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Appunti lezioni Psicologia dell'arte (Accademia di Belle Arti), Appunti di Psicologia dello Sport

Età calda, età fredda, Barilli, effetti di straniamento, espressionismo

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 04/02/2021

Ade_
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Scarica Appunti lezioni Psicologia dell'arte (Accademia di Belle Arti) e più Appunti in PDF di Psicologia dello Sport solo su Docsity! APPUNTI DI PSICOLOGIA DELL’ARTE 21/10 La prospettiva mostrata in artisti come Paolo Campanini, Damien Hirst… Gli artisti contemporanei stanno riscoprendo la prospettiva : cos’era prima la prospettiva? Esisteva già nell’antica Roma, se prendiamo ad esempio un affresco a Pompei si vede il volume negli edifici rappresentati, ma era una prospettiva INTUITIVA, non come la conosciamo oggi, perché i punti di fuga erano discordanti fra loro. Le pareti erano molto decorate da architetture affrescate. Giotto è uno degli artisti che capiscono l’importanza della prospettiva e la studiano. Panofsky studia due tipi di spazi : - Spazio anisotropo : salti di dimensioni (personaggi quasi grandi quanto le architetture rappresentate). - Spazio isotropo : prospettiva corretta. Marshall McLuhan studia il passato per capire la contemporaneità. Ne “Gli strumenti del comunicare” afferma che : - Arte prima della metà del 1400 : ETA’ FREDDA (tavolozza ridotta) - Seconda metà del 1400 -> seconda metà del 1800 : ETA’ CALDA (tavolozza ricca) - Dal 1880 in poi : ETA’ FREDDA (tavolozza ridotta) Lui analizza l’arte partendo dai 5 sensi. Dalla nascita della prospettiva entriamo in età calda. La vista diventa quindi l’organo usato per eccellenza e diventa CALDO (esempio uso del motore, più lo usi più si scalda).Prima non era tutto determinato dalla vista. Brunelleschi capisce l’importanza del punto di fuga nella seconda metà del ‘400, e insieme a Leon Battista Alberti afferma che la prospettiva è come una finestra sul mondo, è Natura (correlazione con il naturalismo di quel periodo). Quando la realtà è descritta come dice Giotto, è ancora una realtà fredda, perché lui voleva far vedere sia quello che c’era fuori che quello che c’era all’interno di un’architettura (togliendo dalla vista una parete). Non era visto in modo sbagliato in quanto c’era un sapere collettivo che la faceva interpretare e capire. Con Gentile da Fabriano ci si avvicina all’avvento della prospettiva. Simmetria : paratassi e ipotassi. - Paratassi : quando il corpo è posto frontalmente, di profilo o ha delle diagonali (tipo braccia o gambe aperte o piegate, geometrizzazione del corpo umano); - Ipotassi : disposizione libera dei corpi, non rigida. Rubens era specializzato in ipotassi. Gentile da Fabriano invece ancora si basava sulla paratassi : le figure non sono proporzionate, il visivo non è l’elemento determinante (infatti con lui siamo in un’età fredda), è più una rappresentazione in base all’importanza dei personaggi. Nelle composizioni sacre il cielo era color oro. L’età fredda implica una rappresentazione delle cose basata sull’elemento mentale (conoscenza che permette di capire l’immagine, per questo erano “giustificati” la grandezza e il fondo oro tipico del sacro) e non visivo. Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze: Sulla sinistra, in un muro di questa chiesa, vi è la “Trinità”, un affresco di Masaccio molto importante perché rappresenta una prospettiva corretta. Il pittore fa partire il punto di vista dal basso tenendo conto della visione dell’osservatore, infatti il gradino in basso non ha profondità, mentre il soffitto a cassettoni è ricco di volumi. Le mani sono in una prospettiva perfetta, di solito nell’età fredda (vedi Cimabue) le mani erano frontali : qui no. Inoltre l’architettura, il soffitto, i capitelli e la volta sono prospettici. Masaccio però dipingeva ancora in modo arcaico, infatti marcava il confine del corpo (linea di contorno) per separare bene le figure. I primi artisti dopo Masaccio usarono bene la prospettiva nei corpi ma non nello spazio. Con Leonardo Da Vinci invece questa viene usata anche nella natura, infatti sosteneva che gli eventi atmosferici contribuivano all’effetto sfocato delle cose in lontananza e ai limiti del corpo in relazione allo spazio circostante. Questa è una prospettiva MATURA, e da questo momento in poi si entra nell’età calda. Rappresentazione della “città ideale”, forse di Leon Battista Alberti. Il centro è geometrico e schematico, prospettico perché dimostra l’unicità del punto di fuga : le linee prospettiche partono e si succedono arrivando appunto a un punto centrale (prima incompreso). Michelangelo affermava che “le assi sono gli occhi”. La prospettiva di per sé è fortemente connessa alla fonte di luce la quale ci permette la prospettiva aerea. Ci sono due modi per realizzare la volumetria (sempre basandosi su un punto di fuga prospettico): - Il chiaro-scuro, ovvero dove c’è una fonte di luce che delimita parti chiare e scure (volumetria e tridimensionalità). Le parti possono essere sfumate o in base alla quantità di contrasto si arriva invece a un passaggio molto più netto. - Il tonalismo, il quale rende la tridimensionalità di un oggetto attraverso la variazione di tono di colore, ovvero usando un tono chiaro dove c’è luce e scuro dove c’è ombra. I veneziani nel rinascimento (Tiziano, Giorgione…) scelsero quest’ultimo elemento per dare la tridimensionalità : un bravo artista la raggiungeva attraverso il colore, a differenza della scuola fiorentina/romana dove Michelangelo affermava che invece si partiva dal disegno. Con Caravaggio ci si accorge che la fonte di luce determina l’importanza della drammaticità della storia. Con le sue figure siamo davanti a un’ipotassi, con personaggi esposti in modo naturale. Gli artisti di questo periodo caldo colgono la casualità della vita, la naturalezza, la spontaneità, non in posa come prima del 1400. Il problema però è che gli artisti sentono il bisogno di strutture compositive dentro queste immagini, per esempio uno schema piramidale, ponendo le figure vicine. Michelangelo, per dare naturalezza alle figure, le inseriva in una linea serpentinata che, internamente alla piramide dà una struttura ordinata, ma allo stesso tempo conferisce un senso di spontaneità. 