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Appunti esame Psicologia dell'arte Guido Molinari 2021-22, Appunti di Psicologia Cognitiva

Appunti generali dalle lezioni e dalle dispense

Tipologia: Appunti

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Scarica Appunti esame Psicologia dell'arte Guido Molinari 2021-22 e più Appunti in PDF di Psicologia Cognitiva solo su Docsity! Lezione del 19/11/2021 Per capire l’arte contemporanea si parte da due grandi rivoluzioni artistiche: Rinascimentale: dal 1485 al 1520. Avanguardie Storiche: dal 1916 al 1920. Una prima svolta artistica partì in realtà con i primi tentativi degli antichi di rappresentare visioni prospettiche, queste vennero poi definite “prospettive intuitive” , chiamate così poiché c’era un tentativo di rendere la prospettiva ma mancava di rigore scientifico, infatti le linee di fuga degli oggetti rappresentati non corrispondevano tra di loro e nello stesso dipinto di vedevano diversi punti di fuga che tra di loro non convergevano in modo equilibrato, creando composizioni distorte e poco realistiche. Sia dal punto di vista architettonico che nelle proporzioni umane, in vari affreschi romani si vedono ad esempio costruzioni che proporzionalmente non corrispondevano con le misure umane (es. uomini più grandi delle architetture). I primi esempi invece di prospettive realizzate con rigore scientifico e tecnico le abbiamo da Brunelleschi (1377-1446) e gli artisti che collaborarono con lui nella realizzazione di svariate opere. In particolare un esempio è la realizzazione della “Trinità” da parte di Masaccio (1401-1428) nella basilica di Santa Maria del Fiore a Firenze intorno all’anno 1424. L’opera fu realizzata sotto la supervisione del Brunelleschi e se ne vede infatti la precisione nel realizzare la prospettiva inventata proprio dall’artista, ovvero quella centrale con un unico punto di fuga posto al centro del dipinto. Leon Battista Alberti, seguendo la strada di Brunelleschi scriverà il “De Pictura” per definire teoricamente le regole che verranno usate per la costruzione di prospettive scientifiche. Michelangelo poi scriverà “ Le assi sono negli occhi” ad indicare proprio la capacità che poteva avere un artista di saper subito cogliere le visioni prospettiche. Marshall McLuhan scriverà ne “gli strumenti del comunicare” che l’uomo ha attraversato un “età fredda” prima dell’invenzione della prospettiva che verrà succeduta da una cosiddetta “età calda”. Per quanto riguarda l’età fredda si possono fare diversi esempi di opere per una sua maggiore comprensione: Gentile da Fabriano alla fine del 1300 dipinge Madonna con il Bambino, i santi Niccolò e Caterina, e un donatore” in cui vediamo già molti elementi simbolici e allegorici che si ritrovano in altri dipinti del tempo, il fondo oro ad esempio per esaltare la sacralità della scena ma rendendo il tutto innaturale e le proporzioni gerarchiche: la madonna più grande dei santi che a loro volta sono più grandi del donatore. Tutto questo veniva tradotto dagli spettatori nel giro di qualche attimo. “I sensi sono connessi alla sfera del pensiero”. Per quanto riguarda invece l’età calda si trovano molti esempi, uno è il già citato crocefisso di Masaccio ma più avanti nel tempo vediamo da parte di Leonardo da Vinci l’invenzione della prospettiva atmosferica, ovvero lo sfumare e desaturare dei toni man mano che ci si allontana nei piani del quadro. Ciò si differenziava già molto dall’età fredda in cui i soggetti venivano collocati nell’ambiente con uno stacco netto dallo sfondo, addirittura usando delle linee che accentuavano tale distacco. In particolare in questo periodo vengono studiate le questioni del chiaroscuro e del tonalismo e le loro possibili applicazioni pratiche nella pittura. L’età calda inoltre per McLuhan è un allontanarsi dal simbolico e dalle iconografie classiche per avanzare nella ricerca del naturalismo, la cosiddetta finestra aperta sul mondo (Leon Battista Alberti). Nelle rappresentazioni inoltre si cerca una sorta di casualità e di spensieratezza nelle azioni dei personaggi, in contrasto comunque nella ricerca dell’ambiente circostante che rimane comunque statico. Nelle rappresentazioni tra le due età date da McLuhan oltre che la prospettiva si nota un altro particolare per la quale si tende a dividere i periodi. Nell’età fredda i personaggi erano tendenzialmente rappresentati con pose paratassiche (paratassi = di profilo o di fronte, usato ad esempio nell’antico egitto e nelle rappresentazioni sacre medioevali) mentre nell’età calda si tendeva a dipingerli potassici, ovvero al contrario della paratassi, dei corpi che si muovevano liberi nello spazio con casualità e naturalezza. Prendendo in esempio l’Apollo e Dafne del Bernini si nota poi come veniva ricercata una posa per rappresentare l’apice dell’azione, il “climax” cinematografico. Riprendendo