Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Appunti lezioni diritto privato, Appunti di Diritto Privato

Appunti lezioni diritto privato

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 15/03/2023

niccolo-pascucci-2
niccolo-pascucci-2 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti lezioni diritto privato e più Appunti in PDF di Diritto Privato solo su Docsity! Diritto Privato Contratto —> l’Art 1321 ci dice che il contratto è un accordo tra 2 o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. Art 1322 —> le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge e norme corporative. Possono anche concludere contratti che non appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento. Art 1323 —> tutti i contratti ancorché non appartengo ad una disciplina particolare sono sottoposti alle norme generali. Viene limitata la libertà delle parti che stipulano un contratto atipico, in quanto devono rispettare le norme generali dei contratti, definiti e non derogabili dall’autonomia delle parti. La libertà dei contratti —> il contratto può essere sancito in maniera autonoma dalle parti, sempre nei limiti della legge. Altra libertà è quella di stipulare contratti che sono previsti dalla legge. Art 1324 —> atti unilaterali patrimoniali e contratto sono entrambi negozi giuridici che si differiscono sul piano della struttura soggettiva. Leicità del contratto è quando non è contrario a norme imperative, ordine pubblico e buon costume. (Norme imperative -> leggi che non possono essere derogate) Efficacia del contratto —> Art 1372 Il contratto ha forza di legge tra le parti e non può essere sciolto per mutuo consenso o cause ammesse dalla legge. Il contratto non produce effetto rispetto ai terzi. Art 1326 —> il contratto è concluso quando chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte. L’accettazione dve avvenire nei tempi stabiliti. Il proponente può ritenere efficace l’accettazione ardiva purché ne dia avviso immediato all’altra parte. Può non essere accettata se la forma non è quella stabilita, un’accettazione non conforme alla proposta equivale ad una nuova proposta. Art 1334 —> gli atti unilaterali producono effetti dal momento in cui provengono a conoscenza della persona destinata. Art 1335 —> la proposta, accettazione o revoca, si reputano conosciuti nel momento in cui giungono all’indirizzo del destinatario, sempre se esso non prova di essere stato non per colpa sua nell’impossibilità di averne notizia. Art 1329 —> se il proponente si è obbligato di mantenere ferma la proposta per un certo tempo, la revoca è senza effetto. Nell’ipotesi di morte o incapacità del proponente non toglie efficacia alla proposta, salvo che la natura dell’affare o altra circostanza escluda tale efficacia. Art 1330 —> la proposta o l’accettazione, quando fatta dall’imprenditore, non perde efficacia se l’imprenditore minore o diviene incapace prima della conclusione del contratto, salvo che sia un piccolo imprenditore. Art 1333 —> la proposta diretta a concludere un contratto da cui derivino obbligazioni solo per il proponente è irrevocabile appena giunge a conoscenza della parte alla quale è destinata. Esso può pero rifiutare la proposta nel termine richiesto. In mancanza di rifiuto il contratto è concluso. Contratto preliminare —> le parti si obbligano a stipulare un futuro contratto. Preliminare unilaterale è invece quando è una delle 2 parti che si obbliga, bilaterale se si impegnano entrambe le parti. È un contratto con efficacia obbligatoria per le parti, in quanto perfettamente valido e vincolante. Art 1337 —> le parti nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede. Le parti non hanno quindi l’obbligo di concludere il contratto, in quanto la libertà contrattuale è sancita nell’ordinamento. Hanno il dovere di comportarsi con correttezza in modo da non recare danno. Art 1338 —> la parte che conoscendo l’esistenza di invalidità del contratto non ne dà notizia all’altra, è tenuta a risarcire il danno. La norma esplicita una delle condotte che possono generare una responsabilità precontrattuale per violazione del dovere dici buona fede. Il principio incontra pero un limite nel dovere della controparte di essere sufficientemente diligente da conoscere tali cause di invalidità. Dovere di correttezza (buona fede) è la salvaguardia della posizione giuridica altrui. Responsabilità Extracontrattuale —> è quella responsabilità che sorge in conseguenza di un fatto illecito, doloso o colposo che cagioni un danno ingiusto. La prescrizione ha una durata di 5 anni. Responsabilità Contrattuale —> è la