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Complessità Sintattica e Struttura Sintattica della Lingua Italiana - Prof. Pompeo, Appunti di Linguistica Generale

Una introduzione alla complessità sintattica nella lingua italiana, inclusi concetti come sincronia e diacronia, struttura sintattica di frasi semplici, la distinzione tra langue e paroles, e parametri di classificazione dei suoni del linguaggio. Viene inoltre discusso sulla fonetica e fonologia, modi di articolazione, fasi nell'articolazione di un suono, e trascrizione e traslitterazione.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 12/12/2022

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sara-bruni-8 🇮🇹

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Scarica Complessità Sintattica e Struttura Sintattica della Lingua Italiana - Prof. Pompeo e più Appunti in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! Trasmissibilità culturale Ogni lingua è trasmessa per tradizione all’interno di una società e cultura. Le convinzioni che scaturiscono il codice di una determinata lingua, le regole che ne costituiscono la norma, e il suo patrimonio lessicale passano da una generazione all’altra per insegnamento spontaneo. Proprio per questo abbiamo la differenza con la trasmissione genetica degli animali. Il linguaggio verbale umano non è un fatto unicamente culturale, ma vi è anche una componente innata, che è parte del patrimonio della specie umana. Il linguaggio è in tal senso universale e le lingue storico-naturali sono particolari. L’interazione tra componente innata e componente culturale, fa si che abbia un ruolo importante nel processo di acquisizione/apprendimento della lingua non solo la prima infanzia , ma anche nel periodo della pubertà linguistica. Complessità sintattica Altre due componenti della lingua legate alla natura del sistema linguistico sono: 1. Complessità sintattica: possibilità di un alto grado di elaborazione strutturale dei messaggi linguistici, con rapporti gerarchici, che si riscontra nella sintassi del messaggio. Fra gli aspetti che hanno rilevanza nella trama sintattica vi sono: a) Ordine degli elementi contigui, le posizioni lineari in cui si combinano, solo l’ordine ci permette di capire. Es: Maria loda Luisa b) Relazioni strutturali e dipendenze anche tra elementi non contigui. Es: Il brano di Manzoni sulla peste( dal brano dipendono sia Manzoni, che sulla peste). c) Incassature in il cavallo che corre senza fantino sta vincendo il palio, la parte del messaggio che corre senza fantino è incassata dentro la parte il cavallo sta vincendo il palio. d) Ricorsività conferisce alle strutture linguistiche un particolare carattere di complessità interna. e) La presenza di parti del messaggio che danno informazioni sulla strutturazione sintattica( congiunzioni) f) La possibilità di discontinuità nella strutturazione sintattica. Le costruzioni ammesse dalla lingua possono ammettere o richiedere , che elementi o parti strettamente unite dal punto di vista semantico e sintattico non siano linearmente adiacenti. Equivocità La seconda proprietà consiste nel fatto che la lingua è un codice tipicamente equivoco. Un codice equivoco non è biunivoco, vale a dire non prevede esclusivamente corrispondenze uno a uno tra gli elementi di due insiemi differenti. Corrispondenze doppiamente plurivoche Es: a un significante possono corrispondere più significati (e in generale è cosi) > fenomeno della (a) polisemia o della (b) omonimia: (a) corno, (b) riso; viceversa uno stesso significato può essere espresso da più significanti > sinonimia: faccia, viso volto. Lingua solo umana? La maggior parte degli scienziati pensa che il linguaggio verbale sia specie-specifico dell’uomo. In particolare per le seguenti precondizioni anatomiche : 1. L’adeguato volume e la conformazione del cervello 2. La conformazione canale fonatorio a due canne( cavo orale e laringe, con la faringe nel mezzo), connessa con la stazione e deambulazione eretta. La prima condizione rende possibile la memorizzazione , l’elaborazione e la processazione del linguaggio, mentre la seconda tramite la funzionalità delle corde vocali sviluppatesi durante l’evoluzione consente la comunicazione per via orale. Dei sistemi di comunicazione degli animali si occupa la zoosemiotica. In conclusione potremmo dire che la lingua è (a) un codice, (b) che organizza un sistema di segni (c) dal significante primariamente fonico-acustico (d) fondamentalmente arbitrari ad ogni loro livello e (e) doppiamente articolati, (f) capaci di esprimere ogni esperienza esprimibile , (g) posseduti come conoscenza interiorizzata che permette di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di elementi. Principi generali per l’analisi della lingua 1. Sincronia e diacronia I termini sincronia e diacronia indicano due diverse prospettive di indagine linguistica: a) Diacronia: considerazioni degli elementi linguistici nella loro evoluzione storica e temporale b) Sincronia: considerazione degli elementi linguistici ritagliando un dato stadio nell’asse temporale. Esempi: a) Etimologia della parola duomo ita: lat domum (accusativo) casa > lat. Med. Domum casa del vescovo con dittongo di o tonica in sillaba libera> uo b) Descrizione della struttura sintattica delle frasi semplici nell’italiano di oggi N.B In realtà, nell’analisi linguistica , come vedremo, è possibile separare nettamente la considerazione sincronica da quella diacronica Potremmo dire che sincronia e diacronia sono complementari, ma che nell’analisi linguistica può risultare utile distinguere le due prospettive di analisi, per poi integrarle l’una e l’altra dove necessario. Ad esempio, descrizione dell’evoluzione dal vocalismo del latino classico a quello volgare, prevede la descrizione (sincronica) dei due stadi per poi passare al collegamento diacronico . Ad esempio: muscolo ita < latino musculus diminutivo di mus topo 2. Langue e parole Il secondo principio importante nell’analisi della linguistica è la distinzione tra langue e parole( Saussure)  Langue: sistema linguistico, considerato sincronicamente. La langue è astratta, sociale e stabile.  Parole: atto linguistico. La parola è concreta, individuale e mutevole Langue e parole , costituendo l’una il sistema astratto e l’altro la sua realizzazione concreta, sono strettamente connesse l’una all’altra.  Questa distinzione nella linguistica moderna è stata espressa anche dalle coppie: 1. Sistema e uso(Hjelmslev, Coseriu) 2. Competenza ed esecuzione(Chomsky) Alcuni studiosi teorizzano l’esistenza di una terza entità intermedia tra langue e parole. In particolare Coseriu propone che la norma costituisca una specie di filtro tra la langue e la parole , specificando quali sono le possibilità del sistema che vengono utilizzate nell’uso dei parlanti di una lingua in un dato momento storico. Es: formazione dei nomi deverbali in italiano, che possono avere i suffissi -  Apertura e chiusura delle pliche vocali onda sonora  Numero di cicli di chiusura e di apertura della rima vocale per secondo= frequenza fondamentale(f )  Unità di misura è l’Hertz o cicli al secondo  È percepita come altezza del suono  Le variazione della frequenza corrispondono a variazioni di altezza. Parametri di classificazione dei suoni del linguaggio I parametri per la classificazione su basi articolatorie dei suoni del linguaggio, in particolare delle consonanti, sono tre: 1. Modo di articolazione: dipende dal tipo di diaframma/ostacolo che l’aria egressiva incontra 2. Luogo di articolazione: è la zona o il punto dell’appartato di fonazione in cui viene articolato un suono dove si forma l’ostacolo 3. Presenza o assenza del meccanismo laringeo( foni sonori o sordi) Fasi nell’articolazione di un fono Durante la fonazione gli organi, quindi, assumono atteggiamenti o posizioni differenti( configurazioni articolatorie), la cui realizzazione avviene in tre fasi: a) Un’impostazione in cui gli organi articolatori si muovono per assumere la posizione particolare necessaria alla realizzazione del diaframma b) Una tenuta in cui il diaframma blocca il flusso dell’aria c) Una soluzione( o rilascio)del diaframma in cui l’aria fuoriesce rapidamente I primi tipi di suoni costituiscono le vocali, i secondi le consonanti, mentre i suoni prodotti con le vibrazioni delle corde vocali sono dette sonori.  Consonanti Durante l’articolazione delle consonanti, l’aria egressiva incontra sempre un ostacolo. A seconda che esso sia completo o parziale, si riconoscono due tipi di consonanti: le occlusive e le fricative, cosi chiamate per l’avvicinamento degli organi articolatori che provocano un rumore di frizione. Occorre fare una distinzione con le fricative e le approssimanti, perché le seconde non arrivano a provocare un rumore di frizione o fruscio. Sono approssimanti le semiconsonanti e le semivocali. Esistono suoni in cui l’articolazione inizia come un’occlusiva ma termina come una fricativa. Si tratta di consonanti “composte”, costituite da due frasi fuse insieme, e vengono chiamate affricate. Nel modo di articolazioni intervengono altri fattori , quali i movimento della lingua o la partecipazione della cavità nasale alla produzione del suono. Abbiamo cosi consonanti laterali, quando l’aria passa solo ai due lati della lingua, e vibranti quando si hanno rapidi contatti intermittenti tra la lingua e un altro organo articolatorio. Vengono riunite sotto il nome di liquide. Mentre abbiamo le nasali, quando vi è un passaggio dell’aria anche attraverso la cavità nasale. I modi di articolazione delle consonanti sono 7: 1. Occlusivo: ostacolo= chiusura totale (p,b) 2. Fricativo( anche continuo, costrittivo, spirante) ostacolo= restringimento (s,f,v) 3. Affricato: ostacolo =chiusura + restringimento( ts, dz ) 4. Nasale: ostacolo nel cavo orale + aria che passa nelle cavità nasali= diaframma rino velare aperto (m,n) 5. Laterale: ostacolo=occlusione centrale, l’aria passa lateralmente (l) 6. Vibrante: ostacolo=occlusione a intermittenza( da una a sei volte) (r) 7. Approssimante: l’ostacolo consiste in un restringimento minore rispetto a quello che si verifica nelle fricative (j) ieri  Altro tipo di terminologia  Ostruenti: comprendono occlusive, fricative e affricate  Sonoranti: comprendono nasali, vibranti laterali e approssimanti  Altri parametri: l’energia articolatoria( consonanti forti e ieni), oppure la presenza di aspirazioni.  Vocali Le vocali sono suoni prodotti senza che si contrapponga alcun ostacolo al flusso d’aria nel canale. Quindi non si caratterizzano dal modo di articolazione ne dagli organi che partecipano, ma sono caratterizzate dalle diverse conformazioni che assume la cavità orale e la lingua. Per classificare le vocali bisogna tenere in considerazione la posizione della lingua e precisamente il grado di arretratezza o avanzamento. Per tanto possiamo trovare:  Vocali anteriori( se vengono articolate con la lingua in posizione avanzata)  Vocali posteriori( se vengono articolate con la lingua in posizione arretrata)  Vocali centrali In base al secondo parametro, si distinguono in alte, medie (con ulteriore distinzione tra medio-alte, medio-basse )e basse. Fra le vocali medio-alte e alte e quelle medio-basse e basse avremo vocali semialte e semibasse. Una terminologia basata sull’ampiezza dello spazio fra la lingua e il palato, definisce chiuse le vocali alte, semichiuse le medio-alte, semiaperte le medio-basse e aperte le basse. La posizione in cui vengono articolate le vocali è rappresentato da uno schema detto per la sua forma trapezio vocalico.  Un altro parametro nella classificazione delle vocali è la posizione delle labbra durante l’articolazione. Le labbra possono trovarsi distesi, formanti una fessura, oppure sporgere in avanti e dare luogo a una specie di arrotondamento. Le vocali con le labbra protruse si chiamano arrotondante, le vocali senza protrusione e arrotondamento si chiamano non arrotondate.  I suoni vocalici possono essere prodotti con o senza passaggio dell’aria nella cavità nasale, nel primo caso sono nasali.  Semivocali Esistono dei suoni con modo di articolazione intermedio fra vocali e consonanti fricative, e quindi prodotti con un semplice inizio di restringimento del canale orale , cioè con una contrapposizione dell’ostacolo appena percettibile al flusso dell’aria, vengono perciò chiamate approssimanti. Fra le approssimanti ci sono dei suoni vicini alle vocali con cui condividono la localizzazione articolatoria, e che vengono chiamate semivocali o semiconsonanti. Il primo termine è riservato ai suoni in cui la componente di fruscio è più marcata, li rende più vicine alle consonanti fricative. Le semivocali non possono costituire apice di sillaba, e insieme alle vocali a cui sono sempre contigue nella catena fonica costituiscono un dittongo. Una classificazione delle semivocali può limitarsi a quelle anteriori e posteriori.  Trascrizione e traslitterazione Esistenza di differenti sistemi di scrittura che rendono in modo differente i suoni della lingua Tali sistemi, tradizionali, sono di vario tipo( ideografico, sillabico,alfabetico)  Negli stessi sistemi alfabetici non c’è una corrispondenza biunivoca tra unità del piano grafico(grafemi) e piano fonico(foni)  Assenza di corrispondenza biunivoca anche nell’ortografia dell’italiano che, pure, è abbastanza fonografica a differenza di quella inglese.  Es. ita. (k) <c>/<ch> casa, china (Kasa) (kina)  Ital.<c> corrisponde talora a (k) e talora a( tꭍ) affricata post-alveolare sorda città( tꭍitt’ta)  Ita <ha> (a)  Inglese /ꭍ/ in shy, mission, fiction, ocean  Inglese/ i:/ in meet, meat ,niece, key  Ma quello che conta per un linguista è il piano del suono, non quello della grafia  Necessità di un sistema di rappresentazione uniforme, internazionale e non ambiguo della realtà fonetica(corrispondenza biunivoca). Nell’ambito dell’International Phonetic Association che è stato messo a punto da due fonisti Paul Passy e Daniel Jones l’IPA, con lo scopo di trascrivere foneticamente porzioni di parlato di una qualsiasi lingua, indipendentemente dalla scrittura usata nelle diverse tradizioni linguistiche. A questo fine propone un inventario di elementi grafici e segni diacrici con interpretazione il più possibile univoca da un punto di vista articolatorio. Occorre distinguere due tipi di trascrizione:  Trascrizione fonetica: per rappresentare foni tra parentesi quadre  Trascrizione fonematica/fonologia: per rappresentare fonemi( unità funzionali) tra barre oblique//. Trascrizione fonetica e fonematica rappresentano realtà diverse e sono utilizzate per scopi differenti , anche se per entrambe si usa l’IPA  La trascrizione fonetica consiste in una rappresentazione scritta precisa( in gradi differenti)delle caratteristiche fonetiche di una determinata espressione linguistica orale( cioè, c’è attenzione per ciò che è effettivamente pronunciato)  La trascrizione fonematica, invece, indica esclusivamente i fonemi, quindi i tratti disintivi Es : < Pane> trascrizione fonematica /pane/ Trascrizione fonetica ( pa:ne)  L’IPA si articola in un nucleo centrale di grafemi , arricchito nel tempo e basato prevalentemente sull’alfabeto latino, cui si aggiunge un’ ampia gamma di segni diacritici.  La trascrizione non va confusa con una diversa operazione che prende il nome di traslitterazione. Con questo termine si intende la resa in un sistema grafico prescelto di un’espressione linguistica originariamente scritta in un altro sistema tradizionale : per esempio la scrittura mediante l’alfabeto latino di parole arabe, o in alfabeto cirillico di parole cinesi.  Consonanti Si tratta del punto dell’apparato di fonazione in cui è articolata una consonante, dove, cioè si crea, l’ostacolo( diaframma articolazione) Luoghi di articolazione
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