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Il Medioevo: Origine, Potere Politico-Religioso e Conflitti tra Chiesa e Impero, Appunti di Storia Medievale

L'inizio e la fine del Medioevo, la fondazione del potere politico-religioso bizantino, la creazione del sistema teocratico califfale, l'ascesa dei maestri di palazzo, la politica filocarolingia dei papi, la conquista di Carlo Magno e la separazione tra potere spirituale e temporale. una panoramica storica del Medioevo, con un focus particolare sulla relazione tra Chiesa e Impero.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 30/01/2022

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Scarica Il Medioevo: Origine, Potere Politico-Religioso e Conflitti tra Chiesa e Impero e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! ALLE ORIGINI DEL MEDIOEVO Quando pensiamo al medioevo siamo soliti pensare ad un secolo buio , dove le invasioni e l violenza regnano sovrane, ma definire questi secoli in questo modo è molto riduttivo. Il medioevo è un secolo ampio, molto, parliamo di circa 1000 anni di storia ed è quindi riduttivo descriverlo rude e barbaro, perché non fu tutto così. Il medioevo generalmente si suddivide in due parti: Alto medioevo: sono quei secoli che vanno dal V fini all XI, secoli in cui la popolazione prima diminuì e poi iniziò gradualmente a ristagnare, sono i secoli della nascita dei regni romano-barbarici e dell’avanzamento del cristianesimo. Basso medioevo: secoli che vanno dal XII al XV, secoli in cui la popolazione prima crebbe e poi diminuì bruscamente. Il medioevo generalmente viene fatto iniziare nel 476, quando termina l impero romano, e finire nel 1453; è una data convenzionale, perché non possiamo dire che l impero romani termina in giorno come nemmeno in un anno, furono necessari diversi anni, molti anni, affinché trasformazioni e debolezze portassero alla fine dell'impero, ma non tutto l impero solo la sua parte occidentale visto che quella orientale rimase in vita fino al 1453; scegliamo come cesura il 476 perché è l anno della deposizione dell'ultimo imperatore d occidente, Romolo Augustolo, avvenuta per mano dello scriro Odoacre. Quello di Odoacre non è stata un usurpazione visto che è stato eletto imperatore delle sue truppe e poi non tenne il potere per se, ma lo consegnò nelle mani dell’imperatore d’oriente Zenone. Nel V secolo i romani gradualmente iniziarono ad abbandonare tutti i loro possedimenti sparsi per l Europa, ne approfittarono i popolo barbari che si gettarono alla conquista di questi regni. Ad abbandonare i regni furono le milizie e i comandanti che dovevano mantenere l ordine, ma non la popolazione che viveva sul posto, per questo motivo questa popolazione si fuse con l arrivo dei barbari; nacquero i Regni romani- barbarici o latini-barbarici: latino perché l amministrazione era ancora quella latina ma barbarici perché fondanti sul predominio delle élite guerriere germaniche. Da Roma questi nuovi popoli ereditarono il senso dello stato, del diritto , dell’unità civile e linguistica, però i barbari incentuarono una nuovo visione dello stato: per questi guerrieri lo stato tendeva a confondersi con la cosa privata, nel senso che i capi guerrieri non distinguevano ciò che era pubblico da quello che era privato. L’inzio della dominazione barbara nell’ormai ex impero romano inizia in bretagna: qui giunsero tre confederazioni di popoli: i sassoni, gli angli e gli juti; la dominazione barbara iniziò dopo 400 anni di dominazione romana. Da questi popoli guerrieri nacquero diverse confederazioni: tre fondazioni sassone (essex, sussex e wessex), tre di fondazione angla ( mercia, angla orientale e northumbria) e una juta ( kent). Intorno a questa dominazione nacquero diverse leggende, che ruotavano intorno agli occupati e agli occupanti: la tradizione ruota intorno alla figura di re artu e dei suoi paladino che combattono contro il domino straniero In gallia invece si trovano diverse dominazioni di diversi popoli: a sud troviamo i visigoti, a nord a Franchi, a est i burgundi e al centro rimaneva una piccolo federazione romana. Ma la vera conquista della gallia deve essere attribuita ai Franchi guidati dal re Clodoveo, essi infatti cacciarono i visigoti e i burgundi, tenendo il potere per se. Scelse come capitale del suo regno un piccolo insediamento, posto tra due fiumi, Parigi . Il re iniziò s raccogliere intorno a se tutte le tribù franche, creando il più grande dei regni romano- barbarici, ma affinché l unificazione avvenisse in maniera unitaria bisognava riunire tutti sotto il cristianesimo che era la religione dei gallo-romani. Clodoveo fu il primo a convertirsi al cristianesimo, il suo battesimo avvenne a Reims e ci viene narrato circa un secolo più tardi nel Historia Francorum scritta da Gregorio vescovo di Tours. La conversione del popolo franco portò che d'ora in avanti le guerra da loro combattute saranno guerre di conquista in onere del cristianesimo e i prigionieri di guerre vennero costretti a convertirsi al cristianesimo oppure a morire. In italia abbiamo invece il regno barbarico degli ostrogoti ( goti dell est), il loro re fu Teodorico, questo quando era ancora un bambino era stato condotto a Costantinopoli e li cresciuto come un principe romano. A portarlo a roma fu proprio l imperatore Zenone, che gli affidò il compito di sottomettere la penisola in nome dell’impero. Oggi nessuno si sogna di comparse Teodorico alla stregua di un capo barbaro visto che fu tutto il contrario, un uomo colto di cultura che cercò in tutti i modi di risollevare l impero della crisi in cui era caduto senza però riuscirci. Dal giorno in cui nel 476 le insigne imperiale d occidente furono portate