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Appunti secondo parziale sociologia dei processi culturali del professore Paolo Terenzi., Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Appunti dettagliati del corso sociologia dei processi culturali del professore Paolo Terenzi corso Mz, università di Bologna e facoltà Scienze internazionali e diplomatiche, Sid.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 08/01/2023

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Scarica Appunti secondo parziale sociologia dei processi culturali del professore Paolo Terenzi. e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! SOCIOLOGIA CONTEMPORANEA 1 FUNZIONALISMO: grande importanza nella sociologia del 1900( dagli anni 30 ai 60) -> Negli stati uniti ( video kennedy)--> “non chiedetevi cosa il vostro paese può fare per voi, ma quello che voi potete fare per il vostro paese.” Gli esponenti sono Talcott parson e Robert manson. E’ un approccio che ha importanza in contesti legati alle relazioni internazionali. pag.24 definizione: che L’analisi dei fenomeni culturali sociali viene spiegata nei termini delle funzioni che essi svolgono in un sistema socio culturale. Nel funzionalismo la società viene considerata come un insieme di parti interconnesse in cui nessuna parte può essere compresa se isolata dalle altre. Ogni mutamento nelle parti è considerata causa di un certo grado di squilibrio, che a sua volta produce ulteriori cambiamenti in altri parti del sistema una riorganizzazione del sistema stesso. Lo sviluppo del funzionalismo è basato sul sistema organico che troviamo nelle scienze biologiche. (Theodorson ) La prospettiva struttural-funzionalismo pone attenzione su due fattori: • Bisogni di un sistema sociale • Strutture che soddisfano tali bisogni. Perché il funzionalismo può essere eletto come un esempio di paradigma della Struttura? - Innanzitutto per i funzionalisti la società è l’insieme di parti interconnesse. Ogni cambiamento in una parte della società è la causa di un certo grado di squilibrio che a sua volta produce cambiamenti in un’altra parte del sistema.... Quindi, se si guarda alla società come un insieme di parti interconnesse, diventa fondamentale l’ordine sociale dietro questa interconnessione: si parla quindi di scienza dell’ordine (in contrasto invece con la teoria del conflitto). Questo ordine sociale esiste se c’è patrimonio comune di valori condivisi. COSA DIVENTA IMPORTANTE IN QUESTA SOCIETA’? ELEMENTI FONDAMENTALI: ● l'inter-relazione tra le parti → la società è concepita come un insieme di parti interconnesse in cui nessuna parte può essere compresa se isolata dalle altre. → idea di solidarietà organica di Durkheim. ● l’ordine sociale ● la capacità che ha la società di riorganizzarsi → L’ordine sociale→ il funzionalismo vede le società funzionali quando sono in ordine, in coesione. ● valori condivisi → Tutto questo sta insieme se all’interno di quella determinata società esiste un patrimonio comune di valori condivisi che rendono plausibile il fatto che l'unione debba svolgere la sua mansione→ giustifica l’insieme dei valori culturali→ condizione necessaria. es: aereoporto→ fa bene il suo lavoro se ognuno delle singole parti fa bene il suo lavoro se qualcuno dà più il contributo ( sciopero agenti di volo ), l'aeroporto non funziona bene. influenza di durkheim: Temi della sociologia di durkheim legati al funzionalismo 1. concetto di Integrazione sociale: solidarietà organica e solidarietà meccanica 2. Il concetto di coscienza collettiva «la totalità delle credenze e dei sentimenti comuni ai cittadini di una società». 3. Fatti sociali e istituzioni 4. funzione della punizione: la pena per un determinato reato non ha semplicemente la funzione di castigare un deterrente, ma ha la funzione di preservare i sentimenti collettivi o i valori condivisi in una società→ la pena ha una funzione integrativa= preservare l’integrazione della società e dei valori della società. 5. anomia: Le società moderne contemporanee rischiano di cadere nella anomia→ anarchia = MANCANZA DI LEGGI che sono qualcosa che tiene insieme la società. Durkheim descrive due situazioni possibili: • Acuta: causata da un brusco cambiamento • Cronica: determinata da uno stato costante di cambiamento 6. - Religione come fonte di integrazione Durkheim vedeva la religione come uno strumento per lo sviluppo di valori condivisi e per ciò, integrazione. Nella sociologia funzionalista, il sistema scolastico sostituisce la religione TALCOTT PARSON: “la struttura dell’azione sociale”→ opera che rappresenta il punto di congiunzione tra i paradigmi classici e la sociologia contemporanea. - idea di fondo→ lo scopo è quello di trovare un punto di sintesi tra Durkheim e Weber. Parte dallo scheletro della teoria dell’azione di Weber ma lo corregge mettendo elementi del paradigma della struttura di Durkheim. COME UNISCE I DUE PARADIGMI?--> esempio università 1.ATTORE MOTIVATO = colui che agisce -> questo attore può essere INDIVIDUALE o COLLETTIVO (Per Weber è l’individuo) 2. UNO SCOPO l’attore è motivato a perseguire un’azione 3. SITUAZIONE -> contesto in cui avviene l’azione -> non avviene mai nel vuoto -> non c’è idea che attore prenda una decisione in modo autonomo e individuale.La situazione comprende sia i mezzi (strumenti e risorse) che Il sistema ha bisogno che gli attori siano motivati a svolgere il loro ruolo nel sistema -> VALORI CONDIVISI E CULTURA -> per esempio le scuole, la chiesa che coltivano il modello culturale di una società L Il problema di questo schema delle funzioni svolte dalle varie parti, sta nel fatto che non esiste società in cui i compiti siano così delineati. Spesso in modelli autoritari i punti A e G sono uniti nelle mani del sovrano. - Se le parti assolvono bene alle loro funzioni, si può parlare di equilibrio all’interno della società. Questo equilibrio è assicurato, oltre che dalle 4 funzioni, da socializzazione e controllo sociale. Se esiste Socializzazione e funziona, allora l’integrazione sociale funziona e gli individui condividono gli stessi valori. Ne scaturisce quindi equilibrio. - Nel caso in cui ci siano però situazioni di squilibrio, entra in gioco il controllo sociale: sanzioni, polizia e tribunali. INNOVAZIONE DI MERTON= Robert Merton→ rinnova il funzionalismo→ con lui il funzionalismo diventa più flessibile e con ambizioni meno alte rispetto a Parsons→ dice che dovremmo accontentarci di teorie più circoscritte relative a fenomeni particolari della vita, chiamate → TEORIE A MEDIO RAGGIO. Egli si colloca a metà strada tra l’empirismo e l’astrattezza dell’idea Persiana→ condivide con lui l’idea di fondo. → Data una certa società con elementi con diverse funzioni, si possono creare le condizioni per le quale, una di queste istituzioni non svolge più la propria funzione sociale e quindi nascono alternative→ questa funzione viene svolta da qualcun’altra attraverso 3 passaggi: ● esistenza disfunzioni→ per Parson tutte le istituzioni svolgono una determinata funzione per la società. Secondo Merton può succedere che queste istituzioni possano diventare anche disfunzionali per la società e fa un esempio→ la burocrazia ha anche un aspetto disfunzionale nella modernità quando diventa eccessivamente cieca e ritualistica, quando per la richiesta di un documento bisogna attendere troppo → quindi non sono più funzionali. - può anche accadere che una istituzione sia funzionale per qualcuno e disfunzionale per qualcun’altro. ES: Matrimonio E famiglia ● distinzione tra funzioni manifeste e latente(implicita)→ - la funzione manifesta→ è lo scopo principale perché c’è un’istituzione - la funzione latente è lo scopo secondario di un’istituzione. es: università es: la funzione manifesta dell’uni è quella di preparare gli studenti una manifestazione latente è quella per esempio di fargli tessere relazioni → questa divisione non è chiara in Parson e Durkheim. Es:religione In termini di durkheim -> le due funzioni sono un po’ fuse e sono la stessa cosa Dal punto di vista esterno -> non si può accettare l'idea che le funzioni siano fuse, con parsons si dividono in: Manifesta = trascendente -> relazione personale con dio Latente -> in termini di etica, morale, relazione con altri -> questa funzione manifesta ha dei significati latenti ● alternative funzionali: ogni istituzione svolge una funzione nella società secondo Parsons. La novità in Marton sta nel fatto che la funzione potrebbe non essere svolta sempre dalla stessa istituzione. Rimane il fatto che si ha bisogno di una base che svolga una funzione sociale, ma ciò che cambia è il soggetto che svolge la funzione. ES: ( tecnocrazia= governo tecnico→ svolgevano le stesse funzioni ma erano in sostituzione di un governo che stava avendo delle difficoltà). Es. prima della rivoluzione francese rapporto stretto stato-chiesa -> era anche la forma di legittimazione del potere politico -> tutto questo viene messo in discussione Che cosa succede -> quel prerequisito funzionale che ogni società abbia bisogno di una base che dia ordine alla vita sociale, rimane -> ma è diverso il soggetto che svolge la funzione Diventeranno meno importanti le religioni tradizionali in favore delle regioni civili -> tutto sommato svolgono la stessa funzione TEORIA DELLE DEVIANZE: Merton dà più spazio a questo tema, riflettendo sulla società americana del suo tempo→ c’è un alto tasso di anomia. Questa anomia è causata da una discrepanza forte tra le mete culturali e i mezzi per raggiungerle→ c’è una distanza tra ciò che gli individui sognano e i mezzi che hanno per provare a raggiungerli.--> Questo crea DEVIANZE→ si crea una frustrazione diffusa. Individua 5 devianze: • Conformità: si ottiene prestigio economico studiando e lavorando (prototipo americano) • Innovazione: ricorso a mezzi illegittimi • Ritualismo: si seguono regole precise ma si arriva a disconoscere la meta prefissata • Rinuncia: rifiuto della meta e dei mezzi per raggiungerla • Ribellione: rifiuto della meta e dei mezzi socialmente accettati, in favore di altri mezzi e mete FUNZIONALISMO E TEORIA DEL CONFLITTO→ danno un'importanza marginale ad esso. Se il funzionalismo ha rappresentato un tentativo di sintesi tra il rapporto della struttura e dell’azione, le teorie del conflitto contemporaneo si presentano come un’attualizzazione di Marx e Weber. Se i funzionalisti considerano la società come un insieme di sistemi in cui le parti sono interconnesse e in cui ognuna di queste parti ha una funzione per il tutto per creare un equilibrio→ allora quindi secondo loro esistono sì i conflitti ma le società riescono a riprodurre equilibri che tengono sotto controllo il conflitto→ importanza marginale al conflitto. 2 TEORIA DEL CONFLITTO→ MOLTO LONTANO DAL FUNZIONALISMO Le teorie del conflitto rappresentano la principale alternativa al funzionalismo→ idea di società/ conflitto/ società diversa. → La società per l’oro non è un tutt’uno organico ma è divisa in gruppi che sono in competizione conflitto tra di loro e ognuno di questi gruppi rivendica il proprio diritto di dettare legge e conquistare potere nella società. → CONFLITTO FONDAMENTALE- i presupposti sono: ● tutti gli individui hanno degli interessi di base ● i gruppi sociali nascono per difendere meglio i propri interessi ● negli approcci conflittualisti le culture sono degli strumenti che i gruppi utilizzano per perseguire le proprie finalità → concezione strumentale della cultura “ serve permettere ai gruppi sociali di raggiungere la propria finalità—> Sono una forma di IDEOLOGIA -> valgono per la finalità che fanno raggiungere Questo crea una situazione di conflitto perché nella società c’è una scarsità di risorse, come il potere e diversamente, diseguale distribuito. Le due tradizioni radici del conflitto: I conflittualisti affondano quindi le radici in Critici (Marx) normativi utopia Analitici (Weber) descrittivi realismo - Marx→la indole normativa -> ogni conoscenza serve per costruire società - Weber -> indole descrittiva -> conoscenza della società non deve essere utilizzata direttamente per impegno sociale e politico -Normativa -> le scienze sociali, nel momento in cui svelano ingiustizia nella società -> devono impegnarsi per cercare di risolvere questi problemi, superare il conflitto - Descrittivo -> questi due piani sono distinti -> lo scienziato sociale fa capire le motivazioni dei conflitti ma non è anche un personaggio che ha una funzione pubblica -> ci offre degli strumenti interpretativi UTOPIA E REALISMO UTOPIA= Marx ha l’idea che nel mondo moderno il conflitto derivi da certe condizioni socio economiche→ superate le condizioni socio- economiche sparirà il conflitto→ quindi il conflitto non è intrinseco, lo sembra. → società come tentativo di arginare il conflitto REALISMO= Weber dice invece che il conflitto c’è sempre, è intrinsecamente legato alla vita sociale perchè la vita sociale è caratterizzata da attori collettivi con interessi diversi→ società come conflitto ( le scienze sociali nel momento in cui svelano l'ingiustizia della società, i motivi del conflitto, devono impegnarsi attivamente per cercare di superare il conflitto→ ) RADICI INTELLETTUALI DELLA TEORIA DEL CONFLITTO: - Essi criticano anche il sistema sovietico, realizzando che la promessa del marxismo ha perso lo scopo originale. Sono quindi contro il capitalismo e contro il marxismo. . Marcuse→ rimane negli usa non ritorna più. →punto di riferimento intellettuale della cultura americana. ● Eros e civiltà→ libro ● L’uomo a una dimensione→ analisi disincantata della società moderna in cui critica il mondo capitalistico occidentale. Egli fa vedere come dietro un'apparente dimensione di libertà si nasconde una forma di dominio sugli individui molto forte, più invisibile rispetto a quello dei regimi autoritari che avevano alle spalle, ma non meno opprimente. → gli individui si devono adattare agli stili di vita che sono funzionali a chi mantiene il potere politico e economico nella società → l’uomo ha una dimensione che è quella che si adatta al consumo dei più potenti, non c’è spazio per un’altra dimensione. 2. Charles Mills: critica dall'interno alla società americana. definisce se stesso come un esponente di socialismo libertario. Definisce sé stesso come l’esponente del socialismo libertario Sostenitore di una rivoluzione -> guarda con interesse alla rivoluzione cubana e critica gli usa nella speranza che una rivoluzione socialista avesse potuto portare maggiore libertà negli stati uniti Mills ha come punto di riferimento della sua opera, non sono marx, ma anche gli autori della teoria dell’élite—> Convinto che noi possiamo leggere la società in cui viviamo, a partire dal problema di chi detiene il potere all’interno della società -> secondo lui sono sempre le élite a detenere il potere . Individua 3 elite dominanti: 1. elite politica 2. elite economica 3. elite militare ● La novità: queste tre élite in realtà convergono e tutte e tre hanno la stessa importanza. C’è quindi un unica elite che agisce all’unisono che ha dominio su tutti e 3 le sfere di questa società→ il centro del potere nazionale. → accentramento del potere. Quindi la sua idea è che il potere sia più ristretto a numeri di individui e che gli interessi dell’uno coincidono con gli interessi dell’altro ● Altro aspetto molto importante della sua analisi è la critica dell’alienazione della società americana contemporanea Es. di attualizzazione Forum di Davos -> si tiene periodicamente con l’incontro di individui appartenenti al mondo della politica, economia, militare… Similitudini con marx: - dividono la società in 2 gruppi: chi detiene il potere e chi ne è privo - Insistenza sul tema dell’alienazione differenza: Mills non ritiene che la causa di questo processo di alienazione vada ricercato nella proprietà privata -> ritiene che il problema della proprietà privata siano i monopoli, l’eccessivo accentramento del potere politico nelle mani di alcuni → vede come proprietà privata quella diffusa, piccola. 3. EUROPA: → Bourdieu “la distinzione: critica sociale del giusto. “ si chiede come un ordine mondiale moderno come quello del capitalismo possa resistere senza che venga posta la domanda della legittimità di questo ordine. Detto in altri termini, come è possibile che la classe dominante imponga il proprio dominio con tanta facilità? Per rispondere, B. fa riferimento all'indipendenza e alla rilevanza dei fattori educativi e culturali. In una conferenza del 1980 Bourdieu ha riassunto in una frase (“Penso che la cultura sia la religione del nostro tempo”) il motivo dell’attenzione particolare che ha dedicata allo studio della cultura: se all’epoca di Weber l’analisi dei fenomeni religiosi era essenziale per capire i modi in cui l’ordine sociale si riproduce e si legittima, in una società laica bisogna studiare come funzionano in generale gli schemi mentali, le credenze e le rappresentazioni che contribuiscono a modellare la realtà, a produrre e a giustificare i rapporti di forza e le diseguaglianze» (link) Alcuni concetti chiavi dell’opera di Bourdieu ● concetto→ Il CAMPO: modo di organizzarsi degli individui in cui qualcuno esercita un potere sull'altro in modo strutturato ● concetto→ CAPITALE: va inteso come controllo dell’economia in termine economici. Ma anche una definizione in termine sociale, culturale Le disuguaglianza all’interno della società e il dominio di alcuni su altri —> deriva da una differenza di capitale economico ma anche di capitale SOCIALE E CULTURALE → C’è qualcuno che detiene + capitali e quindi esercita un potere su chi detiene meno capitali TIPI DI CAPITALE: ● Capitale economico: controllo delle risorse economiche ● CAPITALE SOCIALE= reti di influenze e sostegno su cui gli individui possono contare in virtù della posizione sociale ● capitale culturale: può essere concepito come l’insieme dei beni culturali che sono trasmessi dalla famiglia alle nuove generazioni.--> comprende quindi sia aspetti materiali ( dvd, dipinti, abbonamenti..)indipendentemente da lui. Comprende anche gli habitus: gusti, stili, attitudini diversi al consumo o al risparmio..Comprende anche i beni culturali istituzionalizzati, che sono titoli accademici che sono diversi e che contribuiscono a perpetuare questa situazione. --> chi ha un maggiore stock di capitale culturale cercherà di far sì che le generazioni successive mantengano questa priorità→ RIPRODUZIONE CULTURALE. → Che cosa è la riproduzione sociale? Interpreta come i MODI IN CUI UNA DETERMINATA CLASSE SOCIALE è IN GRADO DI RIPRODURSI TRASMETTENDO AI PROPRI DISCENDENTI I PRIVILEGI DI CUI GODE—> continuo conflitto, poca possibilità di cambiamento. —> la mobilità sociale in senso verticale vuol dire che gli individui hanno meno modo di crescere nell’ambito sociale fattori di tensione, conflitto. ● C’è nella società la sfida tra due tensioni: chi nella società vuole crescere e migliorare la propria CONDIZIONE ● dall’altra ‘è la tensione di chi è già al vertice della piramide sociale di mantenere la posizione Funzione cultura Per Parsons(funzionalismo) la cultura serve come coesione sociale, integrazione sociale -> in sintesi ORDINE ALL’INTERNO DELLA SOCIETÀ’ In questo caso invece .-> duplice valenza: d. Conservatrice → serve per maniere i propri privilegi e. Classi svantaggiate cercano di prendersi cultura per cercare di avanzare nella piramide sociale COME AVVIENE LA RIPRODUZIONE SOCIALE: 1. con il sistema scolastico→ chi parte da una posizione privilegiata ha un livello particolare elevato che gli permette di accedere ad altri posizioni—> scuola come porta d’apertura per la condizione di privilegio 2. Il merito→ chi ricopre certi ruoli li ricopre per il merito, chi non accede è perché non si è impegnato a sufficienza nel perseguire i propri obiettivi. VIOLENZA SIMBOLICA. Sicuramente il capitale di fondo è importante, ma il problema è che c’è della gente che pensa che chi ha un capitale maggiore e quindi può godere di certi privilegi è perchè si è impegnato di più e viceversa→ violenza implicata sull’attore sociale con la sua complicità. Per lui quindi il MERITO ESISTE MA NON E’ LA VARIABILE ESPLICATIVA. —> è contro quindi l’ideologia di meritocrazia,--> una persona che raggiunge una buona posizione non per forza se lo merita. → qualcuno arriverà a questa posizione a causa del capitale culturale. —> questa idea sta portando un’inflazione ai titoli accademici → per raggiungere determinate posizione bisogna ambire titoli sempre più ricercati 3 INTERAZIONISMO SIMBOLICO→ usato nello studio delle relazioni internazionali WENDT→ “teoria sociale della politica internazionale”--> libro fondamentale per le relazioni internazionali - IO: parte della nostra identità più individuale in cui ognuno sceglie e decide chi vuole essere prendendo autonomamente una strada piuttosto dell’altra, può ribellarsi al Me, a come viene dipinto dagli altri. Questo si può fare anche con gli stati→ ; viene descritto in un certo modo, viene etichettato in un certo modo→ reputazione internazionale. 2. L’interazione con noi stessi noi non interagiamo soltanto con gli altri ma anche con noi stessi su svariate cose. → Anche gli stati interagiscono con loro stessi: Es: il gabinetto di guerra. 3. come si sviluppa il sè?: 1.con l'imitazione: acquisiamo un’identità imitando qualcun altro→ qui siamo molto proiettati verso l’esterno. a. con il gioco libero: Il bambino, nelle prime fasi di sviluppo si immedesima in un altro ma in questa fase può assumere solo un ruolo. b.con il gioco strutturato: Il passo in più è che il bambino ricopre un ruolo ma lo fa insieme ad altri→ devi capire il ruolo degli altri, che nell’interazione con gli alti ci sono delle regole→ primo passo per il primo inserimento del bambino nella società. → stati.. Nello stato a → non tener conto degli altri stati, politica egemonica, isolata nello stato b→ capisce che è all’interno relazioni strutturate e non può cambiare il comportamento. 4. il significato simbolico:Nel fare qualcosa, chi abbiamo davanti capisce subito quello che vogliamo fare→ ; proprio in virtù del fatto che i gesti sono ripetuti e quindi capiamo il significato dietro un gesto. La vita sociale è piena di questi significati simbolici incasinati nel linguaggio e nei gesti BLUMER→ Ha coniato il termine interazionismo simbolico e ha ripreso dei temi di Mead. → Studia i movimenti di protesta studenteschi con un metodo nuovo 1. l’interpretazione E’ una ricerca di tipo qualitativa etnografica non quantitativa→ cerca di analizzare la profondità del fenomeno sociale inserendosi nella partecipazione degli individui per capire i loro punti di vista arrivando non ad un'indagine non statistica, ma interpretativa dei fenomeni. → metodo più diffuso nell’interazionismo simbolico. rifiuto del comportamentismo→ dice che agiamo anche rispondendo a degli stimoli, ma c’è la fase dell'interpretazione in mezzo che i comportamentisti non prendono in considerazione. stimolo interpretazione risposta→ quando un soggetto agisce, un secondo interpreta l’azione e risponde a sua volta con un’azione che porta a una seconda interpretazione dell’altro soggetto es: A fa un azione, B interpreta il gesto di A, l’azione di B dipende dalla sua interpretazione→ tra lo stimolo e la risposta c’è un interpretazione. 2. le tre premesse fondamentali dell’interazionismo ★ gli esseri umani agiscono nei confronti delle cose in base ai significati che esse hanno per loro ★ i significati delle cose emergono dall’interpretazione sociale con gli altri ★ i significati delle cose vengono elaborati e modificati attraverso un processo interpretativo → Per gli stati succede lo stesso il consenso degli stati a livello internazionale ha stabilito dei limiti ( come il fatto che alcune cose sono tollerabili e altre no) 3. rapporto tra struttura e processo Questi autori non si possono ricondurre ai paradigmi della struttura. Blumer riconosce la presenza di strutture sociali che influenzano la nostra interazione con gli altri, Ma la differenza rispetto agli autori del paradigma struttura è che paradigma da eccessivo peso all’influenza dall’esterno sull’individuo→ per questi nuovi autori invece → La struttura influisce ma solo in parte perché c’è una margine di libertà, creatività in più → Durkheim è più deduttivo→ parte da generalizzazioni mentre - l’interazionismo simbolico è induttivo→ si parte da casi specifici per arrivare le motivazioni che muovono i ragazzi. - processo: Ispezione ed esplorazioni -> prima di arrivare ad una spiegazione, bisogna raccogliere più dati possibili →reperire materiale scritto, slogan, cultura di riferimento, musica… tutto questo da un catalogo di dati che vanno ISPEZIONATI in dettaglio ezz.. DRAMMATURGIA SOCIALE→ GOFFMAN Si distingue la sua opera in due fasi di ricerca: ● la vita quotidiana come rappresentazione: Goffman si confronta con la teoria dell’azione sociale ( Weber durkheim e il funzionalismo) → si confronta con questi classici avendo sullo sfondo il concetto di azione e interazione sociale ● frame analysis : si interroga sul processo di definizione dell’azione→ quanto nell’idea che la gente ha della realtà deriva dal mondo, quando è costruita→ disputa tra realismo:(visione del mondo secondo cui la priorità dello studio dei fenomeni sociali, viene data alle cose reali e ciò che viene prima) e costruttivista (tende ad enfatizzare idea che ciò che pensiamo del mondo, sia il gran parte costruito attraverso processo di interazione) → il filo conduttore è la relazione tra ATTORE e PERSONAGGIO.( Pirandello) l’individuo riveste sia i panni dell’attore e del personaggio ● attore: compito di mettere in scena una rappresentazione→ nelle interazione con gli altri si è anche attori, si recitano delle parti, si rappresenta se stessi agli altri. L’attore che si mette in scena è una figura idealizzata di se stessi più positiva attraente possibile per l'interlocutore per essere accettati nei contesti sociali. “ non puoi essere altro se non ciò che fingi di essere"--> nietzche ● personaggio: una figura per definizione dotata di carattere positivo, il cui spirito, forza e altre qualità eccezionali debbono essere evocati dalla rappresentazione “ vita quotidiana come rappresentazione” 1. agire come agire situato: e lontananza dai paradigmi della struttura e funzionalismo l'idea di Goffman ha dell’agire ( individuale ma anche comune= stato) → è sempre un agire situato socialmente: avviene all'interno di un contesto già precostituito. → se fosse così sarebbe molto vicino al paradigma della struttura, ma da essi prende distanza, li giudica massimalisti. perché? perché i paradigmi della struttura, danno poco spazio all’attore, le azioni individuali sono comprese nella determinazione che viene dalle strutture —> quindi agire viene vanificato e questo non è accettabile perché lui mette in scena un attore che cerca di dare un immagine di sé stesso, non può essere quindi determinato dalla società lontananza dagli interazionisti simbolici Da molta importanza all’interazione ma secondo lui si dà un eccessivo potere all’azione individuale e all’individuo ( gli individui vanificano la situazione del contesto→ enfatizzano troppo se stessi rispetto al condizionamento sociale→ nell’interazionismo simbolico) ● es: dello STATO invece che individuò→ il margine di decisione del singolo stato nel contesto europeo è limitato perché sarà la struttura economica che determinerà la scelta dei singoli stati→ vanificazione della possibilità degli stati di agire in modo autonomo 2. agire come rappresentazione del sé → viene anche definita DRAMMATURGIA SOCIALE agire drammaturgico→ tutta la vita sociale è un grande teatro dove gli individui recitano una parte con ruoli diversi. Ciò che avviene nel teatro permette di capire ciò che avviene nella società→ analogia vita teatro. se vogliamo capire i moventi degli individui bisogna interpretare “ l’attore” la parte che recitano. caratteristiche di questo agire: → idea dei globalisti: sono coloro che ritengono la globalizzazione un fenomeno storico reale→ FENOMENO NUOVO→ rappresenta un cambiamento qualitativo nella storia ( pag. 20) → gli scettici: la concepiscono come una costruzione ideologica o sociale→ NON E’ NUOVO→ è l'intensificazione di un processo che esisteva già da tempo. ( si avvicina a Marx→ globalizzazione come uno sviluppo del processo capitalistico). Considerano la globalizzazione come una visione ideologica della realtà tesi globalisti→ Da un punto di vista storico si può mettere in luce come siano già iniziati dei processi storici politici che abbiano favorito la globalizzazione e che poi sarebbe esplosa a partire dal 1990 grazie a due rivoluzioni ( guerra fredda fine anni 80 in cui viene meno l’ordine internazionale, la diffusione di internet che è l’infrastruttura tecnologica che ha reso possibile la globalizzazione tesi scettici→ Le radici della globalizzazione vanno cercato con le scoperte geografiche, processi di colonizzazione fino alla riv. industriale e il capitalismo INTERPRETAZIONI TEORICHE DELLA GLOBALIZZAZIONE. PAR.4 L’autore mette a confronto alcune letture della globalizzazione ad alcune delle teorie di studio delle relazioni internazionali. ● per il liberalismo: la globalizzazione va letta dal punto di vista del mercato e dell’economia e di tutte le istituzioni ad essa connesse, in riferimento al valore centrale della libertà economica che si espande a livello internazionale→ c’è una valutazione positiva della globalizzazione→ perché essa vuol dire apertura di nuove possibilità e diffusione della libertà economica, dell'impresa e del mercato ● realismo: gli stati rimangono gli attori fondamentali e sono visti come attori i dipendenti che cercano di tutelare la propria sicurezza a livello internazionale. La globalizzazione viene vista come un effetto di competizioni tra stati legata alla sfera politica, tra quelli più influenti egemonici USA) e altri che vorrebbero diventarlo ( Cina) → visione più scettica perchè per loro riproduce gli schemi conflittuali che c’erano anche prima ● visione marxista→ considerata come una nuova versione del capitalismo a livello globale→ la globalizzazione è una variabile dipendente dell’economia, è secondaria ● costruttivisti: si rifanno all’interazionismo simb. e alla drammaturgia→ vedono la globalizzazione come un modo diverso per vedere le relazioni internazionale→ enfatizzano e ripensano il loro ruolo nello scenario internazionale→ focus sulla visione culturale della globalizzazione ● approccio post modernista:viene influenzata la globalizzazione come espressione di un dilagare del razionalismo di Weber, gabbia d’acciaio→ visione negativa che viene anche criticata molto. La globalizzazione è il tentativo di estendere una ragione strumentale utilitaristica a livello globale → critica all’ideologia dietro la globalizzazione ● approccio femminista→ la globalizzazione è vista come il frutto di subordinazione patriarcale, maschilista a livello globale→ la globalizzazione creerebbe disuguaglianza di genere che andrebbero stigmatizzate. DIALETTICA TRA COSMOPOLITI E COMUNITARISTI: cosmopolitismi vedono nella globalizzazione una possibilità di superare una visione etnocentrica e stato-centrica→ gli stati non sono gli unici attori, non esauriscono l’appartenenza e l’identità degli individui comunitaristi. coloro che ritengono ce nel mondo contemporaneo sia avvenuto il momento di rafforzare relazione di tipo unitario, locale, identitarie che siano un freno rispetto alla globalizzazione perché essa è vista come una minaccia delle identità→ diventando cittadini del mondo si perde la specificità, l’anima in cui la tecnologia prende il sopravvento. ANTIGLOBALIZZAZIONE da un punto di vista sociale e culturale. → critica nella sinistra radicale e nel sovranismo radicale. → Globalizzazione è vista come espressione del neoliberismo globale esaa porterebbe all’indebolimento della centralità dello stato
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