsa nello stabilire i trattati di pace ma volevano stabilre uno stato di pace favorevole per tutti. Il mondo non vive quindi più le tensioni della guerra ma conosce un periodo di crescita straordinaria: la Golden Age. Con la brenton boots nasce un sistema economico portato al liberismo che accusa contraccolpiverso gli anni 60-70. La golden age non finisce improvvisamente ma è un percorso progressivo. Emergono in quel periodo nuove generazioni che vivono con ostilità le convenzioni e i modi di vivere propri dei padri e delle generazioni precedenti. Innescano una sorta di innovazione culturale e si innestano due eventi particolarmente significativi che metotno in crisi brenton boots: -crescita della conflittualità sindacale con livelli preoccupanti tra fine 60-inizio 70. -venire meno della stabilità della golden age. -spese militari andavano crescendo enormemente a causa della guerra del Vietnam: si decide di togliere il dollaro come moneta a cui fare riferimento.
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