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Appunti Filologia Germanica prof.ssa Cianci, Appunti di Filologia Germanica

Appunti dettagliati di tutte le lezioni dell'a.a. 21/22

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 18/01/2022

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rosita-focosi-1 🇮🇹

4.7

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Scarica Appunti Filologia Germanica prof.ssa Cianci e più Appunti in PDF di Filologia Germanica solo su Docsity! Lezione 1 La filologia germanica nasce nello spirito del Romanticismo, nei primi dell’800, in Germania e lo spirito con cui nasce è quello della ricerca delle proprie radici, per dare nobiltà alle radici tedesche. | risultati di questa ricerca sono stati importanti, perché effettivamente è stato scoperto che c'è una connessione tra le lingue germaniche e le altre famiglie linguistiche. Questo grande ceppo veniva chiamato /Indogermanisch (oggi Indoeuropeo). Si scopre che le lingue germaniche non hanno un capostipite comune (come il latino per le lingue romanze). Si ipotizza che sia il protogermanico o germanico comune. Uno studioso, August Schleicher (metà XIX secolo), formula l'ipotesi che le lingue funzionino e si evolvano come delle famiglie (Teoria dell’Albero Genealogico). Il germanico comune poi si divise in tre rami: orientale, occidentale e settentrionale. Lezione 2 La classificazione di questi tre gruppi distinti di lingue germaniche (orientale, occidentale e settentrionale) sono sostanzialmente basati su due principi: da una parte abbiamo gli spostamenti proprio geografici dei popoli germanici che nei primi secoli d.C. hanno cominciato a migrare dalla loro presunta sede originaria (cerchia nordica, zona che comprende la Scandinavia meridionale, lo Jutland, le coste del Baltico e dell’atlantico corrispondente ai Paesi Bassi) verso l’est Europa quindi nella zona slava e più giù verso i Balcani, ma il vero criterio con cui sono distinti questi tre gruppi è di tipo linguistico cioè le lingue che ne fanno parte hanno determinate caratteristiche linguistiche fonetiche, morfologiche, sintattiche, hanno delle caratteristiche comuni fra loro, delle isoglosse (confine linguistico) comuni. Oggi nelle lingue germaniche moderne non esiste più nessuna lingua appartenente al germanico orientale quindi tutte queste lingue sono sostanzialmente estinte; inoltre, i germani orientali come popolo sono i primi a prendere l'iniziativa di spostarsi dalla sede originaria; quindi, di queste lingue molto antiche che loro parlavano non sappiamo praticamente nulla o quasi nulla. | popoli che appartenevano a questo gruppo erano gli eruli, i burgundi, i ge vandali - che sono una popolazione germanica che ha avuto un'importanza enorme dal punto di vista storico per la storia dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo; i vandali hanno dominato un per un po’ di tempo in Spagna ma poi sostanzialmente si sono collocati nella zona dell’africa settentrionale, hanno conquistato tutte le isole del Mediterraneo (la Sardegna, la Corsica, le Baleari). Nessuno di questi popoli ha lasciato documenti scritti quindi sono tutte lingue non attestate. | Goti sono gli unici che hanno scritto qualcosa. Il popolo dei Goti a un certo punto della loro storia si divide in due gruppi: gli Ostrogoti e i Visigoti; la lingua Gotica è una delle più importanti lingue di tutto il gruppo germanico perché la più antica. | Goti sono stati i primi in assoluto tra tutti gli altri germani a lasciare dei documenti scritti; la lingua Gotica, quindi, è considerata la lingua di più antica attestazione. Il momento in cui i germani iniziano a scrivere coincide con il momento in cui si convertono al cristianesimo, prima di questo momento che è avvenuto in epoche diverse a seconda dei popoli tutte le popolazioni germaniche avevano una cultura di tipo orale cioè trasmettono il loro sapere solo oralmente; questo non significa che non avessero una loro letteratura perché la letteratura nonostante la parola rimandi alle lettere scritte, la letteratura esiste anche solo orale. Alcuni di questi popoli si sono estinti prima che arrivasse il cristianesimo, quindi, non hanno proprio cominciato a scrivere, altri sono stati totalmente assorbiti dalla cultura in cui si erano andati a insediare e quindi quando hanno iniziato a scrivere hanno iniziato a scrivere direttamente in latino senza fare questo passaggio di scrivere nella loro lingua volgare; quindi, la situazione è molto variegata a seconda del popolo, dell'epoca di cui parliamo. Per quanto riguarda i Goti la situazione è davvero molto singolare: i Goti sono i primi a convertirsi al cristianesimo con cui sono entrati in contatto attraverso la lingua greca, la Bibbia greca, perché i Goti si trovavano a stretto contatto con l'Impero Romano d'oriente. | Goti sono stati a lungo diciamo nella zona intorno al Mar Nero, sulla costa occidentale del Mar Nero vicinissima al confine con l'Impero Romano. Quindi in questa prima fase i Goti entrano in contatto con il cristianesimo della zona greca dell’impero e succede un fatto straordinario e cioè che questo popolo, in particolare un piccolo gruppo dei visigoti, che si trovavano vicino al Mar Nero (Mesia), si ritrova a essere convertita grazie all'opera di un loro nobile personaggio, tale Wulfila, che traduce in gotico la Bibbia, antico e nuovo testamento anche se non completi; la traduzione avviene nel IV secolo, quindi con la traduzione della Bibbia dal greco al gotico abbiamo la prima lingua attestata. Wulfila è nato bilingue perché ha la madre greca e il padre goto. Si inventa una specie di alfabeto gotico nuovo, il suo modello di riferimento è una grafia greca, l'Onciale greco (che sembra quasi uno stampatello), ma utilizza anche alcune segni dell'alfabeto latino e poi ci sono dei segni chiamati rune. Una delle pagine del manoscritto più famoso su cui è stata scritta questa traduzione è di colore rosso perché è stata immersa nella porpora per assorbire questo colore e l'inchiostro con cui è stato scritto non è un inchiostro normale ma è una mistura di metalli preziosi come argento e oro, l'argento per quasi tutto il codice, l’oro soltanto per i titoli, per alcune parti in evidenza. A causa di questo specialissimo inchiostro a base di argento fuso, questo manoscritto viene chiamato Codex Argenteus; però questa è una pagina di un manoscritto che ne contiene circa 200 e non è completa, non c’è tutta la Bibbia, mancano dei pezzi, non si sa bene se mancano perché non erano stati fatti o perché si sono persi dopo; sta di fatto che di questa traduzione oltre a questo abbiamo anche altre copie sempre manoscritte, ma evidentemente a un certo punto della storia di questa lingua gotica nessuno era più in grado di apprezzare questa lingua per cui questi manoscritti che contenevano la Bibbia di Wulfila sono stati distrutti e a volte cancellati e riscritti sopra (palinsesto, quel manoscritto in cui viene riscritto sopra); quindi il Codex Argenteus è diciamo il testimone più prezioso. Oggi non abbiamo nessuna lingua moderna che continua il gotico e anche tutte le altre lingue del gruppo orientale sono estinte e anzi a dirla tutta non sono proprio attestate cioè l’unica lingua attestata è il gotico, cioè che ha dei documenti scritti. L’isola di Gotland potrebbe essere la patria originaria dei Goti. Tra il Il e il IV secolo d.C. i Goti si spostano attraversando e percorrendo prevalentemente le vie fluviali come faranno quasi tutti i germani fino alle coste del Mar Nero e qui restano per un certo tempo. Ad un certo punto della storia altre popolazioni provenienti dall’Asia cominciano a migrare verso l’Europa e quindi cominciano a spingere queste popolazioni verso l'occidente, verso l'Europa: c'è una leggenda che narra della divisione del Goti tra visigoti e ostrogoti che narra di un fiume che separa questi due gruppi. Queste altre popolazioni che premevano ai confini erano gli unni di Attila; in questa fase storica c'è un’importantissima battaglia che viene ricordata come la battaglia di Adrianopoli, in cui i romani d'oriente cercano di respingere i Visigoti e invece i Visigoti vincono ed è la prima volta nella storia dell’Impero Romano (nell'anno 378) che i romani perdono contro i barbari, quindi, è una sconfitta per l'impero romano clamorosa e cominciano i primi segni di decadenza dell'impero. Dopodiché i visigoti entrano in Italia e fanno un altro atto clamoroso, il sacco di Roma, nell'anno 410 - siamo ancora con l'Impero Romano in piedi anche se sta vacillando ma è ancora impero a tutti gli effetti — che rappresenta un attacco al cuore del potere del mondo. La capitale dell'impero non era