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Appunti letteratura francese 1, Appunti di Letteratura Francese

Appunti di letteratura francese anno 2020 2021, Notre-Dame de Paris di Victor Hugo e Carmen di Mérimée

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/06/2021

Kari0007
Kari0007 🇮🇹

4.5

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5 documenti

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Scarica Appunti letteratura francese 1 e più Appunti in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Notre-Dame-d de Paris, Victor Hugo: Biografia dell’autore: Considerato un autore canonico, l’autore in ogni caso porta se stesso nell’opera. Nato nel 1802 e morto nel 1885. Nasce come lui stesso afferma quando il secolo aveva due anni e muore quando il secolo ormai quasi a fine. Attraversa sotto il secolo ed è un autore centrale in vari ambiti. Fu drammaturgo, autore di teatro, poeta, scrittore, saggista, disegnatore, teorico del teatro. Fu anche un uomo politico e si occupa di una questione di diritti umani tra i primi fautori dell’Unione Europea. Alla luce di tutto ciò deduciamo che è stata una personalità estremamente complessa da decifrare. Le sue opere teatrali non sono molto rappresentate perché complesse ma è rimasto, in compenso, molto della teoria del teatro ed è considerato un capofila del teatro romantico (vedi prefazione di Cromwell, 1827, un dramma in cinque atti). Questa prefazione diede luogo anche ad una battaglia, anche fisica, tra intellettuali in particolare tra classicisti e romantici. Cosa si intende per romanticismo: Quando si parla di romanticismo in realtà non si intende un unico movimento, uguale in ogni luogo, ma piuttosto si può parlare di romanticismi al plurale che si caratterizza di vari paesi in modo diverso anche gli autori di uno stesso luogo possono variare in questo aspetto.inoltre esiste un primo e un secondo romanticismo che sono differenti l’uno dall’altro. Questo movimento quindi non può essere considerato come un unico blocco ma va visto in tutta la complessità e non deve essere schematizzato. Il tema della varietà in Hugo a partire dalla sua vita: Egli fu da sempre cosciente della sua varietà che partiva da una sua vita lunga e varia che si rispecchiava. Nelle sue opere. Il concetto di varietà il ricorrente all’interno dell’opera di Ugo e te fondamentale per l’analisi del romanzo e in generale per quest’autore. Lui stesso ne fu conscio e considera il tutto come un insieme indivisibile, una Bibbia umana, che nella sua varietà è un unico e che riassume un secolo intero quello dell’ottocento. Egli ebbe anche varietà di pensiero in ambito politico-sociale in quanto fondò con i fratelli un giornale monarchico e scrisse delle lettere in onore di Luigi XVIII. Opere che attirarono l’attenzione del re ottenne una pensione di 4000 Fr. all’anno ma gli anni dopo il giovane conservatore monarchico ebbe un’evoluzione di pensiero in cambio, divenne un liberale repubblicano pronto a battersi per i diritti umani, per i miserabili che tratta nelle sue opere. La sua fu perlopiù una letteratura di combattimento, anche se non è assente l’io, il suo mondo interiore. La sua vita inoltre non fu facile, ebbe molte delusioni, tra le tante il tradimento della moglie che fu una delusione enorme> poi ebbe un’amante di lunga data alla quale, si aggrappò per tutta la vita. Fu anche esiliato dopo il colpo di stato di Napoleone III e fuggì nelle isole britanniche, quando gli fu concesso l’amnistia si rifiutò di tornare in Francia come protesta per la reazione del secondo impero e scrisse anche un pamphlet dove nominerà Napoleone il piccolo per distinguerlo dall’altro. Scrisse moltissime poesie satiriche, durissime nei suoi confronti, in esilio e torno solo dopo la caduta del Secondo impero. Dovette vivere anche molti lutti nella sua vita, fu profondamente segnato dalla morte di 4:05 figli e in particolare Adele che nonostante sopravvisse e ebbe un’esistenza tristissima, muore internata in un manicomio, soffriva di schizofrenia per una passione ossessiva di un ufficiale britannico che la respinse e così arrivo alla follia (tema di malattia d’amore, poi è diventato anche cinema> un film su Adele Hugo negli anni 70). Ugo fu sfortunatissimo come padre, in particolare per la morte di Leopoldin che lo colpì, si trovava sulla Senna e annega con il marito in una gita in barca, avendo fatto un viaggio con l’amante Victor Hugo era lontano e lo venne a sapere nel 1843 solamente dai giornali, da quell’anno poi smise di scrivere fino all’anno del 1852. alla figlia dedico anche una bellissima poesia. Capofila del movimento romantico: (E della drammaturgia) Nel 1827 scrisse un dramma storico intitolato Cromwell di cui la prefazione si oppone al teatro classico rifiutando le tre unità aristoteliche: unità di luogo, unità d’azione, unità di tempo. Nel teatro classico, soprattutto la tragedia si basava su queste tre unità aristoteliche, in particolare nella poetica, spesso doveva iniziare la mattina e finire la sera, durare circa 12 ore, in modo anche irrealistico(tempo), doveva svolgersi in un unico luogo per tutta la storia e doveva esserci solamente un’azione. Il teatro romantico rompe questa tradizione, anche se era già stato rotto nel teatro della rivoluzione, non esisteva un manifesto di ciò, un impianto teorico di questa rottura. L’impianto teorico inizia con Hugo nel romanticismo, in particolare come già detto nel Cromwell >dove dice che anzi bisogna prediligere la mescolanza di generi(tema della varietà). Il classicismo ritornerà poi con Napoleone. Anche la tragedia, di stile alto e nobile, viene colpito da Hugo che sostiene che deve esserci varietà di stili anche qui, quindi registro deve essere alto, qualvolta basso, e anche burlesco.deve esserci sempre una commistione di generi, modello shakespeariano, maestro della varietà di generi. Tutto ciò lo scrive nella prefazione al Cromwell e lo mette in atto in Hernani.> dramma che dà origine a una vera e propria lotta tra classicisti e romantici. Verdi scrisse a tal proposito un’altra opera che si intitolava Hernani nel 1844, egli amava molto il teatro francese. Victor Hugo, Notre Dame, e il romanzo storico: Victor Hugo nel 1831 pubblica Notre-Dame-d de Paris, non è il suo primo romanzo, gli altri però non erano stati completamente indifferenti ma non è vero lo stesso succede solo delle opere teatrali. Notre Dame invece, romanzo storico alla Walter Scott (maestro del romanzo storico, celebre a livello europeo, scrisse Ivanhoe). Il romanzo storico consiste nell’inserire personaggi e vicende storiche ma inventate in un contesto storico ricostruito in modo realistico. I personaggi possono essere anche realmente esistiti, e come un misto tra romanzo e storia. Tra i generi prediletti del romanticismo, vediamo proprio romanzo storico, con la ripresa della storia come maestra di vita. -quando scrisse il romanzo aveva 29 anni, era un rivoluzionario del teatro e con le stesse teorie si sarebbe approcciato al romanzo.>all’interno di esso vediamo due protagoniste importanti(Esmeralda e la cattedrale), tre se aggiungiamo la storia, quattro considerando la contemporaneità. Altri cenni biografici: -1848, eletto deputato, nei moti della neonata Repubblica appoggia il progetto di Napoleone III. Dopodiché si oppone con tutte le forze alla nascita del Secondo impero, attuò un tentativo di rivolta e per questo fu esiliato. In questi anni scrisse pamphlet, poesie satiriche> ci fu, insomma, una intensa produzione. -nel 1862 scrisse i miserabili, che testimoniano la sua attenzione verso gli ultimi, e scrisse anche poesie alleò col Pin.quando torna dall’esilio a Roma uno scrittore acclamatissimo e riconosciuto la volontà nel voler perseguire i suoi ideali non ha ceduto al tentativo di Napoleone ed è rimasto saldo a se stesso. -scrive anche un romanzo che si chiama 93, nel 1793 avvenne la rivoluzione francese, scrisse altre poesie e figli, iniziò a formarsi l’idea degli Stati Uniti d’Europa . -1829, scrisse gli ultimi giorni di un condannato a morte. Una volta morto fu portato al Pantheon dove riposa accanto alla tomba di Zola e doma padre. Il romanzo, Notre-Dame de Paris, 1831: Come già detto si tratta di un grande romanzo storico e infatti inizia con due date: una che richiama la contemporaneità dell’autore e l’altra ad un giorno qualunque di un tempo passato, 6 gennaio 1482. Tutto il primo capitolo è importante per l’ottica che comprende anche la doppia ottica dell’oggi e dello ieri, una Parigi medievale in cui è brulicante di persone, del popolino. Egli lo descrive magistralmente facendo l’oscillare continuamente tra ieri e l’oggi come già l’incipit preannunciava e come continuerà per tutta l’opera. insieme agli interventi d’autore che servono per introdurre sempre più il lettore all’interno della storia e per segnalare l’opposizione tra passato e presente. Varietà di stili, varietà di approcci, varietà di personaggi, varietà temporale, varietà di sentimenti e di psicologia. + varietà di strutture: Notre Dame è composto da 11 libri, intesi come raggruppamento di capitoli, per ogni libro non c’è un numero uniforme di capitoli ma il numero e la lunghezza sono variabili.gli stessi capitoli non hanno lunghezza uniforme e ognuno ha un suo titolo e anche i titoli hanno nomi variabili che possono essere: - nomi di personaggi - di avvenimenti - Alcuni brevi - Altri lunghi - Alcuni sono titoli metaforici - Alcuni hanno titoli latini - Alcuni hanno un fondo satirico e ironico Ciò corrisponde sempre all’idea di varietà e di unione di elementi opposti per aderire al reale e rendere il tutto unitario, vi è una compenetrazione di tutto nella sua diversità. Inoltre a capitoli della storia effettiva, si alternano capitoli di storia vera e propria, di storia-architettonica che sembrano apparentemente inutili ai fini della trama, quasi digressioni. Aggiunte editoriali nella versione definitiva: Alcuni capitoli, inoltre, non erano presenti nella prima versione come afferma l’autore stesso nell’aggiunta del 1832 della versione definitiva in cui disse che erano stati scritti insieme agli altri ma poi li raggiunse successivamente. Inoltre afferma che tutto ha un senso ed è utile nel romanzo. Nella giunta affermò che gli smarrì ma in realtà non era vero, si tratta di finzione narrativa, in realtà c’erano stati problemi editoriali con l’editore della prima versione che lo aveva obbligato a toglierli perché per lui erano troppi capitoli e il romanzo era troppo disomogeneo ma per l’autore anche quest’idea era parte integrante del romanzo. In questa aggiunta, inoltre, dice che i capitoli, come quelli in cui descrive il passato storico-architettonico di Parigi e della cattedrale, magari non sono stati importanti per chi ha letto la trama ma dice che per chi ha trovato nel romanzo qualcosa di diverso dal romanzo stesso, forse per loro questi capitoli, di riflessione storico-filosofica e storico-architettonica, sono stati utili. Nella seconda edizione cambia editore e inventa la cosa dei capitoli perduti per non fare polemiche e lo riporta alla sua struttura originale. È importante l’idea della varietà per come la vuole lui, come abbiamo visto. Quei capitoli in più, avevano lo scopo di far entrare in maniera profonda nello spirito del romanzo, nonostante apparentemente potessero sembrare delle digressioni inutili. Tutto ciò rientra anche nella sua volontà di rendere il suo romanzo storico simile a quello di Walter Scott. Una Parigi pronta ad una nuova era(richiamare il passato per rivendicare il presente): Egli vuole rendere l’immagine di una Parigi pronta ad aprirsi ad una nuova era, questo lo fa guardando indietro al basso medioevo che di li a poco avrebbe aperto le porte al Rinascimento. > inoltre nel 1482 fu l’ultimo anno di Luigi XI che muore un anno dopo le vicende narrate e quindi in questo modo vuole rispecchiare l’idea di un mondo nuovo che si apre a nuove prospettive. Luigi XI era un re terribile E per questo fu soprannominato il ragno, in quanto intrappolava i nemici e li uccideva senza pietà.era connotato da una crudeltà che è espressa in delle pagine pietose di Victor Hugo riallacciandosi alla questione sociale. Sulla base di questo quadro storico-sociale, Victor Hugo scrive una storia con personaggi ben delineati, che rappresentano i poli della realtà, il contrasto tra il bene e il male esistente in Francia. E ogni personaggio ha in sé qualità specifiche che vogliono ritrarre un aspetto del tempo in modo mirato. Tema della fatalità e la seconda Grande protagonista femminile del romanzo: Nell’avvertenza del libro, la fatalità condiziona la storia dei personaggi e in qualche modo condiziona anche il destino dell’altra grande protagonista femminile, colei da cui si trae il titolo ovvero la cattedrale di Notre-Dame de Paris. Essa non è solo un luogo importante ma diviene un vero e proprio personaggio a sestante, ha delle caratteristiche quasi animate ed è centrale come personaggio vero e proprio prende quasi vita. Storia architettonica della cattedrale: L’intenzione di Victor Hugo era quella di attirare l’attenzione sulle condizioni disastrose in cui alla sua epoca la cattedrale versava. > iniziato a costruire nel 1163 e consacrata nel 1182 ci furono molti anni di lavori e per questo era costituita da un’ibridazione di stili, ci misero molti anni per le problematiche architettoniche a concludere i lavori e anche per questo fu influenzata da vari stili e per questo l’autore l’amava e la prese come personaggio della sua opera. Quando inizia andava di moda il romanico con torri campanarie poi lo stile gotico prende piede e quindi si evolve più su stile gotico. È splendida anche per la sua unione compenetrazione di vari stili.fu finita di costruire in epoca medievale ma poi viene danneggiata durante la rivoluzione francese e durante i moti del 21 e del 30 di cui l’autore fu testimone. Nel momento in cui scrive il romanzo le condizioni terribili della cattedrale non erano considerate da nessuno ed egli cercò di risolvere la questione.quindi il giovane scrittore, appassionato di architettura e lo si capisce bene dal testo, scriverà un Pamphlet dal titolo Guerra ai demolitori(1830). >Rivolto sia coloro che durante i moti demolirono, a causa della fatalità della storia, ma anche a chi ha lasciato la situazione così come era e gli architetti restauratori che hanno fatto ulteriori danni. Egli, come detto già, cerca di attirare l’attenzione nei confronti di questa problematica e utilizza una delle più grandi armi ovvero il romanzo, il cui scopo oltre a quello letterario e anche quello di mettere in rilievo la bellezza ma soprattutto all’importanza storico-architettonica della cattedrale e quindi anche della sua salvaguardia. Quindi il romanzo è una doppia opera di combattimento, sia sociale, sia architettonica. Infine riuscì nel suo intento e nel 1840 grazie al successo del suo romanzo ci fu un rinnovato interesse per la cattedrale e fu fatto un concorso per il restauro della cattedrale di cui lavori iniziarono nel 1845 finirono nel 1864, questa fu la sua grande vittoria che potete anche ammirare con i suoi occhi al ritorno dal suo esilio. Egli fu il principale artefice di questo restauro grazie all’immenso successo del romanzo e non solo per la vendita di copie ma per tutti i simboli che divennero popolari, da ogni punto di vista. Non solo per il romanzo ma anche perché l’autore fu l’ispiratore indiretto di questi restauri. Infatti il concorso fu vinto da un architetto che gli storici dell’architettura conoscono molto bene di nome Violett-le-duc il quale sosteneva che restaurare un edificio non significa mantenerlo, ripararlo o rifarlo, ma ristabilirlo in uno stato di integrità che può non essere mai esistito. Dopo la riscoperta dell’architettura medievale del tempo egli cercò di riportare Notre Dame appunto alla sua origine medievale e non solo riportarla ma togliere anche tutte le aggiunte posteriori per renderla come doveva essere. Il problema era ricostruire la sua forma medievale nei documenti non c’era tutto, per questo il restauratore fece grandi studi storici ma nessuno sapeva la sua vera forma, anche per i particolari. Ci fu un’idea di ciò che forse poteva essere verosimilmente e in questo sta il senso della frase del restauratore. A metà dell’ottocento Violett-le-duc inserì molti elementi che non sappiamo se sono aderente all’originale o meno e le ricostruzioni di Violett-le-duc furono diverse: - rifece il rosone - Aggiunte 25 statue in stile medievale - Ricostruita la Flesch, non era la medievale ma quella dei restauri ottocenteschi I restauri salvarono la cattedrale ma ovviamente ci furono anche delle critiche, in quanto egli eliminò anche elementi aggiunti dopo tra il 500 e il seicento. Ormai facevano parte della memoria dell’edificio e fu accusato di aver tolto della storia di Notre Dame ma anche di aver raggiunto molto del suo e fu accusato per aggiunta arbitraria. In questo l’architetto fu molto influenzato dal romanzo di Victor Hugo e in particolare dalle descrizioni della prima versione del romanzo e fu fondamentale( purtroppo nell’edizione della BUR italiana non ci sono ma sono state recuperate nell’edizione francese in cui ci sono illustrazioni oltre alle parole che accompagnano il romanzo). Queste le trazioni furono fondamentali perché all’epoca indirizzarono l’immaginario dei lettori, tra cui l’architetto e anche lo scultore dei gargoyle, alcuni sono ispirati anche a Quasimodo. La meraviglia di un libro che oltre a salvare un edificio si unisce indissolubilmente adesso e nei ispira le forme successive > il romanzo e la cattedrale sono legate per sempre, monumento e libro un tutt’uno. CAP.2, libro 5> il libro non solo non avrebbe ucciso l’architettura ma in questo modo l’avrebbe magnificamente salvata. Il romanzo: Ci sono due piste di lettura, quella dell’intreccio, e quella della questione architettonica che è un tentativo di salvezza della cattedrale, il personaggio in animato che agisce sul destino dei personaggi ed è il ponte che unisce le tue chiavi di lettura. Come già detto, ci sono passi in cui esso sembra quasi che prenda vita come nel capitolo febbre. Qui l’autore non solo descrive la febbre morale del personaggio ma anche rende l’idea dell’in personificazione della cattedrale che ha una vita e merita quindi una salvezza. Cap.1, libro 3> dedica allo stato della cattedrale un capitolo importante e fa nomi importanti. Riprende il duplice carattere di varietà ed eternità che sono elementi importanti come abbiamo visto per l’autore, descrive minuziosamente e tecnicamente gli aspetti architettonici della cattedrale, ritorna al tema della varietà nella descrizione della cattedrale e alla questione della salvaguardia architettonica che aveva affrontato già anche nell’avvertenza e ma qui rispetto alla vertenza del 1832 ancora più esplicito. Cap.2, libro 5> Questo ucciderà quello> Uno dei più bei scritti di architettura mai esistiti, citazione a lui contemporanea. L’autore riflette sulla formula che l’arcidiacono dice nel capitolo precedente. Critica esplicita ad un certo tipo di credenza cattolica nei confronti della politica, associata alla censura e tempi dell’autore esisteva ancora. La censura ufficiale non colpì Notre Dame ma esso fu colpito invece dalla censura ecclesiastica. In Italia si dovette aspettare il 1860 per la sua traduzione. Esprime anche l’idea dell’architettura come arte parlante simile al libro e quindi servita per esprimere l’uomo, come se l’uomo in assenza della stampa tramite l’architettura avesse voluto scrivere un libro su cui tutti potevano leggere. Un libro di pietra> come si doveva salvaguardare il libro di carta e così si doveva anche salvaguardare il libro di pietra. In questo modo voleva esprimere che era una stessa nota, il libro di carta e libro di pietra entrambi libri di combattimento. I personaggi: I personaggi principali sono 5 uomini e una donna: L’episodio del processo di Quasimodo è connotato da una satira assoluta della giustizia, il giudice sordo e la scena è molto comica anche se viene condannato e in questo invece è molto tragico. In contrapposizione il processo a Esmeralda è molto più serio poiché si tratta una questione sociale insita ovvero di essere donne zingara. (Cap.1, libro 8). Questione del bello dentro e brutto fuori, che la bella non riuscirà mai annotare ma che verrà ingannata dall’apparenza bella del capitano. Questa è la sua piccola macchia. Esmeralda inoltre è una donna seduttrice ma non fan fatale ed è vittima della società e della sua stessa ingenuità poiché l’amore per il capitano la porterà al patibolo e ritrovata la madre morirà accusata ingiustamente di stregoneria. Il popolo, altri grande personaggio all’interno del romanzo, la ritiene una strega insieme alla madre e l’unico che nonostante non fumai ricambiato, morì con lei e Quasimodo infatti vennero ritrovati abbracciati. Quasimodo: Quasimodo è il personaggio più positivo senza macchia, se non l’aspetto. Alla stessa origine di esmeralda che a zingara per adozione, mentre lui è uno zingaro vero.> figlio di zingari. Egli racchiude il concetto di sublime e grottesco, il nome identifica il fatto che è un abbozzo come spesso viene detto, quasi modo. Diviene campanaro e viene presentato quasi come fosse un’estensione della cattedrale nell’ottica della cattedrale e lui dà un nome alle campane, che riconferma l’umanizzazione del monumento. Quasimodo in un certo senso è la cattedrale, i gargoyle lo richiamano spesso e lui ci parlo. C’è un’armonia misteriosa tra la cattedrale di Notre Dame e Quasimodo, soprattutto nel momento in cui Victor Hugo descrive Quasimodo e la personalizza, anche le campane sono personalizzate. Sia la cattedrale che Quasimodo sono brutti fuori ma bellissime dentro. Quasimodo a una doppia fatalità al suo interno, la bruttezza e la sua origine ignota. Cap.3, libro 4> “ armonia misteriosa e prestabilita” Quasimodo è un personaggio diverso da vari punti di vista, in primo luogo per la sua deformità. Frollo: In questo caso l’arcidiacono è l’incarnazione del demonio, abbandona Dio per diventare il diavolo. Come il drammaturgo incarnava la questione della lotta tra classici e romantici, in questo caso l’arcidiacono invece rappresenta incarna la critica di una determinata Chiesa, ipocrita e questo tipo di critica va a riprendere parzialmente l’Illuminismo. Inoltre è anche scienziato e la sete di sapere quindi non incarna solo la critica ecclesiastica ma anche il suo essere scienziato senza limiti> fiducia nella scienza Inoltre c’è anche l’attrazione poiché viene sopraffatto dalla forte attrazione nei confronti della gitana.lui identifica il personaggio del modo assoluto anche se c’è una spiegazione a questo male, e non certo senso l’autore lo giustifica ma questo non toglie la gravità del personaggio che è. Infatti ebbe un’infanzia difficile i genitori Lo allontanano per intraprendere una carriera ecclesiastica, riprendendo il tema dell’abbandono e scopre solo da grande di avere un fratello più piccolo ma che fallisce nell’educarlo.Frollo cresce nell’assenza di affetti e così diventa il male e questa è la sua piccola ma grande giustificazione. Cap.2, libro 4> questione sociale in follow che è un uomo di borghesia o media nobiltà. All’inizio del libro però vediamo una piccola parte di buono in frolla che alleva> si rivela essere un personaggio con una forte complessità psicologica si rivela in modo magistrale quando si apre con Esmeralda. >. Con lei e gli si mette a nudo, entra nella prigione dove lei era nascosta e tenta di sedurla dichiarandole il suo amore per lei. Il titolo di questo capitolo si rifà a Dante quando entra nell’inferno lasciate ogni speranza. > la fatalità, l’entrata all’inferno, come già detto, e sia per Smeralda che per Frollo. In questo frangente vi è anche una critica al celibato dei preti, anche questa critica di stampo molto illuminista. Ci sono molte frasi in cui descrive il male della Chiesa e Frollo afferma che è colpa di Dio poiché non ha fatto l’uomo il diavolo di pari forza, lui non da la colpa a se stesso ma a Dio. (Libro 8) In questo frangente la descrizione della zingara è molto cristiana. Ci sono passi forzi sull’assenza di Dio, la seduzione di Smeralda che è inconscia su Frollo ed egli compie atti orribili fino a rinnegare tutto se stesso, Dio, la scienza. Egli è anche molto debole la ama ma preferisce che muoia poiché se lui non può averla nessuno l’avrà. Proprio come avvenne con la Carmen. Carmen, 1845, Prosper Mérimée: In questo caso ci troviamo di fronte a un vero e proprio amore fatale, una femme fatale. Una donna distruttrice che porta l’uomo alla morte ma ci troviamo sul livello completamente diverso rispetto alle relazioni pericolose. In primis da un punto di vista sociale in quanto qui è una zingara mentre là si tratta di una nobile. >Antipodi della società, lei è l’ultima della società. Inoltre siamo agli antipodi anche per l’estrema passionalità della Carmen anche se per il modo di seduzione qui c’è calore e nessun calcolo, a differenza della marchesa. Carmen è colpevole poiché ladra, prostituta ma anche un lato estremamente infantile ed in realtà è l’emblema dell’istinto di libertà della donna e il suo voler essere libera e per questo morirà. Lei non distrugge l’uomo per calcolo ma per divertimento, per libertà alla fine infatti lei capirà che la vuole uccidere nonostante lui dica di amarla profondamente e attraversa diverse fasi per lei ma lei non contraccambia questo amore per questo la ucciderà. Proprio per questo aspetto può essere considerata una storia di un amore mancato, sfociato in un amore geloso e qui si mostra il lato oscuro dell’amore. Più forte rispetto a quello morale Dumas. È una storia in nome dell’incapacità di amare da parte di entrambi ma soprattutto di lui che non comprende l’idea di amore di Carmen e non comprende Carmen stessa. Lui l’assassina e verrà giustiziato. Ambientazione: Siamo in Spagna, tema dell’esotismo.l’ambientazione più o meno realistica in quanto Mérimée ci aveva viaggiato due volte in Spagna prima di scrivere racconto, ma è una Spagna molto letteraria con il sapore dell’esotismo, anche se era molto vicino alla Francia, ma dal seicento i francesi la percepivano come un paese molto esotico. Era visto come un oriente leggendario con esperienze dei viaggiatori. Questo anche per la distanza sia climatica, il paese era più caldo della Francia, ma anche per le donne succinte, mezze nude, infatti si dice che facevano vedere le gambe. Per questo l’esotismo spagnolo è visto come uno stereotipo di un immaginario collettivo di una terra molto diversa dalla Francia per morale oltreché per aspetto. La Spagna era il contrario della Francia. La censura qui era allentata, da un punto di vista sia del sentimento ma anche di un paese in cui l’irrazionalità era più assoluta era percepito come un paese dove tutto era possibile. Questa antitesi della Spagna suscitavano i francesi attrazione e da qui il fenomeno dell’orientalismo settecentesco. E in particolare nel 1820-1830 in Francia si sviluppa la moda della Spagna che in qualche modo si affianca a quella dell’oriente settecentesco. Secondo la volontà di conoscere sia la Spagna leggendaria che quella contemporanea attraverso viaggi. Per questo la Spagna fu oggetto di molte opere letterarie e non. > fascino del proibito. In questo racconto vediamo anche l’elemento è il concetto di altro rispetto alla Francia, nella passionalità e nell’hanno una razionalità e i francesi ci rivedono tutto ciò che non sono. Teoria dei climi nell’ottocento> paesi freddi = popolo freddo >paesi caldi= popoli caldi ( stereotipo del Mediterraneo e anche della Grecia) La differenza tra la signora delle camelie e Carmen e che nel finale della signora delle camelie il personaggio maschile è macchiato da una nota negativa ma solo morale qui invece ci troviamo di fronte a una violenza fisica, un omicidio.