responsabilità in capo al debitore di risarcire i danni cagionati al creditore con la non esatta esecuzione della prestazione dovutagli in virtù del rapporto obbligatorio sorto tra loro. Prescrizione è di 5 anni. Responsabilità Precontrattuale —> è la responsabilità data dal mancato rispetto degli obblighi gravanti sulle parti durante la trattativa è la formazione del contratto. La violazione degli obblighi può comportare la mancata conclusione del contratto. La prescrizione è di 10 anni. Se si è indipendenti verso un contratto già concluso, l’altra parte che subisce l’indipendenza può richiedere il risarcimento dell’interesse positivo, ossia tutto ciò che avresti potuto avere se il contratto fosse stato effettuato. Al contrario con la responsabilità precontrattuale si parla di interesse negativo in quanto il contratto ancora non è concluso. Condizioni generali di contratto (art 1341) —> queste condizioni generali predisposte di uno dei contraenti sono efficaci nei confronti degli altri, se questi le ha conosciute o avrebbe dovuto utilizzando la sua diligenza. Non hanno effetto invece se non sono state approvate per iscritto, a favore di colui che le ha predisposte: - Limitazione di Responsabilità – Facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l’esecuzione, ovvero sanciscono decadenze – Clausole Compromissorie. L’articolo diviso in 2 commi, Il primo pone una presunzione di conoscenza delle condizioni generali che agevola il proponente, in quanto gli consente di ritenere le clausole note. Il secondo comma al contrario tutela il destinatario delle clausole che spesso non ha potere contrattuale, potendo solo scegliere se stipulare o meno a quelle condizioni. 2 Clausola risolutiva espressa (art 1456) —> i contraenti possono convenire espressamente che il contratto si risolva nel caso che una determinata obbligazione non sia adempiuta secondo l modalità stabilite. In questo caso la risoluzione si verifica di diritto quando la parte interessata dichiara all’altra che intende valersi della clausola risolutiva. Art 1457 —> se il termine fissato per la presentazione di una delle 2 parti deve considerarsi essenziale nell’interesse dell’altra, questa salvo patto o uso contrario, se. Vuole esigere l’esecuzione nonostante la scadenza del termine, deve darne notizia all’altra parte entro 3 giorni. In mancanza il contratto si intende risoluto di diritto anche se non è stata espressamente pattuita la risoluzione. Impossibilità sopravvenuta —> Articolo 1463 e 1464 Eccessiva onerosità —> Art 1467: nei contratti a esecuzione continua o periodica, se le prestazioni di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve la prestazione può domandare la risoluzione del contratto. La risoluzione non può essere domandata se la sopravvenuta onerosità rientra nei margini del contratto. La parte contro la quale è stata demandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto. Rescissione del contratto —> concluso in stato di pericolo, consente alla parte che ha assunto obbligazione contrattuale di richiedere rescissione se le condizioni del contratto siano inique ed essa sia determinata dalla necessità di salvare se o altri dal pericolo attuale di un danno grave al persona (art 1447). Per lesione invece (art 1448) se vi è sproporzione tra le prestazioni delle parti ad essa è dipesa dallo stato di bisogno di una delle 2 parti, del quale l’altra ha approfittato per trarne vantaggio, la parte danneggiata può domandare la rescissione. L’azione non è ammissibile se la lesione non eccede la metà del valore che la prestazione aveva al tempo del contratto. Non possono essere rescissi per lesione i contratti aleatori (non noto il rapporto tra l’entità del vantaggio e rischio). La rescissione avviene nella fase genetica del contratto, già a fasi inique, mentre il contratto risolubile si parla di vizio funzionale ossia il rapporto non si è verificato come stabilito precedentemente. Invalidità del contratto —> è invalido quando non regolarmente formato quando manchi o sia illecito uno dei suoi elementi Annullabilità —> meno grave e permette al contraente di impugnare il negozio giuridico viziato, per la violazione d norme poste per la sua tutela, facendo cessare l’efficacia. Art 1425 —> il contratto è annullabile se una delle parti era incapace di contrarre. Art 1427 —> il contraente, il cui consenso è stato dato per errore, estorto per violenza o influenzato da dolo, può chiedere l’annullamento del contratto. Nullità ( art 1418) —> determina il venir meno di tutti gli effetti da esso prodotti, come se non fosse mai esistito. È nullo quando contrario alle norme imperative o quando l’oggetto è impossibile, illecito, indeterminato o indeterminabile. Dall’inizio inefficace. Vizi del consenso —> circostanze capaci di rendere annullabile il consenso prestato a una stipulazione contrattuale. Se il contratto va contro le norme imperative, il giudice dovrà rilevare 5 d’ufficio o decretare la nullità. Nell’annullabilità l’errore deve essere o molto importante o l’altra parte deve riconoscere almeno in parte l’errore. Anche per quanto riguarda la violenza, si tratta di quella morale come per esempio estorsioni o minacce, che portano poi all’annullabilità del contratto. Art 1424 —> Il contratto nullo può produrre gli effetti di un contratto diverso, del quale contenga i requisiti di sostanza e forma, qualora, avuto riguardo allo scoop perseguito delle parti, debba ritenersi che esse lo avrebbero voluto se avessero conosciuto la nullità. Questo articolo costituisce il principio di conservazione del contratto. Art 1444 —> Il. Contratto annullabile può essere convalidato dal contraente al quale spetta l’azione di annullamento, mediante la menzione del contratto e del motivo di annullabilità e la dichiarazione che intende convalidarlo. Il contratto è valido anche quando il contraente al quale spettava l’azione di annullamento vi ha dato volontariamente esecuzione. Il legislatore consente la convalida se il negozio è solo annullabile, atteso che il vizio è meno grave di quello che sussiste in caso di nullità. Istituto della rappresentanza legale è come quello dei genitori verso i figli. C’è la volontà quando si compie un atto giuridico per conto del rappresentato, manifestando le sue volontà. Rappresentanza diretta, si agisce in nome e per conto di terzi. Quella indiretta si agisce in nome e per conto altrui. Contratto di mandato —> è. Accompagnato da 2 tipi d rappresentanza. Art 1387: il potere di rappresentanza è conferito dalla legge ovvero dall’interessato. Art 1388: il contratto concluso dal rappresentante, in nome è nell’interesse del rappresentato, nei limiti delle facoltà conferitegli , produce direttamente effetto nei confronti del rappresentato. Procura —> atto unilaterale, ossia potere di spendere il nome altrui. Art 1392: la procura non ha effetto se non è conferita con le forme prescritte per il contratto che il rappresentante deve concludere. Art 1395 —> è annullabile il contratto che il rappresentante conclude con se stesso, in proprio o come rappresentate di un’altra parte, a meno che il rappresentante lo abbia autorizzato specificatamente, il contenuto del contratto sia determinato in modo da escludere la possibilità di conflitto di interessi. L’impugnazione può essere proposta solo dal rappresentato. Art 1399 —> nell’ipotesi prevista dall’articolo precedente, il contratto può essere ratificato dall’interesse, con l’osservanza delle forme prescritte per la conclusione di esso. La ratifica ha effetto retroattivo, ma sono salvi i diritti dei terzi. Obbligazioni —> rapporto giuridico, secondo il quale il debitore è tenuto ad una determinata prestazione verso il creditore, che ha il diritto di pretenderla. Art 1173–> le obbligazioni derivano dai contratti, fatti illeciti o da altri atti o fatti idonei produrre in conformità dell’ordinamento giuridico. Art 1175 —> il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza. 6 Art 1218 —> il debitore che non esegue la prestazione è tenuto al risarcimento del danno se non prova che L’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilita della. Prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Estinzione dell’ obbligazione è diversa da quella dell’ inadempimento. Art 1230 —> le. Obbligazioni si estinguono quando le parti sostituiscono all’ obbligazione originaria una nuova obbligazione con oggetto o titolo diverso. La volontà di estinguere obbligazione precedente deve risultare in modo non equivoco. Il titolo corrisponde alla modalità dell’obbligazione. Art 1197 —> il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella dovuta. Art 1231 —> il rilascio di un documento o la sua rinnovazione, l’opposizione di un termine o l’eliminazione, o ogni altra modificazione accessoria dell’ obbligazione non producono novazione. (Accordo novativo) Art 1236 —> la dichiarazione del creditore di rimettere il debito, estingue l’obbligazione quando è comunicata al debitore, salvo che questi dichiari in un congruo termine di non volerne approfittare. Compensazione legale articolo 1243 —> si verifica solo tra 2 debiti che hanno ad oggetto una somma di denaro o cose fungibili dello stesso genere e che sono