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Guide e consigli
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Appunti e testi Teologia 2, Appunti di Teologia II

appunti presi a lezione durante il primo semestre

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 22/12/2021

serena-castoldi
serena-castoldi 🇮🇹

4.6

(17)

14 documenti

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Scarica Appunti e testi Teologia 2 e più Appunti in PDF di Teologia II solo su Docsity! e 14 gennaio 14.30-18.30 e 29 gennaio e 11 febbraio Spunti in riferimento ai capitoli 8 e 9 del libro “All'origine della pretesa cristiana” L. Giussani Come comprendere se una persona ci sta ingannando o meno? Grande questione della vita. Questa persona ci sta dicendo “Sono Dio”, dobbiamo mettere in atto un processo di fiducia. Ma in generale nella vita quotidiana come facciamo a fidarci di una persona? Possibili risposte: - Guardare alla sincerità dei suoi gesti, trasparenza (coerenza tra ciò che uno dice e ciò che uno mette in atto). - Istinto personale di chi guarda, chi ha più esperienza ha lo sguardo più fino (mamma che avverte la figlia “quella non è una buona compagnia. - Indagare e cercare prove su quella persona, vedere i gesti e i detti all’interno di un contesto fatto di altre persone, altre storie e situazioni. A volte i gesti sconsiderati assumono un significato all’interno di altri contesti e altre situazioni, per guardare una persona e fidarsi di lei non ci si può basare solo in relazione a ciò che quella persona fa e dice in relazione a me; ma chiedersi chi è quella persona nella vita e perché proprio in relazione a me si mostra così. Lasciando da parte la vita quotidiana, in riferimento a Dio, che cosa devo guardare? Non devo guardare a quelle cose religiose, a quanto uno ne sa di religione.. Ma se quest'uomo ha una familiarità con il Divino, se dice di conoscere dio così bene, dovrò guardare se quest'uomo quando vive, quando compie i gesti, anche i più semplici, ha rapporto con Dio e Dio è presente nella sua vita.. non basta stare una persona che parla di Dio, perché molte volte quelle stesse persone parlano in realtà di loro stessi, ti schiacciano. Una persona autenticamente religiosa in tutto quello che vive, vive un rapporto sincero con Dio e stando con quella persona tu stesso ti senti messo in rapporto con Lui, questa è la sensibilità che bisogna sviluppare stando con una persona religiosa, dobbiamo mettere in gioco la nostra sensibilità che vuole capire se mi sta ingannando, si parla allora di Senso Religioso, di Cuore. Tante persone si sono rapportate con Gesù, ma non tutte avevano uno sguardo religioso verso di lui, magari solo politico come Re Erode o Giuda, i quali volevano solo capire se Gesù fosse stato in grado di sovvertire il potere politico, anche nei vangeli si hanno perciò le testimonianze di chi non si accosta a Gesù con questa sensibi L'attenzione dell’uomo si deve collocare in sintonia con questa dimensione religiosa della vita, come quando ci fermiamo solo a valutare solo aspetti esteriori di una personalità. Questa religiosità da mettere in gioco non è automatica, non è istintiva ma richiede una educazione, una volontà di attenzione. Questa attenzione a volte è ciò che è più estraneo al tema religioso, molto spesso il tema religione è connesso al “me lo sento”. Nel rapporto con Gesù la mia libertà dev'essere sollecitata altrimenti ci si ritrova a pensarla come tutti. Es. Dopo la resurrezione di lazzaro, Gesù fa l'ingresso a Gerusalemme che viene paragonato all’ingresso del Messia nella città santa, la folla è portata a osannare Gesù, perché è trascinata dall’impressione comune che lui fosse davvero il Messia, tempo dopo già la loro idea su Gesù era cambiata, alcuni di loro da che lo osannavano, si sono ritrovati ad urlare “crocifiggilo” ciò che è mancato, è proprio questa attenzione ad essere fedeli nonostante le opinioni immediate. Che cosa sorprendiamo dei gesti che Gesù compie nei confronti degli altri uomini? Che cosa dice Gesù dell’uomo? Gesù avrebbe potuto dire: “i migliori della terra che si salveranno sono le donne e non gli uomini” ma Gesù non ha fatto questo, non ha espresso che una sola categoria vale di più di altre.. quello che si osserva è che Gesù guardava tutti gli uomini, come la cosa più importante del mondo, ogni persone valva più del mondo intero: «Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?» (Mt 16,26) Questa è un'affermazione forte di Gesù, un uomo non è misurabile da un guadagno che ottiene. Qualsiasi acquisizione sapienziale che puoi avere della tua vita, non ti assicura il guadagno della tua vita, perché la tua vita vale di più, l’uomo, chiunque esso sia, vale più del mondo intero. Cioè l’uomo non vale per qualcuno che lo riconosce, vale in sé, più di ogni altra cosa. L'esistenza dell’uomo per Gesù non si può finalizzare, ma ogni fine è finalizzato per la vita dell’uomo perché se io trovo un fine, vuol dire che per quel fine, quell'uomo può morire.. quest’affermazione al giorno d'oggi torna ad essere un'affermazione estranea. La domanda che il cuore pone a Gesù per capire se questa affermazione è vera come fai a dire questo? come fai a dire che la vita di uomo vale più del mondo intero? Da dove deriva la dignità di trattare come persone un delinquente? Da dove derivano i diritti inalienabili di un uomo? (visione panteistica) La vita dell’uomo non ha un valore inalienabile, ciò che ha valore inalienabile è la vita dell'umanità nel suo complesso. Il valore è dell'oceano non della goccia. Do senso alla mia vita dando senso a questo non senso della vita che fluisce. Come risponde invece Gesù, l’uomo è rapporto esclusivo con Dio, l’uomo sa da chi nasce ma non sa da dove proviene, sa di essere ma non sa da chi è stato voluto. C'è qualcosa che gli sfugge della sua vita, pone domande che neppure i suoi genitori sanno dare risposta, l’uomo viene da Dio. «E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!» (Mt 10,28-33) Qualcuno ti ha voluto, ora, l’uomo si chiede quale sia il senso delle cose, perché in fondo sa che un senso c'è, altrimenti non se lo chiederebbe. L'uomo è facilmente condizionato dal punto in cui si trova all'interno del cosmo, perché siamo in una determinata epoca, storia, area geografica che ci condiziona continuamente, nel modo di vestire ad esempio, ma non solo, anche nel modo di pensare. Per Gesù è come se fossimo in rapporto ad una X misteriosa che fonda la sua libertà, io sono libero dal contesto perché grazie a questa X posso prendere le distanze da questa vicenda. La dignità dell’uomo: prima ipotesi, non ha senso che tu ti chieda di te stesso; seconda ipotesi, tu vali perché sei in rapporto con Dio, il padre si prende cura di te e quindi è lecito chiederci perché accadano certe cose. L'uomo al fondo di sé che cosa trova? Questa è la provocazione di Gesù. L'uomo al fondo di sé cerca qualcosa che non è sé, riflette su di se e sulle proprie emozioni per carcare qualcosa che non è esaurito, cerca qualcosa che non ha ancora in mano, l’uomo cerca chi lo ha fondato, lo ha voluto, lo ha messo in essere. Ecco l’atto che differenzia