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Appunti "Filosofia della Prassi Umana", Appunti di Filosofia morale

Appunti completi di tutto il corso

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 03/04/2019

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ale-porro 🇮🇹

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Scarica Appunti "Filosofia della Prassi Umana" e più Appunti in PDF di Filosofia morale solo su Docsity! Alessandra PorroAppunti anno accademico 2017-2018FILOSOFIA DELLA PRASSI UMANA Prof.ss. Alessandra Papa INTRODUZIONE • Che cosa si intende per filosofia della prassi? Parte della filosofia morale che va ad indagare l’agire dell’uomo L’espressione moderna deriva da un filosofo Italiano Labriola. Egli conia questo termine per definire la filosofia marxista. • La filosofia può modificare la realtà? Oppure deve essere solo contemplativa? Filosofia teoretica filosofia che contempla i fatti, ma non ha la pretesa di risolvere i problemi dell’uomo. Filosofia pratica filosofia che risolve i problemi dell’uomo. Nel ‘900 la filosofia teoretica non basta più, ci voleva una filosofia più pratica e vicina all’uomo. • La filosofia è amore per il sapere, non c’è nulla di utilitaristico. • Nel 19 sec. Ritorna in auge il termine PRAXIS, la filosofia diventa una sorta di “filosofia dell’agire”. • Per PRASSI: • si intende l’atteggiamento dell’uomo verso un mondo non solo da guardare e osservare, ma anche da modificare. • Ma anche l’agire produttivo dell’uomo Uno dei primi filosofi che vuole rendere la filosofia pratica e utilitarista è Marx, per Marx il lavoro è un modo per riscattarsi dalla miseria. Hannah Arendt= intellettuale scomoda in quanto riteneva che i termini PRAXIS e OREO dovevano essere legati. Atea ed Ebrea. Praxis= agire. OREO=pensare Hannah pensava che l’essere umano non nasce per morire, ma nasce per vivere. Per i filosofi il NASCERE era poco importante, in quanto peccaminoso. La morte era invece più importante. Il primo a parlare di nascita fu S. Agostino. Ella era una teorica politica, storica; non si voleva definire FILOSOFIA in quanto molti filosofi di quel tempo si allinearono al Fascismo e a tutto quello che lo circondava. La filosofia ha fallito la sua missione= che aveva come scopo quello di far pensare e riflettere gli uomini. Era un intellettuale libera, senza precetti. ▲ GUNTHER GAUSS intervista filosofica e intima. Hannah parla della sua ebraicità. Si sentiva ebrea, si sentiva diversa, ma non inferiore. Viene definita la filosofa del pubblico, ma in lei c’è anche una grande parte privata (famigliare). ▲ BILDUNG Educazione spirituale, a quel tempo solo per HEIDEGGER Fenomenologia “Essere per la morte” Il trattino in H. è importantissimo in quanto da direzione al pensiero e stanno ad indicare il senso delle parole. Perché la nascita è sempre stata rifiutata?? Perché la filosofia era un “mestiere” da uomini, le donne non erano comprese. 8 Porro Alessandra • sterminazione Questa macchina fu messa in funzione da Eichmann e lui si definiva lealista in quanto realizzava il volere della Germania. Durante il processo egli si dichiara come salvatore del popolo ebreo. Quali erano i compiti di Eichmann? • Organizzazione di treni per la deportazione • Gestione dei campi di concentramento (capienza) Dopo la guerra Eichmann diventò latitante e scappò prima in Italia e successivamente in Argentina. Una volta giunto in Argentina si rifece una vita e una casa, oltre a dedicarsi all’allevamento. Eichmann non si è mai pentito del Nazismo, e questo gli costò molto. Anche nel periodo argentino fu molto narcisista: pubblicò un necrologio con il suo vero nome e attirò gli amici nazisti in incontri settimanali per dibattere sui volumi inerenti all’olocausto. L’obiettivo di questo circolo era quello di scrivere un volume sulla falsità dell’olocausto. Una storica STAGNETT pensa che Eichmann sia solamente un funzionario ambizioso che aveva speso molte energie per la difesa della razza pura. 11 maggio 1960 viene catturato Eichmann dal Mossad israeliano. HANNAH ARENDT (FILM) Nel 1961 inizia il processo Eichmann a Gerusalemme. Il processo fu riassunto in 5 articoli, pubblicati un anno dopo la condanna a morte di Eichamann, avvenuta il 31 marzo 1962. Questi articoli furono pubblicati tra l’estate e l’autunno del 1962, poi ripresi nella Banalità del male. Lo scopo di Hannah è il comprendere la storia e ciò che è accaduto durante il Nazismo. Margarethe Von Trotta decide di dedicare questo film alla figura di Hannah nell’epoca della controversia. (Controversia= (1961-1964) 3 anni in cui Hannah è esposta alle polemiche di Ebrei, amici e Intellighenzia Americana). Questo film è fondata come Biopic (insieme di biografia e immagini). Von Trotta sceglie questa tipologia di rappresentazione perché vuole far emergere un ritratto dettagliato di Hannah. • Perché Von Trotta decide di rappresentare in un film proprio questo periodo della vita di Hannah? Egli afferma che lo scopo di rappresentare Hannah in questi anni ha come obiettivo quello di rappresentarla come donna concreta e viva. La preparazione di questo film è stata lunghissima e complicata. V. Trotta lavora a contatto con i superstiti e amici di Hannah nel periodo della CONTROVERSIA. La V. Trotta è riuscita a trasmettere durante il film anche il linguaggio e l’ambiente di quel tempo. Il film è caratterizzato da un cambiamento continuo di linguaggio (inglese, Ebraico e tedesco). Film giocato sugli interni degli appartamenti americani; il contesto storico è bene documentato e solido. I personaggi sono ripresi in primo piano per catturarne le espressioni e le smorfie. I colori della pellicola sono piatti, scuri questo simboleggerebbe quanto la V. Trotta volesse far capire come questo argomento fosse importante; oltre al fatto che sceglie questi colori per rappresentare i tempi bui di Hannah. (periodo dell’Olocausto) Nel film ella usa la tecnica dello straneamento stata ideata da Bertold Bracht, consiste in una forma di narrazione che lascia l’osservatore sempre estraneo ai fatti/distanza emotiva dalla rappresentazione. Il personaggio di Hannah per questo resta sempre gelata e asemantica. L’intenzione della V. Trotta è mettere a disposizione fatti storici per giudicare la vicenda, senza farsi influenzare dalla personalità della Arendt. fa questo perché secondo lei è importante tenere una certa distanza dal personaggio di Hannah e di Eichmann. Rosa Luxemburg politica, filosofa polacca. Esponente del marxismo polacco a cui Hannah è molto legata. INIZIO FILM (due scene principali): • Scena caratterizzate dal silenzio e dal buio, sono giocate su due oggetti luminosi (torcia elettrica-prima scena- /accendino-seconda scena-). Torcia elettrica torcia di Eichmann Accendino di Hannah Arendt che accende una sigaretta. 