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Giovanni Pascoli: Vita, Opere e Poetica - Biografia e Poesia di Giovanni Pascoli, Appunti di Italiano

Giovanni pascoli, nato il 31 dicembre 1855 a san mauro di romagna, fu un poeta, scrittore e accademico italiano. La vita di pascoli fu segnata da tragici eventi personali e politici, tra cui l'assassinio del padre e la morte della madre e della sorella maggiore, la sua adesione agli ideali anarchici e socialisti, e la sua carriera universitaria. Pascoli è noto soprattutto per la sua poesia, caratterizzata da temi come il nido, la famiglia, la semplicità e il dramma esistenziale. Questo riassunto fornisce una panoramica della vita e dell'opera di giovanni pascoli, incluse alcune delle sue opere più famose.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 30/04/2019

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Scarica Giovanni Pascoli: Vita, Opere e Poetica - Biografia e Poesia di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI: RIASSUNTO DELLA VITA, OPERE E POETICA Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna da una famiglia di condizione abbastanza agiata e molto numerosa, infatti Pascoli era il quarto di ben dieci figli. Nel 1867 il padre, Ruggero, viene assassinato con un colpo di pistola mentre tornava a casa, il colpevole non è mai stato scoperto, tanto meno il movente. Si pensa ad una ripicca/invidia sul posto di lavoro. L’anno seguente muore anche la madre e poco dopo la sorella maggiore. Pascoli si trasferisce quindi a vivere con le sorelle Ida e Mariù. Si avvicina a ideali anarchici (movimento di persone le quali non vogliono seguire le regole e non vogliono avere un Governo) e socialisti, dei quali principale esponente era Andrea Costa. Frequenta l’università di Bologna, durante questo periodo partecipa a delle manifestazioni, viene arrestato e incarcerato per un breve periodo. Nel 1892 vince un concorso di poesia latina ad Amsterdam, ben 13 medaglie d’oro. Nel 1895 la sorella Ida, che stava per sposarsi, va via di casa. Pascoli vivrà questo come un tradimento e descriverà il momento come il “giorno più brutto” della sua vita. Nel 1897 si trasferisce a Messina, dove insegna letteratura italiana, nel 1903 si sposta a Pisa ad insegnare e infine nel 1907 prende il posto del suo maestro Carducci all’università di Bologna. Giovanni Pascoli morirà poi nel 1912 a Bologna. GIOVANNI PASCOLI: POETICA Il nido. Il nido è il luogo in cui il nucleo familiare vive secondo le regole patriarcali, leggi rigide che devono essere rispettate. Nessuno può allontanarsi dal nido, infranto unicamente dalla serie interminabile di lutti; la sessualità è bandita, è permesso solamente l’affetto per i parenti e per i morti; ogni altra forma di relazione viene sentita come un tradimento nei confronti dei legami oscuri, viscerali del «nido». Questa serie di legami inibisce anche il rapporto amoroso: non vi sono relazioni amorose nell'esperienza del poeta che conduce una vita, come egli stesso confessa, forzatamente casta. C'è in lui lo struggente desiderio dì un vero «nido», in cui esercitare un'autentica funzione di padre, ma il legame ossessivo con il «nido» infantile spezzato gli rende impossibile la realizzazione del sogno. Del rapporto sessuale Pascoli conserva una visione adolescenziale, fatta di turbata attrazione di ripugnanza. GIOVANNI PASCOLI: IL FANCIULLINO La vita amorosa ai suoi occhi ha un fascino torbido, è qualcosa di proibito e misterioso, da contemplare da lontano, con palpiti e tremori. I morti sono presenze che alloggiano continuamente nel nido e proteggono i suoi abitanti, allontanando i problemi della realtà esterna. Il nido resta al di fuori della storia e dei suoi sconvolgimenti, proteggendo i familiari. Per tutta la vita Pascoli tenta di ricomporre il nido infantile. Si può capire allora perché il matrimonio di Ida, nel 1895, fu sentito da Pascoli come un tradimento, una profanazione della sacralità del «nido», e determinò in lui una reazione spropositata, patologica, con vere manifestazioni depressive. GIOVANNI PASCOLI: LE OPERE • 1891: prima edizione di Myricae, dal latino tamerici (alberi sempreverdi, per il Pascoli emblema di semplicità, autenticità e umiltà). La prima edizione comprende 22 poesie. L’ultima edizione, la sesta, ne comprenderà 155. Ricordiamo di questa raccolta le seguenti poesie: • Dieci agosto; • Novembre; • Lavandare; • Temporale; • Il lampo; • Il tuono; • L’assiuolo. • 1903: I canti di Castelvecchio, riprende il tema di Myricae, il nido, la famiglia, la semplicità dei sentimenti e il dramma esistenziale. • 1904-1909: I primi poemetti e I nuovi poemetti, poi uniti in I primi e nuovi poemetti. • 1904-1905: Poemi conviviali, opere in cui si rifà alla poesia latina di Virgilio ed Orazio. • 1895-1911: Carmina, raccolta di poesie latine, con le quali vince le 13 medaglie ad Amsterdam. Tra le opere ricordiamo Liber de poetis (libro sui poeti) composto da 11 componimenti ove Virgilio e Orazio fanno parte dei personaggi; Senex corycius (il vecchio di Corico) poesia presente già presente nelle georgiche di Virgilio, quest’ultimo nella poesia di Pascoli parla con il vecchio; infine ricordiamo Phydile, poesia in cui una umile contadina che parla con Orazio. • Il fanciullino, esprime la poetica del fanciullino di Pascoli, ovvero vedere la realtà tramite la meraviglia, lo stupore, l’innocenza e il disincanto dei bambini. • 1912: La grande proletaria si è mossa, opera politica che vuole incitare i cittadini a combattere al fianco dell’Italia nella guerra libica (età giolittiana).
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