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appunti forme e modi delle narrazioni, Appunti di Comunicazione Interculturale

appunti delle lezioni del prof Magro

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 07/02/2024

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anna-menoncello-3 🇮🇹

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Scarica appunti forme e modi delle narrazioni e più Appunti in PDF di Comunicazione Interculturale solo su Docsity! 06/03/2023 FORME E MODI DELLE NARRAZIONI Fine metà maggio (20 maggio) A che cosa serve la letteratura? Un insieme di valori (negativi o positivi che siano) che servono a raggiungere uno scopo. Definizione di letteratura: insieme delle opere affidate alla scrittura che si propongano fini estetici o non proponendoseli (es. canzoni) li raggiungano comunque, attività che si occupa dell’analisi di queste opere. Ampia gamma in cui si parte dai miti, si passa dalla bibbia, in cui si distaccano gli elementi testuali più piccoli. Es. Giuseppe Ungaretti – (si sta come d’autunno sugli alberi le foglie) parallelo tra autunno e vita umana, prende il contenuto generico e lo mette in un dispositivo (4 versi servono ad Ungaretti per definire la propria condizione umana) con titolo (Soldati) e data con luogo (Bosco di Courton, luglio 1918), siamo portati ad individuarci con Ungaretti, se noi lo leggessimo senza le divisioni che lui ha fatto sarebbe un alessandrino (verso tipico della poesia francese, presente in tutta la storia della poesia), si inserisce in una tradizione poetica. Sviluppo narrativo, cioè temporale, la forma di questa poesia ci dice che Ungaretti sta in un genere poetico di grande tradizione. La letteratura si inserisce, quindi, in un grande contesto che va dalla poesia ai miti e alla bibbia, quindi è difficile dire cos’è, e ciò non sempre dipende dal contenuto, ma abbiamo un forte rapporto tra forma e contenuto, in cui capiamo che la letterarietà sta nella forma. Servire: valore d’uso della letteratura – funzione ricreativa e di divertimento (ci porta da un’altra parte), funzione di denuncia e condanna (es. Dante), Oscar Wilde “all art is useless”, cioè l’arte non si può quantificare, non si può mettere un prezzo A cosa serve a noi la letteratura? Portandoci altrove consente di espandere il campo delle esperienze umane, di andare oltre i confini della nostra esistenza, la nostra vita si moltiplica, vicinanza della lettura e la fantasia. Cerchiamo consolazione o sollazzo, ma il fantasticare è appagante ma insidioso, arricchisce le nostre esperienze ma allo stesso tempo può essere problematico (es. Don Quijote, Madame Bovarie). Condizioni per non avere effetti negativi: divertimento e ricreazione – entrare dentro la storia e poi uscirne – bisogna essere bravi lettori Buon lettore: riesce ad attivare un dialogo tra realtà empirica e realtà fittizia 1) Invenzione dei personaggi: consentono di battezzare i grandi cambiamenti esistenziali, di incarnare situazioni esemplari (da nome proprio a nome comune es. Perpetua – antonomasia). 2) Compiutezza della forma – a noi sfuggono i termini della nostra vita (nascita, morte…), invece narrazione chiusa in questi confini, forma consente di trarre dei significati Sviluppo delle competenze sociali—immedesimarci nelle storie nei personaggi della letteratura 07/03/2023 IL TESTO NARRATIVO INCIPIT “Era una notte buia e tempestosa” – fumettista che immagina che poi non si riesca ad andare avanti, incipit suggestivo che prende l’attenzione del lettore – tratto da Clifford 1830 di Lytton – questo fumetto ci permette di iniziare dal principio – prime righe di un romanzo sono fondamentali per capire se andare avanti oppure no: suggeriscono tono, ritmo, il genere Poesia è diverso perché non ha un inizio e una fine, invece per la narrazione è fondamentale l’inizio Più semplice tipo di incipit è quello in cui si dice spazio e tempo: il nostro sguardo è materialmente guidata nello spazio e nel tempo fino a raggiungere il personaggio es. Victor Hugo: rapporto tra l’autore e il suo tempo, l’autore può cercare di confondere l’autore (es. Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto” catturati da questo personaggio e dalla sua insonnia e dagli eventi che si sono svolti molto tempo prima di quando il libro inizia, vicissitudini che lo hanno coinvolto, inizio che vuole incuriosire il lettore, che vuole saperne di più del personaggio). Diversità tra romanzo dell’800 e del ‘900: realistico VS modernista. Altro inizio di Fedor Dostoevskij “Delitto e castigo” 1866: si passa dall’articolo indeterminativo al determinativo (un giovane – il giovane) suscita l’interesse, vogliamo sapere perché si parla di questo giovane senza attributi e in una situazione spazio-temporale indefiniti inizialmente, siamo più inclini a provare una sorta di identificazione nel personaggio indefinito Thomas Hardy, Tess dei d’Uberville (1891): collocazione spaziale più precisa ma temporale indefinito, e uomo di mezza età quindi indefinito, incipit molto accattivante, diversità sta nel titolo (dilitto e castigo capisci già la trama, mentre questo si concentra sul personaggio – dipende dalla poetica dell’autore: hardy si affida a storie di pathos, personaggi romantici, intreccio narrativo, mentre Dostjoevskij analisi psicologica dei personaggi). Spesso l’incipit parte mentre avviene l’evento, in medias res: es. De Lillo con L’uomo che cade, azione già cominciata, torri gemelle stanno già cadendo, catturarci con scena apocalittica. Processo di complicità con il lettore, deve fare in modo che lui sia costretto a proseguire, è fondamentale saper iniziare bene. Introdurre il lettore nel mondo di finzione, oltrepassamento di una soglia tra il mondo del lettore e il mondo narrativo. Colridge sospensione di incredulità: il lettore deve accettare le regole che l’autore gli mette davanti, bisogna mettere da parte le proprie conoscenze, parliamo di PATTO DI LETTURA. Nella letteratura popolare in questo patto si accetta anche il genere. Altro incipit in medias res: Thomas Mann “I Buddenbrook” (1901) —racconta la vicenda di questa famiglia, costruzione della famiglia borghese, romanzo che non solo ci racconta una storia ma fa storia sociale, economica e politica dell’Europa, racconta di un salotto molto ricco del console di Lubecca, contesto sociale molto elevato, religione uno dei cardini della propria esistenza Inizio in cui il personaggio si presenta: Herman Melville, Moby Dick (1851): tormento interiore del personaggio, in fuga da sé stesso Romanzi che iniziano con sentenze: Orgoglio e pregiudizio, Anna Karenina, Il nome della rosa Cinema: - Una vita violenta di Pasolini: inizia mostrando prima tutta la città e poi si concentra su un sobborgo romano dove non ci sono case ma catapecchie, sottoproletariato che sta ai margini della Roma da cartolina - Piccola patria ambientato in Veneto: ci fa vedere una città trasandata, territorio caratterizzato da uno sfruttamento intensivo, coro degli alpini – patria centra con questo coro, sottolineatura della frammentazione, personaggi legati a questo territorio ma psicologicamente frammentati. Inizio che mostra un luogo con un occhio che già giudica quel luogo Kurt - rappresenta la trama su degli assi cartesiani [vedi slide] Si basa sulla buona e cattiva fortuna Trame tipiche:  uomo nella fossa (man in hole): struttura del romanzo di formazione. Il protagonista passa per una serie di vicende sfortunate che lo portano a recuperare una situazione positiva, migliore rispetto a quella precedente.  Tipico nelle storie che parla di eroi Storia a lieto fine Esempi:  Una poltrona per due Robinson Crusoe Viaggi di Gulliver Il rosso e il nero Oliver Twist Romanzi di Dickens  Primi film della Marvel (poi lo schema è stato complicato)  Boy meets Girls Le cose non vanno nè bene nè male, si incontra una persona e la relazione amorosa porta all'idillio finale. Le emozioni vengono manipolate ad una salita e discesa (data da un problema), ma con lieto fine.  Quella dell’Amleto  La curva scende verso il basso, poi l’atto eroico di ribellione con una tendenza della curva a risalire, fino a che non si determina una caduta finale. Amleto come anti-eroe tragico  Esempio della curva di Pinocchio: curva della trama  Conferma della narrazione delle trame della letteratura più popolare.  Piramide di Freytag - con un climax centrale  Mondo serie televisivo: di solito non c’è un unico protagonista, si intrecciano le vite di una serie di personaggi, strutture multilineari.  Esempio dei supereroi: questi interagiscono tra di loro. Ma non è una novità, era una cosa che esisteva già, es: Orlando furioso dove ci sono diversi personaggi con diverse storie intrecciate.  Idem per Iliade. Questo aumenta il pathos e l'attesa, elemento che non fa abbandonare il libro/serie. R. Musil [vedi slide] - citazione che dà una forma a un'opinione diffusa: la trama può essere una cosa extra letteraria, quindi non rappresenta una forma, ma un aspetto conoscitivo. Si possono estrarre gli avvenimenti fondamentali della vita e metterli in una successione temporale che abbiano un senso. La vita è troppo caotica per poterne determinare un senso, è necessario che un racconto metta in ordine gli avvenimenti in modo che abbia un senso.  Paul Ricoeur - necessario umanizzare il tempo. La trama è l’unica che riesce a dare una struttura. Configurare gli eventi secondo un ordine che li renda comprensibili. Unificando in una azione intera e completa il diverso. Con unità e coerenza.  Differenza tra il romanzo ‘900 e ‘800: legata all’intreccio che ci dà una visione della vita differenza.  Nel libro l’incontro e il caso - analizzando i romanzi, gli incontri in quelli dell’800 sono incontri che sviluppano una trama, sono significativi (Romeo e Giulietta). Il romanzo mette in forma l’idea della società: finalità nell’incontro dei personaggi. In quelli del ‘900 (Svevo, Pirandello, Virginia Woolf) gli incontri sono casuali e non producono uno sviluppo della trama, si focalizzano sulla crisi del soggetto. La vita umana non ha un significato che si possa riconoscere. Tutto è dettato dal caso, lo stesso per gli incontri umani. Elementi fondanti della società di ogni secolo.  