quindi il discorso precedente la ricerca della casualità si interrompeva nel momento in cui era necessario collocare una scena, in particolare se sacra, in un ambiente altrettanto caotico e casuale come quello del mondo in cui vivevano gli artisti. Di conseguenza la scelta era spesso quella di posizionare i personaggi in un ambiente si naturalistico (quindi con un distacco dal fondo oro medioevale) ma non casuale “personaggi ipotassici in ambienti paratassici”. Anche nella casualità poi era necessario darsi delle regole, prendendo in esempio anche per il discorso precedente la Madonna con Giovanni e Gesù di Raffaello si può ben notare uno schema piramidale in cui i gesti vengono ordinati seguendo uno schema serpenti nato. Inoltre l’interiorità dei personaggi viene tenuta in conto e trasmessa attraverso lo sguardo di questi ultimi, che non è più fermo e severo come nelle rappresentazioni medievali ma naturale e comunicativo. In Jacque-Louis David vediamo un fondersi delle due rappresentazioni, in particolare nel “Giuramento degli Orazi” gli uomini sono paratassici mentre le donne ipotassiche, tutto il dipinto poi come si è già visto per Raffaello segue uno schema preciso di diagonali. Inoltre nei corpi paratassici tendono a distanziarsi e inserirsi nello spazio ognuno col suo spazio, mentre nelle pose ipotassiche vediamo un fondersi dei corpi. Nel contemporaneo troviamo molti artisti che cercano di recuperare tradizioni come quella delle rappresentazioni paratassiche: Gilbert e George. Utilizzano pose paratassiche per realizzare le loro opere, con rimandi alle vetrate gotiche e ad una certa simmetria arcaica. August Sander. Anche qui troviamo un che di paratassico negli scatti del fotografo in cui le persone vengono ritratte frontalmente nei loro “abiti di classe”, l’artista operava durante il nazismo e molte delle sue foto furono bandite e i suoi lavori censurati, tutt’oggi ne sono stati rinvenuti pochissimi. Per le sue fotografie si usa dire siano delle enormi segnaletiche. Fratelli Becker. Riprendono la tecnica della fotografia paratassica ma cambiano il soggetto, al posto di persone collocano edifici industriali come acquedotti, fabbriche. Fondatori e membri della “Scuola di Dusseldorf”. Andres Gurski, palazzi e architetture urbane Candid Hauffer, interni di edifici Thomas Ruff, ritratti giganteschi Moonrise Kingdom (Wes Anderson), esempio di paratassi nel cinema, riprese frontali di scene strettamente simmetriche, gli unici movimenti che si vedono hanno il fine sistematico di porsi nello spazio. Capitolo manierista. Riprendendo la lezione precedente. Rosso Fiorentino, deposizione, il cielo ritorna ad essere innaturale, non ci sono tracce di nuvole o atmosfere. Nessuna profondità nel quadro, che è stato appositamente costruito su un unico piano, i personaggi sono disposti in maniera architettonica. Anche il panneggio si fa innaturale. Andando oltre il naturalismo, vediamo un quadro con la madonna, Gesù bambino e santi. In questo quadro vediamo una serie di stranezze, quali un eccessivo chiaroscuro negli occhi del bambino, un santo magrissimo e una composizione di mani al centro del quadro molto sgraziata. Il Bronzino, avanti nella generazione dei manieristi, torna alla tradizione simbolista, in cui vediamo che quasi ogni personaggio porta con sé diverse interpretazioni delle allegorie che vengono realizzate. Caratteristica del manierismo è una eccessiva dinamicità all’interno dei quadri. Parmigianino, madonna col collo lungo, il corpo della madonna è allungato e sproporzionato. Il tutto è collocato in uno spazio anisotropo. Beccafuni, pittore di Siena, raffigurazione dell’inferno affollato e caotico. Altri motivi tipici dell’artista sono i quadri circolari. Giulio Romano, la stanza dei giganti a Mantova in cui troviamo una percezione distorta e disturbante del soggetto che rappresenta, dei giganti che sfondano le pareti e distruggono l’architettura. Salviati e Vasari rappresentano l’ultima generazione di manieristi, poco prima della controriforma. L’idea dell’artista maledetto nasce forse proprio dagli artisti manieristi, con comportamenti eccentrici e fuori dal comune. La fine del capitolo lo vediamo coi Carraci, Annibale in particolare ricomincia ad ispirarsi alla natura e all’antico dalla quale i manieristi si erano staccati. La seconda spaccatura (la prima era il manierismo) si crea alla fine del 1700. Constable e Reinolds, naturalismo secco prendendo molto dalla tradizione di Brunelleschi della “finestra sul mondo”. I loro quadri rappresentano l’arte inglese del tempo. William Blake invece crea dei quadri lontani da queste modalità, nello spirito di una pulce vediamo una figura totalmente di fantasia. Anche per altri quadri si vedono le stesse modalità, una ricerca nel mitologico. I corpi in particolare li vediamo innaturalmente muscolosissimi, non