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Appunti lezioni di diritto pubblico, Appunti di Diritto Pubblico

Diritto internazionaleDiritto civileDiritto costituzionale italianodiritto amministrativo

Appunti delle lezioni (non sbornie) delle lezioni di "diritto pubblico dell'informazione e della comunicazione" con la prof.ssa Maria Romana Allegri, divisi per giorni

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 17/12/2022

Sofiandreani
Sofiandreani 🇮🇹

4.8

(14)

19 documenti

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Scarica Appunti lezioni di diritto pubblico e più Appunti in PDF di Diritto Pubblico solo su Docsity! DIRITTO PUBBLICO DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE 20/09/22 Insieme di persone = comunità umana perché esiste il diritto. Le comunità umane esistono in quanto esiste il diritto. Alcune regole del diritto sono naturali o posti da qualcuno? I diritti evolvono nel tempo. I diritti già esistono, noi faticosamente li riconosciamo o la società li crea? L’origine delle regole del diritto non è del tutto risolvibile e non c’è una soluzione Diritto = regole per la società Diritto, diversi significati in lingue diverse – inglese e tedesco significa “giusto”. Questo insieme di regole deve essere un insieme giusto, che perseguono un ideale di giustizia. Le società hanno diversificate idee di “giustizia”. In latino ius ha la stessa radice di “giustizia”, era la loro idea di giustizia. Le regole del diritto non sono pensate a caso, devono perseguire un certo ideale di rappresentazione di quella società. Concetto in evoluzione, concetto giusto secondo il concetto di giustizia di una società. Chi è che conferisce a chi governa la legittimazione a governare, a decidere cosa è giusto e cosa no? Dipende dalla società: Mosè riceve le tavole della legge da Dio (regole che gli ebrei devono seguire per volere di Dio, Mosè è stato legittimato da Dio). Le società teocratiche non sono scomparse (Corano), la giustizia si identifica con la volontà divina. Anche per le società europee il sovrano era legittimato da Dio, sovrano assoluto. Inizia a farsi strada l’idea di democrazia. Magna carta libertatum, il sovrano inizia a tenere conto della volontà di un’assemblea, inizialmente composta da pochi eletti e uomini benestanti e alfabetizzati. Democrazia costituzionale, Costituzione. Non è più Dio e nemmeno il sovrano che determina le leggi e i diritti dello stato, ma la Costituzione di ogni stato. Possono essere costituzioni di genesi democratica (es. quella italiana) formata da un’assemblea eletta dal popolo. Lo statuto Albertino non era di questo tipo, Carlo Alberto di Savoia era stato consigliato dai ministri di aumentare la libertà del popol per scongiurare il pericolo di rivoluzione. In Italia il potere è del popolo Parola chiave con cui decodificare la Costituzione e tutte le sue regole: MAI PIÙ. Obbiettivo: far si che in Italia non si verifichi più una dittatura. Le regole devono aiutare a raggiungere questo obbiettivo. Diritto pubblico = diritto della Costituzione. Evitare che si formi una dittatura. Sistema dell’equilibrio dei poteri, c’è qualcuno che ha il potere di fare qualcosa ma ci sarà sempre qualcuno che lo controllerà. Pesi e contrappesi, diverso dallo statuto Albertino che non aveva pensato ai “contrappesi”. Nel sistema italiano al centro non c’è solo il Parlamento. Non è detto che la democrazia duri per sempre 22/09/22 A fondamento di ciascuno stato esiste una Costituzione, è considerato giusto ciò che è conforme ad essa. Le norme che non sono conformi alla Costituzioni non possono esistere all’interno dell’ordinamento giuridico. La Corte Costituzionale ha questo compito Un sinonimo della parola “diritto” (complesso di norme giuridiche) è “ordinamento giuridico”. Un ordinamento giuridico è un insieme di norme giuridiche ORDINATO, tenuto insieme da un qualche criterio di ordine. È un ordinamento di regole che hanno la caratteristica di essere giuridiche Una qualsiasi società ha bisogno di regole per vivere. Prendendo la società umana come esempio (società complessa, formata da più individui), nella nostra vita non seguiamo solo regole provenienti dal diritto, ma seguiamo anche regole di buona educazione, regole religiose. Nelle società primitive tutti questi piani erano mischiati tra loro (es. Mosè *); man mano che le società si sviluppano le regole si distinguono tra loro. Cos’è che distingue un tipo di regola da un altro? Le conseguenze (sanzioni) all’infrazione di una regola giuridica sono certe e determinate, a differenza di altri tipi di regole che potrebbero avere conseguenze. Gli stati teocratici considerano le regole religiose come parte integrante delle regole giuridiche, non le distinguono. Le regole giuridiche sono dei comandi (giuridicità), è una tecnica di regolamentazione del potere, obbliga le persone a fare o non fare determinate cose. Proprio perché queste regole sono comandi, presuppongono conseguenze Oggi accettiamo di sottometterci a queste regole perché sono state fatte da organi democraticamente eletti. La società riconosce il potere a questi organi. Un sinonimo di “regola giuridica” è “norma giuridica”; si utilizza anche il termine disposizione. Nel linguaggio comune sono utilizzati come sinonimi (norma e disposizione), in realtà sono due aspetti diversi della stessa cosa. ES. “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”, se guardiamo l’aspetto esteriore della norma, il modo con cui la norma giuridica viene comunicata alle persone, utilizziamo il termine DISPOSIZIONE. La disposizione è un insieme di parole che hanno un significato (enunciato linguistico). Se utilizzo il termine NORMA ho invece in mente il significato dell’enunciato: cosa significa “repubblica”, “democratica”, “fondata sul lavoro”, ecc. Potenzialmente i significati possono essere più di uno. La disposizione è UNA, ma le norme ad essa collegata possono essere DIVERSE Il referendum abrogativo (“toglie dei pezzi”) incide sulla disposizione, ma modificando essa si modifica anche la norma che c’è dietro. Più che la disposizione, ci interessa la norma, il significato. Il significato può cambiare nel corso del tempo, ES discriminazione in base al sesso, non solo uomo e donna ma anche chi non si riconosce in nessun sesso, ecc. Tutto si evolve nel corso del tempo. Tutte le volte che bisogna applicare una determinata norma c’è bisogno di una figura, il giudice. Questo compito non è facilmente derogabile ad una macchina Capitolo 3 e 5 del libro L’ordinamento giuridico è un insieme ordinato di norme giuridiche. Tre criteri: UNITÀ, COERENZA E COMPLETEZZA  Unità : consente di distinguere un ordinamento giuridico da un altro. Tiene insieme tutte le norme dell’ordinamento. Tutte le norme giuridiche italiane hanno come punto di riferimento, come cardine, la Costituzione italiana; così tutte le norme giuridiche degli altri paesi  Coerenza : nella pratica, contraddizioni tra norme si verificano con una certa frequenza. Gli ordinamenti giuridici contengono regole per risolvere queste contraddizioni (antinomie normative). Queste disposizioni sono contenute nelle predisposizioni preliminari al codice civile. Quattro livelli per risolvere le antinomie normative: cronologico, gerarchico, specialità, competenza o Criterio cronologico (II): si applica la legge più recente. Abrogazione tacita: presuppone che la norma precedente sia stata abrogata e sostituita da quella nuova. Questa sostituzione avviene nel momento in cui la nuova norma entra in vigore. La norma precedente non viene eliminata ma abrogata, non può più produrre effetti (lex posterior). L’annullamento di una norma, a differenza dell’abrogazione in cui la norma continua ad avere i suoi effetti, prevede l’eliminazione della norma stessa e di tutti i suoi effetti, se annullabili (“come se non fosse mai esistita”). Si applica soltanto nel caso di norme che sono sullo stesso livello o Criterio gerarchico (I): le norme non sono tutte uguali, alcune sono più EFFICACI di altre. L’efficacia è la capacità, la possibilità di produrre degli effetti, anche contrastando altre norme giuridiche. In caso di contrasto (antinomia normativa) si applica la norma più efficace. Nel caso del sistema giuridico italiano, la Costituzione è la norma più efficace. Si applica nel caso di norme che sono in livelli diversi. È spesso legato alla validità (diritto di esistere della norma) della norma stessa, oltre all’efficacia. L’annullamento di una norma prevede l’eliminazione della norma stessa e di tutti i suoi effetti (“come se non fosse mai esistita”) o Criterio di specialità: criterio della lex specialis, legge specifica > legge generale o Criterio della competenza: specifici soggetti competenti a regolare specifiche materie. Si applica la legge decisa dal soggetto competente in quella determinata materia. ES: articolo 117, competenza Stato/competenza regione  Completezza : in grado di soddisfare tutte le esigenze. Lacuna normativa: la comunità di riferimento ha un’esigenza e non trova una risposta; sono comuni. L’ordinamento di presume completo. Le lacune normative si risolvono applicando le norme esistenti. o Interpretazione teleologica: interpretazione secondo le finalità che si poneva il legislatore o Interpretazione Analogica: si prendono dalle norme di un caso simile e si applicano al caso corrente o Analogia del diritto: si applicano i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico dell’ordinamento giuridico siano applicate anche in quel caso. Ciò non significa che internet sia uno spazio completamente libero. Nei primi anni 2000 internet inizia a raggiungere le persone comuni e nasce il mito dell’internet “libero”, secondo cui esso non sottostesse al controllo nazionale. La regolamentazione dietro ad internet non è più quella dello stato ma quella della tecnologia stessa (algoritmi), è quest’ultima a decidere cosa possiamo e non possiamo fare La tecnologia sta mettendo in dubbio non solo la sovranità dello Stato, ma il diritto stesso. In futuro, probabilmente le regole giuridiche verranno sostituite da quelle tecniche, non si sa in che modo. Proprio in questi anni, l’UE sta producendo atti normativi per accreditarsi come l’ente in grado di produrre norme giuridiche che obbligano tutti gli operatori tecnologici a seguire quelle regole – sovranità tecnologica (l’UE cerca di affermare la sua volontà sopra gli operatori tecnologici, soprattutto americani, per i quali potrebbe essere difficile adeguarsi alle norme europee). La tecnologia sta minando le basi sulle quali si appoggia il diritto; è una forma di esercizio del potere che potrebbe diventare inadeguata Come nasce lo stato Quando parliamo di “forma di Stato”, stiamo parlando di come si è modificato nel corso del tempo il rapporto tra chi governa e chi è governato, ovvero tra i cittadini - un tempo sudditi. Le forme di Stato si sono evolute nel tempo. Prima degli Stati, nel medioevo, c’era un’organizzazione (in UE) di tipo feudale, che non è uno Stato poiché nessuno deteneva la sovranità. Ognuno doveva obbedienza a qualcuno superiore a lui e comandava qualcuno inferiore a lui. Gli imperatori davano la possibilità ai feudatari di controllare una porzione di terra; questo feudatario non era un sovrano ma un’amministrazione di quel territorio, a lui concesso dall’imperatore. I feudatari riconoscevano il potere imperiale o papale come superiore al loro. All’interno, questo feudatario poteva concedere di governare una porzione del loro territorio a dei vassalli. Né il papato né l’impero potevano esercitare potere assoluto. L’organizzazione feudataria non aveva un centro di sovranità, se quest’ultimo non esiste, non c’è lo Stato Come data convenzionale per segnare la nascita dello Stato, si prende la guerra dei trent’anni. Intorno al ‘600 si afferma lo Stato come ente dotato delle tre caratteristiche (popolo, territorio e sovranità). Nasce lo STATO ASSOLUTO, in cui una persona, il re, ha potere assoluto. Il re può decidere di delegare potere ad altre persone (ES. primo ministro), ma rimane suo. Poteva confrontarsi con gli Stati generali (nobili, borghesia, clero) prima di prendere una decisione, oppure no. Per molto tempo il potere del sovrano si è ritenuto indiscutibile Intorno all’800, la legittimazione del potere del sovrano inizia ad essere centrata altrove (non più in Dio) Si sviluppano due correnti di pensiero: Hobbes e Locke  Secondo Hobbes, il fatto che esistesse il sovrano era una scelta del popolo; gli interessava sapere perché le persone accettassero volontariamente di sottostare al sovrano: l’uomo ha un problema, quello di essere naturalmente ostile nei confronti degli altri (homo homini lupus). In una società di questo tipo le cose non possono funzionare ma l’uomo, con la sua razionalità, capisce che esiste un modo migliore per far funzionare le cose: cedere tutti i poteri ad una sola persona, il sovrano. Solo grazie a questa forte autorità, la società riesce a funzionare in modo pacifico e ordinato  Secondo Locke, è vero che gli uomini perseguono il loro vantaggio, ma si rendono conto che facendo dei patti tra loro (contratto sociale), possono vivere in modo pacifico seguendo delle regole. È bene che queste regole vengano prodotte dagli uomini e che vengano fatte rispettare. Diversamente da Hobbes, non privilegiava la violenza Andando avanti nella storia, lo Stato assoluto si trasforma varie volte. Per primo, lo stato di polizia. “polizia” deriva dalle polis greche, in grado di autoregolarsi e provvedere a tutte le esigenze della comunità (politicità). Non c’è qualcosa che lo Stato non può fare, ha finalità politiche (come le polis greche). Parlando dello Stato di polizia riprendiamo la stessa idea, esso deve provvedere a tutti i bisogni del suo popolo, anche di quella parte del popolo non ancora rappresentata (classi lavoratrici). Si deve aumentare il benessere dei cittadini per evitare malcontento sociale (Rivoluzione francese). Scuole, giornate lavorative, tasse. Questi sono Stati che hanno più chiaro lo stato di politicità, ma i sovrani rimangono comunque sovrani assoluti Andando avanti nel tempo, si passa dallo Stato assoluto allo STATO LIBERALE (di diritto). In Europa, lo Stato liberale si afferma dopo il 1848. La parola d’ordine era libertà, il popolo vuole essere libero di autodeterminarsi. Il sovrano deve essere obbligato a rispettare almeno alcune libertà dei cittadini; si affermano le Costituzioni. La prima Costituzione italiana è lo Statuto Albertino (1848). Queste Costituzioni hanno in comune l’accentuazione della libertà. Nascono le libertà civili, messe per iscritto: libertà di pensiero ed espressione, libertà religiosa, possesso della proprietà privata, libertà di svolgere la propria attività economica (ascensione sociale). Si afferma il concetto che le leggi conferiscono libertà ai cittadini; anche il sovrano deve rispettare le leggi, che potrebbero anche limitare il suo potere. Il centro del potere non è più il sovrano ma sono i cittadini, che eleggono rappresentanti in Parlamento e che a sua volta fa leggi, tanto vincolanti per i cittadini quanto per il sovrano, che smette di essere assoluto. La libertà dei cittadini non riguardava ovviamente tutti gli strati sociali, riguardava solo chi aveva interessi da difendere. Si immaginava il popolo come un blocco unico, coeso; il popolo coincideva con il concetto di nazione. Lo Stato nazionale presupponeva questo Uguaglianza sostanziale = se tutti sono uguali bisogna tenere conto che nella realtà esistono le disuguaglianze. Lo Stato deve rimuovere gli ostacoli 30/09/22 Stato liberaldemocratico o Stato sociale. Iniziano ad affermarsi delle democrazie, chi detiene il potere non è più il sovrano ma organi eletti dai cittadini. Le persone smettono di essere sudditi e diventano cittadini. Quali sono le caratteristiche e cosa cambia rispetto allo Stato liberale? Nello Stato liberale, la classe sociale meglio rappresentata era la borghesia. Lo Stato liberale lascia tecnicamente liberi tutti, ma non si interessa se nel concreto questo obbiettivo venga raggiunto; non interviene nell’economia dello Stato In Europa nascono i primi partiti di massa e sotto la loro spinta iniziano i primi cambiamenti. Nascono i Parlamenti come organi decisionali (non più organi consultivi) e diventano il centro della sovranità popolare. Inizialmente il Parlamento veniva eletto da un gruppo ristretto di cittadini ma con il tempo viene allargato il diritto di voto. In Italia raggiungiamo il suffragio universale maschile nel 1919. I Parlamenti tengono conto di tutte le esigenze dei cittadini. Lo Statuto Albertino prevedeva un re che governasse ed eleggesse lui stesso il primo ministro; gradualmente si afferma un altro principio: il re non può più scegliere da solo il primo ministro ma esso deve essere approvato dalla maggioranza del Parlamento. Il Parlamento diventa un’assemblea composita. Il re deve fare i conti con gli esiti delle lezioni e con la maggioranza politica. Nasce il rapporto fiduciario tra governo e Parlamento. La democrazia presuppone questa nuova concezione di popolo, non più concepito come monoblocco con un’unica volontà ma come qualcosa di molto variegato, che esprime diverse volontà con i suoi conflitti sociali. In una società composita ci sono determinati gruppi sociali che sono inevitabilmente in minoranza per ragioni fisiche, naturali, strutturali (ES. persone con disabilità). Bisogna tenere conto delle esigenze di tutti e difendere le minoranze permanenti In uno Stato democratico, il principio maggioritario deve essere integrato con un altro principio (articolo 3 della Costituzione), quello dell’uguaglianza formale. Le distinzioni esistono, ma queste differenze non devono essere tali da menomare la dignità delle persone. Lo Stato democratico presuppone che la DIGNITÀ di tutti sia uguale. Proprio perché tutti hanno la stessa dignità, la legge deve tenere conto del fatto che queste differenze di trattamento devono essere motivate. Quali sono le possibili distinzioni?  