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APPUNTI ITALIANO de "I CLASSICI NOSTRI CONTEMPORANEI" di BALDI, GIUSSO, RAZETTI, ZACCARIA, Sintesi del corso di Italiano

Riassunti tratti dai volumi "I classici nostri contemporanei" di Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria del volume 4 (solo Manzoni), volume 5.1, volume 5.2 e volume 6

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 04/07/2020

Frauncini
Frauncini 🇮🇹

4.2

(12)

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Scarica APPUNTI ITALIANO de "I CLASSICI NOSTRI CONTEMPORANEI" di BALDI, GIUSSO, RAZETTI, ZACCARIA e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! APPUNTI LETTERATURA ITALIANA 1 ALESSANDRO MANZONI la poetica manzoniana è utile per iscopo Concezione utilitaristica ed educativa della letteratura vero per soggetto Rifiuto dei contenuti falsi ed artificiosi (del passato) interessante per mezzo si rivolge al grande pubblico stile semplice (lingua parlata) differenze tra vero storico narrare ciò che è realmente accaduto vero poetico aggiungere invenzione al vero storico come completamento della realtà (approf. psicologico) vero morale i precetti morali che si deducono dal corso della storia Ne “I promessi Sposi”:  vero storico: cardinal Borromeo – peste - rivolta dei forni - discesa dei Lanzichenecchi - dominio spagnolo nel ‘600  vero poetico: matrimonio di Renzo e Lucia - episodio di Lucia - Don Abbondio la concezione di storia per Manzoni è provvidenzialistica la virtè coincide con la felicità solo nella dim. eterna (non questo mondo) dualistica = lotta tra Dio può infliggere sventure ai giusti che devono far maturare +alte virtù e + consapevolezza (=provida sventura) oppressi (umili) oppressori (forti) 2 pessimismo cosmico = l’infelicità è un dato immutabile ed eterno causato dalla natura maligna (=meccanismo cieco e indifferente alla sorte che agisce inconsapevolmente) da cui deriva:  all’inizio = un atteggiamento contemplativo-rassegnato-distaccato = il suo idolo è il saggio antico  dopo = torna l’atteggiamento titanico differenze tra idilli e grandi idilli IDILLI (1819-1821) GRANDI IDILLI (1828-1830) poetica e pensiero - vago ed indefinito - rimembranza ed immaginazione - pessimismo cosmico - no slanci titanici - stoicismo- contemplazione ferma temi -tematiche intime + autobiografiche - “caro immaginar” e il “vero” - infelicità dell’uomo linguaggio - limpido - colloquiale (no solenne) - misurato - libertà metrica: canzone libera leopardiana (strofa da 11casillabi e 7enari con schemi fissi) PICCOLI IDILLI INFINITO:  si distingue in 2 momenti: 1. sensazioni visive = siepe che chiude lo sguardo infinito spaziale 2. sensazione uditiva = stormire del vento fra le pianteparagonato infinito silenzio dell’immaginazioneinfinito temporale  passaggio psicologico dell’io lirico: 1) prova sgomento x infinito 2 fasi del sublime 2) poi prova piacere annegando Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare. 5 LA SERA DEL DI’ DI FESTA: divisa in 2 parti: 1. prima parte: o notturno lunare = immagine vaga e indefinita (luce della luna in Zibaldone = ruolo fond) antichi erano maestri a trattare questi temi (usata da Omero) o poesia sentimentale (detta arido vero) = ! tipo di poesia che l’uomo è capace di farenonostante Leopardi non lascerà mai il “caro immaginar” (subentrerà poi xò la coscienza del vero) o tematica principale: contrasto tra 1. donna = ignara di affanni, si abbandona a gioie, in armonia con la notte 2. poeta = infelice (pessimismo individuale) si sottolinea a) diversità con i restanti uomini b) contrasto tra infelicità e bellezza della notte  il poeta assume attegg titanici e anche patetici 2. seconda parte: o passare del tempo = vanifica le azioni dell’uomo (suggerita dal canto solitario che risuona nel silenzio della notte//la vita del gg festivo)c’è una rifl sulla gloria dei popoli antichi scomparsi nell’oblio riflessione finale: congiungimento delle due parti = infelicità del poeta si vanifica nel tempo ci sono 2 interpretazioni: 1. vanificarsi delle azioniallarg delle azioni a dim universale (pessimismo cosmico) 2. vanificarsi delle azionifine delle disperazioni Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna. O donna mia, Già tace ogni sentiero, e pei balconi Rara traluce la notturna lampa: Tu dormi, che t'accolse agevol sonno Nelle tue chete stanze; e non ti morde Cura nessuna; e già non sai nè pensi Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto. Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno Appare in vista, a salutar m'affaccio, E l'antica natura onnipossente, Che mi fece all'affanno. A te la speme Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. Questo dì fu solenne: or da' trastulli Prendi riposo; e forse ti rimembra In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti Piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, Al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo Quanto a viver mi resti, e qui per terra Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi In così verde etate! Ahi, per la via Odo non lunge il solitario canto Dell'artigian, che riede a tarda notte, Dopo i sollazzi, al suo povero ostello; E fieramente mi si stringe il core, A pensar come tutto al mondo passa, E quasi orma non lascia. Ecco è fuggito Il dì festivo, ed al festivo il giorno Volgar succede, e se ne porta il tempo Ogni umano accidente. Or dov'è il suono Di que' popoli antichi? or dov'è il grido De' nostri avi famosi, e il grande impero Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio Che n'andò per la terra e l'oceano? Tutto è pace e silenzio, e tutto posa Il mondo, e più di lor non si ragiona. Nella mia prima età, quando s'aspetta Bramosamente il dì festivo, or poscia Ch'egli era spento, io doloroso, in veglia, Premea le piume; ed alla tarda notte Un canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco, Già similmente mi stringeva il core. 6 GRANDI IDILLI A SILVIA: identif con Teresa Fattorini morta a 21 anni x tubercolosi (figlia del cocchiere di casa Leopardi)  vago e indefinito = situ è descritta in modo generico: 1. figura femminile = no indic concrete (occhi ridenti e atteg lieto)// ccon codice lett tipico 2. mondo esterno = povero di indic sensibili (rarefatto e assottigliato)  realtà è filtrata mediante: 1. filtro fisico = finestra =pto di contatto tra esteriorità ed interioritàLeopardi descrive il mondo dalla finestra 2. filtro dell’immaginazione = il canto della fanciulla è trasfigurato mediante immaginazione (è una di quelle sens vaghe e indefinite nello Zibaldone) 3. filtro della memoria = ricordo rende le cose indefinite e poetiche il canto è una memoria dell’illusione (vd immaginazione) 4. filtro della letteratura = canto rimanda al canto della maga Circe (passo virgiliano amato da Leopardi) 5. filtro della filosofia = illusione non può essere vissuta causa presa di coscienza del vero realtà è smaterializzata LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA = descr del borgo dopo una tempesta+ ritorno alle