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La Riforma Protestante e l'Illuminismo in Europa: Da Enrico VIII a Napoleone, Appunti di Storia Moderna

La transizione dalla religione cattolica all'anglicana in Inghilterra per motivi politici, la successiva pace di Cateau Cambresis e la nuova sfida della Spagna, il periodo dell'Illuminismo e la guerra di successione spagnola. Vengono trattati anche i processi di miglioramento in Francia, Inghilterra, Olanda, Italia e Spagna, la guerra dei 7 anni, la spartizione della Polonia, la Rivoluzione Francese e il periodo napoleonico.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 09/01/2018

Dino96
Dino96 🇮🇹

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Scarica La Riforma Protestante e l'Illuminismo in Europa: Da Enrico VIII a Napoleone e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Appunti di storia moderna L’età delle scoperte geografiche Il passaggio al nuovo mondo non fu dettato semplicemente dallo stato nuovo ben si , fu caratterizzato dalle enormi ed importanti scoperte geografiche o meglio dalle importanti esplorazioni di fine ‘400. Tanto per iniziare in questo secolo troviamo delle vere e proprie rivoluzioni per quanto riguarda il traffico commerciale. I due popoli protagonista del tempo furono i portoghesi e gli spagnoli. Infatti questi volevano aggirare il problema degli scambi commerciali con gli arabi ,evitando il Mar rosso per poter arrivare alle indie. I portoghesi iniziarono subito a farsi notare anche perché ,grazie al punto strategico in cui si trova il Portogallo ,ovvero sul mare che permetteva loro scambi commerciali e vendita di merce più facile ,potettero intraprendere nuove rotte per arrivare alle indie. Essi iniziano a colonizzare in parte l’africa, costruendo ava posti commerciali in varie zone come ;l’isola delle Azarre ,l’arcipelago di Capo verde ed anche la costa Occidentale dell’Africa. Il primo a partire alla ricerca di questa nuova rotta fu, Cristoforo colombo, incaricato personalmente e soprattutto finanziato da Isabella di Castiglia .Egli nell’Aprile del 1492, durante la navigazione credette di aver trovato le indie, ma invece quello che trovò fu ben altro. Colombo infatti ,trovò un nuovo mondo , o meglio un nuovo continente che oggi conosciamo come Americhe. Quello che Colombo e gli altri esploratori dell’epoca ,come Magellano, Vasco de Gan ecc. trovarono non furono lande desolate e prive di vita ma, civiltà millenarie e in piena fioritura , come ; Maya,Aztechi e Inca. Questi popoli del tutto fuori dal mondo europeo dell’epoca ,non erano a conoscenza delle tecnologie di allora. come armi ,la ruota ed il ferro. Essi però erano culture basate su sistemi di governo gerarchico , con religione politeista. Vivevano grazie all’agricoltura e alla pastorizia. Se da un lato troviamo nuovi popoli come questi, dall’altro troviamo i popoli che abitavano l’africa ,organizzati in maniera differente ,specialmente nel sud di essa. Infatti gli Africani erano suddivisi in tribù ed in oltre erano sotto l’influenza degli arabi. I portoghesi erano anch’essi presenti nel territorio africano, come detto in precedenza, ma più che al controllo di essa erano interessati a quei famosi avamposti commerciali che permettevano traffici commerciali con il resto del mondo. Ben presto però i portoghesi si videro sovrastati dall’imponente Spagna che decise di accorpare questa al portogallo con il fine di migliorare il rendimento delle spedizioni, ed ovviamente giovare di un incentivo economico elevato. Da questo momento la Spagna prende il sopravvento su tutti quei territori appartenenti al Portogallo , specialmente le regioni situatesi a sud del nuovo mondo. Gli spagnoli cominciarono a mietere distruzione e soprattutto terrore in tutto il globo poiché, aveva in mente di commercializzare tutto quello che, il nuovo mondo poteva offrire. Infatti fu così che iniziò il periodo della schiavitù oltre oceano, in cui vedremo che i popoli abitanti del nuovo mondo, andranno a decrescere demograficamente a causa degli spagnoli. Le 2 cause dello sterminio dei popoli detti in precedenza sono; Il fatto che molta gente vedendosi portata via la propria terra ,ribellandosi vengono uccisi dai conquistadores ,il secondo invece , è il t asso alto di suicidio che questa colonizzazione portò. Ad ogni modo in questi campi venivano coltivati tutti quegli ortaggi già presenti in Europa come;pomodori ,mais ecc. Il problema adesso è che non rimangono “schiavi” per coltivare le terre, cosi gli spagnoli decisero di importargli dall’Africa creando cosi un vero e proprio triangolo commerciale, basato sulla schiavitù, in cui notiamo che; -Gli schiavi vengono deportati -Lavorano nei campi -Commercializzazione dei prodotti lavorati dagli schiavi nel campi Una ruota fatta di sangue,ma ripetuta all’infinito, anche perché ,ricordiamoci che all’ora gli spostamenti non erano facili come adesso,infatti molti africani morirono nel tragitto dall’Africa all’America. Sin dal 400, si cercava di far redimere la chiesa e portarla verso u cammino di evangelizzazione e sull’ammissione delle proprie colpe.Infatti la chiesa dopo un apparente stato di calma, tornò a governare su i propri territori ed il Papa assunse sempre le sembianze di un signore o di un principe.Il rinnovamento era necessario in tutta l’Europa.Durante il ‘500 molti scrittori si prodigarono per esprimere un messaggio evangelico, per poter far ritornare un certo classicismo cattolico. Tra di loro Erasmo da Rotterdam che ,con le sue idee ,contribuì a formare in seguito , le 15 tesi di Lutero. Il primo affermava che la religiosità dovesse restare lontana dall’esteriorità ,e che questa era interiore all’uomo e avveniva attraverso la personale lettura della sacre scritture. Fu grazie a questa protesta che Martin Lutero scrisse le 15 tesi, ovvero 95 spiegazioni in base alle quali non accettava che la chiesa vendesse la salvezza, ai propri fedeli. Nel 1517 Lutero inviò ad un arcivescovo le proprie La sua chiesa rimase cattolica, solo per il breve regno del suo erede Edoardo VI la chiesa anglicana si avvicinò al protenstantesimo. In successione ci fu Maria tudor che cercò di ripristinare il cattolicesimo la quale però proseguì e uccise i riformatori. Fu cosi chiamata “Maria la Sanguinaria” La crescita demografica ed economica cinquecentesca Agli inizi del ‘500 l’europa fu travolta da un periodo in cui si registrò un impressionante boom demografico. Fu una reazione a catena che provocò l’aumento dei beni di prima scelta e non solo. In primis i riflettori furono rivolti verso i contadini ,che lavorando nei campi specialmente per allenamento si videro togliere tutto nel momento in cui la domanda di prodotti agricoli aumentava. Cosi due tipi ti agricolture nascevano: quella estensiva e quella intensiva.In quella estensiva venivano coltivati solo ed esclusivamente prodotti alimentari e non vi era allevamento, mentre in quella intensiva venivano uniti sia l’agricoltura che l’allevamento. Ma quest’ultima non fu utilizzata perché non vi erano campi adatti, cosi si torno a quella estensiva, che più avanti renderà ancora più poveri i contadini. Infatti questi , grazie alle Enclosures, che erano dei pezzi di terreno privati,non potettero più essere padroni del proprio orto poiché divenivano proprietà di un signore. Trovandosi cosi senza lavoro il contadino medio dovette affittare il pezzo di terreno , lavorando ovviamente per il proprietario di questo. A volte non venivano neanche pagati e tutto questo solo per poter mangiare. Molte città adottarono modifiche e soprattutto bonifiche a quelle aree da destinare all’agricoltura , come in Olanda per quanto riguarda le zone marinare , mentre in Italia le paludiNon avendo più terre da coltivare i contadini divenivano braccianti.Per aggirare questo fenomeno si fece si, che ad ereditare il campo fosse solo il primogenito mentre ,gli a altri andavano a cercare lavoro altrove.Così vi era chi si arricchiva sulle spalle degli altri e chi ,comprava i terreni di chi si sera impoverito , per poi affittarli a prezzi alti, inoltre chi riusciva ad affittare un terreno, diveniva servitore del proprietario. Il fenomeno della povertà dei contadini colpì soprattuto l’Europa ovvero , quei paesi in cui il sostentamento primario era l’agricoltura. Uno dei settori maggiormente sviluppatosi fu quello tessile che divise per l’ennesima volta, poveri e ricchi. Infatti mentre aumentava la domanda per beni di prima necessità, aumentava anche quella dei beni di lusso,come; Lino, seta e molti altri tessuti. Per un breve periodo l’Italia visse un momento di boom economico , smorzata poi, dalla fragilità politica. Secondo 500 -Spagna Dopo la pace di Cateu Cambreus , la Spagna dovette affrontare nuove sfide , non riguardanti l’astio con la Francia e neanche la rivalità con la Germania bensì ,si dovette prodigare per fermare le varie ribellioni interne nelle Fiandre e soprattutto la nuova potenza egemonica che era l’Inghilterra. Le rivolte erano causate da motivi sia politici che religiosi; Politici perché nelle fiandre , spesso il potere del sovrano entrava in contrasto con le organizzazioni degli stati generali ,ovvero dai consigli formati dall’aristocrazia, nobiltà e dal popolo. A motivare la rivolta per motivi politici fu anche le richieste di ingenti somme di denaro per finanziare la guerra contro le fiandre. Invece per quanto concerne i motivi religiosi ,soprattuto al nord , andavo a diffondersi le dottrine calviniste che il re voleva sopprimere causando , ls rivolta degli abitanti. I paesi bassi però non si fermarono poiché, là dove le riforme calviniste erano più forti come il potere degli stati generali, il popolo decise di eleggere come propria guida il duca d’Orange che divenne Staltader(governatore militare). In seguito, a causa delle numerose guerre che aveva dovuto sostenere , Filippo II dichiarò banca rotta , ritirandosi ,causando ,dato il mancato pagamento dei militari, il sacheggiamento di Anversa, da parte degli stessi. Fu così che nacquero le provincie fiamminghe, ovvero dalla rotture delle provincie del nord. -Inghilterra Alla morte di Enrico VIII, salì al trono Maria Tudor, ricordata come Maria la sanguinaria, a causa delle persecuzioni contro i protestanti. Alla morte di ella, nel 1558, salì al trono ,Elisabetta I. La nuova regina inaugurò un periodo di pace e prosperità per l’Inghilterra, ed anche mantenendo ancora oggi, il record per il regno più lungo. Portò al massimo splendore il suo paese , mentendo un rapporto di dialogo e di pace con il popolo, era una donna di grande cultura, ma anche una grande stratega. Per quanto riguarda la religione , tollerò un minimo di libertà verso i cattolici, e mantenne la religione protestante anche per , tenere sotto controllo il clero e l’episcopato inglese. Per poter mantenere la propria autonomia, non si sposò , con il rischio di dare la successione del trono a Maria Stuart , regina di Scozia. Quest’ultima fu giustiziata poiché accusata di congiura nei confronti di Elisabetta. Quando questa, morì salì al trono Giacomo I di Scozia. Mentre accadeva questo, accresceva , l’astio e la tensione contro la Spagna. I motivi erano strettamente commerciali , poiché l’Inghilterra accresceva il suo potere nell’atlantico. Così facendo Filippo II dichiarò guerra a quest’ultima , mandando in avanscoperta l’Invincibile armata, sconfitta però nel 1588 dalle navi inglesi. Elisabetta aveva creato una vera e propria rete commerciali con tutte le parti del mondo. -Francia In questo frangente , la Francia era dilaniata dalle lotte interne , tra calvinisti(uganotti) e cattolici. Anche se i calvinisti erano in minoranza , si trovano su tutto il territorio e in tutte le fasce sociali. Quando morì Enrico II il potere della corona perse di forza, soprattuto per le successioni inutili che portarono Caterina de Medici a prendere il potere. Nel 1562 per controbilanciare , il potere dei cattolici, diede attraverso l’editto di Saint-Germain , possibilità di culto agli Ungarotti al di fuori della città e , a tutti il religiosi privati, al suo interno. Ma, quando uno dei capi dei cattolici si fidanzò con il fratello del re, ella decise di riavvicinarsi a questi, assassinando gli ungarotti. Nella notte di san Bartolomeo , migliaia di ungarotti morirono. Mentre infervorava la guerra civile ,Enrico III morì, e alla successione era destinato Enrico di borbone, essendo protestante , il partito cattolico si oppose , ed un terzo Enrico cominciò una guerra detta dei “Tre Enrichi”. alla fine vinse l’Enrico cattolico. Vi fu a questi problemi in maniere differente. Vi fu anche un calo dell’età matrimoniale ed anche delle nascite. Oltre a queste calamità, si aggiunse anche , un raffreddamento del clima che colpì principalmente , le campagne e le zone rurali. Le conseguenze furono varie, come l’abbassamento della domanda di beni e di conseguenza l’abbassamento dei prezzi. Mentre invece nel ‘500 accadeva tutto il contrario.Il settore più colpito fu quello agricolo ed anche se , molti fronteggiarono il problema , l’agricoltura dell’Italia meridionale invece , a causa dell’arretratezza dei metodi, di creò un processo di feudalizzazione che, costringeva il il contadino impoverito a diventare schiavo del padrone di turno. Così facendo i contadini tornano ad avere problemi nelle condizioni di vita. Per quanto riguarda , gli altri paesi , come Inghilterra , Francia e Olanda , avevano seguito dei processi di miglioramenti, come nella cultura ed anche a fronteggiare la crisi senza che questa danneggiasse l’economia. In Inghilterra andava diffondendosi sempre di più il metodo delle enclosures, che trasformavano piccoli pezzi di terra , in grandi aziende capitalistiche. Inoltre venivano introdotte colture che non servivano solo al sostentamento umano ma che andavano ad rivitalizzare terre ormai usate. Anche in Francia e nell’Italia settentrionale venivano introdotte nuove colture come il mais, gelso ed il riso. Per quanto riguarda la feudalizzazione , questa volta , a differenza del medioevo . il feudo era solamente un proprietario terriero e nient’altro. Parallelamente , la crisi agricola fu accompagnata da quella delle merci e delle manifatture. Con l’abbassamento della richiesta alimentare si contrapposta quella dei beni manifatturieri. Scomparvero molte aziende sia piccole che grandi, ma favorirono , la crescita di aziende di altro tipo, come quella tessile in Inghilterra. Le aziende che andavano avanti erano quella che vendevano merci di media qualità e la vendevano ad un basso costo. Quello che bloccò le aziende manifatturiere furono le corporazioni che stabilivano prezzi e qualità delle merci, cosi facendo favorivano le aziende di altro tipo. A giovarne di più fu l’Inghilterra e l’Olanda che videro un periodo di miglioramento soprattuto per le aziende tessili, mentre per l ‘Olanda lo sviluppo industriale si fermo qui, e invece quello inglese proseguì. Al contrario ,per la Spagna e l’Italia fu un periodo disastroso soprattuto perchè si videro portato via ,l’egemonia commerciale marittima ed economica, dalle potenze elencate prima. Le nuove rotte commerciali , divennero quelle che favorivano l’Olanda e l’Inghilterra, ovvero, il mar baltico ,lo stretto di Magellano e capo di buona speranza ,dove queste , scaricavano le loro merci. I mercanti veneziani dovettero noleggiare le loro navi per poter esportare le merci. Grazie all’enorme sviluppo mercantile , l’Olanda creò una propria flotta mercantile, la compagnia delle indie orientali ed in seguito occidentali. Amsterdam divenne capitale. La supremazia danese ed inglese era dovuta dalle così dette “teorie mercantilistiche” le quali enunciavano che; la ricchezza di un paese si basava sulla riserva di metalli prezioso e di quanti ne circolavano nel paese. Quindi più si esportava e si vendevano merci, più si aveva ricambio di denaro , per questo una regola diceva che si dovesse esportare più che importare. Inizio del conflitto- La guerra dei trent'anni fu un conflitto che interessò tutta l'europa nel 1600. La guerra iniziò dopo che Ferdinando II di Svevia mandò i funzionari imperiali in Boemia ed Ungheria, per costringerli a convertirsi al cristianesimo , ma quest'ultimi si rifiutarono essendo calvinisti, e si ribellarono gettando questi funzionari fuori da una finestra, e questo episodio molto famoso viene ricordato come "la defenestrazione di Praga", che fu la scintilla che fece scoppiare nel 1618 un conflitto che durerà per trenta anni. Il conflitto spaccò l'europa in due, una parte composta dagli svevi spagnoli, che sostenevano l'imperatore Ferdinando, e l'altra parte protestante sostenuta dalla Francia , che pur essendo cristiana , non voleva ritrovarsi schiacciata tra la Spagna e il sacro romano impero germanico. La guerra si suddivise in due fasi: Prima fase- Nella prima fase del conflitto, l'imperatore Ferdinando ebbe la meglio sui protestanti, grazie anche dell'aiuto degli spagnoli. Seconda fase- Nella seconda fase del conflitto ebbe la meglio la parte protestante che con l'entrata in guerra della Francia ebbe la meglio sui cristiani. La fine della guerra nel 1648 con il siglamento del patto di Westfalia sancì la fine del controllo dell'imperatore del sacro romani impero germanico sui principi tedeschi, che si resero via via più indipendenti, e fu anche riconosciuta la religione calvinista. La Francia fu la nazione che ne uscì vincitrice, perché riuscì ad ottenere dei ricchi territori: l'Alsazia e la Lorena. ‘700 -Illuminismo Durante questo periodo , tutto il sapere era sottoposto al tribunale della ragione che si impegnava ad indagare nella verità ed a stabilire ciò che è meglio per l’uomo. Ognuno usa la propria ragione e la sottomissione della chiesa non ha nessun effetto. -Il secolo dei lumi Durante questo periodo , ovvero il ‘700, il progresso galoppa a grande velocità senza battute d’arresto. E’ il momento di trasformazioni a livello sociale, politico ed economico. Le condizioni di vita migliorano e molte novità vengono introdotte. Soprattutto per quanto riguarda i trasporti, vengono costruiti molte strade, ponti, gallerie e affinché venissero facilitati gli spostamenti di uomini e merci. Le compagne cambiano , sono più popolate e meglio coltivate. Anche la famiglia allargata di tipo nucleare e coniugale. Per la prima volta la donna ha un ruolo nella società , e anche la durata della vita aumentò, come l’igiene ,l’alfabetizzazione. Fu proprio grazie a quest’ultima che l’uomo, divenne padrone del proprio pensiero e libero di poter esprimere il proprio parere.Allo stesso tempo gli intellettuali illuministi rendevano il sapere pubblico Rivoluzione Americana La prima rivoluzione che sconvolse l’Europa fu quella dei coloni d’America. Ebbe inizio nel 1776, quando dopo svariati soprusi da parte della madre patria inglese, i colori decisero di rendersi indipendenti. Gli inglesi vedevano le colonie del nuovo mondo, come lavoratori da sfruttare e campi da adoperare a scopo di lucro. Per questo motivo l’ Inghilterra aveva obbligato le colonie a non impostare un proprio sistema economico e sociale. Questa date le varie proteste decise, di aumentare le tasse su i dazi doganali. Imposero la legge del bollo, ovvero una forma di tassazione che veniva aggiunta alle altre, e fu imposta nel 1765. I coloni si appellarono ai principi costituzionali, per cui ogni decisione deve essere approvata da tutti i rappresentati del popolo , e poiché non vi erano rappresentanti del popolo in Inghilterra , la tassazione venne rimossa , ma furono inaspriti i dazi. Cos’ i coloni decisero di boicottare il trasporto delle merci in Inghilterra . Il più famoso è il Boston tea party, ovvero quando i coloni assaltarono tre navi che trasportavano il te nel porto di Boston. Allora si innescò una guerra militare da entrambi le parti. A guidare il piccolo esercito americano, era Washington. A questo punto la battaglia era anche sotto un livello ideologico , si contrapposero ; i Realisti (coloro che anche volevano ’indipendenza non volevano tagliare i ponti con la madrepatria) e gli Indipendentisti radicali. Vinsero quest’ultimi e si arrivò cosi alla successione delle 13 colonie americane. Il 4 luglio 1776 fu firmata la dichiarazione di indipendenza , che fu redatta da Thomas Jefferson a Filadelfia ed elencava i punti fondamentali del rispetto umano e predicava il diritto alla libertà , al diritto naturale della vita e al diritto della ricerca della libertà. La Francia tentò di intervenire per prendere la propria rivincita ai danni dell’Inghilterra , ma fu anch’essa sconfitta dalle colonie americane. Queste vinsero definitivamente a Yorktown , sia gli inglesi che i francesi furono costretti ad arrendersi , fu firmato il trattato di Versailles nel 1783, con il quale il re di Inghilterra Giorgio ii rinunciava alle colonie americane dando loro l’indipendenza.Alla fine del conflitto le colonie si dimostrarono poco unite e non furono disposte ad unirsi sotto un unica giurisdizione ed, a rinunciare alla loro autonomia , tutto in favore del governo federale. Ricominciarono i conflitti interni tra Federalisti e antifederalisti. I primi sostenevano la necessità di un governo forte mentre i secondi ( i grandi proprietari terrieri) davano un valore simbolico al governo federale. Di fronte al pericolo di una nuova offensiva inglese , le colonie formarono a Filadelfia la Convenzione di Filadelfia dove, si conciliarono le differenti richieste. Fu creato uno stato centrale che detenesse il potere della politica estera , la difesa e le finanze , mentre i vari stati restavano indipendenti e potevano governarsi da sé. Si divisero i poteri: -P. Legislativo-congresso bicamerale( camera dei rappresentanti e senato) -P.Esecutivo-presidente -P.Giudiziario - corte suprema L camera dei rappresentata sarebbe stata eletta ogni 2 anni a suffragio popolare diretto, ed il senato, era eletto ogni sei anni e composto da 26 membri. A capo esecutivo vi era il presidente eletto ogni 4 anni Il primo presidente americano fu George Washington. La rivoluzione scientifica La rivoluzione scientifica si concretizza soprattutto in Galileo Galilei, e da questo emerge soprattutto: -la concezione della natura come ordine oggettivo e causalmente strutturato di relazioni governate da leggi; -la concezione della scienza come sapere sperimentale- matematico, avente come scopo la conoscenza progressiva del mondo circostante ed il suo dominio a vantaggio dell'uomo. Il nuovo modo di vedere la natura La natura è un'ordine oggettivo poichè essa scientificamente parlando, costituisce un oggetto i cui caratteri non hanno niente a che fare con la dimensione spirituale, e quindi con i fini e i desideri degli uomini. La natura è un ordine causale poichè in essa nulla avviene a caso, ma tutto a risultato di cause ben precise, intendendo per causalità un rapporto costante o biunivoco tra due o più fatti dei quali dato uno è dato anche l'altro, e tolto uno è tolto anche l'altro. Perciò delle quattro cause riconosciute da Aristotele (formale, materiale, efficiente, finale) l'unica ammessa è quella efficiente, poichè la scienza non è interessata allo scopo finale dei fatti, ma solo alla loro causa efficiente. La natura è un insieme di relazioni e non un sistema di essenze poichè lo sguardo dei ricercatori è fisso solo sulle relazioni causali riconoscibili che legano i fatti. I fatti sono governati da leggi, poichè essendo causalmente legati tra loro obbediscono a regole uniformi che rappresentano i principi invariati attraverso cui la natura opera. Di conseguenza, dal punto di vista scientifico la Natura finisce per essere nient'altro che l'insieme delle leggi che regolano i fenomeni e li rendano prevedibili. Il nuovo modo di concepire la scienza La scienza è un sapere sperimentale, poichè si fonda sull'osservazione dei fatti e perchè le sue ipotesi vengono giustificate su base empirica e non puramente razionale. Tuttavia l'esperienza di cui parla la scienza è una costruzione su base matematica che mette capo all'esperimento. La scienza è un sapere matematico che si fonda sul calcolo e la misura. La scienza è un sapere intersoggettivo poichè i suoi procedimenti sono pubblici e accessibili a tutti e le sue scoperte sono controllabili in linea di principio da ognuno. In tal modo la scienza moderna si stacca dalla magia e dalle scienze occulte che lavorano in segreto senza esibire alla luce del sole i metodi delle loro ricerche. Il fine della scienza è la conoscenza oggettiva del mondo e delle sue leggi. Ma quanto più riesce ad essere libera da schemi antropomorfici e quindi capace di scoprire le relazioni autentiche tra i fenomeni, tanto più la scienza va incontro al dominio dell'ambiente circostante. Fine della Rivoluzione Negli anni successivi il governo di Parigi decise di abbattere le monarchie assolute in Europa, in cui si erano diffuse le idee rivoluzionarie. Il comando della campagna d'Italia fu affidato a Napoleone Bonaparte, che invase la penisola, dove furono instaurati governi repubblicani sul modello della Repubblica francese. Napoleone poi, rientrato in Francia, con un colpo di Stato militare (18-19 brumaio 1799) abolì il governo e trasferì il potere a un Consolato (in cui sedeva con due collaboratori). L'emanazione della Costituzione dell'anno VIII (1799), con la quale gli furono attribuiti pieni poteri, sancì la fine della rivoluzione francese e aprì il periodo della diffusione in tutta Europa delle idee rivoluzionarie. Napoleone Allo scoppio della Rivoluzione Francese torna in Corsica dove combatte per la Francia contro il popolo còrso che voleva l'indipendenza. Campagna d'Italia Tornato vittorioso a Parigi (la Corsica viene infatti annessa alla Francia) gli viene affidata la Campagna d'Italia durante la quale sconfigge Piemontesi ed Austriaci stabilendo poi la pace con il Trattato di Campoformio. A Napoleone viene affidata la campagna d'Egitto per contrastare gli inglesi e la loro espansione coloniale.(in realtà viene spedito lontano dalla Francia perché il suo crescente prestigio in patria non era troppo gradito al Direttorio).Ottenute alcune vittorie ad Alessandria d'Egitto, affida il comando ad un suo sottoposto per far ritorno in Francia che, nel frattempo, si trovava nel caos più assoluto. Il colpo di stato Il 18 Brumaio (10 Novembre) abbatte il Direttorio con un colpo di stato e il 24 Dicembre, istituito il Consolato, si nomina Primo Console. Capo dello Stato e delle Forze Armate si dimostra nuovamente abilissimo stratega politico e militare: riforma la giustizia e l'amministrazione, batte gli austriaci, impone la pace agli inglesi e firma un concordato con Pio VII per il quale la chiesa francese si metteva al servizio del regime. Nel 1804 si fa proclamare imperatore dei francesi e, l'anno dopo, anche Re d'Italia.Fallito un attacco all'Inghilterra nella famosa battaglia di Trafalgar, porta a buon fine una serie di campagne contro gli Austro-Russi (Austerlitz, 1805), i Prussiani (Iéna, 1806 ) ed edifica il suo grande Impero dopo il trattato di Tilsit nel 1807. L'Inghilterra è, in pratica, l'unico ostacolo che rimane alla sua egemonia europea. In risposta al blocco marittimo applicato da Londra, Napoleone mette in atto, tra il 1806 ed il 1808, il blocco continentale al fine di isolare gli inglesi.Invasione della Russia Nel 1812, consapevole dell'ostilità dello Zar Alessandro I, Napoleone invade la Russia iniziando così una campagna totalmente fallimentare per le forze napoleoniche che infatti vennero brutalmente ricacciate indietro subendo migliaia di perdite. I suoi nemici ne approfittano per invadere Parigi e lo obbligano prima ad abdicare in favore di suo figlio e poi, il 6 aprile 1814, a rinunciare alla totalità dei suoi poteri. Spodestato dal trono viene costretto all'esilio nell'isola d'Elba. E' da qui che il grande condottiero assiste alla divisione del suo grande impero, deciso nel Congresso di Vienna, fra Prussiani, Inglesi e Russi. Sfuggendo alla sorveglianza Inglese, Napoleone riuscì però a rientrare in Francia nel Marzo del 1815 dove, sostenuto dai Liberali, conoscerà un secondo ma breve periodo di potere che prende il nome di "Regno dei Cento Giorni". La nuova e riconquistata gloria non durerà a lungo: presto le illusioni di ripresa verranno cancellate dal disastro della battaglia di Waterloo, ancora una volta contro gli inglesi. La storia si ripete, dunque, e Napoleone deve nuovamente abdicare. Viene spedito in esilio nell'isola di Sant'Elena, dove, prima di spegnersi il 5 maggio 1821, evocherà spesso con nostalgia la sua isola natale, la Corsica. Rivoluzione industriale L’Inghilterra è il primo paese a promuovere la prima rivoluzione industriale. Una rivoluzione anticipata da molti fattori, tra i quali, l’aumento della popolazione. Durante l’ 800 l’Europa visse un periodo di forte ripresa demografica , grazie anche alle migliorie nelle condizioni di vita. Crebbe anche la domanda di beni primari, dagli alimenti agli indumenti. I primi segni di mutamento si ebbero nella produzione agraria. I proprietari terrieri compresero che dai piccoli appezzamenti di terra , coltivati ad oltranza non si ricavava molto. Nacquero cosi , le aziende ,nuove forme di coltivazione , le campagne cambiavano d’aspetto non vi furono più grandi appezzamenti di terra coltivati in comune , ma si crearono terreni recintati. L’attrezzatura divenne più moderna. Tutto questi cambiamenti diedero alla luce il proletariato, ovvero contadini che furono costretti a vendere le proprie terre e spostandosi successivamente in città. Questa è la prima parte della rivoluzione la rivoluzione agraria. Per quanto riguarda i beni , si cercò di modernizzare il tutto a partire dal settore tessile, in cui veniva utilizzata la macchina a vapore, di James Watt, ed inoltre si utilizzò il telaio meccanico. Sorsero fabbriche tessili, nacque cosi l’era del cotone. Si preferirono le macchine a vapore per l’estrazione del carbon fossile. Durante questo periodo si diffusero innovazioni tecniche ; la macchina per scrivere, il gas illuminante, la fotografia , il cloro ecc. I trasporti erano lenti ed inadeguati. Così vi fu anche la rivoluzione dei trasporti . Si crearono ferrovie ,navi, a vapore e il telegrafo, ed anche la locomotiva a vapore. Gli operai venivano assunti nelle fabbriche e pagati ingiustamente. Vi fu una divisione del lavoro e ad ogni operaio spettava una frase del processo produttivo, e il vantaggio della divisione era solo per il padrone. Il lavoro andò sempre più dequalificandosi , le paghe si abbassarono , si assunse mano d’opera femminile ed infantile la quale veniva sfruttata per 12h, in condizioni igieniche pessime. Tutto ciò porto all’alienazione. Nasce una nuova classe sociale : Il borghese capitalista. La rivoluzione porta al cambiamento dei centri abitati che nascono notevolmente. Intorno alle città si creano aree industrializzate. A causa dello sfruttamento e l’alienazione , on mancò l’occasione agli operai di rivendicare i propri diritti e protestare. Con l’introduzione delle macchine nelle fabbriche , la mano d’opera serviva sempre meno. Nacque durante questo periodo il movimento del luddismo : gli operai distruggono le macchine poiché le ritengono responsabili della loro situazione. In seguito i proletari si unirono in sindacati per rivendicare i loro diritti. L’età della restaurazione La restaurazione è il periodo compreso tra il 1815 (Congresso di Vienna) e il 1830. Nel periodo che intercorre tra la rivoluzione francese del 1789 e il 1815, molti avvenimenti avevano stravolto l’Europa. Si pensò bene , di riassettare l’Europa non solo dal punto di vista territoriale ma anche culturale e idealistico. La Restaurazione ed il Congresso di Vienna avevano questo scopo. Dopo l’abdicazione di Napoleone venne riunito il Congresso di Vienna in cui le decisioni più importanti sulle sorti dell’Europa , vennero prese dalle potenze vincitrici; Inghilterra,Austria,Prussia e Russia. Al congresso era presente il principe Francese Talleyrand invece del re Luigi XVIII. I diplomatici giunsero alla soluzione che per ottenere la pace bisognava che una sola potenza tornasse a dominare l’intera Europa. Questi approvarono il principio di legittimità in base al quale i sovrani spodestati dalla rivoluzione e da Napoleone ritornavano sul proprio trono. Si dichiarò che le potenze europee dovessero avere interessi comuni tra loro. Inoltre , l’Inghilterra promosse la condanna della tratta degli schiavi. Nel settembre 1815 lo zar Alessandro propose la nascita di un’alleanza fondata sui principi Burgos, un governo che venne a costituirsi parallelamente al”Governo Repubblicano”delle sinistre con sede Valencia e Francisco Largo Caballero come presidente. In questo frangente si evidenziò da una parte il non interventismo della Francia (il cui presidente era Lèon Blum) e dell’Inghilterra (che temeva rivendicazioni spagnole sull’isola di Gibilterra), le quali non prestarono aiuti di alcun tipo al Governo Repubblicano e dall’altra la”solidarietà”dei regimi già esistenti(fascismo e nazismo)nei confronti di Franco. Il duce, infatti, decise di inviare un contingente di 50.000 soldati del regio esercito (che da lui furono presentati come milizia volontaria), mentre Hitler vide in questa guerra civile la possibilità di testare la sua aviazione ricca di nuovi aerei (tra cui i temibili Condor). Se questa situazione è letta come una prova di forza, è facile intuire che nell’occasione l’ago della bilancia puntò fortemente a favore dei regimi che dimostrarono di essersi consolidati a livello europeo. Comunque, nel 1939 il generalissimo Franco vinse la guerra civile, diventando capo unico della Spagna. Giolitti Giolitti fu a capo della politica italiana dal 1901 al 1914, infatti questo periodo è stato chiamato età giolittiana. Durante questo periodo l’Italia si trasformò: nel nord del paese ci fu la rivoluzione industriale, invece il sud rimase un paese povero e arretrato. Il modo di fare politica di Giolitti fu chiamato del doppio volto: da una parte aperto e democratico, nell’affrontare i problemi del nord Italia, senza scrupoli e corrotto nello sfruttare quelli del sud. Nell’età giolittiana ci fu l’approvazione, nel maggio 1912, di una nuova legge elettorale. Questa legge prevedeva il suffragio universale maschile. Poi Giolitti strinse il patto gentiloni, un accordo elettorale con i cattolici, e grazie a questo patto nel 1913 Giolitti riuscì a far eleggere più di 300 deputati liberali, molti dei quali erano cattolici.Giolitti cercò invano di allearsi ai socialisti. Egli non ci riuscì perché, essendo i socialisti divisi in riformisti e massimalisti, questi ultimi non erano disponibili a scendere a patti con i governi borghesi. Giolitti volle riprendere l’iniziativa coloniale italiana, occupando la Libia, ma non fece un buon affare. I critici di Giolitti definirono la Libia uno scatolone di sabbia. Nel 1914 finì l’età giolittiana, e al suo posto ci fu un conservatore ,Salandra Rivoluzione Russa All'inizio del 1917, a causa delle pesanti sconfitte militari e della grave crisi economica, il regime zarista era sull'orlo del crollo. Inoltre, l'invio di contadini al fronte portò ad una grave mancanza di beni di prima necessità e al forte aumento dei loro costi. Così a Pietrogrado, nel febbraio del 1917 uno sciopero generale paralizzò in pochi giorni la città, lo zar dichiarò lo stato di assedio,ma le truppe fraternizzarono con gli scioperanti e il 27 febbraio si impadronirono della capitale. Mentre la rivolta si estendeva, coinvolgendo anche Mosca, apparve chiaro che il regime zarista non era più in grado di riprendere il controllo del paese. Dopo lo sciopero nacquero quindi due centri di potere: da un lato il governo provvisorio guidato dal principe Lvov a carattere liberale, dall'altro il soviet di Pietrogrado guidato dai sociorivoluzionari e dai menscevichi. I pareri contrastanti dei due partiti però rendevano complessa la gestione politica della rivoluzione. Il governo provvisorio infatti mirava alla libertà di parola,di stampa e all'abolizione della pena di morte ma era favorevole alla prosecuzione della guerra. Nel Soviet si evidenziarono invece due diverse posizioni: i menscevichi che intendevano dare alla rivoluzione un carattere democratico e i socialisti rivoluzionari che puntavano soprattutto alla riforma agrariaEntrambi i gruppi erano contrari alla guerra, ma nonostante il dissenso appoggiavano il governo provvisorio. I bolscevichi invece, di stampo estremista, pur non appoggiando il governo provvisorio si mantennero in una posizione di attesa, che mutò col ritorno in Russia di Lenin, il quale riteneva possibile una rivoluzione socialista. La tesi di Lenin nasceva dall'idea che la guerra scoppiata nel 1914 fra le grandi potenze costituisse l'inizio di una crisi irreversibile per il sistema capitalistico, perché la Russia rappresentava l'anello più debole. Nelle Tesi di aprile quindi, Lenin propose di rompere col governo provvisorio, stringendo un'alleanza con i contadini mediante un riforma agraria e ponendo fine alla guerra. Intanto, per cercare di fronteggiare i contrasti tra Soviet e governo provvisorio, Lvov formò un nuovo governo di coalizione, che non portò però i risultati sperati, portando il governo provvisorio al fallimento. La Russia divenne così ingovernabile, Lenin dovette fuggire in Finlandia e il governo fu assegnato a Kerenskij. In ottobre però rientrò clandestinamente a Pietrogrado Lenin,convincendo i Bolscevichi a prendere il potere con un'insurrezione armata, che portò alla conquista del Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio. Lenin costituì quindi un governo rivoluzionario Bolscevico ed intraprese i primi provvedimenti, come la nazionalizzazione delle banche, la consegna e la gestione delle fabbriche ai delegati operai, l'avvio di trattative di pace e la stipula di un decreto che prevedeva l'immediata distribuzione delle terre dei pomeščiki (proprietari terrieri) ai contadini privi di terra. Successivamente, al fine ridurre i rischi di rivoluzioni, fece arrestare i maggiori esponenti della rivolta e creò la Ceka, una polizia di controllo politico. Poco dopo con il trattato di Brest-Litovsk, tramite il quale veniva consentito alla Russia di ritirarsi dalla guerra, in cambio della cessione alla Germania di territori molto vasti in Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia alla Germania. Tutto ciò alimentò la reazione antibolscevica provocando innumerevoli insurrezioni,ma il pericolo maggiore per il partito comunista russo veniva dalle armate controrivoluzionarie bianche organizzate da ex ufficiali dello zar. Poco dopo, alla metà del 1918 scoppiò una sanguinosa guerra civile in tutto il paese affrontata dai bolscevichi con la costituzione dell’Armata rossa, che riuscì a sconfiggere le forze controrivoluzionarie. Oltre alla guerra civile però, l'Armata rossa dovette fronteggiare uno scontro con la Polonia, concluso poi con la pace di Riga. Il successivo ristabilimento del potere interno consentì di fissare i confini proclamava la “non belligeranza” dell’Italia(quindi il non intervento alla guerra)avendo l’appoggio del Papa Pio XII. Di fronte alla disfatta Francese e alle vittorie di Hitler,Mussolini non seppe resistere alla tentazione di poter sedere al tavolo della pace,quindi dichiarò guerra il 10 giugno 1940 alla Francia e all’Inghilterra.Dopo 8 giorni di occupazione a Parigi il capo del governo francese il 22 giugno chiese l’armistizio e firmò anche l’Italia il 24 Giugno. I ripetuti tentativi fatti da Hitler per ottenere la pace con l’Inghilterra restarono senza alcuna risposta di fronte all’avversione nei confronti del primo ministro Winston Churchill eletto nel Maggio 1940.L’8 agosto Hitler dette inizio alla battaglia d’Inghilterra,cioè a una serie di bombardamenti a tappeto sulle installazioni militari e sulle più importanti città dell’isola che vennero sottoposte per 84 giorni a una pioggia di fuoco dall’aviazione tedesca. Contemporaneamente nel Mediterraneo e in Africa. Nonostante i continui bombardamenti,l’Inghilterra non si arrese tanto che nell’ottobre 1940 la battaglia d’Inghilterra poteva considerarsi fallita. Contemporaneamente l’Italia con Mussolini realizzò un duplice attacco:nell’Africa orientale che si concluse con la conquista della Somalia Britannica e quella della Libia.Nel frattempo il Patto di Acciaio del 22 Maggio 1939 si era esteso anche al Giappone diventando così Patto Tripartito il 27 settembre 1940. Nel 28 ottobre 1940 lo stesso Mussolini invase la Grecia,anche se l’esercito greco fu abile nel respingere le truppe fasciste,penetrando così in Albania stessa. Quasi contemporaneamente l’Italia perdeva uomini a Taranto e nelle acque di capo Matapan ad opera degli Inglesi,i quali conquistarono la Libia,la Somalia,l’Eritrea e l’Etiopia.Successivamente le forze dell’asse tornarono in Africa e nei Balcani.In Africa gli Italiani con l’aiuto delle truppe naziste costrinsero gli inglesi ad a abbandonare la Libia,nello stesso tempo Hitler poté occupare la Iugoslavia,invadendo anche Grecia e Creta. Con la conquista dell’Africa e dei Balcani Hitler aveva ormai sotto il suo potere l’intera Europa occidentale. Egli stesso però aveva come obbiettivo la conquista dell’ URS,che con Stalin costituiva una mancanza. Infatti il principale obbiettivo di Hitler era abbattere lo Stato Comunista in quanto egli considerava l’est europeo come “spazio vitale” della Germania. Ecco perché il 22 giugno del 1941,Hitler dette via all’ “operazione Barbarossa” ordinando alle sue truppe di attaccare l’Unione Sovietica. Hitler in poche settimane con l’aiuto di 200,000 comuni dell’alleato Mussolini,poté impadronirsi dei territori stranieri arrivando a Mosca e Leningrado,ma non conquistandola. Infatti l’esercito sovietico era riuscito a sfuggire allo stesso duce,creando un movimento di resistenza. A metà ottobre l’inverno impedì a Hitler di occupare Mosca. La progettata guerra lampo era considerata fallita,mentre l’Unione Sovietica riorganizzava l’esercito sotto il generale Georgi Zokov e gli alleati USA. Nel frattempo mezza Europa tranne Svezia,Svizzera,Portogallo,Spagna erano sotto il dominio nazista. La prima conseguenza del nazismo fu il lavoro forzato a cui videro costretti milioni di persone,dopo essere stati deportati con carri di bestiame in Germania.In particolare i tedeschi organizzarono uno spietato e crudele sterminio degli Ebrei,mediante deportazioni di massa,lavori forzati che finivano poi nei campi di concentramento,nei forni crematori di Auschwitz e altri. Sei milioni di Ebrei non solo furono sterminatiNella seconda metà del 1941 si verificarono due grandi avvenimenti destinati a dare un nuovo sviluppo alla guerra. Il 14 Agosto 1941 il primo ministro Churchill firma con il presidente Americano Roosevelt la Carta Atlantica,una dichiarazione dove venivano fissati alcuni fondamentali principi di libertà e democrazia da realizzare dopo la distruzione nazista. Il 1° Gennaio 1942 a Washington firmarono USA,UK,URS,Cina e altre 20 nazioni una dichiarazione delle nazioni unite,successivamente crearono l’ONU. L’altro avvenimento fu l’attacco senza nessuna dichiarazione del Giappone alla base navale di Pear Harbor statunitensi. L’8 dicembre 1941 gli USA dichiararono guerra al Giappone. A indurre il Giappone all’attacco era stata la voglia di conquista e di realizzare una “grande Asia”,conquistando successivamente anche la Cina. I giapponesi così conquistarono l’Estremo Oriente mentre le truppe Italo - tedesche conquistarono l’Africa Settentrionale e proprio questo ebbe un aspetto negativo in quanto i duci allargarono il fronte,rendendo difficili per gli stessi tedeschi i contatti e i rifornimenti. A contribuire a questa a scesa delle forze hitleriane contribuirono gli aiuti americani e paradossalmente le sorti del conflitto si rovesciarono,tanto che il 2 febbraio 1943 ci fu la resa dei tedeschi.
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