in oriente questa parte dell’ impero prese il nome di Impero Bizantino; questo nome non era usato all epoca, visto che bisanzio altro non era che l antico nome di costantinopoli. Da quando roma cadde in disgrazia l asse del potere si spostò da occidente verso oriente, Costantinopoli molto eredita da roma: essa era romana per istituzione, cristiana per religione e greca per cultura. Da roma bisanzio ereditava l organizzazione del potere, questo vuol dire che al centro era presente l imperatore e sotto di lui si diramavano diverse prefetture che aiutavano ad amministrare meglio la giustizia e l organizzazione. È guardando a questo clima di rinnovazione che dobbiamo pensare alla figura di Giustiniano: il suo impero fu ampio, molto ampio, parliamo di circa di quarant'anni di regno in cui bisanzio si trasformò radicalmente. I primi anni del suo impero si concentrano sul ritrovamento della pace, sia interiore che estriore. Grazie ad una serie di campagne militari riuscì a togliere l' Africa ai vandali, l italia ai Ostrogoti e la penisola iberica ai visigoti. Il suo regno fu un regno colto, dove cultura e ingegno viaggiavano sempre, questo anche grazie alle innumerevoli personalità colte di cui giustiniano si circondò, prima fra tutti sua moglie teodolinda. Ma sicuramente l innovazione maggiore di giustiniano avvenne tra il 528 e il 535 quando fece redigere il Corpus Iuris Civilis, nel quale fece riordinare ad una commissione tutto il diritti romano; possiamo quindi vedere una forte influenza romana, perché a bisanzio le leggi non veniva scritte ma trasmesse oralmente, la scrittura invece è una pratica romana. Sotto di lui crebbero anche l agricoltura il commercio e la manifattura; con l'agricoltura abbiamo un distacco dal mondo romano, perché qui venivano usati prevalentemente schiavi per coltivare le terre, a bisanzio invece gli schiavi vennero sostituiti da dei contadini liberi. Fu proprio in questo clima di rinascita che giustiniano accarezzó il sogno di ricostruire nuovamente l impero nella sua totalità: iniziò quindi una guerra dì conquista che lo portò in africa in spagna e infine in italia, ma la sua non era una guerra di conquista quando di riconquista, visto che quei territori appartenevano ancora all impero d oriente. Giustiniano riuscì a conquistare gran parte dei territori e nel 540, Belisario il generale di giustianino entrò a Ravenna. Dopo la morte di Giustiniano, tra il 568 e il 569 giunsero in italia i longobardi: un popolo guerriero di stirpe germanica, proveniente dalla pannonia. Giunsero in italia perché chiamati dai bizantini, loro avevano conquistato l italia ma si rivelò presto una terra lontana è difficile da amministrare per questo chiesero l intervento dei longobardi; ma quando questo popli si mosse verso l italia lo fece com la volontà di rimanerci, non solo per difenderla: ed ecco che in viaggio si mette un intero popolo, composto da uomini, donne bambini e anziani . Il loro viaggio fu molto lento e lungo ma una volta giunti in italia riuscirono ad occupare senza problemi il friuli, la Lombardia la toscana e creare i ducati di Spoleto e Benevento. Per i popoli italici i longobardi altro non furono se non degli invasori, rozzi e crudeli, ma in realtà non è cosi, la loro visione è stata alterata dal fatto che si sono visti conquistati da questo popolo. Quando i longobardi giunsero in italia la penisola si ritrovò divisa in due parti : una bizantina e una longobarda. La parte bizantina si fondava molto sul potere militare; organizzarono politicamente e militarmente i loro domini sotto il comando di un ufficiale superiore, capo sia dell esercito che governatore dell italia bizantina per nome dell imperatore, quest'uomo prese il nome di Esarca ed era di stanza a Ravenna. Il potere non era tutto nelle sue mani, ma diviso anche nelle mani di diversi rappresentanti che potevano eleggere le cariche pubbliche ma anche quelle ecclesiastiche. Anche il vescovo aveva numerosi poteri, addirittura poteva sostituire l esarca nel caso in cui questo fosse stato assente. L italia sotto i bizantini cambiò la sua fisionomia: visto il pericolo di invasioni sia da parte dei longobardi che di alti popoli venne fortemente militarizzata per difenderla al massimo. Venne anche creato l Esercato di Italia, com capitale a Ravenna, composto da tutte le provincie bizantine: Ravenna, Romagna, Calabria, Marche Puglia I longobardi invece divisero i proprio domini , creando diversi distretti per cosi dire, vennero infatti creati i ducati, ognuni dei quali aveva largo margine di autonomia. Importante tra i re longobardi fu Rotari, che con il suo editto intendeva dare un ordine giuridico al rapporto tra latini e longobardi, ne scaturì un editto di leggi sul diritto penale e privato. La vera innovazione si nel 643 quando rotari decide di mettere per iscritto tutte le leggi longobarde, una vera e propria innovazione visto che fino ad ora le leggi venivano trasmesse oralmente dai più anziani della città che avevano il compito di tramandarle ai più giovani. L editto di rotari ci mette anche il luce l organizzazione sociale dei longobardi, dove veniva dato molto peso alla vita militare, il cittadini prima di identificarsi come individuo sociale veniva visto come possibile militare, e per l uomo longobardo militare era un onore elevato. Le famigli erano organizzate in varie tribù, che rappresentavano sia dei cittadini che degli uomini capaci di combattere. Dal punto di vista giuridico l editto di rotari si proponeva di imporre durissime multe a tutti quelli che infrangevano la legge: i soldi andavano a finire nelle tasche dell imperatore. L'ISLAM All'inzio del VII secolo una nuova religione fece il suo ingresso in oriente