potendosi permettere il classico grand tour italiano lui creava di per sé un viaggio postmoderno nell’arte italiana guardando le riviste divulgative in cui vedevano diversi quadri di Michelangelo, ovviamente non foto ma incisioni copiate dalle opere. Michelangelo creava già dei corpi muscolosi che Blake esaltò. C’è inoltre un ritorno al primitivo, in contrapposizione con gli artisti del tempo. Si passa poi a Canova, lo scultore usa in particolare posizioni arcaiche riprendendo molto gli affreschi romani, anche la sua pittura che si fa quasi neo manierista con “il corpo di cristo”. Nonostante questo Canova comunque utilizza delle pose paratassiche. Si torna a Cezanne con lo schiacciamento delle ombre “a plat” e la sintesi visiva. Cezanne non arriva però alla sinterizzazione dal nulla, prima di lui vediamo: i Nazzareni, gruppo di artisti che opera lontano dalla società moderna, riprendono la pittura del primo quattrocento. Operano nella fine del ‘700 . Sparisce l’atmosferismo e riprendono le linee di marcatura nelle figure. Jean Baptiste Camille Corot rappresenta un simbolo per gli artsiti come cezanne. Dipingeva dal vero scegliendo un periodo estivo in cui il sole era in alto e molto forte, appiattendo le ombre e iniziando un percorso di sintetismo tipico degli artisti venuti dopo di lui. I macchiaioli in Italia riprendono l’arte di corot e se ne ispirano, Fattori e il gruppo di artisti schiacciano le ombre, gli stessi macchiaioli iniziano poi la moda del collezionismo di stampe giapponesi. Telemaco signorini coi paesaggi urbani di firenze, sempre schiacciamento. Manet in Francia, riprende lo stesso percorso utilizzando sempre la sintesi visva, torna l’appiattimento delle ombre e la schematizzazione dei corpi. Gli sfondi sono omogenei e piatti, quando usa il nero appiattisce i quadri e crea una sorta di buco, ignorando totalmente la plasticità degli oggetti I pre-rafaeliti, si ispirano al ‘400 e nonostante siano appena più dettagliati riprendono la pittura schiacciata. Lezione 09.11.201 LIBRO John Rewald “IL POSTIMPRESSIONISMO” Filiberto Menna “LA LINEA ANALITICA DELL’ARTE MODERNA” L’arte moderna fabbri, pop art etc Tavola di Cimabue, cristo di Guido Reni e cristo giallo di Gaugin. Secondo McLuhan abbiamo l’età fredda con linee di contorno marcate, con guido reni invece si passa all’età calda e Gaugin torna all’età fredda riprendendo la linea e lo schiacciamento. Gaugin si fa capostipite di un movimento simbolista, in “visione dopo la predica” Gaugin dipinge una stesura di colore rossa come sfondo di terra che sembra essere proprio una macchia di rosso senza plasticità, si vede poi però il cappello di una contadina bretone che anche se completamente bianco ha delle zone in ombra che rendono la plasticità. Anche nel viso della donna si cerca di rendere una certa tridimensionalità nonostante una tavolozza molto ridotta. La linea di contorno poi è marcatissima, cosa che paragonata agli artisti dell’età calda, è innaturale e inusuale. Perché questa linea? Se si vanno a guardare le stampe giapponesi dell’epoca come ad esempio “Le onde” di Hokusai si vede una marcata linea di contorno disegnata nel perimetro dell’onda. La costruzione a fasce, originaria proprio dalle stampe giapponesi, viene utilizzata da Gaugin per costruire il quadro attraverso una serie di diagonali curvilinee per rendere lo spazio concludendo con una linea d’orizzonte nello sfondo. Anche nel quadro della “visione” si vede un albero a fare da diagonale per rendere lo spazio. La prospettiva viene quindi ignorata a sostituzione di questa tecnica a fasce. Nei quadri di Gaugin c’è inoltre un ritorno alla simmetria (poco utilizzata da Leonardo in poi visto il fatto che risultava estremamente artificiale e poco naturalista). Il colore si fa lirico.. da vedere L’altro pittore esponente del periodo simbolista è Seurat, dal quadro “grande Jatte”. Viene definito un altro esponente poiché arriva alla stessa conclusione con un percorso opposto, ovvero va per punti di colore-luce (cromoluminarismo), unite alle leggi ottiche di Chevreul. Menna scrive che si tratta di un primo esempio di arte concettuale, dove la mente completa ciò che l’occhio vede. I dettagli delle persone e della natura: come gli alberi che diventano “pulviscolo” e le facce che si fanno piatte. Vediamo anche in questo quadro la costruzione a fasce, quindi senza una costruzione prospettica. Van Gogh prende sia da Gaugin che da Seurat con l’idea del punto che si fa allargato quasi a diventare spatolatine. Gaugin lo vediamo nelle linee di contorno e lo schiacciamento. La curva poi generale del movimento simbolista la vediamo in Van Gogh addirittura nella struttura architettonica e nel cielo. Fitomorfismo, creazione di oggetti rimandanti a figure naturalistiche (principalmente alberi e foglie. A schiocco di frusta (o tralcio di vite) tecnica del design e