Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

APPUNTI Malattie dell'apparato cardiovascolare, prof. Falcone, Unipv, Appunti di Malattie Cardiovascolari

Appunti del corso di Malattie dell'apparato cardiovascolare del prof. Falcone, anno 2019/20 (secondo anno del corso di laurea in Terapia Occupazionale. Insegnamento comune con i corsi di laurea in fisioterapia e infermieristica). Unipv

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 27/08/2020

Giulia8196
Giulia8196 🇮🇹

4.7

(56)

41 documenti

1 / 11

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica APPUNTI Malattie dell'apparato cardiovascolare, prof. Falcone, Unipv e più Appunti in PDF di Malattie Cardiovascolari solo su Docsity! Malattie dell’apparato cardiovascolare Prof Falcone (ESAME scritto; domande aperte) SEMEIOTICA = branca della medicina che permette di fare diagnosi mediante la raccolta dei segni e dei sintomi. Semeiotica strumentale (utilizza gli strumenti) è secondaria alla semeiotica clinica (è data dalla raccolta delle notizie cliniche fornite dal paziente durante il colloquio → tramite l’ANAMNESI); Durante la raccolta anamnestica si possono individuare 2 momenti fondamentali: 1. Anamnesi familiare → la familiarità identifica quello che siamo; patologie significative avute dai genitori (es: infarto etc). 2. Anamnesi personale → riguarda il paziente; ha diversi momenti: ▪ Anamnesi fisiologica = utilizza domande che tengono conto delle principali funzioni dell’organismo (es: ore di sonno, alvo e minzione, se è nato a termine, quanto mangia e beve). ▪ Anamnesi patologica = remota (riguarda patologie e eventuali interventi chirurgici avute in passato) e prossima (riguarda patologie e sintomi individuati recentemente). Accanto all’anamnesi c’è l’ESAME OBIETTIVO del paziente; si possono individuare 4 momenti: 1. Ispezione → osservazione complessiva di tutto il corpo del paziente; infatti una condizione di malessere si può manifestare: • a livello macroscopico → è importante osservare: ▪ il viso del paziente: colorito, pallore, se gli occhi sono in asse, bocca storta, ptosi delle palpebre; ▪ il collo può presentare: vene molto sporgenti, le giugulari, dovute a un’aumentata pressione, ingrossamento della tiroide); ▪ le gambe: presenza di edemi e quindi di un possibile scompenso cardiaco, flebopatia cioè alterazione dei vasi venosi (vene varicose, rischio di trombosi a letto; è importante mettere subito in piedi il paziente dopo l’operazione); ▪ i piedi: possono essere molto pallidi e freddi (patologia arteriolare, le arterie si stanno chiudendo), o scuri e caldi (patologia venulare, sono colpite le vene); ▪ numero di atti respiratori: il paziente può essere upnoico, polipnoico, tachipnoico (= più di 25 atti respiratori al minuto; respira velocemente; può essere dovuto a una broncopolmonite o dolore al torace in seguito a un’operazione) → importante la monitorizzazione, cioè osservare un fenomeno in un certo tempo (es. frequenza cardiaca, enzimi) • a livello microscopico (es: vasodilatazione—tentativo di mantenere l’omeostasi); 2. Palpazione → cute (secca); ricerca del polso (si poggiano le 3 dita a livello della doccia radiale, in cui passa l’arteria radiale oppure a livello dell’arteria femorale) → polso = è l’espressione periferica dell’attività cardiaca; caratteristiche rilevabili: ▪ presenza o assenza di polso (se il cuore si è fermato o ha una fibrillazione ventricolare o il vaso che dovrebbe portare sangue in quella zona si è chiuso). ▪ ritmo (dovrebbe essere regolare). ▪ frequenza cardiaca (normale: è tra 60 e 100 battiti al minuto). ▪ ampiezza (è espressione della pressione presente nel vaso e del contenuto; polso piccolo = pressione bassa; polso ampio = pressione alta). ▪ consistenza (delle pareti; polso elastico o rigido, indice dell’elasticità dei vasi oppure della presenza di colesterolo che li irrigidisce). ▪ simmetria (se non è presente c’è una stenosi a dx o a sx). Esistono 2 tipi di polso: ⬧ polso arterioso = è l’attività cardiaca secondaria alla sistola ventricolare dell’aorta; è espressione di alta pressione ed è quindi reperibile. ⬧ polso venoso = è determinata dall’arteria polmonare, che ha una bassa pressione; ad es. la vena radiale non si percepisce perché la pressione al suo interno è troppo bassa e non è quindi reperibile. 