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appunti lezioni diritto privato 1, Appunti di Diritto Privato

appunti delle lezioni di diritto privato 1 con il professor Christian romeo

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 30/10/2021

mrtn_99
mrtn_99 🇮🇹

4.1

(19)

24 documenti

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Scarica appunti lezioni diritto privato 1 e più Appunti in PDF di Diritto Privato solo su Docsity! Diritto privato Info: * Lezioni frontali e 3 seminari, ripasso e approfondimento e chiarimento della lezione. * Ricevimento studenti: giovedì alle 11.30 o email: christian.romeo@unimi.it * Modalità d'esame: due parti, scritta (quiz di 15 domande, senza lo scritto non si può fare l'orale) e orale. Bocciati allo scritto: non si salta l'appello ( dicembre-gennaio- 2 febbraio) , estiva (maggio-giugno-luglio-2 settembre). Bocciati all'orale: scritto (23 min) valido ma salto d'appello. Fa media privato 1 e 2 con media ponderata sui crediti, * Libri di testo: Carnevali, appunti di diritto privato; manuale istituzioni di diritto privato ( Pietro Trimarchi); codice civile da tenere sempre ( Zanichelli). * Sito ARIEL: materiali, comunicazioni , date appelli, convegni, incontri etc. * Valutazione corso. —> Il diritto è quello che c'è scritto sul codice. —> Leggere prima della lezione il capitolo successivo. Intro: Il diritto si occupa di regolare rapporti interpersonali. Hobbes: gli uomini non si ammazzano perché non conviene. Le regole che ci diamo sono di convivenza, ci ‘’salva dall’anarchia’’ che non è fondata su forme di rispetto reciproco. L'uomo tende ad imporre, il diritto cerca di mettere un argine. Ma chi fa le regole? Le regole sono storiche , nascono in un contesto socio economico e politico. Il diritto nasce ‘’vecchio’’, ora che le persone si mettono d'accordo ci vuole troppo, la regola nasce ‘’invecchiata’’. Come si regola questa cosa? Codice civile del 1942, scritto da chi è scritto nel 1890-1900, le regole devono rispondere al futuro. Il nostro mestiere è usare le regole le regole date per risolvere problemi attuali, come ad esempio il ‘’furto di identità'’, oppure creo nuove leggi. Ora che la legge viene emanata il problema può cambiare. Le regole devono servire a risolvere conflitti o indirizzare dei comportamenti? È diverso dal dire che il diritto indirizza i comportamenti. Il più invasivo è quello dei comportamenti. Imporre un comportamento non è risolutivo di un qualcosa. Il legislatore impone dei comportamenti per il bene generale e superiore. Il diritto di famiglia: il coniuge deve assistenza all'altro in caso di malattia. Il bene generale viene stabilito da chi fa le leggi, è il popolo a eleggerlo. Appunti di diritto privato La struttura del diritto: Costituito da norme, una delle attività di diritto è dare ordine alla realtà, norme che descrivono e regolano la realtà. Il concetto di realtà è controverso. Il diritto mette ordine con norme, cioè regole. Tra le attività del diritto c'è quella di creare definizioni. In diritto privato si studiano le definizioni, fondamenti del diritto privato, istituzioni. Il diritto è una materia di linguaggio. Es: medico ha un dato empirico, fa il suo lavoro Noi concettualizziamo, cercando di creare regole con delle norme, composte da un linguaggio. Il linguaggio tecnico è molto importante. Questo avviene tramite norme, codici scritti. * Norma: secondo la teoria imperativistica la norma è un comando o un precetto. Senza comando non va più bene. Il minore non può concludere contratti, poiché annullabili. Una norma è composta da una previsione e disposizione, aldilà di come è scritto, verificati questi elementi è accettabile. Se un contratto viene concluso in forma orale ( previsione) è nullo ( disposizione). È una regola con fattispecie astratta e conseguenza applicativa. Le norme servono a tipizzare , la realtà venga tipizzata per fattispecie astratte, prendo la realtà e la incasello nella fattispecie astratta. Questa impostazione, di sussunzione, è un'impostazione che mutua il suo modo di essere dalla filosofia analitico deduttiva. Il nostro sistema di diritto, se fatto da previsioni e disposizioni, devo prendere la realtà e capire come vada sussulta. In modo che ci sia un processo analitico deduttivo, in modo da dedurne la disciplina. Es: matrimonio come contratto, sbagliato, (obbligo assistenza, coabitazione e fedeltà) —> altrimenti risarcisci un danno. Il matrimonio non è un contratto altrimenti , sotto la categoria del contratto, bisogna applicarle tutte le norme del contratto. * Distinzione tra norme giuridiche e norme sociali: Le norme possono essere anche non giuridiche , ad esempio quelle morali. Anche la norma sociale ha una sanzione. Diritto privato Il Seminari: iniziano la settimana dell’8 ( lunedì e venerdì) Norma sociale e norma giuridica, in cosa si differiscono? La norma giuridica viene fatta rispettare da organi statali, lo stato costringe e tenere certi comportamenti oppure sanzionare, in certi casi la coercibilità non è affidata ad organi statali. Norma giuridica ( fattispecie e previsione Art. 2054 Fattispecie semplice: se taluno conduce un veicolo Sanzione: è obbligato a risarcire Art. 1448 * Fattispecie complessa: affinché si verifichi ( occorrono più elementi ) —> Sproporzione tra una parte e l’altro —> Bisogno —> Approfittamento Rescindere il contratto, lo sciolgo. L'ultima ragione per studiare la ratio nella norma è per individuare la natura derogabile o inderogabile della norma. Derogabile: ammetto un comportamento contrario a quello previsto. Inderogabile: non lo ammette. A pena di nullità: inderogabile. Capire la ragione della norma ci consente di capire se questa sia derogabile o meno, se ha funzione di tutela di un interesse molto rilevante, anche senza che sia scritto che è inderogabile lo è. Es. 1453—> derogabile o inderogabile? Si, le parti possono derogare. Si risponde con la ‘’ratio’’. Discorsi complessi , avanzati ed evoluti. Analogia: La ‘’ratio’’ serve in ultimo per l'analogia. Può succedere che il nostro ordinamento non preveda una norma per una fattispecie concreta. Se non c'è una norma che regola la fattispecie in esame: lacuna normativa. In questo caso si procede applicando la norma più simile a questo caso. Art. 1783 del codice civile: nessuna norma regola il campeggio , posso anche non decidere, potrebbe esserci una norma astratta, diniego di giustizia, questa è la norma più simile, guardando la ratio, bisogna tutelare il cliente piche ha pagato, ha diritto a lasciare le cose e che siano custodite. Per il campeggio usufruisco e pago ma non posso aspettarmi lo stesso grado di sicurezza di un albergo. Poiché si possa applicare l'analogia occorre una ratio quasi identica, difficile però per i presupposti dati, la fattispecie sarebbe la stessa. L'identità di ratio va intesa in senso astratto. L'analogia serve a interpretare quando, in presenza di lacune , si individui una norma identica a quella da tutelare. Interpretazione analogica: non può essere usata per norme penali ed eccezionali! Il diritto penale, si occupa di condotte gravi, tanto da diventare un problema della collettività, compio un atto illecito se la gravità della condotta è tale da richiedere l'intervento dello stato. Il danneggiamento colposo non è reato, se però lo faccio volontariamente può diventare rilevante. Nel caso di diritto penale non c’è analogia, il diritto penale commina sanzione che privano la libertà del soggetto. Numero infinito di reati, si può punire e recludere persone per comportamenti non specificatamente individuali. Norme eccezionali: norme di leggi promulgate per casi eccezionali, come per calamità. Create ad hoc per quella fattispecie, ad esempio si sospende l'obbligo di pagare muti fondiari. Diversa è l’interpretazione estensiva, interpretazione che estende semantica il significato di una parola. Ad esempio articolo 2557: azienda, insieme di beni produttivi necessari per svolgere una attività. Se vendo un'azienda non posso aprirne una identica se non dopo 5 anni. Se l'azienda viene venduta con vendite coattive vale lo stesso per estensione. Si fa leva sulla ratio, proteggo l'investimento di chi acquista l'azienda, irrilevante come avvenga la vendita, devo proteggere l'investimento del compratore, devo proteggerlo. Limite tra amplificare e modificare il significato di un termine. Diritto privato III Da lunedì 8 seminari, vedi sito Ariel ( aula 301): - Lunedì 14.30-15.30 - -L : venerdì 16.30-17.30, frequentare l’80% oppure venerdì 8.30-9.30 Classificazione delle norme giuridiche Trimarchi, rif. : Caratteri distintivi della norma giuridica * Generalità: la norma giuridica deve valere per un numero indefinito di persone , i contraenti, i proprietari, i coniugi... Norma non generale sarebbe speciale, esistono norme eccezionali; non è una norma ‘’ad personam’’. * Astrattezza: deve riguardare un numero potenzialmente indefinito di casi, ogni qualvolta si sottoscriva un contratto di compravendita è necessaria una forma scritta, tutti i contratti, non deve essere specifico. * Positività: da positum, ciò che e posto, norma scritta, non orale, molto importante nel sistema di diritto moderno. La tradizione orale delle norme è pericolosa. In tutte le forme ci sono norme positive , quelle non scritte hanno grado di evoluzione minore. Il nostro ordinamento è fatto di norme scritte. * Coattività: la norma deve poter essere resa coattiva da un organo statale, subspecie di un magistrato, che da azione, rende enforcable una norma. Art. 2043: * Astrattezza: qualunque fatto doloso * Generalità: colui che ha commesso il fatto * Coattiviità: obbliga Norma prototipi. Le CLASSIFICAZIONI: Realtà più comprensibile, ‘’il rasoio di Occam’’, la soluzione è quella più giusta, la realtà normalmente non si lascia definire, noi cerchiamo di farlo. La classificazione deve fare ordine, deve essere precisa, ma non serve dal punto di vista dell'ordine della pragmatici, occorre che sia anche una classificazione utile. *. Norme imperative: norme che non consentono alle parti di comportarsi in modo diverso rispetto a quello che la norma descrive, si dividono in proibitive (impediscono un comportamento, es: divieto di patto commissorio, vieta di tenersi il bene dato in garanzia , se lo fai non vale ) e prescrittive ( obbligano a tenere un determinare un comportamento, se si vende un bene immobile occorre una forma scritta altrimenti è nullo il contratto, se non lo fai come dico io non vale ). Problema della FRODE alla legge: ‘’inganno’’ alla legge, si elude la norma. C'è un divieto, costruisco un sistema, guardando i singoli pezzi è lecito, nell'insieme è frode. Es. A non può vendere a B, se A vende a C ( prestanome) e C vende a B, la prima vendita è valida, la seconda anche , questo schema è un negozio frode alla legge, quindi è nullo. Applicarlo è molto difficile. Se A non sa che C e B si conoscono, lo fanno senza coinvolgere A. Oppure se A vende a C con il patto di tenerlo per 5 anni , è frode? Meccanismo ampio e in alcuni casi ci può essere un interesse reale tra A e C soccombe rispetto alla possibilità che poi ci sia anche B? Le norme imperative possono essere violate anche tramite il processo di frode alla legge, negozi di per sè leciti realizzano la violazione alla norma. E’ frode sicuramente quando i tre sono d'accordo ( A, B,C ) 2. Norme dispositive: derogabili nella volontà delle parti, possono fare qualcosa di diverso , se non viene specificato vale la legge, le cose che le parti non disciplinano si ricorre alla legge. Es. Chi compra pensa a quanto deve pagare, del resto se ne occupa la legge. Pagamento: norma derogabile. Noi abbiamo un sistema di norme, il diritto privato si può vedere in tanti modi, quando ci si avvicina a un atto giuridico non mi chiedo perché deve essere lecito, ma perché non lo è. Le norme dispositive sono semplicemente di ausilio. ‘’B to B"” business to business ‘’B to C"” business to consumers ‘’C to C'' consumer to consumer Le norme dispositive nel ‘’B to C'' e ‘’B to B”' per il contratto c'è una battaglia senza clausola. Le norme dispositive nel mondo business servono a poco, in quello dei consumer si. —> imperative: le norme che si autoproclamano imperative, a volte serve interpretare , capire la ‘’ratio’’ della norma, se la norma protegge die consociati è imperativa, se no è dispositiva al singolo stesso. ES. contratto palestra, non valida la norma della non responsabilità dei danni, si può incorrere ad atti dolosi, per la collettività non si può omettere che chi provoca un danno non risponda. ES. la prestazione, se non pattuito diversamente, è esigibile, la cosa va fatta subito, c'è un interesse individuale o collettivo? Individuale , dispositiva, si da un ordine qualora le parti si dimentichino entro quando va eseguita la disposizione. 3. Norme interpretative: interpretano una precedente norma imperativa. 4. Norme primarie e secondarie: le prime stabiliscono una disciplina, quelle secondarie prevedono la sanzione se non si rispetta quella disciplina. Art. 1346, norma di disciplina. Primaria . Art. 1418, norma secondaria , sanzione, stabilisce la disciplina, la nullità è la sanzione, la norma sull'oggetto è imperativa, le parti non possono fare diversamente. Norma non derogabile, l'interesse individuale è per proteggere i traffici, in questo modo la ricchezza non circola in modo celere ed efficiente. La fiducia è il motore del mercato. La certezza delle condizioni contruattuali rendono più tranquilli. 