Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Appunti lezioni corso Forme e Linguaggi del Documentario, Appunti di Storia Del Cinema

Corso di Cucco DAMS unibo anno 2023/2024

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 06/03/2024

xs0ff
xs0ff 🇮🇹

4

(6)

5 documenti

1 / 13

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti lezioni corso Forme e Linguaggi del Documentario e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! LEZIONE 1 Che cosa è un documentario? Dal latino “documentum”, docere, mezzo che provi l’esistenza di un fatto, l’esattezza di un’asserzione. Prima definizione di documentario, Grierson, 1926= “Il documentario è un trattamento creativo della realtà”. Realtà trattata in maniera creativa, oggettività + soggettività, anche stabilire l’ordine è una scelta creativa. Doc italiani contemporanei-> chiamati “cinema del reale”. Nichols, tre caratteristiche chiave x definire il documentario: 1) parlano della realtà, raccontano qualcosa che è realmente accaduto: - Non si introducono nuovi eventi, nuove situazioni - Le immagini (e molti dei suoni) sono presi direttamente dalla realtà - La narrazione si basa sula conoscenza dei fatti e si sviluppa formando prove verificabili -> i fatti non vengono romanticizzati, nella fiction vengono aggiunte cose non accadute, romanzate, inventate 2) parlano di persone reali: - Persone reali che non recitano o interpretano dei ruoli, mostrano se stesse -> nella fiction ci sono attori professionisti o non che recitano una parte 3) rappresentazioni e non riproduzioni (es. filmati di video sorveglianza, oggettivi, no alterati da sguardi umani), sguardo sempre diverso, no fotocopia della realtà, punto di vista, raccontano storie su quel che accade nel mondo reale - Storia ha origine nella realtà storica ma sempre raccontata dal POV del regista - Particolare visione del mondo nella quale non ci siamo mai imbattuti Atto di documentare richiede: una domanda sulla realtà, un interesse da approfondire + serve del tempo, tempo x capire mentre si riprende. Documentario prodotto duttile, non ha una natura fissa, eterogenei: contenuti, modalità di realizzazione, tecniche di indagine, livello di coinvolgimento con la realtà rappresentata, finalità, formato, durata, canali di circolazione,… Fattori di cambiamento e identificazione: - Istituzioni che sostengono la produzione e diffusione di doc (budget, tema, stile, finalità,…) - Creatività dei registi (talento e ambizioni individuali) - Influenza dei doc precedenti (convenzioni che in parte si seguono e in parte superano) - Aspettative, esigenze, gusti del pubblico Ruolo dello spettatore nel definire il doc: ciò che distingue il doc è il modo in cui noi lo guardiamo, immagini sono registrazioni di fatti e non immagini di possibilità (Nichols). Spettatore ha aspettative, patto con l’autore basato sulla fiducia, valore di realtà e verità di quanto si vede. Meccanismo opposto nella fiction-> spettatore sospende l’incredulità, coinvolto, accordo spettatore-autore, considerare verosimili l’inverosimile. Come fa lo spettatore a capire con quale atteggiamento porsi? Come sa di stare guardando un doc? L’industria gli affida l’etichetta di doc appoggiandosi all’idea condivisa di cosa sia un doc, casi ibridi usare l’etichetta più conveniente. LEZIONE 2 Spettatore si pone con un atteggiamento diverso quando sta guardando un documentario. Lo spettatore lo sa perché glielo dice l’industria. Formula triangolare tradizionale del documentario. “Io (/noi) parlo (/parliamo) di loro a voi”. Io= ruolo centrale del regista, suo sguardo personale e soggettivo Parlo di= volontà di fornire informazioni, conoscenze, far maturare consapevolezza, impegno civico del documentario Loro= presenza di un oggetto di studio e di una distanza da questo oggetto A voi= presenza spettatore che conferisce senso all’operazione, finalità civile, necessità di confezionare un prodotto destinato alla fruizione, atto comunicativo, divulgare Origini del documentario Dalla nascita dell’uomo, tentativo rappresentare la realtà (disegni nelle caverne). Rappresentazione audiovisiva-> tentativi ‘800, combacia con la nascita del cinema. Idee del cercare di dare movimento alle