l'intelletto umano da quello degli animali e dalle piante, la ragione umana quando quel puntino si sposa verso la X. L'uomo è questo rapporto unico e indistruttibile con chi l’ha fatto, il padre (x). La preghiera è un moto emotivo e affettivo della ragione che trova al fondo di se qualcuno che non sei tu, “ero fuori di me ma tu eri dentro di me” (Agostino). L'espressione più alta della dignità dell’uomo è quando egli si riconosce voluto da un altro, questa è preghiera. Il primo che aveva questa visione su di sé era Gesù stesso, perché egli stesso uomo. «Soltanto così la solitudine è eliminata: nella scoperta dell'Essere come amore che dona Se stesso continuamente. L'esistenza si realizza sostanzialmente come dialogo con la grande Presenza che la costituisce, compagno indivisibile. La compagnia è nell’io, non esiste nulla che facciamo da soli. Ogni amicizia umana è riverbero dell’originale struttura dell'essere, e se lo nega rischia la sua verità. In Gesù, l’Emmanuele, il “Dio con noi”, la familiarità e il dialogo con Colui che ci crea in ogni istante diventano non solo illuminante trasparenza, ma compagnia storica». (OC, 113) Molto spesso ricerchiamo rimedi alla solitudine, cercando di inserirci negli altri, ma l'eliminazione della solitudine sta nel capire che siamo sempre in rapporto con chi ci ha originato. Preghiera vuol dire non sentirsi soli, vuol dire trovare quel punto per cui tu vali e non sarai mai solo. La preghiera è quel gesto che esprime la consapevolezza dell’uomo di non farsi da sé, di avere un fondamento che è dato da qualcosa che sta fuori dal cerchio, il rapporto con il padre. Se Gesù descrive l’uomo in questo modo, quale sarà la fi ‘à dell’uomo? Dove l’uomo può trovare la fi «Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?» (Mt 16,26) La felicità non può arrivare dal guadagnare il mondo intero, perché questo mondo finirà per dominarti, ti renderà schiavo. La felicità deve centrare con quella X, il guadagnare sé stessi in modo unico dev'essere dato da quella X, da quel mistero, dal Padre. Ma come l’uomo può prendere la felicità da Dio? Scandolo per i giudei per i quali il nome di Dio è impronunciabile come per i musulmani il volto di Dio non è raffigurabile perché qualsiasi parola o immagine ridurrebbe la potenza di Dio. Il problema è che quest'uomo a cui potevi mettere una mano sulla testa, (uomo finito) diceva di essere il nome e il volto di Dio ma questa è una bestemmia, motivo per cui l'hanno messo in croce. (capitolo 8 nel vangelo di Giovanni, dove Gesù arriva adire, prima che Abramo fosse, io Sono). lo sono colui che sono, tetragramma sacro prima bestemmia che fa e lo attribuisce a sé, seconda bestemmia, a quel punto i Giudei decidono di ucciderlo. Tutta la potenza di Dio non può essere racchiusa in un uomo. Per i Greci era pazzia perché essi credono che la grandezza dell’uomo fosse nell’intelletto, se la verità ora viene tra di noi, a cosa serve la loro ricerca, Gesù vuole mortificare la nostra ricerca? Questo è l’altro grande scandalo dell’incarnazione. Per i greci è un offesa alla loro ricerca della verità. Ecco perché sia per i greci che per i giudei. Molto spesso le due motivazioni si ritrovano in tutti i tempi: non posso arrivare alla mia felicità da solo? Senza fare i conti con questo mistero? Lo scandalo ritorna. Risposte che potremmo dare allo scandalo La ragione dei Greci che dice com'è possibile che Dio ha cercato di superare la ricerca verso la verità, non puoi chiuderti a priori al fatto che possa accadere ciò che agli occhi di tutti sia impossibile. Ce lo puoi negare a priori? No, perché io non sono Dio, quindi non possono negare la possibilità che dio prenda una decisione al di fuori delle mie possibilità. Non posso essere chiuso al fatto che possa accadere. La ragione umana deve aprirsi alla possibilità che possa accadere ciò che non prevede, questo è l’amore verso la verità, la vera filosofia. Come faccio a rimanere dio e uomo nello stesso tempo? Non lo so, ma non posso chiudermi alla possibilità che questo possa accadere. La vera ragione sta nell'apertura della possibilità. L'uomo che sinceramente cerca Dio non desidera in fondo che questo Dio si prenda cura di lui? Non desidera che se questo Dio c'è e lo ama anche manifesti il suo affetto? Non è nella nostra natura umana avere una dimostrazione concreta dell’affetto? Non basta pensare di aver avuto affetto da parte dei mie genitori, serve la dimostrazione, il ricordo di questo affetto. L'uomo più di tutto, desidera una familiarità di Dio con Noi. “Alla sua Donna” Queste due motivazioni sono profetizzate da una lirica di Giacomo Leopardi: Leopardi chiama bellezza, quella X che abbiamo chiamato in modo neutro come mistero, infinito e leopardi la chiama bellezza e capisce che lui quando si innamora della donna, si sta innamorando sempre di più di questa bellezza. Vorrei conoscere questa bellezza ma vedo lo sguardo della donna, sente il calore di questa donna. Dedica questo inno, levando questo desiderio che la bellezza possa rivestirsi di sensibile forma, cioè che questo infinito, questa X possa farsi compagna dell’uomo rivestendosi di forma sensibile, di una carne che si possa toccare, con il quale si può condividere ogni istante. Se io amo, anche lui ha amato, se io desidero, anche lui ha desiderato.. e allora posso capire come lui cammina verso il destino e io posso camminare con lui verso il destino, questa è la pretesa di Gesù che viene annunciata nel vangelo di Giovanni, cioè che la parola di Dio si è fatta carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. (1Gv 1,1-3) Canone vita, l’uomo è unico e irripetibile come persona; è creata e prega, ha un compito che è la ricerca della felicità e ha una libertà che è ferita dal peccato originale, per questo motivo Dio si è fatto suo compagno di vita per accompagnarlo verso il Destino. Questa è la pretesa cristiana: nonostante lo scandalo della ragione, dello spirito religioso.. Dio si sia fatto carne, si sia fatto presenza toccabile dall'uomo. Gesù è l'incarnazione di Dio. Questa affermazione è stata fattore di scandalo: per i Giudei e peri Filosofi Pagani (persone intellettualmente più evolute nella diffusione del cristianesimo). Dio è un'unica persona, Gesù ha due nature: ha una natura umana e una natura divina. Questa cosa è molto strana, si sviluppano delle eresie che mettono in dubbio la natura umana, il Docetismo affermava che Gesù era solo natura divina. Un'altra eresia affermava il contrario, l’Adozionismo diceva che Gesù era solo divino; finché arrivò Ario che dice Gesù è la più bella delle creature umane che sta a metà tra gli uomini e Dio. Oggi come si fa a capire se Gesù è incarnazione di Dio? Deve essere una strada umana per poterci credere, è difficile discutere della veridicità di un fatto che è avvenuto 2000 anni fa, nel giro di 2000 anni potrebbe esser stata storpiata la figura di Gesù; stiamo parlando di un fatto lontano. Oggi si deve trovare una strada adeguata, una strada che ci faccia conoscere al meglio l'oggetto; la strada che tenga conto di tutti i fattori. Tre cautele: Quale strada prenderemmo noi? Via storica: Andare a