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Appunti letteratura spagnola, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti presi a lezione su muwaschaha, jarchas, lingua romanza

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 27/01/2020

TessaK
TessaK 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti letteratura spagnola e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Letteratura Spagnola II | 09/10/2019 • Lingua romanza: Sostrato: lingue con apporti linguistici fonetici e lessicali prinma della colonizzazione romana. - Lingue celtiberiche - Basco - Greco e fenicio. Apporti di carattere lessicale: toponomastica iberica ha origine antiche e i romani la recuperarono e utilizzarono. Iberia è una parola di origine celtibera e trova la sua origine nel fiume Ebro, Iber. Caratteristiche fonetiche che esercitano dei cambiamenti sul latino: caduta f iniziale in certe condizioni; assenza labiovelare w (pronuncia bilabiale in spagnolo); vibrante r forte nella lingua spagnola. Tra i popoli invasori il popolo visigoto arriva in Spagna come alleato di Roma per cacciare gli altri popoli germanici e arriva già romanizzato. La cultura romana si rafforza. Superstrato: apporti linguistici fonetici e lessicali che succedono al latino, dopo la romanizzazione. L'apporto goto, visigoto è irrilevante. Le parole germaniche erano già presenti nel latino. Di grande rilevanza come contributo del superstrato fu l'influenza della lingua araba: - Goto-germanico - arabo Nella Spagna che oggi conosciamo si creano una serie di dialetti romanzi, come l'asturiano leonese, il castigliano e il dialetto mozarabico. Queste diverse lingue subiscono la supremazia culturale, politica del castigliano che diventa poi la lingua nazionale. Per poter chiamare spagnolo quello che in origine è castigliano bisogna aspettare il XV secolo. La Castiglia alle origini fu una contea piccola e marginale che nasce a ridosso del confine tra la Spagna cristiana e Al-Andalus. Da regno politicamente e linguisticamente marginale diventerà, grazie all'espansione e al matrimonio di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona, la Spagna di oggi. Dall'unione dei Celti + iberi nasce la popolazione celtiberica. Bisogna ricordare anche il basco, regime di bilinguismo, con caratteristiche proprie (Cordigliere del nord e Mar Cantabrico): origine pre-indoeuropea. All'inizio del VIII secolo i Visigoti appaiono dilaniati da due fazioni opposte: da una parte Witiza e dall'altra Rodorico. Approfittano di questa debolezza dello stato visigoto le tribù berbere (i berberi si stanziano nelle coste nord-occidentali dell'Africa. Con Tariq attraversano lo stretto di Gibilterra < da cui prende il nome - Jabal) Inizia la storia di Al-Andalus. È il nome della Spagna araba così come Sefarad è la Spagna ebraica. (Ebrei sefarditi) Sull'etimologia del nome le ipotesi sono varie ma sembrerebbe trattarsi di un recupero di un toponimo già presente, derivato dai vandali (vandalicie > al andalus). Arrivano al nord senza incontrare resistenza. Vengono sconfitti da Carlo Martello > Chanson de Roland. Al-Andalus > quasi la totalità del territorio spagnolo e coste del nord. Si organizza la Reconquista cristiana, in nome dell'origine goto-cristiana, il cui eroe è il Mio Cid. Riacquisiscono parte del territorio. Fino al XIII secolo quando la Spagna è divisa a metà dal fiume Tago, a nord quella cristiana, a sud quella araba, Al-Andalus. La convivenza delle 3 culture > Spagna delle 3 culture. Clima di convivenza pacifica. La monarchia visigota era un manipolo di nobili e soldati, mai assimilati con la popolazione locale. Da tempi remoti in Spagna esisteva un nucleo di cultura e popolazione ebraica e anche in questo caso gli ebrei avevano vissuto da parte dei Visigoti sopraffazioni. Gli invasori non vengono visti con disfavore. Gli arabi seguendo il precetto del Corano ritennero di non dover convertire dei popoli, "gente del libro", la cui religione si basa su un libro sacro. Questa convivenza pacifica dipende anche dalla condizione di Dhimmi, la popolazione locale che accetta di vivere in Al-Andalus, in una condizione di tolleranza e di pace che dovevano pagare all'Emiro o al Califfo o al Sultano arabo una dhimma, un'imposta. [Questo rapporto di pagamento di tributi in cambio di una convivenza pacifica governerà anche i rapporti tra cristiani e arabi.] Terminologia: Jarcha: /khargia/ Jarchas: /khargiat/ Le ipotesi della letteratura spagnola la fanno nascere con El Cantar del Mio Cid la cui ipotesi della tradizione più remota è 1140. • Marcelino Menéndez Pelayo. Antología de poetas líricos castellanos desde la formación del idioma hasta nuestros días. La lírica se desarrolló mucho más tardíamente que la épica; esta aparece en tiempos heroicos. La lirica si sviluppa più tardi dell'epica. Appare già in tempi eroici ma ha bisogno di arrivare ad epoche più colte e riflessive. L'unica testimonianza lirica castigliana in codici scritti risale ai Cancioneros, che raccolgono liriche di stampo amoroso-cortese. Stando a queste testimonianze Menendez riflette che la poesia nasce in tempi eroici, i tempi degli eroi nazionali e delle grande gesta. (Il Cid per la Spagna) La lirica per nascere ha bisogno di epoche più colte e riflessive: riflessione che trova conforto nei dati fino ad allora disponibili. Prima che le jarchas venissero rinvenute c'era stato un grande studioso arabista, Julián Ribera che aveva prospettato, nel 1912 nel discorso alla real academia spagnola, dopo aver dato che l'epica avesse origini arabe, che come l'epica anche la lirica presentasse origini analoghe. Questa scoperta si basava su studi di carattere comparativo ed ebbe grandi sostenitori a livello teorico. Influenzata dalla scoperta di Stern, un'orientalista di origine ungherese studioso della cultura ebraica. Nel 1948 pubblica un saggio in cui dice di aver ritrovato, celato da caratteri ebraici, a conclusione di testi in lingua ebraica, 20 strofette, che traslitterate rivelano una lingua romanza. (Perché le jarchas rinvenute così tardi? Era necessario un ebraista e un arabista). Di 20 di questi brevi testi collocati alla fine di un componimento in lingua ebraica, nel 1950 Gómez ne scopre altre 24 in caratteri arabi. • Sostenitori della tesi di Ribera: Pidal, Gómez, Stern, Alonso. La letteratura romanza scritta con caratteri diversi da quelli romanzi si chiama letteratura aljamiada: scritta con caratteri diversi rispetto a quelli della lingua rappresentata. Comporta tanti problemi perché i testi sono frutto di una traslitterazione. Le lingue semitiche come l'arabo si Ogni bella fanciulla che dice spropositi/sragiona d'amore vede le sue labbra rosse che vorrebbe baciare e il suo bel collo e a sua madre li descrive. Madre, che uomo! Sotto la zazzera bionda, il collo candido e la bocca rossa. Coincidono l'io lirico di muwaschaha e quello della jarcha. È difficile stabilire se esso sia femminile anche nella prima. Si potrebbe immaginare una prima parte come una dichiarazione d'amore omofilo e nella jarcha il canto della fanciulla. Fanciulla che descrive la bellezza di un uomo di cui è invaghita. Dunque un panegirico, una lode alla bellezza di Ahmad. L'io lirico coincide con il poeta, la voce femminile che è anche narratrice, ma il poeta è maschile. Al-Andalus aveva costumi aperti e liberi. Questo perché si ha una raccolta di poesie femminile di carattere erotico. Esistevano in Al-Andalus delle poetesse che producevano testi di taglio amoroso; produzione letteraria accettata. Amore in due direzioni: poesia che celebra udrih, amore casto (come nella poesia provenzale): innamorato guarda l'amato/a contemplandolo platonicamente. E poesia che celebra ibahi, amore sensuale ed erotico. La muwaschaha, i cui inventori sono Mu'afa e Mahmud, è costituita da un preludio di due versi che dovrebbe lanciare il tema poi ripreso e articolato nelle strofe. Qui non è così. Si dà solo una connotazione cronologica legandola ad una dimensione astronomica. Con "luna nuova" si intende il plenilunio, la luna e il sole stanno sullo stesso asse (alcuni casi: eclissi) quindi la faccia della prima è oscurata alla terra. Gioca su questi termini. Orientarsi con la luna era una pratica molto frequente presso i popoli antichi. Si dice dunque che durante il plenilunio la luna sale nel cielo e guida gli uomini anche quando non sono visibili. Il preludio è indicato come "cabeza", o "matla", (mat-la) un ritornello iniziale. Non tutte le muwaschaha iniziano col distico. Nella metrica araba quando ciò non accade vengono chiamate "calve". Il tema lanciato dal preludio viene ripreso come circostanza, per il carattere poetico ed evocativo. Strofe 1, 2, 3. Viene fatta una descrizione della bellezza maschile. Dal punto di vista formale vi è una struttura ben definita: un distico di rime che si ripete ad ogni fine strofa ed un tristico monorimo (a, a, a) che cambia la rima ad ogni strofa. Tra i due a livello tematico cambia anche il registro. I primi tre versi della strofa sono destinati all'amato, i versi del ritornello di carattere narrativo. Il tristico si chiama "mudanza" perché è una variazione sul tema. Le due strofette finali di ogni strofa si chiamano "vuelta", corrispettivo del ritornello. In arabo si chiama "qufl". L'ultimo qufl è la jarcha. Siccome la stessa jarcha è stata trovata in muwaschaha diverse, di autori, cosa si può dedurre? Preesistenza della jarcha; due autori diversi la apprezzano e la collocano nel loro testo. Una conseguenza di carattere formale: il sistema rimico della muwaschaha dipende dalla jarcha. È quest'ultima che dà la rima a-a ed è su quelle rime vueltas.
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