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Appunti lezioni di Diritto Privato, Appunti di Diritto Privato

Appunti presi a lezione del prof. Michele Centonze, SOLO di diritto privato. Lingue per l’impresa, UNICATT

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 20/11/2023

regina_scevi
regina_scevi 🇮🇹

4 documenti

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Scarica Appunti lezioni di Diritto Privato e più Appunti in PDF di Diritto Privato solo su Docsity! DIRITTO PRIVATO È quell’area del diritto che regola i rapporti giuridici tra i privati: soggetti che si collocano su uno stesso piano di forza; non c’è un soggetto che ha potere su un altro Invece il diritto pubblico attiene ai rapporti tra lo stato e i cittadini (e non solo cittadini, anche stranieri), in cui lo Stato è in una condizione di potere → soggezione del cittadino. Es. operazione di compravendita immobiliare. Il comune di Milano non si impone sul privato (diversamente succede se si vuole costruire una veranda su suolo pubblico del comune per esempio). CONCETTI CHIAVE DEL DIRITTO PRIVATO - Disciplina la circolazione della ricchezza (rapporti di natura patrimoniale tra le parti) - Disciplina rapporti familiari (diritto di famiglia, ci sono tanti aspetti che non hanno a che fare con la circolazione dei beni) Ecc. I soggetti del diritto privato non sono solo esseri umani. Es. comune di Milano ha interesse a comprare un edificio per collocarvi degli edifici; questo contratto di compravendita viene concluso tra una persona fisica (proprietaria di un immobile) e un ente. I soggetti di un rapporto di diritto privato: - Persone fisiche - Enti: pubblici (comuni, stato, regioni, province), privati (unicatt, banca… società in generale, associazioni, fondazioni, consorzi) Soggetti di diritto: enti o persone fisiche che hanno capacità giuridica. Capacità giuridica: idoneità ad essere titolari di un patrimonio, quindi titolari di diritti e obblighi. Nell’esempio di prima il comune di Milano dispone del denaro per comprare l’immobile; mentre la persona fisica detiene la proprietà dell’immobile. Successivamente alla stipula del contratto di compravendita, sarà il contrario. La capacità giuridica quando si acquista? Gli enti: dal momento della loro costituzione; nasce in virtù dell’iniziativa di qualcuno che lo costituisce seguendo il procedimento dettato per quel tipo specifico di ente. Persone fisiche: dalla nascita. Si perde con la morte. Patrimonio: insieme di diritti e di obblighi che fanno capo a un soggetto; insieme di situazioni soggettive, giuridiche passive e attive. (proprietà, crediti, doveri, obblighi) Ciascuno di noi ha un proprio patrimonio. Diritti: - Salute - Personalità (nome…) - Dignità - Patrimoniali (diritto di credito, obbligo…) Capacità di agire: riguarda la libertà individuale di porre in essere validamente atti di disposizione del proprio patrimonio; di fare del proprio patrimonio ciò che il soggetto ritiene più opportuno. Es. vendere, tenere o prestare il cellulare. La capacità di agire si acquista con la maggiore età. Si pensa che al di sotto di una certa età non si è pienamente consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni. Questo concetto è strettamente connesso all’idoneità di comprendere il significato di quello che si sta facendo ; qualche atto di ordinaria amministrazione si può compiere (comprare biglietto del tram). La capacità di agire si può perdere in alcuni casi: - Malattia mentale: situazioni che possono alterare la capacità del soggetto di comprendere il significato delle proprie azioni. Ci sono diverse gradazioni diverse nella perdita di questa capacità. 1. interdetto: la perde completamente. (viene nominato dal giudice un tutore che disporrà del suo patrimonio) 2. inabilitato: è gravemente limitata. Affiancato da un curatore. 