vedere le prove che Gesù ha lasciato, come la bibbia, i vangeli.. documenti storici che parlano di Gesù, ma ci sono anche documenti che vanno contro Gesù e anche questi fanno parte della tradizione Cristiana e sono utili per fare una ricerca storica.. limite di questa strada è che non si riesce a mettere un punto, ci sono troppi pareri e inoltre tratterebbe il fatto di Gesù come morto, ma esso ha la pretesa di essere ancora vivo oggi. Via interiore: Andare in fondo a sé stessi.. Attraverso il fidarsi, attraverso un atto irrazionale, fare delle scelte soggettive e poi vedere, è la via più affascinante ma non è sufficiente, perché tante esperienze vuol dire tanti pareri, inoltre questo fatto si è espresso in modo oggettivo nella storia. Via dell'incontro con la chiesa. Qual è la strada più adeguata? Se si vuole capire chi è Gesù forse è opportuno compiere tutte le strade possibil Il metodo scientifico non ci permetterà mai di essere puramente chiari di fronte al fatto di Gesù, devo usare per forza un altro metodo che mi coinvolga. La via storica è quella che da un onto di vista scientifico si propone come la più promettente.. ci dice di andare a prendere le prove storiche, archeologiche di Gesù anche quelle che vanno contro, per raggiungere una certezza, ma l’esito di questa via si è rilevato fallimentare, la ricerca si è frammentata. Più studiamo e più la ragione si impegna, più ci accorgiamo di quanto siamo ignoranti e i dati ci sfuggano. Il rischio di questo metodo è che faccia prevalere la nostra Misura e non rispetti il dato per quello che è come un fatto ancora vivo, il rischio è che la via scientifica trasformi il dato come un qualcosa di ignoto. La via interiore è la via davvero religiosa, perché affannarsi così tanto ad affermare l’esistenza di Gesù, quando Dio, se è Dio sa come toccarti il cuore.. questa via religiosa rispetto a quella razionalistica non pone una Misura a Dio, Dio se vuole può arrivare a cambiare me stesso, e come faccio a dirlo? Perché attraverso la mia esperienza, attraverso i miei contatti ho sentito accendersi in me una luce di verità. Il rischio di questa via che sembra così vera.. il problema è come faccio a distinguere il mio sentimento da questa esperienza interiore? Molto spesso crediamo di aver trovato l'Amore ma poi scopriamo che questa era una creazione del nostro sentimento, che dopo un po' passa.. il rischio della Misura ritorna anche nel metodo interiore. Non ci fa arrivare questo metodo a una unanimità perché ognuno sente Gesù vicino ad aspetti diversi.. il rischio è di avere tante opinioni, quanti siamo. Questa via non ci raggiungere un'opinione certa e come il metodo razionalistico, il metodo soggettivo molto spesso non rispetta l'oggetto che si sta indagando, Gesù che dice di essere la rivelazione di Dio, ma se Dio si è voluto rilevare attraverso un uomo che parlava, che si poteva toccare.. perché adesso io lo devo sentire interiormente; se il primo metodo non rispettava il fatto di Gesù, perché lo trattava come un fatto del passato.. e invece è un fatto che continua nel presente; il metodo interiore lo tratta solo come un fatto interiore.. e invece Gesù si poneva anche come un fenomeno oggettivo. Però possiamo ricavare qualcosa di positivo dal primo metodo: che Gesù comunque è un fatto oggettivo, un fatto storico (si può vedere, sentire, toccare) e oggi devo fare un'esperienza analoga.. possiamo ricavare anche qualcosa di positivo dal secondo metodo, di fatto Gesù è un qualcosa di coinvolgente, se pur fatto oggettivo deve toccarmi interiormente. Un metodo per conoscere la verità di Gesù, deve avere le stesse caratteristiche con cui quell'oggetto si è posto nella storia, come un uomo che si poteva toccare, vedere, ascoltare.. ma che toccava l’interiorità dell’uomo; davanti al quale l’uomo poteva prendere la sua posizione. La Chiesa afferma che è un fatto incontrabile, questo è il terzo metodo che propone la chiesa, fatta da uomini e donne che si possono ascoltare, vedere, toccare e stando in rapporto con loro, la mia interiorità può prendere posizione, viene interpellata sulla questione di Dio. Questo è il metodo dell'incontro. La chiesa in base a cosa si deve giudicare? Una comunità cristiana per quale elementi la devo guardare? Come faccio a capire se la chiesa mi sta tradendo, se non sta mettendo la sua Misura su Gesù? Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! [...]. Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato". | settantad ue tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome". [...] In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: "Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo". (Lc 10,1-3.16-17.21-22). Il passaggio centrale di questo episodio, Gesù ha voluto che la conoscenza di sé continuasse attraverso questo metodo, attraverso di Chiesa, se queste persone sono state volute da Gesù.. ci mettono in comunicazione con Dio. è questo lo scopo con cui Gesù ha fondato la chiesa e questo è lo scopo che dobbiamo chiedere alla Chiesa.. questo è il motivo per cui il terzo metodo appare più rispettoso del fatto Gesù come si è posto 2000 anni fa perché Gesù stesso ha voluto continuare la sua opera attraverso delle persone mandate da lui, che si potevano incontrare; questo metodo valorizza anche gli altri due perché stando nella Chiesa nasce il desiderio di trovare prove storiche di un fatto oggettivo che provoca l’interiorità dell’uomo, dove l’uomo è spinto a prendere posizione su Dio. Perché Gesù sceglie di affidare la sua missione agli uomini? Perché questo metodo era quello che più rispettava il suo intento, che senso avrebbe che un Dio dice ho creato l’uomo, lo voglio salvare, è fatto per la felicità e lo dice facendomi uomo ma al momento di andarsene non si fido di lui, sarebbe una contraddizione.. Dio ha avuto pietà dell'umanità ma si è incontrato nell’umanità solo in un punto: Cristo. L'unico modo con cui l’uomo può arrivare a Dio è sull'esempio di Gesù, Gesù ci ha lasciato un esempio, non ha tracciato una strada. È la coerenza con il modo con cui Dio ha operato nella storia di Israele, il metodo di Dio è quello di arrivare a tutti attraverso una persona. Perché Dio ha un amore totale alla libertà dell’uomo, Dio non ha mai voluto fornire una prova schiacciante.. Dio ha un modo di mostrarsi stimolando, invitando la libertà dell’uomo, esponendosi al rischio di un uomo che lo fraintenda, che lo crocifigga. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Gv 17,18-2). E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti BRispose: “Chi sei, o Signore?”. Ed egli: “lo sono Gesù, che tu perseguiti!”