1. Nella prima scena viene rappresentato un uomo (Eichmann) che cammina nel buio e viene rapito e messo su una macchina. Scena del rapimento 2. Seconda scena, siamo nell’appartamento di Hannah a Manhattan. Appartamento buio con Hannah che fuma una sigaretta. (sigaretta rimanda alle braci dell’Olocausto) Queste due scene si contrapporranno a scene di dialogo in lingue differenti. Film lento senza colpi di scena, gli elementi più importanti sono gli oggetti che hanno un significato preciso. Foto molti ritratti di Hiddeger Lettere di insulti e morte HANNAH: Descritta come una semplice Ebrea (all’inizio); donna spigolosa, antipatica e arrogante… aveva anche slanci affettivi nei confronti dei suoi amici. Nel film appare come una donna traumatizzata quando capisce che con i 5 articoli ha ferito migliaia di Ebrei e anche molti amici. A causa di questo perde molte amicizie e legami. Donna molto ironica, nevrotica. Si veste con abiti scuri e piatti, molto sobri. Al personaggio da Hannah mancano dei particolari: rossetto sulle labbra, capelli troppo pettinati rispetto alla realtà. BLUKER: Secondo marito, filosofo e poeta tedesco. Egli era un Marxista. Autodidatta e insegnate in un prestigioso college americano per chiara fama. 8 Porro Alessandra Personaggio chiave perché è una sorta di coscienza del film. E’ colui che mette in discussione tutto: le pratiche di cattura/rapimento; la colpevolezza diretta di Eichmann; l’istaurazione del processo. Il matrimonio tra i due funzionava, anche dopo i numerosi tradimenti di Brucker. Hanno una forte intesa intellettuale. LOTTE KOELER: Rappresentata come una segretaria, ma è un’amica e valida collaboratrice. Il valore del suo lavoro è prezioso, in quanto conserva tantissimi carteggi (lettere). MARY McCARNEY Giornalista femminista americana, di origine Irlandese ed Ebraica. The Group libro importantissimo per i circoli femministi americani. Quando Hannah viene attaccata, lei si schiera con lei e le fa da scudo. Hannah e Mary si incontrarono appena Hannah approda in America. HANS JONAS Grande filosofo del ‘900, allievo di Hiddeger. Grande amico di Hannah, la loro amicizia si spezza dopo la stesura della Banalità del male. Compagno di studi di Hannah, e si era innamorato di Hannah ai tempi del college. CURT BLUMENFEL Lider sionista. Appoggia la nascita dello stato di Israele, e non concepisce la posizione filosofica di Hannah. Quando esce la Banalità accusa Hannah di non amare il suo popolo MARTIN HIDDEGER Antico maestro di Hannah e Jonas. Viene rappresentato come un uomo in sovrappeso, intellettuale che viveva nella foresta nera (dopo la perdita della sua cattedra di filosofia). CHARLOTTE: Psicanalista amica di Blücher, frequentava l’appartamento di Manhattan. Lei aveva un debole per Blücher e per questo non era ben vista da Hannah. • FILM “Hanna Arendt” Questo film è del 2012 ma è arrivato in Italia solo due anni più tardi, per una serie di ragioni: - perché la Von Trotta è una registra teatrale quindi è un film che si cura della filmografia autoriale e in Italia la cinematografia autoriale è difficile che trovi degli spazi; - perché è un film costoso per certi aspetti, nel senso che per doppiare questo film ci sono voluti due anni perché s’incrociano più lingue. L’ebraico, il tedesco e l’inglese sono le lingue che si è deciso di tenere e si presentano infatti anche nella versione italiana. Questo film sarà proiettato nelle sale italiane, nel 2014, in occasione della giornata della memoria solo per due giorni perché si riteneva fosse un film di difficile accesso. Donde è l’Apeiron da cui tutto deriva Dissoluzione simboleggia la morte, Anassimandro afferma che tutto ciò che si stacca dall’Apeiron deve soffrire. 2. La seconda ci da una spiegazione al principio generale della prima parte Secondo l’ordine del tempo: Riferimento a Kronos dio del tempo, si scorge la matrice religiosa orfica del tempo. Orfismo: movimento religioso che si riferiva ad Orfeo. Questo è importante in quanto si rifaceva ad un ideale etico che richiedeva ai seguaci di Orfeo di liberarsi dal corpo (corpotomba dell’anima). • Lo stile è prosastico/poetico Il lessico è molto poetico, ma si intreccia con parole della quotidianità. È presente un uso di termini giuridici, i quali vengono usati come metafore (pena, espiazione, ingiustizia). PARAFRASI: La dove tutte le cose hanno origine (nascono e vivono Apeiron), devono necessariamente andare a finire, infatti esse pagano reciprocamente la pena e scontano la colpa per l’ingiustizia che hanno commesso, secondo la legge del tempo. Gli studiosi hanno studiato se il detto sia autentico oppure no, ad oggi si tende ad accoglierlo come autentico. Questo testo può essere letta come chiasmo (donde, …) (secondo necessità, secondo l’ordine del tempo). b. L’essere di Parmenide Filosofo antico che elabora il passaggio da fisica a metafisica. Egli afferma che la realtà che percepiamo con i sensi non è quella vera, ma esiste una realtà vera. ESSERE perfetto, immobile, statico, eterno e NON nasce mai. Mondo sopra (cielo) possiamo solo pensarlo o intuirlo. Non si nasce mai in questo mondo. Mondo sotto (terra) mondo dei corpi, mondo imperfetto Polarità tra i due mondi (Teoreo e Praxis). In questa contrapposizione tra i due mondi, la nascita viene sacrificata. Questo ha oscurato la nascita. Secondo Hannah, il sacrificio della nascita viene vista per la prima volta quando nasce la metafisica, quando filosofi come Anassimandro e Parmenide arrivano alla metafisica e alla teoria dei due mondi. Il dispregio della nascita, deriva dalla corporeità. ma Hannah afferma che il corpo è fondamentale in quanto da sembianza alle nostre anime. Il bambino di Hannah è imprevisto e inatteso. Hannah va a rompere le consuetudini del tempo. Per comprendere l’uomo bisogna comprendere il Natality categoria di pensiero di base. L’uomo non può essere compreso se non si prende in considerazione il Natality. Egli sceglie questa categoria, perché dopo Aushwitz, le categorie pre-esistenti non andavano più bene. 8 Porro Alessandra I totalitarismi hanno sfigurato l’uomo, in quanto la coscienza umana venne annullata e i valori vennero annullati. L’uomo ha perso la spontaneità, in quanto nei lager l’uomo non nasce più. Hannah sceglie in Natality perché non è una categoria di matrice classica, dunque solo con questa categoria riusciamo a liberarci dalla morte, il cui culmine fu Aushwitz. CATEGORIA IN FILOSOFIA: la categoria è tutto ciò che ci offe un’informazione sul soggetto di cui si sta parlando; dunque in filosofia sono dei modus per la comprensione. Categoria deriva dal greco “Categoreo” (io addito, io indico, io accuso, io affermo). Definizione di categoria dal dizionario: attribuzione di un predicato ad un soggetto la categoria hanno una funzione predicativa rispetto al soggetto. In filosofia accade come in Italiano: predicato verbale (dice l’azione che il soggetto compie) e predicato nominale (esprime una qualità del soggetto). Domanda ontologica ci si chiede che cos’è l’uomo? • L’uomo è un mammifero • L’uomo è un essere vivente • L’uomo è logos • L’uomo è un essere mortale L’uomo è sempre stato caratterizzato come un mortale, dunque la morte è stata l’unica categoria per comprendere l’essere umano. Per Hannah questo non va bene, lei propone il Natality. Le categorie sono una sorta di schemi con funzione predicativa. Determinano il soggetto e informano su di esso. Hanno anche una funzione ordinativa. • Categoria per Aristotele filosofo del V sec. prima di Cristo. Le categorie per Aristotele sono enti concreti lui le definisce: “le categorie sono modi di essere della realtà”. Per Aristotele la realtà aveva molteplici aspetti e dunque c’erano più modi per comprenderla. Questa visione entrava in conflitto con Parmenide, il fondatore della metafisica. per Parmenide l’essere era uno, statico e immobile. L’essere era rappresentato come una sfera perfetta, ingenerato, imperituro (senza morte), eterno. Per Aristotele, invece, la realtà era composta da più modi: gli esseri umani, gli odori, le cose, gli animali… Per questo motivo Aristotele introduce le categorie, che devono essere apposte ad un giudizio. La svariata molteplicità degli enti, fa corrispondere delle classi, e le classi le fa corrispondere alle categorie (10). 1. LA SOSTANZA: è la categoria più importante che sostiene le altre. È il fondamento. Se io volessi rispondere alla domanda “cos’è l’uomo”, secondo Aristotele dovrei identificarlo in una categoria. L’uomo è razionalità secondo Aristotele. Sostanza ciò che un ente non può mutare. 2. AZIONE: con Aristotele diventa fondamentale Per Aristotele lo scopo della filosofia è individuare ciò che sta sotto. • Categoria per Kant Kant è un filosofo tedesco, massimo esponente dell’illuminismo. Vissuto nel 700, esponente del criticismo. Secondo Kant bisogna sottoporre le conoscenze ad un’indagine critica. Aveva un approccio matematico anche in ambito filosofico, in quanto aveva l’esigenza di applicare il metodo scientifico anche in filosofia. Criticismo Kantiano 1781 (Critica della ragion pura), 1788 (Critica della ragion pratica), 1790 (Critica del giudizio). Per Kant la ragione deve essere correttamente usata e consapevole dei suoi limiti, in quanto non comprende molte cose Dio, la morte… La mente umana deve individuare i suoi limiti La ragione umana per capire la realtà deve compiere due passi: 1. Affidarsi alla capacità di giudizio 2. Uso delle categorie LE CATEGORIE • assolvono una funzione: UNIFICARE IL MOLTEPLICE • l’essere umano conosce attraverso i sensi, che sono percezioni di cose che appaiono. (fenomeno) fenomenon (mostrarsi o apparire). • Le cose si manifestano ai senti, ma sta alla ragione la funzione di riconoscerli. L’intelletto ha come funzione quella di andare oltre alla percezione sensoriale, arrivando ad una conoscenza completa. per fare questo però l’intelletto si serve delle 12 categorie. Le categorie vengono usate dall’IO PENSO, queste sono differenti da quelle di Aristotele. Aristotele le categorie erano dei modi di essere della realtà Kant le categorie sono dei modi di funzionamento del cervello/intelletto; le categorie sono il modo in cui L’IO PENSO conosce la realtà. Secondo Kant le categorie vengono imposte dall’IO PENSO alla realtà, e hanno la funzione di unificare il molteplice. L’uomo secondo Kant viene prima degli oggetti, in quanto è quest’ultimo che assegna un nome alle cose. (si passa da soggetto ad oggetto) Secondo Kant, la ragione può conoscere la realtà così come appare perché non può conoscere il noumeno. Aristotele introduce l’azione tra le sue categorie. Egli introduce le categorie per comprendere l’Essere, in quanto l’essere è molteplice. • Hannah Arendt utilizza il termine categoria in modo molto più semplice. Secondo Hannah, l’uomo può essere compreso solamente tramite la nascita, dunque per lei l‘unica categoria è il NATALITY. Seconda Hannah non si nasce mai soli, perché la condizione umana per eccellenza è la pluralità. Nel 1900 ella fa saltare gli impianti categoriali Kantiani e Aristotelici, che fino a quel momento erano pilastri della cultura filosofica occidentale. 8 Porro Alessandra Solo in questo modo si può arrivare ad una conoscenza continua e universale. Afferma che l’opera era per dilettanti e anche mal esposta, quest’opera era un’opera per amici. Opera formata da un atto unico diviso in sette quadri. Opera: Ambientato in Giudea. Bariona era il capo di un villaggio sotto il controllo dei romani, quest’ultimi mal governavano, e dunque Bariona emana un decreto in cui afferma che non dovevano nascere più bambini. Bariona afferma che il suo popolo così sofferente non doveva più esistere. Il coro fa da coscienza e sollecita a pensare e a riflettere. Sara si oppone al marito Bariona, in quanto è incinta. Cerca di convincere Sara ad abortire, ma Sara è ostinata e vuole mettere al mondo il suo figlio. In quanto non sceglie suo figlio, ama in anticipo suo figlio e lo ama incondizionatamente. Sara chiede una possibilità per sé e per il mondo intero. Ad un certo punto compare un angelo ai pastori che dice loro di andare da un bimbo che sta nascendo a Betlemme, Sara e tutto il villaggio partono e vanno verso Betlemme. Bariona parte dopo alcuni giorni ma con l’intento di uccidere, ma quando si trova davanti al bambino rinuncia ad uccidere il bambino e si fa suo difensore. Anche per Sartre la nascita diventa un miracolo, ed assume una funzione salvifica. RITRATTISTICA FEMMINILE: Scritti giovanili hanno come tema corrente la ritrattistica femminile. Unici scritti che ci permettono di trattare una filosofia di genere. “Maschio e femmina, Dio li creò” fa corrispondere a questa frasi della Genesi, il concetto di pluralità. Muove delle critiche a Paolo di Tarso, in quanto egli afferma che la donna è stata creata dopo l’uomo, e descrive la donna come una sottomessa. La visione della donna che aveva Paolo era la visione corrente del tempo. Ella corregge anche Agostino, in quanto anche lui pone l’accento sulla disparità tra uomo e donna. Lei non era femminista e non le interessava la rivendicazione di genere in termini politici; ella afferma che l’emancipazione femminile non era una questione politica, in quanto per lei essere donna era un semplice fatto genetico. Nell’intervista del 1964 Hannah afferma di essere un individuo ebreo, femmina. Afferma che bisogna salvaguardare le qualità femminili. L’unico elemento materno in Hannah è la difesa del tedesco: lingua materna. Secondo la filosofa la lingua materna ha una valenza politica e civica; attraverso la lingua materna stabiliamo legami. Dedica un saggio a Rosa Luxemburg eroina rivoluzionaria ebrea che fu un esponente di punta del nazional socialismo rivoluzionario tedesco. Fu assassinata nel 1919. Arendt scrive “Elogio a Rosa Luxemburg”, in cui critica il lavoro biografico di Nettel, biografo di Rosa. Il quale aveva scritto sotto un’ottica maschilista. Rosa viene descritta da Hannah come una persona atipica in quanto Ebrea e donna. VITA FROZEN: Tecnicizzazione della nascita: stravolgimenti che la nascita ha portato nel 900. Arendt porterà a riflessione che le tecniche portano nella vita dell’uomo. Hannah è la portavoce del connubio tra tecnica e politica. Hannah mette in luce il tema della bio-politica. Hannah mette in atto un antidoto, quello dei Neoi, per fronteggiare le atrocità dei totalitarismi. Test tube preoccupazione della vita in provetta. 1978 nasce la prima bambina, Lewis Broun, nata dalla fecondazione in litro. Ciò che preoccupa Arendt è che la nascita possa derivare da qualcosa che sia diverso dal corpo. Homo faberdimensione antropologica che fa riferimento al fabbricare, l’uomo in laboratorio cerca di fabbricare sé stesso partendo da materiale biologico che però viene trattato come qualcosa di diverso ed estraneo all’uomo stesso. Hannah afferma che accostare il significato del nascere al laboratorio, sminuirebbe l’importanza dell’azione del nascere. Il fare dell’uomo un materiale, porta l’uomo a non accontentarsi del prodotto uomo, ma si vuole un buon prodotto. questo porta a scartare il prodotto mal uscita (l’uomo con malattie e disabilitò). L’inizio dell’uomo deve rimanere indisponibile (la tecnica può intromettersi con il concetto di cominciamento), in quanto altrimenti il nuovo nato non sarebbe autonomo. Nascere prima azione di cui siamo capaci; l’uomo ha valore in quanto nasce. Secondo Arendt, in laboratorio, l’uomo in laboratorio si impossessa del termine creare questo fa si che nel laboratorio lo scienziato si isola e smette di parlare il linguaggio della pluralità. Lo scienziato rischia di non utilizzare le parole del linguaggio condiviso. Lo scienziato perde la meraviglia e lo stupore, e smette di porsi domande sulle trasformazioni. Nel mancare di questo compito, c’è il rischio che l’uomo perda la speranza. Il pensiero arendtiano non è anti-scientifico, ma è preoccupato dalla tecnica che non pone domande e si interessa solo del prodotto e dell’interesse. Arendt si preoccupa di dire ai nuovi di preoccuparsi solamente di pensare alle azioni, nulla di più. L’atteggiamento arendtiano è contrario a tutto ciò che viene strumentalizzato. • RAHEL VARNHANGEN, storia di un’ebrea Lavoro giovanile, che verrà pubblicato dopo moltissimo tempo. La biografia si basò su carteggi realistici, che successivamente andarono perduti. Biografia di una donna ebrea che voleva avere un cognome tedesco e non ebreo; decide dunque di sposarsi con un tedesco. Solo in punto di morte accetta la propria ebraicità. Rahel era un’ebrea molto abbiente, donna molto colta che ricevette un’educazione famigliare. Poliglotta, donna di talento che divenne amica anche di uomini tedeschi di spicco. Frequentava i salotti tedeschi, e divenne molto importante in ambiente. Scelse come forma narrativa i diari e le lettere. Rahel visse in tempi molto cupi, quelli dell’assimilazionismo. Rinuncia alle sue radici perché vuole cambiare il cognome, vuole cancellare le sue radici sbagliate. Ha cercato per tutta la vita di sposare un uomo tedesco per cambiare cognome e cancellare le origini. Rahel era ebrea, non ricca, non bella, MA intelligente… e questa ultima caratteristica metteva a disagio gli uomini. Solo a 40 anni, riesce a sposare un giovane tedesco, e solo a quel punto riesce a mettere pace con sé. In punto di morte riesce ad accettare le sue origini. 8 Porro Alessandra LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO Origini il suo intento è quello di comprendere il perchè degli eventi, non le cause. Secondo lei nessuno è al riparo dal totalitarismo, ed è un evento che in Europa può ritornare. 1951: “Le origini del totalitarismo” più grande trattazione storico-filosofico sul tema del totalitarismo. 