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La Transformazione delle Famiglie e dei Ruoli dei Genitori: Tendenze e Statistiche, Sbobinature di Sociologia

Questa lezione di sociologia della famiglia e dell'infanzia esplora i cambiamenti nei ruoli dei genitori, la natalità in italia e l'impatto sulla maternità e il lavoro. Dati sui cambiamenti nella fecondità, l'età media delle madri alla nascita del primo figlio, il rapporto tra maternità e lavoro, e la scolarizzazione in italia. Vengono anche discusse le ragioni per cui le donne rimandano o rinunciano alla maternità, e i modelli di madri differenti. Il testo conclude affermando che la famiglia non è un concetto naturale, ma una costruzione sociale.

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

Caricato il 19/10/2021

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Scarica La Transformazione delle Famiglie e dei Ruoli dei Genitori: Tendenze e Statistiche e più Sbobinature in PDF di Sociologia solo su Docsity! SOCIOLOGIA DELLA FAMIGLIA E DELL’INFANZIA, LEZIONE Nel tempo cambia il ruolo delle madri, padri e figli. I dati ci raccontano che c'è un calo della natalità: l’Italia è tra i paesi più bassi in Europa. Un dato che accomuna tutta l’Italia è che sia aumentata l’età della madre alla nascita del primo figlio. Si diventa madre a 35 anni perchè è posticipato il tempo in cui si riesce a trovare un lavoro, quindi una stabilità economica, ciò porta a posticipare il tutto. Se aumenta l’età media delle donne nella maternità, allo stesso tempo si riduce il numero di donne che diventa madre al di sotto dei 18 anni. Fecondità in Italia: ® Trai paesi a più bassa fecondità in Europa: Anni Ottanta= 1,5 figli per donna / Anni Novanta= 1,19 figli per donna / 2015= 1,35 figli. * Siè alzata l'età della madre alla nascita del primo figlio (+35%); maternità prima dei 18 anni quasi solo del Mezzogiorno. * Le giovani mamme italiane strette tra un vecchio-nuovo “maternalismo”: stereotipo della maternità sacrificale e totalizzante e modello supermamma giocoliera che tiene insieme tutto. Una donna lascia, al momento della nascita del figlio, il lavoro spontaneamente a causa di una scelta per la suddivisione del tempo, poichè la famiglia di cui si prende cura ne ha bisogno maggiormente quindi resta disponibile pochissimo tempo da dedicare al lavoro, oppure lo perde. Nel periodo della pandemia il 98% delle persone che hanno perso il lavoro sono donne. Maternità e lavoro: ® Una donna su cinque al momento della nascita del figlio lascia o perde il lavoro. ® A cinqueanni dalla laurea è occupato il 73% delle laureate senza figli, a fronte del 63,3% di quelle che hanno almeno un figlio (e all’88,9%) dei laureati con almeno un figlio. * Differenze del carico di lavoro complessivo sostenuto da madri e padri, mariti e mogli. Negli ultimi anni c'è stato un aumento generale della scolarizzazione. In Italia sono le donne ad essere maggiormente istruite, completando gli studi, rispetto agli uomini. Perchè le donne rimandano o rinunciano alla maternità? Le donne preferiscono investire sulla professione rispetto che alla famiglia. La donna sceglie sè stessa ed investe sulla sua identità. TETTO DI CRISTALLO: all’aumentare del prestigio dell'occupazione da rivestire, diminuisce la presenza delle donne in quelle occupazioni. Serve sottolineare il fatto che le donne per raggiungere cariche importanti non riescono a infrangere questo tetto. Il governo Draghi, infatti, è stato criticato perchè c'è un numero maggiore di ministri uomini rispetto alle donne. È come se le donne debbano fare molta più fatica rispetto agli uomini. Inoltre, si pensa ancora che una donna se non ha un partner o dei figli sia infelice, ma per fortuna non è così e si sta cercando di andare avanti, cancellando questi stereotipi. Rimando o rinuncia alla maternità: * Aumento generalizzato della scolarizzazione, investimento nella professione, aumento possibilità di viaggiare e fare esperienze diverse, pluralizzazione di modelli femminili non orientati esclusivamente sulla maternità. ® Nonoccorre essere madri per realizzare il proprio progetto di vita, anche sul piano relazionale e affettivo, La Saraceno, nel suo testo, individua vari tipi di madri. Varie tipologie di madri: * Madricoccodrillo (troppo accudenti) e Madri narcisiste (con vita e interessi fuori dalla maternità) * Madri “inadeguate” (a bassa istruzione non stimolanti per i figli) e Madri lavoratrici La famiglia non è un concetto naturale ma è una costruzione sociale. Possiamo distinguere, inoltre, altre due tipologie di madri, cioè le madri totalizzanti e le madri equilibriste. Le madri equilibriste > In Italia abbiamo 4 milioni e mezzo con donne che hanno figli dagli 0 agli 11 anni; vi è una diminuzione del tasso di occupazione delle donne che vivono in coppia, infatti, possiamo notare il ritardo di creare una famiglia. Le madri equilibriste: ® 4milioni e mezzo di donne con figli da 0 a 11 anni. ® Diminuzione del tasso di occupazione delle donne che vivono in coppia: 35 punti di differenza per le 25-29enni, 34 punti per le 30-34enni. * Le donnecontinuano a svolgere il 67,3% di tutto il lavoro famigliare (se hanno figli), 65,8% (se non ne hanno). * Italia al 111esimo posto su 145 Paesi nel Rapporto globale sulla disparità di genere. Vi è una distinzione in Italia. Le regioni amichevoli sono quelle che iniziano a riflettere sull'importanza di permettere alle donne di affermarsi, di non deteriorarsi. Disuguaglianze sociali e territoriali: * Regioni più amichevoli verso le mamme: Trentino Alto Adige, Valle D'Aosta, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Piemonte. * Regioni meno amichevoli verso le mamme: Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania, Calabria. Bisogna, inoltre, parlare dei padri. Donna > identità emozionale. Uomo > razionalità. Anche i padri, come le madri, sono vittime di modelli di genere. La Saraceno si sofferma anche sul fatto che il poter diventare padri è vincolato dal consenso della donna. Nel caso in cui una donna voglia interrompere una gravidanza e l’uomo vuole tenere quel bambino, egli non avrà alcun potere decisionale. Oggi c'è un maggior riconoscimento del ruolo paterno che riguarda anche la cura dei figli; queste piccole cose, che per fortuna sono naturalizzate nel paterno, in passato non esistevano; oggi è un valore aggiuntivo del maschile. Congedo genitoriale > congedi per dare ai genitori del tempo da passare con i figli. Padri: ® Vittime di modelli di genere come le madri. ®* Accesso alla paternità mediato dal consenso femminile (contraccettivi femminili, legge sull’aborto...). * Crescente importanza che assume la relazione di cura nella paternità (coppie più giovani, con un figlio tra i 3 e i 5 anni, si avvicinano a distribuzione paritaria del lavoro famigliare). ® Inquasi tuttii Paesi dell’Unione Europea gli uomini che hanno un figlio sotto i 6 anni lavorano più di quelli che non ne hanno; per le donne avviene il contrario. | padri danno priorità al lavoroo remunerato riducendo a favore dei figli il tempo libero.
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