mai stata attaccata, era la prima volta che succedeva in 1000 anni di storia. Dopodiché però i visigoti non si impossessano di Roma, la saccheggiano e se ne vanno fino al Sud Italia, facendo una serie di atti di violenza e di saccheggio; vorrebbero passare dalla Sicilia per andare verso l’Africa però il loro capo, che era il re Alarico, muore durante il viaggio per cui insomma tornano verso nord e fondano una Regno con capitale Tolosa e da qui si espandono dopo aver sconfitto un altro popolo importante dei Germani, cioè i Franchi, e fondano un Regno con capitale Toledo in Spagna nel 507. Questo Regno avrà molta fortuna e rimarranno lì per circa 200 anni fino alla conquista araba nel 711. Gli arabi poi conquisteranno anche la Sicilia, insomma anche alcune zone del Sud Italia. Questi regni che venivano creati prendono il nome di regni romano barbarici e normalmente non hanno una durata molto lunga perché queste popolazioni non sono tanto abituate diciamo a regnare non hanno una tradizione giuridica così lunga come quella romana. Gli Ostrogoti si spostano dalla zona della Crimea e alcuni restano anche diciamo vicini agli unni perché ci sono testimonianze che una parte degli ostrogoti sia in effetti rimasta nelle vicinanze delle conquiste unne, infatti del Danese antico. È, tra le lingue settentrionali, quella che mostra cambiamenti più radicali. Durante il periodo della Lega Anseatica (dal XII al XVI secolo), che coinvolge non solo territori scandinavi ma anche territori della Germania del nord, dell'Olanda, il Danese acquista anche molti prestiti dal Basso Tedesco. - Feroese o Feringio: parlato nelle isole Faroer, è lingua ufficiale dal 1948. Sotto il dominio danese si parlava il Danese e ancora oggi è seconda lingua ufficiale. Non abbiamo una ricca documentazione scritta antica. Le poche cose che ci sono partono dal XVIII secolo in poi. Però veniva utilizzata molto come lingua parlata. Questi parlanti ci tenevano alla loro lingua, non l'hanno mai abbandonata, tanto è vero che, tra le isole tra la Gran Bretagna e la Scandinavia, le isole Faroer sono le uniche che hanno mantenuto la propria lingua e non hanno preso come lingua ufficiale l’Inglese. Tardiva è stata anche la prima traduzione della Bibbia in questa lingua che risale al 1961. E nel 1998 abbiamo il primo dizionario della lingua feroese. - Svedese: parlato in Svezia, da circa 9 milioni di persone; anch'essa deriva dal Nordico orientale; sono scarse le attestazioni antiche, ma abbiamo molte iscrizioni runiche. Fino al 1250 non abbiamo alcun documento scritto. La prima cosa che si ha in Svedese è la codificazione di alcune leggi. La particolarità di tutte queste lingue è che, nonostante le varie evoluzioni avvenute, ad oggi sappiamo che norvegese, danese e svedese sono tra di loro comprensibili, a differenza del feroese e islandese che sono più conservative. Il Finlandese non è una lingua germanica settentrionale, non è nemmeno una lingua germanica, fa parte del ramo ugro-finnico. Lingue occidentali moderne > sono 7: - Inglese: parlato in Gran Bretagna, Irlanda, Australia, Canada, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Malta, Gibilterra e Sudafrica, 300 milioni di parlanti nativi. La storia dell’Inglese moderno parte all'incirca dal 1500. Anche in questo caso avviene una semplificazione rispetto alle sue fasi precedenti. Rispetto alle lingue settentrionali, queste occidentali hanno una fase di mezzo tra quella antica e quella moderna. Durante la prima fase dell’Inglese moderno avviene il completamento di un processo che riguarda le vocali che era iniziata nella fase media (Great Vowel Shift), ovvero lo spostamento delle vocali lunghe che subiscono delle modifiche arrivando a dittongarsi (to see, time...). Gli Inglesi sono stati molto attivi durante la fase di colonizzazione ed è per questo che noi oggi abbiamo l'Inglese parlato in moltissimi territori, sia come lingua ufficiale che secondaria, e tante varietà di inglese (British, Scottish, Welsh, Ulster, Irish, American, Canadian, Australian...) che assumono delle specifiche caratteristiche fonetiche in base al territorio. Inoltre, la lingua inglese è lingua franca, che viene utilizzata da tutti i paesi per rapporti commerciali, navigazione marittima e aerea, comunicazione politica... Quindi l'inglese ha dovuto assorbire moltissimi prestiti soprattutto dal latino, dal francese (processo che partì dalla fase più antica. Ecco perché > help/aid, freedom/liberty (doppioni lessicali). - Tedesco: la fase moderna ha inizio all'incirca nel 1550 (Riforma Protestante), prima traduzione della Bibbia in Tedesco Moderno. Parlato in Germania, Austria, Principato del Liechtenstein, Svizzera, Granducato del Lussemburgo, Belgio e Italia (Sud Tirolo). Parlato da 110 milioni di persone. È parlato in altre zone (Alsazia, Lorena, Jutland, Repubblica Ceca). In Germania oltre al vero Tedesco, figlia dell’Alto Tedesco antico, abbiamo il Plattdeutsch, che deriva dal Basso Tedesco, lingua regionale di Amburgo, Bassa Sassonia, Brema, ecc. In Italia vengono parlati dei dialetti che provengono dall’Alto Tedesco: il Walser (Piemonte, Valle d'Aosta) e il cimbro che proviene dal Bavarese (Alto Tedesco) parlato in Veneto. - Lussemburghese: parlato nel Granducato del Lussemburgo, ma non viene utilizzato per comunicazioni ufficiali, è relegato ad un livello colloquiale (corrispondenza o conversazioni private). Deriva da un dialetto che è quello del Francone Mosellano (Alto Tedesco) che a sua volta faceva parte di quei dialetti dell'Alto Tedesco, in particolare il Francone centrale occidentale. - Nederlandese: parlato in Olanda (Olandese), Belgio (Fiammingo), ex colonie olandesi e Aruba. La fase moderna inizia all’incirca nel 1550. In Belgio diviene lingua ufficiale agli inizi del 1900. Fiammingo e Plattdeutsch hanno una parlata simile proprio perché entrambe derivano dal Basso Tedesco. Anche gli olandesi, come gli inglesi, sono stati protagonisti della colonizzazione. Sono arrivati in Sudafrica, dove oggi una delle lingue ufficiali, oltre all'inglese, è l’Afrikaans, variante pidgin parlata da circa 6 milioni di persone che è una mescolanza della lingua dei Boeri e delle parlate locali. Poi si diffuse come una sorta di lingua franca. Alla fine del XIX secolo si hanno le prime pubblicazioni in questa lingua e addirittura una traduzione della Bibbia. - Frisone: lingua minoritaria, pochi parlanti; oggi si sta cercando di tutelarla per stimolare l’uso di questa lingua. Esistono tre varietà di Frisone: settentrionale (isole Frisoni olandesi, circa 10.000 parlanti), orientale (1000 parlanti) e occidentale (circa 400.000 parlanti, possiede una varietà standard letteraria, isole Frisoni occidentali e Frisia). - Jiddish: lingua nata in epoca medievale dall’unione tra Ebraico e Alto Tedesco antico; parlata in quei luoghi dove era presente una comunità ebraica abbastanza cospicua (soprattutto Europa centro- orientale). Lingua minoritaria non territoriale, quindi la comunità che parla questa lingua non ha un territorio proprio. C'è una comunità anche negli USA, perché durante la Seconda guerra mondiale, a causa dell’olocausto, molti ebrei riuscirono a fuggire dall'Europa. Parlata anche in Israele. Viene considerato dalla comunità ebraica come una varietà bassa, a differenza dell’ebraico che è la varietà alta. Lezione 4 L’Indoeuropeo è una lingua ricostruita, ovvero una lingua di cui gli studiosi non dispongono di testimonianze né scritte né orali. Una lingua viene ricostruita a ritroso, a partire dalle lingue ritenute figlie. Gli studiosi prendevano i tratti comuni di tutte le lingue discendenti per risalire a quella originaria. Quando si parla di Indoeuropeo si parla di famiglia linguistica. Ci sono quindi lingue capostipite e lingue discendenti. Watkins nel 1998 definisce l’Indoeuropeo in un suo saggio. “Indoeuropeo è il nome dato per ragioni geografiche all'ampia e ben definita famiglia genetica che comprende la maggior parte delle lingue d’Europa, passate e presenti, e che si estende attraverso Iran e Afghanistan fino alla metà settentrionale del subcontinente indiano”. Si parla di genetica perché le lingue sono imparentate tra loro. Sir W. Jones, studioso di lingue orientali, nel 1786, nel suo discorso di inaugurazione della Royal Asiatic Society of Bengala (durante il periodo dell'imperialismo inglese) mette in relazione varie lingue diverse tra loro dicendo che “il sanscrito, quale che sia la sua antichità, è una struttura meravigliosa, più perfetta del greco, più vasta del latino e più squisitamente raffinata sia dell'uno che dell'altro; inoltre, presenta rispetto ad entrambe sia nelle radici dei verbi che nelle forme grammaticali un'affinità così stretta che impossibile considerarla casuale; così forte, che nessun filologo potrebbe esaminarle tutte e tre senza pensare che siano nate da una fonte comune che, probabilmente, è ormai estinta. Esistono ragioni simili sia pure non così contingenti che lasciano supporre che sia il gotico che il celtico, benché mescolati con un idioma differente, abbiano a loro volta la medesima origine del sanscrito. Alla stessa famiglia va aggiunto anche il persiano antico”. Quindi i filologi iniziano a rendersi conto delle somiglianze tra le varie lingue. Nasce l’Indoeuropeistica, il settore della linguistica che si occupa di ricostruire le lingue indoeuropee. Poi abbiamo i fratelli August e Friedrich Schlegel, in particolare il secondo che nel 1808 pubblica l'opera “Sulla lingua e La Sapienza del popolo indiano”, la prima opera dove non solo viene ipotizzata l'esistenza di una lingua capostipite, ma anche una prima classificazione di queste lingue. Indica quali sono gli aspetti che dovevano essere simili tra le lingue per poterle considerare parenti, ovvero quali erano le strutture profonde (ad esempio a livello morfologico) per poterle considerare imparentate. Su questa linea lavora anche Franz Bopp, uno dei massimi esperti di sanscrito. Pubblica nel 1816 l’opera “Sul sistema di coniugazione del sanscrito in comparazione con quello della lingua greca, latina, persiana e germanica”. Bopp si concentra su un aspetto morfologico fondamentale, cioè il sistema di coniugazione verbale. Abbiamo anche Rasmus Rask, danese, non un esperto di lingue orientali, che per vincere una borsa di studio scrive il saggio “Ricerche sull'origine della lingua nordica antica o islandese”. Confrontò l’islandese con le altre lingue germaniche, con il greco, il latino, le lingue slave e baltiche. Si accorge che ci sono differenze non solo a livello morfologico, ma anche a livello fonetico. Il primo ad usare il metodo comparativo inteso come scienza fu August Schleicher. Elaborò la Teoria dell’Albero Genealogico (Stammbaumtheorie) delle lingue. Ha un approccio più scientifico rispetto agli altri studiosi, si avvicina ad una teoria di tipo darwiniano. Per S. se le piante, gli animali, gli esseri umani possono essersi evoluti da un capostipite e poi divisi in varie specie, seppur mantenendo dei tratti comuni con i capostipiti, possono farlo anche le lingue. Nel 1853 pubblica “Le prime divisioni dei popoli indoeuropei originari”. Teorizza per la prima volta che oltre ad una lingua comune ci fosse anche un popolo comune che per ragioni sconosciute avevano iniziato a dividersi e migrare, sviluppando caratteristiche diverse luna dall’altra in base al luogo abitato. S. prende in esame sia i tratti comuni delle lingue che le divergenze. Tra il 1861 e il 1862 pubblica “Il compendio della grammatica comparativa delle lingue indoeuropee”, mettendo le lingue tutte sullo stesso piano. Grammatica nel senso di fonetica, morfologia, sintassi e lessico. Quello sui cui S. punta di più è quali siano i sistemi da utilizzare come comparazione; punta tutto sulla sistematicità di questi mutamenti. In particolare, sulla regolarità del cambiamento fonetico. Se in una data lingua, in un dato momento storico, in una data parola che al suo interno ha una “A” e quella vocale muta in “E”, ci si deve aspettare, secondo la regolarità del cambiamento fonetico, che in tutte le parole di quella lingua che contengono una “A” in quel determinato contesto, in quel determinato periodo storico, mutino la vocale in “E”. Ci possono però essere delle eccezioni, ma anche queste devono essere regolari. Le regole fonetiche sono scientifiche, sono leggi. Nella regolarità del cambiamento fonetico ci sono dei fattori di disturbo, ovvero analogia e prestito. Può capitare che nonostante tutte queste regole i parlanti di una lingua “sbaglino”. Nel caso di una parola che ha la pronuncia simile ad un’altra e dicendola sempre più, per analogia, nello sviluppo della parola la “A”, che probabilmente era diventata una “E”, andando avanti viene comunque pronunciata come una “A” perché c'è una parola molto simile in cui quella “A” è una “E”. se si prende in prestito una parola da un’altra lingua che non ha lo stesso cambiamento fonetico della propria lingua, gli studiosi si troveranno davanti un'anomalia. Ogni famiglia linguistica ha tratti conservativi (uguali, che vengono mantenuti e che accomunano le lingue) e distintivi (che distinguono le lingue e creano le ramificazioni all’interno dell’albero genealogico). Lezione 5 La Filologia Germanica è una disciplina storica che studia tutti i documenti (monumenti come direbbe Powell, nel senso che affermano l'esistenza di un popolo) linguistici scritti, prodotti dalle popolazioni germaniche in un arco temporale lungo che va dall'inizio alla fine del medioevo, V-XV secolo d.C. | Go ono i primi a dare inizio alla produzione letteraria. Gli ultimi sono gli svedesi nel tredicesimo secolo. Le lingue germaniche si possono classificare in germanico orientale, germanico occidentale e germanico settentrionale. Questa classificazione la dobbiamo ad August Schleicher nella metà del diciannovesimo secolo. Il germanico ha una lingua originaria che è il Protogermanico o germanico comune. Sono lingue ricostruite, non attestate, tramite il metodo comparativo. Indoeuropeo — sanscrito, germanico — gotico. L’unica attestazione del gotico è la Bibbia del vescovo Wulfila (traduzione dal greco al gotico nel IV secolo). Tedesco Antico: si divide in Alto Tedesco e Basso Tedesco; l'Alto Tedesco si suddivide in Alto Tedesco Superiore seguito da Alemanno (Svizzera), Bavarese (Bavaria, Austria) e Longobardo forse (non possediamo un testo completo in Longobardo) e Alto Tedesco Centrale diviso in Francone centrale, Francone orientale, Francone renano, Francone renano meridionale ai quali segue lo Jiddisch o Yiddisch (XIII secolo — lingua ibrida, parlata dagli Ebrei, mix tra ebraico e tedesco), forse anche Francone occidentale (si sa molto poco); il Basso Tedesco si divide in Antico Basso Francone a cui seguono Olandese medio (XII secolo), Nederlandese, Olandese (Paesi Bassi), Afrikaans (XVII secolo) e Fiammingo (Belgio) e Antico Sassone (o Basso Tedesco antico) — sua grande testimonianza è l’Heliand, sulla vita di Cristo, opera in versi — a cui seguono Basso Tedesco Medio e Plattdeutsch (dialetto della zona di Amburgo). Lezione 7 Classificazione criterio linguistico: l’Alto Tedesco è un agglomerato di varie varietà linguistiche. Si divide in Alto Tedesco Superiore (influenzato di più dalla seconda mutazione consonantica) e Alto Tedesco Centrale (influenzato meno). Classificazione criterio culturale: in base alla conversione al cristianesimo, alla localizzazione dei monasteri dove vengono copiati i manoscritti. Il Tedesco Moderno nasce dalla fusione di tutti questi dialetti. Dalla traduzione della Bibbia in Tedesco da parte di Lutero (XVI secolo). Lui utilizza un miscuglio di questi dialetti per farsi capire meglio da tutti. Alto Tedesco Centrale: i Franchi (Carlo Magno) hanno plasmato la storia di questa zona. Franconia > regione lungo il Reno. Basso Tedesco: Antico Sassone — lingua dei Sassoni; quasi estinto poiché la lingua moderna che ne è derivata è un dialetto, il Plattdeutsch, non una lingua di prestigio. Basso Tedesco Medio: sta a metà strada tra l’Antico Sassone e l’Olandese medio, perché sono zone vicine e nel periodo della maggior fioritura sassone si svilupperà la /ega Anseatica, organizzazione di commercianti lungo le sponde del Baltico che metterà in contatto popolazioni lontane — Nederlandese e Sassone in contatto con la Scandinavia (Bergen, città famosa per il commercio del merluzzo) — scambio commerciale, linguistico e culturale. Antico Basso Francone: a nord Nederlandese: unione dell’Olandese (Paesi Bassi) e Fiammingo (Belgio), come lo Jiddisch Dall’Olandese nascerà, come conseguenza del colonialismo, l’Afrikaans, che è una lingua pidgin derivata dalla mescolanza di lingua del colonizzatore e del colonizzato, nella colonia del Sud Africa (XVIII secolo). Antico Sassone (IX-XI secolo): Heliand (IX secolo), poema in stile epico, con verso lungo allitterativo, che è un rifacimento dei quattro vangeli rappresentando Cristo come un eroe germanico. Longobardo: assenza di documenti scritti, solo toponimi (nomi di città, fiumi, ecc.), antroponimi (nomi e cognomi propri di persona) e lessico giuridico. | Longobardi entrano in Italia da Nord attuando le prime conquiste fino al Po e poi scendono a sud formando i Ducati di Spoleto e di Benevento. Zona nord: Ostrogoti — Longobardi — Carlo Magno. Ducati: restano ai Longobardi. L’Italiano conserva tracce del Longobardo in toponimi, antroponimi e terminologia giuridica. Periodizzazione dell’Alto Tedesco: - Alto Tedesco antico: VII/VIII — 1050 - Alto Tedesco medio: 1050 — 1350 - Alto Tedesco proto-moderno: 1350 — 1650 (Bibbia Lutero 1522) > invenzione della carta (XIII-XIV-XV secolo — costi più bassi della pergamena), invenzione della università e della stampa - Tedesco Moderno: 1650 — ad oggi | Franchi, in origine, erano Salii e Ripuari ed abitavano parte della Germania attuale, Belgio, Olanda, Lussemburgo, ecc.). poi si sono spostati in altre zone. Clodoveo (Merovingi — 482/511) si converte al cattolicesimo e ha l'appoggio del papa per la conquista di vari territori. Le testimonianze scritte dell’Alto Tedesco sono molte: Hildebranslied (Carme di Ildebrando) del IX secolo, scritto in Alto Tedesco antico, è un poema eroico-epico con verso lungo allitterativo. Sono rarissime le opere che non siano cristiane e questa è una di esse. Questo carme riguarda proprio il periodo antecedente la conversione (paganesimo). Germanico Settentrionale > proto-nordico (IIl-lX secolo) niente attestazioni scritte, solo incisioni con caratteri runici > età vichinga (IX— XI secolo) espansione enorme di questo popolo fino in America e Oriente; sono popolazioni pagane quindi qualche piccolo accenno alla scrittura inizia a farsi vedere (i Danesi scrivono in Latino) > Norreno (XI anno 1000, conversione al cristianesimo — XIV secolo) lingua letteraria che identifica le lingue norvegese e islandese > norvegese > islandese > feroese/feringio > danese > svedese La caratteristica dell’Islandese è che è rimasta una lingua conservativa (a causa dell'isolamento subito) e assomiglia all’Islandese antico. Da qui enorme produzione letteraria. Proprio per l'isolamento e varie vicissitudini storiche, ci sarà il tentativo di far rivivere in Islanda la cultura precedente alla conversione al cristianesimo. Molte delle produzioni in Norreno vengono dall’Islanda. Generi letterari: - Letteratura rel - Letteratura di erudizione (ritorno alle origini) > massimo esponente è Snorri Sturluson (XIII secolo Islanda cristiana) che pubblica un trattato, EDDA di Sturluson, in prosa, per far comprendere meglio la poesia scaldica; serve a noi per sapere riguardo la mitologia nordica - Documentazione storiografica e giuridica (leggi scritte in Norreno) - EDDA poetica > raccolta di 29 carmi in cui si parla di divinità, eroi ecc., verso lungo allitterativo - Poesia scaldica > non improvvisata, di tipo encomiastico (per lodare il sovrano o eroe di turno), metro poetico raffinato di cui si è perso il significato, composta da poeti di corte - Saghe > racconti in prosa, in Norreno riguardanti eroi, famiglie, divinità, santi ecc. abbastanza realistici su eventi della Norvegia, vita quotidiana, ecc. Lezione 8 Innovazioni fonetiche - Prima mutazione (o rotazione) consonantica o prima legge di Grimm (1822) > mutano delle consonanti (Protogermanico V-IIl sec. A.C.) - Legge di Verner > completamento legge di Grimm - Rizotonia > avviene dopo la legge di Grimm e Verner; cambiamento del modo e della posizione dell’accento sulla sillaba radicale (rizo>radice, tonia>suono) (Germanico comune) - Sonanti > consonanti sillabiche che nell’Indoeuropeo avevano anche funzione vocalica; spariranno (Germanico comune) - Il sistema vocalico indoeuropeo subirà una riduzione (Germanico comune, II-l secolo a.C.) Innovazioni morfologiche - Riduzione dei casi (8 diventano 4) > alcuni casi verranno assorbiti da altri che diventeranno polivalenti - Declinazione debole di sostantivi e aggettivi > riorganizzazione del sistema nominale - Nascita dei verbi deboli > innovazione del sistema verbale; si aggiungono i verbi deboli che hanno la stessa radice + un suffisso Innovazioni lessicali Il Germanico eredita parole dall’Indoeuropeo ma ci saranno anche neologismi che riguardano il campo semantico militare per esempio. Innovazioni sintattiche Sono conseguenza di quelle lessicali. 333333333333 C> K (con cappelletto sopra) 4>G .M>,N>,R>,L> potevano essere anche vocali 1> YU > semivocali (approssimanti) j e w 33333333333 Nell’Indoeuropeo ci sono 2 macrogruppi: - Lingue Centum > le occlusive palatali e velari confluiscono in un unico suono (k,g) velare (Germanico) - Lingue Satem > la k diventa una fricativa alveolare sorda “s” (sanscrito) Prima mutazione consonantica - Agisce in epoca predocumentaria (V-IIl secolo a.C.) - Regola i rapporti tra indoeuropeo e germanico - Si tratta di un completo spostamento delle occlusive indoeuropee - Si ipotizza l’esistenza di tre serie di occlusive - Lamutazione comprende quindi tre atti Venne studiata da Rasmus Rask nel 1818, prima di Grimm. Quest'ultimo, dopo aver letto l’opera di Rask, formulò la sua teoria nel 1822. Viene chiamata anche Rotazione perché per Grimm era come un ciclo. P,T, K>in Germanico cambiano modo di articolazione, diventano fricative (P > F) Alitu > Antico Lituano Lezione 10 I GERMANI IN ITALIA OSTROGOTI Nel 489-493 Teodorico, capo degli Ostrogoti, arriva in Italia per prendere il potere degli Eruli. Costituiscono un impero con il benestare dell’Impero Bizantino. Quindi non fu una conquista. Testimonianze: fonti indirette che scrivono sugli O. Nomi germanici in Italia: - Anselmo/Anselma - Arrigo/Enrico/Enrica/Enrichetta - Carlo/Carla - Adalberto/Alberto - Matilde - Riccardo - Teodorico - Amalasunta - Francesco/Francesca Lezione 11 Ags. giest (pronuncia > iest) Ted. giste (pronuncia > gheste) Got. stairnò (pronuncia > sterno) Got. ahtau (pronuncia > axto) Legge di Grimm: mutamento incondizionato, accade sempre, ma ci sono delle eccezioni: - le. sp, st,sk>germ. sp, st, sk (il mutamento non accade - le. pt, pk, > germ. ft, xt (il mutamento si realizza solo in parte) Legge di Verner: completa la legge di Grimm e riguarda p, t, k+s> mutamento condizionato; possibile in due condizioni: - Seilfonoie. si trova in ambiente sonoro (tra 2 vocali o tra 2 pseudo-consonanti/sonanti/sillabiche — quando una consonante può essere pronunciata come una vocale (nasali, liquide) che possono anche essere accentate) - Se l'accento NON cade sulla sillaba IMMEDIATAMENTE precedente (o in quelle successive o precedenti), per cui le occlusive ie. non diventano fricative sorde (Grimm), ma fricative sonore. Accento ie. > libero, mobile e musicale (in base al tono) > nel germ. questo cambierà Lezione 12 Accento germanico > fisso sulla radice, spiratorio Nel germanico occidentale e settentrionale la s non diventa z ma r (rotacismo) — questo passaggio però avverrà molto più tardi. GRIMM GRIMM GRIMM ECCEZIONI GRIMM P>F B>P BH>B>B SP >SP T>8 D>T DH>d>D ST > ST NO MUTAM. K>X G>K GH>y>G SK > SK PT>FT KT > XT MUTAM. PARZ. VERNER P>R T>d K>y S>Z(Rper germ. occ. e sett.) Alternanza grammaticale: riguarda il paradigma dei verbi; alternanza dei suoni sonori e sordi a seconda se si tratta della legge di Grimm o di Verner. Etimologicamente affini > con la stessa radice ie. Rotacismo: non riguarda tutte le fricative sonore. Paradigma: i modelli di declinazione o di coniugazione dei verbi. Quattro elementi dei verbi forti dell’ie.: infinito, preterito singolare, preterito plurale, participio passato. Alternanza grammaticale (Verner) + rotacismo (lingue ie.) Germ. keusan, kaus, kuzum, kuzunaz (scegliere) Ata. Kiosan, kòs, kurum, gikoran Ags. Céosan, céas, curon, coren Germ. Weasan, was, wèzum (essere) Ata. Wesan, was, warum Ags. Wesan, was, w&eron Lezione 13 L’ie. ha molte occlusive: sorde, sonore, sonore aspirate; l'esito delle occlusive ie. in germ.: 1. Ptkk*>f@XX*>(Verner) Bd yy” 2. Bdgg*>ptkk* 3. Bh dh gh g*h> B/b d/d y/g y"/g” La legge di Verner viene spiegata in due modi: - Vernerdice chept kk* diventano f 6x x” e poi B d y y* quando sono in ambiente sonoro e l'accento non si trova nella sillaba immediatamente precedente - Altri studiosi dicono che c’è alternanza tra un cambiamento e l’altro, quindi non per via delle due condizioni di Verner Accento > è un tratto soprasegmentale che mette in rilievo una sillaba; si identifica per due fattori: - MODO > come si accentua questa sillaba: - intensità (accento intensivo) es. Italiano — musicalità (accento musicale, tonale) ovvero il pronunciare una nota più alta o più bassa - POSIZIONE > accento fisso > cade sempre su una certa sillaba — iniziale, finale, penultima; accento libero > regolato da precise regole grammaticali; parole tronche (ultima sillaba), piane (penultima), sdrucciole (terzultima), bisdrucciole (quartultima) Accento ie.: - Musicale/tonale - Libero (posizione variabile) > es. it. Meta, metà; gr. Patér (nom.), pàter (voc.) Accento germ. comune (tutto ciò che viene dopo l'accento cade o perde di significato): - Intensivo (espiratorio) - Fisso sulla sillaba radicale (di solito la prima, a meno che ci siano prefissi) La legge di Verner avviene quando ancora non era avvenuto il passaggio dall’ie. al germ. com. (necessita dell’accento libero). Rizotonia > cambiamento dell’accento da ie. a germ. com. Dopo ciò avvengono dei fenomeni: - Sincope (caduta di sillabe all’interno della parola) - Apocope (caduta finale di sillabe) - Frangimento vocalico (> ags) - quando si pronuncia una vocale molto marcatamente, si crea un dittongamento improprio (si crea una vocale di appoggio) - Metafonia - Riduzione delle desinenze (dopo apocope, perdita di informazioni grammaticali importanti) - Allitterazione (gli accenti creano una sorta di ritmo come nella poesia germanica (in italiano abbiamo invece la rima) Lezione 14 SONANTI IE. M/N/L/R>reggevano la sillaba, si appoggiavano ad una vocale o le. L>germ. ul le. *pInos “pieno”, lat. PIènus > got. Fulls, norr. Fullr, ags. Full, ata. Foll o le. R>germ. Ur le. *urdhom “parola”, lat. Verbum > germ. *wurda(n), got. Wadrd[o], norr. Orò, ags. Word, ata. Wort o le. M>germ. Um le. *g*mtis “andatura, passo, venuta” > got. Ga-qumbs [k4m@s] “raduno, riunione”, ags. An-kumpbst “arrivo”, ata. Cumft o le. N>germ.un le. *n (prefisso di negazione), lat. I(n)-gnotus, got. unkunbs, ags. uncùb “sconosciuto” VOCALISMO (IN SILLABA TONICA) — Il-1 SECOLO a.C. Vocali brevi ie.: - l (anteriore, chiusa, aprocheila — senza protrusione labiale) - E (anteriore, semi chiusa, aprocheila) - A(centrale, aperta, aprocheila) - U (posteriore, chiusa, procheila — con protrusione labiale) - O (posteriore, semi chiusa, procheila) - a(loschwa) (centrale, tra semi chiusa e semi aperta, aprocheila) Quelle che si modificano sono: a, a, 0 o ie. /a,o,a/>germ. /a/ a=a ie. *agros “campo”, lat. Ager > germ. *akraz, got. Akrs, norr. Akr, as. Akkar, ata. Ackar - IV classe: si aggiunge il suffisso *-na-/-no- (verbi intransitivi/incoativi (che determinano cioè l’inizio dell’azione)); creati da sostantivi o altri verbi; es. germ. *fullaz “pieno” > *full-na-n “riempirsi”; classe produttiva solo in gotico, con alcuni residui in islandese antico Lezione 16 La società precristiana Religione e mitologia nel mondo germanico antico Le fonti più antiche: fonti storiche scritte non ci sono nella fase precristiana; le fonti che abbiamo sono indirette, provengono da autori non germanici o sono non scritte come i dati archeologici. Abbiamo: - Raffigurazioni rupestri: incisioni su pietra, dipinti su roccia, tipo in Scandinavia, che fanno intuire il culto che professavano quei popoli - Pitea di Marsiglia (IV secolo a.C.): geografo e navigatore greco che scrive delle opere in greco dove racconta dei suoi viaggi; SULL’OCEANO, ormai perduta, descrive un viaggio fatto sul Mare del Nord e Baltico e racconta di aver costeggiato lo Jutland descrivendo l’isola di Thule — così chiamata da lui - (che corrisponderebbe alla penisola Svezia/Norvegia o all’Islanda ma poco probabile perché alla sua epoca era disabitata); racconta della costa dell’Ambra (coste Mar Baltico e della Scandinavia), materia prima molto preziosa all’epoca che veniva commerciata e si trovava solo in quel luogo; dei culti religiosi racconta che questi popoli avevano il culto del sole; cita alcuni nomi di popoli - Cesare (I secolo a.C.): parla dei Galli nel De Bello Gallico, popolazione celtica con similarità con i germani; nota delle differenze di culto tra i due popoli; parla dei germani del sud; dice che i germani hanno il culto del sole e della luna ma non hanno sacerdoti o divinità, hanno il culto della natura - Tacito (I secolo d.C.): scrive l’opera Germania in cui parla solo dei germani, mette in evidenza la purezza rozza di questi popoli rispetto alla decadenza dei costumi della società romana (intento politico); mette a confronto le divinità greco-romane con quelle dei germani e nota molte affinità (interpretatio romana); nomina varie divinità germaniche simili a quelle romane Religione: - Prima naturalistica (culto del sole, luna ecc. fino al l secolo a.C.) - Poi politeistica (varie divinità divise in due gruppi (Asi e Vani) fino al XI secolo) - Molto tempo dopo (IV-XIII secolo) conversione al cristianesimo = religione monoteista Reperti che dovrebbero indicare il culto naturalistico: - Carro del Sole, TrunholIm, XV secolo a.C. - Culto del Sole, pittura rupestre, 1110-700 a.C. Fonti letterarie nordiche per la religione: - Edda poetica (XIII secolo d.C., circa 1250): 10 carmi di argomento mitologico, in norreno, scritta in Islanda - Vò/uspd, Havamdi, Lokasenna; 19 carmi eroici — Atlakvida, Gudrunarkvida, Sigurdarkvida - Snorri Sturluson (1178-1214): erudito, scrive l’Edda in prosa o di Snorri e la Unglingasaga, saga della dinastia degli Yngling, dove si parla delle divinità religiose IL PANTHEON GERMANICO Due gruppi di divinità: - VANI: divinità che rispecchiano la religione naturalistica arcaica e che hanno poteri sulla fecondità, fertilità della natura e umana; Njòrdr > dio del mare associato da Tacito a Nettuno, Freyr > dio della fecondità, Freyja > dea dell'amore passionale, della lussuria (Venere) e della magia che insegnerà a Odino - ASI: divinità con caratteristiche precise che corrispondono a personalità umane; Odino, Thor, Tyr VANI (ie. *wen “aspirare”, “amare”) > fecondità, fertilità: - Nj6ròr/Nerthus (come citato da Tacito): dio che governa vento, mare, fuoco da invocare quando si deve intraprendere un viaggio per mare o per avere un buon pescato; la presenza di toponimi dedicati a lui attesta il suo culto tra questi popoli (ie. *nertu “forza procreatrice”) - Freyr/Yngvi-Freyr: il nome richiama a Ingaevones/Ynglingar- (suoi discendenti gli Ingevoni e la dinastia degli Yngling) > abbondanza, prosperità - Freyja (amore, fertilità, magia): viene anche chiamata Frigg, che sarebbe la moglie di Odino. Queste divinità sono tutte imparentate tra di loro, sono promiscue e sono frequenti gli incesti. SIPPE (famiglia): tutti i discendenti di uno stesso antenato (genealogia); dominata dalle divinità vaniche, che rendono possibile l’esistenza di una famiglia; queste divinità donano un’energia chiamata Friér (megin > energia positiva) che dà senso di appartenenza; sua conseguenza è la fungibilità > i membri della comunità sono intercambiabili, ognuno dà il suo contributo per tutta la famiglia; però questa grande famiglia ha delle problematiche: blutrache — faida (parola longobarda) > in caso di uccisione di un membro si crea una sorta di rottura dell'equilibrio e quindi si deve vendicare il torto subito su qualsiasi membro; entsippung > espulsione del colpevole del reato; wergeld (guidrigildo — parola longobarda) > al posto della faida, si procede ad un risarcimento monetario a seconda dell'importanza della persona uccisa o che aveva subito il torto. Ogni Sippe è governata dal Fato: - Della Sippe (hamingja - sorta di vestito o placenta che li ricopre) - Dell’individuo (fy/gja) - Si può conoscere in anticipo il proprio fato tramite, per esempio, la lettura delle Rune non per modificarlo ma per prenderne coscienza (hei/l) e per affrontarlo con coraggio Lezione 17 Quello che sappiamo di più delle divinità nordiche viene dalla letteratura norrena. Asi > gruppo più recente di divinità; da fonti letterarie norrene si sa di una guerra tra Vani e Asi fino ad arrivare ad un accordo e ad una sorta di convivenza tra i due gruppi. Freyr + Freyja > figli di Njòròr; Freyja pare abbia insegnato le pratiche magiche a Odino. ASI Odino > germ. *wodanaz, norr. Odinn/Wodan; capo di tutti gli dèi; ha caratteristiche molto sfaccettate; il nome dovrebbe derivare dalla radice ie. *wat- “ispirazione, furore” (in Ita. Vate); esuberante, bellicoso, aggressivo, dio guerriero, conosce la magia grazie a Freyja (anche attraverso le rune); Odino avrebbe connessioni con lo sciamanesimo (totem > 2 corvi); Valhalla > sorta di aldilà dei guerrieri dove Odino sceglie chi mandare che vengono accompagnati da figure femminili scandinave, le Valchirie (norr. Val “caduto sul campo” -kyrija “scegliere” > kjésa, kaus, kurum, korinn — verbo forte Il classe “scegliere”). Per la capacità di Odino di scortare i defunti nel Valhalla viene messo in relazione con Mercurio (che accompagnava i defunti nell'aldilà) = mercoledì = norr. Odinsdagr “giorno di Odino”, ags. Wodnesdag “giorno di Mercurio”; non solo per questo aspetto veniva associato a Mercurio, ma anche per l'iconografia con cui veniva descritto (mantello scuro, lancia in mano, cieco a un occhio — Odino, come sacrificio in cambio della conoscenza delle rune, che collegano il mondo della poesia/conoscenza con quello del fato). Ber “orso” -serks “pelle” > guerrieri dalle tuniche di pelle di orso che facevano voto a Odino per acquisire la forza (da qui si associa lo sciamanesimo). Seiòr > insieme delle arti magiche insegnate da Freyja; significa “legame” in norreno. Il termine italiano “Runa” è un prestito da: - Got. Runa “segreto, mistero” - Norr. Run “segreto, mistero, runa” - Ags. Run “bisbiglio, segreto” - As. Runa “confidenza, consiglio” - Ata. Runa “mistero” - Germ. *rùnò Nel X capitolo della Germania Tacito parla di riti per interpretare il fato (non parla esplicitamente di rune). Abbiamo in varie epoche e popoli germanici vari alfabeti: - fubark 24 segni (utilizzato non solo come rune, ma anche come scrittura) - fubark 16 segni - fuPork ags. 28-31 segni Le rune venivano incise su legno, osso, avorio, metallo (fibbie, lamine, armi), metallo prezioso (oro, argento- bratteate), pietra, manoscritti (fase più tarda). Cofanetto Franks > bassorilievo su osso di balena; sono narrate vicende curiose mescolando immagini cristiane a quelle della mitologia nordica; scritto con caratteri runici in versi allitterativi (incipit > fisk flodu); si trova quasi interamente al British Museum, tranne per un pannello che è nel Museo del Bargello di Firenze. Altra caratteristica di Odino è che possiede un cavallo a otto zampe chiamato Sleipnir che può attraversare più mondi, compreso l'aldilà. Secondo la cosmogonia, soprattutto norrena, ma che viene attribuita un po' a tutti i popoli germanici, a reggere l’asse terrestre c'è un frassino, un albero sacro, che si chiama Yggdrasill, che poggia le sue radici su una fonte d’acqua che è chiamata Urdarbrunnr “fonte del destino”, dove nascono i destini di tutti gli uomini e dei. Presso questa fonte siedono tre figure divine, chiamate Norne (Urdr, Verdandi, Skuld), simili alle Parche greche, che intrecciano il destino degli uomini e dei. Da loro dipende il fato. Un'altra divinità è Tyr (norreno) che deriva dal germ. *tiwaz (nome della runa che indica la T), la quale deriva dall’ie. *deiwos “dio”. Pur essendo meno famoso di Odino, ha un nome molto importante che vuol dire proprio “dio”. Anche questo dio subisce un sacrificio, una mutilazione corporea. Tyr, secondo la interpretatio romana, viene paragonato a Marte (dio della guerra), ma secondo la mitologia nordica questo dio era una sorta di garante dell'ordine cosmico e ha in comune con Odino questo sacrificio di sé stesso, aveva sacrificato una mano per evitare la catastrofe cosmica (viene narrato anche nell’Edda di Snorri). Non si parla molto di lui nelle fonti. Il fatto che venga paragonato a Marte lo si vede nel nome > Marte = martedì = norr. Tysdagr, ing. Tuesday. Nell’organizzazione della società germanica è prevista una sorta di assemblea pubblica chiamata Thing (“cosa”, un po' come Res Publica). In questa assemblea, che veniva riunita in giorni predeterminati (Tacito) a seconda dei popoli e dei momenti dell’anno, venivano discusse le questioni più importanti della popolazione e fatte esplodere tutte le tensioni; poi si tornava a far garantire l'ordine e l'armonia della comunità. In questo senso c'è l'analogia tra la guerra e il dio Tyr che funge da garante attraverso il suo sacrificio. Tyr, avendo questo nome che deriva dall’ie. *deiwos, si è ipotizzato fosse l’unica divinità di sicura origine ie. Nelle fonti nordiche, viene identificato come un dio molto bellicoso, più di Odino, ma accetta di perdere una mano in cambio della garanzia della salvezza del cosmo durante un momento in cui si era creato un problema che avrebbe potuto decretare la fine del mondo. Questo episodio è raccontato nell’Edda poetica e anche in quella di Snorri, in cui ad un certo punto c'è un lupo chiamato Fenrir che minaccia di ingoiarsi tutto il cosmo; Il norreno è la lingua letteraria della Norvegia e dell'Islanda medievali. È detto anche antico nordico o antico islandese, perché la maggior parte della documentazione scritta viene dall’Islanda. Quando parliamo di norreno escludiamo il nordico orientale (Svezia e Danimarca), perché abbiamo una scarsissima documentazione delle fasi più antiche della lingua di queste zone. Questo è dovuto al fatto che queste zone sono state cristianizzate da missionari tedeschi che insegnavano a scrivere in latino. La nascita della lingua norrena viene a coincidere con l'adozione del cristianesimo come religione ufficiale in Islanda e Norvegia (anno 1000). Grazie a questo evento, le popolazioni locali entrarono in contatto e appresero l'alfabeto latino e furono introdotte all'usanza di scrivere sui codici di pergamena (le rune non furono del tutto abbandonate, ma il loro uso era prevalentemente epigrafico). La colonizzazione islandese da parte dei norvegesi copre un periodo che va dall'870 al 930. | norvegesi decidono di abbandonare la loro patria, perché si impone sul trono re Haraldr hérfagri “Bellachioma” che voleva riunire i poteri locali creando una monarchia solida sul modello degli altri paesi europei, politica che molti norvegesi rifiutavano. essi migrarono dunque a ovest, dove trovarono terre non ancora occupate dove poterono rifondare e ricreare la loro società ideale. Gli islandesi si convertono al cristianesimo grazie ai norvegesi che avevano rapporti con l'Inghilterra. Olav Tryggvason fu il primo dei due grandi sovrani cristianizzatori di Norvegia (l'altro fu Olaf il Santo). È discendente di Haraldr bellachioma. Era stato a lungo in Russia e partecipò a incursioni vichinghe In Inghilterra. Si era avvicinato alla fede cristiana e in Inghilterra aveva accettato di essere battezzato dal vescovo di Winchester. Nell'anno 995 tornò in patria, portando con sé diversi missionari inglesi; rovesciò il re jarl Hakon e salì al trono. Inizio la sua azione di evangelizzazione, in alcuni casi anche in modo forzato e violento. L'opera di cristianizzazione non si fermò entro i confini del suo paese. Estese la nuova fede ai possedimenti norvegesi. La conversione in Islanda avvenne per motivi politici. Prima dell'arrivo dei primi coloni, sull'isola risiedevano eremiti irlandesi, i papar. Essi, tuttavia, andarono via non appena i Pagani non arrivarono (fonte Landnamabòk). Tuttavia, tra i primi coloni vi era chi aveva vissuto sulle isole britanniche, dove era venuto in contatto con il cristianesimo. Molti islandesi che, una volta insediati, continuavano a viaggiare per mare vennero certamente in contatto con la nuova fede. Questo portò alla decisione dell’allbing (assemblea generale) di dichiarare il cristianesimo religione ufficiale dell'islanda. Tuttavia, i riti Pagani erano ancora consentiti, molto spesso di nascosto (con pagamento di sanzione) > il senso pratico aveva portato ad un compromesso basato sulla convivenza delle due fedi (1000). Da questo momento in poi la chiesa islandese poté svolgere liberamente la propria attività. L'importanza del cristianesimo è che ci saranno nuovi apporti culturali: i missionari che andarono nei paesi nordici portarono con sé il proprio bagaglio culturale, che fu introdotto in Scandinavia assieme alla nuova religione. | monasteri, dunque, furono punto di riferimento di una cultura che si richiamava a un retroterra classico, finora sconosciuto al mondo nordico. Molti scandinavi iniziarono a viaggiare all'estero per studiare in università straniere (Saxo Grammaticus e l'islandese Semundr Sigfùsson (1056-1133) studiarono a Parigi). Molti iniziarono a studiare anche il latino, che si imporrà come lingua della cultura > lingua ufficiale della Chiesa > iniziarono così a diffondersi testi religiosi, agiografie, epistole, cronache e scritti storici > influenzarono in misura sostanziale la cultura scandinava. In questa fase si passa, dunque, da un tipo di tradizione esclusivamente orale a una basata sulla scrittura su codici. | primi manoscritti islandesi si hanno a partire dal 1118: in questa fase, infatti, vengono codificati i primi testi giuridici, che fanno parte del codice di leggi conosciuto come Gréagàs (“oca grigia”), a cui segue il primo trattato di grammatica islandese (seconda metà del XII secolo), che contiene una proposta di adattamenti ortografici per rendere i suoni del norreno. L'introduzione dell'alfabeto latino fu uno dei primi eventi culturali rivoluzionari > importanza di testi scritti per mantenere e consolidare il potere ecclesiastico e politico > redazione di opere religiose e prime codifiche degli ordinamenti giuridici. In Norvegia e soprattutto in Islanda, l'introduzione dell'alfabeto latino costituì l'occasione per mettere per iscritto gran parte del patrimonio mitologico e letterario del passato pagano (orale) > memoria di personaggi o famiglie eminenti, storie di re o racconti leggendari (saghe). La letteratura norrena vera e