3. una persona viene affiancata da un amministratore di sostegno, in situazioni più o meno gravi. (non perde totalmente, ma neanche in parte la capacità di agire, ma presenta delle debolezze e deve essere controllata) La perdita della capacità di agire non è sempre permanente (es. una persona in coma che si riprende) Come si formano le norme di legge? Le leggi sono fatte dallo stato o dalle regioni. Tutti gli istituti tipici del diritto privato sono di totale competenza legislativa dello stato. È materia regionale i trasporti, la sanità e l’edilizia. Le leggi vengono fatte: - in parlamento → sistema bicamerale perfetto - governo: non ha potere legislativo autonomo pieno (deve raccordarsi con il parlamento nell’esercizio della potestà legislativa) Esistono due tipi di provvedimenti legislativi emanati dal governo: - decreto legislativo - decreto-legge (con cui è stata disciplinata la pandemia per esempio) → differenza? Quello legislativo viene adottato in esecuzione di una delega data dal parlamento, che definisce i criteri di massima ai quali il governo deve attenersi nel redigerlo. I tempi sono lunghi, salvo casi di emergenza. Se vi è fretta si redige un decreto-legge: atto del governo avente forza di legge. Questo nasce dal governo, non è attuativo di una delega del parlamento, viene subito pubblicato, ma deve essere posto al vaglio del parlamento (per la conversione in legge definitiva, oppure lo modifica). Parlamento e governo: contenuto norme può essere arbitrariamente definito o ci sono dei limiti? → rispettare la costituzione. Se ne occupa la Corte costituzionale di controllare la conformità delle leggi; si pronuncia solo se qualcuno sottoporrà alla corte la questione di legittimità costituzionale della legge. Il controllo preventivo dovrebbe farlo la presidenza della repubblica (non analitico). Il principio di libertà negoziale assume rilevanza anche in situazioni in cui le parti si confrontano sul contenuto del contratto (lo negoziano), trattano tra di loro le condizioni dell’operazione. Facoltà di scegliere se concludere o no il contratto; si può anche scegliere di smettere di negoziare o di non negoziare in principio (diritto di opzione). Eccezioni: le trattative possono raggiungere un livello avanzato di definizione del rapporto (intesa sui punti fondamentali dell’operazione) → trattative impegnative anche in termini economici: se raggiungono uno stadio molto avanzato la libertà di recedere le trattative ne viene fortemente compromessa. Hai libertà, ma comporta conseguenze. Perché nella controparte si crea l’affidamento che l’operazione si concluderà. Quindi si dovrà risarcire la controparte. Le trattative sono un punto fondamentale delle relazioni economiche. Durante le trattative bisogna comportarsi in maniera corretta: correttezza e buona fede → non possono legittimamente ritirarsi dalle trattative quando hanno condotto una definizione avanzata dei rapporti tra le parti. A cosa servono le trattative: - Informazioni sulle caratteristiche del bene. → obbligo a carico del venditore: dare informazioni vere; trasparente, leale. Se io non chiedo, il venditore dovrebbe essere comunque corretto e dirmi ciò che devo sapere. Bisogna trovare il confine tra enfatizzare le caratteristiche del prodotto e prendere in giro la controparte. L’altra forma di limitazione della libertà negoziale è il contratto preliminare. Il contratto preliminare vincola entrambe le parti alla conclusione di un futuro contratto: viene utilizzato abitualmente nelle compravendite immobiliari. L’accettazione della proposta fatta dall’acquirente da vita a un contratto preliminare: proprietario e acquirente si sono vincolati a fare il rogito dal notaio. Viene fatto il contratto preliminare perché per organizzare la compravendita ci vuole tempo → vi è una serie di atti che il notaio deve verificare, eventuali prestiti/mutui in banca, ecc. (attività preparatoria). Senza contratto preliminare non sono obbligato a concludere il contratto definitivo. Se una delle due parti si rifiuta di concludere il contratto definitivo: se il venditore è inadempiente, l’acquirente elimina (“risolve”) il contratto preliminare (se non gli interessa più comprare l’immobile); se l’acquirente ha interesse nella conclusione del contratto, fa causa al venditore e chiede che sia il giudice a disporre il trasferimento dell’immobile dal venditore all’acquirente. Art. 1331 - Diritto d’opzione Quando le parti si mettono d’accordo che una di esse rimanga vincolata alla propria dichiarazione, quella dichiarazione è una proposta irrevocabile, non la posso ritirare. Di solito è irrevocabile per un certo periodo di tempo. Il principio generale è quello della libertà di forma. La forma è il modo in cui può essere concluso il contratto. Solo che spesso