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La Guerra Civile Spagnola: Origini, Sviluppo e Conclusione - Prof. Sarmati, Appunti di Letteratura Spagnola

Storia della Spagna e dell'EuropaStoria della Spagna moderna e contemporaneaStoria Politica Moderna

La guerra civile spagnola scoppia nel 1936 a causa di un'insurrezione militare di ideologia fascista contro il fronte popolare, vincitore delle elezioni in spagna. La guerra dura fino al 1939 e rappresenta un preludio alla seconda guerra mondiale. Le cause, lo sviluppo e la conclusione della guerra civile in spagna, inclusi i fattori sociali, economici e internazionali che hanno contribuito alla sua esplosione. Il testo illustra anche la situazione sociale e politica in spagna negli anni '30, le elezioni e i governi che precedettero la guerra, e la reazione internazionale alle vicende spagnole.

Cosa imparerai

  • Che cause hanno portato alla guerra civile spagnola?
  • Come si è conclusa la guerra civile spagnola e quali furono le conseguenze?
  • Come si è sviluppata la guerra civile spagnola?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 12/10/2019

silvia-corrias
silvia-corrias 🇮🇹

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Scarica La Guerra Civile Spagnola: Origini, Sviluppo e Conclusione - Prof. Sarmati e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! La guerra civile spagnola scoppia a causa dell’insurrezione guidata dai militari di ideologia fascista che sotto la guida del generale Francisco Franco si oppongono al Fronte popolare, che aveva vinto le elezioni nella giovane Repubblica iberica. Questa guerra dura dal 1936 al 1939 e rappresenta sotto alcuni aspetti un preludio alla Seconda guerra mondiale, di cui in Spagna si delineano già quelli che saranno i due opposti schieramenti: da un lato i fascismi e dall’altro tutti coloro che ad essi si oppongono. La Spagna dei primi anni ’30 e la vittoria del Frente Popular Tra il 1923 e il 1930 in Spagna aveva governato il generale Miguel Primo de Rivera, che aveva instaurato un regime semi-dittatoriale con l’appoggio del re Alfonso XIII. Nel 1930 de Rivera è costretto a dimettersi a causa delle proteste interne e nel 1931 si svolgono le elezioni che segnano una netta vittoria delle forze di sinistra. A questo punto il re decide di abbandonare il paese e il 9 dicembre del 1931 viene proclamata la Repubblica. Il paese si trova in una situazione sociale ed economica di grande arretratezza: Poche zone sono fortemente industrializzate. permangono rapporti sociali di tipo feudale poiché la maggior parte delle terre è in mano a grandi proprietari terrieri, tra cui la Chiesa Cattolica. Iniziano quindi rivolte interne di tipo socialista. Le prime riforme del governo repubblicano si concentrano quindi sulla riforma agraria e la laicizzazione dello stato, provocando una netta reazione dell’opposizione che nell’estate del 1932 tenta un colpo di stato. Il tentativo fallisce ma nel novembre del 1933 le elezioni vengono vinte una coalizione formata da gruppi monarchici e cattolici: il nuovo governo di destra attua una dura repressione sociale, in particolare soffocando nel sangue un’insurrezione anarchica verso la fine del 1934 2. Alle nuove elezioni del febbraio 1936 le forze di sinistra si presentano unite: i comunisti si schierano con socialisti e repubblicani nella coalizione di Frente popular, seguendo la nuova politica dettata dall’URSS nel congresso del Comintern dell’agosto 1935 che riteneva prioritaria la lotta contro il fascismo, indicato come il principale nemico. Il Frente popular vince le elezioni e in tutto il paese scoppiano le prime rivolte: da un lato la collera popolare si rivolge contro il clero e i grandi proprietari terrieri; dall’altro le forze reazionarie reagiscono con violenza, perpetuata in particolare dai gruppi fascisti del partito della Falange, nato nel 1933 per iniziativa di José Antonio Primo de Rivera, figlio dell’ex dittatore. La guerra civile La contrapposizione interna si trasforma in guerra civile tra il 17 e il 19 luglio del 1936, quando un gruppo di militari guidati da cinque generali, tra cui spicca Francisco Franco, inizia una ribellione armata partendo dal Marocco spagnolo. Inizialmente il governo repubblicano pare avere la meglio, in quanto riesce a mantenere il controllo su gran parte della marina e dell’aviazione e può contare sull’appoggio di un’intensa mobilitazione popolare. Così mentre gli insorti conquistano la Spagna occidentale, il governo riesce a mantenere il controllo delle zone più ricche e industrializzate, ovvero la capitale e le regioni del nord-est. Il ribaltamento degli equilibri in questa guerra dipende molto dal ruolo giocato dalle potenze europee. Germania e Italia decidono fin da subito di appoggiare la ribellione di Franco, che si rifà all’ideologia fascista: Hitler invia soprattutto aerei, armi e rifornimenti, mentre Mussolini organizza un contingente di 50.000 uomini, ufficialmente volontari ma in realtà membri dei reparti regolari. Sul fronte opposto la Francia, governata anch’essa dal Fronte popolare, vorrebbe intervenire ma viene di fatto bloccata dall’opposizione dell’alleato inglese: la Gran Bretagna minaccia infatti di non aiutare la Francia in caso di attacco tedesco se questa interverrà in Spagna. Gli inglesi temono che una vittoria della coalizione repubblicana in Spagna possa essere il preludio per la sua trasformazione in uno stato socialista, inoltre non desiderano giungere ad una rottura con Germania e Italia e per questo spingono la Francia a non intervenire. Il governo francese decide quindi di proporre agli stati europei un patto di non intervento: sottoscritto nell’agosto del 1936 anche da Hitler e Mussolini, non viene però rispettato dai due regimi fascisti che continuano a supportare il generale Franco.
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