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APPUNTI GEOGRAFIA COMPLETI, Appunti di Geografia

Appunti Geografia - Beni Culturali A.19/20

Tipologia: Appunti

2018/2019

In vendita dal 15/11/2019

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Scarica APPUNTI GEOGRAFIA COMPLETI e più Appunti in PDF di Geografia solo su Docsity! 1 GEOGRAFIA 24/09 Definizione di geografia: Etimologicamente “Scrittura della terra” – Scienza che studia la distribuzione e la connessione spaziale dei fatti e dei fenomeni nelle loro cause e nei loro effetti. 25/09 Spiegazione definizione: - “Scienza che studia” significa che a geografia ha un metodo scientifico, ha delle leggi che sono state dimostrare attraverso sperimentazioni per cui ciò che afferma è assolutamente veritiero perché dimostrato. Se qualcosa non è scienza è disciplina. Qual è la differenza? La scienza dimostra quello che fa (es: Fisica, Chimica, Matematica) - “...la distribuzione e la connessione spaziale dei fatti e dei fenomeni” significa che analizza fatti e fenomeni che sono due elementi differenti della realtà: Fatto: Singolo elemento/accidente – es: Terremoto di Matera (Studiato dalla geografia particolare) Fenomeno: Generalizzazione di tanti fatti simili – Terremoto (Studiato dalla geografia generale) Ci sono varie tipologie di geografia a seconda dell’argomento d’analisi d’ interesse  Geog. Economica  Geog. Umana  Geog. Fisica  Geog. Medica Ecc... la Geografia studia un po' tutto, quei fatti e fenomeni che hanno una … - “distribuzione e connessione spaziale”  Con distribuzione spaziale intendiamo quando vogliamo prendere ad esempio un edificio (es: Discarica) e dobbiamo porlo all’interno della città, studiando però il modo migliore per collocarlo (ne caso della discarica, certamente non la metteremo vicino ad una zona residenziale e così via).  Con connessione spaziale intendiamo le varie “argomentazioni” che si legano alla decisione di collocare l’edificio in un determinato spazio (es: se compriamo un appartamento in pieno centro certamente avrà un costo elevato). = Fatti e fenomeni che si legano (Nessuna posizione nello spazio è causale!!!) In che modo li studio? - “...nelle loro cause e nei loro effetti”. Questo significa che ogni fatto non è isolato. Ma connesso da altri fatti e fenomeni producendo tanto altro. Esempio 1: Pachino ha scelto di valorizzare l’agricoltura. Facendo questa la maggioranza del guadagno del paese verrà dall’agricoltura, e non dal turismo o dall’allevamento perché non si riesce a sviluppare tutto. Questa scelta, che è causa, implica degli effetti ovvero sì, la valorizzazione dell’agricoltura ma magari la trascuratezza di edifici più legati al turismo ecc. 2 Esempio 2: Il dopoguerra ha prodotto un maggiore sviluppo industriale. Effetti  Aumento del benessere, dell’economia MA ANCHE problemi ambientali. Effetti dunque che si legano a fatti e fenomeni. Esempio 3 legato al cambiamento della visione degli effetti: In montagna la neve un tempo era un grosso problema. Ad oggi invece la neve è fondamentale per il turismo. Esempio 4: L’abitare. Una volta si abitava tutti assieme e si era composti da una famiglia numerosa dunque anche le abitazioni che venivano costruite si adattavano a questa tipologia di vita. Oggi invece questi elementi del territorio (case, appartamenti ecc.) sono cambiati perché il futuro è cambiato. Esempio 5: Gli anni 50 erano gli anni del “Baby boom” che comportarono un aumento delle istituzioni scolastiche. Oggi invece c’è un calo delle nascite quindi una diminuzione delle istituzioni scolastiche. DUNQUE: Da questo se ne deduce che la geografia è la scrittura della terra molto antica e molto recente. Potrebbe sembrare una contraddizione ma NON lo è perché cambia in continuazione. È molto antica perché nasce con l’uomo nel momento in cui ha bisogno di conoscere ed intervenire sull’ambiente in cui vive. La geografia ha chiarito i suoi metodi e non si parla più di disciplina, ma di scienza perché ha organizzato le sue informazioni, trovato una metodologia propria e verificata. Anticamente si limitava solo alla rappresentazione grafica dei luoghi e alla descrizione dei caratteri fisici. Possiamo ricordare la cartografia antica nella quale si raffigurava in 2 dimensioni quello che era 3D. 26/09 Le origini della geografia: MONDO GRECO La geografia è una disciplina antica e una scienza moderna perché nasce con l’uomo e dalla metà degli anni 70 si trasforma in scienza. I personaggi che per primi si sono occupati di geografia/cartografia (perché una volta era principalmente incentrato sulla rappresentazione su carte) trasferendo ciò che è la terza dimensione su un documento realizzando il sogno di Icaro di vedere la terra dall’alto (mitologia) sono:  Omero (775 AC)  Nella sua rappresentazione si racchiude ciò che vedevano gli antichi: Fiume Oceano che chiude, delimita la terra, una terra a nord, e una a sud che chiudono il mare e l’assenza di punti di riferimento mano a mano ci si allontana dalla Grecia. L’uso delle carte geografiche serviva principalmente per spostarsi via mare, e come punti di riferimento si prendevano le costellazioni. 5 1/10 Il risultato di questo componimento fa emergere profonda conoscenza di Esiodo del cielo stellato, delle costellazioni, dei giorni, dei mesi e delle stagioni  Non può non essere frutto di un sapere derivato da costanti e periodiche degli altri principali che certamente non sono paragonabili alle conoscenze di oggi. Si parla infatti di ASTRO – METEOROLOGIA e non di astronomia, in quanto prevede dall’apparizione dei corpi celeste sull’orizzonte e dalla loro posizione i giorni, le stagioni, i mesi per permettere di conciliare tutto ciò con:  Agricoltura  Navigazione (vicino alla costa) Passi de “Le opere e i giorni” di Esiodo incubi emergono questi concetti: Libro III: L’Agricoltura 383 – 386  “Esse quaranta giorni rimangono ascose, e quaranta Notti; e di nuovo, poi, volgendosi il giro dell’anno, quando si arrotan le falci, ritornano, e brillano in cielo. Quando le Plèiadi, figlie d’Atlante, si levano in cielo, tempo è di mietere; quando tramontano, è tempo d’arare.” 597 – 599  “Imporre devi ai servi che il grano di Dèmetra sacro battano, come prima si mostri il selvaggio Orïóne, in qualche luogo asciutto, su l’aia spianata.” Questa conoscenza però ha matrici mesopotamiche ancora, ma la bravura e la capacità dei Greci grazie alla loro filosofia divina li ha portati a raccogliere quello che era il passato, organizzarlo e farlo proprio e tramandabile. Occorreva conoscere anche i luoghi dove si approdava durante i viaggi, o almeno sapere se la popolazione verso quale ci si sta dirigendo è sottile o disposta ad accoglierci. Anche questa conoscenza venne tramandata da viaggiatore a viaggiatore. Un fattore da tenere presente è che ai tempi nessuno viaggiava per esplorare o visitare, si viaggiava per prime necessità, per andare alla ricerca di quei beni utili perla vita quotidiana. (Es: Spezie. Servivano per conservare, oggi noi le usiamo in maniera differente). Durante questi viaggi cercavano anche di calcolare una distanza tra una terra e l’altra e come unità di misura utilizzavano proprio i giorni. Dovevano anche loro avere un ide della distanza da percorrere per fare rifornimento di cibo alle navi, per organizzare le attività commerciali ecc.  Nascono i primi PORTOLANO (diversi dai portolani moderni). = Detti anche “peripli”, contengono una descrizione della morfologia delle coste, le posizioni delle foci dei fiumi, degli approdi, dei promotori, ma anche degli usi e costumi. (Questi peripli erano così importanti nella cultura del popolo Greco che gli Dei li utilizzavano nelle leggende). Il primo geografo Greco che fece redigere la carta dell’intero monda abitato  “Pinax”  fu Anassimandro di Mileto (IV secolo. Scienziato, filosofo, cartografo della scuola Ionica, successivo a Talete). Ma se fece una rappresentazione della terra, che forma concepita di essa Anassimandro? C’è da dire che in quei anni la visione sferica, cilindrica e piatta “convivevano”, nel senso che chi era più dotto si avvicinava come minimo 6 ad una visione cilindrica, chi sferica, ma la visione della terra piatta non si escludeva, soprattutto tra la gente popolare. A lui furono attribuite diverse invenzioni, tra cui anche lo “Gnomone” o “Meridiana”, ovvero l’orologio che funziona s posizionato in una determinata direzione e solo se presente il sole. Fu uno strumento semplice ma innovativo che permise agli uomini di imparare a scandire il tempo della giornata. In seguito ad Anassimandro abbiamo Ecateo che perfeziona la carta di Anassimandro integrando con descrizioni dei popoli conosciuti. (Precisazione: A noi di queste carte non è arrivato nulla di originale, ma solo descrizioni altrui) 2/10 Qualcosa di più certo lo abbiamo con Ecateo (550 – 480 AC, Uno dei più antichi storici della Grecia). Scrisse la prima opera geografica, in prosa: “La Periegesi” (= viaggio intorno al mondo). Non sono più riferimenti geografici dentro altre opere, ora è proprio un’opera di geografia. Ci sono pervenuti solo dei frammenti ma si parla anche di una carta che rappresenta questo viaggio e i successori di Ecateo che hanno scritto di lui si può dire che la sua carta si rifaceva con molta certezza alla carta di Anasimandro. Carta geografica diversa da quella di oggi. E più approssimativa, con conoscenze primitive, ma di quel tempo riguardo le terre conosciute. Errori individuabili: Mar Caspio rappresentato come un golfo che sfocia nell’oceano circolare.  Non ha alcuna valenza scientifica come carta. Il primo tentativo di approccio scientifico alla carta geografica lo si ha intorno al IV secolo con Dicearco di Messina, filosofo. Che scrisse un trattato di geografia in cui per la prima volta viene indicata la necessità e l’importanza di tracciare sulla carta delle linee di riferimento che oggi chiamiamo meridiani e paralleli, dove grazie alla latitudine e longitudine ci permettono di ritrovare sulla carta con una precisione perfetta un punto sulla terra  La carta è un strumento fondamentale per la conoscenza e permette di spostarsi con certezza sul mondo conosciuto. La sua linea però non è il nostro equatore perché ancora non era conosciuta l esatta dimensione della superficie della terra e dei suoi relativi continenti quindi la linea tracciata è una linea che tocca punti ben conosciuti. Essendo nel mondo Greco questa linea ha come punto di riferimento Rodi, l’altro punto di riferimento e Gibilterra, con il suo stretto. (Colonne d’Ercole limite navigazione). Ha individuato anche quello che oggi definiamo meridiano di riferimento (Convenzione, oggi c’è quello di Greenwich  territori est, ovest, fusi orario ecc. Scelte fatte dalla società). Grazie al tracciamento di questa linea si organizzano le terre si comincia a parlare di un nord e di un sud, prendendo dei punti di riferimenti. Arriviamo all’importante personaggio Greco Eratostene (256 – 195 ac) Pietra miliare della storia della cartografia (non solo, anche per esempio per il fatto di esser riuscito con una grande precisione a calcolare la dimensione della circonferenza terrestre considerando i mezzi a disposizione dell’epoca) perché comprende che non è più sufficiente individuare solo una linea orizzontale e verticale, ma è importante tracciare una serie di linee parallele tra loro alla linea di riferimento fondamentale + le linee senza distanza regolare. 7  Proiezione di Mercatore quella più comune che oggi si vede, distanziate sempre di più le linee mano a mano che ci allontaniamo dall’equatore.  Proiezione di Peter’s che come principio ha quello di mantenere l’esatta dimensione dei continenti. Eratostene aveva compreso la sfericità della carta ma sapeva che non potesse essere rappresentata sulla carta senza accorgimenti che la rendessero fruibile. Rappresento le terre conosciute con una finalità di conoscenza per ad esempio riuscire a compiere una buona navigazione e per farlo servivano accorgimenti scientifici tipo distanziate le linee. Eratostene era direttore della biblioteca di Alessandria (giunta solo notizia) quello che sappiamo per certo era che fosse un luogo dove nei secoli si raccogliere tutto il sapere disponibile, dove c’erano disponibili poche carte geografiche ma molte mappe catastali. Strabane venuto dopo Eratostene ci riferisce in maniera confusa di una carta di Eratostene quindi non sappiamo se fece davvero una carta o solo un progetto, fu solo la mente forse? Strabane non chiarisce se la carta venne effettivamente redatta o solo descritta nei particolari, nei modi, attraverso quali questa carta doveva essere redatta. Forse non aveva tempo o capacità di realizzarla, o l’interesse, magari aveva un interesse scientifico e non didascalico (vera rappresentazione) Presente anche qui una distorsione, una rappresentazione abbastanza incerta. Ma una rappresentazione più o meno precisa delle linee dei fiumi utili per la navigazione per penetrare nelle città. Le conquiste di Alessandro Magno permisero alla comunità scientifica di arricchire la biblioteca di Alessandria di molta documentazione. Eratostene  Padre della geografia scientifica. Certamente il più grande dei meriti che gli vengono iscritti e l’aver calcolato scientificamente la circonferenza terrestre. Non solo si preoccupo di spiegare come si doveva rappresentare la superficie delle terre emerse ma anche di calcolare la dimensione di quello che era allora il mondo abituato. Dimensione che ai tempi urgono fortemente esagerate è rimasero tali fino a buona parte del XVIII secolo. Si pensava che una volta attraversato l’oceano si arrivasse alle Indie prima della scoperta dell’America di Colombo. Quindi la superficie era ai tempi occupata maggiormente da continenti che da Oceani. Se lo era con Colombo, immaginiamo con Eratostene. In seguito furono le esigenze militari legate alle conquiste di Alessandro Magno che portarono alla necessità di avere delle carte per avere sotto controllo l’immenso impero. Questa ricerca di trovare modi sempre più precisi e dettagliati di rappresentare la superficie allora conosciuta culmina nell’opera “Geografia” di Claudio Tolomeo. Siamo nel II sec dc, ad Alessandria d’Egitto. La parte più consistente di quest’opera costituita da diversi libri in gran parte riporta quello che oggi sono i nostri atlanti (o almeno una parte). Dove vengono riportate con le coordinate del tempo le coordinate geografiche dei luoghi con una breve descrizione delle caratteristiche topografiche (Perché non è solo 10 Questo concetto lo troviamo rappresentato nella carta esposta da Agrippa in Campo Maurizio, carta che rappresentava l’Impero romano, giunta a noi la sua riproduzione chiamata “Carta Peutingeriana” Segnate le più importanti strade. Perché abbiamo questa rappresentazione? Ai romani non interessava altro che muoversi nell’impero. Strabone era nato in Asia Minore, intono all’anno Zero. Apparteneva ad una famiglia di notevole ricchezza. Di formazione culturale Greca, si trasferisce a Roma per studiare Geografia. E a differenza dei cartografia visti fino ad ora, lui viaggia molto. Si reca anche oltre il confine desertico oltre il quale non si andava per le difficoltà climatiche. Scrive un trattato sull’Europa occidentale, sull’Asia Minore, e sull’Egitto. Anche dell’Inghilterra basandosi sulle descrizioni di Giulio Cesare. Ci parla dell’Africa che però colloca tutta Nord dell’equatore, e dell’Asia che era già noto fino alle coste occidentali dell’India e del Ceylon. Per quanto riguarda la distribuzione delle terre si rifà ad Eratostene, e le terre si trovano solo nell’emisfero settentrionale ed il resto della terra era coperto da un grande Oceano. (Le misure delle terre emerse: 7.000 miglia tra Spagna e India e 3.000 lungo il meridiano di Rodi) Interessante il fatto che l geografia di Strabone tratta anche di altri fenomeni per esempio il sollevamento delle terre emerse e a conferma dell’ipotesi che una volta le terre erano sotto il mare, racconta della presenza di conchiglie marine su territori da lui citati. Dice inoltre che è possibile rappresentare la terra come una sfera di circa tre metri di diametro, è le terre emerse avrebbero occupato una minima parte, la maggioranza era Oceano. Parla anche d trasferire le terre su carta e di poter rappresentare sulle carte la terra senza dover distorcere in maniera significativa le coste, per il fatto che non fossero particolarmente estese. Strabone ovviamente conosceva i concetti di longitudine e latitudine e raccomandata di utilizzare le eclissi di luna per ricavarle. 8/10 IL geografo tedesco Schultze nel 1943 definisce la geografia come “Scienza sintetica che descrive e studia i rapporti di connessione dei fatti e dei fenomeni distribuiti sulla superficie terrestre coordinati in unità spaziali (regioni), ed aventi particolari aspetti collettivi (paesaggio)”. Il fatto che S. individui queste unità spaziali che abbiano aspetti collettivi che ricadono in un gruppo più ampio  Se parliamo di regione oggi intendiamo o la regione amministrativa, o regione storica, o regione fisica. Come regione prendiamo in esame un territorio che ha un confine più o meno ampio a seconda dell’aggettivo che metto affianco al termine regione. Se lo intendo senza regione è un termine troppo vago. Confine che varia a seconda “della tipologia di regione che intendiamo”. Resto d’Italia 11 Quando parlo di paesaggio ad esempio parlo di paesaggio montano nel quale rientra la regione alpina, ma anche la regione imalaiana  Regioni ben distanti tra loro ma hanno degli aspetti che le accumunano e questi aspetti rientrano dei “paesaggi” = prendono realtà molto più vaste che neanche sono vicine. Prendo in esame degli elementi che vanno bene a diversi regioni simili. Da qui ne deriva la finalità della geografia  Essere propositiva (non e più la geografia di Omero, Strobone, degli egizi. Non è più per colonizzare, conquistare etc. non è più descrittiva, non è una geografia che racconta dei luoghi, delle regioni che vengono conosciute perché è una scienza e in quanto tale si è posta come obiettivo quello di affrontare e interpretare quei rapporti di interdipendenza e di interconnessione esistenti tra fatti e fenomeni. Analizzare, interpretare, studiare, il modo nel quale fatti e fenomeni si trovano distribuiti sul suolo terrestre e di prevederne l’evoluzione). Esempio: Eruzione vulcanica che distrugge Pompei ed Ercolano. Oggi possiamo andare a vedere se c’erano stati segnali premonitori, possiamo vedere gli effetti che ha prodotto, e prevederne l’evoluzione: ed oggi può avvenire ancora? In che modo? Cosa dobbiamo fare? Quali conseguenze può portare? Come si deve intervenire?  Analisi del fatto non legata a sé stessa = conseguenze e previsione con ipotesi di evoluzione. Non più la descrizione di quello che vedo o mi raccontano ma indagare le relazioni di questo fatto e gli altri fatti presenti. Pendici del Vesuvio più abitate d’Italia. Perché? Solo in Italia? Si apre il discorso della memoria collettiva e sociale. Zona più fertile in assoluto. Crescita economica ≠ sviluppo economico La geografia essendo scienza usa il metodo Galileiano della ricerca, metodo che partendo dall’osservazione e dalla classificazione dei fatti e dei fenomeni, passa successivamente alla loro analisi ed interpretazione. Galileo come strumento usava il telescopio, e dopo averci guardato dentro afferma la legge che la terra gira intorno al sole  Galileo guarda, osservava i fatti, i fenomeni e poi passa all’analisi all’interpretazione e alla stesura di una legge. Come faccio a dimostrare che la terra ruota? Un abate ha lanciato più volte un grave dalla torre degli asinelli, per vedere se avesse avuto una caduta verticale o leggermente obliqua data dalla rotazione terrestre. Si tratta di un procedimento nel quale fatti e osservazioni precedono le mie idee. La ricerca geografica moderna si basa sul principio fondamentale ed esclusivo detto “principio della coesistenza spaziale”  Cos’è? Non esiste oggetto sulla superficie terrestre che per la posizione che occupa non subisca l’influenza degli oggetti con cui viene a contatto e che a sua volta non eserciti esso stesso un’influenza su quegli stessi oggetti e su altri ancora. La geografia analizza la realtà non nelle sue singole componenti ma nella sua globalità. Se ad esempio faccio uno studio sulla popolazione non guardo solo oggi, guardo ciò che c’è stato anche ieri, guardo la storia del territorio. Quella che è l’unione degli elementi fisici, antropici, organici o meno, sono di prerogativa esclusiva della geografia  Certo che di Verona (es) si occupa lo storico, il sociologo, il geologo ecc. MA il geografo entra in confronto con le altre discipline, scienze che hanno detto sul territorio e lega quelle informazioni, conoscenze che colore che si occupano specificatamente di un settore della realtà hanno affrontato = per questo si parla di scienza di sintesi. 12 La superficie terrestre (intesa in senso tridimensionale in cui acqua, aria e terraferma si compenetrano) studiata nella sua interezza e complessità è quindi oggetto di studio della geografia. 15/10 SPAZIO TERRESTRE E SPAZIO GEOGRAFICO: Due realtà differente ma entrambe partono dalla superficie, dal pianeta. Momento in cui si parla di uno e dell’altro?  Spazio terrestre: Analizzato fin dall'antichità.  Spazio geografico: È un concetto ed è recente, se ne inizia a parlare dalla metà degli anni ’60, in quel momento considerato spartitraffico tra geografia analitica, propositiva (dopo anni ‘60) e quella antica. Il geografo però non è cambiato tra il primo ‘900 e gli anni ’60, il geografo ha sempre avuto una visione spaziale dei luoghi, infatti aveva il bisogno di rappresentarli, di fotografarli. Quello che è cambiato è la coscienza dl proprio ruolo all’interno della realtà. Quella visione spaziali veniva tradotta dal geografo non parlando di spazio geografico ma parlando di spazio terrestre o luogo, regione, superficie terrestre. Quindi quello che è cambiato dalla seconda metà del ‘900 è il modo di vedere la realtà  spazio GEOGRAFICO, aggettivo che fa la differenza. Noi ci muoviamo in uno spazio e in un tempo. Ma come se per lo spazio ci sono varie definizioni, anche per il tempo. Cosa intendiamo per tempo? Qui sono le 9 ma in un’altra zona del mondo no. Siamo convinti che il mondo si muove secondo le nostre caratteristiche ma viaggiando ci si rende conto che viviamo in spazi che cambiano e in tempi diversi. Perché viviamo in relazione con gli elementi che a contatto con spazio e tempo sono differenti.  Definizione che troviamo per eccellenza di spazio è = Parte di piano delimitata da una linea.  Nell’ambito geografico invece (sempre senza aggiungere aggettivi alla parola spazio) = Porzione delimitata della superficie terrestre.  Se aggiungiamo ”geografico” = Spazio formale, astratto costruito dal geografo partendo da alcune caratteristiche dello spazio terrestre (Essendo astrazione posso intendere qualsiasi cosa, es: Piazza  Piazza della città, piazza della discoteca, piazza di internet). Perché lo spazio geografico viene scoperto proprio negli anni ’60? Non è che sia accaduto un evento macroscopico in un giorno, ma è successo qualcosa che ha risvegliato nei geografi e nella società un interesse diverso nei confronti dello spazio. Tre cause:  Si moltiplicano le contraddizioni spaziali soprattutto a livello dell’interfaccia urbano-rurale: Si va ad infrangere soprattutto nel dopo guerra. Cosa si infrange? Rapporto città-campagna che aveva sostenuto la società sin dalle epoche più antiche. Una volte c’era sempre una città e una campagna in simbiosi. La campagna produceva è la città vendeva, la città difendeva la campagna. C’era un loro equilibrio, ognuno dei due aveva il proprio ruolo:  Città: Governo e mercato.  Campagna: Centro di produzione. Quest’equilibrio poi si rompe per il proliferare dell’industria portando con sé il bisogno di rifare le città, lavorare nelle industrie, diffondersi delle infrastrutture. Si comincia a parlare di area marginale riferito alla campagna rispetto alla città = area lontana, marginale con dei problemi. Si inizia a 15 NON ESISTONO PLANISFERI PERFETTO  Problema dell’impossibilità di raffigurare perfettamente sulla carta la sfera terrestre porta a far sì che qualunque planisfero abbia delle deformazioni. Le carte sono molto più maneggevoli e ci permettono di evidenziare caratteristiche e di ometterne altre a seconda dell’uso che ne devo fare. Quindi sulla carta posso fare una scelta di quello che voglio mettere. Problema delle carte: Viviamo in un mondo a tre dimensioni (geograficamente latitudine, longitudine e altitudine) ma le carte rappresentano solo 2 dimensioni. L’altitudine è rappresentata solitamente da colori o da curve di livello. La carta è uno strumento approssimativo e convenzionale. Approssimativo perché scelgo una proiezione attraverso la quale trasferisco una sfera sulla carta, e convenzionale perché è una convenzione che il mare siano rappresentate con il blu. Conosciamo dunque non sempre un mondo reale ma una conoscenza che è parziale e deformata. Ogni tipo di proiezione ha un “dritto e un rovescio”, se da una parte conservano quella caratteristica, ne si omette un’altra. Esempio:  Certe proiezioni tuttavia conservano in scala tutte le distanze relative ma a costo di distorcere i rapporti tra le superfici rappresentate.  Altre conservano o rapporti fra le superfici e distorcono le distanze.  Altre sacrificano distanze e proporzione e quindi le aree rappresentate con l’obiettivo di conservare gli angoli proporzionali di latitudine e longitudine abbiamo una distorsione come ad esempio nella carta di Mercatore (utilizzata per navigazione marittima e area) che distorce le dimensioni dei continenti ad esempio abbiamo un forte allargamento delle regioni in prossimità dei poli. MERCATORE: (Gerhard Kraemer  Italizzazione Gerardo Mecatore): Noto per la sua proiezione cartografica conforme e cilindrica proposta nel 1569 che rappresenta la superficie terrestre, curva, distorcendo scale e distanze. Mercatore penso questa carta proprio per la navigazione, perché siamo nell’epoca delle grandi conquiste. Occorreva sapersi muovere su mare. Voleva offrire una carta ai naviganti che tenesse proporzionali gli angoli direzionali  Mantiene tra di loro equidistanti i meridiani e distanza tra di loro sempre di più i paralleli. In questo modo si ha un’impossibilita di rappresentazione delle terre sopra le calotte polari. Nome delle sue mappe: “Nova et Actua Obis Terra e Description as Usum …..” La carta di Mercatore mettendo l’Europa al centro ha contribuito a compromettere i concetti di Nord, Sud, Est, Ovest del nostro pianeta. Chi l’ha detto che nord debba stare in alto? E il sud in basso? È tutto una convenzione. (Nelle mappe Azteche poneva Gerusalemme al centro, Gli egiziani mettevano l’ovest a Nord perché da lì nasceva il sole. Anche al tempo di Abramo l’orientamento delle carte, il punto di riferimento per costruire una carta era l’est). Allora come mai Tolomeo mettendo in cima il Nord non sia stato inquisito come galileo, invece si sono semplicemente cambiati dei termini per utilizzare questi strumenti.. 16 Ma se Mercatore aveva fatto la carta solo perinteressi pratici come mai ancora oggi troviamo la sua carta? Perché ci va bene così, ci torna comodo e utile trasmettere quest’immagine. Gli interessi politici o presunzioni culturali portarono ad accettare questa rappresentazione. Un’altra carta famosa è quella di Peter’s che ci rappresenta un mondo diverso da quello che siamo stati abituati a vedere. Qui troviamo che c’è una sorta di giustizia perché da la corretta estensione delle terre --. Riduce la distanza tra i pralleli, allunga i paesi della fascia equatoriale ristabilendo le proporzioni. Addirittura c’è voluta una convenzione da parte dell’ONU per restituire la dignità cartografica al Terzo Mondo. https://www.focus.it/comportamento/scuola-e-universita/25-carte-geografiche-che-non-vi-hanno-fatto- vedere-a-scuola 22/10 Il mondo è costretto ad affrontare dei cambiamenti immediati del paesaggio causati da eventi come terremoti, tsunami. L’uomo tuttavia è anche causa di mutamenti di uguale entità ma in tempi più lunghi. Adesso ci rendiamo conto tramite dei segnali ad esempio che c’è un forte innalzamento delle temperature, ma questo è frutto di processi iniziati decenni fa. Abbiamo quindi forti mutamenti, il pianeta si trasforma, subisce una “metamorfosi”. Ma la metamorfosi è il mondo che sta cambiando osta sfuggendo al nostro controllo? (riferimento alla metamorfosi di Kafka, dove rinchiudiamo in una stanza questo cambiamento che non possiamo vedere) Quali sono le caratteristiche che rendono fragile il nostro pianeta? 1. Ci troviamo in un pianeta assetato, dove abbiamo un avanzata dei deserti, un proliferare della siccità. Se noi andiamo oltre al semplice giallo rappresentato sulle carte geografiche che simboleggiano il deserto, vedremmo che in realtà le zone che una volta erano pre-desertiche ora sono zone inaspitali che hanno portato le popolazioni a migrare (fattori scaenanti: Scarisita di pioggia, aria secca).  Abbiamo dunque caratteristiche fisiche che si ripercuotono sulla popolazione coinvolgendo direttamente o indirettamente tutto il mondo. 2. Il pianeta è inquieto, continua a muoversi attraverso eruzioni vulcaniche, tsunami, frane, terrimoti, valanghe. Se per quanto riguarda le eruzioni vulcaniche, l’Italia non ha ancora subito danni eclatanti, il terremoto invece ha colpito fortemente. Il destino dell’Italia è quello di venire compressa dalla zollaafricana che spinge verso nord e che il mediterraneo si chiuda e lei vada verso l’ex Jugoslavia. Più ricchezza c’è in una popolazione, più si fanno investimenti, meno costi di vite umane, risposte diverse a questi eventi da parte dei popolo. Come questi fenomeni naturali vanno a trasformare rapidamente il paesaggio? 17 Esempio: SX: Indonesia, Sumatra, Banda Aceh 2003 Linea di costa fragile, zone abitate, zone di produzione. DX: Banda Aceh 2004 dopo lo tsunami.  Evento imprevedibile per l’uomo (tranne che per gli animali che si sono spostati). Successivamente si è pensato a una metodologia per prevedere terremoti e maremoti. Soprattutto per i maremoti si riesce ad intervenire per tempo. Mentre il terremoto ha un epicentro all’interno della terra, il maremoto ha epicentro nel mare, e da quando arriva l scossa e l’onda creeesce trascorre del tempo che tramite sensori danno l’allarme così che la popolazione può sosostarsi. Non per impedire i danni materiali ma quelli umani. Clima definibile “selvaggio”. Abbiamo quindi fasce climatiche collegate alla posizione della terra ma anche dei fenomeni collegati alle tempeste, ai cicloni, ai tornadi, alla neve, alle tempeste di sabbia. Ad esempio il ciclone si carica d’acqua passando sull’oceano, e per gli sbalzi di temperatura lo fanno caricare sempre di più di acqua e scarica sempre più energia sulle terre, verificabile anche nelle nostre latitudini durante i temporali estivi. Esempio: SX: Gulfport, Missisipi, 2002: Porto moderno, quanto l’uomo abbia costruito su questa realtà. Realtà territoriale economica che vive grazie a questo porto. DX: 2005 uragano Katrina Riguardo al pianeta assetato, vediamo alcune realtà di fiumi e laghi che si ritirano: Esempio: SX: Lago Ciad, Africa, 1972  Lago sentinella Visibilmente sofferente. Anche s elo vediamo abbastanza esteso c’era da preoccuparsi. DX: Lago Ciad, Africa, 1987 Perché questo prosciugamento? Zona dove le masse d’aria umide vivono a fatica, non abbiamo sufficiente immissione d’acqua. Corsi d’acqua che non trasportano a sufficienza, dai quali l’uomo oltretutto preleva ulteriore acqua quindi ulteriore diminuzione dell’acqua che giunge al lago Siccome si potrebbe pensare che questo accade perché stiamo guardando realtà fragili. Esempio: Fiume Colorado, Stati Uniti, 2002 - Fiume Colorado, Stati Uniti 2003 20 (*) Esempio: Fenomeno del sole di mezzanotte o della lunga notte = Significa che per tutti i punti che si trovano nel circolo polare, durante i mesi dell’anno si verifica un periodo piuttosto lungo dove il sole non tramonta sull’orizzonte o viceversa non sorge.  Fenomeno del sole allo Zenit = Sole perpendicolare sulla nostra testa. Tra il Tropico del cancro e capricorno per due volte l’anno è allo Zenit e la variazione tra il dì e la notte è minimo. Tutto questo non ci serve solo per informazione ma perché sono fatti che concretamente influenzano le caratteristiche del pianeta. Ad esempio: I climi che a loro volta portano a diverse insediamenti, diverse produzioni, diverse temperature. Anche per quanto riguarda i meridiani parliamo di circonferenze che però non presentano caratteristiche diverse tra un meridiano all’altro, quindi è stato necessario scegliere convenzionalmente un meridiano fondamentale: Meridiano di Greenwich. Non essendoci una fine, si è dovuto inoltre identificare anche un anti -meridiano posizionato a 180° di distanza rispetto al meridiano di Greenwich, che mi permette di andare ad est o ad ovest. Teoricamente però questi meridiani e paralleli sarebbero infiniti perché abbiamo infiniti punti sulla superficie terrestre. Infatti oltre che utilizzate il grado come misurazione, specifichiamo anche le frazioni di grado che ci fanno individuare i punti sulla superficie terrestre. In generale i meridiani e i paralleli ci permettono di individuare le coordinate geografiche  Un reticolo in virtù del quale posso trovare con esattezza qualunque punto sulla superficie terrestre attraverso latitudine e longitudine.  Latitudine: Distanza da un punto all’equatore, calcolata in gradi e in frazioni di grado. Distanza calcolata sull’arco di meridiano che unisce un punto all’equatore (sbagliare di un grado si sbaglia di 111 km).  Longitudine: Può essere a est o ovest a seconda che ci troviamo a dx o sx del meridiano fondamentale. Tutti i punti che si trovano sul meridiano fondamentale hanno longitudine zero gradi.  Altitudine: È la terza coordinata geografica. Quando noi saliamo in montagna la temperatura scende mediamente di 1° ogni 100 m. Per calcolare l’altitudine si guarda la distanza sulla verticale da quel punto sino al livello del mare. (!!! Un punto sulla terra si individua attraverso le coordinate geografiche non semplicemente indicando il punto sulla carte). Per primo ad individuare i criteri ed il metodo logico di misurazione fu Eratostene che si avvicinò notevolmente a costruire le reali dimensioni della terra usando lo gnomone. Ovviamente compì degli errori che non riguardavano il procedimento ma furono errori materiali ed oggettivi. Quali sono gli errori compiuti da Eratostene?  La terra non è perfettamente sferica  Alessandria e Assuan non si trovano (paesi di cui Eratostene diede le coordinate)  La distanza tra le due citta non era perfetta 24/10 MOVIMENTI DELLA TERRA: 21  Moto di rotazione: Moto che la terra compie con ritmo uniforme intorno al proprio asse in senso antiorario da ovest a est in un periodo di circa 24h.  Quali sono le dimostrazioni che è la terra a ruotare attorno al sole e non il contrario? Abbiamo sia prove indirette che dirette.  Prova indiretta: Guardare quello che accade per gli altri pianeti, gli altri corpi celesti.  Prove dirette: Due esperimenti, quello dell’ abate Guglielmini che prende in considerazione la velocità lineare di rotazione: Più un corpo è lontano dal centro della rotazione più la sua velocità lineare è maggiore e viceversa. Esperimento fatto verso la fine del ’700 (periodo della scientificità nelle varie discipline), fatto a Bologna dalla torre degli asinelli. In cosa è consistito? Ha lanciato delle sfere di piombo del diametro di un pollice e nel lasciarle cadere guardava se cadevano sul perpendicolare oppure cadevano spostate. Se cadevano verticalmente la terra era ferma, se cadevano spostate e le sto lasciando verticalmente è la terra che si sposta. Bisogna tenere in considerazioni anche i buchi della struttura che hanno influenzato l’esperimento. Proprio per questo Guglielmini fece numerose volte quest’esperimento. Il corpo alla fine risultava deviato di 17mm (costante). Il secondo esperimento avviene invece I secolo più tardi ed è stato compito da Foucalt ed è stato compiuto all’interno della cupola del Pantheon attraverso un pendolo inserito in una sfera cava in modo che la sfera che era attaccata al filo lungo 65m potesse muoversi liberamente. Attacco anche una punta di metallo in questa sfera e copri il pavimento del pantheon con la sabbia e controllo che la punta toccasse il pavimento e ha dato via all’oscillazione. Andò via e tornando notò che il pendolo aveva tracciato una raggiera che si va a completare nelle 24h. Inizialmente si pensa che fosse il pendolo ad oscillare, ma in realtà era fissa perché non erano state applicate forze quindi era sotto la terra a muoversi. Focault dimostrò che ;’angolo che raggruppava queste linee era da mettere in relazione alla latitudine del luogo. Infatti non si era compiuta una raggiera diversa. La raggiera era più o meno completa in base alla latitudine del luogo. Se volessimo avere una raggiera completa dovremmo fare l’esperimento di Focault al polo nord. Perché? Cambia il bilanciamento tra forza centripeta e centrifuga. All’equatore abbiamo massima forza centrifuga, Mentre al polo nord abbiamo massima forza centripeta. CONSEGUENZE: Porta l’alternanza del dì e della notte. Però non è uguale di durata in tutti i punti del pianeta. A seconda della pozione, della latitudine alla quale noi ci troviamo e in relazione all’inclinazione con 22 la quale i raggi solari colpiscono la superficie terrestre noi avremmo o non avremmo sempre l’alternarsi del dì e della notte. A questo è legato il fatto che la terra non è verticale al piano di rotazione intorno al sole. Se la terra fosse perpendicolare alla direzione dei raggi avremmo sempre un circolo di illuminazione che passando per i poli fa illuminare tutti i punti della superficie terrestre con 12 ore di luce e 12 di buio. Ma invece la terra è inclinata rispetto alla perpendicolare di 23,5° (posizione dei tropici). Mentre rispetto ai raggi solari di 66,5°. E poi ad influire c’è il moto di rivoluzione che influisce sull’inclinazione dei raggi solari. Utile dunque a capire perché non abbiamo 12 ore di buio e 12 di luce. Apparente spostamento di direzione dei corpi non vincolati alla superficie terrestre lungo i meridiani è stato un fenomeno già descritto da Hadley nel 1753 ma dimostrato solo nel 1859 dal meteorologo americano Ferrel ed è una legge della fisica  Qualunque sia la direzione iniziale del suo movimento per effetto della rotazione terrestre (da ovest verso est) risulterà deviato alla sua destra nell’emisfero boreale e alla sua sinistra nell’emisfero australe.  Moto di rivoluzione: Moto che la terra assieme gli altri pianeti compie attorno al sole. A spiegarlo solo le tre leggi di Keplero. E né ricava un giro completo intorno al sole in 365 giorni 5 ore, 48 minuti, 46 secondi (anno tropico). Tuttavia il nostro “anno” è convenzionale perché noi lo calcoliamo solo con i 365gg. IL piano dell’asse terrestre è denominato “ecclittica”. Essa passa per il centro della terra e del sole e i suoi punti estremi di massima curvatura sono detti “absidi”. La cui line absidale è l’asse maggiore che li congiunge e sul quale si trova il sole. Esistono altri due moti che per l’individuo non sono percepibili ma hanno conseguenze. Vengono scoperti attraverso strumenti che però hanno conseguenze per quanto riguarda conseguenze climatiche e stagionali nel lungo periodo:  Moto di traslazione  Moto conico dell’asse 25 Situazione opposta nel Solstizio d’estate dove ancora non passa peri due poli la luce ma illumina l’emisfero settentrionale e meno il meridionale (esatto contrario del solstizio d’inverno). Il ciclo d’illuminazione passa per i due poli in due momenti all’anno: Equinozio d’autunno ed Equinozio di primavera. Riassumiamo prendendo l’emisfero meridionale:  Al Solstizio d’’inverno la parte illuminata è più estesa di quella oscura quindi in tutte le terre che si trovano nell’emisfero meridionale non avremo l’inverno ma astronomicamente avremmo le temperature estive  Abbiamo il dì più lungo della notte per tutti i punti dell’emisfero meridionale (situazione contraria nell’emisfero settentrionale). Un’altra caratteristica del rapporto sole pianeta è che i raggi sono meno obliqui nell’emisfero meridionale rispetto a quello settentrionale. Quindi abbiamo l’estate al sud, e l’inverno a Nord.  Al Solstizio d’estate (non siamo nel punto più vicino al sole, ma in quello più lontano = dimostrazione appunto che non è la distanza che fa mutare il calore). Abbiamo detto che le stagioni però sono 4, come dice il nome nell’equi nozio d’autunno e nell’equinozio i primavera abbiamo 12h di luce e 12h di buio  Sull’equatore. La differenza fra di e notte cambia, aumentando progressivamente spostandoci dall’equatore verso poli fino ad arrivare ad avere un di’ di 24h sul circolo polare, e perle terre che si trovano oltre il circolo polare il configurarsi del fenomeno del sole che non tramonta o della lunga notte. Il circolo polare artico e gli altri dividono la superficie terrestre in zone astronomiche: 1. Zona torrida: Zona centrale dell’emisfero, indicata dal Tropico del cancro e dal Tropico del capricorno che comprende tutti i punti della superficie terrestre nei quali due volte all’anno il sole arriva allo Zenit. 2. Zona temperata: Individuata tra i tropici e i circoli nei quali tutti i gironi dell’anno abbiamo l’alternanza del di e della notte con durata variabile. 3. Zona polare: Individuati dalle calotte polari artica e antartica dove nel corso dell’anno non abbiamo sempre nel corso delle 24h l’alternanza del di e della notte ma avremo de giorni nei quali il sole non tramonta o non sorge.  Queste zone astronomiche dividono la terra per fasce di temperatura perché il sole arriva più diretto e più calorico sempre in determinate zone del pianeta e in altre fasce il contrario. Le zone di temperatura non vanno confuse con le zone climatiche! In precedenza abbiamo detto che ci sono altri due moti della terra: Si traslazione e del moto conico dell’asse.  Traslazione: Traslazione significa spostare, infatti la terra con tutto il sistema solare si sposta verso il centro della galassia. Anche se la terra non vuole è lentamente trascinata verso il centro della galassia.  Moto conico dell’asse: Parliamo dell’asse terrestre. Anche l’asse terrestre, tramite il sole che attira la terra verso sé stesso, e il satellite della terra che è la luna è attirato dalla terra, questo tirare lentamente continuo della luna sulla terra per non cadere sulla terra e questo sole che continua a tirare la terra verso 26 di sé fa si che lentamente, nell’arco di millenni quest’asse terrestre venga lentamente raddrizzato. Questo costituisce l’immagine di un cono che lentamente l’asse terrestre tende a ruotare in quanto tirato da sole e luna fino a raggiungere nell’arco di migliaia di anni la posizione diametralmente opposta. E cosa succederà? Che cosa è successo nel passato? Le mie situazioni di Solstizio d’estate e d’inverno si trovano ad essere diametralmente opposte. Quindi in un periodo di 26mila anni abbiamo quella che è la precessione degli equinozi, cioè cambiano progressivamente le date nelle quali si verificano equinozi e solstizi. In ogni caso ogni anno gli equinozi si verificano con 20 minuti d’anticipo rispetto all’anno precedente. 31/10 Teoria della deriva dei continenti: Se prendessimo i vari continenti si incastrerebbero l’uno con l’altro, come significare che prima le terre emerse erano tutte un grande blocco. Graficamente Individuiamo sette parti di terre emerse. Solo il 29% però è occupato dalle terre, mentre il 71% dalle acque  Questo ci fa comprendere da un lato le distanze che esistono tra i continenti, distanze che non percepiamo perché siamo abituati ad una visione europocentrica che spezzando l’oceano pacifico ci fa capire meno la sua ampiezza. I continenti vengono raggruppati in 4 grandi gruppi:  1’ gruppo: Unione di Europa Asia e Africa  Vecchio mondo  2’ gruppo: Americhe, Australia e Antartide  Nuovo mondo Diverse tuttavia sono le logiche su come operiamo su questi territori, a seconda della nostra visione. Geograficamente abbiamo detto che ne’ Individuiamo 7 parti (che con la proiezione di Mercatore ne sono rappresentate solo 6) distinte, a differenza dei mari che formano invece un sistema continuo e l’oceano pacifico è il più vasto. Quando noi guardiamo il nostro planisfero si nota principalmente le terre rispetto ai mari, e se noi guardiamo specularmente la terra, anche se rovesciamole terre troviamo l’acqua. Quelle che sono le caratteristiche esterne del nostro pianeta, delle nostre terre emerse creano delle forme molto diverse da un luogo ad un altro. Forme che hanno enormi ripercussioni sul clima, la vegetazione, l’insediamento, il popolamento, la storia, la ricchezza dei diversi paesi che si trovano in una parte della superficie terrestre con quelle caratteristiche rispetto ad altre popolazioni che si trovano da altre parti con altre caratteristiche. I rilievi si possono distinguere in vari modi:  Struttura e processi creati: Riguarda i materiali con i quali questa catena è stata costituita e i suoi processi che li ha creati (Montagne emerse dalle acqua, montagne prodotte dallo scontro come l’Everest, o prodotte a eruzioni vulcaniche). Abbiamo quindi montagne simili ma composte da materiali diversi che gli danno una storia diversa.  Struttura modellata ad opera degli agenti esterni: Forma iniziale modificata. Le pianure sono di origine alluvionale,, son buchi che son state riempiti d fiumi come d esempio a pianura padana, dai venti che con l’azione di trasporto come per la pianura Indo-gangetico o per azione del mare che trasporta materiale che lo lascia li, 27
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