1600 : clou della prospettiva con Tiepolo (ipotassi). Verso la fine dell’ 800 gli artisti come gli Impressionisti sfuggono dalla prospettiva (consiglio libri “Impressionismo” e “Post-impressionismo” di John Rewald). Il mezzo fotografico dava già un ritratto perfetto prospettico, l’arte quindi si preoccupava d’andare oltre. L’artista rivoluzionario per eccellenza è Cézanne il quale non utilizza più la prospettiva, fa sparire i particolari, usa la sintesi visiva creando campiture piatte di colore (à plat, schiacciate). Nel suo quadro “Colazione sull’erba” lo spazio è sferoidale, la realtà è compressa. Non ci sono analisi dei dettagli ma colori schiacciati e figure contornate (eliminate da Leonardo). Il centro è più luminoso, diversamente dal naturalismo. La luce realistica viene da sinistra e un altro tipo di luce viene dall’interno delle cose (luce endogena). Nella sua fase successiva si concentra su paesaggio e nudi. Il paesaggio è pieno di sfaccettature, i colori sono dati velocemente, la macrostruttura del dipinto (montagna, cielo e valle) si riconosce facilmente, ma nella microstruttura usa delle figure geometriche a priori (retta, quadrato, cono, rettangolo) mischiandole con il dato visivo. La sua forma psichica, il suo dato mentale, si riesce a mescolare con il dato visivo, e con questo si entra direttamente nell’età fredda. L’unico che capirà tutto ciò nel suo periodo è Picasso, il quale poi ispirandosi a lui dipingerà le Demoiselles d’Avignon. Durante il ‘900 gli artisti non usano più la prospettiva (concepita in modo maturo, da Leonardo a metà 800, realismo ingenuo). Arnolfo di Cambio in scultura usava invece la paratassi, come gli egiziani. Oggi la usano molti artisti, tipo Gilbert George, con un primitivo che si muove verso il tecnologico. ARTE ESPRESSIONISTA Dopo Gauguin e Seurat e l’architettura simbolista arrivano gli Espressionisti, più interessati al panorama urbano. Figura principale : Henri Matisse, che crea quadri con un’idea di sintesi portata all’estremo (figura e sfondo). Schiacciamento radicale, tanto che costituisce il limite dell’Espressionismo. Aspetti fondamentali degli autori Espressionisti del ‘900 : regressione primitiva, barbarica, con i Brücke e i viennesi / idea di immagine schematica, quasi prodotta dai bambini. Nel corso del ‘900 l’Espressionismo ritorna negli anni ’30 e soprattutto negli anni ’80. Il ‘900 per l’arte è stato il secolo o del fare con le mani o del dedicarsi al ready- made (“morte dell’arte”). Gli anni 80 sono un decennio di pittura che reagisce all’arte povera degli anni 70. Forte idea di sintesi visiva → Basquiat = differisce dagli espressionisti di inizio ‘900 perché questi prendevano sempre come punto di riferimento la realtà mentre lui inserisce anche scritture automatiche, istintive, la trascrizione del suo pensiero, inoltre stratifica le immagini con interventi consecutivi come Picasso. Man mano che va avanti l’Espressionismo si arricchisce di nuove elaborazioni. Un esempio è Keith Haring = altro grande espressionista degli anni 80. Sintesi visiva ma con maggiore dimensione curvilinea. Connubio tra Matisse e tecnica cromoluminarista di Seurat. Espressionismo unico perché vicino al mondo dei fumetti e a quello dei primi computer, che avevano immagini elettroniche molto semplificate. Anche idea del ritmo visivo e di “arte diffusa”, o “all over” messa in atto anche da Pollock, in cui le immagini vengono interrotte drasticamente dalla tela ma idealmente continuano fuori. Roy Lichtenstein = anni ’60. Realizza fumetti-opere d’arte dove aumenta il curvilineo -> idea di portare il fumetto nel contesto colto del museo e di ricollegarlo ad una matrice colta simbolista (Gauguin, Matisse, ecc.). Schnabel = dipinti di grandi dimensioni. Più barbarico e grossolano. Sulla superficie incolla pezzi di piatti rotti (Espressionismo + idea dell’oggetto ritrovato). Piatto = mezzo freddo legato alla morte dell’arte, in cui non c’è più l’idea del visivo come finestra sulla natura). David Salle = immagini in sovrimpressione e divise in compartimenti -> visione mentale, non legata alla realtà. Kenny Scharf Robert Longo = immagini vicine all’idea di fotografia anche se linguaggio molto sintetico. “Nuovi selvaggi” – gruppo di neoespressionisti tedeschi attivi negli anni ’80. ’87 -> metà anni ’90 = mezzi freddi (video arte, ecc.) Metà anni ’90 = non più pendolo tra pittura e mezzi freddi, l’artista è più libero, conta di più l’approccio. Si necessitano idee nuove. Il linguaggio delle avanguardie di inizio ‘900 è stato ramificato in diverse direzioni verso la metà degli anni ’50. Il perno dell’arte di oggi è l’individualità, non più l’appartenenza ad un gruppo. La scena è ricca e diversificata : John Currin = ripresa dello schiacciamento e commistione di “ingredienti” diversi che lo rendono unico. Riprende la pittura fiamminga nel realismo ma è solo un’eco lontana. Ha diversi punti di interesse -> oggi è possibile spostarsi da uno stile/suggestione ad un altro con più disinvoltura. Elizabeth Peyton = evidente matrice espressionista (sintesi visiva e pochi tratti) rinnovata da un taglio fotografico + realismo nei particolari importanti come i volti. Takashi Murakami = si forma con la tecnica del manga colto. Nelle sue opere lo mischia al manga del fumetto giapponese. Kara Walker = sceglie la strada di Matisse, il termine ultimo di figura-sfondo attraverso macchie nere. Immaginario dello schiavismo statunitense + effetto straniante. Il tutto in un modo quasi giocoso, infantile. Chris Ofili = rimandi alla cultura africana. Caratteristiche espressionistiche di schiacciamento ma ricca micro- struttura interna polimaterica. 