sono necessarie delle garanzie, o meglio prove. Come si prova che ci siamo stretti la mano e il contratto è stato concluso? La prova può essere anche un’email, messaggio, video: qualcosa di concreto, scritto o tangibile. Anche la testimonianza è una prova incerta: non ricordarsi o dichiarare il falso, o morire, ecc. → non ho sufficienti garanzie, meglio un documento (qualsiasi). In alcune ipotesi, è la legge che impone la forma scritta per la conclusione del contratto. (Art. 1350) - Atto pubblico - Scrittura privata Chi sono i soggetti legittimati a disporre di un certo patrimonio? - Titolare del patrimonio - Il rappresentante Art 1387 – concetto di rappresentanza è importante: il potere di rappresentanza è conferito dalla legge, ovvero dall’interessato. È attribuito nel caso dei minorenni (rappresentanza: genitori); incapaci di intendere e di volere (tutore, curatore, amministratore di sostegno) → incapacità di agire del soggetto. Si parla di rappresentanza legale. La rappresentanza volontaria è conferita volontariamente dal titolare del patrimonio. Come si capisce se una persona agisce per sé o per rappresentanza? Ci vuole una delega. Spende il nome di qualcun altro → spendita del nome (contemplatio domini): si interviene nel contratto disponendo del patrimonio di un'altra persona. Quindi: Concludere in nome e per conto di un altro soggetto gli atti di disposizione del suo patrimonio, con la conseguenza che gli effetti dell’atto si producono direttamente in capo al soggetto titolare del patrimonio. Mandato senza rappresentanza: ti do l’incarico di fare qualcosa per me, senza spendere il mio nome. Ma non ho dato il potere di rappresentanza all’altra persona, perché il soggetto con cui concludo il contratto non è al corrente del fatto che il bene sia indirizzato ad un’altra persona. Il soggetto, per concludere un contratto: - Partecipa direttamente - Delega un rappresentante - Da un mandato senza rappresentanza Il contratto si conclude con colui il cui nome è speso nel contratto. Art. 1387: il potere di rappresentanza è conferito dalla legge, ovvero dall’interessato. Procura: Termine tecnico giuridico col quale l’interessato conferisce il potere di rappresentanza a un altro soggetto, il quale assume il nome di procuratore; è fondamentale la procura, dato che senza non viene conferito il potere di rappresentanza. La figura dl procuratore è una figura non unitaria ma è riconducibile a due tipologie diverse: - l’interessato con un atto volontario conferisce il potere di rappresentanza al procuratore - conferito dalla legge con atto involontario Art. 1392: forma della procura. La procura non ha effetto se non è conferita con le forme prescritte per contratto che il rappresentante deve concludere. Non deve essere per forza scritta ma la sua forma dipende dall’atto della quale il rappresentante viene incaricato di concludere o meno un atto che per legge deve farsi per iscritto. La procura è fondamentale per la rappresentanza, senza una valida procura infatti, non c’è rappresentanza, è necessaria perché́ altrimenti chiunque potrebbe disporre del patrimonio altrui. Lo scambi di beni di proprietà̀ altrui non può̀ essere effettuato nemmeno con atto di vendita se non esiste una procura, se succede non ha valenza dato che il patrimonio è protetto e l’atto non produce i suoi effetti. Il patrimonio altrui è protetto da un principio di legittimazione → il rappresentante ha bisogno della procura, senza procura non c’è rappresentanza. Non vuol dire che questa iniziativa resta senza alcuna conseguenza dato che ha duplice rilevanza giuridica: se qualcuno vende un mio bene, l’atto di vendita viene annullato. Art. 1398 rappresentanza senza potere Colui che ha contrattato come rappresentante senza averne i poteri o eccedendo i siti delle facoltà̀ conferitegli, è responsabile del danno che il terzo ha sofferto per aver confidato senza sua colpa nella validità̀ del contratto. 1. Risarcimento del danno: il falso rappresentante sarà̀ tenuto a risarcire il danno tramite una sanzione verso il possibile acquirente. → caso pratico: un individuo da la procura a un altro individuo per la vendita di una macchina con condizione di prezzo e pagamento immediato, se il rappresentante non rispetta e limitazioni prescritte in procura nell’atto di compravendita l’atto diventa inefficace. 