Romanzo saggio - seconda metà del ‘900 - non solo più raccontare ma anche riflettere. Elemento di informazione e riflessione. Contaminazione (per esempio tra fatti reali e non). Confine tra autobiografia e autofiction.  Esempi: Ultimo premio nobel Emmanuel Carrère - contamina con la storia elementi che storici non sono Questo ha a che fare con la nostra idea di verità.  Romanzi storici - che partono da fatti reali ma che poi si mescolano con la finzione. Boris T. in Teoria della letteratura: passo avanti teorica nel causale-temporale.  Scomporre la successione temporale e costruirne una causale. Il compito dello scrittore è quello di liberare i legami causali e disporli in una linea ordinata. Si può: spostare nel tempo gli elementi e mettere a fuoco i rapporti di causa ed effetto. Così si passa da una sequenza temporale a una sequenza temporale umanizzata.  Spostamento: tutto quello che riguarda le anacronie.  Flashback - analessi - molto antica come tecnica.  Come il proemio dell’Iliade. Quello che succede accade in 40 giorni, ma la guerra in realtà dura 10 anni. Omero dice quello che è successo prima o dopo e lo inserisce nei giorni che racconta. Con le analessi racconta i fatti precedenti che sono fondamentali da sapere.  La storia comincia In media res.   Edipo Re di Sofocle  All’inizio ci troviamo praticamente alla fine: quando gli indovini e saggi vengono convocati. Struttura: il re di Tebe interroga l’oracolo di Delfi. Etc, … trama  Si formano tre piani diversi:  epidemia  futuro: trovare l’assassino  passato: uccisione del precedente re  Tiresia: profetizza quello che succederà nel futuro - tutte queste predizioni si compiono  [vediti la trama] Continue analessi e prolessi nonostante la durata della storia sia ambientata tutta in un unico giorno (unità di tempo) Situazione critica di partenza e lo svolgimento della trama svela le azioni che hanno portato a quella situazione: romanzo giallo.   Sherlock Holmes: si parte da un mistero. Modello della tragedia di Sofocle e del romanzo giallo: si possono affiancare. 14/03/2023 Forma di flashback diffusa nel cinema: buio con la scritta “tre anni prima” Ragione e sentimento di Jane Austen: brano. Storia di due sorelle (VEDITI LA TRAMA).  Personaggio che si definisce narratore maldestro, racconta il passato un po’ alla rinfusa. Analessi interna perché racconta una cosa successa qualche capitolo prima, poi dopo passa ad un evento ancora più indietro. In meno di una pagina abbiamo quattro analessi, di diverse portate, quella più vecchia è di venti anni prima.  Le analessi vanno gestite bene, in questo caso ce ne sono di molto semplici (Es nei Promessi sposi, quando si racconta della storia di Fra Cristoforo, ma in questo caso è il narratore che racconta), quando è un personaggio a descrivere un flashback bisogna stare attenti, i personaggi devono sapere quello che dicono, quindi l’analessi deve essere coerente. Prolessi  Meno frequenti delle analessi   interne: voce narrante ci anticipa un fatto che verrà narrato più avanti   esterne: l'allusione a qualcosa che avverrà dopo la fine del romanzo es: Lolita - il protagonista si dice che finirà in carcere, ma nel romanzo non viene detto, avviene dopo  Secondo Janet - interesse nel mantenimento dell’attenzione del lettore, non bisogna anticipare troppo altrimenti potrebbe mancare l’interesse  Costume letterario cambio - autori e lettori cambiano le loro prospettive Il fatto che oggi una trama che ci viene raccontata sia originale, che non la conosciamo, prima dell’epoca romantica non era così, in particolare in epoca classica: l’idea che la natura sia completa e immutabile faceva sì che il repertorio delle cose da raccontare fosse finito (numeri di miti limitati, molto spesso uno stesso miti lo si riscriveva in modo differente).  Dall’ottocento in avanti: trame con una conclusione non prevedibile - centralità della suspance  Quindi ciò che anticipa gli eventi fa venire meno l’elemento suspence, motivo per cui vengono poco utilizzati.  Tipologie di prolessi in alcuni romanzi: Brano dei Malavoglia: allontanamento di uno dei protagonisti (Toni) come avvio della narrazione.  Fondamentale anticipazione della morte di Luca, una prolessi fulminea. Verga qui non aggiunge nulla come narratore, ma crea un giusto equilibrio tra gli elementi di cronaca e quelli patetici. Verga non spettacolizza questo annuncio, la lascia tra le pieghe del dialogo tra Luca e la madre. Nessun elemento che sottolinei il pathos.  Epifania del futuro: Verga proietta in avanti questo lutto. Forte potenzialità espressiva: fatta per quali personaggi? Ad un personaggio a cui il lettore si è affezionato, ovviamente non al protagonista.  Più facile nei romanzi in prima persona: autorizza il narratore a delle allusioni sul suo futuro, soprattutto rispetto alla sua condizione attuale.  La casa di Carta - Tokyo dà delle anticipazioni vaghe sul futuro  Nel sistema pubblicitario: funziona con una sorta di epifania dell'oggetto che potresti avere (tutto proiettato sul futuro) Altre due modalità di manipolazione del tempo: - Descrivere lo spazio: modernità di questo romanzo che usa la descrizione inserendola all’intorno del racconto. Prima parte attacco del racconto, Don Abbondio che svolta e vede queste due figure, poi c’è una pausa in cui il racconto si ferma, apre questa parte descrittiva, ma vuole ancora andare a fondo e inserisce un’altra parte in cui vengono approfonditi i bravi e com’erano nati, solo alla fine di questa parte l’azione riprende. Il narratore gestisce la narrativa, riprende la suspance diltandola e sospendendola accompagnando il lettore con alti e bassi emotivi. - Incipit: descrive la zona della provincia lombarda, modo tipico della pittura del ‘700, sembra di seguire la descrizione di un dipinto tipico, il narratore un po’ alla volta lo trasforma e ne fa qualcosa di romantico, una vista romantica in cui accade qualcosa di avventuroso. Riesce ad accompagnare il lettore da un romanzo del ‘700 ad un romanzo più moderno romantico. I PERSONAGGI È colui che abita l’universo narrativo e gli da credibilità e sostanza, sono soggetti fittizi in modo da apparirci come rappresentazione di noi stessi – passaggio da personaggio dal tipo all’individuo. Tipo: personaggi dei miti ellenistici, idea precostituita, personaggi fuori dal comune in grado di fare cose impossibili, personaggi eccezionali, non realistici, valore allegorico in cui ogni personaggio diventa allegoria di qualcosa di diverso Individuo: rappresenta un’esperienza umana individualizzata Nell’800 si va alle caratteristiche psicologiche alla concezione della vita, qualcuno con cui identificarsi. Evoluzione dell’eroe: viene umanizzato, ora hanno una famiglia a differenza dei miti del passato. Trasformare il tipo in persona, personalità più complessa. L’esigenza complessiva della nostra epoca è quella di vedere riprodotta la nostra individualità e condizione umana. Siamo in grado di vedere che c’è un sistema di personaggi in cui possiamo individuare una serie di funzioni predefinite (protagonista, antagonista, aiutante, personaggi secondari/comparse), riconoscibili in tipologie. Es. affinità elettive, due coppie che sulla base della funzione chimica intesa come scienza, agiscono e interagiscono sulla base della loro funzione chimica e attrazione chimica, si spostano sulla base di interazioni chimiche. Promessi sposi: si trova al confine tra personaggi tipo e storie individuali, che dominano i loro pensieri, ma hanno ancora una funzione allegorica, crea funzioni simmetriche (es. laici VS cattolici, ricchi VS poveri…), appartengono ancora ad un sistema tipologico nonostante abbiano un proprio carattere individuale. Tipo che finisce completamente è il Don Quijote: alla fine della sua carriera, prima testimonianza della caratterizzazione dei personaggi che inizia a cambiare, muta il meccanismo generale della rappresentazione dei personaggi, tipologia del cavaliere che viene estratto dai romanzi. Qualcosa sta cambiando nella narrazione di questi eroi esemplari, non è più sufficiente dare ragione dell’esistenza, usa paradosso e ironia, Cervantes anticipa di due secoli le svolte IL NOME DEL PERSONAGGIO Hegel, Estetica (1835): il romanzo è caratterizzato dalla presenza di questo individuo chiuso in se stesso nella storia che è guidato da elementi a lui superiori, ma questa storia è legata a ciò che non è preventivabile, accidentale. Trasformazione dell’800 che è evidente, scoperta dell’uomo nella sua singolarità, mentre nel passato i nomi erano prestabiliti, ora bisogna scegliere i nomi dei personaggi che abbiano un significato importante. Nel romanzo realista non può più essere così, lo spazio che viene dato agli eventi è importante per capire l’importanza dell’evento stesso. Es. Gogol, Il mantello: il nome ha un significato importante, però non sappiamo quale sia, nome dato perché non ne è stato trovato uno nuovo. Nome qualunque, non porta in se un destino, siamo in un altro universo narrativo che ha a che fare con la contingenza. 27/03/2023 È molto importante vedere la narrazione anche sotto un punto di vista diacronico, perché è cambiata nel tempo, la narrazione si è evoluta ed è cambiato il modo di vederla. Sono cambiati i modi tramite cui la società esprime sé stessa. Generi narrativi anteriori all’800 (quando la modernità si forma): poemi epici, commedia, poemi classici, romanzo picaresco – possiamo ritrovare un filo rosso che va dai poemi classici ai poemi picareschi costruito dall’eccezionalità dei protagonisti, in cui sono eccezionali anche gli avvenimenti – il fatto che un autore scrivesse qualcosa era un fatto collettivo, non era una cosa individuale, a differenza della modernità in cui il lettore è visto come un singolo e non come la collettività. Nel tipo di narrazione collettiva tipica di quel periodo, prima della modernità, erano di fondamentale importanza il valore morale e quello pedagogico, ma per permettere al valore pedagogico di essere veicolato in modo corretto, c’era bisogno di personaggi particolari che facessero azioni prevedibili, emblematici, allegorici. Dall’antichità fino al ‘700 il personaggio TIPO risponde a questa esigenza, essere congruente alla finalità del racconto (trasmettere un messaggio). Es. il cantastorie La caratteristica di tale personaggio è quella di essere congruente con il romanzo e quindi di rispondere alle necessità allegoriche caratteristiche dei romanzi del 700, in modo da non rendere il racconto opaco. Si caratterizzano i cosiddetti personaggi tipo es. -Achille: eroe epico di Omero, ha la caratteristica di difendere l’onore personale ad oltranza, compiere azioni rischiose a sé stesso ma che garantiscono la gloria, risponde ai comandi degli dei, entità superiori che decidono del suo destino. - Re Artù: agisce secondo i dettami del cristianesimo, tende a forgiare il suo destino cercando imprese con la quale mettersi alla prova Entrambi corrispondono al “tipo estetico” che non provoca immedesimazione, ma polarizza i sentimenti del lettore. La caratteristica unificante è il fatto che il personaggio rimanda a un sistema di conoscenze che lo precede che è già stato definito dalla società, il lettore sa cosa aspettarsi perché vive una società che impone ed esprime e vive secondo quei valori che incarnano il personaggio. I valori, pertanto, dono definiti e predeterminati. Nel cinema c’è una sorta di livellamento nella definizione di questi eroi, è meno sensibile alla definizione dei valori. È vero anche che è una concezione della società moderna. Anche i promessi sposi di Manzoni è un’opera in bilico. -Pamela o la virtù ricompensata: si muove in bilico su due mondi l’antico e il moderno. Pamela non è un nome classico-mitologico, ma comune; ciò indica che il personaggio del romanzo sarà comune. Ma dato che ci troviamo in un momento di passaggio, solamente il nome comune non avrebbe comunicato nulla alla società. Con l’inserimento della seconda parte del titolo, permette al lettore di prevedere ed intercettare i valori che esprime l’opera. Con tale romanzo si inizia un percorso attraverso elle storie di tipo allegorico in cui la società può identificarsi, ma anche una storia caratteristica e speciale del personaggio. Concezione di tempo: si mette all’interno dell’uomo, entra nella sua immagine e muta il suo destino. Inserire la temporalità nella storia significa che il personaggio muterà rispetto all’inizio. Michail Bachtin, Estetica e romanzo: il sistema dei valori non sta più al di fuori della narrazione ma si costruisce all’interno di essa. Romanzo di formazione: forma specifica della crescita e del cambiamento dell’individuo, esce qualcosa di diverso, non è più lo stesso uomo di prima (es. Pinocchio, Goethe, Dickens) tipico della società borghese, è fondamentale riconoscere che questo tipo di romanzo si sia formato nell’ambito in cui la società borghese stava per imporsi come classe sociale nel sistema della società moderna. Rispondono alle esigenze della società: integrare i singoli membri della società in un sistema di valori che la società condivide. Nel ‘900 il romanzo di formazione viene risolto con un fallimento della storia (Madame Bovary, fallimento esistenziale, capacità di inserirsi in una società) o con il fallimento del romanzo stesso, che lo scrittore non riesce a scrivere di un inserimento del personaggio nel percorso. Questa temporalità narrativa porta al nulla, il semplice scorrere del tempo non porterà ad un miglioramento del personaggio, quindi passiamo ad una caratterizzazione cronologica, diventa imprevedibile, non si passa da immaturità ad immaturità. Tolstoj, guerra e pace: realismo con cui si rappresenta la condizione del personaggio, nonostante i propri desideri e le proprie aspettative portino ad una delusione del protagonista. Lui cerca di prendere in mano la propria vita ma non riesce a dare forma ai propri desideri. Tenta di lasciare un proprio segno nel mondo ma non riesce. I segni dell’assoggettamento dell’uomo al tempo in questo caso sono chiari e fallimentari. Il passaggio dalle storie esemplari in cui il destino è nelle mani del singolo individuo è diverso da ciò che le persone vorrebbero per sè stessi. I PERSONAGGI In alcuni casi i personaggi hanno una funzione decorativa, possono fare da sfondo, da paesaggio umano. Dickens, Casa desolata: si fa riferimento ad una folla umana che sta fuori dalle vicende del romanzo e del destino del protagonista. Serie di personaggi che servono solo per fare contorno, per dare maggior realismo alla descrizione dell’ambiente in cui si svolge l’azione. Manzoni, I Promessi Sposi: tecnica del ritratto come parola, al nome di lucia si associano delle caratteristiche specifiche. Nella sua individualità rappresenta la donna umile, lombarda, soggetta alle prepotenze dei potenti e dei ricchi. Storia di un personaggio anonimo ma interpretabile come una categoria, per questo parliamo di romanzo di passaggio. Dall’individuo alla classe di appartenenza modesta—contadina, oscillazione dall’individuo particolare di cui si racconta la storia e del suo valore emblematico come donna del popolo. Balzac, Papà Gonot: metà ‘800, parliamo di un tipo, cercare un destino diverso da quello che si aspettasse. Da un lato c’è la descrizione fatta dal narratore del personaggio, dall’altro c’è il personaggio sotto il punto di vista relazionale in cui costruiamo l’identità del personaggio. Narratore esterno onnisciente che conosce tutto del personaggio e ce lo racconta sotto tutti i punti di vista. Tipico del romanzo dell’800. Virginia Woolf, Gita al faro: altro tipo di descrizione è la prospettiva molteplice: l’identità del personaggio che si costruisce tramite le opinioni che altre persone hanno del personaggio. Descrive il padre tramite l’opinione del figlio, prospettiva del padre su se stesso: integerrimo, orgoglio come pedagogia rigorosa verso il figlio necessaria perché la vita è dura (dal punto di vista del padre di se stesso) persona retta. Poi punto di vista della moglie sul marito: lei è in imbarazzo perché lui si crede il migliore, lei è a disagio a sentire la debolezza del marito, ci sono anche le voci delle persone che sottolineano questo elemento, la moglie vorrebbe essere dominata dal marito ma invece è esattamente il contrario. L’umanità di quest’uomo è descritta dagli altri personaggi. Due opinioni sull’uomo da mettere vicino alle altre e fanno un quadro di un uomo incapace di affrontare Quali strategie un autore poteva usare per confermare la sua credibilità/autorevolezza? Inizio ‘900 manoscritto ritrovato, il narratore non si presenta più come la fonte primaria di quella storia ma finge di essere un trascrittore e di non aver inventato lui la storia, composta in epoca antica. Manzoni, Promessi Sposi: presa di distanza dell’autore rispetto al narratore iniziale, ha l’effetto di dare a quel manoscritto una maggiore veridicità indagini ulteriori che il narratore manzoni dice di aver trovato, conferma dell’autorevolezza della storia, Manzoni sentiva la necessità di fare questa storia, aveva bisogno di attribuire autorevolezza alals toria che stava raccontando, ci dice del sospetto che un narratore onniscente poteva rappresentare in quel periodo. Manzoni scardina il genere del romanzo che era minore in quel periodo, porlo in una forma che fino a quel momento era minore, lo statuto del romanzo aveva bisogno di trivare una giustificazione, opera che altrimenti sarebbe parsa non degna di essere stampata, grazie a questo espediente gli autori che si trovavano nel periodo quando il romanzo si stava affermando riuscivano a far valere questa genere. Distanziare il contenuto della narrazione, il contenuto scandaloso ricadeva sull’autore, invece facendo così manzoni avrebbe evitato questo ricadere della responsabilità su di lui. Altro punto di vista dal quale questa scelta è più vantaggiosa: il narratore onniscente può controllare il senso della sua opera, dargli il senso che più gli interessa, la voce che narra condivide tutte le facoltà dell’autore, (spostarsi in spazio e tempo, decidere cosa dire e cosa no, prospettiva e messa a fuoco). Modalità per controllare il senso: - Prefazione autoriale: a parlare è lo scrittore reale con tutti i suoi doveri sociali e morali, e non la sua proiezione di narratore, l’autore giustifica l’operazione dell’autore, presa di distanza per deresponsabilizzarlo e per dare valore alla storia. Richardson, Pamela – problemi che i primi autori di romanzi dovettero affrontare e anche le soluzioni, con un tono ironico e leggero, la voce del narratore cambia toni che sembra provenire dall’esterno che influenza la ricezione della narrazione. Stendhal, La certosa di parma: l’autore si intromette nei fatti e giudica il proprio personaggio, attira l’attenzione su di se, interventi di carattere metanarrativo che confermano la presenza di un narratore che giudica le azioni dei suoi personaggi e quindi si deresponsabilizza, dando conto a quello che riceve il pubblico, e così non viene giudicato dal pubblico per la storia. Fine ‘800 il narratore onniscente perde la sua fama: naturalismo e verismo che si rifiuta di usare un narratore esterno che giudica, si vuole la storia che si costruisca con i fatti senza controllo esterno+psicanalisi e riscoperta dell’io che non è in grado di operare nell’orizzontalità della società ma scava all’interno di se stessa, intrusione d’autore, frangente in cui il narratore onniscente non viene considerato reale i suoi commenti sopravvivano ma con un’intonazione diversa, con ironia. Eliot, Middlemarch: interventi di riflessioni che prendono spunto dalla situazione descritta e la riconducono a riflessioni sull’amore, vuole trasmettere un messaggio etico e spostare la nostra attenzione su somiglianze che legano personaggi fittizzi e reali, immedesimazione delle persone nella storia dei protagonisti, mentre prima si prendevano le distanze, in questo caso cercano di portare nel romanzo il lettore e il narratore. Sopravvissuti al periodo di declino al narratore onniscente Romanzo saggio: forma narrativa di natura ibrida in cui si mischia narrazione e saggismo, molti romanzi degli ultimi anni sono così, c’è