una nuova religione, la missione del suo fondatore fu quella di riunire intorno al l'esperienza unificatrice di una nuova religione monoteista le tribù arabe disperse. L'incontro di queste nuove tribù portò anche alla nascita di un nuovo ordine politico. Il gruppo dominante fu costituito da arabi dell'ovest per lo più provenienti da la Mecca; questo gruppo si richiamò alla rivelazione che dio aveva fatto discendere(questa rivelazione era un libro santo) proprio su uno di loro, un cittadino della Mecca di nome Maometto. Si narra che un giorno Maometto, mentre se ne andava Ora aveva il potere ma non il titolo, per questo motivo inviò un lettere a papa Zaccaria chiedendogli se fosse meglio avere un sovrano che ha il titolo ma non il potere, oppure uno che ha il potere ma non il titolo; il papa rispose che era meglio colui che aveva il potere e cosi nel 754 Pipino venne eletto re. A partire dagli anni settanta del VIII secolo Carlo, figlio di pipino, che dal padre aveva eredita un regni grande e una forte organizzazione militare, decise quindi di iniziare una serie di spedizione di conquista volte ad allargare ancora di piu il regno e a portare ovunque il cristianesimo. Carlo voleva creare un impero cristiano che andava in netto contrasto con quello bizantino. La conquista di carlo iniziò dalla terra dei sassoni, dopo aver conquistato le terre carlo iniziò a convertire al cristianesimo tutta la popolazione posta sul territorio, la popolazione venne fatta battezzare sotto forza e tutti quelli che si rifiutavano veniva uccisi, già dall inzio venne messo in luce quello che era l impero che csrlo voleva creare: un impero che si basava sulla cristianità Venne anche chiamato in italia, da papa Adriano I, spaventato dalla minacciosa espansione longobardo che minacciava i territori della chiesa. Quando i franchi arrivarono in italia la penisola venne divisa in 4 zone : una longobarda, una bizantina, una franca e una della chiesa. Tuttavia quando carlo arrivò in italia la scena politica e amministrativa non cambiò molto, visto che carlo dovette presto lasciare la penisola perché si trovò nuovamente in lotta con i sassoni; durate la sua discesa in italia molti duchi longobardi avevano prestato giuramento ai franchi, ma quando carlo lasciò l Italia questi si mossero subito contro di lui, com iniziative antifranche, questa situazione spronò Carlo a rafforzare i suoi domani e il suo potere in Italia. Andando avanti il rapporto tra carlo e la chiesa cresceva sempre di più, crebbe al punto che il papa ripose in carlo la speranza di ricreare un nuovo impero occidentale, visto anche l allontamento tra la chiesa di roma e bisanzio. La politica filocarolimgia dei papa ebbe il suo sbocco nell 800 quando, papa Leone III fu accusato dai suoi avversari di immoralità e ingiustizie, le accuse erano pesanti e il papa fu costretto a fuggire dal re franco, da lui venne poi scortato a roma e posto davanti ad un pa giuria com carlo come giudice è proprio da lui venne assolto da ogni accusa; cosi due giorni dopo, nel giorno di natale, Leone III, incorona carlo imperatore, tornava cosi ad esistere nuovamente l impero occidentale ; non è un evento molto inaspettato ma è solo il consolidamento di lunghi rapporti tra i due. Il regno di carlo nasceva come un regno cristiano, si diceva che ad un regno di dio in cielo corrispondeva una regno di carlo in terra, Carlo stabilí poi il suo palazzo ad Aquisgrana, dove fede costruite una capella ricca di simboli che prendeva come modello il santo sepolcro. Il muovo impero venne demonimato Sacro romano impero, sacro perché si fondava sul cristianesimo e romano lo era negli intenti. Carlo fondò il suo impero su un forte accentramento sulla sua figura e utilizzando contemporaneamente le diverse aristocrazie locali dei diversi territori dell impero. Le zone dell impero furono rette tramite una serie di conti, ossia alti funzionari scelti dall’imperatore che amministrsvano per quanto riguarda la giustizia e il reclutamento dell esercito, Carlo assegnò loro territori non troppo grandi cosi da evitare di potre troppo potere nelle loro mani. Però era abbastanza facile che i conti prendessero potere visto che nei territori , che gli erano stati affidati, potevano ad esempio reclutare l esercito riscuotere tasse quindi il rischio di orendere potere era molto forte. Carlo cerco di controllarlo il più possibile avvallandosi anche di agenti fiduciari, detti missi dominici, che avevano il compito di spostarsi da una zona all altra e controllare che il patrimonio regio fosse ben retto, che le aristocrazie locali non assumessero comportamenti autonomistici. Quasi certamente se a carlo non fosse rimasto l unico figlio Ludovico Il Pio, il regno sarebbe caduto il giorno stesso della sua morte avvenuta nel 814. Ludovico capi bene l importazna di avere sotto di se un impero unito, per questo nel momento della sua elezione venne promulgata un Ordinatio imperii, che sanciva l indivisibilità del regno in quanto voluto da dio e comsacrato dal papa, quindi non poteva essere diviso se non a rischio di porsi dio contro. Luduvico inziò a vedere l impero come qualcosa di divino che non poteva essere diviso nemmeno dal papa: l impero, com ludovico, assume un ruolo centrale addirittura superiore al pontefice , e sancì che nessuno poteva essere eletto papa se prima non avesse giurato fedeltà all imperatore. Questa politica centralizzata di ludovico iniziò a creare molte antipatie intorno alla sua figura; certo però ludovico ebbe una visione del regno molto piu moderna rispetto alla visione del padre. Pensò fin da subito alla sua successione LE ULTIME INVASIONI E L'IMPERO DEGLI OTTONI Fra X e XI secolo in Europa si riversarono tre ondate migratorie: da nord arrivarono i vichinghi o normanni, da sud i saraceni e da est gli ungari; questi popoli arrivarono in Europa come attratti da una calamita , che riguarda la ricchezza, perché ora l Europa inizia a riprendersi e i barbari ne approfittando subito. L avvio dell attacco in Europa avvenne in maniera quasi simultanea, in poco tempo tutti questi popoli si riversarono in Europa. I vichinghi venivano dal nord, dalla scandinavia, la loro forze risiedeva nelle loro imbarcazioni, perché erano leggere, veloci e adatte alla navigazione sia per mare che per fiume. Riuscirono cosi a depredare l irilanda, l inghilterra e coste della francia e le città vicine ai fiumi. Gli ungari invece provenivano dall asia e com un processo migratorio secolare si stanmziarono in pannonnia, avviando delle razioni stagionali terribili, che portavano molti morti e depredavano tutto ciò che trovano. I saraceni attaccarono da sud, colpendo le coste tirreniche, soprattutto quelle tirreniche e provenzali. Come conseguenza di questa forte emigrazione iniziarono a cambiare la fisionomia delle città questo vuol dire che sorsero qua e la mura ma anche castelli, creati per proteggere le popolazioni. La germania emergeva in questa situazione come il regno più solido che continuava in un certo senso l opera di carlo magno. Il suo re era Ottone I, detto il grande. Ottone voleva prendere anche il controllo dell Italia e il suo piano trovava un sostegno anche nel papato, in quanto il papa era preoccupato per i diversi scontri che stavano sorgendo tra i diversi signori d Italia che volevano tutti accaparrarsi la corona. In un primi momento, ottone cercando di andare incontro al papa si pose come arbitro tra i massimi rivali per la corona d italia, vale a dire Ugo di provenza e Berengario d Ivrea, il primo presto e il secondo si fece proclamare re dall aristocrazia a lui fedele; certamente ottone non poteva rimanere fermo, scese quindi italia e costrinse Berengario d Ivrea a dimettersi dal ruolo di re e si fece proclamare re al suo posto. Successivamente Berengario fece atto di omaggio nei confronti di Ottone, venne quindi nominato come una sorte di vassallo del re, poteva mantenere io potere in italia ma non il titolo di re che spettava sempre a Ottone. Tuttavia il regno di ottone in italia non ebbe vita lunga: nel 955, appena cinque anni dopo l inzio del suo regno, venne richiamato in germania per fronteggiare delle invasione esterne, e per molto tempo non si dedicò agli affari italiani. Papa giovanni XII dovette esortarlo s far ritorno in italia, perché nel mentre Berengario aveva preso molto potere. Ottone scese subito in italia ed eliminò una volta per tutte Berengario dalla scena, e nell 962 venne incoronato dal papa re del sacro romano impero delle nazioni tedesche. Il regno d Italia veniva cosi ad unirsi con quello di Germania, anche se le die corone rimasero separate. Il papa ottenne di mantenere la signoria della chiesa facendo crescere ancora di piu il potere temporale di essa, questo portò ad un legame sempre piu forte tra imperatore e papa. Ma quando ottone ripartí verso la germania il papa non aspettò molto per tradirlo, visto che si alleò con gli antichi rivali di entrambi e cioè con quegli aristocratici che in precedenza avevano provato a prendere il trono, primo tra tutti Berengario. Di fronte a questo tradimento ottone tornò in italia e sancí che da questo momento in poi, il papa prima di essere eletto doveva prima giurare fedeltà all imperatore. Da questo momento ottone rimase in italia e inizio una campagna di espansione verso tutta la penisola, guardando anche al mezzogiorno, cercò di conquistrare i territori bizantini di Calabria e Puglia. Da questo momento anche il pontefice cambiava punto di riferimento politco: com la traslatio imperii l asse politco avrebbe ruotato tra Roma e la germania. La chiesa assunse connotazioni diverse nelle due parti dell impero: in germania vi era una chiesa e un clero che circondava la figura dell imperatore ed egli si fidava di questa istituzione, per questo ebbe largo margine di autonomia e i vescovi ebbero molto potere, anche perché erano loro organizzare i vari eserciti. Im Italia la situazione era diversa, ottone non si fidava di loro, per questo lasciò nelle loro poco potere, mentre ne consegnò molto nelle mani delle antiche famiglie aristocratiche di discendenza longobarda. Nonostante gli sforzi l impero di ottone rimameva debole. Alla sua morte il figlio Ottone II cercò di riprendere gli intenti del padre, cercando di conquistare l italia meridionale tutta bizantina, ma morì presto. Suo figlio ottone III era troppo piccolo per prendere il potere che passò quindi nelle mani della madre che era bizantina. Quando ottone III prese il potere la germania era troppo fratturata al suo interno, vittima di anni di lotte tra aristocrazie locali e per questo decise di non farci ritorno e lasciarla a se. Ottone III rimase a roma, nel suo palazzo, e accarezzava il sogno di riformare nuovamente l impero romano. Tuttavia il suo sogno venne spezzato dall aristocrazia romana ed egli morì presto. In germani prese il trono il re Enrico II di stirpe sassone, e si impegnò in una lotta contro gli slavi; in italia il trono rimaneva vuoto, quindi le aristocrazie elessero come re il marchese d Ivrea, Arduino. Allora Enrico II scese in italia e tolse la corona a Arduino, ma la sera stessa dell incoronazione scoppiò una rivolta; i ribelli furono domati e Arduino rappresentò il simbolo della ribellione contro la dominazione germanica, ma non prese il potere, si ritirò in un monastero. SOCIETÀ FEUDALE Chiamiamo feudalesimo quella forma di organizzazione della società che si cotruí