. (At 9,3-5). Paolo ha conosciuto i Cristiani e li ha perseguitatati, incontrando i Cristiani e perseguitando Stefano, Paolo incontra Gesù. C'è una relazione stretta tra Gesù e i suoi discepoli, relazione che Paolo definisce corpo, Popolo di Dio, di Cristo. Si può conoscere Cristo attraverso il suo corpo, attraverso Stefano. E la conferma viene da un testo: una lettera scritta da Giovanni, dove egli dice: Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. (Gv 1,1-4). Nell'incontro con chi si proclama discepolo di Gesù si arriva a credere, a conoscere le prove. Far nascere una istituzione (Chiesa) in occasione della morte di una persona vuol dire che è una istituzione che nasce in memoria di Gesù; ma c'è un problema che riguarda il come è avvenuta la morte.. Gesù è stato condannato alla pena capitale che è stata eseguita in un modo infamante, la croce veniva applicata ai più infedeli, agli schiavi. È come se Gesù fosse accusato, oggi di pedofilia, un crimine vergognoso che non ha possibilità di riabilitazione; sicuramente non è riuscito a farsi rispettare dalle autorità politiche e religiose. È una cosa infamante che il Gesù a cui tanti credevano, sia morto in un modo così indegno tanto che i discepoli sotto la croce si disperdono, come se non avessero il coraggio di metterci la faccia davanti a quella situazione, uno degli apostoli ha paura ed è dubbioso di tutto. Quindi la Chiesa può essere fondata sulla morte infamante di Gesù? «Non hanno timore di morire: una falsa speranza consola il loro timore promettendo consolazioni su una rinascita della vita. [...]. Si conoscono fra sé con segni e distintivi segreti e s'amano di reciproco affetto praticamente prima ancora di conoscersi: ovunque fra loro serpeggia una specie di religione del piacere e senza distinzione si chiamano fratelli e sorelle, cosicché anche il normale amplesso si trasforma, mediante il sacro appellativo, in incesto». (Frontone, Discorso contro i cristiani). Intorno al 130 d. c. questi Cristiani ci sono e stanno assieme, questa testimonianza di Frontone è speculare ad un'altra Col 3,11-12°: «Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti. Scelti da Dio, santi e amati...» Gli Ebrei da cosa erano riconoscibili? Gli Ebrei appartengono ad un'unica razza segnata dalla circoncisione, quindi quando tu hai a che fare con gli ebrei, hai a che fare con un popolo circoscritto; quindi essi sono facilmente riconoscibili. I filosofi da cosa si riconoscono? Da un unico pensiero. I cristiani? Che sono come una razza accomunata da un pensiero, hanno la stessa pretesa degli Ebrei che sono una razza, circoscrivibili ma con la forza di un pensiero che può convertire, perché ai cristiani può aderire chiunque. È una razza aperta, un gruppo che si sente letto da Dio ma aperto a tutti, in espansione, incontrollabile, incircoscrivibile. Questo atteggiamento dei Cristiani dava molto fastidio ed è una delle cause principali della loro Persecuzioni. Qual è il vero modo di perseguitare il cristianesimo? Più lo si perseguita e più il cristianesimo si rafforza, il modo migliore per perseguitarlo è scindere il binomio tra filosofia e mistica; incominciando a renderlo solo un fattore sociale, filosofico oppure riducendolo ad un qualcosa di solo interiore. Ekklesìa La parola con cui in Greco si chiamava il gruppo, era Ekklesìa che significa convocazione. Che cosa mette insieme l’Ekklesìa dei Cristiani? Loro si dicevano Ekklesìa di Dio, è un raduno di tipo religioso. Quel “di Dio” è un genitivo sia oggettivo che soggettivo, i cristiani sono insieme perché sono chiamati da Dio che ha stabilito un legame tra di loro. Essi si conoscono solo in quanto destinatari di questa preferenza di Dio. Queste chiese si tengono in contatto tra di loro tanto che il primo genere letterario dei cristiani è l’Epistola che significa corrispondenza; tra i cristiani, tra tutte queste chiese ci si sente un'unica Chiesa. Nella lettera ai Colossesi, si dice di una rete che c'era tra le Chiese, si capisce come tutti si sentano parte in un unico corpo chiamato da Dio. Che cosa si può capire allora dei primi cristiani? Gesù e la sua pretesa si comunicava attraverso questo gruppo di persone, attraverso questa chiesa. Il fatto che Gesù abbia deciso di affidare il suo messaggio a delle persone, dice di un metodo con cui la verità si comunica, è un metodo diverso da quello più comune in occidente che viene dalla filosofia, infatti il metodo con cui si pensa che la verità possa essere conosciuta nell’occidente è il metodo della luce, dell’evidenza. Sofocle, Edipo re, 1181-1185 Ah tutto torna, tutto chiaro, ahimè. Luce, è l’ultima volta che ti vedo. lo da chi non dovevo nacqui, e vivo con chi non era lecito, ho ‘ammazzato chi non dovevo - e tutto s'è svelato. La verità può far male. Questa luce della verità è troppo accecante per Edipo e decide di non vedere più come pena del voler conoscere troppo. La verità che vuole essere conosciuta a tutti costi, porta ad accecarsi. Per conoscere la verità senza farsi del male, occorre fidarsi in qualcuno. Psicologicamente ci fidiamo di più di una cosa che ci viene detta da una persona affidabile, piuttosto che di una cosa che vediamo con i nostri occhi. Per questo Gesù ha voluto affidare la verità accecante ad una comunità sociologicamente identificabile, una comunità di persone affidabili che portano con sé selle evidenze ma innanzitutto sono dei testimoni affidabili. Sal 18 (17),2-3 «Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo». | cristiani sono un gruppo di persone aperto a tutti ma scelti da Dio stesso per comunicare la sua verità nella storia, un gruppo ristretto di persone che sente la chiamata di trasmettere la verità, il metodo dei Cristiani è quello della roccia, quello del fidarsi. Queste persone le si trova sensibilmente cambiate, caso più noto è quello di Pietro, il quale tradisce Gesù la sera prima della sua morte ma ad un certo punto prende coraggio e parla in pubblico citando i profeti dell’antico testamento e Pietro è sempre quel pescatore rude e ignorante ma non è più lo stesso. Secondo caso noto, Paolo il quale da che parlava male di Gesù, diventa un apostolo, era sempre quell’uomo ma non era più lui. Scendendo a livello terreno, immaginiamoci un amico timido che parla poco e non prende mai jativa, un giorno lo vediamo arrivare in università con una moto sfiammante, prendendo iniziativa con tutti.. è lo stesso? Si, è lui ma è cambiato. Questa è una caratteristica che dovrebbe essere di tutti i cristiani. At 2,1-4.12-13 “Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l’un l’altro: “Che cosa significa questo ?”