immagini. Obiettivi: spettacolari, intrattenimento + conoscere meglio la realtà, proposito scientifico. Presenza della realtà da una parte pretestuosa, sperimentare con la produzione del movimento ma anche necessaria, vogliamo conoscere meglio la realtà. Nascita cinema= nascita cinema di non-fiction. Lumiere-> scene di vita quotidiana. All’inizio fiction e non coincidono. Uscita dalla stazione Lumiere-> nessuno va verso la camera (escluso il cane), persone probabilmente hanno ricevuto delle indicazioni. Problema documentaristi da sempre= la presenza della macchina da presa altera la realtà. Adottate soluzioni nel corso del tempo. Messa in scena della realtà= uno dei Lumiere dà da mangiare al figlio, seduti in modo innaturale. Alterazione della realtà in funzione della telecamera. Filmati da realtà distanti, altri paesi, fine ‘800 poche possibilità di viaggiare, occasione x scoprire il mondo. Travelogues= diari di viaggio, ricche persone che potevano comprarsi i dispositivi x le riprese e durante i viaggi catturavano delle scene, appunti visivi. Aggiunti cartelli ed offerti al pubblico x la visione. Filmati senza fiction, persone reali. Antenati dei doc perché mancano: 1) II tempo: turista e report opposto al documentarista, no tempo speso a preparare le riprese, documentarsi sul mondo che si va a scoprire, ricerca, porsi delle domande, tempo preparatorio e tempo speso nel luogo 2) Uno sviluppo narrativo: no logica, insieme di appunti, no antenato a cui rifarsi e ispirarsi (fiction-> romanzo, teatro), no apporto artistico, solo tecnico Due padri del documentario: Robert Flaherty= USA, padre viaggiava molto. Primo documentario. Per lavoro fa una serie di missioni nel nord del Canada, in contatto con la comunità degli Innuit. 15000 metri di pellicola girati, larga parte va accidentalmente bruciato. Presi appunti visivi senza struttura narrativa, no enfasi, non restituivano il senso del luogo=> torna, ci sta x circa 15 mesi nel 1920-21. Riprese saranno alla base di Nanook of the north. Primo documentario etnografico, osservazione partecipante, ci racconta un popolo, no sguardo dall’alto, allo stesso livello loro. Comunità raccontata attraverso la famiglia. Canoa= sorta presentazione “personaggi”. Evitare sguardo paternalista ma qualcosa sfugge (disco musicale). Flaherty contaminato con quella realtà e la racconta. Opera con diffusione inedita x un non-fiction, va anche nei cinema, quando Nanook morirà se ne parlerà in tutto il mondo. Critiche al doc-> viene meno la distanza tra osservatore e osservato, gli Innuit lo aiutavano, lui viveva con loro, Flaherty forse non più sguardo indipendente, no distacco necessario, oggettivo + messa in forma della realtà, scene di caccia che vengono ripetute x poter essere riprese al meglio, tecniche di caccia non più in uso che vengono comunque rappresentate, creazione della realtà. Risveglio dentro all’igloo= finto, costruito a metà perché alla macchina serve la luce, scena recitata. -> riporre fiducia nei confronti del regista e dell’opera, del lavoro di sintesi, delle scene scelte. Doc presuppone un lavoro di ricerca, richiesto atto di fiducia. Opera con le caratteristiche del doc: concetto di tempo + costruzione narrativa con cartelli. Enorme successo del film, Flaherty realizza un’opera simile pochi anni dopo, Moana, 1926 (L’ultimo Eden). Stessa formula, mondo lontano esotico, racconto una comunità utilizzando una persona come simbolo. Con Moana abbiamo però la definizione di Grierson dove definisce il documentario. Fox gli propone una simile operazione andando dai nativi americani nel Nuovo Messico ma rifiuta perché pretendevano una sceneggiatura-> morte dell’improvvisazione, realtà pianificata. Convince il lavoro di ricerca, il tema del doc. L’uomo di Aran, Irlanda, vita pescatori di aringhe, rapporto uomo e natura ostile, famiglia esemplare. Creata famiglia fasulla in una casa che non era loro, persone che interpretano se stesse ma in parte. Selezionati tipi che possano funzionare davanti alla mdp, persona che non si facevano influenzare davanti alla macchina, comunque naturali. (Manca pezzo finale guarda slide) Documentario e nazismo. Caso eccezionale di Leni Riefenstahl, figura poliedrica, prima ballerina, attrice, celebre x i film di montagna. Doc su congresso annuale del partito nazista, La vittoria della fede nel 1933, andata persa. Seconda collab.: Il trionfo della volontà (1935), accetta a condizione di avere libertà e indipendenza da Goebbles (ministro x la propaganda), doc sulla parata di Norimberga, enorme dotazione economica. Costruite rotaie x dare dinamicità, cameraman girano con i pattini,… espedienti x rendere il doc dinamico -> possibile solo con il cash. Estetizzazione di una visione politica. Versione semplificata della realtà. Terza collab.-> Olympia (1938), a Berlino nel ’36, commissionato da Hitler. Due anni di montaggio e selezione filmati + lungo lavoro preparatorio, enorme budget. Opera divisa in due parti (festa di popoli - festa di bellezza). Si rimarcano le origini delle olimpiadi, classicismo greco-> statue che prendono vita, diventano persone che si muovono. Attenzione verso i corpi. Part. Due inizia con atleti che si allenano in un bosco, messa in mostra di una visione politica, il corpo curato, perfetto, forte. Doc con scelte importanti, Io del regista forte, margini di autonomia, libertà. Culto dei corpi. Scena tuffi-> viene meno il nome e la nazione dell’atleta. Competizione no tra paesi ma tra corpi senza nome, visione politica del mondo e della società. Olympia-> opera di propaganda + libertà artistiche della regista. Riefenstahl fine nazismo-> processata ma ritenuta innocente, doc semplicemente mostra i fatti. LEZIONE 5 Documentario negli Stati Uniti. Anni ’30, era pre bellica, due tipi di utilizzo di doc a scopi propagandistici: - Produzione documentaristica dal basso, Worker’s International Relief, associazione sindacala da parte dei lavoratori, delle loro famiglie che li sostiene nei momenti di difficoltà e sciopero. Distribuire una serie di doc in appoggio dell’Unione Sovietica che mostra la condizione dei lavoratori e poi crea al suo interno un’unità cinematografica, Worker’s Film and Photo League. Attività di convincimento. Collettivo, portano avanti una propria visione - Fronte istituzionale, governo. Crollo borsa, Grande Depressione, crisi economica, collasso morale e spirituale della società, Roosevelt piano rilancio economia, New Deal, approccio positivo e ottimista verso il futuro-> usare i mezzi di comunicazione: radio, stampa, cinema. Propaganda del progresso. Doc chiamati “merit film”, sostenuti da istituzioni pubbliche, fanno propria questa visione ottimistica. 1937 nasce la US Film Service, ogni ministero federale ha una propria unità cinematografica al suo interno, veicolare un messaggio. US Film Service-> responsabile Pare Lorentz, gira The River (1937), problemi del Mississippi, danni ambiente x sfruttamento risorse MA no denuncia fine a se stessa, no spirito pessimista, mostrato un problema in chiave ottimista. Sguardo romantico e non didattico. Produzione più interessante durante la WWII. US Film Service diventa l’Office of Wars Information, reclutati registi hollywoodiani x realizzare film di propaganda che la guerra richiedeva, molti di origine ebraica, preoccupazione x il nazismo. Opera più celebre: Why We Fight (1942), serie di doc curata da Capra. Ripetizione pronome personale “noi”, americani, spettatori compresi. Viene meno la soggettività dell’artista, sostituito dalla collettività, si dà x scontata la condivisione di idee. Usata voce fuori campo (Voice of God)-> uomo di mezza età, voce pulita, rassicurante, scopo di accompagnarci, interno di un processo di apprendimento ma non dobbiamo fare uno sforzo di comprensione, immagini quasi di supporto, una prova di quello che la voce dice, voce parla x noi, di una comunità. Limite= rischia di essere fredda, distacco. Opera che a volte non rispecchia al 100% quello che vuole il committente, divergenza con gli artisti (Ford, Huston, Wyler,…). Es.: The Battle of San Pietro di Huston= in trincea, più crudo, soldati che muoiono, cadaveri, siamo lì con loro. Apertura all’imprevisto. Neorealismo italiano-> è cinema di fiction MA si è avvicinato al doc. Contesto di rinnovata libertà, post WWII, fine ventennio fascista. Esigenza di mettere in discussione quello che è successo, difficoltà del momento storico attuale, tematizzare il passato e il presente. Doc e cinegiornali avevano tradito nel periodo del fascismo, usati x veicolare i loro messaggi, spettatore credeva a quello che stava vedendo => ora usare la fiction x parlare della realtà. Si continuano a fare doc, diritto al 3% degli incassi dei film in sala, sempre proiettati prima. Prodotti tanti doc MA brevi e con piccoli budget. Neorealismo= no definizione condivisa, no manifesto, momento storico dove una serie di registi condividevano gli stessi intenti, durato una decina di anni, no successo commerciale ma di critica soprattutto all’estero. Accostamento realtà + trattamento creativo. Film che parlano dei problemi della società italiana del dopoguerra, problemi reali, aderenza alla realtà forte, trame originali che non si rifanno ad opere scritte (escluso Ladri di Biciclette), girati in ambienti esterni e non in studi di registrazione, strade, città, piazze,..spesso luoghi non noti, province, campagne. Attori non professionisti, parlano il loro italiano, dialetti sullo schermo. PERO’ non sono doc: attori stanno recitando una parte, no sé stessi + c’è una sceneggiatura, no apertura all’imprevisto, inquadrature programmate. Verosimile, plausibile ma immaginato. Detta la marca della bicicletta-> Fides= fede, il protagonista ha perso entrambe, nel futuro, nella società. Inserimenti di carattere simbolico nella fiction. Volontà specifica. Dagli anni Sessanta agli anni Ottanta Due movimenti, entrambi: - Traggono vantaggio dagli avanzamenti sul piano tecnologico, cineprese sono più piccole, leggere e più facilmente maneggiabili-> entrare in contesti dove prima non si poteva, mobilità - Migliora la tecnica dello zoom, ripresa da più lontano x essere meno invasivi - Migliora la qualità della pellicola, serve meno luce in fase di riprese, no fari Direct cinema e cinema vérité-> restituire al meglio la realtà, nel momento in cui essa accade. Direct cinema= movimento che nasce negli Stati Uniti, fondatore Robert Drew, giornalista. Ambizione di realizzare un cinema diretto, dare l’impressione allo spettatore di essere lì dove succedono le cose, far venir meno l’intermediazione del regista. Difficile realizzarlo, il regista è comunque presente, impossibile farlo scomparire. Primary (1960)= origine movimento, primarie presidente Stati Uniti, due candidati seguiti nel loro percorso, riescono nell’obiettivo, alle spalle di Kennedy, no impressione comportamento fittizio, nessuno guarda in camera. Gente rapita da Kennedy, non gli interessa della mdp, coinvolte in altro, escamotage usato dal movimento x avere spontaneità da parte delle persone + Kennedy al centro delle riprese, abituato alle telecamere, non gli presa troppa attenzione. Immagini sgranate e non ripulite non sono un limite ma un valore aggiunto, testimonianza di autenticità. LEZIONE 6 Primary opera apripista. Tre opere dei Fratelli Maysles: - Salesman (1969)= doc su quattro venditori ambulanti, bussano alle porte delle case e cercano di vendere delle Bibbie preziose, seguono le persone anche nelle pause. Opere Direct cinema lente e a tratti noiose, no alterazione della realtà, no interviste, si prende atto di quello che succede, no tagli, restituire la realtà così com’è. Quattro venditori no atteggiamento alterato davanti alla mdp, metabolizzata la sua presenza, abitudine (terzo stratagemma), passare tanto tempo con le persone che vogliamo riprendere. Tema della privacy, tutela delle persone che vengono riprese, si entra nelle case delle persone: voyeurismo, primi sprazzi - Grey Gardens (1975)= doc su due signore, madre e figlia che hanno come parente Jacqueline Kennedy. Rischiano lo sfratto, finiscono sulla stampa, First Lady poi interviene. Registi passano tanto tempo con loro e le riprendono qualsiasi cosa facciano. Problema voyeurismo, non si rendono forse conto le due di quello che stanno facendo, spettatore si sente quasi in imbarazzo, luogo in cui non dovremmo essere, accesso alla realtà avviene con un costo. No interviste, si rivolgono al cameraman come se fosse un ospite - Gimme Shelter (1970)= doc su un tour dei Rolling Stones, uniti tutti e tre gli escamotage. Opera rimane celebre x un evento-> durante i concerti c’era un servizio di sicurezza privato, Hell’s