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Appunti letteratura russa 1, Appunti di Letteratura Russa

La figlia del capitano Memorie dal sottosuolo Il Cappotto La morte di Ivan Il'ič La signora con il cagnolino riassunto dei libri + integrazione saggi scritti, biografie degli scrittori

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 07/02/2022

sr.p.
sr.p. 🇮🇹

5

(3)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti letteratura russa 1 e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! Il cappotto Il libro Akakij: - È un personaggio che non si nota - Viene chiamato come il padre Viene presentata la sua giornata tipo: si sveglia, va al lavoro senza fare caso a cosa stia facendo e si porta anche il lavoro a casa -> giornata povera di eventi È molto attaccato al suo lavoro, non arriva mai in ritardo, e quando gli viene proposto di fare un qualcosa in più rifiuta perché non ha coraggio di fare qualcosa che sia diverso dal semplice ricopiare. Ha uno stipendio misero, vive in periferia, non fa caso a quello che mangia (che sia andato a male o no) La svolta arriva con l’inverno, perché fa freddo e bisogna coprirsi. Il suo cappotto ormai è troppo consumato per ripararlo dal freddo, perciò lo porta dal sarto per fare riparare i buchi. Il sarto Petrovic la prima volta è sobrio e gli dice che sul suo vecchio cappotto non è più possibile fare rammendi, non c’è manco materiale su cui attaccare la toppa, perciò gli dice che c’è bisogno di un nuovo cappotto. Akakij va in panico, perché un cappotto nuovo costerebbe troppo; però decide di tornare dal sarto quando è ubriaco, così da poterlo corrompere. Anche da ubriaco riceve la stessa risposta -> decide di risparmiare, per esempio cammina in modo più cauto per non consumare le suole delle scarpe, niente the alla sera, cerca di sporcare il meno possibile i vestiti All’inizio questo cambiamento gli risulta difficile, poi ovviamente si abitua perché è felice dell’idea di comprarsi un nuovo cappotto. Quando arriva al lavoro, come fosse la prima volta che entra in ufficio, si accorge finalmente di lui. Gli fanno i complimenti per il nuovo cappotto. I colleghi gli chiedono di organizzare una festa per il nuovo cappotto, ma Akakij non ha i soldi per farla; perciò questo collega si offre di organizzarla a casa sua visto che è il suo onomastico. Akakij ora si rende conto di ciò che lo circonda, il cappotto gli ha portato più allegria nella vita: Es. quando arriva a casa “pranza allegramente” Quando torna a casa non ricopia nulla, si riposa. La sera raggiunge i colleghi alla festa, all’inizio è un po’ in soggezione/imbarazzo perché non è sua abitudine andare alle feste, però i suoi colleghi gli offrono da bere e si diverte, inizia a fare tardi e controlla l’orologio pensando che a quell’ora lui è già a casa a dormire. Annoiato e stanco, decide di tornare a casa e nell’anticamera trova il suo cappotto nuovo per terra e questo un po’ lo delude. Mentre attraversa una piazza, si trova di colpo davanti a dei ladri, che approfittano della sua indole pacifica per rubargli il cappotto. Cerca aiuto, a partire dalla guardia che però gli rivela di non aver sentito niente e gli consiglia di rivolgersi ad altre autorità, anzi, pensava che quelli fossero dei suoi amici che si erano fermati per salutarlo La padrona di casa dice di non aver mai visto il suo padrone così sconvolto. Akakij le racconta cosa è successo, e lei gli consiglia di rivolgersi ad una figura di alto rango. Akakij si reca dal commissario -> quest’ultimo lo tratta male. Per tutto il giorno non va in ufficio, cosa mai successa, e il giorno dopo quando arriva al lavoro i colleghi gli chiedono cosa sia successo e provano a fare una colletta, ma fallisce perché avevano già fatto in precedenza due bollette per un ritratto e un libro per il direttore Un collega suggerisce ad Akakij di rivolgersi al personaggio importante che avrebbe accelerato le pratiche. Akakij ci va, lo fa aspettare perché considera Akakij un semplice impiegato mentre il personaggio importante aveva appena ricevuto una promozione, lo fa anche aspettare perché continua a parlare di nulla con un suo amico. Spaventa così tanto Akakij che quest’ultimo sviene e, tornando a casa, il brutto tempo gli procura un febbrone e muore. Il dipartimento si accorge tre giorni dopo della sua morte, Akakij viene rimpiazzato, ma il nuovo impiegato non è così tanto bravo a copiare -> la sua morte è come la sua vita: passa inosservata Fine -> Entra in gioco il fantasma di Akakij, che va a spaventare le persone e ruba i cappotti degli altri, finché non si imbatte nell' uomo importante e, dopo averlo terrorizzato, gli prende il cappotto. Da allora le sue apparizioni cessano, mentre l’uomo importante attenua notevolmente il suo atteggiamento tirannico verso i suoi inferiori La trama è lenta, povera di intrecci, si sente molto la presenza del narratore, Gogol’ usa un lessico accessibile a tutti e spesso ci sono digressioni: per esempio, quando descrive il sarto, è come se facesse uno zoom sull’unghia di Petrovic Questo racconto si trova dentro la raccolta “Racconti di Pietroburgo”. In origine, i cinque racconti presenti nella raccolta non nascevano per essere un unico volume: “La Prospettiva Nevskij”, “Le memorie di un pazzo” e “Il ritratto” facevano parte di una raccolta precedente, Arabeschi (1835) Saggio La critica del tempo aveva visto quest’opera, e anche gli altri racconti, come una sorta di denuncia sociale dell’autore. Belinskij, critico letterario, vedeva in Gogol’ un realista, tanto da definirlo fondatore del realismo russo, proprio per i particolari che che ricorre spesso per descrivere Ivan è “a modo”, inoltre, si diceva che non abusava mai del suo potere Si trasferisce nella nuova città con l’incarico di giudice istruttore e si sposa. Inizialmente è felice, ma poi arrivano dei problemi che si risolvono nel momento in cui viene promosso: ha uno stipendio più alto, si incontra con persone che appartengono all’alta società e la sua famiglia apprezza questa nuova vita. La figlia inizia anche a frequentare il figlio di un nobile Ivan dà sé stesso sempre e solo per il lavoro, mentre la famiglia diventa una costrizione, al punto che cerca di rendere il più convenzionali possibili i rapporti familiari -> all’esterno è importante che appaiano come una famiglia modello Comincia la sua malattia. Prima sembra un semplice dolore che compare a volte, ma poi sempre più presente e sempre più forte. Al dolore si aggiunge il malumore; anche se all’inizio riusciva ad ingannarsi dicendo che stava meglio, ora vede che nessuno si sforza di capirlo, gli altri si rammaricano perché lui non è felice (la moglie stessa lo incolpa) Si rende finalmente conto della sua malattia quando viene a trovarlo il cognato. Il cognato rimane scioccato dalle sue condizioni e ne parla con la moglie di Ivan. Ivan origlia la conversazione e capisce che adesso anche gli altri si stanno rendendo conto che è malato. Quello che gli dà più fastidio è il fatto che tutti si rendano conto che sta morendo, eppure non glielo dicono -> si crea questa omertà che lo fa stare ancora più male Ivan si distacca da tutti, incomincia a farsi aiutare solo dal suo servo Gerasim. Gerasim riconosce che il suo padrone sta morendo ed è l’unico che si prende cura di lui per affetto Nel nono capitolo, pensa al suo passato veramente pieno di gioie e vissuto in modo giusto. Inizia a capire che più ci si allontanava dall’infanzia e più i ricordi felici svanivano. Forse non ha vissuto come doveva, anche se non capisce dove abbia sbagliato, siccome ha vissuto seguendo tutte le regole Nell’ultimo capitolo, c’è l’accettazione dell’aver vissuto male. Tutta la sua vita precedente è stata una vita sbagliata, la morte non gli fa più paura, tanto che la fine la morte appare come “luce”. Accoglie la morte come fine di una vita sofferente Saggio Il saggio di Nikolaj Sergeevič Trubeckoj dice che, nonostante Tolstoj si trasformò durante il corso della sua vita, la sostanza della sua persona rimase immutata Tolstoj per tutta la sua vita in una condizione di opposizione contro tutto ciò che era comunemente accettato. A questa condizione di opposizione, Trubeckoj mette in rilievo “l’auto esplorazione”: consisteva nella costante osservazione di sé stesso, nell’analisi di ogni moto della sua anima L’attività di Tolstoj si divide in tre periodi: 1° periodo: fino al 1860, Tolstoj crea una serie di racconti in cui elabora alcuni procedimenti letterari e in cui sviluppa alcuni temi fondamentali; temi e procedimenti che userà nel 2° periodo per creare “Guerra e pace” e “Anna Karenina” 2° periodo: “Anna Karenina” è stato scritto in un momento difficile della sua vita, il periodo in cui matura la sua crisi morale e religiosa che lo porta al passaggio alla 3° fase artistica 3° periodo: scrive racconti di vita popolare, drammi tra cui “La morte di Ivan Il'ič”: la maggior parte di queste opere si distingue dai romanzi familiari peri temi e i procedimenti. Verso la fine della sua vita, Tolstoj scrive un’opera che appare staccata dalla terza fase, perché risulta un riavvicinamento alle opere del suo primo periodo artistico Nonostante questa divisione, Trubeckoj continua a sottolineare come ad una più attenta analisi, le opere di Tolstoj siano accumunate da quella spontanea opposizione Opposizione 1° periodo: nei racconti di guerra (“racconti di Sebastopoli”, “Il taglio del bosco”, “L’incursione”), Tolstoj si impegna a distruggere la tradizionale maniera romantica di descrivere la guerra. Solitamente, l’eroe compie atti audaci e coraggiosi, sono presenti immagini pittoresche di scene di guerra; negli scritti di Tolstoj troviamo una situazione priva di pathos, dove la gente fa la guerra come lavoro, i sentimenti dei personaggi vengono analizzati nei minimi dettagli, divisi nei loro componenti tra cui la paura, che è una grande novità -> la guerra veniva vista come qualcosa dove l’eroe mostrava solo il suo coraggio. Tolstoj, inoltre, non tocca mai il tema dell’amore, il quale era “comunemente” accettato nella letteratura del tempo. Solo nel romanzo incompiuto “Felicità familiare” egli affronta il tema amoroso, ma se nei romanzi tutto si conclude con un matrimonio, in questo caso il matrimonio è già avvenuto. Verso la fine del primo periodo Tolstoj aveva già elaborato tutti i suoi procedimenti principali e sviluppato un’intera serie di temi, non gli rimaneva che intraprendere la costruzione di grandi romanzi 2° periodo: periodo dei grandi romanzi. Prende tutti i temi che aveva sviluppato, e li usa per costruire dei romanzi storici. Il romanzo storico esisteva già in Russia e in Europa, aveva delle determinate caratteristiche che Tolstoj non segue. Se normalmente il centro era la storia, in “Guerra e pace” il centro si sposta nella descrizione dei vari personaggi grazie al procedimento di scomposizione dell’anima, i sentimenti sono descritti da vicino e il lettore si trova sullo stesso piano dei personaggi: “Guerra e pace” è interamente in opposizione con la concezione corrente del romanzo storico. Sia “Guerra e pace” sia “Anna Karenina” sono in opposizione alla concezione del romanzo generale. Al centro dovevano esserci il protagonista e la protagonista, dovevano esserci un intreccio e lo scioglimento: Anna si suicida, eppure il romanzo continua ancora a lungo, in ogni scena non troviamo solo la scomposizione dei sentimenti di Anna, ma anche la scomposizione dei sentimenti dei personaggi secondari In questi due romanzi, però, sono evidenti anche i difetti del metodo