Sesso: orientamento sessuale, preferenze sessuali, genere in cui ci si identifica (va interpretato alla luce degli eventi moderni)  Razza: varie proposte per modificare il terzo articolo ed eliminare questa parola (scientificamente sbagliato), questa eliminazione non è mai avvenuta per motivi storici (leggi razziali – non bisogna ricreare una situazione come quella della II Guerra Mondiale)  Lingua  Religioni: alcune persone potrebbero anche riconoscersi in alcuna religione  Opinioni politiche: i perseguitati politici sono sempre stati perseguitati  Condizioni personali e sociali Questo è il concetto di uguaglianza formale Il nostro concetto di Stato liberale è molto diverso dal concetto di Stato liberale ottocentesco. Senza aiuto da parte dello Stato, alcune persone non potranno mai raggiungere un’uguaglianza reale; è compito della Repubblica intervenire e rimuovere gli ostacoli attraverso un’attività normativa o erogando provvidenze economiche. Lo Stato liberaldemocratico è quindi uno Stato interventista, sociale. Qualsiasi legge che fosse contraria a questo obbiettivo sarebbe una legge costituzionalmente illegittima STORIA COSTITUZIONALE Dal regno di Sardegna al regno d’Italia  Formazione del Regno d’Italia per incorporazione nel Regno di Sardegna di una serie di ordinamenti statuali prima indipendenti (plebisciti annessione 1959-1960)  Passaggio dalla VII legislatura del Regno di Sardegna alla VIII legislatura che proclamò il Regno d’Italia (legge 17 marzo 1861)  Attribuzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele II di Savoia del titolo di re d’Italia che mantenne il nome di Vittorio Emanuele II  Estensione dello Statuto Albertino del 1848 e delle leggi sabaude a tutto il territorio nazionale  Fenomeni di opposizione (brigantaggio, mafia) Il re Carlo Alberto emanò lo Statuto Albertino (4 marzo 1848) controvoglia, sotto spinta delle ripercussioni che ci sarebbero state se il re non avesse concesso delle libertà al popolo. Lo Statuto Albertino dunque non nasce da una volontà democratica, ma dalla volontà di un sovrano assoluto, “calato dall’alto”. Le costituzioni tutt’oggi si differiscono in due gruppi:  Votate : nascono da un processo democratico in cui c’è un’assemblea elettiva che emana leggi  Ottriate : emanate dalla volontà di qualcuno, “calate dall’alto” Lo Statuto Albertino era una costituzione scritta, ispirata al modello della Charte francese del 1814. Era una costituzione flessibile, non prevedeva un procedimento aggravato di revisione né un controllo di conformità delle leggi rispetto ad esso Le costituzioni possono essere:  Rigide  Flessibili : fissano dei principi fondamentali ma non impediscono che delle leggi emanate successivamente possano modificare o sovvertire questi principi Lo Statuto Albertino era una monarchia costituzionale, il re aveva potere esecutivo, nominava e revocava i ministri; amministrava la giustizia e sceglieva lui stesso i giudici. Il sovrano, almeno sulla carta, perdeva ben pochi dei suoi poteri. Il potere legislativo era condiviso da re e Parlamento. Pian piano il potere di governo slittò nelle mani del primo ministro, il re aveva più un ruolo simbolico. Lo statuto nasce sulla base di una monarchia quasi assoluta per poi trasformarsi in una monarchia costituzionale, in cui il re perde quasi tutti i suoi poteri. Con il fascismo (Marcia su Roma) il re lasciò il potere nelle mani delle forze politiche che si affermarono in quel tempo Lo Statuto Albertino prevedeva articoli all’avanguardia per quanto riguarda i diritti e i poteri dei cittadini (uguaglianza, riunioni pacifiche, libertà di stampa…); libertà che vennero limitate poco dopo con l’Unità d’Italia, la I Guerra Mondiale, fascismo. Dal punto di vista religioso, lo Stato prevedeva il cattolicesimo come religione di Stato ma concedendo libertà religiosa agli altri culti. La base del suffragio (uomini) si allarga fino al 27% della popolazione Lo Stato entrò in crisi con l’avvento del fascismo. Molti morti, molti reduci che pretendevano un “premio” per aver partecipato alla guerra. Crebbe il malcontento tra la popolazione, inizialmente come una violenza disorganizzata (bande), poi con la scoperta della figura di Mussolini che si mise a capo di queste bande, rendendosi loro portavoce e ponendosi come l’unico in grado di far cessare l’ondata di violenza. Il culmine di questo movimento fu la Marcia su Roma (1922); si affermò quindi il governo fascista. Mussolini istituì una milizia volontaria (milizia fascista) per combattere le opposizioni al governo nascente. Legge Acerbo: 2/3 dei seggi alla lista più votata con almeno il 25% dei voti). Nel 1924 venne ucciso il deputato Matteotti. Senza più opposizione, furono emanate una serie di leggi a favore del governo fascista, a partire dalla legge n.100. si smise di fare le elezioni e venne introdotta la Lista unica (elezioni plebiscitarie – parlamento composto al 100% da persone pro al governo fascista). Vennero introdotte sanzioni per gli oppositori, le leggi razziali Con la fine della Guerra cade il regime fascista. Viene stipulato l’armistizio (1943) con le forze alleate 4/10/22 rivendicazione della proprietà privata, senza che il sovrano potesse prendere le terre dei cittadini senza il loro permesso. Questo gruppo di diritti vengono chiamati diritti civili, o libertà dallo Stato, o libertà negative (nel senso che lo Stato NON DEVE ostacolare). Le rivoluzioni di fine ‘700 e metà ‘800 sono state “rivoluzioni borghesi” Ai lavoratori importava di potersi riunire in organizzazioni, il diritto di sciopero, tutti i diritti che hanno a che fare con il lavoro – diritti sociali, o libertà nello Stato, o libertà positive (lo stato DEVE intervenire): poter scegliere la propria attività, un numero prestabilito di ore di lavoro, avere forme di assistenza in caso di malattia, la pensione). Inizia a farsi strada l’idea che i diritti delle persone prevedono anche diritti che non hanno solo a che fare con la libertà; lo Stato DEVE intervenire per aiutare le situazioni di svantaggio Lo Stato liberale è tale in quanto i cittadini (non più sudditi) rivendicano dei diritti; nascono i diritti politici; saranno dei rappresentanti eletti dai cittadini a prendere decisioni. Uno dei principali diritti politici è il diritto di voto, allargatosi nel tempo. Legato al diritto di voto, c’è il diritto elettorato passivo. Anche il referendum è un diritto, una forma di democrazia diretta (solo nel 1948). Il diritto di partecipare alla vita politica attraverso i partiti. I diritti sono raggruppati in generazioni La cosiddetta quarta generazione di diritti inizia a farsi strada nei nostri giorni e non sempre sono contenuti nelle vigenti Costituzioni europee. Parliamo del concetto di riservatezza, la privacy; il diritto all’affermazione del proprio orientamento sessuale e determinazione del sesso nel quale ci si identifica; i diritti legati alla procreazione medicalmente assistita; il diritto a vivere in un ambiente salubre e preservato; l’eutanasia; il diritto di accesso a internet  Articolo 13 : la libertà personale è la libertà che ciascuno ha di disporre del proprio corpo Anche se il diritto è inviolabile, non è senza limite. A stabilire questo limite è il legislatore, colui che fa le leggi (il Parlamento, ovvero i cittadini). Non sono ammesse la detenzione, l’ispezione, la perquisizione a meno che non avvenga nei modi e nei casi previsti dalla legge (riserva di legge). Si sceglie la figura del giudice poiché indipendente e imparziale (riserva di giurisdizione). Esistono dei casi di urgenza, per esempio la flagranza di reato, che, in caso non siano convalidati dall’autorità giudiziaria, vengono revocati. La carcerazione preventiva è quando una persona viene messa in carcere prima ancora che il processo avvenga e ha dei limiti di tempo 13/10/22 Legislatura: durata delle camere (cinque anni) Legislazione: insieme delle leggi  Articolo 14 : il domicilio (luogo di privata dimora in cui le persone svolgono i loro affari e interessi) è inviolabile. Nessuno può entrare in questo luogo; esso non è necessariamente una casa, ma può essere qualsiasi posto in cui la persona in quel momento si trova (ufficio, casa vacanza, la propria macchina, roulotte, una tenda…) disponendo dello ius exludendi alios. Altre persone non possono entrare, ma non possono nemmeno riprendere, fotografare. In questo articolo si utilizza la stessa formula dell’articolo 13. Le forze dell’ordine possono entrare nel domicilio solo con un mandato del giudice. Nel domicilio si entra anche per motivi di sanità o incolumità pubblica (ES. odore di gas, ispezioni dei NAS)  Articolo 15 : libertà e segretezza della comunicazione (scritta, parlata, messaggi…) con altri. Riserva di legge relativa  la legge detta alcune garanzie, ma non è necessario che sia specifica nei dettagli  Articolo 16 : libertà di circolazione e soggiorno (DIVERSA dalla libertà personale). Si parla della generalità delle persone, non delle singole. ES. lockdown durante il Covid. Possono esserci eccezioni, come le forze dell’ordine  Articolo 17 : diritto di riunirsi. Non è richiesto preavviso, tranne che per quelle in luogo pubblico (preavviso alle autorità). Le riunioni devono essere pacifiche, non possono essere utilizzate armi (qualsiasi oggetto che potrebbe essere offensivo, ES. dei sassi) ma posso portarle con me, a patto che non lo utilizzi nella riunione. Anche le riunioni online sono considerate riunioni Luogo privato: ne ho la disponibilità e ammetto chi voglio Luogo aperto al pubblico: non è pubblico ma privato poiché appartiene a qualcuno e chiunque può accedervi Luogo pubblico: luogo che appartiene al demanio pubblico; bisogna dare preavviso (non chiedo il permesso, la riunione si intende autorizzata). La riunione potrebbe essere vietata per motivi di sicurezza o incolumità pubblica Riunione: non ci sono vincoli giuridici; incontro di persone simultaneamente presenti nello stesso luogo (fisico, virtuale, mobile). Le persone devono avere l’intenzione di riunirsi, non può essere casuale Associazione: vincolo giuridico, patto che lega le persone. Le persone ritengono di avere uno scopo e pensano che esso si raggiunga meglio se ci si mette d’accordo con altri. L’associazione potrebbe prevedere delle riunioni 14/10/22  Articolo 18 : libertà di associazione. Esiste anche la libertà di non associarsi. Sono proibite le associazioni segrete e le associazioni (sempre segrete) legate al condizionamento della vita dello Stato; segrete in quanto, se uscite allo scoperto, non potrebbero più perseguire i loro scopi. Tutti i comportamenti proibiti alle singole persone, sono proibiti anche alle associazioni Illecito civile: comportamento che provoca ad un’altra persona un danno ingiusto; danneggiare qualcun altro. Solitamente si riparano mediante risarcimento Responsabilità civile: obbligo di risarcire il danno; può talvolta riguardare i comportamenti delle altre persone (ES. mio figlio, il mio animale domestico). La responsabilità penale (sanzione penale) è solamente personale  Articolo 19 : libertà di professare la propria fede religiosa, anche di non professare nessuna fede. Si può professare anche associandosi, in forma privata e pubblica. L’unico divieto è quello del buon costume. Questa formula ricorre due volte nella Costituzione, nell’articolo 19 e nell’articolo 21 Buon costume: si applica a quelle manifestazioni del pensiero che hanno a che fare con la sessualità (ES. propaganda di anticoncezionali); osceno: lede il comune senso del pudore. È da considerarsi contro il buon costume ciò che è osceno. Bisogna fare riferimento al comune senso del pudore, ciò che è MEDIAMENTE accettato. Questo si evolve con il tempo  Articolo 20 : esistenza di associazioni (associazioni a rilevanza costituzionale) con carattere religioso. Se un’associazione ha un carattere religioso, dev’essere trattata come qualsiasi altra associazione  Articolo 21 : libertà di manifestare il proprio pensiero, mediante qualsiasi mezzo di diffusione (pubblico indeterminato). Diverso dall’articolo 15: riservato a qualcuno di specifico, non c’è il divieto di buon costume  Articolo 22 : nessun individuo può essere privato della sua capacità giuridica, cittadinanza o nome, per motivi politici. Può anche succedere per motivi non giuridici  Articolo 23 : nessuna prestazione personale (essere obbligati a fare qualcosa) o patrimoniale (economico) può essere imposta, se non in base alla legge  Articolo 24 : agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi. Possono farlo tutti, non solo cittadini italiani. La difesa è un diritto individuale Diritto: pretesa nei confronti degli altri membri della società Interesse legittimo: una specie di diritto, riguarda i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Consiste nella pretesa che gli atti della pubblica amministrazione siano atti rispettosi nei confronti della legge. Deve essere rispettato il principio di legalità  Articolo 25 : nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Sono le norme giuridiche ad indicare, in astratto, il giudice che seguirà il determinato processo. Ci si basa su leggi in vigore in un determinato momento. Le misure di sicurezza servono a tenere sotto controllo delle persone potenzialmente pericolose per sé stesse e per gli altri 18/10/22  Articolo 26 : estradizione del cittadino. L’estradizione è concessa soltanto ove sia prevista dalle convenzioni internazionali. Non è ammessa per ragioni politiche  Articolo 27 : la responsabilità penale è personale. Si può essere civilmente responsabili (risarcimento del danno) per danni di altri (ES. bambini, animali). Non è ammessa la pena di morte (in tutti i paesi dell’UE). Un reato è qualcosa che affligge me in prima persona (a condizione che la persona sia imputabile, ES. che abbia più di quattordici anni), il risarcimento del danno è a beneficio di chi è stato danneggiato. Esistono tre gradi di giudizio: I grado, II grado e cassazione. L’ultimo grado è considerato la condanna definitiva; le condanne non possono essere contrarie al senso di umanità Reato: lesione a un bene giuridico (valore, qualcosa di importante) che, in una democrazia costituzionale, deve essere contenuto/protetti nella Costituzione. Possono esserci differenze tra un paese e un altro. Il reato viene perseguito a prescindere dalla volontà offesa dal reato. Il pubblico ministero impersonifica la volontà dei cittadini Illecito civile: comportamento di una persona ai danni di un’altra. Rimane nell’ambito di un rapporto privato; è la persona danneggiata dall’illecito che cita in giudizio la persona che ha fatto il danno, decide lui se agire in giudizio. Presuppone un danno che possa essere risarcito Diffamazione: parlare male di qualcuno di fronte ad altri quando la persona non c’è. È un reato Ingiuria: offesa rivolta a una persona presente, la quale può controbattere e difendersi. Fino al 2012 era considerato un reato, oggi è considerata un illecito civile  Articolo 28 : se una persona si interfaccia con un dipendente pubblico (alle dipendenze dello Stato) e che compia degli atti in violazione dei diritti, la persona è direttamente responsabile. Se la persona (dipendente pubblico) lede in qualche modo i diritti di altri, è direttamente responsabile. Chi risarcisce è l’ente verso cui la persona lavora, la persona risponde solo penalmente  Articolo 29 : qualsiasi persona nasce direttamente all’interno di una formazione sociale (una famiglia), una società naturale. Una famiglia può essere fondata o meno sul matrimonio, i due tipi sono quasi equiparate. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare. La legge sul divorzio è stata introdotta nel 1970 (tardi); è stata approvato anche il referendum abrogativo  Articolo 30 : rapporto genitori-figli. Rispetto ai figli, i genitori hanno dovere e diritto di mantenerli (compatibilmente con la disponibilità economica della famiglia), istruirli (ricevere un’istruzione – scuola pubblica, privata o altro) ed educarli (precetti morali, etici, di vita…). Si intendono tutti i tipi di figli, sia dentro che fuori dal matrimonio. La legge tutela la ricerca dei genitori biologici  Articolo 31 : la Repubblica agevola (economicamente) la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare attenzione alle famiglie numerose  Articolo 32 : la Repubblica tutela la salute, deve essere garantito a TUTTI. La salute è anche un interesse della collettività. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. I trattamenti sanitari obbligatori non possono comunque violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana (ES. donazione di organi) 21/10/22  Articolo 41 : l’iniziativa economica è libera  Articolo 42 : esiste la proprietà privata, ma esiste anche quella pubblica o Beni demaniali: bene immobile (non si può spostare), sono una serie di beni che non possono essere posseduti da soggetti privati, ES. spiagge, strade, boschi, monumenti… questi beni, di proprietà possono appartenere solo allo stato o a enti pubblici, ma l’ente pubblico che possiede il bene deve garantire il mantenimento e può concedere a privati la possibilità di offrire servizi che riguardano la fruizione di quel bene o Beni patrimoniali indisponibili: beni che appartengono a enti pubblici; possono essere beni mobili e possono appartenere anche a dei privati, ES. miniera, parchi. Non possono essere alienati a dei privati o Beni patrimoniali disponibili: possono appartenere a enti privati o no, può essere rivenduto. La legge stabilisce come si acquista (donazione, eredità, uso capione) e come si gode della proprietà (ci possono essere limiti). Il fatto che esista la proprietà privata dev’essere considerata come un elemento che possa aiutare la società Proprietario: proprietà del bene Possessore: materialmente gestisce il bene (diventa proprietario se dopo cinque anni il proprietario non rivendica il bene)  Articolo 43 : per legge è possibile riservare o trasferire allo stato determinate imprese (che agiscono in settori di interesse generale)  Articolo 44 : proprietà terriera privata  Articolo 45 : cooperazione a carattere di mutualità, tutela artigianato  Articolo 46 : collaborazione in azienda  Articolo 47 : tutela del risparmio, favorire l’accesso alla proprietà  Sistema proporzionale: si utilizza per eleggere dei componenti di un’assemblea, formata da tanti seggi. I contendenti sono liste di candidati. Gli elettori non votano le singole persone, ma la lista. Quoziente elettorale: quanti voti ha preso ciascuna lista. Il numero di seggi si calcola dopo aver ottenuto il numero dei voti. Si fa una sorta di proporzione. Ci sono due sistemi: sistema delle liste bloccate (ogni persona della lista ha un numero, si va in ordine) e il sistema delle preferenze (quando gli elettori vanno a votare decidono le persone che preferiscono)  Sistema maggioritario: c’è un posto in palio, chi prede più voti degli altri vince. Si usa questo sistema per le elezioni dei sindaci; per i comuni con più di 50.000 abitanti è necessario che il candidato che vince ottenga la metà + 1 dei voti e alla lista a lui collegata vengono assegnati il 60% dei seggi. Potrebbe succedere che nessuno ottenga la maggioranza assoluta – si fa il ballottaggio con i 2 candidati più votati Con il sistema maggioritario si può decidere di eleggere anche una parte dell’assemblea: in questo caso bisogna trasformare questa elezione collettiva in tante elezioni singole. L’elezione con sistema maggioritario è per forza l’elezione di una sola persona, quindi per eleggere più persone si divide il territorio nazionale in tante porzioni quante sono le persone da eleggere Dalle prime elezioni fino al 1993, il sistema elettorale del Parlamento italiano (deputati e senatori) è stato di tipo proporzionale. Ci sono state piccole variazioni ma tutte basate su sistema proporzionale. Ha il vantaggio che permette anche alle liste votate da poche persone di ottenere il loro numero di seggi. Il risultato di questo sistema, soprattutto in una situazione come quella italiana, con un sistema molto frammentato, è un’assemblea molto frammentaria, dove ci sono tanti gruppi politici. Per dare la fiducia al governo è necessario che un gruppo di partiti si alleino tra loro e creino una maggioranza. Il partito più votato era la Democrazia Cristiana, ma dagli anni ’50 non ottenne più la maggioranza. Un governo di coalizione è molto debole. All’inizio degli anni ’90 si è pensato di dare maggiore stabilità al governo. Ci sono stati diversi scandali politici Nel 1993 è stato introdotto il sistema maggioritario per l’elezione dei sindaci. Si passa al sistema Mattarellum. Un’elezione con sistema maggioritario avrebbe dovuto forzare i partiti ad organizzarsi (si formò una coalizione di centro-destra e una coalizione di centro-sinistra). Questo non ha eliminato la litigiosità tra coalizioni. Quasi mai abbiamo avuto governi rimasti in carica per tutti i 5 anni Nel 2005 si è varata la legge Porcellum (legge Calderoli) che reintroduceva un sistema proporzionale, che però era interamente proporzionale e si attribuiva alla lista più votata un premio di maggioranza, in modo da ricoprire la maggioranza dei seggi alla Camera o al Senato. Questo premio di maggioranza, alla Camera si calcolava su base nazionale (lista più votata a livello nazionale), al Senato su base regionale (lista più votata in ogni singola regione). Le liste erano bloccate, ma le persone presenti nella lista potevano candidarsi in più circoscrizioni (liste civetta). Nel 2014 la Corte costituzionale ha dichiarato questo sistema illegittimo. Il Porcellum venne modificato in Consultellum, ma non è mai stato utilizzato La legge di Matteo Renzi, Italicum, mai applicato e dichiarato incostituzionale dalla Corte (aveva gli stessi difetti del Porcellum). Fu la volta del Rosatellum, tutt’ora vigente (2017). Sono state avanzate varie proposte, non approvate 4/11/22 Decreto legge: atto approvato dal governo, ha la stessa efficacia della legge. (articolo 77) Ci possono essere situazioni in cui il Parlamento cede il potere legislativo al governo (situazione temporanea, per esempio un’emergenza). La norma che il governo emana diventa immediatamente esecutiva. Il Parlamento ha 60 giorni per fare l’operazione “conversione del decreto legge in legge”. Se non succede, il decreto legge decade dopo i 60 giorni, e decadono anche eventuali rapporti giuridici sorti in quel periodo. Fino al 1996, i decreti legge non convertiti venivano reiterati, ovvero il governo prolungava gli effetti del decreto legge. Oggi, se il decreto non viene convertito, non può essere reiterare Il decreto legge permette al governo di far entrare in vigore le sue decisioni in poco tempo. Quando un governo emana un decreto legge, i partiti oppositori non sono d’accordo  Articolo 75 : referendum abrogativo. Referendum con cui si abroga, elimina, una legge o un atto con forza di legge (es. decreto legge o decreto legislativo). Si chiede se si vuole abrogare tutto o una parte di questi atti. Abrogando una disposizione, si modifica la norma (il significato dietro le disposizioni). Non possono essere abrogate alcuni tipi di norme, quali le leggi tributarie e di bilancio (come lo Stato spende i soldi presi dalle tasse), di amnistia (si concede ai detenuti di smettere di scontare la loro pena, cancella il reato) e di indulto (non incide sul reato ma solo sulla pena, ES. scontare una pena più breve). L’amnistia e l’indulto possono essere decisi solo su legge del Parlamento (2/3). A differenza dell’amnistia, concessa dal Parlamento per categorie di reato (categorie di persone), la grazia viene concessa dal presidente della Repubblica a singoli individui. Il referendum necessita una legge di attuazione. Il referendum è valido solo se si recano alle urne la metà +1 delle persone aventi diritto di voto. L’astensione non è mai una vera astensione, ma una presa di posizione politica. L’abrogazione non retroagisce mai. Ci sono 2 effetti: se il referendum non è valido perché manca il quorum strutturale, i promotori del referendum potrebbero ripresentare una nuova richiesta di referendum; se prevalgono i NO (non si raggiunge il quorum funzionale), si può richiedere un nuovo referendum solo dopo 5 anni L’introduzione del referendum è una novità della nostra Costituzione Costituzione rigida: non si può modificare 17/11/22 Trattato di Lisbona (2009), come tutti i trattati internazionali è stato ratificato: l’Italia si è impegnata a rispettare tutti gli obblighi previsti partecipando all’UE La capacità dell’UE di produrre atti normativi è sottoposta a trattati dell’unione. Gli atti normativi nazionali, qualora fossero in contrasti con quelli dell’Unione, sarebbero cedevoli Gli atti normativi dell’Unione sono prodotti dalle istituzioni europee. Le principali:  Il Consiglio europeo : composto dai capi di stato o di governo dell’UE; definire l’orientamento politico generale e le priorità dell’UE. Presieduto da un presidente (mandato di 2 anni e mezzo). Si riunisce 4 volte l’anno, salvo emergenze Troica:  Il Parlamento europeo : rappresenta i cittadini. 3 funzioni: o Attività legislativa o Bilancio o  Il Consiglio dell’UE : rappresenta i ministri. Decide a maggioranza  La Commissione europea : ha un presidente decisa dai governi degli stati membri a maggioranza qualificata; bisogna tenere conto dell’esito delle elezioni del Consiglio europeo (rapporto fiduciario come quello nazionale tra Governo e Parlamento). Decidere quali sono le priorità dell’UE (nei 5 anni in cui rimane in carica). I soldi vengono stanziati per lavorare su queste priorità. Il presidente sceglie la propria “squadra” (26 membri + presidente). 4 funzioni: o Proporre nuove leggi o Gestire le politiche e assegnare i finanziamenti dell’UE o Assicurare il rispetto della legislazione dell’UE o Rappresentare l’UE sulla scena internazionale Il diritto dell’Unione europea deve essere rispettato dagli stati membri. L’organo che controlla questo è la Corte di giustizia dell’UE. Giudica gli stati membri dell’Unione che non rispettano gli atti normativi prodotti dall’UE  Assicura il rispetto della legge  Annulla gli atti giuridici illegittimi dell’UE  Assicurare l’intervento dell’UE  Sanzionare le istituzioni dell’UE La Commissione europea fa la proposta legislativa, che viene trasmessa sia al Parlamento che al Consiglio finché le due istituzioni non si mettono d’accordo e approvano lo stesso testo. Con il Trattato di Lisbona sono stati approvati 3 trattati: * Trattato sull’UE (una specie di Costituzione); Trattato sul funzionamento dell’UE (lungo e dettagliato, regola il funzionamento dell’Unione nei moltissimi settori in cui opera); Carta dei diritti fondamentali dell’UE (nel 2000, quando è stata approvata, era soltanto una sorta di dichiarazione di principi; ora ha lo stesso valore giuridico dei trattati) 18/11/22 Fonti del diritto dell’UE:  Diritto primario , i trattati istitutivi: * il TUE, TFUE, si aggiunge la Carta fondamentale dell’UE (non modificabili). Sono allegati dei protocolli  Principi generali del diritto dell’Unione : per tutte le cose che non sono specificamente descritte nei trattati. Derivano dalle tradizioni costituzionali degli stati membri (stati democratici che hanno delle tradizioni costituzionali basati su questi principi) Diritto derivato:  Regolamenti : riguarda tutti gli stati membri dell’UE, è direttamente applicabile – nel momento in cui entra in vigore  Direttive : vengono approvate più direttive che regolamenti, è un atto normativo in cui l’UE fissa un obbiettivo da raggiungere, da dei criteri per raggiungerlo ma sono indicazioni piuttosto flessibili, occorre emanare una legge/atto normativo nazionale in cui lo Stato indica i dettagli. Richiedono l’intervento attivo dello Stato. Ogni anno viene approvata la Legge di delegazione europea, con cui si recepisce in blocco tutte le direttive dell’anno precedente e le divide in 3 gruppi, relative alle materie su cui insistono queste direttive: o Materie coperte da riserva di legge o Materie non coperte da riserve di legge. Il governo può attuarle anche semplicemente con dei regolamenti o Materie in cui la Costituzione devolve la competenza legislativa alle regioni  Accesso incidentale: durante un processo qualunque (qualsiasi processo di fronte a qualsiasi giudice) ad un certo punto si verifica un “incidente”: al giudice (o anche altre parti, ES. avvocati) viene il dubbio che una legge che deve essere applicata sia incostituzionale. Il giudice che interrompe il processo fa da “filtro”: se non ci fosse questo “filtro”, la Corte potrebbe essere sommersa da molte questioni pretestuose (ES. per cercare di allungare i tempi del processo) e questo non è possibile, la Corte è una sola. Bisogna che arrivino solo le questioni con un fondamento. È il giudice che deve fare una prima analisi: due presupposti o Rilevanza : il giudice deve dimostrare, con una motivazione, la rilevanza; per lui, per poter prendere una decisione, è indispensabile applicare la norma in analisi. Connessione tra la norma di legge e lo specifico caso o Non manifesta infondatezza : il giudice fa una specie di primo esame per dimostrare che in effetti qualche ragionevole dubbio sussista, con motivazione Nel momento in cui il giudice sospende il processo, prende il nome di giudice a quo (“giudice dal quale” ha avuto origine questa faccenda). La Corte costituzionale riceve la motivazione del giudice e anch’essa fa un esame, non sulla questione in sé ma su come il giudice ha motivato il fatto. La Corte potrebbe rifiutarsi di giudicare. Se il giudice ha motivato adeguatamente, la Corte analizzerà la questione in modo più profondo. I giudici si riuniscono ecc. Quello che la Corte costituzionale ha deciso, quello è. Nulla vieta che in futuro, un altro giudice a quo ripresenti la questione alla Corte o Sentenza di accoglimento : la Corte accoglie le motivazioni del giudice, la norma è anticostituzionale o Sentenza di rigetto : la Corte respinge le motivazioni del giudice, la norma va bene La Corte costituzionale più spesso accoglie sentenze interpretative: la Corte accoglie le motivazioni e le interpreta Ordine pubblico = vivere armoniosamente secondo i principi democratici della Costituzione. Non si usa più il termine “ordine pubblico” nella Costituzione per non rimandare ai tempi del fascismo o Sentenze additive : una norma è anticostituzionale perché “le manca un pezzo”. Avrebbe dovuto aggiungere qualcosa che non dice, non traccia una distinzione specifica. Non specifica qualcosa. La Corte potrebbe emettere una sentenza o di rigetto o additiva di principio (la norma non dice questa cosa ma noi dobbiamo tenerla e interpretarla come se ci fosse il pezzo mancante) o Sentenze manipolative : la sentenza potrebbe attribuire dei significati alle norme che fino ad allora non avevano mai avuto. Sono così tante creative da poter essere definire manipolative, danno alla legge un significato completamente diverso  Accesso in via diretta/in via d’azione : ci sono soggetti che possono adire la Corte costituzionale. Possono accedere solo il presidente del Consiglio (Stato) e delle Regioni (regione). Possono farlo solo quando c’è una controversia di tipo legislativo che riguarda lo Stato o le regioni. L’articolo 117 divide le materie che riguardano lo Stato e le regioni. L’impugnazione può avvenire entro 60 gg dall’entrata in vigore della legge. Lo Stato ha una capacità più alta di impugnare le leggi delle regioni: può impugnarle per qualunque motivo di incostituzionalità, le regioni solo se lo Stato ha trattato una materia non di loro competenza Nel 2014, dei cittadini hanno denunciato la lesione di un loro diritto, perché la legge elettorale “è fatta male”, tanto che il risultato delle elezioni è distante dall’effettiva volontà dell’elettorato. Con questo trucchetto si è permesso ai singoli cittadini di impugnare una legge elettorale, passando attraverso il TAR (avvocato Besostri) e arrivando alla Corte costituzionale. La Corte ha ritenuto che vari aspetti di questa legge erano incostituzionali. Una legge elettorale, per quanto incostituzionale, non potrebbe essere annullata del tutto, altrimenti come si fa a fare le elezioni? Non si può eliminare del tutto né tramite referendum abrogativo né giudizio di costituzionalità. La Corte costituzionale potrebbe decidere che alcune specifiche siano incostituzionali, ma comunque non la legge per intero: potrebbe essere necessario svolgere le elezioni in qualsiasi momento (si verificherebbe una paralisi costituzionale) Il giudizio di costituzionalità è la principale funzione della Corte La seconda è il principio di attribuzione dei conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato, su quello tra lo stato e le regioni e tra le regioni FINE LIBRO “CORSO DI DIRITTO PUBBLICO” 1/12/22 La libertà di manifestazione del pensiero (art 21 Cost) Art 21 è incentrato sulla disciplina della stampa, per vari motivi: la nostra costituzione è una costituzione di reazione all’esperienza fascista e nel fascismo gradualmente era stata repressa la libertà di stampa. L’intento dei costituenti era riportare in vita la libertà di stampa che già esisteva, era contenuta nello statuto albertino. L’art 21 è impostato sul concetto di libertà di espressione e quindi di stampa come libertà individuale della persona. Non c’è un riferimento specifico al pluralismo dell’informazione. È mancato ai costituenti la necessità di specificare il nesso tra libertà di informazione e democrazia. È stata la corte costituzione a ripristinare questi elementi in connessione con la cedu e con atti di diritto internazionale. Nella costituzione tedesca ci sono molti elementi in più, parla anche dell’accessibilità dell’informazione: se da un lato le persone hanno il diritto di esprimersi, dall’altro devono poter ricevere le informazioni. La cost tedesca parla anche di radio e di cinema. Perché la nostra costituzione non parla della radio e del cinema? I costituenti non hanno pensato a questi due elementi per due motivi: la stampa è un’attività privata, la radio e la tv invece sono di dominio pubblico. La radio nasce in regime di monopolio pubblico e c’era solo un ente autorizzato a trasmettere informazioni ossia la nuova RAI. SE LO STATO FOSSE STATO DEMOCRATICO ANCHE I MEZZI DI INFORMAZIONE GESTITI DALLO STATO SAREBBERO STATI IMPRONTATI SULLA DEMOCRAZIA, questo è il motivo per cui la costituzione non parla di radio, il cinema non è citato perché viene considerato uno strumento dì intrattenimento. La costituzione tedesca prevede anche il divieto di censura per qualunque mezzo di informazione, mentre nella nostra comunicazione questa limitazione riguarda solo la stampa. Ad esempio ci sono dei film che sono vietati ai minori di 18 anni e vi è una commissione che controlla i film trasmessi nelle sale cinematografiche e nella tv. Ciò che non è scritto esplicitamente nella costituzione può essere interrato con ciò che viene detto dalle carte internazionali soprattutto in materia di diritti (ci basta guardare all’art 2 che riconosce la tutela di tutti i diritti fondamentali dell’uomo, non solo quelli esplicitamente indicati ma anche quelli della CEDU o quelli della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo), ad esempio L’art 19 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Nel 1996 è stato stipulato un patto internazionale sui diritti civili e politici, per ottenere un’attuazione concreta dei principi della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ovviamente non si tratta di un diritto senza limiti: la libertà di espressione deve rispettare i diritti e la reputazione altrui, salvaguardare la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico. CEDU vincola tutti gli stati membri del consiglio di Europa attualmente 46, L’art 10 della CEDU è dedicato alla libertà di espressione. La libertà appena enunciata è sottoposta alla formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la sicurezza nazionale, l’integrità territoriale, pubblica sicurezza etc. La corte di Strasburgo esamina il caso e vede se i limiti che lo stato ha posto alla libertà di espressione sono finalizzate a garantire le esigenze specificate nel secondo comma dell’art 10, la corte di Strasburgo fa una sorta di giudizio di proporzionalità. La nostra corte costituzionale più volte ha ribadito che siccome l’Italia ha accettato le limitazioni di sovranità connesse alla CEDU, la CEDU ha una sorta di valore costituzionale, le norme della CEDU sono una sorta di integrazione della costituzione in materia di diritti. Se l’Italia non rispetta i diritti della CEDU c’è una violazione anche costituzionale. Quando parliamo di libertà di espressione si possono esprimere qualunque tipo di opinione? La corte di Strasburgo ha detto di sì, ma ci sono anche dei limiti che non possono essere caricati cioè il limite della DIGNITÀ UMANA. L’unione europea ha anche una carta dei diritti di fondamentali (2000). Per cui i cittadini dell’Ue oltre alla CEDU hanno come riferimento là carte fondamentale dei diritti dell’Ue. Questa carta contiene il principio della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione, questa è una norma vincolante per i paesi dell’Ue, poiché questa carta ha lo stesso valore dei trattati, le norme di questa carta devono essere per forza rispettate e se ciò non accada te il paese può essere sanzionato. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” Rientra fra i diritti inviolabili dell’uomo di cui all’articolo 2 cost, quindi è irrinunciabile, inalienabile, intrasmissibile, imprescrittibile è sottratto alla revisione costituzionale. Il diritto alla libertà di espressione è un diritto assoluto, io posso esprimermi liberamente sia davanti alle singole persone sia alle istituzioni pubbliche (profilo attivo). Tutti possono manifestare liberamente il proprio pensiero. Quindi la libertà è della persona ma anche delle associazioni, poiché ente formato da persone. I destinatari sono tutti, non ho un destinatario specifico. La libertà di espressione esprime anche il suo profilo negativo: c’è il diritto al silenzio (profilo negativo esplicito) e il diritto a ricercare e ricevere informazioni (essere informati) (profilo passivo implicito). Questo diritto non ha una diversa estensione in relazione alle caratteristiche del soggetto titolare, ci sono però alcune persone che hanno la libertà di esprimersi rafforzata: i parlamentari per cui vale il principio di insindacabilità, non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. La libertà di manifestazione del pensiero riguarda anche il pensiero altrui fatto lecitamente proprio, le notizie e i fatti di attualità le conoscenze e in genere le informazioni (se qualcuno ha manifestato la propria opinione e io ne sono venuta a conoscenza in maniera lecita la posso diffondere). “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. “Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni” L’art 21 non riguarda le comunicazioni interpersonali, di cui si occupa L’art 15, ma ad oggi è difficile distinguere le comunicazioni rivolte al pubblico o a un destinatario specifico. Inizialmente la distinzione si basa sul tipo di mezzo che io utilizzavo (ad esempio se scrivevo una lettera si presupponeva che la mia comunicazione fosse interpersonale, se usavo la radio o la tv la mia comunicazione non era più interpersonale) Ad oggi io posso mandare una comunicazione tramite email ad una persona specifica oppure a un ingente numero di persone. Devo guardare l’intenzionalità di chi comunica. Non è però escluso che ci possano essere degli errori da parte di chi comunica perché ad oggi i mezzi tecnologici vengono usati anche senza una troppa consapevolezza. Ci si è chiesto se l’apologia di reato (=lodare un comportamento che costituisce un reato) o la propaganda sovversiva fossero dei reati di opinione in quanto esiste la libertà di espressione. Quali sono gli elementi che legittimano che determinati tipi di opinione non vanno bene. Secondo la corte costituzionale l’apologia di reato e la propaganda sovversiva sono opinioni ma non sono opzioni pure ma volte a istigare gli altri a fare quella determinata azione. Non sono espressioni fini a sè stesse ma volte a istigare un’azione antidemocratica e sovversiva. La libertà di espressione va bene ma riguarda le opinioni pure, quando parliamo di opinioni che concretizzato nell’ istigazione a fare qualcosa sono sbagliate. Ma comunque tutte le opinioni provocano un comportamento nelle persone, che danno luogo all’azione e poi non si può capire se il comportamento della persona è determinato dalla mia espressione. Queste sono le due parti di debolezza di ciò che la corte ha detto. Fake news Perché è difficile reprimere le notizie false? C’è L’art 656 del codice penale che punisce la diffusione di notizie false, poiché sono notizie che possono sovvertire l’ordine pubblico. La persona che diffonde la ● Riservatezza ● Regolare funzionamento della giustizia—>limiti rispetto a diritti collettivi ● Sicurezza dello stato ● Ordine pubblico Se viene violato un limite c’è un reato ma il reato esiste se il bene giuridico che viene leso è presente nella costituzione. Se ad esempio nella costituzione non c’è il valore della riservatezza non ci potrebbe essere il reato della diffamazione. LA LESIONE DELLA REPUTAZIONE ONORE=percezione che ognuno ha di sé stesso, è una connotazione soggettiva della propria dignità, se si lede l’onore si commette un’ingiuria. L’ingiuria fino al 2016 era un reato ma poi è stato deciso che era un comportamento poco grave per essere considerato un reato. L'ingiuria è un illecito ma è un illecito civile, si può richiedere un risarcimento. La diffamazione invece continua ad essere un reato, è un’offesa alla reputazione della persona, cioè alla percezione che gli altri hanno di noi stessi. Ed è più grave se compiuta a mezzo di stampa o tramite altri mezzi di comunicazione di massa. Se consideriamo la reputazione un valore, questa deve essere contenuta nella costituzione, ma se leggiamo il testo della costituzione non comprare questa parola e la possiamo ricavare in via interpretativa dall’art 2 (all’art 8 della CEDU infatti colmare queste parole) che usa il termine dignità sociale che possiamo considerare un sinonimo di reputazione. Poi c’è l’art 21 che possiamo considerare nel suo profilo negativo (diritto al silenzio, quindi pretesa che non siano divulgati fatti o valutazioni disonorevoli). Bisogna avere un buon motivo per gettare discredito su una persona. Ad esempio se io dico che un mio collega è un pervertito, anche se questa informazione è vera io non possa divulgarla, per farlo devo avere un giustificato motivo. La diffamazione è l’offesa a una persona che non c’è (se invece faccio l’offesa in faccia è un’ingiuria) e non può quindi discolparsi è lo devo fare con più persone. Se io dico una cosa negativa su una persona a un mio amico non è diffamazione. Se dico questa informazione a più persone e con un mezzo di comunicazione è ancora più grave. Se poi racconti anche fatti dettagliati è ancora più grave. Se ho fatto queste cose posso subire pene pecuniarie o reclutative 6/12/22 Caso del giornalista Belpietro. La Corte europea ha riconosciuto che la pena detentiva connessa al reato di diffamazione era troppo grave. Caso del giornalista Sallusti. Eccezione di costituzionalità. La sentenza 150 del 2021 Ad oggi non abbiamo una nuova disciplina a mezzo stampa. Presuppone diffamazione attraverso qualsiasi mezzo di comunicazione Cosa può fare la persona offesa?  Querelare il diffamante  Agire in sede penale a seguito della denuncia (pena pecuniaria o detentiva)  Agire in sede civile (dimostro di aver subito un danno e chiedo un risarcimento economico)  Chiedo la rettifica (“eliminare” la diffamazione, deve essere fatta in tempi molto brevi). Deve essere fatta con lo stesso rilievo con cui è stata fatta la diffamazione  Presentare un esposto all’ordine dei giornalisti Limite alla riservatezza, si è sviluppato particolarmente in Inghilterra nell’800. Il diritto aveva il diritto “ad essere lasciato in pace” dai mezzi di comunicazione, non si poteva scavare a fondo nella vita degli individui. Quando oggi parliamo di riservatezza, abbiamo soprattutto in mente l’aspetto della privacy e del controllo dei dati personali Dato personale: qualsiasi informazione che riguarda una persona fisica indentificata o identificabile (nome, cognome, numero di telefono, numero di matricola nel nostro caso). La disciplina del 2018 prevede che per trattare i dati personali serve il consenso dell’interessato esplicito. L’articolo 9 parla di particolari dati personali, o dati sensibili (termine che non compare più nella disciplina attuale): dati che rivelano l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose, dati genetici, biometrici, salute, vita sessuale, orientamento sessuale della persona. È vietato trattare questi dati a meno che: consenso esplicito dell’interessato, ecc. Cookies: osservano quello che facciamo e prendono informazioni. Dobbiamo dare consenso anche per questo. Questo è un consenso non informato, non sappiamo esattamente a quali cookies stiamo dando il consenso e non sappiamo cosa ne verrà fatto I giornalisti non sono sottoposti alla regola del consenso. Non potrebbero scrivere nulla e le informazioni non circolerebbero. Gli stati membri possono prevedere esenzioni o deroghe alla regola del consenso se il trattamento dei dati è finalizzato all’attività giornalistica. La legislazione italiana dice che i giornalisti sono comunque soggetti a trattare i dati secondo uno specifico codice deontologico:  I giornalisti che trattano e raccolgono dati personali devono utilizzarli solo per l’attività giornalistica  Quando il giornalista raccoglie i dati deve sempre identificarsi come tale, a meno che palesare la sua identità non lo metta in pericolo o renda impossibile la raccolta di informazioni  Il giornalista deve raccogliere dati rispettando la privacy dell’interessato. Deve limitare il più possibile la sua ingerenza nella vita privata delle persone Le carte internazionali trattano il diritto di riservatezza (articoli 12, 8, 7). Anche la nostra Costituzione (13, 14, 15, 21) Sentenza del 1975, caso Soraya. Tutto quello che appartiene alla sfera della persona è privato, devono ritenersi riservate. Le persone, anche se famose, hanno diritto a una sfera privata. Rimane privato quello che non è di interesse per il pubblico. ES. com’era vestita. Inevitabilmente la sua sfera privata sarà più ridotta, ciononostante c’è una parte della vita della persona che deve rimanere riservata. A meno che l’interesse del pubblico sia prevalente rispetto alla volontà della persona 9/12/22 Libertà e segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione Inviolabile. La limitazione può avvenire solo per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge Può essere utile se un certo tipo di comunicazione è pubblica o privata. Il rimedio per la violazione del buon costume è il sequestro degli stampati. Può avvenire senza riserva di giurisdizione, ma l’autorizzazione deve avvenire entro 24 ore. L’equivalente del sequestro è l’inibizione all’accesso del contenuto o l’oscurazione della pagina. Non è detto che sia sempre facile capire se una comunicazione sia pubblica o privata La libertà e la segretezza delle comunicazioni deve essere tutelata dal momento in cui il soggetto manifesti l’intenzione di voler comunicare (ES. invio di una mail). Il problema è quando finisce. Due teorie: causa da determinare caso per caso; ricezione della comunicazione da parte del destinatario (ES. apertura della mail). Sono tutelati sia il mittente sia il destinatario Tutti hanno diritto di comunicare riservatamente: persone fisiche, formazioni sociali, stranieri, minorenni (limiti, diritto dei genitori di istruire ed educare i figli) Corrispondenza non significa soltanto quella tradizionale (lettere, cartoline, ecc.) ma anche quelle nuove. C’è stato un aggiornamento rispetto al passato. Telefoniche, telegrafiche, radioelettriche, informatiche, telematiche. La Corte costituzionale spiega che la segretezza è un requisito per poter comunicare liberamente. Senza segretezza delle comunicazioni non ci sarebbe nemmeno libertà, nessuno si sentirebbe sicuro Se le comunicazioni interpersonali non sono soggette al limite del buon costume, bisogna trovare un sistema per distinguere le comunicazioni private da quelle pubbliche. Per come ragionavano i costituenti nel 1948, dipendeva dal tipo di strumento utilizzato (ES. una cartolina VS la radio). Oggi, lo stesso mezzo si può utilizzare sia per comunicare privatamente sia pubblicamente Diffamazione a mezzo stampa: aggravante. Come si fa a capire la distinzione tra pubblico e privato? Bisogna accertare l’intenzione del mittente (se l’intenzione era quella di diffondere il contenuto solo a specifiche persone o a tante). C’è sempre la possibilità che qualcuno credesse di comunicare segretamente ES. ragazzi giovani o anziani La limitazione può comunque avvenire per riserva di legge e giurisdizione. La legge prevede che le intercettazioni sono possibili solo in caso di reati gravi, in relazione agli anni di carcere legati al reato. Ci vuole l’autorizzazione del GIP e possono durare solo 15 giorni, per prolungarle serve una nuova autorizzazione. Alla fine dei 15 giorni le intercettazioni vengono trascritte e la persona viene interessata viene informata. Non tutto ciò che viene intercettato è utile al processo, per evitare che la privacy venga violata eccessivamente, la persona, insieme al suo difensore, deve partecipare all’udienza a stralcio per salvare la maggior parte dell’intercettazione. Il giudice deciderà cosa salvare e cosa no. Le parti stralciate devono essere distrutte e non possono essere utilizzate in alcun modo, senno si compie il reato di intercettazione abusive. Procurarsi le intercettazioni è un piccolo reato, divulgarle è più grave La tendenza è quella di pubblicare le intercettazioni, negli anni scorsi c’è stato un abuso da parte dei mezzi di comunicazione. Nel 2006 è stata pubblicata una legge che aggrava molto le pene per chi divulga delle intercettazioni che non possono essere divulgate. Fino a 5 anni di carcere e multe per l’editore. Questa legge punisce chi diffonde le intercettazioni che dovevano essere distrutte in quanto stralciate. C’è un altro fenomeno che viene punito con piccole multe, la divulgazione di intercettazioni prima che il processo si sia concluso, mentre le indagini sono in corso e prima che la persona sia effettivamente indagata. In questo caso la multa è piccola la pena carceraria è fino a 3 anni, se la divulgazione avviene senza giusta causa Nel 2017 c’è stata una riforma che rende più difficile a qualcuno che non sia il giudice o il pubblico ministero di ottenere le intercettazioni. È intervenuta sulle intercettazioni compiute spontaneamente fuori dalla procedura, compiute dai giornalisti fuori dal diritto di cronaca Teoricamente, le intercettazioni dovrebbero essere fatte dalla polizia. In pratica, ci sono enti privati che lavorano per la polizia. È probabile la fuga di notizie, per esempio ai giornalisti. Questa persona sa di essere protetta dal segreto sulle fonti giornalistiche Segreto sulle fonti giornalistiche Giornalisti ed editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse. Lo scopo della norma è quello di favorire la circolazione di informazioni, e quindi il diritto di tutti ad essere informati, oltre a quello di proteggere la sfera privata della fonte (questo è il mezzo attraverso cui si realizza la finalità della norma) Sentenza Goodwin 1996 Articolo 200 del codice di procedura penale. Alcuni soggetti - i ministri di culto, gli avvocati, i consulenti tecnici, i medici (chirurghi, farmacisti, esercenti professioni sanitarie) ed esercenti di altri uffici, tra cui i giornalisti professionisti, che però è limitato, che l’unica cosa che non rivela è il nome della persona da cui ha ricevuto informazioni. Se il giornalista è pubblicista, quindi non professionista, è obbligato a testimoniare. Al contrario di ciò che dice la CEDU, che dice che il segreto riguarda tutti i tipi di giornalisti. Ci sono casi limiti, ovvero se le informazioni sono indispensabili, il giudice potrebbe obbligare il giornalista a testimoniare. L’articolo 200 protegge il segreto ma non in modo assoluto. Se il giornalista obbligato non parla, viene incriminato e arrestato per testimonianza redicente La tutela dei minori è presente in Costituzione (articolo 31) e in altre convenzioni internazionali. Alcune norme tendono a proteggere particolarmente i minori coinvolti in processi penali, non è possibile pubblicare le generalità e l'immagine del minore. Non è giusto che sia esposto mediaticamente. C’è un’esigenza di proteggere i minori dal fatto che le loro generalità siano pubblicate sui mezzi di comunicazione, non solo se il minore è autore o vittima di un reato. Può nuocere al corretto sviluppo del minore. Quest’idea nasce con la Carta di Treviso (1990), delle norme deontologiche che i giornalisti devono spontaneamente seguire. La sintesi è che se bisogna parlare di notizie che trattano minori, il minore non deve essere reso identificabile, se il fatto è tale da nuocere l’equilibrio psico-fisico del minore. Se il minore ha fatto un’azione positiva, non c’è questo limite, se i genitori acconsentono. Se un
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