ugualmente liquidi ed esigibili. Anche se il debito opposto in compensazione non è liquido ma di facile e pronta liquidazione, il giudice può dichiararla esiste. Questo avviene difronte al giudice. Compensazione volontaria —> avviene tramite un accordo tra le parti senza il coinvolgimento del giudice (art 1252) Confusione (art 1253) —> quando le qualità di un creditore e di un debitore si riuniscono nella stessa persona, l’obbligazione si estingue. Impossibilità della compensazione (art 1247)  Credito per la restituzione di cose di cui il proprietario sia stato spogliato  Di credito per la restituzione di cose depositate o date in comodato  Di credito dichiarato impugnabile  Di divieto stabilito dalla legge Art 1219 —> il debitore è istituito in mora mediante intimidazione o richiesta fatta per iscritto. Essa non è necessaria quando:  Il debitore deriva da fatto illecito  Quando il debitore ha dichiarato per iscritto di non voler eseguire l’obbligazione  Quando scaduto il termine. Nel caso di morte gli eredi non sono costituiti in mora. Art 1221 —> il debitore che è. In mora non è liberato per la sopravvenuta impossibilita della prestazione da cause a lui imputabili. Art 1191 —> il debitore che adempie non può impugnare il pagamento a causa della propria incapacità. 7 Art 490 = L'effetto del beneficio d'inventario consiste nel tenere distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede. Conseguentemente: 1. L'erede conserva verso l'eredità tutti i diritti e tutti gli obblighi che aveva verso il defunto, tranne quelli che si sono estinti per effetto della morte; 2. L'erede non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari e dei legati oltre il valore dei beni a lui pervenuti; 3. I creditori dell'eredità e i legatari hanno preferenza sul patrimonio ereditario di fronte ai creditori dell'erede. Essi però non sono dispensati dal domandare la separazione dei beni, secondo le disposizioni del capo seguente, se vogliono conservare questa preferenza anche nel caso che l'erede decada(4) dal beneficio d'inventario o vi rinunzi(5). Art 494 = Dal beneficio d’inventario decade l'erede che ha omesso in mala fede di denunziare nell'inventario beni appartenenti all'eredità, o che ha denunziato in mala fede, nell'inventario stesso, passività non esistenti   Art 519 e succ. disciplinano la rinuncia della successione. Riguardo la rinuncia, deve essere fatta con atto pubblico. E’ untato con cui si dichiara di non accettare l’eredità e dunque non subentrare nella posizione giuridica del de cuius.  Art 535 e succ. tutelano la successione dei legittimati. Il Testamento è un negozio giuridico ed esplicazione della volontà. Fino al momento della morte possiamo dire che è soggetto a revoca, può essere modificato ed ha un’autonomia negoziale molto forte. E’ un negozio unilaterale che permette la modifica da se, e può aver anche contenuto non patrimoniale (figlio nato al di fuori del matrimonio o luogo di sepoltura). Il legato è un’attribuzione patrimoniale nel quale rientra un soggetto solamente per quel determinato bene. Art 587 = Il testamento(1) è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse (2). Le disposizioni di carattere non patrimoniale, che la legge consente siano contenute in un testamento, hanno efficacia, se contenute in un atto che ha la forma del testamento, anche se manchino disposizioni di carattere patrimoniale. Art 590 = La nullità della disposizione testamentaria non può essere fatta valere da chi conoscendo la causa di nullità, ha, dopo la morte del testatore, confermato la disposizione o dato ad essa volontaria esecuzione. Quando si tratta di successioni non stabili (impresa) si deve parlare anche di patto di famiglia: Art 768 Bis = È patto di famiglia il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l'imprenditore trasferisce, in 10 tutto o in parte, l'azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti. Riguardo questo contratto deve essere fatto per atto pubblico e deve comprendere i soggetti interessati (coniuge e legittimati alla successione) per evitare delle controversie, preventivando quest’ultime. Chi proseguirà la vita dell’impresa sarà obbligato a dare una quota stabilita da alcuni articoli ai legittimati qualora non rinuncino al soddisfacimento delle quote (Art 768 Quater). Il legittimato è anche successore legittimo ma al contrario non è sempre cosi. Art 553 e successivi disciplinano l’istituto della riduzione delle porzioni degli eredi legittimi in concorso con quelli legittimari, dicendo che essa deve andare ad intaccare quelle disposizioni testamentarie che hanno leso la quota di riserva, queste disposizioni sono relativamente inefficaci e non nulle. Riunione fittizia è volta a verificare se c’è stata qualche lesione nella quota di riserva Art 556 = Per determinare l'ammontare della quota di cui il defunto poteva disporre si forma una massa di tutti i beni che appartenevano al defunto al tempo della morte, detraendone i debiti. Si riuniscono quindi fittiziamente i beni di cui sia stato disposto a titolo di donazione, secondo il loro valore determinato in base alle regole dettate negli articoli 747 a 750, e sull'asse così formato si calcola la quota di cui il defunto poteva disporre. La lesione della quota di riserva si realizza dall’ultima donazione del defunto e quindi la disposizione testamentaria, se questa non basta si verifica se si sono effettuate delle donazioni, risalendo dall’ultima di queste che non sono nulle ma relativamente efficaci e che quindi possono avere una loro stabilita, serve quindi per integrare. Testamento è solenne, non recettizio e unilaterale, mortis causa e personale, a contenuto patrimoniale ma che può essere anche non patrimoniale. L’erede orienterà in una sua quota o nell’universalità dell’eredità, a differenza del legato che come già detto ne risponde solo nei confronti dell’eredità legata. Art 558 = La riduzione delle disposizioni testamentarie avviene proporzionalmente, senza distinguere tra eredi e legatari. Se il testatore ha dichiarato che una sua disposizione deve avere effetto a preferenza delle altre, questa disposizione non si riduce, se non in quanto il valore delle altre non sia sufficiente a integrare la quota riservata ai legittimari. Testamenti ordinari e speciali: Art 602 = Il testamento olografo deve essere scritto(1)per intero, datato e sottoscritto di mano del testatore. La sottoscrizione deve essere posta alla fine delle disposizioni (2). Se anche non è fatta indicando nome e cognome, è tuttavia valida quando designa con certezza la persona del testatore. Art 604 = Il testamento segreto può essere scritto dal testatore o da un terzo. Se è scritto dal testatore, deve essere sottoscritto da lui alla fine delle disposizioni; se è scritto in tutto o in parte da altri, o se è scritto con mezzi meccanici, deve portare la sottoscrizione del testatore anche in ciascun mezzo foglio, unito o separato. (Testamento speciale) 11 Art 607 = Il testamento segreto, che manca di qualche requisito suo proprio, ha effetto come testamento olografo, qualora di questo abbia i requisiti. Invalidità del testamento Art 606 —> Il testamento è nullo quando manca l'autografia o la sottoscrizione nel caso di testamento olografo, ovvero manca la redazione per iscritto, da parte del notaio, delle dichiarazioni del testatore o la sottoscrizione dell'uno o dell'altro, nel caso di testamento per atto di notaio. Per ogni altro difetto di forma il testamento può essere annullato su istanza di chiunque vi ha interesse. L'azione di annullamento si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie. Art 624 —> La disposizione testamentaria può essere impugnata da chiunque vi abbia interesse quando è l'effetto di errore, di violenza o di dolo. L'errore sul motivo, sia esso di fatto o di diritto, è causa di annullamento della disposizione testamentaria, quando il motivo risulta dal testamento ed è il solo che ha determinato il testatore a disporre. La Collazione è un istituto dalla riduzione, che obbliga taluni soggetti che accettino l’eredità, di conferire alla massa che compone il patrimonio del defunto, quanto dal medesimo ricevuto in vita per donazione diretta o indiretta, salvo che il testatore non li abbia da ciò dispensati. Art 737 —> I figli e i loro discendenti ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente, salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati. La dispensa da collazione non produce effetto se non nei limiti della quota disponibile. La tutela dell’erede è disciplinata dall’articolo 533 e succ. Art 553 —> L'erede può chiedere il riconoscimento della sua qualità ereditaria contro chiunque possiede tutti o parte dei beni ereditari a titolo di erede o senza titolo alcuno(3), allo scopo di ottenere la restituzione dei beni medesimi. L'azione è imprescrittibile, salvi gli effetti dell'usucapione rispetto ai singoli beni. Il Diritto di proprietà ha subito un evoluzione nel corso degli anni consentendo anche di collegare l’ambito storico con quello del diritto, è un diritto assoluto, reale per eccellenza ma è anche imprescrittibile anche essendo un diritto patrimoniale (non si perde per il non uso), è il centro rispetto al quale poi si disciplinano gli altri diritti reali di godimento minori. È definito anche come diritto elastico (usufrutto), è quindi limitato da questi altri diritti di godimento minori. Il diritto di proprietà deve avere una tutela disciplinata dall’articolo: Art 948 —> Il proprietario può rivendicare la cosa da chiunque la possiede o detiene e può proseguire l’esercizio dell’azione anche se costui, dopo la domanda, ha cessato, per fatto proprio, di possedere o detenere la cosa. In tal caso il convenuto è obbligato a recuperarla per l’attore a proprie spese o a corrispondergli il valore, oltre a risarcire il danno. L’azione di rivendicazione non si prescrive, salvi gli effetti dell’acquisto della proprietà da parte di altri per usucapione. Art 832 —> Il proprietari ha il diritto di godere e disporre delle cose in maniera piena ed esclusiva entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico. Nel codice civile del 1865 la definizione di diritto di proprietà ci dice che era vista come non una proprietà attiva o produttiva in quanto era volta a stabilire i rapporti tra lo Stato e gli altri soggetti. Possiamo dire quindi di non avere una sola proprietà privata, questo perché ogni bene avrà delle 12 originario, quest’obbligazione si estingue e viene sostituita da una nuova obbligazione con un diverso debitore. La cessione di credito, invece, non costituisce novazione, perché non implica l’estinzione del rapporto originario e la sua sostituzione con un rapporto nuovo, bensì il trasferimento del medesimo rapporto in capo a un nuovo creditore. Usufrutto —> attribuisce al suo titolare il diritto di godere della cosa traendone ogni utilità che essa può dare, ma l’usufruttuario deve rispettarne la destinazione economica. Il proprietario perde il potere di godere della cosa, ma conserva il potere di disporre, sia pure gravata dell’ usufrutto: proprio per questo si dice che egli è titolare della nuda proprietà. Bisogna pero fare una differenziazione tra diritti reali e diritto personale di godimento di un bene: il primo garantisce al titolare il potere di godere del bene verso chiunque, il secondo (es. l’affittuario) garantisce al titolare il potere di godere del bene solo verso il titolare del diritto reale che tale diritto personale di godimento gli ha concesso. Da quanto precede appare ormai chiaro che chi acquisterà dal proprietario il terreno su cui insiste un altrui diritto di usufrutto acquisterà solo la nuda proprietà e quindi, finche il diritto dell’usufruttuario non si sarà estinto, non potrà godere del fondo acquistato. D’altra parte cosi come può circolare la nuda proprietà, anche il diritto di usufrutto può circolare. Visto che l’usufrutto è un diritto reale che limita la proprietà, l’ordinamento vieta che esso possa essere perpetuo. Se non è previsto un termine di durata il diritto si estingue alla morte dell’usufruttuario; se si tratta di persona giuridica il termine non può superare i 30 anni. La legge vieta anche l’usufrutto successivo, vale a dire l’attribuzione dell’ usufrutto a più persone in successione tra loro, in virtù di un unico e medesimo titolo. Art 796 —> è permesso al donante di riservare l’usufrutto di beni donati a proprio vantaggio, e dopo di lui a vantaggio di un’altra persona o anche di più persone, ma non successivamente.dal momento che la legge vieta espressamente l’usufrutto successivo solo con riguardo alle successioni testamentarie ed alla donazione non vale la stessa cosa per quanto riguarda i negozi a titolo oneroso, a patto che gli usufruttuario siano precisamente individuati e numericamente determinati. Per quanto riguarda invece l’usufrutto congiuntivo spetta contemporaneamente a più persone le quali godono insieme del bene. L’usufrutto si estingue, oltre che per la scadenza del termine, per prescrizione ventennale, per consolidazione o per totale perimento della cosa. In quest’ultimo caso, se il peri mento della cosa è dovuto a colpa o dolo di terzi, spetta al proprietario un’indennità e l’usufrutto si trasferisce sull’indennità dovuta. Altre ipotesi di trasferimento del diritto di usufrutto su altri beni riguardano la surrogazione reale. Un modo tipico di estinzione dell’usufrutto invece È rappresentato dall’abuso del diritto che si ha quando l’usufruttuario alieni beni o li lasci deteriorare. Il diritto di usufrutto si può acquistare per contratto o per testamento, si può acquistare per usucapione e, sebbene la legge lo dica espressamente anche in virtù della regola del Possesso vale titolo sancita dall’articolo 1153. Per quanto riguarda l’oggetto dell’usufrutto La legge può attribuire a determinati soggetti in diritto di usufrutto sui beni appartenenti ad altri (usufrutto legale), un esempio di usufrutto legale e quello dei genitori sui beni del figlio. Nel caso in cui si tratti di cose consumabili, l’usufruttuario ha diritto di servirsene e di pagarne il valore alla scadenza del termine stabilito.si parla in tal caso di quasi usufrutto. La regola della restituzione della stessa cosa, non può essere applicata in questo caso. Diverso è il caso in cui l’usufrutto comprenda cose deteriorabili. Questo è tutti gli effetti un usufrutto: in tal caso l’usufruttuario ha diritto di servirsi delle cose secondo l’uso al quale sono destinati, e alla scadenza dell’usufrutto sarà soltanto tenuto a restituirli nello stato in cui si trovano. I frutti naturali e civili spettano all’usufruttuario per la durata del suo diritto; se il proprietario e l’usufruttuario si succedono nel godimento della cosa nel corso di un periodo produttivo, l’insieme di tutti i frutti si ripartisce fra l’uno e l’altro in proporzione alla durata. Possiamo dire che sull’usufruttuario incombono diversi obblighi. Innanzitutto ha l’obbligo di comportarsi con la diligenza del buon padre di famiglia durante il godimento del bene, e in particolare, di non mutare la destinazione economica, vale a dire la destinazione funzionale impressa al bene dal proprietario prima 15 della costituzione dell’usufrutto. La violazione di questo obbligo è particolarmente grave, ed oltre la sanzione con l’estinzione del diritto per abuso, il proprietario può domandare il risarcimento di danni subiti. Per quanto riguarda l’uso e l’abitazione possiamo dire che sono diritti simili all’usufrutto, ma di contenuto più limitato. L’uso consiste nel potere di servirsi della cosa nei limiti dati dal soddisfacimento dei Bisogni propri e della famiglia (art 1021). Quanto al diritto di abitazione, esso attribuisce al titolare il diritto di abitare la casa, nei limiti dei bisogni suoi e della sua famiglia (art 1022). Servitù prediale —> La servitù prediale consiste nel peso imposto ad un fondo (detto servente) per l’utilità di un altro fondo (detto dominante) apparentemente a diverso proprietario (art 1027). Un tipico esempio è la servitù di passaggio: nel caso uno dei due fondi sia intercluso, cioè non comunica con la strada principale perché vi si frappone l’altro fondo, a vantaggio del primo la legge consente di costituire un diritto reale di passaggio sul secondo fondo, in modo tale da collegare quello intercluso con la strada. Perché si possa costituire una servitù è innanzitutto necessario che esistano due fondi. Perciò il diritto di servitù si può costituire solo su beni immobili. Si può costituire una servitù anche se uno dei due immobili è un edificio da costruire o un fondo da acquistare, ma in questo caso la costituzione della servitù diverrà efficace solo dal giorno in cui l’edificio è costruito o il fondo è acquistato (art 1029). I due immobili devono appartenere a proprietari diversi, e devono essere collocati in maniera tale che il fondo servente possa recare l’utilità desiderata al fondo dominante, anche se non necessariamente l’uno vicino all’altro. La diversità dei titolari dei due fondi è un presupposto indispensabile perché possa parlarsi propriamente di servitù. Ciò non toglie che se un medesimo soggetto è proprietario di due fondi, egli possa destinare uno a servire l’altro: in tal caso non si tratterà, però di un avere propria servitù. Per quanto riguarda l’utilità, vale a dire il vantaggio che un fondo ricava grazie alla costituzione della servitù, può consistere anche e semplicemente nella maggiore comodità o amenità del fondo dominante; ovvero inerire alla sua destinazione industriale. La tipologia del vantaggio realizzato con la servitù deve essere riferita al fondo, non al proprietario. Principio fondamentale, infatti, è che la servitù non può costituirsi al fine di avvantaggiare contingentemente il proprietario di turno, ma solo in vista di una oggettiva utilità per il fondo, sicché, il rapporto si instaura, per così dire, tra i due fondi, quello dominante è quello servente, e non tra i due proprietari. È possibile anche che L’utilità per i fondi è reciproca in questo caso si parla di servitù reciproche.in questi casi, però a ben vedere esistono due distinti diritti reali di servitù: uno a favore del primo fondo e a carico del secondo; l’altro a favore del secondo e a carico del primo. È anche possibile che utilità simili a quelle che si possono avere per mezzo della costituzione di una servitù siano tenuti tramite la costituzione di obblighi a carico del proprietario del fondo da cui si possono trarre tali vantaggi (servitù irregolari). Possiamo infatti notare una grande differenza tra le servitù irregolari e Il diritto reale di servitù.quest’ultimo attribuisce l’utilità sul fondo altrui a chiunque abbia titolo ad utilizzare un fondo che sia dominante: proprio perché il rapporto è tra fondi e prescinde dall’identità dei titolari. Il tipo di utilità o vantaggio che un fondo può dare ad un altro non è predeterminato dalla legge, sicché sotto questo aspetto l’autonomia privata ha significativi margini di operatività. L’unico limite è che la servitù non può mai tradursi in un fare a carico del proprietario del fondo servente. Art 1030 —> Prevede che il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l’esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo disponga altrimenti. L’articolo ci ricorderà anche che l’unico modo per liberarsi di tali obbligazioni è quello di privarsi della titolarità del corrispondente diritto reale. Il proprietario del fondo servente non acquisterà la proprietà del fondo servente se non in virtù di una sua manifestazione di volontà: si discute, però se essa debba essere espressa, oppure sia presunta nel caso in cui egli non rifiuti la proprietà. L’acquisto della proprietà avverrà a titolo gratuito. In mancanza di esso il fondo già servente, sarà acquistato dallo Stato (art 927). 16 Dal punto di vista del loro contenuto, Le servitù si distinguono in affermative (servitù di passaggio) o in negative ( servitù di non sopraelevazione) a seconda che attribuiscono al proprietario del fondo dominante un potere di fare un potere di vietare. Dal punto di vista delle modalità di esercizio si distinguono le servitù apparenti, cioè le servitù per l’esercizio delle quali sono necessarie opere permanenti e visibili, ad esempio la servitù di acquedotto, e quelli non apparenti ad esempio la servitù di non costruire. Vedremo che la differenza tra le une e le altre è rilevante ai fini della modalità di acquisto del diritto. Inoltre sempre ai fini della prescrizione possiamo fare una differenziazione tra servitù continue e discontinue. Le prime sono quelle il cui esercizio lo richiedo un fatto dell’uomo, le seconde sono quelle che, viceversa, richiede un’attività umana. Le servitù possono essere costituite per contratto, testamento, atto amministrativo, sentenza, destinazione del padre di famiglia o per usucapione. Quelle costituite per contratto o per testamento sono le servitù volontarie, possiamo dire che queste servitù rientrano tra gli atti che eccedono l’ordinaria amministrazione. Quando vengono costituite per contratto le servitù sono normalmente onerose ed è previsto il pagamento di un’indennità. Le servitù possono essere costituite anche per atto amministrativo o per sentenza, in determinati casi previsti dalla legge. Quando la legge dà diritto alla costituzione di servitù si parla di servitù coattiva. In ipotesi di questo tipo può accadere che le parti raggiungano, comunque, un accordo che la servitù nasca sulla base di un contratto; in tal caso la servitù non potrà dirsi coattiva e ad essa non sono applicabili le specifiche discipline previste per le servitù coattive. In caso in cui non venga costituita per contratto una servitù cui la legge darebbe diritto, il proprietario del Fondo dominante potrà rivolgersi al giudice ottenere una sentenza costitutiva del diritto di servitù, sulla base di un meccanismo simile a quello, descritto dall’articolo 2932. Sono coattive le servitù di acquedotto e scarico coattivo, quelli di elettrodotto il passaggio di linee telefoniche. Abbiamo già visto, poi, un’altra ipotesi di servitù coattiva: quella di passaggio. Infine, il diritto di servitù si acquista per destinazione del padre di famiglia o per usucapione.trattasi modi di acquisto delle solo servitù apparenti.infatti la costituzione per usucapione presuppone l’esercizio continuato del possesso per il tempo richiesto dalla legge. La destinazione del padre di famiglia si verifica allorché risulti che i due fondi, attualmente divisi, siano appartenuti dallo stesso proprietario il quale ha destinato l’uno al servizio dell’altro: nel momento in cui: cessano di appartenere alla stessa persona, quel rapporto di servizio si converte automaticamente in servitù, a meno che non esiste una disposizione di segno contrario. Le servitù si estinguono per mezzo di fenomeni di cui abbiamo già parlato: confusione (art 1072); prescrizione (art 1073); o rinuncia da parte del titolare. 17
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved