Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Appunti lezioni Teologia, Appunti di Teologia II

appunti presi durante tutte le lezioni di Banna per Teologia II

Tipologia: Appunti

2022/2023
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 26/01/2023

tommi26
tommi26 🇮🇹

4.7

(8)

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti lezioni Teologia e più Appunti in PDF di Teologia II solo su Docsity! TEOLOGIA LEZIONE 1 INTRODUZIONE Perché la cattolica propone a tutti lo studio della teologia? È un po’ un’imposizione. Perché devono imputare lo studio della teologia cattolica e non un’altra? Che cosa non è un corso di teologia? Non è l’ora di catechismo e neanche un momento di approfondimento della fede. L’università cattolica deriva da una tradizione cristiana quindi l’università vuole trasmettere questa tradizione. La religione è anche tradizione e noi viviamo dentro una tradizione cristiana. È una tradizione con cui ogni disciplina occidentale si interseca. Per questo la cattolica propone a tutti il corso di teologia; perché è un corso della sua tradizione e lo scopo di questo corso è quello di permettere di ampliare la propria ragione e di essere coscienti della propria storia. La teologia cattolica si rivolge a tutti, non solo a chi è cristiano. La teologia si rivolge all’interlocutore che c’è in ogni uomo: la sua coscienza, al suo cuore, al suo senso religioso. Tutti gli uomini desiderano il bene, desiderano capire, desiderano che la sua coscienza sia affermata. Questo punto comune a tutti gli uomini Carron lo chiamava senso religioso. È questo senso religioso che dobbiamo guardare, è proprio di questo senso religioso farsi domande su Dio. Tutti nella vita prendono posizione su Dio. La questione di Dio è una questione imprescindibile nella vita dell’uomo, ma la sua presenza non lo è perché molti negano la sua presenza. Ma c’è un fatto che nella nostra storia occidentale si è posto come spartiacque della storia: la nascita e la vita di Cristo. Bisogna capire se il cristianesimo è la più grande illusione dell’occidente o il suo grande motore, la cosa più vera. Questi sono i temi del nostro corso: c’è un fatto che ha segnato la storia dell’occidente, come si fa a giudicare questo fatto? Gesù dice di essere la rivelazione, alcuni hanno creduto a questa rivelazione e altri no tanto da crederlo pericoloso e metterlo in croce. ALL’ORIGINE DELLA PRETESA CRISTIANA: CAPITOLO 8 Come comprendere se Gesù diceva la verità? Come comprendere se la una persona mi sta mentendo? Come faccio a capire cosa pensa realmente quella persona? Come faccio a dire che Gesù non era pazzo? Come faccio a capire che quella ragazza mi sta dicendo mi piaci, ma non per prendermi in giro? Cosa devo guardare? Devo vedere se ciò che dice quella persona corrisponde a ciò che fa: coincidenza tra gesti e ciò che fa, quindi a una sincerità della persona. Quando mi trovo davanti a una figura religiosa come Gesù che cosa devo guardare per capire se mi sta ingannando o meno e che cosa devo mettere in gioco di mio? Bisogna vedere se questo uomo ha una familiarità con il destino. Bisogna vedere se ha rapporto con Dio, se Dio è presente nella sua vita. Una persona religiosa, in tutto quello che vive, vive un rapporto sincero e religioso con Dio tanto che tu stesso ti senti messo in rapporto con dio. Dobbiamo vedere se lui è in rapporto con Dio non sostituendosi a Dio. Noi dobbiamo mettere in atto quello che abbiamo chiamato senso religioso. Si vede se una persona vive in dipendenza con un’altra persona. L’attenzione dell’uomo si deve collocare in sintonia con questa attenzione religiosa della vita; come quando ci fermiamo a valutare solo gli aspetti esteriori della vita. Guardo e vedo in lui una religiosità, ma devo mettere in gioco anche in me questa religiosità. Questa religiosità non è automatica, ma c’è bisogno di essere educata. L’attenzione all’altro e a noi stessi è fondamentale. Per vedere se ciò che ha detto Gesù è vero dobbiamo comportarci come ci comportiamo nel conoscere un’altra persona, quindi c’è bisogno di un’attenzione e in particolare con Gesù c’è bisogno di un’attenzione nel vedere il suo rapporto con il tutto, cioè con Dio. Senza questa coscienza anche quello di Gesù diventa un puro nome. Che concezione di sé esibisce Gesù? Noi dobbiamo vedere come Gesù guarda questa sensibilità religiosa che abbiamo in noi. Quello che si può osservare è che Gesù guardava ogni persona come la cosa più importante del mondo: “quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?” la tua vita vale di più di un qualsiasi sapere. L’uomo chiunque esso sia vale più del mondo intero. L’uomo non vale quindi per qualcuno che lo riconosce, ma l’uomo vale in sè più di ogni altra cosa. Anche un uomo che ha commesso i crimini più atroci vale più del mondo intero. Davanti a queste affermazioni l’uomo si domanda: ma come fai a dire questo? Su cosa fondi queste affermazioni? Noi sulla base di cosa diciamo “tu vali?” La vita del singolo uomo non ha un valore inalienabile; ciò che ha un valore inalienabile è l’umanità dell’uomo. Qualsiasi uomo su questa terra è in rapporto esclusivo con Dio. L’uomo sa di esserci, ma non sa da chi è stato voluto. L’uomo viene da Dio. Qualcuno ti ha voluto e si prende cura di te. Per questo ti arrabbi quando succede qualcosa di brutto e ti viene da chiedere il perché come si chiede a un padre. All’uomo viene da chiedersi il perché delle cose perché si accorge che un senso c’è. Ma in fondo questo cuore come fa ad accorgersi di non sbagliarsi, che quello che comunica Gesù è la cosa più adeguata a lui? Viviamo condizionati dal mondo in cui viviamo, ma è come se ognuno di noi vivesse attaccato a una x misteriosa, l’uomo se