3. Percussione 4. Auscultazione → si ascoltano i soffi cardiaci, che sono i rumori che genera il cuore a livello delle valvole cardiache quando passa il sangue; sono dei reperti auscultatori raccolti tramite il fonendo; i soffi si generano ogni volta che il flusso da laminare diventa turbolento; esistono diversi tipi di soffi: • soffi aerei = sono rumori che fa l’aria quando passa in una parte del corpo; ad es negli alveoli (se il bronco è ridotto di calibro ad es per catarro, c’è un sibilo); I soffi possono essere: ⬧ funzionali (o anorganici) = non hanno organicità e si generano ogni volta che c’è una funzione particolare; sono incostanti, cioè posso essere presenti in un momento e in un altro no; ad es in una crisi asmatica (i bronchi si restringono e l’aria fa rumore passando attraverso i bronchi ristretti; prima e dopo la crisi asmatica i bronchi sono normali e quindi il soffio non è presente); ⬧ organici = legati a una patologia. • soffi vascolari = si realizza quando un vaso presenta una dilatazione perché cede la parete (aneurisma) oppure quando c’è un restringimento del vaso dovuto alla presenza di una placca ateromasica (stenosi). • soffi cardiaci = si formano a livello del cuore quando il sangue passa attraverso le valvole tricuspide (collega atrio dx con ventricolo dx), mitrale (collega atrio sx con ventricolo sx), aorta polmonare; anche a livello del cuore si parla di: ⬧ soffi funzionali (o anorganici) → legato alla funzione del cuore in un certo momento e all’aumento di flusso di sangue. ⬧ soffi organici → legato a una patologia delle valvole; il soffio si realizza o perché la valvola è più stretta e quindi il sangue fatica a passare (stenosi valvolare) oppure perché la valvola non si chiude bene e quindi il sangue torna indietro (insufficienza valvolare); le caratteristiche del soffio sono: EMOPATIE Sono le patologie ematologiche; è importante osservare il colorito del paziente poiché può essere indice di: ▪ ANEMIA = situazione clinica caratterizzata da un basso contenuto di emoglobina + basso numero di globuli rossi; CAUSE: perdita di parte ematologica attraverso il tubo gastroenterico (ulcera gastrica, tumore del colon), mancata introduzione di alimenti opportuni (vegetariani, che non introducono ferro e vitamina B12). MANIFESTAZIONI CLINICHE: dispnea da sforzo; ipotensione (l’aumento del battito cardiaco dovuto alla mancanza di O2 causa una diminuzione della fase diastolica e quindi un minor riempimento dei ventricoli che porta a una minore quantità di sangue pompato e a un abbassamento della pressione), stanchezza, dolore al petto (a livello del muscolo cardiaco arriva sangue poco ossigenato causando quindi ischemia, che è un’ischemia secondaria al fatto che è presente poco ossigeno nel sangue), pallore (palmo delle mani e labbra). ESAMI CONSEGUENZE TERAPIA: deve essere tolta la causa dell’anemizzazione (es. se ha avuto un’emorragia dovremo dargli del sangue). ▪ POLIGLOBULIA = aumentato numero di globuli rossi nel sangue; CAUSE: patologia del midollo che produce più sangue MANIFESTAZIONI CLINICHE: viso arrossato, labbra scure, pressione alta (a causa della maggiore quantità di sangue→ sono ipervolemici), stanchezza, aumento di peso, stanchezza, dispnea ESAMI CONSEGUENZE TERAPIA: prelievi di sangue, immunosoppressori (deprimono la funzione del midollo osseo). TIROIDE Ghiandola situata nella porzione anteriore del collo; una patologia della tiroide comporta sintomi di competenza cardiologica come battito accelerato o rallentato; DISTIROIDISMI = alterazioni della funzione della tiroide; ⬧ Ipotiroidismo → la tiroide funziona poco (ipofunzione della tiroide); CAUSE: in passato il paziente ha avuto una tiroidite, cioè un’infiammazione della tiroide oppure si sono formate delle cisti che occupano tessuto tiroideo oppure tumore. SINTOMI: astenia, malessere, sonnolenza, aumento