in europa tra IX-XI secolo, è un sistema che si instaurò tra due uomini di Stato giuridico libero uno dei quali è più potente dell'altro si poneva di proteggere l'altro uomo in cambio di servizio e fedeltà. Il feudalesimo ricava la sua origine da due antiche tradizioni quella germanica di porre nella intorno al sovrano diversi uomini e quella romana di creare di avere degli uomini che amministrano le varie province romane. Il vassallaggio è il rapporto feudale che unisce due uomini solitamente uno è più potente del altro e pone sotto la sua protezione uomini più deboli in cambio loro offrono servizi e fedeltà. Il vassallo che faceva atto di fedeltà diventava uomo di un altro uomo. I suoi servizi erano molteplici e potevano riguardare ad esempio di assistere il signore nell amministrazione della giustizia, di pagare una taglia nel caso in cui il signore fosse stato prigioniero e sostenerlo nelle spese per l’acquisizione delle terre. Il rapporto vassallatico si basava su un giuramento, giuramento che avveniva secondo una cerimonia solenne e carica di significati: il vassallo si inginocchiava davanti al signore e poneva le sue mani in quelle del signore a significare che si pone sotto la sua protezione, la cerimonia terminava con un bacio, che siglava l unione tra i due. Abbiamo detto che il signore concedeva una feudo al vassallo, questo feudo poteva essere una qualsiasi cosa materiale, ma andando avanti con il tempo il feudo divenne sempre più spesso un appezzamento di terra. Il feudo non era comunque una proprietà ma una bene revocabile nel caso in cui il rapporto tra feudatario e signore venga meno. Col tempo però i vassalli iniziarono ad assumere potere e iniziarono a vedere il feudo come una proprietà privata che poteva essere trasmesso in eredità; questa larga autonomia si venne a creare anche tra i vassalli più bassi, inoltre essi architettarono un modo per eludere gli obblighi e la fedeltà verso un determinato signore: essi prestanva o giuramento a più signori contemporaneamente cosi da poter eludere gli obblighi di fedeltà verso ciascuno di essi tramite in semplice gioco di precedenze incrociate. Ma il signore non rimase fermo di fronte a questo gesto per questo motivo venne introdotta la omaggio ligio: i vassalli poteva anche prestare giuramento a diversi signori ma adesso dovevano scegliere verso chi dedicarsi, cioè verso chi osservare perfettamente gli obblighi di fedeltà che lo legavano al signore. Lentamente il signore com il suo feudo iniziò ad acquisire molto potere, in varie zone europee i vassalli non si riconoscevano piu sotto l'autorità del re, che rimaneva solo una figura lontana, ma sotto quella del signore, si vennero a creare delle dinastie potentissime che in alcuni casi superarono il re stesso. Simbolo di questo nuovo potere sono i castelli. L'alto medioevo è anche il secolo in cui inizia a cambiare la vita rurale e contadina; la figura del contadino che c'era fino a quel momento ora cambia, è difficile però indicare il contadino medievale, visto che egli assunse sfumature diverse in base al territori in cui si trovava o anche alla razza a cui apparteneva. Sicuramente nascono delle differenze con il mondo romano, la prima e più significativa e il graduale abbandono dell uso della schiavitu nella coltivazione dei campo; nel mondo romano tutti i prigionieri di guerra rappresentavano una manodopera contadina, si perché erano loro che si occupavano di coltivare la terra gli uomini romani erano pochi. Nel medioevo nasce, o comunque rinasce, la nuova figura del contadino, uomo radicato alla terra che trova la sua ricchezza proprio da essa, però va precisata una cosa: la fine del mondo romano aveva portato alla diminuzione del numero degli schiavi, ma non alla scomparsa della schiavitu. Anche adesso, soprattutto nelle conquiste slave, vengono fatti prigionieri di guerra e costretti a lavorare nei campi. Il suo stato giuridico era lo stesso di quello romano: un uomo non libero, proprietá personale di un altro uomo, ma a differenza del mondo romano, qui lo schiavo può avere una famiglia una vita al di fuori delle sue ore di lavoro, e poi il padrone non aveva diritto di vita o di morte su di lui. Com il tempo ci si accorse la parole servus usata dai romani non poteva descrivere gli schiavi medievali che si trovano in questa condizione perché era una condizione decisamente migliore di quella a cui erano sottoposti gli schiavi romani, per queste venne coniata la parola slavum per indicare lo schiavo che per pessime condizioni ricorda lo schiavo romano. L'ANNO MILLE: CAMPAGNE E COMUNI Intorno all'anno mille ne nacque una leggenda: al compimento del millesimo anno della nascita di Gesù la popolazione cristiana, si sarebbe radunata nelle chiese e nei monasteri ad attendere la fine del mondo che avrebbe accompagnato l alba di un nuovo giorno e la seconda venuta di cristo, questa volta non più in viste di buon pastore bensì di giudice e re; arrivato il fatidico giorno tutti si riunirono nelle chiese, ma nulla accadde, così tutti lasciarono le chiese pieni di ottimismo e felicità, tutti ritornarono a compiere il loro lavoro con più vigore di prima. Ovviamente cosi esposta la leggenda sembra abbastanza fasulla, ma dobbiamo ricordare che dietro ogni leggenda ci cela un nucleo di verità, in questo caso si trova in alcune profezie che circolavano tra la fine del X e i primi dell XI secolo e che si fondavano su una tradizione ebraica dell'attesa e su un recupero che Giovanni ne aveva fatto nell Apocalisse, l ultimo libro del nuovo testamento. Quando nacque Gesù, gli ebrei stavano aspettando ancora la venuta del Messia, incaricato da Dio di portare la giustizia e la pace sulla terra, cui sarebbe seguito il giudizio universale e la fine del mondo. I cristiani iniziarono a fare propria questa dottrina e iniziarono ad attendere la venuta di cristo in terra e l inizio de regno di Dio. Nell'Apocalisse Giovanni aveva aveva lasciato la sua profezia ricavata da una serie di visioni che aveva avuto nell'isola di Patmos, cosi diceva: dopo mille anni dalla nascita di Gesù, Satana sarebbe stato sciolto dalle sue catene, si sarebbe inaugurato sulla terra il regno dell'anticristo, capo delle forse del male; dopo una lotta aspra cristo sarebbe tornato in terra a giudicare e sarebbe cominciata l'età della Gerusalemme celeste. Lasciando da parte questa leggenda, l'anno mille è un periodo di grande rinnovamento e rinascita, periodo in cui ls popolazione inizia a crescere, la condizione di vita migliora e la produzione cresce. L'agricoltura subisce una crescita esponenziale in questo periodo, causa soprattutto l'estensione delle terre Tuttavia questi altro non erano che dei compromessi, visto che il conflitto tra chiesa e impero non terminó mai del tutto, ma continuò con alcune fasi più aspre sotto il regno di federico I e poi quello di Enrico VI e federico II. Da quando federico V era morto senza eredi, il regno di Germania era retto dalla famiglia sveva degli Hohenstaufen, i cui sostenitori furono chiamati ghibellini dal nome di uno dei loro castelli, Weiblingen. A portarli sul trono era stata un elezione illegittima, dopo vari scontri con la famiglia dei Welf, da cui guelfi, duchi di baviera, la cui candidatura aveva l appoggio del papa. Federico I era imparentato con tutte e due i gruppi, e fu scelto come imperstore di Germania nel 1153. Federico, chiamato in italia il Barbarossa, aveva in mente l ambizioso piano di ricostruire l impero, che ormai da tempo viveva profonde lotte interne; egli aspirava al dominium mundi ( governo del mondo): sul papato, sul regno d'Italia e sulle monarchie europee. Intormo a questa teoria del governo del mondo era nata una riflessione: l impero germanico era il più forte e potente, visto che era la continuazione diretta di quello romano, era discendendo di Carlo magno, ma anche degli Ottoni, che aveva creato un impero sacro e romano, era quindi il piu adatto a mantenere il potere; in realtà non era vero, visto che dalla deposizione dell ultimo imperatore d occidente fino a carlo magno c'erano circa 300 anni di impero vacante, quindi non si possono definire come i continuatori dell impero d occidente. Il primo atto del barbarossa fu quello di cercare si consolidarsi nel regno di germania, ristabilendo il suo prestigio e riappacificando i territori; il secondo fi quello dei occuparsi dell'Italia riacquisendo i diritti di sovrano su quelle terre. Nel regno d italia molti problemi erano rimasti irrisolti, primo frs tutti i vari territori che erano stati della contessa Matilde di Toscana; la donne, se bene grande feudataria dell imperatore, aveva donato tutti i suoi beni alla santa sede, ma poi li aveva ricevuti indietro dal papa a titolo do vassallaggio per poi affidarli nuovamente come feudi all imperatore Enrico V. Questo sanciva un unica cosa: l imperatore in quei territori si trovava vassallo del papa, una situazione impensabile, a complicarla ci a andò di mezzo la morte delle contessa Matilde; il papato chiedeva per se quei territori in quanto nel testamento della donna era scritto cosi, mentre l imperatore pretendeva il suo controllo su di essi nonostante il chiaro testamento. Il rapporto tra papa e imperatore non durò a lungo , federico non apprezzava l allenaza del papa con i normanni, di contro il papa non apprezzava gli interventi sempre più frequenti per recuperare il controllo sui vescovi tedeschi. All'inizio lo scontro fu solo verbale, un cardinale esperto di diritti Rolando Bandinelli dichiarò provocatoriamente che l impero altro non era che un grande feudo che il papa aveva concesso all imperatore. Federico iniziò a pensare che il luogo migliore dove accrescere il suo potere fosse proprio l italia; pacificata la situazione nei territori tedeschi, nel 1554 Federico scese in Italia per ottenere la consacrazione imperiale del papa e ristabilire l autorità dell impero sul territorio, a causa delle continue lotte tra i comuni. In Germania, infatti, Federico era stato raggiungo dai rappresentanti del comune di Lodi, che avevano denunciato la politica espansioni della vicino Milano; era questo il comune più grande e potente d'italia, dove circolavano una grossa quantità di merci e uomini. A questa richiesta d'aiuto si aggiunse anche quella del pontefice Adriano IV che era stato allontanato da Roma, dove il monaco Arnaldo de Brescia aveva instaurato un governo comunale. Nel meridione invece esisteva un regno normanno di cui Federico non riconosceva l autorità. Federico iniziò a ridurre le mire espansionistiche di Milano, inoltre riusci a riportare Roma nel suo antico ordine, entrato in città con le sue milizie, catturò Arnaldo e ristabili il potere al papa, dal quale federico ottenne l incoronazione a imperatore. Federico riscese una seconda volta in italia, nel 1158, questa volta intenzionato a fermare una volta per tutte le mire espansionistiche dei comuni: fermando la loro espansione federico intendeva porre un pugno di ferro sulla penisola che ormai da troppo tempo mancava di un potere centrale e autoritario, che era stata sottratto dai comuni. La politica di federico aveva anche importanti implicazioni economiche, perché egli reclamava tutte le tasse che avrebbero dovuto essere versate nelle casse delle ricche città della pianura padana. Nel 1158 convocò la Dieta di Roncaglia ( con dieta si intende la riunione del popolo im cui si prendevano le decisioni più importati, tra cui l elezione del sovrano. A riunirsi erano il sovrano e i principi dell impero) nella quale rivendicò tutti i suoi diritti: anzitutto dichiarò illegale ogni aspetto della civiltà comunale e qualsiasi forma di lega. Inoltre reclamò con forza le regalie, cioè i diritti inalienabili dell imperatore, essi comprendevano, ad esempio , il diritto di amministrare la giustizia e di riscuotere le tasse, di battere moneta, di nominare ufficiali, di riscuotere i tributi percepiti sull'uso delle strade pubbliche, dei fiumi navigabili e dei porti. Federico aveva elaborato un programma politico rivoluzionario grazie alla preziosa collaborazione di alcune giuristi dell università di Bologna ; qui infatti si era ricominciato a studiare il diritto romano, raccolto da giustiniano nel Corpus Iuris Civilis. I giuristi riaffermarono il principio secondo cui il potere pubblico era dell'imperatore. Il programma di Federico inevitabilmente portò a uno scontro aperto com il nuovo papa Alessandro III che, nel 1159, scomunicò l imperatore. Il papa trovò molti sostenitori dalla sua parte, primi fra tutti i comuni di Milano e Crema, che nel frattempo ripresero la loro politica di espansione; la risposta di Federico non so fece attendere molto, con una campagna militare di una forza inaudita rase al suolo Crema e Milano, inoltre costrinse il papa ad abbandonare Roma. La forza di Federico crebbe talmente tanto da spaventare i singoli comuni che, nonostante le continue lotte tra di loro, decisero di unirsi contro Federico così da non perdere il largo margine di autonomia e potenza che avevano acquisito. Ne nacque, nel 1167, la Lega Lombarda, sostenuta anche da papa Alessandro III. Federico Barbarossa venne sconfitto dalla Lega Lombarda nella battaglia di Legnano nel 1176. In questi anni le finanze dell'impero risentirono profondamente di queste lotte, che non si svolsero solo in Italia ma anche in Germania dove erano scoppiate diverse ribellioni contro l'imperatore, Federico orami si trovava stretto in una morsa mortale, dovette quindi riconoscere l'autorità di Alessandro III e firmò una tregua di sei anni con la Lega Lombarda. Tuttavia alla pace vera e propria si arrivò solo nel 1183, a Costanza. Con tale atto venivano riconosciute si comuni le regalie, ottenendo in cambio che i consoli gli giurassero fedeltà prima di assumere la carica. La sconfitta imperiale era evidente. LA GRANDE CRESCITA DELLA CAMPAGNA E DELLA CITTÀ Abbiamo visto come nel corso del X e Xi secolo la popolazione europea crebbe sempre di più, ma raggiunse il vero apice solo nel XII secolo. Ovviamente non siamo effettivamente sicuri se i dati riportati sull aumento della popolazione siano veritieri o meno, questo perché al tempo non esistevano registro in cui venivano catalogati e nascita delle varie persone, dobbiamo quindi prendere con le pinze questi dati che non sempre sono veri. Le città nel 200 iniziano a cambiare cambia la fisionomia della città ma cambia anche la popolazione, nascono nuovi mestieri. La fisionomia stesa delle città cambia, le mura iniziano ad allargarsi per poter contenere al suo interno tutta la popolazione. Le città vengono costruite secondo la nuova ottica verticale, la loro espunzione avviene verso l’alto, non c’è più spazio per costruire le case adiacenti le une alle altre e quindi si sviluppano verso l’alto; queste nuove case ospitano al loro interno diversi nucleo famigliare ed erano nel contempo anche delle botteghe. Ma il cambiamento non so ebbe solo nelle abitazioni cittadine, ma anche nei luoghi di riunione pubblica, nascono nuovi uffici addetti ad amministrare le nuove cariche che nascono all interno della città. Le grandi città Europee cambiano il loro aspetto, sono dei cantieri a cielo aperto dove vengono costruite ogni giorno opere nuove, spiccano in questo periodo la costruzione di Notre Dame de Paris e Santa Maria del Fiore a Firenze. Con la crescita della città cresceva anche la popolazione e questo significava bocche da sfamare, per questo motivo tutti gli abitanti che non potevano contribuire al funzionamento della città vennero cacciato fuori, così ad esempio furono mandati via prostitute, ubriaconi, mendicanti e forestieri. Ma non crescono solo le città, anche le campagne vivono il loro sviluppo, senza di esse la città non potrebbe mai andare avanti; i molti uomini che abitano le città devono essere sfamati ed è per questo che serve una grossa mono d’opera nelle campagne, i contadini dovevano lavorare sia per se che per gli abitanti delle città. I granai d’Italia (Puglia, Sicilia, Sardegna) esportavano il grano in varie città italiane, ma anche europee, c’era un grosso commercio; venne anche creato un apposito ufficio, chiamato annona, che aveva il compito di controllore l invio del grano e la sua vendita giusta, cercando do fermare tutti coloro che lo vendano a prezzi esorbitanti. LA CHIESA TEOCRATICA nel 1198 divenne pontefice Innocenzo III; il suo pontificato segnò il trionfo del progetto di fare delle chieda una teocrazia, rivendicano al capo della cristianità il potere assoluto su tutti i governi della terra. Il successo deriva dal fatto che seppe come applicare il suo progetto di conquista di potere, applicando prima dei semplici dogmi, infine applicandole con decisione alla pratica del potere e traducendole in concrete scelte di governo. Alla fine del suo principato, la Chiesa era veramente la prima potenza politica europea e Innocenzo III è stato uno delle figure più importanti della chiesa. Egli si occupò in primo luogo dei problemi interni, riprendendo pieno controllo dei territori della chiesa e di roma, costringendo i suoi feudatari a giurargli fedeltà; ma Innocenzo III non si