5. Norme imperfette e relativamente imperfette: le prime sono senza sanzione , a volte si dubita della parola norma attribuita a queste, ‘’obbligo dei figli di rispettare i genitori”, l’altra consente di tenere un comportamento ma pagando una sanzione , esempio art. 140, i 300 giorni sono 9 mesi, non si sa chi sia il padre. Fattispecie e disciplina: Due concetti che servono per dare risposta alle domande d'esame, studio degli studi di diritto provato, istituti strutturati in fattispecie, che descrive gli elementi costitutivi di un istituto e disciplina , regole che vengono applicate a un istituto. La fattispecie in cui inserisco il reale deve essere astratta, dalla fattispecie astratta deduco la disciplina, processo che si applica per risolvere le questioni giuridiche. Qualunque fatto ( andare in bicicletta ) doloso o colposo ( apposta o per distrazione, distratta) che cagiona ad altri un danno ingiusto ( rompe vaso di Luigi ). Quando si verificano questi presupposti sorge l'obbligo di Carlotta di risarcire i danni. Illecito extra contrattuale. La disciplina è che il danno si risarcisce secondo gli articolo 1223, 1224, 1226, 1227, il danno è stabilito in base al fatto che con quello ci sarebbe potuto essere un guadagno, ma se Luigi mette il vaso in una posizione non giusta, disciplina. —> Si dice l'errore, mancata o falsa rappresentazione della realtà, disciplina errore essenziale e riconoscibile. vuole portare ugualmente perché la pagano per portarle. ES.: Esempio della grafite (scriverlo dal min 8 e qualcosa al min 15:00) Questi concetti così teorici in realtà sono importanti e sostanzialmente anche pratici. L'avvocato stesso ha la funzione di scrivere i contratti tra le parti. In America esiste addirittura l'avvocato di famiglia che si occupa di redigere questi contratti. La tecnica di redazione dei contratti che nasce dalla comprensione dei fenomeni di base che regolano il diritto soggettivo che nascerà con il contratto consente di dare un assetto completo degli interessi e un assetto inequivoco. Il nostro ordinamento viene in aiuto con le norme dispositive nel momento in cui ci dimentichiamo di scrivere qualcosa nel contratto. Potere, soggezione, immunità, mancanza di potere, aspettativa - Diritto soggettivo Cos'è il potere? Il potere è il diritto di invadere e modificare la sfera giudica altrui senza che l’altro possa opporsi. AI potere corrisponde la soggezione. Un esempio di potere è di recedere al contratto. Un esempio è l'acquisto online che prevede il reso gratuito. In questo caso uno dei due ha il potere di inserirsi nella sfera dell'altro e modificare il contratto. Così l’altro deve stare in soggezione rispetto all’altro. L’immunità è il concetto opposto al potere. È un soggetto che non subisce la soggezione rispetto a un potere che un soggetto ha rispetto agli altri soggetti. Come concetto speculare al potere c'è la mancanza di potere. Tutti questi aspetti fanno parte, possono far parte del diritto soggettivo. Esistono delle situazioni che vanno sotto il nome di aspettativa. Già lessicalmente il termine aspettativa è abbastanza chiaro. Se c'è una promessa al pubblico, che è un istituto di diritto privato, c'è aspettativa o pretesa? È una pretesa. La promessa genera pretesa e qualcos'altro genera aspettativa. L'aspettativa di diritto ha la caratteristica di essere oggettiva. ES: io mi impegno a regalarti il tablet se l'Inter vince il campionato. Quello non è obbligato a darmelo. Se l'Inter vince il campionato, io ho una pretesa. Nel periodo in mezzo ho un’aspettativa, che è oggettiva. C'è l'elemento della promessa che non è attuale, è qualcosa in meno della promessa, ma in meno rispetto al momento in cui dico che il tablet è mio. L'aspettativa dà dei poteri. Dà il potere di controllare che il bene non venga distrutto, o deteriorato. Mi dà la possibilità di controllare perché io ho qualcosa di meno della pretesa, ma di meno del nulla. Tutte le situazione di pendenza, quando il soggetto non è ancora titolare del diritto ma vi sono situazioni oggettive in forza delle quali matura una posizione protetta dal diritto, si chiama aspettativa. L'aspettativa è diversa dall’affidamento. L'affidamento lo prevedo nelle trattative, è una sorta di negozio. * Diritto potestativo è il potere di modificare la sfera giudica di un altro soggetto senza che il soggetto possa opporsi. È sotto la sfera giuridica. ES: è il recesso del contratto. ES.: se un creditore è insoddisfatto e a garanzia c'era un pegno, che potere ha il creditore insoddisfatto? Può far vendere in asta al giudice il bene. C'è quindi una intromissione nella sfera giudica dell'altro. Queste sono le cosiddette procedure esecutive. Classificazione dei diritti (Libro di Carnevali) Riprendiamo con il diritto assoluto e il diritto relativo. * II diritto assoluto: erga omnes, cioè vale nei confronti di tutti. Una pretesa erga omnes è un pretesa nei confronti di tutti. * Il diritto relativo ha la pretesa verso uno o più soggetti individuali. Descrizioni delle caratteristiche che si possono attribuire ai diritti soggettivi. *| diritti patrimoniali sono quei diritti che sono connessi ad una valutazione economica immediata. Un esempio è la proprietà. * | diritti non patrimoniali sono tutti quei diritti della personalità (nome, immagine, riservatezza) se non nel caso in cui lavori con quel diritto (come la Ferragni), ed anche i diritti derivanti dai rapporti familiari (assistenza, coabitazione e fedeltà). 2. Diritti trasmissibili se si può dare ad altri. La trasmissibilità si declina in due direzione: -inter vivos, cioè tra persone vive, vivi sia colui che trasmette che quello che riceve -mortis causa, che avvengono con la morte del trasmittente. Tutti i diritti patrimoniali sono trasmissibili. * Diritti intrasmissibili se non può essere trasmesso ad altri.Tutti i diritti non patrimoniali, come quelli derivanti dai diritti di famiglia non sono trasmissibili. Diritto al nome, all'immagine, non è trasmissibile. Gli eredi possono tutelare il diritto dell'immagine del defunto. Questo è molto sensato. * Diritti principali esiste anche da solo * Di accessori trova la sua esistenza solo se annesso ad un altro diritto. ES: box pertinenziale. Vuol dire che il diritto di proprietà di quel box è accessorio rispetto all'appartamento. Appartamento, pertinenza box. Nelle normative urbanistiche quando si costruiscono delle case si devono costruire anche i posti auto pertinenziali oi box. * Diritti disponibili. Disponibili significa che si possono alienare, vendere, fare di quel bene ciò che meglio si ritiene. Il diritto disponibile è quel diritto che può essere oggetto di queste vicende. * Diritti indisponibili. Non possono essere oggetto di questi atti giuridici, sui quali la legge impedisce di agire. Non possono essere soggetti ad atti di transazione. La transazione è un accordo che pone fine a una lite pattiziamente. All’interno della transazione è importante capire cosa sia o no disponibile come diritto. ES.: Non sono disponibili tutti i diritti di natura familiare. Non sono disponibili perché non sono patrimoniali e nemmeno trasmissibili. Quando si litiga su un'eredità e si vuole trovare un accordo, non bisogna trovare accordi su diritti indisponibili. Art. 5 ES. Il legislatore mette un paletto sulla disponibilità di disporre e di agire sulla proprietà del proprio corpo. Quest'articolo genera un sacco di problemi sul cambio di sesso. Quando avremo un diritto dovremo classificarlo su queste categorie. Alcune categorie sono incompatibili come il diritto patrimoniale con il diritto disponibile). Diritti reali (Carnevali) Individuiamo alcune caratteristiche dei diritti reali. | diritti reali sono un numero chiuso, sono solo quelli previsti dalla legge: * Proprietà * Usufrutto * Sequela * Servitù prediale * Uso * Abitazione Consentono l'immediata fruizione di un bene con caratteristiche diverse. Il diritto reale è il diritto sulla cosa (deriva da res, cosa). Una caratteristica è l'immediatezza verso il bene. Per trarre l'utilità del bene non c'è bisogno dell’ausilio di nessuno, traggo subito dal bene. Altra caratteristica è il diritto di seguito o diritti di sequela. Il diritto segue il bene. Significa che se sono proprietario della mia macchina, se anche la mia macchina la usa una persona perché gliela presto, o la dò in affitto, o me la rubano, il diritto rimane attaccato al bene, quindi la proprietà segue il bene indipendentemente da chi usa quel bene. Sono diritti reali di garanzia: * Impegno * Ipoteca Quel bene anche quando passa di mano si porta la garanzia, chi lo ha ottenuto potrà farlo vendere dalla persona di chi al momento ne ha la disponibilità. | diritti reali sono a numero chiuso. Non c'è una norma sul codice che dice che i diritti reali sono a numero chiuso. Alcune ragioni fanno si di indurre a ritenere questa regola efficiente. | diritti reali sono invasivi. Servitù prediale deriva dal latino predium, cioè terreno. Segue il fondo. È quello visto in diritto romano oggi stesso. Il diritto segue la cosa. Questo è un peso sul fondo. Il terreno con sopra la servitù, ora non varrà più 100, ma 100 - qualcosa. Siccome uno passa sul terreno tutti i giorni pesa, quindi viene pagato 80. In un solo passaggio il terreno perde di valore. Immaginiamoci cosa succederebbe se chiunque potesse istituire dei diritti reali non regolamentati o contingentati. Nel Medioevo, sui fondi, c'erano i vassalli, valvassori, ecc.. cioè si facevano pagare i fondi. Quando questo terreno passava si portava dietro tutti i diritti. Questa è una delle ragioni della rivoluzione francese. L'economia era bloccata da diritti addirittura personali (per stirpe). | diritti reali sono a numero chiuso, hanno diritto di immediatezza, sequela e sono applicabili inter omnes. Diritto privato V Fatti, atti e negozi giuridici Nel nostro ordinamento non tutto ciò che succede ha rilievo, ci sono fatti senza rilievo nell'ordinamento giuridico e fatti con rilievo giuridico, perché hanno un effetto giuridico, nel diritto. Questo fatto preso in considerazione da una norma giuridica, ricollega a un fatto certi effetti. È un rapporto causa effetto, nesso di dipendenza. ES: Acquisto computer con un contratto di compravendita la proprietà. Vale per acquisto o perdita del diritto, sono conseguenza di un fatto accaduto. | fatti si classificano secondo le caratteristiche che hanno: g * Negozi giuridici Norme sull’interpretazione del testamento non coprono tutto, ci sono norme completamente incompatibili, altre invece che lo sono., contro le norme imperative, es ‘’Ileccità’’ contraria a norme imperative. Il motivo per cui uno fa un contratto non è rilevante , ma il contratto sarà valido. Rileva solo se illecito e comune, per esempio se volessi aprire una casa di tolleranza e affitto locali per mettere dentro ragazze che fanno massaggi. Il proprietario dei locali fa un contratto di locazione con me, se mi tratta con un contratto di locazione a un prezzo normale è un contratto valido, normalissimo. Sapendo che sa che voglio usarlo per prostituzione e quindi mi fa pagare di più il contratto non è valido , diventa comune, guadagno per entrambi. Motivo: illecito, determinante e comune per il contratto non valido. Un pezzo della norma può essere preso in considerazione. | negozi unilaterali vengono in rilievo. Una specificazione ‘’effetti voluti dalle parti”, quando si pone in essere ci sono effetti solo dalle parti o unilaterali? Quando una persona scrive un contratto non si mette dentro tutto, si pensa solo agli effetti centrali, ma la norma chiarisce che si applica quello che stabilisce la legge. La legge dice che il pagamento nella compravendita, se non è convenuto diversamente deve essere fatto al momento della consegna. Ci sono situazioni in cui la legge sostituisce addirittura ciò che manca, come norme dispositive ( consegna e pagamento ) e norme imperative, sostituiscono ( es locazione mobili urbani, non dura meno di 4 anni , norma di protezione). Valuto anche l’'essenzialità della clausula, questa norma non si applica quando c'è un prezzo imposto. All’ordinamento non interessa. Se non fosse noma imperativa, se le parti non si fossero capite sulla durata c'è un problema di forma. Gli atti giuridici, non importa se gli effetti sono voluti o no, serve la dichiarazione. Sono un presupposto di atti già scelti dalla legge. 3.Atti materiali : fissazione della residenza ad esempio, se occupo un immobile, la volontà, se entro in un immobile volendolo occupare è diverso; un'altra cosa per esempio a volte si possono costituire diritti reali con materiali, servitù per padre di famiglia. 4.Dichiarazione di volontà non negoziali, categoria con sotto categorie, come le intimazioni, quando una persona dichiara ad un'altra che deve fare una cosa , es intimo di pagare i 10 k di settimana scorsa, ci sono gli appalto, invito a chi mi ha dato l’incarico di vedere la strada, ordini e istruzioni, datore da istruzioni su come fare un certo lavoro, le scelte, data la possibilità al debitore di scegliere tra le obbligazioni alternaitive, ci sono le riserve, per esempio nella remissione di un debito, mi riservo una piccola parte, le offerte, come quando il creditore non vuole prender ela prestazione, lo chiami, non viene, lo offri realmente con un meccanismo giuridico e le opposizione, ci si oppone, ad esempio quando viene ridotto il capitale sociale di una società, o nel matrimonio , dichiarazioni di volontà non negoziabilità 5.Comunicazioni , sono delle informazioni che io do e che danno rilievo giuridico a un altro soggetto, la comunicazione è la notificazione, comunicazione ufficiale che il credito non è più mio ma di un altro. Oppure la convocazione di un'assemblea ( condominio ad esempio ). 6.Dichiarazioni di scienza, è la dichiarazione che si fa di un soggetto che dichiara i conoscere un fatto passato, dichiara di aver ricevuto un pagamento da un debitore ad esempio, la confessione è una dichiarazione di scienza, con effetti, se la faccio io alla controparte fa piena prova contro di me, se la faccio a un terzo , la dichiarazione sarà valutata dal giudice e non fa piena prova, profilo della prova. 7.Comportamenti con significato predeterminato dalla legge: a volte ci sono comportamenti che la legge interpreta in un modo e solo così può accadere. Se io restituisco originale di un documento ho abbuonato, ho rimesso i debiti, non devo piu ridare il debito, significato univoco. Un altro esempio è contrattare con una persona che credevo che ne rappresentasse un’altra. Posso dare un termine. Comportamenti con significato predeterminato dalla legge. Sempre data la possibilità di protestare il contrario anche tenendo un comportamento che può fare pensare a qualcosa. Nel comportamento concludente posso provare il contrario, non lo posso fare se di fronte a un comportamento con significato pre determinato dalla legge. Il codice non contiene norme disciplinate a contrare altro dal contratto, si ragione con applicazione ‘’analogica’’, vedo la ratio da applicare, in materia di capacità di agire, che è fondamentale in materia di confessione ( ubriaco , non ho la capacità di agire ), si può generalizzare a tutti gli atti giuridici? Normalmente no, in alcune dichiarazioni di volontà non negoziata forse si. Unico requisito comune: generica capacità di intendere e volere, rilevante per tutto. Forma scritta? Si e no, solo quando è richiesta una forma particolare, altrimenti no. Es. cessione del credito, deve essere fatta con notifica Gli elementi accidentali del contratto, possono essere inserite: * Condizione * Termine * Modo onere Rappresentanza ammissibile negli atti giuridici. Vizi volontà: errore, inganno e minaccia. Errore di fatto e violenza, è un'eccezione che rilevi errore nella concezione, l'inganno sempre, la violenza rileva negli atti. Diritto privato VI Ripasso: Ci si sposta al piano dell'oggetto, cosa prende in considerazione il diritto. Il nostro codice civile è imparentato del code civil francese, l'elaborazione culturale è debitrice della scuola tedesca, che è lontana da noi. Molte ricostruzioni teoriche sono figlie dell'elaborazione tedesca, dovuto a fattori come jl fatto che la classe dei giuristi italiani si forma dallo studio del diritto tedesco, modo molto sistematico a differenza di quella francese. | pensatori di una certa epoca storica hanno preferito il modello tedesco, la costruzione di fatto, atto e negozio trova le sue radici nell’elaborazione teorica tedesca. Non tutto ciò che accade nella realtà ha rilievo per il diritto, si occupa solo di alcuni aspetti. Bisogna distinguere tra fatto e fatto giuridico. Il medesimo fatto può essere o no rilevante per il diritto. Es: circostanze rilevanti ai fini del mantenimento del contratto, anche un dialogo può finire ad avere rilevanza giuridica ( ingiuria ). Nei fatti c'è la distinzione tra fatti e atti ( participio passato di ‘’agere’’, fare) ciò che è stato fatto attraverso l’azione dell’uomo. Nessun accadimento o nessuna azione è in sé o per sé giudica o meno, ma lo diventa in relazione al fatto che ci sia una norma. Un fatto giuridico , accadimento senza azione dell’uomo rilevante dal punto di vista giuridico, questo accade in vari casi: * Fatto naturale, una norma che prescrive che in caso di rovina di edificio ne risponde il proprietario, se l’edificio crollo non c'è atto dell’uomo; e Nonrileva la volontà ma la sola azione , azione non volontaria , rientrano nei fatti giuridici, azione non riconducibile al modo di agire dell'uomo. Art. 927: la fattispecie è ‘’chi ritrova una cosa’’, non c'è la volontarietà , è un fatto, una circostanza rilevante per il diritto, c'è una previsione e una disposizione ‘’restituire al proprietario”, atto del ritrovamento non è volontario. Gli atti giuridici sono avvenimenti provocati da un'azione volontaria di un uomo, ci deve essere la consapevolezza di voler compiere quell’atto. Ha particolare rilievo la categoria del negozio giuridico, che è un atto giuridico in cui la parte, attraverso una dichiarazione o manifestazione di volontà cerca di produrre effetti riconosciuti e garantiti dall’effetto giuridico. Il soggetto decide volontariamente di compiere un atto, manifestazione di volontà che produce effetti riconosciuti e garantiti dall'ordinamento. ES: concludere un contratto per acquistare un telefono implica una volontà e un effetto da produrre tutelato e garantito. È una manifestazione di volontà anche quella con cui si dice che ‘’voglio sposare una persona’ è una manifestazione di volontà che produce effetti ( diritti ed obblighi anche economici). Es: Il testamento per chi lasciare le case, manifestazione di volontà volta a produrre effetti tutelati e protetti dal diritto. Nel negozio ci sono due elementi: atto ed effetti, ciò che compio e la conseguenza, per esserci negozio giuridico occorre volontà dell’atto e degli effetti Effetti decisi dal legislatore: atti in senso stretto, non negoziali o meri atti giuridici. La volontà non ha d'oggetto l'atto degli effetti, ma solo l'atto, che sono predeterminati dalla parte. ES: confessione come mezzo di prova, ammetto che le ragioni che fa valere un altro sono in un certo modo—> atto in senso stretto, il fatto diventa prova piena. Gli effetti sono stabiliti dalla legge, l'atto in senso stretto è quello in cui c'è volontà dell’atto ma sono predeterminati dal legislatore, possono essere estremamente rilevanti. Es: Per diventare eredi bisogna accettare, accettazione, manifestazione di volontà, occorre compiere un atto ( accettazione esplicita, accetto o tacita che dice il comportamento che non può essere tenuto se non da chi si ritiene erede , non sono mie le cose a meno che io non sia l'erede, se suppongo siano mie , il comportamento vale accettazione). Accettazione tacita è un atto negoziale o non negoziale? Se non lo è non c'è volontà sugli effetti, se è negoziale ci può essere, potrei vendere un bene ma non voglio accettare vendendo, se è non negoziale qualunque cosa dire gli effetti li produce la legge. Negli atti gioca un ruolo fondamentale la volontà, che viene esternata attraverso o un comportamento o una dichiarazione, come rendo partecipe il mondo esterno della nostra volontà? La manifesto. Es: suppongo di voler acquistare un quadro, volontà di acquistarlo , mi deconcentro per un messaggio e sbagli a compare quadro. Prevale la volontà o la dichiarazione? C'è uno scollamento, quello che vale: nel corso della storia era prima preferita la teoria della volontà, si parlava di ‘’mistica’ della volontà” perché massima manifestazione della libertà, la possibilità di volere ci rende liberi, sull'onda della tutela dell'individuo dell'individuo si tutela la volontà, ma presto ci si accorge che anche chi vende ha un diritto, dialettico tra ‘’tutela della dichiarazione e della volontà’’, soluzioni di molti compromessi. Possono essere non allineate volontariamente o involontariamente. ( es. atto simulato , la volontà non corrisponde alla dichiarazione ). * Fatto naturale, una norma che prescrive che in caso di rovina di edificio ne risponde il proprietario, se l’edificio crollo non c'è atto dell’uomo; e Nonrileva la volontà ma la sola azione , azione non volontaria , rientrano nei fatti giuridici, azione non riconducibile al modo di agire dell'uomo. Art. 927: la fattispecie è ‘’chi ritrova una cosa’’, non c'è la volontarietà , è un fatto, una circostanza rilevante per il diritto, c'è una previsione e una disposizione ‘’restituire al proprietario”, atto del ritrovamento non è volontario. Gli atti giuridici sono avvenimenti provocati da un'azione volontaria di un uomo, ci deve essere la consapevolezza di voler compiere quell’atto. Ha particolare rilievo la categoria del negozio giuridico, che è un atto giuridico in cui la parte, attraverso una dichiarazione o manifestazione di volontà cerca di produrre effetti riconosciuti e garantiti dall’effetto giuridico. Il soggetto decide volontariamente di compiere un atto, manifestazione di volontà che produce effetti riconosciuti e garantiti dall'ordinamento. ES: concludere un contratto per acquistare un telefono implica una volontà e un effetto da produrre tutelato e garantito. È una manifestazione di volontà anche quella con cui si dice che ‘’voglio sposare una persona’ è una manifestazione di volontà che produce effetti ( diritti ed obblighi anche economici). Es: Il testamento per chi lasciare le case, manifestazione di volontà volta a produrre effetti tutelati e protetti dal diritto. Nel negozio ci sono due elementi: atto ed effetti, ciò che compio e la conseguenza, per esserci negozio giuridico occorre volontà dell’atto e degli effetti. Effetti decisi dal legislatore: atti in senso stretto, non negoziali o meri atti giuridici. La volontà non ha d'oggetto l'atto degli effetti, ma solo l'atto, che sono predeterminati dalla parte. ES: confessione come mezzo di prova, ammetto che le ragioni che fa valere un altro sono in un certo modo—> atto in senso stretto, il fatto diventa prova piena. Gli effetti sono stabiliti dalla legge, l'atto in senso stretto è quello in cui c'è volontà dell’atto ma sono predeterminati dal legislatore, possono essere estremamente rilevanti. Es: Per diventare eredi bisogna accettare, accettazione, manifestazione di volontà, occorre compiere un atto ( accettazione esplicita, accetto o tacita che dice il comportamento che non può essere tenuto se non da chi si ritiene erede , non sono mie le cose a meno che io non sia l'erede, se suppongo siano mie , il comportamento vale accettazione). Accettazione tacita è un atto negoziale o non negoziale? Se non lo è non c'è volontà sugli effetti, se è negoziale ci può essere, potrei vendere un bene ma non voglio accettare vendendo, se è non negoziale qualunque cosa dire gli effetti li produce la legge. Negli atti gioca un ruolo fondamentale la volontà, che viene esternata attraverso o un comportamento o una dichiarazione, come rendo partecipe il mondo esterno della nostra volontà? La manifesto. Es: suppongo di voler acquistare un quadro, volontà di acquistarlo , mi deconcentro per un messaggio e sbagli a compare quadro. Prevale la volontà o la dichiarazione? C'è uno scollamento, quello che vale: nel corso della storia era prima preferita la teoria della volontà, si parlava di ‘’mistica’ della volontà” perché massima manifestazione della libertà, la possibilità di volere ci rende liberi, sull'onda della tutela dell'individuo dell'individuo si tutela la volontà, ma presto ci si accorge che anche chi vende ha un diritto, dialettico tra ‘’tutela della dichiarazione e della volontà’’, soluzioni di molti compromessi. Possono essere non allineate volontariamente o involontariamente. ( es. atto simulato , la volontà non corrisponde alla dichiarazione ). ‘’Tutela dell’affidamento’' ci si affida al fatto che il contratto sia valido, il legislatore ha dato delle soluzioni su queste cose. Tra i negozi giuridici particolare importanza ha il contratto: i negozi possono essere unilaterali o bilaterali. La manifestazione di volontà, se parlo di negozio unilaterale avremo una manifestazione di volontà, bilaterale con due manifestazioni. Il negozio è diretto a produrre effetti. Il negozio bilaterale sarà una manifestazione di volontà che produce effetti garantiti, quello bilaterale sono due manifestazioni di volontà che producono effetti. Il contratto è un negozio bilaterale, ha bisogno dell'accordo di due persone , due manifestazioni di volontà, sotto i negozi bilaterali abbiamo il contratto, ma esistono contratti unilaterali e bilaterali, quello unilaterale non ha una sola manifestazione di volontà, sono negozi bilaterali, ma guardiamo quante delle parti sono obbligate a fare qualcosa , se una parte è pubblicata è unilaterale se entrambe lo sono è bilaterale. La ‘’donazione’’ è un contratto, due manifestazioni di volontà, l'intromissione della sfera giuridica dell'altro, modifico il tuo patrimonio. Contratto unilaterale: prova in palestra ad esempio, manifestazione di volontà ma il contratto è unilaterale. Le prestazioni sono a carico di una sola parte. Il testamento produce effetti per la sola manifestazione di volontà del de cuius ereditatis, chi è morto. —> fine tre capitoli carnevali Trimarchi PERSONE FISICHE | soggetti del diritto sono le persone fisiche, a cui sono riconducibili la capacità giuridica (titolare di diritto e soggetto ad obblighi) e di agire ( porre in essere atti negoziali e giuridici) . Art. 1 del codice civile: ‘’capacità giuridica”, si acquista al momento della nascita. Non è concessa o attribuita. Questo passaggio ci fa capire che dal momento in cuinasci diventi soggetto di diritti e titolare di eventuali obblighi. La capacità giuridica indica la nostra esistenza per il diritto, esistiamo come soggetti di diritto nel momento in cui nasciamo, si acquista automaticamente con la nascita. Alcune persone vengono private della capacità giuridica, di essere soggetti di diritto, essere titolari di diritto al nome, questo avviene nel nazismo per il popolo ebreo, non erano soggetti di diritto, è una cosa indicativa. Erano numeri scritti su un braccio. Molta gente nel mondo non ha alcun diritto. Titolare di soggetto di diritto e obblighi. Limitazioni alla capacità giuridica: Dopo il nazismo mettere anche solo in parte in discussione la capacità giuridica è critico, ma anche lo straniero in Italia non è titolare di un diritto, come i minori non possono di regola contrarre matrimonio. La capacità di agire si acquista con la maggiore età, consente di compiere atti negoziabili, contratti, matrimonio, testamento e donazion Cosa succede s compiuti 18 anni non corrisponde la capacità di agire effettiva? In linea di massima compiuti 18 anniuna persona è in grado di autodeterminarsi in modo consapevole e di potersi impegnare. Es: contratto telefonico , si assume che uno sia in grado di valutare e impegnarsi in modo consapevole. Quando non è così, e può essere per svariati motivi, come ritardo mentale , malattie che impediscono lo sviluppo armonico, alcolista , tossico dipendente... Il legislatore, in questi casi, dice che dai 18 anni sei legalmente capace, sotto sei incapace legalmente, la legge prima dei 18 ti ritiene incapace e poi capace, ma se dopo i 18 anni non sei effettivamente capace devi rivolgerti al giudice e lui pronuncerà tre diversi provvedimenti: * Interdizione * Inabilitazione * Amministrazione di sostegno | primi due sono istituti tradizionali, l’ultimo è più recente, risposta ai limiti individuati dei primi due. I primi sono provvedimenti che si differenziano quantitativamente, interdizione massimo grado di reazioni all'ordinamento all’incapacità, serve l'ausilio di un soggetto terzo, se il grado meno grave c'è l’inabilitazione che consente di compiere autonomamente atti di ordinaria amministrazione ma non straordinaria, se no assistenza curatore. Entrambi vanno richiesti al giudice che convoca l'interessato e valuta il suo grado di intendere e volere con strumenti di ausilio. Diritto privato VIII Le fondazioni Hanno un patrimonio destinato a uno scopo, l'elemento patrimoniale è centrale. L'elemento viene dato per diverse strade: * Destinare i soldi a una fondazione da parte del singolo * Testamento destinato alla fondazione, si può destinare anche un bene immobile. Viene conferita nella fondazione un determinato immobile. Per esempio avviene anche nei casi pro bono. * Andare in giro a cercare soldi, bisogna costituire un comitato, insieme di persone con obiettivo raccogliere fondi da destinare alla fondazione, che hanno fine esterno, il controllo sull'utilizzo dei fondi per il fine esterno è attribuito all'autorità amministrativa. Cedo ad atto pubblico con controllo dell'autorità amministrativa. La fondazione non riconosciuta esiste? Ci si è posti il problema. Gli organi della fondazione hanno una caratteristica: organi serventi rispetto allo scopo. ll patrimonio è destinato al perseguimento dello scopo. Come si estinguono: * Scopo raggiunto * Scopo diviene impossibile, è finito, il patrimonio residuo andrà ad una fondazione con scopo analogo. La distinzione dei diritti reali: godimento ( utilizzo di tutto o parte delle utilità di un bene ) , quelli garanzia ( rendono più certo il soddisfacimento di un credito, accessori rispetto a questo ). Sono cosa altrui se su beni di proprietà di un altro soggetto, cioè sulla proprietà può esserci un diritto reale in capo ad un altro, proprietario di diritto reale di godimento su cosa altrui, ad esempio la servitù o l’usufrutto ( consente di godere e trarre frutti sul terreno o bene di proprietà di un’altra persona ). Sulla natura dei diritti reali: immediati, diritto di seguito e assolutezza. Diritto reale: secondo la teoria classica fa valere il rapporto di immediatezza con il bene, quella più moderna, personalistica mette in luce il dovere di astensione delle altre persone rispetto al godimento del bene. Vanno bene entrambe. Sono due aspetti, rapporto immediato con la cosa e genera l'astensione dei soggetti dal turbamento, si fondono due teorie e descrivono in modo pieno il diritto reale, che è assoluto posto a tutte le persone. Quello di credito, invece è nella pretesa di uno o più soggetti determinati. IL diritto reale segue il bene a cui è connesso, che può essere di garanzia o di cosa altrui. Su quel bene c'è un altro diritto reale su cosa altrui. In diritto reale segue la cosa, indipendentemente dal proprietario rimane quello reale previsto. | diritti reali sono tipici, si costituiscono solo quelli previsti dall'ordinamento. (( Il bene alla fine se no non circolerebbe più o a un prezzo molto più basso.)) I diritti della personalità | diritti della personalità sono quelli che riguardano la persona umana. Sono divisi in: fisici, morali e libertà. Quelli morali sono al nome, decoro, riservatezza, gli ultimi sono di libertà di azione, non limitati. Oggi subiscono un'evoluzione, a passo con la realtà che cambia, lo scambio delle informazioni mette in difficoltà i diritti. Una volta con la difficoltà di informazioni che c'era era molto difficile fare circolare informazioni che toccassero i diritti alla riservatezza, oggi non è già così. Il tema della privacy è molto attuale ed oggi molto importante. Sui diritti della personalità ci sono due teorie: 8.pluralista che dice che esistono solo i diritti della personalità espressamente previsti 9.Unitaria dice che esite una tutela del diritto della personalità che si manifesta in tutti i diritti previsti e quelli riconosciuti all'individuo Una è restrittiva e l’altra estensiva. Un sistema rigido è più prevedibile e gestibile ma può essere incompleto , è una tensione nel diritto civile. Il sistema è elastico ma imprevedibile, dà una buona dose di autonomia all’interprete. Sui diritti della personalità la tensione è forte. Si vuole dare tutela a situazione che non meriterebbero tutela. ( tema dei danni risarcibili : visione dei danni molto più ampia ). Il catalogo dei diritti può sfuggire di mano, può consentire di coprire i ‘’nuovi danni”, come atti di cyber bullismo. C'è sempre chi se ne approfitta. Il catalogo dei diritti della personalità: * Integrità fisica * Identità personale e Nome e Diritto all’identità sessuale, in America si può mettere ‘’gender x'' * Libertà fondamentali * Integrità morale * Diritto morale dell’autore o inventore Le libertà fondamentali possono diventare molto rilevanti in materia contrattualistica. Un contratto di qualcuno che cerca casa, il contrato produce effetti smette di produrli a delle condizioni ( se..). Immaginiamo un'azienda che fa business con prodotti per la famiglia, dice che il contratto si risolve se divorzia. ( es scuola cattolica può licenziare chi divorzia ? ) Diritti di credito Possono essere indirizzati nei confronti diana o più persone determinate, l'obbligazione. L’obbligazione non è definita dal codice civile in modo puntuale ma costituisce un vincolo tra due soggetti, uno è tenuto a porre in essere un determinato comportamenti nei confronti di uno o più soggetti, altrimenti è responsabile dei danni che si produrranno. C'è un dovere di condotta e una responsabilità. Tutto è all’interno di un vincolo giuridico. Esistono anche delle implicazioni sociali, quando diventa giuridicamente rilevante e genera una responsabilità fa nascere un diritto obbligatorio, di credito. Art 1174 del codice civile: prestazione che forma oggetto.. ( imparo a memoria ) La prestazione che forma oggetto dell’obbligazione ( prestazione oggetto del vincolo giuridico, è il comportamento dovuto all’interno del vincolo giuridico ), la prestazione deve essere suscettibile di valutazione economica. Si aprono due mondi: può essere valutata economicamente e no. Alle strette non c'è una cosa non valutabile economicamente. Deve corrispondere a un interesse non patrimoniale del creditore, l'interesse a cui è indirizzato può essere non patrimoniale, non ha valutazione economica. ( Teatro, interesse culturale). Questa cosa non gira quando l'interesse è lecito. Diritto privato IX * Articolo 1174: L'oggetto dell’obbligazione è la prestazione ( dare, fare e non fare). * Dare: Pagamento; * Fare: fare qualcosa come medico ecc. * Non fare: ad esempio l'obbligo di non concorrenza. Nelle obbligazioni c'è un fenomeno interessante ( es discoteca, la persona che si obbliga a riaccompagnarmi a casa, interesse non patrimoniale, cosa manca per essere un'obbligazione? Se la navetta, anche gratuita , adempisse il contratto avrei la possibilità di chiedere risarcimento), con l’amico manca un vincolo giuridico, che sta nei rapporti di cortesia. I rapporti di cortesia fanno emergere l’importanza della creazione di un vincolo giuridico, un conto è la badante e un altro è la promessa di rapporto di cortesia, la volontà di creare un vincolo è determinante. A volte diventa determinante la volontà: Ad esempio due parti negoziano un contratto per un'azienda che produce sedie , ad oggi è un Spa, azienda sana, arriva il gruppo internazionale che la vuole acquistare , ( si acquisiscono realtà locali ) , il contratto alla fine regola tutto. La conferma verrà data dopo un certo tempo nonostante il testo contrattuale sia definito in tutti i punti, manca la volontà di farlo diventare un discorso banding, vincolante. Manca la volontà di entrambe le parti. È un problema sui rapporti di cortesia che potrebbero essere tranquillamente patrimoniali. * Con il contratto posso chiedere, con il titolo di cortesia no. Se sono società a parlare tra di loro, si muovono con gli organi, che manifestano la volontà delle società, che hanno la volontà espressa dai soci, diventa difficile. La causa dell’obbligazione Ciò che giustifica lo spostamento patrimoniale, ha come oggetto una prestazione, la condotta che genera spostamento patrimoniale. È chiaro nelle obbligazioni di dare. È molto chiaro anche nello obbligazioni di facere. Gli spostamenti patrimoniali devono essere giustificati da causa. Si parla di arricchimento senza causa , arricchimento del patrimonio senza giustificazione dello spostamento patrimoniale, può essere: * Contratto, l'obbligo di pagare trova fonte nel contratto, nell'accordo in cui ci si impegna a dare una somma di denaro. Da A va a B, nei contratti abbiamo frecce da entrambe le parti, la prestazione e il denaro, questo è un rapporto sinallagmatico, rapporto che giustifica reciprocamente gli spostamenti patrimoniali. —> Come per il contratto deve esserci in ogni fonte. La fonte dell’obbligazione sono le situazioni di fatto cui la legge connette la possibilità di far nascere un'obbligazione che si può far nascere in giudizio, le fonti sono: 10. contratto , di compravendita ( ne fa nascere due di obbligazioni ), 11. l’atto illecito , pur in assenza di un precedente rapporto tra le parti genera una diminuzione del patrimonio di una delle parti. Il deterioramento del patrimonio non è riconducibile a un pregresso rapporto tra le parti. Questo atto genera un'obbligazione consistente nel risarcire il danno, per equivalente ( pagare ) o in forma specifica ( iPad nuovo ). 12. Ogni altro atto o fatto a produrle in conformità dell’ordinamento. L'accadimento può far nascere le obbligazioni. Es: gestione di affari altrui , io sono proprietario di un terreno, di fianco al mio ce n'è un altro di uno che vive da solo, si ammala , va in ospedale. lo vedo che alcune cose del suo terreno devono essere sistemate perché rischiano di rovinare un altro bene , vado nel suo terreno e sistemo l'albero, non c'è un contratto né genere un danno all'altra parte sistemando , al verificarsi dell'ipotesi, deve continuare a fare quello che stava facendo fino a che non finisce l’obiettivo, si deve comportare bene, la persona che ha beneficiato deve rimborsare le spese sostenute ( obbligazioni in senso tecnico ). Non nascono né da contratto ne atto illecito. —> Senza causa: nessuna di queste ragioni giustifica lo spostamento patrimoniale. Quando succede lo spostamento patrimoniale ingiustificato? Concludo, ad esempio , un contratto, pattuisco qualcosa che è illecito, nullo. Se pago in forza del contratto che poi è nullo il pagamento non ha causa, era il contratto che poi è nullo. Altro soggetto con in mano i soldi deve poi restituirli. Fortemente connesso all’obbligazione: Azione giudiziaria, potere di provocare un'azione giudiziaria affinché si completi l'interesse non adempiuto: * Obbligazioni imperfette, non hanno potere di azione. Come i debiti di gioco, sono obbligazioni naturali, non possono essere azionati in diritto, se pagati hanno una causa, non possono essere chiesti indietro. Es: partita a poker, l'amico non può essere condannato a pagare. Se invece li dà e non c'è causa può andare a * Volevo una cosa diversa, mi sbaglio nel vedere la cosa, vengo indotto in errore e dichiaro su un presupposto di fatto sbagliato , dichiaro su un presupposto diverso da quella che è la realtà. * Volontariamente disallineo la dichiarazione della volontà , non voglio vendere un bene ma dichiaro di volerla vendere, non deve essere posto a esecuzione forzata perché non voglio, per esempio vado da un amico e gli chiedo di simulare un contratto di compravendita , ma è voluto. —> Dichiarazione e volontà giocano la partita. Chi riceve la dichiarazione ha il principio di affidamento, fiducia che pone rispetto alla dichiarazione che ha ricevuto. La libertà passa attraverso le azione, tante più sono, tanto più siamo liberi. Se la libertà è limitata, nel mondo dei consociati, la libertà si esplica nella libertà di dare un assetto agli interessi personali e patrimoniali. * Interessi patrimoniali: * Interessi personali: possiamo regolamentare il matrimonio, patti regolamentari, prima di sposarcisi si stabiliscono alcune cose. In Italia non si può fare, in America sì. | limiti ad interessi di natura patrimoniale ma stanno nell’ambito personale. L'autonomia privata, nei contratti, è il termine con cui si indica la libertà dei soggetti a dare un assetto ai propri interessi. C'è un problema di approccio mentale, ci sono varie scuole di pensiero: * Scuola Milanese, città che vive il business, si avvicina all'autonomia privata dicendo che tutto è consentito tranne ciò che è espressamente vietato, interpreta in modo restrittivo ciò che è vietato. | contratti sono tutti validi a meno che una forte ragione dica che non è valido. * Impostazione dirigista, economia fatta di contratti. Una cosa si può fare o no in base a come impatta l'economia. Posso regolamentare , lo puoi fare ma se fai così. Approccio seguito sulla tutela del consumatore, l'UE la segue, che non dice che non si possono concludere i contratti, ma occorre dare dei diritti al consumatore ( es. diritto di recesso dai contratti conclusi du internet , una normativa li obbliga ‘’ius penitendi" ). È un modo che limita l'autonomia dei privati. Sottostante a questo c'è l’asimmetria di posizione , le negoziazioni sono tra pari ( libri, mobili, mercato). Il patto commissorio, non posso tenere il bene a garanzia, limite all'autonomia privata, la cosa che si vorrebbe è dire che intanto il bene lo tengo io. ‘’Patto Marciano", se non paghi si tengono la casa. Ci avviciniamo al mondo dei contratti con mente aperta, si può fare tutto a meno che non ci sia una forte ragione che lo impedisca. Il giudice dovrebbe intervenire nel merito di quello che vogliono le persone? Quanto può il legislatore limitare l'autonomia privata ? ( interviene se uno paga mille per un cartomante ). Come si traduce nel mondo dei contratti ? Con limiti, le norme imperative non consentono di comportarsi in modo diverso, strumento principale del legislatore per mettere paletti all'autonomia privata. Le norme dispositive, intervengono se le parti si dimenticano di normare un determinato aspetto del contratto. Sul tema dell’integrazione dell’atto negoziale, campo in cui il legislatore integra la volontà non espressa. I contratti importanti solitamente negoziati da professionisti, legal advisor. L'idea della lacuna nel contratto oggi non è più tanto presente, anzi il contrario. Le condizioni generali di contratto sono stabilite prima , le norme suplettive vogliono integrare. SE il contratto è concluso e ci si dimentica di scrivere qualcosa, il legislatore integra quello che manca, ma il contratto può essere integrato con clausola generale ( es. buona fede e correttezza ) chi decide? Il giudice , non la norma, integra il contenuto sul contratto di specie. Es: consegna di una cosa all'abitazione , lo lascia alla porta, chi lo porta su? Problema di integrazione o interpretazione? Se non è scritto ma è sottinteso è interpretazione. Questo ha a che fare sempre con l'autonomia privata, è una mentalità italiana. Gli Americani nei contratti , che sono molto lunghi , scrivono tutto, se non c'è una cosa non esiste, l’idea di autonomia privata loro è molto forte. La mentalità parte da un'idea di assoluta autonomia e sfera individuale fino ad arrivare ad una concezione che se una cosa non è scritta non esiste. Sentenza cassazione recente, contratti assicurazione, se sproporzione tra come è scritta la clausola del comportamento e come si può negoziare. Autonomia privata come cuore dei contratti. Elementi del negozio giuridico, non disciplinato dal codice civile, comprende negozi unilaterali e bilaterali: * Da una parte è necessaria la manifestazione di volontà di una parte, dall'altra di due parti. * Oggetto * Causa * Forma, laddove prevista dall'ordinamento Elementi che ricorrono in tutti i negozi giuridici. Gli elementi essenziali del contratto: accordo, oggetto, causa e forma. La differenza sta tra volontà e accordo, se uno dice l'accordo sbaglia perché taglia fuori i negozi unilaterali. L'utilità di una categoria come il negozio giuridico che tiene dentro testamento, matrimonio, contratto , nel mondo dei tedeschi ( tutto organizzato ), cosi fanno con il diritto, creano questa figura di negozio giuridico. Negozi ricettizi e non ricettizii ha a che fare con gli effetti che produce la dichiarazione, ricettizia se produce effetti ed è riconosciuta , viceversa anche se non è riconosciuta. Ricettizia: produce effetti se conosciuta, Non ricettizia: produce effetti anche se non riconosciuta * Dichiarazioni espresse 13. Manifestazioni tacite di volontà, volontà non esternata con dichiarazione ma con comportamento concludente, che manifesta una determinata volontà. 14. Protestatio: dare una dichiarazione di volontà per dare significato a un comportamento normalmente concepito in un modo ma che si vuole dare in essere per un altro comportamento. Per esempio se invio a una persona libri per venderli tranne una volta che non voglio venderlo ( solo per visione ), per un certo tempo tengo un comportamento concludente, poi si dà un significato diverso. Il silenzio in un rapporto negoziale tra soggetti Il silenzio non è manifestazione di volontà, è un valore neutro, ma per concludere un contratto serve un accordo, serve una manifestazione di volontà positiva per concludere un contratto. Silenzio accompagnato da un comportamentp: manifestazione di volontà. In alcuni casi l'ordinamento dà un significato al silenzio ( es. contratti unilaterali , con posizione di uno dei due , obbligazione del solo proponente, sono conclusi se l’altro non rifiuti ). Il legislatore dà un significato al silenzio perché fa un ragionamento di ciò che normalmente accade, se ricevi solo un beneficio puoi anche decidere che non lo vuoi, ma di solito si presume che tu lo voglia, così ti devi opporre, sistema del mancato rifiuto ( si vede nel legato ). Non è il caso della donazione, trasferimento proprietà, sorretta da animus donandi, quando ci conclude si vuole arricchire e beneficiare l’altro per spirito di volontà. In questo caso c'è uno spirito interessato, c'è un retro pensiero ( navetta ) , contratto concluso cona accettazione salvo rifiuto. Un altro caso in cui il silenzio ha un significato: * Legislatore * Accordo tra le parti , parti d'accordo per dare significato. Se non dico niente accetto come privo di difetti il bene che mi hai assegnato, se mi invii un bene e non dico nulla lo compro * Prassi, pregressi rapporti tra le parti, se le parti si sono sempre comportate in un certo modo il silenzio vale così, salvo caso di protestatio. L’interpretazione: Problema dei contratti. Non per forza i contratti sono fatti per iscritto, nel nostro sistema c’è libertà di forma, a meno che richiesto dal legislatore. Alcuni contratti il legislatore chiede che siano fatti per iscritto a pena di nullità. Non è il valore che obbliga a fare il contratto scritto. Nella realtà , però, i contratti, più valgono e più sono fatti per iscritto. Il diritto è il linguaggio: Esiste una semantica dei termini che può essere piuttosto ampia. Se il contratto è orale il primo problema è capir cosa si sono dette le parti, versione originale. Sul testo scritto l'interpretazione diventa interpretazione in senso proprio. Nel mondo dei contratti su ogni parola si può porre un problema, non è solo nell’interpretazione del contratto ma anche per la legge. La differenza è che la legge viene dal legislatore, si prende la ratio, qui viene scritto da due parti, il problema è capire cosa volevano le parti, volontà. SI pongono due ipotesi, facciamo prevalere ciò che le parti volevano , aldilà di quello che è scritto, o si fa prevalere ciò che è scritto? Es. tovaglie o asciugamani Prevale il significato oggettivo o soggettivo? —> Prevale il soggettivo, contratto serve alle parti per esplicare la propria volontà!! Ci deve essere certezza che però siano d'accordo le parti. Se la volontà soggettiva non dà un risultato è possibile che non è possibile il contratto. A volte si fa prevalere un significato, criteri oggettivi per il significato del contratto, esempio il significato della parola. Finché a negoziare sono delle persone fisiche le volontà si possono ricostruire, basta capire cosa volessero e la volontà comune delle parti, se siamo nel campo delle persone giuridiche , qual è la volontà? L'interpretazione soggettiva dove il soggetto agisce con organi, più persone e consulenti? Gli interpreti sono in difficoltà, si tende ad andare verso l’interpretazione oggettiva ( ricostruire il significato oggettivo della dichiarazione). Es: interpretazione di un contratto predisposto da un soggetto forte e sottoscritto da un consumatore. Ci sono fattispecie che non sono identificabili come interpretazione, sconfinano nell’'integrazione o interpretazione abrogativa. Non è detto che l’interpretazione nasca dalla dichiarazione di volontà, l’interpretazione soggettiva riversa la volontà interna nella dichiarazione con il limite del principio dell'affidamento. Operazione complessa, tanto più diventa astratto l'oggetto del contratto quanto più diventa complesso. Diritto privato XI può essere intaccata dal decuius. Una quota dei beni è riservata al coniuge e un’altra ai figli, poi ce n'è una disponibile. Con moglie e figlio il decuius può disporre di un 1/3 del patrimonio per chi vuole. Per calcolare il totale si prende ciò che lascia e ciò che ha donato. Se una ha valore di patrimonio 80 e le donazioni erano 20, il 1/3 si calcola su 100. Se un padre vuole privilegiare un figlio non può intestargli una cosa, allora simula una vendita con assegni , li dà al figlio e il figlio compra la casa , così la casa, se esce come vendita non rientra come patrimonio quando muore ( ipotesi frequente di simulazione ), è una simulazione relativa ( dissimulata per fare apparire una vendita ). *. Per sottrarre beni ai creditori: mi dai i soldi, li fai sparire, quando arriva il creditore la casa non c'è più e nemmeno i soldi, il creditore vuole fare prevalere la verità per avere il bene. II NEGOZIO FIDUCIARIO Assomiglia alla simulazione ma non c'è divergenza tra volontà e dichiarazione. Il sfiduciante trasferisce al fiduciario la proprietà di un bene qualunque ( effetto reale ), si trasferisce la proprietà del bene dal fiduciante al fiduciario. Si produce anche un effetto obbligatorio, sviluppato in diversi modi, il primo effetto può essere quello del fiduciario di trasferire la proprietà del bene. L'altra obbligazione del fiduciario è quella di gestire secondo istruzioni e pattuizioni tra le parti. (( Parente stresso del fiduciario è il trust, istituto di diritto inglese che assomiglia al negozio fiduciario )). Perde la proprietà del bene per darlo a una persona che lo gestisce e se ne occupa. Se, a chi lo do, poi trasferisce la sua sede devo andare nella nuova sede a prenderlo e sperare che dove viene trasferito si risolva la cosa in modo facile. Perché uno si espone a un rischio così alto? * Per sottrarre il bene a esecuzione forzata; * La società fiduciaria appare come proprietaria del bene , io così non lo faccio sapere che sono proprietario del bene , gli dò anche istruzioni su come votare in assemblea ( agisco nel mondo della finanza senza fare sapere, rendo anonima la titolarità di un bene ), spesso sono quote di azione, i pacchetti azionari che votano è la fiduciaria, anche se tutti sanno chi vota dietro a questa. Si producono poi effetti obbligatori: restituzione e gestione secondo le indicazioni ricevute dal fiduciante. I VIZI DELLA VOLONTÀ Divergenza tra volontà e dichiarazione non volontaria. I vizi della volontà sono quelli del contratto, che è un negozio bilaterale, incontro di due volontà. È lo strumento dell'autonomia privata, dà un determinato assetto ai nostri interessi patrimoniali. C'è una parte prima della conclusione del contratto, in cui le volontà si incontrano, che è individuale soggettivo ( al diritto non interessa ) , dall'altra parte ci si incontra tra chi vuole comprare e vendere , il diritto inizia ad interessarsi, fasi delle trattative ( nel be to be ), le volontà si incontrano in questo momento. Processo di formazione della volontà , porta a TO , contratto si conclude, quando le due volontà si incontrano. Dal TO le parti sono vincolate, nella parte precedente , della formazione della volontà, che ci interessa per i vizi del consenso , prima della conclusione del contratto succede qualcosa che si impatta su come si forma ( parte genetica ), da quando il contratto è concluso, in poi c'è l'esecuzione del contratto , le parti fanno quello che si sono promesse di fare. Idealmente i vizi del consenso stanno nella prima parte, ma la volontà è estremamente rilevante per contratto e negozio, con i vizi del consenso si parla di annullamento del contratto. Tranne in un caso, che si chiama dolo incidente. | vizi della volontà: * Errore, falsa o mancanza conoscenza della realtà. * Errore ostativo , nell'atto di dichiarare si sbaglia, o di linguaggio, errore della trasmissione della dichiarazione. Succede anche su casi di grande valore. In un contratto di assicurazione, ad esempio, il contraente ha dei format di assicurazione che dà ai clienti e li castonizza , le parti negoziano un contratto con periodo di copertura indietro ( es. un anno ). Alla redazione, se qualcuno, copiando da un contratto precedente c'è una validità di 10 anni, viene inviata dopo molti controlli e firma, firma senza accorgersi dell’errore, se si verifica un pasticcio successo tre anni prima, vincendo su causa di errore ostativo ( errore nella trasmissione ). La vicenda finisce in arbitrato. * Vizio, errore vizio viene definito come la falsa o mancata percezione e rappresentazione della realtà. Falsa rappresentazione, la vedo, me la rappresento in un modo ma non è così, la volontà si forma su un dato reale che è stato falsamente. percepito, la volontà si fonde e nasce su una mancata conoscenza del reale. Esempio, credo che un bene sia fatto in acciaio, in realtà è di latta. Mi determino a comprare credendo che sia fatto in un certo modo. La dinamica che avviene, occorre vedere la cosa da due parti, chi si sbaglia vuole uscire dal contratto e se ha già pagato vuole avere i soldi indietro, però chi ha eseguito la prestazione vuole che il contratto rimanga in piedi. Ci sono due soluzioni: chi sbaglia può sempre uscire o mai? Si cerca un punto di mediazione, si annulla se l'errore è essenziale e riconoscibile. Non tutti gli errori portano all’ipotetica annullabilità del contratto, solo gli errori che sono essenziali, occorre anche che l'errore sia riconoscibile anche da chi non cade in errore (l’altra parte). Occorre chiedersi se era riconoscibile , ha una diligenza che ci si può attendere. Ci sono varie opzioni: persona distratta, ma se fosse stata attenta avrebbe riconosciuta o un criterio astratto, non mi interessa la persona ma la media delle persone ( media dei venditori o tutte le persone ?) Se non è riconoscibile il contratto è annullabile e prevale l'affidamento. Gli altri si dovevano accorgere? La rappresentazione mancata o falsa della realtà è solo del presente o anche del futuro? Se ad esempio compro un'opera d’arte pensando che il prezzo salga ma non succede. Quando uno compra una società, il valore viene apprezzato molto spesso con la prospettiva dei profitti che crescono ( in base a questo decido quando pagarla ), se poi la società performa meno , l’altro riconosce che io la compro con la prospettiva di guadagno, l'errore può ricadere anche su circostanze future? NO! Le parti prendono atti delle cose e cercano di risolversele tra di loro. Scrivono delle clausule che lo fanno diventare rilevante. Si trovano dei sistemi nei limiti della legge. —> Essenzialità dell’errore, disciplina data dal codice, articolo 1429, cade sulla natura o sull'oggetto del contratto, identità dell'oggetto della prestazione o sulle qualità se devono ritenersi determinanti del consenso, oppure se cade sull'identità o qualità della persona dell'altro contraente , se determinanti del consenso. ( Error in substanziam ( errore natura oggetto ), corpore, personam )—> in errori di diritto è ragione unica o principale del contratto. C'è una differenza sull’incidenza del consenso , a seconda del tipo di errore si tiene conto di una più alta o bassa incidenza sul consenso. * Error in substantiam, cade sulla natura del contratto ( es. contratto di vendita, in realtà è di locazione, ho solo diritto all'utilizzo , non ho la proprietà ); *. Error in corpore, identità o qualità dell'oggetto ( es. maglione lana o cotone..). Deve essere determinante del consenso, la norma dice sempre che, secondo il comune apprezzamento, ciò che normalmente le persone percepiscono , ma il legislatore dice che è in relazione alle circostanze. * Violenza , fisica e morale, la seconda è una minaccia per fare manifestare un consenso, la prima è una violenza * Dolo, inganno. Di Error in personam Errore che cade sull'identità e qualità: * qualità: semplice da riconoscere * Identità determinante del consenso, persona determinante per un certo tipo di contratto. Alcuni contratti e prestazioni sono fondate e pattuite specificatamente per quel tipo di persona in particolare ( base fiduciario ), intuito in personam. ES: pagamento di una somma di danaro, è rilevante la prestazione professionale. In alcuni casi può non rilevare la persona, in altre si. itto privato XII Errore di diritto Ragione unica o principale per cui si è concluso il contratto. Due interpretazioni di come si deve immaginare: * Interpretazione piana * Errore deve cadere necessariamente su sostanza, oggetto, o persona, è di fatto un materiale piuttosto che un altro, soggetto o iuris. C'è un errore che non sia su questi tre che sia di diritto e che sia rilevante, se l'errore di diritto viene lasciato autonomo viene comunque posto fra queste tre categorie. C'è qualcosa fuori da questi tre casi che rimane scoperto ed è rilevante? No.. —> Fare un errore di diritto : ad esempio vendere l'eredità , chi eredita può vedere un terzo della quota ereditata, ma se ne eredito due terzi è un errore di diritto che impatta sull'oggetto ( sull’estensione oggettiva ). Un'altra ipotesi: assumo ingegnere ignorando che la sua qualifica, essendo straniero, non è riconosciuta in Italia. Errore sulla disciplina di un contratto ( regole che seguono la disciplina ) , penso che sia disciplinato in un certo modo dal codice e invece è disciplinato in un altro modo, come si fa: se concludo un certo contratto pensando che sia regolato in un certo modo, invece è regolato in un altro modo, non si può chiedere l'annullamento del contratto, error iuris non excusat. L'ignoranza della legge non scusa. Nel diritto civile è un po’ diverso, soprattutto se il contratto viene concluso da una persona non esperta del diritto. Nella tutela consumeristica, esiste il codice del consumo, figlio delle normative dei consumatori ( clausole abusive ad esempio ), c'è un fil rouge che è il codice dell’informazione, se i due soggetti negoziano c'è asimmetria informativa. Il consumatore è sempre in questa posizione di asimmetria, il venditore ne sa più di te. —> Impatta sull’errore e la sua riconoscibilità. Vale anche per gli errori di diritto, chi negozia a livello professionale deve esplicitare le norme di diritto rilevanti, se sei tenuto a esplicitarle si scusa l'errore dell'altro. * Articolo 1321 del Codice Civile: la definizione di contratto ( del legislatore ), il contratto è l’accordo tra due o più persone per costituire, tutelare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. ( imparo a memoria ) La società è , formalmente, un contratto, accordo tra due persone per: costituire ( fare nascere rapporti giuridici patrimoniali ), regolare ( rapporti già esistente, modifico un contratto , contratto modificativo del contratto ) o estinguere ( viene meno il contratto, sono d'accordo e possono estinguere il contratto # rescissione che è solo in alcuni casi determinati dal codice, questo è il contratto risolutivo per mutuo consenso ). Il rapporto giuridico patrimoniale ( si trovano nell'obbligazione ) , possono essere tesi a soddisfare interessi non patrimoniali ( deve essere rapporto giuridico ), ciò di cui si discute deve essere preso in considerazione dall'ordinamento, rapporto vincolante dal punto di vista giuridico ( # rapporti di cortesia ). Il rapporto giuridico patrimoniale, suscettibile di valutazione economica, come per l'obbligazione, con gli stessi problemi ( suscettibile e non di valutazione economica ). Gli elementi essenziali del contratto * Articolo 1325 : il legislatore detta gli elementi essenziali del contratto, se manca uno di questi il controllo è nullo, sono: l'accordo, l'oggetto, la causa e la forma ( qualora prevista dal legislatore, a pena di nullità ). I nostri contratti sono validi qualunque sia la forma a meno che il legislatore lo specifichi ( forma essenziale eventuale ). L’ OGGETTO: Esistono varie concezioni , nella compravendita della mela, qual è l'oggetto? L'oggetto della prestazione è la mela. Nel contratto di appalto della costruzione della casa? Fare la casa. —> L’oggetto del contratto è l'insieme delle prestazioni dedotte in contratto. La prestazione è un comportamento dovuto, che a sua volta, può avere ad oggetto un bene. | contratti di oggi sono complessi, ci sono molte prestazioni dedotte, oggi, parlare di contratto nel mondo del business è riduttivo, solitamente se ne fanno più di uno insieme. —> Comportamenti che le parti si sono promesse. L'oggetto deve essere: * Possibile * Lecito * Determinabile * Determinato Diritto privato XIII L'oggetto L'oggetto, che consiste nelle prestazioni negoziali deve essere: * Possibile, esiste in natura e può realizzarsi. ( Es. contratto con lo psicanalista: prestazione professionale, si remunera la sforzo diligente , comprendere l'inconscio —> problema di fondo: per le prestazioni difficili da misurare soprattutto ). Tolta la possibilità naturalistica, che si vede, come si valuta quella non naturalistica? La sentenza è la nullità del contratto, quindi non si possono richiedere le prestazioni non eseguite e l'obbligo della restituzione delle prestazioni già rese. La possibilità dell'oggetto è la concreta possibilità di attuazione e l’esistenza in natura. Va valutata al momento della conclusione del contratto ( fase di formazione ). II contratto è nullo se l'impossibilità è originaria e oggettiva, assoluta ( verificabile in modo oggettivo e indipendente delle capacità del singolo, altrimenti c'è un problema di inadempimento, negligenza nella valutazione delle capacità, chi è negligente deve risarcire il danno) , non per impossibilità sopravvenuta ( viene valutata caso per caso ). Leicità, viene declinato in tre modi diversi: non contrario a norme imperative, a ordine pubblico e a buon costume. Determinato o determinabile, nel primo caso l'oggetto è individuato in modo chiaro; determinabile significa che il processo di individuazione dell'oggetto necessita di un passaggio ulteriore nella pattuizione ( le parti decidono insieme dei parametri necessari ). Il contratto rischia di essere nullo. Se si vuole fare determinare da un terzo la facoltà oggetto di contratto ( il terzo arbitratore ), si potrebbe richiedere un terzo che abbia competenze tecniche in materia. Articolo 1349: se deferiamo ad un terzo non deferiamo al mero arbitratore , nell’arbitrio normale è impugnabile se manifestamente iniqua o erronea ( posso impugnarla ) se è mero arbitrio posso impugnarla solo se risulta la malafede ( ha fatto qualcosa di sbagliato per svantaggiare l’altra parte in modo manifesto ). È possibile usare come arbitratore una delle due parti contrattuali? Si, ma agisce con diligenza e in modo non manifestamente iniquo ed erroneo. ( Caso della legna ). LA CAUSA DEL CONTRATTO Causa: funzione economico sociale del contratto Ci dice a cosa serve la causa da un punto di vista astratto. I PROBLEMI Attribuire un vantaggio gratuito e quindi promettere, trasferire o disporre a favore di altri non ha alcuna connessione con i rapporti giuridici preesistenti; spesso viene realizzata un'operazione economica in cui la promessa o l'atto di disposizione si coordinano con quelli di altri soggetti o sono collegati con obbligazioni preesistenti. Queste operazioni ( come lo scambio nella compravendita, la garanzia nel debito etc. ) costituiscono lo scopo del dichiarante ( immediato ed essenziale ) e ha rilevanza giuridica: * Se l'operazione rimanesse mutilata di una delle sue parti costitutive, anche le rimanenti perderebbe senso e giustificazione; * Occorre valutare la natura dell'operazione, riconosce e tutela operazioni lecite e che appaiano degne di tutela. CAUSE E MOTIVI L'operazione negoziale costituisce lo scopo immediato di chi pone in essere il negozio. Si distingue dagli scopi ulteriori per cui il negozio viene stipulato. Per esempio nella compravendita compratore e venditore si propongono lo stesso scopo immediato: lo scambio della cosa con il prezzo, questa costituisce l'operazione economica che le parti realizzano insieme mediante il contratto. La collocazione in una trama più ampia per la pianificazione personale dell'operazione è di ciascuna parte ed è solitamente estranea ed indifferente all'altra. *. Occorre attribuire rilevanza giuridica alla possibilità di realizzazione dello scopo negoziale immediato, senza, la disposizione negoziale perderebbe giustificazione. Quella degli scopi ulteriori è limitata dal momento che risultano intrinsechi rispetto all'operazione negoziale. * Una distinzione tra i due scopi si impone anche il relazione al giudizio di leicità, se l'operazione negoziale risulta illecita nel suo scopo immediato la reazione di questo si ripercuote nel negozio stesso e nei suoi effetti. Se illecito fosse solo uno scopo ulteriore una reazione siffatta non è necessaria, ma anzi risulta eccessiva e pregiudizievole per la sicurezza dei traffici. 2 Da qui nasce la distinzione tra cause del negozio e motivi. La causa è /o schema dell'operazione economico giuridica che il negozio realizza immediatamente, cioè la ragione giustificatrice del negozio, sia dal punto di vista dei soggetti che lo pongono in essere, sia dal punto di vista dell'ordinamento giuridico. È la struttura essenziale di un negozio, gli aspetti essenziali della disciplina giuridica che si ricollegano al concetto di causa sono indipendenti dalle variazioni di contenuto. La causa è quindi lo schema che definisce un certo tipo di negozio. II motivo è ogni scopo ulteriore. Può accadere che questo sia comune ad entrambe le parti, ma anche in questo caso rimane distinto dalla causa. Il negozio indiretto è caratterizzato dalla divergenza tra lo scopo pratico delle parti e la funzione tipica dello schema negoziale adottato. Lo scopo a cui tende è rilevante ogni volta che si tratti di applicare norme giuridiche per cui la sostanza prevale sullo schema formale; in particolare modo se costituisce un tentativo di eludere l'applicazione di norme inderogabili. ANALISI DEL CONCETTO DI CAUSA Nei negozi /a causa consiste nella sintesi dei loro effetti giuridici essenziali. Ogni singolo effetto negoziale trova giustificazione negli altri ( le parti sono libere di determinare il rapporto di scambio come meglio credono , si valuta solo la mera esistenza corrispettiva e non l'adeguatezza economica di questo ). Il concetto di causa può essere riferito anche ai singoli effetti del negozio, anziché al negozio stesso; è una diversità terminologica e non muta la sostanza dei problemi. — Se la volontà di chi dispone è diretta ad attribuire un beneficio gratuito è l'interesse di chi dispone il negozio a costituire la giustificazione. Alcune volte il negozio trova un proprio presupposto in un’obbligazione preesistente, perciò l'obbligazione alla quale il negozio fa riferimento va considerata come elemento integrativo della causa. Questo rapporto obbligatorio può sussistere anche con un terzo estraneo al negozio. Infine può accadere che il negozio si limiti ad operare una disposizione patrimoniale in esecuzione di un’obbligazione preesistente, che ne costituisce la causa ( Nb. | negozi di puro e semplice trasferimento nell'ordinamento italiano sono rari perché se hanno per oggetto un diritto reale producono effetti automaticamente senza la necessità di un separato negozio di esecuzione ). MANCANZA DI CAUSA Il negozio manca di causa quando: uno degli effetti essenziali del negozio non può assolutamente verificarsi, per mancanza di un suo presupposto logicamente necessario, l'operazione risulta mutilata o, comunque , ingiustificata. Per esempio la compravendita risulta nulla se la cosa apparteneva giù al compratore, l’alienità della cosa è infatti un presupposto logicamente necessario dello scambio, in cui consiste la causa del contratto di compravendita. > Si avrà mancanza di causa ogni volta che sia inesistente l'obbligazione che il negozio intende eseguire, garantire o modificare . Alla mancanza di causa si riporta la regola secondo cui la fidejussione ( il fideiussore garantisce un'obbligazione altrui obbligandosi personalmente nei confronti del creditore nel rapporto obbligatorio) non può eccedere ciò che è dovuto dal debitore. In questi casi il negozio è stato stipulato in base all’erronea convinzione che la causa sussistesse, ma il profilo della mancanza di causa prevale su quello dell'errore perché Ordine pubblico economico. Si distingue in ordine di protezione e ordine di struttura e direzione economica. Il primo tende a proteggere soggetti deboli: norme sull’usura, disciplina di abitazioni ad uso locativo e disciplina dei consumatori. Usura: applicare tassi di interesse molto alti rispetto ai tassi soglia stabiliti dal ministero. Effettività della tutela. II buon costume È un concetto variabile nel tempo e nello spazio che serve a limitare l'autonomia privata di coloro che contrastano il comune sentire. Esempi di violazione del principio di buon costume: * Impegno a mentire o non dire il vero. * Abbandonare un partito politico e appoggiare la campagna di un avversario. Immoralità della prestazione contraria al buon costume: articolo 2035 del Codice. Se il contratto è immorale ed è stato eseguito, non si può chiedere indietro il pagamento. Caso in cui il motivo è rilevante: è illecito e comune alle parti. Indice di motivo comune è il fatto che una delle due parti può approfittare economicamente della prestazione illecita. Articolo 1345: motivo illecito. La parola chiave è esclusivamente: l’unico scopo è quello di condividere il motivo comune, illecito. Disciplina: in caso di donazione, contratto con causa di liberalità, se il motivo è illecito, esso deve risultare dall'atto ed essere l'unico motivo che ha giustificato l’azione. Negozio in frode alla legge: combinazione illecita di una serie di atti leciti. A non può vendere a B, allora vende a C e C vende a B. Usato in campo fiscale con la cessione delle aziende. L'azienda è un insieme di beni, contatti e rapporti idonei a svolgere un'attività produttiva. Vendere l'azienda è più conveniente che vendere i singoli beni. A volte si fingeva di vendere l'azienda ma in realtà si volevano vendere i singoli beni per evitare la tassazione. Forma del contratto Libertà formale nel nostro ordinamento: solo in alcuni casi il legislatore prevede espressamente una forma. Oggi: forma informatica. La contrattazione è spesso via internet, ma il legislatore per forma scritta intende un foglio. Motivi per forma scritta: * serietà dell'impegno (carta canta) * induzione alla maggiore riflessione (prima di firmare leggo più volte e con attenzione). Oggi la firma è spesso sostituita da Point and click (es. accettare le condizioni e i termini), ma questo non è indice di maggiore disattenzione alla lettura del contratto. * chiarezza espositiva: il testo scritto è più chiaro della negoziazione orale. È comunque necessaria la diligenza e conoscenza dell'altro, soprattuto nei contratti tra produttore e consumatore (B to C). Articolo 1350 specifica i contratti che richiedono la forma scritta+ diritti reali su immobili, contratti bancari, contratti con enti pubblici e titoli di investimento. Esiste la forma solenne usata nella donazione: atto scritto con testimoni e ufficiale pubblico. Nelle clausole vessatorie (contenute nelle condizioni generali di contratto, previste per un numero indefinito di casi e previste da una sola parte) l’altra parte aderisce, non negozia. Le clausole vessatorie devono essere sottoscritte in modo specifiche (in genere ci sono doppie sottoscrizioni, cioè doppie firme). Per il testamento occorre la forma scritta (a pena di nullità), ma ci sono alcune eccezioni. Testamento pubblico, segreto, olografo (= scritto dal titolare stesso), ecc.. Forma convenzionale decisa per un contratto che le parti stanno concludendo: si può decidere che le successive modifiche al contratto possano essere fatte solo in forma scritta. La forma è in generale di due tipi: per la validità (ab sustantiam) o per la prova (ab probationem). La sua prova può essere data solo per iscritto. Contratti di assicurazione e transazione sono per la prova. Con la transazione si previene o pone fine a una lite. Nullità e annullabilità La nullità è uno strumento usato dal legislatore per proteggere interessi superindividuali, cioè riconducibili a tutti i consociati. L'annullabilità invece tutela gli interessi individuali del singolo. Da questa distinzione deriva tutta la disciplina. Tutti coloro che vi abbiano interesse possono far valere la nullità. Nell’annullabilità solo una delle due parti può far valere l'annullamento del contratto. Anche il giudice, senza che le parti abbiano chiesto la nullità del contratto, può rilevarla nella trattazione di una causa. Eccezione: nullità relativa, può essere fatta valere solo dai soggetti in favore dei quali è posta la norma. Nullità di protezione che protegge i consumatori e può essere fatta valere solo dal consumatore. Si era discusso se il giudice potesse rilevare d'ufficio la nullità; oggi prevale la teoria secondo cui il giudice può rilevare d'ufficio la nullità quando questa va a beneficio del consumatore. Questa teoria è molto espansa: le clausole vessatorie sono nulle se contrarie a buona fede. Annullabilità assoluta: richiesta da tutti. Quando un soggetto è condannato penalmente a una pena superiore a 5 anni, diviene incapace e il contratto sarebbe annullabile. L'annullabilità è a protezione dell’incapace. Il giudice non vuole proteggere un condannato penalmente, ma gli dà una sanzione in più. Prescrizione: nullità imprescrittibile, cioè può essere fatta valere sempre. Diritto privato XV Invalidità del negozio e prescrizione L'annullabilità si prescrive, invalidità di fare valere un diritto trascorso un certo tempo, si prescrive in 5 anni, che decorrono da un certo periodo. Differenze di ‘’di es a quo”’: nella violenza i cinque anni decorrono da quando è cessata la violenza ( da quando finisce la minaccia, che è violenza morale, quella fisica porta alla nullità del contratto), l'errore da quando si scopre e il dolo da quando si scopre il dolo. Il dolo ha bisogno di un periodo più lungo per scoprirlo, la macchinazione potrebbe inquinare le carte per molto tempo; quando ci si accorge dell'errore si agisce. Nella vendita delle società: diudiligens, analisi patrimonio e della situazione giuridica della società, a volte chi vende la società inganna, tramite la diudiligens si calcola il prezzo della società. Se c'è un inganno si calcola in modo erroneo. Oppure se c'è occultamente, per esempio se compro un terreno inquinato, l’occultamento dell’inquinamento è dolo. Il termine di prescrizione mobile è utile, potrebbero volerci anche più di cinque anni. Opponibilità di nullabilità e annullabilità Fare valere l'invalidità del negozio rispetto a soggetti diversi rispetto a quelli del contratto, persone estranee al rapporto negoziale, i terzi. L'opponibilità della nullità è anche verso i terzi. Massima sanzione , può essere opposta a tutti, salvi i casi di trascrizioni. L'opponibilità dell’annullabilità non vale i terzi che hanno acquistato in buona fede. | casi di imprescrittibilità e inopponibilità sono importanti: se un contratto è imprescrittibile è nullo, tutti i titoli successivi al primo contratto diventano nulli, tutte le vendite vengono meno ( obbligo di restituzione di tutti i danti causa, salvo usucapione ). La conseguenza della nullità è che le parti devono restituirsi le rispettive prestazione, ma se nel tempo i beni sono diventati diversi si litiga. Le nullità di protezione, nullità relativa, cioè per esempio quella che può essere fatta valere solo dalla persona da cui è posta la norma di tutela. La nullità parziale è quella che colpisce solo una clausola di un contratto più ampio, se tutta la causa è illecita è tutto nullo. Ma se ha più clausole e più obbligazioni, diventa nulla solo la clausola, il contratto senza quella clausola sta in piedi lo stesso? L'autonomia privata dice che l'interesse della parti determina il rimanere in vita o meno delle parti. Severability clause: qualunque nullità parziale del contratto non comporta la nullità dell'intero contratto. Si scrive dall'inizio, per l'interesse dei privati rimane in piedi. Così operazioni economiche complesse rimangono in piedi. Una causa di questo genere però può risultare problematico: dicono che se anche è illecita la causa ( una delle clausole ) il contratto è valido, ma questa statuizione è in sé e per sé illecita, non si può stabilire. Sono a rischio di invalidità , gli avvocati hanno aggiunto ‘’nei limiti consentiti dalla legge’ ( formulazione del contratto, il messaggio che passa è che è valido fino all'ultimo centimetro di validità). Per esempio quando si parla di ‘’usura’’: se gli interessi risultano oltre il tasso soglia, come a dire che ti fa pagare sempre interessi maggiori senza finire nell’illegalità. Articolo 1339: dedicato alla sostituzione automatica di clausole —> se la legge impone resi per beni e servizi la clausola è nulla se elude la norma imperativa, e viene sostituita dalla norma di legge. Se interviene a determinare dei prezzi si deve vendere al prezzo da questa imposta. Trova applicazioni anche nelle condizioni dei contratti, se è diversa da quella delle legge è sia nulla che sostituita dalla norma. Non pupi fare quello che vuoi, se fai diverso il contratto è valido ma diverso , in base a quello che stabilisce il legislatore. Il legislatore quindi interviene a stabilire dei parametri. * La prescrizione: se trascorrono cinque anni dal momento in cui ho scoperto l'errore, se la controparte dopo cinque anni ti cita in giudizio e chiede di fare valere il contratto, se trascorrono 5 anni e 1 giorno non posso chiedere la nullità, non si scrive l'eccezione, risposta di quando si viene convenuti in giudizio ( impedimento , blocca e paralizza la richiesta dell'altro). L'annullamento è entro cinque se si vuole annullare, non si prescrive la possibilità di fare valere l'annullamento quando si parla di eccezione.L'eccezione blocca la richiesta di adempimento. Nell’annullamento si prescrive l'azione ma non l'eccezione. In tema di nullità: la conversione del negozio nullo. Un negozio nullo non può essere sanato. Il negozio annullabile può essere convalidato, il soggetto protetto dalla norma può decidere di non fare valere la norma di annullamento, o con una conferma espressa o può convalidare tacitamente ( compie atti incompatibili con la volontà di annullare). La nullità non è sanabile, l'interesse non è unicamente delle parti, ma è un interesse superiore. Disponi di un diritto che tutela tutta la comunità, non si può convalidare ma può essere convertito, strumento di spettanza del giudice, che dice che il contratto nullo può produrre effetti di un contratto diverso se ha i requisiti di sostanza e forma. Se c'è un'altra tipologia di contratto che è valido anche senza la forma: gli faccio produrre gli effetti di un altro contratto ( Art. 1424 con requisiti di validità di forma e sostanza ), il giudice conosce un altro tipo di contratto che sarebbe valido, se guardo la volontà delle parti, e se avessero saputo che il contratto era nullo, avrebbero concluso l’altro contratto? Se è sì converte il contratto, lo riqualifica come contratto diverso, ma devono sussistere sempre i requisiti di forma e sostanza. ammissibile il contrario perché pregiudicherebbe l’altra parte nel caso in cui la condizione si verifichi. * Il titolare dell’aspettativa può servirsi della legge e compiere atti conservativi qualora abbia ragioni si credere all’insolvenza dell’obbligato ( potrebbe ad esempio consegnare a un terzo in buona fede il bene o ottenere il sequestro conservativo di beni del debitore ). La buona fede implica anche il fatto che non si cerchi di impedire l’avverarsi della condizione ( se l'influenza sull’avveramento della condizione va in direzione contraria rispetto allo scopo) , se viene violato, la condizione si considera avverata ugualmente per finzione di avveramento della condizione ( Art. 1359 ). Caso particolare: Supponiamo che un soggetto inserisca una condizione a sua tutela: il contratto prenderà efficacia ( ‘’comprerò lo spazzaneve se cadrà della neve entro dieci giorni” ), abbiamo condizioni con un termine, al prodursi della condizione c’è un effetto automatico. Ma se lo spazzaneve lo volesse lo stesso anche senza che la condizione si sia verificata, si conclude lo stesso il contratto? Condizione unilaterale ( come dica la maggior parte della giurisprudenza ). La risposta che spesso viene data è sì, ma esistono delle problematiche. Gli atti di disposizione: Sia il titolare di aspettativa che il titolare di diritto possono alienare a un terzo; nel primo caso subentra nella titolarità dell’aspettativa e maturità il pieno diritto nel caso in cui si verificherà la condizione, nell'altro perderà il diritto in caso di verifica della condizione. Se l’alienante tace l’esistenza della condizione, l'acquirente diviene incondizionatamente proprietario ( essendo in buona fede ) e la cosa gli viene consegnata. Avveramento della condizione: si producono gli effetti del negozio ( sospensiva ), vengono meno ( risolutiva). La condizione è pattuita nell'interesse di un solo contraente, può scegliere di rinunciarvi rendendo il contratto puro e semplice. Vale la retroattività, cioè dal tempo dell'evento in poi, la situazione è regolata come se gli effetti si fossero verificati già prima ( dalla conclusione del contratto vengono applicati gli effetti dell’avveramento della condizione ma le conseguenze, per forza di cose valgono sempre per il futuro ). Ma ci sono delle eccezioni, per cui, alla fine, la retroattività si riduce al fatto che gli atti di disposizione compiuti durante la pendenza si consolidano per il titolare di aspettativa ( come se avesse pieno diritto dall'inizio ) e si caducano quelli compiuti dal titolare del diritto condizionato ( come se mancasse già del diritto ). La retroattività opera anche contro i terzi ( salvo per la tutela dell’affidamento) , quindi viene detta reale o assoluto. La condizione , in ogni altro caso, non è retroattiva, ma i frutti percepiti sono dovuti dal giorno in cui la condizione si verifica. Sono validi gli atti di amministrazione del titolare del diritto condizionato. Nei contratti ad esecuzione continuata o periodica l'avveramenti della condizione risolutiva non ha effetto ( salvo patto contrario ) per le prestazioni già eseguite. Il termine Un altro elemento accidentale del contratto. Può essere iniziale o finale in base a cosa stabilisce ( principio o fine ) dell'effetto negoziale. Si rende certa la nascita o l'estinzione del rapporto. Può essere incerto il ‘’quando”’, cioè il momento ( es. quando il governo cesserà ). Il termine di adempimento, si riferisce a uno degli effetti negoziali, come sin presume solitamente, è a favore del debitore ( il creditore non può chiedere di adempiere prima della scadenza ma il debitore può decidere di adempiere anche prima). Può anche accadere che sia apposto a favore del creditore ( se per esempio non vuole ricevere cose ingombranti ) è libero di chiedere che la consegna sia prima della scadenza , ma il debitore non può offrire la consegna prima della scadenza. Oppure può essere a favore di entrambi, nessuno dei due può pretendere di ottenere o eseguire prima della scadenza. Se il debitore decade, in caso di insolvenza, diminuzione o venir meno di garanzie, il creditore può esigere immediatamente la prestazione. Non va confuso con il termine per l'adempimento, entro quando devi svolgere la prestazione a cui sei obbligato. Questo è il termine dell'efficacia. II modo Il modo o onere o modus è una disposizione che può essere apposta solo a negozi a titolo gratuito. Il vantaggio economico del beneficiario è limitato, gli si impone un obbligo, un peso. Ad esempio la donazione modale di capitale per un istituto scientifico con l'onere di destinarlo ad una particolare ricerca. ( Il comodato: una parte consente all'altra l’uso di un bene a titolo gratuito. Il modem può essere in comodato gratuito, unilaterale. ) L'onere è un limite dell’attribuzione, resta perciò gratuita. È diverso dalla condizione perché è fonte di obbligo ( donazione). Cosa succede se l'onere è molto più costoso del bene ricevuto? Se l'onere non viene rispettato questo può portare alla risoluzione. La rappresentanza La rappresentanza è un istituto giuridico in cui il rappresentante dichiara la volontà negoziale e la forma , il rappresentato ha a capo gli effetti del negozio. Gli atti compiuti da un persona vengono fatti per essere prodotti nell'interesse di un’altra persona. Il rappresentante fa le veci di chi lo nomina per le trattative, decidendo e stipulando nel suo interesse e nel suo nome. Su questo si basa anche il sistema di produzione e la distribuzioni di beni e servizi. Per la gestione dei patrimoni di soggetti incapaci il rappresentante è imposto dalla legge. È ammissibile nel campo dei contratti e dei negozi patrimoniali tra vivi, non lo è per il testamento e per i negozi di diritto familiare ( sono riservati alla persona interessata ). La rappresentanza legale è quelle per esempio dei genitori verso i figli minorenni, il curatore verso l’incapace o il tutore. La rappresentanza non funziona per i negozi personalissimi, se necessaria la volontà del titolare del diritto (es. matrimonio). Il rappresentante # Nuncius, questo trasmette una dichiarazione altrui. Il primo dichiara una volontà propria nell'interesse di un altro soggetto. Differenza rilevante per i vizi del consenso. La dichiarazione del Nuncius non può essere viziata o meno, non c'è dichiarazione di volontà. Quando si agisce come rappresentanti si manifesta una volontà seppur nell'interesse di un altro. Il procacciatore di affari, si impegna autonomamente in affari di cui può essere stato incaricato o meno, ma favorisce la conclusione di contratti ( agente senza rappresentanza). L’interposizione gestoria, il gestore agisce per conto altrui ma in nome proprio, realizzata dal mandato senza rappresentanza o gestione di affari altrui, esiste un contratto per cui un soggetto si impegna a compiere atti giuridici in nome proprio ma per atti altrui. Gli effetti devono essere trasferiti in capo al mandante. Con la rappresentanza gli effetti si producono in capo al mandato. È la rappresentanza indiretta. La rappresentazione volontaria è negoziata e stabilita dalle parti. La procura è un atto unilaterale ( si discute sul fatto che sia recettizio o non recettizio ), si riferisce al potere di rappresentare. Il contenuto della procura, il modo in cui si realizza la procura, l'eventuale compenso della rappresentanza derivano dal rapporto di basa. La rappresentanza può essere anche negoziata tramite contratti che attribuiscono, completano e integrano il potere di rappresentanza. Il rapporto di base: contratto con cui il soggetto si impegna. Fuori dal mandato ci sono casi di rappresentanza che avvengono nel lavoro subordinato, si possono attribuire poteri di rappresentanza. La procura va distinta dal contratto, la prima non crea obbligazione, è un negozio unilaterale, producono effetti con una sola manifestazione di volontà. Il contratto, in cui ci può essere la procura, crea obbligazioni, per dover fare qualcosa deve essere stipulato un contratto. Normalmente quello che accade è che mandato e procura sono collegati, con la procura attribuisco il potere di rappresentare. Se sono collegati, se si risolve il mandato la procura ( se per esempio venisse meno la fiducia ) non ha più potere, essendo che sono collegati. Sulla procura esiste la differenza tra procura generale e speciale, la prima è il potere di rappresentanza di tutti i poteri di affare di una persona. Oggi si vede nella procura generale alle liti più spesso, con quella sei legittimano a compiere tutte le attività. In quella speciale il potere è limitato ad una o più attività. Spesso si ha il mandato e la procura come separati, la seconda serve come titolo per agire. La forma della procura: deve avere la stessa forma del negozio a cui si riferisce ( per i negozi formali ) , se no ha forma libera. Se è per un bene immobile può essere scritta, per mobile può essere orale. Si estingue con la scadenza del termine di efficacia, può essere apposto a un negozio unilaterale, se termina l'efficacia del negozio. Condizione risolutiva. Si estingue quando si estingue il rapporto di base a cui cede: mandato, si estingue anche il negozio unilaterale di procura. Si estingue per rinuncia del rappresentante. Differenza tra contratto e unilaterale, nel contratto non si può rinunciare a quello che ci si era obbligati a fare ( altrimenti paghi i danni ), nella procura non si generano obbligazioni, il rappresentante può rinunciare, di regola per revoca del rappresentato, ovvero se il rappresentato toglie la procura. Di regola si estingue per morte, interdizione, inabilitazione e fallimento del rappresentato , se no genereremmo un effetto per cui cose non consentite al soggetto le può fare tramite il rappresentante, non è possibile, subentra la rappresentanza legale, titolo secondo cui lui può agire. formano oggetto della polizza ( se non si verifica il danno pago ma non ottengo la controprestazione ); è aleatoria anche perché la controprestazione sia spropositata rispetto alla prestazione ottenuta. Se il danno è molto maggiore rispetto a quanto protetto dall'assicuratore. Il sistema dell’alea è non avere la certezza di ottenere la controprestazione o che sia spropositata rispetto a quella eseguita. Tutti i contratti hanno un'alea, c'è il rischio che compri un telefonino e non funzioni, ma non sono aleatori. Il contratto aleatorio ha un trattamento sull'inadempimento particolare: i contrati servono ad allocare i rischi. Sono le parti a rendere aleatorio un contratto ( vendita su cosa futura, emptio rei speratae, emptio spei compro anche se ho solo la speranza che nasca, pago anche se non nasce, rischio di non conseguire la controprestazione ). Quelli commutativi non contengono un rischio. Si può rendere aleatorio come nel caso visto prima. * Contratti unilaterali , obbligazioni di una sola delle parti e corrispettivi. | contratti associativi: fine di perseguire insieme un determinato scopo, come le società. Il contratto sociale ha una comunione di scopo, ci si mette insieme in una società con scopo di massimizzare i profitti ( scopo di lucro ). Possono essere plurilaterali ma non associativi, si svolgono prestazioni l'uno in favore dell'altro ma non connessi tra di loro. Modalità di esecuzione Istantanea o continuata, esaurisce in un periodo di tempo. Può svolgere i propri effetti in due modi: periodico ( ogni tot viene dato tot ) o continuativo ( come il contratto di locazione, ha contratto durante tutta la durata ). Come si formano i contratti Il contratto è l'accordo , incontro di due volontà. * Contratti consensuali, si formano con l’incontro della volontà, consenso. * | contratti reali, si formano con la consegna della res. Donazione, contratto formale, quella di modi valore si conclude con la consegna del bene. Come ad esempio il deposito. * Riferimento ai contratti formali, necessaria una forma per la conclusione. Le promesse unilaterali Articoli 1987, principio contrario a quello dei contratti, il requisito è la tipicità ( come la promessa al pubblico )-1989 del codice civile ( promessa al pubblico, quando viene resa pubblica diventa efficace ). La promessa unilaterali vincola solo nei casi previsti dalla legge, come la promessa al pubblico. Se non è previsto un termine di efficacia finale ( se alla promessa non è apposto un termino ) cessa dopo un anno. Se non si verifica dopo un anno cessano gli effetti obbligatori. Formazione del contratto consensuale Articolo 1326 e seguenti. Accettazione conforme alla proposta. Vale quello che dice l’altro come controproposta ( oblato ) , chi fa la proposta è il proponente. Quando chi riceva la proposta ( oblato ) fa una controproposta diventa proponente e l’altro oblato. Va avanti finché proposta e accettazione si incontrano. Nella pratica ci sono problemi difficili da risolvere. Si pensi a contatti complessi, si accetta tutto tranne una piccola obbligazione, il contratto è concluso o no? Il contratto si conclude quando chi propone viene a conoscenza dell’accettazione dell'altra parte. Problema se le parti sono a distanza: nei frangenti in cui la proposta arriva all’oblato possono succedere varie cose. Il legislatore si pone un problema sulla scansione temporale, quanto tempo ha per rispondere? Se l'accettazione è tardiva deve essere resa nota subito per tutelare l'affidamento. Articolo 1328: revoca della proposta e dell’accettazione, revocata finché il contratto non si sia concluso, non sia giunta a conoscenza del proponente. Se l’accettante ne intraprende l'esecuzione prima della notizia della revoca, il proponente non ha ancor ricevuto l'accettazione mentre l’altro sta mandando la revoca. Se ha intrapreso in buona fede deve indennizzarlo. L'accettazione può essere indennizzata prima che arrivi all’altro contraente. Ora con il mondo di internet è complicato, tutte queste cose vanno ripensate ( conclusione contratto informativo ), un altro problema è il luogo di conclusione del contratto. Proposta irrevocabile Articolo 1329, la proposta è irrevocabile quando vuoi dare garanzia di serietà. Revoca senza effetto se espressamente irrevocabile, inefficacia, la revoca non produce effetti. La morta o sopravvenuta incapacità del proponente , proposta irrevocabile è trasmissibile mortis causa, tranne che venga escluso, se conta chi compie la prestazione. Condizioni generali di conclusione di contratto Concentrazione, meno società autonome, si cerca omogeneità ( prodotti omogenei ). Regolate da articolo 1341-1342, nelle condizioni generali di contratto. Clausule vessatorie , senza effetto se non espressamente scritte. NB: se ci sono condizioni generali di contratto nel B to B vale la disciplina della doppia sottoscrizione, se è doppiamente sottoscritta la clausola è valida ( TUTELA FORMALISTICA), nella pratica se anche il consumatore mette la seconda firma non è protetto. Disciplina delle clausole abusive nel diritto dei consumatori, il presupposto applicativo. Sono abusive e nulla non le clausole tipiche ( 1342), ma quelle che generano un significativo squilibrio di diritti e obblighi ( malgrado la buonafede ). Ogni clausola che genera squilibrio normativo. Non si vede l'equilibrio del prezzo. Protetto se le condizioni del contratto, la parte normativa è squilibrata ( di diritti e obblighi ). II consumatore non può fare valere il diritto di garanzia. Il legislatore immagina oltre alla clausola generale: * Black list: insieme di clausole tipiche che è comunque considerata nulla * Grey list: insieme di clausole presuntivamente considerate nulle, generatrici di squilibrio nel contratto. Si può dimostrare che quella clausola non egnre squilibrio. Sono due sistemi diversi, vessatorie nei contratti B to B ( codice civile, tipiche e tutela formalistica ), valide ed efficaci se doppiamente sottoscritte. In quello dei consumatori, atipico, sostanzialistico e anomalistico. Formazione del contratto: contratto per persona da nominare Contratto concluso, spiega effetti in capo a una persona che verrà nominata successivamente. Chi esegue la prestazione la esegue se è indifferente il soggetto a cui eseguirla, chi conclude ha interessa a nominare dopo una persona e non subito se ad adempio si vuole fermare l'affare e decidere se farlo in proprio o ad un’altra persona che potrebbe remunerare per aver fatto l'affare. ( Per esempio non si sa chi deve detenere le quote della società. ) accade anche negli immobili, a chi la intesto? Flessibilità nella vendita. Articolo 1401 del codice, al momento della conclusione una parte può nominare successivamente una persona che assuma diritti e obblighi. Diritto privato XVIII Conclusione contratto Trattative: secondo buona fede. Se una parte non si comporta seconda buona fede c'è risarcimento del danno, parametro all'interesse negativo, danni che sarebbero stati evitati non impegnandosi nella trattativa ( differenza dei guadagni che avrebbe ottenuto con l'altra parte ). Riconduce il danneggiato nella stessa posizione in cui si sarebbe trovato se non avesse concluso le trattative. Interesse positivo, nella responsabilità contrattuale, si risarcisce l'interesse positivo, se il contratto fosse stato eseguito in modo corretto. Il mark up: correzione del contratto. Motivi di uscita dal contratto. Efficacia del contratto Articolo 1372: accordo tra le parti ha forza di legge. Danno come forma sanzionatoria. La legge va rispettata ( sanzione sigaretta ). Inadempimento efficiente, nel sovrapprezzo ci sta il margine e il risarcimento del danno del terzo. Sistema incompatibile con il concetto ha forza di legge. Annullamento con i requisiti dell'errore, non giustifica l'annullamento, se il contratto non ti rende quanto previsto si può mettere una condizione risolutiva ( clausola prevista da legge ). Estinzione del rapporto giuridico. Articolo 1374: usi e equità. Le norme dispositive, le parti quando concludono il contratto potrebbero dimenticarsi di disciplinare un problema, intervengono norme. Equità ed usi sono difficilmente usati nell’integrazione del contratto. 1375: norma di legge, è correlata al 1374 perché si dice che opera per legge, comportamenti dovuti secondo buona fede. Integrazione del contratto avviene anche secondo la valutazione di ciò che bisognerebbe fare secondo buona fede. II recesso Recesso legale: concesso dalla legge. La legge lo attribuisce per l'esecuzione periodica o continuata o per tempo indeterminato. Recesso convenzionale: deciso dalle parti. Clausola nel B to B vessatoria, genera squilibrio nel B to C se è unilaterale. Recesso ad mutum: recesso con un cenno del capo, senza motivazione esco dal contratto. Il diritto di recesso è potestativo. Può essere anche motivato, si scrivono le ragioni delle parti per cui recedono. Se variano delle condizioni : costo ( se accertato l'aumento dell'elemento di costo ), si verifica una condizione. Il recesso può essere anche a pagamento, posso dover pagare la caparra o la multa, la prima si versa all’atto del contratto, l’altro come promessa nel caso di recesso ( non necessaria , può essere anche gratuito). Contratti a effetti reali Traferito, modificato o costituto un diritto reale su un bene. Se no sono obbligatori. Sono diversi dai contratti reali ( consegna della res ).
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