12/11 LA RETTA E IL MINIMALISMO Cézanne = periodo della sintesi, anticipa lo schiacciamento. Novità nella microstruttura : realizza il quadro a blocchi ortogonali (incroci tra verticali e orizzontali). Mischia ciò che vede a forme geometriche a priori (forme geometriche semplici già presenti nella nostra testa). Ci avviciniamo verso una dimensione del pensiero legata al freddo. Nella contemporaneità gli artisti tendono ad inventare nuove forme, nuove tecniche di composizione. Con Cézanne inoltre si vede una forma di regressione, il ritorno al primitivo dell’arte (Mc Luhan). Picasso = l’unico che capisce la novità di Cézanne. Vede che propone qualcosa di interessante ma ne capisce anche i limiti. L’influenza di Cézanne si nota già nelle campiture piatte del periodo blu e rosa. Vede un limite forte in quello che crea Cézanne e lo supera → 1907 “Les demoiselles d’Avignon” : le due figure in mezzo e la natura morta sono piatte, espressioniste. Quella in piedi, a sinistra fa già parte della novità perché costituita da figure geometriche, in più il viso prende spunto dalle maschere africane (che non sono dei ritratti ma volti che rimandano ad un’idea). Intensifica l’idea di Cézanne (che operava nella microstruttura del dipinto solo con linee ortogonali). Anche la figura all’estrema destra è geometrica e il viso è sempre una maschera africana ma resa con maggiore volumetria. La donna seduta invece è il risultato di un libero incastro di tre punti di vista diversi (compenetrazione dei piani). Sono immagini mentali che si sovrappongono una con l’altra → vera e propria rivoluzione dell’arte contemporanea : fase delle Avanguardie storiche (che inizia con Picasso). Intuisce Cézanne e spinge l’acceleratore della novità. Successivamente : macrocubismo (1907->10, cubi grossi). Figure incongruenti e frutto di più punti di vista uniti. Cubismo analitico (1910 -> 12). Frantumazione dei cubi, i colori perdono il riferimento alla realtà e diventano colori mentali. Quadri frammentati con incastri di punti di vista costruiti su base ortogonale. Dentro all’idea della retta c’è un’idea di razionalizzazione. Saggio “Ornamento è delitto” di architetto viennese -> tutto ciò che è decorazione ha una natura emotiva/tribale e non va bene. L’uomo del ‘900 deve usare, contro il caos e l’incertezza della realtà, la linea retta, la razionalizzazione, la semplicità. Picasso prende la retta e la utilizza come modulo costruttivo. Fase sintetica (1912 ->14). Fondo bianco con tratti neri che riportano all’idea di disegno (senso di smaterializzazione). In più inserisce oggetti in trompe l’œil (come Braque, imitavano gli oggetti reali). Smaterializzazione + oggetti in trompe l’œil . “Natura morta con sedia impagliata” -> inserisce il vero schienale della sedia. Novità! Si inserisce nei dipinti così una nuova possibilità, il collage. Smaterializzazione + campioni di realtà. “Chitarra” - >non è più pittura ma un collage di pezzi di legno e latta scelti per la loro ortogonalità. Policromia e polimatericità. Parigi era il maggiore centro artistico di inizio ‘900. Centro di evoluzione e sperimentazione. Mondrian vede Picasso a Parigi e ne intuisce le potenzialità e i limiti -> perché con le rette si devono per forza realizzare elementi reali? (fenomenismo di ritorno = la realtà che ritorna nel quadro). Mondrian usa la retta e basta, senza costruire niente che assomigli alla natura. Elimina l’emotività e resta la sola razionalità dell’uomo. Inserisce in più i colori primari (colori allo stato concettuale, potenziale, complessivo). Rietveld comincia a riflettere con Mondrian sul creare opere che possano essere utilizzate dall’uomo (Es : sedia a zig zag). Nasce così un design astratto basato sulle ortogonali, anche molto elaborato. Passo successivo : da oggetti d’uso a case/architettura. Passo dato dall’utopia di stampo socialista (case che si pensava di costruire per gli operai) legata all’estetica di questi artisti, che volevano cambiare il mondo in cui vivevano (mondo instabile del ‘900). Anche i futuristi iniziarono a riprogettare tutto. Passo successivo : la scuola tedesca della Bauhaus, che raccoglie tutti gli artisti in grado di progettare a partire da idee. Produzione di oggetti d’uso con una certa ricerca estetica. Tutti contribuiscono a creare forme nuove. La loro idea di agganciarsi con l’industria non va in porto però perché in quel periodo era in crisi. Poi con l’ascesa del nazismo ci sono persecuzioni. Costruiscono edifici con vetrate molto grandi (rivoluzione perché sprovvisti di una facciata di rappresentanza, la più importante dell’edificio) con funzione simbolica : idea della trasparenza, non nascondo ciò che faccio, comunicazione immediata. Malevič = Russia. La retta è un momento spirituale, punto di confronto dell’uomo con sé stesso, con la sua capacità logica. Il nucleo dell’idea è il quadrato su fondo bianco -> campo di energia. Smaterializzazione totale della retta. Anni ’60 -> Minimalismo (ultima tappa significativa). Robert Morris = forme ortogonali ma elementari, semplici. Architettura che censura le emozioni, ornamento è delitto (è contestata dalla Pop Art). Utopia che crolla perché troppo repressiva. Peter Halley = post-minimalismo ->nuovo utilizzo della retta. Suggestioni di Mondrian, ma no utopia dietro perché emotività nei colori. Poi prende spunto dai diagrammi di flusso (che sono razionalizzazioni a misura d’uomo). 