sempre la voce che apre in direzione narrativa, intercalano vari aspetti diversi Come le serie tv o i media film possono costruire il suo senso a partire da alcuni elementi, linguaggio verbale fatto da frasi una dietro l’altra, montaggio che mette in continuità quelle frasi che possono essere considerate delle scene, rappresenta qualcosa di fondamentale, nell’audiovisivo una scena semplice può essere formata da varie inquadrature una dietro l’altra scelta per il paradigma che si caratterizza da tutte le inquadrature che sono state fatte della scena. Riprese di ogni inquadrature e si sceglie quella fatta meglio, ogni scena che vediamo è il frutto di un lavoro di scelta in base a quello che si è girato, però bisogna scegliere tra diverse opzioni ognuna delle quali porta con se effetti di senso diversi, il montatore era uno che aveva bisogno di forbici e colla per tagliare le signole inquadrature, le possibilità di montaggio e di costruzione della storia sono più semplici ora, ma c’è una tradizione cinematografica del ‘900 prevede una serie di scelte condizionate dalla produzione, es. rapporti di spazio (se devo mostrare un’auto in fuga deve essere dallo stesso lato della strada in ogni inquadratura), parliamo quindi di montaggio tradizionale, dimensione cronologica al racconto, successione temporale e di eventi che porta a creare un nesso causale nelle due inquadrature, funzione di raccontare gli eventi in modo lineare e trasparente, la sequenza di eventi che sono stati scritti prima sulla carta e poi portati sulla scena. Obiettivo di nascondere il montaggio stretto, talmente naturale che non deve vedersi l’intervento: no complessità 04/04/2023 Narratore: chi parla nel racconto? In che modo avviene la mediazione tra realtà narrativa e lettore? 1) Narratore esterno/eterodiegetico: estraneo alla storia, assente come personaggio, ma che guida il movimento narrativo. 2) Narratore interno/omodiegetico: entità presente nel mondo narrato, personaggio vero e proprio Es. Dickens, Casa desolata (1852): voce esterna alla storia come corriere, narratore interno alla storia ma non ben definito, questo tipo di narratore si alterna con il narratore vero e proprio che è esterno, passaggio prospettico da narratore esterno a narratore interno. Ad un certo punto si alterna anche la voce di Ester Sanderson che racconta la sua storia in prima persona, narratore non così affidabile con cui inizia questa storia, vediamo la modernità di questa strategia. Narrazione già minata dal principio, dalla voce con cui viene espressa, rispetto al narratore collettivo interno ed esterno il lettore ha una prospettiva particolare. Presenza del narratore di secondo grado: esemplificabile come il Decameron, coloro che raccontano le novelle, cornice, narratore di primo grado e uno di secondo esterno alla storia stessa. Cinema: difficile individuare la figura del narratore (es. didascalie introdotte nella vicenda, personaggi che raccontano le proprie storie) e dell’autore, perché alla costruzione della narrazione finale partecipano molte parti, ogni parte partecipa in maniera diversa alla narrazione Conoscenze del narratore: cosa è in grado di vedere in relazione ai personaggi che agiscono nella storia - può saperne di più rispetto ai personaggi della storia che racconta, vede tutto e sa tutto, entra nella mente dei suoi personaggi. Es. Balzac, Papa Goriot: abitudini del loro modo di affrontare la vita, il narratore conosce dettagli della cronaca Es. Manzoni, I promessi sposi: il narratore riesce a raccontare i moti dell’anima dell’innominato della sua conversione, il narratore riesce a raggiungere i personaggi e a restituire al lettore - stesso livello del suo personaggio, conosce solo quello che conosce il suo personaggio, lo segue nel corso del racconto, tutta la macchina narrativa è vista dal punto di vista del personaggio Es. Melville, Moby Dick: conosciamo il personaggio attraverso un gioco di luce e ombre, abbiamo dei pregiudizi che iniziamo a scoprire con il passare del tempo, tutte le informazioni che abbiamo passano attraverso il personaggio, difficile scoprire il mondo così, ci sono incoerenze, non deve anticipare nulla del mondo visto che lo conosce esattamente come il suo personaggio - Descrizione di un diverso evento secondo diverse prospettive: focalizzazione multipla, tipica dei romanzi epistolari, punti di vista diversi sullo stesso evento, racconto più sincopato più difficile da leggere per il lettore. - Narratore sa meno dei suoi personaggi e osserva le azioni e le reazioni come se fosse al di fuori, come se le vedesse dall’esterno, la storia viene raccontata in modo oggettivo, tipica dei romanzi d’avventura e polizieschi perché rimane il mistero Modo in cui i personaggi prendono parola: - discorso diretto - discorso diretto libero - soliloquio - monologo interiore - flusso di coscienza - discorso indiretto - discorso indiretto libero - discorso raccontato Inquadratura: porzione di spazio che poi lo spettatore vede, porzione di realtà, unità di base del discorso filmico Campi: inquadrano