attività quotidiane  riflessione sul destino dell’uomo: a) immagini fresche del borgo; b) interrogativi che indicano passaggio particolare a universale; c) amara rifl della cond umana + illusorietà del piacere (=pessimismo cosmico)  la poesia si divide in 2 parti: 1. quadro di vita borghigiana = suoni che provengono da lontano (vago e indefinito) 2. piacere = cessazione del dolore/timore (“è figlio d’affanno) a) natura =maligna (critica usando sarcasmo) b) piacere = vano IL SABATO DEL VILLAGGIO = dittico con la “Quiete”si divide in 2 parti: 1. parte descrittiva = quadro di vita paesana con rif a “vago e indefinito” (“dalla campagna”, “incontro la dove si perde il gg”, “la luna nascente” 2 figure contrapposte:  donzelletta = felice del gg festivosperanza giovanile piacere = attesa di un godimento futuro  vecchiarella = ricorda la felicità della gioventùrimembranza 2. parte riflessiva = colloquio con ragazzetto pessimismo storico = giovani sono + felici degli adulti (antichi + felici dei moderni)invita al ragazzo a godersi a pieno la gioventù CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA: è messo in bocca ad un uomo primitivo che pone delle domande alla luna (visione bucolica dei pastori)  pessimismo cosmico: pastore (vita abitudinaria=ciclo lunare) = uomo moderno (non antico)è infelice: 7 2) dolore: scritta in memoria del figlio Dante morto: - melograno = simbolo di amore - muto orto solingo = non risuona la voce del figlio che grida - tu fior della mia pianta = metafora (pianta = padre, fiore=figlio) - inutil vita = a) la vita è inutile (a causa della sofferenza) b) la vita del figlio è inutile (perché morto giovane) c) la vita del poeta è inutile (perché è morto il figlio) L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta percossa e inaridita, tu de l'inutil vita estremo unico fior, sei ne la terra fredda, sei ne la terra negra né il sol più ti rallegra né ti risveglia amor. NATURALISMO è una corrente artistico-letteraria che si è sviluppata in Francia dalla seconda metà dell'800  origini: 1) positivismo (Taine) = espressione di nuova organiz industriale borghese + ricerca scientifica e applic tecniche deriva a) no religione, metafisica, realismo b) realtà = leggi ferree spiegabili con la scienza c) 3 fattori determinano l’uomo = razza, ambiente, momento storico 2) realismo = - Balzac = analisi precisa della natura umana (patologie) - Flaubert = impersonalità del narratore - fratelli De Goncourt = documenti di ambienti sociali + degradazione umana (sfrutt, alcolismo etc)  caratteri del Naturalismo francese: 1) realtà regolata da leggi scientifiche 10 2) scienze garantisce progresso umano (scopo del romanzo è capire i meccanismi della realtà e dirigerli conc. progressista della realtà) 3) letteratura e scienze devono studiare anche fenomeni spirituali (determinati da razza, momento storico e ambiente) 4) analisi precisa dell’uomo 5) impersonalità del narratore ASSOMOIR – Emile Zola  tema = storia di alcolismo, miseria e degrado umano nella Parigi operaia  esperimento stilistico = uso del gergo dell’ambiente proletario (titolo Assomoir = mattatoio ed indicava la bettola dove si beve acquavite (dove muoiono molti operai)  trama = Gervaise va con l’amante Lantier a Parigi che poi la lascerà  lei conosce Coupeau che si dedicherà all’alcol dopo un incidente sul lavoro (è lei che mantiene la famiglia)Lantier ritorna dalla donna riallacciando la relazionela figlia Anna anche lei si corrompe in questi ambienti infine Gervaise cade in preda dell’alcol e muore CICLO DI ROUGON-MACQUART– Emile Zola  = ciclo di 20 romanzi riguardo vicende di membri di una famiglia  intenti del romanzo: 1) scientifico = al centro di tutto c’è la legge dell’ereditarietàcasi patologici dovuti alla famiglia 2) sociale e politico = fornisce un quadro della società francese (con documenti e testimonianze dirette)  atteggiamento socialista (da democratico) = a) contro corruzione dei ceti dirigenti b) interesse per i subalterni (denuncia sociale) descrive aspetti + ripugnanti4 VERISMO nuova corrente letteraria sviluppata nei primi anni del ‘900 in Italia caratteri:  regionalismo = argomenti della propria regione (lato negativo- sfruttamento minorile)  pessimismo = mondo governato da meccanismo di lotta per la vita (vince il + forte)- inutile il commento del narratore  impersonalità = rappresentare il fatto nudo e crudo (no commenti)  tecnica narrativa: 1. lo scrittore deve eclissarsi (no narratore onnisciente) 2. l’autore si immedesima nei personaggi stessi 3. il narratore non informa né sui personaggi (carattere-storia) né sulle descrizioni dei luoghi 4. il narratore commenta solo in base alla visione popolare(=regressione) →straniamento =adottare un punto di vista estraneo all’ oggetto-ciò che è normale appare strano (straniamento rovesciato = comportamento ottuso è visto come se fosse normale) 11 rapporto con naturalismo: - differenze: ZOLA VERGA contesto realtà dinamica – sviluppo economico realtà statica e arretrata del Meridione ideologia realtà governata da leggi scientifiche realtà regolata dalla sopraffazione finalità funzione conoscitiva e capacità di migliorare la realtà (progressismo) funzione conoscitiva ma non può migliorare la realtà (conservatorismo) tecnica narrativa impersonalità=distacco scientifico (osservare dall’esterno e dall’alto) impersonalità =eclissi del narratore narratore commenta le vicende (punto di vista borghese) narratore non esprime giudizi - analogie:  realismo oggettivo  impersonalità del narratore (ma inteso in maniera diversa)  atteggiamento scientifico  determinismo di Taine GIOVANNI VERGA  romanzi pre-veristi (primi romanzi) 1) Una peccatrice 2) Storia di una capinera 3) Eva 4) Eros 5) Tigre reale  romanzi veristi 1) Nedda (preannuncio verista 1874 – vita di un bracciante=popolo) 2) Rosso Malpelo (svolta verista 1878 – linguaggio nudo e scabro, impersonalità, vita delle zolfatare) 3) Malavoglia 4) Mastro Don Gesualdo 5) Vita nei campi (novelle) 6) Novelle rusticane (novelle) 7) Per le vie (novelle) VITA DEI CAMPI ROSSO MALPELO: primo romanzo verista 12 - tradizione (rispetto della parola data di patron Ntonicasa pignorata)  interpretazioni finale dei Malavoglia (Alesi compra la casa e ricostruisce un nucleo familiare): sono 3 1) Russo = celebrazione della sacralità della famiglia e della casa 2) Barberi Squarotti = no ritorno all’inizio ma il mondo è scomparso nostalgia, rimpianto, mancanza di un passato irrecuperabile 3) Luperini = distacco dal mondo arcaico (dipartita di Ntoni) verso il mondo moderno visto anche come distacco di Verga dall’attegg. romantico (realtà rurale=fresco raccoglimento e alternativa al progresso)  Malavoglia e mondo arcaico= il romanzo è la disgregazione del mondo primordiale e degli antichi valori (religione della casa, famiglia, lavoro, onore) Verga sa che quel mondo non è mai esistito (c’è sempre stata la legge del più forte) ma crea alcuni personaggi con questa idealizzazione (ma sa che non esistono)  tempo e spazio: le cadenze temporali sono due: - tempo segnato dal ritmo delle stagioni: è circolare corrisponde ad uno spazio interno (noto-rassicurante ma ci sono conflitti-lotta per vita) - tempo storico: è lineare corrisponde ad uno spazio esterno (minaccioso- indeterminato)  duplice scansione temporale = conflitto fra mondo arcaico e fiumana del progresso  linguaggio = popolareggiante: - modi di dire - paragoni - proverbi - imprecazioni - sintassi elementare simile al dialetto siciliano - no a dialetto siciliano ma solo italiano per arrivare a più persone  mentalità popolare-costruzione bipolare = romanzo è un coro formato da: MALAVOGLIA PAESE fedeltà ai valori puri (nobiltà d’animo) pettegolezzo, cinismo, interesse straniamento dei valori dei Malavoglia (onestà e altruismo non compresi-stravolti e deformati)  straniamento =adottare un punto di vista estraneo all’ oggetto-ciò che è normale appare strano contrasto tra mentalità dei Malavoglia e del paese emerge la realtà impietosa cittadina MASTRO DON GESUALDO: ambiente + elevato = ricchezza della borghesia di provincia  trama:  tecniche narrative: 15 - impersonalità del narratore (no info su fatti antecedenti) - focalizzazione interna a Gesualdo (mediante discorso diretto libero)  dissidio interiore di Gesualdo: tra - interesse al denaro - relazioni umane autentiche (negate dallo stesso personaggio) Verga è approdato al verismo puropessimismo totale  religione della roba = importanza degli averi (possedimenti materiali) di una persona tanto da sostituire la religione della famiglia Gesualdo = self-made man = si costruisce il suo destino (accumula soldi, matrimonio con Bianca Trao-nobile) tale religione è criticata da Verga perché Gesualdo ha attirato odio e dolore= - vincitore sul piano materiale - vinto sul piano umano morte di Mastro Don Gesualdo: è accolto malato nel palazzo a Palermoè relegato in disparte come un intruso circondato da un servo che lo disprezza per le origini umili (si lamenta dell’agonia del morto che non li fa dormire)tenta inutilmente di resistere al malema alla fine colto dai rimorsi muore sotto lo sguardo infastidito di un servo DECADENTISMO si intende un movimento artistico e letterario sviluppatosi in Francia e poi diffusosi nel resto d'Europa, tra la fine dell'800 e il primo decennio del ‘900  origine: Paul Verlaine pubblica nel “Le Chat Noir”esprime un senso di disfacimento con un voluttuoso compiacimento autodistruttivo bohemien parigini ostentavano tali atteggiamentiHuysmans pubblica “A rebours” = fissa gli atteggiamenti e comportamenti decadenti  termine “decadentismo” = si riferisce all’assomiglianza della caduta (=decadenza) dell’Impero Romanotale nome venne assunto dai bohemien parigini tale termine si diffonde in Italia mentre in Francia si diffonde come Simbolismo  caratteri principali = irrazionalismo misticheggiante (no positivismo) 1) Esistenza di corrispondenze misteriose (epifania) 2) Unione tra io e mondo (panismo) 3) Rinuncia alla ragione per raggiungere la conoscenza 4) Scoperta dell’inconscio (stati abnormi e irrazionali (follia, delirio, allucinazioni, droghe)  tecniche espressive: 1) musicalità (esalt del valore fonico delle parole) 16 2) imprecisione sintattica e lessicale (ambigua, vaga, ambivalente) 3) linguaggio analogico: a) metafora (legami inconsueti) b) simboli (allusivi e polisemici) c) sinestesia (mix di impressioni con diverse sensazioni)  tematiche fondamentali: 1) panismo = fusione dell’io con il tutto 2) vitalismo = esaltazione della pienezza della vita senza limiti 3) superomismo = esaltazione dell’individuo rispetto alla massa- forte ed energico 4) inettitudine e vittimismo = incapacità di realizzarsi nella vita 5) maledettismo = condotta di vita di vizi tendente all’autoannientamento 6) estetismo = culto del bello come valore assoluto  crisi del ruolo dell’intellettuale: la società industriale e finanziare relega l’artista a f(x) ripetitive-impiegatizie-dequalificanti (definita “perdita dell’aureola” da Baudelaire l’artista reagisce a) sviluppando la sua eccentricità (estetismo, maledettismo, superomismo) b) rivolgendosi ad un’elite ristretta GABRIELE D’ANNUNZIO  influenze: 1) crisi del ruolo dell’intellettuale rifiuto dei valori borghesi 2) Decadentismo francese e inglese  Fase di estetismo dannunziano (“il verso è tutto”) = l’arte è il valore supremo (a cui tutto è subordinato; contro l’utile; indipendente dalla morale)  caratteristiche: 1) culto religioso dell’arte 2) ricerca di eleganza estenuante 3) squisiti artefici formali consegue edonismo = arte è fonte di piacere (sottratta alla morale)  romanzi estetizzanti: 1) Il piacere 2) Chimera 3) Intermezzo di rime 4) Guttadauro PIACERE:  trama: Andrea Sperelli è un uomo dalla volontà debole (motto: fare la vita come un’opera d’arte)ma risulta una forza disgregatrice con il rapporto con la donna Andrea è diviso tra due donne: 17  musicalità = parola vuole trasmettere un suono (cicale, rane, pioggia che scroscia)  panismo (identificazione dell’uomo con la vita vegetale) = 1) poeta e donna sono d’arborea vita 2) volto della donna=molle di pioggia come una foglia 3) i capelli della donna profumano come ginestre 4) Ermione=creatura terrestre (potrebbe essere Eleonora Duse) 5) Il cuore delle due creature=pesca intatta; occhi = polle tra l’erbe; denti = mandorle acerbe  strumenti stilistici: 1) metrica libera (versi di varia lunghezzapresenza di più voci nel pineto) 2) rima libera (no schema fisso) 3) modulazione fonetica (variazione di timbri chiari a quelli cupi) 4) uso di figure retoriche a) anafora (piove) b) epifora c) allitterazioni d) paronomasie I PASTORI:  stemperamento vitalismo panico: la fine dell’estate suscita malinconiapoeta si rifugia in se stesso e nella memoria  ricordo della terra: l’autunno alle porte fa ricordare la sua terra (=l’Abruzzo)rimpianto- nostalgia-desiderioil paese = mondo semplice, e vigoroso che contiene gli antichi valori (=gesti rituali) riflessione sui motivi di aver lasciato Abruzzo (“ah perché non son io co’ miei pastori”): 1. desiderio delle sue radici 2. desiderio di gloria lo ha portato fuoriinfatti Abruzzo = mondo di pastori ≠ vita di D’ Annunzio (che lo disprezza)contraddizione in questo brano  pensiero del poeta=cammino dei pastori (esortazione + identificazione con loro – “andiamo”)serie di quadri nitidi: 1. bere alle fonti 2. lasciare gli stazzi 3. discesa del tratto erboso 4. greggi inondano la spiaggia  descr ricca di notazioni coloristiche-visive + impress uditive  analogie – identificazioni con oggetti lontani: 1. mare verde=pascoli montani 2. tratturo erboso = fiume che scende al mare 3. lana delle pecore = sabbia  stile: 1. latinismi (silente-erbal-vestigia) 2. dantismi (tremolar della marina – Purgatorio) 3. parole onomatopeiche (isciacquio, calpestio) 4. identificazione con pastori 20 Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti. Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d’acqua natía rimanga ne’ cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d’avellano. E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri. O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina! Ora lungh’esso il litoral cammina la greggia. Senza mutamento è l’aria. il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria. Isciacquío, calpestío, dolci romori. Ah perché non son io co’ miei pastori?  Fase del notturno = D’Annunzio era costretto alla immobilità e buio totale causa distacco della retina (in incidente in volo): 1. frammentismo (=periodi + brevi) 2. malinconia- inquietudini- perplessità 3. occasionalità della scrittura (no organicità=sono appunti su strisce di carta) 4. lessico più semplice (no aulico) 5. prevalenza di sensazioni uditiva (esp vitale si concentra su altri sensi) 6. alogicità = associazioni (perché sono rumori senza vederli) 7. mix tra prosa e poesia (alcune poesie hanno un tono prosastico) GIOVANNI PASCOLI  poetica del fanciullino = poeta è come un fanciullo che vede le cose con ingenuo stupore e meraviglia (concezione di poesia prerazionale) e che coglie l’essenza segreta delle cose (scopre la rete dei simboli)  nuovo linguaggio = Pascoli filtra la realtà attraverso sé stessoci sono valenze allusive e simboliche (si comprendono con strumenti non razionali)percezione onirica-visionaria (le cose sfumano nella metamorfosi tra apparenze e illusioni)  nuovo lessico = mescola codici linguistici diversi (principio presente nel Fanciullino): 1)termini aulici 2) termini gergali-dialettici (descr vita rurale) 3) terminologia botanica ed ornitologica infrazione alla poesia italiana 4) termini dimessi e quotidiani 5) parole da lingue straniere perché vuole abolire la lotta fra le classi di oggetti e parole (come la lotta di classe) 21  figure retoriche = 1) linguaggio analogico = accostamento in modo impensato ed enigmatico tra due realità remote – volo vertiginoso dell’immaginazione (senza passaggi sintattici che esplicano = discorso ellittico) 2) sinestesia = fusione di diverse sensazioni 3) spostamento tra concreto e astratto (es nero di nubi vs nubi nere)dà maggiore indefinitezza con effetto suggestivo (realtà materiale diventa notazione cromatica)  fonosimbolismo =i suoni usati tendono ad avere un significato di per se stessi (no rimandi alla parola)si viene a creare una vera architettura interna al testo (supplisce a quella logico sintattica) da cui derivano quindi: 1) assonanze 2) allitterazioni 3) onomatopee (in part di uccelli e campane danno un senso oracolare)  nido familiare e rapporto con le sorelle: Pascoli si chiude nella famiglia + rapporto morboso con le sorellecausato da un passato di lutti e dolori che comportarono: 1) no rapporto con realtà esterna 2) no rapporto con “l’altro”non ci sono state relazioni amorose = ha un fascino torbido (qlc di proibito-misterioso) esigenze affettive sono soddisfatte con il rapporto con le sorelle (f(x) materna):  Maria è sempre stata al suo fianco (non maritata)  Ida si sposò venne visto da Pascoli come un tradimento del nidocausò depressione nell’uomo MYRICAE: 156 componimenti brevi di quadretti di vita agreste (con profondi significati)  titolo=citazione virgiliana (inizio 4° Bucolica)Virgilio vuole innalzare il tono del canto vs Pascoli usa piante umili come simbolo delle piccole cose (nome pianta = tamerice) X AGOSTO: Pascoli rievoca la morte del padre assassinato  tema della morte: 1) stelle cadenti = a) giorno di San Lorenzo = giorno dell’assassinio b) il pianto del cielo per la morte 2) rondine uccisa mentre porta un insetto al nido: a) rondine = padre ucciso mentre ritorna a casa b) insetto = padre era l’unica fonte di sostentamento ( causò seri prob economici)  tema del nido = padre e rondine violentemente esclusi dal nido: 1) nido che pigola più piano (uccelli moriranno) =desolazione inflitta dalla rottura del nido senza il conforto del padre  tema del male = terra è piccola nell’universo ma si concentra tutto il male + vittima innocente = immagine di Cristo ma in maniera negativa (no alla salvezza)religione decadente (pessimistica) 22 tra il nero un casolare: un’ala di gabbiano. NOVEMBRE  realtà = immaginazione è descritto un quadro di natura impressionistico (aria limpida come gemma, sole luminoso, albicocchi fioriti, profumo dei biancospini) ma ciò che appare è sfuggente-illusorio  precisione della nomenclatura (albicocchi, prunalbi) permette di andare oltre la realtà poesia = illuminazione mediante termini botanici  morte = stagione autunnale pruno è secco + no profumo, piante disegnano trame nere, silenzio, rumore delle foglie secche volto della realtà // illusione  scelte linguistiche: rete segreta di corrispondenze 1) “cader fragile” (delle foglie) = ipallage = sinestesia  astratto (“cader”) è associato al tatto (“fragile”) + sensazione uditiva 2) “è l’estate fredda dei morti” = ossimoro fa rif all’apparenza della vita che nasconde la morte Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore... Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. È l'estate fredda, dei morti. CANTI DI CASTELVECCHIO:  scopo = continuare la raccolta Myricae  ritornano: a) immagini vita di campagna b) misura lirica(+breve)  temi: 1) tragedia familiare 2) lutti 3) eros 4) morte  titolo = rimando continuo a Castelvecchio (città dove vive) e San Mauro di Romagna (paese natale)si istituisce un legame tra il nuovo nido e quello spezzato dalla tragedia IL GELSOMINO NOTTURNO: dedicato per le nozze dell’amico Gabriele Briganti rappresenta la prima notte di nozze (fu concepito il figlio Dante)= chiave della poesia  simbolismo: 1) casa che bisbiglia sola nella notte = rito di fecondazione nella casa nuziale 25 2) fiore apre il suo calice + profumo inebriante di fragole = atto sessuale (rosso intensifica il fatto) immagine trepidante e turbata rapporto sessuale = violenza inferta alla carne 3) ripetizione di “la” = pto di vista esterno alla scena (spia la scena d’amore=aspetto voyeristico)Pascoli non avrà mai una famiglia (non sarà mai un sereno padre) 4) nasce l’erba sopra le fosse/nell’ora che penso ai miei cari = legame viscerale con i morti (per ricostruire il nido)fedeltà ai morti impedisce al poeta di uscire dal nido + legarsi ad una donna  contrasto tra: a) rito d’amore nella casa b) immagine del nido chiuso tra figli e genitori E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso ai miei cari. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari. Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia. Sotto l’ali dormono i nidi, come gli occhi sotto le ciglia. Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse. Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse. Un’ape tardiva sussurra trovando già prese le celle. La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolio di stelle. Per tutta la notte s’esala l’odore che passa col vento. Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s’è spento… È l’alba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova, dentro l’urna molle e segreta, non so che felicità nuova CREPUSCOLARI movimento che si sviluppa in Italia agli inizi del 1900  nome = “voce crepuscolare, la voce di una gloriosa poesia che si spegne” (data da Borgese) esaurirsi di un’intera tradizione  caratteristiche: 1) amore per le piccole cose – vita quotidiana 2) esaltazione atteggiamento dimesso 3) no sublime e estetismo 4) no sentimentalismo in poesia  stile: 1) no metrica tradizionale 2) lessico dimesso e prosaico – colloquiale 26 3) ironia ed umorismo x descr vita di tutti i giorni  temi: 1) persone umili 2) paesaggi umili (orti, conventi) 3) piccole cose  influenze: 1) simbolismo intimista e introverso 2) Pascoli – poetica del fanciullino  poeti fondamentali: 1) Corazzini: a) Verso libero b) Simbolista c) Poeta = fanciullo malato nega il significato poesia che è solo scrittura dell’anima – inutile alla società (critica a panismo e superomismo dannunziano) 2) Gozzano: a) Distacco ironica straniamento sottile dalla realtà b) Arte=artificio  letteratura= alternativa alla negatività del presente ma no a paradisi artificiali (salvaguardia del valore della poesia) c) Riferimenti letterali tradizionali in contesti stranianti no veri significati Gozzano = poeta choc (carica demistificante e corrosiva della sua poesia) d) Grande perizia formale (scelta parole, abilità metrica) LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITA’  oggetti e luoghi = Villa Amarena 1) Esterno = ciliegi, orto, grate panciute (paesaggio canavesano segni di un passato decrepito+ tristezza + morte) 2) Arredo = armadi, lenzuola, tendaggi, pirografia, cartoline 3) Stanze morte  signorina Felicita: 1) bocca larga per ridere e mangiare 2) poco attraente ma attira il poetanasce mediazione artistica-culturale = contrasto con bellezza canonica, tradizionale VOCIANI gruppo di scrittori che collaboreranno alla rivista fiorentina “La Voce”  soggetti: personalità assai diverse  obiettivi: creare letteratura svincolata dalla tradizione accademica-non si danno regole  caratteristiche: 1) verso libero per avere una autonoma espressione dell’esigenze dell’iocontaminazione prosa e poesia = creando il poemetto in prosa 2) poetica del frammento = componimento breve accentuando il carattere lirico della letteratura (ritagliato su esigenze personali e non su schemi) 3) aspetto simbolico-analogico del Decadentismo 27  influenze: 1) Trieste = a) città di confine (italiana + tedesca + slava)  Italo Svevo (nome ita + cognome tedesco) cultura mitteleuropea b) città commerciale  Svevo non è tipico letterario infatti impiegato presso banca e industria studi commerciali 2) cultura ebraica (ma Svevo non è religioso)  cultura filosofica: 1) Schopenhauer = carattere effimero della volontà e desideri (smaschera gli autoinganni dei personaggi) 2) Darwin = comportamento degli eroi dipende da: leggi naturali immodificabili rapporti sociali 3) Marx = conflitti di classe conflitti degli eroi sono del borghese in un periodo det della storia 4) psicoanalisi = interesse alla psiche profonda  non serve come terapia serve come strumento conoscitivo UNA VITA  trama: Alfonso Nitti (protagonista) lavora a Trieste presso la banca Maller (lavoro mortificante)evade dalla realtà con sogni da megalomane + gloria letterariaad una cena con Maller conosce: a) Macario (stringe amicizia); b) Annetta (figlia di Maller)si innamora di Alfonso e la possiedepreso dalla paura fugge nel paese d’origine (la mamma era malata)morta la madre (convinto di essere libero dalle passioni) ritorna a Triestema prova gelosia per relazione tra Macario e Annettaferito dall’odio commette degli erroridecide di uccidersi  personaggi: 1)Alfonso Nitti: inetto = debolezza ed insicurezza psicologica che lo rende incapace alla vita - società basata sull’individuo energico e dominatore - impotenza sociale (borghese declassato, intellettuale)impotenza psicologica - sollievo = cultura umanista 2) Maller: padre terribile 3) Macario: antagonista (ha doti che Alfonso non ha)  impostazione narrativa: a) narratore è: - impersonale (3rd persona) - smaschera le menzogne degli eroi (ha consapevolezza + lucida; corregge con determ) è inattendibile 30 b) focaliz interna dei personaggipassaggio da romanzo realistico a psicologico c) coscienza = labirinto tortuosolegami logici delle riflessioni sono indecifrabilistudi dell’inconscio freudiani (pluralità contradittorie della psiche) SENILITA’  trama: Emilio Brentani (protagonista) vive con: a) Amalia (sorella=madre); b) Stefano Balli (amico funge da padre) lavora presso un’assicurazione (=esistenza vuota e mediocre)inizia una relazione con Angiolina (di cui si innamora involontariamente + la vede come donna angela) in realtà la donna ha amanti Emilio dopo aver tentato separazione si riunisce con lei ma rimane insoddisfatto Balli conquista Amalia (che lo desidera solo) + Angiolina Emilio caccia Stefano da casa Emilio va da Angiolina (la scopre con un uomo) e la insulta Amalia si butta nell’etere e muoreEmilio si chiude nella sua senilità (sua storia d’amore è vista con occhi di vecchio + sogna un’ unica donna=Angelica+ Amalia)  Emilio (descritto dal pto di vista psicologico):  inettoha paura di affrontare la realtàvive una vita cauta (sicurezza ma rinuncia godimento) = sorta di limbo (=senilità) desiderio di piacere si trasforma con exp con Angiolinaesplicitarsi dell’inettitudine psicologica  Emilio è fissato all’infanzia  a) ha paura del sesso; b) Annetta = madre; c) Balli = padre d) trasforma Angiolina in donna angelo (bisogno di dolcezza materna)  finge di assumere un’immagine virile con la donna (=modello della società dell’800) ma tale figura è entrata in crisi dalle trasf = impotenza del piccolo borghese si aiuta con Balli = debole anche lui ma tenta di rovesciare la situ (≠mente da Emilio) COSCIENZA DI ZENO  trama: Zeno (protagonista) conduce una vita oziosa in gioventùil padre(che Zeno ama) è deluso causando: a) vizio del fumo (causa della nevrosi e sensi di colpa); b) schiaffo datogli sul pto di morte del padre (Zeno trova falsi alibi x giustificarlo)Zeno incontra Giovanni Malfenti (= figura paterna-antagonista)Zeno sposa una sua figlia Augusta (la + brutta ma la + amorevole = perfetto campione di sanità borghese)ma Zeno ha anche una relazione con Carla (causa sensi di colpa) Zeno poi tenta di entrare nella società borghese collaborando con il cognato Guido (=è il rivale xchè sicuro di sé) il falso affetto è smascherato al suo funerale (Guido si suicidia) xchè Zeno sbaglia corteo funebreZeno va da uno psicoanalista che diagnostica il complesso di EdipoZeno si ribella e la WW1 lo trasforma in uomo d’affarisi attesta guarito ma non lo è  concetto di sanità e malattia con Augusta: 1) Zeno = inetto (le sue aspirazioni non sono mai riuscite)incapace di aderire ai suoi propositi 2) Augusta: sana di mentexchè ha fiducia acritica del mondo borghese (Svevo sembra apprezzarla ma in realtà evidenzia le fragilità e inconsistenza) 31 3) Malfenti = figura del padreantagonista 4) cognato Guido = rivale (ha qualità che Zeno non ha)  impostazione narrativa: 1) autodiegetico = romanzo narrato dal protagonista stesso dentro la finzione narrativa (il romanzo