26/11 - Il gabinetto del dott. Caligari” – film capostipite dell’Espressionismo nel cinema (trucchi, deformazioni, forte contrasto luce e ombra, senso claustrofobico, sintesi). Anche “La notte corre sul fiume”. - Film di Richter con grafica in movimento (1930 circa) -> sintesi e razionalità. - Ripasso tema utopia : idea di rinnovamento del mondo attraverso la retta, che si fa firma progettuale dell’uomo. (La retta occupa l’architettura del ‘900 fino agli anni ‘60/’70, nell’arte già le esperienze sono più ridotte). Idea di progettare da zero un nuovo mondo. Hanno la dimensione utopica : 1. FUTURISMO : riprogettano la vita quotidiana, ma questi progetti non si concretizzeranno. Marinetti si allea con il fascismo per mettere in pratica la sua politica utopistica, perché da sola non stava in piedi. Le idee futuristiche erano basate sul dinamismo, non sul comfort, e il fascismo non riusciva a conciliare questa visione. 2. BAUHAUS : non si realizza in Germania. 3. RUSSIA : in un primo momento gli artisti sperimentali si alleano col potere politico, poi però Stalin cancella tutta l’arte avanguardista. - Il Dadaismo porta avanti l’idea di uomo connesso con quello che gli sta intorno (no visione avanguardista). Il ritorno all’ordine del Dadaismo è il Surrealismo, che ha una dimensione utopica, legata al marxismo. Ma nemmeno quest’utopia verrà messa in pratica. - Il Razionalismo è contemporaneo al Futurismo in periodo fascista e sforna opere architettoniche formidabili (vedi Curzio Malaparte e edificio del film “Il Disprezzo” di Godard). Tresigallo è una città completamente razionalista, una città ideale con edifici per il bene della popolazione. Artisti minimalisti -> usano spesso l’angolo della stanza perché è l’incontro delle ortogonali (anche se è una posizione privilegiata anche per chi contesta il minimalismo) : Liam Gillick Charles Ray = dimensione emotiva legata alla quantità di peso, perché sennò sarebbe uguale al cubo di Morris degli anni ’60. Simone Berti = minimalismo + altre cose come molle e piante. Carsten Nicolai Felix Gonzalez Torres Anni ’20 -> design cubista L’architettura post-moderna degli anni ’80 introduce elementi classici decostruttivisti (vedi quelli tedeschi). Dall’87 in poi il Minimalismo non è più esclusivo ma è contaminato dall’emozione. Maggior artista : Damien Hirst = teche con animali (da una parte esterno dall’altra interno, effetto di straniamento. 2/12 Ricorda che le opere concettuali tengono conto di molte variabili. La concettualità ad un certo punto ha influenzato/si è inserita anche nei materiali. L’artista oggi ha sempre più un’identità fredda, intellettuale, soprattutto nell’arte concettuale. Se non si è abituati a vedere le opere concettuali è difficile capirle, entrare in contatto con la loro emotività, il loro linguaggio. ARTISTI DI OGGI CHE HANNO RIPRESO DUCHAMP E SCHWITTERS (CONTINUO) : Charles Ray - Autoritratto da manichino - Sequoia calcata e fatta intagliare su legno pregiato giapponese (objet trouvé). - 1997 “Unpainted sculpture” – ha rifatto l’automobile che era sfasciata dall’incidente di un’amica. - Performance in fotografia dove il corpo diventa come un oggetto inanimato, un manichino. - Tra le opere iniziali per la mostra “Post human” crea manichini di donne più grandi del normale. - Camion dei pompieri giocattolo grande come uno vero fatto parcheggiare davanti alla Biennale. Robert Gober = ripetuti riferimenti al corpo. Martin Creed = si muove sulla micro sensibilità. La bellezza dei suoi lavori è nella loro semplicità. John Armleder = dimensione pittorica (vaste campiture astratte) + installazione. Ricorrente nelle sue opere è la simmetria. Elementi minimali + materiali ricchi. Wim Delvoye = artista vegetariano che si basa sullo humour. Spesso unisce riferimenti ad opere d’arte classiche ad oggetti banali. Peter Fischli e David Weiss = sculture in equilibrio precario fatte da oggetti collegati tra loro. Oppure sculture vicine al fumetto e umoristiche. Ugo Rondinone = forte impronta pittorica + performance (clown). Riferimento nella pittura all’Optical art degli anni ’60. Urs Fischer = accostamenti molto legati all’immagine + idea del disfacimento della materia. Janine Antoni = lavori sulla nevrosi femminile legata al cibo. Mark Dion = prende elementi di collezione di un museo e li mescola ad oggetti che trova nell’infrastruttura. DESIGN Droog Design Maarten Baas = prende mobili non suoi, li brucia, fissa bruciatura con resina ed aggiunge dettagli nuovi. Altri artisti realizzano opere di design che ci rimandano al processo di costruzione. Altri mobili sono costituiti da accumulazioni di oggetti. Altri mescolano contenitore e contenuto. Forma Fantasma = oggetti fatti con materiale vulcanico. Richard Hutten ARCHITETTURA Centre Pompidou = condutture e tubature visibili dall’esterno. Jean Nouvel = istituto di cultura araba (idea del ready-made con diaframmi fotografici che si allargano o si stringono in base alla luce). Norman Foster = Reichstag → contrasto fra antico e ultra-moderno. 