propria viene fatta coincidere con la prima versione della saga di re Olaf il Santo (agiografia): è conosciuta come saga antica di Sant'Olaf, probabilmente scritta attorno al 1160 o verso la fine del XII secolo. A questa seguono numerose saghe sulla vita dei re norvegesi (konungasogur, ovvero le saghe dei re). La letteratura nordica si divide in due ceppi: quello poetico e quello in prosa. Il patrimonio poetico islandese è molto ricco. Esso viene tradizionalmente distinto in due rami: quello della poesia “eddica” e quello della poesia “scaldica”. Il primo ramo è ricollegabile all'unica opera che conserva componimenti afferenti a questo genere, nota come “Edda poetica”. L’Edda poetica (in norr. Ljoda Edda) è conosciuta anche come Edda “antica” o “di Seemundr” (scrittore islandese a cui inizialmente fu attribuita l'opera); è una raccolta anonima di carmi (componimenti poetici che presentano delle caratteristiche specifiche), contenuta in un manoscritto risalente al XIII secolo. Gli studiosi, tuttavia, sono concordi nell'affermare che, data la derivazione da una tradizione orale molto più antica, il periodo di composizione dei singoli carmi sia da ricercare in un'epoca precedente. In manoscritto in cui è conservata l'opera è detto Codex Regius ed è indicato con la sigla R (che indica appunto il manoscritto GKS 2365, 4°; oggi conservato presso l'istituto Arni Magnésson di Reykjavik). L'Edda poetica contiene 29 carmi: 10 a tematica mitologica e 19 a tematica eroica. L'opera presenta quattro nuclei tematici, ognuno basato su un personaggio chiave (per quelli mitologici abbiamo Odino e l'eccelso, per quelli eroici abbiamo Helgi (fratellastro di Siguròr) e Siguròr (lo ritroviamo non solo in tradizione nordica ma anche tedesca). Questi carmi contengono molti elementi dell'oralità: - Verso lungo allitterante - presenza di numerose Kenningar (kenna eitt viò “esprimere una cosa in termini di un'altra”, perifrasi che sostituisce il nome di una cosa o di una persona) e Heiti (variazione sinonimica costituita da una sola parola; es. jér “destriero” invece di hestr “cavallo”) La poesia scaldica si chiama così perché la figura fondamentale che componeva questo tipo di poesia è lo “scaldo” (sk&ld), il poeta di Corte. È una poesia molto complessa, sofisticata, che utilizza un linguaggio molto desueto, era di tipo encomiastico dedicata ai vari sovrani. Anche qui c'è la presenza di Kenningar e Heiti. A differenza della poesia eddica, non c'è un'opera magna che raccoglie tutti questi componimenti. Li ritroviamo o all'interno di alcuni componimenti in prosa (le saghe) o in dei trattati retorico-grammaticali come ad esempio quello di Snorri. La tradizione in prosa è quella che ci ha lasciato il maggior numero di testimoni in assoluto. Si compone di: opere storiografiche, l’Edda in prosa di Snorri e le saghe (che vengono messe per iscritto tra la fine del XII e il XV secolo). La tradizione storiografica è sia norvegese che islandese e nasce agli albori della letteratura nordica. Sono opere abbastanza tardive. Quelle norvegesi (sia in latino che in norvegese) sono cronache riguardanti o lo sviluppo norvegese o le dinastie dei re norvegesi. Le opere sono: - historia norwegiae (anonima, 1170?) - historia de antiqua regum norwagiensium (Monaco Theodoricus, 1180 ca.) - Agrip af Néregs konunga ségum (raccolta anonima, 1200 ca.) - Gesta danorum (Danimarca) (Saxo Grammaticus, XII secolo) > narra della storia della Danimarca La storiografia islandese si concentra sulla colonizzazione dell'islanda e sulla creazione della prima unità politica, la prima codificazione delle leggi, i primi clan eccetera. Le opere sono: - Îslendingabdk “libro degli islandesi” - Landnamabòk “libro degli insediamenti” (Ari Thorgilsson, inizio XII secolo) - Konungasbgur “saghe dei re” Molto importante tra le opere in prosa è l’Edda di Snorri, composta nel 1220 ca. È una composizione didattica in prosa, perché Snorri la scrive in un periodo dove c'era un forte declino della poesia scaldica e la compone per guidare il poeta scaldo nella composizione corretta dei poemi scaldici. Il nome Edda è stato dato dagli studiosi che hanno trovato somiglianze tra questa e quella poetica. Il termine Edda ha un’etimologia incerta: le due proposte più accreditate sono la derivazione dal norreno éòr (sost. M. -a) “mente”, “saggezza”, “poesia” > arte del saper parlare, del saper fare poesia e la derivazione da un toponimo Oddi > città dove Snorri cresce e si forma, “libro di Oddi”. L'opera è composta da un prologo più tre libri. È contenuta in un manoscritto, il Codex Regius con sigla R del 1325 (diverso dall'altra Edda). | tre libri sono: - La Gylfaginning “l'inganno di Gylfi”, che è un racconto dettagliato della mitologia norrena - Lo Skaldskaparmal “il linguaggio poetico”, che contiene il nucleo didattico, la dizione scaldica e le costruzioni lessicali - Lo Hattatal “il computo metrico”, che è dedicato al re Hakon Hékonarson (anfitrione di Snorri) e comprende 102 strofe in 100 diversi metri scaldici con l'aggiunta del commento tecnico Il termine saga deriva dal norreno segja “dire, narrare”. La saga è un racconto di estensione variabile, spesso anonimo, messo per iscritto tra il XII e il XIV secolo, scritto con un linguaggio semplice. Le saghe sono così classificate: - Konungarségur “saghe dei re” - fslendingaségur “saghe degli islandesi” - Samtidarségur “saghe del tempo contemporaneo” - Biskupasògur “saghe dei vescovi” - Heilagramannségur “saghe degli uomini santi” - Fornaldarségur “saghe del tempo antico” - Riddaraségur “saghe dei cavalieri” Ad un certo punto si abbandona il verso lungo allitterante e ci si adegua agli standard delle letterature europee; quindi, si iniziano ad utilizzare le rime. Nascono le Rimur alla fine del XIV secolo, una rielaborazione delle saghe, sotto forma di componimenti poetici. Sono canzoni metriche anonime (strofe rimate), che utilizzano ampiamente Kenningar e Heiti e sono probabilmente accompagnate musicalmente. Lezione 19 Fenomeni fonetici che riguardano le lingue germaniche in fase documentata: - Metafonia (germanico occidentale e settentrionale, non presente nel gotico) > non avviene in maniera unitaria, ha una sua evoluzione e ci sono diversi tipi - Rotacismo (germanico occidentale settentrionale) > conseguenza della legge di VernerS>Z>R - Geminazione (germanico occidentale) > raddoppiamento consonantico in alcune posizioni - Caduta della desinenza germanica *-z nei sostantivi masc! germanico occidentale) > si conserva nel gotico, si rotacizza nel norreno - Seconda mutazione consonantica (solo alto tedesco antico) > seconda legge di Grimm > distingue l'alto tedesco antico dal basso tedesco > evoluzione graduale - Caduta della nasale germanica *n davanti a una fricativa (anglosassone, antico frisone, antico sassone) > Isoglossa = tratto comune > ha fatto pensare alla presenza di lingue ingevoni -Frangimento/frattura (anglosassone e norreno) > riguarda le vocali, sorta di dittongazione in presenza di consonante - azione, onore, eroismo CARME EROICO - tradizione orale - Beowulf EPICA EROICA - più vicino alla letterarietà - Battle of Finnsburh, Battle of Brunanburh, Battle of Maldon BEOWULF - Nowell codex - cotton vitellius A.XV, ff. 132r-201v, vv. 3182, X-XI secolo - anglosassone, verso lungo allitterante - ambientazione scandinava - Beowulf: famoso guerriero della terra dei Geati TRAMA E TRATTI DISTINTIVI - Regno dei danesi > re Hrothgar: Grendel (sconfitto), madre di Grendel (sconfitta) - Regno dei Geati > 50 anni dopo, re Beowulf: drago (sconfitto), Beowulf (ferito a morte) Elementi dell'oralità: - Incipit > Hweet! “Ascoltate!” - Kenningar> hrondate “strada delle balene” > mare - verso lungo allitterante BATTLE OF FINNSBURH - frammento: 47 vv., manoscritto perduto - episodio: 91 vv,, all'interno del Beowulf (vv. 1068-1149) - Hnaef — Hengest (danesi) vs. Finn (frisoni), circa nel 450 - vittoria: danesi BATTLE OF BRUNANBURH - 79vv., Anglo-saxon chronicle Regno degli anglosassoni (Inghilterra) circa 937 Regno di Dublino Regno di Scozia Regno di Strathclyde Re Athelstan Re Olafr Principe Eadmund Re Constantin III Re Owen - vittoria: anglosassoni BATTLE OF MALDON - 325 vv., manoscritto perduto - Byrhtnoth (anglosassoni) vs. Olafr (vichinghi norvegesi), agosto 991 - vittoria: vichinghi norvegesi L'EPOCA DI ALFREDO (817-899) - 866:concessione del Danelaw a re Guthrum - impoverimento culturale - rinnovamento culturale di Alfredo: rinascita degli studi, codice di leggi scritte, utilizzo del volgare LE TRADUZIONI Testi latini > anglosassone Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum di Beda (circa 673-735); l'opera originale, scritta in latino, risale al 731 circa Cura pastoralis di Papa Gregorio Magno (circa 540-604); il testo in latino risale al 590-91 (lettera prefatoria di Alfredo) Dialoghi di Papa Gregorio Magno; opera originale in latino risalente alla fine del VI secolo Soliloquia di Sant'Agostino di Ippona (354-430); l'opera in due libri risale al 387 Historiarum Adversus Paganos libri septem di Paolo Orosio (circa 375-420); i 7 libri di cui si compone l'opera furono composti tra il 417 e il 418 De consolatione philosophiae di Boezio (circa 475-circa 526); la celebre opera filosofica risale al 523 circa LA CRONACA tipologia testuale Anglo-saxon chronicle - re Alfredo: IX secolo, 9 manoscritti tutte copie di un originale andato perduto. Il più antico tra i 9 è il manoscritto 173 Winchester (o Parker) chronicle, Parker Library, Corpus Christi college, Cambridge: risalente al IX secolo e scritto a Winchester annalistica > semplicità sintattica, neutralità diffusione delle copie e aggiornamenti > sintassi più articolata, propaganda MEDICINA E SCIENZA medicina > pratiche mediche, anatomia, incantesimi, preghiere, ricette, astrologia testi medici in volgare: 1. Laeceboc (Leechbook), ms. Royal 12.D.XVII, British Library, Londra (X secolo), autore: Bald; 2. Lacnunga (rimedi), ms. Harley 585, British Library, Londra (X secolo) testi medici in traduzione (X-XI secolo): 1. Herbarium Apuleii, (pseudo apuleio), II-IV secolo d.C. (131 erbe); 2. Medicina de Quadrupedibus (sesto placito), IV secolo d.C. Lezione 21 Periodizzazione VIII sec. — 1050 circa > antico alto tedesco (prime attestazioni scritte) 1050 — 1150 > alto tedesco Protomedio (periodo di transizione) metà del XII - fine del XV secolo > tedesco medio XVI - XXI secolo > tedesco Protomoderno e moderno Dialetti alto tedeschi tedesco superiore (area meridionale): Alemanno, bavarese, longobardo? Tedesco centrale: francone centrale, renano, renano meridionale, orientale Timeline V-VII secolo: inizio espansione dei franchi, 482-511 Regno di clodoveo, 496 conversione al cattolicesimo, età merovingia 732: battaglia di poitiers > Carlo martello blocca l'avanzata degli arabi 786-811: Regno di Carlo Magno, inizio dinastia carolingia (VIII-IX secolo), 25 dicembre 800 - Carlo Magno è imperatore IX secolo: 814-840 - Ludovico il Pio, 843 - divisione dell'impero carolingio tra i figli di Ludovico il Pio (nipoti di Carlo Magno) X-XI secolo: età ottoniana, periodo di instabilità politica “lotta per le investiture” XII secolo: albori della fase media del tedesco, dinastia degli svevi, poesia cortese Aree dialettali e scriptoria - Bavarese (regensburg, passau, freising, augsburg, Monsee, salzburg, wessobrunn, Tegernsee) - Alemanno (murbach, Reichenau, San Gallo) - francone renano meridionale (weissenburg) - francone centrale (kòIn, echternach, Trier) - francone renano (mainz, lorsch, worms) - francone orientale (fulda, wurzburg, bamberg) Rinascita Carolina - Vill secolo > rinascita Carolina - ripresa degli studi > scuola palatina - recupero del latino classico - rivalutazione e valorizzazione del volgare > traduzioni - manoscritti e scriptoria Carme eroico: Hildebrandslied - Circa 830, Fulda - Kassel, landesbibliothek, cod. theol. Fol. 54, ff. 1r e 76v (fogli di guardia) - minuscola Carolina con influssi anglosassoni - due copisti - 68 versilunghiallitteranti - Hildebrand (padre) vs. Hadubrand (figlio) — guerrieri > mancato riconoscimento, abbandono, onore, scontro - Carme mutilo (il finale è noto da altre fonti, es. Edda poetica) Cosmogonia e fine del mondo - Preghiera di Wessobrunn: VIII-IX secolo; Minchen, Bayerische staatsbibliothek, clm. 22053, ff. 65v— 66r; due parti: 9 versi lunghi allitteranti - VIII secolo — bavarese + tracce di basso tedesco, prosa ritmica allitterante — post. VIII secolo - bavarese; lacunoso in alcuni punti - Muspilli: IX secolo; Minchen, Bayerische staatsbibliothek, clm. 14098, ff. 61r, 119r — 121v; Bavarese — Salzsburg; 104 versi lunghi allitteranti; v. 57 muspelle “fine del mondo, incendio universale” Incantesimi e benedizioni - Gli incantesimi di Merseburg: IX secolo; Fulda, Merseburg — domstiftsbibliothek — cod. 136, fol. 85r; Due incantesimi (di rilascio e di guarigione) Le Glosse - lat. Glossa “Termine poco chiaro” > “spiegazione, interpretazione” -.tipidi glosse: Interlineari, marginali, contestuali, a sgraffio (incise nella pergamena) Abrogans - Vill secolo - St. galler, stiftsbibliothek, cod. 911, Codex abrogans - glossario medio latino, alto tedesco antico - abrogans = dheomodi (in tedesco moderno: demitig = modesto, umile) - 3670 parole in ata - 790 circa samanunga uuorto > versione ridotta Traduzioni in volgare Testi religiosi/preghiere - pater noster -. credo - coesione testuale, ritmicità Emistichi, semiversi, cola - Duemisure/battute (/) - due accenti metrici o forti/arsi (‘) - Un accento secondario (°) - Sillabe atone variabili/tesi (x) Ricapitolando... - tradizione epica germanica > caratteristiche formali e contenutistiche - verso lungo allitterante > composizione: 2 emistichi divisi da cesura e Uniti da allitterazione (accenti forti, secondari, sillabe atone) - allitterazione: ritmicità, memorizzazione del testo, enfasi su episodi importanti Lezione 23 Metafonia palatale secondaria - le. *pòd->germ. *fot-, got. Fotus, ata. Fuoz [s], as. Fot, afris. Fot, ags. Fot (singolare) — fèt (plurale) (< *fotiz), norr. Fotr (singolare) — foetr (plurale) Metafonia palatale secondaria u +i,j>y - Germ. *musiz pl. “topi” > as. / ata. Mùsi, norr. Myss, ags. Mys - Germ. *bunkjan “sembrare” > got. bugkjan, norr. bykkia, ags. byncan Metafonia velare (= labiale) norreno A+uw>0 Got. Handum (dat. PI.), norr. Hondum E+uw>g Got. Riquis < *rek*iz “oscurità”, norr. Rgkkr Ltuw>y Germ. *tiwaz, norr. Tyr Got. Siggwan “contare”, norr. Syngva Metafonia velare (= labiale) anglosassone E+u,w>eo l+u,w >io Got. Silubr, ags. Siolufr “argento” Il Mutazione consonantica Nell'VIII secolo, quando iniziamo ad avere i primi documenti scritti, il processo della Il mutazione consonantica è ancora in atto. Investe le varietà dialettali dell'alto tedesco antico. Esso si divide in due gruppi: alto tedesco superiore (sempre investiti dal fenomeno) e alto tedesco centrale (non sempre investiti dal fenomeno). La linea o isoglossa di Benrath (città) distingue un gruppo di dialetti (maken/machen); la linea di Speyerer ne distingue altri (appel/apfel). Essa agisce nei dialetti alto tedeschi a sud della linea di Benrath: Alemanno, bavarese (tedesco superiore); francone centrale, renano, renano meridionale e orientale. Agisce dal IV secolo d.C. fino al IX secolo circa. 1) Occlusive indoeuropee sonore B, D, G > In germanico diventano occlusive sorde P, T, K > Diventano in ata. a) Affricate (PF, TS, KX) in posizione iniziale, Geminata o post-consonantica b) Fricative doppie (FF, SS, XX) all'interno o in fine di parola dopo vocale c) Fricative semplici (F, S, X) all'interno se precedute da vocale lunga o dittongo oppure se in fine parola 2) Occlusive indoeuropee sonore aspirate BH, DH, GH > In Germanico diventano 8/B, d/D, v/G > diventano inata.: a) occlusive sorde P, T, K solo nel tedesco superiore Esempi 1 P>PF Germ. *appla “mela” > ata. Apful, ted. Apfel Germ. occ. *plegan (vb.ft.V); *plegòjanan (vb.db.1), ags. Plegan / plegian “agitare, muoversi velocemente, giocare” > ingl. To play, as. Plegan “accettare la responsabilità di qc”, ata. Pflegan “agitare, muoversi velocemente” o “interessarsi a, curarsi di, amministrare” > ted. Pflegen “prendersi cura di” P> /F, FF/ Germ. *deup “profondo”, ags. Deop, got. Diups, ata. Tiof Germ. *gripan “afferrare”, as. Grîpan, ata. Grîfan Germ. *skipaz “nave”, as. Skip, ata. Skiff T>/TS/ Germ. *tidiz “tempo”, as. Tid, ata. Zît Germ. *holta “legno”, as. Holt, ata. Holz Germ. Hertan “cuore”, ata. Herza T>/S,5S/ Germ. *etan “mangiare”, as. Etan, ata. Essan Germ. *latan “lasciare”, ata. Lazan [s] Germ. *hwat “che cosa?”, as. Hwat, ata. (h)was K> /KX/ si verifica solo nel tedesco superiore Germ. *folka “popolo”, ted. Sup. folch Germ. *kurna “grano”, as. Korn, ted. Sup. Chorn K> /X, XX/ Germ. *sbkjan “cercare”, as. Sokian, ata. Suochen Germ. *seukaz “malato”, as. Siok, ata. Sioh Esempi 2 B,B>P Germ. *beran “portare”, as. Beran, ted. Sup. Peran D,d>T Germ. *dohter “figlia”, as. Dohter, ted. Sup. Tohtar Germ. *deup “profondo”, ags. Deop, got. Diups, ata. Tiof G,vy>K Germ. *geban “dare”, ted. Sup. Kepan Germ. b [6] > ata. D - fricative interdentale sorda germanica > occlusive dentale sonora ata. - Bavarese VI secolo, alemanno VIII secolo, francone orientale IX secolo, francone renano X secolo, francone centrale X-XI secolo
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