dell’architettura in cui il curvilineo e l’ordine compositivo si uniscono. Paul Cezanne Opere successive al periodo sferoidale, dipinti a tessere e soprattutto poco analitici. Cezanne crea un mix tra il reale e il pensiero, della montagna di sainte victoire riconosciamo la forma ma si comprende anche come ci sia una pittura di forme a priori, ovvero delle tessere di colore che l’artista ripete come un modulo per tutto il quadro, creando le forme delle case che scorgiamo solo vedendo il quadro da lontano. Nel 1907 dopo la morte dell’artista viene inaugurata una retrospettiva dell’artista. Picasso vede questa mostra e ne rimane entusiasta. Le demoiselles d’avignon (l’inizio delle avanguardie storiche) sono il primo quadro che viene realizzato dopo la mostra, dipinge le prime quattro donne seguendo un’ispirazione matissiana, successivamente nella quinta donna vediamo come abbia ricostruito il corpo seguendo la scuola di cezanne, utilizza un modulo squadrato con la quale dipinge il seno e il ginocchio. In una prima fase della pittura cubista picasso si ispira alle maschere africane, in alto a destra vediamo una figura con una maschera, un seno che si fa quadrato così come il corpo che viene diviso in rette. Il nudo seduto di spalle poi è la coronazione del quadro, creando una forte innovazione picasso dipinge ignorando il punto di vista. Vediamo quindi la figura di schiena ma il volto girato di 180 gradi, inoltre gli occhi li vediamo su due assi differenti. Questa figura è frutto di punti di vista differenti sullo stesso corpo che vengono messi insieme in un unico lavoro, ignorando la fisionomia umana. La compenetrazione dei piani (o segmentazione) che usa picasso in questo quadro ispirerà anche i lavori dei cubisti e futuristi. Per la fase del protocubismo (o macrocubismo) vediamo un altro quadro in cui la ricostruzione del corpo si fa estrema. La costruzione usando le forme a priori viene utilizzata per la composizione dei quadri, il quadrato in sé viene sfruttato per la creazione di immagini. La retta è una creazione umana, la natura è curvilinea. Nella fase analitica del cubismo la retta di spezza e si fa frammentaria. Nel ritratto di ambroise vollard. Sedia impagliata di picasso è l’inizio degli assemblage che continua con un ‘assemblage di una chitarra caratterizzata dal polimaterico e policromo. Collage: bidimensionale e piatto. Assemblage: tridimensionale e materico. Tra il 1912 e il 1914 troviamo il cubismo sintetico, barilli lo definisce come un architetto che vuole vendere una casa, allegando poi i materiali perché nell’insieme vengono usati il collage o l’assemblage insieme al disegno, come evoluzione dal disegno all’aggiunta di materiali. Ci sono parti di realtà che arrivano dai frammenti di giornale ritagliato insieme ad uno schizzo disegnato di un violino, ricostruito però da un ricordo dell’artista utilizzando sempre la retta come modulo. Il mondo della retta rimanda all’età delle macchina (McLuhan). Mondrian, anche lui stregato dalle mostre parigine, cosi come picasso con cezanne succede con mondrian e picasso. Quest’ultimo artista segnerà l’artista, in particolar modo il discorso della retta. Il fenomenismo di ritorno: nel caso dei cubisti si parte dai cubi per tornare al fenomenico. Mondrian elimina questo fenomenismo in cui la retta deve per forza realizzare qualcosa, la retta diventa significante a sé stessa. L’architetto adolf los, opera con altri architetti simbolisti ragionando però al contrario. Ad esempio non applica ornamenti, se l’uomo tende alla razionalità allora non deve avere ornamenti. “Less is more”, via il decorativo e avanti la ragione e gli schemi a rette. Per lo stesso motivo inserisce solo colori primari, perché dentro di loro hanno tutta la gamma dei colori affiancati poi a dei non-colori come il bianco e il nero. Rietweld, designer, applica le teorie di mondrian nel concreto, e crea dai quadri dell’artista degli oggetti come sedie, lampadari , mobili ecc. un passo decisivo è la costruzione di edifici sempre con questo modulo. Walter Gropius in Germania intuisce le stesse cose nel campo del design, gropius prenderà poi la direzione della scuola Bauhaus, il cui obbiettivo è il monopolio creativo in tutti i campi. Il Bauhaus inizia dall’artigianato con l’obbiettivo di collegarsi all’industria. La scuola però nasce in un momento delicato per la Germania, l’ascesa del nazismo. Si trattava infatti per la maggior parte di esponenti della sinistra con la progettazione di edifci popolari rivolti quindi alla classe operaia. In Italia al contrario vediamo la casa del fascio di como come esempio, progettata da … facente parte del razionalismo, prende dal Bauhaus la novità di non porre una facciata principale. Curzio Malaparte sempre in Italia, altro esponente. In romagna, vediamo una città completamente razionalista: tresigallo. Malevic in Russia raccoglie le idee sul quadrato ma cambiando la filosofia, si teorizza la tecnica per la quale la figura cappeggia sullo sfondo. Rimando al monolite di 2001 odissea nello spazio. Nel momento in cui l’uomo incontra la capacità di cambiare il mondo si rivoluziona. Il suprematismo di malevic arriva estremizzando la sua teoria al quadrato bianco su sfondo bianco. Vladimir tatrin teorizzerà per parti opposte il costruttivismo. Il “movimento moderno” è il nome dato a tutti gli artisti e architetti dell’utopia della retta. Il minimalismo, punto finale del discorso della retta, robert morris porta il minimalismo virtuale del suprematismo russo nel mondo concreto. Una delle prime opere di morris è un semplice cubo bianco, evoluto poi in diverse forme poste nello spazio. Dentro l’idea utopica di ricostruzione del mondo tramite la retta c’è un’idea oppressiva dettata dall’architettura che prevedeva una censura delle emozioni, un uso eccessivo del modulo ecc. tuttavia questo discorso cade con il discorso dell’urbanistica per la quale è l’uomo che cambia la città in base alle esigenze. Il minimalismo e la retta cadono con l’arrivo della pop art. Contemporaneità Peter Alley:di chiara ispirazione a Mondrian, nonostante Alley aggiunga l’emotività con il colore. Alley sostanzialmente dipinge diagrammi di flusso. Liam Gillick: post-minimalista, il quadrato come punto di partenza ha a che fare con lo spazio emotivo, installazioni di vetri colorati. Farris Gonzales Torres: uso del quadrato e della retta, malato e morto giovane di aids creava delle installazioni con enormi rettangoli di caramelle che corrispondevano al peso suo e del suo compagno, il fruitore poteva anche prenderle e mangiarle, metafora alla dissoluzione della loro vita. Altri lavori di Torres utilizza sempre la caramelle ma spostandosi nello spazio e sfruttando l’angolo delle stanze. La razionalità e l’emotività si mescolano nel contemporaneo di Torres. Lezione 23.11.2021 La retta, Il quadrato, Il cubo Nel 900 gli artisti e architetti e nel 60 anche nel design. Malevich e Morris: Costruzione di immagini Dimensione Spirituale Utopia e volontà di ricostruire le città, ma che non viene mai compiuto. Gli artisti pop decidono che non hanno nessun diritto di dire Mondrian “Ornamento e Delitto” La ragione pura espressa dalla retta, quadrato e cubo, non ha somiglianze con la spiritualità e le emozioni. La pop art va contro questa archiviazione di dati e concetti, pensa che nessuno debba avere il diritto di ricostruire a suo modo la città. Gli artisti di questa corrente sono affascinati dall’entrare nel supermercato e notare il consumismo e il capitalismo, la pubblicità. Loro si mettono nella condizione di normalità della popolazione e dipinge le cose che vede come tutti gli arti. Evoluzione del minimalismo: Bruce Nauman Minimalismo e se ne discosta nel 67: Opera: percorrere il perimetro del quadrato con una camminata esagerata. Va contro il minimalismo: introduce l’emotività nel razionale. Richard Serra Reagisce al minimalismo partendo da una lastra ma la curva, contro gli ideali minimalisti. (Mies Van Der Rohe: poco è meglio) Sono lavori arrugginiti, hanno una texture, contro il minimalismo. Evan Hesse Minimalismo in chiave “softness”, che ricorda la pelle, la sensazione di vita. Sono impefetti, non rigidi. Hans Haacke Condensation Cube Cubo con all’interno una condensa, che fa formare goccioline sulle pareti di vetro del cubo. La natura che entra dentro la geometria, in maniera disordinata: contro il minimalismo. Joseph Beuys Artista tedesco, il migliore del secolo. Lavoro When Attitude become F.? Una margarina vegetale nel punto di contestazione delle ortogonali, sia sulla parete che sugli angoli, di carattere simbolico. Keith Sonnier Neon sempre in segmenti ortogonali, spazi che diventano psichedelici, ricchi di emotività. Robert Smithson Opera con quattro specchi e uno specchio a terra che, con un mucchio di terra, la rende estremamente naturale. Architettura razionalista: Queste opere sono assolutamente innovative e avanguardistiche. Questo periodo è paragonabile al Rinascimento e alla sua trasformazione dell’arte nel 900, come il rinascimento nel 400. Libri consigliati: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Quest’oggetto si può imitare, non è come la Gioconda. Ora l’autenticità non è solo del pittore che fa l’opera, ma dalla firma. Aura: Benedetto Croce non capiva d’arte contemporanea, aveva l’idea di arte sul piedistallo, unica e irripetibile come la Gioconda. Idea di l'unicità, distanza, frutta unicamente dall’ingegno dell’uomo. L’opera di Duchamp non ha l’aura. Arte (ars in latino, plasmare con le mani): Legato al fare materiale. La critica d’arte chiama l’opera di Duchamp di carattere estetico (sentire con i sensi). Più che opera plasmata, è opera sensoriale, quindi estetica. Pubblicità pneumatico Pirelli. Armando Testa, pubblicitario geniale. In questa pubblicità lui connette lo pneumatico all’elefante, vuol dire che le proprietà dell’elefante riflettono quelle dello pneumatico. Una metafora visiva. Cosa significa quindi l’opera di Duchamp? Non è una domanda consona. L’artista ha pensato che non ci debba essere un solo significato ma vuole un’ambiguità di fondo, leggendo sempre l’opera in modi diversi, deve stimolare catene interpretative. Cambiano anche in base al contesto e all’epoca. Primi livelli interpretativi: 1. Calvesi nota che nelle sue opere ci sono riferimenti a segni alchemici. 2. Vicinanza con le teorie di Freud: spostamento (quando sogniamo prendiamo cose che abbiamo vissuto e le mettiamo in un contesto diverso) e condensazione (elementi onirici nella realtà). Il sogno per Freud è elemento rivelatore, analizzando il sogno si riesce a capire che trauma vive la persona e si trova nel reale una cura. Ma non è quello che vuole Duchamp, con questa teoria c’è un traguardo, per Duchamp non deve esserci. 3. Duchamp per essere “artistico” ha tolto la funzione, ha defunzionalizzato gli oggetti mostrandoli in modo nuovo. Il cervello economizza le sue energie psichiche, per questo perdiamo dettagli ed emozione estetiche quando ti muovi nel mondo, se lo fai sempre ti appiatti lel. Cosa diventa l’oggetto che non noti più come la prima volta? Diventa una funzione. Quest’operazione ridà un’attenzione estetica su qualcosa che siamo abituati a vedere e non si nota più. Magritte diceva che era più facile fare un’opera su un cucchiaio che su un intimo di pizzo, è facile riscattare un cucchiaio su cui non ci si concentra. Quando Duchamp parla di prelievi parla di oggetti anestetici: la banalità del quotidiano nell’arte. 4. Liberazione di energie psichiche: fa ridere. Magari c’è un intento di contestazione della realtà, ma principalmente fa ridere. Scolabottiglie di Duchamp: questo è un ready made senza operazioni, portato in una galleria come opera d’arte è un oggetto ancora funzionante, ma lo spazio, il museo, defunzionalizza l’oggetto, il museo è parte dell’opera stessa. Tornando all’opera di Duchamp precedente: La ruota di bicicletta è un frammento, è la base dell’arte contemporanea fino ad oggi. Questo frammento ci evoca la bici intera, andare in bicicletta, lo stato emotivo. Questo frammento è evocativo del contesto a cui appartiene, un pezzettino che si porta dietro un contesto. Carsten Holler Riprende il frammento di Duchamp, mette degli oggetti nella sua opera che hanno significati. L’altalena sullo strapiombo. Ironia. Lezione 30.11.2021 leggere le interviste di Duchamp Quel che conta nelle opere di Duchamp è il processo creativo, dietro ogni intervento artistico ci son delle storie attraverso la quale si possono capire meglio le opere stesse. “Aria di Parigi di Duchamp”. Pollock ad esempio con il dripping sfrutta la casualità dello schizzo di colore. “Fontana” di Duchamp, viene defunzionalizzato l’oggetto (così come la ruota sullo sgabello). La storia dell’opera (oltre alla questione del furto) arriva dalla proposta di Duchamp ad una mostra in cui era lui un critico … Siamo nella dimensione dell’anti-arte, Duchamp produce opere innovative e cariche di significato, utilizzando però oggetti e soggetti che sono privi dell’aura artistica. “L.H.O.O.Q.” (trad. “lei ha caldo al culo), in questa opera come in altre l’artista apre la porta agli istinti e all’irrazionalità dell’uomo. La volgarità fa parte della quotidianità, già Catullo e nella letteratura in generale c’è sempre stato una dimensione tra il realistico e il raffinato (cfr Decameron). Nell’arte contemporanea pure ci sono dei limiti che vengono sorpassati, l’inizio delle forzature è iniziata proprio con Duchamp. La foto della stella cometa rasata sulla testa di Duchamp (foto realizzata da Man Ray). L’innovazione di quest’opera è il portare un qualcosa di effimero nel mondo artistico. La fotografia contemporanea si spacca in due filoni a partire dal 1900: un filone della pittura, che segue il mondo dei chiaroscuri e dello studio specifico di soggetti e composizioni. (Robert Mapleton) Uno in cui conta il soggetto, il collegamento con la realtà e sostanzialmente va oltre la qualità dell’immagine per rendere solo ciò che la macchina riprende. Marinetti a livello poetico opera la stessa cosa con le parolibere, andando oltre la sistemazione grafica classica e dispondendo le parole in diagonale, con misure diverse ecc. Rose selavy, pseudonimo e personaggio femminile di Duchamp, una sua versione al femminile. Questione dell’alibi poetico, idea della proiezione in identità diverse da quella “principale”. Luigi Ontani, italiano. Urs Luthi, sempre idea di un alibi. De Chirico stesso andando oltre la fotografia si rappresenta in abiti non del suo tempo, seicenteschi, proiettando la sua identità in altri tempi. Ontani lo troviamo in mezzo a Duchamp e De Chirico. “Anticipo di un braccio rotto” sempre di Duchamp, fotografia di una pala per spalare la neve che venne definita dalla critica come l’inizio dell’inserimento di un nocciolo narrativo all’interno delle opere. Nel contemporaneo troviamo Sophie Calle, fotografie realizzate mentre faceva la cameriera in un hotel, spesso nelle sue mostre troviamo dei racconti scritti sotto le opere. Damien Hirst a Palazzo Grassi, idea della rappresentazione sempre narrativa in cui venivano esposti degli oggetti ipoteticamente ritrovati nel fondo del mare, con tanto di “documentazione” fotografica. Mostra di Peggy Gugghenheim a New York con l’intervento di Duchamp che pone dei fili che corrono per tutto il quadro. Troviamo uno dei primi esempi di opere site specific, ovvero opere ed installazioni pensate esclusivamente per quel determinato luogo. I dischi ottici, effetto ottico. Ispirazione per le avanguardie e per le opere di optical art. “Le Grand Vetre” di Duchamp, capolavoro dell’artista, durante la produzione e l’esposizione si rompe il vetro, Duchamp da quel momento lo dichiara finito. Tutta l’opera di Duchamp in una valigia, lavoro concettuale (da vedere dalla dispensa). Urs fischer. Interventi di straniamento. L’idea di Duchamp di realizzare poche opere ma con una forte specificità. Piero manzoni è un altro esempio di artisti che hanno lavorato in questa direzione, l’idea del uovo con una sua impronta proposta al pubblico come opera in sé. Anche le innovazioni futuriste delle prime performance, tra queste anche le cene futuriste (proposte al contrario). Il cibo come opera, se “tonsura” è il corpo dell’artista, manzoni poi firmerà dei corpi di modelle, piazzava un podio in cui chiunque i salisse diventava un’opera d’arte. Il corpo e il cibo come opera che si estende sino a “merda d’artista”, “fiato d’artista” che vanno molto vicino ad “aria di Parigi” di Duchamp. I cilindri con il filo dentro sono attivatori dell’immaginazione, così come “merda d’artista”. In altri cilindri che realizzerà questa idea diventa estremizzata “in questo cilindro è contenuta una linea di lunghezza infinita”, rimando alle idee filosofiche, astratte. “Socle du monde” come il piedistallo in cui salivi per diventare opera ora il mondo intero diventa opera e ready made. Nel contemporaneo: Carsten Holler,mostra alla fondazione Prada. Lezione 07.12.2021 claudio marra, fotografia e pittura una storia Impronta post-minimalista Janine antoni. surrealisti come maestro. Dopo il 1916 de Chirico inizia a dipingere con una prospettiva corretta e aerea, ha più successo e si arrichisce ma gli artisti contemporanei del tempo lo sgregarono. La critica successivamente ha capito e sintetizzato le opere dell’artista, de Chirico voleva dipingere come se si trovasse all’interno di un museo storico in cui a partire dal 400 dipinge secolo per secolo come gli stili di quel secolo, arivando infatti alle prospettive corrette del 600/700. Solo alla fine della sua carriera riprende la giovinezza e dipinge dei quadri che sembrano arrivare dal fumetto. Nel suo viaggio nel museo andando di sala in sala de Chirico ritrova sé stesso, autocitandosi nei suoi ultimi quadri. Salvo Mangione, riconnessione concettuale alle opere di de Chirico, in cui si esalta l’ego dell’artista. Riconnessione all’antico solo usando il materiale, il marmo in questo caso e la stessa lapide. “Salvo Benedicente” si muove tra Duchamp (foto da donna) e de Chirico (papa e storia dell’arte). “io sono il migliore”. Torna la stagione della pittura alla morte delle avanguardie e si torna all’antico ma con una visione quasi leggera e fin troppo piacevole. Sulla stessa linea troviamo il già visto e citato Luigi Ontani. Marcus Schienwald, quadri rimandanti l’800 con inseriti delle figure nere, altrimenti delle figure con agganci e strumenti medici inventati e ovviamente inutili. Come aveva intuito de Chirico il coprire aumenta il senso di mistero, questo aspetto viene fortemente sfruttato da Schienwald. Ad oggi realizza dei robot meccanici. Thomas Demand, lavora sul metafisico negli interni degli edifici, svuotati dall’uomo e dall’atmosferismo tipico di de Chirico, qualsiasi oggetto posto nei quadri è senza etichette, creando così delle figure anonime. Tentativo di creare un dejà-vu rimanendo molto vago, il senso della metafisica si mescola con la simulazione dello spazio. Lezione 11/01/2022 agli inizi del ‘900 si chiamano “Movimenti” e finiscono in –ismo, con manifesti ecc ecc. con le neoavnguardie si assiste al formarsi di “Gruppi”. PROPORRE COLLEGAMENTI E IDEE ALL?ESAME. Riassuntone: prima del 1955 l’arte era incentrata sulla pittura, dal 1955 al 1961 si accompagnano due componenti: il primario (spruzzo di colore, macchia, colore a caso)legato all’informale e quindi al periodo del 1955 e il secondario (il ready made, object trouvèe). Nel