2. Dal punto di vista dell’acquirente le condizioni sono accettate ma il contratto non riflette la volontà̀ del rappresentato: in caso quest’ultimo sia contento lo stesso può rendere efficace l’atto anche se non rispetta la procura • quest’atto del falso rappresentato che va a sanare la procura invalida del procuratore si chiama ratifica • l’acquirente però non può̀ ripensarci perché́ dopo la ratifica l’atto diventa efficace Art. 1399 – ratifica Nell’ipotesi prevista dall’articolo precedente, il contratto può essere ratificato dall’interessato, con l’osservazione delle forme prescritte per la conclusione di esso. La ratifica ha effetto retroattivo, ma sono salvi i diritti dei terzi. Il terzo e colui che ha contrattato come rappresentante possono d'accordo sciogliere il contratto prima della ratifica. Il terzo contraente può̀ invitare l'interessato a pronunciarsi sulla ratifica assegnandogli un termine, scaduto il quale, nel silenzio, la ratifica s'intende negata. La facoltà̀ di ratifica si trasmette agli eredi. Esempio pratico: A da la procura in bianco a B con completa fiducia, in questo caso B risponde del patrimonio di A quindi B deve agire nell’interesse di A con l’obbiettivo di soddisfare il suo interesse. Ma nella contrattazione B chiede 5000 e ne consegna 4ooo ad A invece che tutta la somma. - il rappresentante dispone del patrimonio del rappresentato, quindi, deve agire in nome e per conto di e nell’interesse, del rappresentato. Potrebbe capitare che il rappresentante non agisca nell’interesse del rappresentato durante la negoziazione ma agisca nell’interesse proprio quindi abusi del potere di rappresentanza e vada in conflitto di interessi col suo rappresento. Conseguenze dell’abuso di potere di rappresentanza e conflitto di interessi: - in caso la vendita sia andata in maniera non prevista per il rappresentato per negligenza o inesperienza non è abuso di potere = esecuzione negligente. - Nel caso in cui il rappresentante approfitti del potere conferitogli si pongono conseguenze legali dato anche l’abuso di fiducia. Differenza tra l’inefficacia dovuta al dovere di rappresentanza e l’inefficacia dovuta all’invalidità̀ del contratto: - Rappresentanza: anche se si presenta un contratto inefficace, si può̀ sanare con la ratifica. - Nullità: non è sanabile perché́ la legge non vuole che vincoliamo contratti senza forma scritta (se la legge lo prescrive) Esempio: la vendita di un immobile abusivo non è sanabile dato che la legge prevede specifiche regole immobiliari; quindi, il contratto rimane nullo perché́ la legge vieta alle parti che si verifichi la situazione di un commercio valido di un immobile abusivo. Art.1442 – Prescrizione Il termine di prescrizione dell'azione di annullamento del contratto per errore, esercitata degli eredi del contraente, decorre dalla scoperta da parte degli stessi del vizio inficiante la volontà̀ del proprio dante causa se l'errore si manifesti successivamente alla morte del "de cuius", rimastone ignaro. L’iniziativa per far valere la validità̀ del contatto è imprescrittibile quindi non ha un tempo limite per la quale perde valenza, oppure in alcuni casi si perde validità̀ di 5 anni dopo un certo periodo perché́ il silenzio si considera come consenso. Art. 1444 – Convalida Il contratto annullabile può essere convalidato dal contraente al quale spetta l'azione di annullamento, mediante un atto che contenga la menzione del contratto e del motivo di annullabilità, e la dichiarazione che s'intende convalidarlo. La convalida non ha effetto se chi l’esegue non è in condizioni di concludere volontariamente il contratto. Si pone sullo stesso piano della ratifica. Art. 1445 - Effetti dell’annullamento nei confini dei terzi L'annullamento che non dipende da incapacità legale non pregiudica i diritti acquistati a titolo oneroso dai terzi di buona fede, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di annullamento. In caso l’articolo soggetto del contratto di annullamento è già̀ stato venduto a un terzo, il contratto è comunque annullabile a catena, il problema quindi si pone tra il mittente originario proprietario del bene e il terzo e ultimo acquirente. Il contratto rimane valido se effettuato in buona fede da parte del terzo individuo, ma il terzo sarà̀ in buona fede dato che non è consapevole del fatto che in origine la vendita è stata fatta in condizioni alterate. Se si prova che il terzo non è in buona fede allora può̀ chiedergli il bene indietro. Art. 1422 - Imprescrittibilità dell'azione di nullità L'azione per far dichiarare la nullità non è soggetta a prescrizione, salvi gli effetti dell'usucapione e della prescrizione delle azioni di ripetizione. Art. 1439 – Dolo Il dolo è causa di annullamento del contratto quando i raggiri usati da uno dei contraenti sono stati tali che, senza di essi, l'altra parte non avrebbe contrattato. Quando i raggiri sono stati usati da un terzo, il contratto è annullabile se essi erano noti al contraente che ne ha tratto vantaggio». È il compratore che può chiedere l’annullamento del contratto. Dolo: raggiro, manipolazione psicologica in malafede (in ambito giudiziario). Annullamento del contratto per dolo: il compratore può decidere se mantenere il suo acquisto (convalidarlo) o revocarlo facendo causa e attendendo l’annullamento del contratto da parte del giudice Art. 1440 – Dolo incidente Se i raggiri non sono stati tali da determinare il consenso, il contratto è valido, benché' senza di essi sarebbe stato concluso a condizioni diverse; ma il contraente in mala fede risponde dei danni. Esempio pratico: compravendita di una macchina nella quale il venditore mente sulla quantità̀ di chilometri e il compratore lo scopre, quindi il compratore può̀ decidere se annullare il contratto completamente (dolo determinante = raggiro tale che ha determinato la parte a concluderlo) oppure se il raggiro non incide sulla scelta, si può̀ decidere solamente di arrangiare un prezzo minore con la restituzione di una parte del venditore al compratore (dolo contrattuale). L’ERRORE Il compratore erra nel crearsi un’idea sulla conclusione del contratto. Esempio pratico: compravendita di un terreno pensando che sia edificabile invece è solamente un terreno a uso agricolo, quindi, va valutata la riconoscibilità̀ dell’errore da parte del venditore, il quale poteva accorgersi che il compratore si stava sbagliando. La riconoscibilità̀ da parte del venditore è l’unico modo per cui il contratto assume rilevanza nella sua revoca. CONTENUTO CHE I CONTRATTI POSSONO AVERE Spesso nei contatti elementari che vengono effettuati nella quotidianità̀, il contenuto è ridotto, la regolamentazione del rapporto tra le parti è piuttosto semplice. - contenuto del contatto: ciò̀ che le parti hanno previsto nel contratto e che regola il loro rapporto. - Il contenuto del contratto è determinato dalla volontà̀ delle parti; se anche le parti non prevedono clausole particolari nel contratto, il loro rapporto sarà̀ regolato da clausole di legge a prescindere del fatto che siano scritte nel contratto o meno. Esempio: Semplice compravendita di un orologio non prevede nessun tipo di contratto particolare, ma in realtà̀ il contenuto del contatto non è solo quello che appare da ciò̀ che si sono dette le parti, ma è regolato da norme di legge che si applicano anche se non specificate. Se l’orologio è difettoso il comparatore è tutelato dalle norme di legge che trattano dalla vendita di un bene anche se non sono espressamente richiamate all’interno del contratto. Il rapporto tra l’acquirente e il negoziante è regolato non solo da ciò̀ che le parti hanno pattuito ma anche dalle norme di legge previste. INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO Art. 1374 – Integrazione del contratto Il contratto obbliga le parti non solo a quanto è nel medesimo espresso, ma anche a tutte le conseguenze che ne derivano secondo la legge, o, in mancanza, secondo gli usi e l’equità. Secondo gli usi e l’equità = né le parti né la legge possono regolare tutti gli aspetti di un rapporto contrattuale, ma ci sono clausole che vanno comunque fatte anche se non sono comprese nel contratto perché́ è impossibile che in un contratto vengano regolati tutti i dettagli per iscritto; quindi, le consuetudini di prassi non vengono specificate e diventano fonte di una regola vincolate tra le parti, quindi la regola giuridica nasce dall’esperienza. Esempio: per la compravendita del cellulare non è previsto né dalla legge né dal contratto che il cellulare venga consegnato con una scatola con libretto di istruzioni ecc. ma è scontato. Contenuto del contratto Le fonti della disciplina del rapporto sono: • Ciò che prevede il contratto (ciò che le parti concordano al termine della negoziazione) • La legge • La prassi (Art. 1374) Principio di autonomia negoziale Il contenuto del contratto che le parti concordano liberamente al termine della negoziazione: - ci sono contratti molto semplici - ci sono contratti molto complessi (contratti di compravendita di società̀ o aziende) che vanno accordati tra le parti in modo molto dettagliato, con clausole particolari previste dalla legge: elementi accidentali (non essenziali, possono mancare) del contratto. Clausole contrattuali che non sono necessarie, ma molto ricorrenti. In base alle clausole espresse nel contratto, se una delle parti è inadempiente, l’altra parte può̀ decidere di regolare il contratto come più̀ preferisce (esempio: sanzione), il modo di garanzia di rispetto del contratto viene deciso a priori per fare in modo di prevenire le condizioni non vengano rispettate. Esempio: un contratto di affitto prevede l’assenza di feste, se questa clausola non viene rispettata verrà̀ posta una sanzione su una delle due parti, la quale non ha rispettato il contratto (inadempimento del contratto). La clausola deve avere contenuto lecito (es. non si può dire “ti taglio la mano”). Questa sanzione ha una funzione importante → clausola penale. Esempio: appalto di un immobile che prevede con l’appaltatore una clausola penale di 1000 euro su ogni giorno di ritardo di consegna della casa. La penale non può̀ essere eccessiva, ma deve essere contenuta in limiti ragionevoli Art. 1384 – Riduzione della penale La penale può essere diminuita equamente dal giudice, se l'obbligazione principale è stata eseguita in parte ovvero se l'ammontare della penale è manifestamente eccessivo, avuto sempre riguardo all'interesse che il creditore aveva all'adempimento. C’è un principio di ragionevolezza dei limiti della libertà contrattuale. Per governare il problema dell’interpretazione, nei contratti più̀ articolati. Si prova a dare una definizione così da avvicinarsi al massimo a qualcosa di identificato e che non sia soggetto a libera interpretazione. Anche la definizione non risolve sempre i problemi. L’interpretazione del contratto incide sul contenuto del contratto stesso perché́ concorre a definire a cosa le arti si sono orientate a fare, e quale comportamento sono tenute a mantenere. È regolata dalla legge tramite i criteri che devono essere seguiti quando si tratta di capire il significato del contatto in situazioni nella quale il contratto non è chiaro. - integrazione del contratto: fa riferimento alle fonti di disciplina del rapporto tramite la quale vengono decise le regole da seguire nel contratto. - interpretazione del contratto: chiarisce il significato della regola. Il tutto concorre a delineare il contenuto del contratto, cioè̀ ciò̀ che le parti si sono obbligate a fare e non fare. Art. 1381 – Promessa dell'obbligazione o del fatto del terzo Colui che ha promesso l'obbligazione o il fatto di un terzo è tenuto a indennizzare l'altro contraente, se il terzo rifiuta di obbligarsi o non compie il fatto promesso. clausola preliminare: la parte acquirente versa una parte del prezzo (10%/20%) a titolo di caparra (non obbligatorio ma di prassi): caparra confirmatoria, che va versata al fine di obbligo a firmare il contratto finale, Può anche succedere che la controparte perda interesse a tenere in vita il contratto, si può chiedere la risoluzione → è necessario un giudice. → Art. 1453 – risolubilità del contratto per inadempimento È frequente che una delle parti tenga un comportamento non perfettamente allineato al contratto, ma che è inadempiente (non in modo particolarmente grave). È difficile riuscire a tenere un comportamento perfetto. Per risolvere il contratto ci vuole un adempimento grave, che incida sull’interesse delle parti. Si possono inserire clausole ulteriori per regolare le conseguenze dell’inadempimento, anche in relazione alla risoluzione del contratto: le parti possono prevedere la cosiddetta clausola risolutiva espressa. La clausola risolutiva espressa: le parti possono stabilire che se una certa prestazione non è eseguita esattamente in quel determinato modo, il contratto si risolverà immediatamente. Serve per dare alla parte non inadempiente uno strumento per risolvere il contratto in caso di inadempimento, se è interessata a utilizzare lo strumento. → Art. 1465 Termine essenziale per una delle parti: il termine è da considerarsi essenziale per una delle parti, caratterizza la prestazione dovuta in quanto senza il rispetto di quel termine la controparte non ha più interesse alla prestazione. Una volta sforato quel termine, il contratto viene automaticamente meno. È ammessa una minima tolleranza, ma una volta sforato il limite della tolleranza il contratto viene meno. → Art. 1457 Precisazione per quanto riguarda il risarcimento del danno: Art. 1218 – responsabilità del debitore Una parte non adempie al contratto; in presenza di alcuni presupposti il soggetto inadempiente si può esonerare dal risarcire il danno → casi eccezionali: l’inadempimento non è dovuto ad una causa a lui imputabile ed è necessario che questa circostanza renda impossibile la prestazione. Evento non imputabile, esempio: frana la strada (esula dalla sfera di controllo del debitore, esula dal rischio tipico dell’attività da lui svolta). Se la merce viene rubata, invece, è un rischio tipico dell’attività del trasportatore. L’inadempimento è un fatto sopravvenuto che crea un problema all’interno del rapporto contrattuale. Ciò che era previsto non si realizza. Non è l’unico fatto che altera il rapporto tra le parti, vi è anche l’impossibilità della prestazione per causa non imputabile al debitore. Cosa succede in questo caso? Il contratto può essere risolto, perché non ha più senso tenerlo in vita, perché le prestazioni non possono più essere eseguite. → impossibilità sopravvenuta della prestazione (sezione II) Art. 1463 – impossibilità totale Le parti sono libere dal vincolo, perché il contratto è divenuto inutile. A volte il contratto diventa inutile per fattori che non attengono a nessuna delle due parti. Principio di equità: non si può pretendere un sacrificio estremo da parte del debitore. Art 1467 – contratto con prestazioni corrispettive Se viene alterato l’equilibrio economico del contratto, una delle due parti può chiedere la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. Contratti a esecuzione periodica: sono contratti per cui si prevede che le prestazioni vengano eseguite periodicamente. La prestazione non si esaurisce, si protrae nel tempo. In questi contratti, se la prestazione di una delle due parti è divenuta eccessivamente onerosa, si può domandare la risoluzione. Si deve trattare di eventi straordinari (esulano dal controllo) e imprevedibili (non si potevano immaginare). Il contratto si può sciogliere anche per mutuo consenso, oltre che per cause ammesse della legge: - Annullamento - Recesso - Condizione risolutiva RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE Obbligo di risarcimento del danno che nasce da situazioni extracontrattuali, in cui non c’è un contratto tra le parti. Si possono verificare nei confronti di chiunque in qualunque momento. Un soggetto è tenuto a risarcire l’altro di fronte al danno subito, al di fuori di un rapporto contrattuale. Es. incidente stradale: pedone investito. → responsabilità da fatto illecito extracontrattuale. Art. 2043 – risarcimento per fatto illecito Colui che ha subito un danno ingiusto ha diritto ad un risarcimento. La legge richiede un danno ingiusto. Quindi ci sono anche datti giusti (non risarcibili). Non tutti i danni sono ingiusti: non c’è la lesione di un nostro diritto. Affinché ci sia ingiustizia del danno è necessario che il comportamento pregiudichi un interesse del soggetto giuridicamente protetto, imposto dalle norme. Deve sussistere un nesso causale tra il comportamento e il danno; “che cagiona”. Catena di eventi che si verificano dopo il fatto = causalità materiale (reale), che si individua attraverso un giudizio controfattuale (ipotetico), che risponde alla domanda “cosa sarebbe successo se non ci fosse stato l’incidente?”. Quindi la responsabilità non si estende a tutti i danni, ci vuole un limite: è rilevante la causalità giuridica, ricostruita apposta per il diritto. La responsabilità extracontrattuale è una responsabilità: 1. Per fatto proprio 2. Non oggettiva Ciascuno di noi risponde del proprio comportamento (delle conseguenze che ne derivano), ma non risponde del comportamento di altri soggetti, in linea di principio (salvo eccezioni). Affinché si possa essere considerati responsabili del danno provocato occorre un requisito soggettivo (dolo, colpa). Si risponde solo dei fatti/comportamenti tenuti con dolo o colpa. In questo si distingue dalla responsabilità da inadempimento: la parte è tenuta a risarcire l’altra parte, indipendentemente dal fatto che sia in dolo o colpa (responsabilità oggettiva), ma solo per il fatto in sé di non aver adempiuto, salvo casi eccezionali. Anche dolo e colpa hanno una funzione nel limitare la rilevanza giuridica delle conseguenze dei propri comportamenti. - Dolo: in questo caso ha un’altra accezione, è intenzionale. Vi è intenzionalità: si vuole quell’evento, con quelle caratteristiche, in quella situazione. - Colpa: si ha quando l’evento si verifica per un comportamento negligente, non accorto, imprudente. Altra condizione fondamentale → Art. 2046 – imputabilità del fatto dannoso Non si ha capacità di intendere e di volere al momento del compimento del danno, a meno che questo stato di incapacità derivi da sua colpa (es. stato di ubriachezza = mia colpa). Art. 2047 – danno cagionato dall’incapace Se uno è malato di Alzheimer e provoca un danno, la colpa non è sua, ma del suo tutore: si può chiedere il danno a chi era tenuto alla sorveglianza dell’incapace, salvo eccezioni. → responsabilità oggettiva per fatto altrui (indipendentemente dal fatto che sia per dolo o colpa) Equa indennità = non è il risarcimento; è qualcosa di meno. Dipende dalle condizioni economiche delle parti. Se vi è molta disparità (es. chi deve risarcire è povero e chi deve essere risarcito è ricco). Insieme all’Art. 2049 – responsabilità dei padroni e dei committenti, è molto importante, perché individua la responsabilità del datore di lavoro per i fatti compiuti dal lavoratore. Art. 2051 – danno cagionato da cosa in custodia Chi è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia. Es. comune di Roma responsabile del danno che provocano le buche sulla strada. Art 2052 – danno cagionato da animali Il proprietario di un animale è responsabile dei suoi danni, oppure anche se non se ne è il proprietario è sufficiente che se ne serva per un determinato periodo di tempo. Art. 2053 – rovina di edificio Sia del proprietario sia di chi ce l’ha in custodia, quindi anche nelle situazioni di affitto. SUCCESSIONI E DONAZIONI La disciplina delle successioni attiene alla regolamentazione delle conseguenze patrimoniali della morte di una persona fisica. Quindi non ha nulla a che vedere col diritto delle società, che sono degli enti. Anche le società hanno una nascita e una fine, però la nascita cade sotto la disciplina della costituzione delle società (modo in cui può essere costituita), la fine è data dalla cancellazione della società dal registro delle imprese (atto burocratico che ne segna la fine); si possono estinguere anche attraverso operazioni straordinarie (fusione, scissione) alle quali la legge dedica una disciplina apposita. L’argomento delle donazioni ha valore universale, riguarda anche le società. Cos’è una donazione? La donazione è un’erogazione di denaro slegata da un fine di lucro (ottica di scambio da parte di chi la effettua). Fin ora invece abbiamo visto i contratti di scambio → prestazione in cambio di un’altra prestazione, con alla base un interesse economico. Ci sono poi anche contratti con prestazione a carico di una sola parte. Nella donazione non c’è uno scambio; è un contratto che prevede una prestazione unilaterale, slegata da un interesse lucrativo. È fatta con spirito di liberalità: solo per beneficiare l’altra persona. Bisogna rispettare dei precisi vincoli di forma, per fare una donazione. - Scritta. - Fatta per atto pubblico (intervento di un notaio), a pena di nullità. → se voglio regalare 10k euro, non è sufficiente fare un assegno/bonifico, è necessario che questo pagamento sia esecutivo di un contratto scritto da un notaio. È richiesto il suo intervento perché c’è una particolare motivazione → la legge vuole sottolineare l’importanza dell’atto dal punto di vista di chi lo compie (si priva di 10k senza avere nulla in cambio. Diverso è se si riceve un bene materiale, come un rolex).
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