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Appunti - Il Business Plan, Appunti di Economia e Gestione Delle Imprese

Il Business Plan è un documento previsionale che presenta un'idea imprenditoriale, le risorse necessarie alla sua implementazione e i possibili risultati futuri. Il documento ha molteplici valenze e rappresenta uno strumento informativo indispensabile per valutare la decisione di intraprendere l'attività imprenditoriale. Il Business Plan è anche un documento formale utile a delineare la possibilità che tale idea imprenditoriale possa realizzarsi, evidenziandone i rischi patrimoniali, la convenienza economica e le necessità finanziarie. Il documento deve essere sintetico, ma esauriente, chiaro e comprensibile anche ai non esperti, credibile, realistico e completo delle informazioni sui ritorni finanziari attesi e sul rientro degli investimenti.

Tipologia: Appunti

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In vendita dal 01/04/2022

giov1982n
giov1982n 🇮🇹

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Scarica Appunti - Il Business Plan e più Appunti in PDF di Economia e Gestione Delle Imprese solo su Docsity! IL BUSINESS PLAN Il Business Plan o piano di impresa può essere definito come un documento previsionale che serve a presentare, in maniera organica ed efficace, un’idea imprenditoriale, le risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie alla sua implementazione e, attraverso l’illustrazione di dati quali- quantitativi, a individuare i possibili risultati futuri in termini di visione complessiva dell’attività aziendale, ricavandone gli obiettivi strategici e prioritari. Ciò significa che il Business Plan è da intendersi come uno studio che : 1)da una parte rappresenta-include l’analisi del mercato, del settore e della concorrenza ; 2)dall’altra rappresenta il piano sviluppato dall’azienda su come presentarsi, con quali prodotti/servizi, perseguendo quali strategie, attraverso quale organizzazione. Il business plan ha molteplici valenze: - di strumento informativo indispensabile per valutare la decisione di intraprendere l’attività imprenditoriale ; - di foglio di lavoro intorno al quale predisporre concretamente i fattori di successo necessari ad avviare la fase attiva di start-up ; - di documento necessario al coinvolgimento di soggetti interessati, a vario titolo, all’attività dell’impresa, sia come finanziatori, sia come membri del gruppo imprenditoriale ; - di modello di attuazione della fase di start-up, assolvendo alla funzione di gestione pianificata dell’impresa. Il business plan è, per eccellenza, il documento che accompagna la fase di start-up. Tale fase, rappresentando il periodo di avvio di un’iniziativa imprenditoriale, corrisponde sempre ad un momento di elevata criticità nella gestione aziendale. Si può affermare che il superamento di questa fase sia garanzia della perdurabilità futura del progetto imprenditoriale. Alla progettazione- realizzazione della fase di start-up dovrà essere dedicato il massimo delle attenzioni e delle riflessioni organizzative e realizzative. In particolare, la valutazione della fattibilità di un’iniziativa imprenditoriale prende le mosse, già nella fase di start-up, dalla conoscenza dei problemi chiave a cui si andrà incontro e dalla predisposizione di un progetto articolato per poterli affrontare e risolvere. Il primo problema da affrontare riguarda la convenienza teorica dell’iniziativa che non può che transitare dalla pianificazione-valutazione (formale o informale) : - del business ; - della strategia competitiva da adottare. Definito il business e la strategia occorrerà apprezzare la crescita del potenziale di valore generato dall’iniziativa stessa, onde individuare la soglia dimensionale critica (in termini di clientela, di ricavo medio per cliente, ecc.) oltre la quale si entrerà nell’area della redditività positiva. Quindi si dovranno definire competenze e risorse sui cui fondare l’adattamento della strategia, l’apporto di capitali-competenze esterni in grado di determinare l’intreccio virtuoso di coerenti scelte strategiche e finanziarie. Infine, si dovranno stimare i potenziali di marketing, sia in termini di investimento e tempi di realizzazione dell’investimento, che di ritorno atteso dalla relazione con la clientela, individuando i canali distributivi e gli strumenti di controllo interno-esterno onde realizzare il massimo di efficienza- efficacia produttivo-distributiva. Particolarmente curata, in fase di avvio dell’attività, in funzione delle risorse disponibili e delle potenzialità dei concorrenti, è la scelta dello spazio ambientale e del tipo di transazioni da intraprendere. Nell’ambito delle competenze indispensabili per avviare e gestire con successo un’impresa, particolarmente cruciali risultano essere : - la capacità di gestire la complessità (cogliere i vari aspetti del problema e tutti i fattori per la soluzione) ; - la capacità di organizzare e motivare gli altri ; - la capacità di condividere il ruolo imprenditoriale e di utilizzare network informali. Oltre a presentare organicamente l’idea imprenditoriale, il business plan è anche un documento formale utile a delineare la possibilità che tale idea imprenditoriale possa, in un certo arco di tempo, realizzarsi, evidenziandone i rischi patrimoniali, la convenienza economica e le necessità finanziarie. Inoltre, esso va anche inteso come un processo di apprendimento ed una linea guida utile alla realizzazione dell’idea. Un business plan deve avere le seguenti caratteristiche : - essere sintetico, ma esauriente ; - risultare chiaro e comprensibile anche ai non esperti ; - apparire credibile, cioè basato su previsioni sensate e facilmente verificabili ; - risultare realistico, ossia consapevole di difficoltà e opportunità che attendono l’impresa ; - essere completo delle informazioni sui ritorni finanziari attesi e sul rientro degli investimenti. Il business plan rappresenta, quindi, una sorta di carta di identità dell’azienda, attraverso la quale si realizza un vero e proprio processo di pianificazione strategica, che dovrà gettare le fondamenta della nuova impresa garantendone maggiori probabilità di sopravvivenza. Non costituisce, però, solo uno strumento di pianificazione, ma anche di comprensione, controllo e comunicazione, che, se correttamente utilizzato, rappresenta un’opportunità unica per analizzare tutte le fasi della vita di un’azienda, dalla nascita al suo successivo sviluppo. Concepito in modo corretto, questo strumento pianificatorio è dunque estremamente efficace in tutte le fasi della vita aziendale, in particolare nella fase straordinaria della nascita e nella crescita dell’impresa. Esso consente inoltre di valutare tutte le possibili conseguenze derivanti dalla realizzazione di strategie alternative, in ambito produttivo, organizzativo, commerciale e finanziario. quanto ci aspettiamo, in termini di ritorni economici e finanziari, dal progetto che ci proponiamo di porre in essere. Questi aspetti rappresentano i punti cardine dai quali un imprenditore non dovrebbe mai prescindere anche nei momenti in cui effettui, anche per fini solo ed esclusivamente interni, una valutazione della propria impresa. E’ chiaro che, accanto a questi elementi, qualora il business plan dovesse essere utilizzato per fini esterni, ne troveremo altri ugualmente fondamentali, mirati a far conoscere l’impresa e i suoi promotori, a descrivere la struttura aziendale, a illustrare i prodotti o i servizi realizzati, a esplicitare i fabbisogni esterni e quant’altro possa essere utile alla comprensione dell’iniziativa da parte dei soggetti a vari titoli coinvolti. Gli strumenti di analisi che permettono di formalizzare il business plan sono : a)l’analisi SWOT (minacce e opportunità, punti di forza e punti di debolezza), con particolare riferimento al modello Pest (per l’analisi ambientale generale) ed al modello delle cinque forze di Porter (per l’analisi competitiva del settore) ; b) la definizione delle risorse-competenze e delle modalità d’implementazione delle stesse (resource-based), con particolare riferimento al modello della catena del valore ; c)l’impostazione dell’orientamento strategico di fondo e la definizione della formula imprenditoriale specifica ; d) l’individuazione delle strategie competitive funzionali e corporate, necessarie per la realizzazione del progetto. Struttura del business plan Date le sue complesse funzioni, il business plan si compone generalmente di due parti distinte, ma complementari : la parte iniziale, descrittiva, e quella successiva, analitico-numerica (che, di norma, contiene i dati economico-finanziari). La parte descrittiva, indispensabile per introdurre il lettore all’esposizione dei dati che saranno illustrati nella seconda parte del piano, oltre alla presentazione dell’impresa o del progetto e alla trasmissione della visione imprenditoriale sottostante, si compone di analisi e studi necessari per una corretta comprensione del mercato, della concorrenza, del prodotto/servizio offerto, e del piano strategico e operativo. Inoltre, sempre a livello descrittivo, è esposto il piano di finanziamento che conterrà la giustificazione della richiesta di un importo, alla luce dei calcoli e dei dati esposti nella seconda sezione. La parte economico-finanziaria, attraverso apposite proiezioni, mira ad individuare i risultati attesi dell’iniziativa, nonché l’impatto sulla struttura aziendale. Il fine è quello di fornire uno strumento che consenta di interpretare i dati raccolti nella prima parte del business plan, disponendoli in una serie di prospetti che guidino il lettore alla valutazione del progetto e che siano, al contempo, gli strumenti per una presentazione professionale e accurata dello studio. E’ utile chiarire che non esiste una concezione unanime di business plan. Studiosi e operatori economici presentano numerose versioni di quello che a loro parere è un business plan. In realtà, il piano deve semplicemente rispettare alcuni requisiti minimi in termini di contenuti, mentre la sua forma è strettamente legata alla finalità per cui redatto. Pur non esistendo, quindi, un modello prestabilito che definisca univocamente l’articolazione strutturale del business plan, si ritiene che nella struttura del business plan dovranno comparire le seguenti sezioni (articolazione essenziale): DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO ha l’obiettivo di esporre con chiarezza l’iniziativa che si intende intraprendere, illustrarne i contenuti innovativi, presentare i promotori ed eventualmente formulare esplicite richieste di finanziamento DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPRESA tende a delineare le caratteristiche generali dell’impresa da avviare, sia per ciò che riguarda il gruppo di conduzione aziendale, sia per ciò che concerne l’organizzazione e le strategie generali dell’impresa. MERCATO DI RIFERIMENTO ha l’obiettivo di analizzare il contesto di attività dell’impresa, in termini di concorrenza, caratteristiche e andamento del settore, struttura e caratteristiche della domanda e dell’offerta PRODOTTO/SERVIZIO analizza il prodotto/servizio realizzato dalla nuova impresa, definendone le caratteristiche e paragonandolo alle proposte della concorrenza SCELTE COMMERCIALI definisce e analizza le strategie di marketing dell’impresa, definendo obiettivi coerenti per i diversi elementi del marketing mix (prodotto, prezzo, distribuzione, comunicazione) STRUTTURA PRODUTTIVA Definisce le modalità di produzione/erogazione del prodotto/servizio in termini di ciclo di lavorazione, integrazione con i fornitori, competenze richieste, specifiche tecniche, impiantistica, aspetti logistici, brevetti, sistema di controllo qualità ORGANIZZAZIONE analizza l’assetto organizzativo dell’impresa, in tutti i suoi aspetti principali (personale, gruppo dirigente, attrezzature e immobili, sistema contabile, sistema informativo ecc.) PREVISIONI ECONOMICO-FINANZIARIE definisce e valuta le dotazioni finanziarie necessarie per l’attività, in termini di andamenti di bilancio, flussi monetari e fabbisogni ALLEGATI fornisce per esteso tutti i più importanti dati di dettaglio, riassunti solo sinteticamente all’interno dei diversi capitoli del business plan La stessa struttura dovrebbe poi essere rivisitata in funzione delle fasi di sviluppo previste, che, di norma, sono articolate in alcuni stadi : - il primo stadio è quello del sensore, che è finalizzato a ricevere informazioni continue su possibili nuove aree d’affari ; - il secondo stadio coincide con la fase dello sviluppo, a questo livello vengono realizzati concretamente prodotti (prototipi) e sistemi per facilitare l’opera di acquisizione del territorio, in questa direzione è opportuno sottoporre a verifica ciò che si è prodotto su mercati periferici ; - il terzo stadio riguarda la penetrazione del mercato, ed implica la ricerca delle risorse e la creazione di un’organizzazione congruente con la conquista del territorio, è una fase estremamente difficile, spesso impegna pesantemente le risorse finanziarie dell’impresa ; - il quarto stadio coincide con il periodo di sfruttamento e stabilizzazione, ove l’impresa dovesse dominare il suo territorio e raccogliere i frutti del lavoro precedente, la business idea potrebbe collocarsi in uno stadio di successiva ridefinizione.
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