del peso, cambiamento dell’umore, rallentamento del linguaggio e dei movimenti, sono bradicardici (frequenza cardiaca bassa, dovuta al fatto che è presente poco ormone tiroideo, che porta a una riduzione del metabolismo basale; inoltre il cuore batte lentamente anche perché si deposita tra una cellula e l’altra del colloide, un materiale denso, anche a livello del cuore). ESAMI: prelievo del FT3 (=tri-iodio-tirulina) e FT4 (=tetra-iodio-tirulina) → sono ormoni della tiroide e i loro valori saranno molto bassi; l’ipofisi controlla la tiroide e quando essa funziona di meno, l’ipofisi produce più TSH per stimolare la funzione della tiroide (il risultato è un ingrossamento della tiroide) → il suo valore nel sangue sarà molto alto; eco della tiroide + ago aspirato (per individuare tumori); elettrocardiogramma (il cuore batte lentamente). CONSEGUENZE: TERAPIA: eutirox (farmaco che aumenta i valori di T3 e T4 nel sangue, portando a una normalizzazione del TSH). ⬧ Ipertiroidismo → aumentato funzionamento della tiroide; CAUSE: SINTOMI: sono magri (perché bruciano di più), sono tachicardici (il cuore batte più velocemente), irritabili, caviglie gonfie ESAMI: prelievo T3 e T4 (saranno alti) e TSH (sarà basso), elettrocardiogramma CONSEGUENZE: TERAPIA: IL CUORE È un muscolo che deve prima di tutto irrorare sé stesso tramite le coronarie; esse sono arterie che decorrono all’esterno del cuore (se fossero poste all’interno del muscolo esse verrebbero schiacciate ogni volta che il muscolo si contrae durante la sistole) e portano nutrimento e ossigeno alle cellule cardiache; sono costituite da endotelio e muscolatura liscia. Il cuore è contenuto nel sacco pericardico; il pericardio è costituito da un foglietto viscerale (collegato direttamente alla parete del cuore) e un foglietto parietale; all’interno c’è il liquido pericardico ed è molto vascolarizzato e innervato; le patologie che interessano il pericardio sono: ▪ PERICARDITE (patologia acuta) → processo infiammatorio acuto che riguarda il pericardio; CAUSE: infezione batterica o virale, processi autoimmuni (l’organismo non conosce più quello di cui è costituitone innesca un meccanismo tale per cui gli si rivolta contro), genesi traumatica (es tamponamento cardiaco dopo un incidente), forma atipica (da radiazioni, nei pazienti che fanno radioterapia per tumori situati nel torace; polmone, trachea, mammella), processi postchirurgici; tumore del cuore o del pericardio. SINTOMI: dolore al petto (aumenta quando il paziente inspira perché espande il torace). ESAMI: esami del sangue (leucocitosi, cioè aumento dei globuli bianchi; VES e PCR aumentati), elettrocardiogramma (è tachicardico, cioè la frequenza cardiaca è elevata e superiore a 100 battiti/min perché ha la febbre a causa dell’infiammazione; alterazione della fase di ripolarizzazione ventricolare che è sopra livellato), ecocolordoppler cardiaco (per vedere quanto versamento pericardico c’è), ascoltando con il fonendo si potrebbe non auscultare niente oppure sentire un fruscio (dovuto a sfregamento pericardico tra i due foglietti). CONSEGUENZE: se non curata in modo adeguato si può arrivare a una cronicizzazione del fenomeno, l’infiammazione crea liquido infiammatorio che provoca un aumento della quantità di liquido sieroso contenuto tra i due foglietti pericardici → versamento; se è tanto avviene il tamponamento cardiaco, per cui il cuore non riesce ad espandersi; sotto controllo ecografico si fa un drenaggio di liquido tramite un ago; il liquido può essere sieroso, quindi non infetto, nel caso in cui ci sia una pericardite autoimmune (trasudato) oppure il liquido può essere infetto se c’è un processo infiammatorio (essudato); può anche essere liquido ematico cioè sangue nel caso ad es in cui dopo un incidente una costola perfora il pericardio; è importante evitare che la pericardite cronicizzi perché si può arrivare a indurimento del foglietto pericardico che stringe il cuore, per cui si deve ricorre a una pericardiotomia (si rimuove il pericardio). TERAPIA: diversa a seconda delle cause; infezione → antibiotico o terapia antivirale; processo autoimmune → anti-infiammatori e cortisone. Pericardite epistenocardica = pericardite particolare su base autoimmune che si può verificare in seguito a infarto del miocardio, le cellule cardiache hanno cambiato la loro struttura e il sistema immunitario non riconosce più quelle cellule come proprie e innesca un meccanismo di rigetto. ▪ PERICARDIOPATIA (patologia cronica) Il muscolo cardiaco è il miocardio, che può andare incontro a patologie: ▪ MIOCARDITE → processo infiammatorio che interessa il miocardio; CAUSE: infezione virale (frequente in autunno, inverno; il virus influenzale è la principale causa di miocardite) o batterica. SINTOMI: febbre (a causa dell’infiammazione), astenia, tachicardia (il cuore batte velocemente), aritmie (le cellule invase dal virus muoiono, mentre quelle intorno sono instabili). ESAMI: esami del sangue (leucocitosi, cioè globuli bianchi aumentati, VES e PCR aumentati, presenza di enzimi miocardio-specifici come CPK, LDH, troponina, poiché le cellule cardiache muoiono). CONSEGUENZE: se il processo infiammatorio persiste e non viene curato può portare alla morte di un gran numero di cellule cardiache che verranno sostituite da tessuto connettivo cicatriziale; si formeranno quindi cicatrici e il tessuto del cuore si assottiglierà → sviluppo di una patrologia cronica, la miocardiopatia. TERAPIA: antibatterici o antivirali, anti infiammatori, il paziente va tenuto a riposo (il cuore perde l’attività contrattile; il sangue contenuto nei ventricoli non viene espulso e non arriva in periferia; la pressione è bassa). ▪ MIOCARDIOPATIE → patologia cronica del muscolo cardiaco; esistono diversi tipi di miocardiopatia (o cardiomiopatia):  forma dilatativa = patologia del muscolo cardiaco che presenta aumento della cavità cardiaca e riduzione dello spessore; il ventricolo sx è dilatato; CAUSE: post-miocardite, post-ischemia (dopo infarto del miocardio una parte del muscolo cardiaco va incontro a necrosi e viene sostituita da tessuto cicatriziale), questo il colesterolo passa dall’endotelio al sub-endotelio, portando alla formazione di un ateroma o placca ateromasica, cioè un indurimento del vaso che riduce il lume del vaso e può ostruirlo). FATTORI DI RISCHIO: aumentano il rischio che si formi una placca ateromasica poiché possono danneggiare i vasi; si dividono in: - Fattori modificabili → fumo, stress, diabete mellito, ipertensione arteriosa, dislipidemia, obesità, sedentarietà, aumento di acido urico nel sangue, aumento omocisteina. - Fattori non modificabili → età, sesso, familiarità. MANIFESTAZIONI CLINICHE: dolore al petto (=angina pectoris), silent ischemia (non ha dolore al petto, ma le endorfine nel sangue sono alte → sono morfine endogene prodotte dall’ipotalamo; il dolore è anche condizionato dall’attenzione, poiché se il paziente si distrae lo avvertirà di meno), angina pectoris da discrepanza o secondaria ad aumentata richiesta metabolica (= c’è un disequilibrio tra la quantità di sangue di cui il cuore ha bisogno e quello che arriva tramite le coronarie; questo tipo di angina compare solo in seguito a un determinato sforzo, ma se la stenosi del vaso peggiora il dolore può essere avvertito anche con un semplice movimento), angina a riposo o primaria (le coronarie si sono contratte improvvisamente a causa di uno spasmo coronarico), infarto del miocardio, morte improvvisa, dispnea, aritmia. ESAMI: analisi del sangue: ▪ bassi valori di endorfine → il paziente avverte dolore al petto; ▪ alti valori di endorfine → il paziente non avverte dolore al petto; ▪ poiché la produzione di endorfine varia durante le ore del giorno, alcuni pazienti avvertiranno dolore solo in alcuni momenti della giornata); elettrocardiogramma (mostra un’alterata ripolarizzazione ventricolare; gli esami vanno fatti quando il paziente ha dolore → si può indurre un’ischemia tramite cyclette o tapis roulant o prova da sforzo); scintigrafia miocardica da sforzo (si vede la perfusione miocardica, cioè quanto sangue arriva al miocardio, in condizioni di riposo e poi sotto sforzo; permette di individuare zone del cuore in cui arriva meno sangue); coronarografia (permette di individuare eventuali placche ateromasiche → angioplastica coronarica = viene gonfiato un catetere con un palloncino che arriva al cuore passando dal braccio o dalla gamba; in questo modo la coronaria colpita viene allargata; nel caso in cui non sia possibile effettuare l’angioplastica, si effettua un bypass → può essere un bypass mammario, in cui si fa abboccare il capo distale dell’arteria mammaria sulla coronaria, oppure un bypass aorto-coronarico , in cui la vena safena della gamba si fa abboccare sull’aorta; il bypass permette di superare il condotto vascolare ostruito in modo che il sangue segua una strada alternativa e aggiri l’ostacolo). CONSEGUENZE: alterata attività meccanica del cuore, che si contrae meno (dispnea) e le cellule cardiache vanno incontro a una incompleta ripolarizzazione (aritmia); instabilizzazione della forma clinica (il paziente sta bene per qualche mese, ma poi il dolore ricompare); morte improvvisa o infarto; a lungo andare il cuore si dilata e il muscolo si assottiglia (cardiomiopatia dilatativa post- ischemica) → prevenzione secondaria. TERAPIA: antiaggreganti (impediscono che le piastrine si aggreghino e occludano il vaso), farmaci calcio-antagonisti (in caso di angina primaria e quindi spasmo coronarico), nitroglicerina (allarga le coronarie e fa ridurre l’angina). SINCOPE = è la perdita improvvisa e completa della coscienza senza sintomi premonitori e con crollo del tono muscolare; è un sintomo che può essere transitorio. ((Lipotimia → perdita incompleta della coscienza con sintomi premonitori (non si fa male cadendo) come nausea, vomito, astenia, con riduzione del tono muscolare; è meno grave della sincope.)) CAUSE: ipoperfusione cerebrale (arriva meno sangue al cervello). Se non c’è polso (può esserci un blocco cardiaco o una fibrillazione ventricolare → è una sincope cardiogena); se c’è polso (il cuore funziona regolarmente → è una sincope neurogena). CLASSIFICAZIONE DELLA PERDITA DELLA COSCIENZA: • sindromi sincopali neuro-mediate (cioè mediate dal sistema nervoso); - CAUSE: sincopi situazionali (create da movimenti in cui viene stimolato il seno carotideo; può causare blocco cardiaco e sincope→ il collo va manipolato lentamente; pazienti con un’emorragia acuta); aritmie (malattie del nodo del seno, patologie di conduzione del seno atrio-ventricolare, patologie ereditarie artitmogene, patologia ischemica, patologia delle valvole, cardiomiopatia ipertrofica, ipertensione polmonare, pazienti con pacemaker in cui l’elettrodo si deposiziona, aritmie indotte da farmaci psichiatrici come antidepressivi che possono allungare il QT); disturbi metabolici (troppa insulina); sincopi da patologia neurologica (epilessia). - ANAMNESI: importante chiedere se il paziente ha una patologia cardiaca, indagare la storia familiare, chiedere se quando ha avuto la sincope era seduto, in piedi, stava facendo sforzi, se aveva sintomi prima della sincope come nausea, se assume farmaci ipotensivi, se ha il diabete. • sincope da aritmie cardiache • sincope da patologie strutturali del cuore • sincope cerebrovascolare ELETTROCARDIOGRAMMA La distanza tra 2 battiti deve essere uguale → indica se il cuore è ritmico. Il tratto deve essere max 200 ms; se è più lungo si parla di blocco atrioventricolare di primo grado. Tratto ST = ripolarizzazione ventricolare; non deve superare i 460 ms; se è più lungo si parla di QT lungo → patologia genetica; pazienti con diarrea, vomito, ipopotassiemia; rischiano di morte improvvisa. ARITMIE → =assenza di ritmo. ⬧ Ipocinetiche → il cuore è rallentato e la frequenza cardiaca è inferiore ai 60 battiti/min; può interessare soggetti sani o malati e durare pochi secondi; il paziente rischia la sincope e deve mettere un pacemaker, che stimola il cuore quando la frequenza va al di sotto dei 60 battiti/min; avviene perché c’è un blocco atrioventricolare. CAUSE: Invecchiamento del nodo senoatriale, farmaci. ⬧ Ipercinetiche
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved