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Appunti - Federico Puppo, Appunti di Filosofia del Diritto

Appunti primo capitolo - "diritto e retorica"

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 16/04/2024

teresa-baldo
teresa-baldo 🇮🇹

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Scarica Appunti - Federico Puppo e più Appunti in PDF di Filosofia del Diritto solo su Docsity! Diritto e Retorica, Federico Puppo Cosa è la retorica? attività di tipo persuasivo che si realizza attraverso discorsi o altre dinamiche comunicative. Ha un valore positivo e non è solamente una tecnica persuasiva ma è un modo di essere, in particolare il modo di essere dell’uomo. Il problema della retorica e quindi del retore è la verità ovvero la realtà e il nostro modo di dipendere e rapportarsi con essa. Origini e storia della retorica La retorica prende forma grazie alla sofistica (i sofisti furono i primi a interessarsi di linguaggio e delle sue dinamiche, in particolare l’arte del persuadere volta a guadagnare il consenso con ogni tipo di tecnica). Per i sofisti non esisteva la verità o il giusto o il bene in sé. La storia della retorica inizia nel quinto secolo a.C (con i processi siracusa in cui per convincere bisognava essere eloquenti) → l’ eloquenza si costruì rapidamente come oggetto di insegnamento. I massimi oratori dell’epoca erano Gorgia di Leontini e Protagora. L’unico fine della retorica all'inizio era quello di convincere l’uditorio facendo prevalere un opinione sull'altra. Contro i sofisti ci furono Socrate, Platone e Aristotele (salvaguardia della retorica). PLATONE distingue tra retorica buona (quella propriamente detta) e retorica cattiva (la sofistica). L’esegesi platonica finisce con il rendere la retorica una tecnica a servizio della dialettica. Con ARISTOTELE la retorica diventa una vera e propria tecnica (che comprende la capacità di persuadere e esser persuasi anche dal falso). In altre parole, un'autentica forma di sapere e trasmissione della conoscenza. La retorica è sempre un'attività del logos. Tra secondo e quarto secolo si elabora la retorica generalizzata ovvero arte del bello scrivere o discettare. Nell'alto medioevo si hanno le arti liberali suddivise in due gruppi distinti: trivium (grammatica, dialettica, retorica costituivano il plesso delle arti del discorso) e quadrivium (musica aritmetica geometria astronomia). La retorica di aristotele rimase sconosciuta al mondo medioevale (“retorica letteraria”). Con il tempo e la fine del medioevo, si inizia a designare una divisione tra saperi saperi oggettivi e certi e saperi soggettivi e incerti. Galileo fu il primo di una serie di scienziati che si discosta dalla visione di Aristotele (successivamente anche Hobbes). La rivoluzione galileiana rigettò specificatamente il nucleo vero e proprio della conoscenza scientifica secondo la dottrina tradizionale ovvero la capacità di catturare l'essenza reale delle cose. La comprensione della natura, per Galileo, si ottiene solo per mezzo di un'indagine filosofica rifiutando la ricerca di qualsiasi principio ultimo. A questo si accompagna la preferenza per un sistema logico filosofico. Nel 17 secolo si ha la matematizzazione della logica → Leibniz → sviluppare una vera e propria logica matematica creando un sistema di segni e di operazioni matematiche per risolvere tutte le dispute filosofiche e giuridiche. George Boole “binaria algebra della logica” → base della creazione dei computer e della rivoluzione digitale → logica formale Russell → metodo analitico: il linguaggio naturale maschera l'autentica forma logica degli enunciati. La logica sviluppata dai megarici e dagli stoici è diversa da quella aristotelica: è incentrata sul principio di identità e guarda con sospetto il linguaggio naturale (vaghezza). Nel passato invece la logica si identificava con la dialettica. La fama data alla matematica deriva dal fatto che era giudicata un sapere di per sé sicuro, avente metodo e procedimenti sicuri e collaudati. Il valore assegnato alla certezza del diritto → per Beccaria sono le opinioni la cause dell’incertezza nel diritto. Il rimedio è la deduzione logica: in ogni delitto si deve fare da giudice a un sillogismo perfetto. Il sillogismo giudiziale diventa il modello del ragionamento giuridico. Nel secondo dopoguerra si ebbe la speculazione di Radbruch e la crisi del positivismo giuridico. Gli anni cinquanta del 900 hanno visto la rinascita degli studi sulla retorica (Perelman) e sull’argomentazione. Idea che fosse necessario un cambiamento
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