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appunti ITALO SVEVO, italiano, Appunti di Italiano

La vita e le opere di Italo Svevo, uno scrittore triestino del Novecento. Si parla della sua formazione, della sua famiglia, delle sue passioni e dei suoi riferimenti culturali. Vengono poi descritti i tratti dei suoi tre romanzi: 'Una vita', 'Senilità' e 'Coscienza di Zeno'. In particolare, si approfondisce quest'ultimo, considerato il primo romanzo moderno italiano, scritto attraverso la forma del monologo interiore.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 03/01/2023

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59 documenti

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Scarica appunti ITALO SVEVO, italiano e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ITALO SVEVO Trieste: Nasce a Trieste, città di frontiera sviluppatosi nel corso dell’800 con una fisionomia e una cultura per molti versi uniche. Porto mediterraneo dell’Impero austro- ungarico, è stata un crocevia di scambi. Infatti è stato un porto franco dal 1719 al 1920, ovvero un luogo dove non ci sono dazi da pagare per scambiare merci o per farli entrare (è un luogo neutro).  Al confine tra cultura tedesca, slava e italiana venne delineata nella “Mittel Europa”. 1861: Nel 1861 nasce Ettore Schmitz, l’anno del regno di Italia (l’unità). Trieste però non è coinvolta, infatti diventerà italiana dopo la prima guerra mondiale (1920).  In arte “Italo Svevo” perché unisce le due culture (italiana e tedesca), fondamentali per lui. Studia: I suoi studi sono nelle scuole commerciali (iniziati a 12 anni), prima a Baviera poi a Trieste, fino ai 19 anni quando il padre va in fallimento. Così Svevo è costretto dai 19-38 anni a lavorare nella Union Bank (banca viennese con sede a Trieste). Famiglia: Cresce in una famiglia borghese ebraica, dove il padre è un commerciante (tedesco), mentre la madre è friulana. Le sue passioni: letteratura e musica (anche se viene poi interrotta a causa della morte del padre 1892 che provoca un trauma emotivo ed economico).  Alla morte del padre pubblica “Una vita” come titolo originale doveva essere intitolato “L’uomo inetto” (uomo che non trova il suo posto nel mondo, il senso nella sua vita), pubblicato nel 1892. Chi sposa e quando: Lida Veneziana (famiglia cattolica) nel 1896. Nell’anno successivo pubblica “Senilità”, non è però il titolo originale che doveva essere “Emilio”.  Senilità significa vecchiaia, ma il protagonista non è vecchio, lo è dentro.  Sono coloro che provano delle emozioni della vita. 2 Va a lavorare nella fabbrica di vernici del suocero, ma qui deve viaggiare molto (soprattutto Inghilterra, Francia e Germania). Dopo il fiasco di senilità, smette di scrivere: giura che non scriverà mai più. A causa del suo lavoro, deve prendere lezioni d’inglese e sarà James Joice ad insegnarli nel 1905. Lo inviterà a continuare a scrivere e Svevo riprenderà durante la prima guerra mondiale (tropo vecchio per andare in guerra). Il governo austriaco ritira l’azienda del suocero.  Così non avrà niente da fare e scriverà la “Coscienza di Zeno” che uscirà nel 1923. Riferimenti culturali: piuttosto vasti. Legge Shakespeare, Dante, Boccaccio, Ibsen (testo teatrale “Casa di bambola”), Guicciardini. Mentre la cultura che lo influenza è: Schopenhauer, Freud (attratto dalla psicoanalisi, frammentarietà dell’individue, l’inconscio, ma non ne condivide l’approccio terapeutico), Darwin (interessato alla teoria evoluzionista che vi è il progresso della società, ma lui rifiuta il progresso così come Leopardi).  Al successo di questo autore contribuirà: Joice, Montale (si conoscono personalmente). TRATTI DEI TRE ROMANZI: 1892 “Una vita”, poco successo non per la trama ma non viene capita la forma che non è lineare. 1898 “Senilità”, aspetto del tempo che scorre a vuoto, quindi immobile, e vi è uno spazio emotivo (molto pascoliano) 1923 “Coscienza di Zeno”, rappresenta le crisi delle certezze e dei valori borghesi. È il 1° romanzo moderno italiano ed è scritto attraverso la forma del monologo interiore.  Romanzo costruito su un diario che procede per tematiche (es. morte del padre, problema del fumo …). Si parla anche di un racconto falsificato, perché nel racconto delle mie cose non è come quelli veristi (è letteratura pure, non insegna ne racconta una storia). Il protagonista si chiama Zeno Cosini (è un nome che ci parla, etimologicamente Zeno significa “xenos”, colui che è estraneo dalla vita, quindi l’uomo inetto, mentre cosini richiama le piccole cose borghesi, le piccole certezze e le piccole mediocrità). È un tipo pragmatico che si occupa delle piccole cose borghesi, che ha una malattia, cioè lui inizia una cura perché pensa di essere malato ma non si sa che malattia sia. Allora
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