tolstojano, che si può definire “chimico”. Per poter scomporre la vita, è necessario scegliere gli stati d’animo in cui il dominio di sé viene perso: i singoli elementi si uniscono in un ordine strano; a tutto ciò si aggiunge anche l’odio istintivo nei confronti di tutte le persone ritenute intelligenti. Già mentre stava lavorando al finale di “Anna Karenina”, Tolstoj cominciò a sentirsi deluso: egli interpretava questo stato d’animo come il frutto di una delusione nei confronti della letteratura, mentre in realtà sarebbe stato necessario soltanto rivedere temi e procedimenti 3° periodo: le opere del terzo periodo sono differenti da tutto ciò che era “comunemente accettato”: il linguaggio volutamente semplice dei racconti popolari di Tolstoj, nei quali è evitata ogni preoccupazione di bellezza formale. Il “metodo chimico” della scomposizione della vita interiore è conservato anche nel terzo periodo, e utilizzato, ad esempio, nella “Morte di Ivan Il’ic” La signora con il cagnolino Trama A Jalta, il protagonista Dmitrij Gurov nota sulla spiaggia una signora con un cagnolino. Iniziano a conoscersi e scopre che entrambi sono sposati, lui aveva già tradito più volte la moglie nonostante avessero 3 figli (sostiene che le donne siano una razza inferiore). I due si innamorano e per la prima volta il protagonista dice che di provare qualcosa per una donna, è sentimentalmente coinvolto nella relazione. La signora viene richiamata dal marito perché sta male, perciò i due si separano All’epoca, l’opera non venne capita; ma ad oggi viene considerata l’opera chiave della bibliografia di Dostoevskij che anticipa tutti i grandi romanzi come “Delitto e castigo” e “I fratelli Karamazov” È stata scritta nel 1864 e pubblicata nella rivista di Dostoevskij “Epoka” -> è un periodo per Dostoevskij di grande difficoltà finanziaria, è appena finita la storia d’amore con l’amante Apollinarija Suslova ed è segnato dalla malattia della moglie, malata di tisi Nell’opera troviamo una sintesi di anni di meditazione dell’autore sull’uomo e la società. Una delle cose più palesi, notata dalla critica dell’epoca, è che questa opera si pone in contrapposizione alle correnti progressiste che dominavano nella letteratura e il pensiero russo degli anni 60, correnti rappresentate dal romanzo “Che fare?” di Černyševskij Dostoevskij ebbe un picco di successo con l’uscita di “Piccola gente”, era stato visto come un nuovo Gogol’ perché in quest’opera trattava la tematica del piccolo uomo come ne “Il cappotto” L’uomo che “sta nel sottosuolo” è l’uomo contemporaneo che non ha più né miti né certezze, lacerato da contraddizioni. Dostoevskij con questa figura vuole portare avanti la polemica contro il razionalismo illuminista, caratterizzante del pensiero russo degli anni ’60. L’uomo del sottosuolo si trova senza fede su cui appoggiarsi, perché la ragione degli illuministi aveva abbattuto tutti i miti precedenti e dunque l’uomo si trova ad andare contro alla ragione Prima parte (Il sottosuolo) 40 anni -> riflessioni di quest’uomo che si appoggia sulla lettura, non riesce ad inserirsi nella società, è confinato nel suo sottosuolo e in questa solitudine sviluppa una coscienza ingombrante che lo porta ad una costante lucidità di pensiero L’uomo si presenta, dice che è malato (non vuole guarire), è un assessore di collegio e parla della sua vita al lavoro: a volte si sente superiore agli altri, allo stesso tempo però inferiore. Sostiene che l’uomo possa essere felice difronte alla sofferenza, trova piacere nella sofferenza Si scaglia contro il sistema illuminista del suo tempo, ci dice che il voler definire l’uomo porta alla sua limitazione. Si chiude in sé stesso, ritirandosi in questo suo sottosuolo per non scontrarsi con la realtà in cui ormai regna questa idea positivista secondo la quale l’uomo è una conseguenza di cause ed effetti 2+2 = 4 -> è una verità che tutti ormai danno per scontata, ma secondo lui è una sfida che la vita ci pone difronte e che stimola l’intelligenza L’uomo soffre di solitudine, ma allo stesso tempo non riesce ad avvicinarsi agli altri e possiamo notarlo in modo più concreto nella seconda parte Seconda parte (A proposito della neve bagnata) 24 anni -> possiamo dividerla in tre episodi: l’ufficiale, la cena e Liza. I fatti narrati in questa parte del romanzo si svolgono sedici anni prima rispetto al monologo dal sottosuolo Il primo episodio narrato riguarda il suo tentativo di sfidare a duello un ufficiale che l'aveva trattato con sufficienza in una trattoria. Si scontra con lui battendo la propria spalla contro quella dell'ufficiale, sulla Prospettiva Nevskij, dove spesso lo incontrava. La sua azione meschina gli dà soddisfazione per pochi giorni, perché immediatamente subentrano in lui dubbi e sensi di colpa Successivamente (secondo episodio), cerca di affermarsi in società tornando a frequentare alcuni suoi ex compagni di scuola. Pur sentendosi inferiore anche a questi ultimi, i quali dimostrano di non avere alcun interesse a frequentarlo, riesce a partecipare ad una cena con loro. Durante la cena è infastidito dall’atteggiamento di Zverkov e ubriaco lo sfida a duello; alla fine della cena si incontra con Liza. In questo episodio si nota che l’uomo del sottosuolo cerca sempre compagnia, anche se dopo sa che non finirà mai bene, perché nel rapporto con gli altri finisce sempre in due modi: 1) o si sente inferiore o 2) si sente superiore Nel terzo episodio conosce Liza, una prostituta di Riga. Conversano e le chiede se si sia indebitata con qualcuno, perché nel momento in cui avrebbe contratto un debito non si sarebbe più liberata di quel lavoro. Liza lo definisce come un uomo che parla come un libro stampato, egli si sente ferito e decide di rivendicarsi su di lei, la tratta male e subito dopo le chiede di perdonarlo dandole il suo indirizzo: inizialmente, lo fa con leggerezza ma in seguito se ne pente, tanto che va in paranoia e spera che lei non si presenti. Tre giorni dopo, la ragazza va a trovarlo a casa, perché capisce che l’uomo del sottosuolo è una persona molto infelice e vuole salvarlo: ciò lo fa sentire inferiore a lei perché Liza ha visto tutta la miseria in cui lui vive. Dunque la paga, me la ragazza rifiuta, fuggendo in lacrime: subito dopo lui se ne pente Saggio Kasatkina tratta: - la questione della posizione della terra a cui Dostoevskij si interessa negli anni ’60 e che si lega alla questione della Terra come luogo intermedio - del tema del Paradiso e Inferno - tema della Terra all’interno di “Umiliati e offesi” e “Memorie dalla casa dei morti” - struttura compositiva dell’opera e la definizione di genere L’opera è divisa in due parti, strutturata in modo che entrambi le parti fungano da prima e seconda: la prima che viene cronologicamente è collocata per ultima nel testo; mentre quella che verrebbe per seconda cronologicamente, è collocata per prima. Ne “Il sottosuolo” c’è una riflessione su degli avvenimenti che avvengono nella seconda parte, le due parti sono strettamente collegate da questa struttura circolare -> quando conclude la prima parte, l’uomo del sottosuolo dice di aver dimenticato e di non aver più pensato a tante circostanze, quindi in lui c’è molta esperienza non acquisita, e dopo questa considerazione, l’uomo passa alla seconda parte, raccontando quel ricordo che è riuscito ad assimilare grazie al suo cammino di riflessione . “Il sottosuolo” è una prefazione, è il cammino che l’uomo deve percorrere per guardare negli occhi sé stesso; contemporaneamente è anche la conclusione a cui è giunto attraverso l’assimilazione dell’esperienza di cui è riuscito a prendere coscienza Secondo Kasatkina, il titolo dovrebbe essere “Scritti dal sottosuolo”. Non si tratta di memorie, perché le memorie riguardano avvenimenti lontani nel tempo e del tutto passati; mentre qui l’uomo del sottosuolo scrive in forma libera e si tratta di eventi legati alla prima parte (il presente). “Il sottosuolo” non è solo un genere di vita, ma anche letterario, un modo di narrare la vita; “A proposito della neve bagnata” viene definita come un racconto dall’uomo del sottosuolo: Kasatkina definisce l’opera uno scritto libero che include una parte di memorie Un problema dell’opera è che al tempo non fu capita, anche a causa della qualità delle traduzioni, perché i traduttori conservarono lo strato esteriore del testo, ma facendo ciò si persero le citazioni nascoste che andavano a creare il vero nucleo dell’opera stessa. All’interno del testo ci sono dei marcatori di significatività che Dostoevskij usa per attirare l’attenzione quando sta per accadere qualcosa di molto importante, che però appare slegato alla trama può rischiare di fuggire Negli anni ’60 Dostoevskij si interessa alla questione della posizione della Terra. Secondo l’autore la Terra è un luogo intermedio tra Paradiso e Inferno, ma non per questo considerata un posto neutrale: essa è una dimensione intermedia che tende verso una delle due parti. Il movimento è dovuto dall’uomo, perché l’uomo, la cui caratteristica principale è la volontà libera, attraverso le sue azioni lascia entrare le due essenze che danno forma allo spazio della regione del mondo intermedio Il padre, oltre a negargli la benedizione per il matrimonio, lo vuole anche farlo spostare dalla fortezza per allontanarlo da Mar'ja, ritenendola solo una fonte di distrazione dai doveri del proprio figlio Ottobre 1773 -> alla fortezza arriva la notizia che le fortezze vicine sono tutte cadute sotto Emel'jan Pugačëv, deciso a portare avanti il suo rivoltoso piano di farsi passare come lo zar Pietro III. Il capitano manda via sua moglie (che invece vuole restare) e la figlia (che deve essere mandata a Orenburg). La fortezza viene accerchiata e facilmente conquistata. La moglie del pope ha nascosto Maša in casa sua, spacciandola per una sua nipote malata. Pugačëv fa impiccare il capitano e gli ufficiali che non gli dichiarino fedeltà (Švabrin passa dalla parte degli insorti), e quando Pëtr si rifiuta anch'egli di dichiarare fedeltà, questi dapprima lo condanna, ma poi, anche grazie alla supplichevole richiesta di Savél'ič, lo grazia perché lo ha riconosciuto La moglie del capitano viene uccisa. Invitato da Pugačëv a cena, Pëtr si rifiuta ancora di prestare giuramento e viene liberato. Gli chiede anche di poter raggiungere Orenburg. A Pëtr viene donato sia un cavallo che una pelliccia, ed è abbastanza titubante sull’andare subito ad Orenburg, perché Pugačëv ha abbandonato la fortezza lasciando il controllo a Švabrin: quindi Pëtr sa che se lascerà la fortezza, lascerà anche Maša con Švabrin. Però poi decide di partire per il senso del dovere, anche perché se andrà ad Orenburg potrebbe riuscire a liberare la fortezza e riunirsi con la ragazza Ad Orenburg, Pëtr si unisce al consiglio di guerra per decidere quale strategia applicare. Il giovane ufficiale consiglia di attaccare i ribelli presso la fortezza Belogórskaja (in modo da salvare la sua amata da Švabrin), ma consiglio opta per una strategia di difesa. Pëtr allora, dopo aver ricevuto una lettera disperata dalla sua cara Maša, nella quale ella rivela i piani di Švabrin di costringerla a sposarlo, decide di recarsi da solo a Belogórskaja per liberarla Sulla strada viene fermato dagli insorti che lo conducono a Berda, al cospetto del loro capo. Nuovamente Pëtr punta sulla sincerità e riceve i favori di Pugačëv, ed accompagnato dallo stesso capo dei ribelli, riesce a ricongiungersi a Maša Pugačëv si arrabbia con Švabrin, perché tenta di ingannarlo dicendogli che Maša è già sua moglie -> Švabrin rivela la vera identità della ragazza Pëtr e Maša se ne vanno e vogliono tornare a casa, però durante il tragitto vengono fermati da guarnigione dell'esercito regolare, in cui presta servizio una vecchia conoscenza: Zurin -> lo riconosce e consente a Maša di proseguire il viaggio, mentre consiglia a Pëtr di non andare con lei, ma di finire di prestare servizio nella sua guarnigione. Pëtr accetta Siamo alla fine di febbraio -> Pugačëv perde terreno, perde la fortezza di Orenburg ma conquista Kazan’, marcia verso Mosca e poi viene completamente sconfitto Pëtr, quando sente che Pugačëv sta perdendo, gli dispiace e pensa che sarebbe stato meglio se fosse morto sotto il colpo di una spada invece che catturato. Pëtr è un po’ ambiguo: dovrebbe essere dalla parte di Caterina II, ma ha questo sentimento di simpatia/compassione verso Pugačëv Viene detto che ha tradito il suo regno stingendo amicizia con Pugačëv -> all’inizio non si preoccupa, perché crede che perseguendo la strada della sincerità e dell’amore possa salvarsi, però la legge dice altro: viene arrestato Arriva la lettera al padre, il quale considera quello del figlio un tradimento; mentre Maša decide di andare via perché è in pericolo, e anche perché capisce che è colpa sua se Pëtr si trova in quella situazione e lo vuole aiutare Masa si reca a San Pietroburgo, dove riesce ad incontrare Caterina II, ma non la riconosce. Le parla perché dice di essere abbastanza dentro il sistema della corte e che quindi può aiutarla -> Maša le racconta la sua storia Quando Maša torna nel suo alloggio viene chiamata dall’imperatrice: scopre che la signora incontrata in giardino è l’imperatrice, la quale le dice di essere contenta di aver potuto aiutarla -> concede la grazia a Pëtr Il libro È un omaggio alla scuola di Walter Scott, si distingue per lo stile preciso e sintetico. Ci sono molti proverbi russi, il modo di scrivere è quotidiano Potrebbe essere considerato: Una fiaba -> abbiamo un protagonista, gli antagonisti e gli aiutanti, oltre ad un lieto fine Un romanzo storico -> ha delle componenti storiche come Caterina II e Pugačëv, però non sono gli avvenimenti storici in secondo piano, ma la storia di Pëtr Un romanzo di formazione -> all’inizio Pëtr è un ragazzo viziato che non ascolta mai Savél'ič e fa di testa sua, invece durante lo svolgimento della trama lo vediamo crescere Saggio Lautman parla della struttura del libro: dice che si suddivide in due filoni intellettuali e stilistici, Puskin mostra il mondo contadino e il mondo nobile (diversi per modo di vita, interessi, ideali morali, concezione del potere statale), ma non si identifica in nessuno dei due; anzi, cerca una terza via Contadini Nobili -> il movimento popolare può condurre solo al caos e alla rovina dello stato Entrambe le fazioni pensano di sostenere un potere legittimo, non riesce ad esserci comunicazione tra i due mondi (ecco perché il locandiere e Pugačëv non riescono a capirsi). Abbiamo le leggi dello Stato e quelle dei rivoltosi. Con queste leggi Pëtr e Maša non sarebbero salvi, non sono le leggi a salvarli, ma l’umanità, sia da parte di Caterina II che Pugačëv Lautman dice che non bisogna chiedersi da che parte stia Puskin, perché questo significherebbe non capire la struttura intellettuale del romanzo. Secondo Lautman, le forme del mondo dei contadini non corrispondono a quella di Puskin, Puskin propone una terza via utopistica -> Puskin auspica che lo Stato tenga sempre in considerazione il criterio etico dell’umanità, come ha fatto Caterina II Abbiamo un sovrano che vede che ci sono delle leggi; però, qualsiasi sia il potere, l’importante è il principio di umanità che il sovrano deve avere Puskin non si identifica neanche con nessuno dei personaggi, Pëtr non è il portavoce dell’autore
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