17/12 Aura = distanza del dipinto data dall’abilità dell’artista. W. Benjamin (“L’opera d’arte…”) -> l’opera d’arte possiede l’aura, una distanza che crea tra noi ed essa, una sorta di piedistallo su cui si pone l’opera d’arte per eccellenza (tipo Gioconda). La dimensione di aura che può esserci in un quadro di Gauguin o Seurat è già più ridotta. E oggi sta quasi per sparire. DE CHIRICO E LE CITAZIONI De Chirico = ennesimo prelievo, come Duchamp e Schwitters. Il suo è la CITAZIONE (quando si prendono le frasi di altri autori). De Chirico preleva qualcosa che è depositato nel grande archivio della cultura e lo riproduce nella sua tela. Isola qualcosa che è già storicizzato, già parte della nostra cultura, portandolo in un contesto totalmente differente. Richiama in causa la prospettiva (scontrandosi con le avanguardie). Per lui essa è un’altra forma di citazione. Non la prende nella sua forma più perfetta di Leonardo ma dalla generazione precedente (Masaccio, Donatello, Brunelleschi). Cieli privi di eventi metereologici (quindi ripresi da prima di Leonardo). Anche i contorni sono evidenziati, non soffusi. La sua tecnica ci riporta al primo utilizzo della prospettiva. Non c’è la prospettiva intuitiva, i punti di fuga sono corretti ma sono discordanti tra loro. E’ presente ma citata, quindi è qualcosa di discrepante. Le sue citazioni sono diverse. In un quadro con banane cita Gauguin ad esempio. Senso della prospettiva distorto. Mette frammenti di oggetti nello sfondo che rimandano all’onirico. Stesso meccanismo di decontestualizzazione di Duchamp. “Enigma dell’ora” : interesse per le piazze italiane. Ritroviamo i portici come citazione del ‘400. Ma non vi è il monumento centrale tipico delle piazze → effetto di straniamento. Inserisce palchi, che rimandano all’idea di finzione e di apparizione teatrale. Crea soggetti dati dalla condensazione e dalla decontestualizzazione di oggetti e citazioni. Crea anche corpi “archeologo”, frutto dell’unione di tanti oggetti diversi. Quando in alcune statue non mostra il volto o solo un frammento vuole veicolare un’idea di mistero e straniamento. L’influsso di De Chirico : inizialmente è un po’ isolato, ma dopo il 1916-19, quando terminano le avanguardie, inizia il ritorno all’ordine, dove si riprende un atteggiamento all’arte più tradizionale. Il ritorno all’ordine del Dadaismo è il Surrealismo. E’ forte il riferimento all’onirico. Il Surrealismo recupera il sogno e si avvicina ad idee di matrice marxista. De Chirico viene visto dai surrealisti come il loro grande maestro. Metteranno in scena il suo funerale perché ad un certo punto dipinge un ritratto utilizzando la prospettiva aerea di Leonardo. Sembra del ‘600. Nessuno capirà ciò finché non sarà vecchio. E’ come se stesse attraversando le stanze di un museo. Dipinge come un artista del ‘600. Nella fase successiva dipinge invece come un artista del ‘500 e aderisce completamente allo stile del tempo. Quando è vecchio fa opere in cui cita i quadri che vede nei musei contemporanei al suo tempo, tra cui oltre le avanguardie ci sono le sue opere. Ritrova sé stesso e cita sé stesso. Le piazze sono quelle che inseriva nei quadri degli inizi ma le dipinge come un fumettista, con toni leggeri, come attraversati da uno spirito ludico. Citazione leggera = la fa in modo ludico. Citazione pesante = le copia direttamente. Nell’ultima fase esplodono l’effetto di straniamento e l’effetto ludico. Salvo Mangione = lapide in marmo→ rimando all’antico + frase sopra che rimanda all’utilizzo del linguaggio del concettuale (“Io sono il migliore”). Linguaggio usato in modo onirico citando De Chirico, che si firmava in latino scrivendo che era il pittore migliore. Fa anche fotografie alla Duchamp con citazioni alle nature morte seicentesche. Ad un certo punto da mezzi freddi passa a mezzi caldi, la pittura, guardando l’ultima fase di De Chirico e ampliandola. Colori fumettistici e giocosi. Luigi Ontani = idea di viaggio nell’altrove presa da De Chirico, viaggiare in un altro immaginario. Mescola le influenze di Duchamp e De Chirico che utilizzavano questo tipo di approccio. Si dipinge come Goethe, come divinità indiane ecc. Ad un certo punto anche lui si sposta nella pittura e nella scultura. Nella bottega faentina Gatti realizza sculture che sono anch’esse condensazione di cose diverse. Anche qui pittura leggera, giocosa. Protagonista, insieme a Salvo, degli anni ’80. Gruppo degli Anacronisti. Portati avanti dallo storico dell’arte Calvesi. Citazioni a pittura pompier francese ed alle prime citazioni pesanti di De Chirico. Alcuni aspetti sono anche un po’ kitsch ed onirici. Carlo Maria Mariani più bravo del gruppo. Chi oggi si rifà a De Chirico : Pier Paolo Campanini = quadri che ripropongono la prospettiva e citano i camini di Piranesi, artista neo classico che riportava nei camini segni egiziani. Markus Schinwald = austriaco. Cita la pittura ottocentesca nel corpo con interventi però stranianti dati dall’aggiunta di oggetti del mondo medico o spesso di quello sessuale. Gli artisti di oggi non proseguono più una via precisa come quelli del ‘900. Sperimentano moltissimo. Il lavoro non è esplicitamente sull’antico. Il corpo è l’elemento di continuità del suo lavoro. Mc Koischev (?) = parte degli Young British Artists (di cui fa parte anche Damien Hirst). Anche lui utilizza la citazione. Fa anche immagini ma anche video installazioni con creature mitologiche che ricordano Füssli o i soggetti di sogno di una notte di mezza estate. Thomas Demand = fa fotografie e video di spazi che non hanno niente di connotativo. Le spersonalizza e toglie l’elemento umano. Sono però simulazioni, modellini fotografati, non spazi reali. Qui la citazione di De Chirico è molto lontana. Fa una sorta di eco della metafisica, creando luoghi senza la presenza umana, è un’eco di citazione. (Prima cit. Statua, seconda cit. Fumettistica e divertente, terza cit. rarefatta, eco lontano, lo percepisci ma è mescolato ad altro → Demand esempio di terza citazione). Andres Serrano = fotografo. Opere più famose - fotografie di sconosciuti affogati nella Senna e ripescati : luce caravaggesca che dà un senso di presenza divina. Luce radente e molto calda che illumina a squarci il buio. Crocifisso immerso in urina : gioco dadaista, scandalo dadaista. 14/01 PRIMARIO + SECONDARIO PRIMARIO (informale/organico/biomorfismo) 1907-1920 : periodo di massima innovazione delle Avanguardie. Il “Primo acquerello astratto” di Vasilij Kandinskij (1910) propone per la prima volta un’astrazione vera e propria. Essa si basa prevalentemente sui moti curvilinei. Ma non sono i moti curvilinei simbolisti (simbolismo : fitomorfismo / astrattismo : biomorfismo), sono astrazioni che rimandano alla dimensione dell’organico, infatti ricordano le cellule e i microrganismi al microscopio. Questo acquerello dell’artista russo (1866-1944) è dinamico e policentrico. E’ il primo esempio di tecnica all-over → l’opera che continua idealmente al di fuori dei limiti della cornice (come Pollock ritagliava la zona di tela che più preferiva. Tecnica usata anche da Keith Haring). I colori sono quelli espressionisti dei Fauves, quindi accesi, forti. Eventi legati all’informe che danno un’idea di plasticità, non sembrano schiacciati. Lo spazio sembra profondo. Nel 1919 Kandinskij viene chiamato a partecipare alla Bauhaus, scuola che lavora sull’idea della razionalità espressa attraverso la linea retta. I suoi lavori quindi si schiacceranno, prenderanno più forme geometriche. L’organico viene schiacciato dentro linee di contorno. Importante ricordare che la dimensione dell’organico è stata messa a fuoco dalla critica d’arte, ma gli artisti non la seguivano esplicitamente (non è mai stata una corrente, gli artisti erano di correnti diverse ma alcuni avevano anche questo aspetto nelle loro opere, che però non definivano così precisamente come la critica). Il Futurismo invece raffigura il flusso vitale con schegge e curve segmentate. Futurismo → l’esempio, il punto di riferimento dei Futuristi era Bergson (il flusso di vitalità, che sentiamo dentro di noi e che è il nostro contatto con l’esterno, è un flusso continuo). Questo flusso viene raffigurato dai Futuristi sezionato in schegge ed implica un’idea di segmentazione, di meccanico. Con le opere di Boccioni ad esempio si capisce come i Futuristi raffigurano il flusso di vitalità, con il curvilineo. Duchamp raffigura il suo “Nudo che scende le scale” attraverso il cubismo analitico. Torniamo all’idea della curva per l’organico : Hans Arp = sculturine concentraTe quasi su un’unica cellula. Movimento : Dadaismo. concettuale ma sempre connessa al terreno), Piero Manzoni (ready-made molto più semplici di quelli di Duchamp. Volontà anche di connettersi al mondo dei media, del pubblico ampio, infatti partecipa a interviste e trasmissioni. Idea che sarà estesa poi da Cattelan, che cerca la risonanza mediale, la reazione del pubblico). POP ART INGLESE (circa 1961-1963, anticipa di qualche anno quella americana) : asciuga il primario, nega quindi la coesistenza tra primario e secondario. Critica nei confronti del consumismo, esempio più conosciuto è Richard Hamilton. POP ART AMERICANA (più verso il 1963) : asciuga il primario, nega quindi la coesistenza tra primario e secondario. Non è critica nei confronti del consumismo, si confronta con il prodotto massificato. Artisti : Roy Lichtenstein (prodotto di fascia bassa trasformato e posto così in connessione con la sua matrice alta. Prende quindi ispirazione dagli artisti del passato che avevano iniziato a proporre un’idea di immagine semplificata. Inserisce lo schiacciamento e la linea di contorno di Gauguin e Matisse e la texture a punti di Seurat). Tom Wesselmann (immagine schematica), James Rosenquist (idea semplice di schiacciamento, ma la specificità è la sovrapposizione e l’incastro di tanti livelli di immagini, una fusione che cambia continuamente. Gioca con gli effetti di straniamento. Anticipa un po’ photoshop), Claes Oldenburg (compenetrazione fra primario e secondario in alcuni lavori. Altri sono più freddi e più influenzati da Duchamp), Andy Warhol (la maggior parte dei suoi lavori è fredda e più influenzata da Duchamp. Utilizza stampe a largo consumo di bassa qualità. Effetti di straniamento : rimpicciolimento e serializzazione), Richard Artschwager (ponte fra Pop art americana e Minimalismo, corrente artistica che costituisce l’ultima tappa del percorso della retta prima della fine dell’utopia. Artschwager schematizza gli oggetti di consumo). POP ART ITALIANA : asciuga il primario, nega quindi la coesistenza tra primario e secondario. Artisti : Mario Schifano (il più famoso della Pop italiana. Gioca tra primario e secondario. Prende anche dei frammenti di citazione, come De Chirico, e li rende pop→ lo facevano molti della Pop art). Concetto Pozzati, Franco Angeli, Giosetta Fioroni, Piero Gilardi, Tano Festa. Ricorda : non tutti gli artisti pop annullano il primario, anche perché l’oscillazione tra primario e secondario è una tendenza tipica dell’arte del ‘900. MINIMALISMO (1963/64 - 1967) : “Less is more”, l’essenza è la retta. Estendono le idee di Picasso e Mondrian. Artisti : Robert Morris (cubo bianco, L shapes, ecc.), Carl Andre (i suoi lavori più famosi sono le opere calpestabili. Si concentra sul suolo, inserendo mattonelle in metallo, che sono neutre, non trasmettono emozioni), Donald Judd ( estende il modulo ortogonale e lo serializza in verticale), Dan Flavin (prende il neon invece che moduli ortogonali di altri materiali. Li colloca molto spesso nei punti ortogonali delle stanze, dove regnano le rette e gli angoli). Artisti che iniziano a trasgredire al minimalismo : Bruce Nauman (uno dei più importanti artisti della seconda metà del ‘900. Ha sempre fatto dei salti avanti rispetto ai gruppi artistici del momento. Passa da una situazione all’altra senza problemi. E’ un precursore dell’atteggiamento dell’arte di oggi. Aspetti che si inseriscono in questo discorso : realizza strutture ortogonali ma il neon non è retta, produce una luce diffusa. Aspetti concettuali → declina tutte le possibilità legate alla lingua. In più inserisce riferimenti sessuali, al corpo e agli animali. Recupera così l’idea del corpo e di performance dopo Manzoni e Klein. Questo è un punto in contatto con la performance e la Body art), Richard Serra (parte dal Minimalismo ma le superfici sono curve e a lui interessa la materia, le superfici sono arrugginite, ritorno al primario. In questo quindi si distacca dalla corrente perché i Minimalisti volevano neutralità nel colore), Sol Lewitt (cubo con solo perimetro e struttura molto grande. Anticipa anche lui molte svolte nell’arte. Intanto svuota il cubo → immette una dimensione concettuale, un gioco concettuale sulla materialità del cubo. In più pone la sua opera, i suoi cubi, all’esterno. Sono in dialogo con la natura, anticipa così la Land art). Dal 1967 non più successione di correnti artistiche ma varie correnti contemporaneamente. Inoltre entra in gioco l’aspetto dell’anti-forma (Informale freddo). LAND ART : Artisti : Richard Long → Coesistenza tra anti-forma e minimalismo. Sistema dei sassi (novità perchè oggetti che rimandano all’anti-forma, hanno un contenuto di casualità e sono legati al mondo naturale) in galleria (elemento ortogonale e minimal) rispettando delle linee (minimal). Le sue opere inoltre si estendono all’esterno, nella natura. Walter de Maria → Parafulmini (aspetto minimal : sono fatti a retta, anti-forma : il fulmine come forma aperta, casuale, della natura). Utilizza inoltre mezzi come fotografia e video che sono usati dall’arte contemporanea per documentare (vedi anche Gordon Matta-Clark). La Land art infatti produce un ingigantimento dei lavori nell’ambiente ma esse sono opere effimere. Il lavoro, l’opera è la fotografia. Douglas Huebler → Fotografa la strada ogni volta che svolta in una via diversa. Imprevisto della camminata e della natura (anti-forma) + inquadratura ortogonale (minimalismo). Dimensione concettuale nelle scritte accanto alle foto. Michael Heizer → Fotografa l’altopiano più alto del canyon. Minimal : idea di retta che attraversa il canyon, ma ne vediamo solo l’inizio e la fine, quindi vi è anche una dimensione concettuale nell’immaginarsi la parte in mezzo. Anti-forma : canyon. Robert Smithson → Tra i più famosi artisti della Land art della seconda metà del ‘900. La sua innovazione, il suo scatto in avanti rispetto agli altri, è l’eliminazione della retta (Minimalismo) e l’introduzione della curva (connessione con la natura). Il suo lavoro più conosciuto è “Spiral Jetty”, del 1970, in cui ha costruito un argine a spirale in mezzo ad un lago salato poco profondo. E’ una curva prodotta dall’uomo in consonanza con il mondo naturale. Dennis Oppenheim → Crea delle curve/cerchi su un fiume ghiacciato. Olafur Eliasson → Raccoglie l’eredità della Land art attualizzandola con la sensibilità di oggi. Ad esempio realizza un cubo con fasci di luce. E’ un cubo immateriale. ARTE CONCETTUALE : (parte da “Aria di Parigi” e dalle opere di Magritte) : Artisti : Joseph Kosuth (artista per eccellenza del secondo Novecento. Estende l’idea delle Avanguardie sul collegamento tra concetto e dimensione astratta. Crea opere che descrivono ciò che sono → dimensione tautologica. Si perde il senso di un rapporto col mondo reale, dimensione completamente astratta. “Una e tre sedie” → sedia = referente = oggetto (varietà), parola del dizionario = significato (comprende tutte le sedie possibili), fotografia = significante = rappresentazione dell’idea di sedia), On Kawara (mail art → cartoline con orari in cui si alza nei giorni. Contrario di Kosuth perché c’è l’idea di un passaggio dal sogno, dall’irreale, al contatto con la realtà, perché segna nelle cartoline il momento in cui si sveglia), Vincenzo Agnetti (vicino alla filosofia e all’astrazione), Lawrence Weiner (mancanza di connessione con il mondo reale, astrazione totale. Pensiero che si può fare di qualcosa che si trasforma), Dan Graham (concettualità + corpo + perdita di materialità). - JEFF KOONS : artista più famoso ad oggi. Soprannominato da alcuni “Il re del kitsch”. * Aspirapolvere dentro a teca con sotto neon. Realizza quest’opera negli anni ’80, in piena esplosione della pittura. Lui fa tutt’altro. Certo legato alla Pop art (aspirapolvere) ma ha qualcosa in più. Mette in luce i meccanismi psicologici del consumismo (luce molto intensa + oggetto isolato e divinizzato + dimensione asettica. Tutto questo sfocia in una dimensione inconscia. Cominciamo a desiderare quell’oggetto perché ha uno spirito/energia erotica dentro di sé → il sex appeal dell’inorganico. * Oggetti nell’acqua. No aria, no prospettiva Leonardesca, oggetti più scintillanti. * Realizza una cromatura di oggetti o opere antiche. * Opere d’arte