rimane attaccato a quel rapporto può vivere in un contesto, ma è libero da quel contesto. Questa è l’esperienza della libertà. Se uno ha un rapporto con Uno che è fuori dal contesto mondo, non può essere schiavo in questo mondo. L’uomo deve vedere se questo rapporto con il mistero lo rende libero da tutto ciò che lo schiavizzerebbe da questo mondo. C’è un gesto che esprime questo dipendere di ogni uomo da Dio e che quindi dà valore a ogni uomo. Quale è questo gesto? L’uomo al fondo di sé, al fondo nel nostro riflettere che cosa trova? L’uomo al fondo si sé cerca qualcosa che non è dentro di sé. L’uomo riflettendo su di sé trova qualcosa che non è suo. Perché altrimenti si pone queste domande e questi problemi? L’uomo è questo rapporto con chi l’ha fatto. Con la rivelazione di Gesù io posso avvertire di essere stato fatto perché uno mi ha voluto, non mi sono voluto da solo. L’atto con cui l’uomo si rende cosciente di non farsi da sé è cristianamente parlando la preghiera. L’espressione più alta del cuore dell’uomo è la preghiera, cioè quando l’uomo riconosce di essere stato fatto da un altro, in cui l’uomo si scopre dipendente da un padre. Il primo che ha avuto questa visione su di sé è lo stesso Gesù perché anche lui era un uomo e anche lui era legato al Padre ogni istante della sua vita. Preghiera vuol dire non sentirsi soli, cioè trovare quel punto per cui tu vali e quindi per cui non ti sentirai mai solo. LEZIONE 2 Per Gesù il fondamento di ogni uomo è il fatto che lui viene da qualcosa che lui non sa che è fuori da lui. Gesù dava il nome a questa cosa fuori da lui: il padre. C’è un gesto che esprime questa dipendenza dell’uomo dal padre: la preghiera. Questo rapporto con il padre fa istante per istante l’uomo. La preghiera è il gesto che esprime la consapevolezza dell’uomo di non farsi da sé. Se Gesù descrive l’uomo in questo modo quale sarà la felicità dell’uomo? Dove può trovare la felicità? Quale è la felicità per l’uomo? Gesù dice che la felicità non può arrivare dal guadagnare il mondo intero. La Gesù è incarnazione di Dio. Come faccio oggi io a rendermi conto che Gesù è incarnazione di Dio oppure che è la più grande menzogna? Oggi noi che strada percorreremmo per capire che Gesù è l’incarnazione di Dio? Dobbiamo trovare la strada più adeguata, cioè quella che tiene conto di tutti i fattori in vista dello scopo che è capire se questa pretesa di Gesù è vera o no. Quale è la strada per capire se è vera questa pretesa, cioè per capire se Gesù ha ragione nel dire di essere l’incarnazione di Dio? I vangeli, la bibbia sono documenti storici che parlano di Gesù e che fanno parte della tradizione cristianabisogna fare una ricerca storica. Ma non sarebbe più sicuro se si potesse partire da una fonte concreta? Per la natura dell’oggetto che dobbiamo studiare, cioè Gesù non posso usare il metodo scientifico, ma mi serve un metodo dove io mi coinvolga in prima persona. Come facciamo a stare aperti davanti a una questione così grossa? Come facciamo a non ridurla a una nostra proiezione? 3 strade per capire questa pretesa: - Via razionalista o storica: prendo le prove storiche di Gesù. Ma si è rivelato fallimentare perché si è vista la frammentazione della ricerca. Il criterio personale davanti a un simile fatto ha sempre avuto la meglio. Non è la strada migliore perché non porta a delle certezze. In più questa strada vede Gesù come qualcosa del passato, che non centra niente con noi oggi. Il rischio di questo metodo è che faccia prevalere la nostra misura e non rispetti il dato per ciò che è: cioè un fatto ancora vivo. Quindi questa via non è la più adeguata per questo fenomeno. - Via dell’illuminazione interiore o spiritule: è la via religiosa. Questa via non pone una misura a Dio, cioè Dio se vuole può farsi uomo, può arrivare al mio cuore. Come faccio a dirlo? Lo dico perché con la mia esperienza ho verificato che è vero. È qualcosa che ha in sé qualcosa di irrazionale, ma che io so che è vero. È una via che molti cristiani seguono. Quale è il rischio di questa via? Come faccio a distinguere il mio sentimento da questa esperienza interiore? il mio appagamento personale lo chiamo Dio, come faccio a sapere se ho fatto questo errore? Si rischia di avere tante opinioni diverse su chi è realmente Gesù. Questa via non è la più adeguata perché tratta il fatto Gesù solo come qualcosa di interiore, ma il fatto Gesù era una persona che si poteva toccare. Questo metodo fa vedere Gesù come qualcosa di soggettivo, non come qualcosa di oggettivo. Cosa c’è di positivo del primo metodo? Gesù è un fatto oggettivo che si può toccare. Cosa c’è di positivo del secondo metodo? Gesù non è un fatto scientifico. È qualcosa che deve toccarmi interiormente. - Via ortodossa-cattolica: Gesù è un fatto incontrabile. Uomini e donne che si possono ascoltare, che si possono vedere e ascoltare e stando in rapporto con loro la mia interiorità viene interpellata sulla questione di Dio. Questo è il metodo dell’incontro. Perché questa via rispetta l’oggetto? Perché è stato Gesù stesso a istituire la Chiesa. Gesù mentre è in vita sceglie un metodo per farsi conoscere: manda altri nel suo nome, cioè fonda la Chiesa. Gesù in vita ha voluto che la conoscenza di sé avvenisse con questo metodo: mandare altri in suo nome. Se queste persone sono state volute da Dio ci mettono in comunicazione con Dio. È questo che dobbiamo chiedere alla chiesa: ci metti in comunicazione con Dio e ci fai conoscere Gesù? Noi ci accostiamo alla chiesa con lo scopo di conoscere chi è Gesù e se lui è l’incarnazione di Dio. Non me ne vado dalla Chiesa solo se scopro che questi uomini mi fanno capire chi è Gesù e mi mettono in rapporto con Dio. Il terzo metodo appare come il più adeguato per rendersi conto chi è Gesù perché rispetta il fatto così come si è presentato Gesù 2000 anni fa: un fatto oggettivo che si fa conoscere attraverso altre persone. La gente a cui io mi accosto sono in Dio, cioè mi fanno conoscere Gesù come è stato mandato dal padre? Si capisce che questo è lo scopo della chiesa grazie al racconto della conversione di Paolo. Paolo non ha perseguitato Gesù e conosciuto Gesù, ma ha conosciuto e perseguitato i cristiani. Ma perseguitando i cristiani ha incontrato Gesù perché i cristiani sono il popolo, il corpo di Cristo. La strada per conoscere Gesù è l’incontro con chi si proclama discepolo di Gesù e in una dinamica di convivenza con lui arrivare a credere e a conoscere le prove. Perché Gesù sceglie il metodo di usare gli uomini? - Perché questo è il metodo che più rispetta il suo intento e che è coerente con il suo messaggio. Se non lo avesse fatto sarebbe un contraddire tutto quello per cui Gesù ha detto di venire sulla terra ha creato l’uomo e si è fatto uomo e quindi fida dell’uomo e lo sceglie. - Coerente con il metodo di operare attraverso gli uomini arriva a tutti - Perché Dio ha un amore totale per la libertà dell’uomo. Solo ciò che viene conosciuto attraverso la libertà diventa davvero nostro. Un Dio che non rispettasse la nostra libertà e ci schiacciasse sotto i suoi piedi non sarebbe un Dio di uomini razionali, ma di uomini bestiali. Il terzo metodo è anche il metodo che valorizza di più i primi due. Perché una persona che frequenta con lealtà la chiesa non ha timore di far chiarezza sui propri errori perché sa che la chiesa è fatta su uomini fragili. Nessuna storia è così attestata come quella della fede cristiana. Se mettiamo in dubbio l’esistenza di Gesù dovremmo mettere in dubbio l’esistenza di qualsiasi altro personaggio storico. Perché per nessuno come per Gesù abbiamo così tante fonti storiche. Questo metodo è quello che più valorizza anche l’interiorità. LEZIONE 4 La terza strada (ortodosso cattolico) è quello che percorreremo noi in questo corso di teologia. Come affrontiamo questo metodo? Come ci accostiamo alla chiesa? Dobbiamo tenere conto anche dei due altri metodi. Faremo un percorso diviso in tre parti: storica, teologica e una verifica esistenziale. 1. Metodo storico: guardiamo le fonti dove si parla di Gesù Quando è nata la chiesa? In che momento della vita di Gesù è nata la Chiesa? Tra la morte e la resurrezione di Gesù. Perché far nascere un’istituzione nel momento della morte? Vuol dire che è un’associazione in ricordo di Lui? No. Perché dopo la sua morte i cristiani si disperdono. Ma dopo la morte di Gesù abbiamo testimonianze che i cristiani dopo 40 giorni ci sono. Cosa è successo in questi 40 giorni? Dalle fonti si capisce che la chiesa nasce dalla resurrezione di Gesù secondo i cristiani. La morte non sarebbe stata una ragione sufficiente per stare insieme e far nascere la Chiesa, i cristiani stanno insieme perché è accaduta la resurrezione. Cosa è la resurrezione? È il più grande miracolo che Gesù ha compiuto. Il fatto che Gesù sia risorto non significa che ha fatto una cosa incredibile, ma la resurrezione per i cristiani significa che Gesù è realmente ciò che lui diceva di essere, cioè l’incarnazione di Dio. La chiesa sta in piedi e si è messa insieme perché ha riconosciuto nella resurrezione Dio fatto carne. Ma c’è di più: Dio c’è ancora nella Chiesa-> la chiesa nasce dalla resurrezione di Gesù, non in memoria di Gesù, ma con la coscienza che Gesù è dio e che è presente in mezzo a loro. Quindi i cristiani si sentono continuatori dell’opera di Gesù: portare testimonianza della sua presenza. At 2,22-24.29-41 «“Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, 23 consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. 24 Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. […]. Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. 30 Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, 31 previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione. 32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. 33 Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. 34 Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice: Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, 35 finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi. 36 Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso". 37 All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?". 38 E Pietro disse loro: "Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro". 40 Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: "Salvatevi da questa generazione perversa!". 41 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone». Pietro si rende conto che la morte di Gesù era un disegno prestabilito da Dio. La chiesa di Gesù sono i testimoni. La prova della resurrezione di Gesù è il fatto che Pietro e gli altri discepoli ora sono lì davanti agli altri a parlare, prima avevano paura ora non si nascondono più-> tutti possono vederli e udirli. È possibile incontrarlo ancora oggi convertendosi e facendosi battezzare. Che prova hanno per credere a Gesù? Il cambiamento di Pietro e di quelle persone che erano paurose è la prova più grande per seguire Gesù. Quali sono i tre elementi che caratterizzavano la Chiesa quando uno la vedeva? Sono gli elementi che dovremmo vedere anche nella Chiesa di oggi: - Comunità: si è cristiani perché si appartiene a una comunità - I cristiani hanno una forza, un coraggio, un vigore nell’annunciare che viene dall’alto - C’è un nuovo tipo di vita Se io non trovo questi tre elementi non sono davanti a una comunità cristiana. COMUNITA’: REALTA’ SOCIOLOGICAMENTE IDENTIFICABILE C’era un punto all’interno del grande tempio di Gerusalemme dove i cristiani si davano appuntamento-> quelli che seguivano Gesù si trovavano tutti nello stesso punto-> andavano a pregare Gesù insieme, erano riconoscibili. - I miracoli ci sono ancora oggi nella chiesa, in numero molto minore rispetto agli inizi. Il più grande miracolo che oggi accade nella fede è che uomini nati 2000 anni dopo Cristo ci sono uomini che ancora oggi sentono la loro libertà interpellata da Dio e si sentono chiamati da Dio. I cristiani si rendono conto che non è un loro merito esserlo. Questi prodigi che ci sono ancora oggi hanno il compito di suscitare la fede. La potenza più grande della fede oggi è se riesce a creare soggetti che sono loro, ma che riescono a vivere con più umanità. Sono loro, ma di più. Questa potenza non viene dalla loro capacità umana, ma viene dall’alto. Sono cambiati grazie allo spirito santo. Riassunto: POTENZA DI UMANITA’ generata dallo spirito santo. C’E’ UN NUOVO TIPO DI VITA Questi uomini vivono in COMUNIONE (coinonia dal greco), così è definita negli atti degli apostoli la struttura di vita delle comunità cristiane. 3 significati di comunione: - Sacramento dell’eucarestia - Fraternità, una unione di tutto - Mettere in comune, condividere Il significato originario che usavano i cristiani era proprio materiale, cioè di condivisione materiale. Siamo insieme perché condividiamo qualcosa. Questa condivisione assume delle conseguenze spirituali, sacramentali e di governo della chiesa. I cristiani partono da questo aspetto di condivisione materiale. I cristiani che cosa condividevano? Che cosa avevano in comune? Che cosa condivide il cristiano di Gerusalemme con il cristiano di Corinto? Oggi che cosa condivide un cristiano di Milano con un del Brasile? Che cosa hanno in comune? Hanno in comune la fede in Dio. Che cosa ha fatto Dio per loro? Il fatto che Dio ha scelto loro per rivelarsi a tutti. Dio si è fatto uomo per loro. Dio abita in mezzo a loro perché li ha cambiati. I cristiani hanno in comune il fatto che Dio li ha scelti e li ha cambiati. L’uomo non cresce se non in comunione con gli altri. Tutta la nostra vita non la viviamo da soli, ma quasi ogni istante lo condividiamo con altri. LEZIONE 6 Che tipo di comunione c’era tra i cristiani? Quali sono le caratteristiche di questa coinonia? - Erano insieme, ma non erano tutti uguali. Tutti erano insieme, ma c’era qualcuno che stava davanti agli altri. La cosa strana è che chi presiedeva lo faceva nella CARITA’. Gesù ha affidato il compito di carità a Pietro. Questa guida che era affidata a Pietro hanno il compito di presiedere nella carità e di mettere in contatto con questo Dio che era presenta tra di loro, di assicurare la presenza di Dio tra di loro. La guida è quello che tiene unito il gruppo nella carità. Il valore dell’AUTORITA’ non è imposi sugli altri, ma assicurare la pace e richiamare a ciò che assicura la pace e unisce. - I cristiani hanno dei RITI. I riti dicono l’identità di ogni gruppo. Uno dei riti dei cristiani è l’eucarestia. È un rito in cui si ripete qualcosa che si è fatto nell’ultima cena. Ma questo rito tra i cristiani di tutto il mondo ha una particolarità: NEL rito si rende presente il loro Signore il contenuto del rito è che quel Signore che ci ha messi assieme si fa presente e ci rende una unica cosa, un unico corpo. È un rito chiuso solo per chi vuole entrare in comunione con Dio. Stretta connessione tra carità e rito: alla messa si raccolgono i soldi per chi ha bisogno. - Tutti i gruppi prima o poi vivono una loro debolezza, ma è anche una debolezza che fa anche la forza del gruppo. Questa debolezza è la chiusura. Un gruppo per essere un gruppo deve essere chiuso: chiudere per identificare, per selezionare. Questo è un limite umano, l’uomo ha bisogno di certezza. Ma spesso queste chiusure fanno male. L’uomo è limitato, nel suo cuore non possono stare tutti. Ma questo gruppo è chiuso, ma ha il desiderio di aprirsi a tutti. È dominato da un impulso missionario. La cosa strana di questo gruppo di cristiani è il fatto che è un gruppo aperto a tutti. APERTURA a tutti. Gesù infatti ha scelto i 12 apostoli per arrivare a tutti. Siamo di fronte a un gruppo cristiano se questo è aperto a tutti. Questa è a differenza tra i gruppi umani e cristiani. Invitare tutti nel gruppo cristiano nasce dal bisogno del cristiano di vedere se la sua fede può abbracciare tutti. La missione non è una apertura di generosità, ma una missione del cristiano: vedere se il bene che ha incontrato è per tutti. Cosa permette di essere veramente aperti e disponibili a tutti? Ancora prima di giudicare il tuo pensiero accogliere l’altro come persona perché chi ci ha messi insieme è stato Gesù che è morto in croce per affermare la libertà di quelli che lo hanno ucciso. Questa è l’apertura missionaria dei cristiani. - Questi cristiani tendono a mettere in comune tutto COMUNIONE DEI BENI. La comunione dei beni è qualcosa di quasi ovvio in ogni gruppo in cui c’è fiducia. La cosa strana di questi cristiani è che tendono a dare tutto. I cristiani pensano che la loro vita è stata data loro, ma è un bene che è stato fatto e va speso. Allora posso pensare ai beni materiali che ho come un bene che adesso è mio, ma che va speso. Il problema è per chi va speso? Dove voglio spendere il mio tempo e la mia ragione? Per i cristiani la priorità ce la aveva questa comunione --> raccoglievano soldi per le comunità in difficoltà. Siamo chiamati a dare tutto, ma se dare tutto o piano piano ogni giorno sta alla coscienza di ciascuno. Il modo con cui uno è chiamato a dare tutto passa attraverso la libertà di coscienza di ciascuno. Questa comunione è un percorso che dura tutta la vita. Vediamo come tutto questo che abbiamo descritto della comunità cristiana viene scritto da Abercio: Iscrizione di Abercio (170-200) «Cittadino di una eletta città, mi sono fatto questo monumento da vivo per avere qui una degna sepoltura per il mio corpo, io di nome Abercio, discepolo del casto pastore che pasce greggi di pecore per monti e per piani; egli ha grandi occhi che guardano dall’alto dovunque. 2 Egli mi insegnò le scritture degne di fede; e gli mi mandò a Roma a contemplare la reggia e vedere una regina dalle vesti e dalle calzature d'oro; io vidi colà un popolo che porta un fulgido sigillo. Visitai anche la pianura della Siria e tutte le sue città e, oltre l'Eufrate, Nisibi e dovunque trovai confratelli..., avendo Paolo con me, e la Fede mi guidò dovunque e mi dette per cibo un Pesce (derivato) dalla fonte grandissimo, puro, che la casta Vergine concepì e che (la Fede) suole porgere a mangiare ogni giorno ai suoi fedeli amici, avendo un eccellente vino che suole donare col pane. Io Abercio ho fatto scrivere queste cose qui, in mia presenza, avendo settantadue anni. Chiunque comprende quel che dico e pensa come me, preghi per Abercio. Che nessuno ponga un altro nel mio sepolcro, altrimenti pagherà 2000 monete d'oro all'erario dei Romani e 1000 alla mia diletta patria». OSSERVAZIONI: - Abercio dice di essere cittadino di una città eletta - Seppellisce il corpo, ma c’è anche l’anima. - È discepolo di Cristo. Chi è cristiano si sente radunato da Cristo stesso. Dio dall’alto continua a radunare le sue pecore. - Scritture= Bibbia. I cristiani condividono le scritture. - Reggia= chiesa di Roma. È la chiesa madre. È chiamata a un compito particolare rispetto alle altre. - Sigillo che identifica la comunità. Questo sigillo è il modo con cui Paolo parla dello spirito santo. Questo sigillo è l’azione dello spirito tra di loro. - Confratelli= tutte le chiese sono parte di un unico corpo. Sono tutte chiese di una unica chiesa e i cristiani sono tutti confratelli. - Avendo Paolo con me= avendo le lettere di Paolo con me. Le lettere erano il modo con cui si stava uniti. - La fede è come un lascia passare che lo conduce e lo fa entrare in tutte le comunità. - Pesce=segno di Cristo. In ogni comunità si condivideva la fede in Cristo (comunione, coinonia) - Mangiare= eucarestia. Solo chi viveva quella esperienza capiva quello che Abercio stava dicendo. 2. Metodo teologico FATTORE UMANO DELLA CHIESA Che cosa è la Chiesa? Che cosa la Chiesa dice di essere? È una realtà umana, di uomini. Ma è sufficiente dire questo? No. C’è anche una realtà divina. Quale è la pretesa di Cristo? Si è fatto uomo per raggiungere gli uomini. Dio dice di essere LA VIA della verità. La via con cui Dio si è comunicato agli uomini. Ma dio non solo ha scelto Cristo come via per comunicarsi, ma che la pretesa di Cristo continua nella vita attraverso la via della Chiesa cristiana. La pretesa della chiesa è che il metodo è lo stesso che ha usato Cristo stesso: incontri Cristo in uomini che sono investiti da una potenza divina e in cui puoi dare a loto tutta la tua vita. Obiezione: se avessi incontrato Gesù mi sarei fidata, ma perché devo fidarmi di persone umane che non sono perfette, che hanno dei limiti, che non fanno miracoli come Gesù? L’umanità di Gesù non è come l’umanità della Chiesa. Quali sono i limiti della Chiesa? Quali sono i motivi per cui la chiesa è di scandalo?  Un uso di beni che non corrisponde agli ideali che Gesù professava  La chiesa si è espansa, ma non ha convinto tutti. Come si fa a sapere che il Dio cristiano è l’unico Dio?  Atteggiamento di chiusura (es. se uno divorzia non può più ricevere la comunione), quando invece Gesù aveva un atteggiamento di apertura  Abusi sessuali/pedofilia  Quando la Chiesa è entrata in faccende politiche (non dava libertà sul voto)  Le crociate, cioè alcune scelte della chiesa che hanno portato all’uccisione diretta di altre persone in nome della chiesa. In nome di Gesù si può uccidere un’altra persona?  Perché Gesù ha scelto di far perpetuare il suo nome attraverso gli uomini, nonostante sapesse che gli uomini sono fragili e peccatori? Perché ha scelto questa via limitata degli uomini? Perché io devo passare attraverso il mezzo limitato degli uomini per ricevere il perdono o per ricevere il corpo di Cristo?  Orientamento di genere (gender). Gesù ha sempre detto che salva tutti, mentre la Chiesa non riconosce i gender/trans.  La Chiesa è piena di divisioni  Questione dell’eutanasia e aborto: se ogni vita è sacra la Chiesa dice che ogni vita va salvata sopra ogni cosa. Oggi si dice che la Chiesa toglie la libertà di scegliere. 1) Il Simbolo di Nicea (325) Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili. E in un solo Signore, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, cioè dall’essenza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, vero Dio da vero Dio, generato, non creato, consustanziale con il Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create, sia quelle nel cielo sia quelle sulla terra; per noi gli uomini e per la nostra salvezza discese e si è incarnato e si è fatto uomo; morì ed è risuscitato il terzo giorno ed è salito nei cieli; e verrà per giudicare i vivi e i morti. E nello Spirito Santo. Cosa dice il credo? - C’è un solo Dio che è allo stesso tempo: padre, figlio e spirito santo. Quindi la prima grande rivelazione è l’unità e la trinità di Dio. - Gesù si è incarnato, è morto, è risorto e è asceso in cielo incarnazione, passione, morte e resurrezione. Quali sono le verità che la Chiesa dice all’uomo attraverso questi due misteri di fede? - TRINITA’: rispetto a altre concezioni religiose la chiesa ci sta dicendo che Dio in sé è UNO, cioè un solo bene per la vita di tutti. Ma questo Dio che è solo, che è unico, non è solo. Questo Dio che è il solo Dio non è solo, ma è in relazione con se stesso. Dio è uno solo, ma allo stesso tempo è esistenza di tre persone divere. È paradossale eppure questa rivelazione (è una rivelazione perché la mente umana non ci sarebbe mai arrivata) è una grande conquista per l’uomo perché tendenzialmente noi concepiamo il rapporto uomo-uomo o rapporto uomo-donna come un rapporto competitivo dove l’uno sovrasta l’altro (sia nell’amore che nelle amicizie es. devo fare regalo perché lei mi ha fatto regalo, etc) oppure come un rapporto fusionale, cioè dove non si capisce dove finisco io e inizi tu e viceversa (es. ci si veste uguale, si parla uguale, etc.). l’uomo è fatto per entrare in relazione con l’altro, ma più lo conosce e più si accorge che quella persona non è tua, ma è altro da te e quindi per riuscire a possederlo al meglio si rischia di cadere in rapporti competitivi o fusionali.  Ma quindi quale è l’ipotesi che introduce la trinità in questi rapporti? Dice che c’è un modo per cui noi possiamo essere una sola cosa, ma più siamo una sola cosa più ognuno realizza se stesso. La trinità ci dice che siamo fatti per una comunione che ci personalizza, cioè che più stiamo insieme più ci personalizziamo uno in rapporto all’altro. C’è un modo di poter conoscere l’altro che non pretende di esaurire la conoscenza dell’altro, ma si incammina nella conoscenza dell’altro permettendo all’altro si svelarsi piano piano per quello che è. - GESU’ SI è INCARNATO, è MORTO, è RISORTO e è ASCESO al cielo: questo ci dice che non c’è aspetto della vita umana che non sia stato vissuto dal figlio di Dio. Dio non è disinteressato dalla vita degli uomini. La verità che la Chiesa vuole comunicare è che Dio si è interessato dell’umanità e di tutta la vita umana così come è tanto che ha fatto si che suo figlio Gesù si facesse uomo. E con la resurrezione ha detto che ogni aspetto della vita umana ha un senso e non andrà perduto.  Tutta la verità dell’uomo, il senso dell’uomo quindi è capire che cosa centra tutto quello che accade nella nostra vita con la vita di Dio. La chiesa professando questi misteri li afferma con certezza. Ma dove si comunicano queste verità? Dove i cristiani le sperimentano? Il contenuto di questa verità viene comunicato ai cristiani nella loro stessa vita, nella comunione di vita insieme che fino dall’inizio ha contraddistinto i cristiani. È una cosa che prima si apprende e poi ci si accorge di aver appreso. La comunicazione della verità avviene in modo implicito nello stare insieme nella vita in comunità in questo stare insieme nella vita c’è una verità che piano piano si comunica. Queste verità si comunicano nella vita quotidiana questo si chiama MAGISTERO ORDINARIO, che è una prima via della comunicazione della verità. (es. se un cristiano vive la sua vita da cristiano in una comunità compiendo i gesti da compirà inevitabilmente sente crescere in lui la coscienza di verità su dio e sull’uomo e quindi la certezza di alcuni dati sulla sua esistenza). MA l’uomo a mano a mano cresce e le sue domande aumentano e deve in qualche modo darsi ragione di ciò che ha sempre creduto. Quindi il magistero ordinario si dota di altri strumenti, non basta più solo vivere in comunità. Ci sono altri metodi: letture della Bibbia, i testi del Papa, etc. In questa vita che cresce e si sviluppa cresce anche la percezione e la conoscenza del divino. Non si può pensare di comprendere l’aspetto divino senza una frequentazione della chiesa oggi, senza una convivenza con questo magistero ordinario. La convivenza con questo magistero ordinario permetterà che la consapevolezza di questa verità nella vita delle persone e della chiesa MUTA, ma NON VARIA. Cosa significa? Es. quando il bambino ha 5 anni gli dici che a Natale nasce Gesù bambino e glielo fai capire perché nel presepe a casa metti Gesù e è chiaro che il bambino a quell’età pensa che Gesù sia quella statuetta. Ma un cristiano cosciente dice che a Natale nasce Gesù bambino, cioè dice la stessa cosa di quel bambino, ma con una coscienza diversa. Questo significa che muta, ma non varia. Muta la coscienza, ma la verità e il contenuto divino della fede è sempre lo stesso. La verità da 2000 anni è rimasta la stessa. La fede quindi muta nella espressione, ma non varia nella sua sostanza. Oltre al magistero ordinario c’è un altro modo con cui si comunica la verità: MAGISTERO STRAORDINARIO. Ci sono particolari casi in cui si fanno dei concili (una riunione di tutti vescovi) oppure il papa stesso si pronuncia in modo ufficiale su delle verità della chiesa creando i DOGMI (es. immacolata concezione, infallibilità papale, assunzione in cielo di Maria). Perché il papa proclama un dogma? Il dogma ha un duplice scopo: una funzione ideale e funzione di limite. Funzione di limite: ci dice un binario oltre il quale non bisogna andare. Funzione ideale: portarci una verità che ci faccia arrivare allo scopo. I dogmi non inventano le verità es. prima del dogma della immacolata concezione questa era una cosa che già era diffusa tra i cristiani infatti c’erano molte chiese dedicate a lei, ma perché allora è stato creato questo dogma? Perché era un periodo in cui si stava mettendo in discussione questa idea. Quindi il papa per rispondere a quelle critiche e per mettere sicurezza ha fatto quel dogma. Quindi il dogma non inventa nessuna verità. MA nella chiesa ci sono molte cose che non sono dogmi, cioè ci sono molti pronunciamenti che vengono fatti, ma che non sono dogmi validi per sempre (es. alcuni vescovi hanno consigliato di non votare i comunisti ma questa non è una verità assoluta: non è che se voti per i comunisti non sei più cristiano). Che cosa offre la Chiesa al mondo che