. Altri invece li deridevano e dicevano: “Si sono ubriacati di vino dolce”. Davanti ad alcuni Cristiani noi vediamo persone comuni ma particolari, strane.. e questa stranezza dipende dallo spirito santo, questo cambiamento viene dal profondo dell’uomo. San Paolo arriverà a dire: “non sono più io, ma Cristo vive in me” la sostanza è la stessa ma cambia totalmente la funzione. Centuplo, cioè i cristiani dicono di vivere come tutti gli uomini, ma molto più profondamente di prima. Inoltre i Cristiani non si tengono per sé questa verità ma la annunciano affinché tutti siano in comunione piena con Dio. L'annuncio avviene anche attraverso segni portentosi, miracoli che colpivano la gente soprattutto quella più semplici, erano fatti che testimoniavano la familiarità che questi uomini avevano con il Divino. Guarigioni e liberazioni da spiriti impuri. At 5,12-16 «Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti». I Miracoli La gente non credeva per i miracoli, perché come sappiamo c’era gente che rimaneva scettica, non ci credeva, il miracolo non è mai una prova incontrovertibile anche perché per alcuni può essere segno negativo (stregoneria, magia nera), una delle accuse che si facevano era che molti giuramenti del mondo romano andavano male per la presenza dei Cristiani. Se credi, nel miracolo riconosci la potenza di Dio, riconosci in chi lo compie un inviato da Dio. se credessi alla persona che fa il miracolo solo perché lo fa, crederei ad un santone. Il miracolo non è per glorificare gli uomini, ma per suscitare la fede in Dio. Ancora oggi ci sono miracoli, ma molti meno. Il più grande miracolo che ancora oggi accade nella chiesa è che ci sia la Chiesa, che nonostante gli errori dei cristiani, ci sono uomini che riconoscono che Dio li ha chiamati. | miracoli ci sono ancora oggi, ma la finalità di oggi è data dal fatto che ancora oggi ci siano persone che credano in Cristo e la cui libertà si senta interpellata da Gesù. Il centuplo di Gesù è quell’alba di vita nuova già in questo mondo. questa dimensione si esprime anche in un aspetto profetico. Ancora oggi, quando i Cristiani vanno in terre non cristiani, il motivo per cui attirano tante simpatie è il fatto che compiono liberazioni da spiriti impuri. Criterio della Potenza e dello Spirito santo Questa potenza viene dallo spirito santo, è il compimento dello spirito che aveva iniziato a parlare nelle loro vite. La potenza più grande della fede oggi è quella che viene dall’alto. Potremmo allora definirla potenza di umanità generata dallo spirito santo; trovo degli uomini che stanno insieme perché si riconoscono scelti e hanno un'umanità affascinante. La Comunione Questi uomini che vivono insieme, esprimono una forma di vita che potremmo chiamare Comunione, in greco Koinonia. La struttura delle comunità cristiane è una struttura di comunione. Questo termine rimanda a quelli che sono i Sacramenti, rimanda ad una condivisione (Koinos) ciò che è comune, e ad un aspetto più profondo che è quello della spiritualità. L'utilizzo più usato dai cristiani era proprio quello materiale della condivisione, questo è il significato originario di comunione, siamo insieme perché condividiamo qualcosa. | cristiani partono da questo aspetto di condivisione materiale, ma che cosa avevano in comune? Condividono il fatto che Dio ha scelto loro per rivelarsi a tutti! Dio si è fatto uomo per loro, Dio abita in mezzo a loro perché li ha cambiati e li ha messi insieme in un modo imprevedibile. Quando queste persone si trovano si sentono una comunità, una comunione proprio perché hanno in comune il fatto che Dio li ha scelti e li ha cambiati. Che tipo di Koinonia vivevano questi Cristiani? Ciò che accomuna i Cristiani è la fede in Dio e l’idea che Dio abbia scelto loro per raggiungere tutti, che gli abbia affidato una missione. Questi Cristiani erano insieme, ma non erano tutti uguali, c'era un amministratore (colui che prende iniziativa) che stava davanti agli altri, che curava che gli altri stessero insieme. Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani 1,1 «Ignazio, Teoforo, a colei che ha ricevuto misericordia nella magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo suo unico figlio, la Chiesa amata e illuminata nella volontà di chi ha voluto tutte le cose che esistono, nella fede e nella carità di Gesù Cristo Dio nostro, che presiede nella terra di Roma, degna di Dio, di venerazione, di lode, di successo, di candore, che presiede alla carità, che porta la legge di Cristo e il nome del Padre». La chiesa di Roma, già introno al 110 d. C. è una chiesa che presiede nella carità. Ha un ruolo di Leader ma non nel senso che è dispotica, è il ruolo di chi presiede nella carità, di chi costituisce l’unità tra le chiese proprio perché San. Pietro era stato colui a cui Dio aveva affidato la missione, perciò Roma rappresenta la guida di tutte le altre. Mt 16,18-19 «E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Questa guida che era affidata a Pietro e poi ai vescovi e poi ai preti, queste autorità hanno il compito di presiedere nella carità e di mettere in contatto con questo Dio tra di loro. Questa Koinonia è garantita mostrando la presenza di Dio all’interno della comunità. Il valore di questa autorità è il garantire la pace e l'amore che unisce tutte le diverse chiese e tutti i fedeli diversi tra loro. Cosa può portar divisione in un gruppo’ | fattori affettivi, i fattori di potere (imporsi sugli altri), fattori economici (soldi). Di fronte a questi fattori, il compito dell'autorità è quello di richiamare a ciò che assicura la pace, che unisce il gruppo. Ignazio di Antiochia, Lettera agli Efesini 5,1 «vi stimo più beati se state uniti al vescovo come la Chiesa lo è a Gesù Cristo e Gesù Cristo al Padre perché tutte le cose siano concordi nell'unità» Ecco il valore dell'autorità, attaccarsi al vescovo perché lui mi attacchi ancora di più a Gesù Cristo che rappresenta e Gesù Cristo mi attacchi ancora di più al padre e si costituisca l'unicità. In tutte le comunioni, c'è un'autorità ma questa autorità nella chiesa è per la carità. I Riti | Cristiani hanno dei riti, il principale è l’eucarestia, in particolare la comunione.. ma che cos'ha di diverso rispetto agli altri riti degli altri gruppi? Ricompiono un gesto fatto da Gesù nell’ultima cena con i suoi discepoli. L'idea è di mangiare un unico pane, un unico corpo. Giustino (100-165), Apologia 65,1-66,1;67,3-7 Noi allora, dopo aver così lavato chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato, sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna. Finite le preghiere, ci salutiamo l’un l’altro con un bacio. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: "Amen". La parola "Amen" in lingua ebraica significa "sia". Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l'acqua consacrati e ne portano agli assenti. Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato. E nel giorno chiamato "del Sole" ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati ad essa chi ha già la fede ma poi questo rito ci rende presente quel cristo nel pane e nel vino. In una riga ha detto tutto il punto sul rito. Gli elementi fondamentali della vita della comunità li abbiamo trovati in questa iscri; PARTE TEOLOGICA Che cosa la chiesa dice di essere? Potremmo dire che la Chiesa è una realtà umana, di uomini.. che stanno insieme, in comunione che dicono di essere dominati dall'alto ma di fatto è una realtà di uomini. La chiesa dice di essere non solo una realtà di uomini, ma anche una realtà divina, di Dio perché ci sono alcuni dati che questi uomini pretendono di portare che eccedono le loro capacità. Dire e affermare qualcosa di eccedente significa riferirsi ad un qualcosa che è divino. Questa è la pretesa della Chiesa che è fondata sulla pretesa di Cristo. La pretesa di Cristo è dire che Dio volendo farsi conoscere dagli uomini, si è fatto uomo lui stesso, Cristo non solo dice di dire la verità ma Cristo dice di essere la comunicazione della verità, la via della stessa. Non solo Dio ha scelto Cristo come via per comunicarsi; ma la pretesa di Cristo continua nel mondo attraverso la via della chiesa, Cristo una volta risorto ha lasciato