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La fine della Repubblica Romana, Appunti di Storia

Gli eventi che portarono alla fine della Repubblica Romana, con l'emergere di uomini militari che presero il potere politico. Vengono descritte le guerre contro Sertonio, Spartaco, i pirati e Mitridate, il processo contro Verre, la congiura di Catilina e la morte di Cesare. Viene anche descritto il ruolo di personaggi come Pompeo, Crasso, Cicerone, Marco Antonio e Ottaviano. una panoramica storica dettagliata di questo periodo cruciale della storia romana.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 24/10/2023

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stella-francesca-corti 🇮🇹

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Scarica La fine della Repubblica Romana e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 1 Nel I secolo emergono uomini militari che prendono anche il potere politico. POMPEO → Guerra contro Sertonio (80 A.C. – 72 A.C.) → Guerra contro Spartaco (73 A.C. – 71 A.C.) → Guerra contro i pirati → Guerra contro Mitridate Sertonio → 80-72 A.C. Sertonio in Spagna aveva creato una sorta di regno indipendente nel quale si erano raccolti i seguaci di Mario. Crea legami con Mitridate, re del Ponto e acerrimo nemico dei romani, affidando le comunicazioni ai pirati. Nel 76 A.C. Roma invia Pompeo → non schiererà mai l’esercito in quanto Sertonio sarà ucciso a tradimento e la spedizione sarà conclusa senza fatica. Spartaco → 73-71 A.C. Nel mentre vi è una rivolta dei gladiatori a Capua, comandata da Spartaco e Crissus. Questa dilaga in tutta Italia e molti schiavi si uniscono ai rivoltosi. Crissus viene subito ucciso mentre Spartaco tenta di andare verso Nord (diretto forse in Grecia) ma a metà strada cambia idea trovando l’appoggio dei pirati. È tardi poiché i romani schierano l’esercito con al comando Crasso → vittoria romana. I sopravvissuti fuggono verso Nord dove sono sconfitti definitivamente da Pompeo di ritorno dalla Spagna. Poiché entrambi reclamano la vittoria della guerra il senato decide di eleggerli consoli dell’anno 70 A.C. → si avvicinano ai populares Essi ripristinano i tribuni della plebe, modificano le giurie e i tribunali permanenti, espellono membri del senato scelti da Silla e ripristinano i censori Processo contro Verre 70 A.C. Nel 70 A.C. Cicerone tiene un processo contro il governatore della provincia di Sicilia Verre, il quale contando sull’impunibilità si comportava in maniera oltraggiosa. Per questo i siciliani chiedono aiuto a Cicerone che accetta di accusare il governatore in un processo difficile poiché doveva accusare un governatore davanti 2 ad una giuria senatoria. È uno scandalo perché vengono scoperte le ingiurie commesse da Verre il quale fugge prima dell’emissione del verdetto. Guerra contro i pirati → 78-67 A.C. I pirati aiutarono Sertonio e Mitridate oltre a fornire appoggio alla rivolta di Spartaco, inoltre rapivano le navi merci e passeggeri chiedendo un riscatto. La guerra si trascina da anni poiché non vi è un campo di battaglia e Roma non possiede una potete flotta. Nel 67 A.C. vengono conferiti a Pompeo poteri straordinari (lex Gabinia): 3 anni di potere proconsolare, possibilità di combattere e governare tutte le coste del Mediterraneo e la possibilità di armare tutte le navi a suo piacimento e scegliere i propri ufficiali. Ha valoro di 3 anni ma Pompeo in soli 3 mesi sconfigge i pirati. Guerra contro Mitridate → 88-63 A.C. Mitridate, re del Ponto, è un riferimento per tutti coloro che sono contro Roma. Nel 88 A.C. Mitridate fa uccidere tutti coloro che parlano latino → Silla lo sconfigge ma conclude in modo estremamente vantaggioso per Mitridate che resta re del Ponto poiché Silla aveva fretta di tornare a Roma dove Mario era solo a governare. Nel 74 A.C. Nicomede, re di Bitinia, lascia il regno ai romani. Mitridate invade la Bitinia. Pompeo subentra nel 66 A.C. a Lucullo poiché egli non era più rispettato dai soldati. Anche in questo caso Pompeo ottiene poteri straordinari (lex Manilia). Mitridate viene sconfitto e si rifugia nel Bosforo dove si suicida. Pompeo riorganizza a suo piacimento la regione e