> si fa un passo in più nell’oscurità dell’amore, un amore oscuro e geloso, un sentimento distruttivo per entrarvi sia per chi stupisce sia per chi prova e per entrambi questa gelosia conseguirà nella morte. Si tratta di una tragedia nella gelosia in senso antico ma in chiave moderna. - immagine della Femme fatale, che è criminale ma che non seduce volontariamente nonostante sfrutti poi le sue prede, è comunque innato e senza alcun calcolo. Carmen è il fuoco non è il ghiaccio della marchesa. Anche qui troviamo il tema di amore e morte e nel mezzo troviamo la gelosia. ➢ Vediamo anche la descrizione di una Spagna arretrata vista quasi come abitata da primitivi esattamente come nel settecento vedevano gli inglesi e nell’ottocento non è più così. > tema dell’arretratezza della Spagna. Il racconto si ambienta in una Spagna vista come arretrata ed opposta alla Francia nel 1845, una Francia eurocentrica, al centro ancora di tutto ed era superiore intellettualmente culturalmente anche se non come sotto Luigi XIV ma nell’ottocento è ancora molto dominante. (Montesquieu) 1845 Spagna esotica, romanticismo, sfondo del racconto. Il testo è breve ma contiene molte informazione. L’estrema sintesi è una delle caratteristiche principali della scrittura dell’autore Mérimée. [nell’ottocento si cambia la visione della Inghilterra infatti in questo secolo ci sarà la grande risalita della lingua inglese e l’apogeo con l’America fino a soppiantare il francese definitivamente, che prima invece era la lingua europea. Questo dovuto anche agli Stati Uniti d’America come impero economico e in questo senso anche l’Inghilterra perde il suo potere coloniale.] Autore e rapporti col testo: La sua vita è abbastanza complicata e lunga ma prenderemo in esame gli elementi essenziali in funzione al suo racconto. Nato nel 1803 in un contesto intellettuale in quanto figlio d’arte avendo padre pittore e frequenta la Parigi intellettuale di inizio secolo e degli anni 20 agli albori del romanticismo. La madre anche era un intellettuale, il che in quanto donna era un caso raro. Essa era nipote di una grande scrittrice di fiabe del settecento, autrice della belle della bestia, ed era una persona molto vivace da un punto di vista letterario. Ci troviamo di fronte e quindi ho un autore nato in un contesto di una famiglia di artisti e lui prende molto di questo, appassionato di pittura e letteratura lo cattura fin dallo subito. Fin da bambino si ricorderà di questa casa in cui si entra e si esce > intellettuali di ogni tipo, artisti e letterati inglesi il che era molto strano per il tempo entravano e uscivano da questa casa. Da questo egli impara l’inglese, tra i primi a inizio dell’ottocento e molte altre lingue tra cui lo spagnolo, il latino, il greco e sia passione anche la cultura inglese e fa diversi viaggi in Inghilterra. Porterà dall’Inghilterra lo spirito libertino più le passioni per gli abiti inglesi infatti lo chiamavano l’inglese di Parigi. In questo mondo vivo si appassiona di tutto ma poi la casa natale prenderà fuoco e a seguito dell’incendio molti documenti sparirono, dipinti ma anche bozze preparatorie della Carmen purtroppo e non abbiamo molto di questo. È rimasto solamente un bozzetto in cui aveva disegnato anche i personaggi. Si appassiona anche alla storia, l’archeologia e alla filologia e poi diventa un grande viaggiatore.ci troviamo di fronte un intellettuale a 360° che allo specchio della vita intellettuale della sua famiglia. Ben presto comprende che la sua strada è quella della scrittura e la sua prima opera che pubblica è una raccolta di opere di teatro Che prende il nome di teatro di Claire Gasulle (alterEgo curioso femminile, strano poiché al tempo avveniva il contrario) quest’opera tutta ambientata in Spagna all’altezza del 1825 capisce da subito il suo interesse precoce per la Spagna anche se era già una passionato anglofono. All’altezza del 1825 ancora non è andato in Spagna ci andrà due volte nel 1830 nel 1840 è ancora qui ho un’idea della Spagna molto letteraria quella dell’esotismo del suo tempo ovvero molto stereotipata. -prima quello maschile (lui è il narratore si incontrano nel deserto, in un oasi per poi ritrovarsi in carcere) - poi quello femminile -il terzo è la storia vera e propria> L’azione. I tre protagonisti: -il narratore che è un viaggiatore straniero e che sia diretto in Spagna per motivi archeologici, rappresenta l’emblema della Francia che entra in contatto con la Spagna esotica, si vede immediatamente nella storia.( narratore di primo livello) - Don jose> narratore di secondo livello Che racconta la vicenda vera e propria. Inizialmente è avvolto da un alone di mistero. Ci dice che fa parte della nobiltà basca ma finisce per entrare in un ambito di criminalità segnando una parabola discendente sia da un punto di vista morale che da un punto di vista sociale infatti tocca gli inferi morali e i bassifondi della società. Entra nel mondo del contrabbando Per lei. Lo schema narrativo è ripreso da quello che già conosciamo di Alexandre dumas figlio > narratore uno, narratore due, E il punto di vista è solo maschile la femmina non ho voce in capitolo. Capitolo 2: Incontro con la Carmen, compare il narratore la descrive per primo. Nel corso della narrazione avremo una doppia descrizione da parte di entrambi gli uomini, e solo fisica> non è un caso che si descriva l’aspetto, la bellezza e la gestualità. È bellissima ma anche molto osé.>. Libertà anche da un punto di vista dei costumi e degli atteggiamenti. (In Manon è assente, margherite stadio medio, qui molto più descritta) Inoltre ci sono anche vari tipi di civiltà che si incontrano: 1) il narratore rappresenta la Francia, il viaggiatore, il punto di vista della Francia che è affascinato da tutto anche se ha paura.> anche il protagonista maschile nonostante sia un contrabbandiere lo affascina e lo salva .> quando lo conosce ne è quasi attratto e lo aiuta a fuggire anche se poi si domanda se abbia fatto bene. Questo episodio incarna l’attrazione/repulsione Del viaggiatore francese, che oscilla tra la curiosità e l’attrazione del diverso nel paese in cui tutto è possibile al razionalismo della sua terra natale. 2) L’ambientazione i personaggi di contesto rappresentano la Spagna; 3) Don josé rappresenta la nobiltà di Navarra, basco. Questa sua natura sarà sfruttata da Carmen per ammaliarlo 4) Il popolo gitano è rappresentato dalla Carmen> libero e fuori regola, poliglotta, cosmopolita, di tutti i paesi di nessuno fuori da ogni schema e confine. Incarna l’idea di libertà per eccellenza. Loro non rispondono a nessuna legge se non a quella del loro clan ovvero la legge d’ Egitto, il loro codice d’onore e nient’altro. Il narratore sarà subito attratto da Carmen, già è attratto dal contrabbandiere ma più di tutto dalla gitana, nonostante si trovi ai suoi antipodi e non è attratto dal popolo spagnolo ma dalla gitana, dall’idea di assoluta libertà. Don José tornerà ad essere se stesso solo sul finale, dopo la morte di Carmen e si rende conto di tutto ciò che ha fatto e si pente.l’attimo prima in cui torna in sé è breve ma serve per incontrare il narratore e dire tutto ciò che è successo, quasi per redimersi, sebbene ormai la tragedia della gelosia si è consumata. - Per la prima volta si porta il femminicidio e Bizet per la prima volta porta questo tema in scena, un uccisione in scena in Francia era uno scandalo. Nel teatro francese non si uccide in scena, non è il teatro shakespeariano e per questo è scandaloso. - Carmen è molto scura e sfuggente è colpevole ma molto affascinante per la sua libertà assoluta.questa cosa è oggetto di molte interpretazioni nelle riscritture.> personaggio molto complesso e difficile da decifrare: - Nell’ottocento è la Carmen fuori legge, assolutamente respinta agli occhi della borghesia. > in Car me non c’è redenzione o moralità ma c’è un immenso fascino sia per la bellezza che per il suo spirito libero e assoluto. - Inoltre attribuire tutti i crimini e tutti gli aspetti negativi a Carmen non sarebbe corretto in quanto è vero che lei inganna Don Giuseppe ma lui se ne accorge subito e quindi è una sua scelta di seguirla nonostante questo. Lui lo dice Che lei mentiva sempre ma non può farne a meno(un amore irresistibile come lo era quello dell’arcidiacono di Notre Dame per Esmeralda). - Lei gioca con gli uomini essendo Femme fatale però anche lui è cosciente di andare con una donna libera, che gioca con gli uomini e quindi è lui che non certo senso lo sceglie.questo è il fascino di Carmen e ne viene fatto un mito. Infine abbiamo anche il punto di vista dell’eroina femminista della donna libera. In ogni caso è un personaggio molto complesso e variamente interpretabile a seconda da come e cosa si considera, in ogni caso anche come personaggio di finzione letteraria mantiene quella suo fascino in resistibile. Comunque nelle azioni di Carmen non c’è crudeltà come nella marchesa di Marteuil, lei inganna ma lo fa per libertà e per il suo fattore di essere gitana, per una questione culturale.> Don José sa tutto questo ma è una pulsione irresistibile . Introduzione al libro di Carmen: In Carmen noi siamo giudici, un vero e proprio schema processuale si instaura. La responsabilità dei delitti non è mai in discussione ma invece di essi sono individuati responsabili morali sempre diversi: 1) la gelosia di Don José 2) L’immoralità di Carmen 3) Gli zingari 4) Il destino La confessione di Don José alla fine è quasi una memoria difensiva volta ad ottenere la soluzione almeno da parte dell’archeologo. Comunque vediamo una vera e propria retorica giudiziaria, alla fine la formulazione di un’accusa viene fatta da parte di Don José nei confronti degli zingari che hanno educato Carmen. Vi è una sproporzione tra il delitto e la colpa, chiunque si giustifica e viene condannato l’altro. Ognuno dei due protagonisti fa capo ad un sistema di valore alto da una parte vediamo l’amore dall’altra la libertà, ma chi è giustificabile? Sono entrambi da condannare? Proprio per questi quesiti che in fondo al racconto ci poniamo noi siamo i giudici. Se assolviamo Don José si dà la colpa a Carmen o agli zingari che l’hanno educata. Capitolo 3 > qui inizia la storia vera e propria infatti l’opera divisa e si baserà principalmente sul capitolo tre. Secondo lo stile dell’autore l’azione vere proprie condensate in poche pagine, scrittura molto sintetica. Racconto retrospettivo, Al momento in cui lei è già morta come abbiamo già visto, e anche nel momento in cui il protagonista maschile sta per essere giustiziato. In questo racconto però, per quanto aderente a sistemi e strutture tradizionali e già utilizzate, ha un elemento di novità: la causa della morte dell’uomo sono le sue stesse azioni, in quanto uccide per amore la donna amata ma ne muore anche lui. Il tema è quello in cui uno dei due amanti uccide per amore o gelosia l’altro mentre lei sceglie la libertà alla morte. Io il numero tre ricorre all’interno di questo racconto: 1) Personaggi 2) Capitoli 3) Mondi, anche se in realtà sono quattro le culture che si presentano, Francese, spagnola, gitana, basca o Navarrese. Come già visto la Spagna vista come l’altro rispetto alla Francia e la società spagnola è espressa all’interno del racconto in forma di coralità, ci sono gruppi o personaggi collettivi nel racconto, questo vale anche per il clan degli zingari. Don José fa parte di una realtà più piccola, ovvero quella basca che è una lingua non indoeuropea. Il legame con la sua cultura e con la sua terra è fortissimo e anche la sua lingua è importante per lui, si instaura quindi una forte unione tra lui e la comunità basca. A questo punto quindi possiamo inserire la questione della lingua, in contrapposizione alla sua lingua basca con l’essere poliglotta di Carmen, il suo farsi capire da tutti, una capacità innata di riuscire con me a comunicare con tutti anche questo fa parte del suo essere ammaliante, riesce ad entrare all’interno del mondo di chiunque le separi davanti. >È fondamentale non solo per comunicare ma anche come strumento di seduzione, ad esempio quando lei parla in basco con l’uomo lo affascina sentirla parlare in una lingua per lui molto cara che non sentiva da tanto tempo, in una terra che non è la sua.lei lo utilizza anche come inganno capisce dal primo incontro che parlandogli in basco avrebbe attratto la sua attenzione e lo sfrutta e lo inganna. Lei sa usare tutti i meccanismi della seduzione, che sono innati però e non calcolati, entra nel mondo di tutti quanti.leva oltre i confini di ogni cosa come è proprio dei gitani, non appartiene a nulla a nessuno incarna la libertà assoluta. Tema di amore e morte> amore in questo senso inteso come erotico e non come amore puro e sacro, si vede questo tema già dalla citazione in greco di pallada dove abbiamo in contrapposizione il letto, rappresentante dell’amore erotico, e la morte, che è stata cercata e voluta dal protagonista.qui viene detto Poi fuma il sigaro con il narratore, per creare un’unione con questo personaggio, componente di fascinazione e inoltre c’è anche l’elemento che è una donna che fuma con un uomo era scandaloso al tempo perché mostrava il lato virile della donna in questo caso di Carmen e la sua sfrontatezza. In generale Carmen ha atteggiamenti sconvolgenti assolutamente scandalosi. Subito dal primo incontro vediamo come agisce l’intuizione di Carmen che nota subito che il narratore è uno straniero e nota anche l’orologio d’oro, occhio da ladra, e ne è attratta subito. Ecco ci sono vicino a una strega> È ciò che dice il narratore quando lei svela di essere zingara, quindi i suoi due elementi connotati sono l’estrema bellezza e sensualità e il suo essere strega ma esattamente come successo nel capitolo uno con il bandito egli non si tira indietro ma va avanti a prendere il gelato con lei> l’attrazione rimane nonostante tutto, poiché rimane folgorato dalla sua bellezza e non le toglie gli occhi di dosso. Carmen è un insieme di contrasti anche nella sua descrizione fisica> È una bellezza strana e selvaggia ma indimenticabile, bellissima e terribile e anche il contrasto fisico fa la sua bellezza, anche se non è perfetta è bella nella sua imperfezione. Il narratore proprio per questo non può fare a meno di esserne attratto.