come modo di comunicarsi, la stessa via con cui lui si era comunicato, una realtà incontrabile, con una forza dall’alto e con cui si poteva entrare in comunione. Il metodo è lo stesso, incontri Cristo in una via fatta di uomini, investiti da una forza divina con cui puoi impastare tutta la tua vita. Come posso fidarmi dei Cristiani per conoscere Gesù? Obiezione Cristiana, come l’uomo può fidarsi du un essere umano e conoscere un essere umano per entrare in contatto con qualcuno che umano non è. questa è la stessa obiezione che facevano a Cristo.. come fai a pretendere di essere il figlio di Dio. c'è uno scandalo per i filosofi e per gli uomini più religiosi, sia davanti a Gesù che davanti alla Chiesa. Quali sono le obiezioni fatte alla Chiesa? ® Laricchezza della chiesa, un uso di beni che non corrisponde agli ideali di Giustizia o che Gesù professava; ®* Lealtrereligioni, il fatto che non tutti siano convinti del Cristianesimo, ci sono altre ipotesi; ® Gli abusi sessuali; nei confronti dei minori (pedofilia) ma anche nei confronti di altre persone sfruttando l'autorità religiosa che si occupa; * Alcunescelte della chiesa che hanno portato all’uccisione diretta di altre persone in nome di Gesù (Crociate); * Scienza; * Libertà di voto (politica); * Sessismo e gender sull’orientamento di genere la Chiesa ha una visione antiquata, non al passo con l’attualit: maschio è considerato superiore, tutti i preti sono maschi, i capi sono maschi; * LeDivisioni; ® La questione della vita del suo inizio e della sua fine: l'eutanasia proibita, l'aborto proibito.. Come una realtà di questo tipo, può pretendere di comunicare il Divino se loro per primi non sono coerenti con i loro comportamenti..? Lettera ai Coi i 2,1.3-5 «Anch'io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio». Lettera ai Coi 4,7-10 «Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo». Tutti i limiti che si riscontrano sono veri, è vero che siamo limitati, siamo vasi di creta, è vero che i Cristiani sbagliano perché sono esseri umani. La chiesa non ha mai temuto di confessare di essere formata da uomini che sbagliano, negli stessi vangeli ci sono attestazioni di tradimenti, persecuzioni, uccisioni. | cristiani non negano di esseri uomini, ma lo riconoscono, dicono di avere sbagliato.. la Chiesa è fatta di peccatori che non hanno problemi a occultarlo. Paolo dice sono limitato questo limite però non è fonte o alibi per la giustificazione ma acuisce il limite, la coscienza della sproporzione tra ciò che si è e ciò che si comunica, tra il divino che viene comunicato e la povertà umana. Ciò che io vi dico e vi colpisce il cuore.. non viene da me, dice Paolo; il tesoro, la potenza di Dio non viene da me e dal mio limite umano, viene da Dio. attraverso la debolezza è il Divino che si sta comunicando, questo scandalizza. Perché ha voluto correre questo Temperamento: Se dio ha scelto di comunicarsi al mondo attraverso la limitatezza di alcuni uomini, questo vuol dire che ognuno sarà veicolo del Divino con il suo temperamento, non nonostante il suo temperamento, questa è la cosa interessante. Il veicolo umano fa risuonare una certa tonalità del contenuto e attraverso quel temperamento che si comunica la fede in Dio, nono nonostante quel temperamento. il temperamento di ciascuno può essere l'occasione di far risuonare la stessa storia che ha 20000 anni in un modo sempre nuovo e sempre diverso, se si va a vedere la storia dei Cristiani, non si trovano persone tutte uguali ma ognuno con il suo temperamento ha caratterizzato la comunità. Non c'è una umanità che comunica più delle altre, ogni singola umanità comunica in modo singolare. Ognuno mette il suo temperamento a servizio della comunicazione del Divino. Gregorio Basilio e Gregorio (4 secolo d. C.) erano totalmente diversi ma erano amici, ciò che li univa era evidente e lo stesso mistero della fede lo facevano risuonare ognuno con il suo tratto peculiare. Questa visione positiva del temperamento ci offre anche un criterio di giudizio, di un temperamento, di un limite io mi devo porre un criterio del dire: ma questo gesto che uno compie secondo il suo temperamento limitato, è strumento di verità o obbiezione? Perché nel momento in cui, quel tuo limite, non viene reso strumento, ostruisce la verit: Libertà: Il grande dono che è la comunicazione del Divino, la verità che viene comunicata ai Cristiani è affidata sempre alla libertà dell’uomo e questo può decidere se assecondare questa verità o bloccarla. Tutti noi prima o poi facciamo esperienza del limite, dell’ingratitudine rispetto al dono.. quindi gli errori in qualche modo ci saranno sempre: c'è chi ha tentazione del rubare (usura), chi ha la tentazione di far prevalere l’istinto (lussuria), chi non vive la tentazione di marcare il proprio territorio, cioè di fare del dono ricevuto, un proprio possesso (potere). Davanti a queste tre tentazioni, per primo ci è passato Gesù stesso per questo motivo le tentazioni ci saranno sempre, la possibilità di cadere ci sarà sempre. Lo scandalo nasce quando uno non confessa la colpa, quando uno omette il fatto di essere un peccatore e il secondo scandalo è dato dal permanere in quest’errore utilizzando il nome della chiesa (prete che rimane nella Chiesa per rubare meglio). Si esclude da un certo ruolo queste persone, non si permette di dar giudizio definitivo, ma le si limita nel ruolo che esercitano all’interno della chiesa. Quando noi vediamo una persona errare, tradire il messaggio cristiano, cedere alle simpatie del potere, al denaro, noi dovremmo avere la lealtà di chiederci se è un errore della persona che lo commette o del messaggio che mi comunica, questa è la moralità di chi si accosta alla chiesa. Attraverso il limite che vedo, è la verità che sta comunicando o no? Di fronte a questi errori bisognano evitare due rischi molto diffusi nel modo di dire o del pensare: la Rassegnazione o la disperazione, quando si vede un limite si generalizza e si inizia a considerare tutto limitato, tutto marcio; la Giustificazione, non vedere il limite commesso dalle persone che sono vicine. L'impegno esistenziale per scoprire la verità è la cosa più entusiasmante che un uomo può avere nella vita senza rassegnazione e senza giustificazione. Cultura: Devo tener conto del contesto culturale per poter svolgere questo impegno esistenziale, lo stesso Gesù per trasmettere il suo messaggio è passato attraverso i condizionamenti culturali del suo tempo, Gesù non si è pronunciato su la creazione dell’uomo o l'evoluzione dell’uomo dalla scimmia, l'unica annotazione che abbiamo è in principio non fu così.. ma non vuole fare un trattato scientifico eppure si esprime con le conoscenze scientifiche della sua epoca. Gesù parlando della legge giudaica non come qualcosa da osservare ciecamente ma come un qualcosa da comprendere, stimola nei suoi seguaci un processo critico per cui cominciano a studiare con criticità le scritture. Nell’osservare un messaggio cristiano, dobbiamo cogliere questa dinamica di evoluzione nel tempo; il messaggio cristiano viene comunicato sempre dentro una cultura, ma in quella cultura annuncia qualcosa di sconvolgente, di nuovo.. che si svilupperà nel tempo. Quanti cristiani sono schiavi della cultura in cui sono nati e non sono capaci di dire qualcosa di nuovo.. Negli atti degli apostoli c'è un passaggio in cui c'è un eunuco (persone evirate per stare al servizio di un potente) che è su un carro e sta leggendo un brano del profeta Isaia e c'è un passaggio in questo testo in cui si parla di un servo che soffrirà ingiustamente per la salvezza di molti, gli si affianca Filippo e gli dice che si sta parlando del suo Maestro, eunuco si convertirà. Filippo annuncia Gesù a quell’uomo come a dire che egli è degno di essere Cristiano tanto quanto lui. Ci sono state volte in cui Cristiani si sono piegati ad una cultura che piegava chi aveva tendenze omosessuali adagiandosi alla mentalità comune, in quel caso non si è annunciato qualcosa di nuovo dentro una cultura che andava contro le persone con orientamento diverso. Il problema del cristiano non è che condanni quel sistema culturale ma che affermi un qualcosa di nuovo circa il sistema culturale. La chiesa dice una parola, tu puoi essere di qualsiasi tendenza che vuoi ma la prima cosa che mi interessa di te è che sei una persona e in quanto persona vali più del mondo intero. La novità che pone la chiesa è dire che l’uomo non consiste nel genere sessuale che sceglie, puoi avere tutte le tendenze che vuoi, ma non sei quelle tendenze, puoi avere tutti i soldi che vuoi, ma non sei tutti quei soldi. Quando la chiesa, i cristiani non sanno dire l’originalit: qualcosa di puramente ovvio e umano. , perdono la sfida della comunicazione del Divino affermando solo La fede è la capacità di stare nella cultura, dentro il tempo, ma sapendo dire qualcosa di Nuovo! Rispetto all'aborto o all’eutanasia Il motivo per cui la Chiesa invita a rispettare la vita che nasce o che muore, è perché non sappiamo determinare quando nasce o muore veramente quella vita. Nel momento in cui non si può interpretare la volontà di una persona, cosa mi spinge a dire che la sua vita dovrebbe finire o iniziare.. Rispetto alla politica La chiesa non dirà mai vota questo o quell'altro, ma offrirà una sua visione di uomo nei vari contesti e nelle varie condizioni (emigrato, lavoratore..). Questo per dire che tutti gli scandali, vanno visti dentro la cultura. La chiesa ha la pretesa di essere veicolo del Divino, lo abbiamo visto attraverso ad un'analisi storica che ci ha portato ad identificare due elementi: il fattore umano, la chiesa è fatta di uomini e non bisogna scandalizzarsi degli errori dovuti ai temperamenti di ciascuno, dovuti alla storia e dovuti alla libertà che può farsi veicolo o obbiezione. Il fattore 10 della chiesa Questo veicolo umano limitato come può farsi comunicatore del Divino? Può comunicare il divino? La chiesa e i suoi uomini sono coscienti di essere fragili e peccatori, confessano il loro peccato ma non possono fare a meno di portare con sé il divino, il loro limite non è obbiezione al proporre ciò che la chiesa pretende di essere. Attraverso l’umano si è comunicato qualcosa di vero e divino in questi 2000 anni? Ma quando diciamo qualcosa di vero, che cosa intendiamo? Che cos'è la verità di una cosa? Non c'è verità di una cosa senza capire il nesso tra le cose in vista di uno scopo, questa è una concezione più pregnante rispetto alle concezioni più astratte.. perché lega le cose tra di loro, la verità è sempre l'intuizione di qualcuno in relazione con altri in vista di uno scopo, è sempre situata. Qual è la verità della vita? La Chiesa pretende di dire qual è lo scopo che realizza la vita dell’uomo e qual è il nesso che mette insieme i particolari della vita di ogni uomo. | simboli di fede. Il contenuto di verità della fede lo si diceva quando si riceveva il battesimo, quando si entrava a far parte della comunità Cristiana, il simbolo di fede è il concentrato di ciò che si trova nella Bibbia, la carta d'identità dell'essere È vero quello che diciamo della Chiesa? Quali strumenti abbiamo? Quali critet Trovare qualcosa di straordinario che rimandi al divino. Il criterio è l'umanità di ciascuno di noi, nel suo principio sintetico. Non è soltanto un criterio economico, morale.. ma qualcosa che vada alla radice dell'umanità! Dell’aspetto più vero dell’uomo. è un criterio di ricerca di soddisfazione dal punto di vista della giustizia, della verità e della verità, dell'amore. Se c'è qualcosa di così straordinario, eccedente i limiti e capace di rispondere al cuore umano, si tratta di un qualcosa di divino. La posta in gioco che la chiesa mette è altissima. Dopo aver esposto il suo annuncio, si piega alla libertà di ogni uomini che deve essere in grado di fare un cammino di verifica per dire se è vero o no ciò che la chiesa dice esser vero. Se seguendo la chiesa e utilizzando il cuore, non si fa un esperienza di pienezza, allora sei libero di non credere ad essa e allontanarti, la Chiesa punto tutto sulla libertà, la posta in gioco è così alta che non può essere imposta, deve passare sempre da una verifica umana. Quali sono i segnali della presenza del divino? L'uomo vive nella preoccupazione di trovare un punto sintetico della propria vita. Ognuno cerca di crearsi un proprio mondo di valori. L'esigenza dell’unità risponde al bisogno di essere uniti e aperti allo stesso tempo. La chiesa pretende questo. Ci sono dei fattori che la chiesa crede di possedere e pretende di comunicare al cuore che distingue ogni uomo; il primo criterio è l’unità, un'unità che è stata promessa da Gesù stesso quando dice: il mondo riconcerà che sono presente in mezzo a voi.. la trinità realizza quell’esigenza dell’uomo di sentirsi unito eppure aperto alla relazione, è un’unità che apre agli altri. Questa unità si realizza nella coscienza di sé, chi frequenta la Chiesa si sente amato, si sente voluto bene e questo lo rende aperto a tutti gli imprevisti di sé. Nel capitolo di Marco Gesù passa la sua giornata con i discepoli e a fine giornata si rintana nella casa si Piero, Pietro ospita Gesù, si sente voluto bene e gli dice che la sua suocera è malata, Gesù la guarisce.. dal punto di vista psicologico ha un valore profondo, Pietro si è sentito così unito alla sua presenza che non ha vergogna di mostrargli i lati più negativi della sua vita. L'unità si realizza poi nella concezione della realtà, non viviamo solo di interiorità ma anche di incontri con gente che la pensa diversamente da noi, l’unità si propone di spiegare tutta la realtà. L'unità come forma di vita, tutto ha un senso, anche la sofferenza.. questo senso non è comprendibile immediatamente, ma c’è. La Santità Santità vuol dire che l’uomo si sente al posto giusto, nel momento giusto. Per ognuno c'è il suo posto, per ogni uomo c'è il suo posto all’interno del regno di Dio, questa è l’idea di santità. Esempio di vita: Ermanno lo storpio, un personaggio medievale che viene descritto come un uomo santo, era tutto rattrappito, i medici lo consideravano Handicappato anche dal punto di vista mentale. Eppure quest'uomo ha scritto una storia universale, ha inventato lo astrolabio, ha inventato preghiere. si è realizzato. La santità non è solo un benessere.. ma