nessun altro può offrire? Su cosa deve puntare la chiesa per riconquistare la libertà degli uomini? La chiesa ha solo una pretesa: comunicare Cristo oggi, essere la presenza viva di Cristo oggi. Ma cosa succede? A causa degli errori degli uomini di Chiesa i riflettori per valutare la Chiesa si spingono su altri fattori (es. quante opere di volontariato fa, etc.). Ma la chiesa immediatamente non pretende di fare queste cose. La pretesa della chiesa è comunicare un tesoro, cioè la presenza di Cristo. Sentendo i principi etici, vedendo le iniziative di carità, etc. quanto più io sento la mia vita piena? Cioè come il divino si è comunicato alla mia umanità? Come quello che ha fatto Gesù ha riempito la mia vita e l’ha resa più autentica? Questo è il contributo che deve dare la chiesa! GRAZIE SANTIFICANTE: la chiesa propone un dono a ogni uomo, cioè una grazia in grado di rendere piena/autentica la vita di ogni uomo, una persona nuova e vera. La chiesa ha umilmente la pretesa di fare tutte le cose grazie a un dono dall’alto che ha ricevuto. È l’esperienza di questa grazia santificante che fa di ogni uomo un cristiano. Dove i cristiani pensano di attingere questa grazia santificante? Dove la grazie/questo dono si riceve? Con Gesù questo potere di essere trasformati, del non potersi più guardare a partire dal suo sguardo su di noi nei Vangeli avveniva nella vita quotidiana (es. Zaccheo: un pasto a casa con Gesù la grazia santificante per Zaccheo passa attraverso i gesti concreti che ha fatto Gesù nei suoi confronti). Nella chiesa dove sono questi gesti? Questi gesti innanzitutto comunicano la verità della chiesa e si chiamano SACRAMENTI, cioè gesti concreti fatti di acqua, di pane, di vino, di comunicare, etc che come ai tempi di Gesù hanno la pretesa di comunicare la grazia santificante. La chiesa mette dei gesti in tutta la vita dell’uomo per far si che si passi questa grazia santificante (battesimo, comunione, cresima, matrimonio, estrema unzione, etc.). I sacramenti sono quei gesti che hanno al pretesa di comunicare quella vita, quella grazia santificante che solo la chiesa comunica. Ma come partecipando a quei gesti si sperimenta veramente la grazia santificante e si entra in contatto con Cristo? Come il sacramento è il luogo per cui si comunica la grazia santificante/questa novità di vita rigenerante? La comunicazione della grazia santificante avviene sempre attraverso due libertà: quella di Dio e quella dell’uomo. - Dove si vede la libertà di Dio? Si vede nel fatto che i gesti dei sacramenti sono stati fatti da Gesù stesso (es. spezzare del pane, etc.), questi gesti non sono una invenzione dei cristiani; e i cristiani in comunione con Gesù fanno questi gesti. Il sacramento non è qualcosa di privato, non lo si può amministrare da solo il sacramento è sempre da chiedere a un ministro che te lo dà. - Dove si vede la libertà dell’uomo? Il sacramento è valido solo per l’uomo che si accosta consapevolmente a quello che sta facendo. La libertà dell’uomo è fondamentale perché avvenga il rito. Il sacramento comunica la grazia santificante solo quando avviene l’incontro tra queste due libertà: l’uomo cosciente e Dio che si dona a questo uomo. Quando avviene l’incontro tra queste due libertà allora il sacramento è efficace, cioè significa che quello che ha fatto Gesù 2000 anni fa accade oggi a chi lo riceve. Il cuore del sacramento non è tanto l’emozione dell’uomo, ma sta nell’oggettiva comunicazione di questa grazia, cioè nel fatto che una volta ricevuto il sacramento cambia la percezione che la persona ha di sé, cambia la sua coscienza. Il sacramento dalla chiesa è descritto come il gesto più elementare di preghiera, cioè il luogo dove l’uomo si mette in dialogo con Dio. Il sacramento è un gesto semplice dove in modo molto elementare la tua libertà è messa in rapporto con la libertà di Dio, cioè la libertà dell’uomo che riconosce di essere fatta da Dio. Quindi le preghiere non sono solo delle parole dette dall’uomo per rivolgersi a Dio; la preghiera è il rapporto tra la libertà dell’uomo e la libertà di Dio. Secondo la chiesa il primo gesto di ciò è il sacramento. Nel sacramento si ha la certezza che, se l’uomo è consapevole di ciò che sta facendo, lì può incontrare Dio. Nei sacramenti se l’uomo si dispone per trovare Dio allora di sicuro Dio si fa incontro all’uomo. Si può dire che per un cristiano l’ideale è che tutta la vita diventi sacramento? L’idea che quello che accade nel sacramento possa estendersi in tutta la vita è l’idea dei cristiani, cioè riconoscere che tutto quello che faccio viene da Dio e offro tutto ciò a Dio affinchè Lui si renda presente. OBIEZIONE: quando abbiamo ricevuto il battesimo non eravamo coscienti. Perché viene dato ai bambini? Il sacramento la Chiesa lo dà ai bambini se sono inseriti in un contesto cristiano dove i genitori, padrini e -Il problema è che per amare questa unicità di ciascuno bisogna vivere un equilibrio, che è frutto della santità e viene dalla coscienza di essere amati. Equilibrio= guardare tutto con una ipotesi positiva, ma che non nasce da un mio sforzo, ma nasce dalla conoscenza che tutto mi è stato donato e nulla è mio. -Il miracolo= vivere le situazioni come un dialogo continuo con Dio, cioè riconoscere in alcune situazioni che diventano particolarmente trasparenti che questo fattore divino c’è e agisce nella storia. Per il santo ci sono momenti, che chiamiamo miracoli, in cui questo dialogo con Dio diventa evidente. Ci sono tre tipi di miracoli: 1. Vivere tutta la realtà con l’ipotesi che Dio c’è in ogni istante e ogni cosa è data. Il santo cerca di vivere ogni istante con la coscienza che tutto è dato. 2. Secondo tipo di miracolo: sono dei gesti trasparenti che vediamo che comunicano l’azione del divino nella nostra vita (es. prego e dopo succede qualcosa) e nella chiesa (i sacramenti). 