periodo sopracitato convivono queste due componenti. Ci troviamo in un clima di estensione delle idee delle avanguardie, operate principalmente da artisti come Manzoni. Nel 1961 si assiste alla fine di questa convivenza, con l’arrivo della pop art americana il carattere secondario si fa più forte e sovrasta il primario. L’idea del modulo replicato, quasi decorativo si collega poi al minimalismo citato sotto. Dopo la pop art americana, agli inizi del 1963, inizia il minimalismo. A livello stilistico quindi possono assomigliarsi con la pop art, il punto di vista ideologico però è totalmente diverso. Con la fine del 1967 si assiste ad uno spuntare di diversi gruppi tutti diversi tra di loro. Influenzati dal minimalismo vediamo infatti primi esempi di land art. Long (artista). Concetto di Antiform: contrario e opposto al cubo minimalista, l’antiform è una non-forma come le rette di pietre realizzate da Long, i sassi informi posti a formare una retta creano una sorta di paradosso. Heizer, altro artista, propone delle fotografie, in particolare una in cui si vede un altipiano in contrasto con un canyon in cui una retta viene posta come collegamento da un punto ad un altro e spezzata concettualmente nel vuoto del canyon. Walter de Maria poneva dei pezzi di gesso nel deserto, collegamento all’opera effimera. Campi di fulmine, erano parafulmini posti in un campo, aveva senso come “campo di fulmini” proprio nel momento in cui un fulmine copliva un palo. Il fulmine in questo caso era l’antiform mentre il palo la componente minimalista. Robert Smithson, land artist, le spirali costruite nella spiaggia. Entriamo in una nuova visione in cui viene eliminata la retta ed entra il curvilineo molto più comunicativo tra uomo e natura. d. hoppenhaim, forme curvilnee ghiacciate che vengono tagliati da fiumi. Olafur Eliason, contemporaneo, una sorta di riassunto delle cose viste in precedenza. Realizza varie opere, da vedere. Si ritorna all’arte concettuale con Magritte e Ceci n’est pas une pipe. Importantissimo per le avanguardie concettuali venute dopo di lui. Idea di non pittura, con uno stile anonimo. Già il fatto che il dipinto abbia una scritta che spiega l’opera, che entra dentro al quadro si assiste ad una novità. Ovviamente poi la spiegazione dell’ironia della rappresentazione della pipa non pipa è celebre di per sé. Joseph Kosuth con “tre sedie” riprende proprio questo linguaggio, si trovano diverse versioni dell’opera creando anche un ambiente site specific. Le tre sedie sono rappresentate da una sedia concreta, vera e propria, una fotografia della sedia e una definizione dizionariale della sedia. Per spiegare l’opera viene preso in causa l’esempio del triangolo per cui per ogni punta vediamo tre termini: referente, significante e significato. L’oggetto sedia, vera e propria è il referente (referente con la realtà), il significato è quello in alto a destra (la definizione dizionariale), il significante è la fotografia, ovvero un mezzo espressivo della sedia, raprresentazioni della sedia (come una foto o un dipinto). Altre opere dell’artista sono dei quadrati neri con sopra delle definizioni. Opere al neon come concettuale tautologico. Lorenzo agnetti, concettuale italiano tra i più importanti. Entriamo nel campo del concettuale astratto. Ci sono quindi tre strade del concettuale: quello pratico, quello astratto e smaterializzato e quello tautologico. Il già visto Nauman anticipa la tendenza contemporanea degli artisti di spaziare in diversi campi artistici. Dan Graham, artista concettuale, presenza e smaterializzazione del corpo nello spazio. On kawara, realizza dei quadri in cui viene posta una data precisa (es 1 July 1974) e fa parte del primo filone concettuale, quello aderente al mondo e pratico. John baldessarri, rapporti stranianti, concettuale di diversi tipi (da approfondire) Lorens Weiner Della Vedova Gianni Motti Emilio Isgro Luca Vitone Body Art. Bruce Nauman, anticipatore della body art, l’arte performativa e la body art prevedono un uso diverso rispetto a quella teatrale in cui il corpo è presente in quanto tale senza rappresentare niente al di fuori di sé stesso. Poesie sonore di Schwitters, Balla. Vito Acconci si collega alla poesia rapportata con il fisico. Gli istinti erotici e gli istinti di morte sono caratterizzanti dell’arte di Acconci. Chris Barden, pulsioni di morte, si fa sparare ad un braccio, cerca di soffocarsi con l’acqua, con una canoa si allontana dalla riva per andare in una zona abitata da squali, si pone su una scala di legno posta dentro una stanza riempita di acqua poi elettrizzata. Carattere importante delle performance è la durata, in molti casi veramente duratura che metteva psicologicamente alla prova il performer. Molte operazioni di Chris Barden finiscono con l’arresto da parte della polizia.
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