( la descrizione di Carmine ricorda molto quella di e Smeralda, entrambe sono delle gitane). > Don José È bello però a differenza di Carmen si è sciupato infatti dice che poteva essere bello ma non lo è. Il nome di Carmen: Il suo nome vuole richiamare l’esotismo essendo un nome tipico spagnolo ma la radice latina e l’autore in quanto filologo e la sinistra vuole richiamare alla classicità e al fascino della letteratura, al fuoco della poesia. Quindi Carmina richiama il fuoco della letteratura, di una latinità delle bellezza, della letteratura e di un fascino a tutto tondo. Proprio da Carmen nascerà la parola francese charme usata proprio per indicare incanto. In Francia una donna come Carmen e si definisce una femme du midi ovvero una donna del sud Europa con un fascino un po’ ambiguo, mentre una donna del Nord era più chiusa. > tutti stereotipi ottocenteschi. Metafora animale ricorre spesso in Carmen> non in negativo ma si avvicina alla donna della natura, non in senso dispregiativo anche se è pericolosa e da un acchiappa uomini però è una bella ma pericolosa, tipica del romanticismo, che all’interno dei suoi contrasti e di questo suo essere risiede il suo sublime. La zingara invita narratore a casa solo per rubargli l’orologio, lui ha capito ma è come se fosse ammaliato e non riesce ad evitare di seguirla. Loro stanno soli e lei legge la mano a lui che cerca di rubare l’orologio a lui che vorrebbe di più ma poi appare Don José > Che hai imparato la lingua dei gitani ormai è uno zingaro per lei e inizialmente furibondo è geloso riconoscendo però il narratore non lo uccide perché precedentemente lo aveva salvato. Il narratore non denuncia nessuno dei due, il bandito e qui Carmen per avergli rubato l’orologio. L’orgoglio sarà oggetto di ricongiungimento con l’uomo così come il fumare sigari erano oggetto di unione tra il narratore e Carmen. Alla fine nel capitolo tre> Don José racconterà tutta la storia e non vediamo più l’io del narratore.> parla Don José in prima persona. Don José chiederà due messe, una per sé una per Carmen, quasi a cercare l’assoluzione >più forse manda una lettera alla madre. In Carmen abbiamo due punti di vista la differenza di manon. Che ne aveva solo uno viene la signora delle camelie in cui il primo ruolo marginale. L’idea del fuorilegge richiamo un po’ alla Francia della contemporaneità dell’autore. Carmen vive in un mondo governato dei suoi principi individuali e del suo clan.> in questo mondo diverso i due narratori entrano in modi differenti il narratore vuole entrare e non viene invitato mentre Don José inizialmente è in un certo senso invitato da Carmen ma poi entra completamente in questo mondo altro di Carmen e a quel punto non ha più scampo e deve accettare le sue le regole. > si costruisce il suo destino di morte e delitti, il suo corso Negativo che sfocerà con la morte. ➢ Attrazione irresistibile del narratore nei confronti dei due personaggi. ➢ L’importanza della fisicità di Carmen che affascina anche quando mostro il suo lato più terribile ➢ Importante ruolo di vista con i colori e di olfatto con i fiori ➢ I gitani come popolo erano considerati anche al di sotto degli ebrei ➢ La caratterizzazione di Carmen spesso è affiancata dagli aggettivi di pericolose, streghe spesso associata al male ➢ Confessione, ricerca di assoluzione, nell’ultimo colloquio tra il narratore e Don José Capitolo 3 > storia vera e propria molto concentrata che D.J. racconto in prigione e in questo caso per uno e l’occasione di narrare i fatti ed espiare in parte le colpe quasi come fosse una confessione per l’altro è quello di conoscere la storia completa che poi andrà a raccontare e scrivere.> infatti nel capitolo due comprende i destini uniti dell’uomo e della donna ma non ne sa molto di più tutto si chiarisce nel racconto retrospettivo del capitolo tre. Il narratore all’ultimo e unico depositario di D.J. Nel suo ultimo giorno e D.J. si sente in colpa ma non si rende conto della reale gravità dell’assassinio. ➢ Si approfondiscono i caratteri fisici e morali dei due personaggi oltre alla narrazione della vera e propria storia. Fin da subito vediamo lo stile asciutto e molto lineare dell’autore.> molto diretto, non si dilunga in descrizioni e linguaggi altisonanti ma è molto diretto secco e breve. I sentimenti sono quasi assenti nei personaggi se non nel brigante e in minima parte in Carmen ma non è un racconto volto al sentimentalismo. Infatti la narrazione parte senza molti preamboli esprimendo solamente le caratteristiche essenziali di Don José. > inoltre è assente il lirismo che invece troviamo nella signora delle camelie, c’è un’ atmosfera di mancanza di respiro come nelle relazioni pericolose, benché qui il tipo di personaggio sia molto più caldo e meno calcolatore. Tema del lavoro: Manifattura Tabacchi di Siviglia dove lavora Carmen e dove lavorano solo donne (circa 400). La denuncia sociale non è netta, molto velata. Ma seppur lievemente viene toccato il tema del lavoro femminile in fabbrica> tutti ammassati in un unico posto, la città che raccoglie che viene dalla campagna per cercare di costruirsi un futuro migliore e questo argomento apre a tutte quelle che saranno le proteste legate al lavoro come scioperi per problemi legati alle condizioni del lavoro. ➢ Sempre senza troppi giri di parole di J velocemente illustra il primo incontro con Carmen in cui inizialmente lui si distacca dalla folla quando le donne escono dalla manifattura e quando la folla schiamazza lui è isolato, questo per mostrare la differenza di lui dal mondo maschile. ➢ Per risaltare ancora di più le doti di Carmen che nonostante le caratteristiche di base di D.J. riesce a sedurlo lo stesso. ➢ Lui è giovane ma penso sempre al suo paese e viene descritto come un ragazzo con un’identità forte di essere basco legati anche alla sua lingua, più volte c’è un richiamo al suo essere basco in contrasto con il suo monolinguismo e alla sua provenienza c’è quella del plurilinguismo di Carmen. ( contrasta anche con la Spagna poiché non si sente spagnolo e cerca di distaccarsi dagli spagnoli) ➢ Un episodio simile era avvenuto nel capitolo due quando si rimarca la differenza di Carmen da quello delle femmine spagnole infatti i due protagonisti del racconto in fin dei conti non sono spagnoli, la Spagna rappresentata tramite personaggi collettivi > collettività vs. Singolo Simboli e colori di Carmen nel primo incontro con don josé: Nel primo incontro con Don José - Carmen era vestita di rosso, simbolo di passione ma anche del sangue e della violenza, che prefigura la sua fine. - anche di bianco, che simboleggia la vita e il candore, l’infanzia e l’ingenuità. - Ma sulle calze di Carmen ci sono dei buchi e questo ci fa capire che non è pura ma che ha delle macchie. - - In mano tiene della acacia gialla che ha un profumo molto pungente, il giallo identifica il tema della gelosia. Carmen seduce con la sua fisicità ed è descritta anche nelle movenze con un erotismo assoluto. ➢ Ancheggia e si usa una metafora animale> movenze come un cavallo, bella e andamento da puledro, regale. ➢ È sfrontata La prima reazione di Don José non è positiva.> prova una sorta di repulsione ed è l’unico che si allontana rispetto agli altri poiché non voleva nemmeno le andaluse, non aveva interesse per le donne in generale tantomeno per una gitana. Poi lei lo canzona e lo mette in imbarazzo( Lei lo provoca e lui ammutolisce) poi il fiore di Gaggio che gli cade ai piedi e l’elemento di soluzione finale che gli fece cambiare idea, infatti lui la raccolse e se la mise nella tasca> prima sciocchezza > ruoli invertiti uomo donna, lui imbarazzata e lei seduttrice Tra l’altro lui non sapeva perché aveva raccolto il fiore e lo nascose i suoi compagni, fece un gesto inspiegabile. In questo episodio anche gli occhi sono molto importanti che giocano per sedurre, lui prima non la guarda negli occhi infatti e tiene la testa bassa ma la seduttrice con gli occhi grandi alla fine lo seduce.infatti egli viene sedotto proprio attraverso gli occhi come se fosse stato vittima di un incantesimo con tutto un insieme di sensi Usati come strumento di seduzione, i colori, l’odore del fiore, il contatto visivo con gli occhi di lei.> incantesimo dell’amore > anche qui l’incontro tra i due cambia radicalmente la vita del ragazzo ma il colpo di fulmine non è direttamente con la donna, fortuito ma è lei che lo seduce, in particolare con il fiore. ➢ Da questo primo incontro sembra tutto finito ma poi l’incidente della manifattura darà luogo alla discesa e alla rovina del protagonista maschile che farà in qualche modo parte della fuga di Carmen e verrà imprigionato e liberato da lei stessa. ➢ Il viaggio verso la prigione quindi è il secondo momento molto significativo e lui che avrà ancora più vittima del fascino della gitana. Qui vediamo la doppia faccia di Carmen Che dopo aver appena accoltellato una delle sue compagne poi viene descritta come un docile agnello. Dopo cerca di sedurre Don José > prima con il fisico, poi con la voce, poi avendo capito questo punto debole dell’uomo, con la lingua basca e infine ci riesce, trova la chiave e lui è commosso a sentirla parlare nella sua lingua natia, qui ritorna quindi la questione dell’identità tra il basco e il protagonista che per lui è molto importante. Un altro elemento molto importante che si delinea in questo senso è l’elemento della bugia, e al narratore di primo grado dice che lei ha sempre mentito ma anche se lui lo sapeva le credeva poiché sedotto.> lui quindi non scopre dopo che l’hai mente ma lo capisce subito, infatti dice che storpiava il basco. E come il narratore va a casa sua anche se sa che è una zingara e vuole il suo orologio tutto questo è dovuto al grande potere di seduzione della donna. Infatti lei è tutto istintivo > lei mente ma in compenso è molto trasparente, non sa nascondere come la marchesa de Marteuil e non è lei che porta alla distruzione ma sono gli altri che sono attratti da lei Lui poi la seppellisce, sempre per cercare in un certo senso la salvezza, e si chiede forse ho avuto torto> E qui torna la questione del giudizio finale che spetta al lettore, poiché egli stesso instaura il dubbio quasi come se si fosse rotta la magia della pazzia dopo la morte di lei. Il finale secco, solo due colpi senza grida ma comunque molto pregno come episodio. Due gesti importanti: Entrambi svolgono due significativi gesti: 1) come già visto l’hai letta l’anello e sa che questo gesto la porterà alla morte ma lo fa ugualmente perché era un oggetto che la legava lui voleva rivendicare la sua libertà.> gesto di estrema libertà, sceglie la libertà alla vita. 2) Lui la seppellisce con l’anello anche se per lei non contava più nulla e poi ci metti una piccola croce accanto, cosa assolutamente fuori luogo dato che lei era zingara e non cristiana > gesto che ci fa capire quanto lui non avesse capito niente di lei. Sulla tomba ci sono tre elementi: - Morte - Anello - Croce Lui era invaso da un amore fisico ideale e non aveva proprio capito niente della vera natura di Carmen, non solo era un amore morboso e violento ma anche profondamente superficiale. > attratto dal suo erotismo, prima guardava a stento le donne caste e lei è la prima a portarlo all’interno del mondo dell’erotismo. > lui non ama la sua essenza mamma la sua grande carica erotica, né essere rotto e non innamorato. Neanche dopo averla uccisa capisce la sua natura, e non l’accetta nemmeno. Gli elementi che mette sulla croce li mette solo per se stesso, per cercare in qualche modo di assolversi e non capisce fino a fondo il gesto compiuto in quanto mette in forse il suo torto(Forse ho avuto torto), era molto concentrato su se stesso. Alla fine di tutto non si assume la colpa, non la dà neanche a Carmen ma la colpa ricade invece sugli zingari> È colpa degli zingari che l’hanno educata così. ➢ oltre a non comprendere la natura di Carmen, non capisce neanche la gravità della situazione, la minimizza.> si pente ma è un pentimento non assoluto, si pente per quel poco che crede ma non comprende, lui era vittima di sé ma anche lei era vittima di lui. Per queste ragioni possiamo dire che si tratta di una storia di un enorme incomprensione.> mancanza di accettazione dell’altro e della sua visione del mondo> non è il contesto sociale, o la loro origine, che li separa ma la loro diversità morale e mentale. È curioso anche che lui si senta quasi obbligato ad ucciderla, quasi di impulso, quasi per liberarsi di questa magia> E l’ultimo atto di Carmen non è la parola, il nome ma il gesto di togliersi l’anello, un atto non una una parola. Lui è affascinato dal suo essere forte, virilità che vediamo, ma il problema è che lui invece è molto debole! ➢ Tutto ciò sarà proprio causa del suo animo debole, della sua mancata fermezza e della facile influenzabilità. > Facilmente influenzabile infatti i suoi principi cadono subito sotto quelli di Carmen. ➢ Lui non è virile e si vede anche nell’ultima scena in cui si inginocchia parà piange e la prega Socialmente lui è più in alto e per lei si abbasserà di livello, lei però è più forte d’animo e non si nasconde mai. Storia di un amore osceno, di una discesa agli inferi, di conseguenze catastrofiche in cui i due si annullano a vicenda per l’incapacità di capire non socialmente e culturalmente l’altro ma interiormente, psicologicamente. Emile Zola, Nanà e l’assomoir:
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