spazi ampi in cui la figura dell’umano è subordinata a quella dello spazio, passiamo da campo lungo a lunghissimo, poi campo medio in cui la figura umana inizia a vedersi Es. Tolstoj, Guerra e pace: Napoleone ci sono verbi di sentimento, quindi, diventa personaggio di finzione, chiaramente espressa la presenza dell’autore, semplice descrizione dei personaggi può essere intesa come finzionalità. Un’eccessiva focalizzazione sui dettagli di quei personaggi storici, o eventi raccontati troppo da vicino senza citare le fonti, è sintomo di finzionalità perché come fa il narratore a sapere queste cose. Rapporto alla voce: metalessi dell’autore nell’universo diegetico Il racconto in prima persona è più difficile trovare questa differenza tra finzione e realtà Categorie: 1) finto: punta ad ingannare 2) finzionale: tutto ciò che riguarda la fiction come discorso formato da discorsi intransitivi, per essere validi non hanno bisogno di fare riferimento a come reali, non ha a che fare con il falso 3) fittizio: tutto ciò che è privo di una referenza esterna ma anche palesemente inventato, giudizio di carattere ontologico 4) finzionalizzato: personaggi storici che assumono una statura finzionale fanno cose e dicono cose che nella realtà non hanno detto es. renzo finzionale, mentre federico borromeo è finzionalizzato 18/04/2023 Post-verità: concetto che attraversa gli ultimi decenni, il fatto che non ci siano più delle agenzie o delle fonti di autorevolezza tali da garantire la messa in circolazione di una o più verità, ogni fatto è rappresentabile attraverso punti di versi che rendono la verità sempre più sfumato, liquido. Possibilità che abbiamo di arrivare ad una verità condivisa è sempre più difficile, soggetta a ricalibrazioni, verità come costruzione del discorso, è un concetto che continuamente deve essere indiscusso attraverso un insieme di agenti che discutono sulla verità. Concetto che nasce con la diffusione dei social, la molteplicità di condivisione delle cose riduce la possibilità di avere una verità condivisa. La verità è ciò che risulta nel linguaggio, si parla ormai di effetti di verità, perché ogni fatto può avere diversi punti di vista ognuno dei quali ha un effetto e ci fa pensare che non esiste una verità comune. FICTION NON FICTION A cosa serve la fiction? Ad un tempo era considerata pericolosa in quanto menzogna tra realtà e finzione. Ora invece diventa necessaria, diventa un meccanismo di crescita di conoscenza, nei bambini soprattuto che imparano attraverso il gioco e quindi attraverso la finzione. Processi cognitivi dversi: immersione/immedesimazione: credere vera la finzione in un primo momento, patto tra narratore e lettore, ci fa cadere in una illusione referenziale trascinamento: sospensione della credulità della finzione, riguarda la regolazione delle nostre azioni quando è finita la fase di finzione, ma questo dipende dalle persone non tutti trascinano la cosa anche dopo la finzione, quindi non dipende dall’immersione, una maggiore esposizione alla fiction maggiore è il risultato nella realtà, purchè ci sia un filtro. Pubblicità: spazio e un tempo precisi dedicati, oggi invece non c’è più questa soglia di apertura e chiusura quindi molto più complicato. Generi ibridi naati nei nostri decenni che mescolanofatti e finzioi: com’è nata questa ibridazione negli anni ’60? – NON FICTION NOVEL e NEW JOURNALISM: - Le tecniche di finzione vengono applicate a fatti di cronaca - Primi modi di intendere personaggi veri in mondi fittizi - La svolta avviene proprio in questo momento - Non fiction: scritti di cronaca e reportage che puntano ad avere uno spettro più ampio del giornalismo ma che si basi su fatti veri – parliamo di trasfigurazione letteraria – parliamo di reporter narratore (giornalismo+letteratura) - Modi in cui si può rendere un fatto più letterario: 1) Messa in intreccio 2) Voce narrante: rapporto tra materia che viene raccontata e chi la racconta Es. a sangue freddo: narratore esterno in 3 persona che non partecipa ai fatti, questo elemento di fiction perché in realtà lui faceva parte dei fatti, ad un certo punto dice di avere una corrispondenza con un giornalista che in realtà è lui stesso. La fiction riguarda il modo in cui i fatti sono presentati in maniera romanzesca, ma il resto è tutto vero, non c’è una manipolazione dei fatti. Transizioni brusche in cui non si sa chi sta parlando, sono tecniche finzionali inserite in una narrazione che riporta elementi fattuali 08/05/2023 SERIE TV Forma di narrazione di maggior impatto culturale, sostituito i film dopo la crisi dei cinema, cultura fatta dalle serie tv. Mercato globale delle serie tv, si sforzano d diventare globali, non tanto per le narrazioni occidentali ma orientali (es. squid game: serie coreana che veicola messaggi duplici, parlano all’intero globo, serie molto cruda e violenta, risolvere tramite un gioco che non tiene conto della vita dei giocatori, elemento di nostalgia per un tempo d’infanzia tipo tramite un due tre stella)
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