termina con il diario di Zeno in cui narra abbandono terapia e attestazione di essere guarito coscienza = questo memoriale scritto su invito del dott S) 2) tempo = a) Misto: eventi non in succ cronologica b) Soggettivo: mix piani tra passato e presente 3) narratore inattendibile autobiografia=tentativo di autogiustificarsi le menzogne di Zeno sono dovuti a processi inconsci e profondi coscienza di Zeno = falsa e cattiva (uno dei titoli proposti “L’incoscienza di Zeno”)  sanità e malattia: a) malattia di Zeno = consapevolezza che intellettuale non può aderire semplicisticamente alla realtà; b) sanità di Augusta = conformismo + perbenismo borghese mutamento della figura dell’inetto: inetto = essere in divenire (mentre i sani sono incapaci di mutare)inettitudine non è più un’inferioritàvariazione tecniche narrative: 1) narratore=protagonista interno 2) no pti di rif stabili (ciò che dice Zeno non è certo che sia vero) LA MORTE DEL PADRE:  conflitto con padre = tratto distintivo degli eroi sveviani  padre = virile, solido, sicuro ma figlio = non coincide con lorofigura padre = antagonista  descr padre: a) cattivo, aggressivo b) con solide certezze (riluttante al mov della Terra) - tipiche della borghesia  la bizzarria di Svevo = aggressione simbolica del padre (desidera + volte la morte ma Zeno fornisce alibi e si difendeZeno narratore inattendibile)  episodio dello schiaffo = il padre percepisce l’influsso d’odio del figlio che toglie l’ariadà lo schiaffoZeno ha enormi sensi di colpa (regredendo alla cond di bambino punito)allora mistifica la realtà innocentizzando il padre = diviene buono e debole + Zeno rimuove gli impulsi aggressivi LA RESISTENZA ALLA TERAPIA E LA “GUARIGIONE DI ZENO”  limiti del medico = a) convinto della falsa guarigione del paziente (= visione di Svevo dell’inutilità terapeutica della psicoanalisi) b) manca schematismo scolastico  resistenza di Zeno (attegg trasparente) = aggressivo //medico + cerca di screditarlo proteste descritte con sottile ironia dell’autore (dando difese pretestuose e ridicole)  falsa guarigione = rivalsa //padre ora Zeno si sente un uomo forte e virile 32 2) focaliz interna del personaggio mentre vive i fatti (mutevole ed inattendibile) in una premessa metanarrativa Pascal rifiuta i modelli tipici dell’ 800Pirandello non può scrivere un romanza tradizionale in età di incertezza LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA IDENTITA’ E LA CRISI  euforia ed allegria iniziale = sentimenti provati davanti alla libertà ma commette errore = darsi una nuova identità  ironia: si dà aspetto da filosofo tedesco = valore antifrasticonon si è estraniato dalle convenzioni (no filosofo come intende Pirandello)  nostalgia della borghesia: libertà gli pesa (solitudine-episodio del cane) Mattia è legato alla vita comune + abitudini ≠ eroi pirandelliani (lucida coscienza)  critica delle civiltà moderne: disprezza Milano + si pone in // con progressoè contro le macchine che disalienano l’uomo LO STRAPPO NEL CIELO DI CARTA =metafora x criticare la consistenza dell’io e la realtà oggettiva  marionette e il loro teatro = la nostra personalità + la realtà è fittizia  strappo nel cielo del teatrino = mette in crisi le costruzioni false-certezzeinfatti il cielo è falso ma la marionetta lo considerava vero marionetta entra in crisi = cond dell’uomo moderno (uno dei momenti di crisi = teoria copernicana) esempi di uomini diversi: a) Oreste: eroe tragico che con sicurezza vuole uccidere il padrenon ha subito il trauma del crollo delle certezze b) Amleto: eroe che infinitamente perplesso medita la vendetta del padreha subito la crisi=uomo moderno LANTERNINOSOFIA = metafora di Paleari x criticare la consistenza dell’io e la realtà oggettiva  cerchio di luce proiettato dal lanternino = carattere fittizio dell’uomo e della realtà  lanternoni = le fedi, religioni, ideologie se si spengono gli uomini si ritrovano in un buio  lanterne che si spengono (uomini angosciate nelle tenebre)epoche di grande crisi (come quella di Pirandello)  prospettiva positiva di Paleari = se la luce è fittiziaallora l’ombra non deve farci paurainfatti se la luce del lanternino ci esclude dalla vita eterna ma questa è fittiziaallora non ce ne siamo mai distaccati (ma è la morte che lo fa) Pascal non comprende (ha disprezzo e fastidio)non si è liberato dalla realtà fittizia NON SAPREI PROPRIO DIRE CH’IO MI SIA = passo finale del romanzo  interpretazioni: a) del sacerdote: impossib rinunciare alla nostra identità sociale = “fuori dalla legge non si può vivere”ma Pascal osserva che non ne è mai rientrano (la moglie non è + sua) b) di Pirandello: rinunciare l’identità  ma Mattia ancora non lo comprende infatti si definisce alla fine “il fu Mattia Pascal” (rif all’identità) la vicenda non è un processo di formazione infatti Pascal si ferma al negativo 35 UNO, NESSUNO E CENTOMILA  trama: Vitangelo Moscarda (protagonista) scopre che gli altri hanno un’immagine ≠ da quella suadecide di distruggerle compiendo atti folli fonda un ospizio dove si fa internareguarito, l’eroe si abbandona al fluire della vita rifiutando la forma (no nome)  tematica centrale: crisi dell’identità individuale  titolo: visto che Moscarda scopre le diverse maschere allora: a) non è più “uno” = la sua maschera b) è “centomila” = le maschere sue degli altri c) è “nessuno”  tecniche stilistiche: 1) narrazione retrospettiva affidata al narratore (con interrotto monologo) 2) dispregiata la forma romanzesca  differenze Moscarda e Pascal: - Moscarda = compie un percorso di formazione intero : da persona legata alle maschere ad una che le rifiuta) c’ è il passaggio positivo del rifiuto delle maschere - Pascal = compie un percorso di formazione parziale  si limita al passaggio negativo = manca rifiuto delle maschere NESSUN NOME = pagine che conclude il romanzo  rifiuto dell’identità = è il pto estremo di critica all’identità Moscarda afferma di non essere più nessuno Moscarda raggiunge la max estraniazione  esaltazione = causata dal rifiuto dell’identitàè un insegnamento di vita: alternativa alla finzione della società  vitalismo panico = fusione del personaggio con il fluire della vita- assomiglia a quello dannunziano ma differisce in: 1) fusione panica di D’Annunzio è eccezionale (solo per il superuomo)mentre quella pirandelliana è democratica 2) fusione panica dannunziana ha il fine del dominio di un’elite sulla società irrazionalismo pirandelliano è anarchico NOVELLE PER UN ANNO = sistemazione globale in 24 volumi di tutte le novelle (le scrisse sempre nella sua vita)  struttura: non c’è un ordine determinatorappresenta la visione del mondo (dello scrittore) = mondo non ordinato +disgregato in aspetti frantumati  titolo: allude allo sperpero casuale dei giorni e vicende  ambienti = a) ambiente siciliano; b) ambiente borghese LA TRAPPOLA = novella manifesto  temi: 1. realtà fittizia 2. rifiuto della maschera 3. vita=flusso continuo 4. forma =trappola + inizio del processo di morte 36  si concretizza in misoginia = donna stacca gli uomini dal flusso vitaleli conduce alla morte  scelta narrativa: monologo allucinato e convulso (no parti narrative) CIAULA SCOPRE LA LUNA  confronto con “Rosso Malpelo” di Verga ANALOGIE DIFFERENZE 1) rappr del duro lavoro nella miniera 2) reietto (collocato nell’ultimo gradino) che subisce soprusi 3) riguarda la questione meridionale =mondo dei carusi CIAULA 1) osservatore guarda la scena dall’alto della cultura 2) osservatore dà giudizi 3)Ciaula vive una vita istintiva – è un minorato mentalepriva di consapevolezza (descr di exp irrazionale) 4) scelta stilistica ROSSO MALPELO 1) osservatore regredisce 2) osservatore si eclissano giudizi 3)Rosso studia lucidamente le leggi del meccanismo sociale (eroe intellettuale) 4) scelta stilistica  simbolismo: 1) nascita a) emergere dai cunicoli = nascita b) miniera = utero della Terra c) inconsapevolezza di Ciaula = cond prenatale 2) rinascita a) emergere dai cunicoli = rinascita b) miniera = regno dei morti  teofania = Ciaula fuori trova la luna (non il buio)Luna = apparizione della divinità che libera dalle angosce IL TRENO HA FISCHIATO  tema dell’inchiesta = ricercare la verità dietro alla follia dell’impiegato Belluca considerato modello (si ribella infatti al capoufficio) si struttura in: a) medias res reazioni dei colleghi di Belluca ai suoi gesti folli b) sommario ritratto di Belluca (ma follia è ancora enigmatica) c) presentazione narratore-testimone d) ricostruzione della personalità e vita di Belluca (da parte del narratore) e) spiegazione della follia dal personaggio stesso (mov da esterno a interno)  tema della trappola = Belluca è imprigionato nella forma: 1) lavoro impiegatizio = mecc ripetitivo 2) famiglia opprimente  epifania: causa della follia = fischio di un treno Belluca ha realizzato che la vita scorre fuori dalla sua trappola ma dopo il gesto folle ritorna al lavoro con una valvola di sfogo=fantasia  umorismo = esagerazione iperbolica cond della miseria del piccolo borghese: 37 Di che regimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata Nell’aria spasimante involontaria rivolta dell’uomo presente alla sua fragilità Fratelli VEGLIA  orrore della guerra = cadavere di un compagno morto + bocca digrignata + congestione delle mani  scelte stilistiche = 1) flusso ininterrotto della poesia (no punteggiatura) 2) uso di “versicoli” = versi di una sola parola parola scarnificata (ridotta all’osso) = carat dell’ermetismo 3) uso di participi passati (nei versicoli x dare importanza) ribadiscono l’orrore della guerra (buttato, massacrato, digrignata, penetrata) costituiscono una rima  deformazione espressionistica = esaltare particolari adj per esaltare l’atrocità participi passati + “congestione”  attaccamento alla vita = prepotente reaz // orrore della guerra 1) “ho scritto lettere piene d’amore” 2) “non sono mai stato attaccato alla vita”  da un’ exp personale Ungaretti dà un messaggio universale  immagine della luna: trasmette pace- tranquillità // guerra è diversa da Leopardi’s = usata in senso profano Un'intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani nel mio silenzio ho scritto lettere piene d'amore Non sono mai stato tanto 40 attaccato alla vita SONO UNA CREATURA  analogia con pietra: 1) cond dell’uomo = pietra del monte San Micheleil dolore guerra ha impietrito l’anima dell’uomo (esperienza disumanizzante) 2) pianto = pietra del monte San Michelepianto non si scioglie in lacrime xchè la guerra l’ha trasformato in materia fredda  sono rivendicazioni da parte del poeta dell’umanità  immagine della morte = è privilegio che si ottiene vivendo nel dolore  stile: 1) versi liberi brevi ma intensi riprod l’animo lacerato del poeta 2) assonanze + allitterazioni 3) strofe si fanno via via più scarne il poeta tende al silenzio Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata così refrattaria così totalmente disanimata Come questa pietra è il mio pianto che non si vede La morte si sconta vivendo I FIUMI  recupero del passato: attraverso i fiumi + importanti della sua vita (acqua = vita) 1) Serchio: fiume toscano vicino Lucca=città natale del padre 2) Isonzo: ha combattuto la WW1 indica maturazione dell’uomo causa guerra 3) Nilo: infanzia e giovinezza trascorsa in Egitto 4)Senna: anni parigini in cui si formò artisticamente + scoperta della vocazione letteraria  conquista dell’identità: mediante l’abluzione sull’Isonzo dà un senso alle sue esperienze ne consegue un rapporto di quiete con la notte = corolla di tenebre (anche se l’ossimoro non fa escludere la perplessità)  significati religiosi: immersione nell’Isonzo = cerimonia battesimale 1) fiume = urna che raccoglie la reliquia  dà un sign sacrale alla situazione 2) scorrere dell’acqua leviga = opera di purificazionericongiungimento con natura = presupposto per riemersione vista come rinascita 41 3) acrobata che cammina sull’acqua = motivo della partenza con connotati di leggerezza + rif a Cristo 4) nudità del poeta (panni sudici di guerra) = poeta porta con sé luce e calore della vita SAN MARTINO DEL CARSO  orrore della guerra: 1) macerie e rovine del paese uso di “brandelli” x muri intensifica 2) scomparsa di compagni caduti in WW1 è distruzione + dolorosa xchè non rimane traccia ad impedire la cancellazione c’ è il poeta con la memoria cuore del poeta = fatto di croci come cimitero  analogia cuore-paese: cuore = paese + straziato  stile: 1) linguaggio semplice (parole comuni) 2) simmetrie calcolate: a) parallelismi b) antitesi fra “qualche” e “nessuno” c) misura delle strofe (a due a due hanno stesso n. di versi) d) distici = un quaternario + un settenario Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato MATTINA  stile = 1. esito massimo del processo di riduzione 2. sinestesie = luce + immensità (accost sensazioni diverse)  senso di infinito = la presenza del poeta (M’) partecipa alla vita del tutto (dim spaziale si prolunga all’infinito)  poesia = illuminazione improvvisa: 42 un'aria strana, un'aria tormentosa, l'aria natia. La mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva. CITTA’ VECCHIA = dittico con “Trieste”  ricerca di solitudine: // incontro con gente del popolo poeta stabilisce un rapporto di solidarietà  tema degli umili: 1) Saba coglie aspetti + brutali dei poveri 2) Saba riconosce la purezza e trasparenza di tale gente attribuzione religiosa “si agita in esse, come in me, il Signore” (= concetto del Verismo e Naturalisti)  polemica // Simbolisti = l’”infinito” è ricercato negli umilino nelle analogie LA CAPRA  colloquialità = Saba imposta un dialogo tra lui e la capra (=messaggio di dolore e no trad favolistico con insegnamento) in un quadro di vita umile  1° strofa: descr capra 1. attributi della capra = infelicità (umanizza l’animale) “sola”, “legata”, “bagnata” 2. determinazione della capra = incerta “sazia d’erba” può far rif ad appagamento di bisogni materiali  2° strofa: dolore individuale diviene universale tramite adj come “fraterno”, poi “eterno”  3° strofa: capra = ogni altro male + capra è detta “semita” rif alle sue origini (no giudizio a riguardo)  quindi il dolore: a) è individuale b) diviene eterno c) si incarna nel pop ebraico crudeltà della storia EUGENIO MONTALE OSSI DI SEPPIA  titolo: fa riferimento a 1. ossi di seppia = residui calcarei dei molluschicond vitale impoverita, prosciugata 2. ossi cond che fa ripiegare sulle realità marginalidizione spoglia e secca   tema dell’aridità: sole = forza crudele che prosciuga forme di vita paesaggio ligure è brullo, arido (no nell’immediata fisicità ma in una dim metafisica) cond esistenziale espressa dal  muro (=cond di aridità): uomo non è in grado di superarlo x raggiungere la pienezza vitale tale prigionia è espressa 45 1. ritornare del tempo su sé stesso 2. immoto andare (illusione dell’uomo di muoversi)  varco = consente di uscire dalla prigionia ma non si apre x lui (spera che x gli altri sì) = exp negativa scopre il nulla dietro all’ingannevole realtà speranza finale = un giorno sua anima non sia divisa( hint a rinnovato accordo con reale)  crisi dell’identità individuale = frantumazione dell’iocomporta disarmonia con il mondo esterno c’ era nell’infanzia ma persa nella maturità = tema del lucido e amaro rimpianto  memoria = non c’è salvezza (potrebbe spezzare la ciclicità del tempo riportando il passato) xchè il passato si deforma  indifferenza = aridità esteriore = aridità interiore (no sentimenti)attegg di stoico distacco = salvezza (nasce da consapev del reale) simile al pessimismo leopardiano  poetica montaliana: 1. rifiuto lirismo 2. rifiuto linguaggio analogico 3. poetica degli oggetti = oggetti citati come cond interiore del sbj o come concetti astratti (si crea rapporto razionale col mondo // analogie simboliste = crea rapporto irrazionale) = correlativo oggettivo rif a realtà povere, impoetiche = obj umili  stile: 1) suoni aspri – ritmi rotti + antimusicali – andamento prosastico (=aridità interiore) 2) lessico aulico (rari, letterali) + lessico prosaico (comuni, impoetici) = ironia straniante I LIMONI = dichiarazione di poetica (rivolta in modo confidenziale e discorso al lettore “Ascoltami”)  rifiuto della poesia aulica = quella dei “poeti laureati”  contrappone realtà comune (“erbosi fossi”, “pozzanghere mezzo secche”, “viuzze”)  uso di parole concrete e oggettive: x indicare obj e cose specifici (“limoni”=realtà aspra ma viva e colorata)  epifania = nella natura tranquilla il sbj vive un momento privilegiato (sembra epifania) sembra che “un segreto” si stesse rivelando = come spezzare il determinismo delle leggi ferree   delusione: è solo un’illusione Montale si allontana dal Decadentismo (epifania vera sarebbe = decadentismo) fine delle speranze = muta il paesaggio da campagna a città (=no natura (“azzurro si mostra a pezzi”, pioggia autunnale e il tedio soffocano la vita)  rinata illusione: giallo dei limoni = calore della vita + felicità di illusione (no epifania ma sì consolazione di una gioia pers)  messaggio di speranza NON CHIEDERCI LA PAROLA = altra dichiarazione di poetica 1° quartina  documento di poetica = Montale si rivolge con “noi” = coinvolge altri poeti  poesia = 1. non può portare ordine nel caos interiore dell’uomo 2. non è capace di definire sentimenti confusi usa immagini: 46 a) “animo informe” che deve essere “squadrato” b) “lettere di fuoco” si materializzano nel “croco” la poesia non è più uno strumento conoscitivo (dare senso alla vita etc) 2° quartina  polemica // uomo deciso: è il conformista non fa domande e non si cura di asp negativi dell’esistenza (≠mente da poeta e lettori) 3° quartina  colleg con 1° quartina = “non domandarci la formula che mondi possa aprirti”  linguaggio antilirico: poesia ≠ formula magica x attingere i segreti della realtà (no analogie)  distanze della poesia montaliana da: 1. D’Annunzio: il verso è tutto 2. Pascoli: poesia trasporta nell’abisso della verità 3. Ungaretti: linguaggio analogico MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO = il poeta in un mom di sospensione descrive il paesaggio di pomeriggio  tema dell’aridità = paesaggio scabro e arido (rovente muro, pruni, sterpi, crepe del suolo, sole che abbaglia) non si apre all’uomo ma vive in sé stesso  impossibile ricerca della verità: paesaggio arido = un tramite verso l’altro che non vuole dare risposte “muraglia con i cocci aguzzi di bottiglia” = chiusura in questa prigione no raggiungere verità piena Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe dei suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano a sommo di minuscole biche. Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com'è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO  correlativi oggettivi: “male di vivere” (=cond esistenziale e astratta) = oggetti concreti (immagini di tormento soffocato): a) rivo strozzato che gorgoglia b) incartocciarsi della foglia riarsa 47 desolata t'attende dalla sera in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri e vi sostò irrequieto. Libeccio sferza da anni le vecchie mura e il suono del tuo riso non è più lieto: la bussola va impazzita all'avventura. e il calcolo dei dadi più non torna Tu non ricordi; altro tempo frastorna la tua memoria; un filo s'addipana. Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana la casa e in cima al tetto la banderuola affumicata gira senza pietà. Ne tengo un capo; ma tu resti sola né qui respiri nell'oscurità. Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende rara la luce della petroliera! Il varco è qui? (Ripullula il frangente ancora sulla balza che scoscende ...) Tu non ricordi la casa di questa mia sera. Ed io non so chi va e chi resta. 50 LA BUFERA ED ALTRO  diverso contesto storico e biografico:  tragedia della guerra, trionfo della società massificata, incubo della catastrofe atomica (Guerra Fredda)  morte della madre, lontananza da Irma Brandeis, nuovo amore con Maria Luisa Spaziani  visione opposta di donna: 1. Clizia = donna-angelo con valori cristiani deve fuggire dalla sit dopoguerra grazie alla memoria ritorna nell’infanzia ligure 2. Volpe = anti-Beatricefigura dell’eros (moglie Mosca //Beatrice)  stile: plurilinguismo  uso di termini prosastici, realistici, tecnici e dialettali LA PRIMAVERA HITLERIANA: la poesia si articola in 3 momenti: 1. 1° e 2° strofa = visita di Hitler a Firenze (1938) + alleanza Fascismo con Nazismosinistro preannuncio della guerra  Hitler = “messo infernale”; parata fascista = “scherani” si percepisce lo sdegno dell’intellettuale fedele ai valori di libertà  polemica//gente comune = sono complici inconsapevolmente delle morti della guerra (bottegai che festeggiano la venuta dei mostri)  gli eventi storici fanno sì che la poesia abbia un impegno sociale 2. prima parte della 3° strofa la storia induce un pessimismo in Montale (la cultura è vanificata dalla storia) Montale coglie un riscatto nella sep di Clizia = dim religiosa (angeli di Tobia) 3. seconda parte dell’ultima strofa = sconforto è superato con uno scatto di volontà salvezza religiosa sarà universale 51
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