è vivere nel posto in cui Dio ti ha messo. Realizzare te stesso secondo l’immagine che Dio ti fa scoprire di te stesso. Ci sono tre aspetti di questa santità: * Intensità, non c'è qualcosa di te che devi cambiare.. qualsiasi temperamento e condizionamento storico può essere fattore di Santità, non ci sono aspetti di umanità che siano incompatibili con essa; in ogni epoca della chiesa ci sono santi diversi tra loro. ® Equi , non è tanto una dote psicologica dello stare in mezzo a due estremi, l'equilibrio è più un frutto della santità che viene dalla straripante ricchezza dell'essere amati. L'equilibrio è il guardare tutto con un'ipotesi positiva che nasce dalla coscienza che si è stati voluti bene. * Il miracolo, momenti in cui il dialogo con Dio si fa palpabile, evidente, ci sono tre tipi di miracolo: il primo è il vivere tutta la realtà con l'ipotesi che Dio c'è, considerare questa vita come un miracolo e il santo cerca di vivere questa coscienza; il secondo tipo è quello dei sacramenti, il terzo tipo è quello dei miracoli propriamente detti, i quali sono un aiuto alla libertà che dicono: guarda che Dio c’è. La santità dovrebbe essere vista in queste tre declinazioni. La cattolicità È qualcosa che riguarda il cuore stesso, vuole dirci che la chiesa fin dall'inizio si è interessata ad ogni aspetto dell’uomo. la chiesa ha da imparare anche dall'ultimo arrivato nella comunità, perché anche egli può dare un contributo. Tutti questi criteri sono un anticipo di ciò che sarà nella vita eterna. Il criterio fondamentale è quello dell’unità perché gli altri criteri possono essere descritti come realizzazione di questa unità, santità, cattolicità e apostolicità. Riassunto La questione del metodo per affrontare la tematica, tre metodi * storico chesi può utilizzare solo con le cose passate, * religioso che può essere utilizzato solo con le cose interiori, * cattolico, per conoscere bisogna incontrare coloro che dicono di vivere la presenza di Cristo. | cristiani sono un fattore sociologicamente identificabile, sono una comunità, questi uomini pensano di essere investiti da una forza dall'alto, compiono i sacramenti e trascorrono una vita di comunione. Che percorso ogni uomo deve fare per dire che è vero tutto ciò che abbiamo detto? Molto spesso noi diciamo è vero o no, tutti avrebbero la propria risposta da dare, ma se andassimo a vedere i criteri con i quali diciamo che è vero oppure no, la domanda diventa difficile. Qual è la caratteristica dell’annunciazione? Dio volendo salvare un uomo, si comunica ad un uomo, volendo comunicare all’uomo, sceglie l’uomo. L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Maria riconosce la promessa che Dio aveva fatto ai padri, prima ancora di lei. Riconosce che quell’annuncio dell'angelo è per la sua felicità, riconosce l’azione di Dio nella sua vita. Questo riconoscimento si chiama FEDE, la fede è dire che mi riconosco scelto da Dio e aderisco a questa elezione dicendo di si. Come avrà fatto Maria a dir di sì? Come è scattata la fede di Maria? Maria era da sola, davanti all'angelo.. un cristiano che vuole compiere questa verifica esistenziale, dovrebbe incontrare in modo significativo dei Cristiani, non dev'essere un incontro casuale, ma un incontro che segna la vita di una persona, un incontro che viene ricordato. Questo incontro deve essere eccezionale per questo cuore, qualcosa che corrisponde a qualcosa che sta più a fondo delle mie attese, a questo cuore, un incontro che conosce il mio cuore più che a me stesso, corrisponde al cuore più di quanto io riesca a corrisponderci. Il terzo elemento è quello più problematico, davanti ad una cosa eccezionale cresce uno stupore, siamo abituati a ridurre lo stupore a livello sentimentale, ma esso ha anche una grande portata conoscitiva, è la via con cui si ama e si conosce l’altro. Lo stupore ci lascia sempre l'impressione che la presenza eccezionale che ci colpisce, è qualcosa di più di quello che finora abbiamo capito. Questa è la promessa con il cristianesimo, che viene sempre rigenerato questo stupore, questa novità di vita. Se a voi capitasse di fare un incontro eccezionale (che corrisponde alle attese del cuore) e che è capace di stupirci, cosa faremmo? Cosa manca affinché io riconosca cristo in questa realtà umana? Perché vivendo il percorso della sua conoscenza davanti a questo fenomeno, arriva a dire: quello che vedo arriva al mio cuore, riconosco ciò che dico come vero. | cristiani continuamente chiedono che Dio si faccia presente, che quella forza dall'alto si faccia presente, ma come? Si faccia presente come si è fatta presente in Maria, in una carne che si lasci trasfigurare da quest’azione dello spirito. Obbiettivi del corso: * Dosareeallargare la ragione in un modo più ampio, utilizziamo altri metodi. * Confrontarsi con i contenuti di una tradizione che ha segnato la storia dell'occidente e della nostra università. Il corso di Teologia 2 non ha avuto un valore di approfondimento della fede di ognuno ma esibisce le ragioni con cui la teologia cattolica inizia a riflettere. Panoramica del corso Obbiettivo è capire come un uomo nato 2020 anni dopo cristo può accorgersi se la sua pretesa è vera o no, la pretesa è quella di essere il figlio di Dio fatto uomo e questo è la cosa più corrispondente alle attese dell’uomo perché egli vuole che sia incontrabile ma dall’altra parte è un fattore di scandalo. Come concepiva le persone? Come esseri unici, più grande del mondo intero, questo valore unico della persona si esprime nella libertà e nel compito che è la felicità che si raggiunge ordinando tutto ciò che si è allo scopo. Tre strade: * Storico-analitica che considera il fatto di Gesù come un fatto del passato. Questa strada non è esaustiva perché la risposta è essenziale e non è storica. * Religioso-intimistico, ma anche questo è inadeguato perché per come si è posto Gesù, pretende di essere un fatto anche esteriore, dimostrabile, che porta in sé delle ragioni, per quanto sia più rispettoso del cristianesimo, non è ancora adeguato * Ortodosso-cattolico, il metodo stesso seguito da Gesù attraverso i discepoli, è fatti esteriore visibile dall'esterno che incontro ma che tocca l’interiorità, è il metodo dell’incontro. Per capire se la pretesa cristiana è vera, devo impattare la mia vita con i cristiani. Caratteristiche i ogni comunità cristiana: * Essere una comunità di persone identificabile. insieme ®e Queste persone dicono di avere questi doni per opera di una forza divina che chiamano spirito santo. Investiti da una forza dall'alto. ® Vivono insieme una vita diversa. Se ci sono questi tre fenomeni, possiamo verificare se queste persone portano la pretesa di Cristo e se essa è vera. Due fenomei * Unoumano: queste persone sono nel mondo. ® Unodivino: è qualcosa che spiega la vita, che dà senso e ragione dell'origine e del destino della vita. Luoghi in cui si comunica: * Ilmagistero, insegnamento. * sacramenti, gesti che pretendono di portare la vita divina nella comunità cristiana, dicono come può essere l’azione umana, materialità che diventa immagine del divino.
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