3. Quelli che nella mentalità comune vengono chiamati miracoli, cioè segni che parlano oggettivamente della presenza di Dio. Es. miracoli di guarigione. Questi sono i miracoli propriamente detti; non vogliono essere una prova dell’esistenza di Dio, ma vogliono essere segno che si può vivere in comunione con Cristo. 3. CATTOLICITA’: è qualcosa che riguarda il cuore stesso della Chiesa perché essa si è scoperta interessata fin dall’inizio a ogni uomo e a tutto l’uomo; cioè non c’è aspetto di te e della tua cultura che non possa non interessare alla Chiesa. Questo risponde all’esigenza di giustizia dell’uomo: non c’è nessuno che è superiore o inferiore tutti hanno la stessa importanza 4. APOSTOLICITA’: all’inizio della fede si è sentita tanto l’esigenza di avere una unica origine e l’origine era quella comunità creata dagli apostoli di Gesù. Quello che la chiesa oggi pretende di annunciare è quello che 2000 anni fa annunciavano gli apostoli a Gerusalemme. Questo significa che la chiesa attraversa il tempo, cioè è un’esperienza che da 2000 anni è sempre la stessa attraverso l’incontro con persone ti rendi conto che l’unica cosa che resta e che le accomuna è una presenza e una esperienza di bellezza fedele nel tempo. La chiesa non va via: fino alla fine del mondo la Chiesa rimarrà; questo è una cosa certa. Dura nel tempo stabilendo una fedeltà.  Questi criteri sono solo un anticipo di quello che avverrà nella vita eterna.  Il criterio fondamentale è l’unicità. Perché Dio si comunica attraverso gli uomini? Dio volendo salvare l’uomo si comunica a un uomo, questo è il metodo di Dio da quando si è rivelato ad Abramo e questi si è ripetuto con Maria. Dio facendo così ci dice che la persona, pur limitata, vale di più del mio pensiero. Abbiamo un modello: MARIA Maria può rispondere a Dio: può dire di si o di no. Dio passa attraverso l’uomo, che è limitato, per amore alla sua libertà. Tutto il progetto di Dio si arresta davanti alla libertà della persona. Il metodo di Dio è un metodo che mostra la stima immensa della libertà di ogni persona. Ogni persona quindi si trova a essere scelta e a dover rispondere. Maria riconosce nell’annuncio dell’angelo l’azione di Dio nella sua vita. Questo annuncio di Dio è la fede. Fede= riconoscersi scelto da Dio e aderisco a questa elezione con tutto il mio cuore perché riconoscono in questo il compimento delle promesse di Dio fatte all’inizio dei tempi. Riconoscere cioè il divino nell’umano. Ogni cristiano quando si riconosce chiamato e risponde a questa chiamata è come se generasse Dio ancora oggi nella Chiesa. La chiesa è fatta di tanti uomini che come Maria si riconoscono chiamati e scelti. Come ha fatto Maria a dire di si? Come è scattata la fede di Maria? Come ha fatto a scattare quel riconosciemento chiamato fede? Come nel cuore di un uomo può scattare qualcosa che lo riconduce al riconoscimento della presenza di Cristo nella sua vita? Come scatta la fede: 1. Imbattersi in persone che per me sono un incontro. Si può parlare di fede solo quando si fa questo incontro. 2. L’incontro deve essere eccezionale, cioè deve corrispondere al mio cuore. Corrisponde al cuore più di quanto io riesca a corrispondervi. Davanti a questa presenza non devo mettere maschere, sono finalmente me stessa. 3. Stupore. Spesso riduciamo lo stupore a un livello sentimentale, ma in realtà lo stupore ha un grande potere conoscitivo. La grande parte di cose che conosciamo sono cresciute grazie allo stupore. Dimorare nello stupore è ciò che dilata le potenzialità della conoscenze. Lo stupore conosce. Lo stupore è la via con cui si ama, cioè con cui si conosce l’altro. Lo stupore ci lascia sempre l’impressione che la presenza eccezionale che abbiamo davanti è qualcosa di più di quello che abbiamo capito. Se io già so quello che dirà e farà l’altro lo stupore è già finito. Invece la promessa del cristianesimo è che lo stupore non finirà mai. È che tu davanti a una presenza eccezionale rimani sempre stupito. Questi tre elementi li troviamo descritti nei vangeli Gesù viene descritto con queste 3 caratteristiche. MA che passaggio c’è tra lo stupore e il riconoscimento di Dio? Una domanda. Fino a quando non si pone questa domanda non è ancora fede. La domanda è: chi sei tu?, che è la stessa domanda che gli apostoli hanno fatto a Gesù. Io ti conosco così bene da non sapere chi sei tu e per dire chi sei tu mi devo affidare con tutta me stessa a te. Questa è la domanda fondamentale perché solo quando sorge questa domanda potrà esserci la risposta. Solo quando a Gesù viene chiesto direttamente chi è lui allora a quel momento lui risponde. Se non si domanda non si ha una risposta. Solo quando un uomo chiede “chi sei tu?” allora lì il mistero sarà libero di rispondere. Davanti a questa risposta l’uomo sarà libero di riconoscere il divino o di allontanarlo. Perché tanta gente non riconosce Dio e dice no? Perché la risposta è si davvero ciò che sempre l’uomo attendeva (cioè che Dio si facesse compagno dell’uomo), ma il modo con cui Dio si dà a questa corrispondenza con l’uomo non è il modo che l’uomo aveva immaginato. È per questo motivo che si crea scandalo tra le persone e è per questo che Giuda tradisce Gesù. D’altra parte Pietro ha visto così tanta eccezionalità e corrispondenza al suo cuore e alle sue attese che decide di seguire Gesù anche se non capisce fino in fondo (“ma se vado via da te dove vado?”). è in questo momento che entra in gioco la fede. Da 2000 anni il verbo continua a farsi presente, così come si è fatto carne nel ventre di Maria.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved