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L'Attivismo Pedagogico di John Dewey: La Rivoluzione Educativa, Appunti di Pedagogia

John dewey, filosofo statunitense del xix secolo, ha ideato l'attivismo pedagogico come metodo educativo per rendere il bambino attivo nella vita e nell'apprendimento. Questo approccio si colloca nel contesto della rivoluzione industriale e ha influenzato il modo in cui si concepiva la scuola. L'attivismo pedagogico si basa sulla vita sociale del bambino, valorizza i suoi interessi e prepara la base per il progresso sociale e politico.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 23/01/2024

francesca.zordan
francesca.zordan 🇮🇹

18 documenti

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Scarica L'Attivismo Pedagogico di John Dewey: La Rivoluzione Educativa e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 Attivismo pedagogico scientifico per eccellenza L’attivismo pedagogico statunitense e John Dewey Che cos’è l’attivismo pedagogico? L'attivismo pedagogico è un metodo educativo che ebbe origine alla fine del XIX secolo, prevalentemente ad opera del filosofo Americano John Dewey. Perché Dewey ha ideato questo metodo? Perché secondo lui ***l’uomo non è uno spettatore di ciò che accade, ma agisce attivamento nel flusso degli eventi. Ecco perché si chiama attivismo. L’educazione deve quindi rendere il bambino attivo nell’apprendimento, così come l’uomo è attivo negli eventi della sua vita. Quale scopo? Per far sì che i giovani non ripetano all’infinito le abitudini correnti, ma elaborino migliori forme di vita. In quale contesto si colloca il pensiero di Dewey? All’interno di un contesto all’avanguardia (società che sta diventando industrializzata). Il suo pensiero diventa un modello. all’interno del mutamento sociale della rivoluzione industriale. - situazione preindustriale: il bambino aveva l’opportunità di partecipare alle attività lavorative (es. poteva aiutare a raccogliere i frutti e poi li mangiava) - avvento dell’industria: il bambino viene separato dall’attività lavorativa (mangia i frutti che trova sul tavolo ma che non ha raccolto lui) Per Dewey, la scuola deve ridare al bambino queste esperienze lavorative perché*** Il suo libro: Il mio credo pedagogico In questo libro parla del bisogno di un’istruzione inserita in un progresso sociale e politico. La sua attenzione è nel rapporto tra educazione e politica. sono presenti i 5 punti fondamentali del suo pensiero pedagogico: 1. Il bambino a scuola si inserisce e partecipa (inserendo le sue idee) progressivamente al patrimonio culturale comune del genere umano. 2. l’istruzione / educazione è un processo sociale = apprendere non vuol dire solo imparare nozioni, ma vuol dire interagire in una piccola società (la scuola). La scuola non prepara alla vita, ma è la vita (sociale - proporzionata all’età del bambino). a. a scuola devono essere riprodotte le situazioni sociali che rendono il bambino partecipe del patrimonio culturale umano (es. gerarchie sociali) b. il bambino a scuola sperimenta una vita sociale semplificata, che si sviluppa gradualmente. 2 3. i programmi di insegnamento partono dalla / si fondano sulla vita sociale del bambino (il programma della scuola materna parlerà della famiglia, amici, animali,...; quello del liceo parla delle istituzioni, società in generale) 4. il metodo valorizza gli interessi del bambino 5. l’istruzione è il fondamento del progresso sociale e politico L’importanza del lavoro Attraverso il lavoro, il bambino entra in contatto con le cose reali attraverso esperienze dirette. Es. produrre una sciarpa di lana e non trovarla pronta. - il percorso didattico deve iniziare da materie prime (lino, lana,...) per conoscere come siano state lavorate nel corso dei secoli (es. sciarpa). - i bambini conoscono prima il materiale, poi affrontano problematiche scientifiche (come si fa una sciarpa?) e tecniche, infine conoscono la collocazione geografica (dove si trovano?) e la politica dei cambiamenti produttivi (cambiamento da società preindustriale a industriale). Nel suo libro “Democrazia ed educazione” D. propone una soluzione alla crisi della democrazia, dando alla scuola una grande responsabilità. Contesto dell’opera: siamo alla fine degli anni ‘30→ il concetto di democrazia (in America) entra in crisi. Dewey affida al mondo dell’istruzione il compito di formare persone libere e responsabili per poter ripristinare la democrazia in futuro. Perché Democrazia? perché questa forma di governo rende la società dinamica (perché i governatori sono eletti dal popolo e hanno un mandato) = promuove la capacità di cambiamento dei giovani, al fine di migliorare il futuro Al contrario, la monarchia (c’è un re fino alla morte) è statica e quindi tende a continuare gli usi e i costumi della tradizione La democrazia (= potere al popolo) si basa su: - 1) partecipazione (alla vita sociale) - 2) consenso: la democrazia deve basarsi sulle intenzioni del popolo. Il popolo deve dare il proprio consenso e la propria opinione. - 3) comunicazione: sia verbale che non verbale. Solo comunicando possono essere presenti i primi due punti. La crisi si può superare solo inserendo nell’educazione la democrazia. Affida alla scuola un compito importante: formare persone libere e responsabili in modo che possano esercitare il concetto stesso di democrazia.→ grande responsabilità data alla scuola: formare persone libere e responsabili che possano reintrodurre la democrazia. Come si attua la democrazia in una scuola elementare? attuando tutti e 3 i punti 5 - i contenuti delle varie materie devono essere collegati con e ricavati dall'esperienza quotidiana. - tutto quello che si impara deve essere organizzato in modo attivo attraverso progetti e laboratori→ il bambino è attivo e partecipe al processo di apprendimento - i nuovi apprendimenti devono essere collegati a quelli dell’esperienza infantile - il passato è la base per capire il presente - i contenuti del sapere organizzato dall’adulto devono essere una meta, non un punto di partenza - problem solving: la soluzione (il sapere organizzato dall’adulto) è una meta - il punto di partenza è il problema che mi viene posto e il mio ragionamento per arrivare alla soluzione - non basta leggere e trovare tutto pronto, ma bisogna ragionare. Secondo D. bisogna educare al cambiamento e alla capacità di ricerca di soluzioni sempre nuove. Questo processo riceve un contributo importante dalla programmazione delle esperienze da parte dell’insegnante. La programmazione delle esperienze che fa l’insegnante conduce il bambino a sviluppare le competenze intellettuali necessarie per un atteggiamento scientifico (ipotesi-verifica) considerato come paradigma della maturità. Scuola progressiva ● La scuola = comunità di vita, perché fa parte della vita stessa ○ Nella scuola il bambino può trovare rapporti estendibili alla vita sociale (i compagni di scuola possono diventare amici fuori dalla scuola) ● Secondo D. il concetto di scuola va di pari passo con la costruzione della socializzazione. ● A scuola si lavora in piccoli gruppi (classi) così da creare tante occasioni di crescita sociale. ● Learning by doing (v. sopra) ● L’insegnante perde il suo ruolo autoritario. Ha la funzione di motivare gli studenti: ○ Motivazione interna: l’individuo studia perchè pensa che quelle nozioni siano importanti per vivere determinate esperienza, c’è io studio pedagogia perche un domani vorrò fare l’insegnante. ○ Motivazione esterna: interrogazione, per fare una bella figura alla prof quindi la gratificazione non parte dall’interno Dewey - Montessori In comune: 6 ● puerocentrismo Diversità: ● Dewey non si concentra sull’ambiente, ma sull’esperienza ● Non c’è il rapporto diretto con la natura come nella Montessori D. basa l’esperienza educativa su 3 principi: ● CONTINUITA’ dell’ esperienza in tutte le fasi della crescita. L’esperienza attiva non è limitata alla prima curva dello sviluppo (solo quando si è piccoli), ma che accompagna le persone per tutta la vita. Con D. nasce la concezione di apprendimento per tutta la vita. ● CRESCENZA: più si progredisce con le tappe di sviluppo, più le conoscenze diventano difficili. Le attività educative aumentano di complessità. ● INTERAZIONE: qualsiasi esperienza avvene solo se l’individuo interagisce con l’ambiente e con altri soggetti.
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