accontentava di governare sulla chiesa e avere il primato del patrimonio di San Pietro, voleva anche essere la guida del potere imperiale. Per raggiungere questo obiettivo politico approfittò delle continue dispute tra i pretendenti alla corona, diventando l'ago della bilancia, arbitro dei destini dell'impero. A guidarlo in campo politico, fu la contessa Costanza d'Altavilla, moglie del figlio di Barbarossa, Enrico VI, imperatrice e regina di Sicilia alla sua morte. Mori prima di portare a termine un accordo con Innocenzo III per definire meglio i caratteri della dipendenza feudale della sicilia nei confronti del papa ( la chiesa considerava la sicilia un feudo fin da quando vi si erano insediati gli altavilla), prima di morire la donna nominò il papa tutore di suoi figlio Federico. Cosi dal 1198 al 1208 il papa governò dai territori della chiesa fino alla sicilia. Nel 1201 il papa intervenne anche nella successione imperiale, riconoscendo i diritti alla corona di Ottone di Brunswick, contro quelli di filippo di svevia, fratello del defunto imperatore Enrico VI; in cambio dell'appoggio del papa, Ottone diede molta libertà alla chiesa tedesca e rinunciò alle pretese imperiali su Ancoma, Spoleto, Toscana e anche la Sicilia. Quando pero Ottone IV venne nominato imperatore non mantenne le promesse fatte e , riprendendo le mire dei suoi predecessori, cercò di impossessarsi della Sicilia, allora il papa lo scomunicò, cercò di spingere all'elezione di un imperatore che fosse più vicino ai suoi piani. Attese quindi la maggiore età di Federcio, e quando divenne re di Sicilia, lo fece scendere in lizza per la corona imperiale. Ne nacque quindi uno scontro: Ottone aveva il titolo di imperatore ma non il potere, visto che in una società cristiana i membri non erano obbligati a seguire gli ordini di uno scomunicato, poteva contare solo sul l'appoggio di inglesi e fiamminghi. Federico poteva contare sul l'appoggio del papa ma anche del re di Francia Filippo II Augusto. La battaglia vera e propria si svolse nel 1214, nella battaglia delle nazioni, ed è considerata una data simbolo: è l'inizio dell'ascesa delle singole monarchie europee; ma è anche il primo esempio di guerra continentale europea. La vittoria volse dalla parte del papa. Il piano di di Innocenzo III era anche quello di combattere delle guerre di repressione contro gli infedeli che, a detta sua, erano più che giusti perché venivano scacciati coloro che andavano contro la chiesa cristiana. Le tappe cruente della riaffermazione della cristianità che derivano da questo suo pensiero sono tre. Nel 1204, il sacco di costantinopoli durante la quarta crociata; nel 1209 il massacro degli Albigesi, i catari del mezzogiorno della Francia; nel 1212 la spedizione di Las Navas de Tolosa, in Andalusia, nella quale i re cristiani di Castiglia, Aragona e Navarra sconfissero il califfo di Cordova. Dopo questa data la Spagna Islamica si ridusse a una serie di piccoli regni, dei quali sopravvisse ancora a lungo quello di Granada. La quarta crociata non si rivolse verso gli infedeli musulmani, ma verso la cristiana Costantinopoli, dobbiamo quindi pensare che le crociate non vennero più fatte per salvare le terre sante da mani musulmane, ma per semplice lotta tra Bisanzio e Occidente europeo. Questo astio è segno di un lungo scontro e allontanamento tra le due potenze, Costantinopoli stava perdendo la sua radice cristiana, fenomeno messo in luce anche dall'avvicinamento tra l'imperatore di Bisanzio e il Saladino, ovvero il sultano di Egitto e Siria. L'alleanza tra i due venne rinsaldata con un accordo religioso: venne consentito ai musulmani di pregare all'interno delle moschee di Costantinopoli in cambio del rispetto del rito greco in Terrasanta. Insomma ormai da tempo i crociati non miravano più a scacciare gli infedeli dalla terra santa, ma volevano solo sbriciolare le forze dei nemici. Quando il saladino morí, nel 1192, gli occidentali pensarono fosse arrivato il momento opportuno per attaccare, bandirono quindi una quarta crociata.ovviamente l'obiettivo era sempre lo stesso: liberare Gerusalemme; in realtà più concreto era l'obiettivo di Innocenzo III ossia quello di allargare il dominio della chiesa, e instaurare un teocrazia, anche nei balcani. La strategia prevedeva di attaccare li dove il dominio musulmano era più forte per questo motivo iniziarono l'assalto dall'Egitto. Il papa raccolse il denaro necessario per l'impresa, mentre venezia avrebbe offerto gratuitamente le navi per il trasporto via mare. Fu cosi il doge di venezia, Enrico Dandolo, divenne il vero capo della spedizione, ma accettò di trasportare i crociati a due condizioni: prima di puntare all Egitto si sarebbero dovuti dirigere in Dalmazia per recuperare Zara che si era ribellata al dominio veneziano dandosi al re d'Ungherie; che si costringessero i bizantini a mettere sul trono un imperatore gradito da Venezia. Ma i crociati non giunsero mai in Terrasanta; Zara venne conquistata come d’accordo, la spedizione deviò a quel punto su Costantinopoli; nel 1203 i crociati entrarono in città e rimisero sul trono Isacco II Angelo, che era stato detronizzato, associandogli al trono il figlio Alessia IV, in questo modo veniva sancita la presenza occidentale anche in terre orientali. Il nuovo sovrano non piacque alla popolazione che si vedeva tolta la sua libertà e autonomia, scoppiarono quindi molte rivolte, e allora gli occidentali decisero di rispondere con aspra violenza. Il 13 aprile del 1204 fu saccheggiata la città, che i cristiani avevano sempre visto come come una città santuario , dove si trovano immagini e santuari sacri per la religione cristiana.
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