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Carlo Magno e la consolidazione del potere franco - Prof. Pio, Appunti di Storia Medievale

La salita al potere di carlo magno e la consolidazione del potere franco in europa postcarolingia. Vengono presentate le caratteristiche tecniche dell'editto promulgato da carlo magno, la relazione con il papato, la rete di controllo del territorio, la cultura e l'incoronazione di carlo magno. Inoltre, vengono descritti gli eventi successivi alla morte di lotario e la divisione del regno tra i suoi figli, l'ascesa dei normanni e la formazione dei comuni.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 15/04/2024

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Scarica Carlo Magno e la consolidazione del potere franco - Prof. Pio e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Alessia Muccinelli STORIA MEDIEVALE a.a 2023-24 19-09-23 I^ PRIMA PARTE Periodizzazione: Il medioevo è un’epoca racchiusa tra il 476 D.C. (anno formalmente indicato come quello della deposizione dell’ultimo imperatore Romolo augusto, caduta dell’Impero Romano) e il 1492 (scoperta dell’America); è un concetto sostanzialmente occidentale > ci vengono fornite date convenzionali con il fine di delineare il periodo che non è omogeneo. Non è possibile dividere con una data esatta due epoche (non esistono date di rottura netta); È invece più corretto pensare a fasi di passaggio, con trasformazioni graduali e sovrapposizioni più o meno lunghe. Date convenzionali di INIZIO medioevo: - Il 410, sacco di Roma. - 565, morte di Giustiniano. - 622, Egirà maomettana. Date convenzionali di FINE medioevo: - 1216, morte di Innocenzo III (uno dei papi più importanti) - 1270, morte di Luigi IX di Francia (tensione delle scuole nazionali) - 1348, inizio della peste nera (fenomeno pandemico europeo che tranciò 1/3 della popolazione) - 1453, caduta di Bisanzio - 1485, arrivo dei Tudor in Inghilterra - 1517, ribellione di Lutero, elezione di Carlo V La periodizzazione serve a creare segmenti, chiamati età e poi periodi della storia, individuando continuità e rotture, è funzionale allo studio e all’insegnamento della disciplina. Per quanto riguarda la periodizzazione italo-francese abbiamo la divisone in: • ALTO MEDIOEVO: 476-XI secolo • BASSO MEDIOEVO: XI secolo – 1492 • MEDIOEVO CENTRALE: secoli XI-XIII • TARDOANTICO: secoli III-VII È emersa la necessità di sezionare ancora il periodo medievale: - Per i primi autori cristiani la storia era suddivisa in quattro monarchie universali, il ricondurre la creazione e tutto ciò che accade ad un unico vertice, necessità con uno scopo essenzialmente conoscitivo. 1- Assiro-babilonese; 2- Persiana; 3- Macedone; Alessia Muccinelli 4- Romana; gli uomini medievali erano convinti di vivere ancora nell’età romano- cristiana, idea radicata (Dante – paradiso VI canto). Connotazione del termine ‘medioevo’: all’esame MAI dire che il medioevo è stata un’epoca buia Nel 1469 un vescovo (Giovanni dei Bussi) nella biografia di Nicolò da Cusa parla di media tempestas. È una connotazione peggiorativa, legati ad aspetti letterari e artistici; medievale è diventato sinonimo di negativo. Uno dei primi storici e geografi fu Georg Horn nel 1666, autore di storia universale che parlò di un periodo intermedio della storia europea, dalle invasioni germaniche alle migrazioni di fine 1400. Anche Christopher Keller, nel 1688, per la prima volta nel titolare una sua storia utilizza il concetto di Historia medii aevi, storia del medioevo. La logica di Keller deriva dalle convinzioni degli umanisti, a partire da Petrarca ci si spinge alla riscoperta dell’arte classica tralasciando ciò che accadde nel cosiddetto ‘tempo intermedio’. L’Italia e l’Europa sono il frutto della civiltà medievale, dello straordinario incontro tra l’eredità del mondo greco-romano e le nuove energie del mondo germanico. Non a caso, proprio nella storia medievale troviamo alcune delle principali caratteristiche della nostra epoca: la coesione nazionale dei francesi è il risultato di un precoce processo di unificazione territoriale e culturale portato avanti con decisione dalla dinastia capetingia, così come la debolezza della struttura unitaria italiana, o se si preferisce la policentricità culturale e politica del nostro Paese, è frutto della storia bassomedievale che in Italia vede sfiorire la grande esperienza comunale nella creazione di stati regionali incapaci di giungere ad una formazione politico-territoriale unitaria. Date chiave da conoscere: Alessia Muccinelli Patriarcati. Le figure di riferimento della comunità cristiana dei primi secoli erano i vescovi, che si occupavano di problemi come quelli dei dogmi all’interno delle diocesi. Al di sopra dei vescovi cominciano a costituirsi sedi di maggior prestigio (i patriarcati): 1 Roma (capitale imperiale), 2-Costantinopoli (nuova capitale imperiale), 3 Gerusalemme (per ovvie ragioni), 4 Alessandria e 5 Antiochia (i luoghi ove si diressero i primi apostoli). La struttura resta comunque orizzontale e così resterà per gran parte dell'Alto Medioevo. Questo cambierà quando rimarranno solo le due sedi di Roma e Costantinopoli in lotta tra di loro, dopo che la conquista araba spazza via le sedi di Gerusalemme, Antiochia ed Alessandria. Alessia Muccinelli 22-09-23 1- Europa romano-barbarica. Le migrazioni/invasioni barbariche. L'Europa di oggi è il risultato dell'incontro scontro tra mondo romano e mondo barbarico. Il Medioevo comincia convenzionalmente con il crollo dell’Impero Romano d'Occidente, anche se oggi sarebbe più corretto dire ce comincia con le invasioni (o migrazioni) barbariche. L’Impero Romano raggiunse i 50 milioni di abitanti con un’organizzazione statale complessa dotata di un proprio appartato burocratico e militare; la classe dirigente dell’impero era omogenea, urbana, ma dotata di grandi patrimoni terrieri e rappresentata dal senato. Ma come cadde l’Impero Romano? Vi sono molteplici elementi di crisi: > economia, enormi costi dell’apparato burocratico e militare, difficoltà di controllare un territorio così ampio (Teodosio lo divide e lo affida ai due figli); > sociale, rafforzamento dell’autorità imperiale ed estromissione dell’aristocrazia senatoria; > religiosa per alcuni. La crisi del mondo romano, insomma, investe tutti gli aspetti di questa istituzione. La difesa dell’impero viene quasi esclusivamente affidata ad eserciti barbarici, ovvero federati che avevano ricevuto un terzo delle terre. Le popolazioni nomadiche (=gruppo di germani) al confine del territorio romano si stanziano e tra il 406-407 d.C. attraversano il Limes (dal momento che considerano ormai il territorio che difendono come il proprio). Nel 476 d.C. Odoacre, ribellatosi all'impero, depone l'imperatore d'Occidente Romolo Augustolo e si fa riconoscere il titolo di “patricius romanus” dall'imperatore d'Oriente Zenone e quello di rex gentium dai suoi soldati. Alessia Muccinelli Se l'Oriente riesce a difendere Bisanzio dalle invasioni grazie ad un governo saldo e delle intelligenti trattative con i barbari, in Occidente non succede la stessa cosa perché ormai è abbandonato a se stesso. Popoli ampi ed organizzati come gli Unni, spargono terrore in tutta Europa con le loro razzie, mentre altre tribù minori (Visigoti, Ostrogoti, Svevi, Alani) violano i confini romani per stanziarcisi o per accordarsi con i romani. L'ultima traccia di autorità rimasta in Occidente sono i vescovi: - si deve per esempio a papa Leone I e al Basileus Marciano la ritirata in Pannonia di Attila (capo di un aggregato tribale a maggioranza unna), probabilmente per mezzo di denaro. Chi sono i Germani? Da Tacito, questo termine è stato attribuito a diverse popolazioni che in realtà non avevano questa consapevolezza etnica: erano infatti per lo più gruppi di etnie Miste - non stabili e definite, in trasformazioni che si stringevano attorno ad un capo militare in grado di placare l’eccesso delle parti. Odoacre ne è a capo, capeggia questo esercito composito formato da Eruli, Rugi, Sciri e altre tribù danubiane. Alessia Muccinelli TEODORICO Teodorico non recupera il titolo imperiale, non vuole mettersi in contrasto con Bisanzio ma assume il titolo di “Flavius Theodoricus” (cognome romano, una delle dinastie più importanti) e non rex gothorum: - Teodorico vuole romanizzare la sua presa di potere assumendo un nome romano piuttosto che un titolo imperiale. Teodorico si comporta in un modo molto interessante riguardo la questione integrazione, non vuole arrivare allo scontro, per esempio: - recupera il concetto di ‘senato’, istituzione che non funzionava da almeno un secolo, le famiglie latifondiste trovano una sorta di sfogo. - Creato un vero e proprio ‘consiglio del principe’ il cosiddetto “consistorium” in cui troviamo i più importanti uomini dell’epoca come Boezio e Cassiodoro; esponenti del mondo latino chiamati a far parte di un consiglio che partecipa alle scelte del re. - I capi militari sono solamente ostrogoti, la problematica di questi era un’eccessiva rozzezza. - Tribunali separati, con leggi separate; uno di diritto romano e uno per gli ostrogoti di diritto germanico, ma nel caso in cui questi si trovassero in conflitto l’ago della bilancia virava a favore dei goti. GOVERNO DI TEODORICO Tanti elementi nel modo di governare di Teodorico che fanno emergere una volontà di convivenza: Ø Per esempio, il sequestro di 1/3 di terre non è eccessivo se pensiamo all’atteggiamento di visigoti o dei bizantini che avevano una macchina fiscale veramente prepotente. Ø Mette in atto un programma di opere pubbliche molto ampio; strade, arsenali… chiaramente queste infrastrutture, queste opere di bonifica andavano a beneficio di tutta la popolazione. Ciò crea lavoro, chiaramente la popolazione latina si cimentava in questo > situazione molto positiva per l’Italia. Ø Politica estera caratterizzata dal contenimento dei Franchi e dalla protezione dei visigoti. Ø Politica matrimoniale attraverso la quale Teodorico sposa la sorella di Clodoveo, re dei franchi. Ø Riesce a instaurare un rapporto pacifico con le gerarchie ecclesiastiche nonostante fosse una popolazione ariana, non entra in rapporti conflittuali, neanche con il papa di Roma Giovanni. Alessia Muccinelli MA COSA SUCCEDE? L’equilibrio viene spezzato. Anno 523: l’imperatore di oriente, Giustino, adotta una politica persecutoria nei confronti di chiunque non sia cristiano (non solo ariani, ma anche pagani, orientali...). ; Bisanzio rispetto all’occidente ha mantenuto la capacità di assorbire elementi completamente esterni e marginali. Giustino cosa fa? - Inizia escludendoli dagli incarichi pubblici; Teodorico si pone un problema: forse i bizantini vogliono riconquistare l’Italia con il pretesto di una persecuzione di stampo religioso > lentamente inizia a spezzare i rapporti con l’élite romano-latina. Viene giustiziato Albino, capo del senato, accusato di esser una ‘longa manus’ di Bisanzio – un canarino, con lui condannato anche Boezio che aveva deciso di difenderlo. FALLIMENTO DELLA COESISTENZA Nel giro di 2 anni cade il senato: viene giustiziato anche Simmaco e lo stesso papa Giovanni I accusato di connivenza e incarcerato a Ravenna dove morì nel 526 > incarcerazione riservata ai delitti molto gravi come la lesa maestà. In tre anni si era dissolto l’equilibro tra goti e latini: - la coesistenza mediante distinzione assoluta di gruppi etnici era fallita. Anno 526: morte di Teodorico La reggenza viene presa dalla figlia Amalasunta per il figlio Atalarico > la donna non può esercitare il potere, deve passare al figlio, ma teoricamente lo possiede lei; Amalasunta per evitare questa debolezza intrinseca decide di sposare Teodato, appartenente all’élite gota. • Giustiniano imperatore di Oriente apre una grande campagna militare per la conquista dell’occidente > ciò che Teodorico temeva si è avverato. Invia due eserciti da nord e da sud : inizia la GUERRA GRECO -GOTICA, guerra di 20 anni (tra bizantini ed ostrogoti). GUERRA GRECO GOTICA I momenti più importanti della guerra greco – gotica (535-554): Eserciti bizantini (eserciti invasori che si muovono lontano dalle loro basi) guidati da Narsete e Belisario sconfiggono i re goti Vitige, Totila ucciso nel 552, e Teia. Anno 554 Giustiniano promulga la Pragmatica Sanctio per riordinare l’Italia ridotta a prefettura dell’Impero, estende sul territorio italiano il diritto romano; I Goti perdono una loro identità (i maggiori si fondono con i possessori romani, i ceti minori si diluiscono). • Si scontrano due debolezze > ne subisce gli effetti la popolazione ITALICA. Il conflitto si chiuderà dopo vent’anni con la sconfitta sistematica dei goti ( che persero il re in campo di battaglia) da parte dei bizantini. Questa guerra di vent’anni ha causato una lunga depressione economico e crisi demografica rischiando di cancellare le popolazioni dell’epoca. 565: morte di Giustiniano. Alessia Muccinelli 3- I FRANCHI3/10/23 VI’ quando nascono? III-IV secolo: I Franchi arrivano a ridosso del Limes romano e lo valicano, divisi in tantissimi gruppi e tribù tra il III e il IV secolo, piano piano si aggregano in una sorta di confederazioni sulle coste settentrionali (foce del Reno ). Ad un certo punto si danno una denominazione collettiva ed eleggono un re > CLODOVEO > per guidarli (momento importante per la storia franca, quindi, serve una guida ); avevano lingua e costumi abbastanza simili e iniziarono a muoversi insieme chiamandosi prima "Wrang"(=erranti) e poi Frakkr (= coraggiosi) . STRUTTURA SOCIO-POLITICA Prima della presenza di un effettivo re, si costituisce: 1- Un’assemblea di popoli in armi che prende anche decisioni particolarmente importanti, i capi militari vengono scelti da questo gruppo e ne viene preso uno da ogni tribù. Esercito di popolo, costituito da tutti i maschi capaci di portare le armi; il numero di chi combatte aumenta particolarmente, per i franchi chi vuole esercitare un potere politico deve essere in grado di maneggiare le armi (punto 1.) 2- Poco dopo queste elezioni, i Franchi iniziano a stanziarsi e cresce il potere dei capi militari, eletti dalle tribù, a tal punto che poi il più importante tra loro, Clodoveo, diventa ufficialmente re. 3- il potere non è più solo diritto di comando su persone, ma anche egemonia sui territori. Nei momenti di difficoltà i proprietari terrieri donavano i propri beni alla chiesa pensando che fossero più protetti temendo di essere espropriati > i vescovi nel giro di un paio di generazioni diventano i più grandi possessori terrieri dell’area gallo- romana: potere economico inizia a crescere sempre di più, queste istituzioni acquisiscono un certo rilievo. Importanza del ruolo dei vescovi. gruppi tribali più o meno omogenei, variamente denominati, si aggregano sulle coste settentrionali (foci del Reno, della Mosa e della Schelda): Ansìvari, Brùtteri, Càmari, Catti …. Gli insediamenti iniziali di questa popolazioni sono nell'attuale Belgio/Francia del Nord. Alessia Muccinelli Aspetti importanti: • Personalità della legge (burgundi, franchi, galloromani venivano giudicati secondo le leggi di ognuno; • Simbiosi tra le due aristocrazie: omogeneità di comportamenti e matrimoni misti; • Importanza della figura vescovile • Valorizzazione del latifondo (la tradizione militare viene ancorata alla ricchezza fondiaria), l’élite sono i ceti sociali predominanti, non trovano nessuna difficoltà ad entrare in contatto con i possessori. I reparti di élite vengono arruolati nei grandi ceti dei latifondisti, erano gli unici che potevano permettersi ciò. • Gli uomini liberi devono combattere ma combattono con ciò che sono in grado di procurarsi (armatura, cavalli ed addestramento costava molto). Duplice concezione del potere, ecco come il re esercita il suo potere: sembra essere valorizzato il valore interpersonale tipico di una popolazione nomadica, rapporto di fiducia, fedeltà e reciproco scambio. Con i franchi il territorio inizia a suddividersi in circoscrizioni, LE CONTEE, con a capo un funzionario pubblico (che riceve in cambio un compenso): magistrato del governo centrale inviato a governare una circoscrizione amministrativa > Dalla tradizione statale romana > concetto di funzionario pubblico, preposto al governo delle circoscrizioni amministrative Quando però il funzionario muore o viene ‘licenziato’, la terra che gli era stata data dal re non passa in eredità al figlio MA viene assegnato ad una seconda persona. • Nasce la figura del Comes: ufficiale del re (che fatica a governare allo stesso modo ogni suo territorio) Viene creato un gruppo di personaggi molto forti dal punto di vista fisico: • Un gruppo stabile di fedeli costituiva la trustis (guardia personale del re) I membri della comitiva, della trustis (antrustiones) giuravano fedeltà al re e lo accompagnavano nelle spedizioni militari > una sorta di reparto scelto che assolve compiti militari, di protezione e polizia. Vivono a stretto contatto con il re, rapporto di fiducia ai quali in cambio dà benefici di varia natura. Duplice rete di controllo della società: da una parte funzionari pubblici, dall’altra gli antrustiones. ^ i missi dominci , controllavano che ogni figura seguisse i propri compiti. Alessia Muccinelli 5/10 VII^ C’è un problema di fondo: l’idea che il re fosse proprietario del potere come un bene materiale porta i re merovingi a frammentare questo impero. - Non riuscivano a governare un territorio così grande, non si aveva fiducia nei successori > per questo dividono i territori tra i figli; questa divisione continua porta a dei contrasti tra gli eredi. - Alcune aree tedesche riacquistano l’indipendenza, queste aree, le ultime conquistate, furono le prime a riappropriarsi dell’indipendenza. L’ultimo re merovingio visto come punto di riferimento unitario fu Dagoberto, successivamente salirono al potere solamente re fannulloni (non rappresentavano più gli interessi della classe aristocratica, nervo dell’unione franca). Come finiscono i merovingi di governare? Il regno franco era diviso, a capo di questi regni ci sono re incapaci – i re fannulloni che di regale hanno solo il titolo. Nel frattempo, la forza di governare i regni viene assunta da un uomo di governo, un’esponente dei Pipinidi: riesce ad insediarsi dal momento che anch’esso conosce le necessità dell’aristocrazia. Parliamo di MAGGIORDOMI. Pipino II riesce a conquistare il potere internamente di tutti i regni frammentati. Chi risponde a questa minaccia? Il maggiordomo dei franchi, CARLO MARTELLO Intorno agli anni 30’ del 700 Carlo martello figlio naturale di pipino II decide e riesce a dare una risposta a questi attacchi > Inizialmente i Musulmani compivano periodiche spedizioni tese al saccheggio e non al controllo di territori. Il regno franco viene però minacciato da forze esterne: - arriva una nuova componente estranea al mondo europeo, GLI ISLAMICI: questa minaccia esterna porta alla conversione di alcuni luoghi all’islam. Queste popolazioni invadono la penisola iberica acquisendone il potere, attraversano i Pirenei e vanno a devastare i domini franchi (soprattutto Francia meridionale). Alessia Muccinelli Carlo martello inizia ad investire sul rinvigorimento dell’esercito, era importante aumentare il numero dei cavalli non tanto per combatterci MA per spostarsi più velocemente e con maggiori soldati. Carlo martello attinge ai tesori delle chiese (soprattutto quelle diocesane si sono arricchite grazie alle donazioni dei fedeli – che erano convinti che donando alla chiesa, parte dei peccati commessi in vita sarebbero stati scontati nel giudizio universale > donazione pro-anima). Anno 732: Carlo martello compie una grande spedizione a Poitiers; quando martello ritorna dalla spedizione, i musulmani si sono ritirati (che non erano li per combattere ma per razziare). La propaganda messa in atto da Carlo martello trasformerà questo scontro in una grande vittoria dei Franchi (quando in realtà fu solamente un ‘pareggio’) > Carlo martello ha dimostrato di avere risorse per reagire alla minaccia musulmana; IL CAMBIO DI DINASTIA AVVIENE QUINDI PER RAGIONI PRATICHE, si impongono quando leggono politicamente le condizioni giuste. Alessia Muccinelli AFFERMAZIONE DELLA MONARCHIA CENTRALE Anni tra il 584 e il 615 > Autari ed Agilulfo saranno i re innovatori e sperimentatori, saranno loro a mettere in piedi il potere regio dei longobardi, lo renderanno irreversibile tramite la: - Costituzione di un fisco regio con 1/3 di fisco ducale, un territorio composta da un terzo delle terre ducali (patrimoni fondiari dei duchi). Confiscano cosi un terzo del patrimonio ducale per renderlo patrimonio dello stato. Si viene a creare una situazione che consente al re di avere un’autonomia dal punto di vista economico > si crea una rete di uomini fedeli al re. Sulla fine del VI secolo (500), iniziamo a vedere dei cambiamenti sotto altri aspetti: • I longobardi hanno accolto in maggioranza l’arianesimo, alcuni coltivano ancora i culti pagani MA non è la questione religiosa a creare attriti; lento avvicinamento al cristianesimo cattolico, addirittura nel 653 il re Arriberto decise di abolire l’arianesimo. EDITTO DI ROTARI: VII secolo Rotari e Grimoaldo introducono elementi di territorialità (Pavia capitale) palazzo regio come sede della corte e di un governo centrale. Editto redatto in lingua latina, è una serie di leggi-norme, trasmesse in generazioni. Quali sono i punti dell’editto? • La legge da orale diventa scritta, viene usato il latino MA talvolta troviamo parole germaniche che non sempre hanno un corrispondente in latino. • I latini continuano ad utilizzare il diritto romano, iniziano quindi a circolare due diritti > romano per i sottomessi e longobardo per i conquistatori. • La faida, o giustizia privata, viene sostituita dal guidrigildo, ovvero un compenso in denaro, Rotari impone questa nuova metodologia di risarcimento per eliminare crimini inutili. - ** Venne redatto il preziario per confrontare la mole del danno con un giusto risarcimento. L’editto venne emandato prima della spedizione dei longobardi, Rotari va cosi in contro agli uomini armati > il grosso delle disposizioni dell’editto sono a favore dei soldati, una serie di garanzie per assicurare i combattenti. Caratteristiche tecniche: • Editto promulgato prima della campagna militare contro i bizantini che porterà alla conquista della Liguria; • Scritto in latino • Composto da 388 capitoli • Basi del potere pubblico sul possesso e sullo sfruttamento della terra (al centro dell’editto è posta la curtis regia) Curtis regia: insieme dei beni del re oltre che la riserva agricola principale del regno. Alessia Muccinelli 1) Beni fiscali ossia pubblici: terre coltivate o incolte (silvae, gualdi); un patrimonio vastissimo derivato dalla conquista e sparso su tutto il regno (in parte coincidente con l’antico fisco romano) 2) Struttura che amministra i beni fiscali e che fa capo ad un gastaldo da cui dipendono vari agenti 3) Il centro organizzativo, ossia l’edificio (palazzo, magazzini) nel quale risiede il gastaldo o chi amministra il bene fiscale (poteva trovarsi in ogni ducato o identificarsi con la residenza del re) • Sistema di multe (composizioni in denaro) per evitare la vendetta privata, la faida tra famiglie per riparare le offese ricevute. Le multe potevano essere pagate in denaro o con la cessione di terre che ampliavano il patrimonio fondiario del re. l'invenzione del guidrigildo ossia di un pezzo di una persona permette la compensazione giusta in base al reato. • Le riparazioni secondo un complesso tariffario che teneva conto del danno e della qualità sociale del danneggiato (guidrigildo = prezzo di una persona) Nei casi più gravi (reati politici come la ribellione; o socialmente rilevanti come l’omicidio) il pagamento doveva essere fatto a favore del re; in altri casi il re incassava la metà delle multe. • Il re distribuiva le terre ai suoi fedeli (primi fra tutti per importanza i gasindi) • I funzionari pubblici tendevano a produrre abusi e a privatizzare le terre del fisco e a concederle ai loro clienti. Tradizione barbarica: L’editto recupera parte della tradizione longobarda; Nel prologo è inserita la lista dei re da epoca leggendaria fino a Rotari; tuttavia, il linguaggio risente della cultura romana: - obiettivo dichiarato è il benessere dei sudditi, la protezione dei deboli dalla sopraffazione dei potenti, il mantenimento della pace e della giustizia. Rotari dice di aver rinnovato le leggi precedenti “le antiche leggi dei nostri padri, che non erano scritte” con l’aiuto di antiqui homines, anziani esperti delle consuetudini del popolo. Nella prima fase, probabilmente, l’Editto si applicava solo ai Longobardi (concetto da non intendersi in senso etnico) > La maggioranza della popolazione, gli indigeni italici, si rapportava al diritto romano. Fara: È il lignaggio, la famiglia allargata (in origine è il gruppo parentale armato in movimento) • Il capo conserva la disponibilità piena dei beni familiari • L’eredità è assicurata in parti uguali a tutti i discendenti maschi. L’editto tutela in tutti i modi l’uomo libero, il guerriero in armi. Alessia Muccinelli Donna: • La posizione femminile è subordinata e marginale. La donna vive sotto la tutela (mundio) di un parente maschio (mundualdo): padre, marito, fratello; Non può ereditare ma riceve donativi in occasione delle nozze. • Protetta nella sua integrità fisica, ma è una protezione a vantaggio del lignaggio di appartenenza > estromessa anche dalle questioni religiose. Assemblea dei liberi in armi: L’assemblea dei liberi in armi sembra rappresentare un contropotere rispetto al re, una struttura di riferimento politico (Rotari dice di averne ottenuto l’approvazione delle nuove leggi). Probabilmente però, più che di assemblea popolare doveva essere una riunione dell’aristocrazia) Liutprando 713-744 Uno dei più grandi, e bellicosi, re del regno longobardo: chi ha compiuto le guerre viene ricordato, coloro precedenti a Liutprando non hanno mai lasciato il segno. Liutprando prosegue nelle direttive già attivate MA soprattutto muove l’esercito verso la conquista di nuovi territori. - Rafforza le nozioni di regno; - Introduce elementi di diritto romano e canonico nelle norme longobarde; - Attua una protezione delle chiese, processo di integrazione e conversione al cattolicesimo. Tensioni: • Forse metà sec. VIII = redazione della falsa donazione di Costantino (evidentemente i rapporti non sono amichevoli). 728 donazione di Sutri (Liutprando a Gregorio II) > NASCITA STATO PONTIFICIO, area di confine tra la toscana e l’alto Lazio. Importante perché il papa pare l’unico che agisce per bloccare la conquista bizantina. RAPPORTO CON IL PAPATO 751 Astolfo (successore di Liutprando) prende Ravenna (entro il 770 tutto l’Esarcato, tutta la Romagna) > la minaccia dei longobardi diventa reale e il papa è preoccupato: interpella i FRANCHI • Il papa si rivolge ai Franchi • 754 Stefano II si rivolge a Pipino il Breve • Adriano I invita Carlo in Italia • 773 l’esercito franco varca le Alpi • 774 presa di Pavia, difesa dal re Desiderio • > Carlo rex Francorum et Longobardorum. Alessia Muccinelli 12/10 6 L’IMPERO BIZANTINO Dopo la caduta dell’Impero Romano d'Occidente, quello di oriente prova a sopravvivere contro le invasioni barbariche. I loro rapporti erano così tanto diramati nel mondo dell'epoca che Teodorico iniziò la sua politica di violenza proprio per paura che qualcuno della sua corte si ribellasse contro di lui incalzato dai bizantini (o anche per la paura di un' imminente invasione). GIUSTINIANO > Siamo infatti sotto l'impero di Giustiniano e quest'ultimo ricostituisce un ordine alla base del diritto romano: • Redige il Corpus Iuris Civilis (529-534). Non lo fa chiaramente personalmente, è infatti Triboniano, insieme ad una commissione di tecnici del diritto, a compiere questa semplificazione e ordinamento delle leggi. Principalmente i giuristi si basarono su 4 punti : 1- le istituzioni (il manuale per insegnare il diritto); 2- il codice ( le leggi degli imperatori precedenti che dovevano rimanere in vigore); 3- le novelle ( ossia le nuove leggi, successive al codice ); 4- il digesto o pandete ( pareri dei giuristi romani del II - III -> sono raccolte o meglio interpretazioni di alcune leggi per chiarire alcuni disguidi). Molte leggi del diritto romano vengono rimosse per poi essere oggi dimenticate. CAMPAGNE MILITARI Successivamente i Bizantini si occuperanno del controllo esclusivo del Mediterraneo: - Nel 533 sconfiggono i vandali; - Riconquistano le regioni meridionali della penisola iberica (a danno dei Visigoti); - iniziano la famosa fase della guerra greco gotica per l’Italia (535-553). Il diritto Giustinianeo viene esteso anche all’Italia. Mentre però i Bizantini si occupano di conquistare devono impegnarsi anche a difendere il proprio impero costantemente minacciato (la popolazione sassanide, gli ostrogoti e i visigoti; i longobardi e gli Slavi) . Alessia Muccinelli ERACLIO dopo Giustiniano compie alcune azioni, tra cui: 1> respinge gli avari; 2> riconquista l'asia minore e abbatte l'impero sassanide (628). SFORZO BELLICO STRACOSTOSO: In questo momento Costantinopoli ormai è capitale di un impero greco; tuttavia, tutte queste conquiste comportano costi bellici esagerati, e di conseguenza aumentano le tasse (ciò nel lungo termine favorirà l'impero musulmano). I THEMI: Successivamente Eraclio suddivide l'impero in "Themi", governati da strateghi -> questa organizzazione è di stampo chiaramente militare proprio perché Eraclio era principalmente un generale. ICONOCLASTIA L'imperatore oltre ai conflitti bellici risolveva anche i conflitti religiosi (anche se ciò creava screzi con il successore di Pietro, vescovo di Roma): - si afferma "l'iconoclastia" per contrastare le dottrine idolatriche delle popolazioni barbariche e la propaganda musulmana che accusava i cristiani di idolatria ( Dio separato da Cristo e rappresentato come tale); EDITTO DI LEONE III L’ISAURICO, 726-> si distruggono quindi le immagini sacre almeno fino all'843, quando l'imperatrice Teodora dichiarerà legittimo il culto delle immagini. La Chiesa di Roma si era opposta con forza all’iconoclastia ed aveva sostenuto le rivolte nell’Esarcato di Ravenna e nell’Italia meridionale contro l’iconoclastia. Bisanzio confiscò i patrimoni pontifici e sottrasse alla giurisdizione ecclesiastica di Roma sia l’Illiria che l’Italia meridionale e la Sicilia (affidate al patriarca di Costantinopoli) CRISI OCCIDENTE BIZANTINO Giustiniano aveva affidato all’esarca di Ravenna il governo civile e il comando militare, stessa cosa in Sicilia con un governatore residente a Siracusa (per l’Italia meridionale). - Un esarca a Cartagine per l’Africa, la Sardegna e la Corsica. Arrivo dei Longobardi – problema delle frontiere Il governo bizantino in Italia inizia ad entrare in crisi dopo il periodo dell'esarcato che nel Lazio comincia a perdere potere a causa dello scambio tra il Papa e i Milites: - protezione (o fedeltà) per proprietà terriere. Proprio per questo, nessuno investe sulla difesa di Ravenna e dell'esarcato in generale, causando l'indebolimento della penisola e un ricircolo di conquistatori nei secoli successivi. Nel 827 i musulmani sbarcano a Marsala e non trovando una reale opposizione conquistano nel 902 gran parte (se non tutta) l’Italia; - nel 1071 i Normanni conquistano Bari e rimane solo un ducato bizantino nelle lagune venete pienamente autonomo (governato da un dux Venitocorum ). Alessia Muccinelli 17/10 7 - L’ESPANSIONE ISLAMICA Islam = significa sottomissione, abbandono, il fedele si abbandona alla religione e al dio; nel momento in cui il fedele si mette nelle mani di Allah non deve temere. Muslimin = i credenti. Intorno al VI secolo D.C. inizia a diffondersi l’idea che esista un unico dio (ancora prima di Maometto), comincia a penetrare questa idea poiché il mondo in continuo movimento entra in contatto con la realtà monoteista. Gli arabi si basano sull’esistenza dell’unico dio Allah; in questo contesto fa la sua comparsa MAOMETTO, esponente della tribù araba dei qurays, tribù insediata e dominante a La Mecca. Inizio VII secolo i= inizia la sua predicazione e si proclama l’ultimo profeta di Allah (dopo Abramo … Cristo) > crea delle speranze in un mondo in continuo movimento ed esente da una stabilità vera e propria. Maometto comincia a predicare dell’esistenza dell’unico dio, Allah, infastidendo la sua tribù di appartenenza: quando ci sono novità che minacciano lo stato i ricchi iniziano a mettere le mani avanti. Eravamo in un periodo in cui la questione religiosa non era rilevante, si pensava a mantenere il mercato che trovava il fulcro a La mecca. Maometto viene costretto ad abbandonare la città, i padroni non vogliono novità scomode, e si sposta verso Nord trasferendosi a Medina > questo trasferimento viene chiamato ègira (- Da questo momento gli arabi calcolano gli anni). Conquista del potere A medina la sua predicazione continua a prendere piede, era una realtà notevolmente più piccola: i suoi uomini cominciano ad organizzare delle vere e proprie razzie, soprattutto a danno dei ricchi di La mecca. Si decide di richiamarlo a La Mecca, sicuramente per strumentalizzarlo, e qui elabora il Corano, la recitazione dei messaggi che Allah gli ha rilevato. Mondo islamico secondo protagonista della storia occidentale medievale; Maometto riunifica le popolazioni che si trovano sul territorio e poi procede alla conquista. Alessia Muccinelli Ultimo momento delle conquiste musulmane Dalla metà del 600 fino all’827 la Sicilia subisce sempre attacchi occasionali, tecnica classica della popolazione musulmana che si basa su saccheggi sistematici; Dall’827 in poi nasce la vera e propria invasione conquistando l’ultima roccaforte bizantina dell’isola, Taormina. 948 > Sicilia diventa emirato autonomo sotto la dinastia Kalbita che ha corte a Palermo. 1072 > i Normanni conquistano Palermo. Alessia Muccinelli STORIA MEDIEVALE a.a 2023-24 8- SECONDA PARTE – L’EUROPA CAROLINGIA 17/10 PIPINIDI (famiglia di maggiordomi) E CAROLINGI: - CARLO MARTELLO, figlio di Pipino II: muore nel 741. Grande comandante militare (martello – Marte dio della guerra), porta avanti numerose campagne militari che risultarono vittoriose: • Annette la Turingia. • Protettorato – rimangono autonomi ma devono pagare un tributo ai franchi - su Alammania (zona sopra la svizzera) e Baviera (sopra l’Austria). • Sconfigge e respinge i Frisoni (area a confine con la Danimarca), popolazioni che premevano a nord sul mondo franco; • Frena gli attacchi dei sassoni (Germania del nord), rappresentavano un forte problema poiché popolazione numerosa, bellicosa e arretrata. Carlo martello giustifica la presa di potere poiché agirà nel bene delle necessità; capisce che però NON era abbastanza frenare la pressione proveniente da est (in quanto è costante) MA bisogna trovare un margine aggiuntivo: Ø Crea insediamenti, abbazie, nuove diocesi, monasteri… presenza di strutture religiose in tutta l’area di confine che lentamente attiva il processo di cristianizzazione di tutte queste popolazioni. La conversione al cristianesimo diventa strumento per far rientrare in un circuito culturale e religioso queste popolazione, così da controllarle. Assume il controllo di tutto il dominio franco nonostante, a livello nominale, era presente Teodorico IV e Childerico III. - PIPINO IL BREVE Alla morte di Carlo Martello (741) il potere viene diviso fra i due figli superstiti ma uno (Carlomanno) si ritira a Montecassino: - PIPINO il BREVE unico potentissimo Maestro di palazzo, Portava avanti un ottimo rapporto con la Chiesa di Roma (insieme favorivano le missioni di cristianizzazione). Papa Zaccaria, stretto tra Longobardi e Bizantini cerca l’appoggio dei Franchi (saranno i franchi ad inventarsi il potere del papa) *i longobardi nella prima metà dell’VIII secolo riprendono la conquista dei territori della Romagna fino a Ravenna, con Astolfo si arriva a conquistare buona parte dell’esarcato e marche settentrionali. - 751 Pipino depone Childerico III e si fa incoronare rex Francorum Anno 754: papa Stefano II si trova in difficoltà, a fronte di pericoli esterni si erano creati due partiti (uno bellicoso e uno più moderato), lentamente decide di portarsi verso nord, si reca in Gallia attraversando le alpi e si reca di Pipino. Alessia Muccinelli Momento in cui formalmente il papa chiede aiuto ai franchi tramite il riconoscimento formale +la promissio carisiaca. - Il papa riconosce formalmente il cambio di dinastia; - Pipino si impegna di intervenire militarmente in Italia e sconfiggere i longobardi cedendo al pontefice i loro territori. • Sospetti: Emilio Caritani, perché Pipino doveva impegnarsi nei confronti del papa riguardo i territori strappati al nemico? Sembra un falso creato a tavolino (si pensava che anche la Donazione di Costantino fosse stata inventata in questo momento). Siamo negli anni immediatamente successivi all’incoronazione di Pipino, minaccia di recarsi in Italia e Astolfo lo blocca > attua due conquiste contro Astolfo (nel 752 e nel 759). In questa intermediazione di pipino con il papato viene tirato in ballo il matrimonio: - Carlomanno e Carlo sposano due principesse longobarde. L’unione matrimoniale serve per suggellare un patto di alleanze, i longobardi rinunciano a portare avanti le conquiste che minacciavano i territori del papato protetti dai franchi. Anno 768: morte di Pipino e divisione del regno tra Carlo e Carlomanno che muore dieci anni dopo. Astolfo conosce la situazione critica a seguito della morte del re e si apre la scelta tra i due eredi; alla morte di pipino si prevede una sorta di bipartizione del potere > questo crea chiaramente dissidi interni. Astolfo riprende l’avanzata e nel giro di un paio d’anni conquista Ravenna spazzando via la potenza Bizantina dall’esarcato (la Romagna), inglobato nel dominio longobardo. - CARLO MAGNO – che darà il nome alla dinastia dei carolingi: con Carlo magno le campagne militari riprendono con velocità a danno di tutte le potenze che gli sono intorno > aspetto militare è il + importante nel caso di Carlo Magno, crea un impero raddoppiando i confini e i territori. sffsfsssscccvvvv Possibile domanda d’esame > Campagne militari di Carlo Magno: 1- Almeno 11 (1 per anno) spedizioni contro i Sassoni, li deve convertire al cristianesimo, attaccava con vere e proprie operazioni di sterminio. 2- vince gli Avari, stanziati dietro i longobardi e si erano insediati tra l’odierna Austria e l’odierna Ungheria. Popolazione nomadica che ancora saccheggiavano e razziavano. Li blocca sui confini orientali, li fa recedere e alla fine scompaiono. 3- Assoggetta i Bavari, popolazione di origine germanica stanziati nell’odierna Baviera, si ribellavano spesso, vengono sconfitti e il duca Tassilone giura fedeltà, la baviera viene inglobata. 4- Sconfitta dei longobardi nel 773, il regno longobardo passa interamente nelle sua mani. 5- Si adopera in modo tale da essere protette da possibili attacchi musulmani. Alessia Muccinelli Anche l’arruolamento dell’esercito passa attraverso questo sistema: - le grandi famiglie arruolano persone del popolo e le presentano al re. Questo processo porta all’indebolimento della monarchia, la quale continua a perdere il potere economico. *Il sistema feudale, dunque, oltre un controllo dell’economia è anche un controllo politico. Il re concede un beneficio (germanico feudum, da qui “feudo” e dunque “feudale”): questo è rappresentato da qualcosa di economicamente rilevante, come una piccola o grande terra, un cavallo, un’arma o denaro. - Colui che riceve questo beneficio prende il nome di “vassallo”: in cambio di questo, presta un giuramento di fedeltà e un determinato servizio, nella maggior parte dei casi di natura militare (ma anche assistenza, amministrativo, eccetera). Lentamente questo sistema si perfeziona, finché un signore non cede una terra estesa con famiglie di contadini che lavorano per essa; da quel possedimento, dunque, il vassallo si arricchisce, traendo un beneficio economico e i mezzi per armarsi e combattere per il signore. Questi meccanismi interpersonali sono bidirezionali, è uno scambio: - un servizio in cambio di un beneficio. Il giuramento di fedeltà avviene durante una cerimonia pubblica, in cui scambio e servizio vengono ufficializzati attraverso gesti simbolici che cambiano di area in area: - in alcune avviene attraverso un bacio tra signore e vassallo; - in altre la spada viene appoggiata sulla spalla del beneficiario. Questo meccanismo si sviluppa prevalentemente nell’area della Francia del Nord e del Belgio, poi successivamente diffuso in altre aree. Carlo Magno tenta di rovesciare questa situazione a favore della monarchia, cercando d’intervenire per ripristinare il ruolo dei funzionari pubblici. Dal punto di vista militare, egli mette insieme un territorio molto ampio, raggiungendo i limiti dell’espansione franca attraverso grandi campagne militari (che si concludono con crudeli ritorsioni, deportazioni e insediamenti). L’impero carolingio è di tipo continentale, poiché non ha il controllo delle aree mediterranee (molto importanti, invece, per i romani); Carlo Magno tenta anche una cristianizzazione delle popolazioni assoggettate, le quali sono prevalentemente pagane. Il processo di conversione si basa sulla forza, in quanto è previsto il massacro per chi non ha intenzione di convertirsi: Questi sono gli anni di espansione dell’Islam. Il metodo di conversione islamico non prevede il massacro delle popolazioni, ma dei vantaggi economici per chi accetta di diventare musulmano; inoltre, i musulmani assorbono e integrano immediatamente le popolazioni, le quali hanno fin da subito la possibilità di fare parte della società musulmana (cosa che i Franchi non fanno). Alessia Muccinelli Carlo Magno, dunque, ottiene la conversione con la forza, portando alla creazione di punti che diventeranno i grandi luoghi dei monasteri della Germania dei secoli successivi: in questo momento, viene data importanza a Magonza e Colonia in cui vengono create nuove strutture ecclesiastiche. Fino a questo momento, questi due punti sono stati periferici; adesso, sono i punti di forza di espansione militare verso il mondo tedesco. - Si tratta di metropoliti e sedi vescovili molto importanti: diventano i due principati religiosi più importanti del mondo tedesco. - Inoltre, viene perfezionato il sistema del raccolto delle decime: • un decimo del raccolto deve essere destinato per il mantenimento del clero e degli istituti ecclesiastici. Alcune aree non vengono conquistate militarmente: ci sono dei principati in cui i principi riconoscono la supremazia dei Franchi, pagando dei tributi ogni anno (utilizzati per pagare le spedizioni militari). Alcuni di questi principi, che accettano una situazione di sudditanza, si ribellano alla supremazia franca: ad esempio, Tassilone III di Baviera non accetta questa situazione forzata di subordinazione, rifiutandosi di pagare il tributo. - Carlo Magno conquista la Baviera e la annette al suo dominio. - Il Friuli è una terra di confine, la porta per la quale sono passati precedentemente tutti gli altri territori: i Franchi, quindi, lascia una parte consistente dell’esercito in questa zona. - Durante il dominio di Carlo Magno, il Friuli, insieme alla Baviera, continua a essere un’area di difesa militare molto importante, poiché sono le aree al confine con altre popolazioni ostili che vivono di saccheggio e non ancora assoggettate. SLAVI E SPAGNA Le popolazioni slave sono ancora in movimento, rappresentando una minaccia per il mondo franco: queste popolazioni organizzano a volte delle spedizioni armate. Carlo Magno rafforza militarmente le aree di confine, creando delle circoscrizioni più grandi, chiamate Marche, le quali hanno il compito di dare un’immediata risposta di difesa in caso di minacce esterne - Costruzione di stati sedentari e federati (Boemi, Croati). Tuttavia, nascono i primi principati del mondo slavo e si articola una distinzione interna tra: - Slavi occidentali (polacchi, boemi, russi, bielorussi); - Slavi orientali (slovacchi e iugoslavi): la loro differenza è di natura linguistica, in quanto esistono tre ceppi diversi della lingua slava. Alessia Muccinelli Lentamente queste popolazioni cominciamo a imitare le strutture franche: - hanno un re, un’aristocrazia e assorgono il Cristianesimo, adottando una gerarchia religiosa (è la versione che chiameremo “ortodossa” del Cristianesimo). REGNO ITALICO Carlo Magno assume anche il titolo di re longobardo, tuttavia si concede al regno una certa autonomia, cedendo la corona al figlio Pipino. La comunità longobarda ha, dunque, una certa autonomia che continua a mantenere (ci sono ancora i duchi), ma Carlo Magno mette parola in tutte le questioni più importanti. - Il Benevento riconosce solo formalmente l’autorità franca, poiché riesce a mantenere l’indipendenza da Carlo Magno (gli eserciti franchi non intervengono mai nel Sud d’Italia). La difficoltà non sta nel conquistare un territorio, ma nel suo mantenimento. Per questo, Carlo Magno attua una struttura pubblica di circoscrizioni in cui manda dei governatori. L’impero viene diviso in 200/300 circoscrizioni pubbliche, la cui estensione corrisponde all’incirca a quella delle nostre regioni, che prendono il nome di contee. Ogni contea viene istituita da un funzionario pubblico, il quale prende il nome di conte (da “comes”, ovvero “compagno” - il re dà completamente fiducia a queste figure di dirigenti locali) e rappresenta il potere centrale e il governo regio sul territorio periferico: - essi hanno potere esecutivo, guidano reparti dell’esercito e controllano le frontiere. - Inoltre, amministrano la giustizia (hanno potere giudiziario) sul territorio a lui affidato. Alessia Muccinelli • LA CAPITALE Gli imperatori non avranno mai un centro di potere stabile e fisso, una capitale (probabilmente deriva dalla mentalità barbarico nomadica che non è abituata ad avere un punto di riferimento stabile). Anno 794: Carlo magno sente il fascino della capitale , entra a contatto con la grandezza del mondo romano, cerca di creare una capitale > esperimento puramente simbolico, AQUISGRANA come sua residenza privilegiata. Fa costruire un palazzo, sede del suo potere in ispirazione al palazzo Laterano (chiesa più importante di Roma in quanto il vescovo ha sede lì – punto di riferimento dal punto di vista architettonico) e ci costruisce una cappella ispirata a S. vitale di Ravenna (peso dell’arte bizantina e orientale influisce sulla scelta di Carlo Magno). • GOVERNO CENTRALE Viene abolita la carica di maggiordomo di palazzo che era servita alla sua famiglia per prendere il potere (non vuole ricreare il presupposto per cui un capo di governo può avere più potere del re). Idea molto vaga ma induce ad affidare compiti diversi a persone diverse, nascita di una specializzazione interna a differenza del periodo precedente in cui tutti si occupavano di tutto. Istituiti una serie di cariche fisse vicine all’imperatore: - Arcicappellanno > - Camerario > amministrazione dei beni una sorta di ministro dell’economia. - Apocrisario > si occupa della cancelleria e di tutti gli affari esteri ed interni. - Coppiere > si occupa di vitto e bevande. - Siniscalco e conestabile > carica militare. Tutte queste figure vanno a creare una sorta di governo centrale con compiti specifici. • LA CULTURA Carlo magno vuole nella sua capitale immaginaria una scuola, un ambiente formativo che prende il nome di Schola Palatina (palazzo del potere voluto ad immagine del palazzo Laterano). In questa scuola Carlo Magno fa giungere i più grandi intellettuali dell’epoca come Dungal – astronomo irlandese (le fonti ci parlano del personaggio), Teodulfo – poeta visigoto, Paolino – teologo di Aquileia, paolo diacono – studioso della storia longobarda, Eginardo – biografo di Carlo magno … transnazionalità di questa scuola palatina. Era una scuola che insegnava le basi, ci fa capire quanto Carlo magno avesse capito l’importanza dell’istruzione. Alessia Muccinelli Oltre questa scuola ad Aquisgrana se ne creano altre: all’interno di grandi centri monastici (come quello di Norberto Bobbio), scuole monastiche e vescovili. Capitolari (leggi emesse dal re che riguardano un determinato argomento) destinati a regolare l’attività didattica nelle scuole, divisione delle discipline insegnate: Ø Art del trivio, grammatica – retorica – dialettica (ambito umanistico). Ø Arti del quadrivio, aritmetica – geometria – astronomia (ambito scientifico). Affianco o in assenza delle scuole erano presenti centri scrittori: gli scriptoria monastica che avevano sia un giro economico che ideologico. Tutto questo discorso culturale addirittura crea un scrittura unitaria > Scrittura minuscolo carolina = semplice, chiara e leggibile che facilita la comunicazione ed il mercato librario; anno 813 > prima attestazione dell’esistenza di una lingua volgare, Concilio vescovile di Tours e stabilisce che i chierici devono predicare in rustica romana lingua; iniziano a nascere le lingue volgari a livello quotidiano – popolare. • LE RIFORME DI CARLO MAGNO I Carlo magno era evidente la volontà di affrontare e risolvere i problemi, questa volontà emerge soprattutto dai capitolari. 1- Affrontato il discorso sulle strutture ecclesiastiche; punta molto sulla cristianizzazione che si scontra sul carattere bellicoso del mondo barbarico. Facilita la creazione di una rete di diocesi nei territori appena conquistati, anche la Germania viene assorbita, tutti i territori sono inquadrati; vengono fatte ripartizioni interne: le pievi, circoscrizioni minori. *fenomeno delle chiese private: in alcune situazioni persone ricchi donano e creano abbazie e chiese di proprietà del fondatore che ne mantiene il controllo decidendo chi sarà l’abate e il sacerdote. Se io ho donato un bene all’abazia il re non lo requisirà dall’abazia stessa, fenomeno diffuso in tutta l’Europa carolingia, discorso economico politico alla base che spinge i potenti a creare queste chiese per controllare il territorio agrario. 2- Personalità del diritto; professio iuris, mondo carolingio è composito (più popolazione al suo interno) così che gli uomini che lo costituiscono sono autorizzati a subire la legge e a regolare le situazioni in base al loro diritto d’origine. Es: colui che compra / colui che venda inizia sempre il documento dichiarando quale diritto segue. Frammentazione giuridica fino al XI secolo, solo il diritto romano porterà unità nella regolamentazione. Alessia Muccinelli COME VENIVA GESTITA L’ECONOMIA DURANTE IL REGNO DI CARLO MAGNO? Differenza nella gestione della terra: Terre allodiali > Termine che nel medioevo indicò, sin dall'età merovingica, le terre possedute in proprietà libera, in contrapposizione a quelle provenienti da concessione regia; la proprietà allodiale costituì nei regni barbarici il regime normale fino al diffondersi del feudo >>> idea romana di libertà. Terre beneficiarie > Il re da un terreno, un feudo ad una persona per farne uso ma sulla carta appartiene ancora al re. Nel momento in cui la persona infrange il patto di fedeltà con il re, questo la requisisce. Legge più nota di Carlo magno: Capitulare de vilis: spiega la gestione delle curtes del regio fisco, dello stato, che si trovano sparse su tutto il territorio del regno. Rischiano di essere abbandonate a se’ stesse. Gestire bene queste terre significa avere proventi sicuri, c’è bisogno di una gestione ordinata di queste terre; Provvedimenti contro l’usura = l’usura è chiedere un cash back assurdo dopo un prestito, queste legge ci confermano l’esistenza dei prestiti, erano talmente tanti che serviva una legge per regolamentarli. Regolate le imposte dirette = si cerca di contenere il fenomeno inflattivo che metteva in crisi gli strati minori delle popolazioni. Impone certe tasse come i ripatici sui corsi d’acqua o chi attraversa punti strategici tramite pedaggi e dazi(unico modo per far pagare delle tasse sui prodotti), Combatte il strapotere dei latifondisti = Carlo magno ha capito che le grandi famiglie dello stato con super risorse economiche dai latifondi rischiano di insediarsi eccessivamente nello stato (per esempio attraverso l’appropriazione indebita). La riforma monetaria: In quel momento nel territorio franco circolavano monete soprattutto arabe e bizantine; l’aspetto più importante della moneta medievale deriva dall’oro presente al suo interno, il suo valore deriva da questo e dalla qualità dell’oro. Era necessario svolgere un controllo su queste monete facendo: - Limita il flusso di monete che arrivano dall’estero; - Limita il numero delle zecche che producono le monete e porre il simbolo del regno; - Superamento del monometallismo aureo, il fatto che circolassero solo monete d’oro, la moneta di grande valore non andava bene per il piccolo commercio ma solo per quello di lusso. Fa coniare un denaro d’argento e la moneta di conto (il solidum) che corrispondeva a dodici denari Alessia Muccinelli IL REGNO ITALICO • LUDOVICO IL PIO (814-840) Il regno italico Fino all’810 il regno italico era affidato a Pipino (altro figlio di Carlo M), assenza di più eredi. Anno 812: regno affidato al governo di Bernardo, figlio di Pipino che catalizza le forze franco-italiche: • - Ludovico lo avverte come una minaccia e lo esautora; si scatena uno scontro armato: Bernardo sconfitto, imprigionato e accecato Epurazione: Ludovico propone il ricambio dell’aristocrazia dominante, depositati gli esponenti che avevano sostenuto Bernardo. La politica interna di Ludovico Inizialmente si pensava all’impero formato da una diramazione di altri regni. Una volta assunto il titolo imperiale Ludovico sviluppa una politica molto decisa ma meno propensa all’espansione e all’ampliamento militare, preferiva spingere sull’organizzazione interna (qualità > quantità). • - Chiama a corte personaggi provenienti dall’Aquitania, meno propensi all’impegno militare, a danno dell’aristocrazia austrasiana, sostituendo i vecchi consiglieri del padre Carlo magno. • - Viene dato un ruolo importante ad un monaco benedettino e in particolare al secondo fondatore, Benedetto di Aniane, che fu un monaco riformatore. Riorganizza la vita nei monasteri e grazie all’appoggio di Ludovico il monachesimo benedettino recupera un’incredibile importanza sia dal punto di vista religioso che economico. • - Ludovico valorizza gli aspetti sacri e cristiani del potere imperiale, l’aspetto amministrativo per lui aveva notevole importanza. -ANNO 816, Adiutores = Ludovico rinuncia ad avere voce in capitolo nella nomina di abati e vescovi che sono suoi stretti collaboratori. -ANNO 824, constituio romana = emesso da Ludovico ma promulgato dal figlio Lotario; con questa costituzione il figlio dell’imperatore vincola la scelta del papa al giuramento imperiale o non verrà consacrato. Alessia Muccinelli Ordinatio imperii, 817 SECONDA FASE DEL REGNO – LA CRISI DEL MONDO CAROLINGIO: Giuditta, seconda moglie di Ludovico, con origini sassoni e tendenze bellicose, sviluppa importanza a corte ma con se’ anche gli esponenti delle famiglie militari sassoni e tedesche. Prendono piede quindi i consiglieri di corte della Gallia meridionale in una sorta di germanizzazione. Anno 840: Quando muore Ludovico, si rende conto che il re ha perso il monopolio del comando militare. Pipino, il figlio, era morto nel 838 MA era nato un nuovo figlio dalla nuova moglie Giuditta, si chiama Carlo il Calvo ed entra nella successione. Questo nuovo figlio entra in ballo nella successione tanto che nasce un vero e proprio scontro militare tra la prole. Anno 841, battaglia di Fontenoy: - Ludovico e Carlo battono l’esercito di Lotario (sconfitta la posizione di quanti puntavano sull’unità dell’impero). Alla fine, viene raggiunto un accordo di spartizione territoriale molto sconveniente per il figlio maggiore; Ludovico e Carlo formano un giuramento = il giuramento di Strasburgo 842: Ø i franchi occidentali ( i futuri francesi) e i franchi orientali (tedeschi) si giurano alleanza > vengono a crearsi due grandi ambiti linguistici europei, si giurano nelle lingue opposte e non in latino = evidente nascita e sviluppo delle lingue volgari. Questa situazione è problematica soprattutto per Lotario che riceve i territori centrali frammentati. Divisione dell’impero come aveva fatto il padre Carlo, separato tra i tre figli: • Ludovico il Germanico (le regioni orientali) • Pipino (le regioni occidentali) • Al primogenito Lotario l’affiancamento nella dignità imperiale e le regioni centrali Una sorta di governo collegiale su un corpo compatto Alessia Muccinelli Alla morte di Lotario nel 855 viene compiuta un’ulteriore divisione tra i suoi figli: • Regno italico al figlio Ludovico II -Spedizioni contro i musulmani, realtà forte e presente, riesce a coalizzare tutte le forze che operavano sul territorio per la sconfitta dei musulmani. -Controllo della grande aristocrazia franca del regno d’Italia -Titolo imperiale (connesso con la protezione della Chiesa di Roma) • Carlo ebbe la Provenza e il bacino del Rodano • Lotario II area settentrionale (Lotaringia fino a Lorena – regione a cavallo tra mondo francese e tedesco): alla sua morte (869) spartita tra Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico). Frammentazione dell’area imperiale e creazione del territorio orientale e occidentale che lentamente assorbono gli altri regni. 875 muore Ludovico II > Carlo il Calvo in Italia riceve la corona imperiale a Pavia Ludovico il Germanico tentò invano di invadere i territori di Carlo il Calvo poiché vuole ritornare all’unità imperiale 876 muore Ludovico il Germanico, Carlo il Calvo invade la parte orientale; respinto da Ludovico il Giovane nel 877 muore Carlo il Calvo e restano : suo figlio Ludovico il Balbo (Francia ma concessioni ai grandi proprietari terrieri) e i 3 figli di Ludovico il Germanico 1- Carlomanno signore di Baviera e di Pannonia; 2- Ludovico il Giovane re di Franconia, Sassonia e Turingia ; 3- Carlo il grosso signore di Svevia e Lorena ). La situazione governativa è disperata dato che il re non riesce più a contrastare il problema dei signorotti locali, ormai diventati troppo potenti, e lontani dalla competenza dell'imperatore che non poteva curarsi di così tanti principi sempre più ricchi > > > la Germania non reggerà per la presenza di numerosi popoli. CARLO IL GROSSO diventa imperatore nell’anno 881 e l’anno dopo rimarrà l’unico carolingio ancora in vita. I territori franchi sono dunque in mano alle grandi famiglie aristocratiche che prendono sempre più maggiore importanza nel contesto regio. - Ad esempio, Bosone- capo di una di queste grandi famiglie - si è fatto eleggere re di Provenza dai grandi senza che Carlo il grosso avesse potere decisionale. Nell’anno 887 Carlo il Grosso viene depositato da un’assemblea di aristocratici dei franchi orientali (del mondo tedesco), deposto poiché ritenuto incapace di reagire alle problematiche e dannoso all’interno del governo. Alessia Muccinelli I NOMI DELLE POPOLAZIONI • Vichinghi = da vik (baia), abitanti della baia = vikingr (predoni marittimi), meno plausibile in quanto non si sarebbero autodefiniti cosi; Nome usato per quelli che vanno verso ovest (isole britanniche o verso l’oceano Atlantico) • Normanni = dal latino uomini del Nord; Nome usato per quanti si dirigono verso la Gallia (Francia del nord). • Vareghi = var (giuramento) = varingr (uomini uniti da un patto); Per coloro che si spinsero verso sud est (lungo le pianure russe). I NORMANNI sono coloro che ebbero più successo, vengono inseriti nella struttura del regno franco dopo aver esercitato notevoli pressioni; Controllo stabile di una zona della Neustria che prende il nome di Normandia: Anno 911: Rollone, capo normanno di origine norvegese, raggiunge un accordo con Carlo il semplice (uno degli ultimi carolingi) e creano un patto: - Rollone giura fedeltà al re e si impegna a respingere gli attacchi delle altre popolazioni; - Carlo il semplice gli concede delle terre; Dalla sua discendenza emergerà Guglielmo il conquistatore, duca di Normandia che occupa l’Inghilterra attuale e vi importa un nuovo ceto dominante feudalizzato (questo sistema che in Inghilterra non era perfezionato viene importato proprio dai normanni) > (i baroni ottenevano beni e diritti in cambio del servizio militare a cavallo). L’ESPANSIONE SCANDINAVA, nel territorio che noi chiamiamo Russia, grazie alle navi veloci risalgono grandi corsi d’acqua (Dvina, Volga, Dnepr). Vengono chiamati Rus (forse deriva da rematori) e fondano due principato: - Novgorod; Kiev; questi costituiranno il primo nucleo della Russia. Chiaramente su questi territori ci sono anche altre popolazioni: Slavi = idea etnica discutibile (basata sull’affinità linguistica) Ma confusi con elementi non slavi (Avari, Bulgari, Magiari che sono di etnia mongola e si trovano in un complesso germanico)>>> Aggregati tribali che migrano dalla regione dei Carpazi Anche nei territori più a contatto con il mondo carolingio si creano principati territoriali; regni stabili tra VIII e IX secolo: – Serbia, Croazia, Boemia (a sud) che viene assorbito nel regno tedesco (Importante) – Polonia a nord – La Boemia verrà inquadrata come ducato nel regno ottoniano Alessia Muccinelli I MAGIARI non sono di etnia slava ma ugrofinnica, arrivavano verso la fine del IX secolo (quando il mondo carolingio è in massima crisi); si stanziano a nord del Danubio e provengono dalle regione del Don del Volga. Guidati da Arpad e vengono sconfitti nel 955 da Ottone I a Lechfeld a Baviera, da questo momento gli ungari non daranno più fastidio al mondo tedesco. Intorno all’anno 1000 come re di questa nuova entità della penisola balcanica troviamo un principe di nome Vaik che assume il nome di Stefano dopo essersi convertito al cristianesimo. Vaik riunisce tutte le tribù ungheresi (già vista la stessa situazione per i germani) e fonda il regno ungherese (canonizzato da Gregorio VII nel 1083). NUOVI CAMBIAMENTI IL MONDO CAROLINGIO STA CROLLANDO, la struttura che Carlo magno aveva immaginato sta andando in frantumi: • Il diritto comitale nasce con i Franchi. I comites, nominati dal re e direttamente da lui dipendenti, erano posti a capo delle province in luogo di quei duchi spesso concorrenti o ribelli al potere centrale, portando a un forte accentramento di potere nel sovrano. L'Italia era così tutta divisa in contee. il potere comitale come Carlo magno aveva ideato si sta trasformando, tra il IX e il X secolo il potere comitale si sfalda, questa rete di funzionari pubblici che dovevano seguire il governo centrale, notiamo la comparsa di veri e propri signori locali. Questi signori instaurano sulle realtà umane e territoriali signorie fondiarie, si appropriano della ricchezza del territorio aumentando la propria in maniera esponenziale > la loro funzione pubblica diventa una ricchezza privata. Non a caso questi iniziano a chiedere l’ereditarietà del ruolo comitale. Alessia Muccinelli I POPOLI DEL NORD Composti da aggregati tribali provenienti dalla Scandinavia che si dedicavano a: 1) Attività commerciale 2) Pirateria navale 3) Conquista militare Compivano attività di saccheggio anche a lunghissima distanza (Asturie, Mediterraneo), si spingevano verso territori molto lontani. Anno 987: i principi, grandi signori di Francia, decidono chi deve essere il re, in questa data scelgono Ugo capeto( mantello ), re di Parigi, da cui prende il nome la DINASTIA DEI CAPETINGI che eserciterà il potere fino alla Rivoluzione francese. Ugo capeto viene scelto perché in realtà è un personaggio debole, i principi non vogliono essere sottoposti ad una figura che limiti il suo potere - La situazione si risolve solamente nell’anno 862 quando Ottone I sposa Adelaide di Borgogna – in Italia la situazione era seriamente confusionaria, non si era capaci di ritrovare un re adatto a governare. - Il regno tedesco ha lo stesso problema ma riesce ad attivare un sistema di riunioni più funzionale: i ducati hanno importanza, Sassonia – Svevia – Baviera – Lotaringia erano capeggiati da duchi autonomi. Ottoni I di Sassonia re di Germania ed Italia sembra riuscire a dare delle risposte, ferma gli attacchi di normanni e Magiari cosi da guadagnare credibilità. - Integrazione normanna: nell’XI secolo gruppi di cavalieri normanni si integrano nel mondo dell’Italia meridionale. Alessia Muccinelli I NORMANNI Rispetto agli slavi che si fermano al di fuori dell’impero e dei musulmani che si fermano oltre il mediterraneo, dalla Normandia gli slavi si integrano nel mondo franco e ne assorbono le istituzioni e la religione > > > I normanni accettano la realtà franca che li circonda ( tanto che importeranno il sistema feudale franco), si integrano nel mondo franco, ne assorbono istituzioni e religione XI SECOLO ALTAVILLA: Lentamente acquisiscono l’Italia meridionale fino alla creazione del regno di Sicilia. Alessia Muccinelli I MAGIARI Popolazione ungara, si stanziano in Pannonia (che poi prenderà il nome di Ungheria) guidati da Arpad. Il comportamento dei magiari si riproduce simile in modo ciclico, passato l’inverno compivano incursioni (spedizioni di ampio raggio) destinate a devastare territori, fare bottino e rapimento di schiavi. Nel 924 saccheggiano Pavia, simbolicamente più importante del regno d’Italia poiché capitale del mondo Longobardo > il potere regio italiano non è riuscito a difendere neanche la città più importante. La risposta che da Ottone I di Sassonia è importante: - a Lechfeld istituisce un patto tra magiari e la Germania, lui sapeva che che con eserciti razziatori composti da cavalieri veloci non si può rispondere con armi pesanti; Crea un esercito composto da cavalleria leggera, ristrutturazione dell’esercito e vince. Grazie a questa grande vittoria di Ottone il grande problema dell’Europa occidentale viene risolto > 1001, conversione di re Stefano d’Ungheria. RADICAMENTO DEGLI INVASORI Successo dei nuovi invasori = tecniche militari Uso di flotte composte di navigli rapidi (normanni e saraceni) Cavalleria leggera (Ungari) Inconsistenza della difesa degli organismi centrali I POTERI SIGNORILI Con il passare del tempo i conti iniziano a pretendere l’ereditarietà della carica > EREDITARIETÀ DEI FEUDI, che viene concessa dal re ai signori territoriale molto forti. 877 a Quierzy Carlo il Calvo (carolingio) ha bisogno di un esercito forte al suo fianco per entrare in Italia, i conti gli chiedono l’ereditarietà del titolo in cambio della forza militare. Queste concessioni sono limitate ad un esempio circoscritto: se un conte muore in guerra il feudo o la carica passa al figlio > questo fa scaturire una reazione a catena e il re ha perso completamente il controllo delle contee. 1037 contistutio de feudis: con Corrado II di Franconia concederà l’ereditarietà dei feudi anche ai signori minori; eclissi dell’autorità regia e si sviluppano poteri autonomi. DA QUESTA CRISI NASCONO REGNO DI FRANCIA E REGNO DI GERMANIA. Alessia Muccinelli IL BASSO MEDIOEVO EUROPA POSTCAROLINGIA o IL REGNO DI FRANCIA Il re controllava solamente i territori che appartenevano alla sua famiglia (è un principe come gli altri); altre 12 regioni sono diventate autonome dal governo centrale composte da dinastie nobiliari collegate al re da vincoli vassallatici, questi potentati alla morte del re si riuniscono per decidere il successore: il successore viene scelto a turno dalle famiglie nobili in modo tale che quella regnante non se ne approfitti. Comes (Comitatus/contea) non indica più una carica pubblica ricevuta dal sovrano e revocabile, ma un territorio e un insieme di poteri che costituiscono un patrimonio ereditario I principi maggiori hanno una rete vassallatica composta da signori di castello che nel corso del sec. XI si renderanno indipendenti > dominus loci. o IMPERO TEDESCO Grazie alla forza di Ottone che ha esercitato a seguito del consenso che ha ottenuto; i principi autonomi aumentano la loro autonomia e il loro potere, ma con loro aumenta anche la frammentazione del territorio > si arriverà ad un potere centrale inesistente a favore di una serie di principati autonomi impossibilitati a imporsi sugli altri. Sarà ottone ad accreditare il proprio potere nel mondo tedesco rendendo questo impero una forza a tutti gli effetti- Ogni macchia di colore indica un principato; la Germania va nella direzione esattamente opposta alla Francia, il potere centrale non andrà mai a consolidarsi cosi come il potere dei principati. Alessia Muccinelli GREGORIO VII e la lotta per le investiture Lui che nel giro di pochi anni divenne capo del movimento riformatore romano per motivazioni specifiche, per lui prevaleva l’esigenza politica che vedesse il papa come VERTICE DELLA CRISTIANITA’. Per la prima volta in modo preciso questa idea diviene punto principale di un programma politico, dall’altro lato Gregorio VII pretende che il potere temporale sia sottoposto al controllo del papa e non solo quello spirituale > > > RIBALTAMENTO: fino a quel momento il papa aveva una posizione subalterna rispetto al potere temporale – ne è l’esempio lampante il concilio di sutri. Eletto nel 1073 in maniera non canonica e nel 1074 compie una prima condanna: LE INVESTITURE – causa di tutto lo scontro: atto solenne con cui un signore concede una somma di denaro, un latifondo, un diritto, uno spazio di potere a qualcuno; si investe qualcuno di un beneficio, trasferimento di un potere. Gregorio viete questo meccanismo che permettesse ai vescovi di avere altri poteri e all’imperatore di prendersi eccessivo spazio > conflitto che nel giro di un paio d’anni esploderà. Scontro durante l’ultimo quarto del sec. XI e il primo del successivo. Compromesso = 1122 concordato di Worms tra Callisto II ed Enrico V (figlio di Enrico IV). L’imperatore in Germania continua ad usare i vescovi per arricchirsi e viceversa. Nella lotta per le investiture la Chiesa getta le basi della monarchia papale Nel 1075 documento importantissimo chiamato DICTATUS PAPAE, un elenco di 27 principi che troviamo nel carteggio di Gregorio VII, non sappiamo esattamente che cosa sia ma ci fa capire la sua mentalità: visione del papa al vertice della cristianità e della gerarchia ecclesiastici e la subordinazione dell’autorità laica. 2 il Pontefice Romano sia l'unico ad essere di diritto chiamato universale. 3 Che Egli solo può deporre o reinsediare i vescovi. 4 Che in qualunque concilio il suo legato, anche se minore in grado, ha autorità superiore a quella dei vescovi, e può emanare sentenza di deposizione contro di loro. 8 Egli solo può usare le insegne imperiali 12 Che ad Egli è permesso di deporre gli imperatori. 13 Che ad Egli è permesso di trasferire i vescovi secondo necessità. 18 Che una Sua sentenza non possa essere riformata da alcuno; al contrario, Egli può riformare qualsiasi sentenza emanata da altri. 19 Che Egli non possa essere giudicato da alcuno. 27 Che Egli possa sciogliere dalla fedeltà i sudditi dei principi iniqui Alessia Muccinelli Enrico IV – figlio di Enrico III quando ritiene che il papa si stia comportando in modo scorretto convoca nel 1076 un concilio, una riunione di vescovi tedeschi per imporre la deposizione di Gregorio VII. L’imperatore fa deporre il papa e a sua volta Gregorio VII depone e scomunica l’imperatore. Scomunica= sanzione ecclesiastica che significa estromettere il personaggio dalla comunità cristiana, la sua anima è destinata a non essere salvata e nessuno può salvarlo ed entrarci in contatto > questa scomunica diventa un’arma nelle mani dei duchi tedeschi nemici di Enrico. La Germania del nord si è ribellata, imperatore si è ribellato, Gregorio VII si muove per convincere ad eleggere un nuovo re: Enrico IV capisce la situazione, si spinge in Italia come sta facendo Gregorio e quest’ultimo si ritira a CANOSSA, castello di Matilde di Canossa- potente feudataria e sostenitrice del papato nella lotta alle investiture. Enrico si presenta in questo castello e chiede perdono al pontefice: Gregorio gli dice di portare penitenza all’esterno del castello e alla fine il papa non poté non concedergli il perdono. Ø Questo evento viene visto come una forte umiliazione dell’imperatore sebbene sia stata una mossa estremamente strategica > il papa RITIRA la scomunica, non elimina la deposizione (irrilevante per Enrico). Enrico IV torna in Germania, la scomunica non è più presente, l’esercito schiaccia la rivolta dei principi tedeschi seguaci del papa. 1080 a Bressanone vescovi tedeschi e lombardi depongono Gregorio VII e lo sostituiscono con il patriarca di Ravenna Wiberto (tedesco) >>> Clemente III (clemente II era il papa scelto da Enrico IV dopo la deposizione dei tre papi eletti). 1081 Enrico IV in Italia e dopo un lungo assedio nel 1084 entra a Roma (Gregorio VII salvato dai normanni ai nasconde a Castel. Santangelo, che saccheggiano la città – se ne va con loro dopo che hanno distrutto la città). 1085 Gregorio VII muore a Salerno Concordato di Worms = compromesso tra Callisto II ed Enrico V sulla questione delle investiture dal momento che non si riusciva a trovare un accordo. Secondo il principio Gregoriano (punto di vista del papa) queste investiture non dovevano esistere poiché creava screzi da un punto di vista gerarchico; l’impero invece aveva una visione più utilitaristica delle investiture, pensava di poterne trarre vantaggio e cosi faceva. Dopo Gregorio VII viene spianata la strada per la monarchia papale: con questo presupposto il papa possiede il potere di esercitare forza su tutte le diocesi, ha un ruolo al vertice della gerarchia ecclesiastica. Alessia Muccinelli 14/11 L’IMPERO Qual è la situazione imperiale dei secoli centrali del medioevo? In Germania l’accentramento del potere regio non fu mai un processo semplice, anzi, fu spesso un processo fallimentare (accentramento regio in Germania fallisce; il re veniva eletto attraverso un principio elettivo che impedisce l’affermazione di una vera e propria dinastia > non si attribuiva mai la corona in modo stabile, SOLO con Ugo Capeto. Il potere reale del re di Germania si esercita soprattutto nei territori governati della propria famiglia, sul resto del regno governa solamente quando la sua linea di forza viene condivisa dagli altri duchi del tempo. Il punto di partenza è quello dei grandi ducati come quello di Sassonia, Svevia e baviera – numerose marche come quella austriaca… nonostante ciò neanche Federico Barbarossa riesce ad insediarsi. Mondo estremamente frastagliato quello tedesco, voleva ottenere autonomia. Dal punto di vista della composizione di questo nuovo impero creato da Ottone I di Sassonia (che recupera il lavoro lasciato da Carlo magno): o Mondo di Germania; divisa in principati dinastici -legati all’imperatore da un vincolo feudale. o Mondo d’Italia; affermazione dei comuni. o Regno di Borgogna; dal 1033 quando con Corrado II di Sassonia la sua corona verrà inglobata nel mondo tedesco. Questa realtà deve scontrarsi quasi dall’origine con le CITTA: queste vogliono avere un ruolo nella gestione della politica, acquisiscono autonomia dal punto d vista economico ed attuano un vero e proprio conflitto che metterà in crisi il potere imperiale (già frastornato dalle battaglia interne con i principi e il papato). Il mondo tedesco aveva controllo solo sui regni orientali (Polonia, Moravia ed Ungheria) dove compie una vera e propria germanizzazione; i principati slavi che si stabiliscono sul territorio orientale emulano il mondo tedesco da un punto di vista di gestione, principi, istituzioni e conversione al cristianesimo. o a metà dell’XI secolo si consuma nel 1054 la rottura definitiva del cristianesimo occidentale -cattolicesimo e quello orientale -ortodosso > interessante notare che questa separazione diviene definitiva quando il papato si impone al vertice della gerarchia poiché era presente ancora il patriarcato a Bisanzio. o Nella penisola balcanica procede invece la cristianizzazione del mondo slavo. Alessia Muccinelli 1- LA MONARCHIA FRANCESE Con il declino dei poteri universali si rafforzano le monarchie nazionali, l’idea imperiale della possibilità di governare il mondo cristiano occidentale fallirà nel basso medioevo. La monarchia francese rappresenta la proposta alternativa ad una visione universalistica, la dinastia dei duchi di Parigi da una soluzione al problema che la realtà sta vivendo: 885-886 Assedio normanno di Parigi della durata di un anno, difesa da Eudes 887 deposizione di Carlo il Grosso prima in Germania poi in Francia. 916 Carlo il Semplice cede a Rollone parte della Neustria (Normandia), il compromesso è volto a creare un’area cuscinetto rispetto le nuove invasioni. 987 elezione di Ugo Capeto conte di Parigi, rappresenta una svolta che porta al rafforzamento della sua dinastia regia che è lenta ma sistematica. I capetingi mettono le mani su diversi territori avendo una cogna sull’entrate ed uscite de territorio ma anche il controllo militare. Il processo di formazione di una grande monarchia nazionale si completa solo in seguito alla guerra dei cento anni (1337-1453), guerra che in realtà ne è durata 116, Affermazione dei capetingi Luigi VI e Luigi VII (1137-1180) padre e nonno di Filippp II Augusto Si professano come garanti della pace e della giustizia, unico garante, si propone come lui che vuole difendere tutti i suoi sudditi; Proprio per questo cerca di mettere un Freno all’aristocrazia feudale; Pere frenare l’aristocrazia feudale da consenso ai vescovi e ai ceti mercantili, elemento importante per difendere il potere regio dall’aristocrazia feudale. FILIPPO AUGUSTO RE DI FRANCIA 1180-1223, primo della triade, re importante prende anche l’appellativo di Augusto. Si appoggia alle forze cittadine che si oppongono agli interessi delle forze feudali e signorili, le città riescono a sviluppare una certa autonomia che diventano i motori dello sviluppo economico; si passa da un’economia quasi esclusivamente agricola ad un’economia più sofisticata. Problema > > > Crescita di un’altra dinastia a cui far fronte, quella d’Inghilterra: I Plantageneti (avevano come stemma la ginestra) conti d’Angiò e dal 1154 re d’Inghilterra erano di fatto padroni della metà occidentale della Francia. I grandi feudi della metà occidentale della Francia sono controllati dalla dinastia plantageneta dei conti d’Angiò, che dal 1154 regna in Inghilterra. Con il matrimonio Enrico II conte di Angiò governa questi territori perché glieli affida il re di Francia, ma era già indipendente < è feudatario dei domini sul territorio francese. Inizi XIII: cita Giovanni Senzaterra (re dal 1199) in giudizio a Parigi, lo dichiara contumace e comincia ad occupare i suoi feudi (ricorso al diritto e alla forza militare) Luglio 1214 battaglia di BOUVINES, città del Belgio: Alessia Muccinelli Grande affermazione della dinastia capetingia, Filippo augusto distrugge Giovanni senzaterra (che diventò re dopo la morte del fratello, Riccardo cuor di leone che va in battaglia in crociata e abbandona il campo). Lentamente con i primi successori di Ugo Capeto si sviluppa il rafforzamento del potere centrale che passa dal rafforzamento della monarchia centrale stessa che sviluppa un potere diretto sul territorio. Giovanni senzaterra perde un pezzo di territorio enorme, nel momento in cui subisce questa sconfitta, i feudatari che avevano feudi da una parte all’altra della manica diranno addio a tali possedimenti. La battaglia di Bouvines risolve numerose situazioni, la monarchia inglese in perdita consente alla monarchia francese di accedere a svariati prestigi presenti nella magna carta liberatum. Con questa battaglia filippo II rientra in contatto con buona parte della Francia ed emergono i processi caratteristici della formazione della monarchia europea: Superamento della frammentazione signorile; Momentanea pace dal pericolo della monarchia inglese; Si forma un governo centrale articolato ed organizzato con elementi specializzati, ci sono competenze ed incarichi specifici: Consiglio del re – camera dei conti, organismo finanziario che serve a gestire il tesoro del regno – parlamento, non ha funzioni legislative ma è un’assemblea che detiene il potere giudiziario e viene riunito per capire il punto di vista del re. Questo parlamento verrà riunito per discutere il meccanismo di aumento delle tasse per la risoluzione di problemi interni. Creazione di una rete burocratica dislocata su tutta la rete territoriale del regno, rete di funzionari pubblici insediati su tutto il territorio del regno di Francia che rispondono solamente al re. Si passa dalla rete dei prevosti (troppo deboli che cercavano di amministrare, la loro forza dipendeva dalla debolezza dei principi) ai balivi e senescalchi (stipendiati dal re che governano circoscrizioni amministrative), (ordine e polizia, fiere e mercati, eseguire disposizioni del re, beni demaniali, ricevere l’omaggio feudale, esercito, giustizia, imposte). Alessia Muccinelli LUIGI IX IL SANTO Secondo re della triade importante di sovrani francesi; diventa re quando era soltanto un bambino difatti in questa prima fase viene portata avanti la conquista non solo militare ma anche culturale del mezzogiorno della Francia (che ancora è una realtà divisa in due). Era la madre e un gruppo di zii dello stesso Luigi a guidare le decisioni fino al raggiungimento della sua autonomia: Conquista regioni meridionali: Nel 1229 porta a termine la Crociata albigese bandita contro i Catari della Francia meridionale - a coesistenza di due principî sovrani, che si contrastano il dominio del mondo: il principio del bene e quello del male, Dio e Satana; era un’eresia di massa che si diffuse tantissimo nel popolo e nell’élite, principalmente Francia meridionale- nel 1208 da Innocenzo III > > > La corte francese approfitta di tale situazione per insediarsi nel mezzogiorno Operazione matrimoniale: 1246 il fratello Carlo d’Angiò sposa Beatrice di Provenza – al di fuori del territorio di Francia, feudo dell’impero tedesco (4 figlia del conte Raimondo Berengario IV che non aveva nessun erede maschio possibile successore) > > > sposa la figlia più piccola poiché secondo il diritto feudale di Provenza la successione era nelle mani di colei che maggiormente era stata con il padre: scusa per creare l’unione. Jean de Blanot: « Rex Franciæ in regno suo princeps est, nam in temporalibus superiorem non recognoscit » Questo principe serve alla monarchia francese per consolidare il regno al mezzogiorno; LUIGI IX muore nel 1270, chiamato il santo perché aveva una forte propensione verso le questioni religiose e indi due crociate: una fallimentare alle porte dell’Egitto e una in Tunisia, che già era soggetta al pagamento di tributi. il figlio di luigi è Filippo III che governerà per poco, sarà Filippo IV, il figlio del III ad essere importante. FILIPPO IV IL BELLO RE DI FRANCIA (NON IMPERATORE) più amato della storia di Francia e il terzo della triade; procede anch’egli verso il rafforzamento del potere centrale della monarchia attraverso la burocrazia e si trova a scontrarsi con l’Inghilterra che aveva rimesso le mani su metà abbondante della Francia. 1295 scoppia la guerra Francia Vs Inghilterra chiamata piccola guerra dei cento anni: Che portò al recupero di buona parte dei territori francesi, si buttano sopra a territori caratterizzati da una fortissima indipendenza economica e dalla singolare produzione e lavorazione di materie prime, come la lana: La Francia chiaramente voleva tale area per il seguente legame economico, indi per cui l’Inghilterra la difende orgogliosamente. Questa guerra comporta costi enormi: Filippo il Bello va a prelevare il denaro necessario dai fondi delle chiese che ricevano introiti dalle decime > il papa scomunica Filippo il Bello (= succede la stessa cosa in Inghilterra ma il re d’Inghilterra si sottomette al papato per evitare la scomunica). Alessia Muccinelli Carlo VII raggiunge un accordo con la casa di Borgogna e riesce a recuperare lentamente tutto il territorio francese tramite un costante avanzamento militare. Data di fine della guerra: 1453 battaglia di Castillon, città nei pressi di Bordeaux, gli inglesi si imbarcano e lasciano la Francia e gli resto solo il porto di Calais (nord della Francia, Inghilterra mantiene un controllo importante per gli scambi commerciali). Come mai l’esercito inglese si sfalda davanti alle armati francesi? 116 anni di guerra portano delle conseguenze inimmaginabili Motivo dinastico; l’aristocrazia inglese regnante si sente francese, si cerca un equilibrio ritrovato con la frattura. Giovanni il Buono imprigionato; Rivolte; una guerra cosi lunga pesò sia sull’aristocrazia (che è però composta dal ceto militare) che sul commercio, sul mondo contadino che pagano sia a livello morale, che sulle tasse e sul cash back della guerra stessa… ! rivolta di Etienne Marcel, rivolta dei borghesi parigini e vuole che i ricchi paghino la guerra. Viene ucciso dall’aristocrazia. ! Jacquerie, il buon giacomo una persona buona e tranquilla, rivolta spontanea dei contadini. Repressa nel sangue. Con Carlo VII la figura del re rappresenta la nazione (è percepita come propria dalla popolazione); Processo di identità nazionale: Lingua – Costumi – Diritto - Sensibilità collettiva - Tutti elementi comuni e coagulanti 21/11 LA MONARCHIA INGLESE 1066, Guglielmo il conquistatore duca di Normandia, va in Inghilterra assumendo la corona inglese e nasce cosi la monarchia inglese. Il processo di formazione si completa dopo la guerra delle due rose, guerra tra due partiti entrambi interni. 1154 si estingue la dinastia dei duchi di Normandia, sale al potere Enrico II Plantageneto – ramo di ginestra come simbolo della sua casata, uno dei personaggi più importante dell’europea dell’epoca: Riorganizza la monarchia inglese, rafforzamento del potere regio; Si pone al seguito di una guerra intestina, una guerra civile che portò un indebolimento del potere regio; Irrobustisce gli organi centrali: curia regis, i cancellieri, i tesorieri… e organi periferici: funzionari del re dislocati nel territorio e pagati dal territorio chiamati sceriffi (rappresentano Alessia Muccinelli il re nelle contee) e giudici regi itineranti (importanti perché evitano che un personaggio si imponga più di altri). 1215 – processo di rafforzamento con Enrico II del potere regio fino a che l’aristocrazia si oppone fortemente a seguito di un malcontento collettivo: magna charta libertatum > le tre grandi categorie – aristocratici, ecclesiastici e il sindaco della monarchia inglese del tempo impongono al re. Insieme di una settantina di soluzioni concordate tra il re e i rappresentanti inglesi. Il re per imporre nuove imposte deve avere il consenso dei magnati, questo perché nella guerra precedente il re per far fronte alle spese aveva solo alzato le tasse fino a che i ceti minori non riuscivano più. Tutti gli accordi presi hanno come garante un consiglio composto da 25 baroni che in caso di non rispetto invitano il popola a ribellarsi per riportare i patti. Habeas corpus: accordo che dice che non si può mettere in carcere qualcuno senza la decisione di un giudice; soprattutto nella lotta politica dell’epoca gli avversari venivano rinchiusi per farli morire in carcere. Magnum consilium (assemblea dei grandi baroni che partecipa alla gestione del potere) parlamento (metà XIII) Feroce guerra civile combattuta in Inghilterra tra la casa di Lancaster e quella di York (1455-85). Dopo la Guerra dei cent’anni la Francia si ricostruisce mentre l’Inghilterra cade in una forte guerra intestina. La denominazione, coniata in tempi più tardi, si basa sulla convinzione che i due partiti combattessero avendo come distintivo una rosa rossa per i Lancaster e una bianca per gli York. In realtà la rosa rossa fu usata come distintivo nell’ultimo periodo della lotta solo dai Tudor. o Contrasto dinastico o Tensioni tra i grandi feudatari o Debolezza del potere regio o Presenza di bande militari Si chiude con l’affermazione della nuova dinastia dei Tudor (Enrico VII figlio di una Lancaster e marito di una York) 1485-1509 che porta all’unione di Lancaster e York. Alessia Muccinelli 23/11 IL FENOMENO DEI COMUNI – l’ITALIA definizione di comune – virtuale; riassunto di quanto si dice sotto tra la fine dell’undicesimo e l’inizio del dodicesimo secolo emerge in Italia una nuova forma di organizzazione della vita pubblica, una forma di autogoverno delle comunità urbane e rurali = i comuni. Questo fenomeno non ebbe uno sviluppo uniforme; sarà grazie alla crisi dell’ordinamento del regno d’Italia che i comuni si svilupperanno in Italia centro- settentrionale, al fine di creare un’organizzazione stabile sempre più reclamata in Italia piuttosto che in tutta Europa; nel centro settentrione quasi tutte le città si sono date un ordinamento comunale approfittando dell’ascesa di Federico Barbarossa e del concordato di Worms. Dall’undicesimo secolo la città riprende vita sotto svariati aspetti tanto che emergono al suo interno nuove forze tanto da rendere le dinastie regnanti come figure marginali. La figura del vescovo rimarrà il punto di riferimento degli interessi cittadini che estese il suo potere oltre che sulla diocesi anche sul contado creando vere e proprie zone immunitarie che rafforzano il rapporto città – contado e frammentano il territorio di controllo del conte. Intorno al vescovo si crea un gruppo - coniuratio: vassalli, uomini di legge, notai, mercanti… queste figure prendono sempre più spazio fino ad esautorare completamente la figura del vescovo; la presenza del vescovo viene quindi sempre più a scemare e coincide con la crisi istituzionale relativa alla lotta per le investiture. Questa coniuratio inizia a governare la realtà cittadina in funzione dei propri interessi e soprattutto per l’intera comunità cittadina. • Il comune nasce quindi come organizzazione pubblica, associazione di gruppi di cittadine che vogliono garantire la pace all’interno della città e vogliono elaborare forme efficaci di autogoverno. • Formalmente nasce quando una magistratura collegiale assume la rappresentanza politica di un’intera comunità. I magistrati al vertice di questa organizzazione vengono chiamati consoli, in coppia, eletti ogni anno. • Questo nuovo organismo nasce come creazione aristocratica, il ceto dirigente si presenta infatti come una vera e propria aristocrazia di governo legata dagli stessi interessi; nonostante questo il comune è legato ai gruppi più ristretti, i mercanti – i negozianti e gli artigiani che rappresentano il nuova economia. I membri dell’associazione comunale si riuniscono in un’assemblea o concio, questa ha la funzione d’elezione dei consoli. I comuni si sono quindi trasformati in vere e proprie potenze territoriali che riconoscono l’autorità imperiale ma godono di incredibile autonomia amministrativa > questo porta però a scontrarsi tra loro per una supremazia di stampo commerciale, es: Milano vs Cremona. Alessia Muccinelli o Le città italiane partono da un’esigenza di autonomia diventando vere e proprie CITTA STATO, indipendenti che non riconoscono alcun potere superiore, bastante a se’ stessa dal punto di vista politico. La crescita demografica comportò anche una crescita economica impressionante, da questo punto di vista ci sono città europee – le città fiamminghe, che riportano gli stessi sviluppi di quelle italiane; la differenza sta nel punto di arrivo dal punto di vista politico. Questo fenomeno di rinascita e crescita delle città è risultato di secoli di miglioramento delle crisi di vita, delle tecniche di produzione agro-alimentare o (aratro con il vomero avversorio che si spingeva più in profondità e ossigenava meglio al terra – la rotazione delle culture); o crescita demografica; in particolare, tra X e XI secolo l’ingresso di nuovi strumenti nelle campagne e una serie di cambiamenti climatici. Ad inizio XI secolo la produzione agricola è quindi cambiata e migliorata > la terra produce molto e il surplus viene portato al mercato > > > vivere nelle città diventa positivo, iniziano a ripopolarsi grazie all’aumento demografico e al miglioramento delle condizioni di vita. La città = punto di riferimento dal punto di vista commerciale, riprende vigore la produzione artigianale, cominciano a rendersi necessari personaggi che amministrino e certifichino. o Diventano importanti anche dal punto di vista politico, momento in cui l’autorità pubblica sta scomparendo (durante un quarto di secolo di scontro intestino della Germania) a favore di un’organizzazione spontanea delle forze politiche e sociali operanti in tutto il territorio del Regnum. La comunità cittadina si trova a prendere in mano il potere per rispondere ad una necessità che nessuno è più in grado di assolvere. Perché in Italia? Il processo di urbanizzazione Nelle città, tutte sedi di diocesi, emerge la figura del VESCOVO che dal X secolo rappresenta sempre più un punto di riferimento, e assume una carica di rappresentatività unica che va oltre l’esercizio del potere sui cittadini. o Rimane dentro al città dove rappresenta un punto di riferimento e allo stesso tempo gestisce un’enorme patrimonio fondiario. Prendono potere gruppi di famiglie in stretto rapporto con la cristianità, proprietari terrieri ed abituati alla vita militare > primo gruppo di potere che si forma intorno alla curia vescovile; per fare questo ci sono dei costi che vengono affrontati con le risorse del fisco. Alessia Muccinelli o un gruppo di cives (vassalli, destinatari di benefici vescovili) che amministrano i beni della chiesa, costituiscono un gruppo di interesse coinvolto nell’azione di governo e finiscono col detenere funzioni di natura pubblica. o Questi cives, mediante un patto di concordia o coniuratio si ritagliano uno spazio di potere e diventano protagonisti della vita cittadina Il gruppo di potere ottiene con la riscossione delle imposte il denaro sufficiente per porre rimedio a tutte le necessità della città. Quindi; l’assenza di funzionari imperiale porta le città italiane a difendersi tramite questi gruppi di potere nati attorno alla figura del vescovo, le realtà locali si insediano a seguito di questo vuoto di potere. La rete urbana in Italia non scompare e ogni città mantiene vive le sue consuetudines – stretto rapporto tra città e contado, il controllo del contado (o territorio diocesano) distingue il territorio italiano da quello europeo: 1) Continuità cittadina 2) Persistenza di una classe di uomini liberi molto più nutrita che nel resto della compagine carolingia Le tre rappe di questo processo: 1> In un primo momento il vescovo con i suoi fedeli esautora il conte dalla città (à privato di funzioni pubbliche si ritira nel comitato) 2> Viene esautorato il vescovo (fine sec. XI): persone di rango sociale elevato, non necessariamente nobili, espressione di forze che hanno rilievo nella vita della comunità, assumono la guida della cittadinanza. Questi gruppi di famiglie eliminano il vescovo dal processo e prendono posizione, i vescovi erano consapevoli di cosa stava succedendo. Il vescovo buttato fuori, vengono eletti dei magistrati – che prendono il nome di consoli > magistratura plurima, ci sono più uomini a seconda delle città. *Si arriverà alla conclusione che il numero perfetto di consoli è 2 del mandato di un anno che non può essere rinnovato. 3> Il comune subentra al potere del conte anche nel comitato (accordo, conquista) La comunità cittadina viene coinvolta nell’azione politica, militare e di governo (non coinvolgono la parte più bassa della società, gli stipendiati): - si riunisce nel parlamentum (concio, arenga) - consiglio: struttura e consistenza mutevole a seconda del luogo e del periodo che connota l’identità del comune. Queste riunioni comprendevano un numero molto elevato di persone, per la prima volta in maniera sistematica una comunità sceglie, decide e consente ad un gruppo sempre più ampio di prendere decisioni importanti. Es: si decideva se conquistare una città, aprire un atto bellicoso… • Il COMUNE è soprattutto esigenza di partecipazione assemblee decretavano leggi in statuti cittadini. Alessia Muccinelli 2) Fase secondaria: Prima della metà del XII sec. Le maggiori città centrosettentrionali erano già comuni, ma non siamo di fronte ad un fenomeno unitario • Si diceva che si capisse la nascita di un comune quando notavamo la Comparsa dei consoli (date da non sapere tutte): – Pisa 1081 – Milano 1097 – Genova 1099 – Ferrara 1105 – Padova e Bologna 1123, prime attestazioni senza nomi anche se sappiamo che dieci anni prima in città esisteva una organizzazione cittadina visto la ribellione ad Enrico V – Modena 1135 *Commune Veneciarum 1152 CRISI TRA IL PAPATO E L’IMPERO 1122-1153-> instabile equilibrio papato e Impero (Worms) Momento di crisi -> Impero : Morte di Enrico V. Doppia elezione: Federico di Svevia – Lotario di Supplimburgo -> Papato: scisma 1130, che porta alla ribellione dei Romani nel 1143 e alla costituzione del comune in assenza di papato e Impero. 1125 – 1152 > 25 anni di assenza del potere regio; scontro interno alla Germania con ricadute pesanti in Italia che porta alla scomparsa totale del potere pubblico > ciò porta quindi all’organizzazione autonoma delle città in COMUNI. Alessia Muccinelli 30/11 TRE FASI DELLA VITA DEI COMUNI 1) Comune consolare, prima fase Gruppi sociali legati al vescovo (aristocrazia feudale, mondo mercantile, professionisti), dopo averlo deposto prendono il controllo. CARATTERISTICHE: o Collegio dei consoli o Arengo (assemblea generale dei cittadini) o Consiglio maggiore – composto da alcune 100inaia di persone, questi consigli sono comitati più ristretti composti dagli eletti nelle assemblee. o Consiglio minore – più ristretto, decina di persone. Dopo la pace di costanza, nel 1183 all’interno dei comuni iniziamo a notare caratteristiche nuove: 2) Comune podestarile, seconda fase. o Estromissione del vescovo (ormai fatto compiuto) o Sedi proprie dell’amministrazione cittadina (edifici pubblici), creati palazzi comunali. Si capisce che serve una struttura fisica dove gli addetti potessero svolgere il lavoro. o Statuti comunali = regolamenti interni alla città che servono a mettere ordine, discussi in sede d’assemblea. Una delle norme più antiche ancora vigenti è quella della pulizia dei portici che spetta ai negozi lì stanziati > norme che servono a regolare la convivenza in ambito urbano. o Conquista del contado. Nasce la figura del podestà e vengono eliminati i consoli, questo ha le seguenti prerogative di ambito legislativo-esecutivo > fu una scelta funzionale, i consoli erano capi di famiglia che gestivano altri ambiti, non erano uomini politici. Di contro il podestà ha grandi competenze militari ed ha studiato il diritto: la sua carica dura solamente un anno per evitare eccessi di potere, è per lo più uno straniero e viene controllato per capire se sta compiendo il suo lavoro. o Fa eseguire le decisioni dei consigli o Applica le leggi o Amministra la giustizia o Sovrintende l’apparato burocratico o Progredisce la conquista del contado o Aumento dell’importanza dei consigli che diventano la vera rappresentanza cittadina, non vengono più convocati solamente in particolari situazioni ma molto più spesso 3) Comune popolare, terza fase. Chiusura del ceto dirigente che inizia a risentire dell’emersione dei ceti medio-bassi: o lotta tra nobiltà e popolo (fazioni composite) o Divisione guelfi – papato e ghibellini - impero (nobili organizzati in clan) Alessia Muccinelli Il popolo (societas populi) prende il potere, l’associazione tra gli elementi medio- bassi della società che erano stati esclusi fino a questo momento dalle grandi famiglie; nasce in questo modo una nuova struttura parallela guidata dal capitano del popolo che possiede le stesse prerogative del podestà. Due magistratura, una parte della popolazione ne segue una e l’altra la seconda; sarà la societas populi ad avere la meglio. Nascita di norme che mirano ad escludere i vecchi esponenti dell’aristocrazia consolare: Leggi anti-magnatizie: Fine XIII sec. o Affrancazione dei servi (1256 Liber paradisus: ca 600 servi riscattati dal Comune)Larga partecipazione o Ordinamenti di giustizia (Firenze 1293) stessa cosa o Ordinamenti sacratissimi (Bologna 1284), norma per escludere i grandi esponenti delle famiglie aristocratiche dalla vita pubblica. Questi tre momenti possono essere riassunti nei nomi delle figure di importanza: Ø console – podestà – capitano del popolo queste città hanno raggiunto l’indipendenza politica, altre città europee riusciranno a raggiungere una discreta autonomia, sempre ristretta all’ambito cittadino; Al di fuori il re aveva sempre il controllo. Regioni altamente urbanizzate: – Fiandre (Bruges, Gand, Arras = manifatture tessili – Lega anseatica (Brema, Amburgo, Lubecca) = monopolio dei traffici nei mari del Nord – Francia meridionale (Marsiglia, Tolosa, Aix en Provence Consistenza demografica: Milano, Firenze, Parigi = 100.000 abitanti Venezia, Genova = 90/100.000 Gand, Bruges = 60/70.000 Londra, Colonia, Bologna, Padova, Roma, Bologna, Napoli = 30/50.000 • Immigrazione dalle campagne: l’aria della città rende liberi (Germania) • Libertà personale (città) vs condizione servile (campagna) EUROPA: Esistenza di forti poteri signorili che bloccano l’indipendenza crescente delle città stesse. La città chiede al signore la concessione di una «carta di Comune» = autorizzazione a costituire il comune >>> Rivolte armate = eccezioni 1111 a Laon, in Piccardia, il vescovo in cambio di denaro riconosce l’associazione giurata dei cittadini 1112 cambia idea e abolisce il comune à rivolta borghese e sua uccisione 1128 concessione della carta di comune da parte del re Leggere biografia di: Christine de Pizan (non in programma) Alessia Muccinelli FEDERICO II INNOCENZO III è uno dei tre papi più importanti (Gregorio VII – Innocenzo III – Bonifacio VIII); alla morte di costanza d’Altavilla il piccolo Federico aveva solamente quattro anni. Federico affidato alla tutela del pontefice: problema; temeva che i domini pontifici potessero essere inglobati, lentamente recupera il controllo di questi territori grazie all’assenza dell’imperatore e capisce che regno di Sicilia e l’impero devono rimanere separati. Il papa prevede che, raggiunta la maggiore età, il regno sarà riservato al governo di Federico II (14 anni come maggiore età). 1208: incoronato re di Sicilia. 1212 ELETTO RE FEDERICO II, re di Germania in antitesi ad Ottone IV di B. che ha ancora il potere reale in Germania; Innocenzo III riconosce Federico come re dei Romani (questo perché Ottone aveva infranto le promesse di non impicciarsi nelle questioni italiane, rivendica il trono di Sicilia) dietro la garanzia di mantenere la separazione tra Impero e Regno di Sicilia. o Federico II parte per la Germania e si allea con Filippo II Augusto re di Francia, gli schieramenti sono chiari. Ottone IV schierato con Inghilterra e Federico II schierato con la Francia. Nel momento in cui Enrico il Leone scappa in Inghilterra, i suoi terreni vengono affidati ai fedeli dell’imperatore. Alla morte di Federico Barbarossa il potere passa nelle mani di Enrico VI che muore dopo pochissimi anni, muore dopo 7 anni di governo. Enrico VI molto sottovalutato, ha riportato il potere imperiale in Germania (ha schiacciato Enrico il Leone), ha acquisito con la morte del padre anche il regno d’Italia che con il compromesso di Costanza ha ridato autorevolezza al potere imperiale. 1191 Enrico VI prova a conquistare il regno di Sicilia, gli si oppone Tancredi che muore e lascia come erede il figlio Guglielmo III. 1194 Enrico conquista l’Italia meridionale nonostante avesse già diritto con il matrimonio insieme a Costanza D’Altavilla. Enrico VI forte imperatore MA nel 1197 muore. Quando lui muore, suo figlio Federico ha solo tre anni, non può raccogliere la successione del padre. Costanza d’Altavilla non si fida del mondo tedesco e affida la tutela del figlio al papa Innocenzo III. Alessia Muccinelli Tutti rispondono ai giustizieri: questa organizzazione di derivazione normanna viene perfezionata da Federico ed esposta nella Costituzioni di Melfi (1231): o Queste norme riguardano solo il Regno di Sicilia mentre in passato si riteneva erroneamente che fossero valide per tutto l'Impero (costituzioni imperiali). Il prologo delle Costituzioni di Melfi è interessante perché in esso Federico esplicita la sua idea di potere, come concesso direttamente da Dio, riprendendo così l'interpretazione della lex regia de imperio fornito dai giuristi bolognesi. o Vale a dire: quello che il principe vuole ha valore di legge perché a lui il popolo ha trasferito tutto il potere, quello militare e quello civile. Questo sta scritto nel corpus Iuris civilis di Giustiniano e Irnerio interpreta questo passo come una rinuncia definitiva al potere da parte del popolo romano che lo affida per sempre all'Imperatore, Poiché l'uomo del Medioevo sentiva di appartenere all'epoca romana, doveva accettare senza riserva il volere dell' Imperatore. In seguito, i giuristi più giovani della scuola bolognese rividero questo concetto: Ø l'attribuzione del potere all'Imperatore poteva essere revocata e trasferita ad un altro qual ora l'imperatore ne fosse stato indegno. Sulla base del concetto che il potere appartiene al popolo che lo attribuisce a chi ne è ritenuto degno si giustificavano le nuove forme di governo comunale. La concezione del potere di Federico non ammette deroghe: egli tenta di imporre i suoi podestà con la forza, ma sovente quando l'Imperatore e il relativo esercito si allontanano, i cittadini si riprendono il potere estromettendo il Podestà imposto. Il problema del controllo del territorio dopo Cortenuova pareva acquisito, invece le pretese dell'imperatore riacuiscono il contrasto. - In molti Comuni si formano associazioni (come a Bologna) per organizzare i cittadini nel maneggio delle armi a scopo difensivo (come a Bologna). In molti comuni queste associazioni rappresentano i nuclei attorno cui si organizzano i ceti popolari dando vita in alcuni casi alle corporazioni di arti e mestieri, in altri raccogliendo i cittadini del quartiere che iniziano a discutere e a confrontarsi partecipando più attivamente alla vita pubblica → societas populi. * Le città sono sempre più forti anche dal punto di vista militare e dopo Cortenuova Federico non otterrà più vittorie. Alessia Muccinelli A fianco dei Comuni si schiera il Papa perché teme Federico e anche perché i suoi territori gli vengono sovente sottratti dall'imperatore che li rivendica. 1245- CONCILIO DI LIONE > Innocenzo IV scomunica e depone l’imperatore. Si crea un clima ostile nei confronti di Federico e questi diventa sospettoso e reagisce perseguendo varie famiglie un tempo fedeli. Episodio di Pier delle vigne. Assedio di Parma. 1247-48 Federico teme che famiglie Ghibelline un tempo fedeli possano passare alla parte Guelfa a causa dei rapporti con la famiglia genovese dei Fieschi (a cui appartiene il papa Innocenzo IV) L'assedio si prolunga, Federico fa costruire una città provvisoria in legno (Victoria) nella quale svolge la sua vita normale e durante una sua assenza per cacciare, l'esercita di Parma compie una sortita e incendia Victoria. 1249-Fossalta: sconfitto il figlio Enzo (vicario generale dell'Italia) che viene catturato e tenuto prigioniero a Bologna; Invano il padre ne chiederà la liberazione. Nel 1250 Federico muore dopo le ultime sconfitte: il sogno di riorganizzare l'Impero naufraga e finisce con lui. La figura di Federico è estremamente complessa, tanto da meritare l'epiteto di STUPOR MUNDI non solo per le sue imprese politiche e militari ma soprattutto per la varietà dei suoi interessi nel campo delle arti e delle scienze. Capacità di capire il diverso, attenzione al mondo islamico: o ottiene senza combattere il diritto di accesso ai luoghi santi per i pellegrini cristiani; Gli avversari lo dipinsero come figlio del demonio, precursore dell'Anti Cristo. DESTINO DELLA CASA DI SVEVIA Alla morte di Federico i territori dell'Impero (Germania, Borgogna, Italia, Sicilia) seguono destini diversi: § CORRADO IV, Germania: dopo la deposizione di Enrico, era stato eletto come re di Germania Corrado IV, secondogenito di Federico. Corrado teoricamente dovrebbe diventare Imperatore alla morte del padre ma dopo la scomunica, vari principi appoggiati dal Papa in funzione anti-federiciana si contendono la corona. Corrado sarebbe anche re di Sicilia e fa anche un tentativo di prendere in Italia, ma muore nel 1254 > Nei pochi anni di regno egli riesce solo a mantenere la sua posizione contro i principi tedeschi. Alessia Muccinelli § MANFREDI, Sicilia: Manfredi, figlio naturale di Federico e Bianca Lancia (esponente di una famiglia aristocratica piemontese trasferitasi al sud) succede a Corrado, benché questi abbia un figlio (Corradino). In realtà quest'ultimo è molto giovane e Manfredi ritiene che sia rischioso per la casa di Svevia affidare il regno a un bambino che vive in Germania e quindi si fa nominare re di Sicilia, con l'appoggio dei baroni siciliani, diffondendo la falsa notizia della morte di Corradino. Nel 1256 Manfredi è incoronato re di Sicilia contro il volere del Papa che vorrebbe eliminare per sempre gli Svevi dalla scena politica. Nel contempo le forze ghibelline italiane, rimaste senza riferimenti con la morte di Federico, si stringono intorno a Manfredi. All' epoca l' Italia meridionale non era periferica rispetto all'Italia del Nord: o i ghibellini dei comuni dell'Italia settentrionale hanno bisogno dell'intervento di Manfredi che individua la strategia di inviare comandanti o cavalieri (macchine da guerra) ai suoi sostenitori. 1260, Siena >> I Ghibellini toscani vincono la battaglia di Montaperti contro i Guelfi (Farinata degli Uberti); Questa strategia di Manfredi porta al predominio dei Ghibellini in molte aree, con grande dispetto del Papa. In Italia si instaura il predominio ghibellino: Manfredi controlla il Sud direttamente, per mezzo dei suoi alleati il Nord. Il Papato si sente accerchiato, perde alcune città nelle Marche e in Umbria e cerca un principe da opporre a Manfredi. In questa fase il Papa non ha bisogno di denaro poiché sostenuto dalle ricche famiglie guelfe toscane, gli occorre un principe in grado di armare un esercito: o dopo un iniziale diniego, si fa avanti nel 1265 Carlo d'Angiò (fratello di Luigi IX il Santo). Carlo d'Angiò ha acquisito per matrimonio la Provenza, che fa parte dell'Impero; Il suo esercito parte dalla Provenza, e con un giro tortuoso da Milano scende verso il sud a toccare da solo città guelfe per evitare sconti che rischiavano di comprometterne la credibilità. L'esercito si ricongiunge a Carlo a Roma, dopo essersi rinforzato con l'apporto dei Guelfi italiani > > > Nel 1266 battaglia, Carlo attacca a Benevento l'esercito di Manfredi; la battaglia è sfavorevole agli Svevi, Manfredi si lancia in campo e muore: Carlo d'Angiò prende il potere. La scelta di Manfredi appare strategicamente sbagliata poiché egli aveva diviso in due il proprio esercito, lasciandone una parte a presidio dell'Abruzzo e quindi avrebbe potuto organizzarsi per una successiva battaglia, Ma... biondo era e bello e di gentile aspetto. DOMINI DEGLI ASBURGO ce ANTONI svizzERI s\ È ASS CROAZIA Sg ie in MARE TIRRENO PENISOLA ITALIANA INTORNO AL 1300 Alessia Muccinelli Alessia Muccinelli LE SIGNORIE E GLI STATI REGIONALI LE SIGNORIE CITTADINE: Spazio politico condiviso fra più soggetti: 1) Parti (clientele) 2) Popolo (solidarietà) 3) Signori (capi parte) Dopo la metà del 200 Impetuosa crescita demografica ed economica; Il popolo partecipa al governo del comune allargandone la base sociale: - in Italia centrale arriva a controllare il governo; - In Italia settentrionale partecipa al governo senza guidarlo Quali sono le parti? Partes = divisione dell’aristocrazia urbana. - Milites - Iudices - Mercanti e banchieri 1266 a seguito della conquista angioina in molte città del nord si affermano regimi signorili (predominio di una parte col consenso del popolo) Es. Della Torre a Milano (1257) Este a Ferrara (1240) ITALIA SETTENTRIONALE TRA XIV E XV secolo assistiamo ad una ricomposizione territoriale più stabile tramite un sistema di stati sovraccitadini. Senza il controllo imperiale le grandi città del Nord riprendono i programmi espansionistici. o Firenze ha un grande potere economico, non ha bisogno di grandi territori ma di relazioni commerciali; importante è aprire filiali delle sue banche in luoghi sempre più lontani. o Venezia è una grande potenza mercantile con la necessità di controllare le rotte lungo le quali viaggiano le merci preziose che vengono dall'Oriente. o Milano ha un progetto di conquista dei territori circostanti, creando uno stato che giunge ai confini naturali della Lombardia e poi spingendosi verso il territorio di Venezia a est, quello di Firenze a sud. I Milanesi (Visconti) si espandono vincendo le signorie dei Carraresi (Padova)e degli Scaligeri (Verona) giungendo a Mestre: Ø A questo punto Venezia inizia a investire nella creazione di un esercito per espandersi sulla terraferma. In pochi anni Venezia giunge ai confini di Milano conquistando Brescia e creando lo stato di terra ferma>>> Le grandi famiglie mercantili diventano latifondiste. Tra Milano e Venezia si innesca una guerra di durata secolare che ha spostato continuamente i confini tra i 2 stati: Alessia Muccinelli Ø Verso sud est espansionismo milanese insidia Firenze che teme il controllo dei Visconti che già estendono il loro dominio su Pisa, Bologna: a questo punto Firenze decide di espandersi conquistando i territori circostanti (Coluccio salutati, Detyranno). Ø Firenze mantiene un ordinamento repubblicano ma adottano questo atteggiamento per reazione a Milano. Leggere su virtuale Giovanna d'Arco. 1429 -comincia a predicare la necessità di ributtare gli Inglesi fuori dalla Francia raccogliendo un piccolo seguito di sostenitori. Partita dal suo villaggio (Domrémy), in Lorena dopo 11 giorni di cammino giunge a Chinon (nella valle della Loira) dove si trova il delfino Carlo. Gli Inglesi controllano Parigi e buona parte della Francia, lo stato è allo sbando. Dopo una serie di interrogatori per valutarla (pure una visita ginecologica) le si permette di parlare con Carlo VII che si lascia convincere e le affida l'esercito per liberare Orléans dall'assedio degli Inglesi. Serie di vittorie fino a liberare Reims dove il Delfino viene incoronato re in maniera ufficiale. G. D'AROD -uta su Parigi, libera Saint Denis ma fallisce a Parigi perché i cittadini non si lasciano conquistare e Giovanna viene ferita. 1430 Riprendono le operazioni militari, senza consenso del re. All'assedio di Compiègne viene sconfitto e catturata. Processo politico: accusando la di stregonerie si mira a screditare il re. La storiografia francese attuale ritiene che Carlo avesse dato fiducia a Giovanna in quanto era cresciuto a contatto con figure femminili che si occupavano di politica: Ø la madre Isabella di Baviera (che reggeva il regno durante le crisi di follia di Carlo VI), la suocera Giovanna d'Aragona (che lo aveva supportato nelle sue scelte quando si era reso autonomo). Queste e altre grandi figure di donne dedite alla politica erano nate e quindi non deve destare meraviglia che Carlo VII abbia dato credito a Giovanna. Anche il maneggio delle armi veniva insegnato alle donne sia aristocratiche che di estrazione popolare. Dopo il processo per eresia che la condanna al rogo nel 1450 si apre un processo di revisione che porta ai primi del '900 Alessia Muccinelli LUDOVICO IL BAVARO Non ha un grande forza ma non è neanche debole, ci interessa perché riprende il tentativo di restaurazione del potere imperiale e si scontra in modo polemico con papa Giovanni XXII esimo. Nel documento del 24 maggio 1324, l’appello di Sachsenhausen il papa viene denunciato e viene sancita la distanza con lo stato pontificio: Denuncia il papa come uomo prepotente di parte, nemico dell’Impero (vuole dividere la Cristianità, distruggere l’Impero, fomenta la guerra e l’eresia); – insignificante la pretesa papale di confermare l’elezione imperiale. – In caso di contestazione responso alle armi. – Vacante l’Impero la reggenza spetta al conte del Palatinato e non al papa. Appello al concilio generale contro il papa, gli chiedono di giudicarlo eretico e di richiamarlo alla povertà evangelica. Queste affermazioni verranno poi formalmente fatte proprie da Ludovico il bavaro 1324 Ludovico vinee scomunicato dal papa per aver sostenuto fraticelli e gli eretici Visconti di Milano. 1328: viene incoronato nella chiesa da san Giovanni Laterano dai rappresentati del popolo, gli metterà la corona Sciarra Colonna. Il papa viene deposto dal Ludovico ed elegge un antipapa. 16 luglio 1338 vengono ripresi i principi trattati nell’appello di Sachsenhausen: «Chi viene eletto dai principi elettori re dei Romani non ha alcun bisogno né della nomina, né dell’approvazione, conferma o consenso della sede apostolica per amministrare i beni ed esercitare i diritti dell’Impero o per assumere il titolo regio» Una volta scelto il papa e il nuovo eletto devono accordarsi per l’incoronazione. 1338 licet iuris = costituzione imperiale che fa propria la dichiarazione di Rhense dove si ribadisce che il potere imperiale deriva direttamente da dio e il potere del papa dipende invece dal concilio > ribaltamento di una teoria secolare. Alessia Muccinelli CARLO IV DI BOEMIA Negli ultimi anni di governo di Ludovico il Bavaro una parte del mondo tedesco inizia ad essere stanco del suo approccio: 1346 cinque elettori depongono Ludovico ed eleggono Carlo di Boemia. Discendente di Enrico di Lussemburgo che avevano preso il controllo della Boemia, è il nipote di Enrico VII; alla morte di Ludovico i principi riconfermano l’elezione di Carlo IV che mette in atto un grande programma di sviluppo: Ø Praga diventa sede arcivescovile e diventa una grande capitale Europea. Ø Praga si sviluppa dal punto di vista artistico e culturale, nascita università. - Carlo fa questo per accrescere i beni controllati dalla sua famiglia, allo stesso tempo si disinteressa del mondo tedesco e ancora più scarso l’interesse per l’Italia. Massimiliano d’Asburgo lo definirà come peste per la Germania. Nel 1356 emette una LEGGE IMPERIALE, la cosiddetta BOLLA D’ORO: consiste in 30 articoli per fissare meticolosamente le norme della trasmissione della dignità imperiale. - Elezione deve procedere per maggioranza, si pone fine al concetto dell’unanimità. - I principi elettori sono 7, 3 ecclesiastici e 4 laici > con la legge ciò è diventato obbligo. - Il territorio e il titolo dei principi elettori non possono essere divisi e devono passare al primogenito; in caso di estinzione è l’imperatore che deve dara il via ad una nuova dinastia, NON è cosi per la Boemia, è il popolo a deciderlo. - Aquisgrana sarà il luogo esclusivo dell’incoronazione. - I figli dei principi elettori oltre allo studio del tedesco e del latino devono studiare anche l’italiano e il ceco; i principi elettori devono conoscere l’italiano per l’importanza che ha la cultura. La legge della bolla d’Oro viene riconosciuta come legge fondamentale dell’Impero, imperium = regnum teutonicum composto da principati ampiamente autonomi, sette di questi sono quasi del tutto indipendenti. Sotto silenzio l’approvazione e la conferma rivendicate dal papa (ma nel 1355 Carlo IV era stato incoronato imperatore a Roma dal legato pontificio). Con i successori di Carlo IV assistiamo ad una perfetta identificazione dell’Impero con la Germania . • Venceslao di Lussemburgo 1376-1400 • Sigismondo di Lussemburgo 1410-1437: l’imperatore recupera un ruolo universale con: la convocazione del concilio di Costanza (1414-1418) che porterà al superamento dello scisma nel 1417. 1409 prima menzione di un «sacro impero dei Romani della nazione Germanica» • Nel ‘400 con il termine Impero si indica ormai la sola area tedesca Alessia Muccinelli GLI ASBURGO • Alberto II 1438-1439 • Federico III 1440-1493 • Massimiliano I 1493-1519, politica matrimoniale importante, sposa Maria di Borgogna ed entra in possesso di ducati importanti. • Carlo V 1519-1556 • 6 agosto 1806 Francesco II d’Asburgo rinuncia al titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero per assumere quello di Imperatore d’Austria
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