con Cicciolina → rapporto tra arte e vita. * “Puppy”. * I quadri riportano molto a Rosenquist. INFORMALE FREDDO : - JOSEPH BEUYS (1921 – 1986) : tedesco, artista isolato. * Informale freddo = l’informe , l’organico prodotto con materiali veri, reali. Meno dimensione visiva, più dimensione concettuale. Il feltro e la margarina sono legati ad una dimensione privata. *Anticipa quindi la dimensione personale/privata/di interscambio nell’opera, che ci sarà a partire dagli anni ’90. *Ortogonalità + materia (margarina). A volte idea di objet trouvé. * ”I like America and America likes me” : l’unica forma di contatto che vuole col mondo americano è quella col suo lato più selvaggio e naturale. Coyote + sciamano → idea di intuizione superiore alla razionalità (lontano dal Minimalismo). Lo sciamano è anche l’artista, che intercetta le forze della natura. *(Fonda in Germania il Partito dei Verdi). * Approdo ad una grandissima differenza con la Pop art. Qui è la sfera dell’essere uomo che entra in gioco, l’essere nel mondo e in comunicazione con la natura. Flusso ed energie della natura come soggetto dell’opera. - ROBERT MORRIS (1931 – 2018) : iniziatore del Minimalismo, nel 1967 inizia a realizzare lavori che sono l’opposto, in cui prevale il caos organico e il disordine. Morris è determinante per il superamento del Minimalismo ed è tra i più interessante nella fase dell’Informale. - JASON RHOADES (1965 – 2006) : installazioni che si rifanno alla dimensione dell’anti-forma. - HANS HAACKE (1936) : se consideriamo il cubo, minimal : ortogonalità, anti-forma : presenza della natura stessa al suo interno. - ARTE POVERA (Italia, in concomitanza con Beuys) : Artisti : Mario Merz (idea di intercettare l’energia contenuta nella natura, centrale in questa fase informale. Sceglie il curvilineo , la spirale, e sopra pone la frutta, quindi la natura stessa. La frutta è un elemento processuale, dopo un po’ marcisce. Attraverso essa l’uomo entra in contatto con un meccanismo della natura, ovvero l’energia che trasforma le cose. A volte inserisce fascine → possono produrre fuoco → simboli di una trasformazione potenziale in qualcosa di altro. Semisfera appoggiata per terra simile a igloo con sopra numeri al neon : il sasso si usa per costruire un’abitazione curvilinea in sintonia con la natura. I numeri hanno una progressione precisa perché seguono la serie di Fibonacci, in cui i numeri sono la concettualizzazione di una spirale), Jannis Kounellis (i primi lavori sono Pop, con unione tra primario e secondario. “Margherita con fuoco” – lavoro più interessante. La margherita ha una stilizzazione tipicamente Pop, il fuoco è una fiamma ossidrica continuamente accesa. Altra opera : riempie una galleria di 12 cavalli – idea di ready made e di connessione al flusso della natura. In alcune opere gioca con Minimalismo : ad esempio appoggia un uovo su delle lastre metalliche ma corrose. L’uovo rappresenta l’energia della natura allo stato potenziale. Opera con lampada ad olio : idea di trasformazione di stato), Gino De Dominicis (più concettuale e al limite dello humour. “Cubo invisibile” – al limite dello humour. “Mozzarella in carrozza” – rapporto tra linguaggio e immagine, come Magritte. Mostra dello zodiaco), Alighiero Boetti (un po’ versione italiana di Bruce Nauman perché si è spostato in più direzioni. “Lampada annuale” – idea di epifania data da qualcosa di normale. Minimalismo : contenitore, Anti-forma : lampada che si accende a caso solo una volta all’anno. “Alighiero e Boetti” – opera giocata su una doppia direzione), Pier Paolo Calzolari ( energia della natura + dimensione artificiale e del linguaggio. Ricorda che si definisce Informale freddo la dimensione della natura unita alla dimensione artificiale e concettuale), Giovanni Anselmo (cuoio avvitato – energia naturale – in dialogo con un blocco di cemento – minimalismo-). Ad un certo punto gli artisti dell’Arte Povera cominciano ad usare materiali della storia dell’arte (es : il pregiato vetro di Murano nelle zampe di gallina di Luciano Fabro→dimensione della citazione storica di De Chirico). Anticipano così la rinascita dell’arte negli anni ’80, in cui si ritorna alla dimensione del fare artistico, senza l’utilizzo di materiali già esistenti. Giuseppe Penone (è entrato nel movimento molto giovane. Lavoro con lenti specchianti → cortocircuito visivo : lui non vede ma riflette il paesaggio circostante. Calco del pugno attaccato ad albero → l’albero è cresciuto e con forza ha interagito con la scultura → energia della natura. Tronchi → gioco tra base minimalista e albero ricostruito. Senso di organico in una sezione segmentata), Giulio Paolini (fotografa un quadro di Lorenzo Lotto e cambia titolo in “Giovane che guarda Lorenzo Lotto” → citazione + cambio di percezione grazie al titolo. Ponte di sguardi tra noi e lui, che guardò Lotto. Quello che trasmette quest’opera è un senso di vitalità e di presenza umana. Statue che si guardano tra di loro → umanizzazione della statua, come ha fatto De Chirico), Michelangelo Pistoletto (“Venere degli stracci” → cumulo informe = informale freddo + la statua non ufficiosa ma di schiena = nuova percezione. “Quadro di fili elettrici” → retta + luce + la casualità dello scendere di questi fili. “Orchestra di stracci” → stesso principio del cubo con goccioline d’acqua di Hans Haacke), Gilberto Zorio (retribalizzazione e primitivismo, tipici dell’arte povera, + tecnologia), Pino Pascali (lavoro con piastrelle blu → idea del mare → dialogo tra ortogonalità e natura, perché l’acqua è
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