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appunti lezioni diritto privato, Appunti di Diritto Privato

appunti lezioni spadafora diritto privato

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 14/09/2021

naima-di-arendelle
naima-di-arendelle 🇮🇹

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Scarica appunti lezioni diritto privato e più Appunti in PDF di Diritto Privato solo su Docsity! Appunti lezioni diritto privato Fonti del diritto: - Scritte: Costituzione, leggi di revisione costituzionale; leggi primarie ed atti aventi forza di legge; regolamenti europei, leggi regionali; regolamenti governativi. - Non scritte: usi, consuetudini. La norma è una regola volta ad indirizzare i comportamenti degli individui, la violazione di tale regola ci fa incorrere in una Szinzione che può essere 1) satisfattiva: ossia soddisfa in modo diretto e pieno l'interesse leso; 2) compensativa: non ripristina l'interesse leso ma lo sostituisce con un surrogato di valore economico equivalente; 3) punitiva: punta a colpire un comportamento riprovevole; 4) deterrente o preventiva: incute il timore della conseguenza dell’inadempimento. Caratteristiche della norma: generalità e astrattezza. Generalità: si riferiscono ad una moltitudine indeterminata di destinatari. Astrattezza: risultano applicabili ad un numero indeterminato di situazioni concrete. Art 1470 Cod. C. è il più impo contratto tipico: COMPRAVENDITA. In tutti i contratti di compravendita ci sono le caratteristiche di 1) trasferimento di un diritto dal venditore all'acquirente (parti sociali) 2) scambio tra diritto su un bene contro un prezzo. 3) accordo. In questa fattispecie la generalità e l’astrattezza: la norma si rivolge a tutti i consociati (la società); la norma comprende tutti gli elementi essenziali e ricorrenti dell’atto di compravendita. Tutti gli atti che hanno per oggetto lo scambio tra bene e prezzo sono riconducibili a questa norma 1470. Il singolo contratto è chiamato fattispecie concreta, che può essere ricondotta alla norma che è chiamata fattispecie astratta. L'operazione logica con cui si verifica che una fattispecie concreta corrisponde a una fattispecie astratta si chiama anche qualificazione della fattispecie (concreta). Può accadere che per individuare il trattamento giuridico di una fattispecie concreta, non basti applicare ad essa una singola norma, ma occorra fare riferimento a due o più norme, coordinandole fra loro. Si usa allora l'espressione la soluzione giuridica deriva dal combinato disposto delle tre norme. La fattispecie complessa consiste in vari elementi combinati fra loro: ad es. la fattispecie per cui C acquista la proprietà come erede testamentario di B, è formata da almeno tre elementi: la morte di B, più l’esistenza di un suo testamento che nomina C come erede, più la dichiarazione di C di accettare l'eredità. Quando gli elementi della fattispecie complessa non si realizzano nello stesso istante, bensì uno dopo l’altro, in una sequenza temporale più o meno lunga (come nell'esempio appena fatto), si parla di fattispecie a formazione progressiva: la fattispecie produce i suoi effetti, solo quando l’ultimo dei suoi elementi si è realizzato. Stipuliamo contratti senza dire nemmeno una parola, senza nemmeno conoscere il contraente. E una materia che travolge il cittadino in ogni momento della sua giornata. Es: Mezzi privati: pago il parcheggio privato, consegno la mia auto (come lasciare la valigia al deposito bagagli di una stazione) e dunque stipulo un contratto di deposito. Il tutto genera diritti e obblighi: 1) Obblighi del terzo: prendere il bene, custodirlo e consegnarlo a semplice richiesta del proprietario. 2) Obbligo del proprietario: pagare il corrispettivo. Pranzo: pago un panino, stipulo un contratto di compravendita in merito allo scambio fra bene e prezzo. Anche l'acquisto del bene alla macchinetta. Il contratto di donazione o il prestito non sono contratti di compravendita perché non c'è scambio tra bene e prezzo. Ma anche questi atti sono fatt. concrete che possono essere ricondotte a fatt. astratte. L'insieme delle norme di diritto rappresenta l'ordinamento giuridico, che è una realtà dinamica (sempre in evoluzione). Cod. C. è del 1942. Il legislatore allora aveva l’obiettivo di organizzare tutta la materia dei rapporti intersoggettivi di diritto privato. Il cod. civ. è articolato in 6 libri: 1- Delle persone e della famiglia (persone sia fisiche sia giuridiche) 2- Delle successioni (sia tra vivi, sia a causa di morte) qui si trova il contratto di donazione 3- Della proprietà 4- Delle obbligazioni (rapporto obbligatorio che si instaura tra il debitore ed il creditore, il rapporto è regolamentato; qui si trovano anche le discipline del più importanti contratti tipici) 5- Del lavoro (lavoro subordinato e società) 6- Della tutela dei diritti (troviamo istituiti che sono intrecciati con gli altri libri). L'interprete può trovarsi a constatare che nessuna norma presente nell'ordinamento prevede la fattispecie concreta di cui sta cercando la disciplina. Si può allora dire che c'è una lacuna del diritto. L'ordinamento dare la possibilità di individuare il trattamento giuridico di qualsiasi situazione o rapporto, anche quando manca una norma che lo regoli in modo specifico. Lo strumento che serve a questo scopo è l'analogia. L'analogia consiste nell'applicare al caso, non direttamente previsto da nessuna norma, una norma che regola un caso simile o una materia analoga. Il divieto di analogia vale per le norme penali e per le norme eccezionali o speciali. Infine, possono esserci casi in cui, di fronte a un fatto da trattare giuridicamente, non si riesce a trovare neppure una norma che preveda casi simili o materie analoghe. In tale ipotesi, essendo impossibile il ricorso all'analogia, il caso va regolato applicando i principi generali dell'ordinamento giuridico. Pur essendo il Codice civile la fonte primaria del diritto privato, ci sono molte altre norme complementari al cod. che ne integrano il contenuto. Situazioni giuridiche soggettive: ogni persona è un soggetto di diritto, che compie una serie di atti rilevanti per il diritto. - Attive: 1) il diritto soggettivo: è un potere che viene riconosciuto dalla legge per la soddisfazione di un interesse che la legge stessa reputa meritevole di protezione. Il diritto soggettivo può avere 3 forme + può essere ASSOLUTO (può essere fatto valere erga omnes ossia nei confronti di tutti); RELATIVO (può essere fatto valere solo nei confronti di soggetti determinati); POTESTATIVO (vedi Cod. Civ. art. 874 COMUNIONE FORZOSA DEL MURO SUL CONFINE) (diritto potestativo è anche quello del dipendente sul datore di lavoro per quanto riguarda il dare le dimissioni). “È quel diritto che attribuisce al suo titolare in via unilaterale il potere di modificare la realtà giuridica incidendo perciò sulla sfera soggettiva altrui”. - Passive: al diritto soggettivo assoluto corrisponde il dovere giuridico che grava su tutti i soggetti non titolari del diritto assoluto i quali si devono astenere da persona raffigurata è un personaggio pubblico, o quando l’immagine sia estrapolata da contesti che presuppongono un implicito consenso all'utilizzo della propria immagine come concerti, eventi pubblici ecc. Rimedi: Inibitoria e risarcimento anche qui. Altri diritti della personalità non previsti dal Codice civile: Diritto all’onore, ci tutela dalle diffamazioni (art. 595 cp). Esso non presuppone che i fatti offensivi enunciati siano falsi o infondati, anche se ciò che dico è vero, sono comunque punibile per legge. Diritto alla riservatezza, le norme a tutela di questo diritto sono diverse e in particolare quelle sull’inviolabilità del domicilio, o sulla segretezza della corrispondenza ecc. la costituzione lo tutela affermando la libertà del pieno sviluppo individuale (Art. 2 Cost.) mentre la Cedu afferma che ogni persona ha diritto al rispetto della vita privata e familiare. > codice della privacy d. leg. 196/2003 il cui scopo è garantire che il si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, della dignità e della libertà delle persone. Il diritto all'identità personale che si riferisce ad una vasta gamma di tutele sull'aspetto sia fisico che psicologico dei soggetti. Che caratteristiche hanno in comune questi diritti? - Sono tutti diritti soggettivi assoluti (erga omnes) - Sono tutti diritti soggettivi intrasmissibili e incedibili, l'unica eccezione riguarda il diritto all'immagine, della quale può essere ceduta la parte patrimoniale dietro una remunerazione e per un tempo stabilito (può essere ceduta solo la parte patrimoniale di un diritto, non quella morale). Posso perdere un diritto della personalità se non lo esercito? No, sono diritti imprescrittibili. | DIRITTI SULLE COSE: diritti reali. Art. 810 cc. BENE: sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti (su cui sorge quindi un conflitto di interessi). Le “cose” sono considerate porzioni di materia, tuttavia i giuristi tendono ad allargare la nozione di bene, includendovi qualsiasi entità utile all'uomo, materiale o immateriale, purché suscettibile di aprire conflitti di interessi regolabili dal diritto. Beni immobili 1) in natura, come il suolo e il mare o gli edifici ossia tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo; 2) per destinazione: i mulini, gli edifici galleggianti quando saldamente assicurati al suolo in modo permanente. Beni mobili si individuano in via residuale. La differenza di trattamento sta che per i beni immobili e per i beni mobili registrati è prevista una disciplina più rigorosa (regime di pubblicità nei pubblici registri). Beni divisibili/indivisibili. Beni consumabili/inconsumabili. Beni fungibili/ infungibili (ossia prodotti in serie o pezzi unici). Att:1832: LA PROPRIETÀ > in base ai criteri di classificazione dei diritti soggettivi, esso si presenta come un diritto di natura privata, patrimoniale, assoluto e disponibile. E il prototipo dei diritti sulle cose e in particolare dei diritti reali. Conferisce: potere di godimento: il proprietario può trarre dal bene tutta l’utilità che esso può dare; potere di disposizione: il proprietario può vendere, donare, dare in prestito il suo bene. Questi due poteri ci sono concessi dalla legge in modo pieno ed esclusivo. L'esclusività significa che noi abbiamo la facoltà di escludere gli altri dal rapporto che c'è tra noi ed il nostro bene. Gli altri verso di noi hanno un dovere generico di astensione. Tuttavia, l'articolo afferma anche che il potere del proprietario è limitato dalla legge. La volontà di trovare un equilibrio fra garanzie e limiti, fra interesse privato e interesse della collettività risulta già dall'art. 42, c. 1, C, quando afferma la possibilità per il titolare del diritto di essere espropriato (dietro pagamento di un indennizzo), per ragioni legate ad interessi collettivi, come l'esigenza di creare opere pubbliche. Per quanto riguarda l'indennizzo, la Corte costituzionale ha chiarito che non è necessario che l'indennizzo sia pari al valore di mercato del bene espropriato; può anche essere inferiore, purché resti comunque qualcosa di «serio», «congruo» e «adeguato». Per i proprietari di fondi, inoltre, il potere di esclusione di terzi ha dei limiti, ad esempio non si può impedire che qualcuno acceda al nostro fondo per la caccia (a meno che il fondo non sia chiuso per altri motivi), per recuperare oggetti o animali o per la raccolta funghi, escursionismo ecc soprattutto in montagna. Inoltre, la proprietà di un fondo di solito si estende allo spazio aereo sovrastante e al sottosuolo; tuttavia, il proprietario non può impedire che altri compiano, nel sottosuolo del suo fondo o nello spazio sovrastante, attività le quali si svolgano a profondità o rispettivamente ad altezza tale, che egli non abbia interesse a escluderle (art. 840, c. 2). Divieto di atti emulativi: Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri Art. 833. > difesa contro l'abuso del diritto. Le immissioni: L'art. 844 disciplina «le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino»: il proprietario è tenuto a sopportarle, ma solo fino a che esse «non superano la normale tollerabilità». | criteri utilizzati dal giudice nel singolo caso concreto sono diversi, ad esempio quanto densamente è abitata la zona, o se il soggetto che lamenta le immissioni si è insediato prima o dopo l’inizio (storico) delle immissioni stesse, o ancora quanto costerebbe eliminare le immissioni in confronto alla gravità del danno riportato dalla parte lesa (esigenza di contemperare le necessità della produzione con le ragioni della proprietà). RIMEDI: azione inibitoria e risarcimento del danno. Altri diritti reali: - Diritti reali di godimento\su cose altrui (usufrutto). -Diritti reali di garanzia (pegno e ipoteca. Tendono a rafforzare la garanzia del creditore). Caratteristiche comuni a tutti questi diritti? - Sono assoluti - Sono immediati (immediatezza: il rapporto tra soggetto e oggetto soddisfa subito l'interesse del titolare senza che sia necessaria la cooperazione di altri) - Sono diritti tipici. Posso perdere un diritto reale se non lo esercito? Si, se il mio diritto si prescrive nei tempi e modi previsti dalla legge, o se ne un altro ne acquista la proprietà per usucapione. ACQUISTO DEI DIRITTI SOGGETTIVI Fatto > diritti della personalità Atto> quale atto può determinare l'acquisto dei diritti soggettivi? (nello specifico il diritto di proprietà) Cod. Civ. art. n.922 “i modi di acquisto della proprietà”+ la proprietà si acquista per: PER EFFETTO DI CONTRATTI E PER SUCCESSIONE A CAUSA DI MORTE (quindi o tra vivi, o mortis causa (Testamento)). Cosa hanno in comune questi due atti? Mettono in moto una circolazione del diritto soggettivo da una sfera soggettiva individuale ad un’altra. Mettono in atto una trasmissione del diritto. Questi due sono modi di acquisto della proprietà a titolo derivativo, ossia perché c'è il trasferimento del diritto. Modi di acquisto a titolo originario, che prescindono dal rapporto con il vecchio titolare. Sono in genere causati da fatti materiali e non da atti giuridici (negoziali). Chi acquista a titolo originario fa un acquisto stabile, ossia libero da eventuali irregolarità nell'acquisto del proprietario precedente. - USUCAPIONE - OCCUPAZIONE: art. 923 cc è l’impossessamento di una cosa che attualmente non ha proprietario, c.d. beni vacanti (può trattarsi solo di una cosa mobile perché gli immobili che non risultano di nessuno sono automaticamente dello stato.) volontariamente abbandonati dal proprietario. - INVENZIONE: invenire significa trovare; modo di acquisto di beni smarriti. Chi trova una cosa smarrita ha l'obbligo di riconsegnarla o darla al sindaco, passato un anno dopo il reclamo, il ritrovatore ne acquista la proprietà. Per quanto riguarda i “tesori”, oggetti di grande valore di cui nessuno può provare di essere proprietario, essi spettano per metà al ritrovatore, per metà al proprietario del fondo dove è stato trovato il tesoro - ACCESSIONE: quando una cosa accessoria si incorpora o si unisce a una cosa principale. Accessione per fatto dell’uomo: vengono eseguite opere su un fondo con materiali che non appartengono al proprietario (il proprietario del suolo diviene proprietario delle opere se ne paga i materiali utilizzati). Accessione per fatto naturale: per alluvione o per avulsione. Accessione invertita: se un soggetto, nella costruzione di un’opera, in buona fede invade il fondo vicino, e il proprietario del fondo vicino non fa opposizione entro 3 mesi, il giudice può attribuire la proprietà dell’opera e del terreno all'invasore, che dovrà pagare però il doppio del valore del terreno invaso, oltre a risarcire il danno. Caso della giurisprudenza: se la pubblica amministrazione compie un’opera su un fondo prima di aver ottenuto l'espropriazione, l’opera viene ritenuta illegittimamente costruita e il proprietario del fondo può chiederne la restituzione se possibile, oppure il risarcimento per la perdita subita. - SPECIFICAZIONE è l’attività di chi crea qualcosa con il proprio lavoro, utilizzando materiali altrui. - UNIONE - COMMISTIONE ricorre quando cose mobili appartenenti a diversi proprietari vengono unite in un unico bene indivisibile. Es: il proprietario di una barca la dipinge utilizzando vernice altrui (unione). 3se le cose si equivalgono per funzione e valore economico, la proprietà diventa comune; se una cosa ha più valore dell'altra allora il proprietario della cosa di maggior valore acquista la proprietà intera dietro pagamento di corrispettivo. Quali sono i contratti utili a trasferire la proprietà di un bene da un soggetto ad un altro? | più diffusi sono il contratto di compravendita, la successione a causa di morte e il contr. di donazione (art 769 C.C.). la donazione non è un atto unilaterale ma bilaterale (donante e donatario) e ha ad oggetto l'arricchimento della sfera individuale del donatario (quindi c'è una parte di unilateralità perché il beneficio va tutto a favore di una sola parte, il donante dona per spirito di liberalità). Abbiamo quindi contratti a titolo oneroso (compravendita) o a titolo gratuito (donazione). Qual è il momento preciso in cui diventiamo effettivi proprietari di un bene? L'ordinamento giuridico deve dare una disposizione unitaria per rispondere a questa domanda: 4 libro del Cc, art n 1376 “contratto con effetti reali"+> effetto reale = effetto traslativo (trasferiscono il diritto da un sogg. ad un altro); l'articolo in questione parla non solo del trasferimento del diritto di proprietà, ma di qualunque altro diritto soggettivo che viene trasferito da una sfera individuale ad un'altra; il diritto in questione (es la proprietà) si trasmettono e si acquistano per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato > principio del consenso traslativo. Nel momento in cui si raggiunge l'accordo con l’altra parte, in quel momento diventiamo proprietari di quel bene. cui viene imposto un peso per l'utilità di un fondo dominante che ha diverso proprietario. In concreto, ad esempio se il mio terreno non ha l’accesso alla strada pubblica, devo passare attraverso il fondo servente (diritto di passaggio coattivo). Funziona così anche per l’allaccio di corrente e di acqua. L'utilità va concepita anche in funzione di una maggiore comodità del fondo dominante. Essendo un diritto che si stabilisce tra i fondi e non tra persone, in caso di cambio di proprietari, la servitù tra i fondi permane. Le servitù possono essere: negative, vincolano il proprietario del fondo servente ad astenersi da certi comportamenti, che gli sarebbero concessi in assenza della servitù (es: servitù di non edificare o sopraelevare); affermative, quando il proprietario del fondo servente deve sopportare che un'attività su svolga sul suo fondo (servitù di passaggio). Le servitù affermative possono essere continue, nel caso in cui consistano nella costruzione di un’opera che andrà a pesare in modo continuativo sul fondo servente (acquedotto), oppure discontinue, quando consistono in comportamenti tenuti ad intervalli (serv. di passaggio o di pascolo). Poi abbiamo le servitù apparenti (che presuppongono opere visibili per il loro esercizio) e non apparenti (non esistono opere visibili come per la servitù di pascolo). Importante per l'usucapione. Modalità di costituzione art. 1031: 1) Coattive: costituita con sentenza dell'autorità giudiziaria, si stabilisce anche l'indennizzo dovuto (succede quando il proprietario del fondo servente si oppone alla servitù). Le servitù coattive sono astrattamente previste dalla legge ma per applicarsi alla fattispecie concreta devono affrontare una sentenza costitutiva. La sentenza deve stabilire la modalità della servitù (il giudice usa il criterio del minor pregiudizio possibile nei confronti del fondo servente) e stabilisce l'indennità. 2) Volontarie: costituita con contratto tra le parti. Art. 1058 dice che possono essere costituite anche per atto mortis causa (testamento). 3) Per usucapione: se per 20 anni esercito un potere di fatto che corrisponde al diritto di servitù, allo scadere dei 20 anni acquisto il diritto di servitù per usucapione. NB le servitù non apparenti (cioè che non hanno opere visibili e permanenti che ne manifestino l’esistenza destinate all'esercizio della servitù) non possono essere acquistate per usucapione e per destinazione del padre di famiglia. 4) Per destinazione del padre di famiglia: quando due fondi divisi tra cui c'è una relazione di peso ed utilità erano originariamente dello stesso proprietario, che aveva appunto creato la relazione tra due fondi. Se in futuro i due fondi si dividono a due proprietari diversi, la relazione di servitù permane. Le spese per le opere necessarie all'esercizio della servitù sono in generale a carico del proprietario del fondo dominante, salvo che il titolo disponga diversamente (art. 1069, c. 2). In ogni caso, se le opere giovano anche al fondo servente, le spese vengono divise con il proprietario di questo. A difesa del diritto, il titolare della servitù può esercitare l’azione confessoria per contrastare le molestie. Per esercitarla vittoriosamente, si deve provare di avere il diritto di servitù: in concreto, di avere il titolo che l’ha costituita ... È, in un certo senso, un'azione uguale e contraria all’azione negatoria, data a difesa della proprietà. Modi di estinzione: 1) Confusione: i due fondi si uniscono in un'unica proprietà 2) Prescrizione: se per 20 anni non viene usata la servitù. Per le servitù affermative discontinue il termine si calcola a partire dall'ultimo atto di esercizio del diritto, per quelle affermative continue e quelle negative, si parte dal momento in cui il titolare del fondo servente attua un'azione lesiva alla servitù (interrompe l'acquedotto, sopraeleva). 3) Rinuncia del titolare L'USUCAPIONE È un modo di acquisto originario della proprietà e dei diritti reali di godimento. Si basa su un binomio possesso + tempo. Dopo un certo tempo il possesso si trasforma in diritto di proprietà a titolo originario. Quali caratteristiche deve presentare la situazione di fatto per consentire al soggetto di acquistare il diritto di proprietà per usucapione? Art. 1158 ss Cc. 4 caratteristiche del possesso: 1) 1163 “Vizi del possesso”. Possesso acquistato in modo violento e clandestino. Il possesso acquistato in modo violento o clandestino (illecito) non giova all’usucapione, ma (eccezione) quando la violenza o clandestinità cessa, il possesso diventa utile all’usucapione, significa che il ladro può cominciare a praticare il possesso utile all'usucapione. 2) Il possesso deve essere pacifico (non ci deve essere una contestazione sulla sua titolarità). 3) Il possesso deve essere NON EQUIVOCO (inequivoco) deve essere goduto pacificamente alla luce del sole, senza travisare la realtà. Non mi devo nascondere, deve essere palese. 4) Il possesso deve essere ininterrotto per il periodo che la legge prevede per essere utile all'usucapione. (interruzione per oltre un anno determina l'interruzione del periodo utile ad usucapire; se però si recupera il possesso con l’azione di spoglio entro un anno il periodo è ancora utile art. 1167 CC). USUCAPIONE BENI IMMOBILI Art. 1158-9 La proprietà dei beni immobili e degli altri diritti reali di god. Si acquistano in virtù del possesso continuato per 20 anni. Alla scadenza del termine il potere di fatto si trasforma in diritto soggettivo assoluto a titolo originario. Art. 1159 USUCAPIONE DECENNALE: colui che acquista un bene, in buona fede, un immobile da qualcuno che non è il proprietario legittimo, (acquisto un immobile “a non dominos”) in virtù di un contratto (titolo idoneo -astrattamente- al trasferimento della proprietà) e che sia stato debitamente trascritto (immesso nel registro di beni immobili); con tutte queste condizioni l'usucapione scatta dopo 10 anni. USUCAPIONE DI BENI MOBILI NON REGISTRATI (qualunque oggetto non inserito in pubblici registri) Premessa: art. 1153 CC. Possesso di buona fede di beni mobili: regola del “possesso vale titolo”. Colui che acquista in buona fede un bene mobile non registrato “a non domino”, ne acquista non il possesso ma la proprietà, a patto che ci sia la buona fede e un titolo di trasferimento di proprietà idoneo (astrattamente idoneo). Se manca una delle prerogative (buona fede-titolo astrattamente idoneo) non vale la regola del possesso vale titolo nella fattispecie concreta. Si può usucapire un oggetto acquistato/ottenuto in modo illegittimo? Vedi Art. 1161 cc in caso di buona fede ma di assenza del titolo astrattamente idoneo al trasferimento della proprietà +Usucapione abbreviata 10 anni comma 1; in caso di mala fede +usucapione ordinaria 20 anni comma 2. La differenza rispetto all’ art 1153 è che qui manca il requisito del titolo (astrattamente) idoneo. Se il compratore è in buona fede allora scatta l’usucapione abbreviata; se c'è mala fede usucapione ordinaria. Art. 1162 referente per beni mobili registrati: in caso in cui un soggetto acquisti in buona fede a non domino un bene mobile registrato non solo in forza di un titolo astrattamente idoneo, ma adempiendo anche all’onere della pubblicità, il termine per usucapire è 3 anni dalla trascrizione nei pubblici registri. Se manca uno dei requisiti invece il termine è 10 anni. Questo vale anche per i diritti reali di godimento. LA DIFESA DELLA PROPRIETÀ. Bisogna ragionare sul concetto di azione: “l’azione è la proiezione del diritto soggettivo in sede giurisdizionale” ossia agire in giudizio, quindi io in giudizio sono l'attore e l’altra parte è il convenuto. Le azioni a difesa della proprietà sono le azioni petitorie: artt. 948 ss cc.: rimedi giudiziari attraverso i quali i/ proprietario ingiustamente privato della possibilità di utilizzare la sua cosa, o comunque disturbato nel godimento di essa, può recuperare il pieno e tranquillo godimento della cosa stessa. 4 azioni: 1- Rivendicazione art. 948 2- Azione negatoria art. 949 3- Regolamento di confini art. 950 4- Apposizione di termini art. 951 La rivendicazione Art. 948 il proprietario può rivendicare la cosa sia nei confronti del possessore, sia nei confronti del detentore. È un'azione petitoria a carattere reale, ossia tende al recupero della res. Posso agire solo nei confronti di chi mi ha rubato la cosa, oppure anche nei confronti di chi la detiene (non il ladro originale)? Risposta nel primo comma, ossia si può agire nei confronti di CHIUNQUE possegga o detenga la cosa senza titolo. Se nel corso del giudizio il possessore (ladro) trasferisce la cosa ad altri, allora ho due possibilità: o agisco nei confronti dell'odierno possessore, o continuo ad agire nei confronti del ladro originale. Se il ladro (convenuto) che non detenga più la res, è obbligato a recuperare la res a proprie spese, oppure a corrispondergliene il valore, oltre a risarcire il danno. Entro quanto tempo posso esercitare l’azione di rivendicazione (ossia: è prescrittibile questa azione)? L'azione di rivendicazione è imprescrittibile, e quindi anche il diritto di proprietà non si prescrive. (RIVENDICAZIONE). Perché il proprietario ha la facoltà di godere ma anche di non godere di un bene> eccezione: salvi gli effetti della proprietà per usucapione. Se colui che ha l’animus possidendi (detiene la cosa) e rispetta tutti i parametri dell’usucapione (ad esempio cessa la clandestinità o la violenza, rispetta il tempo necessario ecc), automaticamente la proprietà si sposta al ladro, e quindi il proprietario originale perderà in giudizio. Ulteriore richiamo va fatto per la regola del possesso vale titolo, che si applica in caso che siano presenti tutte le caratteristiche necessarie. ll presupposto per esercitare l’azione con successo è dare la prova della proprietà (onere della prova), che però può essere molto difficile da provare, in quanto non basta che io dimostri di essere i legittimo proprietario in base ad un titolo, ma dovrò anche provare che il proprietario precedente e quello prima (fino a risalire all'origine della cosa) abbiano acquistato la cosa in modo legittimo, questo perché l'irregolarità di un passaggio di proprietà «a monte» in linea di principio pregiudica la regolarità di tutti i successivi passaggi. Art. 949 cc. L'Azione negatoria: il proprietario agisce contro coloro che disturbano o limitano ingiustamente la sua proprietà con 1) molestie di diritto: sono le pretese legali con cui qualcuno afferma di avere diritti sulla cosa. In tal caso il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri. 2) molestie di fatto: oltre a rivendicare ingiustamente un diritto sulla cosa, il soggetto attua dei comportamenti a danno del proprietario. In questo caso la parte lesa, data la prova di essere legittimo proprietario del bene, può chiedere al giudice la cessazione di tali comportamenti. testimoniano l’esistenza di quel diritto possono venire meno, quindi si stabilisce un termine, dopo il quale il diritto si prescrive. Esigenza di valorizzare le risorse: un debitore deve 100 mila euro al creditore, che però non li riscuote, d’altra parte il creditore non può usarli per sé perché deve essere sempre pronto a consegnarli al creditore; in questo modo i 100 mila euro vengono sottratti al circuito economico andando a penalizzare la comunità. Quale atto o fatto può interrompere e quale atto o fatto può sospendere la prescrizione? Quale può essere un atto di un diritto soggettivo che determina l'interruzione dell’inerzia? Interruzione significa che il titolare del diritto esercita il suddetto diritto (art. 2943 la prescrizione si interrompe dalla notificazione dell'atto con il quale si inizia un giudizio e da ogni altro atto che valga a costituire in mora il debitore = ritardo del debitore).si ha interruzione anche quando la parte passiva compie un atto, anche implicito, in cui riconosce il diritto del creditore. Art. 2945 effetti della interruzione= inizia un nuovo periodo di prescrizione, cioe riparte da capo. Sospensione: art 2941 la prescrizione si sospende a causa di particolari rapporti esistenti tra le parti, come ad es. tra i coniugi (se ad esempio un uomo presta dei soldi alla sua fidanzata, e poi loro si sposano, la prescrizione del prestito rimane sospesa per tutto il tempo del matrimonio); ma anche a causa di particolari condizioni soggettive del titolare del diritto, tali da apporre gravi difficoltà all'esercizio del diritto stesso (come per gli interdetti che non hanno ancora un tutore, la prescrizione è sospesa finché non gli verrà affidato un tutore.) La prescrizione è inderogabile: le parti non ne possono modificare i termini e né la parte passiva può rinunciarvi in via preventiva (quando il termine non è concluso), può rinunciarvi però in via successiva ossia dopo lo scadere del termine. La prescrizione non è inoltre rilevabile d'ufficio, ma se scaduto il termine il creditore chiede il pagamento del debito, sarà il debitore a dover provare che quel debito è ormai prescritto. La decadenza: i diritti dai quali si può decadere sono i diritti potestativi. La differenza tra prescrizione e decadenza è che si rivolgono a due distinte categorie di diritti soggettivi. | diritti disponibili si prescrivono, invece i diritti dai quali si decade sono i diritti potestativi. Art. 2964 l'interruzione e la sospensione non si applicano alla decadenza. LA PUBBLICITÀ DEGLI ATTI GIURIDICI - LA TRASCRIZIONE Pubblicità significa rendere pubblico un atto, il quale ha conseguenze giuridiche rilevanti e quindi è indispensabile che tutti gli interessati possano venirne a conoscenza. Ci sono 3 forme di pubblicità in base alla funzione: 1- Notizia: divulgazione a tutti di un atto, in modo tale che tutti quelli che abbiano un interesse giuridico a riguardo possano agire. Se non viene rispettata, i responsabili subiscono delle sanzioni, ma l'atto in sé non perde efficacia (come per le pubblicazioni matrimoniali). 2- Costitutiva: Una certa situazione giuridica non nasce se non all’esito della pubblicità medesima. In mancanza della pubblicità, l'atto è come se non esistesse (se la societla di capitale non si iscrive nel registro, giuridicamente non esiste). 3- Dichiarativa: serve a far si che l’atto sia opponibile a chiunque. L'atto non cessa di esistere, ma senza la pubblicità determinati effetti dell'atto non si producono verso i terzi. La trascrizione realizza una forma di pubblicità dichiarativa Artt. 2643 ss cc. Si devono rendere pubblici tramite la trascrizione tutta una serie di atti, ad esempio gli atti di trasferimento della proprietà o quelli derivativi- costitutivi dei diritti di godimento. Appunti lezioni diritto privato Fonti del diritto: - Scritte: Costituzione, leggi di revisione costituzionale; leggi primarie ed atti aventi forza di legge; regolamenti europei, leggi regionali; regolamenti governativi. - Non scritte: usi, consuetudini. La norma è una regola volta ad indirizzare i comportamenti degli individui, la violazione di tale regola ci fa incorrere in una Szinzione che può essere 1) satisfattiva: ossia soddisfa in modo diretto e pieno l'interesse leso; 2) compensativa: non ripristina l'interesse leso ma lo sostituisce con un surrogato di valore economico equivalente; 3) punitiva: punta a colpire un comportamento riprovevole; 4) deterrente o preventiva: incute il timore della conseguenza dell’inadempimento. Caratteristiche della norma: generalità e astrattezza. Generalità: si riferiscono ad una moltitudine indeterminata di destinatari. Astrattezza: risultano applicabili ad un numero indeterminato di situazioni concrete. Art 1470 Cod. C. è il più impo contratto tipico: COMPRAVENDITA. In tutti i contratti di compravendita ci sono le caratteristiche di 1) trasferimento di un diritto dal venditore all'acquirente (parti sociali) 2) scambio tra diritto su un bene contro un prezzo. 3) accordo. In questa fattispecie la generalità e l’astrattezza: la norma si rivolge a tutti i consociati (la società); la norma comprende tutti gli elementi essenziali e ricorrenti dell’atto di compravendita. Tutti gli atti che hanno per oggetto lo scambio tra bene e prezzo sono riconducibili a questa norma 1470. Il singolo contratto è chiamato fattispecie concreta, che può essere ricondotta alla norma che è chiamata fattispecie astratta. L'operazione logica con cui si verifica che una fattispecie concreta corrisponde a una fattispecie astratta si chiama anche qualificazione della fattispecie (concreta). Può accadere che per individuare il trattamento giuridico di una fattispecie concreta, non basti applicare ad essa una singola norma, ma occorra fare riferimento a due o più norme, coordinandole fra loro. Si usa allora l'espressione la soluzione giuridica deriva dal combinato disposto delle tre norme. La fattispecie complessa consiste in vari elementi combinati fra loro: ad es. la fattispecie per cui C acquista la proprietà come erede testamentario di B, è formata da almeno tre elementi: la morte di B, più l’esistenza di un suo testamento che nomina C come erede, più la dichiarazione di C di accettare l'eredità. Quando gli elementi della fattispecie complessa non si realizzano nello stesso istante, bensì uno dopo l’altro, in una sequenza temporale più o meno lunga (come nell'esempio appena fatto), si parla di fattispecie a formazione progressiva: la fattispecie produce i suoi effetti, solo quando l’ultimo dei suoi elementi si è realizzato. Stipuliamo contratti senza dire nemmeno una parola, senza nemmeno conoscere il contraente. E una materia che travolge il cittadino in ogni momento della sua giornata. Es: Mezzi privati: pago il parcheggio privato, consegno la mia auto (come lasciare la valigia al deposito bagagli di una stazione) e dunque stipulo un contratto di deposito. Il tutto genera diritti e obblighi: 1) Obblighi del terzo: prendere il bene, custodirlo e consegnarlo a semplice richiesta del proprietario. 2) Obbligo del proprietario: pagare il corrispettivo. Pranzo: pago un panino, stipulo un contratto di compravendita in merito allo scambio fra bene e prezzo. Anche l'acquisto del bene alla macchinetta. Il contratto di donazione o il prestito non sono contratti di compravendita perché non c'è scambio tra bene e prezzo. Ma anche questi atti sono fatt. concrete che possono essere ricondotte a fatt. astratte. L'insieme delle norme di diritto rappresenta l'ordinamento giuridico, che è una realtà dinamica (sempre in evoluzione). Cod. C. è del 1942. Il legislatore allora aveva l’obiettivo di organizzare tutta la materia dei rapporti intersoggettivi di diritto privato. Il cod. civ. è articolato in 6 libri: 1- Delle persone e della famiglia (persone sia fisiche sia giuridiche) 2- Delle successioni (sia tra vivi, sia a causa di morte) qui si trova il contratto di donazione 3- Della proprietà 4- Delle obbligazioni (rapporto obbligatorio che si instaura tra il debitore ed il creditore, il rapporto è regolamentato; qui si trovano anche le discipline del più importanti contratti tipici) 5- Del lavoro (lavoro subordinato e società) 6- Della tutela dei diritti (troviamo istituiti che sono intrecciati con gli altri libri). L'interprete può trovarsi a constatare che nessuna norma presente nell'ordinamento prevede la fattispecie concreta di cui sta cercando la disciplina. Si può allora dire che c'è una lacuna del diritto. L'ordinamento dare la possibilità di individuare il trattamento giuridico di qualsiasi situazione o rapporto, anche quando manca una norma che lo regoli in modo specifico. Lo strumento che serve a questo scopo è l'analogia. L'analogia consiste nell'applicare al caso, non direttamente previsto da nessuna norma, una norma che regola un caso simile o una materia analoga. Il divieto di analogia vale per le norme penali e per le norme eccezionali o speciali. Infine, possono esserci casi in cui, di fronte a un fatto da trattare giuridicamente, non si riesce a trovare neppure una norma che preveda casi simili o materie analoghe. In tale ipotesi, essendo impossibile il ricorso all'analogia, il caso va regolato applicando i principi generali dell'ordinamento giuridico. Pur essendo il Codice civile la fonte primaria del diritto privato, ci sono molte altre norme complementari al cod. che ne integrano il contenuto. Situazioni giuridiche soggettive: ogni persona è un soggetto di diritto, che compie una serie di atti rilevanti per il diritto. - Attive: 1) il diritto soggettivo: è un potere che viene riconosciuto dalla legge per la soddisfazione di un interesse che la legge stessa reputa meritevole di protezione. Il diritto soggettivo può avere 3 forme + può essere ASSOLUTO (può essere fatto valere erga omnes ossia nei confronti di tutti); RELATIVO (può essere fatto valere solo nei confronti di soggetti determinati); POTESTATIVO (vedi Cod. Civ. art. 874 COMUNIONE FORZOSA DEL MURO SUL CONFINE) (diritto potestativo è anche quello del dipendente sul datore di lavoro per quanto riguarda il dare le dimissioni). “È quel diritto che attribuisce al suo titolare in via unilaterale il potere di modificare la realtà giuridica incidendo perciò sulla sfera soggettiva altrui”. - Passive: al diritto soggettivo assoluto corrisponde il dovere giuridico che grava su tutti i soggetti non titolari del diritto assoluto i quali si devono astenere da persona raffigurata è un personaggio pubblico, o quando l’immagine sia estrapolata da contesti che presuppongono un implicito consenso all'utilizzo della propria immagine come concerti, eventi pubblici ecc. Rimedi: Inibitoria e risarcimento anche qui. Altri diritti della personalità non previsti dal Codice civile: Diritto all’onore, ci tutela dalle diffamazioni (art. 595 cp). Esso non presuppone che i fatti offensivi enunciati siano falsi o infondati, anche se ciò che dico è vero, sono comunque punibile per legge. Diritto alla riservatezza, le norme a tutela di questo diritto sono diverse e in particolare quelle sull’inviolabilità del domicilio, o sulla segretezza della corrispondenza ecc. la costituzione lo tutela affermando la libertà del pieno sviluppo individuale (Art. 2 Cost.) mentre la Cedu afferma che ogni persona ha diritto al rispetto della vita privata e familiare. > codice della privacy d. leg. 196/2003 il cui scopo è garantire che il si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, della dignità e della libertà delle persone. Il diritto all'identità personale che si riferisce ad una vasta gamma di tutele sull'aspetto sia fisico che psicologico dei soggetti. Che caratteristiche hanno in comune questi diritti? - Sono tutti diritti soggettivi assoluti (erga omnes) - Sono tutti diritti soggettivi intrasmissibili e incedibili, l'unica eccezione riguarda il diritto all'immagine, della quale può essere ceduta la parte patrimoniale dietro una remunerazione e per un tempo stabilito (può essere ceduta solo la parte patrimoniale di un diritto, non quella morale). Posso perdere un diritto della personalità se non lo esercito? No, sono diritti imprescrittibili. | DIRITTI SULLE COSE: diritti reali. Art. 810 cc. BENE: sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti (su cui sorge quindi un conflitto di interessi). Le “cose” sono considerate porzioni di materia, tuttavia i giuristi tendono ad allargare la nozione di bene, includendovi qualsiasi entità utile all'uomo, materiale o immateriale, purché suscettibile di aprire conflitti di interessi regolabili dal diritto. Beni immobili 1) in natura, come il suolo e il mare o gli edifici ossia tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo; 2) per destinazione: i mulini, gli edifici galleggianti quando saldamente assicurati al suolo in modo permanente. Beni mobili si individuano in via residuale. La differenza di trattamento sta che per i beni immobili e per i beni mobili registrati è prevista una disciplina più rigorosa (regime di pubblicità nei pubblici registri). Beni divisibili/indivisibili. Beni consumabili/inconsumabili. Beni fungibili/ infungibili (ossia prodotti in serie o pezzi unici). Att:1832: LA PROPRIETÀ > in base ai criteri di classificazione dei diritti soggettivi, esso si presenta come un diritto di natura privata, patrimoniale, assoluto e disponibile. E il prototipo dei diritti sulle cose e in particolare dei diritti reali. Conferisce: potere di godimento: il proprietario può trarre dal bene tutta l’utilità che esso può dare; potere di disposizione: il proprietario può vendere, donare, dare in prestito il suo bene. Questi due poteri ci sono concessi dalla legge in modo pieno ed esclusivo. L'esclusività significa che noi abbiamo la facoltà di escludere gli altri dal rapporto che c'è tra noi ed il nostro bene. Gli altri verso di noi hanno un dovere generico di astensione. Tuttavia, l'articolo afferma anche che il potere del proprietario è limitato dalla legge. La volontà di trovare un equilibrio fra garanzie e limiti, fra interesse privato e interesse della collettività risulta già dall'art. 42, c. 1, C, quando afferma la possibilità per il titolare del diritto di essere espropriato (dietro pagamento di un indennizzo), per ragioni legate ad interessi collettivi, come l'esigenza di creare opere pubbliche. Per quanto riguarda l'indennizzo, la Corte costituzionale ha chiarito che non è necessario che l'indennizzo sia pari al valore di mercato del bene espropriato; può anche essere inferiore, purché resti comunque qualcosa di «serio», «congruo» e «adeguato». Per i proprietari di fondi, inoltre, il potere di esclusione di terzi ha dei limiti, ad esempio non si può impedire che qualcuno acceda al nostro fondo per la caccia (a meno che il fondo non sia chiuso per altri motivi), per recuperare oggetti o animali o per la raccolta funghi, escursionismo ecc soprattutto in montagna. Inoltre, la proprietà di un fondo di solito si estende allo spazio aereo sovrastante e al sottosuolo; tuttavia, il proprietario non può impedire che altri compiano, nel sottosuolo del suo fondo o nello spazio sovrastante, attività le quali si svolgano a profondità o rispettivamente ad altezza tale, che egli non abbia interesse a escluderle (art. 840, c. 2). Divieto di atti emulativi: Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri Art. 833. > difesa contro l'abuso del diritto. Le immissioni: L'art. 844 disciplina «le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino»: il proprietario è tenuto a sopportarle, ma solo fino a che esse «non superano la normale tollerabilità». | criteri utilizzati dal giudice nel singolo caso concreto sono diversi, ad esempio quanto densamente è abitata la zona, o se il soggetto che lamenta le immissioni si è insediato prima o dopo l’inizio (storico) delle immissioni stesse, o ancora quanto costerebbe eliminare le immissioni in confronto alla gravità del danno riportato dalla parte lesa (esigenza di contemperare le necessità della produzione con le ragioni della proprietà). RIMEDI: azione inibitoria e risarcimento del danno. Altri diritti reali: - Diritti reali di godimento\su cose altrui (usufrutto). -Diritti reali di garanzia (pegno e ipoteca. Tendono a rafforzare la garanzia del creditore). Caratteristiche comuni a tutti questi diritti? - Sono assoluti - Sono immediati (immediatezza: il rapporto tra soggetto e oggetto soddisfa subito l'interesse del titolare senza che sia necessaria la cooperazione di altri) - Sono diritti tipici. Posso perdere un diritto reale se non lo esercito? Si, se il mio diritto si prescrive nei tempi e modi previsti dalla legge, o se ne un altro ne acquista la proprietà per usucapione. ACQUISTO DEI DIRITTI SOGGETTIVI Fatto > diritti della personalità Atto> quale atto può determinare l'acquisto dei diritti soggettivi? (nello specifico il diritto di proprietà) Cod. Civ. art. n.922 “i modi di acquisto della proprietà”+ la proprietà si acquista per: PER EFFETTO DI CONTRATTI E PER SUCCESSIONE A CAUSA DI MORTE (quindi o tra vivi, o mortis causa (Testamento)). Cosa hanno in comune questi due atti? Mettono in moto una circolazione del diritto soggettivo da una sfera soggettiva individuale ad un’altra. Mettono in atto una trasmissione del diritto. Questi due sono modi di acquisto della proprietà a titolo derivativo, ossia perché c'è il trasferimento del diritto. Modi di acquisto a titolo originario, che prescindono dal rapporto con il vecchio titolare. Sono in genere causati da fatti materiali e non da atti giuridici (negoziali). Chi acquista a titolo originario fa un acquisto stabile, ossia libero da eventuali irregolarità nell'acquisto del proprietario precedente. - USUCAPIONE - OCCUPAZIONE: art. 923 cc è l’impossessamento di una cosa che attualmente non ha proprietario, c.d. beni vacanti (può trattarsi solo di una cosa mobile perché gli immobili che non risultano di nessuno sono automaticamente dello stato.) volontariamente abbandonati dal proprietario. - INVENZIONE: invenire significa trovare; modo di acquisto di beni smarriti. Chi trova una cosa smarrita ha l'obbligo di riconsegnarla o darla al sindaco, passato un anno dopo il reclamo, il ritrovatore ne acquista la proprietà. Per quanto riguarda i “tesori”, oggetti di grande valore di cui nessuno può provare di essere proprietario, essi spettano per metà al ritrovatore, per metà al proprietario del fondo dove è stato trovato il tesoro - ACCESSIONE: quando una cosa accessoria si incorpora o si unisce a una cosa principale. Accessione per fatto dell’uomo: vengono eseguite opere su un fondo con materiali che non appartengono al proprietario (il proprietario del suolo diviene proprietario delle opere se ne paga i materiali utilizzati). Accessione per fatto naturale: per alluvione o per avulsione. Accessione invertita: se un soggetto, nella costruzione di un’opera, in buona fede invade il fondo vicino, e il proprietario del fondo vicino non fa opposizione entro 3 mesi, il giudice può attribuire la proprietà dell’opera e del terreno all'invasore, che dovrà pagare però il doppio del valore del terreno invaso, oltre a risarcire il danno. Caso della giurisprudenza: se la pubblica amministrazione compie un’opera su un fondo prima di aver ottenuto l'espropriazione, l’opera viene ritenuta illegittimamente costruita e il proprietario del fondo può chiederne la restituzione se possibile, oppure il risarcimento per la perdita subita. - SPECIFICAZIONE è l’attività di chi crea qualcosa con il proprio lavoro, utilizzando materiali altrui. - UNIONE - COMMISTIONE ricorre quando cose mobili appartenenti a diversi proprietari vengono unite in un unico bene indivisibile. Es: il proprietario di una barca la dipinge utilizzando vernice altrui (unione). 3se le cose si equivalgono per funzione e valore economico, la proprietà diventa comune; se una cosa ha più valore dell'altra allora il proprietario della cosa di maggior valore acquista la proprietà intera dietro pagamento di corrispettivo. Quali sono i contratti utili a trasferire la proprietà di un bene da un soggetto ad un altro? | più diffusi sono il contratto di compravendita, la successione a causa di morte e il contr. di donazione (art 769 C.C.). la donazione non è un atto unilaterale ma bilaterale (donante e donatario) e ha ad oggetto l'arricchimento della sfera individuale del donatario (quindi c'è una parte di unilateralità perché il beneficio va tutto a favore di una sola parte, il donante dona per spirito di liberalità). Abbiamo quindi contratti a titolo oneroso (compravendita) o a titolo gratuito (donazione). Qual è il momento preciso in cui diventiamo effettivi proprietari di un bene? L'ordinamento giuridico deve dare una disposizione unitaria per rispondere a questa domanda: 4 libro del Cc, art n 1376 “contratto con effetti reali"+> effetto reale = effetto traslativo (trasferiscono il diritto da un sogg. ad un altro); l'articolo in questione parla non solo del trasferimento del diritto di proprietà, ma di qualunque altro diritto soggettivo che viene trasferito da una sfera individuale ad un'altra; il diritto in questione (es la proprietà) si trasmettono e si acquistano per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato > principio del consenso traslativo. Nel momento in cui si raggiunge l'accordo con l’altra parte, in quel momento diventiamo proprietari di quel bene. cui viene imposto un peso per l'utilità di un fondo dominante che ha diverso proprietario. In concreto, ad esempio se il mio terreno non ha l’accesso alla strada pubblica, devo passare attraverso il fondo servente (diritto di passaggio coattivo). Funziona così anche per l’allaccio di corrente e di acqua. L'utilità va concepita anche in funzione di una maggiore comodità del fondo dominante. Essendo un diritto che si stabilisce tra i fondi e non tra persone, in caso di cambio di proprietari, la servitù tra i fondi permane. Le servitù possono essere: negative, vincolano il proprietario del fondo servente ad astenersi da certi comportamenti, che gli sarebbero concessi in assenza della servitù (es: servitù di non edificare o sopraelevare); affermative, quando il proprietario del fondo servente deve sopportare che un'attività su svolga sul suo fondo (servitù di passaggio). Le servitù affermative possono essere continue, nel caso in cui consistano nella costruzione di un’opera che andrà a pesare in modo continuativo sul fondo servente (acquedotto), oppure discontinue, quando consistono in comportamenti tenuti ad intervalli (serv. di passaggio o di pascolo). Poi abbiamo le servitù apparenti (che presuppongono opere visibili per il loro esercizio) e non apparenti (non esistono opere visibili come per la servitù di pascolo). Importante per l'usucapione. Modalità di costituzione art. 1031: 1) Coattive: costituita con sentenza dell'autorità giudiziaria, si stabilisce anche l'indennizzo dovuto (succede quando il proprietario del fondo servente si oppone alla servitù). Le servitù coattive sono astrattamente previste dalla legge ma per applicarsi alla fattispecie concreta devono affrontare una sentenza costitutiva. La sentenza deve stabilire la modalità della servitù (il giudice usa il criterio del minor pregiudizio possibile nei confronti del fondo servente) e stabilisce l'indennità. 2) Volontarie: costituita con contratto tra le parti. Art. 1058 dice che possono essere costituite anche per atto mortis causa (testamento). 3) Per usucapione: se per 20 anni esercito un potere di fatto che corrisponde al diritto di servitù, allo scadere dei 20 anni acquisto il diritto di servitù per usucapione. NB le servitù non apparenti (cioè che non hanno opere visibili e permanenti che ne manifestino l’esistenza destinate all'esercizio della servitù) non possono essere acquistate per usucapione e per destinazione del padre di famiglia. 4) Per destinazione del padre di famiglia: quando due fondi divisi tra cui c'è una relazione di peso ed utilità erano originariamente dello stesso proprietario, che aveva appunto creato la relazione tra due fondi. Se in futuro i due fondi si dividono a due proprietari diversi, la relazione di servitù permane. Le spese per le opere necessarie all'esercizio della servitù sono in generale a carico del proprietario del fondo dominante, salvo che il titolo disponga diversamente (art. 1069, c. 2). In ogni caso, se le opere giovano anche al fondo servente, le spese vengono divise con il proprietario di questo. A difesa del diritto, il titolare della servitù può esercitare l’azione confessoria per contrastare le molestie. Per esercitarla vittoriosamente, si deve provare di avere il diritto di servitù: in concreto, di avere il titolo che l’ha costituita ... È, in un certo senso, un'azione uguale e contraria all’azione negatoria, data a difesa della proprietà. Modi di estinzione: 1) Confusione: i due fondi si uniscono in un'unica proprietà 2) Prescrizione: se per 20 anni non viene usata la servitù. Per le servitù affermative discontinue il termine si calcola a partire dall'ultimo atto di esercizio del diritto, per quelle affermative continue e quelle negative, si parte dal momento in cui il titolare del fondo servente attua un'azione lesiva alla servitù (interrompe l'acquedotto, sopraeleva). 3) Rinuncia del titolare L'USUCAPIONE È un modo di acquisto originario della proprietà e dei diritti reali di godimento. Si basa su un binomio possesso + tempo. Dopo un certo tempo il possesso si trasforma in diritto di proprietà a titolo originario. Quali caratteristiche deve presentare la situazione di fatto per consentire al soggetto di acquistare il diritto di proprietà per usucapione? Art. 1158 ss Cc. 4 caratteristiche del possesso: 1) 1163 “Vizi del possesso”. Possesso acquistato in modo violento e clandestino. Il possesso acquistato in modo violento o clandestino (illecito) non giova all’usucapione, ma (eccezione) quando la violenza o clandestinità cessa, il possesso diventa utile all’usucapione, significa che il ladro può cominciare a praticare il possesso utile all'usucapione. 2) Il possesso deve essere pacifico (non ci deve essere una contestazione sulla sua titolarità). 3) Il possesso deve essere NON EQUIVOCO (inequivoco) deve essere goduto pacificamente alla luce del sole, senza travisare la realtà. Non mi devo nascondere, deve essere palese. 4) Il possesso deve essere ininterrotto per il periodo che la legge prevede per essere utile all'usucapione. (interruzione per oltre un anno determina l'interruzione del periodo utile ad usucapire; se però si recupera il possesso con l’azione di spoglio entro un anno il periodo è ancora utile art. 1167 CC). USUCAPIONE BENI IMMOBILI Art. 1158-9 La proprietà dei beni immobili e degli altri diritti reali di god. Si acquistano in virtù del possesso continuato per 20 anni. Alla scadenza del termine il potere di fatto si trasforma in diritto soggettivo assoluto a titolo originario. Art. 1159 USUCAPIONE DECENNALE: colui che acquista un bene, in buona fede, un immobile da qualcuno che non è il proprietario legittimo, (acquisto un immobile “a non dominos”) in virtù di un contratto (titolo idoneo -astrattamente- al trasferimento della proprietà) e che sia stato debitamente trascritto (immesso nel registro di beni immobili); con tutte queste condizioni l'usucapione scatta dopo 10 anni. USUCAPIONE DI BENI MOBILI NON REGISTRATI (qualunque oggetto non inserito in pubblici registri) Premessa: art. 1153 CC. Possesso di buona fede di beni mobili: regola del “possesso vale titolo”. Colui che acquista in buona fede un bene mobile non registrato “a non domino”, ne acquista non il possesso ma la proprietà, a patto che ci sia la buona fede e un titolo di trasferimento di proprietà idoneo (astrattamente idoneo). Se manca una delle prerogative (buona fede-titolo astrattamente idoneo) non vale la regola del possesso vale titolo nella fattispecie concreta. Si può usucapire un oggetto acquistato/ottenuto in modo illegittimo? Vedi Art. 1161 cc in caso di buona fede ma di assenza del titolo astrattamente idoneo al trasferimento della proprietà +Usucapione abbreviata 10 anni comma 1; in caso di mala fede +usucapione ordinaria 20 anni comma 2. La differenza rispetto all’ art 1153 è che qui manca il requisito del titolo (astrattamente) idoneo. Se il compratore è in buona fede allora scatta l’usucapione abbreviata; se c'è mala fede usucapione ordinaria. Art. 1162 referente per beni mobili registrati: in caso in cui un soggetto acquisti in buona fede a non domino un bene mobile registrato non solo in forza di un titolo astrattamente idoneo, ma adempiendo anche all’onere della pubblicità, il termine per usucapire è 3 anni dalla trascrizione nei pubblici registri. Se manca uno dei requisiti invece il termine è 10 anni. Questo vale anche per i diritti reali di godimento. LA DIFESA DELLA PROPRIETÀ. Bisogna ragionare sul concetto di azione: “l’azione è la proiezione del diritto soggettivo in sede giurisdizionale” ossia agire in giudizio, quindi io in giudizio sono l'attore e l’altra parte è il convenuto. Le azioni a difesa della proprietà sono le azioni petitorie: artt. 948 ss cc.: rimedi giudiziari attraverso i quali i/ proprietario ingiustamente privato della possibilità di utilizzare la sua cosa, o comunque disturbato nel godimento di essa, può recuperare il pieno e tranquillo godimento della cosa stessa. 4 azioni: 1- Rivendicazione art. 948 2- Azione negatoria art. 949 3- Regolamento di confini art. 950 4- Apposizione di termini art. 951 La rivendicazione Art. 948 il proprietario può rivendicare la cosa sia nei confronti del possessore, sia nei confronti del detentore. È un'azione petitoria a carattere reale, ossia tende al recupero della res. Posso agire solo nei confronti di chi mi ha rubato la cosa, oppure anche nei confronti di chi la detiene (non il ladro originale)? Risposta nel primo comma, ossia si può agire nei confronti di CHIUNQUE possegga o detenga la cosa senza titolo. Se nel corso del giudizio il possessore (ladro) trasferisce la cosa ad altri, allora ho due possibilità: o agisco nei confronti dell'odierno possessore, o continuo ad agire nei confronti del ladro originale. Se il ladro (convenuto) che non detenga più la res, è obbligato a recuperare la res a proprie spese, oppure a corrispondergliene il valore, oltre a risarcire il danno. Entro quanto tempo posso esercitare l’azione di rivendicazione (ossia: è prescrittibile questa azione)? L'azione di rivendicazione è imprescrittibile, e quindi anche il diritto di proprietà non si prescrive. (RIVENDICAZIONE). Perché il proprietario ha la facoltà di godere ma anche di non godere di un bene> eccezione: salvi gli effetti della proprietà per usucapione. Se colui che ha l’animus possidendi (detiene la cosa) e rispetta tutti i parametri dell’usucapione (ad esempio cessa la clandestinità o la violenza, rispetta il tempo necessario ecc), automaticamente la proprietà si sposta al ladro, e quindi il proprietario originale perderà in giudizio. Ulteriore richiamo va fatto per la regola del possesso vale titolo, che si applica in caso che siano presenti tutte le caratteristiche necessarie. ll presupposto per esercitare l’azione con successo è dare la prova della proprietà (onere della prova), che però può essere molto difficile da provare, in quanto non basta che io dimostri di essere i legittimo proprietario in base ad un titolo, ma dovrò anche provare che il proprietario precedente e quello prima (fino a risalire all'origine della cosa) abbiano acquistato la cosa in modo legittimo, questo perché l'irregolarità di un passaggio di proprietà «a monte» in linea di principio pregiudica la regolarità di tutti i successivi passaggi. Art. 949 cc. L'Azione negatoria: il proprietario agisce contro coloro che disturbano o limitano ingiustamente la sua proprietà con 1) molestie di diritto: sono le pretese legali con cui qualcuno afferma di avere diritti sulla cosa. In tal caso il proprietario può agire per far dichiarare l'inesistenza di diritti affermati da altri. 2) molestie di fatto: oltre a rivendicare ingiustamente un diritto sulla cosa, il soggetto attua dei comportamenti a danno del proprietario. In questo caso la parte lesa, data la prova di essere legittimo proprietario del bene, può chiedere al giudice la cessazione di tali comportamenti. testimoniano l’esistenza di quel diritto possono venire meno, quindi si stabilisce un termine, dopo il quale il diritto si prescrive. Esigenza di valorizzare le risorse: un debitore deve 100 mila euro al creditore, che però non li riscuote, d’altra parte il creditore non può usarli per sé perché deve essere sempre pronto a consegnarli al creditore; in questo modo i 100 mila euro vengono sottratti al circuito economico andando a penalizzare la comunità. Quale atto o fatto può interrompere e quale atto o fatto può sospendere la prescrizione? Quale può essere un atto di un diritto soggettivo che determina l'interruzione dell’inerzia? Interruzione significa che il titolare del diritto esercita il suddetto diritto (art. 2943 la prescrizione si interrompe dalla notificazione dell'atto con il quale si inizia un giudizio e da ogni altro atto che valga a costituire in mora il debitore = ritardo del debitore).si ha interruzione anche quando la parte passiva compie un atto, anche implicito, in cui riconosce il diritto del creditore. Art. 2945 effetti della interruzione= inizia un nuovo periodo di prescrizione, cioe riparte da capo. Sospensione: art 2941 la prescrizione si sospende a causa di particolari rapporti esistenti tra le parti, come ad es. tra i coniugi (se ad esempio un uomo presta dei soldi alla sua fidanzata, e poi loro si sposano, la prescrizione del prestito rimane sospesa per tutto il tempo del matrimonio); ma anche a causa di particolari condizioni soggettive del titolare del diritto, tali da apporre gravi difficoltà all'esercizio del diritto stesso (come per gli interdetti che non hanno ancora un tutore, la prescrizione è sospesa finché non gli verrà affidato un tutore.) La prescrizione è inderogabile: le parti non ne possono modificare i termini e né la parte passiva può rinunciarvi in via preventiva (quando il termine non è concluso), può rinunciarvi però in via successiva ossia dopo lo scadere del termine. La prescrizione non è inoltre rilevabile d'ufficio, ma se scaduto il termine il creditore chiede il pagamento del debito, sarà il debitore a dover provare che quel debito è ormai prescritto. La decadenza: i diritti dai quali si può decadere sono i diritti potestativi. La differenza tra prescrizione e decadenza è che si rivolgono a due distinte categorie di diritti soggettivi. | diritti disponibili si prescrivono, invece i diritti dai quali si decade sono i diritti potestativi. Art. 2964 l'interruzione e la sospensione non si applicano alla decadenza. LA PUBBLICITÀ DEGLI ATTI GIURIDICI - LA TRASCRIZIONE Pubblicità significa rendere pubblico un atto, il quale ha conseguenze giuridiche rilevanti e quindi è indispensabile che tutti gli interessati possano venirne a conoscenza. Ci sono 3 forme di pubblicità in base alla funzione: 1- Notizia: divulgazione a tutti di un atto, in modo tale che tutti quelli che abbiano un interesse giuridico a riguardo possano agire. Se non viene rispettata, i responsabili subiscono delle sanzioni, ma l'atto in sé non perde efficacia (come per le pubblicazioni matrimoniali). 2- Costitutiva: Una certa situazione giuridica non nasce se non all’esito della pubblicità medesima. In mancanza della pubblicità, l'atto è come se non esistesse (se la societla di capitale non si iscrive nel registro, giuridicamente non esiste). 3- Dichiarativa: serve a far si che l’atto sia opponibile a chiunque. L'atto non cessa di esistere, ma senza la pubblicità determinati effetti dell'atto non si producono verso i terzi. La trascrizione realizza una forma di pubblicità dichiarativa Artt. 2643 ss cc. Si devono rendere pubblici tramite la trascrizione tutta una serie di atti, ad esempio gli atti di trasferimento della proprietà o quelli derivativi- costitutivi dei diritti di godimento. “Si devono” +in questo caso non ci riferiamo ad un DOVERE, ma ad un ONERE (se non osservo questo comportamento le conseguenze negative ricadono sulla mia sfera soggettiva) [MRASGRIZIONE! devono essere trascritti tutti i contratti che trasferiscono la proprietà di immobili, ovvero costituiscono, trasferiscono, modificano o estinguono altri diritti reali su immobili, i contratti preliminari relativi a tali contratti, nonché tutti gli atti unilaterali e i provvedimenti giudiziari che producono i medesimi effetti di cui sopra; i contratti di locazione di un immobile di durata ultra novennale, i contratti costitutivi di organizzazioni, gli acquisti di beni immobili mortis causa (si parla però di pubblicità notizia e non dichiarativa). Presuppone che debba esserci la forma scritta ossia l'atto pubblico (rogito notarile) o la scrittura privata autenticata. Una volta stipulata la forma scritta, l'atto deve essere TRASCRITTO (soggetto a pubblicità), dove il notaio deve operarsi per renderlo pubblico. Effetti della trascrizione: art. 2644 cc lo scopo di essa serve a risolvere eventuali conflitti tra diversi aventi causa, da uno stesso dante causa. (se un soggetto vende la sua casa a tre soggetti diversi, la trascrizione serve a risolvere i conflitti tra i 3 diversi acquirenti: il primo atto trascritto presso la conservatoria risulta essere quello che ha acquistato la casa). Pubblicità dichiarativa = opponibilità dell'atto ai terzi. L'effetto è che appunto io posso impugnare l’atto contro tutti i terzi. Il rimedio fondamentale fornito dalla legge per l'acquirente che rimane “a bocca asciutta”, è quello di agire in giudizio contro il dante causa chiedendo il risarcimento del danno. LE OBBLIGAZIONI (SECONDO MODULO) Cos'è un'obbligazione? Un [AporoobbligatorioicnelsMnstauraltraraualsogget uno passivo € uno attivo. Principio della bilateralità di posizioni. Il debitore deve compiere una prestazione (che è l'oggetto dell’obbligazione) ossia un comportamento doveroso volto alla soddisfazione dell'interesse altrui. Potrebbe essere un “dare”, come una somma di denaro o un bene, un “fare”, come una prestazione professionale, o anche n “non fare”, cioè l’astenersi da determinati comportamenti. Quindi DEFINIZIONE: l'obbligazione è un rapporto obbligatorio che lega il debitore al creditore, il creditore è titolare di un interesse che va soddisfatto attraverso un comportamento doveroso tramite un dare, fare o non fare. Art. 1174 Carattere patrimoniale della prestazione: la prestazione deve essere suscettibile di valutazione economica e deve rispondere ad un interesse anche non patrimoniale del creditore. Esigenza di praticità: se la prestazione non fosse patrimoniale sarebbe molto difficile stabilire il risarcimento. QUINDI: mentre la prestazione del debitore deve essere sempre patrimoniale, l'interesse del creditore può essere anche non patrimoniale. La prestazione è sia l'oggetto dell’obbligazione, ma anche l'oggetto del contratto (che deve essere possibile, lecito, determinato o determinabile art. 1325 cc). In sintesi, la prestazione ha 5 caratteristiche: è patrimoniale, deve corrispondere ad un interesse altrui anche non patrimoniale, deve essere possibile, lecita e determinata o determinabile. L'adempimento è l'esecuzione della prestazione da parte del debitore. Inoltre sia il creditore sia il debitore sono sottoposti ad un obbligo deontologico ossia comportamentale, ovvero sono obbligati a comportarsi secondo (come Sinonimo di correttezza ossia obiettivo di massimizzare l'interesse del creditore e minimizzare il sacrificio del debitore. Nella disciplina del possesso invece si intende buona fede soggettiva, sinonimo di ignoranza dell'errore). Esistono delle obbligazioni extra civili? Potrei essere obbligato a fare qualcosa secondo un obbligo non giuridico ma extra giuridico (per esempio un obbligo morale: accompagnare la vecchietta che sta attraversando la strada). Le obbligazioni naturali: doveri morali o sociali, che non obbligano legalmente il debitore a pagare (come i debiti di gioco), tuttavia se il debitore paga, non ha il diritto di ripetere la prestazione eseguita (chiedere la restituzione del denaro) art. 2034 cc. SOLUTI RETENTIO ossia ritenzione di ciò che è stato pagato. Le fonti delle obbligazioni: gli atti o fatti giuridici che producono obbligazioni. la fonte principale è il contratto. Art. 1173 le fonti delle obbligazioni sono contratto, fatto illecito e da ogni altro fatto o atto in conformità dall'ordinamento giuridico. Il sistema delle fonti delle obbligazioni è dominato dal criterio della tipicità; l'articolo cita però anche tutti gli altri atti e fatti idonei alla nascita delle obbligazioni, dobbiamo però ricercarli sempre nell'ordinamento giuridico dato il criterio della tipicità. Esempi di altri atti o fatti previsti che sono fonti di obbligazioni: -per esempio se pago un debito non mio, ma intestato ad un mio omonimo, ossia pagamento di un indebito, devo avere un risarcimento, quindi nasce un'obbligazione in tal senso artt. 2033 ss cc - se lo stato promette dei soldi a chi troverà una cura per il covid, l'obbligazione nasce al momento della promessa e dovrà essere perfezionata al momento della scoperta della cura (promessa unilaterale) - artt 1992 ss cc Fonti di credito (assegni, vaglia postale) il possessore del titolo di credito ha diritto alla prestazione in esso indicata. - gestione di affari altrui artt. 2028 ss cc - arricchimento senza causa art 2041 e 2042 cc Tutte fonti tipiche previste nel 4 libro del cc. Alcune specie tipiche di obbligazioni 1) Obbligazioni pecuniarie: la prestazione ha ad oggetto un DARE, una somma di denaro. La caratteristica più importante è ovviamente la somma in questione; nell’artt 1277 ss cc il legislatore dice che i debiti pecuniari si estinguono attraverso la moneta corrente in quel paese in quel momento per il suo valore nominale (principio nominalistico fondamentale nella materia delle obbligazioni pecuniarie, questo perché altrimenti nessun debitore saprebbe, fino al giorno dell'adempimento, quanto effettivamente deve pagare). L'unica eccezione riguarda la retribuzione del lavoro dipendente: nel condannare il datore di lavoro a pagare, il giudice deve rivalutare le somme relative in base ai principi Istat). Art. 1282 cc i crediti liquidi ed esigibili di denaro producono interessi di pieno diritto (frutti civili, sono considerati obbligazioni accessorie) salvo diversamente previsto. Liquidi: devono essere determinati nel loro ammontare. Esigibili: il credito può essere riscosso. Art. 1284 cc Il saggio degli interessi legali è determinato in misura al 5% in ragione d'anno. Ovviamente le banche e le società finanziarie decidono autonomamente quale tasso di interesse applicare (devono per forza determinarlo per iscritto), se però paradossalmente non indicassero nessun tasso, si applicherebbe il tasso legale previsto dal cc. Tutto questo vale però per i debiti di valuta, ma non peri debiti di valore: Anche questi sono debiti pecuniari, che si adempiono pagando una somma di denaro: ma nel momento in cui il debito nasce, la somma non è determinata nel suo preciso ammontare, perché qui l'obbligazione ha per oggetto un valore, che sarà tradotto in moneta solo al momento del pagamento. Una volta liquidato (tradotto in denaro), il debito si cristallizza. 2) Obbligazioni parziarie (divisibile): la prestazione è frazionata fra più debitori, i quali devono adempiere solo in relazione alla loro quota. 3) Obbligazioni solidali: obbligazioni in cui ci sono più debitori contro un unico creditore. Il vincolo di solidarietà comprende tutti i debitori, che sono quindi debitori solidali. Essi possono pagare pro quota (equamente) o solidalmente (il creditore dice ad uno solo dei debitori di pagare l'intero ammontare). Artt. 1292 ss. Cc. Nozione della solidarietà. In virtù del vincolo di solidarietà ciascuno dei 7- L'eventuale insolvenza del nuovo debitore: di regola non fa rivivere la vecchia obbligazione, salvo espresso accordo. L'adempimento dell’obbligazione. L'adempimento determina l'estinzione dell’obbligazione, è quindi il modo generale o normale dell'estinzione dell’obbligazione. Il debitore può chiedere la quietanza, ossia la dichiarazione scritta con cui il creditore afferma di aver ricevuto una certa prestazione dal debitore, essa ha valore di confessione (atto non negoziale). Esso è estintivo dell’obbligazione a due condizioni: deve essere integrale e esatto. Integrale: art. 1181 il debitore può offrire un pagamento parziale, in forma di acconto, ma il creditore è libero di rifiutare. Esatto: il debitore è obbligato ad eseguire proprio la prestazione che forma oggetto dell’obbligazione. Il luogo, il tempo ed i soggetti dell'adempimento (sia passivi che attivi). Normalmente il tempo ed il luogo sono frutti della decisione delle parti in autonomia; nel caso in cui le parti non abbiano inserito queste caratteristiche, c'è una norma art. 1182 che stabilisce cosa fare (sono norme suppletive, ossia entrano in gioco solo se la convenzione/contratto non ha stabilito le caratteristiche richieste, si passa quindi dall’autonomia, all’eteronomia di fonte legale). Se l'obbligazione ha ad oggetto un “dare” ossia denaro, la legge stabilisce che il debitore dovrà recarsi all'abitazione del creditore per l'adempimento. Se invece la prestazione è un “fare”, o n “non fare”, dovrà essere il domicilio del debitore il luogo dell'adempimento. Per quanto riguarda il tempo (che di regola è sempre fissato nel contratto) art. 1183 cc il creditore può esigerla immediatamente, qualora non sia possibile adempiere la prestazione immediatamente, sarà un giudice che analizzando la fattispecie concreta stabilirà un termine (si passa da eteronomia di fonte legale, ad eteronomia di fonte giudiziale). Se il termine è a favore del debitore, egli non può adempiere oltre quel termine, ma non è tenuto a pagare prima. Se il termine è a favore del creditore, egli può chiedere l'adempimento prima della scadenza, se il termine è a favore di entrambi ognuno ha diritto che la prestazione sia eseguita NON prima della scadenza del termine. In mancanza di indicazioni il termine si stabilisce a favore del debitore, che, però, se fa venire meno le garanzie che aveva dato incontra la decadenza del termine: il creditore può esigere la prestazione immediatamente. L'adempimento inesatto è una forma di inadempimento. Il problema dell'adempimento non si pone tanto ex ante, quanto ex post, per così dire, in negativo: quando il creditore, ricevuta la prestazione, lamenta che essa sia difettosa. Dazione in pagamento: quando il debitore si libera eseguendo una prestazione diversa, a patto che il creditore accetti questa modificazione e che la diversa prestazione sia effettivamente eseguita. Chi deve o può adempiere? Chi deve o può ricevere la prestazione? Se un terzo, in autonomia, si presenta dal creditore e dice di voler pagare al posto del debitore; il creditore può rifiutare questa offerta? E allo stesso tempo il debitore può andare dal creditore dicendogli di non accettare il denaro dal terzo? Se il terzo è un collaboratore del debitore (come un dipendente) allora l'adempimento compiuto da questo terzo viene considerato adempimento del debitore. Art. 1180 l'obbligazione può essere adempiuta da un terzo, anche contro la volontà del creditore, se questi non ha interesse che l'obbligazione sia compiuta direttamente dal debitore: parliamo di contratti “intuitus persone” ossia accordi che vengono stipulati da una parte, solo in funzione della presenza dell'altra parte (prestazione infungibile). Tuttavia, il creditore può rifiutare l'adempimento offerto dal terzo se il debitore ha manifestato la sua opposizione. L'adempimento del terzo può portare al fenomeno della surrogazione (volontaria o legale), dove il terzo diviene il nuovo creditore, con lo stesso debitore (modificazione del lato attivo). Dal lato attivo invece, chi può ricevere la prestazione? Art. 1188 e art. 1189 la prestazione può essere ricevuta dal rappresentante che viene indicato dal creditore, o deciso dalla legge o da un giudice (istituto della rappresentanza attraverso la procura ex ante, ossia prima del pagamento). Può essere invece che il soggetto a cui pago la prestazione non ha alcuna autorizzazione a ricevere il pagamento, la legge dice che in questo caso il pagamento libera il debitore solo se il creditore lo ratifica o se ne ha approfittato. Il pagamento può divenire esatto se ne derivano condizioni date dalla ratifica e dall’ approfittamento. Ratifica: il creditore mi manda una pec o una raccomandata in cui dice di aver ricevuto il denaro consegnato alla moglie (ex post, ossia dopo il pagamento). Approfittamento: manifestazione tacita attraverso un atteggiamento concludente, il creditore trae l'utilità dal denaro ricevuto. Art. 1176 Diligenza del debitore (diligenza del buon padre di famiglia), obbligo comportamentale o deontologico posto dalla legge. La diligenza si misura sulla base del rispetto di tutte le caratteristiche di integralità ed esattezza dell’obbligazione. Pagamento al creditore apparente art. 1189 cc. Pago a qualcuno che io ritengo essere il mio creditore ma che in realtà non lo è. “in base a circostanze univoche, pareva legittimato a ricevere il pagamento”. Secondo la legge il debitore può essere liberato se dimostra di essere stato in buona fede. Chi ha ricevuto il pagamento è tenuto a restituire l'importo al creditore reale, secondo le regole stabilite per la ripetizione dell’indebito. L'indebito fa nascere una obbligazione restitutoria. Modi di estinzione diversi dall'adempimento (Modi satisfattivi o non satisfattivi artt. 1230 ss cc). 1) Novazione art. 1230 ss cc. è l'accordo fra creditore e debitore per sostituire un'obbliga- zione diversa a quella originaria, che si estingue. Essa può essere oggettiva o soggettiva: soggettiva significa la modificazione soggettiva dal lato passivo (si riferisce quindi agli istituti della delegazione, espromissione e accollo). La novazione oggettiva va a sostituire l'obbligazione originaria con una nuova che ha titolo o oggetto diverso, deve quindi avere un elemento di novità (aliquid novi, requisito oggettivo). Es: devo dare dei soldi ad un creditore, ma gli chiedo di poterlo pagare dandogli ad esempio un quadro di valore, allora cambia l'oggetto (la prestazione) e quindi si può fare la novazione. Il titolo invece, è la fonte dell’obbligazione (il contratto). Es. io pago 500 euro al mese a titolo di canone di locazione per una casa, poi chiedo al proprietario (che vorrebbe vendere la casa), se quei 500 euro li accetterebbe come corrispettivo della compravendita. Se accetta, non pago più 500 euro a titolo di locazione, ma li pago a titolo di corrispettivo della compravendita. Inoltre, deve esserci una volontà del creditore che si esprime in modo non equivoco (elemento soggettivo che subentra attraverso un nuovo accordo tra le parti: animus novandi,). 2) Remissione art. 1236 ss cc. in cui il creditore decide di liberare il debitore dall’obbligazione rinunciando al proprio credito, salvo che il debitore dia volontà diversa entro un congruo termine. 3) Compensazione art. 1241 ss cc. Quando due persone sono obbligati reciprocamente, i due debiti si estinguono per le quantità corrispondenti. Es: io sono debitore verso un soggetto, ma allo stesso tempo lui ha un debito con me, attraverso la compensazione la legge attua una razionalizzazione (esigenza di semplificazione dei rapporti), in cui l'importo che va poi pagato è la differenza tra i due debiti. La compensazione può essere legale, giudiziale, o volontaria. Le prime due (art. 1243), la terza (art. 1252). La compensazione legale opera automaticamente, i debiti si estinguono dal giorno in cui sono venuti ad esistere. Può operare solo se ci sono 3 requisiti: le prestazioni devono avere ad oggetto due cose omogenee (denaro o cose fungibili), devono essere inoltre liquidi ed esigibili (non opera, quindi, se uno dei due debiti non è ancora scaduto). La compensazione estingue i due debiti. La compensazione giudiziale subentra nel caso che il debito posto a compensazione non è liquido, ma è di facile e pronta liquidazione. Es. io sono debitore nei confronti del mio condominio di 1000 euro, il condominio mi porta davanti al giudice perché io non pago. Da parte mia, io sono un professionista che è stato assunto dal condominio e devo essere pagato (ma non so ancora la parcella perché il mio lavoro non è finito, quindi il credito non è liquido, ma di facile e pronta liquidazione). La compensazione volontaria invece può avere luogo anche senza le condizioni prima esposte. Le parti possono accordarsi come vogliono. 4) Confusione art. 1253 ss cc. Il creditore e il debitore sono la stessa persona; dato che non si può essere creditori di sé stessi con la confusione il credito si estingue. 5) Impossibilita sopravvenuta per causa non imputabile al debitore art. 1256 ss. Cc. Un fatto che rende impossibile al debitore adempiere la prestazione. L'impossibilità potrebbe essere parziale (riguarda una parte dell’obbligazione) o totale, ma anche temporanea o definitiva. Se l'impossibilità è temporanea il debitore non è responsabile del ritardo dell'adempimento finché l'impossibilità perdura. Anche l'impossibilità temporanea può essere estintiva dell’obbligazione se l'interesse del creditore viene meno a causa del ritardo. Per l'impossibilità parziale il debitore è tenuto a eseguire la prestazione nella parte che è possibile, dopo di che è liberato. Art. 1176: il debitore nell'adempimento è tenuto a usare la normale diligenza: pretendere dal debitore l'adempimento di una obbligazione divenuta esageratamente costosa, difficile o pericolosa non sarebbe corretto. Allora la prestazione deve ritenersi impossibile quando, per adempierla, occorrerebbero attività e mezzi che vanno al di là di ciò che normalmente e ragionevolmente può richiedersi per quel tipo di prestazione; attività e mezzi che corrisponderebbero a una prestazione sostanzialmente diversa da quella formante oggetto dell’obbligazione assunta. L'uso della normale diligenza da parte del debitore inoltre esclude la responsabilità per “colpa” che, parallelamente, significa negligenza, imprudenza. La diligenza richiesta è quella del buon padre di famiglia, ossia il livello di scrupolosità e attenzione che ogni persona seria usa normalmente; riguardo le attività professionali, la diligenza deve valutarsi in base all'attività. Colpa ordinaria: lieve, è la violazione dell’ordinaria diligenza. Colpa grave: inosservanza dei livelli minimi di attenzione, di prudenza di competenza concepibili per la prestazione. Dolo: coscienza e volontà di danneggiare qualcuno. Obbligazioni di mezzi: sono quelle per cui il debitore si impegna (obbliga) ad eseguire una certa prestazione senza garantire il risultato, come un avvocato che non può garantire che vincerà la causa. Obbligazioni di risultato: il debitore è tenuto a fornire al creditore proprio il risultato che gli interessa, come il costruttore, che deve costruire la casa secondo quanto deciso nel contratto. Inadempimento delle obbligazioni. Art. 1218 cc: responsabilità del debitore. + il debitore che non esegue esattamente e tempestivamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, tranne nel caso dell’impossibilità sopravvenuta non imputabile al debitore. Di fronte ad ogni ipotesi patologica nei rapporti obbligatori (adempimento parziale, inesatto o ritardo nell'adempimento o inadempimento totale) la risposta dell'ordinamento è univoca: il debitore è responsabile del danno (responsabilità contrattuale). Il contenuto di questa norma è quindi risarcitorio, ovviamente con la giusta considerazione delle ragioni del debitore. Come si fa a valutare/liquidare il danno? Il danno è la diminuzione di valore che il patrimonio del danneggiato subisce per effetto dell'inadempimento. Combinato ed esposto Art. 1223 e 1226 cc bisogna valutare sia la BefditaIsubità dal creditore, sia il I genitori sono responsabili del danno provocato dal minore, ma sono scagionati dalla responsabilità se possono provare che non avrebbero potuto in nessun modo di impedire il danno. Il datore di lavoro è responsabile del danno provocato dal dipendente nell’esercizio delle mansioni di sua competenza, non è prevista prova liberatoria. Chiunque cagiona danno ad altri nell'esercizio di un'attività pericolosa, è tenuto a risarcire il danno se non prova che ha usato tutta la possibile diligenza per evitare il danno, Chiunque è responsabile del danno causato dalle cose che ha in custodia (un pianoforte cade in testa ad un passante e lo uccide), è ammessa la prova liberatoria se si riesce a dimostrare il caso fortuito. Danno causato da animali, stessa cosa di prima. (maneggio, passeggiata a cavallo, un cavallo fa cadere una persona, Il proprietario se riesce a dimostrare un caso fortuito è liberato Danno causato da un veicolo: se un minore si impossessa della macchina del genitore senza che il genitore ne sia al corrente. Il proprietario è esonerato dalla responsabilità se riesce a provare che il veicolo circolava contro la sua volontà. Il danno non patrimoniale (danno biologico o morale) è risarcibile o no? Si, perché è legato ad un interesse non patrimoniale del creditore, che è tutelato dalla legge tanto quanto l'interesse patrimoniale. (Ia soggezione del patrimonio del debitore a garantire la soddisfazione del creditore) Art. 2740 il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. La legge però prevede delle limitazioni, volte a non privare un soggetto di beni essenziali alla sua vita e al suo lavoro, o la condizione di alcuni beni del debitore facciano parte di un patrimonio separato, volto alla soddisfazione di alcuni debiti e non di altri (es: o beni dei coniugi costituiti nel fondo patrimoniale). Il fenomeno dei patrimoni separati è in crescita. Il meccanismo che consente al creditore di realizzare il suo diritto al risarcimento è chiamato esecuzione forzata sui beni del debitore, essa è messa in moto dall'azione esecutiva del creditore, che da inizio al processo di esecuzione: 1) espropriazione forzata, che serve per i crediti pecuniari e consiste in un processo nel quale particolare importanza ha il pignoramento dei beni, i quali non potranno più essere alienati. 2) esecuzione in forma specifica che serve per gli altri tipi di crediti. Il debitore risponde all'adempimento dell’obbligazione con tutti i suoi mezzi e beni presenti o futuri (risponde con il suo patrimonio intero). Mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale (sono 3): (queste azioni possono farsi anche se il credito non è ne liquido né esigibile, condizioni invece necessarie per l'azione di esecuzione forzata). Azione surrogatoria: (surrogarsi significa sostituirsi) art. 2900 cc. L'omissione del debitore di avanzare alcuni diritti (questi diritti devono essere di carattere patrimoniale e non devono avere carattere strettamente personale) di cui gode verso terzi (è quindi anche lui creditore), cosa che gli agevolerebbe l'adempimento verso il suo creditore. In questo caso il creditore si sostituisce al debitore, esercitando al suo posto i diritti che gli spettano verso terzi e che egli trascura di esercitare (come la riscossione di alcuni crediti). Qui la minaccia al creditore è solo ipotetica, è una cosa che eventualmente potrebbe essere un pericolo e l’effetto è quello di incrementare il patrimonio del debitore. | presupposti dell’azione sono: 1) l'inerzia del debitore, che non esercita diritti o azioni che ha verso terzi; 2) il pregiudizio che tale inerzia causa al creditore, rendendo insufficiente la garanzia patrimoniale; 3) la natura patrimoniale dei diritti o azioni che il creditore intende esercitare in via surrogatoria Azione revocatoria: qui invece la minaccia al creditore è reale, anzi è già accaduto il fatto che lede la garanzia patrimoniale. Art. 2901 e 2902 cc il debitore compie uno o più atti di disposizione del suo patrimonio (se quando è nata l'obbligazione nel patrimonio del debitore c'erano 5 beni immobili, e lui ne vende uno, ha leso la sua garanzia patrimoniale). Quindi requisiti per l’azione revocatoria sono: l'atto di disposizione del patrimonio da parte del debitore, il pregiudizio arrecato alle ragioni creditorie (eventus damni); inoltre serve che il debitore conosca il pregiudizio che arreca al creditore e che il fatto fosse preordinato a ledere la garanzia patrimoniale (consilium fraudis = intento fraudolento); se si tratta di un atto a titolo oneroso, la legge richiede anche la mala fede del terzo che ha contrattato con il debitore (partecipatio fraudis). Quando concorrono tutte queste condizioni, il creditore può, attraverso un giudice, attuare l’azione revocatoria su quell’atto di vendita, il quale effetto non è un’inefficacia assoluta dell'atto di vendita (cioè il debitore non riacquista la proprietà della casa), ma è un’inefficacia relativa solo al creditore (ossia la sentenza è solo un mezzo per ciò che verrà dopo). Il creditore, ottenuta la dichiarazione di inefficacia (nei suoi confronti), può promuovere nei confronti dei terzi acquirenti le azioni esecutive o conservative (artt. 2910 ss cc.), arrivando quindi alla soluzione che conserva la garanzia patrimoniale in ragione degli interessi creditori. L'azione surrogatoria legata all'inerzia del debitore genera un pericolo eventuale; l'azione revocatoria abbiamo una lesione concreta della garanzia patrimoniale. La prescrizione dell’azione revocatoria è di 5 anni (art. 2903) dall’atto di disposizione; mentre la prescrizione dell'azione surrogatoria, pur in assenza di disposizioni normative sul punto, si ritiene avvenga nel termine ordinario di 10 anni. Il sequestro conservativo: è un processo cautelare. Requisiti: 1) il fumus boni iuris cioè la verosimiglianza del diritto di credito (la possibilità che il credito esista) 2) il periculum in mora, cioè il rischio che se non si agisce subito il debitore diminuirà la garanzia patrimoniale. Effetto: il debitore rimane proprietario dei beni sequestrati, ma non può alienarli, pena inefficacia relativa dell'atto. Di norma, i creditori sono trattati secondo il principio di pari trattamento, ossia hanno eguale diritto di essere soddisfatti dal debitore. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola, tra cui la più importante riguarda le cause di legittima prelazione, che attribuiscono ad alcuni debiti il diritto di essere soddisfatti prioritariamente. Le cause legittime di prelazione sono 3: il privilegio: debiti che vengono anteposti ad altri in ragione della causa del credito che lo rende meritevole di maggiore tutela, e stabilisce che alcuni o tutti i beni del debitore sono riservati in via prioritaria alla soddisfazione di quel debito; tutti gli altri debiti saranno soddisfatti in via residuale; il pegno e l'ipoteca: sono diritti reali di garanzia, danno al creditore un diritto di seguito, che gli permette di aggredire il bene e sottoporlo ad esecuzione forzata, un diritto di prelazione cioè la possibilità di soddisfarsi sul bene con priorità rispetto agli altri creditori. Essi sono diritti accessori, ossia non potrebbero esistere da soli, ed inoltre sono sottoposti ad un'esigenza di pubblicità, al fine di tutelare terzi nell'acquisto di suddetti beni. Oltre alle garanzie reali, ci sono anche le garanzie personali: la più importante è la fideiussione, in cui una persona diversa dal debitore (fideiussore), garantisce per il debito altrui; esso diventa obbligato insieme al debitore, tuttavia il creditore non ha diritto di seguito, né diritto di prelazione sui beni del fideiussore. TERZO MODULO: | CONTRATTI Il contratto è il più importante negozio giuridico (ossia un atto la cui volontà dell'autore è diretta proprio a produrre gli effetti giuridici derivanti dall'atto), e il più importante strumento dell'autonomia privata; è la fonte più importante di obbligazioni. Nozione di contratto: Il contratto può essere bilaterale o plurilaterale. La parte non sempre corrisponde alla persona fisica, in quanto più persone fisiche possono comporre una parte, quindi la parte può essere definita come centro di interesse, o anche come “centro di imputazione degli effetti dell'atto” ossia gli effetti che derivano dal contratto devono essere imputati a me e a tutti gli altri soggetti coinvolti nel contratto. Il contratto è volto a costituire (finalità costitutiva), regolare (finalità modificativa) o estinguere (finalità estintiva) di un rapporto giuridico patrimoniale (art. sui caratteri della prestazione e art. 1173 introduttivo del libro sulle obbligazioni). Gli elementi essenziali del contratto: art. 1325 cc 1) l'accordo, la sintesi di due volontà; 2) la causa; 3) l'oggetto; 4) la forma, quando risulta prescritta dalla legge, pena nullità del contratto (contratto a forma solenne o forma richiesta ab substantiam). Alla domanda quanti sono gli elementi essenziali del contratto? La risposta è: sono tre, ma possono diventare quattro, quando la forma sia prescritta ad substantiam, ossia ai fini della validità del contratto. L'ACCORDO. Quando avviene il momento dell'accordo? L'accordo è raggiunto in seguito al consenso legittimamente manifestato delle parti, ossia a seguito di dichiarazioni o di comportamenti concludenti, conformi al modello stabilito dalle norme. Questi comportamenti prendono il nome di dichiarazioni contrattuali e possono essere ricettizie o non ricettizie: per le ricettizie gli effetti si producono solo se, e dal momento in cui, la dichiarazione arriva a conoscenza del destinatario. Non ricettizie sono quelle non indirizzate ad un destinatario e i quali effetti si producono indipendentemente dalla conoscenza che altri abbiano della dichiarazione (il testamento è un atto tipicamente non ricettizio). Alcuni accordi possono concludersi istantaneamente (compro una cosa al supermercato), altri si concludono dopo un certo tempo con uno scambio di dichiarazioni a distanza (compro una casa, la trattativa dura del tempo). Artt. 1326 ss. Cc. Il contratto è concluso quando chi ha fatto la proposta è a conoscenza dell’accettazione dell'altra parte. Proposta e accettazione sono atti pre-negoziali, che si integrano ad un elemento di natura soggettiva, ossia la conoscenza dell’accettazione. Quando si può dire che il proponente abbia avuto conoscenza della mia accettazione? Art. 1335 cc PRESUNZIONE DI CONOSCENZA. L'accettazione giunge al domicilio del proponente (tramite raccomandata ad esempio), così si presume la conoscenza, salvo che il proponente possa dimostrare che senza sua colpa non ha potuto prenderne visione (ad esempio era ricoverato in ospedale). NB: nel diritto privato la presunzione è un procedimento logico attraverso il quale si risale da un fatto noto, ad un fatto ignoto. La presunzione può essere assoluta (non ammette la prova del contrario), o relative (ammette la prova del contrario). Ovviamente l'accettazione deve essere conforme alla proposta, in caso sia difforme, diventa una controproposta, che a sua volta deve essere accettata. Nella fase delle trattative (fase di contatto sociale preordinata alla costituzione di un contratto) le due sfere soggettive devono comportarsi secondo buona fede (responsabilità precontrattuale), in modo da non arrecare pregiudizio alle ragioni altrui. Es.: due soggetti stanno trattando per la vendita di una casa, ma io ho interesse che il proprietario della casa non la venda a quella determinata persona con cui sta contrattando, allora mi intrometto nella trattativa fingendomi interessato alla casa, non per comprarla ma solo per evitare che venga venduta a quella persona. Raggiunto l’obiettivo sparisco, ghosto il proprietario. SCORRETTO. Oppure: il proprietario è a conoscenza di alcuni aspetti che provocherebbero l’invalidità del contratto e non me rende notizia. Secondo il principio di responsabilità precontrattuale, comportandomi scorrettamente io ledo gli interessi dell'altra parte, e quindi il giudice può prevedere un risarcimento del danno; non posso però utilizzare i criteri della responsabilità contrattuale (danno emergente e lucro cessante). 1 criteri della responsabilità precontrattuale sono: le spese che la parte in buona fede abbia sostenuto finalizzate alla trattativa contrattuale; le opportunità reali di vendita a cui la parte in buona fede ha rinunciato per dare corda a me. Il risarcimento del danno nella responsabilità precontrattuale viene stabilito nei limiti dell'interesse negativo (contro la mala fede). secondo l'ordinamento giuridico. Il fenomeno dei contratti atipici si lega soprattutto alle attività economiche organizzate e alla continua evoluzione che le caratterizza: di fronte ai nuovi problemi, bisogni e obiettivi generati dalla trasformazione delle tecniche e dei mercati, accade spesso che nessuno dei contratti tipici sia adeguato a soddisfare le esigenze degli operatori (leasing, franchising). La formazione progressiva del consenso. | contratti possono essere divisi in contratti consensuali e contratti reali (si perfezionano con la consegna della cosa come il contratto di mutuo). | contratti consensuali si possono poi dividere tra (effetto traslativo, costituiscono o trasferiscono fra le parti diritti reali e si concludono secondo il principio del consenso traslativo) e contratti ad effetti obbligatori: essi non sono contratti traslativi, ma sono contratti che si limitano a far nascere crediti e debiti e generano un obbligo per entrambe le parti. Art. 1351 cc CONTRATTO PRELIMINARE è un contratto con cui le parti si obbligano a concludere in futuro un determinato contratto, del quale hanno già concordato gli elementi essenziali, ma del quale desiderano rinviare gli effetti. Le parti si chiamano promittente venditore e promittente compratore. Il contratto preliminare deve avere la stessa forma del contratto definitivo. Art. 2932 cc se una delle parti si tira indietro dal contratto definitivo (commette inadempimento del preliminare), dopo aver siglato un contratto preliminare, l’altra parte può ottenere in giudizio una sentenza che produrrà gli stessi effetti del contratto definitivo (a condizione che la parte che la richiede sia disposta a eseguire la prestazione a suo carico), quindi la sentenza sarà costitutiva: è un tipico mezzo di esecuzione in forma specifica. Se il promittente venditore trasferisce il bene oggetto del contratto preliminare ad un terzo? La legge da la possibilità al promittente compratore di trascrivere, appena siglato, il contratto preliminare: se lo fa, la trascrizione del preliminare rende a lui inopponibile l'acquisto del terzo che sia stato trascritto dopo. Art. 1331 cc OPZIONE: quando le parti convengono (accordo) che una di esse rimanga vincolata alla propria dichiarazione, che la legge considera come proposta irrevocabile e l’altra abbia facoltà di accettarla o no. L’opzionario è titolare di un diritto potestativo in questo caso, perché può decidere se accettare o meno la proposta irrevocabile, andando a modificare unilateralmente la realtà giuridica, e il soggetto passivo, ossia il concedente, è in una situazione di mera soggezione. La prelazione: è un diritto soggettivo, in cui il prelazionario ha il diritto di essere preferito, a parità di condizioni, nella eventuale futura stipulazione di un contratto. Questo diritto può derivare da un accordo volontario, o da una previsione di legge. Se il diritto è nato da un accordo la conseguenza della violazione è il risarcimento del danno; se invece la fonte è la legge, la conseguenza è un diritto di riscatto del bene. LA RAPPRESENTANZA | negozi unilaterali possono essere recettizi o non recettizi, ossia che per produrre i suoi effetti debba essere portato o meno a conoscenza del destinatario. Art. 1387 cc il potere della rappresentanza viene attribuito dalla legge stessa o dall'interessato. Istituto della procura: importante per la conclusione dei contratti in rappresentanza, è il negozio giuridico che consente la rappresentanza volontaria. È un negozio unilaterale recettizio, formale (a forma vincolata, quando il contratto legato alla procura è esso stesso un contratto formale come la compravendita). Art. 1388 cc Quando il rappresentante compie il contratto, esso produce direttamente gli effetti sul rappresentato (quindi la procura è uno strumento di rappresentanza diretta). Con la procura il rappresentante agisce IN NOME del rappresentato, nei limiti delle facoltà conferitegli. Art. 1398-99 cc colui che contratta come rappresentante senza potere o uscendo dai limiti conferitigli, è responsabile del danno verso il terzo contraente in buona fede. Il contratto può essere ratificato dal rappresentato (allargo i poteri del rappresentante ex post), o le parti possono sciogliere il contratto prima della ratifica. Art. 1703 IL MANDATO è uno strumento di rappresentanza indiretta (contratto ad effetti obbligatori) In cui il mandatario è autorizzato a compiere atti PER CONTO del mandante. Il mandatario agisce in nome proprio. Dopo il perfezionamento dell’atto, deve avvenire un nuovo negozio di ritrasferimento del bene al mandante, in virtù del vincolo di mandato. Ipotesi patologica: se il mandatario non fa il ritrasferimento del bene al mandante, diventa quindi inadempiente rispetto al contratto di mandato, art. 1706 strumenti di tutela: nel caso in cui il bene in questione sia un bene immobile o beni mobili registrati il mandatario è obbligato a ritrasferirli al mandante, in caso di inadempimento il mandante può chiedere al giudice una sentenza costitutiva (sulla base dell’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di concludere un contratto). Per quanto riguarda i beni mobili non registrati, il mandante può esercitare l’azione di rivendicazione verso le cose acquistate per suo conto. INVALIDITÀ e NULLITÀ Distinzione sul piano della gravità: casi più gravi nullità; casi meno gravi> annullabilità. Art. 1418 cc 1) contrario a norme imperative 2) richiamo all’art. 1325 (accordo, causa, forma e oggetto). 3) illeceità della causa (art. 1342-44) 4) illeceità dei motivi art. 1345 cc 5) mancanza dei requisiti dell'oggetto. Lo scopo della legge è tutelare un interesse generale. Cause di annullabilità: Art. 1425 cc una delle parti era legalmente incapace di contrattare 3 Persone incapaci di intendere e di volere (incapace naturale o legale). Art. 1427 cc consenso tratto in errore o con violenza o dolo (vizi del consenso). Qui la legge tutela un interesse particolare. La sentenza di nullità è una sentenza dichiarativa, ossia dichiara che il contratto è sempre stato inefficace. Mentre la sentenza di annullabilità è una sentenza costitutiva, andando a sciogliere il contratto creando una nuova realtà giuridica (ex tunc, ossia retroagisce gli effetti). Essa ha una conseguenza restitutoria (si devono restituire le prestazioni ricevute) e una conseguenza liberatoria (libera dalle prestazioni ancora dovute). Legittimazione all’azione: chi può attuare un’azione giudiziale di nullità? Chiunque vi abbia interesse, salvo diverse disposizioni di legge, e può essere anche rilevata d’ufficio. Per l’annullabilità invece solo la parte interessata può agire in giudizio. Prescrizione: l’azione di nullità non si prescrive (art. 1422), salvi effetti dell’usucapione. L’annullabilità si prescrive in 5 anni. Inizio decorrenza del termine art. 1442 cc. Per dolo o violenza il termine inizia da quando cessa la violenza; per l'interdizione o l’inabilitazione il termine comincia da quando termina lo stato di incapacità di agire. Per gli altri casi il termine inizia dal momento della conclusione del contratto. Convalida del contratto: (ipotesi di sanatoria) solo il caso di annullabilità ammette una convalida art. 1444 cc convalida espressa (il contraente al quale spetta l’azione di annullamento dichiara di volerlo sanare) e convalida tacita (Comportamento concludente, si da esecuzione al contratto pur conoscendo la causa di invalidità). Art. 1423 il contratto nullo non può essere convalidato, se non espressamente previsto dalla legge. LA RESCISSIONE (i rimedi sinallagmatici = relazione di reciprocità tra le prestazioni; la donazione non è un contratto sinallagmatico) Vizio genetico del sinallagma ossia il contratto nasce con uno squilibrio nelle prestazioni. Il contratto è rescindibile quando: artt. 1447 ss cc. due casi: lo stato di pericolo e lo stato di bisogno. Lo stato di pericolo: per salvare se o altri dal pericolo attuale di un danno grave, si stipula un contratto iniquo + è possibile rescindere. La sentenza è una sentenza costitutiva come per l’annullabilità, ma il giudice può, valutando le circostanze, decidere un equo compenso dell'altra parte. Il contratto nasce come iniquo, la terapia proposta dalla legge è la decisione del giudice di riportare equità attraverso il compenso (eventuale). Lo stato di bisogno: se vi è sproporzione nel contratto dovuta allo stato di bisogno di una parte della quale l’altra parte ha approfittato, l’azione non è ammissibile se la lesione non eccede di oltre la metà, il valore della contro prestazione + ultra dimidium (es. un soggetto perde moltissimi soldi al gioco, e per pagare i debiti deve vendere casa sua. Il valore di mercato della casa è di 250 mila euro, ma lo strozzino che è disposto a comprarla subito ne offre solo 100 mila). Prescrizione: l’azione di rescissione si prescrive in un anno dal contratto, ma se il fatto costituisce reato, e per il reato si applica un termine più lungo, questo si applica anche all’azione civile (previsto ultimo comma dell’art. 2947) Sanatoria: La convalida non è ammessa nella rescissione, ma l’art 1450 cc parla di modificazione del contratto. La parte convenuta può evitare la rescissione offrendo di modificare i termini del contratto riportandolo ad equità. LA RISOLUZIONE NEGOZIALE Vizio funzionale del sinallagma, ossia il contatto nasce come contratto equilibrato, ma nel momento della sua attuazione manifesta una iniquità. Tre casi per la risoluzione: Inadempimento; impossibilità sopravvenuta; eccessiva onerosità sopravvenuta. Inadempimento: art. 1453 cc nei contratti a prestazioni corrispettive, in cui una delle parti risulta inadempiente, l’altra parte può chiedere al giudice o l'adempimento o una sentenza di risoluzione. Se viene chiesta una sentenza di risoluzione, poi non si può cambiare idea e chiedere l'adempimento, mentre il contrario è possibile. (+ risarcimento del danno, responsabilità contrattuale artt. 1218 ss cc.). artt. 1455 cc la risoluzione non si può richiedere se l’inadempimento è di scarsa importanza (inadempimento grave). Anche qui la sentenza è costitutiva, ha quindi effetto retroattivo, salvo i casi in cui la prestazione sia continuata o periodica (es contratto con la compagnia elettrica), l’effetto della risoluzione non si estende alle prestazioni già eseguite; quindi viene meno la conseguenza restitutoria della sentenza. 3 ipotesi eccezionali in cui la risoluzione (per inadempimento) avviene di diritto, ossia in automatico. 10- Art. 1457 il termine essenziale: nel caso in cui il termine stabilito nel contratto (tempo dell'adempimento) sia essenziale ai fini della costituzione del contratto, in caso di inadempimento del termine il contratto si risolve automaticamente. 11- Art. 1454 la diffida ad adempiere: la parte insoddisfatta invia una diffida alla parte inadempiente intimando di adempiere entro un certo termine (di norma 15 gg), se non lo farà, il contratto sarà risolto di diritto. 12- Art. 1456 clausola risolutiva espressa: i contraenti possono convenire che il contratto si possa risolvere di diritto nel caso in cui una certa parte del contratto non venga adempiuta. La parte interessata può dichiarare che vuole avvalersi della clausola risolutiva espressa. Nel caso in cui si andasse da un giudice dopo uno di questi tre casi, la sentenza del giudice non sarebbe costitutiva ma dichiarativa, in quanto gli effetti della risoluzione si sono prodotti di diritto. Impossibilità sopravvenuta: artt. 1463 ss cc se una parte è liberata dall’obbligazione a causa dell’impossibilità sopravvenuta, non può chiedere alla controparte di continuare ad adempiere ma 24. Diritti che si prescrivono: per la prescrizione: sono i diritti disponibili (il più importante diritto disponibile non soggetto da prescrizione); per la decadenza sono i diritti potestativi. 25. Responsabilità per fatto illecito 26. Art.2043 (fatto illecito, imputabilità del fatto illecito, danno ingiusto) 27. Ingiustizia del danno: è un danno che lede i diritti soggettivi: diritto all’integrità (che è assoluto e incedibile). È stato arrecato un danno ingiusto perché può andare ad arrecare un pregiudizio alla persona. 28. Il risarcimento di un diritto relativo come un diritto di credito è risarcibile 29. Criteri di valutazione del danno: danno emergente e lucro cessante (ovvero il mancato guadagno). 30. Responsabilità oggettiva (caso in cui è avvenuto un danno cagionato oggettivamente) e indiretta (un soggetto risponde di un danno cagionato da un altro individuo) 31. Responsabilità aquiliana 32. prestazione: deve essere possibile, lecita, determinata o determinabile almeno, perché la prestazione è sia l'obbligazione sia l'oggetto del contratto 33. Esattezza dell'adempimento: | adempimento deve essere integrale ed esatto 34. Tempo dell'adempimento 35. Chi può adempiere? 36. È ammesso | adempimento del terzo? Si ma con delle eccezioni 37. Contratto di donazione: contratto bilaterale stipulato per spirito di liberalità 38. Contratto: elementi essenziali (art.1321): accordo tra due o più parti necessario alla modificazione, estinzione. 39. Gli elementi del contratto: oggetto, causa, forma (se richiesta dalla legge perché vige il principio della liberalità delle forme. Un caso in cui la forma è richiesta è la compravendita di un bene immobile) 40. La causa del contratto deve essere lecita 41. La causa è illecita se non rispetta norme di ordine pubblico o buon costume o in frode di legge 42. Il motivo illecito è importante ? 43. Usucapione 43. Usucapione: si basa sul possesso protratto per un determinato periodo di tempo. È l’altra faccia della medaglia della prescrizione 44. Il possesso deve: pubblico, no clandestinità, no violenza 45. Usucapione ordinaria: 46. Usucapione abbreviata: buona fede, titolo idoneo e astratto per i beni immobili 47. Regola possesso vale titolo: acquisto bene mobile in condizione apparentemente lecite, di buona fede. In questo caso si acquista immediatamente la priorità attraverso il possesso. Rappresenta una eccezione 48. L'azione di rivendicazione: si può esercitare nei confronti del ladro e del possessore 49. Obbligazioni solidali: sono obbligazioni in solido tra condebitori dal lato passivo. Ex:rapporto giuridico in cui ci sono tre condebitori e un debitore. Se sono obbligati in solido il condebitore può richiedere l'adempimento in solido. Se uno paga, si estingue | obbligazione esterna ma poi c’è l’azione di regresso tra condebitori che devono spartirsi le quote. 50. Se un debitore non può pagare è insolvente e quindi la perdita relativa a quella quota si ripartisce tra gli altri condebitori 51. Negozio giuridico: manifestazione di volontà. Può essere unilaterale e bilaterale. Il più importante negozio giuridico è il contratto 52. Atti negoziali e atti non negoziali 53. Atti giuridico in senso stretto (ex: atto di costituzione in mora del debitore, perché le conseguenze degli effetti sono già previsti per legge. Gli effetti previsti dalla legge sono l'interruzione della prescrizione, la maturazione degli interessi, che sono moratori, previsti per legge, il terzo effetto è l'inversione del rischio). Differenza con atto negoziale. 54. Compensazione: è un modo di estinzione diverso dall’ adempimento. 55. Compensazione legale: presuppone crediti omogenei, ovvero dello stesso genere + la liquidità e l’esigibilità del credito. 56. Compensazione giudiziale: non ha liquidità ovvero il valore non è determinato (ex. Avvocato nella pratica condominiale, che aveva prestato servizio e poteva chiedere la compensazione del suo credito). Anche se manca la liquidità, la caratteristica che c'è è la facile e pronta liquidazione, ovvero il giudice può sapere l'ammontare. 57. Compensazione volontaria: esistenza di un credito, vi e un accordo tra le parti che sono libere e sovrane, non ci sono presupposti 58. Usufrutto: diritto reale di godimento su cosa altrui 59. Interpretazione del contratto: il giudice è super partes ovvero l’unico interprete del contratto. Ci sono più criteri del contratto. Interpretazione oggettiva: vale il principio che il giusto senso dell'accordo tra le parti. Se le parti si sono comportate fino a quel momento seguendo un certo significato dell'accordo, il giudice deve attribuire a quel comportamento un senso che attribuisce un accordo. Interpretazione di buona fede.
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