1958: seconda edizione “Le origini del totalitarismo” in cui vieni inserito un ultimo capitolo, contenente un articolo “Ideologia e terrore”. Testo definitivo= bisogna leggere il testo per capire il ‘900 e i totalitarismi. Si apre con una disamina dell’antisemitismo europeo che lei studia dal 19° secolo. Totalitarismo: Stalinismo e Nazismo Fascismo NON presenta delle peculiarità tipiche dei totalitarismi, in quanto si avvicina allo stato e al popolo e NON si differenzia da essi. Élite= termine che deriva dal latino. Persone di spicco che vanno a comporre uno stato sociale. (Hannah abbina questo termine al Fascismo) Caratteristiche dei Totalitarismo 1. Distruzione della sfera pubblica e privata 2. Assenza di libertà 3. Uso della violenza psicologica e fisica 4. Propaganda 5. Azzeramento delle classi sociali Lo stato totalitario vuole arrivare al controllo totale di ogni singolo individuo e in ogni ambito, vuole azzerare la personalità di ogni soggetto. Nazismo e Stalinismo hanno molti punti in comune: stessi metodi, stessi scopi e nascono mobilitando masse e individui. Il controllo sociale è altissimo e decisivo. Violenza sia fisica che psicologico ed è considerato terrore da Hannah. La violenza nei totalitarismi viene attuata in modo continuo e ripetitivo. Lo scopo dei totalitarismi è l’azzeramento della persona, azzerare la memoria, azzerare la libertà. Lessico: Nemico oggettivo F 0 E 0non macchiato di qualche colpa, ma nemico per pregiudizio. Persona F 0 E 0 soggetto che ha una personalità, diritti, doveri ed appartiene ad una classe sociale. Individuo F 0 E 0 colui che non si distingue dalla massa, più debole alla manipolazione e che può essere atomizzato dal regime totalitario. Perdita della personalità interiore F 0 E 0 caratteristiche della persona, privacy, identità. (viene azzerata dai totalitarismi). Perdita della personalità morale F 0 E 0 non sapere cosa è giusto o sbagliato, perdita della dignità, perdita di cittadinanza. Perdita della fisicità F 0 E 0 il corpo viene violentato e poi incenerito. Hannah dice che gli assassini si lasciano sempre alle spalle un corpo, le SS non si lasciano nulla alle spalle. L’ideologia F 0 E 0 porta ad una verità fittizia che può portare a gravi conseguenze. Propaganda è un’azione che tende a influire sull’opinione pubblica e i mezzi con cui viene svolta. È un tentativo di manipolare gli individui. Il nazismo riesce a cambiare anche il carnefice F 0 E 0 SS squadre composte da uomini o esseri malvagi? Secondo Hannah sono individui indifferenti alla morte e alla vita. Sono diventati indifferenti, sono stati addestrati all’indifferenza e all’inimicizia, sono uomini che sono passati da una condizione di normalità ad una di bestialità. Con l’ascesa di Hitler la democratizzazione iniziata dopo la prima guerra mondiale a Weimar, si interruppe e iniziò a vagare l’idea del partito unico. ♦ In Italia vigeva il partito comunista (PC), filo Marxista e dunque anche filo sovietico. Gli stessi comunisti italiani erano partigiani e avevano combattuto contro il partito Fascista e Nazista. dunque il libro di Hannah per loro era un insulto perché li considerava colpevoli tanto quanto le persone che loro stessi avevano combattuto, in quanto lei riteneva i filo sovietici carnefici quanto i Nazisti. 8 Porro Alessandra VITA ATTIVA (1958) Opera antropologica dedicata a Marx, in quanto era avversa al concetto che Marx aveva dell’antropologia. All’inizio dell’elaborato Hannah discute sulle azioni umane. Haidegger è il maestro di Hannah e uno dei primi filosofi a discutere sul fare scientifico nella modernità che tende ad alienare l’uomo. Lei per risolvere questo problema dell’alienazione propone di riflettere sull’agire umano. Tema del Natality: nel 5^ capitolo “La teoria dell’azione” Testo di antropologia filosofica riflessione su chi è l’uomo Si schiera contro l’idea di uomo che aveva Marx. Tre termini fondamentali: 1. Action (azione) relazioni umane autentiche, si costruisce un dialogo 2. Work (operare)è un’attività necessaria per sopravvivere e rende l’uomo degno. Le relazioni umane sul lavoro non sono autentiche (labor animal) – interferisce la materia- 3. Labour (lavoro)produce tramite la fabbricazione degli oggetti che servono al vivere quotidianamente (homo faber) –interferisce la materia- Queste tre dimensioni corrispondono a tre attività dell’agire. La vita umana si svolge nel tentativo di attrezzare il mondo in cui tutti vivono. Gli uomini cercano di modificare il mondo, e questo comporta la creazione di un modo artificiale. Quando si parla di vita activa si parla della vita che si svolge nel lavoro e nell’opera, ma si svolge soprattutto nell’azione. L’essere umano è autentico quando entra in dialogo con altri uomini. Secondo Hannah: Il lavoro risponde solo ai bisogni di sussistenza, ma non può rispondere alla domanda “CHI È L’UOMO?”. Solo con l’azione l’uomo può comunicare con i simili senza servirsi di oggetti materiali come tramite. Secondo Hannah quando si parla di uomo, non si parla del lavoratore, ma si riferisce agli uomini che agiscono tra loro. Il cittadino è colui che dialoga con i simili. Il lavoro è quell’attività tramite la quale l’uomo si garantisce la propria sopravvivenza corporea. È un’attività che non lascia traccia, in quanto scompaiono e vengono consumati. Quando l’uomo costruisce la cultura e le civiltà, mette delle barriere tra il regno umano e quello naturale. Operare oggetti fabbricati dalle mani. I manufatti sono necessari perché tramite questi realizziamo l’ambiente in cui viviamo. I beni che vengono fabbricati dall’operare vengono utilizzati e sono durevoli nel tempo. Lavorare e operare sono modi per controllare la natura. La differenza tra lavoro e opera, è che l’operare rende l’uomo meno animale e dunque più libero. Secondo Hannah queste tre dimensioni venivano tenute separate, ma equilibrate dai Greci. Il collasso di queste tre dimensioni avviene nell’epoca moderna, con Marx, in quanto lui da un valore incommensurabile al lavoro, soffocando le altre. Per Hannah l’essere umano è veramente libero quando non lavora, o quando si libera della mediazione delle cose. Actionsono gli uomini (nella loro pluralità) ad abitare la terra. Con l’agire i bisogni e gli individualismi vengono superati. Con la nascita ci inseriamo in un contesto plurale. Il tema che affronta in vita activa è la libertà la libertà consiste nella pluralità, dunque il lavoro è il contrario della libertà. A causa di Marx l’artista è costretto a vivere spinto dalla necessità, e l’uomo faber viene superato dall’homo laborant. L’uomo durante il lavoro è solo, e forse anche nell’attività dell’operare può essere condotta in solitudine. Anche l’operare è un mondo in cui non si possono perseguire relazioni autentiche. L’obbedienza per Hannah non è né una virtù né un diritto. L’agire non è un mero obbedire, e dicendo ciò sta prendendo le distanze da Platone e Aristotele. Essi ebbero il torto di dividere il mondo tra governanti e governati, questo è sbagliato in quanto la polis non è un mero obbedire. Secondo Hannah questi due filosofi hanno confuso Archein (iniziare) e Pratein (governare), in quanto nei loro scritti usano i termini come sinonimi. A causa di questa confusione linguistica, la politica ha smesso di agire, cioè comunicare con gli altri. Questo ha determinato il cambiamento radicale della polis. In politica nessuno domina nessuno. Inoltre Aristotele ha confuso Praxis con Poiesis cioè ha diviso tra chi sa e chi fa; cioè tra chi governa e chi esegue gli ordini. Secondo Platone, solo il re filosofo poteva impartire gli ordini mentre gli artigiani si devono preoccupare dei beni materiali. 8 Porro Alessandra responsabilità ed è il rimedio nei confronti del futuro di cui poco sappiamo. Mantenere e fare promesse è un atto linguistico, ma è anche un atto morale forte in segno della nostra buona volontà davanti a qualcuno infatti è un atto pubblico. Il fare e mantenere promesse una presa di posizione nell'atto pubblico. Importante per la promessa è la relazione nel caso in cui si tenta di fare la promessa senza gli altri sarebbe un atto privo di realtà. questa serve a saldare le relazioni umani dal punto di vista politico. Secondo la Arendt il fare promesse ci costringe a farci carico dell'altro e a sentirlo come un nostro compito è un'azione che spetta all'uomo e ci distingue dall'animale. Questa ci connota dagli essere umani e ci libera dalla nostra animalità. In queste pagine si confronta con Nietzsche che aveva previsto l'importanza della promessa, che dice che l'animale è capace di promettere ma l'uomo s ma secondo la Arendt c'è qualcosa che non va nella sua lettura perché nella promessa del filosofo vede un elemento negativo infatti lui insiste sulla volontà di potenza che si porta furi dalla pluralità e quindi la promessa nietzschiana si limita da sola, il filosofo parla di rischio della promessa perché promettere troppo facilmente e a fare a quello che gli altri si aspettano in quanto c'è il rischio di diventare creature calcolate. La Arendt è diffidente in questa torsione negativa perché secondo lei nessuno può scavalcare l'altro e la volontà di potenza del filosofo porta l'uomo fuori dalla società. Per la Arendt la promessa non è solo l'affermazione della mia volontà ma è qualcosa di più, non poso isolarmi e scavalcare l'altro in quanto io sono sempre tra gli altri e nasco tra i loro. l'uomo ce promette in Nietzsche è un uomo solo. Le nostre azioni sono irreversibili, non possiamo tornare indietro e secondo la Arendt il perdono può aiutare per rimediare alle nostre azioni: per-dono. Il perdono ci viene sempre dagli altri sono gli altri che me lo devono dare e secondo la Arendt serve per rimediare all'errore altrimenti rimaniamo intrappolati nell'azione errata. Il perdono è un rimedio e la vendetta no in quanto la vendetta innesca un processo interminabile di eventi e quindi la vedetta è un agire incatenato alle conseguenze di un errore originario. Questi due dispositivi di controllo hanno a che fare con il futuro (promessa) e con il passato (perdono) e quindi con la temporalità dell'uomo. La Arendt dice che se non avessimo il perdono ci accadrebbe quello che è successo all'apprendista stregone di Goethe, il perdono ci concede di tornare prima del danno fatto è quindi una parola che cura che ci porta indietro quando avevamo arrecato danni. Le parole del perdono ci fanno tornare indietro in quello che eravamo prima di sbagliare, il perdono deve essere inaspettato: qualcuno deve mettere da parte il nostro errore. Il primo a credere nel valore del perdono è stato Cristo secondo la Arendt, Dio impone il perdono ma l'uomo dona il suo perdono e questa è la differenza tra l'uomo e dio. Per la Arendt c'è differenza tra colpa e colpevole si perdona il colpevole e non la colpa, il male è stato fatto. La filosofa fa questa riflessione in quanto l'amore è una forza molto grande ma non crede che questo possa fare da bussola in quanto l'amore è una forza antipolitica e chi chiuso all'interno del rapporto di coppia non vedo i limiti dell'altro e sono disposta a perdonargli tutto e per questo che l'amore è una forza terribile in quanto ci estranea dagli altri. c'è una distinzione tra colpa imperdonabile e peccato. Il peccato va sempre perdonato in quanto p il segno che noi siamo vivi ed agiamo, pecchiamo perché costruiamo relazioni, è un semplice errore è quindi un'azione non riuscita ha una sua razionalità, se l'azione dell'altro conserva una ratio la possiamo comprendere e la possiamo perdonare. c'è però un male imperdonabile, quello deliberato, il male che oltraggia e umilia l'altro che scandalizza i bambini: il male criminale che non è perdonabile in quanto manca di razionalità, siccome il male immenso è incomprensibile non può essere perdonato e non può essere neanche punito è un male che non ha mai fine che neanche la pena può mai interrompere e aggiunge che questa distinzione è propria anche di Gesù cristo e porta un passo evangelico: a colui che reca scandalo non gli resta che legarsi una pietra al collo e buttarsi in mare. È un male che rompe i legami naturali e quando spezza questo male ha una sola possibilità. Esiste quindi un male immenso e assoluto che la collera non può perdonare e né la legge punire, un male così grande dove neanche Dio ha previsto perdono. Questo male immenso è l'olocausto, le fabbriche della morte. I crimini contro l'umanità sono imperdonabili. LA BANALITÀ DEL MALE (1963) Premessa: • Opera di taglio giornalistico che raccoglie 5 articoli che lei scrive sul caso Otto Eichmann che sarebbe dovuto essere processato a Gerusalemme. • Lei si propone come corrispondente del giornale “New Yorker” per il caso Otto. • Otto era stato sequestrate dal massad israeliano. • Prima volta che un Nazista veniva portato alla sbarra. Fu un evento storico di grande portata. • Fu un processo epocale, migliaia di testimoni, migliaia di sensazioni. Tesi filosofica: • Secondo Hannah la Shoah è stata causata dall’obbedienza. L’obbedienza non è una virtù, può essere causa di comportamenti animalesche. • Due forme di obbedienza: 1. Il popolo tedesco obbediva acriticamente al partito e ad una legge ingiusta 2. Il popolo ebreo non reagì mai al male subito • Riflessioni sul male nel libro “Origini del Totalitarismo” sposa le tesi cantiane, Kant diceva che il male era innato. • Hannah arriva alla conclusione che il male è causato dalla normalità, cioè può essere causato da chiunque. 1960 gli uomini del Mossad rapiscono Adolf Eichmann (ex capo delle SS); egli aveva preso parte alla conferenza di Vanze, qui si riunirono 15 dei funzionari del partito Nazista per decidere la SOLUZIONE FINALE. 20 gennaio del 1942 quando ci fu la conferenza di Vanze, qui discussero i metodi di uccisione e coordinarono tutti gli sforzi diretti per raggiungere la SOLUZIONE FINALE; la conferenza fu firmata da Adolf Eichmann. A.Eichmann fu un burocrate e funzionario del Nazismo, si occupò dello spostamento delle masse oltre a contenere le spese della soluzione. Nel 1961 ci fu il processo a Gerusalemme, evento di dimensioni grandiose. Era la prima volta che un esponente del nazismo veniva portato a Gerusalemme per essere processato e per rispondere delle sue colpe. Israele sostenuto dalle potenze occidentali Palestina terra araba Molti esponenti Nazisti si trasferirono in America e continuavano a condurre una vita, questo rese gli israeliti molto indignati; in più i nuovi Israeliti accusavano i padri di non aver reagito. Hannah chiede di assistere al processo in quanto intellettuale ed ebrea e chiama il capo del New Yorker per offrirsi come inviata. Pochi anni dopo vengono pubblicati gli articoli inerenti al processo Eichmann: 16 febbraio 1963/23 febbraio/2 marzo/9 marzo/16 marzo. Successivamente pubblicò questi articoli rilegati nel volume finale LA BANALITA’ DEL MALE. 8 Porro Alessandra Debora Lipstat detrattore di Hannah Arendt, secondo lei Hannah scrive questi articoli in modo strumentale, in quanto vuole confermare le tesi sostenute nell’ORIGINE DEL TOTALITARISMO. • Ben Gurion primo ministro di Israele, persona che macchinava il processo e che volle il processo a Gerusalemme. • Ghidion pubblico ministero a cui spettò l’arringa iniziale del processo. Entrambi volevano trovare un responsabile da condannare IL PROCESSO: Furono convocati i sopravvissuti Ebrei e le loro testimonianze a loro volta vennero spettacolarizzate, in più i testimoni non ebbero a che fare con Eichmann durante la detenzione. La resa delle testimonianze durava ore e in pasto alle loro emozioni. A un certo punto questo processo perde credibilità in quanto sta diventando un circo. Hannah pensava che la domanda “come è possibile che tutto questo accadde?” doveva essere posta ai Rabbini ebrei e non alle vittime. per questo viene giudicata anti-Sionista. Eichmann uomo senza immaginazione, non è un malvagio e non è destrutturato; È SEMPLICEMENTE UN UOMO. Lei si sorprende che alla sbarra ci sia una persona umana normale che nella sua normalità non capisce la differenza tra bene e male. L’unico sbaglio di Eichmann è stato commettere l’olocausto, crimine contro l’umanità. Le sue critiche dal punto di vista politico e filosofico furono equivocate e strumentalizzate. A causa delle critiche presenti nella banalità, lei si mise contro i capi Ebrei. Il processo fu strumentalizzato da ben Gurion perché ha come scopo quello di divedere gli Israeliani dal resto del mondo, dunque di far arrivare molti ebrei dal resto del mondo. Non ebbe mai parole di stima nei confronti del primo ministro e del PM, in quanto rustico e poco raffinato il secondo. Il processo fu un’occasione mancata in quanto fu una falsa coscienza storica. Hannah stima i giudici in quanto tentassero di comprendere le colpe oggettive di Adolf Eichmann; e dice “sono loro il meglio della comunità ebraica”. Lei critica il fatto che il processo fosse fatto in Yiddish (lingua ebraica), ma tutti quelli che erano al processo conoscevano bene il tedesco in quanto madrelingua tedeschi e dunque non capiva come mai si sforzassero di fare un processo in Yiddish e non in tedesco. Alla fine giunge alla conclusione che Israele sia uno sbaglio e che dunque tutto il processo sia stato un errore. Hannah mette in discussione la terra promessa e l’idea di stato binazionale e dunque si mise contro tutta la società ebraica, tranne i giovani ebrei. Il processo Eichmann concentra l’attenzione sulla Shoah e per la prima volta diventa un dramma pubblico. Il fatto che Hannah fosse una celebrità nei circoli intellettuali, non la risparmia dalle molteplici critiche. CRITICHE AD HANNAH RISPOSTE E MOTIVAZIONI • Le si contesta di aver trattato un argomento così spinoso e complesso su una testata giornalistica, utilizzando un linguaggio giornalistico e non filosofico. • Le si contesta di essere stata • Questo lei lo aveva fatto apposta, lei voleva suscitare dibattiti in quanto crimine nuovo e delitto verso l’umanità. • Hannah risponde che lei non ama i popoli, ama solamente gli amici e le persone; e soprattutto non Il male è vuoto, è assenza di bene. Lei non accusa Eichmann come mostro, in quanto dice che ciascuno di noi può arrivare a fare il male quando smette di pensare. Lei afferma inoltre che anche il buon padre di famiglia può arrivare a svolgere un’azione criminosa. BORGHESEcolui che è zelante e lige a fare il proprio dovere. Questa figura la ritroviamo nel libro “L’Ebraismo e la modernità”. In questo libro delinea due figure: • Himler comandante delle SS, maggiore responsabile dello sterminio totale. • Non era un fanatico politico, • non era un personaggio con una sessualità deviata • era un lavoratore • era un buon padre obbedienza valore spregiativo La tesi sostenuta da Eichmann “IO HO OBBEDITO” sarà presa dalla critica della ragion pratica di