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appunti "il gattopardo", Appunti di Letteratura Italiana

appunti per esame di letteratura italiana del libro "il gattopardo"

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 11/06/2024

laren-longo
laren-longo 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica appunti "il gattopardo" e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! IL GATTOPARDO Il gattopardo è lo stemma della casata dei Salina e compare anche su quello dei Tomasi di Lampedusa (lo scrittore del romanzo). Dal punto di vista zoologico è un animale, un gattopardo africano, un felino selvatico di media corporatura il cui habitat è la savana. L’autore si ispirò alla storia della sua famiglia, i Tomasi di Lampedusa, è un romanzo storico che tratta il periodo del Risorgimento. Le vicende iniziano nel 1860. L’11 maggio si compiva a Marsala lo sbarco di 800 camice rosse guidate da Garibaldi con l’obiettivo di conquistare l’Italia. Le vicende del gattopardo iniziano nel maggio del 1860 e finiscono nel luglio del 1883 fino ad arrivare all’ultimo capitolo, l’ottavo, nel maggio del 1910. Il romanzo si apre a Palermo ma la maggior parte degli avvenimenti si ha a Donnafugata, meta dei Salina delle estete siciliane. Il protagonista del gattopardo è Don Fabrizio Corbera principe di Salina. Don Fabrizio permette a suo nipote Tancredi di unirsi alla spedizione dei mille convinto che i nuovi cambiamenti politici e sociali non potranno risolvere i problemi del sud. Quando, come ogni anno, il protagonista si reca nella tenuta estiva di Donnafugata scopre che è stato eletto sindaco Don Calogero Sedara, borghese di umili origini, poco istruito che però è riuscito ad arricchirsi e a fare carriera politica. Tancredi, che inizialmente aveva manifestato interesse per Concetta, una delle figlie di Don Fabrizio, si innamora e sposa la figlia di Don Calogero, Angelica, attratto dalla sua bellezza ma anche dal suo denaro. La dote di Angelica favorirà la carriera di Tancredi. Don Fabrizio, invece, rifiuta la nomina a senatore del Regno d’Italia e propone al suo posto Sedara. Il principe Tancredi prosegue la sua vita fin quando muore nel 1883 in un’anonima stanza d’albergo mentre torna da Napoli dove si era recato per alcune visite mediche. Le ultime pagine del romanzo portano alla narrazione fino al 1910 quando le figlie di Don Fabrizio, ormai vecchie e sole sono prese a rivendicare il valore delle mille reliquie false accumulate nella cappella di famiglia simbolo del potere ormai vuoto, della nobiltà e quindi dei Salina. I PERSONAGGI DON FABRIZIO CORBERA PRINCIPE DI SALINA: personaggio più importante del romanzo, è un uomo immenso e fortissimo, alto dalla pelle bianchissima e dai capelli biondi, caratteristiche legate alle sue origini tedesche. È un uomo molto forte, tanto è vero che nel primo capitolo viene detto che le sue dita sanno accartocciare come carta velina le monete da un ducato e che le posate necessitano frequentemente di riparazioni a causa della sua contenuta ira che gli fa piegare forchette e cucchiai. La personalità è caratterizzata da un gran senso morale, tutto il contrario della società dove vive, che è piena di scarsa coerenza morale. Contrariamente ai suoi antenati, Don Fabrizio è molto portato per la matematica e l’astronomia e queste sue potenzialità gli danno grandi riconoscimenti pubblici e molte gioie private come ad esempio la scoperta di due pianeti: salina e svelto. Ha sette figli ma preferisce il nipote Tancredi. Tra i suoi pensieri più ricorrenti c’è la morte infatti muore a 68 anni ed essa gli si presenta con le sembianze della creatura bramata da sempre che amorosamente si avvicina a lui. CONCETTA: figlia di Don Fabrizio e appare come una signorinetta innamorata del cugino, sottomessa e ubbidiente e amata dal padre proprio per questo suo carattere docile e rispettoso, è timida, riservata e ben cosciente della sua posizione di prestigio e della potenza del nome che porta. Le sue movenze e il suo portamento la portano ad essere altezzosa e un po' antipatica. Troppo sicura dell’amore del cugino Tancredi, troppo innamorata per incolpare lui del suo tradimento, considera Angelica il motivo della sua sofferenza, l’odio per la contadina che prende il suo posto nel cuore di Tancredi cresce negli anni fino a scoprire che Angelica non ha colpa e quindi capendo che l’amore per suo cugino non è mai esistito. TANCREDI: suo padre, che aveva sposato la sorella di Don Fabrizio, aveva sperperato quasi tutto il suo patrimonio e poi era morto e successivamente morì anche la madre così a 14 anni rimase orfano e il re conferì al principe la tutela del nipote. A 21 anni è un giovane dal volto magro, dagli occhi azzurro-grigio e dalla voce nasale. È un ragazzo intelligente, molto bravo ad accattivarsi il favore del popolo per dominarlo al meglio e sa usare molto bene le parole. Si distingue subito dagli altri protagonisti che ruotano attorno a Don Fabrizio per la sua decisione di schierarsi con i garibaldini pur appartenendo all’aristocrazia palermitana. Spiega di voler partire perché teme di venir imprigionato al primo scoppio di insurrezione ma non è il vero motivo, lui stesso dice che “se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”. Ha capito che la rovina più grande per gli aristocratici è la caduta della monarchia nell’instaurazione della repubblica che verrebbe accompagnata da un profondo cambiamento sociale, per questo motivo decide di partecipare al movimento rivoluzionario e in breve tempo diventa capitano sul campo e ottiene una licenza di un mese grazie alla quale partì con gli zii per Donnafugata. In questo paese si innamora di Angelica Sedara dimenticando i sentimenti per Concetta. Riparte dopo pochi giorni per l’esercito. Quando scrive allo zio per chiedergli di domandare la mano di Angelica si comporta con presuntuosa sicurezza di sé considerando già accettato, da Angelica, il suo desiderio. Da questo momento in poi sembra diventare un bravo ragazzo legato ad Angelica da profondo amore e non preoccupato della classe sociale a qui appartiene la sua futura moglie. ANGELICA: unica figlia di Don Calogero, bellissima ragazza dagli occhi verdi e la bocca a forma di cuore. Diviene subito l’oggetto di interesse di Tancredi. È spontanea e schietta. Forse per amore e poi anche per interesse è felice di accettare la corte del suo nobile pretendente Tancredi. Entra nella famiglia Salina aggiungendo il proprio patrimonio a nome di Tancredi. Abbandona presto le sue origini contadine acquisendo facilmente quell’aria scontenta e distaccata diffusa tra le giovani nobildonne. Il suo carattere è molto simile a quello del fidanzato, entrambi testardi, tenaci, strafottenti, complementari e necessari l’uno all’altra. Quando 10 anni dopo diventa vedova di Tancredi, Angelica lo nomina spesso e confessa che quello era stato di certo vero amore. DON CALOGERO SEDARA: contadino arricchito arrampicandosi fino a diventare sindaco di Donnafugata, è il simbolo della nuova classe sociale che sta per sostituirsi alla nobiltà. La sua corporatura tarchiata tipica dei braccianti, i lineamenti grossolani, la parlata volgare, la totale mancanza di stile fanno credere quanto patetico fosse lo sforzo di avvicinarsi alla nobiltà. Assiduo frequentatore della famiglia Salina, cerca in ogni modo di arruffianarsi il principe che però lo vedo come fumo negli occhi, non per lui stesso ma per quel che rappresenta. 8 CAPITOLO: l’ultima scena è ambientata nel 1910: le figlie di Don Fabrizio (Concetta, Caterina e Carolina, tutte rimaste nubili) sono intente a rivendicare il valore delle mille reliquie false accumulate nella cappella di famiglia, simbolo del potere ormai vuoto dei Salina. Dopo una visita del cardinale, tutto verrà buttato tra i rifiuti. Subisce la stessa sorte anche la pelliccia del cane alano Bendicò, amico fedele di Don Fabrizio e ultimo segno della decadenza dell’antica casata. Il romanzo si chiude con l’arrivo in automobile di Angelica, pronta a organizzare i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della spedizione dei Mille.
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