vuole che il senato accetti le sue decisioni. Nel 63 A.C. è console Cicerone, diventato famoso per le orazioni contro Verre Congiura di Catilina → 63 A.C. Catilina era un membro di una famiglia patrizia in crisi economica. Si candida per tre volte al consolato, candidatura sempre bocciata poiché egli non era gradito ai senatori. Nel 63 A.C il consolato va a Cicerone e lui decide di prenderselo grazie ad amici e appoggi organizzando un attentato ai consoli e la conquista della città. Il tutto è scoperto da Cicerone che pronuncia un discorso di accusa contro di lui senza prove. Catilina lascia Roma e ciò rivela che le accuse a lui mosse sono fondate. Egli riunisce a Pistoia i suoi uomini. Intanto a Roma Cicerone fa arrestare i complici di Catilina e li condanna a morte senza dar loro la possibilità di ricorrere al popolo. Nel 62 A.C si arriva allo scontro armato dove Catilina muore 5 Nel 46 A.C Cesare si scontra a Tapso contro i pompeiani e in seguito Catone si suiciderà. L’anno dopo Cesare si scontra con i figli di Pompeo, il primo verrà ucciso mentre il secondo diventerà un pirata. Infine, nel 45 A.C. Cesare giunge a Roma e prende la carica di dictator. Introduce in senato i galli venendo accusato di esserne amico (in questa occasione uccide Vercingetorige) e aumenta il numero dei membri di quest’ultimo, restituisce il tribunale ai cavalieri, modifica il calendario aggiungendo l’anno bisestile e da inizio ad una serie di lavori pubblici. Morte di Cesare Il 15 marzo del 44 A.C. (idi di marzo) Cesare viene ucciso da un gruppo di senatori con a capo Marco Giunio Bruto e Cassio Longino nella curia. Viene accoltellato per ben 23 volte per una sorta di corresponsabilità. I cesaricidi vivono nell’idea della repubblica iniziale dove il potere era condiviso. Una domanda che si si pone è come Cesare facesse a non saperlo poiché egli aveva uomini ovunque. I cesaricidi dopo l’uccisione non sanno cosa fare poiché si aspettavano che saputo l’omicidio in tutta Roma si sarebbe festeggiato. La situazione è presa in mano da Marco Antonio, braccio destro di Cesare che fa un discorso con il quale conquista il favore del popolo contro i congiurati. Apre il testamento di Cesare che nomina Ottaviano (adottato da Cesare) come suo erede del patrimonio ed erede politico. Dona anche i suoi contanti al popolo. Ottaviano si trovava in Epiro per creare un esercito per la campagna contro i Parti uccisori di Crasso. A Roma c’era Cleopatra che Marco Antonio fa fuggire insieme al figlio. Tutte le riforme varate da Cesare restano valide ma i cesaricidi sono scagionati grazie ad un accordo tra Marco Antonio, Lepido (capo della cavalleria di Cesare) e il senato. Marco Antonio inoltre fa votare la permutatio provinciarum → Cesare aveva deciso i proconsoli per l’anno dando a Decimo Bruto la Gallia. Poiché Decimo Bruto era uno dei cesaricidi Marco Antonio toglie la Gallia a lui e se la prende. Decimo Bruto nel 43 A.C. si chiude nella città di Modena e Marco Antonio muove l’esercito, Ottaviano che si trovava in Oriente arriva in soccorso di Decimo Bruto per ordine del senato e di Cicerone (vogliono strumentalizzarlo contro Marco Antonio → Cicerone pronuncia le Filippiche contro Marco Antonio). La guerra è vinta da Ottaviano ma nella battaglia muoiono i due consoli. Ottaviano resta unico comandante di tre eserciti, chiede al senato di celebrare il trionfo e di essere console. Il senato non se lo aspetta considerata l’età di Ottaviano (20 anni). Rifiutando il senato fa avvicinare Marco Antonio e Ottaviano aventi entrambi gli stessi interessi. Ottaviano entra a Roma e obbliga il senato a eleggerlo console. 6 Nel 43 A.C. viene istituito il secondo triunvirato composto da Ottaviano, Marco Antonio e Lepido. È una carica ufficiale e straordinaria di durata cinque anni → triunviri repubblicae costituendo ovvero triunviri per l’organizzazione dello stato. Si dividono il potere: Marco Antonio prende la Gallia, Lepido la Spagna e Ottaviano Sicilia, Sardegna e Corsica. Ognuno emana una propria lista di proscrizione ovvero tutti coloro su quella lista potevano essere da chiunque uccisi. In quella di Marco Antonio vi è Cicerone. Bruto e Cassio fuggono in Macedonia dove governano come fossero i comandanti della regione. Ottaviano e Marco Antonio dichiarano guerra mentre Lepido resta a Roma. Ottaviano soffriva di attacchi di panico, alla vigilia della battaglia di Filippi (contro i cesaricidi) non si sente bene. Marco Antonio sconfigge l’esercito di Cassio e poi interviene in aiuto di quello di Ottaviano che era sopraffatto da Bruto. I sopravvissuti dell’esercito dei cesaricidi diverranno pirati. Si rinnova il triunvirato: Lepido prende l’Africa ma si fa da parte, Ottaviano l’Italia e l’Occidente e Marco Antonio l’Oriente e la Gallia. Ottaviano tramite una forte propaganda fa credere che Marco Antonio volesse spostare il fulcro del potere in Egitto e Marco Antonio commette alcuni errori che fanno credere alle parole di Ottaviano: si innamora di Cleopatra e con lei ha tre figli ai quali da nomi greci. Inoltre, Marco Antonio era sposato con la sorella di Ottaviano. Dopo la battaglia di Filippi Ottaviano espropria terreni in Gallia per cederli ai veterani, tra le vittime anche Virgilio a cui poi verranno restituiti. Nel 40 A.C. Lucio Antonio (fratello di Marco Antonio) e la moglie Fulvia si ribellano ad Ottaviano poiché aveva negato a Lucio Antonio il proconsolato. Si chiudono nelle mura di Perugia e dichiarano guerra, verranno sconfitti. Nel 40 A.C. Marco Antonio e Ottaviano stipulano a Brindisi un altro accordo che prevedeva che Ottavia, sorella di Ottaviano fosse data in moglie a Marco Antonio. Inoltre, la Gallia sarebbe stata sotto il controllo di Ottaviano, la spedizione contro i Parti era affidata a Marco Antonio e quella contro i pirati a Ottaviano. La spedizione di Marco Antonio non inizia mentre Ottaviano affida la guerra contro i pirati al suo braccio destro Vipsanio Agrippa, suo uomo di fiducia al quale farà sposare la figlia e a cui affida molte delle sue battaglie. La guerra è vinta. Per il pericolo che l’Egitto rappresenta per Roma, la città dichiara guerra a Cleopatra. Nel settembre del 31 A.C. le due fazioni (Agrippa al comando dell’esercito di Ottaviano e Marco Antonio in difesa dell’Egitto) si scontrano nella battaglia di Azio. 7 La nave pilota di Marco Antonio si spacca, le navi dietro sono disorientate. Cleopatra alla vista della sconfitta imminente torna in Egitto seguita a ruota da Marco Antonio. Ottaviano adesso è padrone di tutta Roma. Marco Antonio e Cleopatra di suicidano. In realtà questa è la storia raccontata da Ottaviano, che fa sparire anche i figli della coppia compreso Cesarione. Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto dal 31 A.C. al 14 D.C. Nel 27 A.C. vengono riconosciuti i suoi titoli  imperator: comandante dell’esercito che ha celebrato minimo un trionfo che viene conferito a vita a Ottaviano. Lui lo userà come prenomen, non è una carica ma un titolo.  Princeps senatus: colui che in senato aveva la parola per primo e che quindi condizionava il senato.  Augustus: nome inventato da lui scelto per il collegamento con il verbo augeo che significa accrescere. Nome di chi può fare il bene dello stato perché protetto dagli dèi.  Dux: comandante militare Augusto nelle rex gestae parla di repubblica restituta. Egli conserva la costituzione vigente, trasforma la politica romana restaurando la repubblica. Egli ottiene determinati poteri: ֎ Commendatio: possibilità di controllare le elezioni ֎ Princeps senatus ֎ Tribunas potestatis: ha i poteri dei tribuni della plebe senza esserlo: 1. Intercessionis: diritto di veto 2. Coercitionis: diritto di arrestare una qualunque forma di ribellione che possa essere un pericolo per lo stato 3. Iux agendi: diritto di proporre delle leggi anche nell’assemblea del popolo. 4. Iux auxili: diritto di proteggere chiunque si fosse rivolto e messo sotto la sua protezione 5. Sacrosantitas: casa inviolabile ֎ Imperium consularem a vita: ogni anno era console ma egli rinunciava alla carica e veniva nominato un consul suffetus ֎ Potere proconsolare maius et infinitus: era comandante di tutti gli eserciti ovunque si trovassero e governava tutte le provincie dove erano stanziati eserciti. Egli ridusse a 600 i senatori
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