Kant. Si appella a Kant sul tema dell’obbedienza cioè secondo l’etica Kantiana l’obbedienza era una forma morale. “IO HO FATTO IL MIO DOVERE” aveva obbedito alle leggi della Germania, della patria. In quel momento la sua massima universale era la Germania. Questa linea difensiva è un colpo di genio, in quanto Eichmann afferma di aver risposto alle leggi della Germania… e questo era un atto dovuto come soldato e come cittadino tedesco. Eichmann svolgeva il suo dovere come un cadavere. Hannah torna dal processo con una mole di appunti che le farà da base per le nuove tesi filosofiche. Punto fondamentale per Hannah è che il male non può essere spiegato tramite la metafisica, dunque va studiato in altri modi… anche tramite la psicologia. Per Hannah bisognava attingere da altri saperi, perché la filosofia e la religione non potevano dare una spiegazione abbastanza realistica. Psicologia e burocrazia sono la base per capire i comportamenti scaturiti con la shoah. Il male scaturisce dalle volontà di uomini burocratici. (Eichmann uomo da scrivania, zelante, non comprese la gravità delle sue azioni). Perde capacità di autovalutazione, auto-immaginazione. Eichmann è un allineato e si rifiuta di ammettere che c’era la possibilità di opporsi al regime; si rassegna alle leggi della Germania. L’OBBEDIENZA diventa fare esercizio del male. Dopo il processo Eichmann, Hannah si rende conto che l’obbedienza non è più un fattore positivo, ma la considera come un germe del male. Hannah aveva scoperto che nel momento in cui noi smettiamo di pensare, siamo bersagli fragili per l’ideologia. diventiamo dei piccoli ingranaggi di un sistema che non possiamo controllare. Eredità Kantiana a partire dalle dichiarazioni di Eichmann, inizia anche a riflettere sui limiti del formalismo Kantiano. Hannah si muoverà in modo critico con Kant, ma successivamente cerca di giustificare il kantismo dicendo che il popolo tedesco lo aveva frainteso. Kant non aveva mai accennato all’obbedienza cieca o cadaverica; ma i tedeschi come Eichmann avevano frainteso. Eichmann ha usato Kant per scagionarsi e giustificare i suoi comportamenti. 8 Porro Alessandra Hannah afferma che quando agiamo siamo sempre colpevoli, in quanto agiamo tra altre persone e non in un deserto. (il mio agire può essere causa di male per altri). Pluralità vivere insieme agli altri. Male e Banality Hannah non usa casualmente la parola banality, in quanto banality significa senza originalità e novità. Quindi in opposizione al Natality, in quanto il male è sterile e non fecondo. • L’ESPERIMENTO MILGRAM 1961 Milgram docente di psicologia sociale, cerca di osservare i comportamenti dell’uomo. Segue il processo Eichmann per un interesse scientifico e perché ebreo; durante il processo lo stupisce il fatto che Eichmann sia un uomo obbediente e ben educato. Milgram pensò come Hannah che Eichmann fosse un uomo qualsiasi, e durante il discorso su Kant si chiede se è possibile uccidere se sotto comando di un’autorità. Cerca di fare un setting sperimentale nel quale un’autorità, data dal ricercatore, ordina qualcosa a qualcuno. Tramite questi esperimenti Milgram studia il comportamento del cittadino medio americano. Per questo esperimento: • scelgono delle persone a caso • vennero emesse pubblicità confortanti • presenta il test come un test psicologico • selezionate 40 persone solo uomini tra i 20 e i 50 anni • uomini con diversa estrazione sociale • solo 20 persone sapevano realmente gli intenti di Milgram. Alcuni maestri vedono cosa accade all’allievo, alcuni sentono, altri vedono, altri non vedono e non sentono e altri ancora vedono e sentono. L’allievo deve ricordarsi l’abbinamento delle parole, altrimenti vieni punito con una scossa elettrica. La conclusione dell’esperimento è che la maggior parte delle persone, quasi il 55%, ha scaricato la scarica letale. SULLA RIVOLUZIONE (1963) • Saggio politologico= saggio filosofico con temi politici • Hannah riflette sulle due grandi rivoluzioni dell’800: Rivoluzione francese (1789-1899), Rivoluzione Russa e Rivoluzione americana. • Indaga il nesso tra la libertà e politica. • Anche in questo libro compare la categoria del Natality. • Politica per Hannah F 0 E 0preservare e proteggere la società • Incuriosita da Virgilio perché parla della fondazione del pubblico e nella 4^ ecloga parla di un bambino che sta per nascere e salverà l’umanità da sé stessa. LA VITA DELLA MENTE (1978) • Testo incompleto a causa della morte di Hannah. • Opera testamentaria, doveva rappresentare un epilogo delle sue tesi filosofiche. • L’amica Mary McCartney pubblicò questo libro, e scegli di pubblicare comunque l’ultima parte del libro in forma di appunti grezzi. • Doveva essere composto da 3 parti e ognuna rappresentava una facoltà spirituale: pensare, volere e giudicare. • La volontà deve essere esercitata dall’uomo in ogni momento. • Tema del Natality nella parte della volontà IL NATALITY ▲ NATALITY F 0 E 0 FILOSOFIA DELLA NASCITA • Categoria centrale del pensiero di Hannah Arendt è una categoria frammentaria e non messa a sistema. • Tema di S. Agostino che lei riprende solamente. • Ripreso in tutte le sue opera, in modo discontinuo e frammentario. Lo riprende con immagini bibliche anche se lei è atea. • Hans Jonas, amico di Hannah, commenta il Natality di Arendt, definendolo inconsapevole. • Tradotto in italiano perde il significato che Arendt avrebbe voluto dare. Anfang= inizio F 0 E 0parola utilizzata da Haidegger che potrebbe precedere il significato di Natality. Parola utilizzata in “Essere e Tempo” negli aspetti fenomenologici. L’esistenza dell’uomo è compresa tra due parole unfung= inizio e Tode=morte. Il concetto di inizio rimarrà un concetto primitivo e non analizzato, l’importante è la morte in quanto stabilisce la fine umana. Politica del trattino F 0 E 0danno direzione di senso e fanno sì che il lettore sia più concentrato. Se il trattino singolo indica uno spezzettamento o un momento di crisi. Natality e Anfang non possono derivare perché la morte e la nascita sono contrapposte. Geburtic F 0 E 0 ritorna in “Essere e Tempo” e significa -nativo di- 8 Porro Alessandra
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