Angels, violenti, durante il concerto finale una persona muore, accoltellamento catturato dalle telecamere, colta la realtà nel momento in cui accade. Opera accusata di morbosità. Atteggiamento osservativo, invisibili, restituire la realtà, artificiosità al minimo. Frederick Wiseman= più anarchico verso il Direct cinema, una sua evoluzione. Non interessato alle singole persone ma ai contesti, situazioni sociali, istituzioni pubbliche, finanziati dai soldi pubblici, cittadini hanno diritto di vedere cosa succede al suo interno: prigioni, ospedali, scuole, zoo, monasteri, case popolari,… Passa molto tempo all’interno di questi luoghi e poi opera a livello di montaggio. Doc viaggio di scoperta, pregiudizi iniziali che poi possono cambiare vedendo la realtà, restituire il viaggio e cosa si è imparato attraverso il montaggio, opera manipolatoria, selezionare parti, richiesta di fiducia nei suoi confronti, meno rigore che nel Direct cinema. Tagliati momenti di noia (più o meno……). Opera più famosa Titicut Follies (1967), istituto malati mentali. Restituire una realtà a cui non avremmo avuto accesso, non percepiamo che sia stata edulcorata a beneficio dello spettatore. Torna tema del voyeurismo, etica del doc. Governo bloccò la proiezione dell’opera nei cinema, scusa regista non aveva le autorizzazioni delle persone riprese, mostrato solo in contesti di carattere scientifico. Accessibile al pubblico agli inizi degli anni ’90-> un detenuto che aveva fatto un processo di riabilitazione vede l’opera. Etica di queste opere. Cine vérité= teorici Morin e Rouch, Francia, contemporanea con il direct cinema, stessa ambizione, restituire la realtà nel momento in cui accade MA in modo completamente diverso. Dialogo, no eventi o fatti durante la ripresa ma abbiamo catturato la realtà, quello che ha dentro di sé, pensieri, memorie, idee,… Liberare una realtà profonda, intima, che altrimenti non sarebbe emersa, reale tanto quanto un fatto, un avvenimento. Idee vanno stimolate. Modo più facile x farlo-> intervista. Regista entra nella ripresa con il corpo e/o voce. Chronique d’un été (1961) dei due fondatori, domande di qualsiasi tipo, fanno parlare le persone. Realtà profonda e intima che andava suscitata, stimolata x uscire fuori. Totale apertura all’imprevisto. Riprese non perfette, rumori ambientali ma non un problema. Commento del girato, rivedersi può suscitare delle reazioni o mostrare il girato ad altri, raccogliere le impressioni. -> due binari paralleli di Flaherty VS Vertov Corrispettivo italiano cinema vérité-> Comizi d’amore (1964) di Pasolini, quasi in contemporanea con la Francia, sentire condiviso in più fuochi. Opera nasce x caso, ricerca location x Il Vangelo secondo Matteo, domande alle persone sul tema della sessualità. LEZIONE 7 Comizi d’amore-> poco successo sia pubblico (v.m. 18) che critica. Punti contatto con cine vérité= ruolo di Pasolini, regista che entra nello schermo, lo vediamo, fa da intermediario, unica persona che sentiamo e vediamo sempre dall’inizio alla fine. Interessato no a una realtà dei fatti ma realtà interiore, stimolato qualcosa che altrimenti non sarebbe emerso, pensieri che si hanno dentro, realtà intangibile + commento del girato insieme a una serie di intellettuali (no persone stesse che sono state riprese), opera non finisce nel momento del girato, qualcosa di più che si può aggiungere + realtà colta nel divenire, rumori fastidiosi o immagini fuori fuoco non sono un limite. Operazione scientificamente attendibile? Non far parlare esperti di sessualità ma come è vissuta dalla società, no campione rappresentativo di tutti, gira x l’Italia e in luoghi diversi ma comunque non studio scientifico. Doc non è un saggio scientifico in forma audiovisiva, diversa attendibilità, operazioni differenti. Altra problematicità documentari-> non tutti si raccontano. Documentario industriale Interno grandi aziende italiane (ENI, FIAT, Olivetti,..), nascono sezioni x produzione di film industriali, mostrano il cambiamento economico dell’Italia dal pov delle aziende MA trascurano i lati bui della modernizzazione. Promozione paese + impresa. Rivolti ai lavoratori (formazione, ridurre rischio alienazione, senso appartenenza e orgoglio) o al pubblico (promozione). Aziende legittimare il proprio ruolo all’interno della società. Dirigenza entra nel merito della produzione anche quando alla regia ci sono personalità importanti (es. Olmi). Proiezioni-> cinema o televisione (strumento alfabetizzazione, formazione, emancipazione, es. Non è mai troppo tardi 1960). Restituita solo una parte d’Italia, esaltazione parte fase sviluppo, boom economico. Es. L’Italia non è un paese povero, mostra anche un po’ dell’altro lato, tagliato in parte dalla RAI. 1957 nasce a Monza il Festival del Documentario Industriale e Artigiano. L’altra faccia dell’Italia, lato opposto doc industriale-> Vittorio De Seta. Gruppo registi interessati a raccontare un’Italia diversa, celebrare culture locali, tradizioni che rischiavano di scomparire, ancora presenti ma non raccontate, portate alla consapevolezza pubblica prima che sparissero, raccontate con spirito romantico. Sud Italia come mondo antico, duro rapporto uomo-natura LEZIONE 10 Mockumentary= anni 2000 epoca d’oro. To mock + documentary, intento ironico. Termine usato x la prima volta dalla critica nel 1983 x definire Zelig di Allen (in realtà è un film). Termine poi usato da Reiner nel 1984 x This is Spinal Tap. Opera di fiction che si spaccia x un doc nelle sue estetiche, ridicolizzate band rock degli anni ’80, sembra un vero doc. Si appropriano delle estetiche documentarie a fini ludici x tutta la durata fornendo segnali del loro giocare con i codici. Giocare con lo spettatore e non ingannarlo. Finto doc NON falso. Indizi che ci ricordano che siamo davanti a un’opera di finzione, ci stimolano. Non è un genere, presuppone una certa ricorrenza in termini di trama, stile… Uno dei generi più esplorati è il mocku horror, trasversale ai generi cinematografici. Industria non riconosce questa categoria, non un genere in sé, generi possono appoggiarsi ai suoi stratagemmi. Origini-> non cinematografiche, prima radio, poi tv e infine cinema. Radio= War of the World di Welles, 1938 (nn lo riscrivo più basta). Credibilità= autorezza del mezzo, interventi x aggiornamenti, riferimenti luoghi reali, contesto storico. Indizi= dentro programma radiofonico sulla fantascienza, detto che è un adattamento di un romanzo, dichiarata operazione a fine programma. TV= The Swiss Spaghetti Harvest, 1957, notiziario della BBC che trasmette un notiziario che parla di una racconta di spaghetti avvenuta in Svizzera. Credibilità= contesto, anchorman, linguaggio tecnico, piatto “esotico”. Indizi= programma in onda il 1 aprile + saluti finale. Film= The War Game, 1965, nato x la tv ma troppo crudo quindi mandato in sala, attacco nucleare in Inghilterra, vediamo le conseguenze di un un ipotetico attacco. Credibilità= attori non professioni, riprese BnW, immagini mosse in presa diretta. Indizi= soggetto stesso. Stagione si apre poi con Zelig e This is Spinal Tap. Come ingannare lo spettatore? - Bianco e nero, idea di autenticità, materiale grezzo - Scene mosse, sgranate, non nitide, rumori ambientali - Immagini di video sorveglianza, telefonate - Interviste con gli esperti o testimoni oculari significativi - Articoli di giornale o servizi tg, reperti es. della polizia, filmati d’archivio => favorita la credibilità. Si presentano spesso come il ritrovamento di un video, espediente ricorrente. Espedienti cambiano in base al periodo storico, credibilità calata nel momento storico. “Rilancio” mockumentary anni ’90, tendenza che si consolida= aperti nuovi spazi di creatività, innovare linguaggio fiction facendo convergere più generi + rivitalizzare alcuni generi (es. Cloverfield) + risparmiare sui costi. Mocku horror: paura suscitata dal fatto che i protagonisti hanno vissuto “davvero” quelle esperienze, qualcosa di plausibile che può succede anche a noi, aumenta la carica di paura. Categoria lanciata da The Blair Witch Project (1999)= scritto da due studenti, no finanziamenti x realizzarlo, lungo periodo di fundraising, 4 anni, casting x il film, selezionati 3 ragazzi, training di sopravvivenza, riprese di 8 giorni. Opera presentata al Sundance, venduti diritti x 1 milione (da 60mila budget). Trama= strega che rapisce bambini, passare weekend nel bosco, ragazzi scompaiono e noi ritroviamo il video che hanno realizzato, vediamo i loro 3 giorni dalla partenza fino alla fine. Inizia con interviste persone del luogo, raccontano della leggenda, fase preparatoria che rafforza l’idea di realtà. Come capiamo che è fiction? C’è una sceneggiatura, indizio formale e oggettivo + invasività delle mdp, due telecamere a spalla, in due litigano e si riprendono a vicenda. Telecamera estremamente invasiva, vediamo tutto tranne la strega. Incredibile successo dell’opera, incasso 248,6 milioni nel mondo. Credibilità dipende in parte dalle caratteristiche testuali + dal contesto= lanciato un sito in cui raccoglievano il materiale legato alla leggenda della strega, si amplia nel tempo (articoli, dossier persone scomparse,…), sito aggrega sempre più utenti che parlano del caso, più importante esempio di marketing virale= basata sull’azione dei potenziali spettatori, inceratati sul passaparola, parlare e destare attenzione verso il film, imput ai potenziali spettatori x fare in modo che parlassero. Persone agenti attivi, tasselli di un puzzle, potenziale spettatore deve ricostruirlo, tassello finale-> vedere il film. Esiste a prescindere di internet. Altro genere: mocku comedy. Film di Sacha Baron Cohen. Borat, successo internazionale. Usate le estetiche del doc, sceneggiatura MA con margini di improvvisazione, simile a candid camera, aperture all’imprevisto. Prodotti fluidi. Alcune opere usano estetiche del doc ma sono chiaramente opere di fiction, es. The Visit. Interviste sitcom es. Modern Family. Influenze rimaste e sedimentate. Mockumentary italiano, creato contesto che induce a credere sia vero, Il Mundial dimenticato. Documentario interattivo= presentato come una promessa, una nuova frontiera mancata, no successo sperato. Doc via web, richiesta connessione rete. Fruizione contesto domestico, tentato in sala fallendo. Prendere scelte, seguire un percorso personalizzato dove però tutto è già stato previsto. Database con serie di info, tutti percorsi già immaginati. Componente di carattere ludico. Importante componente di design, rischio di non evitare le info più importanti, percorso propedeutico, certo ordine nelle info che riceviamo. Caratteristiche in comune con il doc classico: produttore, fonti finanziamento, stesse finalità, convenzioni testuali (archivio, interviste,…). Cambia solo la modalità con cui fruiamo del doc, avatar nel doc a cui facciamo intraprendere un viaggio dentro il database. Vantaggi= coinvolgimento, protagonisti, compiamo le scelte, spettatore attivo, maggiore immagazzinamento info + database può essere implementato, aggiungere nuove info + più facile coinvolgere un pubblico giovane Svantaggi= alienare parte del pubblico, investire energie, farsi coinvolgere nel gioco + parte pubblico no a proprio agio con l’interattività, più tradizionale + finta percezione di libertà e fastidio, non vediamo tutto quello che c’è + legati tecnologie disponibili in un determinato momento, quando i dispositivi cambiano alcune opere non potrebbero essere più fruibili. Es.: Pirate Fishing, pesca illegale nella Sierra Leone. LEZIONE 11 Visione Bella Ciao LEZIONE 12 Incontro!!! LEZIONE 13 Film + incontro in cineteca LEZIONE 14 Documentario italiano contemporaneo Periodo felice x il doc, negli ultimi 15 anni numero doc realizzati aumentato (no necessariamente cosa positiva, spesso mal finanziati), alcuni doc imposti in grandi festival internazionali (Rosi), RAI aumentati finanziamenti dopo i premi vinti. Nascita cinema del reale, confini labili tra doc e finzione, doc non solo schiacciati nella tv ma si auspica ad una distribuzione nelle sale. Durate dilatate, come lungometraggi. Sempre più importante l’Io del regista, la visione personale, no solo x scopi didattici e pedagogici. Cinema del reale= produzione audiovisiva che difficilmente riusciamo a collocare nel campo della fiction o della non-fiction, terreno d’incontro, venir meno dei confini tra i due formati, produce rappresentazioni non chiare. Bella e perduta (Marcello, 2015)= doveva essere un doc sul custode di una villa nella terra dei fuochi, si prendeva cura volontariamente della sua conservazione MA muore=> nasce nuova opera, al centro un bufalotto parlante, Pulcinella mandato dall’aldilà x salvarlo dal macello, viaggio a piedi attraverso un’Italia “bella e perduta”. -> prodotto ibrido, ci sono scene recitate, fare azioni a favore di camera, non conta più l’autenticità ma la visione che il regista condivide con noi. Spettatore messo in difficoltà, non capire bene cosa cogliere e che significati attribuire, opere spesso frustranti, criptiche, richiedono impegno, ritmi spesso dilatati. Minervini= modalità osservativa contemporanea, lavora soprattutto negli USA, si cala nei contesti che vuole rappresentare, racconta il gruppo sociale in cui è immerso. Selfie di Ferrente= opera girata interamente con il cellulare, soggetti fanno le riprese e si autorappresentano, regista fornisce indicazioni e opera soprattutto a livello di montaggio, si abbattono le barriere inibitorie, no troupe invasiva. Documentario collettivo, Italy in a day di Salvatores, replica operazione fatta qualche anno prima su scala mondiale, chiesto alle persone di mandare video di quello che facevano in una giornata specifica, seleziona e monta. Crowdsourcing-> raccolta materiali condivisi. Limiti: filmati di persone di stessa fascia d’età (30-40 anni), anziani ripresi sempre insieme ai giovani, tanto materiale sensazionalistico,… Tecnologie che abbiamo a disposizione cambiano le cose che possiamo fare, aprono nuove possibilità. Industria e mercato del documentario 130-140 doc all’anno in Italia, tra i principali produttori in Europa insieme alla Spagna. Doc vanno in sala ma pochi-> nome di un grande regista dietro (Bellocchio, Nanni), su un personaggio noto (es. Ennio di Tornatore). In generale no grande mercato al cinema, distribuzione limitata in grandi città. Doc vive di una vendita di diritti alla tv, alle piattaforme, x proiezioni speciali,… Si recupera così un costo di produzione che tendenzialmente è basso, più facile rientrare nel costo. Doc finanziati da: si parte da un produttore, può mettere qualcosa di suo ma poi aggrega-> ministero della cultura (direzione generale cinema e audiovisivo), Stato concede tax credit, sconto fiscale. Poi-> broadcaster es. RAI Cinema, risponde a un mandato di servizio pubblico + televisioni a pagamento es. Sky, pre-acquisto di diritti + piattaforme + eventuale crowdfunding se il budget non è alto + finanziamento delle regioni, hanno un fondo x il cinema e l’audiovisivo, girare in quelle regioni + Unione Europea + associazioni,… Contenuti alternativi-> doc che escono in sala solo x 2/3 giorni, eventi eccezionali, biglietti più costosi, mandati a inizio settimana perché non entrano in competizione con gli altri film, orari ridotti, servono agli esercenti x diversificare l’offerta. Doc pensati spesso x altri mercati (es. Amazon, Sky,…), messi in vetrina, prodotti pregiati x poco tempo, avere nuovi abbonati. Spesso opere biografiche. Broadcaster e piattaforme obbligate ad investire su prodotti italiani-> investire su doc su personaggi famosi ha senso, può funzionare in Italia ma anche all’estero (es. Ferragni, Caravaggio), potenzialità glocal. Perché tanti doc fatti se non c’è mercato in sala? Più facile produrre grazie ai nuovi dispositivi digitali, abbattuti i costi + regioni finanziano il cinema + formula tax credit che si applica a chiunque produca + piattaforme che hanno bisogno di contenuti, creata domanda in maniera artificiosa + artisti che hanno rilanciato il doc, tornato ad essere interessante (strada aperta da Rosi). Uniti tanti soggetti, no committenza forte, avere tante voci è una tutela. LEZIONE 15 Documentario di animazione/animato Nasce agli inizi del ‘900 ma sta vivendo un momento felice attualmente, dovuto a titoli specifici: es. Persepolis (2007) o Flee (2021). Doc che sono ri-creazioni e drammatizzazioni di persone ed eventi reali realizzati sfruttando il linguaggio finzionale del medium dell’animazione. Indagano spesso temi socialmente rilevanti, presentati nel mercato dall’industria come doc, chiedono allo spettatore di approcciarli come se fossero doc, resoconti veritieri anche se ricreati. Anche se realistici visti sempre come drammatizzazioni, ricreazioni, guardati con più distacco rispetto al doc classico.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved