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Il Nuovo Ruolo dell'Opinione Pubblica nella Società Moderna, Appunti di Storia

Storia modernaSociologia PoliticaStoria dell'IlluminismoStoria politica

Come il modo nuovo di pensare e la diffusione del sapere hanno favorito la nascita dell'opinione come forza politica. Viene discusso l'evoluzione del concetto di opinione, dalla concezione legata ai costumi a una idea riflessiva. Il testo illumina il ruolo fondamentale dell'illuminismo nella politicizzazione dell'opinione pubblica e l'ascesa della borghesia. Viene inoltre analizzata la libertà di mercato e la sua relazione con l'opinione pubblica.

Cosa imparerai

  • Come l'illuminismo ha influenzato la politicizzazione dell'opinione pubblica?
  • Come la libertà di mercato influenza l'opinione pubblica?
  • Come l'ascesa della borghesia ha influenzato la politicizzazione dell'opinione pubblica?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 17/09/2019

thomas-battistelli
thomas-battistelli 🇮🇹

4.4

(7)

27 documenti

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Scarica Il Nuovo Ruolo dell'Opinione Pubblica nella Società Moderna e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Gli obiettivi dei filosofi illuministi era quello di incidere nella società. Il progetto più ambizioso era l’enciclopedia che doveva raccogliere tutto il sapere umano, razionale libero dai pregiudizi. Ma non aveva l’obiettivo solo di trasmettere un sapere (tema che ritroviamo in Kant). Accanto alla trasmissione di conoscenza c’è sempre anche l’obiettivo formativo, non si tratta solo di far conoscere più cose a persone che non sapevano ma si tratta di cambiare il modo di pensare. Quello che caratterizza l’illuminismo non è soltanto un progresso nel campo delle conoscenze, si tratta di una vera svolta perché introduce in nuovo modo di pensare, che si può sintetizzare nel concetto di critica. È l’atteggiamento critico che caratterizza questo nuovo modo di pensare. Questo nuovo modo di pensare, accompagnato anche ad una diffusione del sapere (importanza Pamphlet), favorisce la nasce dell’opinione come forza politica. Nei primi autori che mettono l’accento sull’opinione l’opinione a che fare con le mentalità, i costumi, con quello che le persone pensano e quell’insieme di visioni delle cose sulle quali le persone non necessariamente hanno riflettuto. C’è un’evoluzione del concetto d’opinione, da una concezione più legata ai costumi quindi non critica dell’opinione ad un’idea riflessiva, opinione come frutto dell’elaborazione personale frutto di quell’atteggiamento critico. L’illuminismo svolgerà un ruolo fondamentale proprio nel mutamento di significato e quindi di peso politico dell’opinione. La politicizzazione dell’opinione pubblica segna l’inizio del ruolo pubblico dell’opinione. L’educazione del genere umano – il versante formativo. Questo mutamento del modo di pensare è sempre per gli illuministi un processo di emancipazione, di liberazione. La critica come strumento di liberazione, l’obiettivo della critica, della comunicazione è sempre l’emancipazione, la liberazione dagli elementi che soggiogano l’uomo (tutto ciò che subisce senza aver scelto). Autonomia intesa come libertà cioè contribuire politicamente alla stesura delle leggi alla quale tutti quanti ci sottoponiamo. L’obiettivo primario degli illuministi è la chiesa, il potere religioso perché è il potere dogmatico per eccellenza (pregiudizi e dogmi). La chiesa si proponeva di essere la depositaria dello spirito e quindi il singolo credente non aveva un rapporto diretto con la scrittura. Motivo per cui molti illuministi scrivono dei trattati di religione naturale, di una religione razionale. La religione naturale è quello che di Dio l’uomo può conoscere esclusivamente attraverso la propria ragione, quindi una religione ragionevole. Dal punto di vista politico gli illuministi generalmente non erano dei rivoluzionari, erano dei riformisti molti dei quali vedevano di buon occhio la monarchia e non solo la Repubblica. Ciò nonostante una costante è la critica del diritto divino quindi l’idea che il potere del monarca venga da Dio. Illuministi contribuiscono alla diffusione di una concezione secolarizzata del potere politico, idea che il potere viene dal basso. Molti illuministi sostengono un dispotismo illuminato, non osteggiano di per sé l’idea che ci sia un potere monocratico, un potere di un re e quindi non una forma repubblica, costituzione con la divisione dei poteri. Questo re avrebbe dovuto introdurre delle riforme proprio per avvicinarsi a quella idea di stato di diritto che è l’idea più razionale. Progresso è una crescita ma anche un’emancipazione. L’altro pilastro del presupposto sociale della politicizzazione dell’opinione pubblica è il dominio della borghesia, l’ascesa sociale e politica della borghesia. Parliamo di una trasformazione delle società occidentali, dello sviluppo del capitalismo in un senso liberale e quindi la nascita del libero mercato. L’importanza del libero mercato è dovuta al fatto che l’idea di fondo del libero mercato è che la libertà favorisce la migliore distribuzione dei beni, c’è una fiducia sul fatto che la società si possa autogovernare, riduce al minimo l’intervento dello stato nella società – si parla di Stato minimo. Lo stato abbiamo come funzione principale quella di garantire il funzionamento del libero mercato, che nessuno prenda il sopravvento sugli altri, rispettando quelle leggi minime e lo stato è garante. Lo stato limita le libertà di qualcuno per tutelare le libertà di tutti. Il principio che è alla base della società borghese liberale del 700 è che la libertà di movimento è il principio cardine da salvaguardare, la libertà di iniziativa economica è anche il modo migliore per distribuire i beni. Il modello del libero mercato viene applicato anche alla politica, la libertà di iniziativa e degli scambi viene vista come un paradigma che può essere utile anche per la politica. L’opinione pubblica è quell’ambito in cui si scambiano le opinioni sulla base di una libertà di iniziativa che ciascuno individuo deve poter avere. La libertà di mercato è vista come un fattore di emancipazione anche da un altro punto di vista, nelle società liberali non tutti hanno accesso ai diritti politici (es Inghilterra), si può accedere a questi diritti in base alcenso (criterio economico). Habermas sottolinea questo aspetto – l’elemento di censo a noi che viviamo in regimi democratici sembra qualcosa di scandaloso però in realtà era un’emancipazione. La ricchezza non è più legata ad uno status di nascita, ma legata alla capacità imprenditoriale di ciascuno. Le società liberali fondate sul censo erano comunque più avanzate delle società cetuali che non consentivano neanche attraverso il censo di accedere alla cittadinanza. Molti autori riconoscono il fatto che il libero mercato solo in linea di principio mette tutti in condizione di arricchirsi, ma in linea di fatto non è vero (serve a giustificare il capitalismo nascente e l’ascesa della borghesia). La pubblicità e la certezza del diritto – Il capitalismo, l’economia di mercato ha bisogno di regole certe, l’imprenditore deve sapere le regole del gioco. Elemento della certezza del diritto è qualcosa di cui il mercato ha innanzitutto bisogno, il mercato capitalistico. Dall’altro lato è anche ciò di cui ha bisogno l’individuo nella tutela dei propri diritti e necessario costruire un quadro giuridico stabile e pubblico a tutela di questi diritti. La pubblicità del potere e quindi della norma è sempre un fattore fondamentale di controllo del potere politico da parte dei governati. Le costituzioni sono limitazioni del potere. Confronto sfera pubblica democratica polis greca e sfera moderna:  Centralità del dibattito pubblico  Differenza sta nel grado di inclusività della sfera pubblica, la modernità si caratterizza per una sempre più ampia inclusività della sfera pubblica, la sfera della cittadinanza in Grecia era esclusiva degli uomini adulti ateniesi (elemento etnico). Non c’è politica se non c’è comunicazione. Animale politico in quanto dotato di linguaggio.  Seconda differenza sta nel rapporto tra il momento della discussione e quello della decisione. Nella polis greca i soggetti che discutevano erano gli stessi che prendevano decisioni, l’organo supremo è l’assemblea dove i cittadini si riuniscono per discutere e prendere decisioni. Discussione e decisione erano momenti dello stesso atto. Questo legame oggi non esiste più, ci sono sfere di discussione in cui si discute ma non si prendono decisioni. Ci sono ambiti comunicativi all’interno della sfera pubblica moderna in cui la discussione non è immediatamente legata alla decisione. Unico ambito in cui sono legati è il parlamento dove si discute in vista di scelte politiche.  I soggetti che discutono non sono sempre quelli che prendono decisioni. Mentre nell’assemblea il cittadino che si riuniva era lo stesso che prendeva decisioni, oggi noi abbiamo un pubblico che è autorizzato a discutere ma che non prende decisioni o almeno non nel momento in cui discute. Abbiamo una differenziazione funzionale tra stato e società civili (sfera che non è direttamente politica ma non è neanche esclusivamente privata). L’opinione pubblica rimane vitale solo nella misura in cui tra queste sfere distinte c’è un collegamento, quando la distinzione tra società civile e politica diventa separazione, noi abbiamo una crisi del sistema. Crisi di rappresentatività – non ci sentiamo più rappresentati dai parlamentari perché sentiamo che il sistema politico sia del tutto sganciato rispetto alla società civile. La differenza funzionale tra i due ambiti diventa separazione e dove c’è separazione c’è un problema, quell’ ambito che si è reso autoreferenziale è comunque legittimato da noi (il cittadino lo legge come una sorta di tradimento, auto scissione). Mentre la sfera pubblica rappresentativa vede il potere rendersi manifesto nel senso della rappresentazione e essere invisibile nel senso del mistero, l’opinione pubblica la dicotomia è tra segreto e trasparenza cioè sono entrambe forme, l’una di visibilità, l’altra di invisibilità che sono il frutto di un atto intenzionale degli esseri umani che è legata a quel processo di secolarizzazione, laicizzazione, legittimazione dal basso del potere politico. Pensiero liberale in Europa tra 600 e 700. Locke e Rousseau sono autori fondamentali nella genesi della cultura politica liberal democratica. Idea di opinione premoderna, opinione come costume. Locke dice che l’opinione è misura della virtù e del vizio quindi ha un grande ruolo sociale. Noi misuriamo il vizio e la virtù della persona in funzione di quella che è l’opinione che si ha di questa persona. Questa opinione è qualcosa di diverso dall’opinione che nasce dalla discussione. Locke dice che deriva un segreto e tacito consenso. Noi giudichiamo gli altri per come si comportano in virtù di parametri, di una misura che è un insieme di costumi, di mentalità sulle quali non
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