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appunti lezione 30 settembre, Appunti di Letteratura Italiana

appunti lezione 30 settembre inerenti al dialogo "Galantuomo e il Mondo"

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 07/08/2023

fufy84
fufy84 🇮🇹

4.7

(6)

20 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica appunti lezione 30 settembre e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! ISTITUZIONI 30 SETTEMBRE DIALOGO GALTUOMO E IL MONDO Altra prosetta satirica in forma dialogica -> scambio di battute tra due personaggi che entrano sulla scena come se si trattasse di uno spettacolo teatrale ≠ mentre la scorsa volta questione pedagogica di formazione attraverso esemplificazione pratica di MACCHIAVELLI, invece l’attenzione di Leopardi si sposta sul rapporto io-mondo. Per introdurre ciò affidiamoci alla lettera dell’epistolario “questa a Pietro Brighenti 1821” -> triennio 1820-21-22 anni in cui il poeta si rassegna a vivere da recluso a Recanati ma nonostante ciò non rinuncia a porsi il problema del mondo, dell’individuo rispetto alla società. Fine triennio lascia Recanati e si trasferisce a Roma che rappresenta la società letteraria dell’epoca in cui spera di entrare da protagonista, ospite dello zio Carlo Antici, in questa famiglia composta da numerosi cugini litigiosissimi l’uno con l’atro. Si trova davanti a personaggi della curia che non si occupano di: 1) FILOLOGIA -> insieme delle discipline volte alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei documenti attraverso i secoli, 2) ma di ANTIQUARIA -> studio testimonianze scritte dell’antico attraverso i monumenti e i manufatti artistici es. epigrafia. Ad ogni modo trascorre a Roma i mesi tra l’autunno del 22 e la primavera del 23, periodo che segna delle flessioni delle annotazioni dello zibaldone a cui si è preparato ma la realtà è peggiore di quella immaginata -> da lì delusione. Biografia: libraio pubblicista animatore culturale bolognese che poi fa anche l’editore mettendo in piedi la “TIPOGRAFIA DELLE MUSE”. Aveva due figlie di cui due amiche di penna di PAOLINA LEOPARDI. Personaggio singolare che divenne una spia al servizio del governo austriaco con il senhal “moraldini”. Analisi:  ricorre idea solitudine dell’individuo e inimicizia degli altri -> “nessuno è nemico di nessuno”;  rapporto infanzia e maturità -> “i poveri fanciulli vivono in mondo di illusioni”,  “sputacchiato” -> non riconosciuto per quello che era il suo valore;  “e tuttavia m’avvezzo a ridere e ci riesco e nessuno trionferà di potrà rider di me finchè non potrà spingermi per la campagna e divertirsi a far volare la mia cenere in aria” -> si profila l’idea del saggio che riesce a ridere della propria condizione: il rapporto consapevolezza tragica e il ribaltamento del tragico in riso (per lui massima consapevolezza del tragico) impregna molti dei suoi componimenti tanto che quest’ultimo di fatto voleva scrivere un trattato;  dopo la scoperta del tentativo di fuga trascorre mesi di blocco assoluto “seduto come un sasso” -> condizione infinito, dopo fase immobilità traumatica il dolore si tramuta in riso: dà lì nasce meditazione sul mondo fino ad arrivare alle operette morali. Scopo dialogo -> “scuotere la mia povera patria (Italia) e secolo con le armi del ridicolo” cit. Zibaldone 27 luglio 1821. Nell’800 le belle lettere erano una realtà identitaria -> Leopardi ne ha una consapevolezza piena e assoluta, in virtù di ciò egli afferma che vuole dare una spinta forte nella direzione di una nostra rinascita come nazione. Nel 1824 con le OPERETTE MORALI cambia L’IDEA DELLA NATURA -> passaggio da madre a matrigna, che corrompe gli uomini i quali sono vittime un ente maligna li trascende cit. DIALOGO DI TIMANDRO E ALEANDRO (vedi pag. 127 Bazzocchi). Lettera “4 marzo 1826 lettera a Viesù” -> la sua riflessione continua fino a capire che gli uomini in sé gli interessano pochissimo. Se nel ’21 l’individuo era il sé, era autobiograficamente Leopardi con tutte le sue necessità represse, può scrivere “gli uomini sono ai miei occhi ciò che sono in natura”, cioè una menomissima parte dell’universo e i miei rapporti con loro e i loro rapporti scambievoli non mi interessano. E non interessatomi non li osservo se non superficialissimamente però (perciò =“per oc”) nella filosofia sociale io sono un vero ignorante” -> traspare un interesse per l’individuo rispetto alla natura ≠ mondo, dunque rispetto a questa entità che in altri luoghi ha chiamato FATO. Analisi dialogo:
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